la filiera delle carni

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la filiera delle carni
WELCOME TO CASALE
Italian Food Company
Tradition, Nature, Innovation - An uncontaminated environment where life still follows the
rhythms of the seasons.
LA FILIERA DELLE
CARNI
Ricerchiamo insieme un futuro più sostenibile
Expo, Milano 14.10.2015
IL MONDO CARNI
•
rielaborazioni dei dati statistici pubblicati da ISMEA* e ISTAT**. *www.ismeaservizi.it **www.agri.istat.it
ASPETTI ECONOMICI E SOCIALI DEL
CONSUMO DI CARNE
- LE FILIERE DELLE CARNI CONTRIBUISCONO A CIRCA IL 15% DELL’INTERO
RISULTATO ECONOMICO DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA.
- L’ORGANIZZAZIONE DEGLI OPERATORI AGRICOLI È FONDAMENTALE PER
LA LORO SOSTENIBILITÀ ECONOMICA DI MEDIO E LUNGO PERIODO.
- QUANDO LA CARNE È INSERITA IN UNA DIETA EQUILIBRATA NON COMPORTA
COSTI AGGIUNTIVI PER IL CONSUMATORE.
QUALITA’ E SICUREZZA NELLE CARNI
- LA CARNE ED I SALUMI SONO SICURI COSÌ COME LO È LA LORO TOTALE
TRACCIABILITÀ, CHE NE GARANTISCE LA PROVENIENZA E LA QUALITÀ
- OLTRE IL 99,9% DEI CONTROLLI EFFETTUATI SULLE CARNI E SUI SALUMI
CONSUMATI IN ITALIA DIMOSTRA LA CONFORMITÀ AI REQUISITI DI
LEGGE
- IL BENESSERE DEGLI ANIMALI È IMPORTANTE PER MOTIVI ETICI, MA
ANCHE PER GARANTIRE IL PRESIDIO DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E
MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE CARNI
CONTROLLI E TRACCIABILITA
LA CARNE E L’AMBIENTE
- LA METODOLOGIA LIFE CYCLE ASSESSMENT (LCA) CONSENTE DI
CALCOLARE GLI IMPATTI AMBIENTALI DELL’INTERA FILIERA
AGROALIMENTARE
- IL CARBON FOOTPRINT È UTILE PER QUANTIFICARE L’IMPATTO
AMBIENTALE, MA NON BISOGNA DIMENTICARE IL VALORE
NUTRIZIONALE DEI SINGOLI ALIMENTI E DEI LORO MICRONUTRIENTI
- UN CONSUMO EQUILIBRATO DI CARNE HA UN IMPATTO AMBIENTALE
SIMILE A QUELLO DEGLI ALTRI ALIMENTI
SCARTI E PRODOTTI AGRICOLI:
UN POTENZIALE – Il Biogas
Produzione zootecnica in Italia
(dati in milioni per bovini e suini,
x 10 milioni per gli avicoli)
5 regioni del nord Italia
pesano per più del 70%
Gli effluenti zootecnici prodotti in
Italia:129.000.000 t/anno
( circa 92.000.000 t/a nel nord )
Ricerca di Sergio Piccinini CRPA LAB
I residui organici generati dal settore dell’allevamento e più in generale
dal settore agroindustriale possono essere per la maggior parte avviati
alla digestione anaerobica:
La maggior parte macellazione di bovini, suini e avicoli e la produzione
di derivati (circa 1.200.000 t/anno di sottoprodotti di origine animale,
categoria 3);
 industria lattiero-casearia (circa 8.000.000 t/a di siero di
latte).
 trasformazione di prodotti vegetali (olive, uva, agrumi,
pomodori, frutta - circa 3.800.000 t/anno di residui organici);
ANDAMENTO DELLA PRODUZIONE DI
ENERGIA ELETTRICA DA BIOENERGIE E
BIOGAS ( fonte TERNA 2014)
UN ESEMPIO DI ALLEVAMENTO SUINICOLO CON
CIRCA 2700 SUINI INGRASSATI
carico= 83 t/giorno
OLR= 2.49 kg SV/m3 • giorno
HRT= 68 giorni
temperatura= 40°C
volume reattori= 2x2700 m3
CHP= 625 kWe
Percentuale in peso
delle biomasse
caricate e il loro
rispettivo impatto sul
carico organico (ORL)
UN ESEMPIO DI ALLEVAMENTO SUINICOLO CON
CIRCA 2700 SUINI INGRASSATI
L’allevamento utilizza il
calore del CHP per scaldare
alcune stalle, risparmiando
30.000 € di gasolio per anno
Un impianto fotovoltaico è
installato sui tetti di due stalle:
•196 kWe
•Superficie 400 m2
•Pannelli amorfi
ENERGIE RINNOVABILI, ZOOTECNIA E SOSTENIBILITA’
Le fonti energetiche rinnovabili sono in grado di migliorare la sostenibilità delle
produzioni zootecniche. Da un'analisi effettuata in Italia per diverse filiere
zootecniche l'uso delle energie rinnovabili può ridurre l'impronta di carbonio dei
prodotti (latte, carne, uova) fino al 20%
IL MONDO SALUMI
IL MONDO SALUMI
La produzione di salumi è notevolmente aumentata e la gamma
offerta dall’industria italiana si è notevolmente ampliata.
Dal 1985 a oggi la produzione è passata da 930 mila ton a poco meno
di 1,2 milioni di tonnellate con un incremento del 28%.
L’andamento della produzione dei salumi è stato storicamente
determinato dalla dinamica della domanda interna ma, a partire dalla
seconda metà degli anni 90, è aumentato il peso della componente
export.
NUOVE SFIDE: SUPERARE L’UTILIZZO DI
NITRTITI E NITRATI PER LA CONSERVABILITA’ DEI
SALUMI
La problematica dell’impiego dei nitriti e nitrati nei prodotti a base di carne
torna di grande attualità, soprattutto in riferimento alle novità recentemente
introdotte dalla legislazione comunitaria per i prodotti convenzionali e, da
ultimo, per i prodotti biologici.
Le attuali normative di legge che regolano l'uso dei nitriti e nitrati come
additivi alimentari sono basate sul principio che consente il loro utilizzo in
piccole quantità per i cibi in cui il rischio per la salute di una possibile
contaminazione da botulino è molto maggiore del rischio di aumentare la
probabilità di tumore. In ogni caso, il limite massimo di nitrito ammissibile
per la legge italiana è di 150 milligrammi per chilogrammo di prodotto
alimentare.
NUOVE SFIDE: UTILIZZO DI ANTIOSSIDANTI
NATURALI NELLA PRODUZIONE DEI SALUMI
Oli essenziali da piante aromatiche. Piante ricche di oli essenziali quali
maggiorana e rosmarino, ma anche agrumi (in particolare limone),
origano e timo (entrambi ricchi di carvacrolo, monoterpene fenolico con
noto potere antiossidante), salvia, aglio, senape, basilico, menta, tè
verde…sono state utilizzate su prodotti a base di carne (in quantità di
200 mg/kg), e hanno dimostrato proprietà non solo antimicrobiche e di
miglioramento organolettico del prodotto, ma anche di stabilizzazione
dei lipidi contenuti nella carne stessa
NUOVE SFIDE:
IL PROBLEMA DEI PACKAGING
NON RECICLABILI
Nel confezionamento attualmente si ricorre all’uso di polimeri plastici derivati dal
petrolio, multistrato difficilmente reciclabili.
Lo sviluppo dei prodotti preconfezionati, compresi i salumi, ha infatti comportato
grandi vantaggi per i consumatori in termini di praticità, allungamento della shelf
life e anche e di diminuzione degli scarti alimentari domestici. Tuttavia ha anche
aumentato la quantità di rifiuti solidi urbani (le confezioni) e la dipendenza
dell’Italia dalle importazioni di plastiche derivate degli idrocarburi.
Materiali riciclati, a minore impatto ambientale, completamente compostabili e che
diminuiscano la dipendenza del settore alimentare dalle plastiche derivate dal
petrolio: è questo l’obiettivo della ricerca applicata al confezionamento in atto.
DOVE SIAMO CON
LE NOSTRE RICERCHE: L’UTILIZZO DEI
MONOMATERIALI
• Presenza di un prodotto in bioplastica monomateriale con shelf life
garantita di 20 giorni, troppo poco per le esigenze attuali
• Presenza di un nuovo prodotto monomateriale completamente
biodegradabile, in PLA rigido caratterizzato da trasparenza e
resistenza, applicabile al comparto salumi.
• Presenza di prodotti in materiali plastici completamente riciclabili; in
particolare un prodotto monomateriale in A-PET, con il relativo top
sempre in monomateriale A-PET, completamente riciclabile e che
permette una shelf life per i salumi di 58 giorni.
NUOVE SFIDE: IL FUTURO DEI MATERIALI DI
CONFEZIONAMENTO E’ BIO – BIOPOLIMERO DERIVATO
DAGLI SCARTI DELL’INDUSTRIA ALIMENTARE
Risultato di una ricerca della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Conserve
Alimentari con Conserve Italia Soc. Coop. Agricola.
L’obiettivo di realizzare un film edibile e biodegradabile derivato dalle proteine
estratte da scarti vegetali dell’industria conserviera, in particolare scarti di legumi,
come fagioli, piselli e lenticchie.
GRAZIE PER L’ATTENZIONE