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CASTEL CONDINO
LUNEDÍ 17 AGOSTO 2015
ore 20.30 - sala auditorium -
Francesco Moser
presenta
Ho osato vincere
Autobiografia personale e sportiva
Moderatore
Sen. Giacomo Santini
TUTTA LA POPOLAZIONE E’ INVITATA
FRANCESCO MOSER
Francesco Moser nasce a Palù di Giovo il 19 giugno 1951. Cresciuto in una famiglia di
ciclisti, Enzo, Aldo e Diego gareggiarono nel professionismo, inizia l’attività ciclistica a
soli 18 anni.
In bicicletta diventa un numero uno, vincendo più di ogni altro ciclista italiano. Ma
tutti i suoi grandi successi - dal Mondiale su pista del 1976 a quello su strada del
1977, dalle tre Parigi-Roubaix inanellate di seguito fra il 1978 e il 1980 alla vittoria al
Giro d'Italia del 1984 - sono nati dalla tenacia con cui si è saputo risollevare dopo le
sconfitte, rimontando ogni volta in sella deciso a dare battaglia, senza mai risparmiarsi sui pedali. Così Moser
è diventato uno degli sportivi più amati di ogni tempo, fino alla consacrazione del record dell'ora, il primato
stabilito a Città del Messico nel 1984 a trentatré anni, quando erano in molti a considerarlo ormai sul viale del
tramonto. Del resto lui è sempre stato l'uomo dei primati. Non solo per i tre record dell'ora - in altura, al livello
del mare e al coperto - ma perché fu un innovatore su tutti i fronti, proiettando il ciclismo di quegli anni nel
futuro: fu il primo a usare le ruote lenticolari, a indossare gli occhiali
antivento, a sperimentare nuovi metodi d'allenamento, tutti dettagli che
poi gli altri corridori copieranno. Con la schiettezza che l'ha reso celebre,
nel libro “Ho osato vincere” Moser ripercorre in prima persona la propria
epopea sportiva, dall'infanzia contadina nella sua Palù di Giovo, ai record
messicani, dai duelli con Merckx alla rivalità con Saronni, dalle infernali
classiche del Nord ai Giri d'Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili
vittorie. Una carriera ineguagliata, e insieme il grande romanzo popolare
di un “eroe sportivo” che ha saputo conquistare un posto nell’immaginario
collettivo.
Terminata la carriera ciclistica nel 1988, si dedica da prima alla politica (assessore provinciale allo sport) per
poi tornare all’attività agricola e vitivinicola, alla quale già il padre Ignazio era dedito. Nella tenuta di Maso
Villa Warth, sulle colline a nord di Trento, coltiva insieme ai figli Francesca, Carlo e Ignazio diverse varietà di
uve. Il suo prodotto più famoso è lo spumante metodo classico TrentoDoc 51,151, che prende il nome dal
record stabilito nel 1984 a Città del Messico.
GIACOMO SANTINI
Giacomo Santini nasce a Bologna il 10 gennaio 1941. Inizia la propria carriera giornalistica
al Giornale “L’Adige”, prima come collaboratore (1962-1966) poi come professionista.
Collabora anche part-time per servizi in voce con la sede RAI di via Perini. Sono gli anni
caldi del ’68, fortemente segnati dalle vicende nate a sociologia dal movimento di Lotta
Continua. Nel 1970 si trasferisce full time alla RAI come radiocronista, prima a Trento poi a
Milano.
Uno dei suoi primi incarichi è la radiocronaca del concerto che si tiene a Castel Condino
nell’estate del 1970, in occasione del 50° anniversario dalla nascita della Banda Musicale
San Giorgio.
Nel 1974 diventa caporedattore della RAI di Roma e si dedica esclusivamente alle
cronache sportive a livello nazionale.
Per circa vent’anni è, prima radiocronista nel quartetto storico formato insieme a Claudio
Ferretti, Alfredo Provenzali ed Enzo Foglianese, poi telecronista RAI assieme ad Adriano De Zan delle più
importanti gare ciclistiche internazionali come i Mondiali di ciclismo, il Giro d’Italia, la Milano-Sanremo, il Giro
di Lombardia, la Parigi-Roubaix, il Tour del France e altre classiche.
Sua la voce al Mondiale del Nürburgring del 1978, quando Francesco
Moser perse la volata finale a vantaggio dell’olandese Gerrie Knetemann
per mezza ruota.
Ha commentato gli eventi di diverse discipline sportive alle olimpiadi
estive di Montreal (1976), Mosca (1980), Los Angeles (1984), Seoul
(1988), Barcellona (1992) ed alle olimpiadi inverali di Sarajevo (1984),
Albertville (1992) e Lillehammer (1994).
Viene eletto deputato europeo nel 1994 e nel 2001 e senatore della
Repubblica nel 2006 e nel 2008.
Nel 2009 succede a Guido Amistadi alla presidenza del Gruppo Sportivo
Alto Garda, società organizzatrice del Giro del Trentino.
Terminato l’impegno politico e giornalistico, si diverte a fare l’ortolano ed
il giardiniere. È tornato inoltre ad occuparsi della sua grande passione: lo sport. Nel maggio 2012 è stato
eletto Presidente internazionale del Panathlon, movimento che opera in tutto il mondo a favore dell’educazione
dei giovani atleti e della difesa dei valori etici nello sport.