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Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE Coopselios NOTIZIE ANNO XIII OTTOBRE 2011 Pari opportunità e conciliazione: nuovi percorsi di R.S.I. Foto di copertina: corteo di suffragette manifesta per il suffragio universale a New York nel 1912 Copyright American Press Association, 1912 (fonte: wikipedia.org) COPERTINA OTTOBRE_2011.indd 1 DUE FONDAZIONI PER LA RICERCA E LO SVILUPPO NUOVI STRUMENTI COMUNICATIVI E METODOLOGICI DENTRO AI SERVIZI: RIFLESSIONI E RACCONTI 48 24-10-2011 17:27:17 sommario Hanno collaborato a questo numero: NOTIZIE DALLA COOPERATIVA 3. Apre il Nido “Farnesiana” a Piacenza 4. A Piacenza il progetto Tutor di classe 5. Sviluppo e ricerca. Coopselios impagnata in due fondazioni Ventennale Legge 381. Una ricorrenza importante Convegni e saloni realizzati e in programma APPROFONDIMENTI DAI SETTORI 6. ANZIANI | La qualità reale e percepita nel servizio domicialiare 7. INFANZIA | Nuovi strumenti per rendere visibile e comunicabile la ricerca nei servizi 8. MINORI | L’esperienza dei centri educativi semiresidenziali per bambini e adolescenti Integrazione sui banchi di scuola 10. PSICHIATRIA | Bisogni formativi e personalizzazione del curriculum degli operatori FOCUS 11. Generazione sandwich 12. Non solo buoni propositi 13. Le politiche e le azioni di Conciliazione Coopselios premiata per le Pari Opportunità 14. Azioni di welfare cooperativo Il colore dell’impossibile 16. Nuovi metodi, nuova motivazione Comitato di Redazione Sabrina Bonaccini, Franco Dallari, Ester Schiaffonati, Antonietta Serri Coordinamento di Redazione Giulia Caramaschi Cooperazione sociale in Appennino 17. Buon compleanno Lainate 18. “Insieme per loro ...3” Impaginazione Comma|Compograf (RE) Stampa Cooperativa Sociale L’Olmo Montecchio Emilia (RE) L’estate finisce in festa! 19. Coopselios notizie Periodico trimestrale diffuso gratuitamente ai soci della Cooperativa Aut. Trib. RE n. 972 del 29/9/1998 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L - 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE Tassa riscossa - Taxe percue Proprietario: Guido Saccardi Cooperativa Sociale COOPSELIOS Società Cooperativa Via M.K. Gandhi, 3 42123 Reggio Emilia Tel. 0522 378610 Fax 0522 323658 www.coopselios.com [email protected] Direttore Responsabile Fabrizio Montanari LA VOCE DI COOPSELIOS 15. Sabrina Bonaccini Dina Bonicelli Gloria Bonomo Claudio Boriotti Giulia Caramaschi Educatori Centri Educativi Semiresindeziali (PC) Equipe Centro Arcobaleno Elisa Ferri Michela Ferri Daniela Idri Annalisa Lusuardi Claudia Manzini Silvia Panini Cecilia Pizzochero Claudia Ratti Luca Vergassola Lettera di Gloria, mamma scettica! Ai soci di Reggio Emilia ricordiamo la convenzione con: Pubblicazione stampata su carta ecologica CYCLUS OFFSET da 140 gr. carta naturale totalmente riciclata, senza utilizzo di cloro nè di sbiancanti attivi. NOTIZIE DALLA COOPERATIVA nuovi servizi Apre il Nido “Farnesiana” a Piacenza L unedì 5 settembre ha aperto le porte, a Piacenza, il nuovo nido d’infanzia “Farnesiana”, un servizio rivolto alle bambine e ai bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi. Il nido è gestito dal Consorzio Farnesiana (fondato da Coopselios, Unicoop e Copra Ristorazioni), prima realtà consortile piacentina che opera in campo educativo in stretto rapporto con il Comune. Risale al dicembre 2009 il bando emesso dal Comune per l’affidamento in concessione della progettazione, della realizzazione dei lavori di ristrutturazione, della gestione del servizio. Quasi due anni dopo il Sindaco Roberto Reggi, in visita al nido a due settimane dall’apertura elogia “l’ottimo lavoro svolto, anche grazie ad un’efficace collaborazione tra enti pubblici e privati, che in così poco tempo ha dato una risposta concreta a ben 67 famiglie”. Un lavoro terminato in soli 130 giorni di cantiere, da aprile ad agosto, sotto la direzione dell’architetto Luigi Zilli e per opera dell’impresa piacentina CFB. L’edificio, sorto negli anni ’20, rappresenta la prima struttura della città rivolta all’infanzia: ex OMNI, si è poi trasformato in asilo nido, inaugurando un’esperienza pioneristica sul territorio. Gli ambienti ad uso dei bambini sono disposti su due piani: il piano terra accoglie le sezioni dei lattanti (3-10 mesi), dei piccoli (11-17 mesi), dei medi (1823 mesi), la zona pranzo e la “Piazza”; il primo piano ospita la sezione grandi (24-36 mesi), la zona pranzo e l’atelier. Nel seminterrato sono collocati i locali ad uso del personale educativo, ausiliario e di cucina. Il servizio, convenzionato con il Comune per 60 posti, è aperto dalle 7,30 alle 18,30, dal 5 settembre al 31 luglio, con possibilità di apertura anche in agosto. Mentre nei periodi di Natale e Pasqua il Nido rimarrà chiuso solo nei giorni festivi. La progettazione e la gestione del nido sono il risultato di una fusione e di una contaminazione di aspetti progettuali e gestionali di Coopselios e di Unicoop. L’esperienza maturata negli anni nella gestione di vari servizi rivolti alla prima infanzia ha permesso ad entrambe le cooperative di maturare una conoscenza Interno e Esterno del Nido “Farnesiana” professionale funzionale ad una nuova progettazione del servizio, coerente con un processo di miglioramento continuo. Le linee educative che guidano il progetto pedagogico del Nido “Farnesiana” sono volte a valorizzare: • un’idea di bambino, di famiglia e di ambienti, immersi in una rete di rapporti, di esperienze e di relazioni, tali da formare un sistema complesso ed articolato; ogni bambino è “un mondo a sé”, ricco di persone, di affetti, di sentimenti, di attimi che ne sottolineano l’unicità e la diversità; • il bambino come anello fondamentale di una relazione, nel rispetto delle differenze di ciascuno, dei ritmi, delle caratteristiche individuali, dei bisogni e dei vissuti personali che rendono ogni bambino un soggetto unico e insostituibile; • l’ambiente come “terzo educatore”: l’ambiente, con i materiali in esso presenti, favorisce relazioni, interazioni, apprendimenti. La cura dello spazio, la scelta degli arredi influenzano fortemente i processi di socializzazione; l’attenzione alla tipologia e alle varietà del materiale (strutturato e non strutturato, naturale) costituiscono una ricchezza e un sostegno dei molteplici linguaggi dei bambini. ELISA FERRI Coordinatrice Nidi d’Infanzia - Area di Piacenza ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 3 4 NOTIZIE DALLA COOPERATIVA nuovi servizi A Piacenza il progetto Tutor di classe A febbraio 2011 è partito a Piacenza il progetto sperimentale “Tutor di Classe”, per un totale di 200 ore di intervento educativo. L’iniziativa ha coinvolto 4 classi dell’Istituto Superiore di primo grado Faustini-Frank e 1 classe della scuola primaria Pezzani all’interno delle quali hanno operato due educatori Coopselios (Stefano Bazzoni e Samanta Piacentini), al fine di sostenere il gruppo classe nella gestione del disagio scolastico grave. L’obiettivo è stato quello di intervenire nelle classi dove è presente un forte disagio complessivo, al fine di fornire sostegno al corpo docente con ricadute positive sul benessere e sull’apprendimento degli alunni. Nella scuola di oggi infatti i docenti lamentano la forte difficoltà a svolgere il proprio compito educativo e formativo a causa della compresenza in classe di alunni portatori di situazioni definite pluri-problematiche e di diversa gravità: • • • • • • • • disturbi lievi della condotta difficoltà di comunicazione nella lingua italiana disturbi specifici dell’apprendimento disagio sociale familiare disturbi dell’attenzione difficoltà nel rispetto delle regole elevata conflittualità eccitabilità emotiva. In queste classi si fatica a fare scuola, il clima di classe è compromesso, l’apprendimento è rallentato, gli strumenCoopseliosnotizie | ottobre 2011 ti a disposizione inadeguati e i docenti si sentono soli di fronte ad una serie di complesse difficoltà. Qui sono intervenuti gli educatori di Coopselios. Il progetto è stato introdotto da incontri preliminari tra educatori, insegnanti, referente del Comune di Piacenza. Sono stati definiti gli obiettivi educativo-didattici, le azioni da intraprendere, le modalità di coinvolgimento del tutor, il calendario del suo impiego. Internamente a Coopselios si sono poi svolti incontri di monitoraggio sull’andamento del progetto, sugli strumenti da mettere in campo e sulle modalità di gestione della classe che meglio potevano risultare efficaci in un arco temporale di breve durata (febbraio-maggio 2011). Il percorso in classe In entrambi gli istituti la prima fase è stata di osservazione e di conoscenza degli studenti. Successiva si sono introdotte attività mirate. All’istituto superiore Faustini-Frank il lavoro si è concentrato su obiettivi di tipo comportamentale. Mentre nella scuola primaria abbiamo lavorato sulla gestione delle emozioni e sulla facilitazione della socializzazione. È stato inoltre sperimentato un gioco concesso in dotazione dal Comune di Piacenza volto a far riflettere i bambini sulla considerazione delle regole e sulle difficoltà che insorgono quando queste non vengono rispettate. Valutazione della sperimentazione Coopselios valuta positivamente la sperimentazione attuata. È previsto per fine maggio un incontro di chiusura alla presenza degli educatori, degli insegnanti referenti delle classi coinvolte, del referente del Comune di Piacenza, per valutare congiuntamente gli esiti della sperimentazione. Coopselios ha già preso contatti con altre scuole del piacentino per estendere il progetto in altre realtà in vista del prossimo anno scolastico. È in fase di elaborazione inoltre una brochure descrittiva della sperimentazione svolta che verrà diffusa su tutti i territori nei quali la cooperativa opera a livello nazionale. CLAUDIA RATTI Coordinatrice del Servizio Integrazione Scolastica (PC) NOTIZIE DALLA COOPERATIVA impegno nel welfare Sviluppo e ricerca. Coopselios impegnata in due fondazioni Gestire bene i servizi, cercare soluzioni capaci di soddisfare le esigenze dei clienti e delle comunità, promuovere una cultura della persona, significa garantire elevati standard di qualità nell’erogazione ma anche impegnarsi costantemente nella ricerca e nello sviluppo di nuove strategie di risposte ai bisogni, nell’ottica della qualità e della sostenibilità. In questa prospettiva continua l’impegno di Coopselios all’interno di Fondazioni che hanno lo scopo di promuovere studio e ricerca nei diversi settori dei servizi alla persona. Da ormai 3 anni è attiva la Fondazione Easy Care (www-easy-care.it) per affrontare le tematiche legate all’invecchiamento e all’impatto della graduale perdita di autonomia sulla persona anziana e sulla famiglia. Loris Malaguzzi, con lo scopo di diffondere educazione di qualità a Reggio Emilia e nel mondo. Siglato il 28 settembre l’atto costitutivo di una realtà internazionale dedicata alla ricerca, all’internazionalità, alla solidarietà e alla qualità educativa. L’iniziativa vede Coopselios fra i soci fondatori, insieme a CIR, per il mondo cooperativo, al Comune di Reggio Emilia e ad altre importanti realtà nazionali e internazionali: la Fondazione Manodori di Reggio Emilia, il gruppo editoriale Feltrinelli, Reggio Institutet (Svezia), North American Reggio Emilia Alliance, Narea (USA e Canada), Red Solare (Argentina). Ventennale Legge 381. Una ricorrenza importante Ricorre quest’anno il ventennale della Legge che ha riconosciuto e disciplinato le cooperative sociali, conferendo loro dignità formale e sostanziale e permettendo la regolamentazione del lavoro di soci e dipendenti con un Contratto Collettivo Nazionale. Legacoopsociali e Agci promuovono una giornata-evento a Roma, l’8 novembre al teatro Capranica di Piazza Montecitorio, per ricordare questo importante passaggio: rappresentanti delle istituzioni, del Terzo Settore, della cultura e del sapere si alterneranno insieme alle testimonianze delle cooperative. Convegni e saloni realizzati e in programma • 15/09, Iris Network (Riva del Garda), intervento di Raul Cavalli (Direttore Generale Coopselios e Presidente Fondazione Easy Care), sul tema “Servizi mutualistici, educativi e socio sanitari a sostegno del welfare aziendale: il caso “Prontoserenità”. • 24/09, Festival dell’Educazione (Castel San Giovanni, PC), intervento di Patrizia Dadomo (R.T.P. Minori Piacenza) sul tema “L’esperienza dei centri educativi semiresidenziali per bambini ed adolescenti”. • 4/10, La sostenibilità della qualità sociale in Appennino (Castelnuovo nè Monti, RE), intervento di Katia Cuoghi (Direttore Area Reggio). La Fondazione, che vanta l’ideazione di Prontoserenità, un nuovo modello di erogazione di servizi socio-sanitari, continua a promuovere il confronto e il dibattito (vedi il box Convegni e saloni) sui temi legati all’evoluzione del welfare. Sul versante dell’educazione, Coopselios si è impegnata nella Fondazione no profit Reggio Children - Centro • 25/10, Promuovere le comunità attraverso le mutualità (Unioncamere Reggio Emilia), intervento di Raul Cavalli sul tema “L’esperienza Prontoserenità per un welfare territoriale, mutualistico ed aziendale”. • 3-4/11, Salone sulla non autosufficienza (Bologna), intervento di Uberto Fontana (coordinatore R.S.A. Scandiano) nel workshop “Morte, speranza, emozioni e vita. Riflessioni su come accogliere e accompagnare la persona morente”. • 22-25/11, Forum Risk Management In Sanità (Arezzo), Coopselios sarà presente con uno stand e con interventi da definire. ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 5 6 APPROFONDIMENTI DAI SETTORI anziani La qualità reale e percepita nel servizio domiciliare Il perché di un regolamento comportamentale ed etico L o scorso anno è emersa dai coordinatori dei servizi domiciliari la necessità di formalizzare un documento a supporto della professionalità degli operatori. È così che si è dato il via, con il supporto e le indicazioni dell’RTS del Settore Anziani Dina Bonicelli, alla redazione del regolamento comportamentale ed etico: uno strumento che si affianca al codice etico di Coopselios, una guida con indicazioni di norme comportamentali e relazionali da seguire nel lavoro di presa in carico degli assistiti. I coordinatori sono infatti convinti che, nella formazione dell’operatore venga dedicato ampio spazio all’apprendimento delle modalità di cura, di movimentazione e di assistenza dell’anziano e meno tempo si impegni nel fornire indicazioni sulla presentazione di sé, un aspetto fondamentale per chi entra nelle case dei nostri assistiti, comunica la professionalità anche attraverso la propria immagine e accresce la fiducia e la credibilità del servizio. La professionalità dell’operatore socio sanitario è costituita dalle conoscenze (SAPERE), le capacità operative (SAPER FARE) e dai comportamenti eticamente corretti (SAPER ESSERE) e deve essere valorizzata in tutti i suoi aspetti: tecnica, immagine e relazione. Il regolamento comportamentale ed etico, che sarà scaricabile in tempi brevi dal sito aziendale www.coopselios.com e che tutti i soci potranno consultare, si divide in tre sessioni. La prima è dedicata alla qualità dell’immagine che deve essere percepita; abiti e calzature idonee, capelli raccolti, l’uso della divisa e del camice, del cartellino, dei DPI, le indicazioni per l’utilizzo del cellulare in servizio. La seconda parte descrive, invece, le modalità relazionali corrette da adottare con i familiari, l’assistito, i Responsabili e la Committenza, ed alcune indicazioni per una comunicazione efficace. Viene sottolineata l’assertività e l’ascolto attivo come elementi determinanti nella relazione di cura. La terza parte descrive l’importanza dell’aggiornamento e della formazione Coopseliosnotizie | ottobre 2011 Gruppo di Lavoro continua per gli operatori. Il documento è stato presentato e condiviso con tutti gli operatori dei servizi domiciliari di Coopselios che si sono impegnati a rispettarlo nell’operatività quotidiana. Per valutare il riscontro degli assistiti e dei familiari/caregiver è stato inserito nel questionario annuale di soddisfazione sul servizio un quesito dedicato alla percezione dell’immagine dell’operatore domiciliare. La redazione, la presentazione e diffusione del regolamento comportamentale ed etico, unitamente all’effettiva applicazione e alla verifica, costituiscono uno degli obiettivi di miglioramento previsti per l’anno 2011 dei servizi di assistenza domiciliari del settore anziani. Le indicazioni riportate possono sembrare un po’ scontate, ma l’abitudine e la fretta possono indurci a sottovalutare l’importanza di questi aspetti. L’analisi e la riflessione degli aspetti legati al servizio, anche impliciti, sono sempre occasione di crescita professionale e personale e la garanzia di una maggior qualità del servizio. Vi chiediamo di leggerlo e …aspettiamo riscontri. DINA BONICELLI Responsabile Tecnico Settore Anziani MICHELA FERRI Coordinatrice Servizio Assistenza Domiciliare (PC) APPROFONDIMENTI DAI SETTORI infanzia Nuovi strumenti per rendere visibile e comunicabile la ricerca nei servizi L o scorso anno, attraverso le consuete attività di formazione e di ricerca, il Settore Infanzia di Coopselios ha approfondito due tematiche centrali nel processo educativo: - il ruolo dell’atelier come risorsa di qualificazione ed arricchimento della proposta educativa e didattica nei servizi per i bambini 0-6 anni; - il tema del progetto pedagogico. Si tratta di percorsi definiti anche in relazione agli obiettivi di miglioramento che si da annualmente il Settore e che devono essere declinati trasversalmente in tutte le strutture del settore infanzia. Il percorso sull’atelier è confluito nella realizzazione di 2 pubblicazioni di settore, “Atelier aperto” e “Materiali in gioco”, presentate e divulgate in diversi momenti di formazione e confronto pubblico. L’approfondimento sul percorso sul progetto pedagogico, dopo momenti di formazione e condivisione con tutti i pedagogisti del settore, è confluito in un documento di sintesi, dalla forma semplice, immediata e piacevole alla consultazione, distribuito a tutte le famiglie dei bambini frequentanti i nostri servizi. Saper fare e saper comunicare Tuttavia, l’importanza di elaborare strumenti a supporto dell’offerta pedagogica non si esaurisce all’interno del Settore Infanzia o delle singole strutture. Al contrario, si tratta di percorsi da comunicare, rendere fruibili, trasparenti, nell’ottica del coinvolgimento delle famiglie. Per questo, allo scopo di valorizzare le riflessioni emerse e il tanto materiale elaborato, ma soprattutto al fine di creare un circolo virtuoso di qualità condivisa, i progetti elaborati nel 2010 sono stati tradotti, con il supporto dell’Ufficio Comunicazione, in due blog raggiungibili dal sito Coopselios, e in un progetto di newsletter di struttura. Blog I blog rappresentano spazi virtuali dove le idee, i progetti, le iniziative e gli appuntamenti vengono resi pubblici. Possono diventare interessanti strumenti di autoformazione e approfondimento per tutti i nostri operatori; rappresentano canali di promozione commerciale a disposizione per le progetto-pedagogico.coopselios.com famiglie che frequentano i nostri servizi oltre che per tutti i visitatori del sito Coopselios. Infatti, in un contesto dove l’esigenza di partecipazione si scontra con ritmi di vita spesso poco atelierpossibili.coopselios.com concilianti, la creazione di piazze virtuali di approfondimento e scambio, ad integrazione delle modalità più tradizionali di comunicazione, diventa una buona occasione per vivere da vicino le esperienze di vita dei propri figli, tessere relazioni, porsi come parte attiva nel promuovere una cultura dell’infanzia. Newsletter Sempre per andare incontro alle esigenze comunicative dei genitori, le strutture del Settore Infanzia di Reggio Emilia e provincia, in via sperimentale, realizzeranno una newsletter da inviare ai familiari in formato elettronico, 3 volte nel corso dell’anno. Si tratta di uno strumento agile, che verrà personalizzato struttura per struttura, per consentire ai genitori di essere informati sui percorsi progettuali in corso nelle diverse sezioni e sugli eventi della città che possono essere di interesse. SABRINA BONACCINI Responsabile Tecnico Settore Infanzia ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 7 8 APPROFONDIMENTI DAI SETTORI minori L’esperienza dei centri educativi semiresidenziali per bambini e adolescenti Immagini dalla Val Tidone e Val Luretta – 30 anni di storia S abato 24 settembre si è svolto, a Castel San Giovanni (PC), il convegno sul tema “I centri semiresidenziali in Val Tidone: 30 anni di storia, 30 anni di testimonianze, 30 anni di fatiche e di passione che ha accomunato due generazioni di Educatori, Coordinatori, Logopedisti, Psicologi, Neuropsichiatri”. Dopo i saluti dell’amministrazione comunale e l’intenso intervento del Presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trepidi, la Responsabile del Distretto di Ponente, dottoressa Piera Reboli, ha ricordato l’importanza, soprattutto in questi momenti di crisi, dell’impalcatura solida che caratterizza i Centri Educativi Semiresidenziali della Val Tidone e della provincia. La prima struttura semiresidenziale – lo ricorda la Responsabile del Servizio Sociale dell’Azienda Usl distretto di Ponente, dottoressa Maria Grazia Molinelli – risale infatti al 1981. Dopo i saluti delle Autorità, Ester Schiaffonati, Direttore dell’Area di Piacenza di Coopselios, è stata chiamata a sottolineare la sinergia tra l’Azienda USL e la nostra cooperativa e l’importante rapporto tra gli attori, i protagonisti, gli educatori con i ragazzi e i loro progetti. Si sono poi succeduti gli interventi dei relatori, tra cui lo psichiatra e psicanalista Gustavo Pietropolli Charmet, Presidente del Centro di Analisi dei Codici affettivi “Il Gruppo di Lavoro Coopseliosnotizie | ottobre 2011 Minotauro” di Milano, che ha ribadito l’importanza di educare nella criticità dei nostri tempi dove l’adolescenza si fa sempre più età critica e sfugge ai canali strutturati dell’educazione. Da qui la strategia dell’educazione di strada non come tampone a un’educazione impossibile in un centro strutturato ma come un progetto innovativo fatto di intenzioni, di emozioni, di narrazioni a supporto della crescita. Pierpaolo Triani, Docente di metodologia del lavoro socioeducativo e Didattica generale presso la Cattolica di Piacenza e di Brescia, ha ricordato l’importanza del metodo educativo. Mentre Giusy Ziliani, Coordinatore Educativo delle Strutture Semiresidenziali per Minori del Distretto di Ponente, ha presentato un’importante panoramica dei progetti ora esistenti sul territorio della Val Tidone: i Centri Semiresidenziali, l’Home Visiting, l’Educativa di Transito, la Mediazione Familiare, la collaborazione con il Tribunale dei Minori, ecc.. L’intervento di Patrizia Dadomo, RTP Settore Disabili e Minori di Coopselios, ha voluto porre l’attenzione sul ruolo dell’Educatore, sulla sua evoluzione e sulla definizione del suo profilo professionale, con il contributo dell’Associazione Nazionale degli Educatori. Il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Castel San Giovanni, Maurizio Albertini, ha introdotto invece il tema cruciale della Scuola come tassello del puzzle dell’intervento educativo. Ha chiuso i lavori la dottoressa Forni della Regione Emilia Romagna, ricordando il valore della terra emiliana come palestra di relazione, come modello di welfare in un periodo in cui è richiesto un investimento fondamentale sulle risorse di quel capitale umano che è l’educazione, dalla più tenera età fino all’adolescenza. Una giornata importante, che ci ha restituito la fotografia di un territorio ricco di un’offerta variegata e personalizzata sui diversi bisogni, ricco di sinergie, professionalità e, soprattutto, tanta volontà di proseguire, nonostante la crisi in atto, sulla strada della qualità. GLI EDUCATORI Centri Educativi Semiresidenziali per bambini e adolescenti del Distretto di Ponente (PC) APPROFONDIMENTI DAI SETTORI minori Integrazione sui banchi di scuola Esperienza di intervento educativo nella comunità Rom S abato 21 maggio si è tenuto, a La Spezia, il Convegno “L’apprendimento, modalità di sviluppo e segnali di difficoltà” e mi è stata offerta la possibilità di intervenire con un contributo, basato sui dati raccolti attraverso la nostra metodologia di lavoro e la tesi di laurea di un nostro collega (Federico Emanueli), relativo alla nostra esperienza di intervento educativo nella comunità Rom. L’iscrizione a scuola dei minori rom residenti al “Campo nomadi di Via del Camposanto” è divenuta una pratica ben accettata e svolta, in alcuni casi, senza bisogno di supporto, da tutti i genitori. Nell’anno scolastico 2010/2011, ogni minore in età dell’obbligo scolastico è stato regolarmente iscritto a scuola. Ciò sembra testimoniare una percezione del mondo scolastico da parte dei genitori che va al di là della semplice e passiva accettazione di un obbligo da dover assolvere. Deve essere però evidenziata l’alta scolarizzazione raggiunta nella fascia del pre-obbligo scolastico, con una pressoché totale iscrizione dei minori alla scuola materna e una buona percentuale di iscrizione di minori all’asilo nido. La frequenza nel ciclo pre-obbligo sembra essere (dato che è stato confermato da insegnanti ed esperti presenti al convegno) un fattore determinante nel proseguimento scolastico e nell’adattamento dei minori a contesti strutturati e regolamentati molto distanti dalla routine del campo rom. I fattori che hanno ritardato l’ingresso dei minori rom negli asili nidi e nelle scuole materne sono molteplici: le madri generalmente tendono a vivere in simbiosi con l’ultimo figlio nato (almeno fino al compimento del terzo anno), l’obbligo a conoscere e dialogare quotidianamente con gli insegnanti, il timore di essere sostituiti nel ruolo genitoriale, l’utilizzo dei minori durante l’attività di menghel (elemosina) svolta dalle madri. È tuttavia importante rilevare che le madri della nuova generazione hanno vissuto con disagio (rispetto alle loro madri) l’essere utilizzate nell’elemosinaggio e non ritengono di poter coinvolgervi i propri figli. Sottolineiamo inoltre che i primi inserimenti andati a buon fine (e la metà degli inserimenti effettuati quest’anno) sono avvenuti presso il Centro infanzia Aurora gestito da Coopselios. In alcuni casi sono stati avviati dei progetti di affiancamento e supporto in classe dei bambini rom effettuati da educatori del “Servizio educativo campo nomadi” nelle situazioni in cui l’inserimento in classe è risultato particolarmente difficoltoso, sia a causa dell’estremo isolamento dovuto soprattutto a difficoltà comunicative o più frequentemente per la condotta particolarmente indisciplinata del minore. Per ciò che riguarda la scuola elementare, la frequenza scolastica dei minori rom è fortemente influenzata anche dalle modalità con le quali i bambini si inseriscono in classe, dal rapporto che sviluppano con i compagni e gli insegnanti e, infine, dalle soddisfazioni personali che riescono ad ottenere da tale esperienza. Infatti, se i bambini trovano a scuola un ambiente accogliente, stimolante, che suscita il loro interesse è probabile che la loro voglia di andare a scuola possa contribuire a limitare gli effetti negativi delle mancanze genitoriali. Gli educatori intervengono nel sostegno scolastico pomeridiano cercando di fare in modo che le carenze esperienziali e culturali dei minori non impediscano loro di sentirsi parte integrante del gruppo classe. L’obiettivo che ci siamo posti per il futuro è di lavorare con le madri di seconda generazione che hanno figli iscritti al nido e alla materna al fine di dar loro le competenze per poter seguire personalmente i propri figli una volta iscritti alla scuola primaria. In questo modo pensiamo di interpretare lo spirito educativo, rivolto all’emancipazione e alla sostenibilità progettuale, che caratterizzava la cooperativa “Il Girasole” e che ha trovato una totale coerenza con quello di Coopselios. LUCA VERGASSOLA Coordinatore Educativo Territoriale di La Spezia ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 9 10 APPROFONDIMENTI DAI SETTORI psichiatria Bisogni formativi e personalizzazione del curriculum degli operatori N egli ultimi anni, all’interno della struttura gli “Ulivi” di Podenzana, è aumentata notevolmente la una richiesta di presa in carico di ospiti con problematiche psichiatriche o afflitti da dipendenza patologica (Alcol, sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo). Nel 2010 si è cercato di rispondere alle esigenze di formazione del personale strutturando, su indicazione di alcuni operatori (Coordinatore, Educatori), una serie di incontri tematici che hanno introdotto nozioni operative di psicopatologia con particolare riguardo a: disturbi psicotici, disturbi gravi della personalità, di dipendenza; riabilitazione psichiatrica all’interno di un percorso di valutazione e il miglioramento della qualità di vita nell’utente; discussione di casi clinici, role play e strategie di problem solving e decision making. In seguito all’emergere di una esigenza da parte degli operatori e della cooperativa di personalizzare il proprio curriculum formativo, si è pensato di creare un questionario di tipo qualitativo che, somministrato al personale della struttura (Educatori/Psicologi, Infermieri professionali e Operatori Sociosanitari), facesse emergere le esigenze di formazione. Il questionario riguardava principalmente tre aree formative: 1) personale di gruppo, 2) tecnica con seminari, 3) culturale e studio. Sono stati raccolti 30 questionari e l’analisi delle risposte agli item ha permesso la stesura del progetto formativo per il 2011. Gli incontri a cadenza mensile hanno e avranno una durata di circa 2h, si svolgeranno a Podenzana nella sala laboratorio della Residenza e alla fine di ogni incontro verrà rilasciato materiale informativo e approfondimenti specifici sulle tematiche affrontate. Gli incontri sono tenuti dal Dott. Andrea Rosignoli Psicologo/Psicoterapeuta che svolge attività libero professionale nel settore Psichiatria della Cooperativa. Mese Febbraio Titolo dell’incontro Le diverse figure professionali; Differenze tra psicologo, psicoterapeuta e psichiatra. Marzo Il concetto di doppia diagnosi; Indicazioni generali. L’importanza della comorbilità psichiatrica con il paziente tossicodipendente. Aprile Comorbilità psichiatrica: Il Disturbo Bipolare e quello Borderline della personalità. Maggio Aspetti legali e amministrativi in psichiatria; interdizione e amministratore di sostegno. Giugno Lavoro di gruppo su due casi attraverso la metodologia Balint. Luglio La gestione delle coppie. Aspetti teorici ed esperienze italiane. Settembre Lavoro di gruppo: strategie di coping e autoefficacia. Tecniche di disarmo dell’aggressività. Ottobre Le coppie in psichiatria; discussione di casi clinici. Novembre Il lavoro riabilitativo e di animazione con l’ospite psichiatrico in comunità terapeutica. Al termine di tutti gli incontri (dicembre 2011) verrà somministrato questionario teso alla verifica degli apprendimenti avuti durante l’esperienza formativa. ANDREA ROSIGNOLI Psicologo, psicoterapeuta Coopseliosnotizie | ottobre 2011 FOCUS pari opportunità - riflessioni di una consigliera Generazione sandwich Le donne appaiono nell’agenda politica solo come lavoro gratuito dato per scontato (e se possibile intensificato) e come responsabili di una spesa pubblica fuori controllo. Cittadine diseguali cui si chiede di pagare costi aggiuntivi per la propria disuguaglianza. (Chiara Saraceno, La Repubblica, 8/9/11) G ià di mio faccio Panini, se fossi vissuta in Francia avrei fatto Baguette…, sapere poi che faccio parte della generazione sandwich mi fa sentire decisamente meglio… La generazione sandwich è quella dei cinquanta-sessant’anni che si devono occupare sia dei figli che dei genitori: cosa mai successa alle precedenti generazioni, dove il nucleo familiare era più ampio e inserito in una rete comunitaria dove ognuno trovava una propria collocazione. Affrontare il percorso di “cura” di figli e genitori non dovrebbe essere un obbligo da incastrare fra un impegno e l’altro, ma un piacere. Certo è che servirebbero equilibrio e tranquillità per poter vivere queste relazioni cogliendone gli aspetti più positivi…Non sempre però è così. Che famiglia è oggi quella italiana? Sicuramente molto diversa da quella che ci propinano i media. Ha senz’altro poco a che fare con le immagini che vediamo, ad esempio, nella pubblicità del Mulino Bianco… tutti lì a scorrazzare in un prato tanto verde da apparire di plastica. Ora le figlie e i figli rimangono per più tempo all’interno dalle famiglie, spesso per problemi legati alla mancanza di un lavoro stabile. Riescono ad uscire da casa intorno ai 35/40 anni, ma a volte ritornano a causa di una separazione o della perdita del lavoro. Quando i figli se ne vanno, in casa spesso ritornano i nipoti, che non sempre possono essere accuditi da genitori precari, anche se non più giovanissimi, o in condizioni economiche svantaggiate. Non solo. Il 70% del lavoro di cura nella coppia è ancora a carico delle donne, come in nessun altro paese dell’unione Europea dove esistono più che da noi servizi sostenibili e adeguati ai ritmi della vita contemporanea. In Italia solamente l’11,7% di bambini è accolto nei nidi pubblici; il 22-23% frequenta nidi privati, mentre il rimanente 50% resta a casa con la mamma, se non lavora, o con i nonni. Ora capiamo anche perché è calato il numero delle nascite. Ciò non significa però che sia aumentato il tempo per le donne. Si, perché, d’altro canto, è aumentato enormemente il tempo da dedicare alla cura degli anziani, essendosi alzata la speranza di vita e conseguentemente anche il rischio della non autosufficienza. Non dimentichiamo inoltre che, per una donna, dover dedicare molto tempo alla famiglia significa avere meno possibilità di qualificarsi professionalmente, accettare stipendi più bassi (perché in Italia è così, lo dicono le statistiche) e una condizione professionale spesso più incerta. Come cooperativa sociale, non possiamo ignorare uno scenario tanto complesso che ci vede coinvolti come lavoratori e come cittadini. Ben venga quindi il progetto di conciliazione che Coopselios intende attuare in tempi brevi. Un progetto che aiuterà le nostre socie ad avere una vita personale e lavorativa più sostenibile e che, per questo, avrà ricadute positive anche sul lavoro, sulla motivazione, sulla produttività. Ho iniziato con una citazione di Chiara Saraceno. Concludo con una citazione di Lorella Zanardo, tanto appropriata alla nostra realtà: Noi donne rappresentiamo la maggioranza della popolazione, decidiamo gli acquisti, cresciamo figli, curiamo gli anziani e in questo momento di crisi rappresentiamo il welfare. Io credo sia venuto il momento di prenderci ciò che ci spetta. Non chiediamo, perché non si chiede ciò a cui si ha diritto, non è un favore che chiediamo. È il rispetto dei diritti costituzionali. Occupiamo le posizioni che ci spettano, pretendiamo ciò che ci spetta. Il momento è questo. Iniziamo da subito. SILVIA PANINI R.T.P. e Consigliera di Amministrazione ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 11 12 FOCUS pari opportunità Non solo buoni propositi Un laboratorio aperto per un confronto continuo e azioni concrete Parlare di pari opportunità in un’ottica di genere non è semplice. Tanto meno è semplice farlo in una cooperativa nella quale il 92% dei lavoratori sono donne e non sembra che vi siano particolari problemi su questo piano. La difficoltà nel trattare questo argomento sta nel fatto che il discorso sul genere chiama in causa convinzioni, stereotipi, esperienze fortemente radicate nella nostra identità. Idee e comportamenti che nessuna e nessuno è disposto a mettere facilmente in discussione. Le resistenze sono tante, paradossalmente anche da parte delle donne che pensano di aver ottenuto buona parte di ciò che desideravano, che hanno avuto l’opportunità di esprimersi secondo le loro esigenze e le loro capacità. Donne che non sono disposte ad ammettere che forse per loro le condizioni sono state più favorevoli, ma non per tutte lo sono, non sempre. A volte non è solo una questione di volontà, di determinazione, di “bravura” e la parità non è sempre acquisita. E se lo è, non lo è una volta per tutte. Viviamo in un momento politico e sociale in cui, anche se apparteniamo a realtà aziendali come la nostra dove il rispetto delle pari opportunità di genere sembra garantito, è bene tenere alta l’attenzione su un tema messo costantemente in discussione, nei fatti, nel linguaggio, nelle immagini della politica, dell’economia, dei media. La nostra natura cooperativa - e possiamo aggiungere cooperativa al femminile - ci impone di essere socialmente responsabili di fronte ad un argomento che, purtroppo, rappresenta ancora un’emergenza sociale. E quando si inizia a ragionare su una questione tanto profonda, è bene farlo a partire dai noi stessi, dalla nostra quotidianità, dal nostro modo di sentire e vivere questi problemi. Cominciamo allora da Coopselios. Come si sta “da noi”? Attraverso quali indicatori possiamo capirlo? Come fare per sentire il “polso della situazione”? Siamo sicuri che non sia possibile fare meglio? Anche in queste domande sta il senso del percorso avviato sulla gestione delle Risorse Umane in un’ottica Coopseliosnotizie | ottobre 2011 di Pari Opportunità - percorso che ci ha portato a individuare due nuove figure aziendali che opereranno in accordo con il Consiglio di Amministrazione e in stretta collaborazione con l’Ufficio Soci: un Responsabile Pari Opportunità (Giulia Caramaschi) e un Coordinatore di Conciliazione (Annalisa Lusuardi). Non solo. Il Gruppo di Lavoro sulle Pari Opportunità, ha stabilito alcune prime azioni da intraprendere nel breve periodo, per cogliere il sentire generale e, contemporaneamente, mettere a punto un sistema di monitoraggio costante e puntuale: - revisione dei questionari sul clima interno, con domande specifiche su Pari Opportunità e Conciliazione; - individuazione di indicatori volti a monitorare periodicamente l’andamento delle pari opportunità e valutarne l’impatto delle buone pratiche. A ciò si aggiunge l’apertura dello sportello sociale che va di pari passo con l’idea che il discorso sulle pari opportunità debba essere aperto, continuo, costante. Un discorso al quale ognuno può partecipare, segnalando problemi, malesseri, sensazioni e, semplicemente, sottoponendo temi all’attenzione dell’Ufficio Soci, del Coordinatore di Conciliazione o del Responsabile Pari Opportunità. L’obiettivo finale è quello di diffondere una cultura dell’accoglienza riguardo a questioni tanto sensibili e del rispetto del principio della pari dignità sul lavoro. L’impegno è quello di creare un ambiente caratterizzato da una sensibilità diffusa su queste tematiche e nel quale sia possibile, compatibilmente con le esigenze legate all’erogazione del servizio, rimuovere gli ostacoli che impattano negativamente sulla conciliazione vita-lavoro. La Responsabilità Sociale d’Impresa ci impone anche questo, anche a fronte di una situazione favorevole. A maggior ragione, a partire da un terreno già fertile, ci aspettiamo di sperimentare nuove strategie per un miglioramento continuo anche in quest’ambito. GIULIA CARAMASCHI Responsabile Comunicazione e Pari Opportunità FOCUS pari opportunità Le politiche e le azioni di Conciliazione In questi anni molte sono state le trasformazioni sociali che hanno coinvolto l’identità delle singole persone e delle organizzazioni. È cambiato il mercato del lavoro e, causa la grave crisi dei mercati globali, continuerà anche nel prossimo futuro a subire importanti trasformazioni. Sempre più il mercato del lavoro chiede nuove flessibilità, sia nella tipologia dei rapporti di lavoro, che negli orari e nelle retribuzioni. Coopselios si caratterizza inoltre in una sostanziale flessibilità legata alle diversificate tipologie dei servizi erogati. Una flessibilità che si riflette ovviamente nella gestione dei tempi di vita casa/lavoro. Sono cambiati i soggetti che entrano nel mondo del lavoro che vedono una presenza sempre più significativa di donne e di immigrati. Coopselios esprime nella composizione della propria forza lavoro oltre il 92% di presenze femminili, e vede una rappresentanza di un 20% di soci e dipendenti non italiani. Una vita lavorativa quindi che si intreccia sempre di più con i tempi di vita personali e familiari, dentro un sistema sociale sempre più complesso che deve trovare strategie per garantire e salvaguardare la qualità di entrambe i livelli di vita. Ecco perché sono e saranno sempre più indispensabili misure di conciliazione. Ma cosa si intende per misure di conciliazione? Si intendono misure di conciliazione tutte quelle strategie tese a rendere meno drammatico il conflitto sul tempo della vita quotidiana e che facilitano e sostengono la combinazione dei tempi di vita lavorativa e vita personale. Il sistema di conciliazione è un sistema complesso che deve agire ed interagire su molteplici fattori; sui bisogni dei singoli individui, sull’organizzazione del lavoro, sui tempi e le forme della vita sociale, sui tempi delle città e dei servizi erogati dal territorio. Un sistema di conciliazione efficace sostiene e crea benefici sia per le persone che per le aziende; aiuta infatti a ridurre il turnover e l’assenteismo, facilita il reclutamento del personale, migliora l’immagine dell’azienda, attutisce le conflittualità interne e, aumentando la sicurezza personale, migliora la qualità del lavoro. Investendo su una nuova politica orientata alle Pari Opportunità, Coopselios sta progettando e strutturando diverse strategie tese alla conciliazione. Intanto ha individuato un Coordinatore di Conciliazione chiamato a gestire e ricercare soluzioni di reciproca convenienza tra esigenze aziendali e bisogni dei lavoratori e che in questo momento sta lavorando insieme all’ufficio Attività Sociali cercando di ampliare e migliorare i progetti di welfare aziendale; questo sia attraverso strategie interne, sia avvalendosi di strumenti legislativi quali la Legge 53 che, attraverso bandi ministeriali, prevede l’accesso a possibili finanziamenti (Coopselios ha partecipato a luglio 2011 a questo bando). Contribuendo al benessere dei propri lavoratori, a un clima più armonico di lavoro, Coopselios muoverà un ulteriore passo nel più vasto campo della responsabilità sociale, sostenendo un sistema di relazioni più umano, più equilibrato, più equo. ANNALISA LUSUARDI Coordinatrice di Conciliazione Coopselios premiata per le Pari Opportunità Si è svolta a Milano la terza edizione dell’International Social Commitment Awards, promosso dall’Associazione Cultura&Solidarietà, il 10 ottobre 2011 al Teatro San Babila. La giuria ha selezionato fra i premiati Coopselios per le attività a tutela dei diritti e delle pari Guido Saccardi e Maria Cristina opportunità. Fra gli Remuzzi ritirano il Premio altri premiati, in un festival che valorizza le esperienze comunicative, artistiche, politiche, professionali vicine al sociale e alla solidarietà: Pupi Avati, che ha ricevuto il premio dal Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, per il Film “Una Sconfinata Giovinezza”. ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 13 14 FOCUS pari opportunità Azioni di welfare cooperativo Il termine “Welfare State”, “Stato del benessere”, viene utilizzato a partire dalla seconda guerra mondiale per designare un sistema socio-politico-economico in cui la promozione della sicurezza e del benessere dei cittadini è assunta dallo Stato, nelle sue articolazioni istituzionali e territoriali. Questo sistema è adottato, in parte, anche nella politica aziendale della nostra cooperativa attraverso azioni e convenzioni volte a sostenere i lavoratori. I Regolamenti votati dall’Assemblea dei soci nel 2008 regolamentano le sezioni soci e tutte le attività a carattere sociale intraprese dalla Cooperativa. Vi segnalo le attività più importanti: • convenzione con Finanza & Lavoro (concessione di prestiti ai soci lavoratori non finalizzati ad una specifica spesa); • erogazione del premio di anzianità sociale; • concessione ai soci lavoratori di una erogazione straordinaria del T.F.R.; • convenzioni con istituzioni in grado di erogare prestazioni pensionistiche complementari (COOPERLAVORO); • convenzioni per l’acquisto di beni e servizi a fruizione individuale quali musei, teatri, palestre, agenzie viaggio, cartolibrerie, negozi, ristoranti, aziende trasporti, centri benessere, cinema; • convenzione con agenzia viaggi per l’utilizzo durante il periodo estivo di appartamenti a costi contenuti. Un paragrafo a parte la merita sicuramente la Convenzione con Mutua Nuova Sanità (Piano Sanitario gratuito per tutti i soci lavoratori e i soci volontari sotto i 70 anni di età). La convenzione prevede: sconti su visite e accertamenti in libera professione nei centri medici convenzionati (www.mutuanuovasanita. it area riservata login: cooperativa password: sociale); servizio medico d’urgenza (nelle ore coperte da guardia medica) con numero verde 800212477; servizio rimborso totale ticket sanitari; Coopseliosnotizie | ottobre 2011 nuovi servizi di assistenza domiciliare (organizzazione dei prelievi ed accertamenti domiciliari, consegna di farmaci, consegna di esiti al domicilio, spesa a domicilio servizi attivi per persone impossibilitate a muoversi dal proprio domicilio) modalità di accesso numero verde 800212477. Progetti 2012 Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di ampliare i servizi di Mutua Nuova Sanità (gratuiti per i soci) inserendo nella polizza i Servizi di Specialistica. Tutti i soci potranno effettuare visite specialistiche e accertamenti diagnostici presso i centri convenzionati in tempi brevi (quelli della libera professione) pagando una franchigia. Se ad esempio ho necessità di una visita urgente (rimangono scoperte solo visite ginecologiche e dentistiche) mi rivolgo per l’appuntamento nei centri convenzionati che mi riceveranno in brevissimo tempo e pagherò per questa visita € 25,00 (a fronte di visite che normalmente costano da € 80,00 a € 120,00). Potrò anche effettuare in tempi brevi accertamenti quali TAC, Risonanze, Mammografie ecc pagando una franchigia di € 35,00 (a fronte di accertamenti che costano da € 80,00 a € 200,00 circa). Lo Sportello Sociale Dal 1 ottobre è aperto presso la sede di Coopselios a Reggio Emilia lo Sportello Sociale (contattabile anche attraverso telefono) con lo scopo di individuare percorsi mirati alla risoluzione di diverse problematiche di natura organizzativa o di vita sociale e familiare che impediscono la conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. All’interno dello Sportello il lavoratore potrà ricevere informazioni utili per orientarsi nella rete dei servizi aziendali e territoriali. Lo Sportello sarà aperto il lunedì e il giovedì dalle ore 9,00 alle ore 12,00 e il mercoledì dalle ore 14,30 alle ore 17,30. Per info o appuntamenti potete contattare l’ufficio Attività Sociali allo 0522/378676-335/1453580 (Claudia Manzini Responsabile Ufficio Attività Sociali) e allo 0522/378644-320/4778806 (Annalisa Lusuardi Coordinatore di conciliazione). CLAUDIA MANZINI Responsabile Attività Sociali LA VOCE DI COOPSELIOS non solo lavoro... Il colore dell’impossibile Una riflessione sull’uso “improprio” del colore presso il Centro Arcobaleno di Correggio L avorare con la disabilità assume spesso il connotato della ricerca dell’impossibile realizzabile. Un ossimoro. Alle volte esaltante, alle volte fastidioso. Accettare la sfida di vivere quotidianamente con chi ha dei limiti fisici e psichici impone uno sguardo costruito sull’idea di una restituzione al “di noi diverso” di un afflato di vita. Si configura così il nostro lavoro, un pensiero non molto lontano da chi concepisce la vita come una sfida alla ricerca di un se stesso migliore. Migliore anche perché migliori possono essere le condizioni di vita degli altri. La nostra retorica di equipe ricerca quotidianamente nella forza di volontà il motore della trasformazione. Il gruppo alle volte ce la fa, alle altre no. Ma riparte sempre dalla prostrazione. Il merito è nella capacità di sopportazione della frustrazione. Come dire: il risultato arriva dopo un centinaio di tentativi. Di fatto, chi di noi non lotta per un futuro migliore? Chi di noi non pensa che il domani sognabile non sia migliore dell’oggi difficoltoso? Lo sappiamo di avere a che fare con un illusione: ma questa ci tiene vivi, ci impone di sperare e di accoglierci come esseri incompleti, sostanziati in una piccola parte di un tutto che è la vita. Che è il nostro mondo circostante. Anche questa volta abbiamo aperto gli occhi e quando Matteo e Rita dell’Associazione Altrarte ci hanno proposto di tentare una strada nuova abbiamo immediatamente risposto affermativamente. L’idea era questa: vestire gli utenti con una tuta bianca, comprare del colore lavabile rosso e verde ed utilizzare un sottofondo musicale per recitare una favola orientale. Una celebrazione del tricolore, a modo nostro. Un pensiero per chi ha faticato ad unire realtà e storie diverse sotto un’unica bandiera. Quel giorno non abbiamo pensato che sporcarsi di colore mani, piedi e vestiti volesse dire passare un paio d’ore sotto la doccia con gli utenti. Abbiamo desiderato dieci minuti di risate. Abbiamo rivolto l’attenzione alla liberazione dello sfidare, per un giorno, il nostro senso comune che ci vuole preziosamente ragionevoli. Di fatto ognuno di noi lavora circolarmente attorno alle idee; ci è sembrato pertanto naturale spingerci a dare il nostro personale contributo alla realizzazione dell’impossibile realizzabile. Uno di noi ha preso in mano la macchina fotografica e ha ripreso tutto. Vedere Silvio lanciare il colore sulla schiena di Antonello è stata una folgorazione. Osservare Donella sorridere, una liberazione. Ci è bastato e ci ha ripagato della faticosa mattinata. In fondo abbiamo tentato e abbiamo capito che l’impossibile alle volte ha un colore. EQUIPE DEL CENTRO ARCOBALENO DI CORREGGIO ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 15 16 LA VOCE DI COOPSELIOS idee, scambi, progetti Nuovi metodi, nuova motivazione Mi chiamo Daniela e lavoro da circa nove anni come Educatrice all’interno del servizio di assistenza per l’integrazione scolastica. Nel mio percorso lavorativo sono entrata in contatto con diversi aspetti della disabilità, dai meno gravi ad altri di maggiore criticità, affrontati tutti con un approccio empatico unito a sapere specifico. Spesso, però, nella nostra quotidianità, ci troviamo ad affrontare situazioni estremamente problematiche sulle quali è necessario mantenere alta l’attenzione. Talvolta, infatti, nella routine della quotidianità, tendiamo a farci delle opinioni sulla nostra utenza e a rafforzarle per poi basare su quest’ultime il nostro modo di operare: il rischio è quello di incappare in un circolo vizioso che può essere interrotto solo per mezzo di un intervento esterno. La formazione, in questo caso, diventa un tassello cruciale. Anche a questo sono serviti gli incontri formativi tenuti da Francesca Cavallini e Fabiola Casarini, psicologhe e ricercatrici presso l’Università di Parma e Docenti e Responsabili presso i Centri TICE di Piacenza e Castel San Giovanni. Gli incontri vertevano sulla presentazione del metodo operativo A.B.A. (Applied Behavior Analysis). Il metodo, elaborato per intervenire nel caso di stereotipìe degenerative autolesionistiche, punta sulla costruzione di stimoli in grado di mantenere alta l’attenzione e, soprattutto, la motivazione dell’utente. Un metodo soddisfacente dal punto di vista motivazionale anche Coopseliosnotizie | ottobre 2011 per l’operatore in quanto offre una modalità di confronto sulla base di dati oggettivi con la conseguente possibilità di sperimentare, attraverso tentativi ed errori, un’accettabile strategia di intervento atta a fronteggiare nel miglior modo possibile la problematica in questione. DANIELA IDRI Educatrice Cooperazione sociale in Appennino Si è svolto il 4 ottobre a Castelnovo ne’ Monti il convegno “La sostenibilità della qualità sociale in Appennino. La cooperazione sociale come risorsa”, organizzato da Legacoop Reggio Emilia e Coopselios con il patrocinio del Comune di Castelnovo ne’ Monti. È stata l’occasione per una riflessione sul ruolo della cooperazione sociale in Appennino e sui possibili sviluppi del rapporto tra le amministrazioni pubbliche e la cooperazione nella ricerca di un nuovo welfare. Ha aperto i lavori Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia. “Noi siamo convinti – ha spiegato la presidente di Legacoop Caselli – che oggi più che mai ci sia la necessità di una riqualificazione degli strumenti del welfare nel loro complesso, ma anche l’opportunità di un intervento privato qualificato, complementare e integrativo rispetto al servizio pubblico sanitario e socio-sanitario, capace di rispondere sul territorio e in forma integrata alle esigenze della persona nei diversi, e spesso nuovi bisogni. Ci sembra che proprio dalla montagna vengano indicazioni molto interessanti. Qua sono nate esperienze di grande livello che dimostrano anche oggi come la collaborazione tra amministrazioni pubbliche e privato sociale possa dare grandi risultati, sia dal punto di vista della qualità dei servizi che della occupazione”. Sono intervenuti al convegno: Katia Cuoghi, di Coopselios, Rosanna Bacci, presidente del Ginepro, e Sergio Fiorini, di Alti Monti, per la cooperazione sociale; l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Castelnovo ne’ Monti Mirca Gabrini, la presidente della Provincia Sonia Masini, il Direttore Generale e la Coordinatrice Sociale dell’Ausl Reggio Emilia Fausto Nicolini e Elisabetta Negri. Negli interventi è stato sottolineato l’ottimo rapporto con la cooperazione sociale, e l’importante ruolo che questa realtà svolge nei Comuni dell’Appennino. Sono stati anche affrontati i gravi problemi indotti dalla crisi e dalla sempre maggiore carenza di risorse da parte delle pubbliche amministrazioni. Ha concluso i lavori del convegno Teresa Marzocchi, assessore alle Politiche sociali della Regione Emilia-Romagna, che ha toccato alcune delle principali questioni che riguardano il welfare e il ruolo del privato sociale, a partire dalla revisione della Legge Regionale sulle cooperative sociali. LA VOCE DI COOPSELIOS ricorrenze Buon compleanno Lainate Il 19 luglio la RSA di Lainate ha compiuto un anno e, per l’occasione, l’animazione insieme alla Direzione e al Personale della Struttura hanno deciso di organizzare una “Festa di Compleanno” un po’ speciale. Quella che inizialmente doveva essere una semplice merenda in giardino con animazione musicale, con il passare delle settimane e si è trasformata in un vero e proprio Luna Park. L’idea era quella di ricreare l’atmosfera di una festa di paese con musica, danze e giochi. Con il dovuto anticipo sono stati appesi avvisi all’interno della struttura, per informare parenti, chiedere collaborazione per raccogliere materiale e allestire una piccola “pesca miracolosa”. Nelle settimane precedenti l’evento la saletta occupazionale della RSA si è trasformata in una specie di magazzino e i parenti degli ospiti e tutti i dipendenti ne hanno approfittato per “svuotare box e cantine”. La mattina della festa con l’aiuto del personale e di alcuni ospiti abbiamo iniziato ad addobbare la struttura con festoni e palloncini, nel giardino sono stati allestiti, oltre alla “pesca miracolosa”, il gioco delle bocce e una pista per birilli; è stata inoltre gonfiata una piscina per la pesca con i retini e da un vecchio manichino in ferro battuto è stato ricavato un bersaglio per il lancio del cerchio. Ma il gioco che sicuramente ha riscosso più successo, vista la stagione, è stato il lancio al bersaglio con i palloncini ad acqua. Avevamo preparato dei pannelli di compensato con le foto di alcuni dipendenti della struttura tra cui la Direttrice, l’Assistente Sociale, i Medici, l’Animatrice, la RAA e il Caposala: ad ogni foto, opportunamente plastificata, corrispondeva un numero di punti. Dopo un primo momento di imbarazzo da parte degli ospiti è partita la gara e a turno gli anziani si sono divertiti a centrare con i gavettoni le nostre facce, il tutto accompagnato dall’animazione musicale di Giancarlo. Con mio grande piacere nel pomeriggio ci hanno raggiunto anche alcuni ospiti della neonata RSD. Ci chiedevamo se una festa, così organizzata, potesse risultare alla fine una “bambinata”, ma gli ospiti sono stati capaci di “prendersi in giro” e per un giorno di ricordarsi come si gioca. Un’esperienza che sicuramente sarà riproposta, che ha contribuito ad aumentare il clima di affiatamento con cui tutta l’equipe manda avanti la “baracca”, clima che percepito dagli ospiti li aiuta a divertirsi senza freni e inibizioni e che ci ha dimostrato che alla fine basta poco per divertire e che a tutti fa bene, per un giorno, tornare bambini. CECILIA PIZZOCHERO Educatrice R.S.A. Lainate ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 17 18 LA VOCE DI COOPSELIOS ricorrenze “Insieme per loro… 3” La ormai tradizionale festa “Insieme per loro” ha raggiunto la terza edizione raccogliendo anche quest’anno un grande successo. Il 18 agosto, nell’area antistante la chiesa di Niviano, si è svolta la festa per gli ospiti delle case protette presenti nel territorio del comune di Rivergaro: “Villa Verde” di Ancarano e la Casa di riposo “Gasparini” di Pieve Dugliara. L’idea è nata tre anni fa con lo scopo di unire, almeno per una sera, persone che lavorarono in realtà diverse ma che hanno un fine comune: il benessere degli ospiti che abitano le strutture. Protagonisti fondamentali per realizzare questo evento sono stati i volontari dei circoli “Il Castello” di Niviano e il circolo “Carpia” di Suzzano che, come ormai di consueto, hanno partecipato attivamente. Lo spirito di solidarietà e la voglia di fare qualcosa insieme negli anni si sono consolidate e rafforzate, tanto che il numero degli operatori delle due strutture, lavoratori volontari nello stand della festa, continua ad aumentare. Questa edizione ha mostrato di avere una marcia in più: si sono atCoopseliosnotizie | ottobre 2011 tivate molte persone anche di altri paesi limitrofi. Presenza oramai abituale di questa festa è il Sindaco di Rivergaro, Pietro Martini che quest’anno ha manifestato la sua soddisfazione nel vedere come due strutture operanti nel medesimo territorio riescano ad unirsi realizzando iniziative significative per gli anziani. L’importanza di questa iniziativa è stata sottolineata anche dal Vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio, che ha lodato lo spirito di collaborazione degli operatori. Un ringraziamento particolare a Guido Saccardi, che ha voluto festeggiare con noi, e a tutti i parenti dei nostri anziani che, con la loro presenza, danno voci ai loro cari, che nonostante la malattia, hanno ancora il desiderio di voler essere parte integrante della nostra società. Ringraziamo inoltre gli operatori della Polizia Municipale del Comune di Rivergaro che hanno collaborato attivamente nello stand gastronomico; Don Mauro Tramelli, parroco di Niviano e cappellano di Villa Verde. Infine un ringraziamento al gruppo giovani della parrocchia di Niviano che sotto la direzione del sig. Gianni ha dato un contributo significativo e indispensabile. Come ogni anno il ricavato della festa verrà utilizzato dal circolo “il Castello” per l’acquisto di strumenti e attrezzature da donare alle due strutture. Considerato il successo della terza edizione, l’appuntamento è per il prossimo anno per la quarta edizione, “Insieme per loro … 4”, arrivederci! CLAUDIO BORIOTTI R.T.P. Settore Anziani, Piacenza L’estate finisce in festa! Ma chi l’ha detto che la fine dell’estate deve essere triste? Certamente non noi che, anzi, abbiamo festeggiato per due giorni con musica, giochi, danze, grigliata e bancarelle. La nostra festa in realtà si è così volutamente trasformata nella festa di tutti noi, dei parenti, degli amici, dell’intero quartiere che, come va di moda in questi ultimi tempi, ha trovato porte aperte. La due giorni è così “volata” via tra gli spettacoli dei ballerini della scuole di danza “Niki Dance” e “Pianeta Danza”, le bancarelle con gli oggetti di artigianato dell’Associazione Auser, i giochi, la musica di Alessandro, il nostro musico terapeuta, e le canzoni del cantante milanese Giancarlo. Ma, se come dice un detto adattato “l’occhio vuole la sua parte, ma la pancia non si tira indietro”, ecco che la splendida cena con megagrigliata ha riscosso un notevole successo. E ben pochi sono stati i piatti che sono rientrati in cucina con qualche avanzo, anzi! Figlio di un ospite dell’R.S.A. Quarenghi LA VOCE DI COOPSELIOS l’esperienza di un genitore Lettera di Gloria, mamma scettica! Sono una mamma di un bimbo che frequenta il nido L’Arca di Reggio Emilia. Normalmente capita di mandare lettere o email per segnalare un disservizio o per esprimere la propria insoddisfazione, mentre in questo caso io sento il bisogno di esternare la mia completa soddisfazione per l’esperienza che stiamo vivendo noi genitori e nostro figlio. Vorrei fare alcune premesse. Oltre a questo bimbo che frequenta da settembre la sezione piccoli, ho altri due figli, gemelli, di 9 anni. Loro non hanno frequentato il nido, perché a quei tempi ero a casa dal lavoro e sentivo il bisogno di crescerli io, di non perdermi neanche un attimo delle loro conquiste e delle loro esperienze. Con questo terzo figlio invece è stato tutto molto diverso. Dopo aver trascorso con lui i mesi della maternità ho dovuto riprendere il mio lavoro. E così, tra mille valutazioni, dubbi e perplessità, con molta tristezza e scetticismo sono stata costretta a iscriverlo al nido... con la speranza, dentro di me, che non ci fosse neanche un posticino... Invece, il giorno in cui piena di ansia ho consultato le assegnazioni, ho dovuto fare i conti con la realtà....era stato preso al nido L’Arca!! Ed ecco che ho iniziato a dovermene fare una ragione. Non avendo mai vissuto questa esperienza ed ero veramente piena di insicurezze. Ho sempre ritenuto gli asili nido una sorta di deposito per i bimbi. Anche quando ero andata a visitarne alcuni, nonostante gli ambienti belli, nonostante le rassicurazioni di chi aveva già vissuto questa esperienza, rimanevo scettica e convinta che comunque mi sarei persa dei momenti di crescita del mio bimbo. E così arrivò il giorno in cui conobbi le maestre e poi il primo giorno di asilo. Il mio piccolo di 16 mesi mi fece una grandissima tenerezza perché nella sua ingenuità era molto felice di andare in questo posto nuovo. Però non appena capì che l’asilo stava diventando la sua quotidianità e non più un simpatico diversivo, il piccolo iniziò a dare qualche segno di sofferenza. Ma tra i due soffrivo sicuramente di più io!!! Da subito, però, avevamo capito che in questo cammino non eravamo soli. C’erano tanti altri bimbi che urlavano e tante altre mamme che uscivano dalla porta “immagonate”, ma c’erano anche delle persone carinissime e disponibili, sempre pronte a consolare mamme e bambini...le tate!!! Si chiamavano Brenda (che dopo poco è stata sostituita da un’altra maestra), Elena e Vera. Tra alti e bassi, il mio bambino ha raggiunto in breve tempo la serenità, è diventato tranquillo e non sembra semplicemente rassegnato alla sua nuova realtà, anzi è proprio felice! Ora al mattino mi saluta sereno perché sa che non gli mancheranno l’affetto e le attenzioni. Ora ho capito che devo ricredermi su tutto quello che pensavo riguardo ai nidi. Non è vero che in questi mesi mi sono persa dei momenti fondamentali della crescita di mio figlio, anzi, c’è una grande continuità tra noi e la sua vita all’asilo, le sue conquiste sono condivise con persone stupende e questa esperienza ha arricchito sia il piccolo che noi genitori. Ringrazio Elena Arletti e Vera Tosi, perché ritengo siano davvero delle tate stupende; sono sempre state disponibili, attentissime (succede addirittura che si accorgono prima di me se mio figlio non è in formissima...), sono sempre pronte a informare sulle attività fatte, su quello che il bimbo ha scoperto, fatto, mangiato o disegnato; sono affettuose e amorevoli, non si limitano a guardare e pulire i bambini, loro li amano davvero questi piccoli che fino a qualche mese fa non conoscevano neanche! Mio figlio non è mai tornato a casa sporco, disordinato, è sempre curato e durante il giorno mi nomina sempre i suoi piccoli amichetti e le sue tate Vera ed Elena. E per me è davvero una tranquillità sapere che il mio bimbo trascorre le sue mattinate in compagnia di persone attente e scrupolose, di cui io mi fido ciecamente. Ora tutti i dubbi e il mio scetticismo non esistono più, anzi! Addirittura rimpiango di non aver fatto fare l’esperienza del nido anche agli altri miei figli! GLORIA BONOMO Mamma di Christian ottobre 2011 | Coopseliosnotizie 19 Periodico d’informazione trimestrale della Cooperativa Sociale Coopselios Società Cooperativa Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale DL 353/2003 (conv. in L- 27/02/2004, NR 26) ART. 1 COMMA 2, DCB RE Coopselios NOTIZIE ANNO XIII OTTOBRE 2011 Pari opportunità e conciliazione: nuovi percorsi di R.S.I. Foto di copertina: corteo di suffragette manifesta per il suffragio universale a New York nel 1912 Copyright American Press Association, 1912 (fonte: wikipedia.org) COPERTINA OTTOBRE_2011.indd 1 DUE FONDAZIONI PER LA RICERCA E LO SVILUPPO NUOVI STRUMENTI COMUNICATIVI E METODOLOGICI DENTRO AI SERVIZI: RIFLESSIONI E RACCONTI 48 24-10-2011 17:27:17