Il Parkhotel Laurin e l`arte

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Il Parkhotel Laurin e l`arte
Il Parkhotel Laurin e l’arte
Sinergia tra natura e opere contemporanee
Sin dal momento della sua fondazione nel 1909 da parte di Max Staffler senior, il Parkhotel Laurin ha avuto uno
stretto legame con l’arte: gli splendidi affreschi di Bruno Goldschmitt che vestono le pareti del bar ne sono il primo
esempio. Gli architetti fratelli Ludwig di Monaco di Baviera costruirono l’albergo secondo dei criteri molto attuali,
che offrivano all’ospite molto di più rispetto agli standard del periodo. Già allora il legame con l’arte era molto
forte.
Negli anni ’90 Franz Staffler, proprietario per la terza
generazione e dedito alle arti figurative, decise,
durante il periodo di rinnovo dell’albergo durato tre
anni, di acquistare delle opere da inserire nelle
camere. Si tratta di opere che coprono il periodo dal
primo Novecento fino ai giorni nostri e derivanti
dall’area che si estende da Vienna al Nord Italia
passando per Monaco. Parte della raccolta è
riassunta nel libro d’arte dell’albergo, acquistabile alla
reception.
La collezione di opere contiene circa 200 lavori su
carta del ventesimo secolo, dall’acquarello al pastello
fino alla xilografia e alla litografia. Seguendo un
itinerario artistico che parte dallo stile Liberty, sfiora
impressionismo ed espressionismo fino ad arrivare
alla corrente conosciuta sotto il nome di “Neue
Sachlichkeit”, troviamo opere di artisti locali come
Carl Moser, Hans-Josef Weber-Tyrol, Ignaz Stolz,
Artur Nikodem, Hans Piffrader ed Ernst Nepo, e
opere dell’ambito internazionale con artisti come Alfred Kubin, Oskar Kokoschka, Cuno Amiet e Carlo Carrà.
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Del dopoguerra sono i lavori su carta di artisti tirolesi come Max Weiler, Gerhild Diesner, Paul Flora, Wilfried
Kirschl, Karl Plattner, Oswald Oberhuber e Markus Vallazza.
La rappresentanza italiana è costituita da opere su fogli multipli di artisti quali Luigi Veronesi, Giuseppe
Santomaso, Giacomo Manzù, Carlo Mattioli, Antonio Corpora e altri. Inoltre troviamo artisti contemporanei
come per esempio Gotthard Bonell, Libby Byers, Mario Dall’O, Eduard Habicher e Carmen Müller.
Nel 2010, per festeggiare i primi 100 anni del Parkhotel Laurin, si sono sviluppati interessanti progetti.
Il parco, grazie al Progetto “Open Space”, in collaborazione con il Museion (Museo d’Arte Moderna e
Contemporanea di Bolzano), ha accolto 3 nuove opere d’arte en pleine air: una cartolina dallo spazio, un
autoritratto in criptonite ed una glovebox, rispettivamente degli artisti altoatesini Sonia Leimer, Jacopo Candotti e
Christian Kaufmann. Uniche condizioni poste dai committenti: le opere avrebbero dovuto integrarsi
armonicamente con la splendida cornice del parco secolare e resistere alle mutevoli condizioni climatiche locali.
Atmosfere surreali e concettuali che arricchiscono l’atmosfera del Parkhotel Laurin ed aggiungono un tocco
trascendente alla sua vita quotidiana.
Accanto a “Open Space”, il Parkhotel Laurin ha
promosso un’istallazione urbana permanente e 6
workshop in collaborazione con la Facoltà di Design e
Arti della Libera Università di Bolzano. L’installazione
antistante l’ingresso presenta 100 medaglie in bronzo,
recanti parole connesse al legame tra viaggio e
sensazioni (in italiano, tedesco, ladino, inglese e
francese), redatte da Annemarie Laner, artista e amica
del proprietario.
I 6 workshop attivati durante il corso del 2010 hanno
permesso al Parkhotel Laurin di presentarsi anche
come un grande laboratorio di sperimentazione per
nuove idee realizzate e testate nell’albergo stesso. I
temi trattati sono stati: la prenotazione, il primo
impatto all’arrivo e il check-in, il sonno, lo stare a
tavola, il relax, la partenza, la tappa di un viaggio, il
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personale dell’albergo e i clienti, le relazioni tra i clienti, la dimensione personale e impersonale, il dietro le quinte.
Lo sviluppo di queste tematiche, promosso da giovani ex studenti dell’Università di Design e Arti di Bolzano,
hanno portato alla realizzazione di alcuni dei progetti elaborati nel Designatelier L_100 (il laboratorio nella ‘casetta
del giardiniere’ nel parco del Laurin), in parte acquistabili come “Laurin Souvenir”.
Da fine 2013, l’artista Marilù Eustachio, di origine altoatesina e residente a Roma, ha rinnovato le pareti del
Ristorante Laurin con la sua opera “Alberi in sequenza”, inspirata dalla rigogliosa diversità arborea del Parco del
Laurin. Le velature dei 13 alberi dipinti trasmettono un senso di profondità, leggerezza e impalpabilità e
sottolineano i valori espressivi legati alla forma e allo spazio, in modo minimale.
La collezione di opere del Laurin è raccolta in un libro d’arte, disponibile alla reception.
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