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Mercoledì 13 aprile 2011
&
IL GIORNALE DELLA TOSCANA
CULTURA SPETTACOLI
MARCO FERRI/
A
Maggio: la situazione si fa critica
I sindacati attaccano la Colombo
pochi giorni dal rientro dell’orchestra dalla lunga e
trionfale tournée all’estero, i sindacati del Maggio Musicale Fiorentino sono di nuovo sul piede di guerra. I motivi del contendere sono
vari ma nel mirino c’è sempre la
sovrintendente Francesca Colombo, ormai lasciata sola dal
sindaco Renzi a fronteggiare lo tsunami
di critiche che le si è
abbattuto
contro.
Ma andiamo con ordine. Ieri la responsabile del Maggio ha
incontrato i sindacati che hanno ascoltato le sue motivazioni
su varie faccende.
Oggi dovrebbe (il
condizionale è purtroppo ancora d’obbligo) essere il giorno del pagamento degli stipendi di marzo
alle varie maestranze ma, sempre secondo i sindacati, la situazione resta buia
perché permangono
forti incertezze sulla
liquidità di cassa. Oltre che da un’inconcludente operazione
di ricerca di altri soci - se non fosse così
i soldi ci sarebbero la situazione è geneIl sovrintendente del Maggio Musicale, Francesca Colombo, e il sindaco di Firenze, Matteo Renzi
rata dai ritardi con
cui gli enti locali e lo Stato fanno
tuazione ingarbugliata, resa anconfluire le risorse nelle casse del
cor più intricata dal ritardo con
Maggio. La Regione Toscana, per
cui lo Stato verserà nella casse del
esempio, finché non verrà chiuso
Maggio la parte del Fondo Unico
il bilancio consuntivo del 2010,
dello Spettacolo (Fus) prevista per
non verserà l’ultimo 20% dei 3 migli enti lirici. Nella tarda mattinalioni di euro che annualmente deta aveva cominciato a circolare anstina al Maggio. Sempre la Regioche la notizia che la quota del Fus
ne non verserà l’80% del suo conper gli enti lirici si sarebbe ridotta,
tributo del 2011, finché la Colomma nel pomeriggio abbiamo racbo non presenterà il bilancio previcolto la secca smentita del Ministesionale di quest’anno. Ancora di
ro per i beni culturali. Da una parpiù la Provincia di Firenze che
te, meglio così.
non può versare il milione di euro
Sulla questione «giapponese»,
previsto al Maggio, finché non verall’incontro con la sovrintendente i
rà reso noto il bilancio previsionasindacati hanno raccolto una dile del 2011. Insomma una bella sisparità di utilizzo lessicale: «La Colombo - ha detto Silvano Ghisolfi
della Rsa slc CGIL - ha detto di
aver agito secondo coscienza ma
Le rappresentanze
di base criticano
la sovrintendente per la
disastrosa situazione
economico-finanziaria
della Fondazione e per
il suo comportamento
in Giappone
Intanto il sindaco
è sempre più assente
riguardo i 6 concerti non effettuati
in Giappone, prima parlava della
probabile richiesta di pagamento
di una “penale” mentre ora fa riferimento a “danni”. Abbiamo anche
ricordato - ha proseguito il sindacalista - che a una riunione ufficiale
con i vertici del teatro poco prima
della partenza per la tournée, ci fu
detto che ancora non era stato firmato alcun contratto. Ecco, noi
adesso vogliamo vedere questi documenti per vedere se ci sono degli
elementi utilizzabili legalmente.
Inoltre chiediamo l’apertura di vari tavoli di discussione per dirimere tali questioni, comprese quelle
sulle inadempienze sulla sicurezza». A fine riunione è stato stilato
un documento nel quale, tra l’altro, è enumerata una lunga serie di
interventi di risanamento che potevano esser fatti e non lo sono stati;
inoltre si indica, come conseguenza di questa politica, «l’ineludibilità di scelte che la tournée sembrava “imporre” che hanno avuto come conseguenza gli atteggiamenti
e i comportamenti tenuti in Giappone. Qualcuno potrebbe obiettare che 10 mesi siano insufficienti
per giudicare una gestione; noi, invece, pensiamo siano anche troppi
per continuare a perseverare in politiche fallimentari. Questo soprattutto quando si percepiscono salari spropositati che non si è avuto il
pudore di contenere di fronte alla
crisi, rivendicandone con arrogante spudoratezza e in nome di una
dichiarata” prova di altissima professionalità”la congruità di fronte
alle rimostranze sollevate dai lavoratori». Il messaggio dei sindacati,
forte e chiaro, appare diretto non
solo alla Colombo ma anche al presidente della Fondazione Maggio
Musicale Fiorentino, il sindaco
Renzi, anche se lui pare defilarsi
sempre più
BENI CULTURALI
Donatello, Lippi
e i capolavori sacri
in mostra a Prato
RAFFAELLO PECCHIOLI/
S
arà, molto probabilmente, il Cristo
Crocifisso, l’opera di Filippino Lippi che il Comune di Prato si aggiudicò il
27 gennaio del 2010, nel corso di
un’asta bandita da Christie's, a New
York, quella che più attrarrà i visitatori
della mostra «Prato, echi preziosi - Donatello, Lippi e capolavori del Sacro»,
che si inaugura domani. In due distinti
spazi espositivi (Museo dell’Opera del
Duomo e Museo di Pittura Murale), si
articolerà questa mostra (15 aprile-15
settembre), di beni cittadini, singolare
per certi versi (il recupero dei cosiddetti
«Stendardi» in seta ne è un esempio),
ma di indubbio prestigio. Non ultimo
quello di presentare al pubblico opere
di grande valore, rese al loro originario
splendore, dopo attenti, e capillari, lavori di restauro. Ecco i quattro momenti
delle «preziosità» artistiche ora in mostra: Museo dell'Opera del Duomo: il Capitello, già posto a sostegno del pulpito
marmoreo sulla facciata del Duomo di
Prato, modellato da Donatello e fuso in
bronzo da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, il cui restauro è stato operato
dall’Opificio delle Pietre Dure. Nello
Spazio del Museo di Pittura Murale: di
Mariotto di Nardo, pittore fiorentino
CONSERVAZIONE DEI BENI CULTURALI
La guerra degli Uffizi. Contro i tarli
U
na guerra lunga, meticolosa
e silenziosa. Contro un nemico tembile quanto impercettibile,
infido e durissimo da abbattere.
Ma con le armi giuste anche gli
insetti xilofagi - comunemente noti come tarli - possono essere sterminati. E con essi il terrore di perdere per sempre alcuni dei capolavori della pittura dell’Occidente e
non solo. Circa un anno fa presero a circolare strane voci sulla situazione drammatica all’interno
della Galleria degli Uffizi a causa
dei tarli che, oltre ai dipinti, stavano infestando perfino porte e infissi. In effetti la «bonifica» della Galleria era già in atto da un paio di
anni grazie al determinante contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze: «Riteniamo quanto mai opportuno - ha dichiarato
il presidente Michele Gremigni affiancare il nostro sostegno ad
eventi culturali di grande rilevanza con finanziamenti destinati ad
interventi di tutela che incidono
in maniera ancora più significativa nella salvaguardia dei nostri capolavori», consapevoli «di quanto
sia determinante lo “stato di salute” di un’opera». Tuttavia solo tra
il settembre e il dicembre dell’anno scorso la silenziosa guerra contro i tarli ha riguardato opere non
solo di grande importanza ma an-
«L’Incoronazione della
Vergine» di
Lorenzo
Monaco
durante il
trattamento
anti-tarli
che di grande dimensione. Questa fase dell’intervento - cui ha
contribuito in maniera determinante l’Ente Cassa di Risparmio
di Firenze - ha visto protagonista
un’azienda fiorentina, la Hygen
Control che, pur utilizzando la
metodica consueta di lotta agli insetti xilofagi attraverso l’utilizzo
dell’azoto, ha tuttavia messo a
punto una metodica per stabilire
un «indice di rischio» di ogni opera, al di là di ogi motivazione soggettiva. In pratica, solo attraverso
dati oggettivi, si può giungere a
stilare una prognosi precisa e definire un protocollo d’intervento
con relativi tempi.Grazie a ciò sono trattati il mastodontico politti-
Musei aperti il 1˚ maggio?
Mancano poco più di 2 settimane al 1˚ maggio, ma
ancora non è chiaro se apriranno i maggiori musei
statali fiorentini. Pare che si vada verso l’apertura
nei giorni del 25 aprile (Pasquetta), del 30 aprile
fino a tardi (per la notte bianca) e del 2 maggio (che
è lunedì). In pratica i principali musei statali fiorentini il 1˚ maggio dovrebbero rimaner chiusi, a parte
alcune ville medicee e, forse, il Giardino di Boboli.
Tre elementi potrebbero far cambiare idea: il Mibac ha stabilito per il 1˚ maggio il prezzo del biglietto a un solo euro; in quell’occasione i musei civici
dovrebbero esser chiusi, mentre la chiusura del 1˚
e l’apertura del 2 maggio sembra una contraddizione, in quanto in molte città proprio il 2 riaprono le
scuole dopo le vacanze di Pasqua.
co con l’Incoronazione della Vergine di Lorenzo Monaco, l’Incoronazione della Vergine di Botticelli
e il trittico con l’Adorazione dei pastori di Hugo van der Goes, interventi urgenti e delicatissimi che si
sono svolti senza muovere le opere e senza intralcio per il pubblico, sotto gli occhi di tutti, anche
se ha destato curiosità vederfinire
metri e metri quadrati di pittura
sotto granditeli di poliestere, polietilene e alluminio. «Il tutto è avvenuto - ha detto Marco Tarducci
della Hygen Control - in stretto accordo con l’Opificio delle Pietre
Dure di Firenze, e in particolare
con Isetta Tosini, coordinatore
del laboratorio di biologia. Oggi
le cose sono un po’ cambiate - ha
spiegato Tarducci - perché una
volta i buchini tipici dei tarli erano ritenuti una sorta di garanzia
per l’età dell’opera. Poi finalmente sono stati intrapresi degli studi
seri e ora possiamo dire che in
questa area siamo davvero all’avanguardia, anche se la guerra
non è finita, anzi». Infatti, dopo
l’intervento a circa 400 opere in 3
anni, adesso tocca alle porte della
Galleria e agli infissi della saladelle Miniature. Parallelamente è in
corso un intervento alla Galleria
Palatina di Palazzo Pitti.
[MF]
«Cristo crocifisso» di Filippino Lippi
d’impronta tardo gotica: Polittico con
Madonna in Trono e Santi, o Polittico
Serristori. L’opera, commissionata a
Mariotto di Nardo, appunto da Bernardo Serristori nel 1424, per la cappella di
famiglia in San Francesco, a Figline Valdarno, è stata acquistata nel 2007 dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Prato, che ne ha promosso anche l'attuale
restauro. Per gli «Stendardi da apparato», piccoli dipinti su seta, raffiguranti
santi e scene sacre, che si usavano per
esposizioni nelle chiese in speciali circostanze, Prato vanta una lunga tradizione. Ma poche di queste opere sono arrivate fino a noi, sia per la fragilità della
materia, sia, appunto, per l'uso continuo che ne veniva fatto. L'attribuzione
dei «Setini» ora recuperati e restaurati
è per uno dei maggiori pittori fiorentini
della fine del Cinquecento, Gregorio Pagani. E, infine, il Cristo Crocifisso, di Filippino Lippi, di cui già abbiamo accennato. Questa piccola, ma preziosissima
opera, è una replica, in formato ridotto,
della figura centrale della Pala Valori,
realizzata dall’artista tra il 1498 e il
1500. È un dipinto emblamatico (vi si
avverte una tristezza tenue, ma al tempo stesso una palpabile serenità), del
tormento esistenziale del dolce Filippino. Nato dal peccato, come egli diceva.
Ma, alla vita, soavemente puro.