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Esisterebbe una specie di Angelo
protettore dei consigli di amministrazione delle banche, anche di
quelle che ne hanno combinato di
cotte e di crude. Non è la “cupola” e non hanno nulla a che fare
con gli “invisibili” tratteggiati nell’inchiesta “Mammasantissima”
della DDA di Reggio Calabria.
Per esempio, nei giorni scorsi, in
occasione del suo arresto, abbiamo appreso che l’ex numero uno
della “Veneto Banca”, Vincenzo
Consoli, è riuscito a bruciare i
risparmi di 87 mila piccoli azionisti.
APPUNTAMENTI
14
Agosto
Agnana – ore 18:30 torneo di calcetto;
Ardore – Località San Nicola, ore 21:30, II
Edizione “Una Serata tra Amici”;
Gioiosa Jonica – Giardino Palazzo
Amaduri, ore 21:30, Cocktail di Moda;
Locri – Cactus Cafè, ore 18:00, presentazione del libro “La vita nascosta”; Corte del
Palazzo, ore 21:00, “Archetipo
Ensemble - Musica Etnica
Napoletana”;
Marina di G. Jonica –
Camocelli Superiore, ore
18:00, Festa di San
Giuseppe: Cosimo
Papandrea in concerto;
Martone - Festa di S.
Giorgio. Celebrazione de “A ntinna”;
Pazzano - Festa della
Madonna di Monte Stella;
Platì - Festa Patronale Maria SS.
Del Loreto;
Roccella Jonica - Fino al 23 agosto,
Roccella Festival Jazz;
Sant’Ilario dello Ionio – Lungomare, ore
18:00, II Edizione “Corri Sant’Ilario”;
Siderno – Contrada Salvi, Festa di Maria
Santissima Annunziata; Fitness Day
Convention.
15
Agosto
Bianco - Festa in onore della Maria SS. Di Pugliano;
Mammola – Villaggio Limina, Festa
della Montagna;
Portigliola – Teatro GrecoRomano, ore 5:00, “Portigliolalba”;
Stilo - Fino al 16
agosto Festa di S. Rocco.
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16
DOMENICA 14 AGOSTO
3
Agosto
Agnana - ore 20:30, “Sagra da Pasta i casa cu sucu i crapa”; Ardore –
Castello Feudale, ore 21:30, “Ardore a 5 Stelle”;
Casignana - Fino al 17 agosto, Festa di S. Rocco con suggestive processioni; Gioiosa Jonica – Largo Cinque Martiri, ore 20:00, Festa
dell’Associazione Amici di San Rocco;
Monasterace - “Jazz al Museo”; Portigliola – Piazza Garibaldi, ore 22:00,
Romeo e Giulietta di William Shakespeare; Siderno – Fino al 3 settembre, Associazione Culturale L’Ariete, ore 20:00, Mostra di Pittura di
Massimiliano Ferragina; ore 21:00, Villa Comunale, Festival Jazz;
Stignano - Festa di S. Rocco.
17
Agosto
18
Agnana - Centro Polifunzionale, ore 21:00, concerto di
pianoforte; Ardore – Arena Comunale, ore 21:30, XIII Edizione
“Premio Giovanni Bara”, Festeggiamenti in onore di San Rocco;
Bivongi - Fino al 18 Agosto, Mercato della Badia;
Gioiosa Jonica – Fino al 18 agosto, Centro Storico, ore 21:00, VIII
Edizione “Gustando il Borgo”
Agosto
Ardore – Arena Comunale, ore 21:30, Premio “Saverio
Montalto”; Ciminà – Centro Storico, ore 20:30, Sagra
del Caciocavallo; Marina di G. Jonica – lungomare
Cristoforo Colombo, Torre del Cavallaro, ore 20:00,
“Giocando e Zipangolando in Allegria”; Monasterace “Serata del Contadino”; Portigliola – Teatro Greco –
Romano, ore 21:30, Rappresentazione della tragedia
greca di Euripide “Le Troiane”; Siderno – Lungomare,
20° Edizione Miss Bambina e Mister Bambino.
19
Agosto
Agnana - Ore 19:00, Centro
Polifunzionale, consegna borse di
studio; Gioiosa Jonica – Piazza
Vittorio Veneto, ore 21:30, “Premio
In Canto” a cura dell’Associazione
In Canto
Mammola – raduno Largo
Magenta, ore 6:00, Pellegrinaggio
al Santuario di S. Nicodemo;
Siderno - Lungomare, ore
21:00, Festa del Siderno
Calcio, “Notte BiancoAzzurra”.
20
Agosto
Ardore – Fino al 21 agosto
Arena Comunale, ore 21:30,
Rassegna Teatrale;
Pazzano – Palestra Comunale,
Musical “Notre Dame de Paris”;
Siderno – Stadio Comunale, ore 21,
Partita di calcio per la solidarietà.
* Calendario degli eventi offerto in collaborazione con Corsecom, Jonica Holidays, Centro Servizi Turistici e Consorzio di Pro Loco della Riviera dei Gelsomini
ATTUALITÀ
GIUDIZIARIA
L’associazione del
“mondo di mezzo”
La ultime pronunce della Suprema Corte di
Cassazione delineano un diverso approccio
all’interpretazione della disposizione di cui
all’art. 416 bis codice penale che, lungi dal
potersi ritenere in qualche modo evolutiva,
prende atto della devastante capacità delle
associazioni mafiose e, per quanto qui interessa, di una delle mafie storiche, la ‘ndrangheta,
di rendersi protagonista di condotte altamente pervasive che le hanno consentito di infiltrare il tessuto sociale, politico e istituzionale, così
permettendo di inquadrarne le condotte delittuose nel novero delle finalità disegnate dall’art. 416 bis, comma 3, c.p.. È quanto richiamato, in sintesi, nell’ordinanza di custodia cautelare denominata “Mammasantissima” dove
il gip di Reggio Calabria, in questo caso richiamandosi ad alcune recenti sentenze degli
“Ermellini” sull’inchiesta “Mafia Capitale”,
ripercorre quello che viene considerato il meccanismo evolutivo che conduce alla nascita, da
un sodalizio matrice, di quello mafioso e,
soprattutto, che spiegano come – mediante
l’intimidazione di cui quest’ultimo è capace –
si arrivi al controllo della realtà sociale: è,
appunto, il "mondo di mezzo" quello in cui
"tutti si incontrano", laddove opera anche l'associazione mafiosa, che garantisce la possibilità di illecite forme di osmosi nell'incontro fra
il "mondo di sopra" (quello, cioè, degli imprenditori, della politica e delle istituzioni) e il
"mondo di sotto" (la delinquenza di strada),
per ottenere quel "risultato" che interessa al
"sovramondo", ossia quelle "cose che non le
può fare nessuno", e che solo il "sottomondo"
può consentire di realizzare.
Si legge nell’ordinanza che “Si coglie, cioè,
come la capacità d’intimidazione, specie se diffusa nel tempo ed estrinsecatasi in un radicale
controllo del territorio, sia lo strumento per
determinare l’assoggettamento e l’omertà dei
consociati, strumentalizzando equilibri e relazioni sociali a proprio vantaggio, onde accaparrarsi o influenzare i sistemi di potere che
reggono le società democratiche moderne,
infiltrando, in altri termini, i gangli vitali dell’economia e esercitando il suo influsso nefasto
sulla pubblica amministrazione e la politica”.
Scrivono i giudici della Cassazione:
“Un'eredità criminale complessa, dunque, e
sedimentatasi a strati, lentamente, entro un
lungo arco temporale, il cui lascito, sempre
vivo e attuale, si è perpetuato nella nuova
realtà associativa scaturita dalla fusione con il
gruppo del …, costituendone una indispensabile riserva di violenza percepibile all'esterno,
e, per certi versi, un valore aggiunto cui ricorrere, se necessario, per perseguire ed attuare
gli scopi del sodalizio”.
“Nella prospettiva coerentemente delineata
dai Giudici di merito, infatti, il su ricordato
"salto di qualità" dell'associazione nel settore
economico e della pubblica amministrazione è
avvenuto grazie all'accordo con il … ed è stato
reso possibile solo in ragione della notorietà
criminale di cui godevano il … e il gruppo da
lui comandato. In tal modo, l'associazione ha
potuto ampliare lo spettro delle sue attività e
sfruttare il conferimento del "bene" derivatole
dall'acquisto della capacità di intimidazione
già sperimentata nei tradizionali settori delle
estorsioni e dell'usura: capacità progressivamente accumulata nel serbatoio criminale di
origine e poi trasfusa, con metodi più raffinati,
nei nuovi campi di elezione del "mondo di
sopra", ove si è avvalsa del richiamo alla consolidata "fama criminale" acquisita nel tempo,
senza tuttavia abbandonare le possibilità di un
concreto ricorso ad atti di violenza e intimidazione, quali forme di manifestazione da utilizzare all'occorrenza”.
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SOCIETÀ
GAL: un punto
di riferimento
per chi vuol
vedere crescere
la Locride
All’inizio della settimana il Gruppo di Azione
Locale si è riunito per l’ultima volta prima di
presentare il bando per il finanziamento regionale
a settembre. Esponendo le sue funzioni, i
registi di questo partenariato hanno detto di
voler essere il punto di partenza per la
crescita del nostro comprensorio.
artedì 9 agosto, presso la Sala
Consiliare del Comune di Siderno,
si è svolta l’ultima riunione operativa
del Gruppo di Azione Locale
(GAL) prima della presentazione
del progetto di sviluppo territoriale alla Regione,
che ha recentemente indetto un bando relativo
con scadenza nella prima settimana di settembre.
La riunione, tenutasi alla presenza degli attori del
nuovo partenariato e di alcuni cittadini, grazie a
Stefano Zirilli ha brevemente ripercorso le tappe
che, dal 7 novembre 2015, hanno condotto alla
realizzazione di questo nuovo GAL attraverso un
alto numero di riunioni e confronti con gli operatori del territorio e le associazioni, e ha esposto ai
presenti gli obiettivi da conseguire una volta raggiunti i finanziamenti richiesti.
Il nuovo GAL, com’è stato specificato dal primo
cittadino di Siderno, eletto comune capofila del
nuovo partenariato, conta a oggi l’adesione di
trentatré centri urbani che vogliono creare economia a partire dalle risorse naturali del nostro territorio e che sono altresì pronti, qualora questa
esperienza si rivelasse positiva, a costituire, parallelamente a esso, anche un Gruppo di Azione
Costiera (GAC).
«La partecipazione all’imminente bando regionale - ha dunque spiegato Guido Mignolli, che si è
occupato di esporre gli aspetti tecnici del partenariato - è stata favorita da una suddivisione delle
aree regionali da parte dell’amministrazione calabrese. Ognuna di queste aree, con la partecipazione al bando, ha il compito di presentare un Piano
di Azione Locale (PAL) che punti alla valorizzazione delle aree interne agendo su economia e
agricoltura. La nostra area, insomma, avrà la possibilità di investire 1,2 milioni su aziende ed enti
locali nel rispetto di tre ambiti di sviluppo scelti in
seguito a un’indagine territoriale».
«La scelta di questi ambiti - è dunque intervenuto Claudio Marcianò - è stata effettuata sulla base
di un criterio già rodato sull’area tirrenica: intervistati gli attori interessati agli ambiti tematici che
sarebbero stati alla base della nostra azione,
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abbiamo progressivamente effettuato una scrematura che ci ha permesso di individuare nel
senso di legalità, nella valorizzazione del paesaggio e nella tutela del patrimonio artistico gli ambiti sui quali lavorare con la massima attenzione.
Considerato tuttavia l’aiuto che il Gal avrebbe
dovuto dare anche alle filiere produttive, abbiamo deciso di fare della tutela del paesaggio e del
patrimonio culturale un unico obiettivo, presentando così una programmazione che, perseguendo uno scopo unitario permetta a tutti gli elementi che gli orbitano attorno di essere facilmente
perseguiti e agevolati».
La partecipazione e il perseguimento del miglioramento territoriale sono state le parole d’ordine
sulle quali costruire il progetto. Il piano strategico
per lo sviluppo delle Locride, ha sottolineato
Mignolli, deve infatti passare attraverso un ritrovato senso di socialità e un supporto intensivo
all’imprenditoria.
«Il GAL - ha chiosato Monica Mollo - deve infatti ascoltare le esigenze del territorio e creare un
punto di riferimento per chi ha grandi idee in
testa ma non sa come poterle mettere in pratica.
Dobbiamo rendere fruibili quelle risorse che oggi
sembrano inaccessibili ed essere un supporto per
quegli imprenditori, soprattutto giovani, che
potrebbero essere artefici della svolta economica
della nostra terra, per troppi anni esclusa da questo tipo di finanziamenti».
Solo in questo modo, ha poi spiegato Nicola
Ritorto, si avrà la possibilità di recuperare le filiere o microfilere produttive che rappresentano
l’oro della nostra terra e, come sottolineato da
Zirilli in conclusione, si potrà pensare di accostare la produzione a percorsi sociali e turistici che
sfruttino la vicinanza che intercorre quasi sempre
tra le nostre bellezze paesaggistiche, i nostri tesori storici e le nostre aziende, creando dei percorsi
turistici che possano essere anche indipendenti
dalla nostre coste e possano, in ultima analisi,
favorire il “fuori stagione”.
Jacopo Giuca
DOMENICA 14 AGOSTO 4
Consiglio
Metropolitano:
la Locride
spera nei suoi
due eletti
Non ci sono state grosse sorprese in
seguito alle elezioni per il Consiglio
Metropolitano dello scorso 7 agosto.
La scelta dei 14 componenti, eletti da
1.151 consiglierei dell’ex provincia di
Reggio Calabria ha infatti sancito la
prevedibile vittoria del PD che, con il
suo listone “accontentatutti” è riuscito a conquistare ben 9 dei seggi a
disposizione. E proprio nella lista
Democratici insieme per Reggio
Città Metropolitana, a raccattare più
voti, non senza sorpresa, è stata la
candidata di Caulonia Katy Belcastro,
cui si affiancano i colleghi di partito
Antonino Castorina, Antonino
Nocera, Demetrio Marino, Riccardo
Mauro, Filippo Bova, Filippo
Quadruccio, Fabio Scionti e Salvatore
Mafrici. Due seggi, poi, per il deluso
Centrodestra Metropolitano, che ha
sperato fino all’ultimo di poter lottare
alla pari con gli avversari di sinistra.
Eduardo Castronuovo e Domenico
Giannetta, dunque, saranno gli unici
rappresentati della lista di Forza
Italia, così come Pierpaolo Zavettieri
e Giuseppe Zampogna gli unici rappresentanti della lista grecanica Area
socialista e popolare. Ultima lista a
ottenere un seggio, con nostro sollievo, Locride Metropolitana, che sarà
rappresentata in consiglio dal sindaco
di Gioiosa Jonica Salvatore Fuda. A
rimanere completamente a bocca
asciutta , infine, è stata la lista
Territorio e identità a Sinistra, capitanata dal primo cittadino di Polistena
Michele Tripodi e non in grado di raggiungere un numero di voti adeguato
a ottenere almeno un agognato seggio.
Convalida degli eletti e primi punti
all’ordine del giorno verranno discussi nel primo incontro, convocato per il
24 agosto alle ore 10:00.
JG
REDAZIONALE
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Ymca Beach Club,
ildivertimentoèunacosaseria
Davide, Nicolò e
Andrea hanno
messo a frutto le
loro competenze
nel campo della
ristorazione e del
divertimento per
regalarvi
un'esperienza
indimenticabile
Non dite che non vi avevamo avvisati. L'estate sidernese ha un solo marchio, impresso a fuoco: D.N.A. Davide, Nicolò e Andrea sono portatori
sani di divertimento. Con l'Ymca Beach Club hanno messo a frutto le
loro competenze nel campo della ristorazione e la loro professionalità nel
mondo dello svago. Perchè per questo scoppiettante trio, il divertimento
è una cosa seria. E bisogna avere le carte giuste per scatenerlo e farlo correre a briglie sciolte. Inarrestabilmente.
All'Ymca Beach Club riscoprirete la gioia di stare a tavola. Ad attendere
i vostri palati, anche i più esigenti, la vera pizza napoletana, oltre a raffinati e freschissimi piatti di pesce e di carne, da 110 e lode e bacio accademico. Ogni giovedì, inoltre, l'Ymca Beach Club vi delizierà con un menù
fisso di una bontà da capogiro che preparerà i vostri sensi a un dopo cena
indimenticabile, in un ambiente riservato e suggestivo allietato da coinvolgente musica live.
All'Ymca Beach Club troverete l'atmosfera giusta per una serata romantica con la vostra dolce metà, una serata tranquilla in famiglia, una serata
divertente tra amici. Perchè la proposta di Davide, Nicolò e Andrea è in
grado di soddisfare ogni occasione e scolpire nella vostra mente un'esperienza indimenticabile.
DOMENICA 14 AGOSTO 5
ATTUALITÀ
MARIA GIOVANNA
COGLIANDRO
"Una persecuzione di specchi quel giorno. Sembrava
una congiura contro di me.
Cercavo di evitarli ma mi era
impossibile. Ogni singola
superficie lucida era deliberatamente lì per restituirmi il
riflesso di qualcuno che mi
somigliava. Sì, mi somigliava,
mi sembrava di riconoscerlo.
Ma non crediate di pretendere che fossi io. Andiamo!
È tutto così assurdo qui. Nel
mio volto c'era un'abuso di
coscienza".
Mi sono permessa di immaginare lo stato d'animo di
quei ragazzi che si sono visti
precipitare addosso, con una
violenza che non vuole sentire ragioni, una colpa che è
come un masso venuto giù di
corsa dalla cima di una montagna. Perchè non ditemi che
un giorno, incontrando
chiunque di loro, il cretino di
turno non commenterà: "È il
ragazzo a cui avevano chiuso
il locale", addossandogli così,
in maniera del tutto autonoma e gratuita, ogni responsabilità.
Il riflesso che da oggi investirà questi ragazzi quando si
ritroveranno davanti a uno
specchio, sarà un riflesso
condizionato. Condizionato
da chi ha abusato della loro
coscienza. Imbrattata dalla
legge. Quando la legge condiziona il tuo vero riflesso
smette di essere giusta.
Vorrei precisare, e non per
buio.
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Dallo scorso 11 agosto
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La chiusura de “le Club” segna , non fa distinzioni tra delinquenti e imprenditori
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ammiro l'operato che le
forze dell'ordine stanno portando avanti in questi mesi
evitando, con la loro presenza "paterna", che si verifichino risse nei locali e incidenti
una volta fuori. I genitori non
possono che essere loro grati.
Ma non riesco proprio a
capire perchè per colpire il
"controindicato" si faccia
fuori quella che potrebbe
essere la cura a una desolazione ristagnante. Le Club,
non possiamo negarlo, è uno
di quei rari fasci di luce dell'estate della Locride, ha ottenuto consensi, riscontri, ma
sosprattutto è riuscito a
generare entusiasmo giova-
ne. La Calabria intera si spostava al richiamo di Le Club.
Ma un'inezione di ketammina avariata ha provato a
sedare in questi ragazzi la
voglia di divertirsi, di divertire, di lavorare. Di fare.
Perchè divertirsi non è un
peccato. Ho sentito qualcuno commentare: "Non ci
indignamo se ci chiudono l'ospedale ma andiamo su tutte
le furie se mettono i sigilli a
una discoteca". Populismo
spicciolo, che cerca di raccattare facili consensi. Ci siamo
indignati e continueremo a
farlo anche quando tenteranno di toglierci il nostro
ospedale. Ma anche divertirsi fa tanto bene alla salute.
La Locride si
frantuma e perde
l’ultimo coagulo di
vitalità che le dava
ossigeno e linfa, pur
nei suoi controversi
chiaroscuri.
QUEL TINTINNAR
DI LUCCHETTI
11 agosto 2016. Stanotte il lungomare di Locri sarà più buio:
una buona occasione per afferrare al volo qualche pigra stella
cadente ed esprimere un desiderio. Sarà anche molto più silenzioso, con buona pace di chi ha il
sonno leggero.
Il tintinnar dei lucchetti l’avevamo sentito a luglio, ma forse eravamo troppo distratti: la chiusura del bar del Corso, i blitz nei
locali a caccia del lavoratore
nero e cattivo. Nessuna meraviglia quindi se i lucchetti sono
toccati adesso a Le Club, il
gigante solitario della movida
estiva. Il Sunset diventa così una
beffa lessicale. La musica è finita, i turisti se ne vanno; entrata a
gambatesa dell’Ordine pubblico
spaccagambe e stagione conclusa.
La Locride si frantuma e perde
l’ultimo coagulo di vitalità che le
dava ossigeno e linfa, pur nei
suoi controversi chiaroscuri.
Ma non dovremmo essere contenti se qualcuno pensa al nostro
bene invitandoci a non frequentare le cattive compagnie, a non
mischiarci con le “anime nere”?
Ah! Gioacchino! Non pensi
anche tu che il Gattopardo a
volte sappia travestirsi abilmente
anche da Gazzella?
Francesco Milicia
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Sanitàinginocchio:il15ottobre
unanuovamarciasull’ospedale
Lunedì mattina, presso il comune di Locri,
i sindaci Calabrese e Fuda e Monsignor
Oliva hanno tenuto una breve conferenza
stampa che ha cercato di fare il punto sulla
difficile situazione sanitaria vissuta in questi mesi dal nostro comprensorio.
L’incontro, aperto dalle parole preoccupate
del primo cittadino di Locri, ha cercato di
sottolineare le difficoltà vissute dalla catti-
va gestione del nosocomio locale e ha lanciato l’invito a partecipare a una nuova
manifestazione di protesta da tenersi il
prossimo 15 ottobre, a un anno esatto dalla
marcia sull’ospedale dello scorso anno.
Calabrese, inoltre, ha sottolineato quanto
sia urgente sfruttare i 14 milioni rimasti per
l’ammodernamento della struttura, che si
stanno rapidamente perdendo. Pietro
Fuda, invece, ha sottolineato l’importanza
della sanità anche in relazione al desiderio
di migliorare l’economia territoriale sfruttando il turismo. Senza una struttura di
riferimento, ha detto il primo cittadino di
Siderno, mettiamo a rischio anche la salute
dei nostri ospiti oltre che quella dei nostri
cittadini che pur sapendo a quali altre strutture vicine rivolgersi in caso d’emergenza,
meritano che i fondi a disposizione non
solo siano impiegati con urgenza, ma anche
adeguatamente. Le considerazioni finali
sono state affidate al vescovo, che ha concluso l’incontro sottolineando come il diritto alla sanità sia un fattore imprescindibile
di una società civile, che non può ridursi a
reclamarlo ciclicamente con manifestazioni
e proteste.
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DOMENICA 14 AGOSTO
07
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cultura,
producendo
lavoro e creando
emancipazione,
lo Stato
l’alimenterà, la
mafia.
JACOPO GIUCA
Da vent’anni guida spirituale
di Siderno, don Cornelio
Femia quest’anno festeggia
un altro, ben più importante traguardo: cinquant’anni di sacerdozio nella
Locride. Originario di
Grotteria, ha vissuto in prima persona un
periodo di grande fermento sociale e politico non solo nel nostro comprensorio, ma
nel mondo ecclesiastico e nazionale.
Chi era Cornelio Femia prima di diventare
don?
Un normalissimo adolescente che andava
poco in chiesa e pregava solo nei momenti
di intimità. A 12 anni, nel tentativo di farmi
fare le ossa, mio padre mi fece trasferire da
uno zio a Roma, dove avrei proseguito i
miei studi. A causa di una malattia, però,
non riuscii a sostenere un esame di riparazione e persi un anno. Saputolo, un amico
di famiglia suggerì a mio padre di farmi frequentare il seminario a Locri, che costava
poco e mi avrebbe permesso di studiare in
tranquillità. A 14 anni iniziai dunque questo percorso e conobbi fin da subito un
prete, don Perri, che con la sua giovialità e
gentilezza mi fece per la prima volta immaginare come sarebbe stata una vita da
sacerdote. Supportato solo dall’intimo
appoggio materno, considerato che il resto
della famiglia, tendendo fede al proprio
“credo” comunista, avrebbe preferito
vedermi intraprendere una carriera professionale, continuai i miei studi presso il ginnasio dei gesuiti di Reggio Calabria prima e
presso la facoltà di teologia di Napoli poi.
Nel 1966, a 26 anni, sono finalmente diventato prete.
Quali sono stati i suoi primi incarichi?
I primi ministeri li ho svolti a Locri. Ho
insegnato lettere al seminario minore e al
ginnasio e, dopo la chiusura del seminario
parificato, ho insegnato per 20 anni religione cattolica ai licei scientifico e magistrale.
Nel 1974, intanto, ero stato inviato come
parroco a Mammola, dove avrei rilevato il
ruolo di predecessori insigni, come
Monsignor Piccolo o don Zavaglia.
una vera e propria lotta nei confronti della
religione affinché ne uscisse quantomeno
ridimensionata. Eppure, nel periodo in cui
Giorgio La Pira aveva affermato al
Cremlino che i comunisti dovevano scacciare lo spettro dell’ateismo per potersi
occupare più da vicino delle questioni
sociali, anche la Chiesa stava maturando
posizioni più moderate grazie al Concilio
Ecumenico, una riforma liturgica della
quale noi sacerdoti dovevamo prendere
atto anche nelle piccole diocesi, diffondendo nuovi atteggiamenti pastorali nel
mondo. Posso dire, insomma, di essere il
piccolo testimone di un cammino di Chiesa
che permette oggi a Papa Francesco di parlare con l’autorevolezza del vangelo al
mondo da padre spirituale e non più da
sovrano, spesso inviso, di uno Stato con privilegi speciali. Nel mio piccolo, a
Mammola, cercai di trasmettere questo
All’epoca il centro era molto importante,
contava 14mila abitanti ed era il più popoloso della Locride dopo Caulonia, pertanto
non ero chiamato a un compito semplice.
Quali sono state le difficoltà maggiori che
ha dovuto affrontare, in quel periodo?
È doveroso premettere che la prima fase
del mio sacerdozio ha coinciso con una fase
storica delicata. Stavo vivendo in prima persona, infatti, una radicale trasformazione
del mondo ecclesiastico: prima del concilio
ecumenico la Chiesa era chiusa in sé stessa,
intenzionata a proteggersi dagli influssi del
Partito Comunista, che aveva annunciato
messaggio con iniziative che coinvolgessero
i giovani: cineforum, incontri di piazza e
attività sportive erano il pane quotidiano e
devo dire di aver avuto la fortuna di poter
vedere crescere decine e decine di ragazzi
che oggi sono diventati stimati professionisti.
E dopo Mammola?
In seguito alla morte di Monsignor
Incognito già mi era già stata riferita la possibilità che potessi andare a Siderno. Ma, in
un periodo in cui c’era ancora forte immobilismo da parte dei preti, che restavano per
tutta la loro vita nella stessa comunità, si
preferì portare a Portosalvo padre
Musolino sfruttando la presenza di due
padri cappuccini per l’amministrazione
delle chiese delle altre contrade. Quando i
cappuccini espressero il desiderio di ritornare in convento, tuttavia, il vescovo mi
avanzò ufficialmente la proposta di trasferimento che, nonostante l’affetto che mi
legava alla comunità mammolese, accettai
di buon grado. Era l’ottobre del 1996.
All’epoca vescovo della diocesi di Locri
Gerace era Bregantini. Quali altri vescovi
ha conosciuto durante il suo sacerdozio?
L’elenco è lunghissimo! Sono stato seminarista nel periodo in cui era vescovo
Pierantoni, autore di una vera e propria
rivoluzione sociale per la Locirde: era un
attivista sociale senza eguali, il Monsignore
grazie al quale si diffusero le scuole di formazione professionale nel nostro comprensorio. Fu grazie a lui che sorsero i primi tecnici e i servizi
di assistenza,
fu grazie al
lui che sorsero asili e
scuole in tutti
i
paesi.
Osteggiato
da chi lo considerava
troppo anticonvenzionale, fu grazie a
Pierantoni se
mossi con
convinzione i
primi passi
da prete e
ottenni i permessi
per
andare a studiare a Napoli. Poi è toccato a
Monsignor Arduino, che aveva trascorso
tanti anni in carcere in Cina prima di essere espulso e di tornare in Italia. Fu lui a
ordinarmi prete a farmi rettore e insegnante in seminario e a darmi i primi incarichi
diocesani. Monsignor Tortora mi ha
accompagnato negli anni che ho vissuto a
Locri e con lui abbiamo preso la decisione
di chiudere il seminario una volta resici
conto che i ragazzi, ormai cambiati come la
società, non erano più interessati a farsi
preti già a 10 anni. Da lui sono stato mandato a Mammola, periodo segnato, tutta-
via, più dalla presenza di Monsignor
Ciliberti, il primo vescovo davvero aperto al
territorio, protagonista di grandi iniziative
culturali e di sviluppo sociale, in grado, con
i suoi convegni che attiravano anche grandi
personalità politiche di urlare al mondo che
anche la Locride esisteva, era un territorio
vivo e sempre attivo. È stato il primo vescovo moderno, uno che guidava la macchina
con disinvoltura e che, purtroppo, ha dovuto vivere per anni sotto scorta perché le sue
iniziative davano fastidio a qualcuno. È
stato dunque il turno di Bregantini nel
periodo in cui venni richiamato a Locri e
inserito nei collegi e nei consigli. Quella è
certamente stata la fase più attiva che abbia
vissuto, anche perché, in seguito alla scomparsa del vicario generale Monsignor
Nadile, Bregantini decise di nominare me
vicario ad omnia vista la sua imminente partenza per Campobasso. Monsignor
Morosini, visto anche il mio impegno nei
consultori, trasformò la mia carica in vicariato generale e, alla sua partenza, dimostrandomi grande fiducia, mi nominò persino amministratore diocesano (che, nel
diritto canonico, è la figura che assume
tutte le funzione del vescovo - eccettuata
l’ordinazione dei preti - in sua assenza),
tutti compiti che monsignor Oliva ha recentemente confermato.
Dal suo racconto si evince che, anche nella
Locride, chiesa e politica abbiano viaggiato
sempre su binari vicinissimi tra loro. Come
ha vissuto questo rapporto nel nostro comprensorio?
Quando venni ordinato a Mammola
Isidoro Macrì, un personaggio folcloristico
ma di grande spessore culturale, chiamò
mio cognato per sapere che tipo fossi, perché il mio predecessore era politicamente
molto attivo. Voleva accertarsi che non
volessi entrare anche io nelle loro logiche,
una rassicurazione che diedi in prima persona quando venni invitato a un consiglio
comunale. «Non starò né a destra né a sinistra, ma un por più su» affermai in quell’occasione parafrasando don Pino Fazzolari.
Ho raccontato questa storia per dimostrare
che, sebbene secondo qualcuno dovrebbe
esserci solo rivalità tra chiesa e politica, io
ritengo di aver avuto sempre buoni rapporti con le amministrazioni dei paesi in cui
sono stato prete. A Mammola ricordo con
grande affetto il sindaco Franco Neri e
devo riconoscere di aver avuto un buon
rapporto anche Antonio Longo. A Siderno,
invece, ho notato fin da subito una politica
diversa: già quando sono arrivato, infatti, si
praticava la politica della prassi e non quella del progetto culturale. I cittadini si aspettavano l’immediata soluzione alle problematiche attuali e non il perseguimento di
un progetto, una cosa che è andata radicalizzandosi dopo la triste parentesi del commissariamento. Con Morosini e Oliva
abbiamo cercato di far comprendere che se
lo Stato non dimostrava maggiore efficacia
e efficienza rispetto a ciò di cui accusava la
vecchia impostazione politica avrebbe
lasciato spazio alle mafie, ma l’impostazione si è rivelata errata già a monte. Ho provato davvero una brutta sensazione quando
mi sono sentito costretto a dire a Rosy
Bindi, che in uno dei suoi viaggi aveva
appena affermato di aver restituito il
Santuario di Polsi ai suoi fedeli, che se continuava a pensare che l’illegalità si combattesse mandando in galera la gente e non
elevando la cultura producendo lavoro,
creando emancipazione e rasserenando la
gente, lo Stato la mafia l’avrebbe alimentata.
Non dovrebbe essere un prete a dire queste
cose alla politica
ATTUALITÀ
L’OPINIONE
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DOMENICA 14 AGOSTO
08
I consigli di amministrazione delle banche di Siena, Ferrara, Ancona e
Arezzo hanno trovato tanti "angeli protettori" che si sono spesi per la
loro tutela malgrado gli immensi disastri finanziari che hanno prodotto.
Gli angeli non scendono in Calabria
ILARIO AMMENDOLIA
Esisterebbe una specie di Angelo
protettore dei consigli di amministrazione delle banche, anche di
quelle che ne hanno combinato di
cotte e di crude. Non è la “cupola” e non hanno nulla a che fare
con gli “invisibili” tratteggiati
n e l l ’ i n c h i e s t a
“Mammasantissima” della DDA di Reggio
Calabria.
Per esempio, nei giorni scorsi, in occasione del
suo arresto, abbiamo appreso che l’ex numero
uno della “Veneto Banca”, Vincenzo Consoli, è
riuscito a bruciare i risparmi di 87 mila piccoli
azionisti.
Non avrebbe potuto farlo se “qualcuno” non
avesse protetto, per lunghissimi anni, i suoi
traffici o meglio la sua capacità di far svanire
nel “nulla” il denaro dei piccoli risparmiatori.
Chi?
Non chiamateli “invisibili”, non usate il termine “zona grigia” e meno che mai “terzo livello”.
Questi termini hanno il marchio riservato al
Sud e in particolare alla Calabria.
Si possono usare ad Africo, a Vibo o a Reggio,
mai nelle civilissime città di Siena, di Vicenza o
di Arezzo!
Sappiamo con certezza che intorno a “Veneto
Banca” giravano tanti “amici” disinteressati
che non hanno mai commesso nulla di penalmente rilevante. Per esempio, il presidente del
tribunale di Treviso, dopo esser stato omaggiato da Veneto Banca con un orologio da undicimila euro è passato dalle aule di giustizia ai vertici della banca.
Dov’è il reato? Semplicemente non esiste!
Un comandante delle fiamme gialle, dopo
esser andato ai “mondiali” con il patron della
banca, ha avuto una consulenza da 110 mila
euro.
Chi di competenza ha stabilito che si tratta di
fatti perfettamente legali… e noi - detto senza
alcun sarcasmo - non abbiamo nulla da ridire!
“Veneto Banca” non è un caso unico. Dal quotidiano “La Repubblica" del 7 agosto, apprendiamo che Il padre-padrone della banca di
Vicenza, Gianni Zonin, ha potuto radere al
suolo i risparmi di 118 mila famiglie perché
aveva intessuto una fitta rete di “relazioni privilegiate con magistrati e ufficiali della guardia di
finanza”.
E ancora, i consigli di amministrazione delle
banche di Siena, Ferrara, Ancona e Arezzo
hanno trovato tanti “angeli protettori” che si
sono spesi - e si spendono - per la loro tutela
malgrado gli immensi disastri finanziari che
hanno prodotto.
E a Siena, forse, c’è qualche morto di troppo!
Ma, si sa, gli “Angeli” non commettono reati,
non frequentano le strade dissestate di Reggio
o di Siderno. Non metterebbero mai piede nei
quartieri malfamati di Gioia Tauro o nei paesi
dell’Aspromonte!
Mai stringerebbero la mano a un parente, sia
pur lontano, di un mafioso e mai entrerebbero
in un bar frequentato da persone in odore di
ndrangheta.
Costoro frequentano ambienti esclusivi, alberghi di lusso, località per pochi, e amici rigorosamente selezionati. Persone come loro, sono
assolutamente ligi alla “legge”, all’ordine e al
senso del dovere e dell’onore! E semmai
dovessero far sparire i risparmi di centinaia di
migliaia di piccoli risparmiatori e portare all’estero cifre enormi di denaro, lo saprebbero fare
con stile ed eleganza, senza il cafonesco “annacamento” tipico degli uomini di ndrangheta.
Gli“Angeli”non commettono reati,
non frequentano le strade dissestate di Reggio
o di Siderno. Non metterebbero
mai piede nei quartieri malfamati di Gioia
Tauro o nei paesi dell’Aspromonte!
Però, (e che però) un dato è certo: montagne di
soldi sono spariti e chi di dovere non ha vigilato!
Immense quantità di denaro sono stati sottratti
a famiglie che li avevano risparmiati centesimo
su centesimo.
Qualche disgraziato s’è tolto la vita e alcuni
sono morti di crepacuore… ma questa è un’altra storia!
Invochiamo le manette ?
Assolutamente no!
Invochiamo semmai l’Unità d’Italia anche nell’applicazione della Legge!
Invochiamo il rispetto sostanziale della
Costituzione!
Vorremmo che Vincenzo Consoli ex numero
uno della “Veneto Banca” così come Zonin,
padron della banca di Vicenza così come tutti
gli amministratori delle banche responsabili di
spaventosi disastri e i loro complici “occulti”
siano messi in condizioni di difendersi in eventuali processi - che vorremmo giusti - da uomini liberi… e non ai ceppi!
E qualora fossero riconosciuti colpevoli da un
tribunale della Repubblica scontino la pena - e
solo la pena stabilita - in carceri civili e solo per
il tempo necessario al loro recupero.
Lo chiediamo per loro ma lo chiediamo per
tutti i cittadini, ovunque risiedano!
A Treviso come a Reggio, a Siena come a
Locri!
Non ci stiamo a che una telefonata, una intercettazione, una discussione politica, una richiesta di voto diventi legna da rogo in Calabria
mentre la sparizione di miliardi e miliardi di
euro sottratti a povera gente venga considerata
a guisa di una monelleria di poco conto in
Lombardia, in Toscana o in Veneto.
Non ci stiamo alla regola non scritta, ma
ampiamente applicata, che vuole che anche in
Calabria l’importanza di un “reato” sia stabilità
dalla risonanza mediatica che la notizia ha sui
giornali e dell’assonanza della stessa al pensiero unico dominante.
In questo momento, nell’indifferenza generale,
tante persone in Calabria sono in carcere senza
alcuna sentenza definitiva di condanna. In altri
posti, tanti responsabili di enormi rapine ai
danni del popolo italiano non sono mai stati
convocati da un magistrato!
Considero la ndrangheta un'oscura setta di
delinquenti che tanto male ha fatto alla
Calabria.
Sono assolutamente consapevole che le angherie e i soprusi dei mafiosi ricadono su persone
del popolo. Molto spesso a essere uccisi sono
avvocati, commercianti, piccoli imprenditori,
poveri cristi. Gente che vive del proprio lavoro
e che cammina senza scorta.
Quindi non solo non difendo ma detesto i
mafiosi, gli “invisibili”, la “cupola” e tutto ciò
che ha a che fare con la violenza e la prepotenza e ogni potere occulto.
Se ne avessi la forza vorrei difendere solo la
Costituzione Italiana. Vorrei che nessuno in
Calabria, né un senatore della Repubblica, né
l’ultimo bracciante o disoccupato del paese più
sperduto, sia costretto a vivere esperienze
kafkiane.
Vorrei che un giorno intorno alla magistratura
e alle procure della Repubblica vi fosse meno
ipocrisia e servilismo, e tanta autentica stima
guadagnata, sfuggendo ogni sensazionalismo, e
amministrando una “Giustizia giusta".
Si capisca comunque che non è in gioco il destino di singole persone, (anche se ogni persona è
sacra) bensì il futuro della Calabria e della
democrazia.
IN BREVE
MicheleDiBariè il nuovo prefetto di Reggio Calabria
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell'Interno Angelino
Alfano, ha approvato un giro di prefetti che ha interessato anche
Reggio Calabria. Infatti, Claudio Sammartino, da prefetto di Reggio
Calabria diventa Commissario dello Stato per la Regione Sicilia.
Mentre a Reggio Calabria arriva dal prefetto di Modena, Michele Di
Bari. Il dottor Michele di Bari, originario di Mattinata, ricopre ruoli in
istituzioni ed enti benefici ed è stato, durante gli anni in cui ha lavorato nella Prefettura di Foggia come Capo di Gabinetto e Vice Prefetto,
commissario straordinario in molti Comuni della Capitanata. Inoltre,
fa parte del CdA della Fondazione Casa Sollievo della Sofferenza. È
stato nominato prefetto il 22 dicembre 2010 e destinato a svolgere le
funzioni di vicecommissario del governo nella Regione Friuli Venezia
Giulia dal 31.12.2010. Nella seduta del 27.01.2012, il Consiglio dei ministri lo ha nominato prefetto della Provincia di Vibo Valentia con decorrenza dal 06.02.2012, funzione che ha svolto fino al suo passaggio a
Modena.
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Siderno, festa di Sinistra Italiana:
un'importante occasione di crescita politica
Si è insediato il nuovo Direttore dell’Ente Parco Nazionale
dell’Aspromonte, dott. Sergio Tralongo.
Dottore in Scienze Forestali, iscritto all’Albo dei dottori Agronomi e
dei dottori Forestali della Provincia di Parma, Sergio Tralongo ha
maturato ampia e decennale esperienza nella tutela delle Aree
Protette, ricoprendo l’incarico di Direttore del Consorzio Parco
Fluviale Regionale dello Stirone e di Responsabile Area
Conservazione, Ricerca, Monitoraggio dell’Ente di Gestione per i
Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale.
Il Presidente dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte, Giuseppe
Bombino, il Consiglio Direttivo, il Presidente della Comunità del Parco
e l’intera Struttura Amministrativa hanno dato il benvenuto al neo
Direttore augurando al dott. Sergio Tralongo buon lavoro nella sua
nuova e significativa esperienza professionale.
Si è concluso mercoledì sera il dialogo e il confronto con Sinistra
Italiana, iniziato lo scorso 3 agosto con la manifestazione
“Alziamoci e camminiamo”, che ha visto un’intensa e fattiva collaborazione tra il Coordinamento Regionale di Sinistra Italiana e il
Circolo di Fattore Comune “Enrico Berlinguer” di Siderno.
Ogni sera, nella splendida cornice della Villa Comunale di
Siderno, un tema di attualità politica ha visto impegnati dirigenti
nazionali, regionali e locali in una lettura reale della situazione
politica del nostro Paese, indispensabile per definire una proposta
concreta, valida e mirata a fare uscire l’Italia dalla profonda e
pesante crisi in cui versa.
Le serate hanno registrato una buona partecipazione di pubblico
offrendo interessanti spunti di riflessione circa i mutamenti che
stanno investendo la politica e in generale la società.
Negli ultimi mesi le fontane di Siderno hanno vissuto una storia un
po’ particolare. Dopo la vandalizzazione del rubinetto di Siderno
Superiore, poi riparato da un cittadino che ha voluto rimanere anonimo, e al quale vanno i nostri più sentiti ringraziamenti, le fontane
del nostro centro urbano sono state oggetto di segnalazioni e richieste da parte di una cittadinanza attenta e desiderosa di vedere una
Siderno più decorosa. Partita su Facebook, la campagna ha coinvolto in pochi giorni la fontana della Villa Comunale e quella all’altezza del passaggio a livello di piazza Portosalvo, prontamente ripulite e
riparate dall’Amministrazione Comunale grazie al controllo attento
delle pagine social da parte dell’assessore Ercole Macrì.
Grande emozione ha caratterizzato il taglio del
nastro che ha sancito, lunedì mattina, il passaggio di consegne delle chiesa di Vennarello alla
diocesi. L’operazione, condotta dal sindaco
Pietro Fuda e dal vescovo, Monsignor
Francesco Oliva alla presenza del consigliere di
maggioranza Vincenzo Meleca e della comunità della contrada sidernese, segna una nuovo
passo nella collaborazione tra chiesa e comune
e nella storia della chiesa, i cui lavori di realizzazione stanno per essere ultimati.
OpenTennis: Siderno fortunata per
la francese Touly
Al torneo open femminile di Siderno ha trionfato la francese Carla Touly. Secondo posto per
la nostra Lara Meccico. La bellissima finale,
che ha offerto un grandissimo spettacolo al
numerosissimo pubblico accorso per assistere
ai tre set durati oltre tre ore, è terminata con la
discesa in campo del primo cittadino di
Siderno Pietro Fuda, del Presidente della Fit
Calabria Joe Lappano e di Mimmo Carnuccio,
Presidente dell’Istituto di formazione dei maestri di tennis Fit, che hanno premiato le atlete.
10
SergioTralongo è il nuovo Direttore
dell’Ente Parco Nazionale dell’Aspromonte
La strana vita delle fontane a Siderno
Passaggio di consegne
per la chiesa di Vennarello
DOMENICA 14 AGOSTO
BOVALINO
REQUIEM PER
TRE COMMISSARI
n anno e mezzo fa il Comune
di Bovalino è stato sciolto per
infiltrazioni mafiose, e di conseguenza è stato commissariato a norma della vigente normativa antimafia. A parte le infiltrazioni
mafiose di cui i cittadini sono stati informati solo dalla lettura della commissione
d’accesso, il comune di Bovalino presenta da decenni, una serie di criticità che i
cittadini vivono giornalmente sulla loro
pelle. Il primo grande problema, che tutti
vedono, è quello della raccolta dei rifiuti.
Il paese, ormai da anni, è diventato una
grande discarica a cielo aperto.
Montagne di rifiuti in ogni strada, angolo,
piazza, spiazzo, torrente. L’immondezza
viene prelevata saltuariamente, ma non
tutta; i siti restano sempre sporchi perché
mancano i bidoni e la gente è costretta a
depositare i rifiuti per terra. Per non parlare degli ingombranti che vengono
deposti ovunque nell’assenza d’una regolamentazione. Con la gestione commissariale la situazione è peggiorata, e oggi il
paese si presenta come un grande
immondezzaio con rifiuti solidi e ingombranti disseminati dappertutto, e un fetore si leva da tutte le strade. Un altro grave
e annoso problema, evidenziato anche
nella relazione che accompagna lo scioglimento, è quello delle fogne che tranquillamente finiscono a mare da anni tra
l’incuria generale, compresa quella di
coloro che hanno l’obbligo di vigilare sull’inquinamento del mare e dell’ambiente
nel suo complesso. Il depuratore consortile non ha funzionato mai sin dalla
costruzione, e la foce della fiumara
Careri è da anni una cloaca a cielo aperto, ma nessuno ha mai preso provvedimenti. Nella relazione prefettizia questo
viene bene evidenziato ma i tre commissari governativi che avrebbero dovuto
intervenire non l’hanno fatto e oggi la
fogna continua ad alimentare la fiumara
Careri per finire subito dopo a mare.
Fino a qualche mese fa la fogna scaricava
nel centro della via Marina ma in seguito
all’intervento della magistratura lo scarico è stato convogliato tutto sul Careri, a
circa mille metri dal centro abitato. Le
strade interne, da anni non hanno l‘asfalto, e oggi presentano ovunque buche
pericolose. Dopo più di un anno di
gestione commissariale antimafia i problemi si presentano non solo insoluti ma
peggiorati. Ora i tre commissari sono
andati via, non sappiamo se rimossi per
inefficienza o per dimissioni per aver
preso coscienza di non essere in grado di
risolvere questi semplici grandi problemi.
Ora devono arrivare altri commissari ma
la speranza e fiducia nello Stato, rappresentato dai Commissari, è morta. I nuovi
Commissari devono sapere che ereditano un paese distrutto e che puzza in ogni
angolo, e per la spazzatura, e per le fogne.
Le erbacce coprono i marciapiedi e quello che resta degli spazi verdi. Per non parlare dei torrenti pieni di rifiuti. Le strade
interne un colabrodo con grave pericolo
per l’incolumità pubblica. Un paese
insomma da ricostruire dalle fondamenta
come se uscisse da una guerra.
Bruno Chinè
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L’INTERVISTA
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DOMENICA 14 AGOSTO
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“La reputazione
criminale dei clan
calabresi si è
arricchita negli
anni e permette
adesso una
privilegiata
posizione di
oligarchia nei
mercati della
droga globale”.
MARIA GIOVANNA COGLIANDRO
Stereotipata, banalizzata, ridotta a
semplice folklore:
questa la fine che in
molti casi fa la
‘ndrangheta quando pianta la sua bandiera lontano dalla
sua terra. Capita anche
che venga riconosciuta ma, avvertita
come qualcosa di distante dal territorio
in cui si insidia, appare immediatamente irrilevante. C’è, poi, chi fa molta
attenzione a parlare di ‘ndrangheta, o
meglio di mafia calabrese, per evitare di
fomentare razzismo e pregiudizi nei
confronti dei calabresi e più in generale
degli italiani. Infine, ci sono casi in cui
l’omertà regna sovrana non solo tra la
società civile ma anche e soprattutto
nelle istituzioni, che spesso rifiutano
consapevolmente di riconoscere il problema per evitare di affrontarlo e poter
così continuare a sfruttarlo.
A distanza di un anno, abbiamo ridiscusso di ‘ndrangheta senza confini con
Anna Sergi, originaria calabrese, oggi
criminologa dell’Università di Essex, in
Inghilterra, e studiosa delle proiezioni
della ‘ndrangheta all’estero, nonché dei
modelli di contrasto al fenomeno criminale in un quadro internazionale.
Ci eravamo lasciate con una sua dichiarazione: “È finita l’epoca dei padrini”.
Che epoca stiamo vivendo adesso?
Sempre l’epoca senza padrini, un’epoca
in cui i clan di ‘ndrangheta, con arcipelaghi di potere decentralizzati traggono
beneficio sia dalla loro capacità orga-
prato i broker di Cosa Nostra, che già e
3) il modello della ‘ndrangheta, più flessibile e dinamico, è riuscito a resistere
laddove quello di Cosa Nostra, più territoriale e statico, soccombeva. Non
parlerei di crisi della mappa mondiale,
c’è stato semmai una crescente consapevolezza del potere mafioso ‘ndranghetista che però non si è stabilizzato in
modo repentino, il contrario. La reputazione criminale dei clan calabresi si è
arricchita negli anni e permette adesso
una privilegiata posizione di oligarchia
nei mercati della droga globale.
Nell’ambito di un’inchiesta sulla
‘ndrangheta globale realizzata qualche
giorno fa su Repubblica ha dichiarato:
“Se volete sapere cosa succede a New
York cercate in Centro America, se
volete sapere cosa succede tra i Cartelli
del Golfo, guardate chi comanda a New
York”. Ci spieghi meglio.
Dagli anni di operazione Decollo le
procure Antimafia hanno confermato il
coinvolgimento delle ‘ndrine in operazioni transcontinentali che toccano
America del Nord, America Centrale,
America Latina, Europa e anche
Australia, passando per l’Africa. I fattori che legano i cartelli in America
Centrale e i clan di ‘ndrangheta sono: la
“liquidità” dei broker della ‘ndrangheta
nei paesi produttori di coca; la “fiducia”
nella “reputazione” dei clan calabresi basata sull’efficienza e il successo dei
trasporti del prodotto, l’importanza del
porto di Gioia Tauro e dei contatti che i
clan hanno con gruppi criminali europei; la trasformazione delle famiglie di
Cosa Nostra Americana (La Cosa
Nostra) che de facto sono ora estrema-
finanza. È davvero così, la ‘ndrangheta
non ha più bisogno di sparare?
L’Operazione New Bridge ha confermato, insieme alle Operazioni Colombus,
la supremazia della reputazione dei
clan calabresi tra le storiche famiglie di
New York. Questo però non deve sorprendere e ha a che fare tanto con la
potenza dei clan della Locride quanto
con le dinamiche delle famiglie new
yorkesi. In particolare, importanti per
New York e le sue famiglie sono i legami con le famiglie miste, calabresi, siciliani, del Canada. Laddove New York è
molto controllata da questo punto di
vista e i controlli delle forze dell’ordine
hanno essenzialmente portato a una
nizzativa sia dalla forza del loro brand
criminale, che ormai è conosciuto in
tutta Italia e nel mondo.
La ‘Ndrangheta ha ufficialmente sbaragliato Cosa Nostra. In che modo i
calabresi sono riusciti a mettere in crisi
la mappa mondiale del potere criminale?
La ‘ndrangheta – con la lettera minuscola perché si tratta sia di un’organizzazione criminale policentrica, sia di un
comportamento criminale mafioso tipico, ma non di un’unica entità – è riuscita a sbaragliare Cosa Nostra perché 1)
Cosa Nostra è indebolita e inabissata
dagli anni ’90 dopo le azioni repressive
dello stato e l’indebolimento del gotha
mafioso; 2) i clan di ‘ndrangheta hanno
investito nella lucrativa cocaina e com-
mente dipendenti dai Calabresi.
Quest’ultimo passaggio permette la
partecipazione alle piazze di spaccio di
New York, che determinano la domanda di prodotto dal Messico per esempio; se la domanda di New York funziona anche grazie alla ‘ndrangheta è perché anche l’offerta messicana funziona
e viceversa.
A farsi spazio tra le storiche Five
Families di New York, gli Ursino di
Gioiosa Jonica che hanno agito in
nome di quello che nell’ambito dell’operazione New Bridge è stato definito
“un consorzio” di clan della
Locride. Questa sesta famiglia, tutta
calabrese, ha conquistato il potere premendo raramente il grilletto e, puntando alla “diplomazia” che fa rima con
tipologia di attività criminali più sommerse, in finanza, in borsa, i clan della
vicina Canada, di stampo calabrese,
sono riusciti negli anni a ritagliarsi una
fetta di potere sempre più cospicua
negli USA e i loro referenti sono ora
referenti di Cosa Nostra Americana;
non serve sparare, basta fare quello che
si fa sempre, usare la famiglia, abusare
dei legami calabresi, essere imprenditori in gamba.
A permettere alle varie organizzazioni
criminali di operare e proliferare all’estero è stato soprattutto il sostanziale
vuoto normativo. Infatti, la legislazione
antimafia italiana, al di là delle lacune
che presenta, costituisce un esempio
unico nel panorama legislativo europeo, nonchè mondiale. Perchè solo in
Italia l’appartenenza a un’organizzazione di tipo mafioso costituisce reato?
Perchè - se la mafia è un fenomeno globale - nel resto del mondo non sono
previste norme assimilabili al 416bis
italiano?
Il vuoto normativo non è la sola ragione
del proliferare delle mafie all’estero;
l’incomprensione del fenomeno è la
causa primaria, che porta poi a non
saperlo affrontare giudiziariamente. La
legislazione antimafia italiana è appunto italiana. Dire che vada “esportata”
sarebbe pretenzioso e pericoloso. Ogni
stato ha la sua eredità giuridica e ogni
stato può ottenere gli effetti dell’antimafia in altri modi, si prenda per esempio gli Stati Uniti e il loro RICO act,
molto più flessibile della nostra
Antimafia e molto più adattabile alle
mafie che cambiano per certi versi. Il
motivo per cui solo in Italia l’appartenenza a un’organizzazione di tipo
mafioso costituisce reato è perché solo
in Italia la mafia è un fenomeno autoctono nelle sue manifestazioni territoriali. Più che riconoscere i reati di appartenenza alle mafie, che ripeto, non tutti
gli stati possono introdurre con queste
definizioni, bisognerebbe puntare a
riconoscere e poi criminalizzare i comportamenti mafiosi.
Il problema “mafia” non è stato considerato una priorità neppure in
Australia dove si continua a ritenerla
una forma minoritaria di criminalità
organizzata. Eppure la presenza di clan
di ‘ndrangheta in Australia è attestata
fin dagli anni ‘20...
In Australia mafia significa ‘ndrangheta, è mafia calabrese, anche nell’immaginario collettivo. Sta cominciando a
diventare una priorità oggi, e non è una
forma minoritaria, semmai è una tra le
tante forme di criminalità sul territorio,
com’è giusto che sia. Divenne una priorità nel New South Wales alla fine degli
anni 70 per esempio con risultati anche
promettenti. Il problema in Australia
oggi non è l’assenza di consapevolezza
del fenomeno, ma 1) la difficoltà di
gestire politicamente un problema che
secondo loro può portare a discriminazione etnica (dei Calabresi e degli
Italiani sul territorio) e 2) l’assenza di
comprensione dei meccanismi interni
dei clan calabresi, che non necessariamente sono come i nostri e non necessariamente sono visibili. Manca una
visione d’insieme sia australiana sia globale di quel che lega i clan nei vari continenti.
Nel suo ultimo libro ‘Ndrangheta considera il fenomeno mafioso un fenomeno
glocale, in quanto qualsiasi organizzazione criminale, prima di essere nazionale e internazionale, è innanzitutto
legata al territorio e di conseguenza
presenta delle proprie specificità. Cosa
la ‘ndrangheta calabrese non è riuscita
a esportare fuori dai propri confini e
quali sono, invece, i tratti che accomunano la ‘ndrangheta nel mondo?
Nel libro che ho scritto con la collaborazione della collega Anita Lavorgna e
pubblicato da Palgrave-Springer, la
‘ndrangheta appare come fenomeno
glocale perché la Calabria gioca un
ruolo fondamentale nella preservazione
del potere mafioso dei clan. La ‘ndrangheta è calabrese, perché della Calabria
sfrutta i codici culturali, i legami familiari, i legami politici, il territorio. Per
farsi organizzazione criminale, per
mantenersi anche tale in Italia e
all’Estero, la ‘ndrangheta ha dovuto
assicurarsi il controllo sulla Calabria,
incluso il porto di Gioia Tauro per il
traffico di stupefacenti. La ‘ndrangheta
calabrese è una forma di governance
alternativa alle istituzioni, accompagna
le istituzioni, più o meno silenziosamente.
La ‘ndrangheta nel mondo è calabrese,
usa codici comportamentali comprensibili ai calabresi, usa la migrazione calabrese, usa il contatto perenne con la
Calabria come porto sicuro e centro del
potere.
GERENZA
Registrata al Tribunale di Locri (RC) N° 1/14
EDITORE - No così srl via D.Correale, 5 - 89048 Siderno
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DOMENICA 14 AGOSTO
14
Ricordando Pasquino Crupi nel
terzo anniversario della sua scomparsa
Fu il vero e
forse il solo
meridionalista
calabrese della
seconda metà del
secolo XX.
Uomo nato per la
lotta, per la piazza,
per il dialogo
stretto con il suo
popolo, per il
rigore morale, per
la giustizia sociale.
uando un uomo come
Pasquino Crupi lascia
questo mondo, coloro
che lo conobbero da
vicino, che conobbero
il suo animo generoso,
la sua indole rivoluzionaria e battagliera, a volte acre, il suo senso della
giustizia, il suo amore per il popolo
calabrese e meridionale, la sua
profonda cultura, l'ampiezza della
sua prospettiva politico – sociale, il
suo culto per l'amicizia, la sua disistima per il potere costituito, rimangono come tramortiti e disorientati,
increduli e impotenti e quasi impauriti dal fatto che un tale faro di giustizia e un tale riferimento di forza
morale, un tale coraggioso combattente sia venuto meno, quasi all'improvviso.
Pasquino fu uomo nato per la lotta,
per la piazza, per il dialogo stretto
con il suo popolo, per il rigore
morale, per la giustizia sociale.
Cominciò a fare comizi politici quasi
da ragazzo con i pantaloncini corti;
non fermandosi solo nella piazza del
suo paese; e interventi nelle riviste
letterarie nazionali a solo vent'anni.
Q
Fu il vero e forse il solo meridionalista calabrese della seconda metà del
secolo XX, ogni suo scritto, ogni suo
ragionamento, ogni sua lezione universitaria, ogni sua conferenza, avevano come substrato la cifra meridionalista. Grande conoscitore degli
scrittori che si occuparono del meridionalismo e del suo sviluppo,
diffondeva, con la sua impeccabile
arte oratoria, il verbo di questi grandi.
Ma non fu un capo popolo, pur
avendone le attitudini. Nei partiti in
cui militò non fu mai amato dai dirigenti, anzi combattuto, dileggiato e
alcune volte radiato, perché non
incline alla disciplina partitica. Ma
non lo fu anche per sua scelta.
Odiava il comando e la disciplina.
Amava il dibattito democratico, pur
mantenendo nella sua indole complessa il germe dell'anarchia.
In lui, però, convivevano almeno
due anime; quella dello studioso
appassionato, ricercatore puntiglioso, fine critico letterario, rivelatore
delle trame storiche mendaci e ipocrite propinatici dai libri scolastici,
dello scopritore di talenti letterari
del passato completamente dimenticati, del sostenitore appassionato di
quelli contemporanei nei quali credeva; fu infatti autore di monografie
sugli scrittori calabresi del '900
Mario La Cava e Saverio Strati.
Scopritore e diffusore delle scritture
di Saverio Montalto e di tanti altri.
Autore, forse inarrivabile, di una
Storia della Letteratura Calabrese in
quattro volume, frutto di una lunga
e faticosa ricerca nelle biblioteche e
negli archivi di tutta Italia.
Ma fu contemporaneamente giornalista e direttore di giornali, libero e
temuto per la sua penna tagliente,
senza sconti; polemista e oratore
politico e sociale.
Scrisse sull'eccidio di Fragalà del
1949. Non esitò a denunciare gli
abusi del potere centrale all'indomani dei fatti di Luino, con un libro
uscito un mese dopo, e la morte di
un giovane in una caserma dei carabinieri. Prese posizione decisa con
una snella, ma forte, biografia sull'ammazzamento di Ludovico
Ligato.
La notizia della sua terribile infermità l'appurai, quasi subito, da
Rosario Condarcuri. Non volevo
crederci. Continui per un po' a dire
tra me che si trattasse di una lettura
errata delle carte mediche. Che non
poteva essere. Qualche tempo
prima era morto della stessa malattia un altro comune amico Antonio
Delfino.
La lotta di Pasquino contro il male fu coraggiosa ed eroica.
Non smise mai di lavorare anche
quando, negli ultimissimi mesi,
dovette farlo da casa.
Venti giorni prima il 7
agosto 2013 lo accompagnai io stesso a Siderno dove gli era stato attribuito un premio alla carriera. Le sue
condizioni erano allo stremo.
Tuttavia volle che qualche giorno
dopo lo accompagnassi A Polsi, per
l'ultimo saluto alla Madonna che
adorava in onore di Sua Madre. Fu
un viaggio sereno, anche se doloroso
per lui. Pranzammo sotto gli alberi
del bosco di Montalto. Mi confessò
di essere stato felice quel giorno e di
aver gustato il pasto preparato apposta per noi, come non faceva da
diversi giorni.
Fortunato Nocera
TERME DI ANTONIMINA:
CONDELLI SFIDA
A CALABRESE
sempre più intricata la vicenda relativa alla gestione delle Terme di
Antonimina. Il centro benessere, la
cui responsabilità amministrativa
ricade pariteticamente sui comuni gestiti
da Antonio Condelli e da Giovanni
Calabrese, ha visto accumularsi in questi
mesi ritardi su ritardi sia per quanto
riguarda la liquidazione di un numero
enorme di mensilità per i suoi dipendenti
sia in merito all’apertura della struttura
stessa che, da aprile, è slittata fino al mese
di luglio.
Osservando con sconforto i bilanci, il sindaco di Antonimina, nel febbraio di quest’anno, avrebbe richiesto la privatizzazione della struttura incontrando l’opposizione di Calabrese e Macrì che, pure, non
hanno agevolato la complicata situazione
economica in cui le terme versavano. I
ritardi accumulatisi, infatti, sarebbero il
derivato, in buona parte, di un blocco dei
pagamenti che ha implicato il taglio di luce
e acqua alla struttura e sarebbe stato il solo
comune di Antonimina a provvedere alle
criticità nonostante le stesse dovessero
ricadere anche sulle spalle dell’amministrazione comunale di Locri.
Non solo. Stando alle dichiarazioni di
Condelli, sarebbe stato sempre grazie alla
buona volontà della sola Antonimina se è
È
stata avviata una transazione, oggi andata
a buon fine, che ha permesso di recuperare alcune delle mensilità arretrate per i
dipendenti e di far avviare comunque l’attività della struttura, nell’ottica di garantire un servizio che è ben lungi dalla gestione clientelare denunciata da un articolo di
Pino Lombardo su Gazzetta del Sud qualche giorno fa. Anzi: in merito alle dichiarazioni, secondo Condelli false, promulgate
dal suddetto articolo, che sosteneva l’ostruzionismo operato dall’amministrazione
di Antonimina nei confronti di una soluzione che salvasse le terme, il primo cittadino ha affermato di voler sporgere denuncia per diffamazione a chiunque abbia dato
quel genere di informazioni al nostro collega, anche perché parte delle difficoltà
sarebbe il derivato delle scellerate scelte
dell’amministrazione Belcastro, per le
quali l’attuale giunta non è responsabile e
avrebbe anzi dovuto fare fronte a decreti
ingiuntivi.
In conclusione è stato sottolineato che il
presunto eccesso di poteri nelle mani del
Consiglio d’Amministrazione è il frutto del
contratto che venne stipulato dal sindaco
Macrì nel 2007 e non l’effetto di un cambio
di rotta in itinere che, anzi, non avrebbe
avuto ragione d’esistere.
Jacopo Giuca
SATIRA
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DOMENICA 14 AGOSTO
16
Il fior fiore dei
Commercialisti
Ogni giorno tirano fuori delle leggi per complicarti la vita, leggi ad commercialistam, così che devi per forza ricorrere a lui.Il
commercialista è un tizio che ti risolve problemi che non avresti mai pensato di avere, trova delle soluzioni che non capirai mai e la
sua funzione nella gestione del bilancio familiare o aziendale è, come dire, irrilevante: ti farà risparmiare tanto quanto riuscirà a
spillarti per il servizio offerto.Come se non bastasse, poi, i commercialisti, ti rovinano la piazza perché hanno fascino da vendere; e
così loro sposano le bionde e a te fanno pagare le more.
1
ETTORE
LACOPO
GIGLIO
3
PIETRO
SGARLATO
PAPAVERO
SCARLATTO
Ondeggia, sospinto
dal vento per le vie
di Siderno, il suo
lungo esile stelo.
Dondola la sua
corolla scarlatta
mentre invita la
gente a mettersi in
regola con il fisco.
Ha sempre mille
soluzioni per te:
devi far fronte a un
debito di 50.000
euro? No problema,
cugino: ti consiglierà
un piano di rateizzazione ad hoc che ti
avanzeranno giusto
i soldi per un
caffè… al mese!
Ma non preoccuparti: se ti incontra
al bar, offre lui!
5
Cauloniese, ha l'argento vivo addosso anzi
molto di più: nel suo
sangue scorre la
capsaicina del vero
peperoncino calabrese. Anzi, per essere
più precisi, è il sangue
che scorre nella
capsaicina. Noto per il
suo casco di capelli
dorati che lo fa somigliare al figlio mai nato
di Caterina Caselli e
Rino Gaetano, è un
cavallo sicuro per chi
ha bisogno di un consulente amico a cui
affidare ogni impiccio
fiscale.
Impettito, distinto,
aggraziato, il
classico giglio da
prima comunione. Non si scompone di una virgola mentre ti
aiuta a compilare
il 730: tu hai sfiorato i 200 battiti
al minuto, mentre
lui ti fissa con i
suoi occhi di
ghiaccio e il suo
sorriso da chierichetto e, mettendoti una mano
sulla spalla, ti
sussurra: “Abbi
fede, fratello!”.
2
FRANCESCO
CAGLIUSO
PEPERONCINO
4
GIOVANNI
LANZAFAME
DENTE DI
LEONE
La leggenda narra che
il dente di leone abbia
a che fare con storie di
sogni e desideri. I giovani ci soffiavano
sopra donandogli le
loro speranze. Anche
Giovanni un giorno
espresse un desiderio
sussurrandolo a un
dente di leone e tutt’a
un tratto si è visto
catapultare nell’aula
del Consiglio
Comunale di Siderno.
Adesso sul suo capoccione, oltre ai suoi
clienti, soffiano i cittadini che sognano una
Siderno Libera.
PAOLO
COMMISSO
GELSOMINO
7
Una ne fa e cento ne
pensa. Ha un’energia
e un’intraprendenza
da fare invidia. Se sei
suo cliente, hai già
pagato l’acconto Irpef
del 2020, perché bisogna portarsi avanti,
così se ti becca la
finanza ti dà la medaglia ad honorem! In
fondo il gelsomino, si
sa, è in grado di indurre ottimismo ed euforia, cosa t’importa dei
soldi? Non fanno mica
la felicità!
6
ROCCO LUGLIO
TULIPANO
Sindaco e commercialista di esportazione, il
caro Rocco si diletta
nell’organizzazione di
spettacoli teatrali nella
sua Portigliola.
Piccione viaggiatore,
sta tentando di importare nel suo paese il
modello olandese:
“Lavorare meno, lavorare tutti”. Nei ritagli di
tempo è a tua completa disposizione per
somministrare la cura
giusta ad ogni tuo problema fiscale.
8
PEPPE IURATO
CAMOMILLA
Lui ti parla di aliquote contributive, regime forfettario
agevolato, coefficiente di
redditività, DSU… dando
per scontato che tu capisca.
Poi se ne esce con le sue
elucubrazioni: “Dunque, se
suo figlio vive nello stesso
comune ma non nello stesso fabbricato ma è fiscalmente a carico suo, sua
moglie è contribuente minima quadro reddito RN pari
a 0 e quadro CM 6000 € e
sua figlia ha reddito lordo
superiore ai 2840,51 euro,
come intendiamo procedere?”- Tu vorresti tanto evadere e non il fisco ma dal
suo studio!
MAURIZIO
MILICIA
ZINNIA
Ha una conoscenza
minuziosa dei meccanismi fiscali e avrà
sempre per te le soluzioni giuste per massimizzare il valore
della tua azienda che,
messa nelle sue
mani, un giorno
avrà una finestra che
affaccia sulle stelle.
D’altronde la sua
esperienza come revisore dei conti nella
Nasa italiana non può
che farti ottenere dei
risultati spaziali. Lui è
la zinnia, il primo fiore
sbocciato nello spazio.
10
9
EUGENIO
TRIVERI
IL FIORE DELLA
PASSIONE
Il Fiore della Passione o
passiflora è un fiore che
negli anni ha evocato
immagini e pensieri che
sfociano nel mondo dell’erotismo più spinto. Quelle
rampicanti sono semisempreverdi, ovvero perdono il
fogliame quando il clima
diventa particolarmente
rigido d’inverno; ma lui
vive a Bovalino e qui il
clima è mite tutto l’anno
perciò sarà sempre nel
massimo del suo vigore e
accenderà fuochi sia d’estate che d’inverno. Ma
risparmierà le tue cartelle
esattoriali.
D’AGOSTINO
FABIO
LA BELLA
DI NOTTE
Si fa notare non
tanto per la sua
bellezza quanto
per la sua originalità: si schiude
al tramonto per
richiudersi appena sorge il sole.
Lui studia il tuo
profilo fiscale nei
minimi dettagli
perchè tu ne
esca vincitore, e
lo fa di notte per
farti dormire
sonni tranquilli. È
un tipo cangiante
ma sempre sbalorditivo.
EVENTI
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Roccella è jazz
Gioiosa è moda
14
Agosto
Roccella Jonica - Le difficoltà economiche non fermano il Roccella Jazz
Festival che, giunto alla sua XXXVI
edizione, sarà quest’anno per ovvie
ragioni dedicato alla memoria del
compianto Sisinio Zito. Rumori
Mediterranei, la più longeva manifestazione di genere di tutta Italia, avrà anche
quest’anno un programma ricchissimo che, dopo la
scoppiettante inaugurazione delle 23 del 13 agosto,
entra nel vivo del suo programma proprio oggi, presentando una nutrita schiera di artisti nazionali che si
esibiranno fino al 23 agosto.
Gioiosa Jonica - Torna, a Palazzo Amaduri, alle
21:30, la manifestazione di cultura e moda ideata da
Katia Aiello. La serata di Moda, musica e poesia,
giunta alla sua sesta edizione, anche quest’anno dedica uno spazio ai percorsi storici della moda facendo
scendere in passerella l’inconfondibile creatività di
giovani talenti, che avranno la possibilità di sperimentare con tessuti e linee che possano stupire e affascinare, dando vita a un evento ricco di stili diversi per
celebrare l’unicità della donna.
DOMENICA 14 AGOSTO
18
Sacro e profano per la
grande festa di Ferragosto
15
Agosto
Bianco - Anche quest’anno torna il ricchissimo programma di feste a ridosso di Ferragosto.
Dopo giornate ricche di eventi sportivi e
religiosi, la festa giunge alla
sua ultima giornata con il concerto
della banda musicale della città di
Pazzano, alle 19:30. Dopo un primo
spettacolo di fuochi d’artificio a cura
della ditta Belardo di Catania durante la processione, la grande attesa
sarà per lo spettacolo pirotecnico
delle 00:30, la cui organizzazione è
stata affidata alla ditta Larosa di
Bagheria.
Astri nascenti per una
rappresentazione moderna
I sapori della tradizione si
accostano all’artigianato locale
17
Agosto
Gioiosa Jonica - Torna anche quest'anno "Gustando il Borgo. Festival Internazionale degli
artisti di strada", l'evento enogastronomico e culturale promosso dall'Assaciazione Carpe
Diem con il patrocinio del Comune di Gioiosa Ionica e della Provincia di Reggio Calabria.
Nella cornice del centro storico della città si fonderanno cibo e musica: sarà possibile, infatti, degustare prodotti tipici negli appositi stand posizionati lungo il percorso creato, e ammirare le performances di diversi artisti come giocolieri, equilibristi, musicisti e molto altro.
Bivongi - Giunge quest'anno alla sua quindicesima edizione il Mercato della Badìa. Per due giorni le vie
del centro storico, illuminate dalle lanterne ad olio, saranno animate da bancarelle di ogni tipo.
Artigianato, antichi mestieri, itinerario eno-gastronomico, artisti di strada e musica etnica in un crogiolo
di ordinatissima allegria che trasforma Bivongi in un museo vivente. Si potranno gustare ricette antichissime, tramandate nel corso dei secoli che hanno conservato fino ad oggi i sapori della Magna Grecia.
Ciminà: una
serata
dedicata al
nostro
Caciocavallo
16
Portigliola – Non solo
teatro greco romano.
In piazza Garibaldi,
alle ore 22:00, i vincitori della prima rassegna
del Teatro Classico
Scolastico tenutasi a Giugno,
i ragazzi del teatro “Morelli-Colao” di
Vibo Valentia, rappresenteranno il loro
Romeo e Giulietta di William
Shakespeare per la regia del bravissimo
Paolo Cutuli. Lo spettacolo, perfettamente recitato e sorprendente nella
ambientazioni, si rivelerà un appuntamento imprenscindibile per gli amanti
della tragedia come anche per gli spettatori occasionali.
Agosto
Agnana
celebra la
Calabria
che non si
arrende mai
19
Agnana – Alle ore 19:00,
presso
il
centro
Polifunzionale Stefania
Sità, spazio al convegno
La Calabria che non si
arrende nonostante le si
spari addosso. La serata, che
sarà inaugurata dal saluti del Sindaco
Caterina Furfaro, vedrà la partecipazione
della scrittrice Lina Furfaro, del nostro
direttore editoriale Ilario Ammendolia, del
sindaco di Bova, nonché figlio del compianto Pasquino Crupi, Vincenzo e dell’assessore della Regione Calabria Federica
Roccisano. La serata si chiuderà alle 20:00
con la consegna di alcune borse di studio.
Agosto
Ciminà - Una nuova tappa all'insegna della valorizzazione dei
prodotti d'eccellenza della
montagna, la 14ª edizione della
Sagra del caciocavallo, che si
svolgerà nel centro storico a partire dalle 20 promossa dall'Ente
Parco Nazionale dell'Aspromonte e organizzata
da Slow Food Condotta Locride renderà ancora
una volta protagonista il caciocavallo di Ciminà,
eccellenza gastronomica e marchio DeCo, riconosciuto Presidio della Fondazione Slow Food
con l’obiettivo di incrementare la produzione di
caciocavalli destinati a una stagionatura più lunga
che, di conseguenza, consentirebbe ai produttori
di far uscire i loro formaggi dal mercato puramente locale.
18
Agosto
20
Siderno - Alle ore 21:00, presso lo
Stadio Comunale, l’appuntamento sarà con la grande solidarietà grazie al confronto tra la
Nazionale Football Social Centro
Ascolto del Disagio e il Catanzaro
della “Promozione in serie A”, che si
confronteranno in occasione del 1° Torneo “Tutti i
Colori del Mondo”. Tra i partecipanti: Stefano
Tacconi, Rudi de “I Cesaroni”, Maurizio Stecca,
Vincenzo Maenza, Marco Gori, Nino La Rocca,
Solange, Antonino Italiano Milk and Coffee e tanti
altri. Costo 5 €. Il ricavato andrà in beneficenza.
Agosto
Siderno:
spazio alla
solidarietà
allo stadio
CULTURA E SOCIETÀ
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Ilenia Mazzà
Una voce emergente per Caulonia Marina
Oggi vogliamo presentarvi una giovane voce
emergente calabrese. Si chiama Ilenia Mazzà, è
di Caulonia Marina e scopre la sua passione per
il canto a soli 5 anni, prendendo parte al Coro
Parrocchiale.
In seguito coltiva questa sua passione sotto il
diretto controllo di maestri di canto locale e
Vocal Coach internazionali, infatti si reca periodicamente a Vicenza per seguire le lezioni di
Cheryl Porter.
Inizia a partecipare a numerosissimi concorsi
nazionali e internazionali conquistando numerose vittorie (Castrocaro 2015, Remo Junior 2015,
Concorso La Crisalide in Puglia, trasmissione
televisiva Tra sogno e realtà andata in onda lo
scorso anno sulla rete Mediaset La5).
Sempre lo scorso anno ha presentato il suo
primo CD Covero Primo.
Quest’anno è stata finalista all’importantissimo
Concorso Internazionale Malta International
Singer Festival e ha rappresentata egregiamente
la Calabria strappando due importanti vittorie
(Premio Giuria e Premio Future Stars of Malta
Festival).
Vincitrice sempre quest’anno di un concorso
che si è tenuto a Bucarest, in Romania, Ilenia
sarà impegnata, il prossimo ottobre, nella finale
del concorso Una voce per S.Remo Junior, che si
terrà al Teatro Ariston e alla quale ha potuto
prendere parte grazie alla promozione della
casa discografica Bao Bello Music.
Prima di questo impegno, il 16 agosto si esibirà
sul lungomare della sua Caulonia Marina, nella
Zona Teatro, alle ore 22:00, nell’ambito progetto Tiche, che si concluderà fra un anno circa e di
cui non possiamo aggiungere altro se non dire
che si spera porti la piccola Ilenia sugli scenari
nazionali e non solo. A settembre, poi, sarà protagonista del Roma Festival Live che si disputerà
nella Capitale e la vedremo nuovamente protagonista nella trasmissione Tra sogno e realtà che
andrà in onda sempre sulle reti Mediaset e presso la quale anche quest’anno ha già avuto accesso alla finale.
Per l’anno prossimo, Ilenia ha già in programma
un tour in Romania e si prepara, intanto, al
Summer Festival Tour 2017, con date e località
ancora in corso di definizione.
Intanto, sappiamo che Ilenia è protagonista di
un progetto ideato dalla sua manager nonché
direttore e produttore artistico, affiancata da
professionisti di un certo spessore.
Che aggiungere? Che la Calabria venga ricordata non soltanto come la terra di tribolazioni,
ma soprattutto coma terra di Talenti.
Cuccioli in cerca di casa
Splendidi cuccioli
da adottare
info 3291671883
Rosaria
CONCERTO D’ESTATE 2016 - LOCRI 2 AGOSTO 2016
Un successo
che tocca il cuore
Grazie Natale, grazie maestro Femia per
ciò che ci avete dato con il Concerto d’estate 2016. Fin dal brano introduttivo, O
Fortuna da Carmina Burana, si notava l’alto grado di preparazione nell’esecuzione.
La travolgente Marcia e Coro dalla Carmen
di Bizet ha entusiasmato quanto la simpatica interpretazione di Giuseppe Tallarida
di The Typewriter di Anderson. Ci ha fatto
piacere rivivere il grande Jerry Lewis.
Tutto impeccabile, non una piega, un
repertorio a 360 gradi che ha sodisfatto gli
amanti della musica classica ma anche
della leggera. Ho apprezzato moltissimo i
collegamenti, magistralmente orchestrati,
nell’esecuzione dei medley dedicati al
rock’n’roll del grande Elvis Presley e al
grande Massimo Ranieri espressione
autentica della migliore musica leggera italiana. Non è per niente facile passare da un
brano all’altro con la presenza di tempi e
tonalità diversi. Grazie a tutti i maestri
strumentisti, rappresentanti della Calabria
tutta, alle voci del coro e ai solisti che per
il raggiungimento di simili traguardi sacrificano parte del loro tempo in famiglia.
Tutto è stato espressione armonica per
eccellenza! Particolare attenzione ho posto
nell’ascolto del brano Allegro dal Concerto
n. 2 di Haydn eseguito al corno dal giovanissimo maestro Fiorenzo Ritorto e ancor
di più la magica Nicoletta che in questa
occasione, con l’esecuzione dei fantastici
pezzi Hit the road Jack di Percy Maifield e
Giorgia on my Mind Di Hoagy Carmichael
oltre alla sua solita impeccabile tecnica ci
ha messo la sua personale interpretazione
che in alcuni momenti mi ha pizzicato il
cuore regalandomi emozioni uniche bellissime.
Grazie.
Renato Gargiulo
ARDORE - 3ª EDIZIONE RASSEGNA "CINEMA SOTTO LE STELLE"
Una rassegna per
ricordare chi siamo
La sera del 31 luglio si è conclusa la 3° edizione della Rassegna Cinema sotto le Stelle
realizzata dall'Associazione Orme di
Cultura. La rassegna si è svolta nell'Arena
Comunale, in uno scenario mozzafiato con
uno splendido cielo stellato e una luna che
si alzava su un mare trasparente puntellato
di lampare; la spiaggia illuminata e resa
allegra dai molti colori dei lidi completava
il bellissimo ed emozionante quadro.
La rassegna si è svolta nei giorni 16-17-2324-30-31 Luglio e sono state proiettate sei
pellicole che hanno registrato un alto gradimento del folto e qualificato pubblico: Il
ponte delle spie - Quo Vado? - La migliore
offerta - Storia di una Ladra di libri - Perfetti
sconosciuti - The Imitation Game. Accanto
ai messaggi della movimentata, agitata,
sofferente e contorta vita contemporanea
sono stati riproposti temi e storie che non
si può rischiare di mandare nell'archivio
della memoria.
Dal pubblico è pervenuto il sollecito di
prosecuzione della Rassegna per cui il
Consiglio Direttivo dell'Associazione
(Elisabetta Madaffari, Tullio Catalani,
Filomena Muscatello, Teresa Giovinazzo,
Andrea Alessi) sta valutando la realizzazione di altre due serate per il 20 e 21
Agosto.
Un grazie di cuore a tutti coloro che hanno
collaborato per la buona riuscita dell'iniziativa, all'Amministrazione Comunale che
ci ha permesso di utilizzare l'Arena e al
pubblico che ha seguito con interesse.
DOMENICA 12 AGOSTO 21
I FAN DI STAR TREK
SENTITAMENTE RINGRAZIANO
“Beyond”
non approda
nei cinema
della Locride
Cumberbatch, dopo una nomination per il pallosissimo “The imitation game”, interpreterà il Dottor Strange, un personaggio dell’universo Marvel. Insomma, farà il supereroe. Vikander, attualmente fidanzata con Fassbender-Magneto, interpreterà Lara Croft. E
diciamocelo, chi riconosceva Mark Ruffalo, vincitore di un Oscar
per “I ragazzi stanno bene”, di cui sfido qualcuno che non sia meno
che uno specialista a ricordare l’esistenza, prima che interpretasse
Hulk?
In un mondo, quello reale, in cui i cinema sono ostaggio della distribuzione, non diversamente dai libri, in cui sedersi nella grande pancia della sala cinematografica
significa andare a vedere un film
di supereroi, non sorprende che il
terzo capitolo del reboot di J.J.
Abrams non sia arrivato nelle sale
della Locride. “Star Trek” non
può contare sulle star del botteghino, su una distribuzione forte
come quella di “Avengers”, non ci
sono supereroi palestrati e
soprattutto in Italia non ha mai
avuto gradimenti alti, come invece all’estero.
Va bene, scaricheremo il bootleg dalle reti peer to peer e quando
uscirà il dvd, qualcuno lo comprerà.
Forse ci si ricorderà di Star Trek con il quarto capitolo, che conferma nel cast Chris Hemsworth (Thor) e Woopi Goldberg (presentazioni non necessarie). E dato che il povero Yelchin si è fatto
ammazzare dalla sua auto, può essere che il ruolo di Chekov sia
soppiantato da qualche bella sventola con le tette grosse, magari
una ex-Marvel o una new-Trono di Spade. In quel caso speriamo
che l’arido cuore della distribuzione cinematografica abbia un
istante di commozione.
I fan di “Star Trek” sentitamente ringraziano.
Lidia Zitara
RIVIERA
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Calciato amtorial-professionali
Stagione calcistica ’83-’84, stadio di Ardore, foto prepartita tra Nuova Ardor e Città di Soverato che si concluse 3 a 1 per i padroni di casa. In piedi, da sinistra: La
Scala, Spataro “Zaccarelli”, Antonio Sparano, Restretti,
Ammendolia e Chiricosta. Accovacciati: Marando,
Sollazzo, “Batti”, Totò Panetta “Papara”, un altro
Sollazzo e Racco.
DOMENICA 14 AGOSTO
22
Stasera pesce!
Turi e Angelo sfoggiano con orgoglio il
meraviglioso frutto
della loro ultima battuta di pesca.
Valori tonali
L’eterno Albano Carrisi sfoggia il suo miglior sorriso per questo dinamico selfie a Gioiosa Jonica con
il nostro grande cantante Roberto de Angelis.
Gustoso astio
Andrea Scocchieri, titolare del più gustoso bar di
Locri, sfoggia una maglietta in cui dichiara di non
amare la bella stagione. Non fatichiamo a credergli,
vista la mole di lavoro che lui e i suoi dipendenti
devono sopportare in agosto, ma deve rendersi
conto che può imputare la causa di tanta fatica solo
alla qualità dei suoi prodotti…
Così ci fate arrossire!
Questo simpatico turista romano, sposato con
una nostra concittadina, durante una delle serate
organizzate alla Villa Comunale di Siderno è voluto intervenire in un dibattito solo per dire che
siamo una popolazione bellissima, ma non ce ne
accorgiamo.
Calma apparente
Patrizia Surace e Vittorio Zito, rispettivamente consigliere di opposizione e di maggioranza al comune di
Roccella Jonica, mettono da parte le ostilità politiche
per godersi assieme una serata culturale.
Un nonno dolcissimo
“Non si è mai troppo grandi per le coccole: al
mio dolcissimo nonno, con tanto affetto e gratitudine. Gli auguriamo mille giorni come questo,
da festeggiare insieme. Buon Compleanno!
Il tuo nipotino GiuGiù”
Piccole meraviglie cercasi
Antonio “Carbonella” Ferreri, grazie alla sua
consueta grande capacità organizzativa, ha già
preparato tutto per la nuova edizione di Miss
Bambina & Mister Bambino, che si terrà sul lungomare di Siderno, nei pressi dell’YMCA, alle
ore 21:00 di giovedì 18 agosto.
100 anni locresi
“Cara mamma,
tanti cari auguri per i tuoi 100 anni. peccato che non ci
conosci, ma per noi figli sei il grande tesoro che ancora
abbiamo con noi. Perdonaci se qualche volta non ti
abbiamo capita, specialmente nella tua malattia.
Un grande abbraccio da noi tutti tuoi figli. Lisa, Maria,
Ilario; Pina; Franca, Leonardo, i tuoi generi e le tue
nuore, i tuoi 17 nipoti, 22 pronipoti e 3 bisnipoti.”
SETTIMANALE