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12 IL FATTO il Giornale Mercoledì 10 giugno 2009 IL GADGET BEFFA NEL CUNEESE Il borgo spaccato in due: i candidati pareggiano Ai due aspiranti sindaci esattamente 101 voti a testa. Si andrà a un ballottaggio «speciale» Nadia Muratore Aisone (Cn) Nei piccoli comuni Mourinho e i Democratici: per loro soltanto «zero tituli» Isostenitori delPopolo della Libertà,visto l’esito della tornata elettorale appena trascorsa, s’ispirano all’allenatore dell’Inter per stuzzicare i rivali del Pd. Ecco la maglietta per celebrare la loro sconfitta spesso non c’è bisogno di attendereilrisultatodelleurnepersaperechisaràelettosindaco.Con unaprecisionematematicaquasiinfallibile,icontisifannosommando i parenti di una lista e quellidell’altra,sipassainrassegna ogni casa per trovare l’amico o il debitore di un piacere, poi si tirano le conclusioni. Un sondaggio alla buona, basatosu voci di paese e chiacchiere da bar, che spesso ci azzecca. E se così non è, allora sono guai. Un risultato che non torna innesca una raffica di pettegolezzi inarrestabili: forse un figlio non ha votato il padre oppure una moglie ha dato la preferenza a un candidato che non è suo marito. È quanto accade in queste ore ad Aisone - paesello di 300 anime in alta Valle Stura, provincia diCuneo-dovesièapertalacaccia al voto perduto da parte dei due candidati sindaci che con una precisione chirurgica hannodivisoindueglielettori.Franco Armando ha conquistato 101 voti, gli stessi che ha saputo raccogliere la sfidante Marisa Degioanni.Quandonell’unicoseggio del paese lo scrutinatore ha preso l’ultima scheda e letto il nome della lista votata, in sala si è alzato un mormorio che si è presto trasformato in un’accesa discussione. Affermava qualcuno: «Ricontiamo», «Annulliamo tutto» urlavanoi più drastici. Per il presidente di seggio non è statofacileriportarelacalma:«Aisone ha due sindaci» ha detto per sdrammatizzare ma non tutti hanno gradito la battuta. nostante il caldo le menti sono perfettamente lucide per far di contoeraccontarepettegolezzi. C'èchispiegadilitigidell’ultima ora che avrebbero spostato voti da una lista all'altra, chi parla di franchi tiratori e chi, più scientificamente, sembra essere certo che i candidati riusciranno a trasformare le due schede nulle in voti validi. «Però saremmo sempre alla pari - spiega nonno Giuseppe, seduto sulla panchina davanti al Municipio -. La cosa da fare è un’altraesonocertochequalcunoè già partito all’attacco».L’arzillo nonnino sembra saperla lunga: «Vincerà il più furbo, chi saprà farsi due conti. Ad Aisone sono 245 le persone che hanno diritto al voto ma solo 202 sono andati a votare. All’appello mancano40concittadinichevi- La prossima sfida è fissata per il 21 giugno, giorno di referendumediballottaggioperlegrandi città che non hanno eletto il sindaco al primo turno. Se la situazione non si sbloccherà ad avere la meglio sarà Marisa De- SOSPETTI E in paese si scatena il gossip. In caso di un’altra «x» la spunta il più anziano gioanniche,con isuoi 62 anni,è lacandidatapiùanziana.Nessuno in paese sembra voler perdere senza lottare, consapevoli chelaspunteràchi sapràescogitare la strategia migliore per strappare all’altro un voto o trovarne uno nuovo di zecca. In piazza non si parla d’altro e no- RISULTATO Pari e patta vono in altre città: Milano, Torino, qualcuno in Francia. Basta farli tornare e il gioco è fatto». Ottima soluzione ma troppo dispendiosa e allora c’è chi opta per un rimedio più semplice. «Basta fare il giro nelle case di riposo,lìqualchevotosirecupera sempre». ✒ INDISCRETO ALLE URNE L’INTERVISTA∫TIZIANO MOTTI «Così ho vinto l’euroseggio in discoteca» ✒ IL NUOVO SINDACO DI SANT’ALBANO STURA (CN) ✒ CINQUE ANNI FA SI ERA TAGLIATO LO STIPENDIO È cieca, ma «vede» la fascia tricolore Confermato il sindaco «low cost» Quella croce sulla scheda elettorale l’ha consacrata primo sindaco in gonnella nella storia di Sant'Albano Stura, in provincia di Cuneo. Donatella Operti (nella foto) ha battuto il suo sfidante e i pregiudizi di chi in lei non vedeva la sua forza, ma solo quegli occhiali scuri che perennemente le coprono gli occhi che ormai da 30 anni non vedono piùpercolpadiunvirus.Donatella-duelauree,unlavorodainsegnante e una famiglia da accudire - è rimasta cieca a soli 12 anni. Nessuno sembrava darla per vincente, forse solo perché nei comuni dove tutti siconoscono, lapreferenza espressa in cabina elettorale è ancora un segreto da custodire gelosamente. Ma il verdetto è stato schiacciante:oltreil52%deisant'albanesihasceltolei.«Candidarmièstataun'altrasfidadellamiavitachehoaffrontato con serenità e determinazione». NaMur Giacomo Susca E se il «principe» dell’Udc non fosse Emanuele Filiberto ma Tiziano Motti, unico europarlamentare della truppa di Casini eletto nel Nord-Est? Il Savoia balla, lui canta. Nato a Reggio Emilia, 43 anni, imprenditore nella comunicazione e candidato «all’americana». In che senso, scusi? «Perché ho decisodi provare aentrarenelParlamento europeo e ho tappezzato città e giornali di poster,conl’appello: “Vota Motti, anche se unpartitoancora non ce l’ho”». Allafinehafatto «centro». «Ho accettato la proposta dell’Udc, di cui condivido valori e programmi. Ma sa cosa penso?». Prego... «In politica non importa il colore del gatto, se prende il topo». Infatti è andato a caccia di notte... «Tutte le sere in discoteca». Faticoso. «Unasfacchinata,mane èvalsalapena. E al mattino, stavo con le signore nei mercati rionali. Il problema è che ormai le serate nei locali finiscono all’alba. Per arrivare puntuale agli appuntamenti, ho dormito nei parcheggi degli autogrill». I suoi supporter sono Jerry Calà e Walter Nudo. «Durante gli show salivo sul palco: pernonfarscappare iragazzihoparlato di Europa in 4 minuti, a ritmo di musica.Eloropensavano:nonèpossibile, questo politico è come noi!». L’inno alla gioia? «Macché. Cover di Vasco. Alba Chiara m’ha fatto vincere le elezioni». Diciottomila e 354 preferenze, meglio di un pezzo grosso come il neurologo Gian Luigi Gigli. «Ilmio elettoratoè composto soprattutto da maschi, dai 18 ai 30 anni. Vorreipiaceredipiùalledonne...politicamente, intendo». Sì, certo. Pronto a fare la spola tra l’Emilia e Strasburgo? «Prometto: non sarò un eurofannullone». Battaglie personali? «Incentivi per chi assume i giovani. Detassazione delle sostituzioni per maternità nelle imprese. Alle donne ci tengo...». Cinque anni fa, appena eletto sindaco, lanciò la sua rivoluzione: nonraddoppiare,comelaleggegliavrebbeconsentito,laretribuzione per se stesso, per il suo vice, per i quattro assessori della giunta. Risultato: Edoardo Beccia (nella foto), primo cittadino di Troia (Fg), comune famoso per il rosone della cattedrale romanica e per il vino Nero, ha risparmiato qualcosa come duecentocinquantamila euro in un lustro. E ora è passato all’incasso: il 55enne medico Udc è stato riconfermato con 2.262 voti e ha lasciato solo le briciole alle altre due liste civiche, idealmente legate al Pd e all’Italia dei Valori. «Ilmiostipendio-spiegailprofessionistacheguidaunagiunta arcobaleno - rimarrà fermo a 1.200 euro lordi». Insomma, quello di sindaco, almeno nel subappennino Dauno, resta un secondo lavoro. Per la collettività. SteZu ✒ IL NEO ELETTO ALLA PROVINCIA DI PORDENONE HA PRESO IL 63% Il Serracchiani del Pdl? Alessandro Ciriani, presidente dei record Se in Friuli-Venezia Giulia il centrosinistra punta sul fenomeno Debora Serracchiani, il centrodestranon è da meno con AlessandroCiriani,neoelettopresidentedellaProvinciadiPordenone. Una vittoria con il botto, che ha sfiorato il 63% dei suffragi.Interminidivoti96.704perPdl,Lega,UdcePensionati, che lo sostenevano. Oltre a qualche migliaio di preferenze disgiunte che portano il bottino di Ciriani a circa 105mila voti. In termini percentuali è il presidente provinciale del Pdl più votato d’Italia, dopo Luigi Mazzuto ad Isernia. «Mentre loro frequentano i salottini snob e formulano le loro livorose critiche, noi stiamo in mezzo alla gente e lavoriamo per tutelare i piùdeboli,perchi hapersoil lavoro,perilavoratoriin difficol- ✒ NEL BARESE Troppe critiche alla esponente Pd: cronista picchiato Strascico elettorale con rissa nel Barese. Un giornalista del quotidiano locale «Il resto», Valentino Sgaramella, è stato aggredito ieri dal marito di una candidata del Pd alle comunalidiSammichele diBari.Ilmalcapitato se l’è cavata con ferite giudicate guaribili, al pronto soccorso, in una settimana. Tutta colpa di certa «stampa nemica». Il motivo dell’aggressione, infatti, sarebbe il modo con cui il cronista avrebbe parlato della candidata sul giornale. Tra parentesi, la signora in questione è stata eletta. La vittima è stata inseguita dall’aggressoreinmoto,èstatobloccatoprima di entrare in casa. Prima insultato dal marito «offeso», poi addirittura minacciato di morte e infine picchiatoconpugni, calci e perfinoa colpi di casco. Il pestaggio è finito solo quandoèsopraggiuntoilpadredelgiornalista, peraltro ottantenne. L’autore della vendetta post voto, ma a suon di botte, è stato denunciato ai carabinieri. tà, per chi deve pagare il mutuo, per le piccole e medie imprese». Scriveva il 3 giugno Ciriani sul suo blog, che ha sfruttato comeYoutubeeFacebookperlapropagandaelettorale.«Ilprimo a telefonare per farmi i complimentiè stato un sindacalista della Cgil – dichiara a il Giornale –. Come presidente della provincia di Pordenone non sono mai intervenuto sulla base delladiscriminazionepoliticaequestocihapremiato».Trentotto anni, subentrato alla guida della provincia nel 2008, Ciriani ha sfondato. Bel tipo, buca il video e sa stare fra la gente. «In giro per Pordenone mi fermano per stringermi la mano», racconta. Nel capoluogo ha saputo unire il centrodestra e sfruttareledebolezzediunasinistracapacesolodicolpisottolacinto- la.Durantelacampagnaelettoralesi divideva fra «la giornata di volo con i disabili»ed«ilverticeconilministrodegli Esteri Franco Frattini». Il suo slogan vincente è «concretamente al tuo fianco». Ha pure lanciato «Pordenone pensa», una nuova e granderassegnadiideeedeventi.Lavittoria con il botto l’ha dedicata alla compagna e alla figlia Emma, che deve ancora compiere un anno. FBil ✒ VERSO IL SEGGIO A BRINDISI DOPO IL SEXY SCANDALO ✒ SONDRIO Ecco «soliDario»: Mele festeggia ancora: sarà eletto A Brindisi si deciderà al secondo turno l’elezione del presidente della Provincia. Ma c’è chi brinda in anticipo. Nientemeno che Cosimo Mele (nella foto), l’ex deputato incappato due estati fa nello scandalo del festino hard in hotel, con finale in ambulanza per una delle ragazze partecipanti. Mele, che lasciò l’Udc in seguito al clamore, oggi ha cambiato una vocale, passando all’Adc di Pionati. Nel collegio 7 di Carovigno è risultato il secondo politico più votato con ben 1.290 preferenze (14,5%) perciò comunque andrà a finire traSaccomanno (Pdl) e Ferrarese (Pd) dovrebbe essere sicuro del suo scranno in consiglio. Gli scandali e il processo, dunque, non hanno affossato Mimmo, che si gode la personale «rinascita». ✒ SPAREGGIO TRA OMONIMI NEL COSENTINO Il derby dei Carlomagno A CerchiaradiCalabria(Cosenza),comunedi2.500abitanti,due candidati sindaco hanno ottenuto gli stessi voti (593) così si dovrà andare al ballottaggio in via «eccezionale» per un comune inferiore ai 15mila residenti. Il punto è che i due contendenti hanno anche lo stesso cognome: Giacomo Carlomagno e Antonio Carlomagno, entrambisostenutidalisteciviche.Saràperquesto,forse,cheglielettori sono andati un po’ in confusione. L’imperatore del Sacro Romano Impero (nella riproduzione) non c’entra: il primo fa l’insegnante, l’altro è cardiologo. Non sono parenti. Appuntamento per sapere chi la spunterà nella «guerra dei Carlomagno» è fissato per il 21 giugno. quando il partito prende un solo voto E va bene la flessione, pesante al cospetto del Pdl, ma qui si esagera. A Menarola, piccolo comune in provincia di Sondrio, il Partito democratico di Franceschini ha racimolato un solo voto. Proprio così, su 32 schede nelle urne, soltanto una recava la fatidica croce sul simbolo dei cosiddetti progressisti. E i maligni già pensano al nuovo soprannome da appioppare al suo leader, dopo LeggenDario, LampaDario,SuDario,eccoallora«SoliDario» (!) cioè come lo sconsolato elettore di Menarola. E sempre dalla provincia di Sondrio, arrivaun’altracuriositàdacabinaelettorale. Nel paese di Pedesina è stato eletto sindaco Valentino Maxenti (lista civica) con 27 voti 27. Uno a cui piace «vincere facile»: era infatti il solo candidatotracui «scegliere»sui cartelloni.Di sicuro,i suo elettorili conosce tutti personalmente. Compresi gli altri 15 che hanno disertato il seggio. Magari semplicemente perché avrebbero voluto votare un altro, chissà...