Il lavoro accessorio per la vendemmia

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Il lavoro accessorio per la vendemmia
Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata
in collaborazione con
Sede di Macerata
Sede di Macerata
con la partecipazione di
presenta
1a campagna provinciale di prevenzione e promozione 2008
Il lavoro accessorio
per la vendemmia
Direzione Provinciale del Lavoro di Macerata
La DPL di Macerata ha inteso avviare questa prima campagna di prevenzione e di
promozione, nello spirito dell’art. 8 del D.Lgs. n. 124/2004, al fine di orientare il
mondo datoriale del settore agricolo verso il corretto utilizzo del lavoro accessorio,
secondo la sperimentazione avviata dal Ministero del Welfare e regolamentata in fase
applicativa dalla Circolare n. 81/2008 dell’Inps.
Ferma restando la naturale predisposizione per la regolare occupazione attraverso
l’assunzione di operai a tempo determinato, infatti, si ritiene di dover accompagnare
l’avvio dell’utilizzo del lavoro accessorio quale strumento privilegiato, per il contrasto a
intollerabili forme di lavoro sommerso e per incentivare lo sviluppo dell’equazione
“lavoro regolare = lavoro sicuro” che rappresenta un faro nella programmazione e
nella implementazione della vigilanza in materia di lavoro.
IL DIRETTORE
Dott. Pierluigi RAUSEI
Sede di Macerata
L'Istituto apprezza e condivide l'innovativa iniziativa della Dpl di Macerata di
coinvolgere le associazioni datoriali nella lotta al lavoro sommerso in agricoltura.
Infatti lo slogan "in nero non conviene" sintetizza in poche parole che è nell'interesse
sia del datore di lavoro che, ovviamente, del lavoratore operare nel rispetto delle
regole.
IL DIRETTORE
Dott. Paolo LUZI
Sede di Macerata
La Direzione provinciale dell’INAIL di Macerata partecipa alla campagna di prevenzione
e promozione con la convinzione che la sperimentazione del “voucher vendemmia”,
cartaceo o telematico, rappresenta uno strumento innovativo efficace, nell’ambito del
lavoro occasionale di tipo accessorio, e un’opportunità di diffusione del lavoro
regolare.
IL DIRETTORE
Dott. Gianfranco LANESE
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La vendemmia 2008 è
segnata
dall’importante
novità
sul
piano
organizzativo e normativo
dell’introduzione, per la
prima volta nel nostro
Paese, dei “voucher” vendemmia. Si
tratta di un provvedimento lungamente
atteso che va incontro alle proposte
avanzate dalla Coldiretti in materia di
trasparenza e legalità. Con i “voucher”
oltre ad offrire nuove opportunità di
reddito a categorie particolarmente
deboli come studenti e pensionati,
senza per questo destrutturare il
mercato
del
lavoro
agricolo,
si
garantiscono tutele assicurative e
previdenziali a tutti quei lavoratori
occasionali
che
trovano
nella
vendemmia
un'opportunità
per
integrare il proprio reddito. Allo stesso
tempo, il sistema dei voucher porterà
una semplificazione degli adempimenti
burocratici a carico delle imprese
agricole, facilitando anche la lotta al
lavoro illegale. L’auspicio è che questo
primo tentativo sia coronato da
successo per essere poi esteso ad altre
attività stagionali.
IL DIRETTORE
Dott. Gabriel BATTISTELLI
Come Confagricoltura
accogliamo con molto
interesse l’iniziativa
presa dalla D.P.L. con
la collaborazione di
INPS ed INAIL nel disciplinare il lavoro
accessorio. Finalmente ci pervengono
segnali incoraggianti sulla risoluzione di
problemi
legati
all’occupazione
in
agricoltura, ora concentrati nel settore
viti-vinicolo,
nella
speranza
che
successivamente vengano estesi ad altri
comparti del settore stesso.
La
Cia
associazione
provinciale di macerata
esprime
piena
soddisfazione per l'iniziativa adottata
collegialmente da Dpl, Inps e Inail, con
il coinvolgimento delle 4 associazioni e
organizzazioni datoriali agricole, intenta
a promuovere e diffondere informazioni
chiare e semplici in merito all'utilizzo
del "voucher vendemmia" per la
retribuzione di studenti e pensionati. La
nostra
associazione,
da
sempre
sensibile alla difesa e tutela dei diritti
delle fasce sociali più deboli, ritiene che
l'introduzione e la regolamentazione del
lavoro accessorio in agricoltura, se
sostenuto con sforzi congiunti, sia uno
strumento valido per contrastare il
preoccupante fenomeno del lavoro
nero, e si auspica l'estensione anche a
campagne
successive,
in
primis
l'imminente campagna olivicola.
IL PRESIDENTE
Sandro PALLOTTA
Auspichiamo che la lodevole iniziativa
sia
realizzata
pienamente e sia il
primo passo verso
una
concreta
collaborazione tra la DPL di Macerata e
le Associazioni di categoria dei datori di
lavoro agricolo al fine di eliminare
forme
di
lavoro
irregolare
ed
incrementare la sicurezza nel mondo
del lavoro agricolo.
IL PRESIDENTE
Giuseppe NARDI
IL VICE DIRETTORE
P.A. Edoardo BENIGNI
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Il lavoro occasionale di tipo accessorio è una particolare tipologia di rapporto di
lavoro finalizzata alla regolamentazione delle prestazioni occasionali “accessorie”, che
non sono riconducibili a normali rapporti di lavoro in quanto svolte in modo saltuario.
Si offrono così occasioni di impiego e di integrazione di reddito a soggetti considerati a
rischio di esclusione sociale, perché usciti o non ancora entrati nel mondo del lavoro.
Sono, peraltro, garantite la copertura previdenziale presso l'INPS e quella assicurativa
presso l'INAIL.
Soggetti interessati alla sperimentazione 2008
La sperimentazione riguarda, in questa prima fase, l'esecuzione della
vendemmia effettuata da studenti e pensionati.
A tal fine sono considerati studenti i giovani con meno di 25 anni di età,
regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso l'Università o istituto scolastico di ogni
ordine e grado (devono comunque aver compiuto i 16 anni di età e, se minorenni,
devono possedere autorizzazione alla prestazione di lavoro occasionale da parte del
genitore o di chi esercita la patria potestà).
Sono considerati pensionati coloro i quali percepiscono a qualsiasi titolo un
trattamento pensionistico.
Limiti economici
Ciascun datore di lavoro, nell'ambito della sperimentazione condotta durante la
vendemmia 2008, può utilizzare prestazioni di lavoro occasionale di tipo accessorio
nei limiti di un tetto di spesa di 10.000 euro.
Il lavoratore per l’esecuzione della prestazione lavorativa avente natura
occasionale accessoria, per l’anno 2008, non deve percepire compensi superiori a
5.000 euro da parte di ciascun singolo datore di lavoro.
Acquisto ed uso dei voucher cartacei
Il lavoro accessorio viene retribuito mediante appositi buoni (cd. voucher) che i
datori di lavoro possono procurarsi già dal 19 agosto scorso, direttamente o per il
tramite delle Associazioni di categoria, presso le singole sedi provinciali dell’INPS,
esibendo la ricevuta del pagamento dell’importo relativo, utilizzando l’apposito conto
corrente postale (n. 89778229) intestato all’INPS D.G. LAVORO OCCASIONALE ACC.
Il datore di lavoro una volta ritirato il carnet dei voucher, deve effettuare la
comunicazione preventiva all’INAIL (o a mezzo fax 800657657 o tramite Contact
Center INPS/INAIL 803.164) che dovrà contenere i dati anagrafici e il codice fiscale sia
del datore stesso, che dei prestatori di lavoro.
Inoltre dovranno essere indicati specificamente:
- la data presunta d’inizio e di fine dell’attività lavorativa,
- il luogo di svolgimento delle prestazioni (avendo cura di comunicare eventuali
modifiche e/o variazioni).
Il lavoratore riceve il voucher sottoscritto dal datore di lavoro (sul retro), con
indicazione della durata della prestazione (inizio e fine), del codice fiscale del datore di
lavoro e del codice fiscale dello stesso lavoratore, il lavoratore è tenuto a firmare il
voucher (sul fronte e sul retro) per riscuoterne il corrispettivo al termine della
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prestazione lavorativa, previa convalida con propria firma presso qualsiasi ufficio
postale.
Ogni voucher ha il valore di 10 euro lordi, determinato in relazione alla media
delle retribuzioni contrattuali rilevate dall’ISTAT per il settore agricolo anno 2007, con
riferimento non già ad uno specifico compenso orario, ma ad una ‘certa quantità di
lavoro'. Quindi il valore del buono viene attribuito in base ad un accordo tra le parti
con un criterio orario o giornaliero, anche a seconda delle 'consuetudini' locali.
Il lavoratore riscuoterà per ciascun voucher la somma netta di 7,50 euro che
risulta esente da imposizioni fiscali. I restanti 2,50 euro sono destinati alle coperture
assicurative, previdenziali e alla gestione del servizio.
I voucher sono validi fino al 31 dicembre 2008, non sono cedibili, né
commerciabili.
Acquisto del voucher telematico
In alternativa il datore di lavoro può richiedere il voucher o tramite il numero
gratuito (803164), se il datore di lavoro è già presente negli archivi INPS, oppure
tramite procedura telematica disponibile sul sito www.inps.it (Sezione Servizi Online,
se si è già provvisti di PIN) o ancora presso le sedi INPS, o, infine, tramite le
Associazioni di categoria.
Anche in questo caso la richiesta di voucher, attivabile mediante i canali di cui
sopra, dovrà contenere i dati anagrafici e codice fiscale di ogni singolo lavoratore, la
data di inizio e di fine presunta dell’attività lavorativa, il luogo di svolgimento delle
prestazioni avendo cura di comunicare eventuali modifiche e/o variazioni. Dovranno
essere, altresì, comunicati il numero dei buoni presunti per ogni singolo lavoratore.
Prima dell’inizio della prestazione, il datore di lavoro deve versare il valore
complessivo dei voucher, tramite modello F24, indicando causale LACC e periodo di
riferimento oppure mediante conto corrente postale 89778229 intestato all’INPS D.G.
LAVORO OCCASIONALE ACC.
E’ ammissibile inoltre il pagamento on line attraverso il sito www.inps.it mediante
addebito su conto corrente postale o carta di credito.
Al termine della prestazione lavorativa, il datore di lavoro deve dichiarare
l’ammontare della prestazione svolta da ciascun lavoratore. Spetterà al sistema di
gestione disporre il pagamento al lavoratore previa comunicazione allo stesso che
deve aver provveduto ad effettuare il proprio accreditamento anagrafico tramite il
numero gratuito 803.164 o via internet collegandosi al sito www.inps.it. In questa
ipotesi il lavoratore riceverà a casa una carta magnetica sulla quale sono accreditati i
voucher pagabili da un ufficio postale.
Contrasto al lavoro sommerso
La semplificazione della procedura come sopra delineata permette non solo
trasparenza e legalità, ma anche opportunità di reddito, con copertura previdenziale
ed assicurativa, a categorie particolarmente deboli (studenti e pensionati).
Difatti, il lavoro accessorio consente al datore di lavoro di preservarsi da rischi
inerenti ad infortuni, da rivendicazioni contrattuali e previdenziali, nonché dalle
sanzioni previste per il lavoro “nero”.
Occupando, invece, studenti e pensionati “in nero“ il datore di lavoro si espone
alle pesanti conseguenze della maxisanzione contro il sommerso (3.000 euro per
l’assunzione di ogni singolo lavoratore oltre a 150 euro per ogni giorno di lavoro
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irregolare) e in determinate ipotesi (presenza di manodopera irregolare pari o
superiore al 20% dei lavoratori presenti) la sospensione dell’attività (per la cui
revoca e’ prevista la regolarizzazione dei lavoratori “in nero” ed il pagamento di una
somma aggiuntiva unica pari a 2.500 euro), nonché ulteriori sanzioni previste per la
mancata comunicazione di assunzione preventiva, per la mancata consegna al
lavoratore del contratto individuale o della comunicazione di assunzione, per la
mancata denuncia d’inizio attività all’INAIL, nonché per le mancate registrazioni sul
libro unico del lavoro, per ulteriori 512,75 euro.
Alle suddette sanzioni occorre aggiungere la quota di contribuzione evasa, per
ogni singolo lavoratore.
Alla luce di quanto elencato si evidenzia un apparato di sanzioni che
complessivamente per ogni singolo lavoratore “in nero” ammonta, per lavoratore,
almeno a 3.662,75 euro per un solo giorno di occupazione, a fronte di un costo del
lavoro per giornata che potrà essere stimato, mediamente, in circa 40 euro e cioè in
4 voucher.
Modalità ispettive di primo accesso
Vale la pena segnalare che i datori di lavoro dovranno aver cura di fornire ai
lavoratori accessori impiegati nella vendemmia un primo buono compilato all’inizio
della prima giornata lavorativa, disponendo che i lavoratori debbano portarlo con sé
durante tutto l’impegno lavorativo nell’attività della vendemmia, al fine di esibirlo al
personale ispettivo durante le attività di controllo e di vigilanza.
Nel caso di attivazione della procedura telematica, invece, il datore di lavoro deve
garantire la disponibilità degli stampati della propria adesione informatizzata alla
procedura.
In ogni caso il datore di lavoro, o chi lo rappresenta materialmente sul terreno
oggetto di verifica ispettiva, dovrà comunque risultare in grado di poter rappresentare
agli ispettori la regolarità dell’occupazione dei lavoratori accessori tramite lo stampato
della procedura, in una qualsiasi delle due modalità, ovvero tramite copia del fax
inviato all’INAIL per la comunicazione preventiva.
In mancanza della tempestiva qualificazione della presenza del lavoratore sul
terreno in qualità di lavoratore accessorio, da attestare appunto tramite un primo
buono, gli ispettori procederanno all’accertamento ai fini della contestazione del lavoro
sommerso con applicazione delle relative sanzioni.
Va utilmente rappresentato, infine, che i servizi ispettivi del Ministero del Lavoro,
della Salute e delle Politiche Sociali, congiuntamente a quelli di Inps e Inail, sono in
procinto di avviare una intensa attività di indagine di iniziativa programmata nel
settore della vendemmia a riscontro del corretto utilizzo del lavoro accessorio e a
contrasto di ogni forma di lavoro sommerso, illegale o irregolare.
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