Vendesi bici corsa Moser 1984

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Vendesi bici corsa Moser 1984
Bici d'epoca e bici d'oggi
Vendesi bici corsa Moser 1984
Vendesi
Moser corsa anno 1984 (conservata)
Gis Gelati - Tuc Lu
appartenuta al campione
Roger de Vlaeminck.
VENDUTA
Vendesi bici corsa Moser conservata, appartenuta al campione Roger De Vlaeminck con la squadra capitanata da
Francesco Moser - Gis Gelati - Tuc Lu nel 1984. Telaio misura 56x56,5. assemblata con gruppo Campagnolo - Super
Record. Manubrio e pipa 3ttt, cerchi Ambrosio.
Immagini:
Moser corsa anno 1984 (conservata)
appartenuta al campione
Roger de Vlaeminck.
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Generata: 30 September, 2016, 01:59
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La carriera e la storiadi Roger De Vlaeminckdi Paolo Mannini Roger De Vlaeminck con la squadra Gis Gelati Tu LucMoser - anno 1984 Gli è mancata solo la maglia di campione del mondo su strada per completare una carriera favolosa,
all'altezza dei grandissimi di ogni tempo per quanto concerne le corse di un giorno. Anche lui, come Gimondi e altri di
quella generazione, ha patito il "mostro Merckx". Anzi, proprio la sfida al "cannibale" ha tarpato le ali al "gitano di
Eeklo".Dopo una brillantissima carriera da dilettante in un '68 veramente pieno di successi (Giro del Belgio e Freccia
Vallone, prova pre-olimpica in Messico, campionato del Belgio e mondiale di ciclocross) il debutto tra i professionisti fu
esplosivo: prima corsa e prima vittoria nella Het Volk del '69. La cosa lo convinse che avrebbe potuto affrontare
direttamente Merckx al Tour de France, con il risultato che, mentre Merckx lo vinceva lui si ritirava. Le gare a tappe (fatta
eccezione per la Tirreno-Adriatico, vinta per 6 anni consecutivi dal '72 al '77) non facevano per lui. In compenso era
adattissimo alle gare di un giorno, grazie alla sua classe innata, col suo fiuto del traguardo, con le sue doti di
contropiedista e con lo spunto di velocità fantastico che si ritrovava.
Così cominciò a vincere un po' dovunque, su strada, in pista nelle Sei Giorni, nel ciclocross (campione del mondo
professionisti nel '75).Il suo pane erano le corse di un giorno e le tappe delle corse di durata, per le quali gli mancava la
concentrazione necessaria nelle cronometro e un rendimento sufficiente in salita, anche se vinse (con 6 successi parziali
e la classifica a punti) il Giro della Svizzera del '76.
Due titoli di campione del Belgio a 12 anni di distanza ('69 e '81), due Het Volk, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone,
Giro delle Fiandre, Campionato di Zurigo, Parigi-Bruxelles, Giro di Lombardia due volte, Milano-Sanremo tre volte e,
soprattutto, la Parigi-Roubaix quattro volte: ecco le principali affermazioni dell'uomo che, per aver realizzato un poker di
successi in 6 anni ('72, '74, '75, '77) sulle pietre dell'inferno del Nord, venne soprannominato "monsieur Roubaix", un
appellativo che lo farà restare nella storia del ciclismo.Dopo un deludente '82 e un '83 senza vittorie aveva annunciato il
ritiro; poi però era tornato sui suoi passi per concludere la carriera ad alto livello alla fine dell'84 trascoro in maglia Gis
assieme a Francesco Moser, del quale era già stato compagno nel '78 in maglia Sanson.Ha continuato a gareggiare nel
ciclocross fino al Campionato Gelgo '87, forse per puro diletto. In totale ha vinto 11 gare a tappe, 50 in linea, 92 tappe di
Giri, 105 criterium e 2 corse a cronometro, quindi è stato uno dei pochissimi ciclisti ad avere superato la soglia delle 200
vittorie in carriera.
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