Le banche amano gli Hallyday - Associazione bancaria ticinese

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Le banche amano gli Hallyday - Associazione bancaria ticinese
26.01.2007
LA REGIONE
Mattia Serena
Le banche amano gli Hallyday
Franco Citterio: ‘Si tratta di clienti interessanti non solo per gli istituti di credito’
Bellinzona – La presenza in Svizzera di cittadini stranieri facoltosi che godono di una tassazione forfettaria sta suscitando un ampio dibattito dopo le note dichiarazioni della ministra dell’economia Doris Leuthard. In un’intervista pubblicata ieri dal settimanale Facts il Ceo designato della banca privata
Clariden Leu ha affermato che le banche svizzere sono « molto interessate a questo gruppo di clienti »,
come il cantante francese Johnny Hallyday, che a fine dicembre ha trasferito la sua residenza a Gstaad
per sfuggire al fisco del proprio paese.
Perché questo tipo di clientela è molto interessante per le banche? Vale la pena ricordare, come
dichiarato all’Ats dalla portavoce dell’Associazione dei banchieri privati, che per pagare le imposte in
Svizzera occorre disporre in un conto bancario elvetico. Abbiamo girato la domanda al direttore
dell’Associazione bancaria ticinese (Abt) Franco Citterio.
« La tassazione globale è una forma agevolata di imposizione fiscale basata sul ʹdispendioʹ, ossia sul
tenore di vita, anziché sui redditi e sul patrimonio effettivo del contribuente. Ovvio quindi che le
banche siano tendenzialmente interessate a questo tipo di clientela in genere molto facoltosa che,
risiedendo in Svizzera, si appoggia ad istituti locali per amministrare i propri capitali ».
Per la piazza finanziaria ticinese, essenzialmente votata al private banking, questi clienti
rappresentano un’opportunità? Sono già numerosi i casi?
« Secondo alcune indicazioni fornite dall’Amministrazione cantonale delle contribuzioni, i casi di
tassazione globale in Ticino sono circa 400 e si riferiscono essenzialmente a clientela italiana e tedesca.
Si tratta di un numero tutto sommato esiguo rispetto al totale della clientela patrimoniale delle nostre
banche ».
È possibile pensare all’elaborazione di strumenti particolari nell’ambito del private banking, quali ad
esempio ottimizzazioni fiscali transnazionali, consulenza in questioni ereditarie e fiscali?
« Da questo punto di vista credo che la maggior parte degli istituti bancari e delle società fiduciarie
ticinesi siano già ben attrezzate, offrendo alla clientela internazionale una consulenza a 360 gradi che
comprende anche questo genere di tassazione privilegiata prevista dal diritto svizzero ».
Quali conseguenze avrebbe un’eventuale abolizione di questo tipo di tassazione?
« Abolire “tout court” questo tipo di tassazione significherebbe privarsi di un’opportunità molto
interessante di attirare in Svizzera contribuenti facoltosi. Non dimentichiamo che questo genere di
persone non solo hanno un conto in banca ma investono e spendono ingenti capitali in Svizzera e
quindi sono clienti interessanti anche per gli immobiliaristi, le gioiellerie, i negozi, i ristoranti ecc.
Personalmente non credo che si giungerà ad un’abolizione. Sarebbe molto più intelligente ritoccare il
cosiddetto “dispendio minimo imponibile” fissato attualmente in Ticino a 160’000 franchi, selezionando le richieste ai casi veramente interessanti per il fisco e per l’economia svizzera ».
Le banche svizzere sono riconosciute per il loro know-how in tutto il mondo. Molti di questi particolari clienti non sono quindi già clienti?
« In molti casi no e la tassazione globale rappresenta quindi un buon argomento per attirare stranieri
facoltosi sul nostro territorio. Evidentemente questo genere di contribuenti non lo troviamo solo in
Ticino ma in tutta la Svizzera, dove secondo le stime pubblicate sulla stampa d’Oltralpe, nel 2004
erano circa 3’600 le persone che beneficiavano di tale trattamento. Dieci anni prima erano circa 2’800.
In totale, le imposte versate alla Confederazione si aggirano tra i 60 e i 90 milioni di franchi, mentre
nelle casse cantonali e comunali affluiscono ogni anno dai 170 ai 200 milioni. Si tratta quindi di un
genere di “clientela” in crescita, che apprezza le qualità e le bellezze del nostro Paese e al quale è
giusto dedicare la nostra attenzione ».
Nell’ambito della consulenza può succedere che sia la banca a incoraggiare il cliente a trasferire il
domicilio in Svizzera per godere di vantaggi fiscali?
« Nella misura in cui il cliente ha le caratteristiche evocate sopra e dimostra interesse a risiedere nel
nostro Paese la banca o il fiduciario di turno, se non addirittura direttamente l’autorità comunale o
cantonale, possono proporre questo genere di soluzione fiscale ».