di Spike Jonze - Salesiani Firenze

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di Spike Jonze - Salesiani Firenze
LEI
di Spike Jonze
(Her) REGIA: Spike Jonze. SCENEGGIATURA: Spike Jonze. INTERPRETI: Joaquin Phoenix, Samantha/lei (voce nella
versione originale: Scarlet Johansson; nella versione italiana: Micaela Ramazzotti), Amy Adams, Rooney Mara,
Olivia Wilde. FOTOGRAFIA: Hoyte Van Hoytema (Formato: Cinemascope/Colore). MUSICA: Arcade Fire con brani
musicali di Owen Pallett. PRODUZIONE: Megan Ellison, Spike Jonze, Vincent Landay. DISTRIBUZIONE: BIM.
GENERE: Drammatico. ORIGINE: USA. ANNO: 2014. DURATA: 126’. (Junior Cinema: Young)
A Los Angeles Theodore, uomo sensibile e colto, di professione scrive lettere per altre persone. Mentre
sta vivendo la parte conclusiva del matrimonio con Catherine, l'uomo resta affascinato da un nuovo,
sofisticato sistema operativo, che promette di essere uno strumento unico ad altissime prestazioni.
Attiva il contatto e gli risponde una voce che dice di chiamarsi Samantha, dolce e spiritosa. E' l'inizio di
un'amicizia che diventa sempre più profonda, fino a trasformarsi in vero e proprio amore. Ma quale
sviluppo può avere la storia tra un uomo e uno strumento tecnico?... Non è solo fantascienza, è una
storia d'amore delicatissima premiata appena con l'Oscar per la sceneggiatura, svolta, dallo stesso Jonze
che l'ha scritta, in modo da riuscire a mantenere un clima di verosimiglianza in quel dialogare di un
persona in carne ed ossa con una semplice voce, lasciando che a poco a poco si propongano sia nell'uno
sia nell'altra dei sentimenti d'amore. Trascorrendo abilmente dal virtuale al reale quando il
protagonista si ritroverà di nuovo solo, pur tentando di far sapere alla moglie, già pronta a divorziare,
non solo quanto l'abbia amata ma fino a che punto adesso sia pentito delle incomprensioni nei suoi
confronti; augurandosi questa volta di non doversi scontrare con un'altra incomunicabilità. Una
conclusione amara con cui comunque si sottintende che quell'amore virtuale non lo si è provato
invano. Spike Jonze è un artista americano che, oltre al cinema, si è misurato su alti fronti, dai video
musicali ai documentari. Sul tema della contaminazione delle immagini vanno ricordati "Essere John
Malkovich", "Il ladro di orchidee", "Nel paese delle creature selvagge". "L'idea attuale -spiega- è nata da
un'idea che ho letto su internet una decina di anni fa. Raccontava di un servizio di messaggistica
istantanea che consentiva di chattare con un'intelligenza artificiale. Ho pensato ad un uomo che
incontra un'identità simile dotata di una coscienza e ho provato ad immaginare una storia d'amore tra
loro". L'obiettivo va al fondo del nostro presente che, più è tecnologico, più si fa incerto e confuso. Il
dilemma ritorna: l'uomo resterà padrone del proprio destino? Saremo in grado di controllare le nostre
emozioni, o forse la macchina prenderà il sopravvento? Non è certo secondario il fatto che la vicenda si
svolga in una Los Angeles luogo di una modernità inquieta e insieme terribilmente affascinante: dove il
futuro è ora e non domani. Il racconto emoziona pe la capacità di disegnare il duro contrasto tra
l'eternità dei sentimenti e il loro restare in affanno di fronte alla algida neutralità del sistema. Una
parabola sofferta e poetica, un campanello d'allarme di fronte all'illusione di scambiare il vero con il
virtuale.
* il film è capace di avviare riflessioni sul tema, oggi centrale, del rapporto tra le nuove tecnologie e la
vita quotidiana. Un argomento nel quale coinvolgere con proiezioni opportune e mirate, anche giovani
e ragazzi, forse i più sottoposti alle insidie di un uso sregolato dei nuovi 'oggetti' che regalano l'illusione
di risolvere ogni problema pratico.