5 maggio 2016 - Il Comune di Gatteo

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5 maggio 2016 - Il Comune di Gatteo
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Giovedì, 05 maggio 2016
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Giovedì, 05 maggio 2016
Comune di Gatteo
05/05/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 19
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BEN VENGA MAGGIO: NOTTE E TUTTA MUSICA
05/05/2016 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 19
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Daniela Alvisi e 'Il gergo delle noci'
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Un e­book per bambini che scoprono l' archeologia
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Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
05/05/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 42
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Centro sinistra
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Doppio evento oggi a Gatteo
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Il M5S presenta il suo programma
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LUCA DEL FAVERO
Belletti pronto per il Giro : "Voglio vincere una tappa"
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Comune di Savignano
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ERMANNO PASOLINI
'Piadiniamo' scalda i motori E cerca artigiani e fotografi
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Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
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Zarepta apre il centro estivo per bambini
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CARLOTTA BENINI
Torna 'Il rock è tratto' E cerca nuovi big
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MARIAELENA FORTI
Oggi pomeriggio i funerali del "Rosso"
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Il M5S presenta il suo programma
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Via alle adesioni per "Piadiniamo"
Comune di San Mauro
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Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
05/05/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 27
LUCA FILIPPI
Missione compiuta per il San Mauro Mare
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"Home", la cultura attenta all' umanità
05/05/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 42
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Baldinini punta al museo aziendale
05/05/2016 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 42
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Lo stilista Giuseppe Zanotti lancia la linea per bambini
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Ciclo concerti di Primavera. Domenica l'inizio
Pubblica Amministrazione
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 20
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A Lecce rigenerazione vuol dire smart city
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 41
FE. MI
Longobardi: prematuro l' obbligo di e­fattura nel B2B
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 41
GIANNI TROVATI
Terreni incolti con esonero Imu
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
GIUSEPPE LATOUR
Ddl consumo suolo, si cerca deroga salva­costruzioni
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
GIANNI TROVATI
Riforma del trasporto locale a rischio stop
ANTONINO PORRACCIOLO
Appalti, ritardi non sempre con danni
05/05/2016 Italia Oggi Pagina 32
DARIO FERRARA
Risarcimenti ai disabili per i tagli alla sanità
05/05/2016 Italia Oggi Pagina 35
Reggio Calabria città più tassata
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Quel doppio colpo alla crescita
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 45
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I dirigenti «pesano» sulla spesa
05/05/2016 Il Sole 24 Ore Pagina 42
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SIMONA D' ALESSIO
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05/05/2016 Italia Oggi Pagina 36
LUIGI OLIVERI
P.a., retromarcia sui dirigenti
05/05/2016 Italia Oggi Pagina 36
MATTEO BARBERO
Piani pre­dissesto, più tempo per modifiche
05/05/2016 Italia Oggi Pagina 37
Terreni incolti senza Imu
FABRIZIO G. POGGIANI
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
GATTEO
BEN VENGA MAGGIO: NOTTE E TUTTA MUSICA
SI TERRÀ a Gatteo, sabato dalle 21 fino a
tarda notte 'Ben Venga Maggio'.
In centro storico musica con i gruppi 'Musici et
amici', l' Ensemble Amarcanto, Giacomo
Medici Tango Ensemble, Macola & Vibronda,
Supermarket e Rangzen. Ciambella, vino e
fragole a tutti i presenti.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
Gatteo
Daniela Alvisi e 'Il gergo delle noci'
QUESTA sera alle 21 alla biblioteca Ceccarelli
di Gatteo l' autrice savignanese Daniela Alvisi
presenterà il suo libro 'Il gergo delle noci' . Un
libro in cui si fondono vendetta e magia, una
storia che porterà il lettore a scoprire realtà
parallele in cui strane creature muovono i fili
della storia e portano a compimento i destini.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
Gatteo
Un e­book per bambini che scoprono l' archeologia
E' un 'viaggio archeologico' ma si snoda su un
ebook. Oggi alle 17.30 alla biblioteca
Ceccarelli di Gatteo sarà presentato l' ebook
'Alla Scoperta di Ariminum Archeologia in
Emilia Romagna'.
Destinato ai bimbi racconta la figura dell'
archeologo, lo scavo e le varie tipologie di
reperti che si possono trovare.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
San Mauro
Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
Iscrizioni al via per le famiglie intenzionate a
far frequentare ai propri bimbi, nell' anno
scolastico 2016­2017, il nido di infanzia a
Savignano, San Mauro e Gatteo. E ' g i à
possibile presentare la domanda per le tre
strutture comunali che, per la prima volta,
offriranno l' opportunità del tempo prolungato
fino alle 18.20.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
GATTEO
Centro sinistra
La lista Bella Gatteo si presenta. Oggi alle
20.30, il candidato sindaco Iglis Bellavista e i
12 aspiranti consiglieri incontreranno i cittadini
alcircolo sportivo in via Roncadello.
Presentati il programma elettorale e i punti
specifici per il capoluogo.
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
Doppio evento oggi a Gatteo
Oggi doppio appuntamento alla biblioteca
Ceccarelli di Gatteo: alle 17.30 presentazione
del libro per ragazzi "Alla Scoperta di
Ariminum Archeologia in Emilia Romagna" e
alle 21 presentazione del libro fantasy ­ con
intervento recitato dei personaggi ­ "Il gergo
delle noci".
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
GATTEO
Il M5S presenta il suo programma
Il Movimento 5 Stelle di Gatteo i n v i t a l a
cittadinanza alla serata di presentazione del
proprio progetto amministrativo per Gatteo,
prossima a elezioni. L' appuntamento è per
domani sera (a partire dalle ore 20.45) all'
Oratorio di San Rocco a Gatteo. I candidati
alla carica di sindaco e consigliere comunale
si presenteranno e illustreranno il programma
elettorale, aperti al dialogo con il pubblico e
alla condivisione di idee con i cittadini.
Interverranno anche Mauro Frisoni, consigliere
comunale 5 Stelle di Savignano, e i consiglieri
regionali 5 Stelle Andrea Bertani e Raffaella
Sensoli.
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
Belletti pronto per il Giro : "Voglio vincere una tappa"
CICLISMO Il 31enne romagnolo, ripresosi a tempo di record dalla frattura allo scafoide
rimediata ad inizio aprile, cercherà di bissare l' unico successo del 2010 ottenuto nella
sua Cesena
Più forte della sfortuna e degli infortuni.
Manuel Belletti e carico al punto per il suo
settimo Giro d' Italia, evento che partirà
domani dall' Olanda con la prima tappa in
programma ad Apeldorn, dopo essere riuscito
in poche settimane a prepararsi al meglio
nonostante la frattura allo scafoide della mano
destra occorsagli ad inizio aprile in Belgio alla
Tre Giorni di Le Panne. Il recupero e stato a
tempo di record, come dimostrano gli ottimi
piazzamenti ottenuti al recente Giro di Turchia.
"Mi presento al Giro in uno stato di forma
ottimale ­ spiega il ciclista 31enne della
Southeast ­Venezuela ­ e mi sento al meglio
come lo scorso anno. L' infortunio alla mano mi
ha obbligato ad uno stop di una sola settimana
poi sono salito in sella per recuperare il tempo
perduto. Per ancora una decina di giorni dovrò
indossare il tutore, ma ormai mi sono
abituato".
L' obiettivo del Furetto di Sant' Angelo di
Gatteo e fin troppo chiaro. "Voglio vincere una
tappa e ripetere quell' indimenticabile vittoria
del 2010 quando mi aggiudicai la Porto
Recanati Cesenatico tagliando per primo il
traguardo nella mia città. Mi sento davvero
bene e anche in Turchia lo ho dimostrato e non
soltanto per il secondo posto conseguito in una
delle otto tappe. In una gara piuttosto dura sono riuscito a prepararmi al meglio all' appuntamento dell'
anno che sento maggiormente". Belletti ha inoltre un conto in sospeso con la fortuna, visto che lo scorso
anno si dovette ritirare per un banale incidente. Soltanto nel 2014 ha concluso la gara chiudendo
144esimo. "Ho dovuto abbandonare nella dodicesima tappa durante la Castiglione della Pescaia ­
Fiuggi. Nelle prime battute della corsa ho sbattuto il ginocchio contro la pipa della bicicletta, un
infortunio doloroso e fino a quando ho resistito ho stretto i denti, poi però ho dovuto alzare bandiera
bianca. Quest' anno spero di aver già pagato il conto con la sfortuna un mese fa in Belgio". Tra le
curiosità che legano Belletti al Giro d' Italia c' e anche la sua strategia, perche e uno dei pochi ciclisti a
non studiare il percorso. "Sinceramente non ho mai analizzato i tracciati di gara come fanno coloro che
puntano alla vittoria finale per pianificare a tavolino tutta la corsa. Soltanto il giorno prima della gara mi
informo, valutando se nella tappa successiva potrò farmi valere in un arrivo in volata. Sin dalla mia
prima partecipazione mi sono comportato in questa maniera e ho sempre ottenuto buoni riscontri nel
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La Voce di Romagna
Comune di Gatteo
giorno della gara". Tutto e pronto dunque per il debutto e l' adrenalina e al massimo, ma c' e soltanto un
particolare che non soddisfa il cesenate. "E' un vero peccato che quest' anno il Giro non passi dalla
Romagna, terra che da sempre ama questo sport. Mi dispiace, perche era una occasione per
festeggiare con amici e parenti, ma mi dispiace anche perche al via saremo soltanto tre romagnoli.
Matteo Montaguti, che potrà farsi valere vincendo qualche tappa partendo in fuga da lontano, e Manuel
Senni, al debutto in questa nuova avventura. Siamo in pochi, ma di sicuro ci faremo valere". La
Romagna delle due ruote si vuole tingere ancora una volta di Rosa.
Luca Del Favero.
LUCA DEL FAVERO
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
SAVIGNANO TANTE LE NOVITÀ PER LA TRE GIORNI DI LUGLIO
'Piadiniamo' scalda i motori E cerca artigiani e
fotografi
di ERMANNO PASOLINI ARTIGIANI, creatori
d' ingegno, fotografi, chioschisti e produttori di
piadina artigianale all' appello. Torna
Piadiniamo, il capodanno romagnolo, l' evento­
omaggio al pane di Romagna, alle tradizioni
della terra del Sangiovese e del buon vivere,
della passione per il lavoro ma anche per il
convivio. La tre giorni più folk della regione si
svolgerà dal 22 al 24 luglio nel centro storico
di Savignano per iniziativa dell' associazione I­
Fest, al timone Gianmarco Casadei e Mattia
Matro, e con il patrocinio del Comune di
Savignano.
IN QUESTI giorni è iniziata la fase operativa
dell' evento, giunto a questa quinta edizione
con un bagaglio composto da un foltissimo e
affezionato pubblico (l' edizione 2015 ha
portato nel centro di Savignano circa 30mila
persone nei tre giorni), una serie di
appassionati collaboratori tra associazioni del
territorio, amatori, esercenti commerciali e
partner istituzionali. Il lancio di Piadiniamo
2016 è avvenuto a largo raggio sin dalla
scorsa estate grazie alla partecipazione dei
promotori all' Expo a Milano nello stand della Regione Emilia­Romagna. Anche l' edizione 2016 metterà
in campo un nutrito programma di animazione per celebrare la regina della festa, la piadina, che si
potrà degustare nelle più varie declinazioni nei 10 chioschi dislocati nel centro storico cittadino. Un vero
e proprio percorso enogastronomico immerso nelle atmosfere di un tempo, quelle raccontate da
Secondo Casadei e Tonino Guerra, condito da spettacoli e musica di strada, balli folkloristici,
rievocazioni poetiche del dialetto e degli antichi mestieri. «La ricostruzione di uno spaccato divertente e
festoso della Romagna di una volta, preziosa occasione per conoscerla meglio ­ dicono gli organizzatori
Gianmarco Casadei e Mattia Matro ­. Con la stessa finalità torneranno il percorso del grano, i giochi di
allora e l' apprezzato mercatino delle arti manuali riservato agli artigiani e ai creatori di ingegno. In
omaggio alla vocazione della città, Piadiniamo riserverà uno spazio ai giovani fotografi amatoriali che
potranno esporre i propri scatti sul tema della piadina e della Romagna, strizzando l' occhio al 25° SI
Fest di Savignano».
Fin qui le conferme, ma anche molte novità e sorprese sono in serbo per questa nuova edizione. In
attesa di scoprirle, tutti gli interessati fra gli artigiani, i creatori d' ingegno, i fotografi e gli esercenti di
piadina sono invitati a mettersi in contatto con l' organizzazione ai seguenti recapiti: tel. 338­6775368;
email: [email protected]; facebook: piadiniamo.
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Comune di Savignano
ERMANNO PASOLINI
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
San Mauro
Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
Iscrizioni al via per le famiglie intenzionate a
far frequentare ai propri bimbi, nell' anno
scolastico 2016­2017, il nido di infanzia a
Savignano, S a n M a u r o e G a t t e o . E ' g i à
possibile presentare la domanda per le tre
strutture comunali che, per la prima volta,
offriranno l' opportunità del tempo prolungato
fino alle 18.20.
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Comune di Savignano
Savignano
Zarepta apre il centro estivo per bambini
L' ASSOCIAZIONE Zarepta di Savignano il 13
giugno aprirà il centro estivo 'ApertaMente'
presso il centro giovani Praconi, riservato ai
bambini delle elementari.
Lunedì alle 20.45 presso il Centro Giovani, via
Sanzio 90, serata di informazioni e pre­
iscrizioni.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
IL FESTIVAL DA SABATO LE SELEZIONI
Torna 'Il rock è tratto' E cerca nuovi big
DA CONCORSO per band emergenti è
diventato un vero e proprio festival, che vede
coinvolti anche due nomi di spicco nel
panorama indie pop­rock nazionale: Calcutta,
il nuovo fenomeno della canzone d' autore di
scuola capitolina, e Francesco Motta, voce e
frontman dei Criminal Jockers (nella foto).
E' 'Il rock è tratto', la rassegna nata a
Savignano sul Rubicone che quest' anno
festeggia la sua ventunesima edizione con un
programma ricco di eventi e concerti nel
centro storico del comune, sabato 18 giugno.
Le selezioni sono già aperte. Sabato sera al
Sidro Club di via Moroni si esibiscono le prime
tre band in gara per conquistare il palco della
finale: i Flat Bit da Pesaro, gli Ignorantia Legit
da Roma e i Porno Teo Kolossal da Torino.
Altri tre gruppi si esibiranno nel club
savignanese il 21 maggio: parliamo questa
volta dei ravennati Aldi dallo Spazio, dei
riminesi The Sphinx da Rimini e degli Astenia
da Frosinone. La band vincitrice avrà l' onore
di aprire i concerti dei due big della canzone d'
autore indipendente italiana, il prossimo 18
giugno nel cuore di Savignano. 'Il rock è tratto' è organizzato da alcune delle associazioni e realtà
culturali più attive del territorio romagnolo come Music for People, Retro Pop Live, Diffusione Musica,
Sidro Club, Raqanà Band e Radio Icaro Rubicone.
Anche in questa ventunesima edizione il fil rouge dell' evento si riconferma lo stesso, ovvero la
valorizzazione della musica emergente.
OBIETTIVO centrato, se si pensa ai gruppi che negli anni sono passati su questo palco guadagnandosi
un posto di spicco nel panorama indie nazionale: fra gli altri Nobraino, Management del Dolore Post
Operatorio, Jang Senato e Jarred the Caveman. Guardando al format dell' evento, non si tratta di una
semplice rassegna musicale, ma di un vero e proprio festival, che comprende anche un mercatino
creativo 'Roba Rock', un percorso di degustazione con produttori del territorio di birra artigianale e un
raduno di lambrette, vespe e moto d' epoca. Inoltre, grazie alla collaborazione con gli esercenti, sono
previste soprese e iniziative ancora da svelare: una su tutte il concerto dei Silvercombo, progetto
parallelo di Andy MacFarlane, carismatico cantante e musicista scozzese frontman dei Rock 'n' Roll
Kamikazes.
Carlotta Benini.
CARLOTTA BENINI
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
Savignano. Il 56enne Daniele Garattoni aveva avuto un malore nell' ottobre 2012 mentre
arbitrava una partita di calcio del Csi a Meldola
Oggi pomeriggio i funerali del "Rosso"
Conosciutissimo in paese, alle esequie sarà presente anche il vescovo Lambiasi
SAVIGNANO. E ' s e m p r e t r o p p o p r e s t o
quando partono quelli che si amano.
La scomparsa di Daniele Garattoni,
soprannominato "il Rosso", ha lasciato smarriti
i familiari, gli amici e tutti coloro, e sono molti,
che lo conoscevano e gli hanno voluto bene e
che non si aspettavano la brutta notizia giunta
martedì pomeriggio dall' ospedale Bufalini di
Cesena.
Garattoni era ricoverato da alcuni giorni a
seguito di un peggioramento delle sue
condizioni di salute, già fragili per gli oltre tre
anni e mezzo di infermità sopraggiunta a
seguito di un infarto che lo colpì il 19 ottobre
del 2012 mentre arbitrava una partita di calcio
del Csi a Meldola.
Un evento che spezzò in due la sua vita,
caratterizzata fino ad allora dall' impegno
sociale e dal volontariato attivo nella
parrocchia di Castelvecchio, e non solo. Nei
giorni del tragico episodio era impegnato nella
organizzazione di eventi pro ­raccolta fondi
per i terremotati di Modena, in collaborazione
con la Pubblica Assistenza e altre associazioni
savignanesi. Un impegno che lo vedeva
coinvolto a nome della Compagnia della
Speranza della quale il 56enne era presidente,
carica ereditata dallo storico regista Francesco
"Bugara" Montanari, padre elettivo della filodrammatica dialettale scomparso nel 1991.
Da allora Garattoni, con altri componenti del gruppo come Giampaolo Gobbi, Manuela Vincenzi, Marco
Garattoni, Achille Galassi e Giovanni Galassi, è stato il capofila del ricambio generazionale e una
colonna della compagnia, molto seguita in paese e ben nota nel circuito del teatro dialettale.
Le sue uscite in scena erano accolte regolarmen te da applausi e risate scroscianti, grazie a una
imponente presenza scenica e all' indole vitale e travolgente che lo rendevano capace di improvvisare.
La passione per il teatro gli era connaturata e gli permetteva di costruire nel dettaglio e con cura ogni
tipo di personaggio.
Sposato e padre di due figli, Francesca di 30 anni e Mattia 27, Garattoni lascia la moglie Gabriella, i
genitori Tonino e Adriana, e i tre fratelli Piero, Gigliola e Simona.
Dopo la veglia svoltasi ieri sera, oggi alle 15.30 si terrà il funerale, sempre presso la chiesa di Santa
Maria di Castelvecchio, con la presenza del vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi. Al termine seguirà
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
il trasporto presso il cimitero di Tipano di Cesena per la cremazione mentre le eventuali offerte saranno
devolute alla parrocchia, a sostegno degli interventi di ristrutturazione in corso dei locali adibiti al
catechismo e alle varie attività.
Mariaelena Forti.
MARIAELENA FORTI
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La Voce di Romagna
Comune di Savignano
GATTEO
Il M5S presenta il suo programma
Il Movimento 5 Stelle di Gatteo invita la
cittadinanza alla serata di presentazione del
proprio progetto amministrativo per Gatteo,
prossima a elezioni. L' appuntamento è per
domani sera (a partire dalle ore 20.45) all'
Oratorio di San Rocco a Gatteo. I candidati
alla carica di sindaco e consigliere comunale
si presenteranno e illustreranno il programma
elettorale, aperti al dialogo con il pubblico e
alla condivisione di idee con i cittadini.
Interverranno anche Mauro Frisoni, consigliere
comunale 5 Stelle di Savignano, e i consiglieri
regionali 5 Stelle Andrea Bertani e Raffaella
Sensoli.
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La Voce di Romagna
Comune di Savignano
SAVIGNANO
Via alle adesioni per "Piadiniamo"
Artigiani, fotografi, chioschisti e produttori di
piadina artigianale all' appello: torna
Piadiniamo, l' omaggio alla terra del buon
vivere. La tre giorni si svolgerà dal 22 al 24
luglio nel centro di Savignano per iniziativa di I
­Fest (al timone Gianmarco Casadei e Mattia
Matro). La "chiamata alle armi" segna l' inizio
della fase operativa dell' evento, giunto a
questa quinta edizione forte delle 30mila
presenze dello scorso anno. Tutti gli
interessati sono invitati a mettersi in contatto
con l' organizzazione ai seguenti recapiti: tel.
3 3 8 6 7 7 5 3 6 8 ; e m a i l :
[email protected]; facebook:
piadiniamo.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di San Mauro
San Mauro
Nidi d' infanzia, aperte le iscrizioni
Iscrizioni al via per le famiglie intenzionate a
far frequentare ai propri bimbi, nell' anno
scolastico 2016­2017, il nido di infanzia a
Savignano, San Mauro e G a t t e o . E ' g i à
possibile presentare la domanda per le tre
strutture comunali che, per la prima volta,
offriranno l' opportunità del tempo prolungato
fino alle 18.20.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Calcio donne C. Il tecnico Bertino: «Bella salvezza»
Missione compiuta per il San Mauro Mare
SAN MAURO MARE. La Virtus San Mauro
Mare brinda alla salvezza. Missione compiuta
dunque per la squadra allenata da Nicola
Bertino, alla seconda stagione in serie C.
«Purtroppo non ho potuto contare sempre
sulla rosa al completo, poi abbiamo pagato un
po' di inesperienza ­ le parole del tecnico ­ in
ogni caso la salvezza è stata positiva e
abbiamo lottato dur am e n t e per
conquistarla. In alcune gare le ragazze hanno
mollato mentalmente, forse è mancato un
pizzico di maturità, ma serve per crescere».
Il ricordo più bello di questa stagione, l' hurrà
esterno contro la Correggese, un 3­2 targato
Andreani, Angeli e Magnani (capocannoniere
gialloblù con 10 centri in campionato e 2 in
coppa) che è stato una mezza sentenza per la
salvezza finale.
«E' stata la partita più emozionante, vinta a
dieci minuti dal termine, l' unico blitz fuori casa
in questa stagione».
Si chiude un capitolo, se ne apre un altro per
la Virtus San Mauro Mare, che vorrà
continuare il suo progetto di crescita, a partire
dal settore giovanile per arrivare alla prima
squadra.
«Adesso cercheremo di rinforzare il gruppo
per conquistare una salvezza più tranquilla».
La rosa. Andreani, Angeli, Balzi, Benvenuti, Benzi, Brighi, Calbucci, Capja, Carfagna, Casa dei, Coveri,
Magnani, Muccioli, Pasquarelli, Rossi, Sarti, Squadrani, Stefani, Vitali, Zavatta.
All.: Bertino.
Luca Filippi.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
"Home", la cultura attenta all' umanità
SAN MAURO PASCOLI. Lo ripeteva Dorothy,
nel "Mago di Oz": nessun posto è bello come
casa mia". Lo ripetono, lontani dalla favola, tre
romagnoli scafati, promotori di arte. Portano
piercing, hanno spalle larghe, hanno viaggiato
per l' Europa, per lasciarsi forgiare dai
linguaggi espressivi d' elezione. Li hanno
assimilati e riproposti con estro creativo in
mille salse, in eventi e festival. Adesso, riuniti
nella neonata associazione Voluntas, vogliono
donarli con cuore gonfio, per godersi casa e
gli amici. Nasce così "Home. Festa fra amici",
due giorni intensamente creativi, sabato 14 e
domenica 15 maggio, in amicizia, nello
scenario suggestivo di Villa Torlonia, a San
Mauro Pascoli.
Giuseppe Moratti ex uomo della notte in
riviera, attivo tra Riccione, Bologna, Milano,
oggi dedito al benessere olistico; con lui Jonas
Severi grafico esperto di comunicazione, e
Simone Botte organizzatore di eventi, creano
insieme un progetto di "comfort zone" allargata
dove arte e cultura si col limano con i rapporti
umani, attraverso momenti di aggregazione
consapevoli. "Home" invita "a casa" una
trentina di artisti molti dei quali professionisti, e
tanta gente curiosa; il fine per tutti è di sentirsi
bene come fra i domestici lari, in armonia,
fortificati da contenuti culturali di musica e arte nei diversi linguaggi: foto, scultura, installazio ne,
performance, reading, improvvisazione teatrale, yoga della risata, video arte. E, come biglietto di
ingresso, un semplice obolo, intimo e amichevole: il proprio sorriso.
Mentre la lista ospiti è ancora aperta, sono attesi Isabella Santacroce con un personale dj set, e
Christina Moser cofondatrice con il marito Maurizio Arcieri (scomparso un anno fa) dei Krisma, pionieri
del pop elettronico. La musica elettronica, quella colta, complessa, innovativa, fungerà da colonna
sonora di Home, con l' intento di affinare un gusto, in Italia ancora poco diffuso. Fra le presenze
annunciate anche i fotografi Cinzia Aze, Enrico (Chico) De Luigi, Eugenia Canistro, Virginia Verona,
Irena Iris Willard. Sul fronte musicale, Christian "Shape" Camporesi, Federico Fusaglia, per l' impegno
civile Patrick Wild, Veronica Bronzetti per video arte e still­life.
«Questo nostro progetto ­ introduce Giuseppe Mo ratti ­ ha vissuto un' anteprima a Villa Torlonia il 21
novembre scorso. Il gradimento ci ha spinti a ripeterci, strutturandoci in maniera più solida, come
associazione culturale. Vogliamo creare un calendario di eventi itinerante per la Romagna, per tutto l'
anno».
Nei due giorni densi di eventi, comprensivi di tre workshop aperti a grandi e piccoli, Home focalizza l'
attenzione sull' ambiente. «Introduciamo il messaggio di eco sostenibilità, riuso, riciclo ­ dicono i
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Voluntas ­ . In ogni spazio espositivo ci sarà un angolo per il baratto, per un mercato equo solidale».
L' evento valorizza dunque una diversa filosofia della fruizione dell' arte.
«Davvero mettiamo il nostro cuore. Ci auto sovvenzioniamo con molta volontà, e con risorse acquisitive
in vent' anni di esperienza».
l Info: 393 3332316.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Baldinini punta al museo aziendale
E intanto apre negozi in Kazakistan e in Siberia
L' idea dell' imprenditore è quella di
salvaguardare la memoria dell' azienda con
oltre un secolo di storia alle spalle, in una fase
dove «abbiamo superato l' impercettibile
confine che separa l' arte dall' artigianato ­ ha
spiegato ­ L' azienda dispone di un ricco
archivio, un prezioso patrimonio di materiali e
documenti catalogati e organizzati grazie alla
collaborazione dell' Università di Bologna. Una
vera e propria testimonianza dei fasti di un
passato che sono e saranno sempre il nostro
futuro». L' idea del Museo della scarpa non è
nuova a San Mauro, t a n t ' è c h e o l A g i i l
vulcanico Gimmi Baldinini, leader in Russia
della calzatura del lusso, 130 boutique in giro
per il mondo, una novantina in Russia.
tre una quindicina di anni fa fu redatto anche
uno studio di fattibilità con l' ipotesi di una
esposizione permanente alla Torre. Di recente
il sindaco Luciana Garbuglia era tornata sull'
ipotesi individuando una nuova location nell' ex
calzaturificio dismesso di Scardavi in pieno
centro storico. Baldinini invece aggiunge una
novità: l' ipotesi di un museo aziendale come
già ce ne sono in giro per l' Italia, non però in
Romagna nel campo della moda. E Baldinini è
un pezzo che ci pensa: aveva detto che era
uno dei suoi sogni nella festa del centenario
dell' azienda, nel 2010.
L' imprenditore di San Mauro nel frattempo prosegue il suo piano di espansione, con due nuove
aperture di store: Almaty in Kazakistan e a Krasnojarsk in Siberia. Sempre di recente, per il quarto anno
consecutivo, è stato partner ufficiale nella finale del concorso Miss Russia 2016. Le cinquanta ragazze,
sul palco della concert hall del Barvikha Luxury Village di Mosca, hanno indossato sandali in edizione
limitata Baldinini creati per l' evento, in un appuntamento che ha coinvolto giovani da tutta la Russia. (f.f.
)
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
Lo stilista Giuseppe Zanotti lancia la linea per
bambini
SAN MAURO PASCOLI. Lo stilista Giuseppe
Zanotti fa il suo esordio nelle scarpe dei piccoli
e lancia la linea "Giuseppe junior". I pre ­ordini
della prima collezione dedicata ai bambini
disegnata dallo stilista sammaurese sono
partiti nei giorni scorsi sul sito del brand per i
mercati europei, e da fine maggio saranno
disponibili anche nelle boutique Giuseppe
Zanotti Design. La linea sarà prodotta da Vicini
e comprende sette varianti di scarpe realizzate
in diversi materiali tra cui nappa, velluto,
laminati e stampe cocco con placche
metalliche. I prezzi compresi tra 350 e 550
dollari per calzature pensate per i neonati, sino
alla taglia 33.
«Sono entusiasta di questa nuova avventura ­
afferma Giuseppe Zanotti ­ Ci sono sfide per
me irrinunciabili, come questa, capaci di
stimolare al massimo la mia creatività.
Occasionalmente per alcune clienti e un po'
per gioco in passato avevo già realizzato delle
calzature per bambini. I figli di Beyoncé, Kanye
West e Kim Kardashian, Karolina Kurkova
sono stati tra i miei primi fan. Oggi, di fronte
alle sempre maggiori richieste, ho pensato
fosse arrivato il momento giusto per creare
una linea per i più piccoli e ho particolarmente
amato lavorare allo stile e alla creazione della
mia prima linea junior».
(f.f.
)
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La Voce di Romagna
Comune di San Mauro
ISTITUTO DI STUDI MUSICALI LETTIMI
Ciclo concerti di Primavera. Domenica l'inizio
Si terrà domenica 8 maggio il primo dei sei
Concerti di Primavera dell' Istituto superiore di
studi musicali "G. Lettimi" a conclusione dell'
anno accademico. I primi saranno tre concerti
di alcuni fra i migliori allievi che, superata una
selezione interna, si presentano al pubblico
proponendo brani del repertorio concertistico.
Nel primo concerto, domenica 8 Maggio alle
11, si esibiranno Brenda Di Mecola al flauto
accompagnata dal M° Fabrizio Di Muro, Lucia
Romagnoli alla chitarra e Gaia Paci al violino
accompagnata dal M° Danilo Comitini. Altri
concerti vedranno la partecipazione dei
pianisti Fabrizio Fogli e Jacopo Camillini (il 15
maggio), della flautista Maria Vittoria Balli,
della violoncellista Matilde Melucci e della
violinista Claudia Mancini accompagnata dal
pianista M° Mattia Guerra, il 22 maggio.
I concerti ­ tutti a ingresso libero ­ si terranno
domenica alle 11 nella Biblioteca al secondo
piano dell' istituto in via Cairoli 44. Il quarto
concerto di domenica 29 maggio, sarà
dedicato alla "Ebony Ensemble", un' orchestra
di clarinetti composta da circa trenta elementi
dell' ISSM "Lettimi", dell' Associazione di
Propedeutica "Lettimi", dell' Istituto
Sammarinese e della Scuola di musica di San
Mauro Pascoli. Il 3 giugno alle 21 sarà poi
allestita al Teatro degli Atti la farsa in un atto "L' impresario in Angustie" di Domenico Cimarosa, una co
­produzione dell' ISSM Lettimi con l' ISSM "Maderna" di Cesena. La regia sarà di Gianfranco Zanetti
mentre l' orchestra sarà diretta dal M° Gianluca Gardini. Infine, chiude la serie di eventi un concerto dell'
Orchestra Sinfonica degli ISSM di Cesena, Ravenna e Rimini, domenica 19 giugno alle ore 21, al Teatro
Novelli.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
sviluppo urbano
A Lecce rigenerazione vuol dire smart city
Riqualificazione e sviluppo urbano.
Attivando sinergie con il mondo della finanza e
con gli investitori immobiliari, Lecce integra in
un' unica strategia le politiche di rigenerazione
urbana e quelle delle smart city.
Da un lato ha messo ad esempio a valore la
d i s m i s s i o n e d e i beni p u b b l i c i c o n u n a
proposta che coinvolge 21 immobili già di
proprietà del Comune grazie a un fondo
immobiliare da costituire ad hoc (12 fabbricati
da recuperare e 9 aree già edificabili da
sviluppare), dall' altro si è già impegnata
affidando ai privati un progetto di
efficientamento del parco luci stradali (poco
più di 20mila punti luce) con la co­
partecipazione di un fondo specializzato sui
temi della sostenibilità ambientale. Avere i
lampioni in rete e gestirli tramite un
monitoraggio da remoto permetterà di
implementare nuove funzionalità come i
sensori di inquinamento, la sorveglianza, wifi,
ricarica per auto; senz' altro un progetto
propedeutico alla costruzione di una città
intelligente.
« A p a r t i r e d a l 2 0 1 0 l ' amministrazione
comunale ha fatto un censimento analitico dei
propri beni e terreni e ha apportato varianti urbanistiche per aumentare il valore economico di immobili
nel centro storico, ma anche di terreni da 3­4mila mq a 15­20mila mq. Con questo piano d i
valorizzazione e successiva alienazione ­ spiega Attilio Monosi, assessore al Bilancio di Lecce ­ il
Comune ha già ricavato 30milioni». Due esempi: un fabbricato degli anni 50 utilizzato per uffici pubblici
è stato trasformato in residenziale e alienato a 1,4 milioni; un' altra area a destinazione scolastica sarà
trasformata in appartamenti ed è stata alienata a 2,4 milioni. Il Comune ha scelto la via della
rigenerazione sposando la via della densificazione e della riorganizzazione di funzioni. «A questo punto
­ continua Monosi ­ pensiamo ad un progetto organico di programmazione del territorio coinvolgendo
una Sgr che dovrà costituire un fondo per poi realizzare la nuova sede degli uffici comunali
(razionalizzando le 10 sedi attuali), un mercato e un polo scolastico. In campo per questo progetto­pilota
c' è anche la Fondazione Patrimonio Comune, una costola dell' Anci che ha collaborato nell'
elaborazione dello studio di fattibilità, deliberato poi da Invimit che ha stanziato 40 milioni di euro di
investimento». In sintesi, Fpc ha elaborato lo studio, il Comune di Lecce e Invimit sono i quotisti del
fondo ­ il primo conferirà degli immobili mentre Invimit delle risorse economiche ­ e la Sgr gestirà l'
attuazione.
L' amministrazione Perrone conta di indire il bando per la ricerca della Sgr entro fine anno, come
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
annunciato a Lecce in occasione del Forum del Sud promosso da Scenari Immobiliari. «Gli investimenti
saranno realizzati nei primi 5 anni di vita del Fondo ­ spiega Michele Lorusso, coordinatore del gruppo
per Fpc ­ mentre le dismissioni sono previste dall' anno 2 all' anno 10. Per le funzioni commerciali e
terziario è prevista la locazione fino al termine del fondo e la completa dismissione entro il 14° anno a
prezzi di mercato. Alla fine, le tre opere pubbliche andranno senza oneri al Comune».
Un' azione di medio periodo che potrà essere implementata da iniziative puntuali e strategiche come
quella per l' illuminazione pubblica promossa dalla società italiana Gemmo che ha vinto la gara di
appalto e gestirà il servizio per i prossimi 15 anni grazie alla collaborazione con Susi Partners, il gestore
di fondi che ha investito nell' operazione e quindi ha finanziato l' opera. «L' investimento totale ammonta
a 9,6 milioni e l' obiettivo è mettere a norma gli impianti di illuminazione comunali, consentire un
monitoraggio da remoto dei consumi, dei risparmi e del funzionamento. Più in generale l' intento è
migliorare l' efficacia degli interventi manutentivi», spiega Stefano Fissolo, vice president Susi Energy
Efficiency. Il contratto tra il Comune e Gemmo è stato firmato a gennaio 2015, i lavori sono iniziati a
marzo 2016 e il termine è previsto per l' inizio del 2017.
Susi Partners è una società di investimento che gestisce tre fondi focalizzati sull' infrastruttura
energetica sostenibile: rinnovabili, efficienza energetica ed energy storage. ­ P. Pie. © RIPRODUZIONE
RISERVATA.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
L' audizione. In commissione Anagrafe tributaria
Longobardi: prematuro l' obbligo di e­fattura nel B2B
Il fisco lasci la strada delle sanzioni e percorra
quella della semplificazione e degli incentivi. È
quanto suggerisce il Consiglio nazionale dei
commercialisti chiamato ieri in Commissione
p a r l a m e n t a r e d i v i g i l a n z a s u l l ' Anagrafe
tributaria per parlare di: invio dei dati per il 730
precompilato, diffusione della fatturazione
elettronica nel B2B e contrasto alle frodi Iva. Il
presidente del Cndcec Gerardo Longobardi ha
parlato alla Commissione delle criticità legate
all' invio dei dati ­ in primis quelli sanitari ­ per
il 730 precompilato e ha formulato una serie di
proposte di semplificazione. I commercialisti
sottolineano che la dichiarazione precompilata
non è stata "a costo zero" per contribuenti e
professionisti, un fatto di cui si chiede di tenere
conto evitando di sanzionare ritardi e
omissioni e agevolando, attraverso un credito
d ' imposta, l ' a c q u i s t o d e g l i s t r u m e n t i
necessari per l' adempimento dei nuovi
obblighi.
Per i commercialisti è prematuro introdurre l'
obbligo della fattura elettronica nel business to
business e suggeriscono di intervenire sull'
obbligo di conservazione digitale sostitutiva
del documento emesso, a cui sono tenuti
entrambe le parti, perché rappresenta un forte disincentivo al passaggio dal documento cartaceo a
quello elettronico. In merito al contrasto all' evasione Iva, i commercialisti condividono il nuovo corso
avviato dalla direttrice Orlandi predisposto alla trasparenza e al dialogo preventivo, ma data la
complessità e sensibilità del tema richiedono tempo per effettuare gli approfondimenti di natura tecnica,
necessari a dare n parere.
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FE. MI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Tributi locali. La risposta del Mef in commissione Finanze alla Camera: per aree non coltivate e
orti valgono le regole generali
Terreni incolti con esonero Imu
Niente prelievo in montagna ­ In pianura beneficio solo per coltivatori diretti e Iap
MILANO I terreni incolti e gli orti rientrano nel
novero dei « terreni agricoli», e quindi
seguono le stesse regole dell' esenzione Imu,
riscritte per l' ennesima volta dall' ultima legge
di Stabilità (comma 13 della legge 208/2015).
Suonano così le indicazioni fornite ieri dal
viceministro all' Economia Enrico Zanetti nel
corso del question time in commissione
Finanze alla Camera, in risposta a Gian Mario
Fragomeli (Pd) che chiedeva lumi sul destino
fiscale dei «terreni non condotti da
imprenditori agricoli, come quelli incolti e gli
orti».
Q u a n d o s i p a r l a d i Imu agricola, però, l'
intreccio delle regole è ormai inestricabile, e
anche le indicazioni arrivate dall' Economia si
muovono con cautela tra le tante variabili e
hanno bisogno del solito sforzo interpretativo.
Per capire i termini del problema non si può
evitare di addentrarsi nello slalom fra le
norme. L' ultima manovra, nel tentativo di
rimediare al pasticcio creato nel 2014 e ancora
sotto esame alla Corte costituzionale dopo un
dibattito infinito al Tar del Lazio, ha riesumato
la circolare del 1993 per distinguere i Comuni
montani da quelli «parzialmente montani» e
dai pianeggianti, assicurando l' esenzione Imu a tutti i terreni montani e, in pianura, a quelli «posseduti e
condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali». Il panorama fiscale, quindi,
prevede in sintesi queste tre situazioni: nei Comuni montani sono esenti tutti i terreni, nei Comuni
«parzialmente montani» l' esenzione è riservara ai terreni inclusi sempre nella circolare del 1993, e in
pianura l ' Imu evita tutti i terreni posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli
professionali.
Su queste basi, l' interrogazione ha chiesto di capire il trattamento fiscale previsto per i «terreni non
condotti da imprenditori agricoli, come quelli incolti e gli orti», ma la risposta ministeriale si è
avventurata in una ricostruzione più ampia. Accanto alla legge di Stabilità, il punto di partenza
richiamato da Zanetti è una sentenza di Cassazione (la 7369/2012, riferita all' Ici ma ritenuta dal
ministero applicabile anche all' Imu), in cui si dice in pratica che per essere definito «agricolo» è
sufficiente che il terreno sia «suscettibile di essere destinato a tale utilizzo», mentre non è
indispensabile «l' effettivo esercizio» dell' attività agricola. Di conseguenza, chiude la risposta
ministeriale, terreni incolti e gli orti «devono essere considerati nel novero dei terreni agricoli, e sono
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Il Sole 24 Ore
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esclusi dall' applicazione dell' Imu nei termini declinati dal comma 13» dell' ultima manovra.
Se questa è la situazione, il caleidoscopio dell' Imu sui terreni muta ancora, e contempla un' altra
esenzione: nei Comuni montani, l' Imu evita tutti gli orti e i terreni incolti, nei Comuni di pianura invece l'
esenzione è limitata ai terreni dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali. Ergo: i
terreni incolti e gli orti di proprietari che non hanno la qualifica di coltivatore diretto o di Iap continuano a
pagare. In questo senso, infatti, andrebbe intesa la precisazione finale secondo cui anche negli orti e nei
terreni incolti l' esenzione funziona «nei termini declinati dal comma 13» dell' ultima legge di Stabilità.
Le indicazioni dell' Economia non fanno piacere ai Comuni, che sull' Imu dei terreni incolti hanno da
tempo ingaggiato una battaglia interpretativa con l' amministrazione finanziaria. L' Ifel, in particolare, nel
2012 aveva sostenuto l' imponibilità di tutti i terreni incolti, anche in montagna, sulla base di un
orientamento opposto rispetto a quello poi indicato dalla Cassazione richiamata ora dal Governo: in
quello stesso 2012, con la circolare 3 del dipartimento Finanze, il ministero aveva escluso dall' imposta i
terreni incolti collinari e montani, e con la risposta di ieri il beneficio scende in pianura, ma solo per una
parte dei proprietari.
Questa moltiplicazione delle "fonti" e la scarsa fondatezza logica di alcune di queste distinzioni
mostrano che servirebbe una regola chiara e definitiva.
[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.
GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Ambiente. Verso il via libera in prima lettura alla Camera: in arrivo un emendamento per
ampliare le eccezioni alla nuova disciplina
Ddl consumo suolo, si cerca deroga salva­
costruzioni
ROMA Sarà sufficiente, per mettersi al riparo,
avere presentato un' istanza per l'
approvazione del proprio intervento di
costruzione prima dell' entrata in vigore della
legge. È con questa deroga, al voto con ogni
probabilità giovedì prossimo, che la
maggioranza prova a chiudere la polemica
con i Comuni e a mandare in porto il Ddl sul
consumo di suolo, in prima lettura alla
Camera. L' aula di Montecitorio, nel corso di
una mattinata di discussione, ieri ha
completato il voto su dieci degli undici articoli
del testo. Anche se tra gli operatori, Comuni in
testa, restano forti dubbi sui troppi vincoli posti
dalle nuove norme.
Insomma, siamo alle battute decisive. Così, il
ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti
auspica: «Mi auguro si possa tagliare al più
presto alla Camera e poi rapidamente nella
lettura al Senato un traguardo
straordinariamente importante per il nostro
Paese». All' appello adesso mancano solo le
correzioni sull' articolo 11, relativo alla fase
transitoria, il tassello più contestato del
provvedimento. Qui i relatori (Chiara Braga e
Massimo Fiorio, entrambi del Pd) hanno in
programma di inserire solo una modifica. Saranno, così, fatti salvi gli interventi per i quali «i soggetti
interessati abbiano presentato istanza per l' approvazione prima della data di entrata in vigore» della
legge. In questo modo, secondo quanto spiega proprio la responsabile Ambiente del Pd, Chiara Braga,
«abbiamo risposto alle osservazioni che ci erano arrivate dall' Anci sul rischio di ricorsi e contenziosi
con operatori che avevano già acquisito delle aree. La riformulazione fa salvi gli interventi su cui è stata
già presentata un' istanza». Ma non solo. Si stabilisce anche che tutte le opere pubbliche o di pubblica
utilità sono consentite, «previa obbligatoria valutazione» delle alternative di localizzazione che non
determinino consumo di suolo. Insomma, arrivano forti aperture. «Mi sembra ­ spiega Fiorio ­ che siano
state appianate le divergenze delle scorse settimane, andando incontro alle richieste che ci erano
arrivate. Non si può certo dire che questa legge blocca l' edificazione».
Stefano Lo Russo, assessore all' Urbanistica di Torino e presidente della commissione Urbanistica dell'
Anci è d' accordo: «Siamo contenti che siano state recepite le nostre richieste, la vecchia impostazione
avrebbe prodotto un blocco e un contenzioso a cascata». Anche se tiene a precisare che «noi avremmo
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
preferito un' impostazione diversa, nella quale dare maggiore peso al tema della rigenerazione,
partendo dal basso e dalla necessità di semplificazioni amministrative, premialità e incentivi fiscali».
Insomma, il testo che uscirà dalla Camera potrebbe creare troppi vincoli.
Tornando alle modifiche votate ieri, quella principale è arrivata in seguito a una proposta della
maggioranza Pd. Stabilisce che «allo scopo di favorire la sicurezza e l' efficienza energetica del
patrimonio edilizio esistente, per gli edifici residenziali in classe energetica E, F o G, o inadeguati dal
punto di vista sismico o del rischio idrogeologico», sono consentiti interventi di demolizione con
ricostruzione, all' interno della stessa proprietà.
Questi interventi, che dovranno portare a una prestazione energetica di classe A o superiore, potranno
beneficiare di uno sconto sugli oneri da versare per il permesso di costruire. Saranno le Regioni a dover
quantificare questo bonus. Un emendamento che fa il paio con un' altra modifica, che istituisce uno
sconto anche per gli interventi di recupero. In caso di ristrutturazioni, «i Comuni provvedono a modulare
la determinazione dei costi di costruzione in modo da garantire un regime di favore». Insomma, gli
sconti sui costi di costruzione potranno essere applicati anche alle ristrutturazioni.
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GIUSEPPE LATOUR
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Personale Pa. La Corte dei conti include gli incarichi dirigenziali a tempo determinato nei limiti
sui dipendenti
I dirigenti «pesano» sulla spesa
Anche gli incarichi dirigenziali a tempo
determinato entrano nei limiti complessivi della
spesa di personale, in base ai quali ai contratti
a termine non può essere destinata una
somma superiore al 50% di quella sostenuta
allo stesso titolo nel 2009.
L' indicazione arriva dalla sezione Autonomie
della Corte dei conti, che con la delibera
14/2016 cambia rotta rispetto alle istruzioni
date sulla stessa norma quattro anni fa, nella
delibera 12/2012. Più che di un cambio, si
tratta in realtà di un' inversione di rotta, dal
momento che la delibera del 2012 aveva
decretato l' esclusione di queste spese dai
vincoli generali, e costringe quindi le
amministrazioni locali a rifare i calcoli, con il
rischio di trovarsi improvvisamente ad aver
sforato i limiti e quindi ad essere costrette a
rientrare. La novità, però, nasce dall'
evoluzione del quadro delle regole di
riferimento, che in questi mesi aveva
alimentato un doppio filone nelle sezioni
regionali ora risolto dalle Autonomie.
A motivare l' esclusione, nel 2012, era il fatto
che gli incarichi dirigenziali degli enti locali
erano disciplinati da un limite "su misura",
scritto nel testo unico del pubblico impiego (articolo 19, comma 6­quater del Dlgs 165/2001), che agli
occhi della Corte giustificava il mancato inserimento di questa voce nel limite complessivo. Ora però,
dopo il decreto Madia del 2014, quella norma si applica solo agli enti di ricerca.
Una norma su misura per gli incarichi in Comuni, Province e Città metropolitane c' è ancora, ed è
migrata nel Testo unico degli enti locali dove si fissa un limite più alto rispetto al passato: le
amministrazioni locali non possono coprire con incarichi a tempo determinato più del 30% dei posti
previsti in dotazione organica.
Questo limite, però, non basta secondo il nuovo orientamento della Corte dei conti a superare il vincolo
generale, rafforzato anche dal fatto che un successivo intervento della Corte costituzionale, con la
sentenza 173/2012, ha ribadito che il tetto complessivo scritto nel 2010 ha «l' obiettivo generale di
contenimento della spesa relativa ad un vasto settore del personale». Di qui l' impossibilità di sottrarre
al vincolo gli incarichi dirigenziali negli enti locali.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
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Quel doppio colpo alla crescita
Arischio una delle riforme che può garantire all' Italia
sviluppo e investimenti, maggiore equità nella spesa
pubblica e miglioramento della qualità di vita nelle città:
è la riforma del trasporto pubblico locale, inserita dal
governo in uno dei decreti attuativi della legge Madia
sulla Pa, quello sui servizi pubblici locali. Il Consiglio di
Stato obietta che quello non è il veicolo giusto, è fuori
delega, chiede lo stralcio. Intanto, nell' Italia alla rovescia
che uccide lo sviluppo e favorisce le ingessature, la
Camera sta per approvare la legge sul divieto di
consumo del suolo. Una legge che affronta in modo
sbagliato un tema serio. Continua pagina 42 Il tema
giusto ­ che accomuna i due provvedimenti ­ è come
rendere più efficienti e accoglienti le nostre città, come
tornare a fare dello sviluppo urbano un driver
fondamentale della crescita del Paese (un' ampia
letteratura dice ormai come nel mondo e in Europa
crescano di più i Paesi dove "tirano" le città, nuovo
crocevia di innovazione e flessibilità). Il tema giusto ­
nello specifico disegno di legge sul consumo del suolo ­
non è correre dietro a statistiche allarmistiche per fare
demagogia, per mettere l' ambiente contro la crescita,
per continuare a far vincere la cultura dei veti. Il tema giusto è quello della riqualificazione urbana, del
riuso, della valorizzazione anche economica delle aree dismesse, dell' incentivo a investimenti che
favoriscano insieme il contenimento energetico e la riorganizzazione urbana. Per quanto le correzioni
apportate dal Pd abbiano migliorato l' originaria proposta dei 5 Stelle, la legge sulla difesa del suolo
resta una legge sbagliata nell' impostazione che frena dove potrebbe accelerare. La scommessa del
Paese oggi è ­ in tema di riforme ­ schierarsi dalla parte giusta, prendere la direzione corretta, capire
come, oltre i formalismi, quello che conta è fare (e fare bene) la cosa giusta. La riforma del trasporto
locale, voluta dal ministro Delrio, è una di quelle cose da fare. Si attende da 20 anni: andiamo avanti
ancora, in questo settore, con il criterio dei "costi storici" che ha ingessato la distribuzione delle risorse
statali alle regioni su un impianto datato 1981. Non distribuiamo i contributi statali sulla base dei
chilometri percorsi, dell' efficienza del servizio, dell' attenzione agli utenti, della velocità commerciale dei
bus, dei nuovi investimenti, ma sulla base della fotografia sbiadita del 1981. Assurdo. E il testo di Delrio
che propone il passaggio ai costi standard va nella direzione giusta, per quanto forse percorsa con
qualche lentezza. Che cosa propone il Consiglio di Stato (che pure aveva fatto un superlativo parere
sulla riforma degli appalti)? Di rinviare il provvedimento a data da destinarsi. Delrio invece vuole andare
avanti, cercherà un accordo con le Regioni (che su questa riforma hanno sempre frenato) e con il
Parlamento che sul "fuori delega" conta più degli altri. Fa bene: è una sfida che tutto il governo
dovrebbe abbracciare.
PS: ma chi l' ha detto che per distribuire fondi alla mobilità che al 70% riguardano le città serve ancora
la "mediazione" delle Regioni?
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Riforma Pa. Nel parere sul decreto servizi pubblici Palazzo Spada chiede di valutare la
compatibilità dei vincoli agli affidamenti diretti con il referendum 2011
Riforma del trasporto locale a rischio stop
Il Consiglio di Stato: stralciare le disposizioni dal provvedimento ­ Delrio: andiamo avanti
MILANO Il Consiglio di Stato chiede al governo
di togliere la riforma del trasporto pubblico
locale dal decreto attuativo della delega Madia
sui servizi pubblici; dai giudici amministrativi,
poi, arriva la spinta a togliere la possibilità che
le reti perdano la proprietà pubblica, a
mantenersi fedele alle vecchie regole nei
rapporti con i sindacati in caso di trasferimento
del personale e a correggere le novità
proposte in fatto di tariffe e di "premi" agli
affidamenti con gara.
Al decreto sui servizi pubblici locali il Consiglio
di Stato riserva un parere «positivo» ma
accompagnato da condizioni di peso.
Anche sul decreto parallelo, quello chiamato a
sfoltire la giungla delle società partecipate, i
giudici amministrativi avevano concesso un via
libera arricchito da una serie di suggerimenti:
in questo caso, però, si va più a fondo, e il
parere 1075/2016 diffuso ieri chiede al
Governo di cancellare dal provvedimento
cinque interi articoli e svariati commi, oltre a
correggere una serie di altri passaggi. Ora la
palla passa al governo, perché il parere non è
vincolante e lo stesso ministro delle
Infrastrutture Graziano Delrio è orientato a
mantenere nella riforma il capitolo sul trasporto, cercando sul punto l' intesa con il Parlamento oltre che
con Regioni ed enti locali.
Il giudizio del Consiglio di Stato in realtà appare sospeso sul tema più delicato, cioè la compatibilità
delle nuove regole con il referendum del 2011 che sotto lo slogan dell'«acqua pubblica» ha cancellato in
realtà tutto l' impianto delle "liberalizzazioni" tentate nel 2008. La questione è cruciale perché sull'
incompatibilità con le decisioni referendarie era già inciampata la riforma tentata con la manovra estiva
2011, che in realtà si era risolta in una fotocopia delle regole cancellate dal voto ed era quindi stata
bocciata dalla sentenza 199/2012 della Corte costituzionale. Proprio in quella sentenza il Consiglio di
Stato incontra però una possibile via d' uscita. L' obiettivo del referendum, hanno spiegato nel 2012 i
giudici delle leggi, era di evitare che gli affidamenti diretti incontrassero in Italia vincoli più stretti rispetto
a quelli dell' ordinamento Ue, tanto è vero che il successo dei «sì» ha determinato l' applicazione diretta
delle regole comunitarie. Il nuovo decreto attuativo della riforma Madia, che subordina la possibilità di
affidamento diretto a una valutazione di convenienza economica a prescindere dall' assetto azionario
(pubblico o privato) della società, «si muove in piena coerenza con l' ordinamento europeo», e anche il
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fatto che la valutazione sia lasciata all' autonomia degli enti locali «supera indenne una previsione di
incostituzionalità». Detto questo, però, il Consiglio di Stato si limita a ricordare che tutto l' impianto «va
valutato» in rapporto «agli esiti referendari, che peraltro risalgono ormai a cinque anni or sono»: sulla
convenienza economica da esaminare per dare il via libera all' affidamento diretto, poi, il rischio è di
affidare alle amministrazioni locali più piccole un compito troppo «complesso» per le loro capacità
professionali.
I cinque articoli che il Consiglio di Stato chiede direttamente di cancellare perché escono dai confini
della delega, invece, abbracciano l' intero capitolo della riforma del trasporto pubblico locale. Il
pacchetto, che riscrive le regole sui bacini ottimali in cui articolare il servizio, offre nuovi strumenti per
combattere l' evasione tariffaria e introduce il «biglietto trasparente» in cui è indicata la quota di costi a
carico degli utenti e quella finanziata con i soldi pubblici, era in effetti stata scritta all' interno di una
riforma complessiva del trasporto locale, ma all' ultimo era stata inserita nel decreto Madia nel tentativo
di accelerarla. «Non si può», ribatte però nella sostanza il Consiglio di Stato, perché tutta questa parte
dedicata specificamente al trasporto «si presenta come asistemica rispetto a un testo unico che tratta i
servizi pubblici locali nella loro disciplina generale» e sembrano «in radicale contrasto con i principi e i
criteri direttivi» della delega.
Spinosa, anche sul piano politico come mostra ancora una volta il referendum e le discussioni che lo
hanno seguito, è anche la questione della proprietà pubblica delle reti e degli impianti necessari alla
produzione dei servizi pubblici. Oggi l' impossibilità di privatizzare reti e impianti e fissata senza
eccezioni dall' articolo 113 del Testo unico degli enti locali. Il decreto, in linea con le regole attuali,
spiega che le reti possono essere cedute «a società interamente possedute dall' ente o dagli enti
conferenti», ma non vietano più a questa società di venderli a privati, prevedendo in pratica solo il
«vincolo all' uso pubblico». I giudici chiedono di reintrodurre il divieto di vendita, e sottolineano in
aggiunta i problemi che possono nascere dal vincolo pubblico di reti e impianti già privati: questo
«vincolo» andrebbe infatti pagato, ma la riforma deve avvenire «senza oneri per la finanza pubblica».
Fuori delega, infine, sono le novità che tagliano le consultazioni sindacali in caso di passaggio dei
dipendenti dal vecchio al nuovo affidatario nel servizio idrico e nell' igiene ambientale.
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GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
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Corte d' appello di Napoli. Il riconoscimento se l' appaltatore esercita il recesso per consegna
fuori tempo dell' area
Appalti, ritardi non sempre con danni
Non è rilevante che il contratto stabilisca alcune opere preliminari
No al risarcimento del danno causato dalla
ritardata consegna dell' area in cui si devono
effettuare lavori pubblici, se l' appaltatore non
ha esercitato il diritto di recesso dal contratto.
È la regola stabilita dall' articolo 10 del Dpr
1063/1962 (oggi articolo 153 del Dpr
207/2010), che si applica anche quando l'
appaltatore deve effettuare attività che
precedono la consegna del cantiere di lavoro.
Ed è la conclusione a cui è giunta la Corte d'
appello di Napoli (presidente Giordano,
relatore Cataldi) in una sentenza dello scorso
13 aprile.
La controversia è stata promossa da una Srl
che si era aggiudicata un appalto di opere
pubbliche. In primo grado, la società aveva
chiesto il pagamento di 175mila euro come
risarcimento dei danni dovuti a maggiori oneri
per la ritardata consegna del cantiere. L' ente
locale appaltante aveva chiesto il rigetto della
domanda, sostenendo che la Srl non aveva
esercitato la facoltà di recesso dal contratto e
dunque non poteva vantare alcun diritto.
Il Tribunale aveva respinto la richiesta. Il
giudice di primo grado osservava che, se l'
amministrazione appaltante non consegna i
lavori nel termine di legge, l' appaltatore ha diritto di recedere dal contratto in base all' articolo 10 del
Dpr 1063/1962. Solo se esercita questa facoltà può chiedere il risarcimento dei danni; se, invece, non
dichiara di recedere, ciò significa ­ affermava il Tribunale ­ che ha ritenuto ancora eseguibile il contratto
senza ulteriori oneri per l' amministrazione.
La società appaltatrice ha presentato appello sostenendo che l' articolo 10 disciplina solo le ipotesi in
cui il vincolo giuridico nasce al momento della consegna dei lavori. Nel caso in esame, invece, prima
della consegna del cantiere la srl aveva effettuato attività preparatorie. Di conseguenza, la consegna
costituiva solo l' osservanza di un obbligo in corso d' opera, successivo all' esecuzione già avviata.
Nel respingere l' impugnazione, la Corte afferma che non è possibile distinguere a seconda che il
contratto preveda o meno l' onere dell' appaltatore di eseguire opere anteriormente alla messa a
disposizione del cantiere. I giudici napoletani ricordano quindi che, con la sentenza 3801/1992, la
Cassazione aveva escluso che la disciplina contenuta nell' articolo 10 del Dpr 1063 sia applicabile
quando l' appaltatore deve svolgere attività prima della consegna dei lavori. Per il giudice di legittimità,
infatti, tale consegna non costituisce «un mero atto di cooperazione del committente», ma rappresenta
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Il Sole 24 Ore
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piuttosto «un preciso adempimento da attuare nel corso dell' esecuzione» del contratto.
Tuttavia, secondo la Corte campana questa conclusione non è convincente. Innanzitutto, perché l'
articolo 10 non lascia spazio a interpretazioni che consentano di effettuare «differenziazioni in ragione
delle specificità dei singoli casi». E poi perché la norma dispone che, dopo il recesso, l' appaltatore ha
diritto al rimborso non solo delle spese contrattuali (previste dall' articolo 9 dello stesso Dpr 1063), ma
anche delle «altre spese da lui effettivamente sostenute». Dunque, l' articolo 10 considera pure il caso
di un recesso avvenuto, «in mancanza di formale consegna, allorché l' appaltatore abbia dovuto
sostenere alcune spese finalizzate alla realizzazione dell' opera».
Come quelle affrontate dalla Srl per il monitoraggio di qualità e quantità di fibre disperse in aria o
depositate negli ambienti in cui si dovevano avviare gli interventi.
Così la Corte conferma la sentenza impugnata e condanna la Srl al pagamento delle spese del grado,
che liquida in 10mila euro.
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ANTONINO PORRACCIOLO
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5 maggio 2016
Pagina 32
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Risarcimenti ai disabili per i tagli alla sanità
Disabili risarciti per i tagli alla sanità. Il comune
paga il danno non patrimoniale sborsando 10
mila euro di risarcimento per ogni disabile cui
ha sforbiciato l' assistenza domiciliare indiretta
riducendo le ore del piano individualizzato. È
vero, la coperta del bilancio è c o r t a e l '
amministrazione doveva estendere i servizi ad
altri cittadini. Ma non ha rispettato le procedure
imposte dalla legge 328/00, finendo dunque
per redistribuire le risorse già assegnate agli
utenti beneficiari del contributo: l' ente locale
opera dunque in modo illegittimo ed è
condannato a ristorare stress, ansia e
depressione patiti dagli ammalati e confermati
dai certificati medici prodotti in giudizio. È
quanto emerge dalla sentenza 2984/16,
pubblicata dalla sezione seconda bis del Tar
Lazio.
Nessuna presunzione Accolto il ricorso di
alcuni interessati e dei relativi amministratori di
sostegno. Sbaglia il comune a non motivare i
tagli, giustificando la riduzione delle ore nei
piani individualizzati per esempio con l'
istituzione di una «propria» forma di
assistenza indiretta. Fatto sta che la condotta
illegittima dell' ente locale non fa scattare di
per sé il risarcimento del danno ai malati
laddove il pregiudizio non risulta affatto
presunto. E infatti non tutti i disabili ottengono il ristoro richiesto ma sono risarciti soltanto coloro che
producono certificati sanitari dai quali emergono l' aggravamento delle loro condizioni esistenziali e le
complicazioni della situazione neurologica dopo la riduzione del trattamento domiciliare.
All' amministrazione non resta che pagare le spese di giudizio.
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DARIO FERRARA
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5 maggio 2016
Pagina 35
Italia Oggi
Pubblica Amministrazione
Studio Cna sul Total tax rate
Reggio Calabria città più tassata
È più delicato il «macigno» fiscale che
schiaccia le imprese, in Italia: nel 2015, infatti,
il «Total tax rate» (il complesso degli oneri
fiscali) ha ingranato la retromarcia, scendendo
fino al 60,9%, pari al 3,6% in meno al
confronto con il picco raggiunto nel 2012
(64,5%). Ma meglio non lasciarsi prendere da
facili entusiasmi, giacché si prevede che
tirando le somme nell' anno in corso la
pressione riprenderà la sua corsa (+0,1%),
arrivando così al 61%. È quello che si legge
nel Rapporto dell' Osservatorio della Cna (la
Confederazione nazionale dell' artigianato e
della piccola e media impresa), illustrato ieri
mattina, a Roma, durante il convegno intitolato
«Comune che vai, fisco che trovi»; sotto la
lente d' ingrandimento dell' organizzazione,
per il terzo anno consecutivo, sono finite 124
amministrazioni locali della penisola (si veda
tabella in pagina).
In vetta alla poco felice classifica dei
«campanili» in cui le tasse per le aziende sono
più alte c' è ancora una volta Reggio Calabria,
città con la fiscalità più cospicua della nazione,
laddove il «Total tax rate» si è spinto fino al
73,2%, così come Bologna ha mantenuto il suo
secondo posto (71,9%); da quarta è divenuta,
invece, terza Roma (69,8%), poi Catania, dove
il prelievo fiscale intero è giunto al 68,5%, stessa percentuale per Firenze, mentre in sesta posizione si è
piazzata Bari, (67,9%). Un progresso, invece, per Napoli (ora settima, l' anno scorso terza) capoluogo
nel quale il peso tributario è pari al 67,8%, a seguire la vicina Salerno, (66,8%); in coda alla «top ten»
stilata dall' organizzazione presieduta da Daniele Vaccarino, si sono scambiate di posto Cremona
(innalzatasi al nono dal decimo) con il 66,8% e Foggia, città in cui si versa il 66,4% di tasse. Creare un'
indagine così accurata sulla tassazione, ha sottolineato Vaccarino, rappresenta una delle iniziative
«decisive per la costruzione di un nuovo sindacato d' impresa, utile al sistema associativo», nonché
prezioso per le realtà produttive che «nel sistema associativo cercano», ha concluso il vertice della Cna,
«chi dia loro una mano».
Il «paradiso» degli imprenditori, secondo il dossier illustrato dal responsabile delle politiche fiscali della
Cna Claudio Carpentieri è Gorizia, nella quale gli oneri richiesti si fermano al 54,4% (lo scorso anno la
città «ideale» era Cuneo, attualmente seconda con il 54,5% alla pari con Belluno che, invece, guadagna
un gradino).
Come sottolineato, il 2015, in generale, ha visto l' attenuazione del gravame tributario ma il solo merito,
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5 maggio 2016
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Pubblica Amministrazione
è precisato nello studio, è da attribuire alla «riduzione della pressione fiscale locale (regionale e
comunale), calata del 7,6%», ma ciò è stato in buona parte «riassorbito dall' effetto della riduzione dei
tributi locali deducibili dal reddito d' impresa» e a sua volta questa sforbiciata è stata determinata dalla
«deducibilità completa dall' Irap del costo dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato»,
nonché dall'«esenzione dalla Tari delle aree destinate alla produzione di rifiuti speciali». A spezzare una
lancia in favore dei comuni «costretti» per recuperare parte delle risorse tagliate dallo stato centrale ad
«aumentare le tasse» è stato il sindaco di Lecce e vicepresidente dell' Anci Paolo Perrone, secondo cui
gli enti locali sono stati non «causa», ma «strumento» dell' inasprimento fiscale.
Il «Tax free day», ossia quel giorno in cui, è stato riferito nell' iniziativa della Cna introdotta dal
segretario generale Sergio Silvestrini, l' imprenditore può finalmente cominciare a destinare i propri
guadagni alla sua famiglia e alla sua azienda, è comunque passato «dal 20 agosto del 2014 al 9 agosto
del 2015»; 11 giorni, pertanto, sottratti alla spirale del fisco.
Quel che non va sottovalutato, comunque, è che in Italia il livello della tassazione rimane comunque
intollerabile, perché si attesta a «19,4 punti in più della media europea», risultando «fortemente
penalizzante per l' attività imprenditoriale». E ciò mentre la maggior parte degli interventi della legge di
stabilità 2016 «non produrranno effetti sensibili» sulle Pmi, eccezion fatta per il beneficio dal super
ammortamento per gli investimenti effettuati in corso d' anno.
SIMONA D' ALESSIO
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5 maggio 2016
Pagina 36
Italia Oggi
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CORTE DEI CONTI/ Deliberazione sulle assunzioni ex art. 110 del dlgs 267/2000
P.a., retromarcia sui dirigenti
La spesa nel tetto per i contratti a tempo e flessibili
Va computata nel tetto della spesa per i
contratti a tempo determinato e flessibili la
spesa connessa alle assunzioni di dirigenti a
tempo determinato «a contratto», in
applicazione dell' articolo 110, comma 1, del
dlgs 267/2000.
La Corte dei conti, Sezione autonomie, con la
deliberazione 3 maggio 2016, n. 14, modifica il
proprio precedente orientamento e aderisce
alla tesi secondo la quale l' articolo 9, comma
28, del d.l.
78/2010, convertito in legge 122/2010, vale
anche per gli incarichi dirigenziali a contratto e
risolve alcuni contrasti interpretativi insorti in
merito tra diverse sezioni regionali della
magistratura contabile. Come detto sopra, in
effetti, la Sezione autonomie corregge anche
s e s t e s s a : i n f a t t i , c o n l a deliberazione
12/2012/Inpr aveva enunciato il principio di
diritto opposto, secondo il quale gli incarichi a
contratto di cui all' articolo 110, comma 1, del
Tuel dovevano considerarsi sottratti ai vincoli
di spesa imposti dal citato articolo 9, comma
28.
In sintesi, tale precedente ricostruzione della
Sezione autonomie si basava sulla
considerazione che sarebbe stato incongruo
ritenere imposti alle assunzioni dei dirigenti a
contratto degli enti locali sia il tetto di spesa previsto dall' articolo 9, comma 28, sia anche i limiti
numerici alle assunzioni molto restrittivi, previsti dall' articolo 19, comma 6­quater, nel testo precedente
alla riforma apportata dall' articolo 11, comma 2, del d.l. 90/2014.
Oggettivamente, l' interpretazione fornita nel 2012 dalla Sezione autonomie non appariva del tutto
soddisfacente: nulla impediva, a ben vedere, al legislatore di disporre stringenti limiti, sia numerici, sia
finanziari, ad assunzioni extra ordinem, come quelle disciplinate dall' articolo 110, comma 1, del Tue.
Lealmente, la delibera 14/2016 riconosce che il precedente orientamento della Sezione autonomie era
implicitamente in contrasto con la chiave di lettura dell' articolo 9, comma 28, del d.l.
78/2010 fornita dalla Corte costituzionale con la sentenza 173/2012, la quale precisa che il tetto alla
spesa del personale flessibile «pone un obiettivo generale di contenimento della spesa relativa a un
vasto settore del personale e, precisamente, a quello costituito da quanti collaborano con le pubbliche
amministrazioni in virtù di contratti diversi dal rapporto di impiego a tempo indeterminato».
Dunque, una lettura costituzionalmente orientata dell' articolo 9, comma 28, avrebbe dovuto indurre da
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5 maggio 2016
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sempre a considerare gli incarichi a contratto ricompresi nel tetto di spesa per lavoro flessibile. Sta di
fatto che il revirement della Sezione autonomie è molto netto. Secondo la delibera 14/2016 non vi è
ragione di ritenere che la disciplina speciale della dirigenza a contratto contenuta nell' articolo 110,
comma 1, per ciò solo consenta di derogare ai principi generali. Di particolare pregio è la distinzione
che la delibera propone tra il concetto di specialità e quello di deroga. La specialità consente ad una
specifica disciplina di interagire con aspetti particolari «in funzione della realizzazione di una disciplina
compiuta».
Tuttavia, una norma speciale non è di per sé derogatrice, specie se la deroga non è espressamente
disposta dal legislatore e finisca per incidere negativamente su obiettivi generali, come il risparmio delle
risorse pubbliche relative al personale.
Poiché il legislatore, che ben avrebbe potuto derogare espressamente alle previsioni dell' articolo 9,
comma 28, in tema di incarichi a contratto, se ne è astenuto, per la Sezione autonomie resta unicamente
la conclusione che la spesa per gli incarichi a contratto va computata ai fini del relativo tetto disposto
appunto dal citato articolo 9, comma 28.
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LUIGI OLIVERI
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5 maggio 2016
Pagina 36
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Piani pre­dissesto, più tempo per modifiche
Più tempo agli enti locali delle regioni speciali
per modificare i piani di pre­dissesto già
presentati. Lo ha stabilito la Corte dei conti ­
Sezione delle autonomie, con la deliberazione
n. 13/2016. I giudici contabili hanno adottato
un' interpretazione estensiva dell' art. 1
comma 714, della l 208/2015, che ha
c o n s e n t i t o a g l i enti locali c h e a b b i a n o
presentato o si siano visti approvare la
proposta di risanamento negli anni 2013 e
2014 di modificarne i contenuti per tenere
conto dell' impatto delle nuove regole dell'
armonizzazione contabile. Queste ultime,
infatti, hanno permesso ripianare i disavanzi
emersi a seguito del riaccertamento
straordinario dei residui in un arco temporale
trentennale più ampio di quello decennale
previsto dalla procedura di pre­dissesto.
Il legislatore non ha però tenuto conto del fatto
c h e n e l l e regioni s p e c i a l i i l p e r c o r s o d i
recepimento delle nuove norme sui bilanci è
stato slittato in avanti nel tempo: ad esempio, il
Comune siciliano di Favara (cui si riferisce la
pronuncia) ha adottato il piano nel 2015. Ma la
ratio delle norme è chiara e può essere estesa
in via interpretativa per abbracciare anche
questi casi. In ogni caso, la proposta di
rimodulazione o di riformulazione deve essere
corredata del parere dei revisori e deve essere presentata alla Sezione regionale di controllo (nel caso
di piano già approvato) o alla Commissione ministeriale (nell' ipotesi di piano solo adottato). Restano
inoltre impregiudicati i vincoli normativi e gli impegni già assunti da ciascun ente al momento dell'
approvazione del piano.
MATTEO BARBERO
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5 maggio 2016
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Il chiarimento dell' Economia fornito al question time alla Camera
Terreni incolti senza Imu
Anche orti e orticelli non pagano l' imposta
Terreni incolti, orti e orticelli esenti da Imu, alla
stessa stregua di quelli posseduti e condotti
da coltivatori diretti e imprenditori agricoli
professionali (Iap). Non conta, infatti, l' effettivo
esercizio delle attività agricole su di essi, ma
la potenzialità agricola degli stessi.
Questa la risposta fornita, nell' ambito della VI
Commissione finanze della camera, dal
sottosegretario all' Economia Pier Paolo
Baretta al quesito proposto da Fragomeli e
altri, sul tema dell' esenzione dall' applicazione
dell' imposta municipale, dopo l' intervento del
legislatore avvenuto con il comma 13, dell' art.
1, legge 208/2015 (Stabilità 2016), stante il
rischio che la stessa non potesse essere
applicata ai terreni posseduti da contribuenti
«non» imprenditori agricoli.
Dal 1° gennaio scorso, infatti, grazie alle
disposizioni appena richiamate, sono esenti
dall' imposta municipale propria (Imu), i terreni
agricoli posseduti e condotti dai coltivatori
diretti e d a g l i i m p r e n d i t o r i a g r i c o l i
professionali, se iscritti nella relativa
previdenza agricola, i terreni ubicati nei
comuni delle isole minori (all. «A», legge
448/2001) e i terreni a immutabile destinazione
agro­silvo­pastorale a proprietà collettiva
indivisibile e inusucapibile.
In effetti, l' esenzione appena indicata, di cui alla lettera h), comma 1, art. 7, dlgs 504/1992, come
richiamato dalla disciplina dell' imposta municipale propria (Imu), a decorrere dal 2016 si applica sulla
base dei principi indicati nella circolare 14/06/1993 n. 9 del ministero delle finanze.
L' esenzione appena citata opera per tutti i terreni agricoli posseduti da coltivatori diretti e Iap, ovunque
ubicati, mentre, sino al 2015, l' esenzione era limitata ai terreni ubicati nelle zone montane e
parzialmente montane, con la conseguente abrogazione della misura ridotta del moltiplicatore (75) e
della franchigia (comma 8­bis, art. 13, dl 201/2011).
Sul tema è stata posta la questione se, in conformità a quanto previsto dalla legge di Stabilità 2016, a
decorrere dal 2016, dovessero restare esclusi dal tributo anche i terreni «non» propriamente agricoli (o
meglio non utilizzati per le dette attività), come quelli incolti e gli orti, posseduti anche da soggetti
diversi, rispetto ai tipici imprenditori agricoli.
L ' amministrazione finanziaria, ricordando i contenuti appena esplicitati delle disposizioni introdotte
dalla legge 208/2015 e, soprattutto, richiamando una recente affermazione dei giudici supremi
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5 maggio 2016
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(Cassazione, sentenza n. 7369/2012), ancorché riferibile all' imposta comunale sugli immobili (Ici), ha
precisato che i terreni incolti e gli orti debbano essere considerati nel novero dei terreni agricoli, con l'
estensione agli stessi dell' esenzione prescritta, in ossequio a quanto indicato dal citato comma 13, dell'
art. 1, legge di Stabilità 2016.
Infatti, ancorché la citata sentenza sia riferibile ad altro tributo locale (Ici) e non all' imposta municipale
propria (Imu), è evidente che le definizioni utilizzate per il previgente tributo locale siano ancora valide
per il nuovo tributo locale, tenuto conto che il presupposto per l' applicazione è il mero possesso di
immobili sul territorio nazionale.
La Cassazione, nella sentenza richiamata, aveva affermato che, per terreno agricolo, si dovesse
intendere quello «adibito all' esercizio delle attività indicate nell' art. 2135 del codice civile» e che detta
indicazione, in conformità alle disposizioni contenute negli articoli 3 e 53 della carta costituzionale,
debba essere intesa anche con riferimento a tutti i terreni suscettibili di essere destinati a detto utilizzo
(agricolo) e non soltanto in dipendenza dell' effettivo esercizio delle citate attività agricole su detti fondi.
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FABRIZIO G. POGGIANI
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