8. Lo sviluppo industriale della Germania

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8. Lo sviluppo industriale della Germania
8. Lo sviluppo industriale della
Germania
• Le ragioni del ritardo tedesco
• Arresto economico in conseguenza della
guerra dei Trent’Anni e delle divisioni
politiche sancite dalla pace di Westfalia
(1648)
• Permanenza di rapporti sociali di tipo
feudale o semifeudale
• Nei domini tedesco-orientali degli
Hohenzollern, nelle tenute degli junker (grandi
proprietari terrieri) ancora nel XVIII secolo
vigeva il regime di servitù; all’ovest e al centro
la servitù già scomparsa alla fine del XVIII
secolo, ma i poteri sociali e giurisdizionali dei
signori rimanevano vastissimi
• Basso livello della produttività agricola, scarsi
investimenti per il miglioramento dei metodi
di coltivazione, scarsa propensione
all’iniziativa individuale e all’apertura al
mercato
• I grandi proprietari più interessati alla
conservazione dei rapporti sociali
esistenti che allo sviluppo di un’economia
di mercato; formavano una casta
esclusiva che dominava lo Stato e
l’esercito; neppure le riforme introdotte
da Federico il Grande tra il 1740 e il 1786
riuscirono ad intaccare i loro privilegi
• Congresso di Vienna (1815): nuovo
ordine politico
• Nasce la Confederazione germanica,
un’alleanza di 39 stati tedeschi per un totale di
oltre 30 milioni di abitanti (45 milioni negli
anni successivi); numero dei piccoli stati che
componevano l’ex Impero ridotto
drasticamente
• L’area tedesca continua ad essere
caratterizzata fino alla metà del XIX secolo da
un’economia rurale solo minimamente
industrializzata
• La frammentazione politica e le barriere
doganali interne ostacolavano l’integrazione
dei mercati
• 1781 abolizione della servitù in Austria
• 1807 riforma agraria in Prussia: abolizione
della servitù personale; consente di dividere i
possedimenti nobiliari e venderli più
facilmente; i servi e i loro figli non erano più
vincolati al servizio del signore; i contadini
potevano mantenere parte dei loro poderi
come proprietà privata, a patto che ne
cedessero parte ai signori; queste disposizioni
favorirono la minoranza di contadini che
possedeva poderi più ampi, animali e un
piccolo capitale; per gli altri l’emancipazione di
rivelò spesso disastrosa
• Per i signori la riforma si rivela
vantaggiosa, in quanto finirono per
aggiungere nuova terra ai loro latifondi e
anche per ottenere nuove risorse
finanziarie dai pagamenti a cui i contadini
furono tenuti per la loro emancipazione;
lo junker continuò di fatto a dominare il
quadro sociale della Germania orientale
• Le trasformazioni pongono le basi per
una agricoltura più efficiente
• La riforma agraria “dall’alto”, liberando forza
lavoro e ponendo l’accento sull’iniziativa
individuale, fa da premessa all’industrializzazione
• Numero limitato di materie prime: carbone,
ferro, cotone (in abbondanza le prime due, ma
dislocate in aree geografiche ristrette; per il
cotone era dipendente dalle importazioni)
• Assenza di una economia nazionale
• Germania esclusa dal processo di rivoluzione
commerciale del XVII e XVIII secolo; non poté
dunque avvantaggiarsi degli effetti stimolanti
di un vasto commercio estero in espansione
• Mercato sia interno che estero limitato e
pochi incentivi all’investimento di capitali in
attività industriali
• 1834 Creazione dello Zollverein: accordo con
cui la maggior parte della Germania veniva
unificata in una sola area di libero scambio;
ricalcava a grandi linee i confini della
Confederazione Germanica istituita nel 1815,
con la sola importante eccezione dell’Austria,
la cui influenza rimaneva preponderante nella
Confederazione e che rimase invece fuori
dall’accordo doganale, dominato dalla Prussia
• Sviluppo dei trasporti, in particolare delle
ferrovie
• Effetto a catena: la costruzione delle
ferrovie incoraggiò la sostituzione delle
importazioni ed una rapida adozione
della tecnologia inglese nell’industria
siderurgica
• Ferrovie e industria pesante settori
trainanti dell’industrializzazione tedesca
almeno fino agli anni ’60 dell’Ottocento
• Necessità di grandi investimenti
• Banche di investimento, o banche miste:
fondavano società, commerciavano in
azioni industriali e fornivano crediti a
lungo termine all’industria; legame molto
stretto tra banca e industria
• Ruolo avuto dall’istruzione: l’istruzione
superiore e tecnica fu portata ad un livello
che poneva la Germania al primo posto in
Europa, e da queste scuole iniziò ad uscire
una riserva di tecnici preparati che
avrebbero permesso alla Germania di
colmare il suo iniziale svantaggio industriale
e di porsi anzi all’avanguardia in settori che
richiedevano elevate conoscenze
scientifiche
• Le manifatture “proto industriali” avevano
raggiunto una certa importanza in molti
rami industriali (tessile, produzione di armi,
beni artigianali di lusso)
• Tra XVIII e XIX secolo: sviluppo delle
fabbriche in senso moderno; il primo ramo
a svilupparsi fu quello della produzione del
cotone; tuttavia, nel 1846-47 ancora solo il
3% della popolazione lavorava in fabbriche
intese in senso moderno
• L’industria siderurgica
• Slesia superiore principale distretto di
estrazione e lavorazione del ferro e del
carbone tra la fine del XVIII secolo e la
prima metà del XIX
• 1796 primo altoforno a coke del continente
• Importanti anche i distretti della Slesia
austriaca, della Boemia e della Moravia; dal
1830-1840 distretti siderurgici della
Germania occidentale, soprattutto nella
zona della Ruhr
• L’impiego della macchina a vapore,
permettendo il prosciugamento delle
acque, garantì la possibilità di sfruttare i
ricchi filoni di carbone posti molto in
profondità
• Verso la metà del XIX secolo declino
dell’Austria rispetto allo Zollverein tedesco
in molti settori produttivi
• Lo dimostrano i dati relativi alla produzione
di ghisa e all’impiego delle macchine a
vapore
• In tutti i settori la produzione pro-capite
all’interno dello Zollverein risultava superiore
a quella dell’Austria; le differenze maggiori
risultavano quelle nell’agricoltura e nella
piccola industria
• In Germania il prodotto nazionale netto procapite era cresciuto in modo significativo a
partire dalla fine del XVIII secolo, con
un’accelerazione a partire dalla metà del XIX
secolo
• La Germania si avviava a divenire la potenza
economica leader del vecchio continente
• Nel nuovo Reich nato dalla vittoria contro la
Francia nel 1870-71 convivevano un
possente apparato industriale fondato
prevalentemente su ferro e carbone e
un’influente aristocrazia agraria
• Crollo dei prezzi e crisi degli anni Settanta:
ritorno al protezionismo: l’industria pesante
chiede protezione contro la concorrenza
inglese, e lo stesso fanno i grandi proprietari
terrieri contro la concorrenza russa e
americana
• Alleanza tra le due forze sancita dalle tariffe
doganali del 1879, che misero il capitalismo
tedesco al riparo delle barriere doganali
incoraggiandone ulteriormente lo sviluppo
• La Germania abile a sfruttare i vantaggi del
“secondo arrivato”
• Primato tecnologico nei nuovi settori a
partire dalla fine del XIX secolo: produzione
di acciaio, industria meccanica, chimica,
elettrica
• In tali settori, che richiedevano una
tecnologia avanzata, la Germania poté
sfruttare la tradizione di istruzione
tecnica e scientifica sviluppata nei
decenni precedenti
• Concentrazione verticale e finanziamento
bancario caratterizzano il modello di
industrializzazione tedesco
• Politica di conquista coloniale: il
protezionismo non basta ad assicurare agli
industriali mercati sicuri per la loro
produzione in crescita; flotta d’alto mare
• Armamento navale e forniture militari
divennero a loro volta due sbocchi ideali
per la produzione eccedente dell’industria
pesante
• Anche gli agrari interessati ad una politica
protezionistica e tradizionalmente legati
alla classe dominante militarista
• Tutti questi interessi convergevano verso una
politica estera aggressiva, militarista e
colonialista che si sarebbe inevitabilmente
scontrata con gli interessi di Francia, Russia e
Inghilterra
• Storia economica e storia politica; le forze
economiche tedesche creano le condizioni da
cui scaturiscono le tensioni internazionali e il
successivo conflitto mondiale
• Industrializzazione tedesca successo
incompleto
• Dualismo geografico, con vaste zone rimaste
essenzialmente fuori dal processo di sviluppo
industriale
• Dualismo settoriale, con la sopravvivenza di un
mondo rurale che, anche grazie al
protezionismo, ancora nel 1914 impiegava il
35% della popolazione, e di un gran numero di
artigiani e di piccoli imprenditori poco legati
con lo sviluppo della grande industria
• Fino alla metà del XIX secolo oltre il 50% della
manodopera in Germania era impiegata in
agricoltura, anche se i settori secondario e
terziario risultavano già in crescita