Il Laurin Bar
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Il Laurin Bar
Il Laurin Bar La storica sala affrescata del bar, la sala ovale, il salone delle dame e l’ovattata smokers‘ lounge Come nel 1910, anno di inaugurazione dell’albergo, anche oggi gli ospiti possono rilassarsi sulle comode poltrone e divani del Laurin Bar - aperto anche a chi non soggiorna in hotel - la cui ampia sala di conversazione di inizio secolo è oggi il cuore pulsante dell’hotel dove ascoltare concerti, incontrare gli amici, sorseggiare frizzanti cocktail e assaporare il rito dell’aperitivo. Una sala che ha conservato intatti nel tempo il pregiato parquet in legno, le colonne, il soffitto decorato e gli splendidi affreschi di Bruno Goldschmitt. Due gli appuntamenti che hanno fatto e continuano a segnare la storia del life-style a Bolzano. La serata “All that Music…!” del venerdì dedicata alla musica dal vivo, da ottobre a maggio; a tal proposito, vale la pena ricordare che il Laurin Bar, tra i pionieri dei concerti all’interno di un hotel, ha festeggiato nel 2014 il ventesimo anniversario degli ormai tradizionali incontri con jazz, blues, soul e gospel di artisti nazionali e d’oltre oceano. E l’”Aperitivo Lungo” del giovedì, con DJ set, specialità regionali dal buffet, squisiti drink e cocktail. Degni di menzione, tra gli altri, anche i Matinée classici, durante quattro domeniche in primavera ed in autunno; evento nato dalla collaborazione con il conservatorio di musica “Claudio Monteverdi” di Bolzano. E le esclusive degustazioni di sigari e distillati pregiati nella nostra Smokers’ Lounge. Novità 2015: il Laurin Bistrot nel suo fiammante “look da Ape”. Dalle dolci seduzioni della mattina ai piccoli stuzzichini, club sandwich freschi di giornata, insalate croccanti e tenero roastbeef: il Laurin Bistrot è la nuova ricetta perfetta per una pausa veloce e sana. Da maggio ad ottobre, la Summer Lounge esterna del bar accoglie gli ospiti per sorseggiare freschi cocktail, primo fra tutti il ‘Laurin Spritz’, una specialità a base di prosecco, sciroppo di passion fruit, lime e soda. I golosi stuzzichini, fingerfood, snack e sfiziose prelibatezze del Laurin Bistrot, che nella calda stagione si trasferisce nel 11 parco, completano l’offerta. Sotto l’ombra delle piante secolari, sei oasi verdi, arredate con confortevoli divani e poltrone, offrono un’atmosfera unica: l’intensità della luce o il volume della musica della propria "isola" possono essere regolate a piacimento; oltre al poter contattare direttamente il Bar per le ordinazioni. Comodi come a casa e con un servizio eccellente. Oltre al maestoso salotto del Laurin Bar, ci sono altre tre sale, che, anch’esse, hanno mantenuto l’architettura e gli interni originari di inizio secolo: “Damensalon”, (il salone delle dame), “Smokers’ Lounge” (l’allora “Herrensalon” - sala dei signori) e “Ovalersalon” (l’intima sala ovale). Il Salone delle Dame Nell’antico salone, dove le dame solevano intrattenersi dopo cena, si tengono oggi concerti classici, conferenze stampa, piccoli ricevimenti, incontri con autori. La sala ha un’ottima acustica e sprigiona fascino ed eleganza, conferendo a tutte le iniziative una perfetta atmosfera ovattata, al di là dello spazio e del tempo. La Sala Ovale La sala ovale con la sua atmosfera raccolta, è il luogo perfetto per piccole riunioni di lavoro, interviste e colloqui. Smokers’ Lounge Anche l’originario salone dei signori, adibito a sala fumatori nel 2005 e dotato delle più nuove tecnologie, conserva il suo splendore di un tempo: la sala si distingue per il pavimento in parquet, le pareti rivestite in legno, gli stucchi al soffitto, il camino e un quadro raffigurante una scena di caccia, il tutto ancora originale. Gli arredi sono invece nuovi: nati dalla matita dell’architetto Boris Podrecca e dall’ispirazione del proprietario, Franz Staffler, i nuovi componenti d’arredo sono impreziositi da un tappeto in lana lavorato a mano nei toni smorzati del blu. Le sedute in pelle realizzate in esclusiva per questo spazio sono bordò e beige. Un piacevole colpo d’occhio sono i divani e le poltrone della linea Kubus dell’architetto viennese Hofmann nei colori verde acqua e il generoso divano giallo nella nicchia. 12 I tavolini sono volutamente sobri e affiancati da lampade a stelo. Originalissime anche le applique e le lampade a soffitto della Bartenbach. Sigari delle più prestigiose marche sono in vendita per tutti i clienti amanti del genere, mentre i frequentatori abituali hanno a disposizione un armadietto personale per riporre sigari, liquori e tutto ciò che serve per godersi momenti di relax, in pieno comfort. Gli affreschi del Laurin Bar: l’opera artistica Tutti coloro che varcano la soglia del Laurin Bar, possono ammirare gli affreschi che rappresentano scene della saga di re Laurino, raffigurata sulle pareti sotto il soffitto lavorato in legno del Laurin Bar. L’affresco narra la storia del re dei nani: nel luogo dove oggi si trovano solo rocce e pietra un tempo fioriva un bellissimo giardino di rose che era di proprietà del re dei nani Laurin. Un giorno il re rapì, grazie ad una cappa magica che lo rendeva invisibile, Similde, figlia del re. Immediatamente i cavalieri reali si diedero all’inseguimento del rapitore e, quando scorsero il giardino di rose, seppero dove trovare la figlia del re. Laurin venne sfidato a combattimento e, benché possedesse una cinta magica che gli conferiva la forza di 12 guerrieri, venne sconfitto. Similde sposò il più valoroso dei soldati, mentre re Laurin fu imprigionato. Riuscì però a scappare e, quando tornò nelle sue montagne e vide il giardino di rose, proferì: “Queste rose mi hanno tradito! Se i soldati non le avessero viste, non mi avrebbero mai scovato!”. Irritato trasformò l’intero giardino in pietra e pronunciò un incantesimo che impedì a qualsiasi persona di vedere le rose, né di giorno, né di notte. Si scordò, però, del crepuscolo, e così ancora oggi possiamo ammirare la splendida luce rosea che risplende e illumina le montagne al tramontare del sole. L’incarico per la realizzazione del ciclo di affreschi andò nel 1911 ad un rinomato esponente della pittura Liberty, l’artista Bruno Goldschmitt. Dopo i dubbi iniziali, che vedevano Goldschmitt contrapposto al pittore Defregger, si decise di commissionare l’opera al primo, con la precisa volontà di puntare sull’allora nuova corrente pittorica, il Liberty appunto. Gli affreschi vennero notevolmente danneggiati durante la Seconda Guerra Mondiale e semplicemente ricoperti di colore nel corso della ristrutturazione generale dell’albergo. Nei primi anni ’90 vennero scoperti e riportati alla luce e, dopo un lungo e faticoso lavoro di restauro, oggi troneggiano in tutto il loro splendore nell’attuale bar. Esperti valutano il lavoro di Goldschmitt come una delle più significative testimonianze dello stile Liberty in Alto Adige. La sua opera viene persino menzionata nell’enciclopedia delle arti figurative Thieme/Becker. 13