Imp. 3 Maggio-Giugno 2006
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Imp. 3 Maggio-Giugno 2006
MONDIALE 2006 TRIONFO DEL GRUPPO di Raffaello Paloscia* R ingiovanire di 24 anni, improvvisamente, come per un colpo di bacchetta magica. E’ un miracolo che riesce soltanto ai Mondiali di calcio. Quando la sera del 9 lu- glio a Berlino Cannavaro ha alzato al cielo la coppa più ambita siamo tornati mentalmente e fisicamente al 12 luglio 1982 a Madrid, quando dalla tribuna stampa dello stadio “Bernabeu” abbiamo visto, incapaci di nascondere la commozione, le stesse scene e abbiamo provato le stesse emozioni, gli stessi brividi. Erano cambiati soltanto i protagonisti. In tribuna d’onore il sorriso di Giorgio Napolitano - il Presidente della Repubblica al quale sono basta- - era lo stesso di Sandro Pertini, il Presidente più amato dagli ti pochi mesi per conquistare la stima di tutte le forze politiche italiani; in campo la gioia di Marcello Lippi, abbracciato da Buffon, Materazzi, Gattuso, Pirlo, Totti, Toni, Grosso, era la stessa di Enzo Bearzot issato sulle spalle di Zoff, Scirea, Tardelli, Cabrini, Gentile, Rossi, Conti. Anche le bandiere che migliaia e migliaia di tifosi italiani sventolavano nello stadio di Berlino erano le stesse che avevano colorato di bianco, rosso e verde il “Bernabeu” di Madrid, a dimostrazione dell’orgoglio di un intero Paese. C’è chi sostiene, con una punta di polemica, che l’Italia riesce a ritrovare lo spirito nazionalistico soltanto di fronte alle vittorie sportive. Allora, ben vengano i Mondiali di calcio, ben vengano le vittorie, soprattutto se inaspettate e sofferte come quelle di Madrid e Berlino. Enzo Bearzot e Marcello Lippi sono accomunati proprio dalla loro *Giornalista. 5 MONDIALE 2006 le”, disse capitan Zoff, l’unico azzurro incaricato di tenere i rapporti con i giornalisti. I fatti dettero clamorosamente ragione a Bearzot e ai suoi uomini che passarono da un successo all’altro contro Argentina, Brasile e Polonia fino al trionfo nella indimenticabile partita decisiva con la Germania. A Marcello Lippi è stato riservato un trattamento ancor più severo. Erano stati in molti a chiedere la sua testa ancora prima della partenza per la Germania a causa delle turbolente vicende che hanno rischiato di sconvolgere il nostro calcio proprio alla vigilia dei Mondiali. Lippi ha tenuto duro e ha avuto la fortuna di trovare in Guido Rossi, appena nominato Commissario capacità di vincere le battaglie più difficili e di rispondere con i fat- straordinario della Federcalcio, il difensore più accanito, in grado ti alle critiche più ottuse. Nel 1982 gli azzurri erano partiti per l’av- di sfidare l’impopolarità. “Lippi non si tocca”, esclamò Rossi di ventura spagnola accompagnati dallo scetticismo della stragrande fronte a decine di giornalisti che attendevano soltanto l’esonero maggioranza degli opinionisti. Le critiche erano cresciute in ma- del Ct. Era consapevole che sarebbe stato un clamoroso errore, ol- niera esponenziale dopo che la squadra aveva superato il primo tre che un’evidente ingiustizia, cambiare la guida tecnica della turno grazie a stentati pareggi contro Polonia, Perù e Camerun. squadra azzurra nel momento più delicato. Lippi ha ripagato la fi- Qualcuno aveva in- ducia come meglio non avrebbe potuto. E’ stato lui il principale ar- vitato Bearzot a fa- tefice del grande successo perché ha dato fiducia al gruppo che re le valigie per l’I- aveva conquistato la qualificazione e ha saputo tenerlo unito, con- talia invece che per tro tutto e contro tutti, anche nei momenti più difficili. Barcellona dove la I meriti di Lippi sono stati evidenti non solo nelle decisioni tec- squadra era attesa niche e tattiche e nelle scelte sul campo (a cominciare dalla fi- da Argentina e Bra- ducia concessa a Totti, appena uscito da un gravissimo infortu- sile, le grandi favo- nio), ma anche per aver superato nel migliore dei modi alcuni rite. I giocatori fe- episodi negativi come l’infortunio di Nesta e la squalifica di De cero quadrato in- Rossi. Che cosa abbia significato Lippi per i giocatori è dimo- torno al loro tecni- strato dal gesto di Gattuso dopo la vittoria nella finale con la co dando vita per Germania, diventato subito un “cult” televisivo. Gattuso si è av- la prima volta al vicinato a Lippi urlando alla sua maniera e mostrandogli un pu- famoso gno, come se volesse dire:“Guai se ci lasci”. 6 silenzio stampa. “Contano Lippi, invece, è stato inamovibile. Aveva fatto capire agli amici i fatti, non le paro- che dopo i Mondiali avrebbe lasciato la Nazionale, qualunque fosse stato il risultato finale, ed è stato di parola. Inutili le insistenze dei “suoi ragazzi” e dei dirigenti. Lippi ha lasciato il suo posto a Roberto Donadoni, il Commissario tecnico più giovane nella storia della Nazionale ma che al suo primo contatto con la stampa ha dimostrato tutta la sua maturità quando ha ringraziato Lippi ed ha ammesso che gli era stato lasciato in eredità un gruppo eccezionale dal quale ripartirà nell’imminente Campionato d’Europa. E’ la decisione più giusta perché se Lippi è stato bravissimo nel guidarli, i giocatori – tutti, dal primo all’ultimo - sono stati formidabili nel loro comportamento sul campo e fuori. All’inizio della grande rassegna in Germania gli inviati di tutto il mondo erano sicuri che il premio riservato al miglior giocatore se lo sarebbero conteso il brasiliano Ronaldinho, l’argentino Riquelme, il tedesco Ballack: i rappresentanti più autorevoli delle squadre considerate nettamente più forti. Quel premio, invece, è andato beffardamente al francese Zidane ma tutti (non solo in Italia) hanno gridato allo scandalo perché c’era indiscutibilmente un giocatore che se l’era guadagnato con una serie di prove entusiasmanti: il capitano azzurro Fabio Cannavaro. Non importa. Cannavaro, benchè sia passato al Real Madrid, continuerà ad essere l’insostituibile e inimitabile capitano di una Nazionale che, dopo i festeggiamenti, si è già posta un obiettivo preciso: conquistare tra quattro anni il quinto titolo mondiale. Il nocchiero sarà diverso ma i componenti dell’equipaggio, almeno in partenza, saranno quasi tutti gli stessi. Il futuro può ancora tingersi d’azzurro. 7