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FLPNews Numero maggio PERIODICO DI INFORMAZIONE CULTURALE POLITICA SINDACALE E SOCIALE ANNO VII MERCOLEDI’ 16 - maggio 2012 N. 189 Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche FIRMATO DALLA CSE IL NUOVO ACCORDO SUL LAVORO PUBBLICO 16521 flp news direttore: Marco Carlomagno direttore reSponSabile: Roberto Sperandini Comitato editoriale: News Lauro Crispino, Roberto Sperandini, Vincenzo Patricelli Sito www.flp.it e-mail: [email protected] redazione: Via Roberto Bracco, 45 – 80133 Napoli redazione romana: Via Piave, 61 – 00187 Roma editore: flp – Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche registrazione tribunale di napoli n. 24 del 01.03.2004 Iscrizione al R.O.C. n. 12298 proGetto GrafiCo e impaGinazione: Chiara Sernia IL PERIODICO DELLA FEDERAZIONE LAVORATORI PUBBLICI E FUNZIONI PUBBLICHE redazione romana : via piave, 61 -00187 roma TEL.1 0642000358 TEL.2 0642010899 FAx. 0642010628 e-mail: [email protected] redazione FLP News è un periodico gratuito di informazione culturale, politica, sindacale e sociale, dell’Associazione Sindacale FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche),che informa, tutela e assiste i lavoratori italiani. Marco Carlomagno, Roberto Sperandini, Lauro Crispino, E’ diffuso in formato cartaceo e disponibile online. Può essere scaricato dal sito internet www.flp.it; in tale sito troverete anche informazioni aggiornate relative ai singoli settori sindacali, nonché tutte le indicazioni per iscriversi alla FLP. Gabriella Carlomagno, Nadia Carlomagno, Elio Di Grazia, Fabio Chiunque può collaborare con la redazione, inviando notizie, commenti o articoli da pubblicare in formato Word, all’indirizzo e-mail: [email protected] Raimondo Castellana, Maurizio Polselli I contenuti espressi negli articoli firmati dai collaboratori, sia interni che esterni, sono da considerare opinioni personali degli autori che non impegnano pertanto la FLP. Leonardo Bugiolacchi, Nora Capece, Marco Carlomagno, Vittorio Vincenzo Patricelli Collaboratori: Gigante, Claudio Imperatore, Dario Montalbetti, Giancarlo Pittelli, Rinaldo Satolli, Pasquale Nardone, F abio Tozzi, Piero Piazza, Comitato SCientifiCo Carlomagno, Amelia Crasta, Vincenzo Maria Cesaro, Stefano Dumontet, Ezio Ercole, Gennaro Ferrara, Lucilla Gatt, Riccardo Izzo, Gaetano Laghi, associato USpi Francesco Lambiase, Maria Luigia Melillo, Claudio Quintano, Mario Unione Stampa periodica italiana pubblicità Quinto, Antonio Scamardella, Concezio Ezio Sciarra, Maurizio Sibilio FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche) Via Piave 61 00187 Roma Tel. 0642000358 Fax 0642010268 e-mail: [email protected] www.flp.it RICONOSCIMENTO DEL CREDITO D'IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN CAMPAGNE PUBBLICITARIE LOCALIZZATE Grazie alla legge 289 e alla delibera CIPE successiva le imprese che incrementano i propri investimenti pubblicitari in campagne su mezzi locali certificati, anche per l’anno 2006, otterranno delle agevolazioni fiscali. Le informazioni e la modulistica per richiedere il credito d’imposta sono disponibili all'indirizzo dell’Agenzia delle Entrate: Http://www1.agenziaentrate.it/dre/abruzzo/cop/bonus_pubblicita.htm MERCOLEDI’ 16 - maggio 2012 N. 189 SOMMARIO LA NUMERO 1 FIRMATO DALLA CSE IL NUOVO ACCORDO SUL LAVORO PUBBLICO Coordinamento proVinCiale finanze - Diritti e doveri in caso di malattia 4 5 6 aGenzie fiSCali - Convenzioni e piani aziendali aGenzie fiSCali :entrate - Basta con le intimidazioni pUbbliCa amminiStrazione - Firmato dalla CSE il nuovo accordo - Avviato il tavolo sul precariato aGenzie fiSCali :monopoli - Si avvia la trattativa sul fondo 2011 Comparto miniSteri: difeSa - Esame proposta di legge - Un occasione da non perdere..... - Scarse le valutazioni dei capi..... - Apertura sulla mobilità...... Comparto miniSteri: GiUStizia - La FLP scrive al ministro della Giustizia.. - Dieci maggio ,annullato l’incontro con... 17 19 Comparto miniSteri: baC - Convenzione Consip 20 10 KronoS - Le isole Canarie 11 21 non Solo arte - Tex Willer 25 12 13 14 15 16 notizie dal Canile - Adozioni urgenti retroSCena - Number 23 l’anGolo del libro - La fattoria degli animali a SCUola di CUCina - Ricette varie 28 29 30 31 16 maggio 2012 N. 189 4 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE News FIRMATO DALLA CSE IL NUOVO ACCORDO SUL LAVORO PUBBLICO Vogliamo cambiare le norme varate da Brunetta e se qualcuno se ne lamenta abbiamo argomenti per dimostrare che non avevano nessuna possibilità di migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione. A seguito del via libera della Conferenza Stato-Regioni, la CSE unitamente alle altre Organizzazioni Sindacali, ha firmato l’Accordo sul lavoro pubblico. Le modalità con le quali è avvenuta la firma sono state scelte dalla Funzione Pubblica. Non si è firmato quindi, attraverso una convocazione plenaria bensì alla spicciolata, su un testo già concordato in precedenza. Pur non condividendo la scelta della Funzione Pubblica, possiamo comprendere sia stata dettata dall’esigenza di tenere il basso profilo su una questione che all’indomani della condivisione del testo ha scatenato reazione politiche e degli organi di stampa, ideologiche e fantasiose nella maggior parte dei casi, così come sono fantasiosa e ideologiche le norme sul pubblico impiego partorite dal governo precedente. Noi potremmo limitarci a dire che quando sono tutti scontenti, destra (Brunetta), sinistra (fratelli Ichino), Confindustria e organi di stampa, beh, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di positivo per i lavoratori e per il Paese. Si è infatti parlato di ritorno ai veti sindacali e alla morte della meritocrazia. Niente di più falso!! La verità è che ad essere contro la meritocrazia è proprio la Legge Brunetta, inutilmente punitiva e che anziché migliorare l’efficienza della macchina pubblica ha depresso le motivazioni di chi ci lavora, condannato all’insulto quotidiano. A ben vedere anche le aggressioni di questi giorni ai lavoratori del fisco possiamo ascriverle a quel clima di intolleranza che Brunetta ha creato nel paese contro i pubblici dipendenti. Come è ampiamente noto invece, la CSE ha presentato una piattaforma scritta, accolta nelle sue parti salienti dall’Accordo con il governo firmato ieri. In particolare abbiamo chiesto: Confederazione Indipendente Sindacati - sblocco dei contratti nazionali e possibilità di svolgere la contrattazione integrativa senza vincoli legislativi che si stanno rivelando dannosi per tutti; - partecipazione reale dei lavoratori alla vita dei propri uffici attraverso i propri rappresentanti locali, le RSU; - riapertura delle possibilità di carriera attraverso la modifica di norme anacronistiche e contrarie alla valorizzazione del personale interno; - lotta alle forme di precariato che ancora permangono nella Pubblica Amministrazione; - superamento della falsa meritocrazia di Brunetta per sostituirla con sistemi di reale valutazione delle performance organizzativa e individuale alla costruzione dei quali anche i lavoratori devono poter partecipare; - centralità della formazione come leva strategica per il miglioramento dei servizi; - superamento dell’accordo del 4 febbraio 2011, non firmato dalla CSE, che invece recepiva e santificava in toto la Legge Brunetta e le sue ideologiche e punitive misure nei confronti dei dipendenti pubblici. Come abbiamo già detto e scritto, quest’accordo non è la panacea di tutti i mali ma un punto di partenza per cambiare lo stato di cose che si è venuto a creare, per andare verso una pubblica amministrazione che migliori la sua efficacia insieme e non contro i lavoratori pubblici. Da oggi parte quel percorso di vigilanza attenta che caratterizzerà la nostra azione per tutto il dispiegarsi dell’iter che, iniziando dalla legge delega, porti poi ai decreti attuativi che dovranno recepire le parti più importanti del nuovo accordo sul pubblico Impiego. 16 maggio 2012 5 N. 189 PUBBLICA AMMINISTRAZIONE News AVVIATO IN FUNZIONE PUBBLICA IL TAVOLO SUL PRECARIATO LA MIGLIOR RISPOSTA ALLA BOUTADE DEL MINISTRO FORNERO!! Fissata per il 6 giugno la prossima riunione, la CSE chiede garanzie sull’iter per l’attuazione del nuovo protocollo di intesa sul lavoro pubblico. C ome previsto dal recente accordo sul lavoro pubblico, firmato lo scorso 11 maggio dalla CSE, si è aperto oggi il primo tavolo di confronto tra le confederazioni sindacali, il governo e gli altri datori di lavoro pubblici, che riguarda il lavoro precario nelle amministrazioni pubbliche. Tirare dritti per la nostra strada di piccole ma significative riforme è la miglior risposta che si possa oggi dare alle dichiarazioni del ministro Fornero, che è intervenuta la scorsa settimana sul tema del licenziamento dei dipendenti pubblici. Sono boutades che non ci interessano e non vogliamo nemmeno commentare, uscite di un ministro che sinora non ne ha azzeccata una, a cominciare alla cosiddetta riforma delle pensioni per finire con la “telenovela” degli esodati, che il ministro non è nemmeno in grado di quantificare; e la ministra sarà pure tecnica ma ha imparato presto i vizi della politica visto che per sviare l’attenzione dai suoi fallimenti ha fatto quello che tutti i peggiori politici hanno fatto prima di lei, ovvero prendersela con i dipendenti pubblici, cosa che probabilmente farà salire di qualche punto il suo gradimento da parte dell’elettorato meno avvertito ma certo non rende un buon servizio al Paese. Noi invece, che come sempre, cerchiamo di dare il nostro contributo concreto per la risoluzione dei problemi, gli accordi li firmiamo con il governo nel suo complesso erispondiamo con i fatti alle invasioni di campo della ministra. Era previsto il tavolo sul precariato entro il 30 maggio e oggi è iniziato puntuale il confronto. Nel merito, la CSE ha chiesto di avere maggiori dati sul fenomeno del precariato nel pubblico impiego, soprattutto sulle tipologie contrattuali in uso presso le di- verse amministrazioni, ha aderito alla proposta della Funzione Pubblica di aprire confronti tematici che affronteranno il precariato per gruppi di amministrazioni affini e ha segnalato come sia importante partire dalle emergenze, a iniziare dai 650 lavoratori precari del Ministero dell’Interno per i quali se non si interviene subito si rischia di non poter più intervenire. Confidiamo che si possano trovare soluzioni positive sia per i lavoratori precari che per le amministrazioni in quanto la forza lavoro attualmente impiegata è certamente necessaria e non sono gli stipendi a dover essere tagliati bensì i costi dei consumi intermedi, totalmente fuori controllo. La CSE ha chiesto inoltre di avere notizie sull’iter di attuazione dell’accordo sul pubblico impiego, a partire dai tempi di presentazione e dai contenuti del disegno di legge delega che dovrà recepirne le linee guida. La Funzione Pubblica ha assicurato che i tempi saranno brevi e i contenuti portati preventivamente a conoscenza delle confederazioni sindacali. Il confronto sul precariato continuerà il prossimo 6 giugno, la CSE terrà tutti i lavoratori interessati costantemente informati sul suo andamento. 16 maggio 2012 N. 189 6 COORDINAMENTO PROVINCIALE FINANZE News DIRITTI E DOVERI IN CASO DI MALATTIA DEL PUBBLICO DIPENDENTE Q uali sono le Fasce orarie di reperibilità per i Dipendenti Pubblici in caso di malattia?· Fasce orarie di reperibilità: In caso di assenza per malattia, le fasce di reperibilità dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono fissate secondo i seguenti orari: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. L’obbligo di reperibilità sussiste anche nei giorni non lavorativi e festivi. · Esclusioni dall’obbligo di reperibilità: Sono esclusi dall’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità i dipendenti per i quali l’assenza è etiologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze: o patologie gravi che richiedono terapie salvavita o infortuni sul lavoro o malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio o stati patologici sottesi o connessi alla situazione di invalidità riconosciuta o Sono inoltre esclusi i dipendenti nei confronti dei quali è stata già effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. In caso di malattia prolungata per quanto tempo il dipendente pubblico ha diritto alla conservazione del posto di lavoro? Il dipendente che si assenta per malattia, ha diritto alla conservazione del posto per un periodo di 18 mesi nell’arco dell’ultimo triennio e può richiedere ulteriori 18 mesi non retribuiti in presenza di malattie particolarmente gravi. L’Amministrazione, prima di concedere gli ulteriori 18 mesi ha diritto a procedere all’accertamento delle condizioni di salute del dipendente sottoponendolo a visita medico collegiale al fine di verificare l’idoneità a svolgere proficuo lavoro. Ai fini della maturazione dei primi 18 mesi, si sommano alle assenze dovute all’ultimo episodio morboso le assenze per malattia verificatesi nel triennio precedente, con esclusione delle: · assenze, effettuate per terapie temporaneamente e/o parzialmente invalidanti, compresi i giorni di ricovero ospedaliero o dayhospital, del dipendente affetto da una grave patologia, comprovata da un certificato medico rilasciato dalla competente struttura sanitaria pubblica, attestante sia la gravità della patologia che il carattere invalidante delle necessarie terapie · assenze per infortunio sul lavoro. Quanto viene pagata la malattia? Riduzione dello Stipendio: La misura del trattamento economico della malattia pagata al dipendente pubblico dipende dalla durata del periodo di assenza, ovvero: PRIMI 9 MESI di assenza per malattia intera retribuzione fissa mensile, comprese le indennità pensionabili SUCCESSIVI 3 MESI ( dal 10° al 90% della retribuzione fissa mensile 12°) ULTIMI 6 MESI ( dal 13° al 18°) 50% della retribuzione fissa mensile Importante: Le patologie gravi che richiedano terapie salvavita come l’emodialisi, la chemioterapia, il trattamento per l’infezione da HIV- AIDS sono escluse dal computo dei giorni di assenza per malattia i relativi giorni di ricovero ospedaliero o di day - hospital ed i giorni di assenza dovuti alle citate terapie, debitamente certificati dalla competenze Azienda sanitaria Locale o Struttura Convenzionata. In tali giornate il dipendente ha diritto in ogni caso all’intera retribuzione. Cosa deve fare il dipendente pubblico che si assenta per malattia? Il dipendente che si assenta per malattia è obbligato a: · Avvertire tempestivamente dell’assenza il Responsabile della struttura, per organizzare il servizio in modo da non arrecare disagi all’utenza, entro le ore 8,30, e comunque all’inizio del turno di lavoro del giorno in cui si verifica la stessa, specificando: o l’indirizzo presso cui è degente, se diverso da quello del domicilio, o la durata presunta dell’assenza non appena ne viene a conoscenza. · La struttura provvederà a comunicare tale circostanza entro le ore 9.00 all’Ufficio Gestione del Rapporto di Lavoro del Personale per consentire l’eventuale accertamento medico-fiscale. · Documentare lo stato di malattia, anche per un solo giorno mediante Certificato Medico. Il certificato medico a seguito dell’entrata in vigore delle disposizioni introdotte dall’art. 55 septies del Dlgs. 165/01 viene inviato 16 maggio 2012 7 N. 189 COORDINAMENTO PROVINCIALE per via telematica direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria pubblica che lo rilascia all’INPS, la quale provvede ad inoltrarlo immediatamente all’amministrazione di appartenenza del lavoratore. L’invio telematico soddisfa l’obbligo di recapitare l’attestazione di malattia ovvero di trasmetterla con lettera di accompagnamento tramite raccomandata A/R alla propria amministrazione entro 5 giorni lavorativi successivi all’inizio della malattia. Il dipendente che intenda riprendere servizio prima della scadenza indicata sul certificato medico, potrà chiedere al medico di attivare la procedura prevista per la rettifica del certificato telematico con l’indicazione della una nuova prognosi a limitazione della precedente. Certificato Medico Telematico e l’assenza per malattia del Dipendente Pubblico: · L’attestazione medica telematica copre l’intera giornata lavorativa ed è necessaria anche per un solo giorno di malattia. · In caso di assenza per malattia che si protragga per un periodo superiore a 10 giorni e, in ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare, questa deve essere giustificata esclusivamente mediante certificazione medica FINANZE rilasciata da struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale. Solo nel caso di assenze per prestazioni sanitarie, terapie, accertamenti diagnostici la certificazione può essere rilasciata dalla struttura pubblica o privata presso cui e’ avvenuta la prestazione; anche nel caso di assenze oltre la seconda. · Attraverso il canale telematico, tutti i dipendenti pubblici e privati possono consultare in qualsiasi momento i propri attestati/certificati direttamente sul sito dell’Inps attraverso i canali web attivati e certificati dall’Ente, pertanto, possono accedere alla: o consultazione attestati di malattia o consultazione certificati di malattia. I dipendenti, inoltre, in ogni momento possono richiedere all’Inps l’invio automatico dei certificati alla propria casella di posta elettronica certificata, Pec. Come funziona il Controllo medico fiscale per i dipendenti pubblici? Il controllo medico dell’incapacità lavorativa viene effettuato a cura delle Aziende Sanitarie Locali competenti, su richiesta dell’Amministrazione, secondo le modalità stabilite dalle disposizioni vigenti. Il dipendente, assente per malattia, ancorché formalmente autorizzato ad uscire dall’abitazione dal medico cu- News rante, è tenuto: · a rendersi reperibile all’indirizzo comunicato all’amministrazione, fin dal primo giorno e per tutto il periodo della malattia, compresi i giorni non lavorativi ed i festivi, dalle ore 09.00 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 18.00 · ad informare preventivamente l’amministrazione dell’eventuale assenza dal domicilio eletto nel corso della malattia durante le suddette fasce di reperibilità · a documentare l’eventuale assenza dal domicilio durante le fasce di reperibilità per visite mediche, prestazioni e terapie sanitarie e accertamenti specialistici regolarmente prescritti, o per altri giustificati motivi, eccezion fatta per i casi di obiettivo e giustificato impedimento · a dare tempestiva comunicazione all’amministrazione dell’indirizzo dove sarà reperibile durante l’assenza per malattia, nel caso in cui lo stesso dimori in luogo diverso da quello abituale. Importante: l’introduzione del sistema telematico Inps riguardo le visite di controllo fiscale per i Dipendenti Pubblici e Privati in malattia, si è reso maggiormente elastico, immediato e veloce, tale servizio consente pertanto al datore di lavoro, di attivare immediatamente le procedure di controllo del dipendente che dichiara lo stato della malattia. Ciò comporta che se prima tra la dichiarazione di malattia e l’attivazione della procedura di controllo poteva passare anche un giorno, ora è immediata e quindi più facile che il controllo della visita fiscale dell’Inps possa anche essere nella stessa giornata di inizio malattia. Chi non ha l’obbligo di reperibilità nelle fasce di malattia? L’esclusione dei dipendenti dall’obbligo di osservare le fasce di reperibilità della malattia è sancita dal decreto ministeriale n. 206 del 18.12.2009 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 15/2010), che nello specifico afferma che detta esclusione è prevista per i dipendenti per i quali l’assenza sia etiologicamente riconducibile ad una delle seguenti circostanze: · Patologie gravi che richiedono terapie salvavita · Infortuni sul lavoro · Malattie per le quali è stata riconosciuta la causa di servizio · Stati patologici sottesi o connessi alla 16 maggio 2012 8 N. 189 COORDINAMENTO PROVINCIALE situazione di invalidità riconosciuta · Sono altresì esclusi dall’obbligo di reperibilità i dipendenti nei confronti dei quali sia già stata effettuata la visita fiscale per il periodo di prognosi indicato nel certificato. Elenco delle malattie considerate croniche ed invalidanti: Elenco delle malattie considerate croniche ed invalidanti ai sensi dell’art. 5 comma 1, lettera a) del D.Lgs. del Ministero della Sanità del 29 aprile 1998 n. 124, sono: · ACROMEGALIA E GIGANTISMO · AFFEZIONI DEL SISTEMA CIRCOLATORIO · ANEMIA EMOLITICA ACQUISITA DA AUTOIMMUNIZZAZIONE · ANORESSIA NERVOSA, BULIMIA · ARTRITE REUMATOIDE · ASMA · CIRROSI EPATICA · CIRROSI BILIARE · COLITE ULCEROSA E MALATTIA DI CROHN · DEMENZE · DIABETE INSIPIDO · DIABETE MELLITO · DIPENDENZA DA SOSTANZE STUPEFACENTI, PSICOTROPE E DA ALCOOL · IPOTIROIDISMO CONGENITO . IPOTIROIDISMO ACQUISITO (GRAVE) · LUPUS ERITEMATOSO SISTEMICO · MALATTIA DI ALZHEIMER · MALATTIA DI SJOGREN · IPERTENSIONE ARTERIOSA · MALATTIA O SINDROME DI CUSHING · MIASTENIA GRAVE · MORBO DI BASEDOW · ALTRE FORME DI IPERTIROIDISMO · MORBO DI BUERGER · MORBO DI PAGET · MORBO DI PARKINSON E ALTRE MALATTIE ExTRAPIRAMIDALI · NANISMO IPOFISARIO · NEONATI PREMATURI IMMATURI · EPATITE CRONICA DA HIV · INSUFFICIENZA CARDIACA · INSUFFICIENZA (ATTIVA) · EPILESSIA · FIBROSI CISTICA · GLAUCOMA · INFEZIONE · CORTICOSURRENALE CRONICA FINANZE (MORBO DI ADDISON) · INSUFFICIENZA RENALE CRONICA · INSUFFICIENZA RESPIRATORI CRONICA · IPERCOLESTEROLEMIA · FAMILIARE ETEROZIGOTETIPO II A e II B · IPERCOLESTEROLEMIA PRIMITIVA POLIGENICA · IPRECOLESTEROLEMIA FAMILIARE COMBINATA · IPERLIPOPROTEINEMIA DI TIPO III con ricovero in terapia intensiva · NEUROMIELITE OTTICA · PANCREATITE CRONICA · PSICOSI · PSORIASI (ARTROPATICA, PUSTOLOSA GRAVE, ERITRODERMICA) · SCLEROSI MULTIPLA · SCLEROSI SISTEMICA (PROGRESSIVA) · SOGGETTI AFFETTI DA PATOLOGIE NEOPLASTICHE MALIGNE E DA TUMORI · SOGGETTI AFFETTi da Pluripatologie che abbiano determinato gravi e irreversibili compromissioni di più organi · SOGGETTI IN ATTESA DI TRA- News PIANTO (CUORE, RENE, POLMONE, FEGATO, PANCREAS, MIDOLLO) ·SOGGETTI SOTTOPOSTI A TRAPIANTO DI CORNEA · SPONDILITE ANCHILOSANTE · TUBERCOLOSI · TIROIDITE DI HASHIMOTO Cosa succede e cosa rischia il dipendente pubblico che non si trova a casa per la visita fiscale di controllo? Ingiustificato motivo e false dichiarazioni, reclusione e sanzioni: Il dipendente pubblico che si assenta per malattia è tenuto sin dal primo giorno dalla dichiarazione dello stato di malattia a rendersi reperibile nelle fasce orarie dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 al fine di consentire gli adempimenti in materia di visita fiscale. Se il dipendente dovesse risultare assente dalla visita di controllo senza giustificato motivo, decade dal diritto a qualsiasi trattamento economico per l’intero periodo sino a 10 giorni di retribuzione e nella misura della metà per l’ulteriore periodo, esclusi quelli di ricovero ospedaliero o già accertati da precedente visita di controllo (art. 5 del D.L. 12.09.83 n. 463, convertito nella L. 16 maggio 2012 9 N. 189 COORDINAMENTO PROVINCIALE 11.11.83 n. 638). · L’inosservanza delle disposizioni previste in caso di assenza di malattia può comportare l’apertura di un procedimento disciplinare che può prtare alla sospensione o al licenziamento, come previsto dall’art. 44, comma 3 lett. p) e dall’art. 46, comma 2 lett. a) del C.C.N.L. del 16.10.2008, poiché, fra l’altro, costituisce preciso obbligo del dipendente avvisare tempestivamente la Struttura di appartenenza in caso di malattia. · Inoltre, ai sensi dell’art. 55 – quater D.L.vo n. 165/2001 lett. a) (introdotto dall’art. 69 del D.Lgs. n. 150/2009) la giustificazione dell’assenza dal servizio mediante una certificazione medica falsa o che attesta falsamente uno stato di malattia, comporta comunque l’applicazione della sanzione disciplinare del licenziamento e, ai sensi dell’art. 55 quinquies del medesimo decreto, detta fattispecie ha rilevanza penale: tale atto è punito con la sanzione della reclusione da uno a cinque anni e la multa da euro 400,00 a 1.600,00 (fermo restando quanto previsto dal codice penale). Nei predetti casi, il dipendente, ferme la responsabilità penale e disciplinare e le relative · sanzioni, è obbligato a risarcire il danno patrimoniale, pari al compenso corrisposto a titolo di retribuzione nei periodi per i quali sia accertata la mancata prestazione, nonché il danno all’immagine subito dall’amministrazione. Cosa succede e cosa deve fare il dip dente pubblico che si ammala durante le ferie? Domanda Interruzione ferie: Nel caso in cui la malattia del dipendente intervenga subito dopo il periodo di ferie, tale stato deve essere documentato da specifico rilascio di certificazione medica che dovrà essere tempestivamente comunicato all’amministrazione insieme al domicilio eletto nel periodo della malattia per mettere in grado l’Amministrazione di poter effettuare gli accertamenti medico-fiscali dovuti. · Inviare, nei termini, la domanda di interruzione delle ferie documentata dal certificato medico. Visita di controllo all’estero da parte del dipendente pubblico in malattia: La Corte di Cassazione, con sentenza in data 9.10.1998, ha affermato che rientra FINANZE nel dovere di diligenza di un dipendente, se si ammala all’estero, accertarsi (anche mediante semplice telefonata) che il datore di lavoro sia venuto a conoscenza dello stato di malattia e dell’indirizzo dove eventualmente disporre l’effettuazione della visita fiscale. La Visita fiscale può essere effettuata presso un albergo? La Corte di Cassazione, con sentenza in data 9.10.98, ha affermato che è ammissibile che il domicilio del dipendente coincida non con una abitazione ma con un albergo. In tal caso il dipendente ha l’onere di comunicare con precisione l’indirizzo di riferimento per l’eventuale visita di controllo. Chi subisce un infortunio sul posto di lavoro deve rispettare le fasce orarie di reperibilità? E’ soggetto alla Visita di controllo? La Corte di Cassazione con sentenza in data 2.6.1998 ha affermato che in caso di malattia dovuta ad infortunio sul lavoro, il dipendente pubblico non ha l’obbligo di rispettare le fasce orarie di reperibilità, previste dalle sole malattie ordinarie. Visita Fiscale: Cosa succede se il campanello è guasto? Se il dipendente non apre per la visita di controllo fiscale perché il proprio campanello è guasto, la mancata risposta del lavoratore è considerata assenza in quanto di fatto non è stato possibile eseguire la visita medica domiciliare per un guasto al campanello dell’abitazione del dipendente stesso (TAR Lombardia 17.11.1997 n. 1946). Visita fiscale: cosa succede se Cambio il domicilio senza darne comunicazione? L’assenza dal domicilio durante la visita fiscale di controllo deve considerarsi ingiustificata se il dipendente abbia cambiato domicilio o si sia allontanato dallo stesso senza informare l’amministrazione. (TAR Abruzzo 7.2.1997 n. 56). La Corte di Cassazione con sentenza del 1996 ha affermato che la mancata effettuazione alla visita di controllo per cambio di domicilio non comunicato o per l’inesatta comunicazione del proprio domicilio configura l’ipotesi dell’irreperibilità al domicilio. Visita Fiscale e Assenza dal domicilio per cure fisioterapiche: News Secondo la sentenza della Corte di Cassazione intervenuta in data 23.7.1998 ha legittimato e ritenuta giustificata l’assenza del dipendente dal proprio domicilio durante le fasce di reperibilità per sottoporsi a trattamenti fisioterapici solo nel caso in cui il dipendente fornisca la prova dell’impossibilità, se non a prezzo di gravi sacrifici, di effettuare tali cure utilizzando orari diversi. Visita Fiscale e l’Assenza dal domicilio per recarsi dal medico curante o visita ambulatoriale: Secondo la sentenza della Corte di cassazione intervenuta in data 4.3.1996, ha affermato che deve considerarsi giustificata l’assenza dal domicilio durante le fasce di reperibilità dovuta alla necessità di recarsi dal proprio medico curante per l’insorgere di una colica o per accertamenti urgenti. Nel caso in cui il dipendente risultato assente alla visita domiciliare di controllo, si sottoponga successivamente a visita ambulatoriale e che il medico fiscale confermi la prognosi del medico di parte, verrà comunque trattenuta dalla stipendio del giorno della malattia anche se il dipendente si è presentato alla visita ambulatoriale, qualora lo stesso non abbia provveduto comunque a giustificare l’assenza al proprio domicilio al momento della visita di controllo. La visita ambulatoriale non ha lo scopo di sanare l’assenza al domicilio, ma solo quello di certificare l’effettività della malattia e di valutarne la durata. (Corte di Cassazione sentenza del 14.9.1993). 16 maggio 2012 N. 189 10 AGENZIE FISCALI News CONVENZIONI E PIANI AZIENDALI Vogliamo un confronto vero a tutela dei lavoratori e del ruolo strategico del fisco ! Le proposte della FLP al Governo e ai direttori delle Agenzie fiscali L ’Agenzia delle Dogane ha trasmesso alle OO.SS. la documentazione sintetica relativa al piano aziendale 2012 che costituisce parte integrante delle Convenzioni Ministro-Agenzie fiscali. Nei prossimi giorni la medesima informazione perverrà dalle altre Agenzie fiscali con l’apertura di un confronto che per i tempi in cui è attivato ( siamo ormai a metà dell’anno di riferimento) per le materie stesse e per il fatto che tutti gli obiettivi ivi indicati sono stati già definiti in sede di confronto con il Dipartimento delle Finanze, non potrà che essere, purtroppo, formale e di circostanza. Così come unicamente “rituale” rischia di essere la fase successiva, quella per intenderci del confronto sugli articolati delle Convenzioni che, voluta a suo tempo dalle parti come momento essenziale e strategico di confronto a tutto campo sulle modalità di funzionamento delle Agenzie fiscali e sul loro ruolo ai fini del raggiungimento degli obiettivi di politica fiscale, ormai si trascina stancamente, anno dopo anno, con la mera riproposizione da parte delle Amministrazioni di un articolato che già insoddisfacente dieci anni fa alla nascita delle Agenzie fiscali, oggi è assolutamente insufficiente. La verità è che un modello come quello delle Agenzie costruito sull’autonomia, sulla delegificazione e sulla contrattualizzazione del rapporto istituzionale , oggi deve fare i conti con una normativa che “grazie” all’azione combinata BrunettaTremonti, è intervenuta pesantemente su tutti gli aspetti che le Convenzioni Ministro- Agenzie dovevano invece regolare: strategie ed obiettivi, ma anche utilizzo e disponibilità delle risorse umane e strumentali per raggiungerli, sistemi incentivanti, valorizzazione del personale. E quindi se non si interviene su questi aspetti, superando le impostazioni centralistiche e burocratiche delle norme ed i vincoli ottusi oggi imperanti, rendendoli invece coerenti e serventi alla funzione strategica della macchina fiscale, non si andrà da nessuna parte. Strada in verità già in parte intrapresa dal Governo con la recente firma del nuovo protocollo sul lavoro pubblico, sottoscritta anche dalle AA.LL ed a cui il nostro sindacato ha contribuito con proposte ed analisi in buona parte recepite. La situazione economica e sociale, l’eccezionalità del momento, la necessità che il paese dia una risposta immediata e positiva in termini di risanamento e di crescita, comporta l’obbligo una decisa inversione di tendenza rispetto al passato. Non è possibile pensare di “tirare a campare” o ripetere pedissequamente le “passerelle” degli anni scorsi. Come abbiamo avuto modo di scrivere pochi giorni fa al Premier Monti a seguito dei gravi fatti che hanno visto purtroppo al centro della cronaca gli uomini e le donne del fisco, questo non può essere un anno come gli altri. Ed il confronto sui piani aziendali e sulle Convenzioni deve costituire quindi l’occasione per aprire finalmente , dopo anni di latitanza dei Ministri interessati, un tavolo di lavoro sulle problematiche della strutture e dei lavoratori il cui ruolo è decisivo per il raggiungimento di ogni obiettivo. Non chiediamo quindi solo la presenza dell’Autorità politica , ma la condivisione di una vera e propria agenda di lavoro che in una fase “costituente” come questa contribuisca a riprogettare un nuovo sistema. 16 maggio 2012 11 N. 189 AGENZIE FISCALI ENTRATE News Basta con le intimidazioni e le aggressioni ! SE SI FERMA LA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE A PAGARE SARANNO I PIU’ DEBOLI, A GUADAGNARCI I SOLITI NOTI. Parte la campagna di sensibilizzazione della FLP Finanze a tutela della funzione e della dignità dei lavoratori del fisco D opo giorni molto difficili caratterizzati da attacchi mediatici e vere e proprie aggressioni ed intimidazioni nei confronti dei nostri colleghi, qualche segnale di inversione di tendenza sta arrivando. Sulla stampa e sui media, perlomeno quella più avveduta, inizia faticosamente a farsi strada un poco di verità e viene riconosciuto il difficile ruolo che ogni giorno svolgiamo a difesa della collettività, per garantire il rispetto delle regole e la tutela dei cittadini onesti. Una funzione importante la nostra, che non va confusa con le responsabilità della politica,che in questi anni ha legiferato troppo e male garantendo impunità e generando in buona parte iniquità, e con quella dell’alta burocrazia che sempre più dipendente dalla politica ne è stata alla fine succube, non garantendo la necessaria autonomia della struttura. Anche il Governo, dopo qualche silenzio e sottovalutazione di troppo ha fatto sentire la sua voce e Il Prof. Monti, come segnale di attenzione, ha programmato per giovedì mattina una visita presso gli Uffici della Direzione generale dell’Agenzia delle Entrate. Come ricorderete è stata proprio la FLP Finanze lunedì scorso a chiedere al Prof. Monti, in qualità di Primo ministro e di Ministro dell’Economia e delle Finanze, un impegno diretto in prima persona. Non solo per manifestare solidarietà al personale dell’Agenzia, ma soprattutto per assumere iniziative concrete e adeguate in termini di risorse, strumenti, norme e regole, per permetterci di svolgere al meglio, con la dovuta serenità, il nostro lavoro, garantendo al contempo il giusto riconoscimento delle professionalità presenti nelle nostre Amministrazioni. Nulla però avviene a caso e quindi sempre più emerge la necessità di chiarezza e di comportamenti, in special modo da parte sindacale, limpidi e soprattutto coerenti. Nei momenti difficili è vero che è necessario ricercare ogni possibile unità , ed in tale direzione ci siamo mossi lavorando con convinzione, nel corso della riunione dei giorni scorsi con il Direttore dell’Agenzia, per la sottoscrizione di una dichiarazione congiunta che accomunasse il vertice delle Entrate e tutte le OO.SS. Ma proprio in queste fasi, per il bene dei colleghi che intendiamo rappresentare e tutelare, è necessario giocare a carte scoperte, evitare tatticismi e soprattutto non perdere neanche un minuto. A chi giovedì 10 maggio ci ha proposto un incontro tra le segreterie nazionali delle OO.SS. per definire una possibile linea di azione comune abbiamo dato la nostra disponibilità da subito, ma a fronte della manifestate (dagli altri) difficoltà a potersi riunire non prima del pomeriggio del 16 maggio, abbiamo ribadito che nel frattempo non dovevamo e potevamo stare fermi di fronte all’incalzare degli avvenimenti ed alla necessità di garantire adeguata informazione, presenza sul territorio e tutela ai colleghi. In questi giorni la Segreteria nazionale della FLP Finanze si è impegnata, come avete avuto modo di vedere, in più direzioni, non solo quelle politico-amministrative, garantendo una capillare opera di sensibilizzazione della stampa e dell’opinione pubblica, che riteniamo possano avere adeguata eco nei prossimi giorni. Abbiamo predisposto il comunicato stampa pubblicato sul sito e preparato una lettera aperta diretta ai contribuenti, allegata al presente notiziario, che da domani verrà diffusa in tutti gli uffici dell’Agenzia, dove spieghiamo ai cittadini in modo dettagliato e speriamo convin- cente i buoni motivi per essere alleati e non nemici dei lavoratori del fisco. Abbiamo inoltre predisposto un volantino- manifesto, anch’esso allegato al notiziario e pubblicato sul nostro sito, che sarà affisso negli Uffici e diffuso in tutto il paese. Questo è solo l’inizio. La nostra iniziativa proseguirà nei prossimi giorni con ulteriori momenti di sensibilizzazione e di proposta. Pronti ovviamente a confrontarci con le altre OO.SS. e ad assumere le proposte e le iniziative congiunte che dovessero emergere dal confronto unitario. 16 maggio 2012 N. 189 12 AGENZIE FISCALI MONOPOLI News SI AVVIA LA TRATTATIVA SUL FONDO 2011 Ma sulla trasformazione in Agenzia continuano gli intoppi… A vviata la trattativa per l’erogazione del Fondo incentivante 2011. Riunione che a parere dei vertici dell’AAMS doveva servire sostanzialmente a fornire una prima informativa e ad avviare il confronto negoziale. Nel nostro intervento abbiamo ribadito che le questioni aperte per noi della FLP Finanze riguardano diversi aspetti che vanno tutti affrontati con la giusta determinazione e chiarezza. In particolare: • La quantificazione complessiva delle risorse alla luce dei nuovi ingressi avvenuti a marzo 2011 del personale del Ministero dell’Economia che deve comportare il relativo stanziamento di risorse aggiuntive da parte del MEF, al fine di permettere, al più presto, l’erogazione della somme al personale; • La necessità di vigilare affinchè le risorse disponibili non comportino in alcun modo decurtazioni rispetto a quanto mediamente percepito negli anni precedenti dal personale AAMS a titolo di compenso incentivante e di produttività; • L’opportunità, a fronte delle modifiche organizzative di AAMS, delle nuove sedi attivate e del numero dei colleghi nel frattempo transitati, di “congelare” per l’anno 2011 la cosiddetta scheda di valutazione. Questo non significa in alcun modo un arretramento rispetto all’obiettivo da noi condiviso di individuare criteri per riconoscere in ambito aziendale anche la qualità e l’apporto individuale, ma risponde principalmente alla necessità di superare le criticità manifestatesi in questi anni di sperimentazione e di confrontarsi, anche alla luce delle modifiche in atto, su nuove e più adeguate modalità di remunerazione di tali fattori che tengano conto della nuova articolazione organizzativa . L’Amministrazione si è riservata una pausa di riflessione ma riteniamo che nel corso della prossima riunione si possa definire l’intesa sulla base di queste proposte che ovviamente dovranno riguardare anche il Fondo 2011 nel suo complesso e la coerenza con le altre ri- sorse destinate all’incentivazione del personale per lo stesso anno. TRASFORMAZIONE IN AGENZIA FISCALE Nel corso della riunione l’Amministrazione ha fornito alcuni aggiornamenti in materia di trasformazione dell’AAMS in Agenzia fiscale. I problemi che a tutt’oggi impediscono l’avvio della nuova struttura risiedono essenzialmente nei rilievi formulati dalla Ragioneria generale in sede di espressione del parere sul D.M. di avvio dell’Agenzia che, tra l’altro, approva il regolamento e lo statuto provvisorio; censure che sarebbero state fatte in particolare sulle norme ivi previste in materia di contabilità e di bilancio del nuovo ente. Ma sarà solo questo il problema ? Il dubbio che ci assilla invece è che in questa vicenda e nei vari ritardi giochino un ruolo anche le questioni relative al cosiddetto riordino delle pubbliche amministrazioni ai fini del contenimento della spesa. E che quindi, vista la fase assolutamente delicata, possano trovare audience posizioni che invece mirerebbero al’indebolimento e non al rafforzamento di AAMS. Noi che pure a suo tempo abbiamo più volte segnalato le criticità oggettive con- nesse all’operazione di rafforzamento dei Monopoli sulla base dell’applicazione di norme sulla mobilità piuttosto che su un piano organico di riorganizzazione, non abbiamo dubbi o esitazioni nel dire che non sarebbero accettabili logiche di ridimensionamento e di depotenziamento di un’importante struttura dell’Amministrazione finanziaria e contrasteremo ogni ipotesi di ”spezzatino” o di inglobamento. ORARIO DI LAVORO Abbiamo sollecitato la definizione del confronto sulla base dell’informativa resa da AAMS in data 30.12.2011 e riteniamo che l’argomento vada trattato nel corso della prossima riunione a livello nazionale al fine di attivare poi i previsti e necessari confronti territoriali. RSU e modalità di funzionamento Abbiamo chiesto a fronte delle prime difficoltà insorte che la Direzione centrale dirami opportune istruzioni ai Direttori al fine di garantire il corretto funzionamento delle RSU appena elette, a partire dal loro regolare insediamento nella sede negoziale, riconoscendo a detta funzione le prerogative che spettano dagli accordi quadro ribadite dal recente protocollo d’intesa sul lavoro pubblico sottoscritto a Palazzo Vidoni. 16 maggio 2012 13 N. 189 COMPARTO MINISTERI DIFESA News ESAME DELLA PROPOSTA DI LEGGE PER IL TRANSITO DEL PERSONALE DI AREA 1^ IN AREA 2^ SARA’ INCARDINATA DALLA COMMISSIONE LAVORO L’ATTO CAMERA n. 102, PRIMO FIRMATARIO L’ON. VICO D avvero una buona notizia! Domani, martedì 22 maggio, la xI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati procederà all’incardinamento della proposta di legge che prevede il transito in area 2^ di tutto il personale civile di area prima, proposta di legge fortemente sollecitata dalla nostra O.S., di cui è primo firmatario l’on. Ludovico Vico, presentata nell’ aprile 2008 e oggi connotata come A.C. n. 102. I colleghi, in particolare quelli interessati, conoscono bene il c.d. “problema dei terzi livelli”: riguarda i lavoratori di area 1^ (ex pos. ec. A1S), bloccati da oltre 15 anni nella posizione d’inquadramentoche ha reso impossibile ogni progressione di carriera e impedito la partecipazione ai corsi-concorsi e alle riqualificazioni, e questo a causa della situazione di incapienza che ha sempre contraddistinto la ex pos. ec. B1 fino al 1 gen. 2008, data di inquadramento dei vincitori delle procedure di riqualificazione che hanno alleggerito la posizione ex B1 di oltre 8000 unità, rendendola così finalmente capiente. Come abbiamo detto in altre circostanze, “il problema si sarebbe potuto risolvere definitivamente in occasione della riforma del sistema di classificazione operata dal CCNL 2006-2009: sarebbe bastato sopprimere l’area 1^, come FLP aveva chiesto in piattaforma, ma poi la cosa non si concretizzò per l’opposizione dell’ARAN e la non convergente posizione di altre sigle sindacali. A questo punto, fu evidente che l’unica soluzione possibile sarebbe stata quella di una iniziativa legislativa ad hoc”, e su questo versante FLP DIFESA si attivò decisamente e ripetutamente, sia in ambito Difesa (vds. Notiziari n. 37 del 21.02.2007; n. 80 del 20.06.2008 e n. 102 del 24.07.2008), sia in sede politica e parlamentare, con l’intento di sensibilizzare al problema le forze politiche che siedono in Parlamento. Finalmente, nell’aprile 2008, è stata presentata da un gruppo di deputati – primo firmatario l’on. Ludovico Vico - una proposta di legge che prevede il transito del personale di ex area A in pos. ec. ex B1 (attuale F1 di 2^ area), che, dopo una attesa durata quasi due anni, nel gennaio 2010 è stata finalmente assegnata alla Commissione Lavoro della Camera, prima tappa del complesso iter legislativo (si veda il nostro Notiziario n. 13 del 29.01.2010). Il quadro di situazione conseguente agli sviluppi economici 2010 è oggi favorevole, in quanto il provvedimento non dovrebbe necessitare di alcuna copertura finanziaria. Occorrerà solo verificare la capienza in rapporto alle DD.OO. di area 2^ conseguenti ai tagli della L. 148. Oggi, la buona nuova: ancorchè con ritardo a causa dei suoi molteplici impegni, la Commissione Lavoro avvierà finalmente martedì 22 p.v. l’esame della proposta di legge. E’ già stato nominato il relatore, che sarà l’on. Marianna Madia, e la Commissione ne fisserà l’agenda per la trattazione. Noi pensiamo di aver dato un contributo significativo al raggiungimento di questo importante risultato, con le molteplici iniziative e sollecitazioni che FLP DIFESA ha portato avanti in tutti questi anni. Basta visitare il nostro sito web, scorrere l’archivio dei Notiziari dal 2007 ad oggi, e si avrà l’esatta percezione dell’impegno profuso dalla nostra O.S. in questa direzione. Ma sappiamo però con certezza che questo risultato è frutto soprattutto della mobilitazione dei lavoratori, che hanno aderito in modo davvero importante all’iniziativa da noi promossa (appello via fax ed email al Presidente Moffa con richiesta di calendarizzazione - vds. il Notiziario n. 13 del 29.01.2010), esercitando una pressione che naturalmente ora dovrà continuare e intensificarsi, e su questo aspetto ritorneremo molto presto. 16 maggio 2012 14 N. 189 COMPARTO MINISTERI DIFESA News UNA OCCASIONE DA NON PERDERE PER RISOLVERE DEFINITIVAMENTE IL PROBLEMA DELL’ECCEDENZA IN AREA 1^ E’ INIZIATO IN COMMISSIONE LAVORO L’ESAME DEL D.D.L.102 PER IL PASSAGGIO IN AREA 2^ DI TUTTO IL PERSONALE CIVILE DI AREA 1^ C ome anticipato nel nostro Notiziario n. 70 del 21 u.s., nella giornata di ieri 22 maggio la xI Commissione Lavoro della Camera dei Deputati ha provveduto a incardinare la proposta di legge (Atto Camera n. 102) che prevede il transito in area 2^ di tutto il personale civile di area prima, proposta di legge fortemente sollecitata dalla nostra O.S. e di cui è primo firmatario l’on. L. Vico. La Commissione ha dunque avviato finalmente l’esame del provvedimento, e lo ha fatto attraverso l’intervento in aula della relatrice, l’on Maria Anna Madia, che ne ha illustrato le ragioni e gli obiettivi (in allegato, il resoconto della seduta di ieri, si vedano le pagine contraddistinte con i nn. 91 e 92). La proposta di legge, come si sa, prevede il passaggio in area 2^ di tutto il personale civile di area 1^ attualmente in possesso del profilo di ausiliario, situazione questa che risolverebbe una volta per tutte il problema dell’eccedenza rispetto alla dotazione organica della 1^ Area, che è stata praticamente azzerata a partire dal 2005 attraverso la rideterminazione delle dotazioni organiche poi recepita con Decreto del Presidente del Consiglio (DPCM 27.02.2005). Una scelta voluta dall’Amministrazione con la condivisione di una parte del fronte sindacale, che noi all’epoca non condividemmo non certo per insensibilità al problema, ma solo perché l’Amministrazione non fornì allora alcuna garanzia sulle risorse, i tempi e le modalità dei percorsi da avviare per il transito di quel personale in area superiore (avevamo chiesto un accordo a latere, che non ci fu). E oggi, a distanza di 7 anni, possiamo dire che non avevamo visto poi così male. Nessun transito è infatti nel frattempo avvenuto, e il problema è tuttora irrisolto. Le dotazioni organiche di area Prima (ex area A) fissate dal DPCM 2.07.2005 prevedevano solo 66 posizioni, che poi sono state contratte di ulteriori 3 unità con la riduzione operata dal DPR 3.08.2009, n. 145 in attuazione del ridimensionamento degli assetti organizzativi disposto dall’art. 74 del D.L. 112. Le n. 63 posizioni organiche di area 1^ hanno poi trovato conferma nello schema di provvedimento attuativo degli ulteriori tagli disposti dalla Legge 16.09.2011, n. 148 (vds. Notiziario n. 12 del 23.01.2012) che è ora confluito nell’Atto Senato n. 472, attualmente all’esame delle competenti Commissioni. A fronte delle 63 posizioni in organico, il personale effettivo di area 1^ si aggira oggi intorno alle 2000 unità (al 17.09.2011, n. 2101,vds. D.M. 16.01.2012). Dunque, una condizione di quasi totale eccedenza, che, alla luce della riscrittura dell’art. 16 del D. Lgs n. 165/2001 operata dall’ art. 16 della Legge n. 183/2011, non lascia oggi tranquilli in termini di prospettive, tenuto anche conto dei contenuti del DDLD 3271. E’ di tutta evidenza che, in questo con- testo, l’avvio dell’esame del d.d.l. Vico apre una prospettiva diversa, che deve essere colta appieno da tutti, e in primis dalla nostra Amministrazione. Potrebbe essere davvero l’ultimo treno, dobbiamo esserne consapevoli tutti, ed in primis il Vertice politico. Il quadro di situazione complessivo appare abbastanza confortante: allo stato, non servirebbe alcuna copertura finanziaria del provvedimento, in ragione dell’assenza di differenziale economico tra F3 di area 1 e F1 di area 2^; la xI Commissione appare ben intenzionata a velocizzare i tempi (nella prossima settimana ci potrebbe essere l’audizione del Governo, successivamente quello delle OO.SS. che noi abbiamo già richiesto – vds. Notiziario n. 50 del 20.04.2010 - e in data odierna risollecitato con la nota allegata al presente Notiziario); in aggiunta, abbiamo saputo che si starebbe valutando la possibilità di un pronunciamento della Commissione in sede deliberante, che eviterebbe così il passaggio in aula. Bene, l’occasione appare davvero ghiotta, per certi versi irripetibile, sarebbe davvero da suicidi disperderla. 16 maggio 2012 15 N. 189 COMPARTO MINISTERI DIFESA News SCARSE LE VALUTAZIONI DEI CAPI DI SM SUL DDLD 3271 LE AUDIZIONI IN COMMISSIONE DIFESA DEL SENATO SUL PROGETTO DI RIFORMA A bbastanza deludenti nel loro complesso, a nostro giudizio, le audizioni dei Capi di Stato Maggiore di Forza Armata che si sono tenute nella scorsa settimana in Commissione Difesa del Senato. Come si ricorderà, nel contesto dell’esame del Disegno di legge delega (DDLD) presentato dal Ministro Di Paola al Senato in data 23 aprile u.s. (Atto Senato n. 3271) e relativo alla riforma in chiave riduttiva dello strumento militare nazionale, la Commissione Difesa ha disposto una serie di audizioni, tra le quali anche quella delle OO.SS. che si è tenuta in data 16 u.s. (vds. Notiziario n. 68). Nella scorsa settimana è stata quindi la volta dei Capi di SM dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica che sono stati auditi rispettivamente il 22, 23 e 24 maggio e i cui interventi saranno pubblicati sul nostro sito web. Questi i passaggi più interessanti fatti dai Capi di SS.MM e riportati nei resoconti parlamentari. Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, gen. Claudio Graziano, ha focalizzato il suo intervento sulla revisione della Forza Armata, che “orienterà il 70% della forza alla componente operativa, e il 30% a quella del sostegno generale”,; ha affermato che sarà razionalizzata la catena di comando “attraverso l’eliminazione di comandi intermedi” e, per quanto riguarda gli aspetti infrastrutturali, ha detto che “la soluzione ideale sarebbe quella di concentrare la Forza Armata in 15 o 20 macrobasi”. Davvero straordinario, poi, l’unico passaggio che riguarda al componente civile che, a suo avviso, “potrebbe, in futuro, essere integrata, in larga misura, dal personale militare”. Alla faccia della civilizzazione!! Il Capo di Stato Maggiore della Marina amm. Luigi Binelli Mantelli ha descritto la situazione di una forza armata a due facce, in cui “aree di straordinaria eccellenza convivono con realtà ancora utili ed efficienti” che hanno però costi sempre più insostenibili, ed ha auspicato il varo di “nuove procedure che agevolino ed accelerino l’attuazione degli accordi locali e delle dismissioni infrastrutturali”. L’amm. Binelli Mantelli è stato l’unico a soffermarsi sul ruolo del personale civile che “riveste un ruolo centrale sia perché in grado di assicurare l’indispensabile continuità di impiego rispetto ai militari soggetti a maggiore mobilità, sia perché tenutario di professionalità preziose e insostituibili in molteplici settori quali le lavorazioni arsenalizie, i collaudi,l’idrografia, i servizi portuali, la sperimentazione tecnica e l’attività amministrativa”, ed ha poi sostenuto come le due componenti civile e militare, “differenziate nello status”, siano da ritenersi facenti parte “di un unico comparto, essendo complementari e indispensabili”. Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, gen. Giuseppe Bernardis, ha detto che il percorso di riduzione individuato passa “attraverso una serie di provvedimenti di soppressione, riorganizzazione accorpamenti e razionalizzazione che coinvolgono 92 Enti ed articolazioni”, con riduzione del 30% di presenza territoriale, e “processi di trasformazione che, nel triennio 2012-2015, interesseranno 31 Enti nelle more dell’emanazione della legge delega”. In merito al personale civile, solo un velocissimo richiamo alla “assoluta utilità dei compiti” che svolgono i lavoratori impiegati. Un po’ poco, ci pare! Nel complesso, la lettura dei tre interventi mette in luce, al di là della formalmente dichiarata condivisione del progetto di riforma del Ministro di Paola, una significativa mancanza di valutazioni sui diversi contenuti del provvedimento, che ha addirittura spinto il sen. Scanu ad osservare, in merito all’intervento del Capo di SME, come esso apparisse “non attinente ai contenuti del disegno di legge n. 3721, non fornendo su di esso alcuna valutazione”. Sul fronte del personale civile, invece, la cosa che emerge maggiormente negli interventi dei Capi di SME e SMA è l’assenza di fatto di qualsiasi riferimento al ruolo del personale civile. E il Ministro sostiene che noi non saremmo più “figli di un Dio Minore” 16 maggio 2012 16 N. 189 COMPARTO MINISTERI News DIFESA APERTURA SULLA MOBILITA IN FUNZIONE DEL PROGETTO DI RIORDINO? E ’ pervenuta alle OO.SS. nazionali una nota a firma del Capo di Gabinetto - d’ordine del Ministro con la quale viene comunicato che “il Sottosegretario Magri ha avviato con i competenti organi tecnici gli occorrenti provvedimenti sulle tematiche riguardanti il personale civile” connesse al disegno di legge delega A.S. 3271). Immaginiamo che gli approfondimenti avviati riguardino le diverse problematiche segnalate dalle OO.SS. nel corso della recente audizione in Commissione Difesa del Senato che, seppur in ordine sparso e non tutte, hanno rappresentato posizioni sostanzialmente condivise su tutta una serie di aspetti legati alle ricadute sul personale civile (la nostra O.S. li ha condensate nel documento consegnato alla Commissione, e che è allegato al Notiziario n. 68 del 16 u.s.). Giudichiamo naturalmente in modo positivo questa iniziativa del Vertice politico dell’Amministrazione, che cogliamo come un gesto di attenzione, di sensibilità e di apertura, segno però evidente che le problematiche rappresentate dal Sindacato non erano fondate sul nulla e andranno necessariamente approfondite, come noi avevamo richiesto senza successo in fase di costruzione del provvedimento, e che speriamo possa oggi avvenire prima del pronunciamento definitivo del Senato. Questa sensibilità l’avevamo per la verità anche colta in occasione della celebrazione della “Festa degli Anziani” che si è tenuta in varie Sedi nella giornata di venerdì 18 u.s., un appuntamento quest’anno organizzato con maggiore solennità per volontà precisa del Ministro Di Paola, che ha voluto prenderne parte di persona presenziando alla cerimonia di Roma, mentre in altre sedi, in rappresentanza del Ministro, sono intervenuti, rispettivamente, i Sottosegretari alla Difesa Filippo Milone (Taranto), Gianluigi Magri (La Spezia) ed il Direttore Generale per il Personale Civile, dr.ssa Enrica Preti (Padova). Apprezziamo davvero questi gesti di sensibilità e di attenzione da parte del Ministro, che peraltro seguono altri significativi gesti di questi mesi (le lettere aperte ai dipendenti; i ripetuti incontri con le OO.SS.), anche se alcuni passaggi del Suo indirizzo di saluto ai premiati (il riferimento alle supposte “mazzate ” da Lui ricevute dai rappresentanti sindacali, l’ affermazione che non ci sarà alcuna “macelleria sociale” e la negazione che i civili nella Difesa siano ancora oggi nella Difesa dei “figli di un Dio minore”, locuzione da noi spesso utilizzata nei Notiziari) qualche dubbio lo fanno francamente venire. E di tutta evidenza, però, che per convincere i lavoratori civili sulla bontà delle intenzioni, occorrono fatti concreti, finora purtroppo sono mancati, anche , dispiace dirlo, con il Ministro. E sono proprio i fatti concreti che noi aspettiamo dalla riforma che è nelle intenzioni dell’amm. Di Paola. Tra i fatti concreti, a differenza di alcune sigle che pare già inneggino all’evento, non ci sentiremmo di includere la concessione che la nota allegata a firma del Capo di Gabinetto fa in materia di mobilità. Gli effetti sono da capire meglio: in cosa si sostanzia, per esempio, l’annunciata “prima iniziativa di SMD volta a favorire la mobilità verso altre PP.AA.” ? Come se per transitare in altre Amministrazioni fosse sufficiente il via libera della Difesa: purtroppo non è così, lo sappiamo bene tutti, gli ultimi reimpieghi lo dimostrano ampiamente. Ma c’è un altro aspetto che segnaliamo all’attenzione dei colleghi: noi pensiamo, lo abbiamo detto in più occasioni, che il progetto di Paola prevede il transito di migliaia di militari verso i ruoli civili (le tabelle dello studio di SMD datato 26 gen. 2012 lo dimostrano ampiamente). Abbiamo allora un dubbio: non è che aprendo alla mobilità esterna, si svuotano i ruoli civili e si rendono così più capienti per i successivi transiti dei colleghi militari? Prima di inneggiare, proviamo a interrogarci su questo! 16 maggio 2012 17 N. 189 COMPARTO MINISTERI GIUSTIZIA News La FLP scrive al Ministro della Giustizia Prof. Paola Severino di Raimondo Castellana e Piero Piazza a FLP scrive al Ministro della Giustizia Prof. Paola Severino,al Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione dott. Andrea Riccardi e al Capo Dipartimento dell’Amministrazione Peniten- ziaria dott. Giovanni Tamburino in merito agli Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna. Si pubblica nota prot. n. 253_GIUS_2012 del 22 maggio 2012 inviata dalla FLP in merito all’argomento in oggetto. L OGGETTO: Uffici per l’Esecuzione Penale Esterna Onorevole Ministro, il crescente disagio dei lavoratori e la gravissima situazione che investe da tempo il sistema giustizia a cominciare dalla revisione della geografia giudiziaria, dal blocco del turn over, dalla mancanza di risorse economiche adeguate per la giustizia, alla riduzione drastica delle piante organiche oramai insufficienti a garantire l’attività ordinaria, al depauperamento delle attese e dei diritti dei lavoratori (interpelli-mobilità), per tutti i dipartimenti e in particolare per quanto attiene gli Uffici della Esecuzione Penale Esterna, ci spingono a chiederLe un urgente interessamento ed un incontro. Stiamo vivendo infatti una situazione drammatica oltre che paradossale. Partiamo da alcuni dati. Studi e ricerche, condotti a livello nazionale e nell'arco di molti anni, hanno dimostrato in modo chiaro e inequivocabile l’efficacia delle misure alternative al carcere, che vedono oscillare le recidive fra il 14,6% ed il 19%, a fronte delle recidive dopo la detenzione in carcere che si attestano invece intorno al 70%. Inoltre, se si confronta il sistema carcerario con quello dell’esecuzione penale esterna e si tiene conto del relativo costo calcolato in termini di spesa pro-capite per ogni persona sottoposta a misure penali, emergono anche considerazioni significative circa la maggiore economicità ed efficienza del sistema delle misure alternative al carcere, elemento non trascurabile in un periodo di così grave crisi economica-finanziaria. Non ci dilunghiamo sulla gravità e sulla situazione esplosiva determinata dalla cosiddetta “emergenza carceri”: tanto è stato detto e scritto negli ultimi anni e ancora nei giorni scorsi lo stesso Presidente della Repubblica e i Presidenti delle Camere si sono espressi chiedendo il potenziamento di ogni misura atta a ridurre, in modo reale e soprattutto duraturo, tale fenomeno. Ci sembra che quanto detto circa l'incidenza delle recidive dovrebbe essere logicamente un elemento significativo e determinante nell’orientare la politica del Governo e l’azione dell’Amministrazione dell’Esecuzione Penale. E infatti, l'anno scorso codesto Ministero ha prodotto un “Documento programmatico per la definizione di azioni di indirizzo 16 maggio 2012 18 N. 189 COMPARTO MINISTERI per il miglioramento della gestione dell’esecuzione penale”, in cui si intendeva migliorarne l’operatività, riconoscendo l’importanza strategica dell'Esecuzione Penale Esterna nell’arginare il sovraffollamento del carcere e nel garantire nel contempo una risposta, come si è visto sia efficace che efficiente, alla domanda di sicurezza sociale. Infine, ed è proprio di questi giorni, giunge la richiesta da parte del Dipartimento Politiche Antidroga presso il Ministero della Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, di incrementare l’utilizzo del ricorso alle misure alternative alla carcerazione delle persone tossicodipendenti recluse, riducendo i tempi di attivazione delle misure stesse e di aumentarne il numero dei fruitori. Nel corso degli anni, dunque, a vari livelli si è vista aumentare la considerazione dell’esecuzione Penale Esterna, in particolare dell’attività del Servizio Sociale, con un aumento del ricorso all’esecuzione penale esterna (decuplicata dal 1977 al 2005) ed un incremento delle funzioni affidate a tale Servizio ( solo per citare le ultime: rielaborazione del reato; programma di trattamento per misure alternative; giustizia ripartiva; percorsi di restituzione sociale; progettazione ed esecuzione di lavori di pubblica utilità). Tutto bene, dunque? No, purtroppo no. Perché qui subentra l’altra faccia della medaglia, del paradosso che sta inesorabilmente affossando tutto quanto costruito negli anni anche grazie alle moltissime energie e alla tenacia del personale degli Uffici di Esecuzione Penale Esterna. Infatti da tempo gli UEPE sono stati concretamente abbandonati, privati di risorse materiali e soprattutto di “risorse umane”. Già in condizioni di diffuso ed annoso sotto-organico, sono stati recentemente colpiti dalla scellerata decisione di procedere con ulteriori tagli, che metteranno in ginocchio servizi e personale già oberati da un carico di lavoro difficilmente sostenibile. La previsione di un drastico ridimensionamento per quanto riguarda i ruoli del personale di servizio sociale ed educativo porterà all’inevitabile collasso dei relativi compiti istituzionali e di tutte GIUSTIZIA le attività di tipo trattamentale. Dunque non è superfluo ricordare che sono proprio il trattamento individualizzato, il mantenimento di una rete di collegamenti e sinergie con gli altri Servizi Sociali e le risorse del territorio a garantire la riabilitazione dei condannati e nel contempo il controllo dell’esecuzione della misura alternativa alla detenzione e la prevenzione della recidiva: l’intervento sociale, psicologico ed educativo costituiscono il nucleo fondante e realmente qualificante l’esecuzione penale esterna, che non può in alcun modo essere surrogato dall’inserimento di altre figure professionali, provenienti ad esempio dalla Polizia Penitenziaria come -guarda casoè stato più volte ventilato. E’ evidente il totale disinvestimento sulle misure alternative al carcere e sul sistema di servizi che ne è alla base, in netta contraddizione con tutti i proclami di intenti e con le evidenze oggettive di News cui si è detto: disinvestimento che si concretizza anche nell’ assenza di una regia, nel rifiuto di un confronto e nell’abbandono “morale”, oltre che materiale, di operatori coinvolti su un fronte così delicato, faticoso, cruciale, talvolta pericoloso. Allora ci chiediamo: - le spinte corporative sono troppo forti da contrastare? L’unico interesse che resta realmente in gioco è quello legato all’universo carcerario? - Il dettato costituzionale del recupero e del reinserimento sociale del reo interessa ancora a qualcuno? - non si riesce o non si vuole neppure più operare sulla base di una razionalità che tenga conto almeno dei risultati e dei costi, se non di quelli umani e sociali almeno di quelli economico-finanziari? Alla luce di tutto ciò, questa Organizzazione Sindacale chiede con urgenza un incontro e l’apertura di un confronto reale e costruttivo. 16 maggio 2012 19 N. 189 COMPARTO MINISTERI GIUSTIZIA News DIECI MAGGIO ANNULLATO L’INCONTRO CON L’AMMINISTRAZIONE LA FLP CHIEDE UN INCONTRO AL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA E DICHIARA LO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE !!! di Raimondo Castellana e Piero Piazza C ome PREVISTO nella ultima riunione del 17 aprile l’Amministrazione aveva programmato un incontro con le OO.SS per il giorno 10 maggio 2012 sulle tematiche relative a mobilità e interpelli. Il 9 maggio informalmente la FLP ha appreso che la riunione veniva annullata e che la stessa veniva rinviata a data da destinarsi. Contemporaneamente nei corridoi della Commissione Giustizia al Senato si apprendeva che il Capo Dipartimento dr. Birritteri intervenuto in audizione dichiarava: “che un’ulteriore riunione avrà luogo successivamente alla definitiva approvazione dello schema di decreto legislativo e quindi in seguito ad una nuova allocazione del personale”. La FLP scossa da questa dichiarazione scriveva immediatamente al Ministro della Giustizia Avv. Prof. Paola Severino, al Capo Dipartimento e al Direttore Generale del Personale chiedendo ai destinatari un urgente incontro per discutere di tutte le tematiche inerenti al “pianeta giustizia” a cominciare dalla mobilità, interpelli, revisione della geografia giudiziaria, rimpinguamento del fua di almeno 75milioni di euro (previa diversa distribuzione dei capitoli di spesa), capitolo a parte per lo straordinario, tematiche unep, tematiche informatici e personale tecnico ecc… Nella stessa nota la FLP dichiarava lo stato di agitazione di tutto il personale giudiziario anche tenuto conto delle ultime notizie, apprese dai media nazionali, secondo le quali i magistrati in sofferenza di pianta organica hanno visto circa 350 nuovi assunti, mentre rimangono in sofferenza i lavoratori del corpo della polizia penitenziaria. Per quanto attiene il personale giudiziario le notizie indicavano che lo stesso è composto “da un esercito di dipendenti” e che addirittura i lavoratori risulterebbero in esubero nonostante…… le circa 6000 carenze ufficiali riportate nell’ultimo rilevamento delle piante organiche. La FLP continuerà a proporre la mobilità in uscita per tutti i lavoratori. E pensare che solo per fare un esempio un dipendente del DOG opera per due e svolge attività di almeno due qualifiche superiori. ALTRO CHE ESUBERO!!! Si ricorda che il personale giudiziario nel 1998 era costituito da 52mila dipendenti mentre oggi se ne contano soltanto circa 37mila frutto del turn-over degli anni precedenti (PENSIONAMENTI) QUINDI UNA EQUAZIONE CHE VEDE IL CARICO DI LAVORO RADDOPPIARE E IL DIMEZZAMENTO DEL PERSONALE. La FLP ha anche scritto all’Amministrazione, con nota a parte, relativamente alla tematica della vigilanza per i concorsi in magistratura dove il personale che dovrà svolgere questa attività sarà “costretto”, come avviene giornalmente nelle aule d’udienza, nelle cancellerie e segreterie giudiziarie, a dover espletare attività lavorativa che supera abbondantemente le nove (6+3) ore giornaliere statuite appunto dalle norme vigenti. Ancora una volta l’Amministrazione prevarica i DIRITTI dei lavoratori sanciti dal CCNL. Altri disagi si manifestano giornalmente in tutti gli uffici giudiziari d’Italia a cominciare dal “lavoro” che ogni singolo dipendente deve svolgere poiché non è stata ancora data l’interpretazione autentica del contratto come più volte richiesto dalla FLP all’Amministrazione. Capita quindi sovente che per esempio un ex operatore B2 oggi assistente giudiziario svolga attività diversa da Trapani a Trieste, senza sapere chi dei due opera secondo vigenza e chi no.!!! Per tutti questi motivi la FLP HA DICHIARATO LO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE GIUDIZIARIO ANCHE A TUTELA DI TUTTI QUEI LAVORATORI CHE DA TANTI ANNI ASPETTANO DI RICONGIUNGERSI AI PROPRI cari in osservanza del DIRITTO ALLA FAMIGLIA sancito dalle norme dai regolamenti e dai contratti vigenti.!!!. Le note citate sulla tematica relativa al “pianeta giustizia”, a cominciare da quella inviata al Ministro Severino sono pubblicate sul sito www.flpgiustizia.it. 16 maggio 2012 20 N. 189 COMPARTO MINISTERI BENI E ATTIVITA’ CULTURALI News CONVENZIONE CONSIP PER LA FORNITURA DI SERVIZI PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO di Rinaldo Satolli I n riferimento alla circolare n. 5 del 25 gennaio 2012 del Segretario Generale del Mibac si rileva quanto appresso indicato.La convenzione di cui all’oggetto è rivolta a tutta la Pubblica Amministrazione, il costo complessivo dei sei lotti aggiudicati è pari ad oltre 65 milioni di euro. Il primo elemento di valutazione che sottopongo alle SS.LL. è direttamente connesso con le peculiarità delle nostre attività istituzionali e delle nostre sedi, non riconducibili “tout court” alla gran parte delle attività e delle sedi di altre amministrazioni. Il secondo elemento attiene direttamente alle responsabilità disciplinari ed erariali dei direttori generali dei direttori regionali e dei capi d’istituto centrali e periferici: occorre una valutazione e parametrazione dei costi con riferimento alla spesa storica per le medesime attività negli ultimi 5 anni. Il terzo elemento il Decreto Legislativo 81/08 riconduce al capo d’istituto tutte le prerogative e le responsabilità conseguenti del datore di lavoro; questa precisazione è utile al fine di verificare se il Segretariato generale ha le prerogative per imporre la convenzione di cui all’oggetto. Il quarto elemento attiene direttamente alla considerazione circa la presenza di elevate professionalità opportunamente formate, come previsto dalla normativa sopra citata e presenti sull’intero territorio nazionale. Essi esercitano il ruolo di responsabili del Servizio prevenzione e Protezione senza alcun costo per l’Amministrazione. Siamo a conoscenza delle attività svolte nelle biblioteche da soggetti esterni e delle gravi inadempienze segnalate dagli RLS. Per quanto sopra chiediamo di conoscere sulla base di quali valutazioni e di quali prerogative il segretariato generale ha emesso la circolare sopra citata che sembra avere carattere perentorio e quindi in contrasto con le norme che disciplinano la materia e in contrasto con i compiti di coordinamento ad esso affidati.Si invitano tutti gli RLS a vigilare sulla corretta applicazione della com- plessa materia, si resta in attesa di cortese riscontro e assicurazioni in merito da parte di tutti i soggetti coinvolti. 16 maggio 2012 21 N. 189 KRONOS Viaggi, Natura, Cultura, Scienza News Le isole Canarie L e Isole Canarie sono un grande arcipelago di sette isole maggiori e due isole minori, tutte di origine vulcanica. Sono situate nell'Oceano Atlantico al largo dell'Africa nord-occidentale. Formano una comunità autonoma della Spagna. La capitale è condivisa tra Santa Cruz de Tenerife e Las Palmas de Gran Canaria. Fino al 1927, Santa Cruz de Tenerife è stata l'unica capitale delle Canarie, solo dopo tale anno, la condivide con Las Palmas. Le Canarie sono isole tropicali, situate nell'Oceano Atlantico, davanti alla costa dell'Africa e al deserto del Sahara, poco più a Nord rispetto al Tropico del Cancro (al 28º parallelo, ovvero alla stessa altezza di Florida, Bahamas, Bermuda, Caraibi, Hawaii). Le isole per ordine di estensione: Tenerife 2.034,21 km² (capitale Santa Cruz de Tenerife); Fuerteventura 1.659,71 km² (capitale Puerto del Rosario); Gran Canaria 1.560,10 km² (capitale Las Palmas de Gran Canaria); Lanzarote (La Graciosa) 845,90 km² (capitale Arrecife); La Palma 708,26 km² (capitale Santa Cruz de la Palma); La Gomera 369,74 km² (capitale San Sebastián de la Gomera); El Hierro 268,70 km² (capitale Valverde). L'isola più vicina si trova a circa 95 km dalla costa africana. Le isole formano l'ecoregione della Macaronesia, assieme a Capo Verde, Madera, le Isole Azzorre e le Isole Selvagge. Il vulcano del Teide, situato nell'isola di Tenerife, con i suoi 3718 metri è la montagna più alta della Spagna. le isole godono di un clima molto mite durante tutto l'anno che può essere pero', grazie all'influenza degli alisei, alternativamente molto secco oppure piuttosto umido. Sono presenti diverse specie autoctone di flora, quali il cosiddetto albero del drago (Dracaena draco), le foreste di laurisilva, pini e palme tropicali, numerosi bananeti, piante grasse di agave, aloe vera e cactus. L'"albero del drago", considerato il simbolo delle Canarie, può raggiungere anche i 20 metri di altezza. Si ritiene che gli esemplari più antichi possano essere addirittura millenari. In particolare il più antico esemplare vivente si trova a "Icod de los Vinos", nella zona nord-orientale di Tenerife. La sua linfa è di colore rosso intenso, e proprio per questo motivo è chiamata "sangue di drago". Essa veniva usata dagli antichi abitanti delle Canarie (gli indigeni aborigeni, Guanci) nei loro riti animisti, e questa pratica era considerata magica. I fiori simbolo delle Isole Canarie sono le buganvillee, (Bougainvillea) e le orchidee. Solo nell'isola di Gran Canaria esistono ben 2000 varietà differenti di fiori esotici, considerati unici al mondo. Ricchissima è anche la fauna marina tropicale. I pesci esotici più noti sono il pesce pappagallo, le tartarughe marine, i delfini, le murene, i pesci volanti, e il pesce civetta. Ci sono anche, molti tonni, barracuda, aragoste, sardine e a largo dell'Oceano Atlantico, si possono incontrare le balene, marlin, pesci vela, ma anche squali, come lo squalo martello. Le Canarie sono un paradiso per gli uccelli; solo a Gran Canaria ci sono settanta specie diverse di volatili, che si riproducono nell'arcipelago e un gran numero di migratori fanno rotta nelle isole Canarie, dove svernano. Numerosi sono i pappagalli e il canarino è sicuramente l'uccello più rappresentativo delle Isole Canarie. Particolare menzione meritano le lucertole del genere Gallotia, endemiche delle isole Canarie, che a volte raggiungono i sessanta cm di lunghezza. Una vastissima varietà di fauna e flora locale e esotica si può ammirare nei grandi parchi di "Loro Park", a Puerto de la Cruz, nell'isola di Tenerife, oppure nell'"Oasis Park" nel sud dell'isola di Fuerteventura, nella località di La Lajita - Pajara, ed anche nel "Palmitos Park" nel sud di Gran Canaria, vicino alla località di Maspalomas. Le isole vennero battezzate Canarie (dal latino canis, cane) grazie alle grandi 16 maggio 2012 22 N. 189 KRONOS Viaggi, Natura, Cultura, Scienza quantità di cani selvatici (chiamati ora Presa Canario o Dogo Canario) che popolavano l’arcipelago, fatto reso noto per la prima volta dallo studioso romano Plinio il Vecchio. La cucina delle Canarie è ricca di colori e sapori subtropicali, esotica e multietnica; è caratterizzata da semplicità, varietà, ricchezza di ingredienti, dovuti alla frammentazione del territorio, alla varietà dei prodotti della terra, alla pescosità delle acque, ai numerosi sedimenti culturali che ha ricevuto durante la sua storia. Sapori, odori, preparazioni e colori originali si combinano con quelli arrivati da altri paesi, sia nella cucina tradizionale canaria che nella nuova cucina creativa delle Isole. La gastronomia canaria è stata influenzata dalla eredità dei Guanci e dalla tradizione latinoamericana, specialmente venezuelana. Infine, si trovano reminescenze della gastronomia africana continentale. Il Gofio è l'alimento per antonomasia, che dalla notte dei tempi ha accompagnato le popolazioni indigene dei Guanci, fino ad arrivare ai giorni nostri. È fatto di farina ottenuta dall'orzo tostato, ma anche da altri cereali. Viene consumato in diverse forme: mescolato con latte, oppure con miele, si usa anche mangiarlo mischiato a zuppe di legumi o a brodo di pesce, di verdura o carne. Canaria è l'unico posto della Spagna dove si consuma. Tradizionalmente, il gofio si portava in una bisaccia e si impastava al momento con acqua, ottenendo il gofio amasado (impastato). Papas arrugadas con mojo (patate rugose con salsa). Patate cotte con la buccia in acqua e sale, condite con mojo verde (salsa verde), mojo picón (salsa piccante), salse a base di olio, aglio, coriandolo, cumino, peperoncino, peperone verde, avocado, prezzemolo, ecc. (ogni salsa ha i suoi ingredienti). Formaggi. I più comuni sono i formaggi caprini: il formaggio Palmero di La Palma come il formaggio Majorero di Fuerteventura, entrambi D.O.P.; si trovano anche formaggi freschi. Nell'isola della Gomera si elabora un paté chiamato Almogrote, il cui ingrediente principale è il formaggio duro; in qualcuna delle isole si mangia anche il formaggio "alla piastra" con mojo. Insaccati. Nelle isole si può trovare il Chorizo Canario (salsiccia a pasta morbida e spalmabile, fatta con le parti più tenere del maiale, rossa per l'aggiunta del “ pimenton” (paprika)), nelle sue differenti versioni: chorizo di Teror nell'isola di Gran Canaria chorizo de Chacon nell'isola di Lanzarote, chorizo Palmeto nell'isola de La Palma, ecc. La Morcilla. E' un altro tipo di insaccato che si produce utilizzando sangue di maiale; in Canaria si fa dolce, il suo sapore è dovuto alla inclusione di patate dolci, mandorle e uva sultanina. Pata Asada. (Zampa di maiale arrostita) è una delle forme più popolari per consumare il maiale; si mangia con il panino o come antipasto, anche come aperitivo. Frutti di mare e pesci. I prodotti marini più serviti come antipasti sono le Lapas (patelle) cotte in padella e condite con mojo verde; polipo servito in salsa o con trito di verdure e pinzimonio, pejines o gueldes piccoli pesci della famiglia delle alici e le sardine (fritte o essiccate). Dovuto alla ricchezza delle acque canarie, esistono molte varietà di pesce per i piatti principali. Tra i più consumati sono las viejas (le vecchie), il pesce più apprezzato da tutti i canarini, la corvina (ombrina bocca d'oro), la cherne (cernia), la sama, la salema (sarpa, pagrus). Si servono al forno, fritti, bolliti, marinati, ecc. Sancocho canario è un piatto a base di pesce salato bollito, con contorni di patate, patate dolci, gofio e mojo; ma il più News tipico è “ El Encebollado” uno stufato fatto con pesce, cipolla, pomodori, peperoni, aglio. Los tollos sono strisce di una specie di squalo tagliate ed asciugate al sole, normalmente servite in salsa. Las jareas (stoccafisso). Cazuela de pescado (casseruola di pesce) stufato che si prepara con pesce fresco, patate, cipolla, peperoni, ecc. Caldo de pescado (Brodo di pesce), l'ingrediente principale di solito è pesce locale come sama e cernia. Verdure e ortaggi La forma più tipica di mangiare le verdure è il Potaje de Berros (zuppa di berros: pianta commestibile della famiglia delle brassicaceae), il potaje de coles (zuppa di cavolo), il potaje de lentejas al estilo canario (zuppa di lenticchie), o il Puchero, un bollito misto di verdure e ortaggi. Caldo de papas (Brodo di patate). Piatto semplice della cucina povera tradizionale. Patate e coriandolo sono gli ingredienti fondamentali. Rancho canario (rancio canario), ricetta a base di ceci, pasta corta, patate e carne. Tra i piatti al cucchiaio troviamo anche el caldo de millo (brodo di mais), con mais, ceci e aglio; e il brodo di cereale. Caldo verde (Brodo verde) ingrediente principale patate, prezzemolo, uova. La ropa vieja tipico piatto a base di ceci e carne, che si prepara con quello che avanza del bollito. Carne Quelle più consumate sono di maiale, pollo, coniglio e capra. Puchero canario, (bollito misto di carne con verdure), 16 maggio 2012 23 N. 189 KRONOS Viaggi, Natura, Cultura, Scienza conejo en salmorejo (coniglio in marinatura). La carne di maiale è la base di altri piatti come la carne fiesta (carne festa), le costillas con piña y mojo (costolette con pannocchia di mais e salsa), le papas con carne (carne in umido con le patate), ecc. Dolci e desserts Tra i dolci tradizionali si trovano il bienmesabe a base di zucchero, mandorle, uova; il frangollo con farina di mais, zucchero, mandorle, uva sultanina; le trucha (panzerotti natalizi ripieni di patate dolci), pasticcini di pasta sfoglia ripieni di "capelli d'angelo" (una marmellata fatta con una zucca chiamata “pantana”), altri come le quesadillas herreñas della isola del Hierro, fatti a base di formaggio, le rosquetes (ciambelle), il quesillo (budino), la rapatura dolce tradizionale in forma di cono, il miele di palme delle isole della Gomera (si ottiene a partire della linfa della palma canariensis). Frutta Platano canario (banana), fichi, avocado, mango, papaya, fichi d'India, ananas, lime, litchi, cherimoya e frutta di stagione Vini e liquori Si coltivano 33 varietà di uva, 14 rosse e 19 bianche, con dieci "Denominazione di Origine". Con la conquista spagnola cominciò la coltivazione e la produzione di vino, essendo specialmente famoso nell'epoca il vino di malvasía. Vini con D.O. D.O Abona (Tenerife) D.O Tacorenta-Acentejo (Tenerife) D.O Valle di Guimar (Tenerife) D.O Vale de La Orovata (Tenerife) D.O Ycoden-Daute-Isora (Tenerife) D.O El Hierro D.O Lanzarote D.O La Palma D.O La Gomera D.O Gran Canaria Sembra che Fenici e cartaginesi conoscessero l'arcipelago delle Canarie. Ad ogni modo il mondo classico le conobbe in modo approssimativo. Sia Plinio il Vecchio che Claudio Tolomeo ne parlano in maniera sommaria. Si pensa che le Isole Canarie abbiano dato origine al mito greco del Giardino delle Esperidi. Secondo alcuni, l'arcipelago sarebbe quello che rimane della mitica Atlantide, per via della posizione geografico/geologica. Il nome Canarie non ha un'origine chiara. Una possibilità è che derivi dal latino canis, cane e che sia collegato alla presenza sulle isole di grandi quantità di cani, riferita per la prima volta da Plinio il Vecchio. Con il tramonto dell'impero romano furono tagliate fuori da qualsiasi contatto con l'Europa cristiana. Benché le prospicienti coste africane siano state popolate durante l'Alto Medioevo da genti arabe e berbere di religione musulmana, non risulta che tali popoli abbiano conosciuto le isole Canarie. Un primo contatto diretto avvenne News forse in occasione della guerra ispanogenovese condotta da Sancio IV di Castiglia contro il Marocco. Tuttavia, l'avvio di contatti sia pure saltuari è concordemente attribuito al genovese Lanzarotto Malocello, sotto il cui comando, attorno al 1336, approdò una nave sull'isola che da lui prende il nome: non si conoscono con certezza le motivazioni del suo sbarco, ma si è ritenuto che la Repubblica di Genova l'avesse inviato nell'area perché reperisse informazioni circa Ugolino e Vadino Vivaldi, esploratori genovesi che, cercando una via nuova per raggiungere le Indie assai prima della circumnavigazione dell'Africa da parte di Vasco de Gama e della traversata oceanica di Cristoforo Colombo, finirono dispersi. mentre nel 1341 vi giunse una spedizione di Angiolino de' Corbizi e Nicoloso da Recco: per conto di Alfonso IV del Portogallo i due esplorarono tutto l'arcipelago. L'anno dopo seguiva una spedizione di catalani. Per la spedizione del 1341 di Angiolino de' Corbizi e Nicoloso da Recco possiamo contare su un reperto di eccezionale importanza: il De Canaria et insulis reliquis ultra hispaniam noviter repertis di Giovanni Boccaccio. In quest'opera vengono descritti i Guanci e viene attestato anche il loro modo di computare. I Guanci, popolazione pacifica, parlavano lingue differenti a seconda dell'isola di appartenenza e incomprensibili tra di loro. Non conoscevano la navi- 16 maggio 2012 24 N. 189 KRONOS Viaggi, Natura, Cultura, Scienza gazione ed è possibile che fossero anche etnicamente molto differenti da isola a isola. Quelli incontrati dalla spedizione di cui parla Boccaccio vivevano nella Gran Canaria. Erano nudi, salvo per un sottanino di palma, con l'eccezione dei capi, che vestivano capi in pelle caprina tinti di giallo e rosso e cuciti con budella. Avevano lunghi capelli biondi . Conoscevano l'allevamento (capre pecore e cinghiali) e l'agricoltura, coltivando frutta (soprattutto fichi), ortaggi e legumi, frumento, orzo e biade da cui ricavavano farina che però consumavano sciolta nell'acqua, non conoscendo il pane. Vivevano in case costruite di pietre squadrate e legno e imbiancate all'interno. Adoravano una divinità maschile con in mano una palla, la cui statua fu trafugata dalla spedizione e portata in Portogallo assieme ad alcuni degli abitanti. In seguito la popolazione Guanci fu quasi interamente sterminata durante la guerra di conquista operata dai Castigliani dal 1464 al 1496. Pur prive di risorse, le isole Canarie scatenarono subito il problema del possesso coloniale e nel 1344 ad Avignone papa Clemente VI eleggeva principe delle isole Fortunate don Luis de la Cerda, cugino del re portoghese Alfonso IV.Il PIL pro capite delle Isole Canarie è di € 21.105 (2009), simile a quello dell'Abruzzo. L'economia è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni. Ad oggi è basata sul turismo, l'agricoltura tropicale, la costruzione e i servizi. I prodotti agrari di maggior peso per l'esportazione sono banane, pomodori, fiori e piante ornamentali, avocado, papaye, manghi. Le isole ricevono circa 12 milioni di turisti all'anno, che muovono a loro volta l'attività immobiliaria e vari settori di servizi. Le due isole economicamente maggiori, Tenerife e Gran Canaria posseggono grandi centri pubblici che stimolano e diversificano l'economia, come le due università principali, l'amministrazione e i porti. Gli ecologisti sono preoccupati che le risorse vengano sovrasfruttate e che il territorio sia sempre più occupato dalla intensa attività edilizia. Le isole sono al di fuori del territorio doganale dell'Unione Europea, anche se politicamente sono all'interno dell'UE. Nei documenti doganali sono rappresentate dal codice ISO 3166-1 alpha-2 IC. I beni soggetti alle tasse doganali e all'IVA spagnola, come tabacco o apparecchi elettronici, sono quindi significativamente più economici alle Canarie, così come la benzina, meno cara che nella penisola. Le isole non hanno un codice nazionale internet separato dal resto della Spagna. La ZEC, Zona Especial Canaria è una zona di bassa tributazione fiscale, attualmente la più bassa d'Europa, nata con lo scopo di promuovere lo sviluppo sociale ed economico dell'arcipelago Canario e diversificare la sua struttura produttiva. La ZEC fu autorizzata dalla Commissione Europea nel mese di gennaio del 2000 e prorogato successivamente sino al 2006 con istanza emessa dal governo Spagnolo in relazione all'adeguamento della legislazione e regime economico fiscale delle isole Canarie per quanto concerne la ZEC, secondo i termini dell’autorizzazione. REQUISITI: investimento di minimo 100.000 Euro e la creazione di almeno 5 posti di lavoro nelle Isole di Tenerife e Gran Canaria; 50.000 Euro e 3 posti di lavoro nelle altre isole dell'arcipelago. Non tutte le attività sono Autorizzabili come ad esempio costruzioni ed altre News che comprometto l'ambiente e hanno un dannoso impatto ambientale. Attualmente i benefici della ZEC restano in vigore sino al 31 dicembre del 2019, essendo prorogabile solo su autorizzazione della Comunità Europea. La autorizzazione all'iscrizione nel Registro Ufficiale di Entità ZEC (ROEZEC) avrà come limite massimo il 31 dicembre del 2013. È da considerare il fatto che questa specifica situazione non rientra nelle aree "offshore" e "black list" in quanto viene riconosciuta e autorizzata dall'unione europea stessa, e in tutti i casi vigono le leggi europee di trasparenza in materia fiscale. La combinazione di alte montagne, appartenenti all'Europa, e cieli limpidi, ha reso il picco di Roque de los Muchachos (su La Palma, quota 2450 m) un punto ottimale per il posizionamento di telescopi. Nel 1985 nacque perciò l'Osservatorio del Roque de Los Muchachos, che comprende anche un telescopio italiano, il Telescopio Nazionale Galileo. Anche a Tenerife, sul Pico del Teide a 2400 m di altezza, è stato creato l'osservatorio astronomico Carlos Sánchez operativo dal 1972. 16 maggio 2012 25 N. 189 NON SOLO ....ARTE... Tex Willer T ex è una serie a fumetti creata nel 1948 da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini ed edita dalla Sergio Bonelli Editore. Le avventure inedite con protagonista Tex Willer vengono pubblicate mensilmente nell'albo a fumetti Tex, edito dalla Sergio Bonelli Editore nel formato tascabile tipico delle pubblicazioni bonelliane. Sergio Bonelli, editore nonché sceneggiatore di Tex (con lo pseudonimo di Guido Nolitta) In principio il fumetto fu pubblicato nel classico formato a striscia (16,5 x 8 cm) caratteristico dell'epoca: complessivamente uscirono nelle edicole, con periodicità settimanale, ben 36 serie dal 1948 al 1967. Le rese venivano poi utilizzate per confezionare le cosiddette raccoltine: le strisce venivano private della loro copertina in carta, assemblate insieme (il numero degli albi accorpati variava) e dotate di una nuova copertina in cartoncino disegnata appositamente da Galep. Di queste raccolte ne uscirono tre serie: la prima vide luce tra il 1949 e il 1950 per un totale di soli sette albi; la seconda (detta serie bianca) uscì tra il 1950 e il 1966 e conta 132 albi; la terza (detta serie rossa) è composta da 194 albi usciti a partire dal 1956. Nel 1952 ci fu il primo tentativo di una ristampa cronologica della serie in un formato ad albo. Nacque così la collana quindicinale Albi d'Oro, che chiuse i battenti nel 1960 dopo 8 serie e 205 numeri. Come avveniva per le strisce, le poche rese degli Albi d'Oro (che avevano già una tiratura piuttosto bassa) vennero scopertinate e raccolte in albi con una nuova copertina inedita. Videro così luce i 29 numeri della 1ª serie "Gigante", la più rara tra le serie texiane e la più ricercata dai collezionisti. La seconda serie gigante è quella tuttora News 16 maggio 2012 26 N. 189 NON SOLO ....ARTE... pubblicata nel formato, poi utilizzato anche per le altre testate della Bonelli. È pubblicata a partire dal 1959 e i primi 95 numeri sono la ristampa completa e cronologica della serie a strisce, ancora in edicola all'epoca dell'inizio della serie. Inizialmente dunque anche questa collana nacque come una ristampa della serie inedita a striscia. Poi, viste le mutate condizioni sociali ed economiche e il crescente successo della collana, la casa editrice decise di puntare su questa e di pubblicarvi direttamente le storie inedite. Il formato è venuto incontro ai gusti dei lettori italiani (tanto da diventare tipico anche di testate di altri editori: quelle che adottano questo standard, vengono chiamate in gergo bonellidi) e ha fatto la fortuna di Tex, che è diventato negli anni uno dei fumetti più venduti in Italia. Negli anni passati le copie acquistate dell'inedito raggiunsero la tiratura massima di 600.000 al mese, mentre nel 2010 il numero è calato a 220.000. Il numero di pagine di un singolo albo è variato nel tempo, ma dal numero 93 si è stabilizzato su 116: le tavole dedicate al racconto vero e proprio sono 110, cui si aggiunge sempre un frontespizio in terza pagina, tipico delle pubblicazioni dell'editore, con alcune immagini classiche dalla testata (nel caso di Tex sono rappresentati, attorno ad un quadrato con al centro il titolo dell'albo, il protagonista, i pards e un assalto alla diligenza da parte di pellerossa), sul cui retro vengono elencati gli arretrati. A queste si sommano le quattro pagine di copertina: nella prima c'è un disegno realizzato dal copertinista, col titolo dell'albo e il logo della testata; la seconda è destinata ai redazionali; la penultima e la quarta reclamizzano altri fumetti della Bonelli e forniscono anticipazioni sul numero seguente. Tranne la prima ed il frontespizio, che sono sempre costanti, il contenuto delle altre pagine non è infrequente che si presenti in maniera difforme (es. le anticipazioni in seconda pagina), o che riportino altre informazioni (ad esempio nel passato sono state ospitate anche alcune rubriche). Negli ultimi anni si sono aggiunte anche pubblicazioni speciali, a cadenza per lo più annuale, quali l'Almanacco del West, Speciale Tex (più conosciuto come Texone), il Maxi Tex e il Color Tex. Il primo è caratterizzato, oltre che dalla presenza di una storia a fumetti, da servizi e materiale informativo sul mondo della frontiera; il secondo, in alcuni casi affidato a disegnatori esterni alla casa editrice, ha grandezza e foliazione extra; il terzo è di formato identico al Tex mensile, ma con un numero di pagine maggiore (circa News 300), mentre l'ultimo, inaugurato nell'estate 2011si caratterizza principalmente per essere interamente a colori. Nell'ottobre 2010, con l'uscita del numero 600, le varie testate hanno superato complessivamente la ragguardevole cifra di 80.000 tavole edite. Esistono infine tre ristampe "ufficiali" della 16 maggio 2012 27 N. 189 NON SOLO ....ARTE... serie: Tex tre stelle (riconoscibile per la presenza di tre stelline sulla "costoletta"), TuttoTex e Tex nuova ristampa; dal febbraio 2005 è stata introdotta anche la ristampa dei Texoni, con cadenza semestrale: sono i Tex Stella d'Oro. Gli albi della serie regolare, come tutti i fumetti della Bonelli, sono rigorosamente in bianco e nero, ad eccezione del numero 100 e dei suoi multipli. Questa regola pluridecennale venne infranta nel settembre del 2008 con l'uscita del numero 575 (Sul sentiero dei ricordi) per celebrare il sessantesimo "compleanno" del personaggio. Da un progetto nato in collaborazione con Gruppo Editoriale L'Espresso, datato febbraio 2007, prende avvio una nuova riedizione della saga di Tex denominata Collezione storica a colori. Vengono riproposti così, allegati sia al settimanale L'Espresso che al quotidiano la Repubblica, i primi episodi in 50 volumi, eccezionalmente a colori, impreziositi da una nuova copertina realizzata per l'occasione da Claudio Villa. Il successo dell'iniziativafa sì che la stessa sia proseguita oltre il limite di pubblicazioni inizialmente stabilito. L'ultima decisione, in ordine di tempo, fissa la conclusione del progetto editoriale con l'uscita del 239º volume. Sebbene questa esperienza termini, non cessa la collaborazione; infatti del settembre 2011 vengono riproposti anche gli Speciali, naturalmente a colori. L'unica differenza rispetto la Collezione storica è che rimangono inalterate le copertine originali. I racconti sono di varia lunghezza, anche se normalmente si sviluppano su più albi. La più lunga avventura finora scritta è Ritorno a Pilares di Nolitta/Letteri, che vede il ranger fronteggiare i misteriosi Uomini Giaguaro: inizia a pag. 79 del numero 387 e si dipana per tutti i cinque albi successivi, per un totale di 586 pagine. Una curiosità è legata agli albi dal n. 23 al n. 26, nei quali sono presenti due brevi racconti entrambi sceneggiati da G.L. Bonelli ma non "texiani": il primo, intitolato Sulla pista di forte Apache, realizzato graficamente da Franco Donatelli e il secondo, Il feticcio tragico, opera di Vit- torio Coliva. Esistono anche alcuni brevi episodi di Tex non pubblicati sugli albi Bonelli, ma usciti allegati ad altri fumetti o a riviste. Nei primi anni sessanta, anche in seguito ad una proposta di legge presentata da due deputati democristiani (Federici e Migliori) volta ad un controllo preventivo sulle pubblicazioni a fumetti, fu attuata dagli editori di periodici per ragazzi una forma di autocensura, che veniva certificata anche con un apposito marchio - MG (Garanzia Morale) - e che coinvolse anche Tex. Nella sostanza si intervenne modificando sia i dialoghi ritenuti troppo violenti, sia l'abbigliamento dei personaggi femminili, allungando gonne e coprendo decoltè, che potevano essere considerati contrari alla morale dell'epoca. In particolare ne fecero le spese i primi albi della seconda serie gigante che riproponevano le storie pubblicate sulle strisce; confrontando le vignette delle prime con le seconde è possibile appurare i ritocchi che vennero effettuati. Esistono anche edizioni dei primi 14 numeri sia censurate che non censurate; successivamente a quel numero invece, e per alcuni anni, gli albi uscirono solo già emendati. Il marchio apparve sulle pagine del fumetto fino al numero 84 della serie. In seguito sono state apportate altre modifiche ai testi, riscontrabili visionando le varie ristampe succedutesi nel tempo, ma si tratta perlopiù di correzione di refusi o al massimo di modifiche stilistiche, non attuate allo scopo di prevenire possibili interventi dell'autorità. Tex nacque nel 1948 più come esperimento artigianale che come fumetto destinato a divenire un fenomeno editoriale, oggetto negli anni seguenti anche di indagini sociologiche e tesi di laurea e che dopo sessant'anni ancora viene venduto in tutte le edicole. Venne ideato da Gian Luigi Bonelli e Aurelio Galleppini come fumetto di "sostegno" all'altro personaggio a cui stavano lavorando all'epoca, Occhio Cupo, una classica storia di cappa e spada. Nei primi numeri del fumetto l'aspetto fisico di Tex riprende molte caratteristiche dal personaggio di Occhio Cupo: i jeans così News stretti da sembrare una calzamaglia, gli stivali flosci e la camicia a frange. Quando, contrariamente a tutte le previsioni, Occhio Cupo venne dimenticato e fu Tex a riscuotere successo, queste caratteristiche vennero abbandonate in favore dell'aspetto attuale del personaggio. Tex è in realtà il secondo personaggio western ideato da Gian Luigi Bonelli. Il primo, risalente al 1947, fu Il Giustiziere del West, che uscì nelle edicole in un periodo caratterizzato dal grande successo di altre pubblicazioni dello stesso genere, quali Il grande Blek e Capitan Miki del trio EsseGesse. Anticipando il revisionismo storico statunitense, Tex è il primo personaggio dei fumetti ad offrire un diverso punto di vista sui nativi americani dell'epopea Western, che non appaiono più come macchiette stereotipate di selvaggi, ma come popoli dotati d'una evoluta e radicata cultura. Il nome del ranger fu ispirato dall'insegna di un negozio milanese, "Tex Moda". Il cognome avrebbe dovuto essere "Killer", ma fu stemperato in Willer poco prima di andare in stampa per non sfidare le ire dei censori. Continua nel prossimo numero ..... 16 maggio 2012 28 N. 189 NOTIZIE DAL CANILE News ADOZIONI URGENTI Calzetta, cosa vorrai dirci? Lei è triste, lei ha bisogno di una persona accanto. Lei che non è riuscita a mentire, nemmeno quell'unica volta in cui è uscita dal box per le foto. L'unica volta in cui ha visto il cielo senza sbarre, ha annusato l'erba ed ha provato una carezza sul suo corpicino. Non è riuscita a mentire di essere felice, i suoi occhi sono rimasti spenti.. ormai non crede più in niente. E' una dolcissima cagnolina, va al guinzaglio è di taglia media contenuta, discreta e bellissima. Ma Calzetta è un cane nero. Un cane che nessuno vuole per via del colore, il suo pelo è lungo e nessuno si prenderebbe mai la "responsabilità" di spazzolarglielo. Ho bisogno di aiuto per farla uscire, ho bisogno di una persona che diventi la sua casa, il suo rifugio, la sua guida ed il suo amore. SI trova vicino Roma ma per amorevole adozione la portiamo in tutto il centro e nord Italia previo controlli pre affido Per info e adozione Stefania 333.2676595 [email protected] Francesca 338.2531016 [email protected] 16 maggio 2012 29 N. 189 RETROSCENA Spettacolo & Cultura NUMBER 23 C osa succede a un uomo comune, con una vita soddisfacente e del tutto normale, quando a un tratto si imbatte in un libro intitolato “The number 23” che racconta di un detective la cui vita è ossessivamente regolata dal numero 23 e che finisce per diventare un assassino? Scatta un processo di progressiva identificazione, che si traduce in un’ossessione per il numero 23 e tutte le sue apparentemente casuali ripetizioni che regolano la vita reale. Inutile dire che l’intera esistenza del protagonista viene inghiottita in un gorgo di eventi e di paranoie che lo porteranno a progettare azioni assolutamente nefande, con possibili colpi di scena clamorosi... Il film di Joel Schumacher (“Un giorno di ordinaria follia”, “Il cliente”, “8mm - Delitto a luci rosse”, “Il Fantasma dell’opera”) ha dei buoni propositi: utilizzare la genesi di un’ossessione nella mente di un uomo comune per vedere come lentamente prende a trasformare ogni istante della sua vita reale, in un complesso di intrecci realtà/fantasia che vuole coinvolgere lo spettatore. Purtroppo, l’obiettivo resta solo un bell’intento programmatico e non decolla. Nonostante la sempre più innegabile bravura di Jim Carrey in ruoli drammatici (solo in America, non è ben chiaro perché, la critica continua a non ammetterne il valore...) e il valido cast in cui figurano in una buona prova anche Virginia Madsen e Danny Huston, il film si perde in una sceneggiatura che dopo una partenza tutto sommato convincente si avviluppa su se stessa mancando l’obiettivo di introdurre degli sviluppi originali e realmente coinvolgenti all’azione narrativa. Risultato: il thriller alla fine resta privo di quella drammaticità a cui lo spettatore viene preparato e l’indagine psicologica si arresta in una serie di reiterazioni che non vanno oltre i luoghi comuni delle fissazioni ossessive. Peccato, un’occasione mancata. http://www.film.it News 16 maggio 2012 30 N. 189 L’ANGOLO DEL LIBRO News LA FATTORIA DEGLI ANIMALI G li animali della Fattoria Padronale (Manor Farm in lingua originale), maltrattati e sfruttati dal fattore Jones, vengono a conoscenza del sogno del Vecchio Maggiore, un vecchio e saggio verro. Il sogno parla di un tempo in cui gli animali saranno i liberi artefici del proprio destino, senza l'interferenza e lo sfruttamento dell'uomo. Il Vecchio Maggiore muore, ma il suo sogno è tenuto in vita dai maiali Napoleon e Palla di Neve. Una notte, spinti dalla rabbia e dalla fame, gli animali, guidati dai due maiali, si ribellano e cacciano dalla fattoria il fattore Jones e sua moglie. Gli animali cambiano il nome della fattoria, che diventa la fattoria degli animali, e creano sette comandamenti, ispirati al sogno del Vecchio Maggiore, ai quali decidono di obbedire. I comandamenti sono (tra parentesi le frasi aggiunte successivamente dai maiali per giustificare le loro azioni): Qualunque cosa cammini su due zampe è un nemico. Qualunque cosa cammini su quattro zampe o abbia le ali è un amico. Nessun animale deve indossare vestiti. Nessun animale deve dormire in un letto. (con le lenzuola) Nessun animale deve bere alcol. (in eccesso) Nessun animale deve uccidere un altro animale. (senza motivo) Tutti gli animali sono uguali. (ma alcuni sono più uguali degli altri) Napoleon si prende cura dell'educazione di alcuni cuccioli di cane, isolandoli dagli altri animali. Essi costituiranno la sua polizia segreta. Nascono dei conflitti tra Napoleon e Palla di Neve (Palla di Neve vorrebbe estendere la rivoluzione anche alle altre fattorie, mentre Napoleon è contrario), e diventa ovvio che Napoleon ambisce a governare da solo. Intanto gli animali faticano insieme, prendendo ispirazione dai titanici sforzi del cavallo Gondrano (Boxer), il cui motto è: Devo lavorare più duramente. Essi trovano lo studio molto difficile, e la maggior parte di loro lo abbandona. Jones, aiutato dalle fattorie vicine, cerca di riprendersi la fattoria, ma viene sconfitto nella Battaglia del Chiuso delle Vacche (battaglia di Cowshed), guidata da Palla di Neve. Il conflitto finale tra Napoleon e Palla di Neve si ha quando Palla di Neve convince gli animali della necessità di costruire un mulino a vento che fornisca elettricità alla fattoria. Napoleon lo accusa di aver tradito la rivoluzione e con l'aiuto della sua polizia segreta lo costringe alla fuga. Una volta assunto il totale controllo della fattoria, Napoleon si dimostra un capo ancor più crudele del signor Jones. Inizia la costruzione del mulino, che viene presentato come un'idea di Napoleon. Arriva una tempesta che distrugge il mulino, ma Clarinetto (Squealer), propagandista di Napoleon, fa credere agli animali che si sia trattato di un sabotaggio operato da Palla di Neve. I Sette Comandamenti vengono riscritti (vedi parti tra parentesi) e poi eliminati ad uno ad uno. Alla fine rimane solo una frase, che afferma: Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri. Napoleon e gli altri maiali iniziano a commerciare con gli umani, assumendone sempre più gli atteggiamenti e i comportamenti che tanto avevano disprezzato e condannato al tempo della rivoluzione. Vendono del legname a Frederick, uno dei fattori confinanti, ma questo li paga con denaro falso e poi attacca la fattoria. Gli animali riescono a sconfig- gere Frederick e i suoi uomini, ma subiscono moltissime perdite. Intanto i maiali diventano sempre più corrotti e simili agli uomini. Il romanzo termina con Napoleon e i suoi scagnozzi che giocano a carte con gli altri fattori nella casa di Jones; durante un brindisi Napoleon si discosta da tutti gli ideali della rivoluzione, di fatto condannandoli. Quando poi scoppia un litigio a causa delle carte, gli animali ormai denutriti che guardano sconvolti la scena dalla finestra, non riescono più a distinguere gli uomini dai maiali. Il sogno del Vecchio Maggiore si è trasformato in un incubo. 16 maggio 2012 31 N. 189 A SCUOLA DI CUCINA News Girelle con gocce di cioccolato uvetta e crema pasticcera Ingredienti: per l'impasto di circa 24-26 girelle Burro 50 gr Farina 500 gr Latte 300 ml Lievito di birra 25 gr Limoni la scorza grattugiata di 1 Sale 7 gr Zucchero 70 gr per il ripieno di uvetta Uvetta sultanina 200 gr Crema pasticcera 250 ml per il ripieno di cioccolato Cioccolato gocce 100 gr Latte per spennellare q.b. ■ PREPARAZIONE Preparate l’impasto delle girelle sbriciolando e sciogliendo il lievito di birra in mezza tazza di latte tiepido e due cucchiaini di zucchero; mescolate e lasciate riposare qualche minuto. Fate intiepidire il resto del latte e, mescolando, scioglietevi lo zucchero, aggiungete il burro fuso, la scorza grattugiata del limone e il sale. Trascorso qualche minuto, quando vedrete affiorare della schiuma sulla superficie del composto di lievito, versatelo, assieme alla farina, in un robot e aggiungete il composto di latte mischiato al resto degli altri ingredienti . Con il gancio del robot impastate per bene il tutto fino ad ottenere un composto liscio, elastico ed omogeneo (8-10 minuti). Mettete l’impasto ottenuto in una ciotola capiente, coprite con un canovaccio pulito e lasciate lievitare in un luogo tiepido e privo di correnti d’aria, fino al raddoppiamento del volume (almeno 2 ore). Nel frattempo preparate la crema pasticcera (guarda la ricetta cliccando qui). Quando l’impasto sarà lievitato, dividetelo a metà e stendetelo su di un foglio di carta forno, formando un rettangolo dello spessore di circa 5 mm. Spalmate uno dei 2 rettangoli di pasta con la crema pasticcera ormai tiepida, quindi cospargetela con l’uvetta precedentemente ammollata e strizzata. Arrotolate la preparazione cominciando dal lato più lungo fino ad ottenere un rotolo che lascerete lievitare fino a raddoppiare il volume . Fate la stessa cosa con l’altro rettangolo di impasto che prima però spennellerete con del latte tiepido, cospargerete con abbondanti gocce di cioccolato e arrotolerete . Quando tutti e due i rotoli avranno raddoppiato il loro volume , tagliateli a fette dello spessore di circa 2,5 cm, servendovi di un coltello o di un robusto filo da cucito (o da pesca) e poneteli su di una teglia foderata con carta forno a lievitare per un’altra mezz’ora. Quando le girelle saranno belle gonfie, infornatele in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti. Una volta sfornate, fatele raffreddare e, se volete, cospargetele con dello zucchero a velo vanigliato.