Report Cottura uno di due
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Report Cottura uno di due
PROGETTO EN.FA.SI.2 finanziato da: Regione Piemonte (POR-FESR 2007-2013 -Bando Misura I.1.3 “Poli di Innovazione” – III Programma annuale DELIVERABLE D3.1.1 Report sul processo di cottura ed essiccazione a freddo Milestone M3.1 Verifica dei processi produttivi di cottura ed essiccazione a freddo del Fagiolo Cuneo Redatto da: PoliTO - DAD Responsabile del WP: PoliTO - DAD Indice 1. Introduzione 2. Scenario 2.1 Abitudini culinarie nel mon do 2.2 Il fagiolo nella cucina regionale italiana 2.2.1 Nord 2.2.2 Centro 2.2.3 Sud e isole 2.3 Il rito della pasta e fagioli 2.4 Ricette celebri 3. Il Fagiolo Cuneo in cucina 3.1 Dalla tradizione culinaria piemontese alle ricette con il Fagiolo Cuneo 3.1.1 Schedature ricette Fagiolo Cuneo 3.1.2 La tradizione culinaria per il nuovo Fagiolo Cuneo: conclusioni 4. Il progetto 4.1 Geovita 4.1.1 Geovita Functional Ingredients 4.1.2 Geovita Nutrition 4.1.3 Contributo al progetto EN.FA.SI.2 4.2 Lavorazione della granella 4.2.1 Fagiolo fioccato 4.2.2 Fagiolo intero precotto 4.3 Prima prova cottura 4.3.1 Report prova cottura 4.3.2 Report essiccazione a freddo 4.4 Seconda prova cottura 4.4.1 Report prova cottura 4.4.2 Report essiccazione a freddo 1 2 1. Introduzione Il Dipartimento di Architettura e Design (DAD) del Politecnico di Torino si è occupato di coordinare il Work Package n.3 del progetto EN.FA.SI.2 (L'ENergia e il FAgiolo in SIstema2). Il compito di PoliTO è stato di seguire le fasi di cottura ed essiccazione affidate ad aziende subcontraenti. Il progetto mira allo sviluppo di una produzione sostenibile del Fagiolo Cuneo IGP (Indicazione Geografica Protetta), secondo i principi del design sistemico, in cui gli output di un sistema diventano input per un altro. Da questo processo produttivo si ottengono prodotti con alto contenuto d’innovazione e ricerca, caratterizzati da una forte connotazione territoriale: il fagiolo fioccato e il fagiolo intero precotto, grazie al processo di cottura in autoclave e i successivi processi di laminazione, nel primo caso, o essiccazione a freddo nel secondo. 3 4 2. Scenario 2.1 Abitudini culinarie nel mondo Nell’alimentazione mondiale il fagiolo riveste un ruolo significativo: è al secondo posto, per importanza, tra le leguminose da granella. Non stupisce quindi il fatto che sia presente nelle principali ricette di molte aree del mondo e che, in alcuni casi, sia perfino l’emblema della tradizione culinaria locale. Attraverso una mappatura delle modalità di consumo del fagiolo nelle varie parti del mondo, emergono sette casi studio di particolare interesse, cioè sette aree geografico-culturali in cui è possibile individuare una serie di ricette basate sul fagiolo; partire dall’analisi delle ricette consente di effettuare una più articolata ricerca che va dal particolare (le singole ricette) al generale, vale a dire una serie di considerazioni (tipologia di prodotto, portata principale in cui esso compare, metodo di cottura, ingredienti abbinati e modalità con cui servire il tutto) che permettono di capire come il fagiolo sia presenta nelle cucine di ogni singola area. Il territorio che sente maggiormente la tradizione alimentare del fagiolo è sicuramente il Sudamerica: qui si concentra quasi la metà della produzione mondiale di fagioli, alla base della preparazione di moltissime ricette; del resto Paesi come Messico, Perù, Venezuela e Brasile possono essere considerati le terre d’origine di questo legume. In particolare la Fejioada è uno dei piatti tipici della cucina brasiliana, probabilmente quello più noto e rappresentativo, una sorta di vero e proprio piatto nazionale. Si tratta di uno stufato di carne con fagioli neri, preparato facendo bollire la carne di maiale in pezzi prima da sola e successivamente con i fagioli e la salsiccia a pezzetti; il preparato viene poi insaporito con una salsa a base di aglio, cipolla e pancetta, quindi sottoposto ad una cottura molto lunga (quasi 4 ore) fino al raggiungimento della giusta densità. Proprio a causa dei tempi di preparazione impegnativi, non tutti i ristoranti brasiliani servono la Fejioada, e quelli che la propongono nel proprio menu la servono in giorni prestabiliti, in genere nel fine settimana. La cucina sudamericana predilige soprattutto i fagioli secchi neri, di media pezzatura, forma ovale e sapore dolciastro e speziato, usati come contorno a vari tipi di carne o come piatto unico preparato con ricette tipiche dei Paesi d’origine, ricche di spezie e verdure; ma sono diffusi anche i fagioli secchi rossi alla base di molti piatti tipici messicani, come ad esempio il chili con carne o le tortillas di verdure stufate. Per ricette di questo tipo, che richiedono tempi medio-lunghi, il metodo di cottura più frequente è lo stufato. Rimanendo in America, anche la parte settentrionale, e più in generale tutta l’area anglosassone compreso il Regno Unito, utilizza i fagioli abbinati alla carne di maiale in piatti unici, ma in questa zone le ricette tipiche fanno emergere una 5 realtà diversa rispetto al Sudamerica. I Paesi anglosassoni, infatti, prediligono i fagioli bianchi Navy comunemente consumati durante la prima colazione: fagioli bianchi con salsa di pomodoro vengono serviti da soli o su fette di pane tostato come parte di una tipica colazione inglese. Secondo la tradizione di zone come il New England e, soprattutto, della città di Boston, si tratta di fagioli cotti lentamente in forno (“baked beans” preparati nelle tradizionali beanpots), ma oggi i più diffusi sono quelli precotti in scatola che, soprattutto negli Stati Uniti, rientrano nella categoria del “convenience food”, cioè cibo precotto da consumare direttamente in scatola e particolarmente conveniente in situazioni di emergenza o in campeggio. In Africa le verdure e i legumi, soprattutto i fagioli, rappresentano alimenti molto importanti nell’alimentazione quotidiana. Ci sono diversi tipi di fagiolo in Africa, anche se i più diffusi sono sicuramente quelli secchi dall’occhio, originari proprio di questo continente; diversi sono anche i modi per mangiarli: ridotti in purea per preparare porridge, oppure grattugiati per essere fritti o ancora stufati, serviti con riso bianco, pane, banane fritte o avvolti in foglie di banano. Sono quindi alla base di primi (zuppe e porridge) o di frittelle da mangiare come snack, magari per strada similmente ad alcune zone del Brasile. Particolari gli ingredienti abbinati, come ad esempio il cocco, i gamberi e l’olio di palma. Tuttavia la caratteristica fondamentale del fagiolo nella gastronomia africana risiede nel fatto che, pur trattandosi principalmente di fagioli secchi, non viene effettuato il classico ammollo di 12 ore, ma i fagioli, dopo aver subito un breve ammollo, vengono sfregati energicamente con le mani: in questo modo sono comunque eliminate le impurità e ridotti i tempi di cottura. In Medio Oriente, diversamente dalle aree appena descritte, c’è una minore Fig.1 - Fejioada, stufato di carne di maiale e fagioli neri tipico del Brasile. Da servire in terrine di coccio con accompagnamenti vari (insalata di arance, farofa, riso bianco, salsa piccante, verdure saltate) 6 Fig.2 - “Baked beans” cotto in forno nella tradizionale beanpots Fig.4 - Usanza africana di sfregare i fagioli con le mani per evitare lunghi tempi di ammollo Fig.3 - Fagioli bianchi con salsa di pomodoro all’interno di una tipica colazione inglese Fig.5 - Daifuku, dolce giapponese composto da riso glutinoso e Anko, cioè marmellata di fagioli rossi tradizione culinaria legata al fagiolo, probabilmente dovuta alla maggiore diffusione di altri legumi quali i ceci o le lenticchie. Diverse ricette richiedono comunque i fagioli (prevalentemente secchi bianchi e rossi), ma solo come accompagnmento ai piatti principali; si tratta quindi di contorni o antipasti in cui i fagioli vengono stufati per il cous cous o fritti per creare delle polpette e che, generalmente, risultano essere molto condite con le spezie tipiche del territorio. Particolarmente curioso, invece, è il destino culinario dei fagioli in Estremo Oriente, soprattutto in Paesi come la Cina o il Giappone. Qui le tipologie principali sono due: quelli verdi Mung (Vigna radiata) e quelli rossi Azuki (Vigna angularis), entrambi denominati erroneamente fagioli di soia. In realtà si tratta di fagioli a tutti gli effetti, i Mung simili ai nostri fagioli comuni, ma più piccoli e dalla buccia verde o dorata, gli Azuki piccoli fagioli rossi con una fessura bianca in corrispondenza del germe. Proprio gli Azuki sono, in Giappone, i legumi più consumati dopo la soia e detengono il primato delle varietà: se ne contano ben 271 tipi, l’80% destinati all’industria dolciaria. Infatti, anche se utilizzati per minestre, contorni e insalate, i fagioli Azuki vengono impiegati soprattutto nella realizzazione di dolci, primo fra tutti l’Anko, una marmellata usata come ripieno in molti dolci tradizionali e preparata con fagioli macinati e bolliti insieme allo zucchero. Essi sono, inoltre, considerati dei veri e propri portafortuna: ecco perché molti dolci a base di Azuki sono legati alle festività o ad eventi lieti e ben augurali; è il caso, ad esempio, dei Daifuku, dolci composti da un piccolo Mochi (palla di riso glutinoso) farcito di Anko, il cui termine vuol dire appunto grande fortuna; oppure degli Yuebing (dolcetti della Luna), pasticcini di pastafrolla ripieni di Anko e decorati con foglie e fiori legati al culto delle stagioni. Per quanto riguarda l’Europa, infine, pur essendoci delle radici comuni ai diversi Paesi è possibile individuare delle differenze nell’utilizzo del fagiolo fra l’area mitteleuropea e quella mediterranea, legate non solo alle diverse tradizioni territoriali, ma probabilmente anche alle condizioni climatiche. Infatti, mentre nel primo caso sono più diffusi i borlotti, alla base di zuppe e minestre Fig.6 - Paella alla valenciana con fagioli bianchi di Spagna e fagiolini Fig.7 - Fagioli alla tedesca, zuppa tradizionale a base di fagioli borlotti, crauti e salsiccia e panna 8 calde molto corpose, nel secondo caso sono prevalenti i fagioli bianchi, usati in tutte le stagioni per preparare piatti unici (zuppe, paella), talvolta serviti freddi (gazpacho). Anche i colori e gli ingredienti abbinati nelle ricette sono differenti: da una parte la vivacità dei piatti mediterranei, in cui i fagioli sono accostati a verdure, riso, zafferano e conditi con olio; dall’altra i colori nordici dei piatti mitteleuropei, in cui i fagioli risultano sempre essere paritari, se non inferiori, agli ingredienti tradizionali, come crauti, salsiccia e patate. Paesi anglosassoni Baked beans on bread fagioli bianchi con salsa difagioli bianchi al pomodoro pomodori, su pane tostatonella prima colazione inglese Beans and wieners Estremo Oriente Europa mediterranea English breakfast Baked beans Salsa di fagioli Fasolia soupa Paella alla valenciana Gazpacho di fagioli Fabada asturiana Sopa de pedra stufato tradizionale greco purea densa di fagioli da piatto popolare spagnolo zuppa fredda a base di zuppa di fagioli bianchi zuppa tradizionale di fagioli prespon, qualità servire con scaglie di a base di verdure, carne, vedure crude frullate grandi, cotti con diversi tipiportoghese a base di tipica con meno grassi e formaggio feta, spicchi di riso, fagiolini e fagioliinsieme insieme a fagioli di carni provenienti dal carne tipica della città di pomodori e cetrioli più proteine bianchi. maiale Almeirim con fagioli rossi cannellini in scatola Anko marmellata di fagioli rossi Azuki, usata come ripieno in molti dolci giapponesi Daifuku Mitteleuropa Fagioli alla tedesca Pasulj Briza stufato canadese con fa-fagioli tipici del New gioli e hot dog, più cipolle,England, cotti in forno con melassa e mostarda carne di maiale salata dolce fatto di un piccolo Mochi (dolce di riso glutinoso) farcito di Anko Sudamerica Chili con carne zuppa austriaca di fagioli zuppa tedesca con fagioli Minestra di zucca bianca, in una crema di olio, aglio borlotti, crauti e salsiccia,patate e fagioli, con “batuda” liquido sieroso e farina, da servire con addensata con panna del burro prodotto in casa pane e formaggi vari Frijoles refritos tipico dolce giapponese costituito da due frittele piatte farcite di Anko piatto formato da carnecrema di fagioli con coriantagliata a cubetti, fagiolidolo e queso asadero, per rossi e spezie accompagnare la carne Tortillas ai fagioli Doroyaki Zenzai Zuppa di fagioli neri Medioriente Cous cous con fagioli Felafel di fagioli Pilaki di fagioli Rajma zuppa densa e dolce di fagioli Azuki lessati, servita con Mochi o Shiratama tortillas (sottile focaccia di zuppa piccante con fagioli mais) ripiene di fagioli eneri e pancetta affumicata verdure miste stufate da gustare con tortillas Frijoles negros Sekihan Congris cous cous di verdure e polpette egiziane di fagioliantipasto turco a base di contorno pakistano di fagioli rossi tipico dell’areacrudi, fritte servite avvoltefagioli bianchi da servire fagioli rossi alle spezie nordafricana e mediterra-nella pita o accompagnate freddo in pranzi sia a base conditi con garam masala con varie salse nea di pesce che di carne (coriandolo e curcuma) Africa piatto unico cubano realiz-piatto caraibico a base di zato con umido di fagioliriso, fagioli neri e peperoni, posto su riso al vapore accompagna la carne Feijoada Akara Coconut bean soup Ewa Agoyin Moyin-Moyin Red-Red riso rosso di buon augurio, cosparso di Gomasho (sale+sesamo nero tostato) Yuebing Acarajè zuppa ricca di spezie a porridge di fagioli dell’oc-crema di fagioli al pomo- stufato di fagioli rossi, fagioli semigrattugiati e fritti nell’olio di palma per farebase di fagioli e cocco chio con salsa di gamberi doro avvolta in foglie di molto popolare in Ghana e frittelle (snack di strada) (tipica della Tanzania) e cipolla caramellata banano e cotta al vapore servito con platano fritto stufato brasiliano di maialecrema di fagioli fritta per e fagioli neri dalla preparastrada, tipica dello stato di zione lunga e impegnativa Bahia e del NE del Brasile dolcetti della festa della Luna in pastafrolla decorata e ripieno di Anko Fig.8 - Ricette dal mondo 9 Paesi anglosassoni Europa mediterranea Mitteleuropa fagioli bianchi Navy (pre-cotti e in scatola) fagioli secchi bianchi fagioli secchi e freschi borlotti portata principale piatti unici o parte della prima colazione portata principale piatti unici (zuppe, paella) portata principale primi (zuppe e minestre) cotture cuocere al forno cotture stufare cotture stufare ingredienti abbinati carne di maiale, salsa di pomodoro, cipolla, mostarda, melassa ingredienti abbinati carne, chouriço, riso, pomodori, cetrioli, feta, zafferano, olio ingredienti abbinati salsiccia, crauti, patate, panna, zucca, batuda (siero ricavato dal burro prodotto in casa) servire con ... pane, formaggi servire con ... mochi o shiratama (dolce di riso glutinoso), gomasho (sesamo tostato e sale) servire con ... fette di pane tostato servire con ... crostini di pane servire con ... riso, salsa di yogurt, pita o khubz (pane), tahini (crema di sesamo) servire con ... riso bianco, banane fritte, pane, gari (farina essiccata) Africa fagiolipre-cotti in scatola e parte dellaprima colazione fagioli comeprodotto nazionale, presente in molte ricette come protagonista,accompagna mento o snack di strada fagioli presenti durante tutto l’anno sia inpiatti caldi che in piatti freddi fagioliparitari o inferiori rispetto ad altri ingredienti tradizionali fagiolisfregati con le mani dopo un breve ammollo, per eliminare le impurità e abbreviare la cottura fagiolimolto speziati e solo come accompagnamento ai piatti principali fagioli considerati portafortuna, alla base di marmellate e dolci tradizionali servire con ... tortillas, riso bianco, salsa piccante, farofa, verdure saltate Sudamerica peculiarità per area Medioriente Estremo Oriente fagioli secchi neri o rossi fagioli secchi dell’occhio fagioli secchi bianchi e rossi fagioli secchi Azuki (rossi) e Mung (verdi) portata principale piatti unici e contorni portata principale primi (zuppe e porridge) portata principale antipasti e contorni portata principale dolci cotture stufare, soffriggere cotture stufare, friggere cotture stufare, friggere cotture bollire ingredienti abbinati carne suina e bovina, peperoni, pomodori, cipolle, spezie (cumino, coriandolo, cannella, peperoncino) ingredienti abbinati cocco, peperoni, olio di palma, gamberi, spezie varie ingredienti abbinati cous cous, olio, cipolla, spezie (zenzero, cumino, curcuma, coriandolo, sesamo, peperoncino) ingredienti abbinati riso, zucchero, farina, uova, burro, miele, sesamo, riso glutinoso Fig.9 - Conclusioni ricette dal mondo 2.2. Il fagiolo nella cucina regionale italiana La sua personalità forte, come si addice al re della cucina rustica, riserva al fagiolo un posto di primo piano in tutte le tradizioni regionali. Fresco o secco è alla base di molte ricette in tutta Italia, anche perché il suo sapore e il suo notevole potere legante ne permettono un variegato utilizzo: spazia praticamente in tutte le voci di un menu, dall’antipasto alle insalate, dal contorno al dolce, all’interno di zuppe e minestre, abbinato alla carne o al pesce, presente nella polenta e, soprattutto, proposto con pasta, riso e cereali di vario genere. Da nord a sud tutte le regioni italiane presentano almeno una ricetta tradizionale con questo legume e, di volta in volta, ogni regione abbina il proprio fagiolo locale con gli ingredienti tipici presenti sul territorio. 10 2.2.1 Nord Le regioni del Nord, ad esempio, prediligono il fagiolo nei piatti invernali, principalmente primi e piatti unici che, sotto forma di zuppe, minestre, polente e stufati di carne e verdure, ben si conciliano con il freddo invernale. In queste zone, inoltre, le ricette a base di fagioli prevedono molti accostamenti con la carne di maiale e con il lardo che donano sapidità al piatto e lo rendono ancora più nutriente e sostanzioso in relazione al clima. Ovviamente si individuano delle specificità, soprattutto sulle poche regioni affacciate sul mare: il riso e il pesce in Veneto, le acciughe, il pesto e l’olio in Liguria. Aldilà dei fagioli tipici di ogni regione, spesso riconosciuti come DOP, IGP, PAT o Presidi Slow Food, nell’Italia settentrionale prevale la famiglia dei borlotti, con i lunghi baccelli dai colori vivaci e con la granella dal gusto saporito e consistente, ottima per arricchire una forte tradizione gastronomica legata ai cibi della memoria, perché ha pasta morbida e omogenea che sopporta bene le cotture prolungate in minestra. A tal proposito i tempi di cottura (prevale l’azione dello stufre) possono essere anche molto lunghi, con punte di 3 o 4 ore in alcune ricette e, di conseguenza, la difficoltà di preparazione si attesta su livelli medi. La granella secca, infine, è protagonista in tutte l’area del nord-ovest e in quelle prive di affaccio sul mare del nord-est, che risentono delle influenze dell’est Europa. Al contrario le regioni orientali sul mare come il Veneto e l’Emilia Romagna basano le proprie ricette sia sulla granella secca che su quella fresca; allo stesso modo la Liguria vede una compresenza paritaria dei fagiolini con la granella secca. 2.2.2 Centro Anche nelle regioni del Centro prevalgono primi e piatti unici, ma si tratta di versioni più leggere nel condimento rispetto ad alcune analoghe del nord. Questo perché, pur essendoci l’abbinamento con la carne, il lardo lascia il posto all’olio d’oliva, condimenti legumi e cereali pasta perciò le cotture risultano più magre e relativamente più brevi (massimo 3 ore); ne derivano delle ricette complessivamente più facili da realizzare, in cui i fagioli sono spesso abbinati ad altri legumi, a verdure e a cereali, soprattutto il farro. Il territorio del centro Italia è, inoltre, particolarmente ricco di varietà di fagiolo tipiche di specifici territori; si tratta di ecotipi spesso di nicchia, che possono tuttavia fregiarsi dei principali marchi di eccellenza alimentare. Dal punto di vista del consumo è privilegiata sicuramente la granella secca, soprattutto nell’entroterra e nella preparazione dei primi piatti di tutte le regioni; la granella fresca, invece, compare nei contorni, molto diffusi in questa parte d’Italia, e nelle zone costiere, ma sempre in compresenza con il secco; infine i fagiolini sono presenti in alcuni contorni, ma sono scarsamente diffusi rispetto alla granella. 2.2.3 Sud e Isole Al Sud la granella secca e quella fresca convivono in maniera paritaria in tutte le regioni: rispetto alle altre zone d’Italia, infatti, ogni regione ha almeno una ricetta da realizzare con fagioli freschi; inoltre, formaggi carne pesce ortaggi altre tipicità Nord Centro Sud e Isole Fig.10 - Categorie di prodotti tipici solitamente abbinati al fagiolo per area regionale 11 anche i fagiolini sono molto diffusi e rappresentano la tipologia di fagiolo più apprezzata in una regione come la Puglia dove sono molto più affermate altre leguminose da granella. Le ricette propongono piatti rustici e sostanziosi, riconducibili alla tradizione contadina, ma più semplici e leggeri in quanto prevedono un massiccio accostamento agli ortaggi (primo fra tutti il pomodoro) e un condimento esclusivamente a base di olio d’oliva. Nelle pietanze a base di fagioli, la carne è quasi assente e si preferisce il particolare abbinamento a pesce e frutti di mare. Scompaiono, quindi, i lunghi stufati, sostituiti da cotture semplici e veloci (massimo 2 ore). Infine, coerentemente con la tradizione cerealicola del pregiato grano duro del Meridione, la vera peculiarità dei fagioli nelle ricette del Sud è l’abbinamento con la pasta (e anche con il pane); un sodalizio che fa nascere piatti gustosi e completi dal punto di vista nutrizionale. 2.3 Il rito della pasta e fagioli Fig.11 - Pasta e fasioi, un piatto tipico della tradizione gastronomica veneta Anche se l’abbinamento fagioli e pasta risulta essere particolarmente forte nell’Italia meridionale, è possibile affermare che lungo tutta la penisola si ritrovano ricette di pasta e fagioli, tanto da farla considerare il piatto nazionale per eccellenza. I tipi di fagioli usati sono diversi, come pure i tipi di pasta ed i condimenti utilizzati; per questo motivo può essere considerata un piatto nazionale con diverse varianti regionali. Si va dalla classica pasta e fasioi veneta a base di borlotti e pasta corta ai pisarei e fasò emiliani, in cui i pisarei altro non sono che gnocchetti di pasta di pane e farina; si prosegue poi con le sagne e fasciul’ abruzzesi e la pasta fagioli e cozze napoletana, che prevede tassativamente la pasta corta spezzata e i cannellini; fino ad arrivare alla pugliese pasta e fagioli del marinaio, fatta con cavatelli e frutti di mare, agli gnocchetti sardi e fagioli bianchi freschi e alle lagane lucane e taccozze molisane, paste di grano duro abbinate ai fagioli freschi appena sgranati. Le ricette della pasta e fagioli sono quindi tante, ma fondamentalmente di due tipologie principali, tra l’altro riconducibili rispettivamente al Nord e al Sud della penisola, mentre le regioni centrali adottano di volta in volta una delle due preparazioni a seconda della collocazione geografica. La versione settentrionale della pasta e fagioli prevede un risultato brodoso, molto più simile ad una minestra che ad una pasta in senso stretto; nella maggior parte dei casi, inoltre, vi è l’aggiunta di carne (lardo, pancetta, cotenna di maiale, brodo di carne) che ne arricchisce il sapore, oltre a renderla più grassa. Per quanto concerne la pasta, invece, si utilizza soprattutto pasta fresca o all’uovo. La pasta e fagioli delle regioni meridionali, invece, è priva di brodo, poiché viene 12 fatta consumare tutta l’acqua durante la cottura; il piatto finale risulta più asciutto e corposo, a volte persino cremoso da non distinguere più la pasta dai fagioli. Il condimento finale, a cottura ultimata, consiste in un filo di olio crudo e in una spolverata di peperoncino; raramente si aggiunge della pancetta per insaporire (mai il lardo), anche perché l’abbinamento più frequente è quello con cozze e frutti di mare. Come già accennato in precedenza, la tipologia di pasta più diffusa è quella di grano duro. Un’analisi a parte merita la pasta e fagioli campana, il cui tratto distintivo consiste nella tipologia di pasta: si deve rigorosamente trattare di pasta corta spezzata, la “monnezzaglia”, cioè le rimanenze dei vari formati (linguine, mezze penne, conchiglie). La pasta, inoltre, non va cotta separatamente, ma nello stesso recipiente di cottura dei fagioli in modo da favorire la mantecatura degli ingredienti e amalgamare al meglio i sapori. Da questa breve panoramica sulle ricette regionali della pasta e fagioli emerge come essa sia un emblema della tradizione culinaria italiana, un piatto povero i cui segreti vengono ancora custoditi gelosamente e tramandati di generazione in generazione. Fin dal Medioevo, semplice intuizione o necessità contingente, l’abbinamento tra cereali e legumi ha rappresentato un matrimonio ideale in cui le proprietà dei vari ingredienti si integrano e si valorizzano a vicenda. Oggi sappiamo, infatti, che il consumo combinato di legumi e cereali garantisce un’ottimale composizione delle proteine ingerite, in quanto i cereali hanno una composizione aminoacidica complementare rispetto ai legumi essendo poveri in lisina ma ricchi in aminoacidi solforati e trptofano. I contadini, pur non essendo a conoscenza della composizione chimica dei fagioli, ne hanno da sempre intuito le grandi capacità energetiche e, non potendo, per le condizioni misere in cui versavano, nutrirsi di carne, si sfamavano con cereali e legumi cioè con la classica pasta e fagioli, piatto simbolo dell’alimentazione contadina. Una strategia di sopravvivenza dettata dalla saggezza popolare in secoli in cui il consumo di carne, uova e pesce era prerogativa di pochi; la pasta e fagioli, energetica e molto saporita, era invece un piatto completo, da consumare persino come piatto unico. pasta e fagioli brodosa, simile ad una minestra condimento pasta lardo fresca,all’uovo pasta e fagioli molteplici varianti regionali pasta e fagioli asciutta, quasi cremosa condimento pasta olio crudo di grano duro Fig.12 - Mappatura delle due diverse tipologie di pasta e fagioli presenti in Italia 13 2.4 Ricette celebri Dal precedente paragrafo appare evidente come la pasta e fagioli sia una costante un pò in tutte le regioni italiane, un piatto sicuramente rappresentativo del ruolo svolto in cucina dal fagiolo. Tuttavia vi sono alcune ricette a base di fagioli ugualmente caratteristiche e soprattutto altrettanto note anche al di fuori dei propri confini regionali. Ad esempio, la tradizionale ricetta lombarda della busecca prevede che la trippa venga tassativamente accompagnata da fagioli bianchi secchi. In Liguria un piatto tipico è, invece, la mesciua, una minestra nata forse dalla necessità di non sprecare le granaglie e i semi che fuoriuscivano dai sacchi stipati nelle stive delle navi; il piatto è infatti formato da fagioli cannellini secchi abbinati ai ceci e al grano. A Roma non possono mancare i celebri fagioli con le cotiche, uno stufato insaporito con le cotenne di maiale e con un soffritto di cipolla e pomodoro; mentre a Trieste è di casa la jota, con crauti, patate e carne di maiale, una sostanzioso piatto unico d’impronta mitteleuropea. Ma è forse in Toscana che i fagioli trovano dignità di piatto vero e proprio, poiché consumati senza altri ingredienti ugualmente importanti (come per esempio la carne, il pesce o i cereali), ma semplicemente conditi con alcuni aromi e consumati in purezza. Ricette appartenenti a questo territorio, ma conosciute in tutta Italia sono i fagioli all’uccelletto e i fagioli al fiasco. Nel primo caso si tratta di fagioli toscanelli stufati in un tegame con salvia, olio, sale, pepe, aglio e pomodoro fresco, in modo da creare un contorno semplice ma gustoso, in cui anche una leggera variante di un’erba aromatica o di una spezia può dar luogo a dispute toriche circa l’origine del piatto. Nel caso dei fagioli al fiasco, invece, la ricetta risulta essere ancora più tipica, poiché entra in gioco anche il recipiente di cottura. 14 Fig.13 - Busecca lombarda fagioli con le cotiche romani Fig.14 - Mesciua ligure Fig.15 - Jota triestina La tradizione suggerisce, infatti, di utilizzare un fiasco spagliato, all’interno del quale mettere i fagioli secchi (dopo 12 ore di ammollo), l’olio extravergine d’oliva, la salvia, l’aglio e il pepe in grani; dopodiché il fiasco va riempito d’acqua fino a tre quarti, chiuso con del cotone e legato con dello spago affinché non si possa aprire. La cottura è alla brace ed è molto lunga (circa 4 ore); i fagioli non devono mai bollire e sono pronti quando l’acqua è del tutto evaporata. Fig.16 - Fagioli con le cotiche romani Fig.17 - Fagioli all’uccelletto, stufato tipico della Toscana 2.4.1 Schedatura ricette regionali Le schede di ricette regionali sono costruite raccogliendo, lungo tutta la penisola, le ricette più note, ma anche e soprattutto quelle più tipiche e legate al territorio geografico e culturale di riferimento. Bisogna innanzitutto tenere in considerazione che un ideale tour gastronomico del fagiolo in Italia sarebbe quantomeno impossibile da realizzare, vista l’estrema varietà di minestre, zuppe e contorni che caratterizzano l’Italia; non solo ogni regione propone ricette specifiche, ma al suo interno persino le singole località vantano piatti con caratteristiche distintive per sapore e consistenza. Di ogni regione vengono pertanto illustrate le ricette più rappresentative, raccontate secondo diversi parametri: ingredienti necessari alla preparazione, tipologia di portata all’interno di un menu, livello di difficoltà, tempi e modalità di cottura, oltre, ovviamente, ad un’immagine fotografica che dia subito l’idea di come si presenti il piatto dal punto di vista materico e cromatico. Parallelamente alla lettura delle singole ricette, in ogni regione sono fornite delle informazioni in più circa l’eventuale presenza di varietà tipiche di fagiolo (soprattutto quelle certificate) e circa i prodotti tipici della regione più frequentemente abbinati al fagiolo stesso; in ogni regione, quindi, è subito chiaro quali siano gli ingredienti privilegiati nelle ricette con i fagioli: dal lardo al riso, dalle 15 acciughe alla pasta, dai pomodori alle castagne e molti altri ancora, ponendo sempre l’attenzione su quelli di eccellenza certificati. Dall’analisi di ogni singola regione è possibile schematizzare la situazione del fagiolo nelle quattro aree del Paese (nord-est, nord ovest, centro, sud e isole) attraverso i seguenti criteri: tipologia di fagiolo, cioè granella secca, granella fresca e legume intero; azioni, vale a dire le modalità di cottura, descritte in base alla loro importanza e frequenza; tempi per realizzare il piatto, indicati in un range di ore minime e massime necessarie; livello di difficoltà, indicato come basso, medio e alto; portata, cioè il ruolo che il fagiolo assume in primi e piatti un menu tipo (piatto unici unico, primo, contorno); abbinamenti, intesi come gli ingredienti che solitamente compaiono nelle ricette oltre ai fagioli. In tal modo si ha una lettura complessiva della macro area geografica a cui le regioni analizzate appartengono e la possibilità di leggere in maniera sintetica, ma efficace, come il fagiolo si collochi nelle tradizioni e nelle abitudini culinarie di un territorio. Al termine dell’analisi di ogni area è possibile trarre delle conclusioni sul ruolo del fagiolo nella tradizione culinaria italiana. utilizzato nella cucina di tutte le regioni italiane, grazie alle sue proprietà mediche e nutrizionali, il fagiolo presenta delle differenze d’uso: prevale la granella secca, per la sua possibilità di conservazione nel tempo, mentre i fagioli freschi vengono consumati solo nel 16 Fig.18 - Fagioli al fiasco, tradizionale ricetta toscana periodo della raccolta e i fagiolini sono ampiamente diffusi solo in alcune aree specifiche. Vengono poi abbinate varie categorie di prodotti, come carne o pesce, cereali, ortaggi, altri legumi e anche prodotti molto specifici e tipici di determinati territori, come ad esempio le castagne. Condimenti di base sono, invece, il lardo per il Centro- Nord e l’olio d’oliva per il Centro- Sud. Generalmente le cotture (stufare e bollire sono le principali) prevedono tempi medio-lunghi e un livello di difficoltà medio-basso. Tuttavia, ciò che emerge maggiomente dalle conclusioni è l’utilizzo dei fagioli nella preparazione dei primi piatti, pur essendo presente in tutte le portate e persino nei dolci. Ben il 55% delle ricette a base di fagioli consiste in un primo, ma si arriva al 66% se si prendono in considerazione anche i piatti unici. Il fagiolo in cucina: regioni del nord-ovest Lombardia Valle d’Aosta prodotti tipici abbinati Liguria prodotti tipici abbinati prodotti tipici abbinati lard d’Arnad prescinsêua (quagliata ligure) olio trippa polenta castagne ricette tradizionali Soupe d’Arnad Peulà in compresenza con il secco nelle aree con affaccio sul mare prevalente in tutta l’area del nord-ovest azioni Zampetti con fagioli stufare bollire principale presente in più del 50% sempre e nei delle ricette fagiolini spesso come principale ammollo presente sempre nel caso di fagioli secchi soffriggere rosolare ripassare tempi ammollo 12 h cottura 1 h fagioli cannellini secchi, passata di pomodoro, carota, sedano, cipolla, parmigiano, olio, sale, pizzoccheri (farina di grano saraceno, farina bianca e acqua) Polenta ai fagioli tempi lunghi min 30 min - max 3 h (punte di 4 h solo nei piatti unici) portata piatto unico media cottura principale stufare tempi marinatura 12 h ammollo 12 h cottura 4 h fagioli bianchi secchi, carne di capra in pezzi, pomodori pelati, carote, sedano, alloro, cipolle, aglio, chiodi di garofano, vino bianco e rosso, sale e pepe Trofie al pesto ricco portata primo portata contorno bassa cottura principale bollire tempi cottura 30 min media cottura principale mescola tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagiolini, patate, pesto genovese, trofie liguri, basilico, olio S čiattamàiu portata antipasto/secondo fagioli borlotti secchi, farina di mais, lardo, aglio, alloro, olio, sale cotture principali solo in ricette molto specifiche tempi - livello di difficoltà caratteristiche Capra e fagioli portata primo media portata secondo portata primo bassa cottura principale stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 15 min fagioli cannellini secchi, ceci secchi, grano, carota, sedano, cipolla, maggiorana, olio, sale e pepe cottura principale bollire media cottura principale stufare tempi ammollo 12 h cottura 4 h e 30 min fagioli borlotti secchi, zampetti di maiale, lardo pestato, basilico, rosmarino, salvia, olio, sale e pepe al forno mescola cotture minori, ma sempre presenti in fase di preparazione ricette tradizionali Mesciua portata primo Pizzoccheri con fagioli bassa cottura principale stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli borlotti secchi, castagne secche, grano perlato, cotenna di maiale, osso con midollo, porri, alloro, sale legume intero secco carne di capra acciughe media cottura principale stufare tempi ammollo 12 h cottura 3 h fagioli bianchi secchi, trippa, pomodori, carote, cipolle, sedano, chiodi di garofano, ginepro, salvia, burro, parmigiano, pepe portata piatto unico pesto Fagiolo di Balducco, Conio e Pigna ricette tradizionali Busecca portata primo bassa cottura principale stufare tempi ammollo 12 h cottura 1 h e 30min fagioli borlotti secchi, lard d’Arnad, cotenne, pomodori, cipolle, brodo vegetale, alloro, basilico, olio, sale e pepe tipologie di fagiolo fagiolo tipico pizzoccheri bassa cottura principale cuocere in forno tempi cottura 1 h difficoltà medio-bassa fagiolini, prescinsêua, uova, patate, parmigiano reggiano, pangrattato, burro, pinoli, olio, sale Fagiolini alla genovese portata contorno prodotti specifici primi e piatti unici cereali e carne bassa cottura principale bollire tempi cottura 30 min castagne acciughe e polenta e pesto (entroterra) (Liguria) fagiolini,acciughe,aglio,prezzemolo,olio,sale, pepe in grani Fig.19 - Ricette del Nord-Ovest Il fagiolo in cucina: regioni del nord-est Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige prodotti tipici abbinati prodotti tipici abbinati Veneto prodotti tipici abbinati Emilia Romagna prodotti tipici abbinati brovada crauti muset fagiolo tipico fresco media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 30 fagioli bianchi secchi, rape acide (brovada), lardo, farina bianca, farina di mais, aglio, cipolla, alloro, sale e pepe Papazoi portata primo stufare bollire principale presente sempre, in più del ma solo 1 volta 50% delle su 4 come ricette principale bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli borlotti secchi, granoturco, orzo perlato, lardo, aglio, sale e pepe Mesta cui Fasui portata piatto secco prevalente nelle aree prive di affaccio sul mare o con influenze dell’Est Europa in compresenza con il secco nelle aree con affaccio sul mare azioni ammollo presente sempre nel caso di fagioli secchi portata primo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 50 fagioli secchi, musetto (cotechino tipico friulano), lardo, aglio, cipolla, prezzemolo, salvia, sale e pepe Bisna portata primo tipologie di fagiolo friggere al fornomescola soffriggererosolare ripassare cotture minori, ma sempre presenti in fase di preparazione cotture principali solo in ricette molto specifiche tempi - livello di difficoltà tempi molto lunghi min 1 h max 3 h e 30 mediobassa portata - abbinamenti primi e piatti unici primi e piatti unici cereali, carne (zuppe e e verdure minestre) riso e pasta pesce in Emilia in Veneto Romagna bassa cottura princ. mescola tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 30 fagioli borlotti secchi, farina gialla e bianca, latte, sale Jota triestina luganega trentina fagiolo tipico lardo Fagiolo borlotto di Carnia polenta ricette tradizionali Fasui cul Muset carne salada acciughe portata piatto unico bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 3 h fagioli borlotti secchi, crauti acidi, patate, pancetta, maiale affumicato, alloro, cumino, farina, olio, sale e pepe orzo perlato grana trentino ricette tradizionali Zuppa d’orzo e fagioli portata Fagioli alla padovana fagioli borlotti secchi,orzo, patate, carota, cipolla, sedano, prezzemolo, grana, osso di prosciutto, speck, sale, olio Carne salada con fasoi portata secondo bassa cottura princ. bollire tempi salamoia 15-20 gg cottura 2h e 15 fagioli borlotti secchi, carne salada in salamoia, cipolla, rosmarino, salvia, olio, sale e pepe Polpette di fagioli portata antipasto bassa cottura princ. friggere tempi cottura 1 h fagioli borlotti secchi, uova, pangrattato, grana trentino, cipolla, prezzemolo, sale e pepe Fasoi embragadi portata contorno bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 30 fagioli borlotti secchi, salsiccia luganega, brò brusà (brodo di carne bruciato con farina bianca e burro), aglio, alloro, sale e pepe portata antipasto bassa cottura princ. rosolare tempi cottura 1 h e 30 fagioli freschi, sale, acciughe sotto sale, aglio, prezzemolo, aceto, olio, sale e pepe Radici e fasioi portata primo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 30 fagioli Lamon secchi, radicchio, sedano, carote, patata, passata di pomodoro, aglio, cipolla, prezzemolo, sale, pepe Pasta e fasioi alla veneta portata primo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli Lamon secchi, pasta corta, pomodori pelati, sedano, carote, cipolle, aglio, lardo, pancetta, brodo di carne, olio Riso fasioi e brodo di gò pisarei lardo Fagiolo di Lamon IGP Fagiolo Gialèt della riso Vialone nano Val Belluna ricette tradizionali piatto unico media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 3 h e 30 radicchio rosso di Treviso ghiozzi portata primo parmigiano reggiano lardo pasta resa ricette tradizionali Pisarei e fasò portata primo media cottura princ. bollire tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 30 fagioli borlotti secchi, lardo, pomodoro, cipolla, parmigiano reggiano, burro, olio, sale, pisarei (acqua, farina, sale e pangrattato) Pasta resa e fasò portata primo media cottura princ. bollire tempi cottura 1 h fagioli borlotti freschi, lardo, brodo di carne, pomodoro, aglio, cipolla, prezzemolo, pasta resa (uova, noce moscata, parmigiano reggiano, sale e pangrattato) Minestra alla bolognese portata primo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli borlotti freschi, lardo, pomodoro, patata, cipolla, prezzemolo, parmigiano reggiano, sale, pasta da grattugiare (farina e uova) media cottura princ. bollire tempi cottura 2 h e 30 fagioli Lamon secchi, ghiozzi, riso Vialone nano, cipolla, aglio, alloro, olio, sale e pepe Pollo con i fagioli portata secondo bassa cottura princ. cuocere in forno tempi cottura 1 h e 40 fagioli borlotti freschi, cosce di pollo, pancetta affumicata, pomodori, sedano, cipolla, timo, rosmarino, prezzemolo, farina, vino bianco, olio, sale e pepe Fig.20 - Ricette del Nord-Est 17 Il fagiolo in cucina: regioni del centro Umbria fagiolo tipico farro di Monteleone cicerchie Fagiolo di Cave P.A.T. Fagiolina del lago lenticchia di Trasimeno Castelluccio di Norcia ricette tradizionali Macco con i fagioli prodotti tipici abbinati secco portata primo fagioli secchi, farina gialla, cipolla rossa, olio, sale e pepe Imbrecciata portata primo fresco intero prevalente in compresenza scarsamente nell’entroterra e con il secco diffuso rispetto in tutti i primi piatti nelle zone alla granella; costiere e (pasta, zuppa, presente come prevalente nei minestra) contorno contorni bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 1 h e 30 fagioli secchi, cicerchie, lenticchie, ceci, fave, mais, grano, orzo, farro, cipolla, sedano, carota, patata, pomodori, olio, sale e pepe azioni Marche ammollo bollire stufare presente presente quasi principale sempre nel caso in più del 50% sempre, ma solo di fagioli secchi delle ricette poche volte come principale prodotti tipici abbinati olio soffriggererosolare ripassare alla brace mescola cotture minori, ma sempre cotture principali solo presenti in fase di in ricette molto specifiche preparazione tempi - livello di difficoltà tempi medi min 30 min - max 3 h (punte di 4 h solo in un contorno tradizionale) bassa portata - abbinamenti primi e piatti unici contorni primi e piatti unici, ma buona presenza di contorni cereali verdure nei primi nei contorni farro cacigni pane toscano portata secondo Fagiolo cannellino di Sorana IGP prosciutto finferli Fagiolo di Sorana Fagiolo rosso di Lucca toscano zucca ricette tradizionali pecorino romano fagiolo tipico ricette tradizionali Zuppa della Garfagnana portata primo cotenna Fagiolo cannellino di maiale di Atina DOP acciughe ricette tradizionali Zuppa di fagioli alla ciociara portata portata primo primo media bassa media cottura princ. cottura princ. stufare cottura princ. stufare stufare tempi tempi ammollo 12 h tempi ammollo 12 h cottura 1 h e 20 cottura 2 h cottura 1 h e 30 fagioli borlotti secchi,pomodori, cipolla, carota, fagioli cannellini secchi, farro della Garfagnana, fagioli borlotti freschi, pomodori pelati, sedano, sedano, pecorino abruzzese, sagnette (farina e prosciutto toscano, pomodoro, cipolla, aglio, cipolla, prezzemolo, pecorino romano, pane acqua) olio, sale e pepe raffermo, olio, sale Farro e fagioli portata Ribollita Fagioli con le cotiche portata primo portata piatto unico piatto unico bassa bassa media cottura princ. stufare cottura princ. cottura princ. stufare tempi stufare ammollo 12 h tempi tempi cottura 1 h e 40 ammollo 12 h ammollo 12 h cottura 2 h e 40 cottura 3 h e 15 fagioli cannellini secchi, farro, prosciutto, fagioli cannellini secchi, cavolo nero, verza, fagioli cannellini secchi, cotenna di maiale, verza, carota, sedano, patata, pomodoro, biete, carote, cipolle, patate, pomodori, porri, passato di pomodoro, carota, sedano, aglio, cipolla, pecorino, sale e pepe sedano, pane, pepe, olio cipolla, prezzemolo, olio, sale e pepe Zucca e fagioli portata Fagioli al fiasco portata Insalata di fagioli alla romana primo contorno portata contorno bassa media cottura princ. cottura princ. bassa stufare brace cottura princ. tempi tempi bollire ammollo 12 h ammollo 12 h tempi cottura 2 h e 30 cottura 4 h cottura 30 min fagioli borlotti secchi, zucca, aglio, rosmarifagioli cannellini secchi, salvia, aglio, olio, sale, fagioli borlotti freschi, acciughe, cipolla rossa di no, peperoncino, olio, sale pepe in grani Tropea, aglio, timo, olio e aceto, sale e pepe Cacigni e fagioli Fagioli all’uccelletto portata portata contorno contorno Insalata abruzzese bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 45 min fagioli borlotti secchi, rana pescatrice, pomodori, aglio, peperoncino, vino bianco, olio, sale farro della Garfagnana Fagiolo “a olio” Fagiolo “a pane” pecorino abruzzese prodotti tipici abbinati olio fagiolo tipico bassa cottura princ. bollire tempi cottura 30 min fagioli freschi, cacigni, sedano, aglio, cipolla, olio, sale rana pescatrice ricette tradizionali Rana pescatrice in porchetta Lazio prodotti tipici abbinati fagiolo tipico Sagne e fasciul’ bassa cottura princ. mescola tempi cottura 1 h e 30 tipologie di fagiolo Toscana Abruzzo prodotti tipici abbinati bassa cottura princ. stufare tempi cottura 1 h e 10 fagioli toscanelli freschi, pomodori, aglio, salvia, olio, pepe e sale Finferli e fagioli in umido portata contorno portata contorno bassa cottura princ. soffriggere tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli cannellini secchi, funghi finferli (galletti), aglio, pomodoro concentrato, nepitella, salvia, sale bassa cottura princ. bollire tempi cottura 30 min fagiolini, pomodori, peperoni, zucchine, cipolline, tonno sott’olio, uova sode, acciughe, basilico, origano, olio e aceto, sale e pepe. Fig.21 - Ricette del Centro Il fagiolo in cucina: regioni del sud e isole Campania Basilicata prodotti tipici abbinati pasta mista pomodorini spezzata fagiolo tipico Fagiolo di Controne Fagiolo della Regina cozze olio Fagiolo dente di morto di Acerra Fagiolo di Controne ricette tradizionali Pasta e fagioli campana portata primo bassa cottura princ. bollire tempi cottura 1 h fagioli freschi, pasta corta spezzata, pomodorini, sedano, aglio, olio, peperoncino, sale e pepe tipologie di fagiolo secco e fresco in compresenza paritaria pù o meno in tutte le regioni; ogni regione ha almeno una ricetta con il fresco Pàsta e Fàsull che cozz’ intero molto diffuso in compresenza con fresco e secco azioni portata primo media cottura princ. bollire tempi ammollo 12 h cottura 2 h fagioli cannellini secchi, cozze, pasta mista, pomodorini, sedano, carote, cipolla, prezzemolo, peperoncino, olio, sale e pepe ammollo bollire soffriggere stufare presente principale presente principale in sempre nel caso solo 1 volta sempre e 1/3 delle di fagioli secchi principale su 5 ricette nel 50% delle ricette Calabria prodotti tipici abbinati cipolla rossa di Tropea rosolare soffriggere ripassare cotture minori, ma sempre presenti in fase di preparazione tempi - livello di difficoltà tempi medio-brevi min 30 min max 2 h difficoltà bassa portata - abbinamenti primi primi piatti (a base di pasta) cereali olio ortaggi e (pasta di frutti di in tutte le grano duro regioni mare e pane) fagiolo tipico Fagiolo di Cortale De.C.O. ‘nduja piccante ricette tradizionali Fagioli alla ‘nduja bassa cottura princ. soffriggere tempi ammollo 12 h cottura 45 fagioli cannellini secchi, cipolle di Tropea, nduja di Spilinga, pomodori, peperononi rossi, brodo vegetale, aglio, pane casereccio, olio, sale Fig.22 - Rcette del Sud e Isole 18 portata contorno Puglia Sicilia prodotti tipici abbinati prodotti tipici abbinati pane di Matera funghi cardoncelli lagane pomodori pane pugliese (di Altamura) peperoncino fagiolo tipico Fagiolo di Sarconi IGP Fagiolo bianco di Rotonda DOP olio ricette tradizionali olio Pasta e fagioli del marinaio media cottura princ. bollire tempi ammollo 12 h cottura 1 h e 10 fagioli secchi, pomodori, funghi cardoncelli, zampetti di maiale, cipolla, aglio, pane raffermo, pecorino, olio, sale media cottura princ. soffriggere tempi cottura 1 h fagioli borlotti freschi, cavatelli, polpo, seppioline, moscardini, gamberetti, cozze sgusciate, pomodori, sedano, carota, prezzemolo, aglio, cipolla, peperoncino, sale Lagane e fagioli portata primo media cottura princ. stufare tempi cottura 1 h fagioli freschi, aglio, peperoncino, olio, sale, lagane (farina di grano duro, acqua e sale) Crapiata materana portata primo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 1 h e 30 fagioli secchi di Sarconi, fave secche, lenticchie, ceci bianchi, cicerchie, piselli secchi, farro, grano, patate novelle, carote, sedano, pomodorini, cipolla, pane di Matera, olio, sale Molise prodotti tipici abbinati taccozze ricette tradizionali Taccozze e fagioli portata primo bassa cottura princ. bollire tempi cottura 1 h fagioli freschi, pancetta, pomodori pelati, cipolla, sedano, peperoncino, taccozze (farina di grano duro, acqua, olio e sale), sale e pepe sedano fagiolo tipico olio Fagiolo Badda di Polizzi frutti di mare ricette tradizionali Minestra di fagioli e cardoncelli portata piatto unico prodotti tipici abbinati portata primo ricette tradizionali Fasuola cu l’accia portata primo bassa cottura princ. bollire tempi cottura 40 min fagioli cannellini secchi, sedano, cipolla, olio, sale Pancotto di fagiolini e patate portata primo bassa cottura princ. stufare tempi cottura 1 h e 40 fagiolini, pane pugliese raffermo, patate, rucola, zucchine, pomodorini, pancetta, cipolla, peperoncino, olio, sale Fagiolini alla pugliese portata contorno bassa cottura princ. bollire tempi cottura 30 min fagiolini, pomodori pelati, aglio, peperoncino, prezzemolo, olio, sale Fagiolini alla mollica portata contorno bassa cottura princ. soffriggere tempi cottura 35 min fagiolini, mollica di pane pugliese raffermo, aglio, prezzemolo, olio, sale Sardegna prodotti tipici abbinati gnocchetti sardi pecorino sardo fregula sarda cozze ricette tradizionali olio Gnocchetti alla contadina portata primo bassa cottura princ. soffriggere tempi cottura 1h e 15 fagioli bianchi freschi, gnocchetti sardi, pancetta affumicata, pomodori, prezzemolo, pecorino sardo, cipolla, aglio, olio Fregula con fagioli e cozze portata primo media cottura princ. soffriggere tempi cottura 45 min fagioli cannellini secchi, cozze, fregula sarda, pomodorini, aglio, peperoncino, prezzemolo, succo di limone, brandy, olio, pecorino sardo, sale e pepe Il fagiolo nella tradizione culinaria italiana proprietà mediche proprietà nutrizionali tipologia di fagiolo alternativa alimentare alla carne granella secca consumata di più per la possibilità di conservazione granella fresca no ammollo tempi di cottura minori portate 2% dolci primi 5% antipasti piatti unici 9% secondi secondi 11% piatti unici 55% primi 18% fagioli interi simili ad ortaggi e consumati molto solo in aree specifiche consumata solo durante la stagione della raccolta ammollo in acqua tiepida (12 h) tempi di cottura maggiori energetico e nutriente basso potere calorico fonte di fibre, vitamine e minerali tossicità a crudo (fasina) contorni antipasti peso del prodotto 200g zuppe minestre passati risotti 100 g fresco da sgranare 100 g diminuzione di colesterolo e flatulenza glicemia proprietà diuretiche, gonfiore depurative ed intestinale emollienti coadiuvante nelle sfavorevole in casi malattie di colite e gastrite reumatiche 200 g fresco sgranato 80g dose prodotto secco consigliata pasta e fagioli brodosa, simile ad una minestra condimento pasta lardo fresca,all’uovo stufati polenta stufati di carne e pesce contorni dolci torte da forno 3-4 volte a settimana piatto tipico pasta insalate crocchette sformati polenta 100 g 2 tipologie cereali (pasta) fagioli composizione aminoacidica complementare pasta e fagioli pasta e fagioli asciutta, quasi cremosa condimento pasta olio crudo di grano duro molteplici varianti regionali cosa serve abbinamenti per preparare una perfetta pasta e fagioli fagioli di buona qualità condimenti pasta di buona tenuta pentola grande cotture aromi vari tempi difficoltà con punte di 4-6 h in alcune ricette Centro-nord 0,5 ortaggi cereali legumi carne pesce lardo olio prodotti molto al Centro-nord al Centro-sud specifici stufare bollire quasi sempre sempre come principale presente h 1 2 3 4 1 2 3 4 Centro-sud 0,5 h medio-bassa Fig.23 - Conclusioni ricette regionali 19 20 3. Il Fagiolo Cuneo in cucina 3.1 Dalla tradizione culinaria piemontese alle ricette con il Fagiolo Cuneo L’analisi culinaria non può prescindere da una premessa sul ruolo che il fagiolo ha nelle ricette tipiche piemontesi. Analogamente ad altre regioni del Nord, anche il Piemonte predilige l’uso di questi legumi nel periodo invernale, utilizzando soprattutto il Fagiolo Cuneo o l’altrettanto tipico fagiolo di Saluggia, abbinati a prodotti tipici del territorio come ad esempio il riso, il vino, le castagne secche, la carne di maiale; o ancora il peperone e il porro, la toma, il lardo e persino gli amaretti nella preparazione di dolci a base di fagioli. Il riso, in particolare, è alla base di un caratteristico piatto piemontese quale la panissa o paniscia; in realtà non si tratta di due differenti termini dialettali che indicano il medesimo piatto, bensì di due ricette diverse: la panissa è un risotto con i fagioli tipico del Vercellese, arricchito con pezzetti di salamino, cotiche e lardo, mentre la paniscia è sempre un risotto ma tipico del Novarese, con fagioli e salame d’la duja. Le leggere variazioni degli ingredienti sono dovute alle peculiarità dei territori e alla diversa disponibilità di alcune materie prime che determinano differenze sostanziali nel sapore del risotto, nonostante sia possibile affermare che entrambi i piatti derivano dal medesimo patrimonio culturale e gastronomico del Piemonte. Diverse tradizioni piemontesi sono legate ad una ricetta tipica a base di fagioli, l’ola al forno. Si tratta di una ricca minestra di legumi, verdure e carne che ha la particolarità di essere cotta per tutta la notte in un grosso tegame di coccio (l’ola) all’interno del forno a legna, ormai spento dopo la cottura del pane, il quale mantiene comunque alte temperature (circa 100°C) per oltre due giorni. Infatti un tempo i contadini, una volta acceso il forno, sfruttavano il calore iniziale per cuocere il pane per tutta la settimana e poi continuavano ad utilizzare il forno anche se spento, ma in effetti ancora caldo, per cuocere minestre e altre pietanze che non avessero bisogno di altissime temperature. La minestra viene preparata a crudo, coperta con acqua, salata e poi posta col coperchio a cuocere molto lentamente direttamente nel forno a legna, fino a che gli ingredienti si sfaldano e la minestra risulta cremosa e densa. Nella montagna piemontese la vigilia dell’Epifania è appunto dedicata all’ola di fagioli al forno; è festa grande il lungo rito della preparazione e della cottura, è gioia vederla uscire fumante dal forno e respirarne i profumi. Un antico detto popolare sentenzia in modo benaugurale: “Fasoi ‘n l’ola, marenghin ‘n bola” (fagioli nella pignatta, soldi nel portafoglio). A Boves, invece, la tradizione vuole che il rito dell’ola nella notte in cui avviene il malizioso sorteggio di tutte le nubili e di tutti i celibi del paese che vengono abbinati, senza distinzione d’età, in pubblici fidanzamenti della durata di una 21 notte, sia preceduto il primo dell’anno da un piatto di pasta fatto in casa: solo così saranno garantite ricchezze e fortune. Sempre l’Epifania vede un’altra tradizione gastronomica piemontese servirsi del fagiolo. Si tratta della focaccia della Befana, nel cui impasto viene mescolato un fagiolo porta fortuna: chi lo trova nella propria porzione diventa il re della festa con obbligo di ripetere l’invito a tutti i presenti. Un rito antico, mutuato dai costumi della corte sabauda che il 5 gennaio apriva i saloni di Palazzo reale a Torino. Tante tradizioni accomunate, quindi, dal bisogno di auspicare prosperità e felicità anche attraverso un legume che simboleggia buon augurio, in Piemonte così come in altre parti del mondo. Allo stesso modo le “fagiolate” in piazza del periodo di carnevale ricordano i giorni in cui si macellava il maiale e la dispensa trasudava grassi in quantità. Tra le più note le undici fagiolate di Ivrea, una per ogni rione, a testimoniare le feste organizzate per la cacciata del tiranno. Tuttavia il fagiolo della cucina piemontese non è legato solo a rituali tradizionali o a folkloristiche feste di paese, ma anche a strumenti culinari, come ad esempio i recipienti di cottura. Nel Canavese, infatti, la minestra di fagioli prende il nome dalla pentola in cui sono fatti cuocere, la tofeja, una pignatta di terracotta panciuta simile alla ola, ma a quattro manici, solitamente decorata dagli abili artigiani di Castellamonte. Secondo la tradizione, la ricetta della Tofeja appartiene principalmente al periodo del Carnevale, perché i fagioli abbinati alla carne diventano più “grassi”, ma si tratta di un piatto conosciuto anche come faseuj grass, cioè le antiche distribuzioni ai poveri delle confraternite medievali. Un’antica usanza in voga ancora oggi ogni prima domenica di maggio ad Asti e che nel tempo ha alimentato un modo di dire tutto piemontese, “A dan d’vote i faseuj?” (“Danno per caso i fagioli?”), usato sarcasticamente quando più persone convergono verso il medesimo luogo. In questo scenario, in cui non sono protagonisti solo gli ingredienti, ma anche le tradizioni, i miti e le leggende del territorio piemontese, si collocano le ricette tipiche del Fagiolo Cuneo. Sono, infatti, tantissime le ricette nelle Fig.24 - Tofeja, stufato piemontese di fagioli e carne di maiale che prende il nome dalla tipica pignatta a quattro manici in terracotta usata per la cottura 22 quali svolge il ruolo di protagonista. Tra queste predominano gli antipasti e i contorni, in cui i fagioli bolliti vengono solitamente insaporiti con cipolla, aglio, porri e spezie varie, in modo da creare insalate, conserve e persino frittelle con lardo e formaggio; anche i primi e i secondi rivestono un ruolo importante: si tratta di ricette della tradizione come la pasta e fagioli, il passato e la tofeja, piatti sostanziosi e adatti all’inverno, che necessitano di cotture più lunghe, come ad esempio lo stufare, e nei quali l’ingrediente più ricorrente, in abbinamento al fagiolo, è la carne di maiale. Infine, la versatilità del Fagiolo Cuneo è dimostrata dalla sua applicazione nei dolci; ad un passato di fagioli di Cuneo si uniscono uova, zucchero, burro, buccia di limone e lievito, si cuoce in forno e si ottiene una torta dolce e leggera. 3.1.1 Schedatura ricette Fagiolo Cuneo Le ricette a base di Fagiolo Cuneo, fornite on-line dal Consorzio di Tutela, sono state esaminate dopo una panoramica sulle ricette tradizionali piemontesi, condotta attraverso una scheda di analisi simile a quella adottata per le aree regionali italiane. Questo perché il Fagiolo Cuneo si innesta nella tradizione gastronomica della regione. Le tavole che seguono illustrano quindi la molteplicità dei piatti a base di fagioli appena descritti; perciò, sia le ricette piemontesi che quelle specifiche a base di Fagiolo Cuneo, vengono analizzate secondo i criteri già usati in precedenza per le ricette regionali italiane, cioè tipologia di fagiolo, azioni, tempi, livello di difficoltà, portata e abbinamenti. Ogni singola ricetta con fagioli di Cuneo è stata descritta in maniera più approfondita indicando nel dettaglio gli ingredienti e le fasi di preparazione, oltre a fornire una serie di dati tecnici utili poi ad una comparazione fra le diverse portate. I criteri adottati in tal senso sono: valori nutrizionali, in termini di apporto di carboidrati, proteine e grassi; livello di difficoltà, indicato come basso, medio e alto; tempi per realizzare il piatto, indicati attraverso le ore necessarie alla preparazione, alla cottura e all’eventuale ammollo dei fagioli (quando la ricetta prevede l’utilizzo della granella secca); azioni, specificando tutte le cotture richieste per la realizzazione del piatto; costo, espresso come basso, medio e alto; il tocco in più, cioè eventuali curiosità o approfondimenti sui modi di servire il piatto, gli strumenti tipici necessari alla cottura o la presenza di ingredienti abbinati al fagiolo particolarmente caratteristici o dotati di certificazione nella regione. Ne viene fuori una sorta di schedario in cui le ricette del cuneese, divise per portata (antipasti, primi, secondi, contorni e dolci), raccontano, attraverso dati e immagini, i sapori e i colori della cucina territoriale. 23 Il fagiolo in cucina: Piemonte Fagiolo di Cuneo IGP lardo costine antipasti filetto riso Carnaroli vino fagioli borlotti freschi, lardo rosa, aglio, alloro, farina, prezzemolo, salvia, timo, vino Barbera, sale, pepe nero primi Paniscia tipologie di fagiolo fagioli secchi, riso, salame d’la doja, cavolo verza, lardo, cotenna di maiale, burro, pomodori pelati, cipolla, carota, sedano, vino rosso, sale, pepe Fagioli in salsa di Barbera media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 1h e 30 azioni ammollo presente sempre nel caso di fagioli secchi stufare bollire principale presente nella quasi nel 50% totalità delle delle ricette ricette fagioli secchi, prosciutto crudo, cipolla, vino Barbera, pomodoro concentrato, farina di frumento, peperoncino piccante, chiodi di garofano, salvia, alloro, rosmarino, brodo di carne, olio d’oliva, sale tempi molto lunghi min 1 h max 12 h fagioli borlotti freschi, riso, lardo, brodo di carne, salamino conservato nello strutto, cotica di maiale, cipolla, olio d’oliva, burro, pepe nero medio-bassa portata - abbinamenti primi cereali (riso) primi sottoforma di zuppe e minestre verdure e carne di maiale vino fagioli borlotti secchi, patata, carota, sedano, alloro, aglio, lardo, cipolla, salvia, sale, pepe Tra ‘700 e ’800 vengono pubblicati diversi trattati culinari in cui vengono riportate varie ricette con i fagioli freschi e con i fagiolini 1766 pubblicazione a Torino de “Il cuoco piemontese” con le linee guida della cucina piemontese; vi sono due ricette con fagiolini verdi e una con fagioli bianchi per accompagnare un antipasto a base di carne fagioli secchi, patate, porri, carote, aglio, costine di maiale, cipolla, zucca gialla, sedano, prezzemolo, basilico, olio d’oliva, sale, pepe “...i fagioli verdi e teneri si possono servire in varie maniere ...” (Vincenzo Corrado da “Il cuoco galante” del 1786) Tofeja bassa cottura princ. stufare tempi cottura 2h e 30 metà ‘800 bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 6 h fagioli freschi, riso, acqua, burro, lardo, patata, sedano, carota, aglio, conserva di pomodoro, cavolfiore, riso, granapadano, sale, pepe il consumo di fagioli aumenta decisamente: si mangiano verdi, ma soprattutto secchi, ben cotti, fritti o in insalata 1854 Giovanni Vialardi, cuoco della Real Casa Savoia, cita fagioli di varie specie, bianchi e screziati, nel suo “Trattato di cucina e pasticceria moderna” fagioli borlotti secchi,cotenna di maiale, costine di maiale, cipolla, aglio, prezzemolo, basilico, olio d’oliva, sale, pepe Anni ‘30 il 28 dicembre 1930, sulla Gazzetta del Popolo di Torino, viene pubblicato il “Manifesto della cucina futurista” che valorizza i prodotti tipici regionali, come il riso e fagioli 1934 il pittore Fillia fa servire la paniscia ad una mostra d’avanguardia, con un Filetto di maiale all’Arneis con purè di fagioli Pasta e fagioli alla piemontese media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 1h e 40 bassa cottura princ. bollire tempi cottura 30 min fagioli borlotti freschi, sedano, carota, pasta, polpa di pomodoro, dado, cipolla, prezzemolo, olio d’oliva, parmigliano, sale, pepe sottofondo di gracchiare di rane oggi il Piemonte produce ogni anno circa 57.760 q di fagiolo su una superficie di 2.600 ha e può vantare una varietà certificata IGP, il fagiolo di Cuneo fagioli borlotti secchi,filetto di maiale, burro, aglio, alloro, latte, cipolla, carota, sedano, prezzemolo, olio, sale, pepe contorni Passato di fagioli tradizioni Fagioli e peperoni bassa cottura princ. bollire tempi cottura 1 h e 40 min bassa cottura princ. cuocere in forno tempi cottura 1 h fagioli freschi, carota, salvia, basilico, sedano, patata, cipolla, pomodoro, pesto di basilico, burro, dado, latte, grana padano, pane, sale, pepe tofeja e ola antiche pignatte di terracotta a quattro o a due manici, tradizionalmente usate per la cottura lenta dei fagioli “Fasoi ‘n l’ola, marenghin ‘n bola” (Fagioli nella pignatta,soldi nel portafoglio) fagioli freschi, peperoni, aglio, prezzemolo, olio d’oliva, sale dolci Minestrone bianco Torta di fagioli e amaretti bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12h cottura 1h e 30 Minestra di fagioli alla piemontese media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2h e 30 XVIII-XIX secolo bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 12 h Minestrone ai fagioli media cottura princ. stufare tempi cottura 1h e 40 al fornomescola soffriggere rosolare cotture minori, ma sempre cotture principali presenti in fase di solo in ricette molto preparazione specifiche toma castagna amaretti Ola al forno fagioli secchi, castagne secche, lardo, cipolla, costa di sedano, aglio, vino bianco secco, brodo di carne, olio d’oliva, pane, sale, pepe Panissa tempi - livello di difficoltà il fagiolo comune, importato in Italia dalle Americhe, si diffonde anche in Piemonte fine ‘500 presso le cucine del popolo inizia a comparire l’abbinamento fra riso e fagioli, antesignano della tradizionale panissa piemontese secondi media cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 2 h e 40 adatto a tutte le portate, generalmente della tipologia “borlotto” porro P.A.T. bassa cottura princ. stufare tempi ammollo 12 h cottura 3h e 30 bassa cottura princ. stufare tempi cottura 1 h e 15 min prevalente nei primi, sovente è della tipologia “dell’occhio” peperone Minestra contadina Fagioli all’astigiana fresco XVI secolo cotenna salame Fagiolo di Saluggia P.A.T. secco storia e cultura prodotti tipici abbinati fagiolo tipico fagioli secchi, lardo, cipolla, salvia, porro, sedano, patata, cavolo focaccia della Befana faseuj grass bassa cottura princ. cuocere in forno tempi cottura 1h e 40 minestra di fagioli distribuita da parte delle confraternite medioevali piemontesi ai poveri, tradizione in uso ancora oggi (Asti) focaccia dolce all’interno della quale nascondere un fagiolo, secondo un rito nato presso la corte sabauda: chi lo trova avrà fortuna “A dan d’vote i faseuj?” (Danno per caso i fagioli?) Antico modo di dire, usato quando più persone convergono verso lo stesso luogo fagioli freschi, zucchero semolato, uvetta, amaretti, uova, liquore all’amaretto, lievito, zucchero a velo Fig.25 - Ricette del Piemonte carboidrati 62% carboidrati 60% grassi 45% carboidrati 40% tempi grassi 48% 8% proteine carboidrati 44% grassi 30% proteine 45% antipasti ti fa an carota olio succo di limone prezzemolo olio cipolla e cipolline olio cipolla s o i carota cipolla prezzemolo poco frequente rosmarino emmenthal a dadini latte caldo olio bollire molto frequente bollire al forno molto frequente rosolare soffriggere mediamente frequente ripassare stufare friggere mediamente frequente mediamente frequente Fig.26 - Ricette tipiche poco frequente rosolare soffriggere sterilizzare poco frequente poco frequente aglio sale salvia sale p bollire stufare molto frequente prezzemolo pepe pepe ur ea carota iol ia soffriggere mediamente frequente burro sale sale bollire stufare molto frequente di fa g io li fag ioli fritti lio t’o sot oli fag i contorn pepe acqua fa g primi pepe lardo tritato salvia sale cipolla olio burro vino burro co fres s ecco pomodori pelati braciola di maiale se cc o dolci s ecc s o sale brodo di dado ioli ec c zucchero burro oli fag i antipasti o uova pepe i maale con fa g fagiolo Cuneo s ecc succo di limone prezzemolo cotenna e costine di maiale bracioe d lievito n di pomodori pelati basilico o secco fres c s ec co co ec fresco o s ecco sale aglio s eco sale cco se pepe d o lc secondi passato di pomodori alloro alloro di torta contorni prezzemolo maccheroni porri di Cervere sedano dolci sale cipolla olio frequenza di azioni 24 pepe osso di prosciutto carota cipolla poco frequente aglio pepe aglio olio contorni olio prezzemolo succo di limone antipasti primi secondi contorni dolci mediamente frequente gi ol i sedano sale peperoncino stufare soffriggere to di fa sale basso bollire molto frequente sa li g io medio re rv e Ce i pa s i fa alto ol gi ins li les s i di fag io alata ad fej to antipasti primi secondi contorni dolci costi i st pa i a i di rri po fa g io li a l pom odo ro secco secco fresco secco secco secco fresco tempo di ammollo primi 12 secondi h prim pasta e fag io li carboidrati 25% livello di difficoltà 16 14 1 0 15% proteine lla lio ne se 5% 35% dolci grassi proteine contorni 3% 35% secondi grassi proteine primi antipasti valori nutrizionali i antipasti prezzemolo fagioli secchi olio aceto alloro cipolle fagioli di Cuneo al pomodoro pepe in grani pepe sale pomodori pelati P repa ra z ione D a ti tec nic i 1 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore e poi farli cuocere in acqua per circa un'ora e mezzo. Salare poco prima di terminare la cottura, quindi scolarli, rimetteteli in una pentola di acqua bollente e tenerli da parte. valori nutrizionali carboidrati: 70% proteine: 25% grassi: 5% 2 In una casseruola mettere l'olio e farvi appassire le cipolle tagliate a spicchi sottili; unire i pomodori pelati tagliati a pezzetti, il prezzemolo, l'alloro, il pepe e il sale. bassa 3 4 Scolare nuovamente i fagioli e aggiungerli alle cipolle e ai pomodori. tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 3 h e 10 min Alzare appena il bollore, abbassare la to per un'ora e mezza circa. tipologie di cottura bollire soffriggere stufare costo basso Fig.27 - Ricette Fagiolo Cuneo 25 antipasti fagioli secchi olio alloro sale aglio fagioli di Cuneo ai porri di Cervere porri lunghi di Cervere peperoncino in polvere succo di limone P repa ra z ione 1 2 3 4 5 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua fredda per 12 ore, quindi scolarli e metterli in una pentola, ricoprendoli con altra acqua e aggiungendo foglie di alloro. fagioli non risultino cotti e teneri per poi scolarli e lasciarli intiepidire. Pulire accuratamente i porri, eliminando la parte più coriacea e tagliarli a fettine sottilissime. Versare i porri tagliati in un insalatiera; condi limone e un pizzico di peperoncino in polvere Mescolare con cura gli ingredienti e lasciar riposare per una mezz’ora prima di aggiungere i fagioli tiepidi e portare in tavola.e. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 60% proteine: 38% grassi: 2% bassa tempo ammollo fagioli: 12 h preparazione: 20 min cottura: 1 h tipologie di cottura bollire costo medio-basso il tocco in più il Porro di Cervere ha fusto sottile, tenero e dal sapore dolce; è un ortaggio tipico del territorio cuneese ed è certificato PAT (Prodotto Tradizionale Agroalimentare) 26 prezzemolo antipasti fagioli freschi cipolle olio aceto succo di limone carote insalata di fagioli di Cuneo sale cipolline fresche olive snocciolate P repa ra z ione 1 2 Sgranare i fagioli, lavarli e cuocerli per circa un'ora in acqua bollente e leggermente salata insieme a carota, cipolla e abbondante prezzemolo. una ciotola con olio, aceto e succo di limone; travasare il composto ottenuto in un’insalatiera. 3 Scolare i fagioli una volta ben cotti, lasciarli intiepidire e metterli nell'insalatiera con gli altri ingredienti. 4 Cospargere l'insalata di prezzemolo tritato e olive snocciolate percompletare il condimento. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 55% proteine: 44% grassi: 1% bassa tempo cottura: 1 h preparazione: 5 min tipologie di cottura bollire costo basso 27 primi piatti prezzemolo fagioli secchi olio aglio passato di fagioli di Cuneo pepe sale passata di pomodori P repa ra z ione 1 2 3 4 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore e poi farli bollire in acqua. Frullare i fagioli già lessati, preferibilmente usando un classico passaverdura per non incorporare aria nel passato. Aggiungere qualche cucchiaio di acqua di cottura in base alla densità che si vuole raggiungere. Il composto deve risultare abbastanza denso. Preparare in un tegame a parte la salsa con olio, prezzemolo tritato, passato di pomodoro e aglio, metterla sul fuoco e togliere l'aglio non appena dorato. Versare il passato di fagioli nella salsa; aggiustare di sale e pepe e far sobbollire a gamato D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 70% proteine: 25% grassi: 5% media tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 1 h e 10 min tipologie di cottura bollire soffriggere stufare costo basso il tocco in più servire con crostini di pane 28 primi piatti sedano fagioli secchi cipolle carote olio pepe sale pasta e fagioli di Cuneo osso di prosciutto P repa ra z ione 1 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Porre in una casseruola con poca acqua un osso di prosciutto. Fare bollire due o tre minuti, quindi buttare il liquido. Aggiungere tre litri di acqua fredda e unire i fagioli. 2 3 Cuocere a tegame coperto per circa due ore, togliendo con un mestolo forato l'even- 4 Cuocere per altri 40 minuti durante i quali andrà versata la pasta; servire condita con olio di oliva. Passare metà quantità di fagioli al passaverdure e aggiungere un trito a base di carota, cipolla e sedano, mezzo bicchiere di olio e sale. maccheroni D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 50% proteine: 45% grassi: 5% media tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 2 h e 30 min preparazione: 15 min tipologie di cottura bollire stufare costo basso 29 prezzemolo fagioli secchi cipolle basilico secondi piatti olio aglio tofeja di fagioli di Cuneo costine di maiale pepe sale cotenna di maiale P repa ra z ione 1 2 3 4 5 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Nella tipica pignatta di terra cotta soffriggePreparare un trito con aglio, basilico e prezzemolo e cospargere con questo la parte interna della cotenna. Arrotolarla, legarla e deporla nella pignatta insieme alla cipolla. Unire le costine di maiale, i fagioli già ammollati, sale e pepe e ricoprire con abbondante acqua. Cuocere nel forno a legna per 7-8 ore; in alternativa si può cuocere su fuoco dolce per circa 6 ore. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 30% proteine: 55% grassi: 15% media tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 6-8 h preparazione: 15 min tipologie di cottura soffriggere stufare costo medio il tocco in più La Tôfeja è una pignatta di coccio tipica del canavese in cui cucinare questa ricetta che, secondo la tradizione, appartiene principalmente al periodo del Carnevale (i fagioli abbinati alla carne diventano “grassi”) 30 secondi piatti salvia fagioli secchi o freschi pomodori pelati burro vino braciole di maiale braciole di maiale con fagioli di Cuneo pepe sale brodo di dado P repa ra z ione 1 Far rosolare in un tegame il burro e la salvia. Unire le braciole e imbiondire dalle due parti, quindi salare, pepare e versare il vino. Lasciare evaporare. 2 Aggiungere i pomodori spezzettati e continuare la cottura lentamente per una ventina di minuti. Se necessario, aggiungere un pò di brodo. 3 A metà della cottura unire i fagioli (se secchi opportunamente sgocciolati dopo essere stati in ammollo per 12 ore). 4 Disporre le braciole su un piatto da portata caldo e servirle ricoperte con i fagioli e il sugo di cottura. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 50% proteine: 35% grassi: 15% bassa tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 30 min tipologie di cottura rosolare stufare costo medio fonte: http://prodottitipici.provincia.cuneo.it/ 31 fagioli secchi contorni prezzemolo burro acqua fagioli di Cuneo alla lionese pepe sale cipolle P repa ra z ione 1 2 3 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Togliere i fagioli dall'ammollo, metterli in una pentola con acqua fredda e lessarli lentamente a recipiente scoperto; regolare di sale solo al termine della cottura degli stessi. valori nutrizionali carboidrati: 75% proteine: 15% grassi: 10% bassa Fondere il burro in una casseruola e far stumolo. Rigirare. 4 D a ti tec nic i Scolare i fagioli una volta cotti e ripassarli in padella con il trito di cipolla e prezzemolo. tempo ammollo fagioli: 12 h cottura: 1 h e 40 min preparazione: 10 min tipologie di cottura bollire stufare ripassare costo basso 32 rosmarino fagioli freschi salvia cipolle contorni carote alloro aglio fagioli di Cuneo sott’olio pepe in grani sale P repa ra z ione 1 Cuocere in acqua fredda e a fuoco basso i fagioli appena sgranati. 2 Tagliare a fettine carota e cipolla e, non appena l’acqua di cottura dei fagioli inizia a bollire, aggiungerci le verdure tagliate, l’aglio in spicchi, le erbe aromatiche, il sale e il pepe in grani. 3 Una volta cotti, scolare i fagioli e lasciarli asciugare su di un canovaccio per un’ora. 4 Invasare i fagioli ricoprendoli completamente con olio. Sterilizzare e conservare in luogo fresco e buio. olio D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 50% proteine: 10% grassi: 40% alta tempo cottura: 30 min preparazione: 10 min sterilizzazione: 20 min tipologie di cottura bollire sterilizzare costo medio-alto 33 contorni fagioli secchi olio emmenthal a dadini fagioli fritti di Cuneo pepe sale lardo tritato P repa ra z ione 1 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. Togliere i fagioli dall’ammollo, scolarli e farli lessare in acqua fredda, 2 3 Passare i fagioli cotti al passaverdure o al frullatore. 4 Rosolare il lardo in un tegame e unire il pasche avranno assorbito tutto il grasso; unire poi l'Emmenthal rigirando bene il tutto. Mettere l'olio in una padella e, quando è bollente, unire la purea di fagioli con l'Emformaggio sarà sciolto e rivoltarlo, di tanto in tanto, come fosse una frittata, per farlo dorare uniformemente da ambo le parti. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 20% proteine: 5% grassi: 75% media tempo ammollo: 12 h cottura: 1 h e 10 min preparazione: 15 min tipologie di cottura bollire rosolare friggere costo medio il tocco in più Volendo, si può completare questo piatto disponendo sulla superficie delle uova strapazzate. 34 contorni prezzemolo fagioli secchi cipolle sedano sale carote purea di fagioli di Cuneo burro latte caldo P repa ra z ione 1 2 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. 3 4 Una volta cotti, scolare i fagioli, separarli dalle verdure aromatiche e passarli, mentre sono ancora caldi, nel passaverdura. 5 Scolare i fagioli e metterli in una pentola con abbondante acqua fredda insieme a cipolla, carota, sedano e prezzemolo. Far bollire per circa 2 ore. Raccogliere la purea ottenuta in una casseruola, unire il burro e far asciugare a fuoco vivace, rigirando con il cucchiaio di legno in modo che si amalgami bene al burro. Quando il composto è piuttosto compatto e solido, diluirlo con un pò di latte caldo, per ottenere la consistenza di una normale purea. Salare e servire subito in tavola. D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 30% proteine: 5% grassi: 65% bassa tempo ammollo: 12 h cottura: 2 h e 15 min preparazione: 10 min tipologie di cottura bollire ripassare costo basso il tocco in più servire con parmigiano grattugiato e crostini di pane 35 dolci fagioli secchi burro lievito uova torta di fagioli di Cuneo buccia di limone P repa ra z ione 1 Lasciare i fagioli in ammollo in acqua tiepida per 12 ore. 2 Scolare i fagioli e farli bollire in abbondante acqua per due ore; quindi passare i fagioli una volta cotti. 3 Aggiungere al passato ottenuto uova già sbattute, zucchero, burro fuso, buccia di limone grattugiata e lievito. Mescolare bene e versare il composto in uno stampo unto di burro. 4 Far cuocere in forno a calore moderato per 45 minuti. zucchero D a ti tec nic i valori nutrizionali carboidrati: 25% proteine: 45% grassi: 30% media tempo ammollo: 12 h cottura: 1h e 45 min preparazione: 20 min tipologie di cottura bollire cuocere al forno costo basso il tocco in più servire la torta fredda e ricoperta di marmellata 36 3.1.2 La tradizione culinaria per il nuovo Fagiolo Cuneo: conclusioni Considerare il Fagiolo Cuneo, e più in generale il fagiolo, non come un prodotto agricolo fine a se stesso, bensì come una risorsa, permette di indagare un mondo molto più vasto, fatto di caratteristiche tecniche da una parte, quali i dati quantitativi, le esigenze ambientali e le proprietà nutrizionali di questo alimento, e di suggestioni culturali dall’altra. In questo senso per culturale si intende tutto il sistema di tradizioni, curiosità storiche e aneddoti che ruotano attorno ad esso. Il peso maggiore di questa vasta analisi sulla risorsa fagiolo è dato sicuramente dalla tradizione culinaria: nel mondo e nelle singole regioni italiane il fagiolo appartiene a ricette tipiche e a tradizioni e modalità di consumo specifiche, legate ad ogni singolo territorio. In particolare, l’Italia, seppur con le dovute differenze culinarie riscontrate da Nord a Sud, dimostra come questo legume sia largamente diffuso sulle tavole degli italiani. Tuttavia, gli usi e costumi più interessanti, sono sicuramente quelli del territorio piemontese e, più nello specifico cuneese. Qui il Fagiolo Cuneo caratterizza le cucine locali in modo più complesso di quanto apparentemente si possa pensare: non si tratta soltanto di una serie di ricette che lo vedono come protagonista, ma di uno scenario eterogeneo in cui hanno un ruolo altrettanto importante gli utensili domestici, le modalità e i tempi di cottura, gli altri prodotti agroalimentari a cui è solitamente abbinato. Le ricadute sono culturali a tutti gli effetti, perché si compongono di tradizioni culinarie tramandate nei secoli, come la lunga cottura della ola al forno sfruttando il calore del focolare domestico, oppure di piatti basati sulla stagionalità e sull’eccellenza dell’agricoltura e dell’allevamento del territorio o ancora di manufatti artigianali tipici quali le pignatte in terracotta o il pentolame in ceramica. A livello progettuale, il nuovo Fagiolo Cuneo può pertanto contare su un background vivo e interessante che contribuisce a renderlo una risorsa alimentare, culturale e territoriale. 37 Presenza del fagiolo in tutte le regioni italiane Presenza del fagiolo in tutto il mondo differenze nel consumo di fagioli dovute all’offerta di volta in volta diversa del territorio regionale ingredienti abbinati e condimenti tradizioni specifiche legate ad ogni singolo territorio ricette e abitudini di consumo pasta e fagioli piatto costante in tutte le regioni Forte legame con la nuovo Fagiolo Cuneo DOP prodotti dieccellenza tipici del territorio riso, formaggi, carni e salumi, ortaggi frequente utilizzo del vino soprattutto nei primi piatti ica tip tofeja e ola antiche pignatte di terracotta per cuocere i fagioli lentamente ceramica per la realizzazione di pentolame tipicamente usato per cuocere i fagioli Fig.28 - Scenario culinario 38 moda lità IGP di a ti bin ab utens iler ia ing redien ti tradizione territoriale a ttur co prevalenza di cotture corpose come quella dello stufare tempi di cottura anche molto lunghi tofeja = 6 ore ola al forno = 12 ore prevalenza della granella secca 4. Il Progetto 4.1 Geovita Group 4.1.2 Geovita Nutrition 4.1.1 Geovita Functional Ingredients Fondata come Riseria nel 1982 da famiglia originaria del settore risiero dal 1880, oggi Geovita Nutrition a seguito dello sviluppo di prodotti ad alto contenuto di servizio, si è spinta a progettare e costruire un impianto per la realizzazione dei cereali a rapida cottura. I risi a cottura 10 min, 8 min, 5 min, 3 min, 2 minuti e istantanei sono distribuiti in tutta Europa. Fornitrice delle più grandi catene di distribuzione per prodotti a marchio (MDD) e partner delle maggiori industrie per la produzione di prodotti innovativi e di alta qualità. Geovita Nutrition confeziona secondo le esigenze numerose varietà di riso e altri cereali, con nuove tecnologie di pulitura e precottura produce prodotti all'avanguardia per soddisfare al meglio il mercato di prodotti finiti a marchio e non. Nasce alla fine degli anni '70 dall'evoluzione di uno storico mulino in industria per la trasformazione e produzione di ingredienti alimentari, concretizzando l'intuizione di utilizzare le tecnologie più avanzate per la lavorazione di prodotti semplici e naturali quali i cereali e i legumi. Geovita Functional Ingredients produce semilavorati a base di cereali, legumi e loro derivati, fiocchi e granelle, miscele per preparati dietetici, farine solubili, fibre alimentari e creme anidre destinate alle produzioni alimentari industriali. Occupandosi da più di trent'anni di trasformazione di prodotti agro-alimentari, il gruppo Geovita ha sviluppato un'ampia esperienza nel controllo e nel trattamento delle materie prime, garantendo una tracciabilità di filiera in ogni sua fase. L'iscrizione al Registro nazionale della imprese storiche istituito da Unioncamere rappresenta uno strumento di valorizzazione delle imprese che, come il Gruppo Geovita, nella longevità ultracentenaria, testimoniano le trasformazioni e i caratteri più profondi di un'identità nazionale e territoriale, nonché la capacità di coniugare innovazione e tradizione, apertura al mondo e appartenenza alla comunità, luogo per eccellenza dove si costruisce e si conserva l'identità del sistema economico e imprenditoriale locale con una disponibilità mentale ad accogliere le novità a livello internazionale. 4.1.3 Contributo al progetto EN.FA.SI.2 Ricerca e sviluppo, selezione delle materie prime e innovazione tecnologica sono i fattori distintivi dell’azienda, che intende porsi come una sorta di collegamento fra natura e industria, in quanto i prodotti realizzati sono di origine vegetale, ma derivano da processi di trasformazione industriale quali la cottura, la macinazione, la pastorizzazione, l’essiccazione. Riguardo al progetto EN.FA.SI.2, Geovita rappresenta un subcontraente vantaggioso perché possiede le competenze e le tecnologie adatte a processare il Fagiolo Cuneo dopo la 39 selezione (trattamenti termici); un’ipotesi vantaggiosa in tal senso potrebbe essere la cottura a vapore in autoclave, già attuata su altri prodotti. 4.2 Lavorazione della granella Da Arese Franco, la granella selezionata arriva in sacchi o big bags presso Geovita. Qui viene reidratata tramite ammollo in acqua a 60°C per 60 minuti, nei quali i fagioli assorbono il 40% dell’acqua potabile entrante, raddoppiando il loro volume di partenza. Il processo di reidratazione è propedeutico all’operazione successiva: la cottura a vapore in autoclave. Questo trattamento è importante perché a crudo il prodotto non è digeribile a causa della presenza di fattori antidigestivi, che invece il calore distrugge. Questa è una delle innovazioni di processo fondamentali per l’ottenimento del nuovo fagiolo Cuneo, che ha, tra i suoi obiettivi principali quello di poter essere cotto in soli dieci minuti. Questo è possibile grazie proprio al trattamento termico a vapore, che dura dieci minuti, mantenendo inalterate le caratteristiche organolettiche. Si tratta un’autoclave di tipo cilindrico orizzontale, che consuma circa 2kw/h e che necessita di olio diatermico per il trasporto del calore, in quanto la temperatura di processo, mantenuta costante, supera i 100 °C e sarebbe quindi impossibile utilizzare l’acqua, poiché questa evaporerebbe. I fagioli a questo punto vengono suddividi in due parti. Una di queste viene laminata per ottenere il fagiolo fioccato, l’altra viene essiccata a freddo per ottenere il fagiolo intero precotto senza liquido di governo. 4.2.1 Fagiolo fioccato Il fioccato di fagiolo nasce dall’intento di dar nuova vita a uno scarto del processo di selezione. Durante questa fase, infatti, alcuni fagioli vengono considerati 40 erroneamente di scarto ma sono, di fatto, fagioli commestibili che si sono rotti, o sono cresciuti meno del dovuto. A causa degli standard qualitativi elevati imposti ai prodotti IGP, non possono essere venduti come interi perché non superano i test dei macchinari. Tuttavia questo processo di recupero è previsto per una futura industrializzazione, in quanto il piccolo quantitativo di fagioli processato nel progetto non era sufficiente per l’ottimizzazione della cottura in autoclave e per una valutazione dei risultati. Per tale ragione sono stati processati i fagioli a granella secca, come per il fagiolo intero precotto. Il processo di laminazione permette di scegliere lo spessore che si vuole ottenere, offrendo un ventaglio di possibilità che dovrebbero essere approfondite. Il fioccato di fagiolo può aprire nuovi scenari di consumo e permettere la riscoperta del fagiolo non solo come alimento popolare. 4.2.2 Fagiolo intero precotto Il fagiolo precotto intero vuole svecchiare il concetto di fagiolo e avvicinare il consumatore moderno ai prodotti genuini e locali, grazie al suo tempo di cottura ridotto, intorno ai 10 minuti, e il metodo non invasivo di essiccazione a freddo, che mantiene inalterate le proprietà organolettiche e cromatiche. La granella cotta a vapore e stoccata in big bags viene trasportata presso la Kwattzero s.a.s. per il processo di essiccazione a freddo Oltre alla cottura in soli dieci minuti, ottenibile previo trattamento termico, l’altra caratteristica importante del nuovo fagiolo Cuneo è la lunga conservazione, che deriva dal trattamento che la granella subisce con l’essiccatore a freddo della North West Technology, a una temperatura di 35/40°C, con umidità del 5/6%. Il macchinario usato è un essiccatoio dal consumo di 12kw/h con l’introduzione di 100 kg di materia. Il processo dura minimo sedici ore e porta a una riduzione del volume e del peso dei fagioli. La granella così ottenuta mantiene inalterati aroma, colorazione e struttura molecolare e quindi la totalità delle sue qualità organolettiche e percettive. L’output di questo processo è il cosiddetto liquido di estrazione, non presenta proprietà da sfruttare. Durante lo svolgimento di questa operazione, benché il processo sia molto lento, può capitare che si verifichi la rottura di qualche grano di fagiolo. I fagioli interi precotti vengono stoccati in big bags e trasportati presso l’azienda incaricata al confezionamento finale. 4.3 Prima prova cottura 4.3.1 Report prova cottura Dopo una serie di prove effettuate nel periodo estivo per ottenere i valori di temperatura e pressione per la cottura, l’intero carico di fagioli è stato trasportato presso Geovita Group. Il fagiolo secco è stato condizionato per un periodo di tempo controllato e successivamente cotto in autoclave ed essiccato. Dalle analisi e dai test è emerso che il fagiolo potrebbe comportare delle criticità a causa delle dimensioni e perché l’ammollo non può essere protratto a lungo (sarebbe incompatibile con i costi d’impianto). L’ammollo o bagnatura avviene in cassoni metallici da 650 kg di fagioli che vengono immersi in due vasche d’acqua da 6000 litri a temperature diverse. Periodicamente l’acqua viene reintegrata, perché viene assorbita dai prodotti. Il cesto trasla e viene immerso una seconda volta, in una vasca differente. Dopo i bagni il prodotto scende nella tramoggia e con un soffiante viene portato in autoclave per essere cotto. L’autoclave lavora con il vapore ed ogni ricetta ha la sua pressione di vapore. Le valvole lavorano in modo che per far scendere il prodotto deve avere la stessa pressione. All’interno vi sono due nastri che scorrono uno sull’altro in base ai minuti. Ogni prodotto ha i suoi valori di pressione e (es. pressione: 1 Bar, tempo: 8 minuti) Il prodotto secco contiene l’11% di umidità, dopo i bagni passa al 30-35% e uscito dall’autoclave si aggira intorno al 35%. Il primo essiccatoio abbassa l’umidità al 30% Il secondo essiccatoio è un essiccatoio ENA a nastro e contiene 9 piani a tappeto, in cui ogni piano scarica il suo contenuto sul piano successivo, passando dal 30% di umidità misurata all’uscita del primo essiccatoio al 22% finale. Lavora con temperatura ed umidità, pertanto il prodotto viene infine raffreddato in un raffreddatore, perché all’uscita dell’ENA il prodotto è a 60°C. Il prodotto viene trasferito in un silos dove, attraverso un dosatore, si è in grado di regolare la portata per avere un ciclo continuo ed evitare svuoti. Il prodotto viene confezionato. Il fioccato di fagiolo, il secondo prodotto indagato durante la produzione, aggredisce la struttura del fagiolo diversamente. Il risultato è più gradevole esteticamente, perché si esula dall’immaginario del fagiolo intero. Il fioccato ha tempi di cottura minori (10-11 minuti) e subisce un processo diverso, dopo la cottura in autoclave viene laminato. Lo spessore di laminazione può variare ed essere oggetto di studio in base alla destinazione finale del prodotto. Tuttavia non si può scendere sotto un certo spessore perché le proteine rendono fragile la struttura che rischierebbe di spezzarsi. Dopo che il prodotto viene essiccato, potrebbe essere passato in un laminatoio rigato per ottenere una granella regolare, che potrebbe essere ulteriormente approfondita. I legumi se cotti bene e tostati possono essere assimilabili a degli snack salati. Secco Umidità iniziale: 11% 41 Ammollo Tempo: 120 minuti Temperatura: 60°C Tempo riposo: 20 minuti Umidità finale: 39.6% Autoclave: Tempi: due cicli da 9 minuti (primo e secondo nastro) Pressione: 0,8 Bar Quantitativo: 300 kg Durante la prova di cottura, il processo ha prodotto dei fagioli disfatti, non più integri. La causa è da ricercarsi nei tempi di cottura troppo elevati per il tipo di fagiolo. 4.3.2 Report essiccazione a freddo In data 23 ottobre 2013 sono stati recapitati presso la ditta Kwattzero s.a.s. con sede a Tarantasca (CN) due sacchi contenenti fagioli borlotti precotti in autoclave. Sono state effettuate due tipi di prove cassetta prodotto 1 2 3 4 Granella intera spappolato Granella intera Spappolato Tabella 1 - Suddivisione cassette 42 con una macchina deumidificatrice a freddo (temperatura massima di aria convogliata sul prodotto 40°C), l’acqua estratta dal prodotto è stata raccolta tramite apposito sistema di recupero dall’aria in uscita dalla macchina. Il modello di macchina utilizzato è il mod.25kg della ditta North West Technology, con sede a Boves (CN). Per motivi logistici la prova è stata suddivisa in due fasi, una per ogni sacco conferito, la prima prova è stata effettuata subito dopo il conferimento del prodotto in azienda, considerando lo stato della granella, molto cotta e quasi spappolata è stata fatta una cernita manuale del prodotto per suddividere la granella intera dalla massa conferita, al fine di valutare la rottura del prodotto in fase di disidratazione. Il prodotto è stato suddiviso in quattro cassette di plastica per alimenti apposite per il disidratatore e così suddivise e poste nella macchina in ordine dal basso verso l’alto: Peso netto in kg di prodotto inserito in macchina 3,11 3,14 2,03 2,58 L’inserimento del prodotto in macchina è avvenuto alle ore 19:40 del 23 ottobre 2013 Alle ore 23:15 del 23 ottobre 2013 (dopo 4 ore e 35 min) la situazione era la seguente: cassetta 1 prodotto Granella intera 2 3 4 spappolato Granella intera Spappolato Durante la movimentazione delle cassette per il controllo del prodotto è stata rilevata una forte perdita di prodotto per polverizzazione, probabilmente causata dalle cassette con prodotto spappolato. La temperatura dell’aria in ingresso sul prodotto era di 39,0°C, mentre la temperatura in uscita di 27,6°C, con un ΔT di 11,4°C, il che rappresenta un buon funzionamento della macchina nell’estrazione dell’umidità dal prodotto che viene monitorato attraverso il calo di temperatura dell’aria. Fig.30 - Cassetta 3 fotografata alle 23:15 Situazione e campionamenti Prodotto già disidratato, campionato con 2 prelievi, uno da 449 g posto in frigo a temperatura di 4°C e unoda 443 g posto a temperatura ambiente in sacco plastico termosaldato. Prodotto molto umido Prodotto ancora umido Prodotto molto umido Fig.29 - Cassetta 1 fotografata alle ore 23:15 Fig.31 - Prodotto in fase di disidratazione 43 Alle ore 5:45 del 24 ottobre 2013 (dopo 10 ore e 5 minuti) la situazione era la seguente: cassetta 1 prodotto Granella intera 2 spappolato 3 Granella intera 4 Spappolato Situazione e campionamenti Prodotto già disidratato, tolto completamente per un campione di 905 g Prodotto molto secco, tolto completamente, peso 1548 g Prodotto ancora umido, prelievo di un campione da 387 g Prodotto molto umido Alle ore 12:30 del 24 ottobre 2013 (dopo 17 ore e 50 minuti) la situazione era la seguente: cassetta 3 prodotto Granella intera 4 Spappolato Per quanto riguarda i fagioli interi sono rimasti integri in buona percentuale (visivamente intorno al 85-90% ). Si sono spaccati quelli troppo cotti o quelli che avevano già una piccola fessurazione poco visibile in fase di cernita manuale, da notare che la fessurazione è stata visibile durante il primo controllo ed è avvenuta nelle prime ore, nelle ore cassetta prodotto 1 Granella intera Granella intera Granella intera Spappolato Granella intera Granella intera Spappolato 1 1 2 3 3 4 44 Peso umido in g ore 19:40 3110 3140 2030 2580 Situazione e campionamenti Prodotto molto disidratato, tolto completamente per 734g Prodotto molto disidratato, tolto completamente per 1183 grammi successive la percentuale di granella spaccata all’interno delle cassette intere non è incrementata in maniera apprezzabile durante il controllo visivo nelle ore successive. I campioni totali raccolti sono così suddivisi: Nome campione 1A frigo g campionati 449 1B 443 23:15 del 23/10 1C 905 5:45 del 24/10 2A 3A 1548 387 5:45 del 24/10 5:45 del 24/10 3B 734 12:30 del 24/10 4A 1183 12:30 del 24/10 Ora di campionamento 23:15 del 23/10 Per quanto riguarda le rese complessive sul prodotto spappolato, che è stato campionato tutto insieme si sono ottenuti questi risultati: cassetta prodotto Nome campione 2 4 Spappolato Spappolato 2A 4A g umido 3140 2580 Tempo funzionamento della macchina 10 h; 5 min 17 h, 50 min g campionati Perdita % peso 1548 1183 50,7 54,14 Fino al giorno 25 novembre i vari campioni sono stati mantenuti in buste termosaldate, non in sottovuoto. Alcuni campioni, rispettivamente 1A frigo, 1B, 3A hanno presentato muffe dopo alcuni giorni, gli altri campioni si sono mantenuti sani, si evidenzia comunque nelle buste una forte presenza di polverosità del prodotto se maneggiato. Seconda prova della prima essiccazione: la seconda prova di fagioli è stata eseguita in data 2 novembre 2013. Il prodotto cotto e consegnato in sacchi chiusi è stato conservato in frigorifero alla temperatura di 4°C dal momento del conferimento avvenuto il 23 ottobre. Il prodotto ha subito una cernita manuale come nella prima prova, al fine di separare la granella intera da quella spappolata, durante questa operazione il prodotto presentava odori anomali rispetto alla prima prova, dovuti ad un possibile deterioramento del prodotto, la consistenza del prodotto era inferiore rispetto alla prova del 23 ottobre. Dopo la cernita sono stati inseriti in macchina i fagioli per un peso di 4,02 kg prodotto Nome campione g umido Intero Spappolato 5A 6A 4020 6590 Fig.32 - Prodotto in fase di cernita in 2 novembre di granella intera e 6,59 kg di granella spappolata. L’inserimento in macchina del prodotto è avvenuto alle ore 11:00. Il primo campionamento è avvenuto alle ore 17:15 del 2 novembre, la granella intera presentava un peso di 2,44 kg. Il prodotto ha avuto un calo peso del 39% dopo 6 ore e 15 minuti di funzionamento della macchina. Il prodotto spappolato è stato portato a 2,94 kg ed è stato campionato alle ore 7:00 del 4 novembre e il calo peso è stato del 55% dopo 20 ore di funzionamento della macchina. Tempo funzionamento della macchina 6 h; 15 min 20 h g campionati Perdita % peso 2440 2940 39 55 45 Durante la fase di disidratazione è stata raccolta l’acqua all’interno di un contenitore plastico per alimenti, sono stati raccolti 5,25 kg di acqua, questo dato è pari alla somma del calo peso ottenuto dalla disidratazione dei fagioli nella stessa lavorazione. Il prodotto appena campionato è stato posto in buste plastiche termosaldate. Dopo alcuni giorni il campione di fagioli interi ottenuto presentava già alcune muffe, la maggior parte dei fagioli si presentava intero, all’interno della busta termosaldata era presente una buona parte di briciole. Considerazioni finali: Le considerazioni da fare sono molte, il fagiolo cotto è sicuramente uno dei prodotti più difficili che siano stati disidratati, la percentuale di calo peso per avere una buona conservabilità del prodotto deve essere almeno del 50-55%. Questo risultato si ottiene dopo circa 10-12 ore, oltre le quali, per ridurre il peso si impiegano diverse ore di funzionamento della macchina, anche per i fagioli interi dopo 10 ore di disidratazione si hanno avuto dei buoni risultati di conservazione. Passando dalle 10 alle 17 ore il calo peso è stato variato di campione g campione 2A 4A 6A 1548 1183 2940 Tempo funzionamento della macchina 10 h 17 h 20 h La % di umidità è stata determinata in stufa tramite differenza di peso. pochissimo. Altre considerazioni importanti riguardano la qualità del prodotto in ingresso, se troppo cotto tende facilmente a screpolarsi e ad aprirsi separando i due cotiledoni del seme. Il colore rimane molto simile al prodotto cotto, da sottolineare comunque che rimangono sulla buccia numerose impurità presenti sul prodotto cotto che disidratandosi donano un aspetto poco piacevole e creano una polverosità all’interno del sacchetto. Probabilmente la prova andrebbe ripetuta con prodotto meno cotto in autoclave. È comunque da valutare l’attitudine alla cottura e reidratazione del prodotto disidratato. Per quanto riguarda la prova in stufa per determinare l’umidità del prodotto sono stati usati i campioni, 2A, 4A, 6A come indicato nella tabella sottostante, sono stati campionati solo i campioni con granella non integra in quanti i campioni sono piccoli e non sarebbe possibile avere un quantitativo interessante da valutare, c’è però una correlazione di ore di funzionamento della macchina quindi si potrà indirettamente rilevare il dato anche nei campioni interi, inoltre è stata richiesta al laboratorio anche un’analisi sul quantitativo di proteine: Perdita % peso g campione rimanenti 50,7 54,14 55 846 706 1970 Umidità % campione rilevata in stufa 13,03 10,37 5,98 La quantità di proteine è descritta nella tabella seguente: campione g campione Umidità % N sul tq Proteine sul tq Proteine su s.s 2A 4A 6A 1548 1183 2940 13,03 10,37 5,98 4,00 4,21 4,38 25,02 26,31 27,37 28,77 29,35 29,11 46 4.4 Seconda prova cottura 4.4.1 Report prova cottura È stata concordata una seconda prova di cottura con l’azienda Geovita, per ottenere un prodotto in grado di affrontare le altre fasi produttive. Il processo di cottura è stato così suddiviso: Valutazione della materia prima: In via preliminare sono stati effettuati test di cottura in laboratorio per valutare di massima il comportamento della materia prima. Quindi si è determinato il tenore di umidità necessario a definire ed a predisporre le successive fasi di condizionamento e cottura industriali. Condizionamento della materia prima: in base ai risultati dei test di cui al punto 1 la materia prima viene caricata in impianto di condizionamento necessario a prepararla alla successiva fase. La materia prima viene quindi umidificata immergendola in acqua riscaldata per un tempo definito. Cottura: terminato il periodo di condizionamento si determina il grado di umidità a verifica della corretta operazione di condizionamento e si trasferisce il prodotto in autoclave a vapore in pressione in modo da realizzare la cottura secondo parametri definiti. Essiccazione: al termine della operazione di cottura il prodotto esce in atmosfera ad un tasso di umidità di circa il 50%. Perciò si rende necessaria la sua essiccazione operata per mezzo di aria calda. Vengono così impostati due step di essiccazione con due gradienti di temperatura secondo le caratteristiche del prodotto. Confezionamento: il prodotto essiccato viene raffreddato e confezionato secondo le necessità o richieste. Fig.33 - Fagiolo dopo la fase di ammollo Fig.34 - Fagiolo dopo la fase di cottura 47 Si è cercato di ridurre sia i tempi di ammollo che di cottura, considerando che i parametri di umidità iniziale erano differenti dai precedenti. Secco Umidità iniziale: 16,13% Ammollo Tempo: 60 minuti Temperatura: 60°C Tempo riposo: n.d. Umidità finale: 45,8% Umidità dopo ammollo e dopo riposo: 49,6% Autoclave: Tempi: due cicli da 5 minuti (primo e secondo nastro) Temperatura: 103°C Pressione: 0,3 Bar Quantitativo: 300 kg Umidità dopo cottura: 53% Lordo 646 kg Tara 350 kg Assorbimento acqua 296 kg In questo caso buona parte del prodotto si è separata dividendosi nei due cotiledoni, ma il prodotto è risultato essere sufficientemente integro per affrontare le altre fasi del processo produttivo. Per l’azienda è stato impossibile separare la rottura dall’intero. Questa criticità è risultata di difficile gestione, soprattutto per l’esigua quantità di prodotto processato, oltre che per la tipologia di prodotto, fattore evidenziato già in via ipotetica prima di procedere con la sperimentazione. Metà prodotto, prelevato all’uscita dell’autoclave, non ha subito il processo di essiccazione presso l’azienda Geovita ma è stato trasportato dalla ditta Arese Franco presso la ditta Kwattzero s.a.s. con sede a Tarantasca (CN), che si è occupata dell’essiccazione a freddo. 48 4.4.2 Report essiccazione a freddo In data 24 febbraio 2014 sono stati recapitati i fagioli cotti in sacchi, alle ore 16:30 circa. I fagioli sono stati selezionati nei sacchi in modo da prendere quelli più integri, da sottolineare che la temperatura interna del prodotto era ancora molto alta, quindi il processo di cottura può essere avanzato anche nel viaggio. E’ stata utilizzata una macchina deumidificatrice a freddo (temperatura massima di aria convogliata sul prodotto 40°C), l’acqua estratta dal prodotto è stata raccolta tramite apposito sistema di recupero dall’aria in uscita dalla macchina. La macchina utilizzata è stata prodotta dalla ditta North West Technology con sede a Boves (CN). Il materiale inserito in macchina è stato pesato, per un peso complessivo di 167,73 kg. L’avvio della macchina è stato effettuato alle ore 17:28. Il primo monitoraggio visivo è stato effettuato alle h 7:00 del mattino seguente, spostato le prime 6 cestelle dal basso verso l’alto, il prodotto era già in avanzato stato di disidratazione (l’ideale sarebbe avere il prodotto in mattinata in modo da effettuare i monitoraggi durante la giornata), mentre le altre cestelle presentavano ancora un livello di umidità elevato. La disidratazione è stata prolungata fino alle ore 14:00 effettuando ancora alcuni spostamenti delle cestelle dal basso verso l’alto all’interno della macchina. Alle h 14:00 è stata interrotta la disidratazione ed è stata avviata la sola la sola ventilazione dell’aria, non deumidificata, per uniformare il prodotto. Alle ore 18:00 è stato eseguito un controllo di tutte le cestelle, le quattro più in basso presentavano ancora un elevato livello di umidità, è stata riavviata la disidratazione per circa 3 ore, e successivamente è stata rieseguita una ventilazione per 10 h. In totale il processo è stato di 23,5 h di disidratazione alternata a 14 h di ventilazione. Il prodotto finale disidratato tolto dalla macchina è stato posto in sacchi di plastica per un peso complessivo di 94,3 prodotto S.S Fe in ppm Proteine t.q Proteine S.S Dis. trad Dis. freddo 91,15 81,60 77,81 76,48 24,64 21,99 27,04 26,95 kg, con una resa quindi del 56% circa. Il prodotto è stato campionato e poi analizzato in laboratorio in confronto al campione disidratato con metodo tradizionale. La differenza di proteine sul t.q è dovuto alla differenza di umidità finale dei 2 prodotti, sulla sostanza secca (S.S) la differenza di proteine è minima, non è significativa. Ciò significa che tra i due sistemi la quantità di proteine è identica. Il quantitativo di proteine è fatto misurando l’azoto e poi trasformando con dei coefficienti in proteine. Questo procedimento non fornisce una qualità delle proteine, e non sappiamo che disidratando a freddo siano migliori. L’analisi dell’umidità è stata effettuata mettendo circa 1 kg di prodotto in stufa. Il Ferro viene espresso in ppt (parti per miline). L’analisi è stata fatta su campioni molto piccoli. Le proteine si esprimono in percentuale sul prodotto e sono state calcolate sia sul tal quale (t.q.) che sulla sostanza secca, la percentuale su sostanza secca è più precisa perché non prende in considerazione la differenza dovuta all’umidità. Considerazioni finali: Le considerazioni da fare sono molte, il fagiolo cotto è sicuramente uno dei prodotti più difficili che siano stati disidratati, la % di calo peso per avere una buona conservabilità del prodotto deve essere almeno del 50-55%. Questo risultato si ottiene dopo circa 10-12 ore, oltre il quale per ridurre il peso si impiegano diverse ore di funzionamento della macchina, anche per i fagioli interi dopo 10 ore di disidratazione si hanno avuto dei buoni risultati di conservazione. Passando dalle 10 alle 17 ore il calo peso è stato variato di pochissimo. Altre considerazioni importanti riguardano la qualità del prodotto in ingresso, se troppo cotto tende facilmente a screpolarsi e ad aprirsi separando i 2 cotiledoni del seme. Il colore rimane molto simile al prodotto cotto, da sottolineare comunque che rimangono sulla buccia numerose impurità presenti sul prodotto cotto che disidratandosi donano un aspetto poco piacevole e creano una polverosità all’interno del sacchetto. Probabilmente la prova andrebbe ripetuta con prodotto meno cotto in autoclave. E’ comunque da valutare l’attitudine alla cottura e reidratazione del prodotto disidratato. Per quanto riguarda la prova in stufa per determinare l’umidità del prodotto sono stati usati i campioni, 2A, 4A, 6A come indicato nella tabella sottostante, sono stati campionati solo i campioni con granella non integra in quanti i campioni sono piccoli e non sarebbe possibile avere un quantitativo interessante da valutare, c’è però una correlazione di ore di funzionamento della macchina quindi si potrà indirettamente rilevare il dato anche nei campioni interi, inoltre è stata richiesta al laboratorio anche un’analisi sul quantitativo di proteine: 49 campione g campione 2A 4A 6A 1548 1183 2940 Tempo funzionamento della macchina 10 h 17 h 20 h Perdita % peso g campione rimanenti 50,7 54,14 55 846 706 1970 Umidità % campione rilevata in stufa 13,03 10,37 5,98 La percentuale di umidità è stata determinata in stufa tramite differenza di peso. La quantità di proteine è descritta nella tabella seguente: campione g campione Umidità % N sul tq Proteine sul tq Proteine su s.s 2A 4A 6A 1548 1183 2940 13,03 10,37 5,98 4,00 4,21 4,38 25,02 26,31 27,37 28,77 29,35 29,11 Fig.35 - Fagiolo intero precotto essiccato 50 Fig.36 - Fagiolo fioccato