La redazione Il Sostegno On-Line del Progetto Prevenzione
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La redazione Il Sostegno On-Line del Progetto Prevenzione dell’abbandono minorile, sviluppo della salute e promozione dell’inclusione socio-educativa per bambini disabili a Rabat -Marocco numero 4 – Aprile 2006 Ovvero siate i benvenuti tra noi Newsletter di aggiornamento sul progetto di Amici dei Bambini e OVCI in Marocco…e non solo Marhaba Bicum ovvero siate i benvenuti tra Se l’idea riscontra il Suo interesse e desiderasse noi. Eccovi un nuovo numero dell’anno aderire a questa iniziativa è necessario che entra direttamente nelle vostre case per elettronica 2006, dalla nostra redazione estera, che tenervi aggiornati su quanto si sta facendo in loco anche grazie al vostro aiuto e sostegno. Ricordiamo ancora che Marhaba Bicum potrà arrivarvi comodamente a casa, sul vostro computer, se semplicemente vorrete segnalarci il vostro indirizzo e-mail; se comunichi la Sua e-mail all’indirizzo di posta del nostro ufficio: [email protected] affinché possa ricevere i prossimi numeri del notiziario. La newsletter è comunque disponibile anche sul sito Internet di Amici dei Bambini, all’indirizzo www.aibi.it nelle pagine dedicate al progetto “Centro Lalla Meriem”. invece ricevete il notiziario ma non lo desiderate, basta inviarci un messaggio all’indirizzo sottostante e verrete cancellati dal nostro indirizzario generale. Sommario 1. 2. 3. 4. 5. “Amore” a Rabat Una giornata di formazione per le famiglie sulla disabilità Ciao Mouna! Le famiglie incontrano lo psicologo Arrivederci Marocco! 1 1. “Amore” a Rabat Questo mese abbiamo ricevuto una visita davvero speciale. Una troupe del programma di Raffaella Carra' “Amore” è arrivata a Rabat per filmare i bambini beneficiari del progetto di sostegno a distanza promosso all’interno della trasmissione. Indovinate un po’ chi era l’inviato speciale? L’attore Beppe Fiorello!!! Una folla di bambini in festa gli ha dato il benvenuto al centro Lalla Meriem, che accoglie circa 160 bambini, abbandonati e disabili. E’ stata una domenica di festa, con canti, balli e giochi che hanno commosso l'attore siciliano. E' stato particolarmente toccante l'incontro con Walid, bambino abbandonato di 6 anni che vive al centro dal 2003: il bambino e Beppe Fiorello hanno subito fatto amicizia, tanto che Walid lo ha coinvolto nei suoi giochi, spingendo l'attore sull'altalena e disegnando insieme a lui. Le riprese sono proseguite il giorno successivo sempre al centro Lalla Meriem. Beppe Fiorello ha conosciuto un altro bambino abbandonato del Centro, Youssef, 11 anni, che vive li' dalla nascita. Malgrado sia un bambino grande in un centro per bambini da 0 a 6 anni, Youssef resta al Lalla Meriem per un problema di salute, una forma di asma: questo problema ha fatto si' che nessun altro istituto lo accogliesse. Anche per Youssef e' stata una giornata bellissima, piena di giochi e novità, rispetto a una quotidianità sempre uguale, e soprattutto senza una famiglia. La troupe ha poi lasciato Rabat e si è diretta a Salé per incontrare uno dei bambini del nostro progetto, dove li attendeva Anwar, un bambino di 7 anni, già beneficiario del nostro servizio da circa un mese. Qui ha incontrato Beppe Fiorello, che è rimasto con lui per tutto il tempo della seduta e per giocare insieme. La giornata è proseguita a casa del bambino, dove lo attendevano la mamma, il papà e il fratellino, il piccolo Tarek. Anwar è un bambino coraggioso, con tanta voglia di fare e molto entusiasmo, circondato dall'affetto della sua famiglia che lo sostiene ogni momento della giornata. 2 Walid, Youssef e Anwar sono bambini che, tramite Amici dei Bambini, sono sostenuti da alcune famiglie italiane. I filmati girati in Marocco sono andati in onda nelle due puntate di “Amore”. Nella serata dell’8 aprile abbiamo potuto conoscere i sostenitori di Walid e Youssef. Si tratta di due famiglie adottive - i signori Ranzani e i signori Carretta - che hanno tra l'altro adottato anni fa - quando le adozioni internazionali con il Marocco erano aperte - bambini abbandonati proprio al Centro Lalla Meriem. Nella puntata di sabato 15 aprile, invece, abbiamo conosciuto i signori Magni che seguono e accompagnano a distanza il piccolo Anwar. Grazie a questo programma tanti altri bambini del Marocco potranno trovare un sostenitore in Italia. Vogliamo cogliere l’occasione per ringraziare i vecchi e i nuovi sostenitori e speriamo di continuare a camminare insieme ancora per tanto tempo. 2. Una giornata di formazione per le famiglie sulla disabilità Venerdì 21 aprile abbiamo invitato tutte le famiglie dei bambini disabili del nostro progetto a partecipare ad un pomeriggio di formazione sulla disabilità. Finalmente abbiamo potuto mostrare anche alle famiglie il video di presentazione del progetto. In prima fila c’era Brahim Azizi, il bambino protagonista del video, con tutta la sua famiglia. La sua storia è stata presa come modello per spiegare le attività che organizziamo e i servizi che offriamo alle famiglie con bambini disabili, le cui condizioni economiche le escludono dall’accesso ad altri servizi sanitari e socio-educativi a pagamento. Alla fine della proiezione, quando si sono riaccese le luci della sala, si è vista qualche lacrimuccia sul volto di tante mamme e la grande emozione di tutta la famiglia Azizi. Gli interventi della giornata si sono concentrati sul tema della disabilità da diverse angolazioni. Si è guardato, innanzitutto, all’aspetto medico e psicologico, con consigli alle famiglie su come affrontare il problema, che spesso viene vissuto come una vergogna. Quindi una delle educatrici e una fisioterapista hanno parlato delle possibilità di recupero dal punto di vista socio-educativo e della riabilitazione fisica. Questa giornata di incontro è stata anche l’occasione per presentare “Casa Lahnina”, l’associazione di genitori del progetto che stiamo aiutando a nascere e che vuole promuovere i diritti dei propri figli e mettersi a servizio delle altre famiglie che vivono la stessa situazione. Infine, i genitori si sono divisi in gruppi di lavoro più ristretti in cui si sono confrontati sulle loro esperienze e sui loro problemi guidati dai membri della nostra equipe. Una televisione locale ha ripreso tutti i momenti del seminario e ne ha fatto un breve reportage di presentazione e conoscenza sui servizi che offriamo che é stato mandato in onda qualche giorno dopo il seminario. Siamo contenti perché molte famiglie hanno accolto il nostro invito e hanno partecipato con interesse alla giornata. Speriamo che le idee e i consigli che abbiamo voluto trasmettere possano diventare un aiuto efficace per tutti i bambini e le loro famiglie. Chiara Ceriotti Volontaria espatriata in formazione 3. Ciao Mouna! Mouna, una delle fisioterapiste, che ha lavorato con noi sin dall’inizio del progetto ci saluta con queste parole: 3 « E’ difficile per me riassumere la mia esperienza con i bambini in due o tre parole, comunque quello che posso dirvi è che il lavoro nel campo associativo ha cambiato la mia vita, la mia personalità. La nostra visione sulla vita cambia completamente, I nostri progetti, le nostre idee… Quando, ad esempio, prendi un bambino e alla fine e grazie alla presa in carico lo vedi sedersi, sorreggere la testa, mettersi in piedi e poi camminare, posso assicurarvi che cio’ vi dà molta felicità e ridona il sorriso a dei genitori che hanno sofferto per molto tempo. Da parte mia non dimentichero’ mai l’atmosfera nella quale ho trascorso due anni di lavoro : la personalità di Nisrine, la seriosità di Zineb Ch., il sorriso di Oumnia, il senso di responsabilità di Zakia, la comprensione del dott. Benkhlafa, le parole di Warda, la sensibilità di Zineb, il coraggio di Yamna, la voce di Housna, il silenzio di Hanane, l’infantilità di Sara, la simpatia di Adil e Mohamed, l’arabo di Alessandra, la semplicità di Elena e la franchezza di Christine ». Vogliamo anche noi ringraziare Mouna per il suo lavoro, la sua passione e il suo sorriso e le auguriamo gioie e soddisfazioni ancora piu’ grandi per il futuro. Mouna Erabhaoui Fisioterapista 4. Le famiglie kafaline incontrano lo psicologo Da dicembre si è costituito un gruppo di famiglie “accoglienti” marocchine che si incontrano regolarmente per scambiarsi idee e riflettere sulla loro esperienza di accoglienza. Il primo mercoledì di ogni mese è dedicato alla riflessione con uno psicologo. Dopo il primo appuntamento introduttivo del mese scorso, le famiglie si sono nuovamente ritrovate intorno ad un tavolo a rispondere agli stimoli lanciati dallo psicologo e a condividere le loro opinioni con gli altri. Questa volta si è riflettuto su come dire al proprio figlio che è stato adottato, costruendo una storia positiva, romantica del bambino, perchè l’adozione venga da lui concepita come un fatto naturale. Dopotutto, si sta parlando di una storia d’amore tra genitori che hanno amore da donare e un bambino che è incerca di amore. Niente di più bello e magico! Una delle preoccupazioni maggiori che emerge dai genitori riguarda il come affrontare il mondo esterno, che spesso puo’ nascondere insidie e rivelarsi malvagio nei confronti del bambino. Per questo diventa importante preparare l’ambiente intorno al bambino, le persone che gli stanno accanto e renderlo forte, perchè sappia affrontare cio’ che lo aspetta fuori, anche là dove i genitori non possono arrivare. Cio’ che bisogna tenere sempre presente è che l’adozione è un gesto d’amore, un atto d’accoglienza gratuita e come tale, nella sua positività e ricchezza, deve essere vissuto. 4 Le famiglie hanno partecipato con entusiasmo all’incontro, si sono lasciate coinvolgere, si sono aperte, hanno parlato delle loro gioie e delle difficoltà e si è creato un clima generale di collaborazione e complicità. Speriamo che questi incontri, che si ripeteranno a scadenza mensile, possano essere un momento di arricchimento per i genitori, per vivere sempre meglio la loro esperienza di accoglienza. Chiara Ceriotti Volontaria espatriata in formazione 5. Arrivederci Marocco! Sono trascorsi quasi due mesi da quando sono arrivata in Marocco ed è già arrivato il momento di salutare questo paese che mi ha dato ospitalità. Tra i ricordi e i regali metto nella valigia un album ricco di immagini, suoni e odori. Se lo apro sento l’odore forte delle spezie del mercato e il profumo inconfondibile del té alla menta e dei fiori d’arancio. Posso sentire il rumore del clacson delle auto impazienti e in lontananza il canto del muezzin che tutti i giorni puntuale richiama i fedeli alla preghiera. Sfoglio le pagine e ritrovo le immagini della città di Rabat, con i suoi larghi viali alberati e le strette viuzze della medina. Ci sono le fotografie dei pescatori che escono all’alba in mare aperto e quelle delle montagne verdi, dei laghi, dei villaggi sperduti, dove non ci sono le scuole e una penna per scrivere è il dono più ambito dai bambini. Rivedo gli sguardi curiosi di chi seduto in un bar ti osserva per la strada, e il viso sorridente di chi ti apre la porta della sua casa. Ci sono poi le immagini delle persone incontrate, dei volti visti anche solo per una sola volta su un treno e delle persone che mi hanno accompagnato, seguito, sopportato in questa esperienza e a cui non so dire altro che GRAZIE! E poi trovo le immagini di tutti i bambini per cui sono venuta fin qui. Guardandole mi tornano alla mente delle fotografie vecchie, del passato. Rivedo i bambini italiani a cui ho insegnato, bambini che hanno una famiglia, una casa, coccole e vizi, che sono fortunati e tante volte non lo sanno e pretendono qualcosa di più. Poi rivedo i bambini della baraccopoli di Belèm, bambini che vivono in baracche sgangherate con i genitori, i fratelli, i nonni, gli zii, ..., senza nulla, non un letto per dormire e non un tavolo per mangiare, eppure ricordo il loro volto sorridente, felice, oserei dire. Quelle relazioni d’amore bastavano a nutrirli. Poi un’unica immagine...le foto dei bambini in istituto del Marocco si affiancano e si sovrappongono a quelle dei bambini di Bucarest. Ci sono migliaia di chilometri che li separano eppure certe cose mi appaiono identiche. Lo sguardo triste, l’espressione apatica, quel dondolio continuo, l’assenza di stimoli...la mancanza di relazioni, di affetto, di amore, di una famiglia. Quando i tuoi occhi vedono certe realtà non puoi restare indifferente, senti che devi lottare, mettere tutte le tue forze perchè quella realtà cambi, migliori. Chiudo l’album e lo ripongo nella valigia ormai pronta per partire verso casa e forse verso altre mete, sicura che il ricordo di questa breve e intensa esperienza mi accompagnerà sempre. GRAZIE!!! Chiara Ceriotti Volontaria espatriata in formazione La redazione di “Amici dei Bambini” in Marocco: 5 Elena Magoni, Alessandra Braghini (volontarie di Amici dei Bambini e OVCI – la Nostra Famiglia) Chiara Ceriotti (volontaria in formazione) Mouna Erabhaoui (fisioterapista) 6