Bosisio: il ciclista Moser si racconta a `La Nostra Famiglia`
Transcript
Bosisio: il ciclista Moser si racconta a `La Nostra Famiglia`
casateonline.it http://www.casateonline.it/articolo.php? idd=95513&origine=1&t=Bosisio%3A+il+ciclista+Moser+si+racconta+a+%26lsquo%3BLa+Nostra+Famiglia%26rsquo%3B Bosisio: il ciclista Moser si racconta a ‘La Nostra Famiglia’ Lo Sceriffo, questo il soprannome nel mondo del ciclismo di un "tipo un po' esigente" come lui stesso si è definito, ha fatto tappa a Bosisio Parini nella prima serata di martedì 22 marzo presso l'Auditorium de "La Nostra Famiglia", dopo aver autografato l'auto che seguirà la carovana del Giro d'Italia. Francesco Moser, il ciclista più vincente della storia italiana, ha ricordato la sua carriera presentando, all'interno della manifestazione "Leggermente", il volume "Ho osato vincere". Il ciclista Francesco Moser Dopo i saluti della responsabile formazione Anna Andreotti, Moser - che ha transitato anche a Lecco in un giro d'Italia e ha preso parte al circuito degli assi organizzato da Sirone, Garbagnate Monastero e Molteno dal 1976 al 1984 - si è raccontato con semplicità, guidato dal presentatore Samuele Biffi e accompagnato dai ricordi di Tino Conti, definito dalla televisione svizzera la sua spalla al mondiale del 1976 ad Ostuni. VIDEO "Il mio spirito era quello di gareggiare sempre, anche se per le corse a tappe bisognerebbe correre più a risparmio e questo io non lo facevo" ha esordito il ciclista di cui si sono rievocati i successi principali, accompagnati anche da dirette dell'epoca. 1/6 Moser autografa l'auto che segue il giro d'Italia Dall'argento al mondiale del '76 a Ostuni e dalla vittoria a San Cristobal in Venezuela il 4 settembre 1977, passando per la Parigi-Roubaix (vinta per tre volte con tre maglie diverse, campione del mondo, campione d'Italia e quella della squadra), fino alla vittoria al Giro d'Italia nel 1984 e al record dell'ora, arrivato a Città del Messico quando Moser aveva 33 anni e si riteneva la sua carriera stesse tramontando. 2/6 Nella famiglia Moser la passione per la bicicletta si coltiva da oltre 50 anni ed è stata proprio questa la molla che ha spinto il ciclista trentino verso questo sport, che ha appassionato anche i fratelli. "Sono nato in mezzo alle biciclette perché mio fratello Aldo ha cominciato a correre quando sono nato io, per cui vedevo sempre le biciclette a casa. Andavamo poi dal parroco a seguire le corse trasmesse in tv visto che all'epoca c'era una sola televisione in tutto il paese. Era un ciclismo diverso ed erano tempi diversi: non avevamo possibilità di fare molte altre cose". Moser ha cominciato a correre a 18 anni e, convinto dal fratello Aldo, ha deciso di prendere parte "per curiosità" al campionato regionale nel 1969 dove, pur avendo bucato, era riuscito ad arrivare quarto. 3/6 Tino Conti con Moser In questa strada difficile, che Moser ha sempre affrontato rialzandosi dalle difficoltà, la famiglia ha sempre avuto un ruolo fondamentale di supporto. "Mio padre non c'era già più, ma solo mia mamma con dieci figli (eravamo nati in dodici) ed era già una bella lotta in casa tirare avanti". Poi nel 1970, il primo anno da dilettante con la vittoria in qualche gara importante. Da qui, l'inserimento nella scuola Coppi di Milano insieme agli allievi, poi l'esordio nella squadra Toscana della Bottegone, luogo di tante esperienze e infine il passaggio al professionismo. 4/6 Da sinistra Tino Conti, Francesco Moser e Samuele Biffi "Correre in bici non è semplice: se uno ha la potenzialità, deve metterla a frutto. La bici è una padrona molto esigente: se si vuole vincere devi pensare solo a quello" ha aggiunto Moser che è poi tornato nelle sue valli a continuare l'attività dell'azienda vinicola, interrotta dalla carriera professionistica. 5/6 In prima fila, seconda da sinistra il sindaco di Costa Sabina Panzeri e il vice Cristina Pozzi Al termine dell'incontro, il ciclista ha indossato la maglietta della 43° Camminata dell'Amicizia, mentre Sergio Pozzi, presidente dell'UC Costamasnaga, la prima società in Italia nel settore giovanile, ha consegnato la maglia del team. M.Mau. © www.merateonline.it - Il primo network di informazione online della provincia di Lecco 6/6