Nefrologia chiusa, subito caos a Cairo liste d`attesa

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Nefrologia chiusa, subito caos a Cairo liste d`attesa
savona valbormida
IL SECOLO XIX
DA SAVONA I PAZIENTI DIROTTATI NELL’OSPEDALE VALBORMIDESE E AD ALBENGA
Nefrologia chiusa, subito caos
a Cairo liste d’attesa record
Le visite vengono fissate fra sette-otto mesi: «È vergognoso»
IL CASO
LUISA BARBERIS
GIOVANNI VACCARO
SAVONA. La chiusura degli
ambulatori di Nefrologia delSan Paolo di Savona rischia di
mandare in crisi l’ospedale di
Cairo Montenotte, che nei
prossimi mesi sarà preso d’assalto da centinaia di pazienti.
Per giunta già inferociti. L’Asl
stacontattandotuttelepersone che avevano un appuntamento al San Paolo da qui a fine anno per avvisarle della
chiusura dell’ambulatorio savonese e dirottarle verso Cairo o Albenga, ovviamente rinviando appuntamenti che
erano stati fissati già da un anno. Nel nosocomio valbormidese, però, il servizio di Nefrologia è coperto soltanto dal
dottor Luigi Colella, che al
mattino è impegnato nelle
dialisi mentre al pomeriggio
visita i pazienti nell’ambulatorio ospedaliero con tempi di
attesa che già oggi sfiorano i
tre mesi.
«E’ incredibile - lamentano i
pazienti che hanno chiamato
Il Secolo XIX -: c’è gente che
aveva prenotato l’appuntamento nel dicembre 2015 e se
Il passaggio per gli ambulatori di Nefrologia al San Paolo
lo era visto fissare a novembre
o dicembre 2016. Un anno dopo. Già questo sarebbe vergognoso. Ora ci stanno chiamando per dirci che l’ambulatorio
è chiuso e che dobbiamo andare a Cairo, fissandoci un appuntamento fra sette mesi.
Non so se chi prende queste
decisioni si renda conto della
situazione. Non siamo turisti
in vacanza, ma persone che
hanno problemi di salute. Non
andiamo certo in ospedale per
divertimento». Le soluzioni
offerte sono due: Albenga o
Cairo, tra sette o otto mesi. Per
anticipare di uno o due mesi
bisogna tornare dal medico
curante per farsi fare una ri-
chiesta di prima visita. Ovviamente pagando nuovamente
ticket e rifacendo tutti gli esami. «Purtroppo c’è una situazione di difficoltà per diverse
figure mediche che verranno
a mancare per trasferimenti o
maternità - spiega l’Asl -. Stiamo mettendo in atto i correttivi necessari attivando specialisti ambulatoriali per arginare rapidamente il problema
e ridurre al minimo i disagi».
L’ospedale San Giuseppe, però, potrebbe non reggere il super carico in arrivo da Savona.
Un’ipotesi, ancora non formalizzata, potrebbe arrivare dirottando temporaneamente
sulla Nefrologia i tre specialisti di Medicina che lavorano
nella struttura cairese.
«Il nuovo sistema prevedeva il cittadino al centro e le
equipe che si muovevano, invece stiamo assistendo a un
continuo movimento dei pazienti per tamponare situazioni di emergenza - commenta Ciro Ferrentino (Cgil) -.
Il problema vero è che la riorganizzazione tarda ad arrivare dalla Regione. Gli infermieri entrati in servizio sono utilizzati solo per sostituire i
pensionamenti. Reparti e servizi stanno andando in difficoltà».
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VENERDÌ
11 NOVEMBRE 2016
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L’ANNO SCORSO ERA STATO BOCCIATO
Mega parco avventura ad Albisola,
via libera del Comitato tecnico regionale
ALBISOLA SUPERIORE. Il
Comitato Tecnico Regionale
ha dato parere favorevole alla
Valutazione ambientale strategica dell’Albasole Green
Park, il progetto per creare un
parco avventura di 200 ettari
nell’entroterra di Albisola. I
tecnici della Regione hanno
portato alla giunta, che l’ha
ratificato, il testo con cui approvavano la compatibilità
del progetto sia col Piano urbanistico di Albisola sia col
Piano territoriale di coordinamento paesistico. Il prossimo
passo sarà decidere se l’operazione dovrà essere assoggettata alla valutazione di im-
patto ambientale. L’iter per la
realizzazione del parco divertimenti (progetto presentato
dalla società genovese “Il Garofano” di cui è presidente
Massimo Vaccari, ex Ligure
Piemontese Laterizi , promotore dell’operazione ambientale che ha portato all’apertura della discarica La Filippa) si
era bloccato lo scorso anno,
quando le osservazioni presentate dal Wwf contestavano l’eccessivo movimento terra. Il Comitato Tecnico Regionale aveva dichiarato improcedibile il progetto. Ora ha
cambiato parere, introducendo alcune prescrizioni.
CONTINUA L’EMERGENZA IDRICA
Cisterne comunali vuote a Cosseria,
vietato l’uso dell’acqua di notte
COSSERIA. Caos acqua in
Valbormida. È ancora emergenza idrica a Cosseria dove
le cisterne dell’acquedotto
comunale sono vuote e il sindaco Roberto Molinaro ha firmato un’ordinanza per vietare
l’utilizzo della risorsa dalle
ore 23 alle 5 del mattino in
tutte le frazioni tranne che a
Case Lidora. Una mossa che
non è piaciuta al gruppo di
opposizione, che ha chiesto
spiegazioni. «Non accettiamo
come soluzione la risposa del
sindaco che confida nella
pioggia, per giunta a novembre – attacca Andrea Berruti,
capogruppo di minoranza -.
Già ad ottobre sono dovuti
venire i vigili del fuoco per
riempire le cisterne. Il sindaco
deve trovare una soluzione
ragionevole e subito». Pronta
la replica di Molinaro: «Ho
chiesto alla Prefettura. Ma
stiamo affrontando una siccità che non ha precedenti, dopo l’estate non ha piovuto neanche in autunno. Il sindaco di
Andora si è detto disponibile
a prestarci l’autobotte. La polemica dell’opposizione è
pretestuosa». Ieri pomeriggio, a causa di un guasto a un
tubo, anche i cittadini di Altare sono rimasti con i rubinetti
a secco per alcune ore.