Edouard Manet

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Edouard Manet
Edouard Manet
Opere grafiche 1859 - 1882 / 30 tavole
Opere grafiche 1859 / 30 tavole e 2 frontespizi
Gli anni compresi tra il 1860 e il 1866 hanno visto una feconda produzione di acqueforti. In
questi anni infatti Manet amava dipingere soggetti spagnoli, anche se non visiterà la Spagna
fino al 1865. Le opere grafiche sono riunite nel portfolio secondo un ordine cronologico.
Il primo foglio è intitolato Silentium ed è ritenuto la più antica delle opere grafiche di Manet,
seguito da Mariano Camprubi del 1861, fino all’ultimo, Jeanne, del 1882, ultima opera da
lui realizzata. Alcuni fogli sono dedicati a personaggi del mondo dello spettacolo, come
i celebri ballerini spagnoli Camprubi e Lola de Valence, l’attore di teatro Rouvière ritratto
nel ruolo di Amleto. Altri fogli illustrano la vita dei gitani, come El Guitarero o il ritratto di
Eva Gonzalès. Interessante è la realizzazione dell’Olympia, eseguita per illustrare il libro
pubblicato da Emile Zola nel 1867 su Manet, ripresa dal famoso dipinto conservato al
Musée d’Orsay di Parigi, considerato, con Le Déjeuner sur l’herbe, l’opera da cui inizia la
pittura moderna. Secondo lo studio condotto da Manet stesso, volto ad una rilettura della
tradizione, molta attenzione è stata da lui posta nell’Infanta Margherita di Velazquez, al
quale tributa diverse opere. Vengono qui raccolte 30 opere –tra acqueforti ed acquetinte–
eseguite tra il 1859 e il 1882. I fogli misurano 45 x 32 cm, in un’edizione di 100 esemplari
pubblicati da Ströling nel 1905 e stampati su carta Van Gelder.
EDOUARD MANET
Parigi, 1832 - Parigi, 1883
Cresciuto nell’ambiente tradizionale di
famiglia borghese parigina, Manet ebbe
un’educazione formale e restrittiva,
all’interno della quale comincia a formare
il suo stile indipendente e rigoroso.
Negli anni cinquanta viaggia molto in
Italia, Fiandre, Olanda e Germania per
poter studiare l’arte dei grandi maestri
del passato. La sua profonda cultura
artistica si ispirava infatti a grandi artisti
del passato quali Tiziano, Rembrandt,
Goya, Velazquez. I successi dei suoi
primi dipinti scandalizzarono la critica e il
pubblico benpensante poiché considerati
oltraggiosi e provocatori, in particolare
opere, come la famosa Olympia, in
cui dominano imponenti donne nude
dichiaratamente ispirate da temi e
composizioni di Tiziano e di Giorgione.
Gli anni settanta lo vedono in continuo
contatto con gli impressionisti pur
mantenendo uno stile molto personale.
Manet rimase sempre legato a una
gamma di riferimenti culturali, rendendoli
vivi e vibranti grazie al suo senso della
realtà e dell’immediatezza e ponendo
la sua attenzione sulla forma e sulla
composizione.
Sito www.arthemisia.it/collezioni E-mail [email protected] Tel +39 0721 37 09 56
SCHEDA TECNICA
TECNICA: acquaforte e
acquatinta
ANNO: 1859-1882
MISURE foglio: cm 45x32 circa
EDIZIONE: 100 esemplari
pubblicati da Ströling nel 1905
e stampati su carta Van Gelder.
Matrici distrutte.
BIBLIOGRAFIA: Jean
Leymarie, Le gravures des
impressionistes, ouvres
complet, Arts et Métiers
Graphiques, Paris 1971; M.
Beraldi, Gravures du XIX Siècle.
NOTE: ogni foglio reca al verso
il timbro della collezione Ph.
J. Sparkuhle; sulla pagina del
titolo un’eliotipia tratta da
Hommage à Delacroix di Fantin
Latour.