Il “Ground zero”di Albisola dove regnano barboni

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Il “Ground zero”di Albisola dove regnano barboni
savona valbormida
IL SECOLO XIX
LUNEDÌ
14 NOVEMBRE 2016
21
I capannoni della vecchia zona industriale di Albisola, l’interno dei capannoni della ex Grandis
LE AREE EX INDUSTRIALI AL CENTRO DI UN PIANO EDILIZIO DI RILANCIO
Il “Ground zero” di Albisola
dove regnano barboni e topi
L’imprenditore Cappelluto: pronto a costruire palazzine e hotel
IL REPORTAGE
GIOVANNI VACCARO
ALBISOLA SUPERIORE. C’è
un silenzio irreale nel
“Ground Zero” albisolese. Silenzio e odore di abbandono
fra le ombre spettrali del vecchio polo industriale di Albisola, completamente in abbandono da oltre trent’anni.
Ufficialmente si chiama “Dt1”
(Distretto di trasformazione
1),difattosonoscheletridiacciaio e cemento che coprono
gli oltre 55mila metri quadrati di aree dismesse a due passi
dal mare, ospitando barboni e
topi. Dalla Grandis (industria
che produceva “apparecchiature resistenti agli aggressivi
chimici per l’impiego nell’industria chimica”, come reci-
L’area dismessa vista dall’alto
tava uno dei tanti brevetti registrati negli anni Sessanta)
all’Albasider (azienda metallurgica), all’industria dolciaria Sacier e alla ex Cooperativa
Stovigliai (fabbrica ceramica
poi fallita e diventata Piral, a
sua volta chiusa).
Una zona su cui nessuno ha
mai presentato un vero progetto di riqualificazione, an-
che a causa della polverizzazione delle proprietà e il Puc
comunale che dal 2004 prescrive un piano urbanistico
operativo unico. Un accordo
non era mai stato raggiunto
fra i circa cento i soggetti che,
soprattutto per via ereditaria,
vantanoilpossessodiqualche
porzione delle fabbriche abbandonate e dimenticate.
Ora, a lanciare una proposta è
l’imprenditore loanese Vincenzo Cappelluto, che sta progettando la conversione di
trecentomila metri cubi per
realizzare un nuovo insediamento con quattro palazzine
da dieci a dodici piani e un albergo da 120 camere, oltre a
una grande piazza con aree
verdi e spazi commerciali, che
nasconde sotto un livello destinato a parcheggi, da collegare con piazzale Marinetti e
il lungomare con un ponte pedonale sulla via Aurelia. A
Cappelluto il coraggio non
manca di certo: a Savona aveva rilevato dal collega Carmelo Scaramuzzino l’operazione
immobiliare dell’ex cinema
Astor. Ed ora potrebbe rispolverare il vecchio sogno dell’ideatore del golf club “La Filanda”. Rispetto al vecchio
piano di una decina di anni fa,
ALTARE. LA SALVEZZA È AFFIDATA AI NUOVI PROPRIETARI: GRANCINI DELLA AM ITALIA
L’ombra scura
del fallimento
sulla storica
Acqua Vallechiara
ALTARE. Il fallimento minaccia le terme Vallechiara e un
altro marchio simbolo della
Valbormida rischia di sparire
dopo aver scritto parte della
storia industriale dell’entroterra.
Nel limbo questa volta c’è la
Vallechiara di Altare che, dopo alterne peripezie, si trova a
un passo dal crac dopo che il
concordato in continuità,
omologato il 6 novembre
2013, non è ancora stato
adempiuto. Il piano prevedeva un progetto di rientro dopo
che l’azienda aveva accumulato debiti per un milione e
400mila euro con 178 creditori che aspettano di recuperare le rispettive quote. In attesa ci sono i fornitori del gas,
ditte di trasporto, le aziende
cheavevanofornitoglistampi
perlebottiglie,ristorantieanche i lavoratori. Questi ultimi,
pur essendo rimasti soltanto
sette, lunedì hanno provato a
sbloccare la situazione con
una prima udienza in tribunale per tentare di recuperare i
crediti vantanti nei confronti
dell’azienda.
L’ultimasperanzaprimadel
baratro è che l’attuale proprietà, la Am Italia di cui Pier
Carlo Grancini è amministratore delegato, società subentrata al fallimento della Silva
& Co. di Gravellona Lomellina,
in provincia di Pavia, decida di
onorare il concordato e far ripartire l’azienda.
Per comprendere a fondo la
vicenda occorre però fare un
passo indietro perché, negli
anni, i passaggi societari sono
stati numerosi. Nel 2013 la
Terme Vallechiara Spa con
unico socio Sergio Parato fu
messa in liquidazione e venduta alla Silva & Co che però,
dopo appena un anno, entrò
in crisi e fallì.
Ora, sciogliere i nodi della
matassa per verificare le in-
che prevedeva torri da 35 piani, l’idea in fase di valutazione
appare più contenuta.
Ci vorrà almeno ancora un
anno perché l’operazione entri nel vivo. Nel frattempo i capannoni continuano a perdere un pezzo alla volta, usurate
dal tempo e dall’umidità, le
strutturesonodeteriorate.Sei
anni fa il Comune era intervenuto per obbligare le proprietà a rimuovere e smaltire le
parti in amianto, mettendo in
sicurezza l’area. La copertura
della Grandis era già stata
smantellatadeltutto,inmodo
da eliminare i pericoli e poter
utilizzare gli spazi per parcheggiare d’estate auto e moto dei clienti dei Golden Beach, una delle discoteche più
apprezzate della Riviera.
Alla facciata della Sacier è
invece appoggiata un’impalcatura, che sembra vecchia
quanto la fabbrica. «Questa
zona era il cuore pulsante di
Albisola – commentano gli
abitanti di via Casarino -, ora è
solo un brutto biglietto da visita. Piange il cuore a vedere
tutte queste aziende in totale
abbandono».
Sul retro è sopravvissuta
qualche anno in più la Piral,
dove diversi artisti rendevano
accattivanti le pentole. Addirittura era stato portato in un
salone il grande pannello di
Agenore Fabbri “La battaglia”,
che era stato ammirato per
anni nell’atrio del cinema
Astor prima della demolizione. Con l’abbandono dei capannoni si temeva che andasse perduto per la seconda volta, ma alla fine ha trovato
ospitalità nel museo “Manlio
Trucco” grazie a Comune e
Fondazione De Mari.
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CELLE
La lotta agli evasori
regala sconto sui rifiuti
Furbetti multati e la tassa cala del 7%
SILVIA SIMONCELLI
Non attuato il piano di rientro
dei debiti previsto dal concordato
LUISA BARBERIS
La vecchia sede dell’industria dolciaria Sacier, in abbandono
La sede dei Lipiani ad Altare della Terme Vallechiara
tenzioni dell’attuale proprietà, oppure portare a conclusione il fallimento, toccherà al
curatore fallimentare Pierlazzaro Cerruti e al giudice Stefano Poggio.
«A questo punto il fallimento sarebbe un epilogo scontato di una losca vicenda – spiega Lorenzo Ferraro della Cgil -.
Ci sono stati errori nella gestione della procedura, in primis non chiedere una fideiussione bancaria al gruppo Silva
che poi è caduto nel baratro.
Alla fine hanno pagato i lavoratori che da oltre un anno sono stati licenziati. Da maggio
2015 è finita anche la cassa in
deroga e ora sono totalmente
scoperti».
Fondata nel 1965, la Vallechiara era nota in tutto in tutto il Nord Italia per la qualità
dell’acqua minerale imbottigliata nello stabilimento di località Lipiani ad Altare. Qui,
negli anni d’oro lavorarono
venti addetti diretti, a cui vanno però sommate centinaia di
persone nell’indotto che ancora non si danno pace per il
tonfodiun’aziendaflorida.Gli
ultimi sette lavoratori rimasti
stanno ancora presidiando la
fabbrica per evitare che i macchinari vengano smontati e
portati via dal sito. L’obiettivo
è tornare a imbottigliare.
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CELLE. Il Comune ha pizzicato
gli evasori della tassa sui rifiuti
e nel 2017 tutti i cellesi pagheranno meno. Già annunciata
una riduzione del 2%, dovuta al
costo minore del servizio, per il
prossimo anno si aggiunge ora
un’ulteriore diminuzione, per
arrivarefinoaunmeno7%sulla
tariffa. Il merito va tutto all’ufficio tributi che, incrociando i
dati con il settore urbanistica e
del catasto, ha messo in luce
una lunga serie di "furbetti"
che dichiaravano meno metri
quadrati sull’abitazione o sui
locali dell’attività commerciale, con il risultato di vedersi recapitare un conto minore rispetto al dovuto. «L’ufficio ha
fatto un ottimo lavoro – commenta il sindaco Renato Zunino -. Grazie alla solerzia dei nostri dipendenti comunali, i cellesi quest’anno pagheranno
meno del previsto. Ci complimentiamo caldamente».
Mentre è in via di definizione
il bilancio di previsione per il
2017, l’ufficio tributi del Comune si è messo all’opera per
verificarelasituazionedeicontribuenti sulla tassa dei rifiuti.
Grazie al database informatico
di cui è fornito ogni settore, gli
addetti ai lavori hanno potuto
controllare la veridicità dei dati contenuti nelle cartelle. Presi
in considerazione i diversi pa-
rametri utili ad arrivare al conteggio finale della Tari, dal numero dei componenti del nucleo familiare alla metratura
dell’appartamento o dell’esercizio pubblico, l’ufficio è andato a caccia di irregolarità. Il lavoro certosino ha portato in luce un ampio pacchetto di metri
quadrati che fino ad oggi non
erano mai stati conteggiati Nel
2017 il costo del servizio di raccolta domiciliare dei rifiuti, pari a circa due milioni e 150mila
euro, che per legge deve essere
interamente a carico dei cittadini, sarà così suddiviso su più
metratura totale. Il risultato
sarà che tutti potranno godere
di una riduzione, tutti tranne
gli evasori. Per loro il conto sarà
salato: per la prima volta si troverannoapagarequantodovuto, aggiungendo una retroattività di recupero fino a 5 anni,
più una mora sul totale.
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SUA.SV - PROVINCIA D I SAVONA
ESTRATTO AVVISO ESITO DI GARA
Il Dirigente del Settore Affari Generali e del Personale e della SUA.SV, della Provincia di Savona, rende noto che è in pubblicazione presso
l’Albo on line e sul sito Internet della Provincia
di Savona: www.provincia.savona.it l’esito di
gara relativo all’appalto per l’affidamento del
servizio di refezione per le scuole dell’infanzia,
primarie, secondarie di primo grado e per il
campo solare del Comune di Ceriale. Importo a
base d’appalto: Euro 538.245,00. Data di pubblicazione dell’avviso sulla GUUE: 02/11/2016.
Data di pubblicazione dell’avviso sulla GURI:
07/11/2016
Il DIRIGEntE DEl SEttoRE
dott.ssa Marina Ferrara