Benvenuti al nuovo appuntamento con la

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Benvenuti al nuovo appuntamento con la
2 FEBBRAIO 2009
Newsletter n. 2/2009
Benvenuti al nuovo appuntamento con la newsletter di “LIBROMONDO”, Centro di
Documentazione sull’Educazione alla Pace e alla Mondialità e sulla Cooperazione Internazionale di
Savona.
Ringraziamo le case editrici e le associazioni per la collaborazione e ricordiamo a chi volesse inviarci
pubblicazioni o altro materiale inerente al nostro Centro di documentazione, collaborare con noi,
segnalarci iniziative ed eventi o semplicemente richiedere informazioni di scrivere una mail a:
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Cadorna, 17100 Savona;
oppure inviare una mail a:
[email protected]
Un ringraziamento particolare a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di questo numero
della newsletter.
Il Centro è aperto al pubblico nei giorni di lunedì e mercoledì dalle 17 alle 19, martedì e giovedì dalle
9,30 alle 11,30.
Nell’orario suddetto è possibile contattare i volontari al numero di telefono: 019 263087.
Per informazioni è possibile visitare il sito:
http://www.provincia.savona.it/attivita/cooperazione/libromondo.htm
Il servizio in quanto strumento di scambio di notizie e/o di recensioni, non implica adesione alle opinioni ivi espresse,
purché siano inerenti agli obiettivi di “Libromondo”.
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
tel +39 019 263087 – email: [email protected]
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LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI - LIBRI
IL MERCANTE D’ACQUA
Francesco Gesualdi, Feltrinelli, collana “Super UE”, 2007, pp. 164, euro 8,00
Nel testo si racconta la storia di un ragazzo, Sergio,
che, a causa dei suoi genitori che pensano solo al
denaro e non a dargli l’affetto di cui ha bisogno,
decide di andarsene di casa e di arrangiarsi vivendo
come può, cercando di conoscere altre persone.
Incontra così, durante il suo viaggiare, sia individui
buoni che approfittatori senza scrupoli. Un giorno si
imbarca su una barca assieme ad un equipaggio di
pescatori di coralli con cui giunge sull’Isola di Terra
Secca e gli è affidato il compito di preparare il cibo,
mentre i pescatori ripartono per la battuta di pesca.
Un forte tifone, però, fa affondare la nave e tutti i
suoi occupanti, così il ragazzo rimane di nuovo solo.
Il mattino dopo, Sergio decide di guardarsi attorno
per cercare una via di uscita dall’isola quando con
suo immenso stupore sente il rumore di un
campanaccio e vede un caprone, poi un cane ed
infine un ragazzo di nome Puk che lo porta a casa
sua dove conosce tutta la sua famiglia. Lo stile di vita
della zona è molto semplice; non esistono elettricità,
telefoni, soldi… si vive tramite il baratto all’insegna
della solidarietà. Passano i giorni e Sergio torna sulla
spiaggia dov’era sbarcato. Scorge sugli scogli una
ragazza priva di conoscenza: la figlia del gestore dei
pozzi cittadini, Melebù.
Un giorno, però, l’acqua nell’isola inizia a scarseggiare, ma non nel pozzo di Melebù e allora tutti gli
abitanti del luogo si recano da lui per chiedergli aiuto. Melebù decide di fornire acqua agli isolani solo in
cambio di denaro e propone anche di farsi vendere tutte le sorgenti in cambio di un rifornimento
d’acqua giornaliero. Poi Melebù raduna tutti i suoi conterranei per farli lavorare alla costruzione di
canali che convoglino le acque di una diga alle numerose fonti di Terra Secca. Quando a Gennaio,
finalmente, arriva la pioggia, la gente fa festa sperando di liberarsi dal giogo di Melebù. Anche Sergio
chiede a Laila di sposarlo...
L’intreccio delle avventure continua, con il ricatto di Melebù, la tirannia, i diritti negati, lo sfruttamento
dei lavoratori, in un libro che afferma di essere “contro la siccità, contro la sete della terra, contro i
mercanti d’acqua”.
Non resta che leggerlo attentamente per riflettere su questi così attuali problemi.
Silvia Abbate - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
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PSICOLOGIA DELL’ODIO
Conoscerlo per superarlo
Robert J. Sternberg, Erickson, collana “Psicologia”, 2007, pp. 276, euro 21,50
Non sono molte le teorie dell’odio formulate dagli
psicologi, quindi il testo presenta alcune concezioni
che rispondano a domande specifiche sull’odio.
Discutendo di questo soggetto, secondo l’autore, è
importante accettare le definizioni ostensive (non
dirette, formulate attraverso un esempio), in modo
da poter esaminare i crimini di odio (intesi a nuocere
a qualcuno a causa della sua razza, dell’appartenenza
etnica, dell’orientamento sessuale, della religione o
altro status minoritario). Ad esempio, analizzando gli
archivi della polizia di Boston, relativamente ai
crimini di odio, Devitt Levin e Bennett sono giunti
alla conclusione che la maggioranza dei colpevoli
(66%) era motivata dal desiderio di sfuggire alla noia
e si era procurata qualche rapido brivido e
l’occasione di vantarsi agendo contro “diversi”.
Il 25%, invece, era motivato dal desiderio, scatenato dall’ansia, di proteggere il proprio quartiere e
famiglia da estranei pericolosi e vedeva il proprio atteggiamento come un’autodifesa atta a convincere le
vittime ad andare altrove e a mettere in guardia futuri intrusi! Inoltre, data l’evoluzione dell’odio,
quando si fa del male a qualcuno, si cambia e si diventa capaci di colpire di nuovo le proprie vittime.
Secondo Sternberg, date le grandi manifestazioni di odio del nostro tempo, gli psicologi hanno la
responsabilità di cercare di comprenderlo e di combatterlo per realizzare una cultura della pace. Lo
studioso spiega anche la teoria triangolare della struttura dell’odio: 1) negazione d’intimità
(allontanamento) del bersaglio, spesso attivata dalla propaganda 2) passione che si esprime come rabbia
o paura 3) svilimento attraverso il disprezzo del diverso. In tale modo, le persone che fanno del male si
considerano, in genere, vittime di coloro che perseguitano, inventano storie atte a fomentare l’odio. Per
trovare senso e autonomia, le persone tendono ad accentuare le differenze: occorre nutrire e coltivare i
nemici perché se li perdiamo rischiamo di smarrire anche la nostra autodefinizione. Ci sono poi le
tecniche per incitare all’odio ma il modo per curarlo è, innanzitutto, comprenderlo, poi dare risposte
costruttive e non distruttive e combatterlo con la saggezza. Significa costruire la tolleranza, una cultura
di pace, una società in cui la gente abbia gli stessi diritti e partecipi a pari titolo alla vita della comunità e
soprattutto non accetti l’odio. Linn ha richiamato l’attenzione sul fatto che, dopo la Seconda guerra
Mondiale, 200 scienziati nazisti furono protetti dagli USA! Le scuole insegnano la conoscenza e a
pensare in modo intelligente ma raramente insegnano la saggezza, anzi, molte volte, si insegna l’odio
per un gruppo o per l’altro. Ma, dati i molti massacri e sofferenze generate dall’odio, per evitare
ulteriori calamità, è necessario crescere giovani onesti e impegnati, in grado di guidare democrazie
energiche in cui tutti abbiano l’opportunità di contribuire al proprio sviluppo e a quello degli altri,
rifiutando pregiudizi e inimicizie, facendo sorgere una nuova idea di libertà.
Un testo, dunque, estremamente attuale, attraverso il quale sembra di intravedere molti dei fatti di
cronaca e politica del nostro paese e del mondo in generale, utile per imparare a proporre la “saggezza”
e giungere al più presto ad una cultura di pace e di giustizia, creatrice di benessere interiore per tutti.
Renata Rusca Zargar
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
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GANDHI
Il mio credo, il mio pensiero
Mohandas Karamchand Gandhi, Newton, collana “Grandi Tascabili Economici”, 2008, pp. 488, euro
7,00
“Ho un’assoluta fede nella mia missione che, se avrà
successo, come non potrà non avere, come dovrà per
forza avere, passerà alla storia come un movimento
destinato a unificare tutti i popoli del mondo, non
più ostili gli uni agli altri, ma parti di un tutto unico”.
Egli vede la sua vita come “un tutto indivisibile” e la
sua regola è “ignorare le distorsioni del mio pensiero,
eccetto quando la causa richieda la correzione”.
Crede “nell’assoluta unicità di Dio e, perciò, anche
dell’umanità”, si professa “un individuo semplice,
soggetto all’errore come qualsiasi altro mortale.
Credo, però, di avere in me sufficiente umiltà da
confessare i miei errori e decidere di tornare sui miei
passi. Ritengo di avere una fede incrollabile in Dio e
nella Sua bontà, oltre a un’inestinguibile passione per
la verità e per l’amore.” Lui è GANDHI.
Questo libro spiega come l’ideologia pacifista, la strenua, indefessa fiducia nella necessità della non
violenza, la difesa dei diritti e della libertà del singolo e dei popoli, l’uguaglianza delle genti, la sacralità
del lavoro e della famiglia rappresentino per Gandhi non tanto un messaggio nuovo rivoluzionario da
propagandare al mondo intero, quanto dei valori costitutivi e inalienabili dell’uomo che fanno la
purezza, la linearità, la sincerità del suo pensiero che abbraccia ogni aspetto del vivere singolo e
collettivo ed emerge in queste pagine con la limpida onestà morale e con tutta la forza e il coraggio che
solo la fede più profonda nella propria verità riesce a generare.
Ogni suo pensiero o opinione lo esprime con un velo poetico incredibile e, leggendo, viene voglia di
riflettere sulla propria persona e sulla propria utilità nel mondo.
Non gli piace essere chiamato Mahatma, perché non si ritiene tale. Ma il più alto onore che i suoi amici
possono fargli è attuare nella loro pratica di vita il programma per cui si batte o di contrastarlo con tutte
le loro forze se non ci credono. Non si attribuisce nulla di divino e tanto meno non rivendica la qualità
di profeta. Si reputa un umile creatore della verità impegnato a trovarla. Per lui ogni uomo o donna può
raggiungere quello che ha raggiunto lui, solo se fa lo stesso suo sforzo e coltiva la stessa speranza e
fede.
“Non ho altra arma che l’amore con cui esercitare l’autorità sopra chicchessia”.
Tutto per lui parte dall’AMORE che vede come Suprema Legge del nostro Essere. “L’amore non
chiede mai, dà sempre. L’amore sopporta sempre, non si risente, non si vendica mai.”
Gandhi nasce a Porpandar, in India, nel 1869. Passato un breve periodo in Sudafrica, dove lottò per i
diritti civili della comunità indiana, torna in India dove lancia la grande campagna di disobbedienza
civile contro le autorità inglesi che, dopo oltre venticinque anni, portò il paese all’indipendenza. Il
MAHATMA (grande anima) morì nel 1948, vittima di un fanatico indù.
Sara Moretti - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
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MWADZUKA BWANJI
Fotografie e presentazione di Juri Ciani e Daniela Marchi, Masso delle Fate , collana “Edizioni
Speciali”, 2008, pp. 104, euro 18,00
Grandi zaini, macchine fotografiche al collo e, tutto
intorno, gruppi di bambini curiosi e divertiti dagli
“azungu” appena arrivati. È questa l’immagine che si
dà del Malawi, un paese africano conosciuto poco e
solo per i suoi problemi. Malawi, infatti, per molti
significa AIDS, per altri un piccolo paese molto bello
dell’Africa del Sud, per altri ancora persone con una
cultura e una sensibilità diversa della nostra. Lì,
infatti, la povertà è quotidiana e la vita è più semplice.
Leggendo questo libro e seguendo il viaggio di Juri e Daniela, si può entrare nel paese che si ama
definire “Il Cuore Caldo dell’Africa” e che, nonostante i suoi problemi, sa essere ancora caloroso,
amichevole e pieno do speranza. È la domanda “Mwadzuka bwanji”, ovvero “come ti sei svegliato?”
che dà il titolo al libro. Questo reportage mostra come sia forte la presenza di uomini e donne che si
impegnano costantemente per aiutare la popolazione in quei luoghi che tutti loro considerano “casa”,
ma nella quale è difficile vivere. Nonostante i colori non siano presenti nelle immagini, essi vengono
rievocati dai sorrisi e dai visi delle persone incontrate e fotografate. Dalle banalità e quotidianità delle
azioni, l’obbiettivo coglie la grandezza delle emozioni che arriva nelle nostre case.
Francesca Varaldo - studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
UODISHALLO (Diario Africano)
Emidio Montini, Edizioni Joker, collana “I Girasoli”, 2007, pp. 125, euro 14,00
L’Etiopia è un paese che vive periodi molto difficili,
tra povertà, ignoranza e paura, il suo popolo non è in
grado di affrontare i tanti gravi problemi e li subisce
con rassegnazione. Emidio Montini si avventura nel
continente africano per più di quattro mesi con
l’intento di svolgere attività di volontariato e le sue
memorie dell’esperienza sono tutte racchiuse in
questo scritto, che si presenta come un vero e proprio
diario di viaggio.
La scelta stilistica può sembrare originale, con la sua
scansione di appunti scarni e numerati. A volte, però,
leggere uno scritto del genere, con le sue frasi
telegrafiche, sembra poco scorrevole. La narrazione,
infatti, non ha un vero e proprio filo conduttore, si
interrompe spesso e si sofferma in passaggi senza
dubbio interessanti per l’autore che ha vissuto le
difficoltà in prima persona.
Rimane il fatto che il testo espone molti problemi che
affliggono il continente africano, descrivendo con
cura lo stato degli abitanti dell’Etiopia.
Riccardo Pennacchietti - studente Liceo Artistico “A. Martini” Savona
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
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LA GIORDANIA TRA MEMORIA E RAPPRESENTAZIONE
Etnografie di viaggio
Lucilla Rami Ceci, ArmandoEditore, collana “Itinera”, 2008, pp. 287, euro 19,00
La scrittrice, Lucilla Rami Ceci, intraprende con
occhio scientifico da antropologa il viaggio in
Giordania.
Innanzitutto riflettendo sul significato di viaggio, di
ricerca dell’‘altrove’ nella società contemporanea e in
quella immediatamente precedente la nostra –
nell’Ottocento romantico – quindi effettuando una
serie di riflessioni sulle civiltà incontaminate, sino a
giungere a mettere in relazione diversi loro tratti
comuni.
Ecco che allora lo stile di vita delle donne di un
villaggio giordano viene confrontato con le abitudini
di vita di chi negli anni ’50 del secolo scorso viveva
nei famosi Sassi di Matera, oggi patrimonio
dell’Umanità.
La riflessione dell’autrice non si limita a ciò che vede
o incontra, ma si estende anche al significato dello
scrivere da parte di un etnologo moderno, il quale
nel suo viaggio concreto e metaforico, porta con sé
un vero e proprio patrimonio di idee e
condizionamenti.
Grande attenzione viene dedicata alle abitudini in
mutamento: da un tipo di vita tradizionale, quasi
arcaico ad uno più contaminato dalla modernità
inesorabilmente in arrivo.
Le osservazioni sulla civiltà beduina incontrata sono,
infatti, lucide, in un tentativo di onestà calligrafica
che rasenta la pedanteria.
Interessante è comunque il pensiero di quanto il
nostro turismo ‘intellettuale’ teso verso ‘il vero’ così
diffuso nella nostre società, produca invece
mutamenti ‘all’indietro’, quasi una forma di
cristallizzazione di certe abitudini antiche ad uso
folkloristico.
Un libro che offre dettagli, corredati anche da
interessanti fotografie e specifiche linguistiche di
tipo semantico, prezioso soprattutto per chi sa farne
uso di studio, più che di comune lettura.
Monica Bianchi La Foresti
“LIBROMONDO” - Campus Universitario di Savona, Palazzina Branca, via Magliotto (ex via Cadorna), 17100 Savona
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IL TRADUTTORE DEL SILENZIO
Daoud Hari, Piemme, 2008, pp. 218, euro 14,50
Sudan, Darfur. Un genocidio è in corso da 25 anni.
Daoud Hari vuole portare i giornalisti nel suo paese,
per far conoscere al mondo i massacri che
quotidianamente vengono compiuti. Con le poche
conoscenze d’inglese a sua disposizione, tradurrà
all’America una realtà cruda, terribile, sanguinosa...
Tradurrà il silenzio che non deve più rimanere tale.
Un orrore va fermato.
L’autore è stato molto segnato da questa esperienza:
strappato alla sua terra, ha perso i famigliari, ha
vissuto in un campo profughi in Ciad...
Rimboccandosi le maniche, per non rimanere a
crogiolarsi nel suo dolore, ha disperatamente cercato
di dar voce alle persone che vivono laggiù: uomini
uccisi, donne violentate, popolazioni di interi villaggi
sterminate... Nel 2006, in una delle sue missioni
come interprete e guida di reporter e organizzazioni
umanitarie, è stato anche catturato, imprigionato,
torturato...
Daoud - non si può rimanere formali - parla al lettore come a un amico; non vuole raccontare una
favola, non c’è lieto fine. Il traduttore del silenzio sta parlando. Ma bisogna anche ascoltarlo.
Chi legge un libro raramente lo fa per arricchire il proprio bagaglio culturale. Spesso per il piacere di
una lettura. Sempre perché è umano. Solo per quest’ultima ragione bisognerebbe buttarsi nella storia. Si
dovrebbe aiutare a rompere il silenzio.
Francesca Vitale – studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
L'AMORE SI SPORCA LE MANI
Giuseppe Callegari, Fara Editore, collana “TerrEmerse”, 2004, pp. 92, euro 7,50
In questo volumetto si tratta di una storia d' amore
in ogni suo dettaglio, descrivendo tutte quelle
sensazioni che si sentono, si provano, ma di cui è
raro trovare un modo per descriverle, tanto sono
belle e incomprensibili allo stesso momento.
Un libro che coinvolge fin dalle prime pagine,
anche perché genera il dubbio, all'inizio, di chi sia
veramente il protagonista della storia d' amore.
Facile da leggere, molto scorrevole, è un testo
adatto alle ragazze che, durante l'adolescenza,
iniziano a scoprire i sentimenti, i forti batticuore e
tutte quelle emozioni che non si possono mai
spiegare quando c' è di mezzo l' Amore!
Jessica Savio – studentessa Liceo Artistico “A. Martini” Savona
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NOTIZIE LOCALI IN BREVE
“Come Un uomo Sulla Terra”
Per la prima volta in un film, la voce diretta dei migranti africani sulle
brutali modalità con cui la Libia controlla i flussi migratori, su richiesta
e grazie ai finanziamenti di Italia ed Europa.
Eccezionalmente in occasione della discussione al Senato il 2 febbraio ore 21.00 e il 3 febbraio ore 9.30
- 14.30 e 21.00 sul sito: http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/
andrà in onda l'edizione integrale di “Come Un Uomo Sulla Terra”, un film di Riccardo Biadene,
Andrea Segre, Dagmawi Yimer. Regia di Andrea Segre e Dagmawi Yimer in collaborazione con
Riccardo Biadene. Con Fikirte Inghida, Dawit Seyum, Senait Tesfaye, Tighist Wolde, Tsegaye Nedda,
Damallash Amtataw, Johannes Eyob, Tsegaye Tadesse, Negga Demitse.
Una produzione Asinitas Onlus http://www.asinitas.net/ in collaborazione con ZaLab
http://www.zalab.org/
“Un punto di partenza: I Diritti Umani”
La Caritas Diocesana di Albenga-Imperia in collaborazione con il Cesavo organizza per sabato 7
febbraio il seminario “Un punto di partenza: I Diritti Umani” presso il seminario vescovile di Albenga.
Per iscrizioni telefonare al numero 0182.543079.
“Dottrina sociale, incontro con Andrea Grillo”
Prosegue il primo corso diocesano sulla Dottrina sociale della chiesa, organizzato dall’Ufficio diocesano
di Savona per i problemi sociali e il lavoro.
Venerdì 20 febbraio il teologo e liturgista Andrea Grillo proporrà una riflessione sul tema: “La famiglia,
cellula vitale della società: la famiglia protagonista della vita sociale; la società al servizio della famiglia”.
Nell’incontro conclusivo, previsto venerdì 13 marzo, padre Bartolomeo Sorge parlerà di “Dottrina
sociale e azione ecclesiale. Per una civiltà dell'amore”.
Utile strumento per poter conoscere ed apprezzare la Dottrina sociale della chiesa è il suo Compendio.
A tale testo, spiegano gli organizzatori dell’iniziativa, “si farà continuo riferimento. Pensiamo, infatti,
che sia un importante mezzo per il discernimento morale e pastorale, guida dei comportamenti, sussidio
di insegnamento morale sociale. Il Compendio, quindi, si propone di promuovere un nuovo impegno
per rispondere alle esigenze del nostro tempo e per valorizzare i laici nella vocazione
all’evangelizzazione del sociale, nella dimensione quindi secolare”.
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Obiettivo Centrafrica, ai giovani una proposta di servizio
“Africa, America Latina, Asia, realtà di povertà e di sofferenza viste in televisione, lette sui giornali,
sentite descrivere. Ma dietro quel video, quelle pagine, quelle parole, ci sono respiri, lacrime e sorrisi. Se
vuoi dare un nome a quei volti e vedere cosa c'è oltre le immagini e le parole stampate, parti con noi a
agosto per la Repubblica Centrafricana. Conosceremo missioni dove lavorano i Carmelitani, Cappuccini,
le suore Rossello. Ti proponiamo di vivere il percorso di preparazione al viaggio, immergerti per tre
settimane con un piccolo gruppo nella vita di una missione nel Sud del mondo, e provare al ritorno a
rileggere il tutto, per capire un po' di più del mondo là, del mondo qui e di te”.
È l’invito che il Centro missionario diocesano rivolge ai giovani (maggiorenni) proponendo un periodo
di servizio e d’impegno in una della missioni centrafricane dove sono presenti religiosi e religiose anche
d’origine savonese. L’iniziativa è nata in tandem con uno dei carmelitani presenti nella parrocchia
savonese di san Pietro, padre Enrico Redaelli, che ha vissuto diversi anni in Centrafrica.
“Il viaggio è certamente l'esperienza più importante – commenta il direttore del Centro missionario don
Michele Farina - ma è significativo anche il cammino di preparazione che prevede incontri con
missionari, momenti di condivisione con i partecipanti al viaggio e soprattutto il convegno nazionale
organizzato dal movimento giovanile missionario che si svolgerà ad Assisi dal 30 aprile al 3 maggio) ed
avrà come tema ‘Nel mondo sui sentieri di Cristo - il segreto di Paolo’: una bella occasione per
incontrare giovani da tutta Italia che hanno fatto o faranno esperienze missionarie, ascoltare
testimonianze”.
“Il convegno - prosegue don Michele - sarà pertanto il cuore della nostra preparazione al viaggio di
agosto. La partenza sarà preceduta da una serie di incontri di formazione per prepararsi alla condivisione
con culture diverse e a vivere una esperienza di gruppo. Preparazione che comprende la partecipazione
al Convegno giovanile missionario a Santa Maria degli Angeli”. C’è tempo fino al 28 febbraio per avere
informazioni ed iscriversi al viaggio missionario. Contattare il Centro missionario diocesano 019.853163,
don Michele (3337997162) o padre Enrico (019.825710).
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