09-2006-marocco
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09-2006-marocco
La redazione Il Sostegno On-Line del Progetto Prevenzione dell’abbandono minorile, sviluppo della salute e promozione dell’inclusione socio-educativa per bambini disabili a Rabat -Marocco Newsletter di aggiornamento sul progetto di Amici dei Bambini e OVCI in Marocco…e non solo Marhaba Bicum ovvero “siate i benvenuti tra numero 8 e 9 – Agosto e Settembre 2006 Ovvero siate i benvenuti tra noi Se l’idea riscontra il Suo interesse e desiderasse noi”. Eccovi un nuovo numero dell’anno aderire a questa iniziativa è necessario che entra direttamente nelle vostre case per elettronica 2006, dalla nostra redazione estera, che tenervi aggiornati su quanto si sta facendo in loco anche grazie al vostro aiuto e sostegno. Ricordiamo ancora che Marhaba Bicum potrà arrivarvi comodamente a casa, sul vostro computer, se semplicemente vorrete segnalarci il vostro indirizzo e-mail; se comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta basta inviarci un ufficio: [email protected] notiziario. La newsletter è comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate al progetto “Centro Lalla Meriem”. messaggio all’indirizzo sottostante e verrete cancellati dal nostro indirizzario generale. Sommario 1. 2. 3. 4. 5. nostro affinché possa ricevere i prossimi numeri del invece ricevete il notiziario ma non lo desiderate, del L’Africa vicina Il Centro Lalla Meriem Il servizio multidisciplinare per bambini disabili Il Complesso Sidi Bernoussi I nostri amici 1. L’Africa vicina La festa della gioventú in Marocco Ogni anno il 21 agosto il Marocco celebra la festa della gioventù, e cosi tutto il Marocco si impegna per questa manifestazione cosi interessante sia per il re che per i marocchini. La festa della gioventú celebra il compleanno del re Mohammed VI , nato nel 21 agosto 1963 a Rabat. Il popolo marocchino organizza delle feste allo scopo di sottolineare la loro relazione e devozione con il re. Dall’altra parte questa è l’occasione per il Re di fare delle attività sociali e politiche per esempio: liberare dei prigionieri, premiare delle personalità politiche (ministeri,ambasciatori…) ma soprattutto il 21 agosto il re fa un discorso al suo popolo per rafforzare i legami. Quest’anno il Re ha rispettato le vicende della guerra contro Libano e percio ha dichiarato di non fare tante manifestazioni e tante feste nelle regioni del Marocco. Fatima Zahra Operatrice SAD Conferenza Nazionale sul “Bambino Disabile” Sotto la Presidenza d’Onore di Sua Altezza Reale Principessa Lalla Amina, l’associazione Amici dei Bambini ha organizzato in partenariato con il Comitato Provinciale della Ligue Marocaine per la protezione dell’infanzia di Rabat-Salé e l’associazione italiana « OVCI -la Nostra- Famiglia », il 21 ed il 22 Settembre 2006 a Rabat, una conferenza nazionale sul tema « Il Bambino disabile : una presa in carico globale per la prevenzione dell’abbandono ». La conferenza è stata organizzata in occasione della fine del progetto finanziato dall’Unione Europea e con la partecipazione della Regione Lombardia. Le giornate di studio della Conferenza Nazionale “il bambino disabile: una presa in carico globale per la prevenzione all’abbandono” hanno visto la partecipazione di educatori, di professionisti, di ricercatori, di universitari e di esperti, rappresentanti dei diversi settori sociali. I lavori di questa conferenza hanno riguardato in particolare lo studio e l’analisi della problematica dei bambini disabili ed abbandonati in Marocco, i meccanismi della loro assistenza medica, lo scambio di esperienze in materia di riabilitazione funzionale e l’integrazione sociale attraverso la riabilitazione, l’istruzione, la formazione professionale e le attività sportive e socio culturali. Al termine dei lavori sono state raccolte una serie di raccomandazioni e proposte in grado di rafforzare maggiormente le azioni di prevenzione dell’abbandono e di sostegno alle persone con disabilità. Questa conferenza s’iscrive nell’ambito della promozione dei diritti delle persone con disabilità e ha come obiettivo, da un lato la presentazione dei risultati del progetto relativo alla “Prevenzione dell’abbandono infantile, lo sviluppo di un sistema sanitario sostenibile ed alla promozione dell’integrazione socio-educativa dei bambini disabili “, e dall’altro la realizzazione di un servizio di presa in carico adeguato, offerto ad un gruppo di beneficiari specifici nei diversi quartieri svantaggiati dei Comuni di Rabat-Salé. Il progetto realizzato con le Associazioni italiane fa seguito al « Progetto pilota per uno sviluppo integrale dell’infanzia a Rabat » finanziato dal Ministero degli Affari Esteri Italiano, realizzato tra il 2000-2003 a favore dei bambini abbandonati disabili del centro Lalla Meriem , nel quadro di un partenariato strategico in materia di protezione dei diritti dei bambini con disabilità in modo da garantire un intervento che soddisfi tutte le necessità dei bambini. 2. Il Centro Lalla Meriem Un incontro speciale: un sostegno a 100 gradi! Mercoledì scorso, C., un bambino di 4 anni ospite del Centro Lalla Meriem di Rabat, ha ricevuto una visita inaspettata. Nella sua classe, la Maison Verte, é giunta in mattinata una piccola delegazione di italiani, guidati dalla nostra rappresentante in Marocco. Alcuni volevano vedere il Centro Lalla Meriem e il lavoro svolto in questi anni da Amici dei Bambini; il signor B., invece, era giunto qui, dopo un lungo viaggio in automobile da Milano, apposta per incontrare il piccolo C. B. é di nazionalità marocchina e grazie ad Amici dei Bambini sostiene il piccolo da alcuni anni: come ogni estate, é tornato in Marocco per visitare parenti e amici dopo i mesi di lavoro passati in Italia, ma questa volta ha voluto incontrare per primo C. Anche per la nostra sede era la prima volta che un sostenitore esprimeva il desiderio e la possibilità di visitare un bambino dell’Istituto: l’appuntamento era al cancello del centro, alle 11. Il signor B. era riconoscibile a distanza, carico com’era di pacchetti pieni di puzzle, giocattoli e vestiti, per C. e per i suoi compagni di istituto. La visita é iniziata naturalmente con le presentazioni alla direttrice dell’istituto che ha spiegato il funzionamento della struttura e la suddivisione dei bambini in piccole casette. Quando B. é entrato nella Maison Verte (casa verde), C. stava dipingendo un albero di frutta sul vetro della finestra, seguito con attenzione dai volontari bergamaschi in servizio quel giorno nella casetta. Dopo un primo momento di dubbio del bimbo di fronte a quell’uomo sconosciuto carico di doni, C. ha curiosato nei pacchi, scartandoli e con grandi sorrisi ha immediatamente disposto tutti i doni sul tavolo, circondato dagli altri bambini : una festa di compleanno inaspettata! Il signor B. parla il darija, la lingua marocchina che C. conosce ed é stato facile per loro comunicare: é nata un’intesa immediata e prima di uscire dal centro, terminata la visita, il signor B. é voluto tornare alla Maison Verte a salutare il bambino. Dopo questa prima visita il signore B. è tornato altre due volte. Da quel giorno, C. sa che esiste davvero una persona in Italia che lo sostiene: l’ha persino conosciuta! E ogni volta che passiamo in quella casetta ci chiedono tutti come sta il “papà” di C. e se torna presto a trovarli. Noi siamo sicuri che ogni volta che B. verrà in Marocco tornerà a trovare questi bambini…. Marta Viano Volontaria in formazione Estate speciale: volontari italiani al Centro Lalla Meriem Dal 2 all’11 agosto un gruppo di 7 giovani provenienti da Bergamo, ha collaborato con il Centro Lalla Meriem grazie al supporto di Amici dei Bambini. Si tratta di alcuni volontari giunti in Marocco per un campo di lavoro, nato dalla collaborazione tra l’Associazione di Bergamo “Comunità Ruah” e l’Ai.Bi. Al termine di due settimane presso il Centro e le piccole maisons (casette), a contatto con i bambini che sostenete dall’Italia, con le tate e gli educatori marocchini del Centro, abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontarci la loro esperienza; ecco cosa hanno scritto: “L’obiettivo principale della nostra presenza era quella di proporre le attività d’animazione ai bambini del centro. Ci siamo inseriti nel programma di agosto già strutturato dagli educatori del centro. Il lavoro é stato facilitato dalla presenza di Azzedine, responsabile del gruppo (marocchino residente in Italia), che ha reso possibile la comunicazione, sia con il personale che con i bambini ed ha supervisionato il lavoro all’interno dei gruppi. Quando si é reso necessario abbiamo anche aiutato ad allattare i bebè. Normalmente, durante la mattinata le attività proposte erano di tipo manuale (pittura su stoffa, costruzione di giochi e strumenti musicali con materiale di riciclo), svolte a turno da ogni maison. Nel pomeriggio ogni coppia di animatori era abbinata alla stessa maison per tutte le 2 settimane proponendo giochi ogni volta diversi: dalla pasta di sale e pasta da modellare, alle creazioni con pezzi di mais soffiato, dal disegno con pastelli e pennarelli al laboratorio con materiali di riciclo. I bagni in piscina e le uscite al mare hanno creato un clima sereno e festoso tra i bambini, rompendo la routine quotidiana, così come la nostra iniziativa di uscire spesso in giardino e stare semplicemente in loro compagnia che ha permesso di costruire un rapporto emotivo e di guadagnare la fiducia dei bambini: questo lo abbiamo notato dopo qualche giorno quando, al nostro arrivo al Centro, trovavamo i bambini ad aspettarci ansiosi. Nelle attività pomeridiane abbiamo collaborato con il gruppo di ragazzi/e dell’Associazione marocchina, Caravane Sans Frontières – un’associazione di giovani marocchini che da tempo svolge animazione per i bambini presso il Centro. Per la realizzazione delle nostre attività abbiamo portato dall’Italia materiale didattico (lasciato in gestione ad Ai.Bi.) e per la cura dei bambini (pastiglie per biberon e montature per occhiali). Con il grande gioco e la merenda finale di congedo dai bambini e dal Centro, abbiamo colto l’affetto dei piccoli e la gratitudine del personale nei nostri confronti: ci é stato rinnovato l’invito per l’anno prossimo. Anche noi siamo molto felici di aver conosciuto questi piccoli amici ed auguriamo a ognuno di loro un futuro sereno e pieno di affetto. Ai.Bi. spera di diffondere quest’esperienza verso altri giovani desiderosi di impegnare il proprio tempo a favore dei bambini abbandonati, ovunque essi si trovino, consapevoli che i bisogni sono gli stessi in qualsiasi istituto e nel cuore di ogni bambino o adolescente che viva lì dentro. 3. Il servizio multidisciplinare per bambini disabili Un amore nato a distanza… Ogni anno dopo poche settimane dal rientro a lavoro, molti di noi iniziano a fantasticare sulle vacanze estive dell’estate seguente, non importa se ancora lontana. Si immaginano i Paesi, nei week end si parla con gli amici delle rispettive vacanze e ci si propone di visitare quei luoghi raccontati dagli altri. Qualcuno quest’anno non ha pensato ad un luogo per progettare le proprie vacanze, ma ad una persona pur conoscendola da poco: una coppia di Milano sostiene a distanza un bambino disabile di Salé e ha deciso di venire a trovare. Colgono l’occasione anche di conoscerne il paese, facendo un bel tour dai monti dell’Atlante alle rive ventose e calde dell’Atlantico, nelle pianure coltivate del Nord fino alle dune sabbiose del deserto del Sahara, insomma per scoprire un Paese splendido e raccogliere immagini che compariranno subito nella loro memoria ogni volta che scriveranno al piccolo Anwar. E cosi finalmente protagonisti di uno “AMORE” si dei è nostri potuto incontrare realmente con la famiglia che lo sostiene. Il loro viaggio si è concluso con quest’incontro, che rimarrà sempre uno dei ricordi piu belli. Mercoledì 6 settembre ci siamo dati appuntamento al Centro Lalla Meriem e siamo partiti alla volta di Salé per visitare la nostra antenna e conoscere il personale che costantemente lavora con Anwar. Ci ha accompagnato Zakia, la nostra coordinatrice di progetto, elemento chiave ed essenziale per la relazione con la famiglia. Marco e Roberta sono stati molto contenti. Dopo la visita al nostro centro di Sale, siamo andati a casa del piccolo Anwar….C’era un’emozione forte!! Il papa è rimasto a casa in ferie dal lavoro per conoscere Roberta e Marco….Anwar ogni giorno chiedeva alla mamma quando arrivavano Roberta e Marco….La mattina della loro visita si è svegliato alle 6 e affacciandosi alla finestra ha chiesto: “Ma quando arrivano?!?” Al nostra arrivo la famiglia ci stava aspettando in strada….C’era tanta emozione!!! Ci siamo accomodati nel salone marocchino e guardandoci attorno abbiamo visto la foto di Marco e Roberta incorniciata e appesa accanto al Corano…. Abbiamo bevuto un buon thé alla menta e chiacchierato… Roberta e Marco hanno portato dei pensieri a Anwar, al fratellino e anche alla mamma che in ricambio li ha riempiti di dolci marocchini!! Per concludere la giornata abbiamo fatto conoscere il Centro Lalla Meriem ai nostri due amici italiani dato che sono sostenitori dal 2002. Sono rimasti molto colpiti nel vedere il numero di bambini abbandonati piccoli…. Roberta e Marco sono partiti motivati e felici della giornata trascorsa con noi e i nostri bambini…. Questo ci insegna che la storia che nasce tra il sostenitore e il bambino è una vera storia d’amore, che deve essere coltivata e nutrita. Una volta una mamma ci ha detto “E’ bellissimo sapere che qualcuno pensa al mio bambino disabile, è bellissimo sapere che l’amore e l’appoggio del sostenitore va al di là del suo handicap”!! Elena Magoni Volontaria Espatriata 4. Il complesso Sidi Bernoussi In colonia sulle montagne Fin dall’inizio della collaborazione tra Amici dei Bambini e il Centro Sidi Bernoussi di Casablanca si é immediatamente creato un ottimo rapporto con il direttore del centro, M. Said, una persona molto carismatica ed energica, che ha manifestato una sensibilità non comune verso le tematiche dell’assistenza psicologica dei bambini abbandonati ospitati presso la sua struttura. Grazie ai sostenitori a distanza dei bambini ospitati presso il Centro, Amici dei Bambini ha potuto contribuire alla realizzazione delle colonie estive sulle montagne del Rif, nel Nord del Marocco e la settimana scorsa siamo andati a visitarle: vincendo le nostre resistenze iniziali, i nostri ospiti ci hanno convinti a trattenerci due giorni, dormendo in una stanza accanto a quella degli orfani. Avremmo fatto 1000 KM in due giorni, abbiamo dormito in letti sfatti e già usati chissà quante volte, ma ne è valsa davvero la pena: sono stati due giorni indimenticabili che vogliamo raccontarvi. Le colonie estive sono ospitate presso strutture cosi dette “CASE DELLO STUDENTE” che durante l’anno scolastico ospitano i giovani liceali e delle scuole secondarie della regione. Il Ministero della Gioventù le mette a disposizione dei grandi complessi che ospitano i bambini abbandonati, per organizzare delle colonie estive e permetter loro di beneficiare dell’ambiente della montagna e dintorni per qualche settimana l’anno. Il programma previsto per giovedì era un’escursione in una località turistica invernale, Ifrane, dove li abbiamo raggiunti mentre entravano in piscina. I ragazzi più grandi si ricordavano perfettamente di Elena, la volontaria di Amici dei Bambini che a maggio aveva portato la magia e il gioco nell’Istituto: una giornata speciale, chiamata “Abracadabra”, quando tutti i bambini del mondo con Ai.Bi. fanno un incantesimo per cancellare l’abbandono dalla vita dei bambini dentro gli istituti. L’hanno riconosciuta, mentre si avvicinava con altri due volontari di Ai.Bi. chiamandola per nome: sicuramente un premio dopo tanti mesi di lavoro. Una nuotata in estate può sembrare la normale attività estiva, ma come ci dice il direttore, i prezzi della piscina comunale di Casablanca sono dei tutto inaccessibili per l’Istituto: i ragazzi hanno imparato a nuotare in colonia oppure nell’oceano, le rare volte che si é potuto portarli. Impossibile fotografarli ai bordi della vasca affollata, senza correre il rischio di esser trascinati in acqua nell’euforia generale. Tornati alla colonia ci aspetta un delizioso pranzo marocchino: pollo stufato con patate e olive verdi, unito alle immancabili spezie che lo rendono inimitabile. Non c’é dubbio che oggi sia un giorno di festa, e la delegazione di Ai.Bi. in rappresentanza dei sostenitori italiani, é la festeggiata! Naturalmente si mangia secondo la tradizione, con una posata ci si serve tutti dal piatto in mezzo al tavolo, un vero pranzo comunitario. Dopo la siesta, li aspetta una sorpresa: i ragazzi assisteranno all’allenamento della squadra di calcio RAJA, serie A, di Casablanca – i loro idoli!!! Grazie ad un contatto di un educatore, ex giornalista sportivo, partecipiamo tutti a quest’attività davvero fuori dalla norma, ma i ragazzi hanno la fortuna di raggiungere il campo dove i loro beniamini si allenano, con il pullman della squadra!! Una vera giornata da campioni, per dei grandi tifosi, che appena hanno saputo la nostra provenienza ci hanno sorriso dicendo: “Italiens? CHAMPIONS DU MONDE!!” (cioé:Italiani? CAMPIONI DEL MONDO!!) e di seguito a snocciolare la formazione della Nazionale Italiana. Vedere i loro occhi che brillano, il bisbiglio incessante, i commenti come veri cronisti e infine l’invasione del campo per provare l’ebbrezza di una giornata da “campioni” sono immagini che ci hanno dato un entusiasmo ancor maggiore di poter realizzare altri sogni e desideri che questi ragazzi non sanno esprimere a parole, ma puoi leggere nei loro gesti: desiderio di affetto, di attenzione particolare, di modelli adulti di successo da seguire, da imitare e da cui essere riconosciuti e sostenuti. Dopo una notte tra le mura della colonia – istituto, una dormita un po’ scomoda in letti forse già usati, lavati in fretta con acqua gelida, partiamo per la seconda sede delle colonie: Chefchaouen, andiamo a incontrare i “piccoli”. Chefchaouen è una cittadina turistica e molto pittoresca sulle montagne del Rif, poco a Sud di Tangeri e a piu di 500 km da Rabat (li conteremo uno ad uno al ritorno). I bambini sono ospitati presso una bellissima struttura nella piazza centrale della cittadina, su cui affacciano numerosi locali per turisti e villeggianti, la Kasbah, la moschea e il minareto. Il difetto della mancanza di spazi verdi a disposizione della struttura, obbliga i bambini a passare molte ore all’interno e ad uscire, solo per visitare le moschee, il venerdì, appunto il giorno in cui siamo venuti in visita. L’ospitalità marocchina si é dimostrata meritatamente celebre: per il nostro arrivo era stata organizzata una simulazione del rito di circoncisione rituale previsto dalla religione islamica per i bambini maschi; ed ha inizio con l’offerta di doni e cibi ad Allah, l’intonazione di canti, musiche e danze, in cui veniamo coinvolti, insieme ai bambini che guardano, seduti intorno al tavolo del rituale intimiditi, ma poi travolti dal ritmo dei tamburi suonati dagli animatori e dal volteggiare delle nutrici avvolte nei veli, si lanciano nei girotondi e nelle danze. Uno spettacolo davvero sorprendente, impossibile resistere; talvolta siamo riusciti a conversare con i bambini in darija, il dialetto arabo parlato in Marocco, con grande entusiasmo e stupore dei bambini che non aspettavano altro che un adulto che li ascoltasse, li applaudisse, li consolasse, quando i compagni facevano loro i dispetti. La giornata non poteva che concludersi in bellezza: una parata per le vie di Chefchaouen, tra le resse di turisti che si sono accodati al nostro corteo, al ritmo della musica e dei canti intonati dai bambini e dalle donne. In serata, con grande dispiacere, abbiamo dovuto lasciare i bambini: siamo partiti con l’immagine dei loro sorrisi, felici ed eccitati di essere finalmente osservati, applauditi e aver suscitato la curiosità di tante persone, che normalmente non sanno nemmeno che esistano dietro le porte degli istituti. E speriamo di aver trasmesso anche a voi qualcuna delle emozioni che i bambini ci hanno regalato. Marta Viano Volontaria in formazione 6. I nostri amici In Marocco per imparare ad aiutare i bambini Prima di inviare una persona a svolgere il ruolo di volontario espatriato presso una sede estera, Amici dei Bambini chiede ai candidati di risiedere per un periodo di tempo di circa é mesi presso una sede all’estero, per imparare sul campo quali sono i compiti del volontario e per capire quanto la motivazione dell’associazione e quella del candidato siano simili e coincidenti. Cosi lo scorso 2 agosto mentre la metà degli italiani si dirigeva verso luoghi di vacanza, godendosi finalmente un riposo dal lavoro, alcuni giovani volontari in formazione partivano per le destinazioni di formazione all’estero: io ero fra questi e sono giunta a Rabat, Marocco. Sono stata accolta dalle volontarie in sede e dai 6 ragazzi giunti da Bergamo per svolgere il loro campo di lavoro (vedi altro articolo di questo numero - ”campo di lavoro”), mentre come gli uffici italiani, anche gli uffici marocchini si erano svuotati e tutto il personale era partito per le vacanze. Non i bambini però.... per loro non ci sono ferie, non ci sono vacanze, solo giornate più lunghe, il sole cocente da cui ripararsi nel giardino, meno lettere che arrivano per loro dai sostenitori. Per questo é stato organizzato un campo di lavoro, per questo sono stata inviata qui: il lavoro di Ai.Bi. a favore dei bambini abbandonati non si ferma mai e si puo imparare in qualsiasi giorno dell’anno! Dal mio arrivo ho potuto fare esperienze sul campo, visitando le colonie estive organizzate dal centro Sidi Bernoussi, nostro partner di Casablanca, negli istituti, ad esempio a Meknes nell’istituto tristemente segregato al III piano di un ospedale pubblico; in ufficio seguendo i passaggi del sostegno a distanza, della costruzione e applicazione di progetti a favore dei bambini abbandonati, promosse da Ai.Bi. in Marocco in tanti anni di presenza sul Paese. Ognuna di queste attività, sebbene molto diversa e diversamente coinvolgente, mi ha fatto comprendere quanti e quali sono i passi per far abbracciare ad un bambino abbandonato la sua famiglia d’adozione, che gli possa offrire l’amore il sostegno e la serenità che nessuna struttura e nessun volenteroso dipendente potrebbe mai dargli. Vi posso assicurare che la strada per arrivare a quest’obiettivo è molto lunga, costellata di persone che difendono pratiche burocratiche, strutture assistenziali, posti di lavoro, senza nemmeno chiedersi quale sia il desiderio più grande e la priorità del bambino di cui dicono di prendersi cura: avere una mamma e un papà. Il lavoro è difficile, i successi alterni, come in ogni causa per cui valga la pena impegnarsi in prima persona, con impegno e costanza: Amici dei bambini lo fa da molti anni e spero di poter aiutare anch’io tutti loro a questo sforzo comune. Forse in Marocco, forse in un altro luogo dove i bambini abbandonati aspettano che i loro desideri si avverino…… so che avrò ancora molte opportunità di imparare ad aiutare i bambini. Marta Viano Volontaria in formazione La redazione di “Amici dei Bambini” in Marocco: Elena Magoni e Flore Dionmian (volontarie espatriate di Amici dei Bambini) Alessandra Braghini (volontaria espatriata di OVCI – la Nostra Famiglia) Marta Viano (volontaria in formazione) Fatima Zahra Bouzghi (operatrice Sad)