il CT della nazionale di calcio
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il CT della nazionale di calcio
Ufficio Scolastico Provinciale di Livorno Consulta Provinciale Studenti Anno Scolastico 2008- 2009 Luogo dell’appuntamento: I.T.I. “Galilei di Livorno. Protagonisti: gli studenti di tutte le scuole superiori della provincia. Tema: la cultura dello sport tra “spirito di squadra” e … violenza negli stadi. Special guest: il C.T. della Nazionale di calcio Marcello Lippi. Il “Progetto Legalità” portato avanti dalla Consulta mette a segno un altro risultato importante, uno di quei “semi” destinati a produrre frutti (nelle riflessioni di ciascuno, nello stile di comportamento, nel modo steso di sentirsi tifosi e appassionati di calcio) più di altri. In tribuna la Consulta al completo, il Dirigente dell’U.S.P., il Referente C.P.S. e il Questore di Livorno, in gradinata alcuni Dirigenti Scolastici e nelle curve centinaia di giovani (236). 16 febbraio 2009: Il GRUPPO e il LEADER: ecco la formula del SUCCESSO di Fabio Cacciapuoti ”Qualunque cosa voi facciate nella vita, avrete possibilità di successo soltanto se avrete la capacità di cooperare con gli altri. Dovrete diventare una squadra, dovrete di-ventare tutt’uno con la persona che vi gui-derà. Senza escludere il fatto che potreste es-sere proprio voi i leader che dovranno mette-re assieme un gruppo compatto”. Marcello Lippi sale in cattedra e cala un silenzio assorto. L’allenatore della Nazionale di calcio (autentico mito di un’ “Italia nel pallone”, capace di portarci a conquistare i Mondiali di calcio) racconta la sua esperienza acquisita in anni e anni prima come Mister di svariati club di fama internazionale e, poi – soprattutto – alla guida degli Azzurri campioni del mondo. Il filo conduttore della sua “lezione”, lo scopo principale del suo discorso? Sottolineare l’importanza del “fare squadra”, appunto. L’importanza del rispetto per i collaboratori, dell’impegno nel proprio lavoro: fondamentale in tutti gli ambienti professionali. “Per raggiungere il successo bisogna mettersi a disposizione del gruppo. E fare in modo che tutti lavorino per un unico obiettivo. Per questo motivo una guida capace deve saper valorizzare tutti i componenti che ha a disposizione”. Un esempio di tutto questo? Un esempio di come la costanza, la tenacia, il non perdere mai di vista la mèta, il saper lavorare insieme siano fondamentali? Sicuramente, proprio l’esperienza vissuta dalla squadra italiana ai Mondiali di Germania del 2006. E allora Lippi (mandando letteralmente in visibilio tanti dei ragazzi presenti) si mette a parlare anche di alcuni giocatori che ha avuto il piacere di allenare: dei veri “fuori-classe” (come li chiama lui), che sono in grado di portare la squadra alla vittoria non tanto e non solo per le individuali capacità tecniche, ma - in primo luogo - per l’attitudine a stimolare con forza i compagni a dare il meglio di sé. Fioccano le domande e qualcuno, fatalmente, tocca il ‘nervo scoperto’ della violenza negli stadi. Ma arrivano subito i distinguo di Marcello Lippi: ”Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Spesso accadono cose che non c’entrano proprio un bel niente con la manifestazione calcistica in sé e per sé. È facile buttare tutto nel calderone. Ma spesso le tifoserie, dietro una manifestazione sportiva,nascondono la pura e semplice volontà di andare ‘contro’. Contro che cosa? Contro le tifoserie avversarie, contro la polizia… Niente, comunque, che abbia assoluta- mente a che fare con questioni sportive o calcistiche”. Le centinaia di studenti che gremiscono il “Galilei” vorrebbero dal C.T. della Nazionale un autografo; ma Lippi si schermisce. Gli studenti della Consulta gli donano una targa ricordo della città di Livorno. L’incontro si conclude in modo speciale, come speciale è stato l’appuntamento: Marcello Lippi lascia il “Galilei” salendo, insieme ai componenti della Consulta,sull’“autobus della legalità”.