Dichiarazione Ambientale
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Dichiarazione Ambientale
Impianto di Termovalorizzazione San Lazzaro Dichiarazione Ambientale 2011-2014 AcegasAps Informazione convalidata Numero Registro I-000089 Dichiarazione Ambientale 2011- 2014 Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS) IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA Dati aggiornati a dicembre 2010 Approvata da: Ing. Giuseppe Righetti Ing. Sebastiano Pinat Indice 1 Oggetto della registrazione Emas (Reg. CE 1221/2009) 4 2 Politica ambientale del termovalorizzatore di Padova 5 3 Introduzione ad AcegasAps 6 4 Politica per la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza e la salute sul lavoro di AcegasAps 10 5 ACEGAS-APS S.p.A.: dati salienti 11 6 Comunicazione con l’esterno 16 7 Informazioni sul sito 18 8 L’impianto di termovalorizzazione 24 9 Aspetti/Impatti ed emergenze ambientali 42 10 Il Sistema di Gestione Ambientale 84 11 Aggiornamento legislativo 84 12 Formazione e addestramento del personale 85 13 Convalida della Dichiarazione Ambientale 87 Allegato 1 88 Allegato 2 91 Allegato 3 95 Allegato 4 98 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 1. Oggetto della registrazione EMAS (Reg. CE 1221/2009) “Smaltimento di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari mediante termoutilizzazione nel sito di Viale della Navigazione Interna, 34 - Padova”. I dati relativi al sito sono i seguenti: Sede Impianto Termovalorizzazione: Settore di appartenenza: Codice NACE: N° dipendenti Impianto di Termovalorizzazione: Viale Navigazione Interna n. 34 – 35127 Padova Distruzione/Smaltimento di rifiuti solidi 38.21 - 38.22 - 35.11 47 La Dichiarazione Ambientale è lo strumento che serve a fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati informazioni sugli impatti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione nonché sul continuo miglioramento delle prestazioni ambientali. La presente Dichiarazione Ambientale riguarda nello specifico l’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro di Padova per il quale la prima registrazione EMAS è stata ottenuta il 7 giugno 2002 ed il rinnovo è avvenuto a giugno 2011. La presente Dichiarazione Ambientale include anche la terza linea dell’impianto di termovalorizzazione, oggetto di certificazione e registrazione EMAS. La direzione dell’allora APS SpA ha intrapreso il percorso per ottenere la Registrazione EMAS del termovalorizzatore nel 2001. Esisteva, infatti, una particolare sensibilità ambientale verso l’impianto sia per la sua posizione, nella prima zona industriale della città, sia perché era l’unico impianto percepito come critico delle attività di APS SpA. Da allora APS è confluita in AcegasAps, ma rimangono immutati l’impegno e la radicata sensibilità verso le tematiche sociali e ambientali. AcegasAps ha approvato una Politica ambientale specifica per il termovalorizzatore di Padova che evidenzia chiaramente quali sono gli obiettivi ambientali che l’azienda si pone per il sito. 4 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 2. Politica ambientale del termovalorizzatore di Padova ACEGAS-APS, in coerenza con la politica aziendale indirizzata a garantire la soddisfazione dei clienti, il rispetto e la tutela dell’ambiente, attraverso il miglioramento continuo dei processi connessi alla prestazione del servizio, alle prestazioni ambientali e con un’attenzione particolare alla salute e sicurezza sul lavoro, definisce per il termovalorizzatore San Lazzaro di Padova un documento di dettaglio, che evidenzia gli impegni dell’azienda nella gestione dei propri impatti e nell’assumere un ruolo attivo di tutela dell’ambiente. In particolare: • Mantenere efficiente un Sistema di Gestione Ambientale (dedicando risorse e strumenti adeguati quali riesami periodici da parte della Direzione, audit interni ed esterni, indicatori di prestazione, controlli strumentali) che consenta di: • essere sempre conformi alle normative ambientali in vigore; • controllare e ridurre il carico inquinante delle emissioni in atmosfera, degli scarichi idrici e dei rifiuti prodotti; • aumentare la produzione di energia e diminuire i consumi interni; • progettare nel rispetto della sicurezza e della salvaguardia ambientale ponendosi come obiettivo il miglioramento delle condizioni; • incrementare il senso di responsabilità delle maestranze e dei fornitori verso la qualità, l’ambiente e la sicurezza; • favorire le attività di Riutilizzo e Riciclaggio dei rifiuti; • favorire il Riutilizzo di risorse pregiate quali l’acqua; • proteggere il suolo e il sottosuolo; • abbattere il rumore; • controllare i processi aziendali significativi attraverso il monitoraggio continuo dei parametri ambientali e di qualità. • Migliorare le proprie potenzialità attraverso la formazione, motivazione e sensibilizzazione del personale, valorizzando le risorse umane disponibili; • Diffondere la politica di sito a tutto il personale, con l’obiettivo di rendere ciascuno consapevole e responsabile delle conseguenze che lo svolgimento della propria attività lavorativa può produrre sull’ambiente. I risultati di questa attività saranno comunicati ai cittadini, ai dipendenti e a tutte le altre parti interessate per garantire una gestione ecologica trasparente. Padova, 18 maggio 2009 Il Direttore di Divisione Paolo Dal Maso L’ Amministratore Delegato Cesare Pillon 5 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 3. Introduzione ad AcegasAps Il sito che viene registrato EMAS ha la gestione delle proprie attività nell’ambito di un’attività ben più ampia, che è quella di AcegasAps. AcegasAps nasce il 19 dicembre 2003 quando è stata perfezionata l’operazione di scissione totale mediante trasferimento dell’intero patrimonio di Azienda Padova Servizi S.p.A. ad ACEGAS S.p.A. ed alla Finanziaria APS S.p.A. secondo quanto stabilito dalle rispettive assemblee degli azionisti. APS e ACEGAS diventano un’unica Azienda caratterizzata da peculiarità territoriali e socio-culturali ma, allo stesso tempo, animata da una forte propensione allo sviluppo economico e dalla sensibilità alle tematiche sociali e ambientali. ACEGASAPS è una realtà multiservizi che per affermare l’importanza del tema della responsabilità dell’impresa nei confronti della società e dell’ambiente ha promosso, all’inizio del 2004, un Bilancio di Sostenibilità delle proprie attività con una sezione specifica dedicata alla “Sostenibilità ambientale”. A partire dal 2008 AcegasAps ha pubblicato il Bilancio Intergrato strutturato in quattro moduli (Profilo di impresa, Bilancio delle Attività, Bilancio di Cittadinanza, Bilancio Economico) al fine di dare un’informazione ancora più completa a tutti gli stakeholders ed evidenziare il cosiddetto Capitale Intangibile (capitale umano, capitale relazionale, capitale strutturale). La sostenibilità ambientale si esplica attraverso il rispetto per l’equilibrio ambientale, la gestione sostenibile delle risorse e l’impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’Azienda. La salvaguardia dell’ambiente diventa la linea politica strategicamente prioritaria per puntare ad uno sviluppo aziendale che implichi, al contempo, una crescita economica compatibile e una continua attenzione all’ambiente. L’attenzione continua all’ambiente non è però un generico principio di orientamento. Per ciascuna delle Divisioni, che fanno capo ad AcegasAps, la responsabilità ambientale trova la sua realizzazione concreta nelle azioni di monitoraggio e analisi degli aspetti ambientali delle attività e, principalmente, nel costante lavoro di controllo, manutenzione e rinnovo degli impianti, nell’applicazione di tecnologie innovative e nell’impiego di materiali di prima qualità, al fine di ridurre il grado di impatto ambientale e garantire la buona gestione delle risorse. In questo contesto appare naturale la certificazione ambientale ISO 14001 conseguita per tutti i servizi principali di AcegasAps sia per la sede di Trieste sia per la sede di Padova, contesto in cui si inserisce la Registrazione EMAS dell’impianto di termovalorizzazione. A seguito della fusione è oggi in corso un processo di omogeneizzazione delle procedure di qualità e di gestione ambientale per tutte le aree aziendali a diverso titolo certificate. La Politica Ambientale di AcegasAps è un documento che trova la convergenza fra le due organizzazioni territoriali e che dovrà seguire le necessarie procedure per l’applicazione e la successiva certificazione. 6 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 3.1 Storia e sviluppi di AcegasAps 1864 Nasce la municipalizzata che eroga i principali servizi pubblici nel Comune di Trieste (Gas illuminante). 1888 Messa in funzione della prima condotta che porta acqua dalle sorgenti di Dueville a Padova. 1891 Il Comune di Padova gestisce direttamente il servizio idrico. 1896 Il Comune costituisce l’Azienda Comunale del gas di Padova. 1898 Avvio della produzione di energia elettrica a Trieste. 1910 Il Comune di Trieste istituisce il “Servizio Comunale Acquedotti”. 1913 Entra in funzione il primo termovalorizzatore di rifiuti a Trieste (allora impero austro ungarico) che permette la produzione di energia elettrica utilizzata per la rete di tram. 1923 Le attività connesse alla fornitura di energia elettrica di Trieste assumono un carattere predominante e l’azienda cambia nome in “Azienda Comunale Elettricità e Gas” (ACEG). 1929 Viene inglobata in ACEG l’azienda degli acquedotti. 1958 Inaugurazione del secondo acquedotto di Padova. 1962 Viene realizzato a Padova uno dei primi termovalorizzatori in Italia e in Europa. 1972 Completamento del piano di metanizzazione che permette di trasformare la rete patavina da gas-città a gas-metano. 1976 Viene costituita l’AMNIUP - Azienda Nettezza e Igiene Urbana di Padova - che sin dal 1977 introduce la raccolta differenziata e progressivamente estende i servizi di igiene urbana ai comuni dell’hinterland. 1977 Scorporo a Trieste del settore trasporti. La società, con la denominazione di ACEGA, assume sostanzialmente il suo assetto attuale (acqua, elettricità e metano). 1984 Le aziende acqua e gas di Padova si fondono dando vita all’AMAG. Attivazione a Padova del servizio chimico-ambientale ed estensione dello smaltimento ai rifiuti tossico-nocivi. 1994 ACEGA entra nel novero delle aziende produttrici di energia elettrica. 1997 ACEGA diventa ACEGAS e cambia la sua forma giuridica in società per azioni a prevalente capitale pubblico (Comune di Trieste 99%), con la possibilità, a partire dal 2001, di cedere fino al 49% del suo capitale anche a soggetti privati. 1999 Viene inaugurato il terzo acquedotto di Padova. Dalla fusione di AMNIUP, AMAG e ACAP, le tre distinte società che operavano rispettivamente nei servizi per l’ambiente, l’energia e la mobilità nasce Azienda Padova Servizi - APS. 19 dicembre 2003 è il passaggio più importante della storia recente dell’azienda. In questa data viene ufficializzata la fusione tra ACEGAS e APS; l’operazione, nata con lo scopo di creare un polo d’attrazione per altre società di servizi del Nord Est, colloca la neonata ACEGASAPS nella cerchia delle più grandi multiutility d’Italia. ACEGASAPS, in questo, è pioniera di un “nuovo corso” nel panorama delle ex municipalizzate, uno scenario che si sta rapidamente evolvendo verso le grandi aggregazioni, verso la sintesi tra globale e locale. 2004 è il primo anno di attività della nuova società nata dalla fusione tra ACEGAS e APS. 2005 Estensione della certificazione ISO 14001 a tutta l’area territoriale di Padova (ente di certificazione RINA). Completamento della terza linea del termovalorizzatore di Errera a Trieste e della centrale di cogenerazione per la produzione di energia elettrica di Elettrogorizia. Conferimento della gestione calore di Trieste ad APS Sinergia. 2006 Nel corso del 2006, presso l’impianto di termovalorizzazione, sono stati effettuati interventi e modifiche tecniche anche ai fini dell’adeguamento al D.Lgs. n.133/05 tra cui l’installazione del sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni di entrambe le linee in aggiunta a quello già esistente a camino (SME) e relativo adeguamento del sistema informatico. 7 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Nel settore del ciclo idrico integrato è da segnalare che l’Autorità d’Ambito Bacchiglione ha confermato l’affidamento del servizio per la gestione del ciclo idrico integrato nei territori del Comune di Padova e Abano Terme ed ha deliberato la prosecuzione delle attuali concessioni fino alla loro scadenza, ovvero nel Comune di Padova fino al 2028 e nel Comune di Abano Terme fino al 2015. AcegasAps ha sottoscritto l’aumento di capitale a favore di NestEnergia S.p.A. destinata, nei piani gruppo, a sviluppare il settore delle energie rinnovabili. L’aumento di capitale ha consentito alla società di acquistare un ramo di azienda avente a oggetto la produzione di energia elettrica. In particolare si tratta di un impianto di circa 1,2 MW adibito al recupero di biogas della discarica di Roncajette (Padova) 2007 Nel mese di gennaio le attività di vendita di gas ed elettricità del mercato libero sono confluite, attraverso un’operazione di conferimento, nella controllata EstEnergy S.p.A. La società è stata oggetto di un’ampia revisione organizzativa e per guidarla è stato incaricato un nuovo Amministratore Delegato. Nel mese di marzo è stata costituita la società di diritto serbo SIGas d.o.o., destinata a sviluppare le reti di distribuzione e la successiva vendita del gas in Serbia e, primariamente della metanizzazione di due aree della Serbia Centrale, quelle facenti capo ai comuni di Arilje e Pozega. Nel corso dell’anno è stato effettuato l’allestimento del cantiere e sono stati avviati i lavori relativi alla terza linea dell’impianto di termovalorizzazione dell’area territoriale di Padova. Nel mese di ottobre APGA, Azienda Piovese Gestione Acque S.r.l. è stata fusa per incorporazione in AcegasAps S.p.A. Nel mese di ottobre il Gruppo AcegasAps ha creato NestAmbiente, società partecipata al 100% da AcegasAps, per offrire soluzioni efficaci ed efficienti rispetto alle sempre più emergenti problematiche di carattere ambientale. Le principali attività di NestAmbiente sono la bonifica del cemento amianto (Eternit), la lotta agli insetti molesti, lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi, la gestione integrata di servizi di Global Service Ambientale (raccolta e trasporto rifiuti, spazzamento meccanico, pulizia aree coperte e scoperte, pulizia caditoie, manutenzione del verde, pulizia periodica degli uffici, disinfestazione e dezanzarizzazione). 2008 Per il potenziamento della capacità di termovalorizzazione il Gruppo AcegasAps, attraverso il veicolo societario Naonis Energia Srl di cui AcegasAps detiene il 56%, ha proseguito nella fase di progettazione di massima di un nuovo termovalorizzatore da realizzare nella provincia di Pordenone. Sono proseguiti regolarmente i lavori per la realizzazione della terza linea del termovalorizzatore di Padova, il cui completamento è previsto per la fine del 2009. Al 31 dicembre 2008 sono stati realizzati lavori per circa 35,2 milioni di euro su un totale oggetto di contratto di 80,5 milioni di euro. Sono state consolidate le attività estere. La controllata Bulgara RilaGas ha avviato la costruzione della rete nella regione Zapad. Il piano prevede che saranno raggiunti 110.000 utenti con un investimento complessivo di 100 milioni di euro. Nel dicembre 2008 la capogruppo ha trasferito la propria sede presso “Palazzo Modello”, prestigioso immobile che si affaccia su Piazza Unità d’Italia. 2009 Perfezionato l’acquisto del restante 49% di Sinergie S.p.A., società già partecipata da ACEGAS-APS S.p.A. al 51%, detenuto da Cofatech S.p.A.. Costituzione della società AdriaLink, partecipata in ugual misura da Enel Produzione S.p.A., Trafigura Electricity Italia S.r.l. (ora Tei S.p.A.) e ACEGAS-APS S.p.A. per la realizzazione ed esercizio di due linee di interconnessione merchant interrate tra Italia e Slovenia. Messa in funzione, da parte della società SiGas d.o.o., della rete gas che alimenta le utenze della cittadina di Pobega (Serbia). Pianificati anche i lavori per la realizzazione della rete di distribuzione gas nel comune di Arilje. Perfezionato con Costruzioni Dondi S.p.A. l’acquisto del restante 48% di Rilagas AD, società con sede a Sofia (Bulgaria), già partecipata al 52% da ACEGAS-APS S.p.A. e costituita nel 2006 con la finalità di compiere la realizzazione delle opere di metanizzazione e le attività di distribuzione e fornitura del gas naturale nella regione Zapad in Bulgaria. Firmata una lettera di intenti con la multiutility Linea Group Holding, finalizzata alla definizione del 8 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 progetto di integrazione industriale e societaria dei due Gruppi. Presentata, in joint-venture con ENI S.p.A., un’offerta per l’acquisizone dei rami energetici di Iris Gorizia. 2010 Nel mese di maggio 2010 è stata inaugurata la linea 3 del termovalorizzatore di Padova, la cui costruzione è iniziata nel 2007. L’investimento complessivo è stato pari a 90,1 milioni di euro. A regime l’impianto tratta circa 150.000 tonnellate di rifiuti all’anno e produce un margine operativo lordo di circa 12,0 milioni di euro su base annua. Nel corso del 2010 le perfomance tecnico economiche dell’impianto sono risultate superiori alle attese e si collocano a livello della best practice del settore. Nel giugno 2010 AcegasAps S.p.A. ha acquisito dal socio Friulia una partecipazione dello 0,5% della partecipata ElettroGorizia S.p.a. In tal modo la partecipazione di AcegasAps è passata dal 32,5% al 33%. L’acquisto di un ulteriore 0,5% di ElettroGorizia S.p.a. è avvenuto nell’ambito della rinegoziazione dei patti parasociali scaduti nel marzo 2010 e rinnovati, senza modifiche, fino al marzo 2014. Eni ed AcegasAps hanno sottoscritto nel luglio dello scorso anno un contratto per l’acquisizione delle attività energetiche di IRIS (Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.a.), multiutility operante nel territorio della provincia di Gorizia. Attraverso questa operazione, cui corrisponde un equity value di 73 milioni di euro, Eni ed Acegas-Aps, rispettivamente per il 70% e il 30%, acquisiranno – a valle del positivo esito delle condizioni sospensive – l’attività di vendita di gas naturale ed energia elettrica svolta dalla ISOGAS, le attività di distribuzione e vendita di energia elettrica ai clienti in regime di maggior tutela del Comune di Gorizia, le attività di illuminazione pubblica, l’attività di distribuzione di gas naturale in alcuni Comuni della provincia di Gorizia e una base clienti complessiva di circa 60 mila clienti nel gas e più di 20 mila nell’energia elettrica. È stato concordato un assetto organizzativo delle attività tale da assicurare il rispetto della regolamentazione in materia. Con questa operazione, Eni ed Acegas-Aps consolideranno la propria presenza in un’importante area del Nord Est. Nel corso del 2010 la controllata RilaGas ha proseguito la costruzione della rete di distribuzione. I lavori si sono incentrati nelle città di Pernik e Vratsa. Sono stati avviati, inoltre, i lavori nelle città di Sandanski, Dupnitsa e Radomir. Tale programma di costruzione ha consentito la posa di circa 34 km di infrastruttura in media e bassa pressione e la realizzazione circa 900 allacciamenti. Nell’ultima parte del 2010 è stata avviata l’erogazione di gas alle principali utenze industriali. 9 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 4. Politica per la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza e la salute sul lavoro di AcegasAps L’ambiente e la sicurezza rappresentano per l’Azienda il motore di un processo di miglioramento continuo e trasversale che valorizza AcegasAps conferendole un vantaggio competitivo in un mercato sempre più attento ed esigente. AcegasAps considera strategico lo sviluppo del “Sistema di Gestione Ambiente e Sicurezza” come proposto e approvato dal Consiglio di Amministrazione; i Dirigenti e i Capi Area sono tenuti ad attuare gli impegni aziendali, privilegiando le attività preventive. Nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente e sull’assunzione di responsabilità verso i dipendenti e la comunità esterna, l’impegno dell’Azienda deve essere rivolto a: • sviluppare un sistema propositivo anziché difensivo soddisfacendo e superando i requisiti normativi e adottando tutte le misure di prevenzione e protezione per ridurre i rischi per l’ambiente, per la salute e la sicurezza dei lavoratori e per il territorio circostante; • ridurre l’impatto ambientale nelle fasi produttive e nell’erogazione dei servizi; • privilegiare nuove tecnologie; • progettare nel rispetto della sicurezza e della salvaguardia ambientale ponendosi come obiettivo il miglioramento delle condizioni; • incrementare il senso di responsabilità delle maestranze, dei fornitori verso la qualità, l’ambiente e la sicurezza; • garantire la comunicazione e la collaborazione con tutti gli stakeholders. Tutti i dipendenti, i collaboratori e i terzi sono tenuti allo scrupoloso rispetto dei principi Aziendali su qualità, ambiente e sicurezza che devono essere considerati parte integrante della mansione di ciascuno. Trieste, 22 febbraio 2010 L’AMMINISTRATORE DELEGATO Cesare Pillon 10 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 5. ACEGAS-APS S.p.A.: dati salienti Sede Legale: Sede Amministrativa di Trieste: Sede Amministrativa di Padova: Via del Teatro 5 – 34121 TRIESTE Via del Teatro 5 – 34121 TRIESTE Corso Stati Uniti, 5/a – 35127 PADOVA Consiglio di amministrazione Presidente Massimo Paniccia Vice-Presidente e Amministratore Delegato Cesare Pillon Consiglieri Fulvio Beltrame Renzo Codarin Giuseppe Contino Eva Enrico Franco Ferrarese Aldo Fontana Massimo Malaguti Vincenzo Milanesi Aldo Minucci Paolo Polidori Manlio Romanelli Collegio Sindacale Presidente Luca Savino Effettivi Giordano Francesco Michele Nasti Supplenti Franco Degrassi Ruggero Pirolo Società di revisione di bilancio PRICEWATERHOUSECOOPERS Spa Via Monte Rosa, 91 20100 Milano Direttore Generale In data 29 aprile 2011 è terminato il mandato del Direttore Generale Dott.ssa Marina Monassi Direttore Divisione Ambiente Paolo Dal Maso Direttore Divisione Ambiente (area Territoriale di Padova) Giuseppe Righetti Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali Sebastiano Pinat 11 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 5.1 Struttura organizzativa di AcegasAps L’organigramma evidenzia come la struttura di AcegasAps sia suddivisa in: • servizi di staff al Presidente (Relazioni esterne e comunicazione, Affari legali e societari); • Servizi di staff all’Amministratore Delegato (Controllo di Gestione e Investimenti, Internal Audit, Servizio Qualità e Certificazioni Ambientali, Servizio Prevenzione e Protezione); • Servizi di staff al Direttore Generale (Risorse Umane e Organizzazione, Amministrazione e Finanza, Servizio Acquisti e Logistica, Commerciale, Sistemi Informativi); • Divisioni operative territoriali (Divisioni gas-acqua Padova e Trieste, Divisione Energia Trieste, Divisione Ambiente Padova e Trieste, Divisione Servizi Funerari Trieste). L’impianto di Termovalorizzazione fa parte della Divisione Ambiente. Consiglio di Amministrazione Gestore Indipendente Presidente Affari Legali e Societari Relazioni Esterne e Comunicazione Amministratore Delegato Controllo di Gestione Investimenti Qualità e Certificazioni Ambientali Internal Audit Servizio Prevenzione e Protezione Direttore Generale Risorse Umane e Organizzazione Amministrazione e Finanza Divisione Acqua & Gas Divisione Energia Acquisti e Logistica Sistemi Informativi Commerciale Divisione Ambiente Divisione Servizi Funerari Le strutture riferiscono al Gestore Indipendente per le attività di distribuzione e misura di Gas e di Energia Elettrica Il Gestore Indipendente è il soggetto a cui AcegasAps affida l’amministrazione delle attività di distribuzione e misura dell’energia elettrica e del gas in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 11/07 dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas in materia di Unbundling. 12 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 5.2 Struttura organizzativa Divisione Ambiente Area territoriale di Padova Divisione Ambiente Piani Divisionali Tariffari Business Analysis Referenti Sicurezza Piani di Sviluppo Referenti Sicurezza Direzione Territoriale Padova Direzione Territoriale Trieste Nuove Attività Pordenone Rapporti con i Comuni Affari Generali Servizi Esterni Recuperi e Smaltimenti Servizi Esterni e Officina Grandi Impianti Impianti Raccolta e Spazzamento Supervisione Tecnica impianto Termovalorizzazione Officina Manutenzione Impianto Termovalorizzatore Servizi di Qualità Urbana Esercizio Movimento e Raccolta Manutenzione Officina Manutenzione Gestione Flussi Rifiuti Recuperi e Smaltimenti Termovalorizzatore e altri Impianti Riciclerie Riciclerie Supervisione Tecnica altri Impianti Servizi Generali e Gestione flussi Rifiuti I servizi erogati dalla divisione Ambiente nella Direzione territoriale di Padova sono: • Rapporti con Comuni. In base alle disposizioni dell’ordine di servizio nr. 17 del 28 marzo 2007 le attività relative alla “Tariffa igiene ambientale” dipendono funzionalmente dal Direttore della Divisione Ambiente dell’Area Territoriale di Padova, coadiuvato dalla funzione “Rapporti con i Comuni”. • • Affari generali (include anche la funzione di Aggiornamento Legislativo della Divisione Ambiente); Servizi Esterni e Officina (Servizi di Raccolta e Spazzamento, Officina e Manutenzione e Ecocentri); 13 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 • Impianti, che include: • impianto di termovalorizzazione (trattamento rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari pericolosi a rischio infettivo); • impianto di trasferenza; • servizi generali e gestione flussi rifiuti. Le attività di gestione dell’impianto di termovalorizzazione si possono così suddividere: A. Direzione Impianto: Responsabile Area Territoriale di Padova; B. Responsabile Tecnico Gestione Impianto Termovalorizzazione: Direttore Divisione Ambiente di AcegasAps ai sensi della legge Regione Veneto 3/2000; C. Responsabile Operativo Gestione Impianto Termovalorizzazione; D.Servizi Generali e Gestione Flussi Rifiuti Impianti; E. Supervisione Tecnica Termovalorizzatore; F. Gestione ambientale; G.Gestione amministrativa. A. Direzione Impianto La gestione tecnica consiste nella conduzione dell’impianto e nella sua manutenzione ordinaria e straordinaria, ovvero nella gestione del processo di termovalorizzazione dei rifiuti, dall’accettazione e combustione degli stessi fino alla depurazione dei fumi e delle acque e comprende la gestione della sicurezza. La gestione tecnica riguarda la gestione di tutti quei documenti che sono richiesti dalla legislazione vigente (ad esempio registri di carico/scarico, formulari di trasporto o documenti equivalenti, MUD, ecc.). La responsabilità della gestione, del funzionamento e della manutenzione nonché degli adempimenti degli obblighi relativi alla sicurezza del lavoro dell’impianto di termovalorizzazione è attribuita al Direttore dell’area territoriale di Padova della Divisione Ambiente. B. Responsabile Tecnico dell’impianto Il Responsabile Tecnico è responsabile delle scelte di natura tecnica, progettuale e gestionale, le quali devono garantire il rispetto delle norme a tutela ambientale e sanitaria, con particolare riferimento alla qualità del prodotto e della prestazione realizzata e del mantenimento dell’idoneità dei beni strumentali utilizzati. Il Responsabile Tecnico, in collaborazione con il Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali di AcegasAps e il Direttore della Divisione Ambiente dell’Area territoriale di Padova, riferisce all’Alta Direzione sulle prestazioni ambientali dell’impianto e coordina le comunicazioni e i rapporti con gli Enti di Controllo. C. Responsabile Operativo dell’impianto Il Responsabile Operativo è responsabile della gestione dell’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro e in particolare: • della supervisione delle attività di esercizio dell’impianto di termovalorizzazione; • della supervisione delle attività di manutenzione dell’impianto di termovalorizzazione; • del controllo dei parametri di emissione dell’impianto; • della gestione dei rapporti e delle comunicazioni con gli Enti di Controllo per quanto di propria competenza; • della gestione del personale dei settori Esercizio e Automazione, Manutenzione, Controlli Ambientali e Laboratorio Chimico; • dell’approvazione delle istruzioni operative relative all’esercizio e alla manutenzione; • dell’attività di controllo e coordinamento affinché i requisiti del Sistema di Gestione Ambientale dell’impianto di termovalorizzazione siano stabiliti, applicati e mantenuti attivi, in conformità alla norma UNI EN ISO 14001; • della gestione delle anomalie radiometriche. 14 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Il Responsabile Operativo è responsabile sia della Squadra di Manutenzione dell’impianto sia delle Squadre di Conduzione. Alla prima è affidata l’esecuzione della manutenzione programmata e a rottura dell’impianto e il coordinamento delle ditte esterne impiegate per i lavori suddetti. Alla Squadra di Conduzione (3 turni/giorno) è affidata la gestione dell’impianto inteso come caricamento dei rifiuti, controllo del processo da sala quadri, ispezione periodica della funzionalità degli impianti, intervento tempestivo in caso di allarmi o guasti che richiedano manutenzione immediata. D. Servizi Generali e Gestione Flussi Rifiuti Impianti Il Responsabile Servizi Generali Gestione Flussi Rifiuti Impianti pianifica i conferimenti dei rifiuti a seguito dell’accettazione delle offerte da parte dei clienti, verifica l’aggiornamento delle autorizzazione per il trasporto e/o lo smaltimento dei rifiuti e gestisce i documenti amministrativi (formulario, registro di carico/scarico). E. Supervisione Tecnica Termovalorizzatore Il Supervisore Tecnico dell’impianto di termovalorizzazione opera in staff con il Direttore della Divisione Ambiente, area territoriale di Padova, controlla gli assetti degli impianti, suggerisce le possibili ottimizzazioni e verifica i rendimenti dell’impianto in rapporto agli altri termovalorizzatori di AcegasAps. F. Gestione Ambientale Le attività di gestione ambientale sono sotto la responsabilità del Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali di AcegasAps che dipende direttamente dall’Amministratore Delegato e riferisce all’Alta Direzione sul grado di attuazione, di efficacia e di efficienza del sistema di gestione al fine di consentirne il miglioramento, in conformità alla propria politica ambientale, agli obiettivi e traguardi ambientali fissati. La Direzione Qualità e Certificazioni Ambientali dell’Area territoriale di Padova sviluppa e mantiene attivo il Sistema di Gestione Ambientale e verifica, sia dal punto di vista gestionale che da quello operativo, la gestione dell’impianto. Tale attività consiste nel: • svolgere un costante controllo e monitoraggio degli aspetti/impatti ambientali tramite gli indicatori ambientali; • valutare le prestazioni ambientali dell’impianto di termovalorizzazione in collaborazione con il Supervisore Tecnico dell’impianto e il Direttore di Divisione Ambiente dell’Area Territoriale di Padova; • monitorare lo stato di avanzamento dei programmi ambientali di miglioramento; • eseguire audit periodici a tutte le funzioni coinvolte. G. Gestione Amministrativa La gestione amministrativa consiste nel controllo operativo di tutti gli aspetti amministrativi e contabili, nonché della gestione del personale e degli strumenti informatici. I Servizi Amministrazione, Finanza e Controllo, Sistemi Informativi e Risorse Umane dipendono direttamente dal Direttore Generale di AcegasAps. 15 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 6. Comunicazione con l’esterno Nel mese di aprile 2011, per il sesto anno, il Gruppo AcegasAps ha rinnovato il suo impegno di trasparenza nei confronti dei propri stakeholder, pubblicando un unico documento, il Bilancio integrato, per divulgare i risultati annuali del proprio operato relativo al 2010, sia fornendo una rendicontazione economico-finanziaria, sia conducendo un’attenta analisi di sostenibilità ambientale e sociale. La storia della più importante pubblicazione aziendale coincide con un percorso evolutivo iniziato con la pubblicazione del Bilancio sociale 2001, proseguito con il primo Bilancio di sostenibilità 2003 ed evolutosi nel Bilancio integrato 2005. Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Padova, annualmente viene messa a disposizione sul sito internet la “Dichiarazione Ambientale”, oltre che inviata copia ai Clienti e Fornitori del termovalorizzatore. All’interno della rivista “I Servizi” (periodico trimestrale) è riservato apposito spazio per la comunicazione ambientale di dati, innovazione tecnologiche, processi sperimentali. Nel 2009 – 2010 il Servizio Comunicazione ha avviato nuove campagne di sensibilizzazione relative alla raccolta differenziata dei rifiuti e al corretto utilizzo dell’acqua. Inoltre è stata attivata una sezione del sito internet specifica per la terza linea dell’impianto di termovalorizzazione in cui sono inseriti i documenti tecnico – amministrativi. Il Servizio Comunicazione organizza altre iniziative tra cui le visite agli impianti dell’Azienda. Viene seguito con particolare attenzione il rapporto con le scuole nel periodo compreso tra gennaio e giugno, seguendo un calendario di visite presso l’impianto di termovalorizzazione che viene fissato dall’Assessorato all’Istruzione. In particolare, per i bambini delle scuole medie ed elementari è stata svolta una campagna di sensibilizzazione “La qualità della vita” sul corretto utilizzo di acqua potabile, energia elettrica, gas e gestione dei rifiuti in relazione all’ambiente circostante. Le iniziative descritte in precedenza si inseriscono in una ben più ampia attività di comunicazione di AcegasAps di cui, per brevità, non si dà cenno in questa sede. L’importanza attribuita dall’intera azienda alla comunicazione con il pubblico si concretizza anche nell’attivazione e mantenimento di una serie di modalità operative finalizzate a raccogliere segnalazioni ed eventuali reclami provenienti dall’esterno e a darne risposta nel più breve tempo possibile. 16 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Gli strumenti utilizzati a tale scopo sono descritti all’interno della specifica procedura “Gestione reclami” e prevedono in particolare la possibilità per il cliente di comunicare attraverso: • call center; • telefono; • fax; • lettera • posta elettronica. Nel 2009 i reclami ricevuti riguardano esclusivamente i servizi della Divisione Ambiente – Servizi Esterni (raccolta, spazzamento e contenitori). Nei primi mesi del 2010, dopo l’entrata in funzione della terza linea, sono pervenuti reclami da parte dei cittadini relativamente alla rumorosità dell’impianto. La ditta costruttrice ha immediatamente provveduto ad individuarne la causa; AcegasAps ha avvallato il progetto di modifica proposto che ha comportato, nel mese di agosto 2010, l’installazione di un silenziatore all’uscita del ventilatore dei fumi della Linea 3 e un silenziatore sull’aspirazione dell’aria comburente. Le prove del rumore eseguite successivamente all’intervento hanno confermato che l’intervento è stato risolutivo. Nei mesi di settembre e ottobre 2010 si sono verificate richieste di informazione da parte del Consiglio Comunale e della popolazione relative a: • informazioni e valori delle emissioni; • richiesta di uno studio epidemiologico; • controlli da parte delle Autorità (ARPAV, Regione, Provincia, Comune); • opere compensative previste. Al fine di rispondere ai quesiti sopra riportati, è stato indetto un incontro aperto al pubblico nel quale la Direzione di AcegasAps ha mostrato le modalità di gestione e conduzione dell’impianto con il supporto di una “Relazione illustrativa” consultabile sul sito internet (www.acegas-aps.it) nella pagina relativa alla Divisione Ambiente. A seguito dell’incontro e allo scopo di intraprendere un “dialogo aperto” con i cittadini, si sta provvedendo ad istituire un Osservatorio Ambientale sull’impianto. Nel mese di maggio 2011 è stata presentata all’Osservatorio comunale una bozza di pagina web in cui saranno riportate i valori delle emissioni a camino in tempo reale. Ad oggi tale pagina web è in fase di implementazione. La Dichiarazione Ambientale è pubblicata nel sito internet (www.acegas-aps.it) nella pagina relativa al Gruppo sotto la voce “Certificazioni Qualità e Ambiente”. Per avere una copia cartacea della Dichiarazione Ambientale è necessario presentare una richiesta indirizzata al responsabile della Direzione Qualità e Certificazioni Ambientali, l’ing. Sebastiano Pinat presso: AcegasAps - Via Del Teatro 5 - 34121 TRIESTE. 17 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 7. Informazioni sul sito 7.1 Storia del termovalorizzatore di Padova L’impianto di termovalorizzazione si trova nella zona industriale di Padova, in Viale della Navigazione Interna, a circa 2 Km di distanza dalla sede centrale di AcegasAps, area territoriale di Padova, situata in Corso Stati Uniti. L’impianto di termovalorizzazione di Padova fu realizzato nel quartiere San Lazzaro negli anni ’50 e messo in funzione nel 1962. Fu il primo impianto italiano a provvedere anche al recupero energetico. La potenzialità nominale del forno era di 140 t/giorno e la caldaia con relativo termogruppo generava 1,4 MW. Sul finire degli anni ’60 fu costruita la seconda linea di combustione da 150 t/giorno, dotata di un forno nuovo, che operò fino al 3 aprile 1986 producendo vapore e bruciando mediamente 110-120 t/giorno di rifiuti. L’impianto, nel corso degli anni, ha subito costanti lavori, sia per l’adeguamento a normative sempre più restrittive riguardanti la riduzione delle emissioni inquinanti che per il potenziamento, l’ultimo dei quali ha riguardato il revamping della 1a linea, che ha comportato la sostituzione dell’elettrofiltro con un filtro a maniche, effettuata nell’agosto del 2005. Nel 1998 iniziarono i lavori di rifacimento della Linea 2, costruttivamente simile alla Linea 1, ma caratterizzata da un maggior grado di automazione e provvista di più efficienti e moderni dispositivi per il trattamento dei fumi. Nella primavera del 1999 rientrò in funzione consentendo di duplicare la quantità di rifiuti trattata giornalmente. La linea 2 si differenziava dalla prima essenzialmente per il sistema di trattamento fumi (costituito da abbattimento non catalitico degli NOx (SNCR), elettrofiltro, abbattimento con bicarbonato e carbone attivo per il mercurio, filtro a maniche in fibra di vetro rinforzato in PTFE). Nel 1998, data la necessità di ampliamento dell’impianto, l’Ente di Bacino Padova 2 diede l’incarico all’allora Azienda Municipalizzata del Comune di Padova, AMNIUP, di predisporre il progetto per la realizzazione della Linea 3 dell’impianto di termovalorizzazione. Il progetto, come progetto–guida per l’esperimento dell’appalto-concorso, è stato poi approvato con delibera della giunta regionale n.119 del 18 gennaio 2000. Il 7 novembre 2003 la Regione ha approvato il progetto definitivo della Linea 3 fornito dalla ditta vincitrice della gara d’appalto. Nel dicembre 2006 è stata effettuata la formale consegna dei lavori alla ditta TERMOKIMIK di Milano: i lavori, iniziati nel marzo del 2007, si sono conclusi con l’entrata in funzione della terza linea avvenuta il 28 maggio 2010. Contestualmente ai lavori di realizzazione della Linea 3 sono iniziati i lavori di realizzazione delle modifiche migliorative delle Linee 1 e 2 previsti dal progetto approvato dalla Direzione Generale. Nel corso del 2008 è stato presentato inoltre alla Regione Veneto lo Studio di Impatto Ambientale relativo all’intero impianto: le due linee esistenti ed in esercizio più la terza linea. Nel settembre 2009 è stata sottoscritta una convenzione con il Comune di Padova per la realizzazione di alcuni interventi mitigativi-compensativi a cui si sta dando corso in accordo con l’Amministrazione Comunale (sistemazione viabilità viale Navigazione Interna, ponte ciclabile S. Gregorio, piste ciclabili Piovego, passerella ciclopedonale lungo argine sinistro Piovego). Nel dicembre 2009 la Regione ha emesso il parere favorevole di compatibilità ambientale (VIA) e ha emesso l’Autorizzazione Integrata Ambientale provvisoria (AIA) con Decreto di Giunta Regionale n. 4139. Le fasi attraverso cui questo progetto si è sviluppato sono riportate nell’allegato 2 della presente Dichiarazione Ambientale (ulteriori informazioni sono presenti nel seguente sito internet http://www.acegas-aps.it/cms.php?sz=650). Attualmente l’impianto è quindi costituito da tre linee di trattamento per una capacità effettiva di rifiuti smaltiti pari a circa 600 t/giorno. Tra il mese di settembre 2009 e il mese di febbraio 2010 sono state anche effettuate le modifiche migliorative all’impianto di depurazione delle acque a servizio dell’intero impianto. 18 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 7.2 Vincoli ambientali L’Azienda, sulla base di studi e ricerche sulla compatibilità ambientale del sito in oggetto, ha attestato che: • il sito è al di fuori delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923, delle aree a rischio sismico (legge n. 64 del 2/2/74 e D.M. 3/3/75), delle aree esondate per alluvioni e mareggiate, delle aree soggette a subsidenza, dell’area tributaria della laguna di Venezia, dell’area di pianura a scolo meccanico ed è a valle della fascia di ricarica degli acquiferi e delle risorgive; • il sito è al di fuori delle aree di tutela paesaggistica, ai sensi ai sensi della Legge n. 42/2004, degli ambiti naturalistici di livello regionale (art. 19 del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.), art. 18 del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), delle zone umide naturali (art. 21 P.T.R.C., art. 18 P.T.C.P.), delle aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione (art. 18 P.T.P.C.) e delle macchie boscate (art. 18 P.T.C.P.); • il sito non rientra in zone di protezione di pozzi attivi ad uso acquedottistico ai sensi del D.Lgs 31/01; • l’area in cui ricade il sito è classificata nell’ambito del Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) di Padova come ambito di compromessa integrità e quindi di non grande pregio agronomico; • l’area non è interessata da nessun itinerario di valenza storica ed archeologica né ambientale ovvero il sito non è soggetto a vincoli archeologici (Legge n. 431/85); nella zona si trovano inoltre numerosi insediamenti industriali; • il sito ricade al di fuori delle aree segnalate nel P.R.G.C. come parchi. Nel territorio provinciale di Padova sono presenti 13 aree individuate come Siti di Interesse Comunitario (SIC) e/o Zone di Protezione Speciale (ZPS), facenti parte della Rete Natura 2000. I SIC-ZPS più prossimi all’area dell’inceneritore sono: • SIC-ZPS IT3260017 “Colli Euganei-Monte Lozzo-Monte Ricco”, che comprende il territorio del Parco Regionale dei Colli Euganei e si estende in diversi comuni a Sud-Ovest di Padova tra i quali i comuni di Teolo, Montegrotto e Torreglia, che risultano i più vicini in linea d’aria dall’impianto AcegasAps. La distanza in linea d’aria di tale area protetta dall’impianto AcegasAps è di circa 13, 5 Km. • SIC-ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta”, costituito dall’asta fluviale e dalle sue pertinenze per il tratto che si sviluppa a monte dal Comune di Tezze sul Brenta, fino al Comune di Vigodarzere, alle porte di Padova. La distanza in linea d’aria del SIC dall’impianto AcegasAps è di circa 6,2 Km. La valutazione d’incidenza ambientale effettuata si è fermata alla fase di screening in quanto è stato rilevato che non ci sono incidenze significative tra l’impianto di termovalorizzazione e i siti Natura 2000 analizzati. 19 VIA MINZONI GIOVAN NI POLO NIO VIA BASSETTE VIA O CORS BASSET TE CIL LO TT O AN G. I LL DE AR AN Z A VI VIA A AD STR PRIMA STRADA QUARTA VE RO VIA O CORS GUAY URU A VIA RO VE TT ERMETE VIA BALE T ES VIA TA OL AM GIR INE 1944 BOCC RS APRILE RG CO I VEN TI O SS RAN TER VIA SALV IN SILE RE LUN EGR A NNI GIOVA VIALE DELL INTERN IGNO'TO ATO O BRA OG ANNI PR VIA O ZZO JAC OPO ARGEN TINA ' PERU NG LU GIN E NG AR LU I ERI O TIGNON VIA A A EL ZU NE VE I VIA EO COLLEONI VI VIA CIL E RA EG O AN OL AM GIR RR TE E GIN AR NA VIGONO VESE RISTOR VIA RU GG GUA VIA ARIA AR TIV DE F. M ON I CIO VA O RL VIA MARC STRADA A SETTIM STRADA TERZA VIA ROCCA VIA SIMONI TO VIA PIL OT SUGA A VI VIA ZAGO VIA ACCIO BARTOLOMEO QUINTA STRADA TI GHET TI VIA GIOB ER MIN VIA SA GIACO IO BASEGG E GA I VIA VIA AID ZACCON VIA EL VIA MAR CHIO NNI VIA MAL IBRAN PASTA TI VIA SB ER AD VIA VIA OCIM FILIA PROSD SI VIA RO COLL E VENT URAT O E IGN NTA MO CA VIA O OP CA ZIAN D QUOMEVIA AR NIC AN O TA LI VIA PO NT IC EL VIA OLITTI G. GI VIA VIA ZAMB ALDI CIO BOCCAC I GIOVANN ARDOVA VIA SC VIA VIA POLETTO VIA MANFR EDINI GIACOMO VIA ZARINI VIA SP AZ VIA VIA ROBERTO BRACCO LLO PIRANDE O AC VENE VIA VIA F VIA CARAT RR ELL AR I O DE L O ND LA FARI NA VIA VIA ZONT A ENON S CORD RICO ELLO O DO RIGH CESC VIA FRAN FEDE AL ST V EN IA DH LO TEO FI COLLEONI ENTI VIA MOLM PROUST VIA SAND VIA VIT VIA VENEZIAN IRLAN DA INI BAR ACC H VIA I NA R VIA '9 9 VIA OR VIA CAVACC HIOLI VIA FLACCO VIA PELLIZZO VIA VIA DA PRATA VIA VIA VIA MARIN SANU DO LUIGI IAN PED VIA ALES VIA VIA SAN CAMILLO DE LELLIS VIA Il sito termovalorizzazione è localizzato in Via Navigazione Interna 34 20dove sorge l’impianto diterranegra a Padova, nell’area destinata ad uso prevalentemente industriale ad un’altitudine media di 12 m sul livello del mare. PATIN VIA UGO VIA LA AS TO RR E AN TE AL LI EL AN I IG LU VIA VIA VIA LUD OVIC O O NICC OL LZA VIA CA CORTUSIO VIA MEDIN VIA NIE R I FILIAS INI CLARICI NI BROT GIOV TO ANNI s. gregorio ASCONIO JACOPO I VIA REG RA' A TEST VIA GIROLA MO BOR VIA S IOLO TON CALOGE > 6.3 Inquadramento Urbanistico – Territoriale BONARD IDIO NIO EG DE E EPPE ANTO IER GAUT VIA SSE DE BRO IBAL GIUS VERC VIA GALL SERENA ATA O G. DELL' ANGEL I ATTISTA VIA TAINE VIA AMEL ANN VIA VIA GIAMB VIA DE SECONDO OVESE O VIA VIA FABRIS FORCELLINI VIA BA RBO SAN DI ROSSO TT A VIA GRASSI ANTONIO VIA MASINI ND IN O RO LA VIA LOVA TI ARIOSTO JACOPO VIA SCARDEONE DO VIA PIETRO CEOL DO N VIA SALUTE I ADOLFO VIA VIA OFFREDUCCI GINE VIA PULCI LUN GAR G VIA M LI VIA AN G. DR EO VIA R GIGANTE RI IE ON AL SS ZAMBONI TO VIA DE PESCAR L OT LO VICO I PASTOR ORUS VIA VIA VIA O VIA ROSSAT O I RO PIE VIA AR PA VIA NF CO IC O FO N ER D A FE A LIA SE PP E VIA GATT ROVETTA LUNGARGINE VIA MI NICCODE BAROZZI LAZZARO SAN PONTE DEI GRAISSI VIA DIN I AF GR SO ARA A GIU NIC ZZA TURA LATA INTERNA NAVIGAZIONE O TR AR RN BE DEI GATARI T ELE INO VIA ARUNZIO STELLA ISP A LUNGARGINE NICOLO' VIA VIA LE STRADA VIA CR DELL LAZZARO SAN LUNGARGINE VIA ARO TI LL' SECONDA DE N I LL TO ANE DA INDUSTRIA DELL' SA VE N COR ONZA RIA ST VIA SA ISE ALV VIA DU I VIA ORM GATTAME PIETRO VIA PADOVANO ACO IN NN NIC O VIA NAZARETH MON A ' LL DE LE VIA UG LE VA ' DO ME STRA PRIMA STRADA VIGON VIA ANGELIERI VIA A LONGHIN ANTONIO GIACINTO VIA FIDENZIO MASSIMO VIA E OC A LL O CORRAD VIA PRIM VIA MORPU RGO GIO DO ZO A LL COSTA VIA CR AR VANNOZZO VIA LIZ A IM PR NA PEL A ZIE GRA VIALE DO VIA SELL N VIALE LG O GO PIOVE VIA IO ON PO NT EM VIA A A T D TINO O RC SA A SS SA TR O OG AN PIE LIN SAN LANZ A MA EL VIA VIA TI TR VIA VIA QUIN V IA AV LC RO DE PIAZZALE DELLA STANGA R MA SA DELL O MA VIA VIA MB GIA VIAOM T FIS BA G. VE VIA LIO E N SA VIA DE I IA Z NE ZEG CO N LL O VIA RC VA CA NE IO VIASCIP OGIO F. ROL O LO GA PIAZZA ZANELLATO TRASEA AN NISS VIA EL NN AR AT CO IM LO EL NN CO D'A IA EZ EN LM DA LO VIA ON LO NO IA LL CO A UR NT VE GA VIA NA RA BO PE DA IGO CE s. lazzaro VIA CR DE NN LO CHET TI E BE SI ZIA TI VIA VIA LO EL VIA G. PU GIO VIA E DIP I CE O UL ON FA LL MB RI PESCAROTTO DEL VIA VI IS R FO O IST A DI VA IN NI LIA RE RD ER OT NIC I NN GIU VIA VIA LI IS ET O PR RG DE U RGO IB VIA FR IBU A FR VI IA V G.C IRI RT VEN EZIA INO MA VIA SONN AR BO M. VIA PRIM O TIN LO EL A NN ID VIA LO RM COABO D VIA VIA B. D NE DR . EN I E PI VIA V.E N DO COR RAC NDI GA VIS L EL RO GRADEN VIA ORA NA RA VIA M VIA VIA VIA A. LAMA RM MA VIA NC O AR Y PO A DR AN L SA Y NE VIA GRASSI IG SO NE O ER TONZ VIA ' IP E MAMIANI A V IM ST INO NN SID AB TI VIA PI O VIA FRIB U FRIB RGO URG O SCA MU ORLANDO VIA VIA VIA VI VE A PELL ENZ IO I DE PO Fig. 1 – Localizzazione dell’impianto. IL VIA SILV TER TO PION VIA LL E NT LA GA O QUIS CAM O SO LI SID D'AC INIGO PO DR OM CA I RIA LD VIA BE VI A VIA LLI RON CE RI LIT RO LL ' IP IN O GIO PAST LUIG PIOVEGO DE TT MA OVIA BE SC I MAS CHER PA PLAC VIA PADR IDO CO E RTES E VIA GODI NA VIA SCIE SA VIA G.V DON ERIT A DEL O LA CH I NN I A VIA AM IN AV SS IM OB VA GIO LUIG SALV O VIA VIA SA POLO G. B. TIE -F O VI AM IA I VIA TO N DR OM RG LA VE NE TT O ANTONIO LA RIS RGO MO ND F. O GIOVANN MADO NNA ISE RIO RA G AZ ZI V TO IA M BO TO VIA CI ORLA NDINI VIA DELLA ZO VIA R IZ VIA PR V AN SERIA DIN ATO A RIZ SALU ZIE RI TE DE A SE LU IG I A MA DON N E IT VIA RIC VIA ZE VIA A RL VIA VIA VIA E H RIZ ND GR V EUG IA EN CUR IO IEL DO LUNGARGIN LAC GU ID O V.D SE RE NI PO VIA CA NIO ANTO VIA ON O OB IV MO RTIS CO CH OPIN RAVEL FEDERI VIA PE RO SI DA VE RON A VIA DE LL A TEL E CA N RESPIGHI SGAM VIA OH N DE LS S M EN VI A VIA VIA SA LCE BATI VIA NO IA TIZ VIA SCHU MANN VIA ICO A LLO AUGU STO MORTIS E DEL VIA A SA ETT A OVA PAD VIA N UGO VIA VIA MARCE LLO PRESTIN ARI BIGOLO BORELL I VIA GIOVANNI PIAGGI VITTO RIO N VIA MOZZ I VIA BR UST OLO LO I DEL L' IP I VEN IO VIA NN VIA EZIA VIA VIA LE LL A LL AV O VIA DI A A 1866 VI A E. I VIA DE DE AR N LLA VI VIA DA ZA BAGATE VILLASANTA MORTI SE RA A VIA MO RT RIVA ST VI O I O TO VIA RA GG A VI A OP VI AC J ER N AG W O VI ZE TU RT VIA BE R FER DA AR ZI VIA ANTONIO AL O OP JAC M RIS INFORMAZIONE CONVALIDATA I-000089 AU CARLO Z AN AM N LLE VIA V GIUIA RIO VIA PE RO TT CITO PLEBIS VIA VIA ZO N VIA VIA VIOTTI VIA NI U SCH BRUNO VI EDEA RLE DAN VIA RO A VI HE RE LO T BER VIA LON GO MO CAR DO VIA N LLE GUIDO VIA CAR RIC DEL SC OV E DE AU RE LIO IGLI VIA MA B VIA ET H BO NE VERM VIA MANCINELLI BE H AC GIOVANNI VIA I BAJARDI VIA BRAHMS VIA INAT TTO 1866 A ELL VIA ER B WE VIA cella PETT BAJARDI VIA FANELLI VIA VIATR PE D VIA P.M . RANDI VIA MOZART TTI ER UR VIA TO VIA IO LL VIO LUIGI VIA TTE LLA OBO N VIA DI FAA' L’Azienda, sulla base di studi e ricerche sulla compatibilità ambientale del sito in oggetto, ha attestato che: • il7.3 sito èInquadramento al di fuori delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico ai sensi del R. D. 3267/1923, delle urbanistico – territoriale aree a rischio sismico (legge n. 64 del 2/2/74 e D. M. 3/3/75), delle aree esondate per alluvioni e mareggiate, delle aree soggette a subsidenza, dell’area tributaria della laguna di Venezia, dell’area di pianura a scolo edtermovalorizzazione è a valle della fasciaè di ricarica degli e delle risorgive; Il sito dove sorgemeccanico, l’impianto di localizzato in Viaacquiferi Navigazione Interna 34, a Padova, mortise • ilinsito al di fuoriad delle di tutela paesaggistica, della L. media 1497/39 della areaè destinata usoaree prevalentemente industriale ai adsensi un’altitudine di 12e m sul legge livelloGalasso del mare. La sede del sito si trova, il lato sud,dialivello pocheregionale; decine di metri sinistro canale Piovego, (nr 431/85); degli ambiticon naturalistici delle dall’argine zone umide e delledelzone selvagge; delinpunto canaleattivi San ad Gregorio nel Piovego stesso. • ilnelle sito vicinanze non rientra zone didiimmissione protezione del di pozzi uso acquedottistico ai sensi del D. Lgs Quest’ultimo, poi, continua il suo percorso verso Noventa Padovana, per immettersi infine nel Brenta 31/01; all’altezza confine di Noventa con Strà (VE). L’area verso norddicon via Navigazione Interna, • l’area in cuidelricade il sito è classificata in ambito P. R. prospetta G. C. come ambito compromessa integrità, e dalla quale l’accesso quindi non avviene di grande pregio all’impianto, agronomico;mentre verso est confina con altre aree produttive private. Sotto non il profilo viabilistico, si trova adipoche centinaia dallo svincolo di accesso alla • l’area è interessata dal’impianto nessun itinerario valenza storicadiedmetri archeologica né ambientale Tangenziale di Padova, a circaarcheologici un chilometro dal Casello Autostradale di Padova Est della ovvero il sitosud non– èestsoggetto a vincoli (Legge n. 431/85). Nella zona si trovano inoltre A4 “Milano Venezia” e aindustriali; circa tre chilometri dal Casello Interporto, lungo l’Autostrada A13 “Padova numerosi insediamenti • ilBologna”. sito ricade al di fuori delle aree segnalate nel P. R. G. C. come parchi. Si riporta figura 1 la localizzazione dell’impianto (estratto Carta Tecnica Regionale, quadrante L’impianto di nella termovalorizzazione non rientra tra gli impianti chedella devono rispettare il D. Lgs 334/99 sui 126 Padovarilevante. nord). rischi di SE, incidente ISCI BE TI PIER VIA NAM OZA VIA ZANDONAI INO VIA PLEB OR CE BASSETTE VIA Rapporto Ambientale 2004 SC BA RU Z AP VIA CA' BEN EDET TI VIA LIBERO DEL O CARL VIA VIA VIA VE VIA LI VIA ZST CA VIA VIA RIZ ZATO AN O > 6.2 Vincoli ambientali AcegasAps - Divisione Ambiente CALLEG ARI I NIN SC AL CC TO CE FAS SO AN 1866 VIA CA RL GRAZIANO I ARDIN I FORM IS EMILIO AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 ITO VIA LAZZAR OTTO VIA VIA VIA IA COLOTTI VIA DEL VIA VIA BISC PLE VALMARANA LO BIGO DEL AV LC VA CA NICO LO DI VIA DEL ORIO NE VIA N COR SO GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 7.4 Inquadramento geologico L’origine dei terreni che costituiscono il territorio del Comune di Padova deriva principalmente dalla deposizione delle alluvioni dei due principali fiumi che ne caratterizzano il territorio: il Bacchiglione e il Brenta. Le caratteristiche stratigrafiche del sottosuolo sono state investigate nel corso dell’indagine geognostica, eseguita nel giugno del 1998, per la progettazione della Linea 3 del termovalorizzatore. Nel corso dell’indagine sono stati eseguiti 4 sondaggi a carotaggio continuo spinti fino alla profondità di –40 m dal p.c. e 9 prove penetrometriche statiche spinte fino ad una profondità di circa -30 m dal p.c. Il sottosuolo risulta costituito da una copertura di terreno di riporto sabbioso - ghiaioso al quale segue un livello di argilla limosa di colore grigio che si spinge fino ad una profondità di circa –4/-5 m dal p.c.. A maggiore profondità si trovano terreni prevalentemente sabbiosi con presenza di frazioni limose più o meno abbondanti e caratterizzati da un basso grado di addensamento. Localmente, sono state individuate delle intercalazioni argilloso-limose e limoso argillose di colore grigio. Dal punto di vista idrogeologico il sottosuolo è caratterizzato da una falda superficiale e poco profonda ricaricata prevalentemente da acque meteoriche e indirettamente dagli apporti dei corsi d’acqua presenti nel territorio. Il suo livello statico, sulla base delle misurazioni effettuate nel giugno 1998, si colloca ad una profondità compresa tra –2 e –2.5 m dal p.c.. La permeabilità della sabbia è stata investigata mediante delle prove in sito le quali hanno fornito valori di permeabilità dell’ordine di 10-3 cm/s classificando il materiale come “terreno permeabile”. 21 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 7.5 Inquadramento meteorologico Climatologia Il clima del Veneto, pur rientrando nella tipologia mediterranea, presenta proprie peculiarità, dovute principalmente al fatto di trovarsi in una posizione di transizione e quindi subisce varie influenze: l’azione mitigatrice del Mediterraneo, l’effetto orografico della catena alpina e la continentalità dell’area centro-europea. La Pianura Veneta si distingue per un carattere tipicamente continentale caratterizzato da un’estate con deboli gradienti, ma con circolazioni di brezza con frequenti fenomeni temporaleschi dovuti alla disomogeneità termica tra le montagne e il mare. Per il resto dell’anno si manifestano forti venti locali, di tipo Bora, associati a precipitazioni intense, soprattutto in primavera e in autunno, come conseguenza dinamica dell’ostacolo costituito dalle Alpi alle circolazioni sinottiche. L’orografia della zona, inoltre, determina incanalamenti di correnti fredde provenienti dal Brennero e da Trieste. La Pianura Padana è quindi caratterizzata da correnti locali costituite da circolazioni anemologiche di brezza con periodicità diurna che possono causare problemi di intrappolamento e trasporto di inquinanti. Talvolta la brezza diurna appare da Sud-Est per poi trasformarsi in brezza proveniente da Sud-Ovest. Anche la circolazione notturna presenta un andamento complesso: esistono infatti due distinte brezze notturne che si possono alternare anche nel corso della stessa notte, una da Nord Est e l’altra da Nord - Ovest. A causa della chiusura del Po tra le catene Alpina e Appenninica, la Pianura Padana è caratterizzata da un’elevata umidità che rende afosa l’estate e dà origine, nei mesi freddi, al fenomeno della nebbia: tale fenomeno è però in evidente diminuzione in risposta all’aumento delle temperature minime. Le condizioni di nebbia possono essere critiche per il raggiungimento dei valori limite di concentrazione degli inquinanti in atmosfera poiché ne impediscono la diffusione verticale. A Padova si riscontra, in linea con quanto sta accadendo su scala mondiale, una progressiva crescita dei valori termici. In particolare l’andamento delle temperature massime evidenzia, nell’ultimo quarantennio, un generale aumento, più frequente nei mesi invernali e nella prima parte dell’autunno. L’andamento delle temperature minime è in generale aumento in quasi tutti i mesi dell’anno. (Fonte: Studio di Impatto Ambientale – anno 2007) 22 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Temperatura L’andamento della temperatura mostra i valori massimi nel mese di luglio con valori medi di 27°C, mentre i valori minimi si presentano nel mese di gennaio con una media di valori medi di 5°C. Piovosità Le precipitazioni nel Veneto sono distribuite abbastanza uniformemente durante l’anno, ad eccezione dell’inverno che risulta la stagione più secca: nelle stagioni intermedie prevalgono le perturbazioni atlantiche, mentre in estate vi sono temporali assai frequenti e spesso grandigeni. Dati di temperatura e precipitazioni di Padova (Fonti: ARPAV – Centro meteorologico di Teolo fino al 2005; Meteo Padova dal 2006) Anno T massima assoluta (°C) T massima assoluta (°C) Media delle T min (°C) Media delle T max (°C) Precipitazioni (mm) 1999 -6,2 33,4 - - 911,8 2000 -5,4 33,7 10,5 18,6 705,8 2001 -4,8 35,6 10,2 19 800,8 2002 -4,9 35,9 10,6 19 1109,0 2003 -4,8 39,8 10,5 20,1 697,8 2004 -2,8 36,2 10 18,2 1100,6 2005 -4,8 34,9 9,6 18 1109,0 2006 -5,9 37,5 10,2 19,8 778,1 2007 -2,9 39,2 10,9 20,1 587,0 Inversione termica L’inversione termica, cioè l’inversione dell’andamento del gradiente di temperatura dell’atmosfera rispetto all’altezza dal suolo, comincia a formarsi tra i 100 e i 250 m di altezza circa un’ora prima del tramonto e perdura quasi fino alle 10 del mattino. Il fenomeno dell’erosione dell’inversione può presentarsi ad ore diverse e non dipende da una variazione della direzione del vento. Stabilità atmosferica Le condizioni diverse di stabilità atmosferica influenzano la dispersione degli inquinanti prodotti in città dalle diverse fonti: • emissioni da attività industriali a quote elevate (da ciminiere); • emissioni dai camini delle abitazioni a quote medie; • emissioni dovute al traffico veicolare a livello del suolo. In condizioni di stabilità le emissioni tendono a rimanere sempre alla stessa quota, quindi le emissioni delle ciminiere non raggiungono il suolo, ma allo stesso tempo le emissioni al suolo non vengono disperse. In condizioni di instabilità, e quindi con forte rimescolamento, gli effluenti emessi in prossimità del suolo vengono facilmente dispersi, mentre quelli emessi da ciminiere possono venire abbattuti al suolo. Ne consegue che l’impatto di ogni sorgente non è definibile in modo univoco, ma dipende dalle condizioni di stabilità atmosferica e dalle frequenze dei venti associati a quelle classi di stabilità. La stabilità atmosferica di Padova presenta le seguenti caratteristiche: 1) Mesi Estivi: dominano le condizioni di instabilità forte nelle ore centrali della giornata e di stabilità forte nelle ore notturne più spesso serene. 2) Mesi Invernali: predominano le condizioni di neutralità, di stabilità forte e di nebbia. Dalla distribuzione statistica del vento in funzione della classe stabile si deduce che: • in condizioni di stabilità sono più esposte alle ricadute delle emissioni dell’impianto le zone più lontane in direzione Sud - Ovest, poiché i venti spirano da Nord o da Est; • in condizioni di instabilità le zone più esposte sono quelle in prossimità del sito sempre a Sud - Ovest, perché i venti provengono da Nord - Est e da Sud - Est; • in condizioni neutre i venti provengono da Nord - Est o da Nord - Ovest e quindi la ricaduta avverrà a Sud. 23 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8. L’impianto di termovalorizzazione 8.1 Accettazione rifiuti L’impianto di termovalorizzazione smaltisce i rifiuti considerati dall’art.1 del D.M. 503 del 19/11/97 e cioè: 1. rifiuti urbani: provenienti da attività domestiche, da aree verdi del Bacino di Padova Due, conferiti nell’impianto sia dagli automezzi di raccolta di AcegasAps che da terzi (D. Lgs. 152/06); 2. rifiuti speciali non pericolosi: provenienti da attività produttive e commerciali senza distinzione territoriale, conferiti nell’impianto dagli stessi produttori o da trasportatore autorizzato; 3. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo: provenienti da attività ospedaliere e che non presentino tra i costituenti le sostanze pericolose elencate nell’allegato 2 della Direttiva 91/689/CEE e D.P.R. 254/03. 4. farmaci: provenienti da attività ospedaliere. La compatibilità del rifiuto con la tecnologia di impianto viene verificata da specifico laboratorio di analisi chimiche in base ai seguenti criteri: • contenuto di metalli pesanti; • rischio di tipo biologico (per rifiuti infetti); • combustibilità del rifiuto. Nel mese di ottobre 2010 è stato messo in funzione un portale radiometrico attraverso il quale devono transitare tutti i rifiuti in ingresso all’impianto al fine di verificare o meno la presenza di sorgenti radioattive. Nel caso in cui si riscontri un’anomalia radiometrica dovuta a radionuclidi di origine medicale, con emivita inferiore a 75 giorni, o a radionuclidi di origine non medicale contenuti in oggetti quali bussole, vecchi quadranti di orologi ecc, si procede secondo l’istruzione operativa “Gestione delle anomalie radiometriche presenti nei rifiuti in ingresso al termovalorizzatore”. Questa procedura prevede l’intervento di un Esperto Qualificato che, una volta identificata la sorgente radioattiva, provvede all’opportuna bonifica del carico di rifiuti. 24 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.2 Schema impianto di termovalorizzazione Di seguito si riporta lo schema dell’impianto di termovalorizzazione con indicate le fasi del processo di termodistruzione. LINEA 3 25 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.3 Descrizione processo di termovalorizzazione Linee 1 e 2 Di seguito si riportano i processi e sub-processi delle Linee 1 e 2 dell’impianto di termovalorizzazione: Linea 1 Linea 2 Incenerimento rifiuto Incenerimento rifiuto • • • • • Alimentazione impianto (in parte in comune con linea 1). • Combustione. • Post combustione. • Raffreddamento scorie. Alimentazione impianto. Combustione. Post combustione. Raffreddamento scorie. Recupero energetico Recupero energetico • Produzione di Vapore e produzione di Energia Elettrica. • Autoconsumo e cessione a EstEnergy (società commerciale del gruppo AcegasAps). • Produzione di Vapore e produzione di Energia Elettrica. • Autoconsumo e cessione a EstEnergy (società commerciale del gruppo AcegasAps). Depurazione fumi Depurazione fumi • Sistema SNCR (DeNOx SNCR) • Scrubber a secco: reattore in linea (bicarbonato di sodio + carbone attivo). • Filtro a maniche. • Torre di lavaggio. • Sistema di ricircolo fumi. • Camino. • Sistema SNCR (DeNOx SNCR). • Elettrofiltro. • Scrubber a secco: Reattore Venturi. (bicarbonato di sodio + carbone attivo). • Filtro a maniche. • Sistema di ricircolo fumi. • Camino (in comune con linea 1). L’impianto si configura con due linee di funzionamento in parallelo come di seguito riportato: Configurazione Linea 1 Linea 2 in parallelo Torre di lavaggio in funzione Depurazione solo a secco Dal secondo semestre del 2008, durante l’attività di revamping, è stato eliminato il by-pass che permetteva la configurazione in serie delle due linee. 26 8.3.1 Incenerimento rifiuto Linee 1 e 2 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Alimentazione Impianto I rifiuti, una volta pesati e registrati, vengono scaricati nella fossa nuova di raccolta che risulta al di sotto del piazzale di scarico ed è comune alle tre linee. Da questa fossa principale, i rifiuti vengono trasferiti tramite la tramoggia di travaso alla fossa vecchia. Da qui i rifiuti vengono prelevati con la benna comandata a distanza da un gruista e successivamente introdotti nella tramoggia di carico e quindi nella camera di combustione grazie all’alimentatore. Combustione La camera di combustione del forno è equipaggiata con un classico sistema a griglia dotato di meccanismi fissi e mobili che determinano l’avanzamento del rifiuto lungo la griglia e il costante rivolgimento del materiale. La griglia mobile, leggermente inclinata, si muove secondo un moto alternativo orizzontale provocando lo spostamento dei rifiuti verso il basso. La temperatura nella camera di combustione è mantenuta in un intervallo compreso tra 850 C° e 1.000°C. Il controllo della camera di combustione, dei sistemi di insufflaggio dell’aria e dei parametri caratteristici (quali ad esempio temperatura, pressione, percentuale di ossigeno) è centralizzato in una sala quadri costantemente presidiata. Postcombustione All’uscita dalla camera di combustione i gas vengono convogliati nella camera di post -combustione dove avviene il completamento delle reazioni di ossidazione iniziate precedentemente. I fumi, secondo la normativa vigente, vengono mantenuti per un tempo superiore ai 2 sec, con una percentuale di ossigeno superiore al 6% e ad una temperatura superiore agli 850°C, che assicura la termodistruzione dei microinquinanti organici (es. PCDD e PCDF). Raffreddamento Scorie Il materiale combusto (scorie), raggiunto il termine della griglia, viene allontanato con un sistema continuo di trasporto (nastri) e, attraverso uno specifico condotto detto “pozzo scorie”, viene inviato in una vasca sottostante contenente acqua dove avviene lo spegnimento delle scorie. Le scorie “spente” vengono evacuate dalla vasca con un trasportatore a catena e poste in opportuna piazzola di raccolta in calcestruzzo dotata di cordolo di contenimento e sistema di raccolta di eventuali acque di percolazione. In seguito, le scorie vengono avviate alle operazioni di recupero e, in minima parte, allo smaltimento. 27 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.3.2 Recupero energetico Linee 1 e 2 Produzione di vapore e produzione di energia elettrica I fumi provenienti dal post-combustore ad una temperatura tra i 950°C e i 1000°C, entrano nel generatore di vapore, costituito da uno scambiatore di calore a fascio tubiero a circolazione naturale e disposizione verticale, il cui fluido di scambio è l’acqua demineralizzata. L’acqua viene surriscaldata a 400°C con una pressione di 40 Kg/cm2 fornendo una portata di vapore pari a 15 ton/h (per ogni linea). Nel contempo, la temperatura dei fumi si abbassa fino a 200 ÷ 250°C. Il vapore prodotto alimenta una turbina che permette il funzionamento di un alternatore sincrono trifase per la produzione di energia elettrica con una potenzialità massima di 3 MW e un funzionamento medio a 2 MW con una produzione giornaliera di 50 MWh per ogni linea. Tale energia viene in parte utilizzata per il funzionamento dell’impianto e la rimanente ceduta a Est Energy, società commerciale del gruppo AcegasAps. Il vapore di scarico della turbina viene condensato in uno scambiatore a fascio tubiero che utilizza l’acqua del vicino canale Piovego quale fluido refrigerante; l’acqua viene prelevata mediante pompe verticali che garantiscono la portata di 1000 m3/h. L’acqua condensata viene riutilizzata rientrando nel degasatore. Nel 2009 la produzione di energia recuperata dalle turbine delle linee 1 e 2 è stata di 36.588 MWh: i consumi elettrici dello stabilimento sono stati pari a 9.332 MWh, mentre i rimanenti 27.256 MWh sono stati ceduti a terzi. Demineralizzazione L’acqua in uso nelle caldaie delle Linee 1 e 2 viene prodotta in un impianto di demineralizzazione che, alimentato con acqua di acquedotto, fornisce una portata di acqua deionizzata di 8 m3/ora. L’acqua demineralizzata della Linea 3 viene invece prodotta da due impianti che forniscono ciascuno una portata di 4 m3/h. La demineralizzazione avviene tramite un processo di osmosi inversa: tramite la membrana osmotica è possibile infatti rimuovere i sali, gli ioni dei metalli pesanti, i composti organici ed anche eventuali pesticidi e batteri. Periodicamente la membrana viene rigenerata tramite un ciclo di lavaggio. 28 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.3.3 Depurazione fumi Linea 1 La depurazione dei fumi viene attuata in diversi stadi ognuno dei quali è dedicato all’abbattimento di uno o più inquinanti. I fumi vengono emessi da un camino alto 60 metri e nel caso della linea 2 dopo averli scaldati ad una temperatura di 120°C con fumi caldi prodotti da un bruciatore alimentato a gas metano (dopo le modifiche) con funzione anti pennacchio. DeNOx SNCR – Abbattimento NOx con sistema non catalitico I gas in uscita dalla post-combustione vengono additivati con urea per l’abbattimento degli ossidi di azoto. Nel corso del primo trimestre 2006 è stato installato e messo in esercizio il sistema di dosaggio in automatico di urea per entrambe le linee. Scrubber a Secco - Reattore In Linea a bicarbonato di sodio e carboni attivi I gas provenienti dalla caldaia subiscono nei 2 scrubber in parallelo un primo abbattimento degli inquinanti acidi usando quale mezzo assorbente il bicarbonato di sodio. Il bicarbonato di sodio è iniettato a mezzo di trasporto pneumatico, mentre il carbone attivo in polvere viene dosato in manuale dagli operatori secondo quantità prefissate che variano sulla base della configurazione di funzionamento. Questo sistema di depurazione provvede all’abbattimento degli acido cloridrico e fluoridrico con efficacia su gran parte dei composti dello zolfo. Filtro a maniche Il filtro a maniche è costituito da uno speciale tessuto molto resistente, il “GORETEX”, avente elevate caratteristiche termo-meccaniche e fisico-chimiche. Le maniche di tessuto provvedono alla captazione dei composti polverosi che, nel precedente stadio, avevano fissato gli inquinanti. Il filtro è dotato di maniche allineate su più file. I fumi, nel loro percorso, attraversano le maniche dall’esterno verso l’interno. Le polveri che si sono depositate vengono rimosse nella fase di funzionamento mediante aria compressa ad alta pressione, che scuote il tessuto facendo cadere le polveri in apposite tramogge. La superficie filtrante complessiva è di circa 1.100 m2. Torre di lavaggio In uscita dal filtro a maniche i fumi passano alla torre di lavaggio a doppio stadio che provvede all’abbattimento dei gas acidi residui e dei metalli pesanti. Sistema di Ricircolo Fumi Il sistema di ricircolo dei fumi, realizzato per la linea 1 tra luglio 2009 e febbraio 2010 e per la linea 2 durante la fermata programmata di luglio 2010, ha lo scopo di termostatare la camera di combustione a valori di temperatura ottimali e di garantire il recupero termico e una migliore qualità dei fumi in uscita. Per evitare i problemi legati alle polveri i fumi vengono prelevati a valle del filtro a maniche nella linea 1 e a valle dell’elettrofiltro per la linea 2. I forni delle linee 1 e 2 sono di tipo adiabatico e, rispetto alle caldaia ad irraggiamento (come quella installata nella linea 3), i fumi in uscita al camino presentano un calore sensibile più alto del 25-30%. Facendo riciclare una portata di fumi tale da mantenere il tenore di ossigeno nei fumi in uscita al camino al 7-8%, i forni adiabatici raggiungono il medesimo rendimento delle caldaie ad irraggiamento. Il risultato è quindi una sensibile riduzione della portata dei fumi a camino, con margini notevoli sulla ventilazione e sulla depurazione dei fumi. A lungo termine il ricircolo dei fumi avrà anche effetti positivi sulla durata dei refrattari del forno, grazie alla riduzione dei picchi di temperatura ed al mantenimento della temperatura stessa al di sotto del punto di fusione delle polveri. 29 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.3.4 Depurazione fumi Linea 2 Vengono di seguito riportate le fasi del processo di depurazione dei fumi che differenziano le due linee. ELETTROFILTRO - Depolverizzazione I gas, provenienti dalla caldaia ad una temperatura di circa 210°C, vengono convogliati in un filtro elettrostatico da cui fuoriescono ad una temperatura di circa 180°C. Agli elettrodi dell’elettrofiltro viene applicata una tensione di circa 40-50 KV che realizza la captazione del particolato. Gli elettrodi dell’elettrofiltro vengono periodicamente scossi per permettere alla polvere depositatasi di cadere e raccogliersi in una tramoggia. Successivamente le polveri vengono evacuate da una coclea e scaricate su un nastro trasportatore chiuso che le trasferisce nel silo di raccolta, evitando ogni emissione diffusa in atmosfera. Scrubber a Secco - Reattore Venturi a bicarbonato di sodio e carboni attivi In questo reattore vengono iniettati il bicarbonato di sodio e il carbone attivo per l’assorbimento dei microinquinanti organici e del mercurio. Filtro a maniche Il filtro a maniche è costituito da uno speciale tessuto molto resistente il “GORETEX” (teflon), avente elevate caratteristiche termo-meccaniche e fisico-chimiche. Le maniche di tessuto provvedono alla captazione dei composti polverosi che, nel precedente stadio, avevano fissato gli inquinanti. Il filtro è dotato di 6 celle affiancate ed indipendenti, ognuna delle quali contiene le maniche allineate su più file: i fumi nel loro percorso attraversano le maniche dall’esterno verso l’interno. Le polveri che si sono depositate vengono rimosse nella fase di funzionamento mediante aria compressa ad alta pressione, che scuote il tessuto facendo cadere le polveri in apposite tramogge. La superficie filtrante complessiva è di circa 2.200 m2. 30 8.4 Descrizione processo di termovalorizzazione Linea 3 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Accanto alle due linee preesistenti è stata realizzata una terza linea di trattamento dei rifiuti solidi per consentire di pervenire alla completa autonomia di smaltimento dei rifiuti del Bacino Padova 2, che per il 2010 si stima ammontino a circa 115.000 tonnellate, con la finalità, anche, di produrre energia da fonti rinnovabili tramite la termovalorizzazione di RSU, RSUA (Rifiuti Solidi Urbani Assimilati), frazioni degli stessi e rifiuti speciali non pericolosi. La nuova linea di termovalorizzazione ha una potenzialità di 300 t/giorno, pari a 12.500 kg/h, per 24 h/giorno, riferita ad un rifiuto in ingresso con un potere calorifico inferiore (P.C.i.) mediamente pari a circa 3.000 kcal/kg. La tabella di seguito riporta un confronto fra i principali parametri operativi delle tre linee, dal quale emerge come la terza linea abbia una potenzialità pari alla somma delle potenzialità delle Linee 1 e 2 e una produzione di energia pari a più del doppio di quella delle linee preesistenti. Parametri Linea 1 Potenzialità (t/g) Linea 2 Linea 3 150 150 300 2.500 2.500 3.000 24 25.5 62.5 Volume camera di combustione (m ) 104 106 250 Produzione di vapore surriscaldato utilizzato in turbina per produzione energia elettrica (t/h) 18* 15 49 Produzione annuale lorda di energia elettrica al lordo degli autoconsumi (GWh/anno) 20** 20** 72 P.c.i. (kcal/kg) Superficie griglia (m2) 3 Autoconsumi elettrici (GWh/anno) 5,5** 5,5** 12 Produzione netta (GWh/anno) 14,5** 14,5** 60 * A seguito di attività di revamping della caldaia della Linea 1, si è ottenuto un aumento della potenzialità della stessa. ** I parametri relativi alle Linee 1 e 2 sono stati modificati a seguito delle attività di revamping effettuate ed in corso di realizzazione. I processi di termovalorizzazione relativi alla Linea 3 si sviluppano secondo i seguenti sub-processi: INCENERIMENTO DEL RIFIUTO RECUPERO ENERGETICO DEPURAZIONE FUMI a Alimentazione impianto a Combustione a Post – combustione a Raffreddamento scorie a Produzione di vapore e produzione di energia elettrica a Autoconsumo e cessione Energia Elettrica a EstEnergy (Società commerciale del gruppo AcegasAps) a Sistema SNCR di denitrificazione non catalitica (DeNOx) a Primo stadio a secco: reattore in linea con iniezione calce idrata e carbone attivo; 1° filtro a maniche a a Secondo stadio a secco: reattore Venturi con iniezione di bicarbonato di sodio e carbone attivo; 2° filtro a maniche Sistema di preriscaldo dei fumi mediante scambiatore fumivapore a Sistema di denitrificazione catalitica (SCR) a Sistema di recupero energetico finale con scambiatore fumicondense CAMINO 31 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.4.1 Incenerimento rifiuto Alimentazione Impianto All’ingresso dell’impianto gli automezzi di conferimento vengono pesati, controllati, registrati e quindi indirizzati ad uno degli 8 punti di scarico della nuova fossa di ricevimento RSU, della capacità complessiva di circa 14.000 m3, che a partire dal mese di aprile 2010 è comune a tutte e tre le linee di incenerimento. La fossa è tenuta in depressione utilizzando l’aria aspirata come aria primaria. Per la movimentazione e l’alimentazione dei rifiuti alle linee di termodistruzione, la nuova fossa rifiuti è attrezzata con due sistemi carroponte/benna operanti su un unico livello di vie di corsa di alimentazione della Linea 3 e di travaso dei rifiuti nella fossa esistente, posta immediatamente a lato, dedicata alle linee 1 e 2. Le Linee 1 e 2 continueranno ad essere alimentate con il sistema di carroponte attualmente in uso. I rifiuti prelevati dalla fossa vengono introdotti nella tramoggia di carico e tramite un condotto verticale entrano nel forno. Questo condotto/pozzo deve essere tenuto sempre pieno di rifiuti in quanto funge da tenuta tra l’esterno e la camera di combustione che viene tenuta in depressione. Il pozzo è termostatato mediante una camicia di raffreddamento ad acqua che lo preserva da eventuali surriscaldamenti e da un clapet di chiusura, normalmente in posizione aperta, che viene tenuto chiuso però durante l’avviamento del forno e quando il canale di alimentazione è vuoto, nonché durante le fermate tecniche. Combustione La camera di combustione dei forni è equipaggiata con un sistema a griglia dotato di meccanismi fissi e mobili che determinano l’avanzamento del rifiuto lungo la griglia e il costante rivoltamento del materiale in combustione. In considerazione dell’alto potere calorifico previsto, la griglia è stata realizzata con il raffreddamento ad acqua nelle prime due zone; il calore ricavato dal raffreddamento delle piastre è utilizzato per preriscaldare l’aria primaria di combustione in modo da limitare le perdite di calore dalla zona della combustione. Postcombustione All’uscita dalla camera di combustione i gas vengono convogliati nella zona di postcombustione dove si completano le reazioni di ossidazione che non si sono concluse nella camera di combustione. I fumi sono mantenuti nel post-combustore per oltre 2 secondi ad un tenore di ossigeno superiore al 6% ad una temperatura maggiore di 850°C che assicura la termodistruzione dei microinquinanti organici (es. PCDD e PCDF). Raffreddamento Scorie I materiali fini che filtrano attraverso la griglia vengono raccolti in due trasportatori a catena sottostanti operanti in bagno d’acqua per il loro raffreddamento e per assicurare, attraverso la guardia idraulica, la tenuta dei condotti di scarico delle tramogge rispetto all’ambiente esterno. I materiali così raccolti sono convogliati nell’estrattore delle scorie situato al termine della griglia di incenerimento. Le scorie uscenti dall’estrattore cadono nella vasca di un trasportatore (skipper) mobile; il sistema blocca il suo caricamento ad avvenuto riempimento ed attiva i motori di movimento. Il carrello percorre, su rotaie, il breve tragitto fino al bordo della fossa scorie dove viene rovesciato. 32 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.4.2 Recupero Energetico Produzione di vapore e produzione di energia elettrica Il recupero energetico è ottenuto raffreddando i fumi provenienti dalla sezione di combustione in un generatore di vapore a tubi d’acqua in grado di produrre vapore a 390°C e 45 bar che viene successivamente utilizzato in un ciclo con turbina a vapore a condensazione per la produzione di energia elettrica. La produzione di energia recuperata dalla Linea 3 è prevista di 74.241 MWh/anno, mentre i consumi elettrici dello stabilimento sono ipotizzati in 13.241 MWh/anno, con una produzione netta di energia vendibile alla rete pari a 60.444 MWh/anno. 8.4.3 Depurazione fumi DeNOx SNCR – Abbattimento NOx con sistema non catalitico Il sistema di denitrificazione SNCR è simile a quello utilizzato in Linea 1 e in Linea 2: le differenze consistono nel fatto che per l’abbattimento degli NOx viene dosata ammoniaca invece che urea e il funzionamento del reattore non è costante, ma viene messo in servizio in casi di emergenza o in fase di avviamento dell’impianto per permettere al sistema SRC di raggiungere la temperatura ottimale di funzionamento. Primo stadio a secco – Reattore in linea a calce idrata e carboni attivi I fumi in uscita dalla caldaia entrano in un reattore in linea dove vengono a contatto con la calce idrata ed il carbone attivo, che vengono iniettati a secco nella corrente dei fumi. La calce idrata consente una prima neutralizzazione degli inquinanti acidi. Il carbone attivo consente l’abbattimento di sostanze inquinanti quali diossine (PCDD), furani (PCDF) e metalli pesanti. Nelle condizioni operative previste per il primo stadio a secco, la quasi totalità della reazione tra gas acidi e reagente basico avviene sullo strato di polvere (cake) che si forma sulle maniche del filtro. La funzione del reattore in linea è essenzialmente quella di assicurare un’efficace miscelazione tra reagenti e fumi, lasciando al filtro a maniche il ruolo di vero e proprio reattore chimico. Le sostanze organiche e i metalli pesanti in forma gassosa vengono adsorbiti dal carbone attivo che viene a sua volta captato dal filtro a maniche, unitamente ai metalli pesanti condensati sotto forma di particelle submicroniche. Primo filtro a maniche I gas uscenti dal reattore in linea entrano nel filtro a maniche dove prosegue l’abbattimento. Il principio di filtrazione si basa sulla formazione di un sottile strato di polvere sulla superficie delle maniche che costituisce l’effettivo elemento filtrante. Tale strato si forma dopo alcune ore di lavoro del filtro e permane anche dopo la pulizia periodica delle maniche. Il tessuto filtrante adottato è il teflon che consente di ottimizzare in tal senso l’efficienza di filtrazione, riducendo al minimo il passaggio di particolato. Il filtro è costituito da due semisezioni ognuna suddivisa in quattro compartimenti: i fumi provenienti dal reattore entrano nella parte inferiore del corpo di ogni compartimento, perdono velocità e turbolenza, si distribuiscono su tutta la superficie soprastante le tramogge e quindi risalgono verso l’alto tra le file di maniche, attraversandole dall’esterno verso l’interno e depositando le polveri sulla superficie esterna delle maniche stesse. La pulizia delle maniche viene effettuata alimentando ciclicamente con aria compressa gli ugelli sistemati sull’asse di ogni manica. Il getto di aria compressa induce altra aria all’interno della manica provocandone una repentina espansione con conseguente distacco e caduta della polvere in tramoggia. La logica del sistema di pulizia è di tipo “on-line” e quindi prevede che il lavaggio delle maniche avvenga mentre le stesse sono interessate dal flusso del gas che le attraversa. Le polveri captate e cadute nelle tramogge sono scaricate nel trasportatore a catena posto sotto le tramogge del filtro a maniche; dette polveri, contenenti ancora calce non reagita (PCR – Prodotti Calcici Residui), in parte vengono ricircolate al reattore in linea e in parte vengono scaricate ad un sistema di trasporto, che provvede a convogliarle, insieme alle ceneri volanti, al sistema stoccaggio dedicato. Il ricircolo delle polveri ha lo scopo di migliorare l’efficienza di abbattimento del sistema ed eventualmente contenere i consumi di reagente. 33 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Secondo stadio a secco – Reattore Venturi a bicarbonato di sodio e carboni attivi I fumi in uscita dal primo stadio entrano in un reattore Venturi di assorbimento a secco, dove vengono a contatto con i reagenti, costituiti da bicarbonato di sodio e carbone attivo. Il bicarbonato di sodio permette di completare le reazioni di neutralizzazione degli inquinanti acidi residui iniziate nel primo stadio. Il reattore è dotato di sezione venturi, camera di espansione ed inversione del flusso allo scopo di favorire l’intima miscelazione tra fumi e reagenti ed il necessario tempo di contatto. Secondo filtro a maniche I gas uscenti dal reattore a secco entrano nel filtro a maniche dove proseguono le reazioni sopra descritte. Il filtro a maniche, fatta eccezione per le maniche che sono realizzate in tessuto GORE-TEX per conferire loro una maggiore efficienza, è del tutto analogo a quello descritto precedentemente per il primo stadio a secco. Le polveri captate, costituite per la maggior parte da prodotti sodici residui (PSR), sono scaricate nel trasportatore a catena posto sotto le tramogge del filtro a maniche e successivamente consegnate ad un sistema di trasporto, che provvede a convogliarle allo stoccaggio dedicato. Sistema di pre-riscaldamento dei fumi A valle del secondo filtro a maniche e a monte del reattore catalitico è previsto uno scambiatore fumi/vapore che ha la funzione di riscaldare i fumi prima del loro ingresso nel sistema di riduzione catalitica. Lo scambiatore è costituito da una batteria che viene installata in linea sulla tubazione che collega il filtro a maniche del secondo stadio con il reattore catalitico. Lo scambiatore è alimentato a vapore surriscaldato. Le condense in uscita sono inviate al degasatore. DeNOx SCR – Abbattimento NOx con sistema catalitico In uscita dal pre-riscaldatore i fumi vengono inviati ad un sistema di denitrificazione di tipo catalitico. L’abbattimento degli NOx (NO ed NO2), realizzato con un sistema SCR, prevede un processo di trattamento gas a secco mediante l’iniezione di ammoniaca (NH3) come agente riducente. L’ammoniaca (NH3), in soluzione acquosa al 24% in peso, è aggiunta ai gas di combustione a monte di un catalizzatore e reagisce con gli NOx sul letto catalitico producendo azoto (N2) e acqua (H2O). La quantità di ammoniaca, fornita al sistema SCR, è dosata in maniera tale che la concentrazione di NOx nei gas a valle del sistema rimanga sempre entro i limiti di emissione richiesti. L’ulteriore effetto ottenibile, nel passaggio dei fumi sul letto catalitico, è l’abbattimento finale delle eventuali tracce di PCDD e PCDF ancora presenti nei fumi. Emissione fumi I fumi sono portati ad una temperatura di circa 140 °C grazie al recupero energetico in uscita, ottenuto mediante il preriscaldamento delle condense in alimentazione al degasatore, sono inviati al camino tramite ventilatore indotto ed emessi in atmosfera ad un’altezza di 80 metri. 34 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.5 Sistemi di monitoraggio delle emissione in atmosfera - SME Il monitoraggio in continuo è eseguito mediante uno SME al Camino E1, comune alle Linee 1 e 2, e uno SME al camino E2 per la Linea 3 che provvedono a misurare, acquisire, elaborare e registrare i dati relativi alle emissioni HCl, NH3, HF, CO, NOX, SOX, H2O, CO2, O2, Hg, COT e polveri. Per un’efficace azione di controllo del processo sulle Linee 1 e 2, AcegasAps ha installato inoltre due sistemi di analisi (uno per ciascuna linea) delle concentrazioni di gas inquinanti con caratteristiche simili allo SME a camino; tali sistemi asservono la funzione di dosaggio, regolazione e ottimizzazione dei reagenti per l’abbattimento delle sostanze inquinanti. In caso di malfunzionamento del sistema principale a camino, gli SME in linea possono essere utilizzati come sistemi sostitutivi secondo la procedura “Gestione situazioni a rischio di superamento valori limite di emissione”. Per la Linea 3 il sistema di monitoraggio è costituito da due sistemi di analisi identici (Quadro A principale e Quadro B di back up) per garantire la continuità di funzionamento. In uscita caldaia e dopo il primo filtro a maniche sono installati dei sistemi di analisi fumi analoghi a quelli installati a camino, per il controllo e la gestione del processo di trattamento fumi con l’iniezione di reagenti. Gli SME delle tre linee sono conformi alla normativa in vigore. Negli schemi seguenti viene indicata la posizione degli strumenti del sistema di monitoraggio. SME Camino Misuratore Hg Sistema di depurazione fumi Linea 1 DMS Torre di lavaggio SME Linea 1 SME Linea 2 Sistema di depurazione fumi Linea 2 Camino SME 1 Camino SME 2 Camino Misuratore Hg DMS FT. IR Linea 3 FT. IR 1° Filtro a Maniche 2° Filtro a Maniche DeNOx SRC Camino 35 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.6 Trattamento reflui Le acque provenienti dalla torre di lavaggio e quelle provenienti dalle altre sezioni dell’impianto di termovalorizzazione sono soggette a due processi depurativi differenti. I reflui della torre di lavaggio sono soggetti ad un trattamento specifico per l’eliminazione del mercurio e altri inquinanti nel rispetto del D. Lgs 133/05, prima di essere canalizzati e uniti ai reflui provenienti dalle altre sezioni dell’impianto (acque di spegnimento scorie, acque dai dilavamenti dei piazzali e reflui della rigenerazione delle resine) e subire un ulteriore trattamento depurativo. Al termine dei trattamenti depurativi le acque vengono scaricate nella rete fognaria municipale, mentre i fanghi filtropressati vengono avviati alle opportune operazioni di recupero e/o smaltimento. Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto sono convogliate nella rete fognaria come autorizzato dal DGR Veneto n. 4139 del 29 dicembre 2009 (AIA). I parametri degli scarichi sono monitorati in continuo per pH, temperatura, portata e conducibilità e, mensilmente, da laboratorio chimico qualificato e devono rispettare i limiti fissati dal D. Lgs. 152/06, allegato 5, tab. 3, colonna scarico in acque superficiali. Sulla base dei controlli effettuati alle acque di scarico, si è potuto rilevare che i valori dei parametri monitorati rispettano i limiti di legge. Nella tabella sottostante si riportano i dati medi di qualità delle acque in uscita riferiti al periodo 2006-2010, per i parametri ritenuti significativi. Tutti i parametri dei controlli analitici condotti rispettano i limiti previsti dal D.Lgs 152/06. Anno riferimento Cloruri (mg/l) Solfati (mg/l) Azoto ammoniacale (mg/l) Nitrati (mg/l) Nitriti (mg/l) Cr tot (mg/l) Fe (mg/l) Limiti di legge D.Lgs. 152/06 - All. 5 tab.3 1.200 1.000 15 20 0,6 2 2 Anno 2006 349 227 8,43 1,9 0,23 0,06 0,08 Anno 2007 341 178 6,88 2,0 0,19 0,12 0,31 Anno 2008 363 103 7,80 2,1 0,17 0,06 0,43 Anno 2009 446 196 10,73 2,4 0,16 0,06 0,20 Anno 2010 313 269 6,15 0,9 0,11 0,03 0,23 Anno riferimento Mn (mg/l) Hg (µg/l) Ni (mg/l) Cu (mg/l) Pb (mg/l) Cr VI (mg/l) Limiti di legge D.Lgs. 152/06 - All. 5 tab.3 2 5 2 0,1 0,2 0,2 Anno 2006 0,004 0,20 0,008 0,015 0,015 0,054 Anno 2007 0,004 0,20 0,006 0,010 0,018 0,038 Anno 2008 0,014 0,60 0,025 0,024 0,029 0,061 Anno 2009 0,019 0,48 0,023 0,030 0,023 0,050 Anno 2010 0,055 0,0003 0,006 0,006 0,005 0,025 Il depuratore ha subito, a partire da settembre 2009 (comunicazione di inizio lavori in data 5 settembre 2009), profondi interventi di manutenzione che hanno portato ad un globale rifacimento dell’impianto al fine di aumentarne l’efficienza e l’affidabilità. Questo intervento si è reso necessario per il progressivo peggioramento delle performance: dal termine dei lavori, avvenuto nel mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite, con particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati. 36 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.7 Monitoraggio e controllo ambientale In sede di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio (AIA provvisoria DGR n. 4139 del 29 dicembre 2009) è stato approvato il “Programma di Controllo” redatto ai sensi della L. Reg. Veneto 3/2000 (art. 26 comma 7) al fine di garantire che: • tutte le sezioni impiantistiche assolvano alle funzioni per le quali sono progettate in tutte le condizioni operative previste; • vengano adottati tutti gli accorgimenti per ridurre i rischi per l’ambiente ed i disagi per la popolazione; • venga assicurato un tempestivo intervento in caso di imprevisti; • venga garantito l’addestramento costante del personale impiegato nella gestione; • venga garantito l’accesso ai principali dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di monitoraggio. All’esecuzione del programma si provvede tramite l’impiego di personale qualificato e indipendente. In particolare, i controlli ambientali previsti sono eseguiti da parte: • del personale dell’impianto di termovalorizzazione; • del gruppo di lavoro dell’Azienda per la corretta attuazione di quanto previsto dal “Programma di Controllo”; • di strutture esterne qualificate a cui è affidato l’incarico sia della verifica della corretta applicazione del “Programma di Controllo” sia dell’esecuzione di analisi quali ad esempio le diossine nelle emissioni; • di laboratori accreditati. La corretta attuazione del processo di termovalorizzazione è garantita sia da un sistema di controllo automatico dei più importanti parametri di processo sia dalla supervisione diretta degli operatori secondo quanto definito dal sistema di procedure ed istruzioni del Sistema di Gestione Ambientale. L’impianto, inoltre, è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino (SME) che segnala agli operatori in tempo reale il valore delle concentrazioni di inquinanti in emissione. Nei primi mesi del 2006 si è provveduto ad installare, sulla Linea 1, un Sistema di Monitoraggio Emissione ambientale (SME) in continuo e si è provveduto ad integrare lo SME della Linea 2. Tali sistemi sono costituiti, come previsto dalla legislazione vigente, da: • • • • • • • • sonda riscaldata prelievo gas; misuratore polveri; misuratore portata fumi; misuratore di pressione fumi; misuratore di temperature fumi; analizzatore FT.IR per la misura di CO2, CO, NO, HCl, HF, NO2, SO2, NH3 e H2O; analizzatore FID per la misura di COT; analizzatore per la misura di O2. Nel corso del 2006 è stata approvato l’investimento relativo all’acquisto di un campionatore di diossine e analizzatore di mercurio in continuo e nel corso del 2008 è stato attivato il metodo di campionamento in continuo delle diossine. è prevista inoltre la predisposizione di un ulteriore sistema di ridondanza relativo sia all’acquisizione che alla registrazione dei dati con l’installazione di uno specifico software per il monitoraggio dei parametri rilevati al camino. 37 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Inoltre, nel corso del 2006 è stato installato, nel pozzetto in uscita dal sistema di depurazione della torre di lavaggio, un sistema di monitoraggio in continuo sui reflui depurati che permette di monitorare l’andamento di parametri quali pH, SST, portata e temperatura come previsto dal D.Lgs 133/05 allegato 1 lettera E. Inoltre, vengono effettuate misurazioni mensili per verificare la presenza di metalli, diossine ed idrocarburi policiclici aromatici (IPA), come previsto dal D.Lgs 133/05 allegato 1 lettera D. Tale impianto di monitoraggio permette non solo il controllo in continuo degli inquinanti emessi, ma ottimizza il processo di depurazione fumi intervenendo automaticamente con la regolazione dell’immissione di bicarbonato su entrambe le linee. L’efficacia del processo di termovalorizzazione e la corretta attuazione di quanto previsto sia dal “Programma di Controllo” approvato dalla Provincia di Padova con provvedimento 4931/EC/2004, sia dalle procedure/ istruzioni, sia dalla normativa vigente viene verificato con: • verifiche periodiche (almeno trimestrali) dell’efficacia e dell’adeguatezza del “Programma di Controllo”; • verifiche periodiche (trimestrali) dell’effettuazione dei controlli previsti e dei risultati degli stessi; • audit ambientali e qualità (almeno annuali) secondo le modalità previste dalle norme ISO 14001, ISO 9001 e dal Regolamento EMAS. Ogni tre mesi viene redatto un rapporto di verifica che contiene le valutazioni sul rispetto delle normative di legge vigenti e sull’efficienza tecnica e ambientale dell’impianto di termovalorizzazione; inoltre, in tale ambito, sono formulate proposte di intervento per il miglioramento complessivo della gestione d’impianto. L’azienda, per dare maggior evidenza dell’andamento dei processi negli impianti, si è dotata dell’Ufficio Controller Ambientale: l’ufficio sorveglia in continuo i dati ambientali sensibili allertando tempestivamente la Struttura nel caso di problemi particolarmente rilevanti (vedi par.9.2.1 “Controller Ambientale”). 38 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 8.8 Adeguamento e potenziamento Linee 1 e 2 La Direzione Generale di AcegasAps ha programmato per il biennio 2010-2011 il proseguimento degli interventi di adeguamento delle linee 1 e 2, con i primi riscontri sui miglioramenti di resa energetica e ambientale delle linee esistenti. Tali interventi, autorizzati dall’AIA (DGR n. 4139 del 29/12/2009), sono finalizzati: • all’adeguamento della combustione; • ad adeguare l’impianto all’aumento del potere calorifico dei rifiuti che si ha per effetto della raccolta differenziata, allo scopo di garantire la stessa potenzialità di smaltimento; • al miglioramento del recupero termico con conseguente aumento di produzione di energia elettrica; • al miglioramento della depurazione fumi, con una radicale modifica dell’impianto di trattamento che passerà dall’attuale sistema ad umido ad un sistema a secco. Si sottolinea come dopo questi interventi la potenzialità di combustione degli RSU e la portata dei fumi scaricati in atmosfera rimarranno nei limiti dell’autorizzazione in essere. Verranno inoltre ridotti i transitori per le fermate ed i riavvii; il sistema di depurazione garantirà durante queste fasi critiche transitorie il rispetto dei limiti di emissione. Gli schemi 1 e 2 riportati a pag. 41 descrivono la configurazione attuale e di progetto per entrambe le linee. 8.8.1 Adeguamento della combustione La potenzialità attuale nominale di ciascuna delle due linee dell’impianto è di 15,625 Gcal/h ottenute dalla combustione di 150 t/giorno di rifiuti con un potere calorifico di 2.500 Kcal/Kg. All’aumentare del potere calorifico la massa dei rifiuti che può essere trattata si riduce rapidamente. L’intervento previsto consiste nel ricircolo dei fumi, che ha principalmente lo scopo di termostatare la camera di combustione a valori di temperatura ottimali, ma anche quello di garantire il recupero termico e una miglior qualità dei fumi in uscita. I forni dell’impianto sono del tipo adiabatico e, rispetto alle caldaie ad irraggiamento, i fumi in uscita al camino presentano un calore sensibile più alto del 25-30%. Facendo riciclare una portata di fumi tale da mantenere il tenore di ossigeno nei fumi in uscita al camino al 7-8% (valore tipico delle caldaie ad irraggiamento) i forni adiabatici raggiungono il medesimo rendimento delle caldaie ad irraggiamento. Il risultato della modifica è una sensibile riduzione della portata dei fumi al camino (con margini notevoli sulla ventilazione e sulla depurazione dei fumi). I fumi verranno prelevati a valle dell’elettrofiltro (Linea 2) e a valle del filtro a maniche (Linea 1) per evitare i problemi legati alle polveri. Il ricircolo di fumi avrà effetti positivi anche sulla durata dei refrattari del forno, grazie alla riduzione dei picchi di temperatura ed al mantenimento della temperatura stessa al di sotto della temperatura di fusione delle polveri stesse. 8.8.2 Raffreddamento dei fumi e recupero del calore Il raffreddamento dei fumi in uscita dalla caldaia si rende necessario sia per poter effettuare la depurazione completamente a secco sia per migliorare il recupero termico e la produzione di energia elettrica. L’attuale sistema prevede che i fumi vengano raffreddati mediante iniezione di acqua nebulizzata a bassa temperatura. Il metodo può dar luogo ad inconvenienti, tra cui l’impaccamento delle maniche con conseguenti riduzioni della potenzialità del forno. Il progetto prevede l’eliminazione di questo trattamento, installando due ulteriori economizzatori in uscita dalla caldaia, modificando i surriscaldatori ed installando un sistema di pulizia meccanica dalle polveri. La nuova configurazione impiantistica garantirà delle condizioni di temperatura dei fumi all’ingresso delle varie fasi di trattamento coerenti con le reazioni previste. 39 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 8.8.3 Miglioramento della depurazione dei fumi L’attuale schema di depurazione prevede un sistema DeNOx SNCR (Denitrificazione con Sistema Non Catalitico di Reazione), un elettrofiltro (solo linea 2), un reattore di contatto a bicarbonato, un filtro a maniche, una torre di lavaggio dei fumi (solo linea 1) e un ventilatore dei fumi. La nuova configurazione, definita in base alle migliori tecniche disponibili, consentirà di raggiungere la massima efficienza nella riduzione delle emissioni in atmosfera, con un risparmio d’acqua e con la garanzia di un funzionamento ottimale anche in caso di eventuali picchi o nei transitori. La configurazione finale del processo sarà formata dal sistema DeNOx SNCR, dall’elettrofiltro (utilizzato solo nella linea 2 per la depolverazione delle particelle solide provenienti dalla camera di combustione), da due banchi economizzatori e da due stadi di depurazione funzionanti a secco, ciascuno formato da un reattore di contatto e da un filtro a maniche. Sulla linea 1, a monte del camino, sarà eliminata la torre di lavaggio dei fumi e verrà installato un filtro a carboni attivi statico; per la linea 2 lo stadio finale sarà invece costituito da un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (DeNOx SCR: Denitrificazione con Sistema Catalitico di Reazione). I filtri a maniche, oltre alla funzione principale di depolveratori, sono dei veri e propri reattori chimici che permettono la neutralizzazione dei reagenti acidi durante il passaggio del gas attraverso lo strato di polvere depositato sulle maniche. Il doppio stadio è un fondamentale elemento di sicurezza rispetto al rischio di rottura delle maniche; ciascuno di essi può infatti lavorare in condizioni molto meno critiche. Il primo stadio funziona a calce idrata più carbone attivo (sorbalite), la quale può venire dosata in eccesso e ricircolata. Questo volano di reagente garantisce l’assorbimento di qualsiasi punta di inquinante. Al secondo stadio, funzionante a bicarbonato di sodio più carbone attivo, si prevede che arrivi quindi una percentuale di inquinanti pari al 10-20% del carico iniziale e ciò consente di operare anche qui con un dosaggio in eccesso. Il carbone attivo consente l’abbattimento degli inquinanti volatili, dei metalli pesanti in genere ed in particolare del mercurio e dei microinquinanti organo-clorurati: nel primo stadio verrà inserito nei fumi direttamente miscelato alla calce, mentre nel secondo stadio sarà alimentato in trasporto pneumatico. 40 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 LINEA 1 configurazione attuale bicarbonato urea soluzione acqua carbone attivo Reattore in linea SNCR Filtro a maniche Torre Lavaggio Fumi 2° Filtro a maniche Torre a Carbone Attivo configurazione in progetto SNCR da eliminare nuovo bicarbonato Calce + carbone attivo urea soluzione Banchi Economizzatori Reattore in linea carbone attivo 1° Filtro a maniche Reattore SNCR= Selective Non Catalytic Reduction=sistema non catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto LINEA 2 configurazione attuale bicarbonato urea soluzione carbone attivo SNCR Reattore in linea Elettrofiltro Filtro a maniche configurazione in progetto urea soluzione SNCR da eliminare nuovo Calce + carbone attivo Reattore bicarbonato carbone attivo 1° Filtro a maniche Reattore 2° Filtro a maniche scambiatore SCR scambiatore SNCR= Selective Non Catalytic Reduction=sistema non catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto SCR= Selective Catalytic Reduction=sistema catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto 41 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9. Aspetti/impatti ed emergenze ambientali 9.1 Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti e delle emergenze ambientali L’Azienda ha applicato un metodo di individuazione e valutazione degli aspetti/impatti diretti e delle potenziali emergenze ambientali correlati alle proprie attività e servizi tramite la procedura “Individuazione e valutazione degli aspetti ambientali significativi”. Sono presi in considerazione i seguenti aspetti: 1. Consumo e conservazione delle risorse naturali ed energetiche 2. Gestione di prodotti e sostanze pericolosi e/o infiammabili 3. Scarichi Idrici 4. Emissioni in atmosfera 5. Rumore (interno ed esterno) 6. Contaminazione suolo, sottosuolo e falda 7. Strutture e materiali contenenti amianto 8. Vibrazioni 9. Produzione e gestione dei rifiuti 10. Presenza di PCB/PCT 11. Presenza di CFC/HCFC 12. Odori 13. Polveri 14. Emissioni elettromagnetiche e radioattive 15. Scarichi termici 16. Trasporti (traffico, mobilità) 17. Impatto visivo AcegasAps ha elaborato un sistema di classificazione della significatività di tali aspetti, al fine di determinare i livelli di priorità di intervento per individuare i possibili obiettivi ambientali. Nella determinazione del livello di significatività dei diversi aspetti ambientali intervengono i seguenti elementi di valutazione: A. conformità legislativa; B. intensità dell’impatto ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti); C. sensibilità ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti); D. controllo del processo (solo per gli aspetti diretti); E. livello di controllo gestionale (solo per gli aspetti ambientali indiretti). A ciascun parametro viene attribuito un valore all’interno di una “scala di valori” compreso tra 1 e 4, laddove 1 rappresenta la situazione migliore e 4 la situazione peggiore. Di seguito il fattore ambientale è calcolato come media di tutti i parametri sopra indicati. Tutti gli elementi, ove possibile, sono definiti su base annua. Per la classificazione degli aspetti ambientali i fattori di valutazione degli aspetti ambientali vengono considerati in situazioni di funzionamento: • • Normale(N) Emergenza (E) ad esempio scoppi, incendi, sversamenti, etc. (ove applicabile) Il Parametro di Significatività di ogni aspetto ambientale è calcolato per ogni situazione (normale, anomala e di emergenza, ove applicabile). Il procedimento di valutazione si conclude con il calcolo del Parametro di significatività (PS) relativo all’aspetto ambientale considerato che scaturisce dal prodotto tra gli indicatori A – B – C – D per la classificazione degli aspetti ambientali diretti, dal prodotto tra gli indicatori A – B – C – E per quella degli 42 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 aspetti ambientali indiretti. Tale parametro di significatività (PS) è classificabile secondo la seguente tabella: Parametro di Significatività (PS) Valutazione Azioni PS NON SIGNIFICATIVO Determina la necessità di formalizzare una o più procedure/istruzioni/piani di controllo 16 < PS < 81 SIGNIFICATIVO Determina la necessità di definire uno o più obiettivi di miglioramento 81 < PS < 256 (valore max possibile 256) CRITICO Determina la necessità di definire un’azione correttiva/preventiva immediata < 16 Si considerano significativi gli aspetti ambientali che hanno un parametro di significatività > 16. Si evidenzia che comunque gli aspetti ambientali diretti che hanno almeno un fattore con valore 4 (ovvero > 3 per la conformità legislativa) devono essere attentamente valutati per individuare possibili obiettivi ambientali e/o apposite procedure gestionali anche se il PS non risulta significativo/critico. Saranno prioritariamente valutati gli aspetti ambientali indiretti con il ”Controllo gestionale” pari a 4, anche se con PS non significativo/critico, al fine di individuare i possibili obiettivi ambientali. Si precisa che eventuali aspetti ambientali non conformi alla legge sono considerati CRITICI e richiedono un intervento immediato. Gli aspetti ambientali individuati diretti ed indiretti e la valutazione degli impatti ambientali, che permettono di definire la significatività di ciascun aspetto ambientale, sono riportati sul “Registro Aspetti/Impatti Ambientali”. A ciascun aspetto ambientale è associato un indicatore ambientale. In ogni caso gli aspetti valutati come “non significativi” sottoposti a vincoli di legge sono tenuti sotto controllo tramite procedure/istruzioni operative, controlli strumentali/analitici e azioni di sorveglianza: questo fa in modo che tutti gli aspetti ambientali relativi all’impianto siano sotto controllo. Una procedura analoga di valutazione è stata adottata anche per le emergenze ambientali. Le emergenze possibili che sono state riscontrate nel caso dell’impianto di termovalorizzazione sono state suddivise in : • emergenze per cause naturali (terremoti, esondazioni ecc.); • emergenze di origine tecnica (fuori servizio del filtro a maniche, blocco del ventilatore, incendio ecc.). La significatività dell’emergenza viene valutata tramite il fattore di Rischio (R) che è il prodotto dei seguenti fattori: • Parametro di probabilità o di accadimento (P); R=PxG • Parametro di Gravità (G); Tanto più elevato l’indice di rischio tanto più specifici sono gli accorgimenti tecnici e di controllo nelle sezioni di impianto e tanto più dettagliate le istruzioni operative per le fasi di lavoro correlate e la formazione del personale. I dati e le conclusioni della valutazione permettono alla Direzione, in sede di Riesame di: - identificare le priorità di intervento; - orientare la politica ambientale dell’organizzazione; - approvare gli obiettivi e i traguardi ambientali; - approvare i programmi ambientali, i Piani di Emergenza e/o le Istruzioni operative di intervento. 43 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.2 Aspetti e Impatti: prestazioni ambientali I dati generati dal monitoraggio dei processi attivi presso l’impianto di termovalorizzazione vengono utilizzati dal Sistema di Gestione Ambientale per la formulazione di indicatori di prestazione al fine di fornire informazioni chiare ed immediate sulla performance ambientale complessiva dell’impianto e di consentire un feedback sulle azioni intraprese per il miglioramento continuo. Le modalità di raccolta dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio ambientale sono descritte all’interno della specifica procedura “Controlli ambientali impianto di termovalorizzazione”, mentre le modalità di gestione dei dati stessi per la formulazione dei relativi indicatori sono definite dall’istruzione operativa “Indicatori del Sistema di Gestione Qualità - Ambiente”. 9.2.1 Controller Ambientale La Corporate Governance di AcegasAps ha approvato (CdA dd. 21.06.07) un sistema organizzativo la cui implementazione consentirà di avere evidenza dell’andamento ambientale degli impianti. Nello specifico l’Azienda si è dotata dell’Ufficio Controller Ambientale: l’ufficio sorveglia in continuo i dati ambientali sensibili allertando tempestivamente la Struttura nel caso di problemi particolarmente rilevanti. Per razionalizzare l’informazione, il Controller, in accordo con i responsabili degli impianti, definisce per ogni impianto una scheda con gli indicatori chiave delle performance ambientali e la quantificazione delle soglie di preallarme e delle soglie di criticità. Si tratta di due diversi valori di concentrazione degli inquinanti presenti nei flussi emissivi entrambi inferiori alle concentrazioni limite previste dalla normativa. Il raggiungimento della soglia di preallarme comporta l’attivazione per il responsabile dell’impianto di misure in autonomia per l’abbattimento delle emissioni mentre il raggiungimento della soglia di criticità comporta l’attivazione di definite procedure operative e l’allerta del Controller Ambientale. 44 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 9.3 Aspetti e impatti ambientali diretti A seguito dell’analisi svolta secondo la Procedura “Individuazione e valutazione degli aspetti ambientali significativi” sono stati individuati i seguenti aspetti significativi e quindi con un Parametro di Significatività (PS) maggiore di 16: Aspetto Impatto Valutazione in classi Indicatore Ambientale emissione convogliata HCI e HF Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito CO Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito COT Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito Polveri Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito SOx Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito NOx Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito NH3 Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito Hg Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito Sb, As, Pb, Cr, Cu,Mn, Ni, Sn, Cd + TI Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito IPA Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito PCDD PCDF Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito emissione convogliata HCI Significativo (Normali e Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito CO Significativo (Normali e Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito COT Significativo (Normali e Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito Polveri Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito SOx Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito NOx Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito NH4 Significativo (Emergenza) mg emessi anno/t di rifiuti incenerito Significativo (Normali e Emergenza) mc acque scaricate scorie Significativo (Normali e Emergenza) t prodotte/t di rifiuti incenerito ceneri Significativo (Normali e Emergenza) t prodotte/t di rifiuti incenerito Consumo di risorse energetiche L3 metano Significativo (Emergenza) MWh Consumo di risorse energetiche L1+L2 gasolio Significativo (Emergenza) MWh Consumo di risorse naturali L1+L2+L3 acqua di acquedotto Significativo (Normali e Emergenza) mc acqua di pozzo Significativo (Emergenza) mc Rumore al perimetro Significativo (Emergenza) dB Radioattività rifiuti in ingresso Significativo (Normali e Emergenza) µSv Inquinamento luminoso luci piazzale + camino Significativo (Emergenza) angolo di emissione Emergenze Alluvione Significativo (Emergenza) Emissioni in atmosfera Linea 1 + Linea 2 Emissioni in atmosfera Linea 3 scarico acque di Scarichi Idrici L1+L2+L3 raffredamento fiume Piovego Produzione di rifiuti L1+L2+L3 45 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Sulla base dei criteri espressi all’interno della procedura “Individuazione e valutazione degli aspetti e impatti ambientali significativi”, gli aspetti ambientali sono stati valutati: • “NON PRESENTI” (amianto, PCB); • “NON SIGNIFICATIVI” (emissioni e scarichi idrici in condizioni normali di esercizio, impatto visivo, uso e contaminazione del terreno, consumo di reattivi e biodiversità); • “SIGNIFICATIVI” (emissioni e scarichi idrici in condizioni emergenza). Gli aspetti classificati come “non significativi” sono tenuti sotto controllo tramite procedure operative, controlli strumentali /analitici e azioni di sorveglianza. Si riporta di seguito l’andamento dei principali indicatori che consentono di comprendere il processo e valutare, oltre agli aspetti ambientali significativi, quali emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione di rifiuti, consumi di risorse naturali ed energetiche e rumore, anche gli aspetti ambientali non significativi riconducibili agli indicatori chiave del Regolamento EMAS III, quali consumi di reattivi e biodiversità. Si precisa che non ci sono, alla data del presente documento, in materia ambientale, né procedimenti legali in corso né altri provvedimenti delle Autorità (diffide, sanzioni, avvisi di garanzia) a carico dell’impianto di termovalorizzazione. 9.3.1 Emissioni in atmosfera impianto Sulla base di quanto previsto dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e da quanto indicato nel D. Lgs. 133/2005, è stata predisposta la Procedura gestionale “Gestione situazioni a rischio di superamento limiti di emissione” che definisce i criteri, le soglie di preallarme e le manovre da eseguire nella conduzione dell’impianto in situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione. Il Responsabile Controlli Ambientali e Laboratorio Chimico provvede quotidianamente alla validazione informatica dei valori semiorari e giornalieri delle emissioni. Tutti i dati sono quindi comunicati per via telematica all’ARPAV. Nel caso di superamento della media semioraria o giornaliera, il Responsabile Tecnico dell’impianto predispone la comunicazione da inviare alle Autorità Competenti indicando la tipologia e le cause del superamento. Nei grafici “Concentrazione media annua sostanze emesse (Linee 1 e 2)” vengono riportati i dati delle emissioni dell’impianto, relativi alle Linee 1 e 2 e registrati dal 2006 al 2010, confrontati con i limiti imposti dalla normativa ambientale applicabile per le principali sostanze inquinanti rilevate (CO, HF, NH3, NOx, SO2, COT, HCl, Polveri, Hg, PCDD e PCDF). I dati sono espressi come media annuale di tutte le medie giornaliere. I valori limite di legge (indicati nel grafico con segmenti di linea rossa) si riferiscono alle medie giornaliere che durante il normale esercizio dell’impianto sono quotidianamente rispettate; i valori delle emissioni risultano al di sotto dei limiti di legge (D. Lgs 133/2005). 46 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Concentrazione media annua sostanze emesse (Linee Concentrazione media annua sostanze emesse (Linee 1 e 2)1 e 2) 2006 2007 2008 2009 2010 200 di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2) Concentrazione media annua 2006 138,5 136,8 0,040 2007 0,035 2008 0,025 0,030 0,025 0,0 0,010 CO HF 2010 0,013 NH3 NOx 1,6 1,5 0,011 1,2 1,1 9,6 0,02 0,016 0,015 0,1 0,0 0,0 2,1 2,1 4,5 3,8 4,0 1 50 0,016 5,1 15,5 0,020 17,3 50 13,7 50,0 2009 0,021 3 50 0,9 100,0 ng/Nm 3 mg/Nm s 11% O2 150,0 Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 131,5 134,0 125,7 200,0 SO2 Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2) Concentrazione0,005 media annua sostanze emesse (Linee 1 e 2) - Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 10 12,00 0,040 10 10 2007 0,035 ng/Nm 6,00 2009 0,021 3 8,00 2008 0,025 0,030 0,025 0,016 0,020 3,8 0,005 - - COT 2006 HCl 2007 Polveri 2008 2009 0,001 0,003 0,001 0,002 0,004 0,5 0,6 1,6 1,7 0,010 1,6 2,7 2,8 2,4 3,0 1,9 1,4 0,7 2,00 2010 0,013 0,011 0,015 2,5 4,00 2,2 3 mg/Nm s 11% O2 10,00 2006 PCDD/PCDF 0,05 PCDD/PCDF Hg 2010 A partire dal 2007 si nota una diminuzione dell’emissione di CO derivante da un miglioramento della combustione grazie ad una migliore regolazione dell’aria primaria e secondaria nella camera di combustione. Dal 2009 il valore di CO si attesta intorno ai 2 mg/Nm3, dato che si riconferma anche nel 2010. Nel 2008 è stato implementato il sistema in automatico di regolazione del dosaggio di urea che ha consentito di ridurre la concentrazione delle emissioni di ammoniaca nei fumi; l’obiettivo di allineare le emissioni di ammoniaca ai valori previsti dalle BAT europee (limite pari a 10 mg/Nm3) è stato ampiamente conseguito ottenendo, nei primi tre trimestri del 2010, una concentrazione media di 5,1 mg/Nm3. Il valore di COT, in leggero aumento nel 2010, è influenzato da una condizione di marcia non idonea nei mesi di gennaio e settembre alla quale è seguita una fermata programmata delle linee per svolgere l’attività di manutenzione. La diminuzione della concentrazione di polveri è dovuta alla sostituzione integrale delle maniche filtranti della Linea 2, avvenuta nel mese di ottobre 2010 a seguito di un loro progressivo degrado. 47 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Come si evince dal grafico le concentrazioni di acido cloridrico (HCl) e di ossido di zolfo (SO2) presenti nei fumi, rispettano i limiti previsti dal Decreto Legislativo n. 133 del 2005 “Attuazione della Direttiva 2000/76/ CE, in materia di incenerimento dei rifiuti” che è entrato in vigore il 28 dicembre 2005 (pari a 10 mg/m3 di HCl e 50 mg/m3 di SO2 come media oraria). Per quanto riguarda i valori medi di concentrazione dei metalli indicati nell’allegato 1 paragrafo 3 del Decreto Legislativo n. 133, gli stessi sono monitorati ed i valori rilevati rientrano nei limiti previsti dalla normativa. Il documento di Valutazione di Impatto Ambientale prescriveva l’installazione entro giugno 2010, su ciascuna linea di incenerimento, dell’analizzatore per il monitoraggio in continuo del mercurio. Tale strumento era già installato, ma non ancora operativo, dal 2009 sulle Linee esistenti. Si è invece provveduto all’installazione sulla Linea 3. Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2) Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2) 0,040 Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 2006 2007 0,035 0,030 2009 0,021 3 ng/Nm 2008 0,025 0,025 0,016 0,020 2010 0,013 0,011 0,015 0,010 0,005 PCDD/PCDF Nel grafico “Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)” sono rappresentati gli andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino Linee 1 e 2 nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010, relativamente ai parametri dei Policlorodibenzodifenili (PCDD) e dei Policlorodibenzofurani (PCDF) rilevati sulla base di campionamenti trimestrali al camino della durata di otto ore e di analisi effettuate da un Laboratorio di Analisi Chimiche accreditato ISO 17025. Nel grafico viene indicato il limite imposto dal D.Lgs. 133/05 per i PCDD (Policlorodibenzodifenili) e PCDF (Policlorodibenzofurani) ossia 0,1 ng/Nm3 (nanogrammi/Normalmetrocubo) ed i valori rilevati dalle analisi effettuate, che risultano nettamente inferiori. Dal 2006 il valore di PCDD/PCDF è progressivamente diminuito grazie ad una combustione più costante e a un miglioramento nel dosaggio nei reagenti, in particolare ad un maggiore utilizzo di carbone attivo. È importante evidenziare che i valori dei microinquinanti si mantengono comunque sotto il limite di legge con ampi margini di sicurezza. Nei grafici “Quantità sostanze emesse per tonnellate di rifiuti trattati (Linee 1 e 2)” si riportano i fattori di emissione relativi ai parametri COT, HCl, polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato che si considerano rappresentativi delle emissioni dell’impianto. Tali dati sono stati desunti moltiplicando la media annuale delle concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kilogrammi, per la relativa portata e per i giorni di funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle tonnellate di rifiuti trattati. Le quantità di rifiuti smaltiti in tonnellate sono riportate nell’allegato 1.1. 48 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2) Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2) 2006 2007 0,025 2008 2009 2010 0,019 Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2) 0,012 0,013 2006 2007 2008 0,025 2009 0,021 0,0077 0,025 0,0079 3 0,0085 0,030 0,016 2010 0,000003 0,011 0,000014 0,000023 0,000012 0,015 0,0024 0,013 0,0028 0,003 0,020 0,000004 ng/Nm 0,009 0,007 0,010 0,005 0,015 0,035 0,013 0,015 0,011 0,040 Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 0,011 0,020 0,010 0,000 COT kg/t 0,005 HCl kg/t Polveri kg/t Hg kg/t PCDD/PCDF Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2) (NOx) Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2) (NOemessi x) Concentrazione media annua di PCDD e PCDF (Linee 1 e 2) 0,800 0,701 0,651 0,040 Limite 0,641 D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 2006 0,640 0,587 0,600 2006 0,035 0,021 ng/Nm 3 0,400 2007 0,025 0,030 2008 0,025 0,016 0,020 2009 0,013 0,011 0,200 2010 0,015 0,010 0,000 0,005 - NOx kg/t PCDD/PCDF 49 2007 2008 2009 2010 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Nei grafici “Concentrazione media trimestrale sostanze emesse (Linea 3)” vengono riportati i dati delle emissioni della Linea 3 registrati nei primi mesi di esercizio (maggio-dicembre 2010), confrontati con i limiti imposti dalla normativa ambientale applicabile per le principali sostanze inquinanti rilevate (CO, SOx, NOx, COT, Polveri, HCl e NH3). I dati sono espressi come media trimestrale di tutte le medie giornaliere. I valori limite di legge (indicati nel grafico con segmenti di linea rossa) si riferiscono alle medie giornaliere che durante il normale esercizio dell’impianto devono essere quotidianamente rispettate; i valori delle emissioni risultano al di sotto dei limiti di legge. I valori di CO appaiono sotto controllo dopo le fasi di avvio, dove si sono registrati valori generalmente intorno al 60% del limite di emissione per poi scendere e stabilizzarsi intorno al 40-45% del valore limite di emissione. Nelle fasi di avviamento della Linea 3 si sono verificati dei superamenti dei limiti di legge del CO in quanto a caldaia nuova e quindi con superfici pulite era più problematica e instabile la gestione della combustione. In seguito alla fase di avvio, nel corso del periodo considerato, il forno ha funzionato al massimo livello della potenzialità, sia per quanto riguarda le ore di funzionamento sia per la quantità di rifiuti bruciati. Si è verificato un unico episodio di rallentamento dell’alimentazione dovuto ad uno scoppio avvertito in camera di combustione, riconducibile alla presenza di una bombola in pressione tra i rifiuti, che però non ha pregiudicato la continuazione delle operazioni di combustione né i valori di emissione corrispondenti. La caldaia ha funzionato regolarmente, attestandosi a livelli di produzione di energia elettrica vicini ai valori di progetto. Come si può vedere anche dai grafici, i parametri relativi a NH3, NOx e HCl si attestano su valori molto rassicuranti, inferiori rispetto ai parametri delle Linee 1 e 2, e con un andamento piuttosto costante. Solo in fase di avvio si sono verificati alcuni malfunzionamenti nei sistemi di trasporto dei reagenti che hanno comportato dei picchi di HCl. Concentrazione media trimestrale sostanze emesse (Linea 3) Concentrazione trimestrale PCDD e PCDF emessi (Linea 3) Concentrazione media trimestrale sostanze media emesse (Lineadi3) 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre 200 Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 100,0 90,0 0,0040 60,0 50 3° trimestre 59,0 61,3 0,0037 70,0 0,0 CO 0,0011 0,0010 HF NH3 NOx 0,7 SO2 0,0000 PCDD/PCDF (ng/Nmc) 0,3 6,4 0,3 5,3 0,0012 0,7 0,05 0,10 10,0 0,0030 0,0020 1 0,00 14,9 20,0 ng/Nm3 40,1 30,0 50 4° trimestre 50 50 40,0 21,8 3 mg/Nm s 11% O2 66,1 0,0050 80,0 50,0 2° trimestre GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Concentrazione media trimestrale Concentrazione media trimestrale sostanze emesse (Lineadi3)PCDD e PCDF emessi (Linea 3) 2° trimestre 3° trimestre 10 4° trimestre 10 10 Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 10,0 2° trimestre 0,0050 0,0037 3° trimestre 0,0040 4° trimestre 0,05 0,0011 0,0001 0,0005 0,7 0,0008 0,0012 1,7 0,5 0,6 0,8 2,0 0,4 0,0020 1,5 0,0030 1,4 ng/Nm3 4,0 3,7 6,0 3 mg/Nm s 11% O2 8,0 0,0010 0,0 COT HCl Polveri Hg 0,0000 PCDD/PCDF (ng/Nmc) Nel grafico “Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3)” sono rappresentati gli andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino della Linea 3 con indicato il limite imposto dal D.Lgs. 133/05 per i PCDD e PCDF ossia 0,1 ng/Nm3. I valori delle concentrazioni si attestano a livelli del fondo ambientale. Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emesse (Linea 3) Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3) Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 2° trimestre 0,0050 0,0037 3° trimestre 0,0040 ng/Nm3 4° trimestre 0,0030 0,0011 0,0020 0,0012 0,0010 0,0000 PCDD/PCDF (ng/Nmc) 51 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 I grafici “Quantità sostanze emesse per tonnellate di rifiuti trattati (Linea 3)” riportano i fattori di emissione relativi ai parametri COT, HCl, Polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato. Tali dati sono stati desunti moltiplicando la media trimestrale delle concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kilogrammi, per la portata media trimestrale e per i giorni di funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle tonnellate di rifiuti trattati. Quantità sostanze emesse per tonnellata diConcentrazione rifiuti trattati (Linea 3) media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3) Quantità di sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linea 3) 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 0,031 0,040 0,035 2° trimestre 0,0050 0,0037 3° trimestre 0,030 0,0040 4° trimestre 0,0011 0,000001 0,0010 0,000006 0,004 0,005 0,0012 0,006 0,0020 0,005 0,003 0,010 0,006 0,015 0,013 ng/Nm3 0,011 0,0030 0,000004 0,020 0,014 0,025 0,000 COT kg/t HCl kg/t Polveri kg/t 0,0000 Hg kg/t PCDD/PCDF (ng/Nmc) Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3) Quantità sostanze emesse per per tonnellata di di rifiuti (Linea 3) 3) (NOx) Quantità sostanze emesse tonnellata rifiutitrattati trattati (Linea (NO x) 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre Limite D.Lgs.133/2005: 0,1 ng/Nm3 0,800 2° trimestre 0,0050 0,0037 0,400 0,518 0,0040 ng/Nm3 0,600 3° trimestre 0,528 0,493 4° trimestre 0,0030 0,0011 0,0020 0,0012 0,200 0,0010 0,000 0,0000 NOx kg/t 52 PCDD/PCDF (ng/Nmc) GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 9.3.2 Risorse idriche e scarichi Per quanto riguarda gli usi e gli scarichi delle acque si riporta una rappresentazione semplificata del ciclo delle acque di processo e meteoriche. DEMINERALIZZATORI Ciclo demineralizzatore Acqua di spurgo MISURAZIONE: pH, SST,portata e temperatura Acquedotto (misuratore di portata) Torre di lavaggio e spurgo Serbatoio Industriale Pozzo (misuratore di portata) Spegnimento Scorie DEPURATORE Misurazione: pH, conducibilità Lavaggio Piazzali Acque meteoriche (tetti, grondaie, piazzali non interni all’impianto) Misurazione: portata, temperatura Acque servizi igienico sanitari SCARICO IN FOGNATURA Acque superficiali (Piovego) Processo di raffreddamento Acque Superficiali (Piovego) L’approvvigionamento idrico è di tipo misto: • acqua di acquedotto (è utilizzata per la demineralizzazione e integra un serbatoio industriale); • acqua di pozzo (è utilizzata per il riempimento del serbatoio industriale che viene utilizzato per le acque di processo); • acque superficiali (utilizzate per il raffreddamento dei condensatori). Gli scarichi si suddividono in: 1)scarichi domestici in fognatura (a cui affluiscono le acque dei servizi igienici); 2)scarico produttivo in fognatura (a cui affluiscono, dopo essere state depurate, le acque di processo, meteoriche e di dilavamento); 3)scarico in acque superficiali (a cui affluiscono le acque di raffreddamento). Gli scarichi in uscita dall’impianto di depurazione vengono emessi nella fognatura comunale della Zona Industriale. La portata media dello scarico in fognatura è di 300 m3/giorno (tale parametro aumenta in caso di condizioni metereologiche avverse). Nel grafico seguente “Consumo risorse idriche” si riportano i quantitativi relativi ai consumi di risorsa idrica suddivisi per fonte di approvvigionamento nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010. Non sono riportate le acque prelevate dal canale Piovego per il raffreddamento dei condensatori, poiché esse vengono inviate allo scarico in acque superficiali immutate per qualità e quantità. 53 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Consumo risorse idriche 229.392 Consumo risorse idriche 50.000 30.932 184.491 168.381 164.139 67.113 70.275 52.813 100.000 56.636 114.216 m 3 102.023 150.000 111.745 133.207 200.000 154.836 162.279 250.000 0 Acquedotto (m3) anno 2006 Falda (m3) anno 2007 anno 2008 Totale (m3) anno 2009 anno 2010 Nel 2010 il consumo di risorse idriche è aumentato a seguito dell’aumento dei rifiuti trattati. Il grafico seguente mostra però come il consumo specifico per tonnellata di rifiuti trattati sia diminuito grazie ad una maggiore efficienza dell’impianto. Consumi acqua per tonnellata di rifiuto trattato Consumi acqua per tonnellata di rifiuto trattato 4,00 3,50 3,00 m3/ton 2,50 2,16 2,18 2,28 2,10 2,00 1,57 1,50 1,00 0,50 0,00 anno 2006 54 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Concentrazione media annua di sostanze scaricate (cloruri e solfati) GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cloruri, Solfati) 1.200 Limiti di legge D.Lgs 152/2006 1.200 1.000 Anno 2006 Anno 2007 800 mg/l Anno 2008 Anno 2009 446 349 400 330 363 Anno 2010 313 269 227 196 178 103 0 Cloruri (mg/l) Solfati (mg/l) Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto di termovalorizzazione vengono convogliate nella fognatura pubblica. Nei grafici “Concentrazione media annua di sostanze scaricate” si riportano le concentrazioni medie annue dei parametri che maggiormente caratterizzano la tipologia di scarico dell’acqua dell’impianto di depurazione nel sistema fognario: cloruri, solfati, azoto ammoniacale, nitriti, nitrati, cromo totale, ferro, manganese, nichel, mercurio (i valori limite di concentrazione puntuale sono indicati con una linea rossa e corrispondono ai limiti imposti dal D.Lgs 152/06) Concentrazione mediamedia annuaannua di sostanze scaricatescaricate (azoto ammoniacale, Concentrazione di sostanze (Azoto nitrati, nitriti) ammoniacale, Nitrati, Nitriti) 20,0 16,00 Limiti di legge D.Lgs. 152/2006 15,0 14,00 8,00 10,73 Anno 2006 8,43 Anno 2007 Anno 2008 6,15 Anno 2009 6,00 0,11 0,17 0,16 0,23 0,19 2,00 0,9 2,4 4,00 2,0 2,1 Anno 2010 1,9 mg/l 10,00 6,88 7,80 12,00 0,60 0,00 Azoto ammoniacale (mg/l) Nitrati (mg/l) Nitriti (mg/l) 55 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Il depuratore ha subito, a partire da settembre 2009, profondi interventi di manutenzione che hanno portato ad un globale rifacimento dell’impianto al fine di aumentarne l’efficienza e l’affidabilità. Questo intervento si è reso necessario per il progressivo peggioramento delle performance: dal termine dei lavori, avvenuto nel mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite, con particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati. Il maggiore abbattimento di nitriti e nitrati è infatti garantito dal dosaggio di acido sulfammico in ambiente acido (pH = 3,5 – 4); per ottenere tale valore di pH si deve dosare acido solforico e per questo motivo la concentrazione di solfati in uscita è aumentata, ma rimane abbondantemente al di sotto del limite di legge. Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg) Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg) 5 2 2 1,000 2 2 Limiti di Legge D.Lgs 152/2006 Anno 2006 0,800 0,60 Anno 2007 0,43 Mn (mg/l) Ni (mg/l) 0,0003 0,008 0,006 0,025 0,023 0,006 0,20 0,20 Anno 2010 0,004 0,004 0,014 0,010 0,055 0,08 0,06 0,12 0,06 0,06 0,03 0,200 Anno 2009 0,20 0,23 0,31 mg/l 0,400 Anno 2008 0,48 0,600 0,000 Cr tot (mg/l) Fe (mg/l) Hg (µg/l) I controlli, eseguiti con cadenza almeno mensile, hanno sempre rispettato quanto previsto dalla normativa di riferimento. Al fine di un maggior controllo dei parametri in uscita, nel corso del 2006 è stato installato, nel pozzetto in uscita dal sistema di depurazione della torre di lavaggio, un sistema di monitoraggio in continuo sui reflui depurati che permette di monitorare l’andamento di parametri quali pH, SST, portata e temperatura. Dai dati gestionali dell’impianto risulta che i suddetti limiti di attenzione non sono mai stai raggiunti e/o superati, a dimostrazione della costanza delle prestazione in termini di efficienza dell’impianto di depurazione. Per Cloruri, Azoto ammoniacale e Nitriti vengono di seguito riportati, su scala logaritmica, i valori dell’indicatore che esprime la quantità media rilevata allo scarico, risultante dal prodotto tra la media annuale in uscita allo scarico e i litri totali scaricati in fognatura, rapportata alla quantità totale di rifiuti inceneriti durante l’anno preso in esame. 56 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Concentrazione media annua di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato Quantità media annua di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg) 5 1.000 447 1,000 490 452 524 2 2 2 2 288 Limiti di Legge 239 D.Lgs 152/2006 282 209 188 Anno 2006 80 0,800 0,48 10 Anno 2008 13 Anno 2009 5 Anno 2010 0,0003 0,20 0,20 0,20 0,23 10 0,008 0,006 0,025 0,023 0,006 0,08 0,06 0,12 0,06 0,06 0,03 0,400 0,200 1 0,31 11 0,004 0,004 0,014 0,010 0,055 mg/l 0,43 0,600 10 Anno 2007 0,60 100 Cloruri (g/ton) Azoto ammoniacale (g/ton) Nitriti (mg/ton) 0,000 Cr tot (mg/l) Fe (mg/l) Mn (mg/l) Ni (mg/l) Hg (µg/l) Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 57 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.3.3 Rifiuti conferiti e trattati dall’impianto All’impianto di termovalorizzazione viene conferita la frazione secca non riciclabile del rifiuto urbano, rifiuti speciali non pericolosi, rifiuti ospedalieri e farmaci. Nel grafico seguente vengono riportate le quantità di rifiuti conferiti all’impianto nel 2010 suddivise per tipologia. Nell’ultimo trimestre si nota una diminuzione dei rifiuti conferiti a seguito di una contrazione nella produzione di rifiuti speciali non pericolosi. Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all’impianto nel 2010 34.697 34.188 50.000 43.913 43.458 50.829 60.000 51.290 Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all'impianto nel 2010 40.000 1° trimestre 2° trimestre 3° trimestre 30.000 4° trimestre 18.801 18.381 20.000 53 46 104 65 402 415 405 10.000 356 t 0 Rifiuti urbani+ speciali (t) Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo (t) Farmaci (t) Totale (t) L’Azienda gestisce il servizio pubblico di raccolta rifiuti per la città di Padova e per alcuni Comuni limitrofi (Abano Terme, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò e Saonara). Come riportato più specificatamente nel paragrafo 6 “Comunicazione con l’esterno” del presente documento, l’Azienda promuove una serie di iniziative che mirano a informare e sensibilizzare le varie parti interessate: comuni, cittadini, clienti e fornitori per una migliore e corretta gestione dei rifiuti nell’ottica del recupero e del riciclaggio. Dal 2002 la raccolta differenziata nei suddetti Comuni è diventata più spinta in quanto viene eseguita, oltre alla tradizionale raccolta della carta e del multimateriale anche la raccolta della frazione secca e di quella umida del rifiuto. Il consolidamento del servizio ha portato ad una sempre più spinta differenziazione nella raccolta, consentendo anche un maggior recupero delle frazioni (per esempio carta e multimateriale) per le quali da anni è in atto la raccolta differenziata. È indubbio che la promozione di campagne informative ha sensibilizzato e continua tutt’oggi a sensibilizzare i cittadini ad un corretto conferimento dei rifiuti. La percentuale di raccolta differenziata a dicembre 20108 nei singolo comuni è: Comune di Padova Comune di Abano Terme Comune di Noventa Padovana Comune di Ponte San Nicolò Comune di Saonara 43,4 % 53,0 % 70,4 % 70,3 % 72,4 % L’unità di misura delle prestazioni dell’impianto è la quantità di rifiuti trattati. Il grafico seguente si riferisce ai dati rilevati nell’intervallo di tempo compreso tra il 2006 e il 2010. La quantità dei rifiuti trattati dal termovalorizzatore a dicembre 2009 è stata di quasi 81.000 tonnellate. 58 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 A seguito dell’avvio della terza linea, avvenuto il 28 maggio 2010, con inizio del conferimento dei rifiuti in fossa il 10 maggio, nel 2010 sono stati trattati circa 146.000 tonnellate di rifiuti con un incremento di circa l’81% rispetto all’anno precedente. Quantità di rifiuti trattati dall’impianto Quantità di rifiuti trattati nell'impianto 146.565 160.000 140.000 120.000 100.000 80.816 80.000 60.000 40.000 20.000 0 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Nel grafico “Tonnellate di rifiuti trattati al giorno” i dati riportati fino all’anno 2009 si riferiscono alle tonnellate di rifiuti trattate per giorni di funzionamento dell’impianto, dove per giorni di esercizio si intende la media dei giorni di funzionamento della Linea 1 e della Linea 2. L’aumento che si registra dal 2006 è dovuto sia al funzionamento delle due linee in parallelo sia ad un miglioramento dell’efficienza del processo di combustione (automatizzazione delle camere di combustione con la regolazione delle arie primarie e secondarie al fine di rendere più efficiente il processo di combustione). Il dato relativo al 2010 è una media dei rifiuti trattati al giorno dalle Linee 1 e 2 e dalla Linea 3. Tonnellate di rifiuti trattati al giorno Tonnellate di rifiuti trattati al giorno 300 285 290 280 270 260 t/gg t 80.131 75.165 71.624 243 250 247 240 223 230 215 220 210 200 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 59 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Si ricorda che la griglia di combustione, per sua configurazione, è in grado di lavorare all’interno di un diagramma tipico: al diminuire del P.C.i. dei rifiuti, aumenta la capacità di smaltimento. 60 9.3.4 Rifiuti prodotti dall’impianto GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Nel 2010, dall’attività di termovalorizzazione, l’impianto ha prodotto le seguenti tipologie di rifiuti: • scorie derivanti dal processo di combustione (CER 190112 – rifiuto non pericoloso) inviate al recupero presso terzi. Dal mese di gennaio 2011 le scorie vengono classificate con il codice CER 190111* (rifiuto pericoloso). Tale variazione è avvenuta in conseguenza a una comunicazione della Provincia che, a seguito di un’informativa dell’ARPAV, indica ai gestori degli impianti che le scorie, a fronte di pH elevati, devono essere classificate con indice di pericolosità H4 (irritante) e H8 (corrosivo). • ceneri (polveri, PSR e PCR) derivanti dal processo di depurazione fumi (CER 190113* – rifiuto pericoloso) inviate allo smaltimento presso terzi; • fanghi da depurazione (CER 190107* – rifiuto pericoloso) inviati allo smaltimento presso terzi; • acque di contro lavaggio e rigenerazione filtri della torre di lavaggio in Linea 1 (CER 190106* – rifiuto pericoloso) inviate allo smaltimento presso terzi. Le modalità della corretta gestione di tali rifiuti sono espresse all’interno di specifiche procedure e istruzioni operative del Sistema di Gestione Ambientale. Fino al 2008 era attivo il processo di deferrizzazione delle scorie; tuttavia a seguito del cantiere della Linea 3 tale processo è stato temporaneamente sospeso. Il materiale ferroso da risulta era tutto inviato a recupero. Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg) 5 2 2 2 2 Limiti di trattati Legge 1,000 / rifiuti Rifiuti prodotti D.Lgs 152/2006 Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati Anno 2006 0,60 Cr tot (mg/l) Scorie anno 2006 Fe (mg/l) ceneri, polveri, PSR, PCR anno 2007 anno 2008 Mn (mg/l) fanghi anno 2009 0,0003 0,000 0,006 Ni (mg/l) 0,000 0,001 0,002 0,008 0,006 0,025 0,013 0,023 0,014 0,006 0,20 0,20 Anno 2010 0,004 0,004 0,002 0,014 0,010 0,002 0,055 0,20 0,048 0,23 0,000 0,000 Anno 2008 Anno 2009 0,002 0,050 0,031 0,031 0,200 0,08 0,032 0,06 0,12 0,06 0,06 0,03 0,100 0,029 0,31 mg/l 0,400 t/t 0,150 0,43 0,600 0,200 Anno 2007 0,48 0,199 0,240 0,226 0,250 0,228 0,800 0,242 0,300 Hg (µg/l) ferro anno 2010 Come si può evincere dal grafico “Rifiuti prodotti/rifiuti trattati”, nel 2010 si assiste ad una diminuzione della produzione delle scorie per tonnellata di rifiuto trattato: questo accade perché gran parte dei rifiuti speciali che vengono bruciati sono stati preventivamente trattati prima dell’arrivo all’impianto e quindi il loro contributo alla quantità di scorie prodotta è minimo. Per quanto riguarda le ceneri pesanti, il dato del 2009 conferma quello del 2008 (0,031 t/t nel 2008 e 0,029 t/t nel 2009); tali valori sono connessi alle quantità dosate di bicarbonato allo scopo di diminuire le emissioni di HCl; a seguito dell’avvio della terza linea e conseguente maggior incenerimento di rifiuti il dato nel 2010 è aumentato (0,048 t/t). In particolare la Linea 3 ha una diversa modalità di depurazione dei fumi che utilizza, nel secondo reattore di reazione per l’abbattimento dei gas acidi, la calce idrata. Quest’ultima, più economica del bicarbonato, ma meno reattiva e caratterizzata da un peso molecolare più alto, incide sui rifiuti prodotti aumentandone la quantità. Per completezza di informazione il grafico relativo alle tonnellate di rifiuti prodotti su rifiuti trattati riporta anche i fanghi da depurazione, sebbene siano un impatto non significativo. Dal 2010, un altro rifiuto che viene prodotto dall’impianto di termovalorizzazione è costituito dalle acque di controlavaggio e di rigenerazione dei filtri della torre di lavaggio in Linea 1 che, secondo quanto prescritto dall’AIA al punto 25, devono essere gestite e smaltite come rifiuti speciali. Nel 2010 sono stati effettuati i seguenti smaltimenti: Maggio kg 23.820 Giugno kg 23.280 Ottobre kg 24.440 Dicembre kg 23.360 61 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.3.5 Risorse energetiche Il bilancio energetico offre una sintesi dell’andamento della produzione e del consumo di risorse energetiche dell’impianto di termovalorizzazione negli ultimi anni. In particolare il bilancio energetico consente di confrontare il contributo (in MWh) delle diverse risorse impiegate e di valutare quindi la produzione netta di energia elettrica per la cessione a Est Energy società del Gruppo AcegasAps. I consumi di metano (m3) e gasolio (l) vengono convertiti in tep (tonnellate di petrolio equivalenti) tramite i fattori di conversione desunti dalla Circolare Ministeriale n. 219/F del 02/03/1992. I valori in tep vengono quindi convertiti in MWh utilizzando l’equazione 1 tep = 4,5 MWhelettrici. Bilancio energetico (Linee 1 e 2) (MWh) Bilancio energetico (Linee 1 e 2) (MWh) 29.229 30.113 32.914 36.588 32.334 Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh) -9.227 Energia elettrica consumata (MWh) Gasolio (MWh) -8.765 -8.942 -9.332 -9.254 anno 2006 anno 2007 -616 -882 -793 -628 anno 2008 -591 anno 2009 -1.552 0 0 0 0 Metano (MWh) anno 2010 17.834 20.466 23.179 Produzione netta di energia (sottratti i consumi di gasolio, metano, EE) (MWh) 26.628 22.489 -15.000 -10.000 -5.000 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 La lieve diminuzione nella produzione di energia elettrica che si riscontra nel 2010 è dovuta al fatto che il 21 gennaio 2010 si è verificata un’avaria nel gruppo di turbo generazione della Linea 1: questo ha comportato la fermata del gruppo per circa un mese e mezzo seguito da una diminuzione del carico elettrico per consentire ulteriori interventi manutentivi. La minor produzione di energia si ripercuote sulla cessione di energia: nel corso del 2010 sono stati ceduti 0,282 MWh/t di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato a fronte di una cessione del 2009 pari a 0, 337 MWh/t di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato. Ci si attende comunque un’inversione di rotta per il 2011, anche grazie a un miglioramento dell’efficienza del processo di combustione (automatizzazione delle camere di combustione con la regolazione delle aree primarie e secondarie al fine di rendere più efficiente il processo di combustione) e ad un’ottimizzazione dei parametri di conduzione. L’azzeramento del consumo di metano dal 2007 ad oggi è dovuto all’eliminazione del post-riscaldatore che veniva usato per il riscaldamento dei fumi alla base della ciminiera. La temperatura di uscita dei fumi comunque garantita grazie a delle migliorie tecniche apportate all’impianto nel 2006. Si precisa che i dati di produzione di energia e dello smaltimento dei rifiuti sono desumibili in allegato 1. Di seguito si riportano i grafici relativi alla produzione e cessione specifica di energia elettrica e al consumo specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato dalle Linee 1 e 2. 62 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Produzione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2 0,800 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,408 0,401 0,411 0,453 0,391 0,400 0,300 0,200 0,100 0,000 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2 0,800 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,400 0,299 0,279 0,337 0,285 0,282 0,300 0,200 0,100 0,000 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 Consumo specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2 0,800 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,400 0,300 0,159 0,128 0,200 0,121 0,123 0,119 0,100 0,000 anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 anno 2010 63 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Di seguito si riportano i grafici relativi al bilancio energetico e alla produzione e cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato dalla Linea 3 nel 2010. In questi primi mesi di funzionamento della Linea 3 non sono stati rilevati mensilmente i consumi di metano e di energia elettrica e per tale motivo non è stato riportato il grafico trimestrale relativo al consumo specifico di risorse energetiche. Bilancio energetico (Linea 3) (MWh) Bilancio energetico (Linea 3) (MWh) anno 2010 Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh) 43.655 Energia elettrica consumata (MWh) -7.690 Gasolio (MWh) 0 Metano (MWh) -193 Produzione netta di energia (sottratti i consumi di gasolio, metano, EE) (MWh) 35.772 -15.000 -5.000 5.000 15.000 25.000 35.000 45.000 Produzione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato (Linea 3) 0,786 0,769 0,800 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,400 0,300 0,176 0,200 0,100 0,000 2° trimestre 64 3° trimestre 4° trimestre GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato (Linea 3) 0,800 0,643 0,656 0,700 MWh/t 0,600 0,500 0,400 0,300 0,142 0,200 0,100 0,000 2° trimestre 3° trimestre 4° trimestre 65 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.3.6 Consumi di reattivi Di seguito si riportano i dati relativi al consumo di reagenti dal 2006 al 2010. Dal 2010, per quanto riguarda i la depurazione dei fumi, sono compresi anche i consumi della Linea 3. Depurazione fumi Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 1.397,7 1.378,7 1.242,2 1.288,0 1.699,2 Bicarbonato (t) Carbone attivo (t) 77,5 93,6 109,2 155,0 201,3 Urea (t) linee 1-2 284,5 365,1 442,2 430,0 228,3 Calce (t) linea 3 - - - - 1278,0 Ammoniaca 24% (t) linea 3 - - - - 235,1 Anno 2006 Anno 2007 Anno 2008 Anno 2009 Anno 2010 Acido solforico (t) 48,6 42,3 24,3 43,8 49,3 Idrossido di sodio (t) 88,5 88,2 107,8 97,3 57,8 Acido cloridrico (t) 37,5 43,9 69,9 49,0 3,9 Cloruro Ferrico (t) 19,0 18,7 21,8 11,3 26,5 - - - - 43,5 Depurazione acque Acido sulfammico (t) Dal 2009, quando erano in funzione solo le Linee 1 e 2, si nota una diminuzione di urea dovuta a un miglior dosaggio del reagente nel sistema DeNOx, mentre l’idrossido di sodio e l’acido cloridrico sono diminuiti perché dal mese di giugno 2009 viene usato un impianto di produzione di acqua demineralizzata che utilizza un processo di osmosi inversa (non è quindi più necessaria la rigenerazione della resina a scambio ionico). Il trend di diminuzione si conferma anche nel 2010. L’aumento del consumo di carbone attivo si è reso invece necessario per un maggiore abbattimento delle diossine e dei metalli pesanti. L’utilizzo di acido sulfammico per la depurazione delle acque è iniziato nel 2010 a seguito dei lavori di IRea_01 (3) manutenzioni apportati all’impianto di depurazione terminati nel febbraio 2010. Consumo di reagenti per tonnellata di rifiuto trattato Consumo di reagenti per t di rifiuto trattato 0,0028 Urea - L1+L2 Carbone attivo 0,0053 0,0055 0,0049 0,0040 2010 2009 0,0014 0,0019 0,0014 0,0012 0,0011 2008 2007 2006 0,0116 0,0159 0,0155 Bicarbonato 0,0000 0,0183 0,0195 0,0050 0,0100 Page 1 66 0,0150 0,0200 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 9.3.7 Biodiversità I Siti di Interesse Comunitario (SIC) e le Zone a Protezione Speciale (ZPS) costituiscono la Rete natura 2000 concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse comunitario. L’area oggetto di intervento è localizzata a circa 13,5 Km in linea d’aria dal sito SIC e ZPS IT3260017 “Colli Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco” e a circa 6,2 Km dal SIC-ZPS IT3260018 “Grave e zone umide del Brenta”. Il canale Piovego viene segnalato come “corridoio ecologico” nel P.T.C.P. della Provincia di Padova (2006), che lo include tra i “corridoi ecologici principali” e risulta confluire nel fiume Brenta nel Comune di Noventa Padovana, ove il corso del Brenta stesso non risulta rientrare nelle aree tutelate provinciali, ma viene individuato come “Ambito naturalistico di interesse regionale” e risulta anch’esso segnalato come “corridoio ecologico principale”. La città di Padova risulta circondata da una rete idrica che è stata regimentata in modo da permettere uno scolo ottimale delle acque e che salvaguardasse il centro storico da eventuali esondazioni. Gli ecosistemi riconoscibili per l’area in esame sono quindi: • corsi d’acqua, fiumi e canali: costituiti dal canale Piovego, dal San Gregorio e dal canale Roncaiette e dalla vegetazione ripariale e formazioni golenali presenti lungo i corsi; • le aree urbanizzate: che comprendono gli insediamenti produttivi e gli stabilimenti dirigenziali-commeciali della zona industriale, oltre alle aree residenziali caratterizzate da un abitato denso; • i sistemi agrari: che comprendono gli appezzamenti agricoli produttivi e il tessuto residenziale sparso ad essi connessi. L’impianto San Lazzaro, costituito da tre linee di termovalorizzazione dei rifiuti, occupa una superficie complessiva di 30.528 m2, che comprende aree coperte (12.540 m2) e scoperte (17.988 m2). 67 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.3.8 Rumore Nel mese di febbraio 2010, durante la fermata per manutenzione delle linee 1 e 2, sono state eseguite le prove del rumore di fondo. Ogni misura è stata eseguita con un tempo di campionamento di 15 minuti presso i seguenti ricettori: Posizioni comuni: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. sul confine dell’impianto, davanti all’elettrodotto; sul confine dell’impianto, davanti alla fossa rifiuti; all’interno dell’impianto, in prossimità dell’ingresso posteriore della ditta MIZAR; sul confine dell’impianto, davanti all’ingresso posteriore; sul confine dell’impianto, vicino all’accesso da via Navigazione; oltre il canale Piovego, sull’argine dopo il ponte della ferrovia; oltre il canale Piovego, sull’argine prima del ponte della ferrovia. Posizioni supplementari: 8. 9. 10. via Pier Maria Rosso di S. Secondo, limitrofo al ricettore più vicino all’area dell’impianto; Lungargine Rovetta, limitrofo alla Casa di Accoglienza, oltre il Canale S. Gregorio; Interno piazzale pesa vecchia, a 12 metri della posizione 5, di fronte al fabbricato uffici. area impianto 68 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Nelle tabelle seguenti si riportano i risultati ottenuti nei periodi diurni (06:00 – 22:00) e notturni (22:00 – 06:00). La prima colonna (LAeq) rappresenta il livello equivalente di rumore, la seconda colonna (L95) rappresenta il livello di rumore scorporato dalle sorgenti esterne indesiderate adottando il sistema del 95° percentile. Tabella 1: Misurazioni presso le posizioni comuni Posizione comune 1 Diurno del 01/02/2010 Impianto non operativo Notturno del 01- 02/02/2010 Impianto non operativo 2 3 L95 LAeq 4 L95 LAeq 5 LAeq L95 LAeq L95 49,2 47,4 47,8 45,7 52,1 48,3 53,7 47,3 LAeq 6 L95 LAeq 7 L95 LAeq L95 75,7 66,4 52,0 49,7 51,1 49,4 50,5 48,8 47,5 44,3 52,3 49,9 49,7 42,0 69,3 49,3 48,4 44,8 45,1 43,0 Tabella 2: Misurazioni presso le posizioni supplementari Posizione supplementare Diurno del 01/02/2010 Impianto non operativo Notturno del 01- 02/02/2010 Impianto non operativo 5bis LAeq 8 L95 LAeq 9 L95 LAeq L95 66,8 57,6 50,3 48,4 51,9 50,0 - - 43,6 40,8 47,0 44,7 I valori ottenuti vanno confrontati con i limiti di immissione previsti dal DPCM del 14 novembre 1997. L’impianto di termovalorizzazione di Padova, situato in zona San Lazzaro, è localizzato in aree di Classe V “Aree prevalentemente industriali” (rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni) nell’ambito della zonizzazione acustica del Comune di Padova; per le posizioni 1, 2, 3, 4, 5, 5bis e 9, i limiti di immissione dovranno quindi rispettare quelli previsti per tale Classe. Le posizioni 6, 7 e 8, invece, trovandosi in corrispondenza di un centro abitato, dovranno rispettare i limiti previsti per la Classe III (aree di tipo misto). Nella tabella seguente sono riportati i limiti di immissione per la Classe V e la Classe III: Tabella 3: Valori limite di immissione LAeq [dB(A)] Diurno (6:00 - 22:00) Notturno (22:00 - 6:00) Classe V 70 60 Classe III 60 50 Tutti i valori misurati rispettano i limiti normativi. A seguito dell’avvio della terza linea di incenerimento, nel mese di agosto 2010 sono stati effettuati rilievi fonometrici in modalità continua. Le centraline per l’analisi fonometrica sono state poste a circa 4 metri di altezza in prossimità di tre gruppi di ricettori sensibili individuati nel centro abitato ubicato a Sud – Ovest dell’impianto di termovalorizzazione. Tali ricettori sono: • R1 – fabbricato residenziale in via G. Rocca, distante circa 250 m dall’impianto di termovalorizzazione; • R2 – fabbricato residenziale in via San Secondo, distante circa 400 m dall’impianto di termovalorizzazione; • R3 – fabbricato residenziale in via Cavacchioli, distante circa 450 m dall’impianto di termovalorizzazione. 69 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 area impianto L’area in esame risulta appartenere alla Classe III (aree di tipo misto): l’inquinamento acustico dovuto alle sorgenti di rumore, esclusa la strada, dovrà quindi rispettare i limiti di immissione previsti per la Classe III. I livelli di pressione sonora equivalente ponderati A e i livelli percentili L90, rilevati come media energetica durante il periodo diurno e notturno, a impianto spento o funzionante, sono risultati essere i seguenti: Tabella 4: Valori di immissione presso il ricettore R1 Data Periodo LAeq [dB(A)] L90 [dB(A)] Note impianto 5 ago 2010 Diurno 55,5 50,2 Spento 5 ago 2010 Notturno 51,2 46,2 Spento 6 ago 2010 Diurno 59,7 49,8 In funzione 6 ago 2010 Notturno 49,5 47,1 In funzione 7 ago 2010 Diurno 51,7 48,9 Spento Tabella 5: Valori di immissione presso il ricettore R2 Data Periodo LAeq [dB(A)] L90 [dB(A)] Note impianto 5 ago 2010 Diurno 44,4 40,1 Spento 5 ago 2010 Notturno 39,5 34,4 Spento 6 ago 2010 Diurno 49,1 41,2 In funzione 6 ago 2010 Notturno 40,0 37,6 In funzione 7 ago 2010 Diurno 40,3 37,6 Spento Tabella 6: Valori di immissione presso il ricettore R3 Data Periodo LAeq [dB(A)] L90 [dB(A)] Note impianto 5 ago 2010 Diurno 54,1 51,2 Spento 5 ago 2010 Notturno 49,3 45,5 Spento 6 ago 2010 Diurno 57,3 53,3 In funzione 6 ago 2010 Notturno 50,5 48,2 In funzione 7 ago 2010 Diurno 53,1 51,6 Spento Dall’analisi dei rilievi si evidenzia una sostanziale congruità e rispetto delle emissioni ai valori previsti dal vigente piano di classificazione acustica adottato dal Comune di Padova, in particolar modo nei confronti dei ricettori sensibili sottoposti a indagine fonometrica. Si precisa che i livelli misurati tengono in considerazione tutte le sorgenti sonore presenti nell’area geografica su cui insistono le emissioni sonore legate al funzionamento della Linea 3 dell’impianto di termovalorizzazione. Si evidenzia, infatti, a impianto in funzione in data 6 agosto 2010, l’esistenza di uno sforamento collegabile all’impianto non rilevante dal punto di vista acustico (in quanto inferiore all’incertezza globale di misura pari a 0,7 dB – rif. Classe 1 di precisione strumentale come richiesto dal D.M. del 16 marzo 2008) nel medio periodo notturno legato esclusivamente a transiti ferroviari: si tratta nella maggior parte dei casi di treni merci il cui passaggio è in stretta prossimità dei ricettori sensibili sottoposti ad indagine strumentale. 70 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 9.4 Aspetti e impatti ambientali indiretti L’Azienda ha individuato gli aspetti ambientali indiretti cioè quegli aspetti/impatti correlati alle attività, prodotti e servizi su cui l’organizzazione non ha un diretto controllo. Premesso che l’azienda tiene sotto controllo i fornitori di servizi “critici” per l’ambiente definendo modalità operative ad hoc, in caso di aspetti ambientali indiretti il criterio per definire la significatività si basa sul controllo che l’azienda ha su di essi. La tabella seguente riporta la capacità di controllo da parte dell’azienda. A B Impatto parzialmente sotto controllo. Non tutto il processo decisionale è sotto il controllo dell’azienda, tuttavia l’azienda può intervenire sulle modalità operative o nei processi. Impatto non sotto controllo. L’azienda può esercitare la sua funzione di controllo esclusivamente sugli aspetti classificati come A. Le azioni intraprese possono essere: 1. predisposizione di documentazione (presenza/assenza dei documenti contrattuali, procedure interne); 2. possibilità di esercitare una sorveglianza; 3. attività di comunicazione (ad esempio predisposizione di campagne di sensibilizzazione, ecc.). Gli aspetti ambientali indiretti dell’impianto di termovalorizzazione, valutati come significativi, sono: 1. trasporto e conferimento rifiuti all’impianto di termovalorizzazione; 2. impatti ambientali connessi all’attività di termovalorizzazione (monitoraggio al suolo); 3. impatti ambientali connessi con l’attività di raccolta e invio allo smaltimento. Non sono stati individuati aspetti ambientali indiretti che abbiano un impatto non sottocontrollo da parte dell’azienda. 9.4.1 Trasporto e conferimento rifiuti all’impianto di termovalorizzazione La movimentazione dei mezzi in entrata e in uscita all’impianto ha i seguenti impatti indiretti: • emissioni in atmosfera degli automezzi; • consumo di gasolio; • produzione di rifiuti derivante dall’attività di manutenzione; • aumento del traffico nella viabilità ordinaria. Il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti in ingresso all’impianto è gestito in gran parte dalla Divisione Ambiente di AcegasAps. Per garantire un continuo miglioramento ambientale di tali impatti, l’Azienda ha deciso di attuare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 non solo per l’impianto di termovalorizzazione, ma anche per tutte le attività svolte presso la Sede Centrale sita in Corso Stati Uniti di Padova, ivi inclusi i servizi di trasporto e raccolta rifiuti e il servizio di manutenzione automezzi. In particolare sono state attivate le seguenti azioni per il miglioramento ambientale: • controllare le emissioni in atmosfera attestando il controllo con il Bollino Blu da applicarsi sugli automezzi dediti alla raccolta e trasporto dei rifuti; • pianificare ed eseguire una corretta manutenzione per mantenere in piena efficienza gli automezzi; • rinnovare il parco automezzi. Con l’avvio della terza Linea, l’ingresso all’impianto è stato spostato in viale della Navigazione Interna, una strada industriale a doppia corsia; l’accesso dal Lungargine San Lazzaro è concesso solo al Genio Civile per la 71 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 manutenzione dell’argine. I percorsi di avvicinamento all’impianto sono principalmente dalle direzioni est ed ovest. In particolare la viabilità di accesso da est principalmente impegnata è Corso Argentina, Viale dell’Industria e Viale della Navigazione Interna mentre la viabilità di accesso da ovest, ossia i mezzi che provengono dalla raccolta rifiuti del comune di Padova, utilizzano via Longhin, viale dell’Elettrotecnica, via San Crispino. I mezzi in entrata all’impianto hanno lo spazio per accodarsi nel piazzale di accesso senza creare incolonnamenti lungo viale della Navigazione Interna e, previa pesatura, possono accedere al piazzale di scarico in fossa. I mezzi in uscita sono ulteriormente pesati (il sistema di doppia pesa consente una più scorrevole viabilità dei mezzi all’interno dell’impianto) ed escono dall’impianto tramite un percorso di immissione diretta su viale della Navigazione Interna. L’ingresso delle auto dei visitatori e dei dipendenti avviene da un altro accesso sempre su viale della Navigazione Interna. La viabilità di tutti i mezzi è regolata da adeguata segnaletica orizzontale e verticale. 9.4.2 Impatti ambientali connessi all’attività di termovalorizzazione (monitoraggio al suolo) L’Azienda AcegasAps ha installato e messo in esercizio nel 2001 due centraline collocate in posizioni prefissate dalla Provincia: centralina “Internato Ignoto” e centralina “Giotto”, gestite da ARPAV, che raccoglie i dati via modem. Per la rilevazione dei dati dell’aria viene utilizzato anche un mezzo mobile appositamente attrezzato. Nel 2008 è stato rinnovato l’accordo a scadenza biennale, stipulato nel 2001, con l’Agenzia Regionale per la Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto (ARPAV), il Comune e la Provincia di Padova con il quale AcegasAps si è impegnata a monitorare gli inquinanti tradizionali (SO2, NOx, CO, O3) in modo continuativo e a monitorare il PM10/PM2.5 con metodo automatico (assorbimento beta) avvalendosi delle due stazioni fisse e di quella mobile sopra citate di proprietà di AcegasAps. L’accordo stabilisce che è compito di ARPAV eseguire sui campioni di PM10/PM2.5 le analisi dei metalli pesanti (As, Ni, Cd, Hg, Pb), degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), secondo quanto previsto dal D. Lgs. 152/2007, e della componente ionica. La stazione mobile viene impegnata per 100 giorni complessivi all’anno, da distribuire nel periodo invernale e nel periodo estivo, posizionandola, secondo un piano di localizzazione definito da ARPAV, nel Comune di Padova e nei comuni limitrofi interessati dalle ricadute del termovalorizzatore. I dati in continuo, compresi quelli dei misuratori automatici di PM10/PM2.5, acquisiti da AcegasaAps, sono giornalmente validati da ARPAV con le stesse modalità seguite per la propria rete di monitoraggio, garantendo quindi la piena confrontabilità dei dati prodotti. L’Azienda garantisce inoltre la disponibilità dei dati a tutti i soggetti interessati. Le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria sono costituite da cabine prefabbricate per il contenimento della strumentazione la quale prevede: • • • • • • • • • 72 sistema di campionamento per i gas: sonda di prelievo degli inquinanti gassosi; sistemi di campionamento per le polveri e VOC di tipo sequenziale gestito da un microprocessore; strumentazione di misura in continuo per parametri chimici; strumentazione di misura in continuo per parametri meteo – climatici; dispositivi per la calibrazione automatica degli strumenti; unità di gestione locale dei dati; sistema di alimentazione elettrica; impianto di climatizzazione; impianto antincendio. GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 La validazione dei dati e la pubblicazione sul sito Internet sono a carico di ARPAV che provvederà a predisporre un documento di valutazione modellistica relativa ai dati rilevati dalle centraline. Il modello di diffusione ha fornito la stima su base oraria delle ricadute al suolo e del deposito di inquinanti emessi dall’inceneritore di AcegasAps per i diversi recettori. I parametri statistici rappresentativi delle medie di breve periodo (percentile 99,8° delle concentrazioni orarie nell’anno; massima concentrazione giornaliera) hanno valori più significativi in un raggio di circa 5000 m dall’impianto, con massimi territoriali localizzati su due direzioni prevalenti, allineate sull’asse NEE-SO, con valori di picco in direzione SO a distanza dell’ordine dei 1500 m dall’impianto. I valori di concentrazione e deposizione rappresentativi delle medie di lungo periodo (concentrazione media annuale; deposizione annuale) hanno un andamento marcatamente orientato in direzione SO, coerente con la rosa dei venti locale. Mentre i picchi di concentrazione annuale si verificano a circa 1500 m di distanza, le curve di isodeposizione annuale assumono valori massimi in prossimità della sorgente di emissione (tra 0 e 300 m), a causa della prevalenza dei fenomeni di deposizione umida, e pennacchio allungato in direzione SO rappresentativo dell’andamento dei fenomeni di deposizione secca. A seguito delle richieste delle istituzioni e dei cittadini AcegasAps ha provveduto a commissionare uno studio epidemiologico per valutare se sono presenti effetti delle ricadute del termovalorizzatore sulla popolazione. Nel corso del 2011 si sono svolti degli incontri tra AcegasAps, il Comune di Padova, il Comune di Noventa Padovana, l’ARPAV, l’Azienda ULSS n. 16 e l’Università di Padova al fine di redigere una bozza di protocollo d’Intesa per pianificare le attività necessarie all’indagine epidemiologica. 9.4.3 Impatti ambientali connessi con l’attività di raccolta e invio allo smaltimento Le attività di AcegasAps Spa nel Settore Ambiente coprono l’intero ciclo della gestione dei rifiuti ovvero: • gestione dei servizi operativi ambientali (raccolta rifiuti, spazzamento e lavaggio delle strade); • trattamento dei rifiuti. I principali impatti ambientali del ciclo della gestione dei rifiuti consistono nell’uso del carburante e nelle conseguenti emissioni dei mezzi connesse alla pulizia delle strade ed alla raccolta dei rifiuti, nelle emissioni aeriformi, liquide e solide generate dagli impianti di trattamento rifiuti e negli impatti connessi alla gestione delle discariche. emissioni da veicoli risorse SPAZZAMENTO E RACCOLTA rifiuti emissioni rifiuti TRATTAMENTO energia 73 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 In relazione a tali aspetti AcegasAps, in accordo con i principi e gli obiettivi del D.Lgs 152/06 “Norme in materia ambientale”, è impegnata nel ridurre la produzione di rifiuti, nell’incrementare il riutilizzo, il riciclaggio ed il recupero e nell’assicurarne lo smaltimento finale più adeguato dal punto di vista ambientale. Lo schema di flusso del ciclo di gestione dei rifiuti di AcegasAps è il seguente. Raccolta di rifiuti urbani: umido, verde impianto di trasferimento FORSU Raccolta differenziata multimateriale Impianto di selezione Impianto di stoccaggio Raccolta carta e cartoni Conferimento a Consorzi di filiera della carta Raccolta di RAEE Impianto di stoccaggio Cemento amianto Impianto di stoccaggio pericolosi Biostabilizzato Compost Plastica Vetro Alluminio Ferro Energia Elettrica Impianti di recupero Cellulosa Impianti di recupero Discarica Oli vegetali Impianto di stoccaggio Impianti di recupero RSU riciclabili e/o Assimilati Impianto di selezione e/o recupero Materia Prima Secondaria Tipologia di servizio Impianti di trattamento e recupero AcegasAps Recupero risorse Impianti di terzi Risorse 74 Conferimento a Consorzi di filiera Impianto di termovalorizzazione Raccolta di rifiuti urbani secchi non riciclabili Raccolta rifiuti legnosi Conferimento a Impianti di compostaggio GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 9.5 Sicurezza ed emergenze ambientali 9.5.1 Sicurezza L’Azienda applica ed esegue un monitoraggio costante nell’applicazione dei requisiti delle norme sulla salute, sulla sicurezza dei lavoratori e sulla prevenzione incendi (valutazione dei rischi, valutazione del rischio chimico e certificato di prevenzione incendi). L’impianto di termovalorizzazione S. Lazzaro è registrato come impianto soggetto a Certificato Prevenzione Incendi con pratica n. 7928 rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova in data 11/08/2010 con validità fino al 10/08/2013. L’impianto è soggetto a CPI per attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.91 dell’elenco di cui al D.M. 16 febbraio 1982 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 15-63-64-95. Si riportano di seguito i riferimenti numerici delle attività presenti, indicandone a fianco i valori massimi effettivi delle rispettive grandezze significative, per le quali sono previsti valori di soglia: • Att. n. 91: forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 1) con potenzialità massima di 12.500.000 Kcal/h; • Att. n. 91: forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 2) con potenzialità massima di 12.500.000 Kcal/h; • Att. n. 63: impianto di trasformazione dell’energia termica con produzione di energia elettrica con dinamo della potenzialità massima di 3.280 KW; • Att. n. 91: generatore di calore a gas metano per surriscaldamento fumi con potenzialità termica massima di 3.500 KW; • Att. n. 64: gruppo elettrogeno con motore endotermico con potenzialità totale massima di 800 KW; • Att. n. 15: serbatoio carburante (gasolio) a servizio del gruppo elettrogeno con capacità massima di m3 2; serbatoio combustibile (gasolio) a servizio del bruciatore di avviamento forno inceneritore della capacità di m3 15; • Att. n. 91: caldaia con funzionamento a gasolio per il riscaldamento della palazzina uffici posta di fronte all’impianto inceneritore, con potenzialità termica di KW 152,9. • Att. n. 95: vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore di 20 metri, installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici industriali di cui all’art.9 del D.P.R. 29 maggio 1963, n° 1497. Per quanto riguarda l’applicazione del D.Lgs. 334/99 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”, nell’impianto di termovalorizzazione sono presenti sostanze pericolose inferiori a quelle indicate nell’allegato I di tale decreto. Pertanto è applicabile solo l’art. 5 comma 2 della suddetta normativa che prevede l’integrazione del documento di valutazione dei rischi (Testo Unico 81/2008). AcegasAps ha provveduto all’informazione, alla formazione, all’addestramento ed all’equipaggiamento di coloro che lavorano all’impianto come previsto anche dal decreto del Ministro dell’ambiente del 16 marzo 1998. 75 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.5.2 Emergenze Le emergenze ambientali sono classificate in base alla loro origine in: 1. Emergenze per cause naturali; 2. Emergenze di origine tecnica o di processo. Appartengono alla prima categoria le emergenze che derivano da situazioni eccezionali di carattere naturale e che, data la loro caratteristica di imprevedibilità, rendono spesso i loro effetti di difficile valutazione (ad esempio l’esondazione del canale Piovego). Nel mese di novembre 2010 si è verificato, a fronte delle abbondanti precipitazioni, un considerevole aumento del livello del Piovego; il personale di AcegasAps monitorava la situazione attraverso i livelli elettronici montati nelle stazioni di derivazione del Piovego e la Direzione di AcegasAps ha deciso di sospendere l’incenerimento dei rifiuti nelle tre linee di termovalorizzazione, mantenendo in temperatura le camere di combustione con i bruciatori ausiliari. Successivamente, l’acqua del Piovego ha iniziato a entrare in impianto attraverso le trincee realizzate sotto il piano stradale, e quindi ad un livello più basso rispetto agli argini del Piovego, e utilizzate per il passaggio delle tubazioni necessarie all’attingimento delle acque per il raffreddamento di parti dell’impianto. L’afflusso di acqua, superiore alla capacità di smaltimento delle reti fognarie, ha iniziato ad invadere i piazzali e le zone più basse dello stabilimento, sommergendo i locali sottostanti i forni delle Linee 1 e 2 dove sono presenti apparecchiature elettriche. La conseguenza è stata la sospensione del riscaldamento delle camere di combustione con i bruciatori ausiliari, garantendo però la completa funzionalità dei sistemi di depurazione dei fumi. Per quanto concerne la Linea 3, poiché nel piazzale antistante i forni vi è il passaggio di un cavidotto di media tensione, l’acqua presente nei piazzali ha fatto scattare le protezioni elettriche provocando l’immediata fermata della Linea. Il controllo delle fasi di fermata è stato garantito dalla corrente erogata dal gruppo elettrogeno di emergenza. Il personale dell’impianto di AcegasAps ha provveduto ad arginare l’afflusso di acqua depositando sacchi di materiale sabbioso in prossimità della trincea di attraversamento tubi e a calare le paratie di intercettazione nei punti di prelievo del Piovego. L’emergenza è stata gestita dal Responsabile Tecnico e dal Responsabile Operativo sulla base da quanto definito nella procedura aziendale “Preparazione alle emergenze e risposta”. Gli aspetti ambientali valutati a seguito della suddetta emergenza sono stati: emissioni in atmosfera, scarichi idrici e contaminazione suolo e sottosuolo. L’attività preventiva di sospensione dell’incenerimento dei rifiuti, il corretto stoccaggio dei rifiuti prodotti dall’impianto e la presenza attiva e costante del personale dell’impianto hanno garantito la salvaguardia dell’ambiente senza causare alcun tipo di impatto ambientale. Le emergenze di origine tecnica o di processo sono invece derivanti da avarie o malfunzionamenti dell’impianto: è pertanto possibile prevederne le cause e i relativi impatti sull’ambiente. Sulla base di queste distinzioni sono state definite modalità gestionali e operative, sia per evitare l’insorgenza di tali situazioni, sia per rispondere alle stesse in modo efficace e tempestivo e ridurre al minimo gli effetti negativi sull’ambiente. Ad esempio sono state predisposte procedure per la gestione in caso di rotture o malfunzionamenti di parti di impianto che possono provocare fuoriuscite non controllate di aeriformi e che richiedono interventi tempestivi tra cui, se questi non fossero efficaci, la fermata dell’impianto. Un’emergenza ambientale si è verificata nella giornata del 30 luglio 2008 all’interno dell’impianto San Lazzaro, durante le attività di demolizione del quencher affidate in appalto a ditta terza a seguito di un’errata manovra si verifica una dispersione di polvere di sostanze irritanti. Il personale di turno, provvisto degli appositi DPI (mascherina protettiva del tipo FFP3 e tuta da lavoro antipolvere), ha provveduto a bagnare l’area interessata al fine di contenere l’emergenza. Lo SPISAL di Padova intervenuto a verifica dell’evento ha eseguito l’indagine sull’argomento e richiesto degli approfondimenti sulle polveri disperse che sono stati forniti da AcegasAps ottemperando quindi alle disposizioni impartite. 76 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 In sede di riesame della direzione sono state valutate le potenziali emergenze e programmate le modalità di simulazione delle emergenze individuate come critiche. Le procedure di risposta alle emergenze vengono provate periodicamente. Nel corso del 2008 è stata effettuata presso l’impianto di termovalorizzazione una simulazione di emergenza relativamente all’incendio fossa rifiuti con attività di formazione preliminare al personale durante la quale si è provveduto all’illustrazione della sequenza operativa, all’utilizzo dell’autorespiratore e dei presidi antincendio (schiumogeno, sprinkler). Il flusso logico seguito per la gestione delle emergenze ambientali nell’impianto di termovalorizzazione è illustrato nello specifico diagramma di flusso. 77 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 9.6 Obiettivi, traguardi e programmi ambientali di miglioramento AcegasAps – Divisione Ambiente ha definito specifici obiettivi di miglioramento ambientale, il cui raggiungimento viene garantito dalla predisposizione di dettagliati programmi ambientali in cui si definiscono le azioni, le responsabilità, i tempi e le risorse umane e finanziarie necessarie per il conseguimento degli stessi. Nel corso del 2006 sono stati ottenuti rilevanti miglioramenti nel processo di combustione dei rifiuti grazie ad una serie di modifiche e interventi apportati all’impianto di termovalorizzazione. Si evidenzia che le modifiche realizzate all’impianto perseguono l’obiettivo di migliorare la fluidodinamica di entrambe le linee: ciò è reso possibile con l’ottimizzazione del sistema di immissione dei fumi in ciminiera in modo da evitare turbolenze e perdite di carico in linea, al fine di migliorare l’efficienza nel processo di combustione e, di conseguenza, una maggiore produzione di energia elettrica. Si riporta di seguito una sintesi di tali interventi: • modifica geometrica della struttura della camera di combustione e della fluidodinamica; • installazione su entrambe le linee di un sistema automatico di regolazione delle arie primarie e secondarie della camera di combustione che consente di migliorare il flusso dei fumi in modo da garantire una maggiore efficienza nella combustione dei rifiuti; • modifica della geometria delle pale del ventilatore della linea 1, che consente un migliore convogliamento dei fumi in ciminiera. Si riporta inoltre l’aggiornamento dello stato di avanzamento degli obiettivi di miglioramento. Gli obiettivi conseguiti, relativi al triennio precedente, non vengono richiamati. Per quanto riguarda il triennio 2011 – 2014, l’Azienda si impegna a mantenere elevati standard qualitativi dell’impianto a seguito delle attività di revamping che si concluderanno nel 2011. Saranno realizzati gli interventi previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale come ad esempio la separazione dei punti di emissione delle Linee 1 e 2 e la conversione dei bruciatori a gasolio in bruciatori a metano. Saranno inoltre adeguate le emissioni della linea 1 ai livelli delle altre due linee così come prescritto dall’AIA; la tecnologia da impiagare è ancora in fase di studio. Un intervento rilevante in fase di studio è la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione dei fanghi che sarà prima sperimentato nell’impianto di termovalorizzazione di Trieste nel biennio 2012 – 2014 e poi eventualmente proposto anche al termovalorizzatore di Padova. 9.6.1 Aggiornamento stato avanzamento obiettivi di miglioramento Aspetto ambientale Obiettivo Rifiuti 1.1 Realizzazione del Progetto Esecutivo della 1. Completamento della capacità di smaltimento dei Linea 3 e inizio lavori. rifiuti urbani del Bacino Padova Approvazione della regione 2 e di altri bacini limitrofi ottenuta a dicembre 03. tramite la realizzazione della Consegna impianto prevista linea 3 di termovalorizzazione. per agosto 2009. Soluzione Prevista Entro quando Gennaio 2006 Responsabile Costo Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp.+ Engineering Euro 79.601.543 Stato REVISIONE A GIUGNO 2011: Il contratto per la progettazione esecutiva, la costruzione e la manutenzione-gestione per un anno della Linea 3 dell’impianto di termovalorizzazione è stato sottoscritto da AcegasAps e la Ditta Termokimik il 10 aprile 2006. Il 28 aprile 2010 AcegasAps, con lettera raccomandata prot. n. 34684, ha comunicato agli Enti, come prescritto dalle norme e dalla autorizzazione di cui a DGR 4139/2009, l’avvio del periodo denominato dalle norme come “esercizio provvisorio”; il 10 maggio è avvenuto il primo conferimento di rifiuti nella fossa nuova e il 28 maggio 2010 è stata avviata la Linea 3 con il primo caricamento dei rifiuti in camera di combustione. Il contratto di AcegasAps con Termokimik prevede un periodo di un anno denominato di “gestione monitorata” (fino al 29 aprile 2011) nel quale Termokimik dovrà assicurare la gestione e manutenzione della Linea 3 con i criteri previsti dal contratto. Dal 29 aprile 2011 la gestione è in capo ad AcegasAps. 78 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Aspetto ambientale Emissioni in atmosfera Obiettivo 2. Diminuzione delle emissioni in atmosfera dagli impianti di riscaldamento dei quartieri limitrofi. Soluzione Prevista Entro Quando 2.1 Verifica della fattibilità per rendere operativo il teleriscaldamento. dopo l’avvio della linea 3 2.2. Attivazione del teleriscaldamento per almeno 1/3 della potenzialità massima di spillamento di vapore dalla turbina cogenerativa della terza linea. Entro 3 anni Dir. Amb. dall’avvio della linea 3 Pd Resp. Tec. Imp.+ Engineering Entro 10 anni dall’avvio della linea 3 2.3. Teleriscaldamento esteso ad almeno 2/3 della potenzialità massima di vapore Ambientale. Resp. Costo Stato Da definirsi dopo l’avvio della linea 3 Eseguito un primo studio di verifica. Consegnato e messo agli atti. Collegato allo stato di avanzamento 1 Revisione a GIUGNO 2011: Il progetto per il teleriscaldamento verrà valutato a seguito del collaudo definitivo dell’impianto. Aspetto ambientale Risorse naturali e energetiche Obiettivo Soluzione Prevista Entro Quando Resp. 3. Maggiore cessione in rete di energia elettrica per valori pari a 54.000 MWh/ anno 3.1 Redazione ed esecuzione di un progetto elettrico per l’installazione di una nuova cabina AT (132 KV), con il trasferimento di linee elettriche esistenti e la predisposizione di nuove elettrificazione nell’area adiacente che consentiranno di cedere in rete 54.000MWh/anno dei quali 27.000MWh/anno prodotti nelle ore piene e 27.000MWh/anno ceduti nelle ore vuote. 24 mesi dall’inizio dei lavori di costruzione della linea 3 di trattamento Servizio Euro engineering 200.000 Costo Stato Revisione a GIUGNO 2011: Le opere sono state realizzate e sono regolarmente funzionanti. La linea 3 è stata avviata alla fine del mese di maggio 2010, mentre la produzione di energia elettrica alla fine del mese di giugno 2010. Nel periodo giugno-dicembre sono stati prodotti, al netto degli autoconsumi, circa 36.000 MWh. Se rapportiamo tale dato su base annua abbiamo un valore stimato di circa 65.000 MWh/anno, ben superiore ai 54.000 MWh/anno stimati da progetto. Aspetto ambientale Consumo di risorse idriche Obiettivo Soluzione Prevista 4. Contributo alla tutela della risorsa idrica 4.1 Progetto per l’utilizzo degli usi industriali di acque superficiali, anziché di acque potabili fornite da acquedotto (raggiunge circa 90.000 m3/anno di acqua potabile destinati ad utilizzi industriali). Entro Quando Installazione impianto entro dicembre 2007 Resp. Costo Stato Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp Euro 150.000 obiettivo convertito revamping depuratore 79 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Revisione a GIUGNO 2011: Il conseguimento dell’obiettivo inizialmente era previsto per giugno 2006 con una stima di costi pari a Euro 50.000,00. Successivamente, in fase di predisposizione del progetto definitivo, si è provveduto ad una ripianificazione temporale ed economica dell’obiettivo. Nel mese di marzo 2007 è stato predisposto il progetto definitivo in base al quale il Servizio Appalti/Acquisti ha avviato la procedura negoziata nell’ottobre del 2006 per un importo di € 132.265,13. Le offerte sono pervenute e la ditta aggiudicataria è stata Gida Impianti sas. Nel momento di consegna dell’ordine è stato riconsiderato l’aspetto ambientale relativo ai consumi di acqua in relazione alla costruzione della Linea 3 ed al nuovo layout delle linee esistenti. Inoltre, dal momento che è stato implementato un nuovo sistema di raffreddamento scorie che comporta un minor consumo di acqua, l’importo deliberato di € 150.000 è stato destinato alla realizzazione del nuovo impianto di depurazione per tutte e tre le linee, i cui lavori sono terminati nel mese di febbraio 2010. Nel mese di luglio 2010 è stato emesso, dal Direttore Lavori, il Certificato Ultimazione Lavori. Tale documentazione è stata inviata alla Regione Veneto con lettera prot. Nr. 27731 del 13/04/2011. Ad oggi l’impianto è regolarmente in funzione: le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite, con particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati. Aspetto ambientale Obiettivo Emissioni in atmosfera 5. Diminuzione delle emissioni degli NOx del 3% rispetto al 2006 e ottimizzazione di gestione della caldaia mediante il recupero dell’energia termica dei fumi riciclati. Soluzione Prevista 5.1 Installazione, per entrambe le linee, di un circuito di riciclo dei fumi comprensivo del ventilatore di ricircolo, delle valvole, della tubazione di trasporto dei fumi esternamente coibentata e del sistema di iniezione fumi nel forno. Entro Quando Resp. Costo Dicembre 2009 Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp. Euro 360.000 5.2 Monitoraggio delle emissioni Dicembre 2009 5.3 Mantenimento dell’obiettivo Dicembre 2010 Stato Revisione a GIUGNO 2011: L’intervento sulla Linea 1 è stato eseguito durante la fermata programmata del mese di luglio 2009, con ultimo completamento avvenuto nel mese di febbraio 2010. I lavori per l’installazione del circuito di ricircolo fumi in Linea 2 sono stati invece eseguiti e portati a termine durante la fermata programmata del mese di luglio 2010. Non è possibile confrontare i valori attuali con quelli del 2006 che peraltro evidenzierebbero un lieve incremento. Il dato deve essere letto ed analizzato unitamente al valore dell’ammoniaca in quanto la miglior regolazione del dosaggio di urea ha permesso un abbattimento dell’ammoniaca mantenendo pressoché inalterato il valore degli ossidi di azoto. Aspetto ambientale Obiettivo Soluzione Prevista Risorse naturali ed energetiche 6. Aumento dell’efficienza energetica e dell’energia elettrica lorda prodotta. Indicatore: MWh di energia elettrica lorda prodotta rapportata alle tonnellate di rifiuto trattato. Incremento del 4% dell’energia elettrica prodotta. 6.1 Modifica della caldaia della linea 2, installazione di un nuovo surriscaldatore con tubi in orizzontale; installazione economizzatori; Dicembre 2009 Installazione del sistema di pulizia meccanica dei serpentini dell’economizzatore. 80 Entro Quando 6.2 Monitoraggio dell’efficienza energetica Dicembre 2010 6.3 Mantenimento dell’efficienza energetica. Dicembre 2011 Resp. Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp. Costo Euro 800.000 Stato GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Revisione a GIUGNO 2011: L’installazione degli economizzatori e del sistema di pulizia meccanica in Linea 2 è prevista per il mese di ottobre 2011. Lo slittamento del termine dei lavori è dovuto a tempi tecnici più lunghi del previsto per l’affidamento dell’appalto mediante gara pubblica e ad una maggiore complessità nella realizzazione del progetto. Aspetto ambientale Obiettivo Risorse naturali ed energetiche 7. Aumento dell’efficienza energetica e dell’energia elettrica lorda prodotta. Indicatore: MWh di energia elettrica lorda prodotta rapportata alle tonnellate di rifiuto trattato. Incremento del 4% dell’energia elettrica prodotta. Soluzione Prevista Entro Quando Resp. 7.1 Installazione sulla linea 1 dell’economizzatore supplementare a valle dell’economizzatore esistente, Dicembre 2009 costituito da 2 banchi a tubi verticali,in modo da abbassare la temperatura dei fumi al valore di 180 – 200°C. 7.2 Monitoraggio dell’efficienza energetica Dicembre 2010 7.3 Mantenimento dell’efficienza energetica Dicembre 2011 Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp. Costo Stato Euro 350.000 Revisione a GIUGNO 2011: L’installazione dell’economizzatore supplementare per aumentare il recupero termico in Linea 1 è stata effettuata durante la fermata programmata del mese di luglio 2009. A seguito dell’avaria del gruppo di turbo generazione della Linea 1, verificatori nel mese di gennaio 2010, c’è stata la fermata del gruppo stesso per un mese e mezzo con conseguente diminuzione dell’energia elettrica prodotta. Pertanto l’inizio del monitoraggio dell’efficienza energetica viene slittato a gennaio 2011. Dai dati relativi alla produzione di energia nei primi 4 mesi del 2010, la potenza generata dalla linea 1 è stata di 5.145 MWh corrispondente ad una potenza specifica di 393 KWh/t di rifiuto; nello stesso periodo dell’anno 2011 la potenza generata è stata di 5.793 MWh corrispondente ad una potenza specifica di 416 KWh/t. Aspetto ambientale Risorse naturali ed energetiche Emissioni in atmosfera Obiettivo 8. Minor consumo di risorse idriche (fino a 5 m3/h) con conseguente riduzione di refluo da trattare e riduzione emissioni in atmosfera. Soluzione Prevista Entro Quando 8.1 Linea 1 – implementazione e trasformazione sistema trattamento fumi da sistema a umido a sistema a secco con eliminazione della torre di raffreddamento e della torre di lavaggio finale comune Dicembre alle linee 1 e 2 (1° stadio: reattore calcecarbone attivo + filtro a maniche, 2° stadio 2011 reattore bicarbonato-carbone attivo, stadio finale torre a carbone attivo) Silos di stoccaggio reagenti e polveri esauste 8.2 Monitoraggio del consumo di risorse idriche Dicembre 2012 8.3 Mantenimento del consumo di risorse idriche Dicembre 2014 Resp. Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Imp. Costo Stato Euro 1.520.000 81 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Revisione a GIUGNO 2011: Il termine per le modifiche migliorative del sistema di trattamento fumi della Linea 1 è programmato per ottobre 2011. Lo slittamento dei termini dei lavori è dovuto ai ritardi nei lavori di revamping della Linea 2, a loro volta dovuti allo slittamento dei termini dei lavori della Linea 3, causati dal ritardo dell’allacciamento della rete Enel. Le modifiche migliorative della Linea 1 riguardano nel dettaglio le attività riportate nella seguente tabella: Attività Termine I FASE Spostamento di metà del filtro a maniche recuperato dalla linea 2, posizionandolo di fianco all’attuale filtro a maniche (ex elettrofiltro modificato), installato in serie, e completandolo di quanto necessita al suo corretto funzionamento (in particolare plenum dei fumi sporchi e di quelli puliti). Avviamento provvisorio con utilizzo di bicarbonato. Entro ottobre 2011 Esclusione della torre di lavaggio per sua modifica in reattore a carboni attivi. Installazione del reattore in linea funzionante a bicarbonato. Entro ottobre 2011 Installazione del reattore in linea funzionante a calce, con relativa linea di trasporto pneumatico della calce idrata e condotto di collegamento al filtro a maniche attuale. Entro ottobre 2011 Modifica del funzionamento del primo filtro a maniche da bicarbonato a calce. Realizzazione del nuovo stoccaggio per la calce. Adattamento degli handling relativi a reattivi, polveri, PCR e PSR. Entro ottobre 2011 II FASE Collegamento della condotta fumi al nuovo camino. Entro ottobre 2011 Sostituzione dell’attuale filtro a maniche, ottenuto con modifica dell’elettrofiltro preesistente, con la seconda metà del filtro a maniche recuperato dalla linea 2, completandolo di quanto necessita al suo corretto funzionamento. Entro ottobre 2011 Trasformazione dell’attuale torre a umido in filtro a carboni attivi. Demolizione dell’attuale camino non più necessario. Aspetto ambientale Risorse naturali ed energetiche Emissioni in atmosfera Obiettivo Soluzione Prevista 9. Riduzione emissioni in atmosfera (valore atteso per gli NOx di 70 mg/Nm3 rispetto agli attuali 140 mg/Nm3) 9.1 Linea 2 - implementazione sistema trattamento fumi con aggiunta di un ulteriore stadio a secco e del sistema DeNOx catalitico (1° stadio: reattore calce-carbone attivo + filtro a maniche, 2° stadio reattore bicarbonatocarbone attivo, stadio finale DeNOx catalitico) Silos di stoccaggio reagenti e polveri esauste 9.2 Monitoraggio del consumo di risorse idriche 9.3 Mantenimento del consumo di risorse idriche Entro Quando Dicembre 2011 Resp. Costo Stato Dir. Amb. Pd Resp. Tec. Euro Imp. 2.800.000 Dicembre 2012 Dicembre 2014 Revisione a GIUGNO 2011: Le modifiche migliorative del sistema di trattamento fumi della Linea 2 prevedono fasi successive con termine dei lavori a ottobre 2011. Lo slittamento dei termini dei lavori è dovuto sia ai ritardi nei lavori della Linea 3, causati dal ritardo dell’allacciamento della rete Enel, sia a complicazioni tecniche nell’effettuare il remotaggio dei comandi dalla sala controllo delle Linee 1 e 2 alla nuova sala controllo della Linea 3. Le modifiche migliorative della Linea 2 riguardano nel dettaglio le attività riportate nella seguente tabella: 82 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Attività Termine Inserimento 1° filtro a maniche in sostituzione dell’esistente. Ottobre 2010 Collegamento 2° filtro a maniche (in fase transitoria entrambi i filtri funzioneranno a bicarbonato). Inserimento del DeNOx catalitico composto da: - unità di termostatazione dei fumi costituita da uno scambiatore di calore fumi – vapore a tubi alettati; - reattore catalitico su 2 strati più uno di riserva, con catalizzatori al vanadio titanio, di tipo alveolare con flusso dei Entro ottobre 2011 fumi dall’alto verso il basso; - recuperatore di calore, costituito da uno scambiatore in teflon fumi – condense turbina da pozzo caldo. Inserimento del nuovo ventilatore di tiraggio a camino con relativo raccordo fra ventilatore e nuovo camino a canne multiple, facente parte della costruzione della terza linea di termovalorizzazione. Installazione di un reattore in linea per calce e carboni attivi. Entro ottobre 2011 Installazione del sistema di stoccaggio della calce, dosaggio dei reagenti e trasporto delle polveri. Aspetto ambientale Risorse naturali ed energetiche Obiettivo Soluzione Prevista 10. Aumento dell’efficienza energetica e dell’energia elettrica lorda prodotta. Indicatore: MWh di energia elettrica lorda prodotta rapportata alle tonnellate di rifiuto trattato. Incremento del 4% dell’energia elettrica prodotta. 10.1 Installazione sulla linea 1 di un nuovo rotore turbina di migliori caratteristiche e con maggior rendimento energetico. Entro Quando Dicembre 2009 Resp. Costo Stato Dir. Amb. Pd Euro Resp. 470.000 Tec. Imp. Revisione a GIUGNO 2011: Il nuovo rotore è stato installato durante la fermata programmata del mese di luglio 2009. Il dato del 2010 non può essere confrontato con il dato dell’anno precedente in quanto a seguito dell’avaria nel gruppo di turbo generazione della Linea 1 non si è prodotta energia elettrica per un mese e mezzo. Tale evento ha impattato in modo significativo sulla produzione di energia elettrica dell’anno 2010. Aspetto ambientale Obiettivo Soluzione Prevista Attività di prevenzione delle emergenze ambientali (alluvione) 11. Evitare infiltrazioni di acqua dalle opere di presa. 11.1 Spostamento delle linee di derivazione dal Piovego (linea 1 e linea 2) sopra il livello dell’attuale argine. Entro Quando Settembre 2011 Resp. Costo Dir. Amb. Pd Euro Resp. 100.000 Tec. Imp. Revisione a GIUGNO 2011: è stata effettuata una sigillatura della trincea di passaggio dei tubi. 83 Stato In corso AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 10. Il Sistema di Gestione Ambientale Il Sistema di Gestione Ambientale implementato dall’Azienda per l’impianto di termovalorizzazione è in accordo ai requisiti espressi dalla norma UNI EN ISO 14001 “Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per l’uso” (edizione dicembre 2004) e dal Regolamento (CE) n. 1221/2009 – EMAS. Il Sistema di Gestione Ambientale implementato è supportato dai seguenti documenti: • Analisi Ambientale Iniziale • Manuale del Sistema di Gestione Ambientale • Procedure • Istruzioni Operative • Registrazioni • Dichiarazione Ambientale Analisi ambientale iniziale Miglioramento continuo Dichiarazione Ambientale Riesame della direzione Politica ambientale Pianificazione Controlli e azioni correttive Attuazione e funzionamento Il Manuale è strutturato in diverse sezioni che inquadrano le tematiche ambientali dell’attività di termovalorizzazione. Tutte le funzioni sono state coinvolte in prima persona per la stesura dell’Analisi Ambientale Iniziale, per l’attuazione nel proprio settore delle procedure ambientali e delle istruzioni operative e per il loro costante aggiornamento. Il Sistema di Gestione ambientale si rivolge anche ai fornitori di AcegasAps, giudicati critici dal punto di vista ambientale in relazione all’attività svolta, con adeguate procedure di qualifica e controllo. 11. Aggiornamento legislativo L’identificazione, l’accesso, l’aggiornamento e la distribuzione delle prescrizioni legali in materia di ambiente, correlate alle proprie attività e servizi, sono eseguiti dal Servizio Aggiornamento Legislativo di AcegasAps (incluso nel servizio Affari Generali della Divisione Ambiente dell’Area territoriale di Padova), con le modalità espresse dall’istruzione operativa “Prescrizioni legali e altre”. Il Servizio Aggiornamento Legislativo, dopo aver individuato le disposizioni legislative inerenti alle attività produttive svolte, provvede ad aggiornare il software “SI.RA.NO” (Sistema Informatico Raccolta Normative), che permette la consultazione delle leggi da tutte le postazioni aziendali. I Responsabili dei Servizi, in collaborazione con il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale, verificano la conformità dell’attività/servizi nei confronti delle nuove disposizioni normative mediante: • controlli di processo (comitati di Direzione, programmi di monitoraggio e controllo secondo la legge 3/2000, analisi chimiche di processo, rispetto prescrizioni autorizzative); • audit interni. 84 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 12. Formazione e addestramento del personale La Divisione Ambiente dell’Azienda provvede a qualificare il personale dell’impianto di termovalorizzazione in base alle esigenze richieste dalla mansione da svolgere, come riportato nella procedura “Formazione e Addestramento del personale”. Vista la natura dei compiti e delle responsabilità, nonché la complessità dell’impianto di termovalorizzazione e del potenziale impatto sull’ambiente che presenta, tutte le funzioni sono ritenute critiche dal punto di vista ambientale. Per tale motivo si esegue una continua formazione e sensibilizzazione per tutto il personale operante all’interno dell’impianto di termovalorizzazione relativamente a: • apparecchiature e impianti; • controlli ambientali; • salute e sicurezza. Nel corso del 2010 sono state effettuate 2.958,5 ore di formazione per il personale del termovalorizzazione. I corsi realizzati riguardano principalmente l’aspetto sicurezza e la formazione per affiancamento fatta dal personale della ditta costruttrice al personale di AcegasAps. 85 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Nel corso del 2010 per l’impianto San Lazzaro sono stati programmati ed effettuati i seguenti corsi di formazione: Argomento Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Amministrativo/gestionale/ legale Sicurezza/Prevenzione Durata (h) 8 32 Persone 2 1 Ore 16 32 Corso teorico pratico sugli appalti pubblici di lavori 16 1 16 12 8 48 1 1 1 12 16 2 8 16 1 1 13 96 16 2 26 16 1 16 7 2 6 24 10 51 8 1 8 Tematiche ambientali Sicurezza/Prevenzione Tecnica/specialistica Informatica Qualità Qualità Tecnica/specialistica Qualità Conducente carrelli elevatori Addestramento Addetti Antincendio di Comprensorio e Palazzina Uffici Corso Stati Uniti Formazione e Addestramento sull’uso della Pala Meccanica Aggiornamento Coordinatori della sicurezza nei cantieri Aggiornamento normativa ADR Obblighi a carattere generale: DPI - Rumore e Vie Respiratorie Radioattività nei rifiuti solidi urbani: problematiche radioprotezionistiche e gestionali Mirror Evaluation Development - Uno specchio per sviluppare le prestazioni in azienda Primo soccorso - Aggiornamento addetti Separazione e recupero dei metalli e valorizzazion delle scorie di combustione dei rifiuti urbani Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti urbani in Italia Responsabilità e ruolo del preposto secondo il D. Lgs 81/08 Riunione Operativa - 3° Linea Forno Inceneritore Formazione base per la programmazione di PLC Siemens Modalità di gestione del fuori limite Portale radiometrico Responsabile tecnico in materia di gestione rifiuti - Modulo Base Modalità di caricamento dei rifiuti in camera di combustione 8 12 6 10 1 1 40 1 1 11 31 2 5 4 2 7 8 33 93 20 5 4 62 7 Manageriale Outdoor per Valutatori del Sistema di Analisi e Sviluppo delle Prestazioni 8 1 8 Manageriale Outdoor per Valutatori del Sistema di Analisi e Sviluppo delle Prestazioni 8 1 8 Informatica Formazione programma JPE Utilizzo e taratura rilevatori portatili personali di EX/H2S/CO/CH4 e Utilizzo Autoprotettori Illustrazione Piano di Emergenza Linee 1 e 2 Corso di tedesco - professionale per attività commerciali Riunione Informativa SISTRI Istruzione FTM per turbina a vapore/generatore Formazione di ingresso personale Impianto di S. Lazzaro Ricognizione in impianto e rischi specifici Visita all’impianto di S. Lazzaro (ricognizione accompagnata da personale Termokimik) Istruzione e sensibilizzazione sulla corretta compilazione dei formulari Personale gestione flussi rifiuti forno Istruzione e sensibilizzazione sulla modalità di gestione delle autorizzazione e ADR - Personale flussi rifiuti forno Sensibilizzazione del personale sulle modalità di gestione delle Non Conformità Gestione registri di manutenzione impianto rispetto alle prescrizioni AIA e D.Lgs 152/06 Allegato V appendice 1.2.3 Gestione dello stoccaggio rifiuti in rispetto alle prescrizioni AIA Patente di Conduttore di generatori a vapore InFusion Configuration & Maintenance Training 1 2 2 5,5 28 79,5 2,5 29 3 8 13 75,5 28 1 6 31 32 34 32,5 29 7 124 346 228 14 43 43 0,5 4 2 0,5 4 2 0,5 1 0,5 0,5 1 0,5 0,5 100 40 1 14 2 0,5 1400 80 Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Tecnica/specialistica Manageriale Sicurezza/Prevenzione Tematiche ambientali Sicurezza/Prevenzione Sicurezza/Prevenzione Linguistico Tecnica/specialistica Tecnica/specialistica Tecnica/specialistica Tecnica/specialistica Tecnica/specialistica Qualità Qualità Qualità Qualità Qualità Tecnica/specialistica Informatica Titolo Aggiornamento normative relative ai lavori sugli impianti elettrici Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza Totale ore di formazione 86 2958,5 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 13. Convalida della Dichiarazione Ambientale Il presente Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale 2011-2014 di Acegas-Aps è conforme ai principi e ai requisiti del regolamento CE n. 1221/2009 – EMAS III ed è stato verificato e convalidato da RINA SERVICE S.p.A., Via Corsica, 12 – 16128 Genova (numero di accreditamento IT-V-0002). Il Verificatore ha: • effettuato un sopralluogo presso l’Ente al fine di prendere visione delle attività svolte e delle strutture ed impianti presenti; • verificato le informazioni presenti nel documento di Analisi Ambientale Iniziale; • esaminato i documenti e verificato le informazioni citate nella presente Dichiarazione Ambientale; • discusso con la Direzione la Politica aziendale per la Qualità e l’Ambiente, il piano degli obiettivi di miglioramento ambientali ed i relativi programmi per il loro raggiungimento; • verificato la conformità del Sistema di Gestione Ambientale implementato ai requisiti del Reg. (CE) n.1221/2009; • verificato la conformità della presente Dichiarazione Ambientale ai requisiti del Reg. (CE) n. 1221/2009. Ha inoltre verificato che la presente “Dichiarazione Ambientale 2011-2014” tratta ed esaurisce tutti gli aspetti ambientali significativi legati all’attività dell’organizzazione, fornendo informazioni chiare ed attendibili. ACEGAS-APS dichiara che i dati contenuti nella presente Dichiarazione Ambientale sono reali e corrispondono a verità e si impegna a diffondere e a rendere pubblico il presente documento. ACEGAS-APS s’impegna a trasmettere all’Organismo competente ed alle Parti interessate le informazioni annuali aggiornate e la completa revisione della Dichiarazione Ambientale entro tre anni dalla data della convalida della Dichiarazione stessa fornendole alle parti interessate e mettendole a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal Regolamento CE 1221/2009. 87 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Allegato 1: Dati di Esercizio RIFIUTI TRATTATI Totale 2006 – 2007 – 2008 – 2009 – 2010 anno 2006 71.624 anno 2007 75.165 anno 2008 80.131 anno 2009 80.816 anno 2010 146.565 N.B.: il dato relativo ai rifiuti trattati nel 2010 dalle Linee 1 e 2 dell’impianto è calcolato sulla base del carico giornaliero e dei giorni di funzionamento delle linee. La quantità dei rifiuti trattata dalla Linea 3, da maggio a dicembre 2010, deriva invece dal sistema di pesatura della benna che carica la Linea 3. GIORNI DI ESERCIZIO anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 Linea 1 332 329 321 320 324 Linea 2 334 344 339 334 329 Linea 3 - - - - 202 215 223 243 247 285 Ton rifiuti trattati /gg di esercizio anno 2010 Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh) 29.229 30.113 32.914 36.588 anno 2010 (L1+L2) 32.334 Cessione Energia Elettrica ENEL (MWh) 19.972 21.428 23.972 27.256 23.332 36.410 Autoconsumo Energia Elettrica interno impianto (MWh) 9.227 8.765 8.942 9.332 9.002 7.245 Metano (m3) 420.576 0 0 0 0 52.241 Gasolio (lt) 149.109 213.454 192.000 152.000 143.000 0 -1.552 0 0 0 0 -193 BILANCIO ENERGETICO anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 giu/dic 2010 (L3) 43.655 Consumo risorse energetiche Metano (MWh) Gasolio (MWh) -616 -882 -793 -628 -591 0 -9.227 -8.765 -8.942 -9.332 -9.254 -7.690 -11.395 -9.647 -9.735 -9.960 -9.844 -7.883 Produzione netta di energia (sottratti i consumi di gasolio, metano, EE) (MWh) 17.834 20.466 23.179 26.628 22.489 35.772 Produzione specifica di energia elettrica (MWh/t rifiuto trattato) 0,408 0,401 0,411 0,453 0,391 0,684 Consumo specifico di risorse energetiche (MWh/t rifiuto trattato) 0,159 0,128 0,121 0,123 0,119 0,123 Cessione specifica di energia elettrica (MWh/t rifiuto trattato) 0,279 0, 285 0,299 0,337 0,282 0,570 Energia elettrica consumata (MWh) Consumi totali di risorse (MWh) Produzione netta di energia N.B.: i consumi di metano della Linea 3 sono da riferirsi al periodo che va dall’avvio dell’impianto (28 maggio 2010) al 12 ottobre 2010. 88 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 RIFIUTI PRODOTTI Scorie ceneri, polveri, PSR anno 2006 anno 2007 anno 2008 anno 2009 16.188 17.171 19.232 19.537 29.144 2.242 2.394 2.451 2.370 7.091 anno 2010 (totale impianto) fanghi 168 182 156 199 156 ferro (t) 910 1.032 468 0 0 19.508 20.779 22.307 22.106 36.391 Scorie 0,226 0,228 0,240 0,242 0,199 ceneri, polveri, PSR 0,031 0,032 0,031 0,029 0,048 fanghi 0,002 0,002 0,002 0,002 0,001 ferro (t) 0,013 0,014 0,006 0 0 Totale Rifiuti prodotti / Rifiuti trattati 89 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Allegato 1.1: Dati di Esercizio 2006 – 2007 - 2008 - 2009 - 2010 Dati che consentono il calcolo delle quantità di sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati Anno rif tonnellate di rifiuto trattato COT (mg/ Nmcs 11% O2) HCl (mg/ Nmcs 11% O2) NOx (mg/ Nmcs 11% O2) Polveri (mg/Nmcs 11% O2) Hg mg/ Nmc Portata Fumi (Nmc/h ) giorni di funzionamento Anno 2006 71.624 2,2 3,8 137 1,7 0,004 45.935,56 333 Anno 2007 75.165 2,5 3,0 132 1,6 0,002 46.157,00 337 Anno 2008 80.131 0,7 2,4 134 1,6 0,001 48.376,00 330 Anno 2009 80.816 1,4 2,8 126 0,6 0,001 48.107,25 327 Anno 2010 (L1+L2) 82.702 1,9 2,7 138,5 0,5 0,0003 48.817,00 326 Giu/Dic 2010 (L3) 63.863 0,6 1,8 62,1 1,3 0,0005 107.676,00 202 Anno rif COT kg/t HCl kg/t NOx kg/t Polveri kg/t Hg kg/t Anno 2006 0,011 Anno 2007 0,013 0,019 0,701 0,0085 0,000023 0,015 0,651 0,0079 0,000012 Anno 2008 0,003 0,011 0,641 0,0077 0,000004 Anno 2009 0,007 0,013 0,587 0,0028 0,000003 Anno 2010 (L1+L2) 0,009 0,012 0,640 0,0024 0,000014 Giu/Dic 2010 (L3) 0,005 0,015 0,508 0,011 0,000004 Dati che consentono il calcolo delle quantità di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuti trattati Anno rif tonnellate di rifiuto trattato Cloruri (mg/l) Azoto ammoniacale (mg/l) Nitriti (mg/l) 1200 15,00 0,60 Limiti di legge D.Lgs. 152/06 Scarico fognatura (litri) Anno 2006 71.624 349 8,43 0,23 91.646.000 Anno 2007 75.165 341 6,60 0,19 111.675.000 Anno 2008 80.131 363 7,80 0,17 99.817.000 Anno 2009 80.816 446 10,70 0,16 95.055.000 Anno 2010 146.565 313 6,15 0,11 111.884.000 Anno rif Cloruri (g/ton) Azoto ammoniacale (g/ton) Nitriti (mg/ton) Anno 2006 447 11 288 Anno 2007 507 10 282 Anno 2008 452 10 209 Anno 2009 524 13 188 Anno 2010 239 5 80 90 Allegato 2: Cronologia e genesi del progetto linea 3 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Il progetto di ampliamento dell’impianto, consistente nella realizzazione della linea 3, è in corso di attuazione. Le fasi attraverso cui questo progetto si è sviluppato sono le seguenti: 1. progetto preliminare: con delibera 19/03/1998 n. 28 l’Ente di Bacino Padova 2 ha dato incarico all’allora Azienda Municipalizzata del Comune di Padova, AMNIUP, di predisporre il progetto preliminare; con delibera 16/07/1998 n. 31 l’Ente di Bacino ha approvato il progetto preliminare di AMNIUP; 2. progetto definitivo AMNIUP: AMNIUP ha quindi predisposto il progetto definitivo che è stato approvato dall’Ente di Bacino con delibera 17/12/1998 n. 32; 3. subentro APS ad AMNIUP: nel dicembre 1999 AMNIUP è confluita in Azienda Padova Servizi SpA, azienda multiservizi del Comune di Padova (Ambiente, Gas, Acqua, Trasporti Pubblici); 4. approvazione progetto-guida: con lettera 29/12/1998 n. 13266 l’Ente di Bacino e AMNIUP hanno presentato domanda di approvazione del progetto, corredato anche di “relazione di compatibilità ambientale”; la Regione Veneto con DGR 18/01/2000 n. 119, previo parere della Commissione Tecnico Scientifica dell’Assessorato Ambiente del 25/05/1999, della CTRA del 10/06/1999 e del 16/12/1999, ha approvato la variante parziale al piano regionale costituita dalla terza linea di Padova e ha approvato il progetto, come progetto-guida per l’esperimento dell’appalto-concorso; 5. appalto-concorso: il Ministero dei Lavori Pubblici con nota 19/07/2000 n. 7406 ha autorizzato APS a esperire l’appalto-concorso; APS, predisposti gli atti necessari (capitolato speciale e progetto guida), ha pubblicato il bando europeo in data 30/01/2001; esperite le prequalifiche, è stato fissato il termine di presentazione delle offerte per il 22/12/2001; la Commissione Giudicatrice è stata nominata il 07/03/2002 per sorteggio secondo le procedure di cui all’art. 21 della Legge 109/1994 Merloni) e all’art. 92 del DPR 554/1999; la Commissione ha completato il giudizio tecnico in data 16/10/2002; le offerte economiche sono state aperte in data 17/10/2002 e in tale data è stata effettuata l’aggiudicazione provvisoria; 6. approvazione del progetto definitivo: predisposti gli atti integrativi necessari (relazione di accompagnamento e piano tariffario provvisorio), è stata presentata con nota 26/03/2003 domanda di approvazione del progetto definitivo vincitore alla Regione; la Regione con DGR 07/11/2003 n. 3361, previo parere CTRA 16/10/2003, ha approvato il progetto, specificando testualmente che “l’approvazione del menzionato progetto equivale e dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza e indifferibilità delle relative opere, ai sensi del quinto comma dell’art. 27 del DLGSL 22/1997 e sostituisce ad ogni effetto, visti, pareri e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali”; nell’ultimo comma della premessa dell’allegato parere CTRA, a proposito della Valutazione di Impatto Ambientale, la Commissione conclude testualmente “si ritiene l’impianto sia già stato formalmente approvato dalla Regione Veneto con la DGR 119 del 18/01/2000 e che quindi non sia assoggettato a quanto previsto dalle poc’anzi citate leggi regionali” (NdR: norme VIA di cui a Legge Regionale 26/03/1999 n. 10); 7. aggiudicazione definitiva: APS ha provveduto quindi alla aggiudicazione definitiva con deliberazione di CdA 17/12/2003 n. 82; 8. subentro di ACEGAS-APS ad APS: dal 20/12/2003 è subentrata a tutti gli effetti ad APS la società ACEGAS-APS S.p.A. sede legale via Maestri del Lavoro 8, 34123 TRIESTE, codice fiscale e partita IVA 00930530324; 9. nomina Commissione di Collaudo: la Regione Veneto, ai sensi dell’art. 48 della L.R. 07/11/2003 n. 27, ha provveduto, con lettera 29/10/2004 n. 709.789/46.04, a nominare la Commissione per il collaudo tecnico-amministrativo (ing. Salvatore Vento dirigente del Comune di Venezia, arch. Antonio Canini dirigente della Regione Veneto, geom. Francesco Gasparini, ex dirigente regionale in quiescenza); 10.piano regionale: come conseguenza di quanto specificato al punto 4, il progetto è inserito nel piano regionale di gestione dei rifiuti adottato nel 2000 dalla Giunta e successivamente approvato con Deliberazione di Consiglio Regionale 22/11/2004 n. 59; il progetto dell’impianto di Padova è esplicitamente contemplato nello strumento di pianificazione approvato dall’Ente territoriale competente; 11.contenzioso TAR: la stipula del contratto di appalto non ha potuto avere luogo a causa di un contenzioso intentato avanti il TAR Veneto dalle imprese che si erano classificate al 2° e 3° posto nella gara di cui 91 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 trattasi, contenzioso che ha visto ACEGAS-APS SpA (già Azienda Padova Servizi SpA) soccombente all’esito del primo grado di giudizio definito con sentenza del TAR Veneto 8 Aprile 2004 n. 1145, sentenza successivamente riformata in grado d’appello, in modo favorevole ad ACEGAS-APS medesima, con decisione del Consiglio di Stato 22 Febbraio 2005 n. 4222; di questa fase “sospensiva” è stata data periodicamente notizia scritta a tutti gli Enti (Regione, Provincia, Comune ed Ente di Bacino); 12.contratto di appalto: a causa del rilevante periodo di tempo intercorso tra la data dell’aggiudicazione definitiva e la predetta decisione del Consiglio di Stato, (oltre 2 anni dalla scadenza della validità economica dell’offerta), si è reso necessario procedere all’attualizzazione dei prezzi contenuti nell’offerta e all’adeguamento di alcune parti progettuali (allacciamento elettrico con le modalità tecniche rese note da ENEL con lettera 23/02/2005 e alcune modifiche allo scopo di ottimizzare la gestione secondo le esigenze manifestate dai tecnici di esercizio); esperita questa fase, in data 10/04/2006 è stato firmato il contratto di appalto per la “progettazione esecutiva, costruzione e gestione per un anno della terza linea dell’inceneritore di Padova” ed è stata data alla ditta disposizione di presentare il progetto esecutivo; 13.progetto esecutivo e addendum: nel corso del 2006 la ditta ha presentato gli elaborati del progetto esecutivo che sono stati oggetto di verifica da parte di ACEGAS-APS; in data 19/12/2006 è stato sottoscritto un addendum contrattuale riportante una lista di prescrizioni e precisazioni sul progetto esecutivo presentato dalla ditta stessa; 14.tecnici e funzionari: sono state quindi effettuate le seguenti nomine dal sottoscritto Responsabile del procedimento: • Direttore dei Lavori: ing. Massimo GIACOMINI di ACEGAS-APS • Responsabile dei Lavori: p. Furio BENCI • Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione: ing. Ugo DI CAMILLO 15.consegna dei lavori: in data 21/12/2006 è stata effettuata la formale consegna dei lavori alla ditta TERMOKIMIK di Milano (procuratore per l’impresa: ing. Francesco BRADANINI; capo cantiere per l’impresa: geom. Pasquale MARINELLI) con decorrenza dei termini per la costruzione (ultimazione prevista ottobre 2009); i lavori sono in corso, come constatato nel corso del sopralluogo eseguito martedì 08/01/2008 con il luogotenente Giulio Stoppa e con il perito Giovanni Tresoldi; 16.notifiche e comunicazioni: l’apertura del cantiere è stata notificata dal Responsabile dei Lavori al Dipartimento Prevenzione SPISAL della ULSS 16 e alla Direzione Provinciale del Lavoro di Padova con nota 27/03/2007; l’inizio dei lavori è stato comunicato con lettera 02/04/2007 prot. 15378 al Settore Edilizia Privata del Comune di Padova; in pari data è stata effettuata all’ufficio tecnico del Comune di Padova, sportello unico per le imprese, la denuncia delle opere in conglomerato cementizio armato ai sensi della Legge 05/11/1971 n. 1086; 17. aspetto paesaggistico: è stata inoltrata al Comune domanda di autorizzazione paesaggistica 08/05/2007 n. 21003; la Commissione Edilizia Integrata ha fornito le proprie prescrizioni nella seduta del 10/07/2007 (lettera 20/07/2007 prot. 199705); 18.comunicazione modifica migliorativa non sostanziale: con lettera 23/07/2007 n. 33448 è stata effettuata una comunicazione alla Regione relativa ad una modifica migliorativa non sostanziale, prevista da una variante che comporta una ulteriore riduzione delle emissioni rispetto a quanto previsto dal progetto approvato, senza alcuna variazione di potenzialità dell’impianto; 19.Genio Civile: a seguito delle specifiche domande presentate al Genio Civile (richiesta di concessione per l’occupazione dell’area arginale, richiesta di derivazione idraulica, richiesta di scarico, e relativa richiesta di autorizzazione a eseguire i lavori) è stato sottoscritto apposito disciplinare 21/09/2007 rep. n. 302 con cui il Genio Civile autorizza gli interventi richiesti con alcune specifiche prescrizioni; 20.AIA: l’impianto (linee 1 e 2) era in esercizio con la autorizzazione provinciale 19/11/2004 n. 4931/ EC valida fino al 20/11/2009; è stata emessa dalla Regione un’AIA “ricognitiva provvisoria” valida fino a dicembre 2009; la futura autorizzazione all’esercizio della costruenda linea 3 è subordinata al giudizio di compatibilità ambientale, pertanto è stata richiesta alla Regione con lettera 02/10/2007 n. 76289 la sospensione della pratica AIA in attesa dell’ottenimento del giudizio di compatibilità ambientale; con lettera 30/10/2007 prot. 608683 la Regione ha confermato che la pratica relativa all’Autorizzazione Integrata 92 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Ambientale resta pertanto sospesa; 21.scoping per compatibilità ambientale: l’Azienda ha esplicitato a tutti gli Enti preposti (Regione, Provincia, Comune, Ente di Bacino) la volontà di attivare la procedura di valutazione ambientale (giusta lettera 28/05/2007 n. 24085); ha avuto luogo in data 21/06/2007 un incontro pubblico convocato dall’Assessore Comunale all’Ambiente presso la sede del consiglio di quartiere; il Settore Ambiente del Comune ha attivato un apposito sportello informativo sul progetto, sportello a cui l’Azienda ha fornito tutte le documentazioni necessarie; è stata attivata la procedura di “scoping” ex art. 8 LR 10/1999 presentando con nota 23/07/2007 n. 33453 apposita documentazione, che, previo esame da parte della Commissione VIA, è stata recepita con alcune prescrizioni, giusta comunicazione della Regione 31/10/2007 n. 612786; 22.comunicazione modifica migliorativa non sostanziale: con lettera 20/12/2007 n. 102028 è stata effettuata una seconda comunicazione alla Regione relativa ad altre modifiche non sostanziali, previste da varianti che non comportano variazioni di emissioni nè variazioni di potenzialità dell’impianto; 23.Studio di Impatto Ambientale: l’Azienda ha presentato depositato in Regione con nota 26/06/08 n. 50650 lo Studio di Impatto Ambientale redatto come da “scoping” approvato dalla Commissione Regionale VIA (v. precedente punto 22); con lettera 27/06/2008 n. 336683 la Regione ha comunicato l’avvio del procedimento e che i tempi per il rilascio del parere di compatibilità ambientale erano di di 150 gg; lo Studio presentato riguarda l’intero impianto: due linee esistenti in esercizio + linea 3 in costruzione, con ultimazione prevista entro 2009; 24.aspetto paesaggistico prescrizioni definitive: (v. prec. punto 18) a seguito presentazione del nuovo progetto architettonico è stato rilasciato il parere positivo della Commissione Edilizia Integrata che fornisce anche alcune prescrizioni integrative su pista ciclabile e cortina verde (parere 04/11/2008); 25.integrazione quadro lavori: con deliberazione del 12/05/2009 il CdA dell’Azienda ha approvato il quadro economico degli interventi, comprensivo dei lavori sulla linea 3, della manutenzione straordinaria sulle due linee esistenti e degli interventi previsti dal quadro di mitigazione ambientale: delibera del 12/07/2007 Linea 3 (*) € 82.817.823 delibera del 20/12/2007 Linee 1 e 2 (*) € 8.000.000 delibera del 28/08/2008 Mitigazioni VIA € 5.330.000 Varianti 5 e 6, adeguamento canone gestione, altri lavori e forniture, al netto minori spese già preventivate € 3.737.114 Integrazione approvata delibera 12/05/2009 TOTALE € 99.867.114 (*) di cui 79,6 milioni di euro per lavori su contratto di appalto linea 3 26.interventi di mitigazione e compensazione: è stato previsto in particolare il miglioramento architettonico dell’impianto e alcuni lavori per conto del Comune di Padova: pista e ponte ciclabile S. Gregorio, passerella ciclabile S. Lazzaro, sistemazione viabilità comunale via Navigazione Interna, come da accordo di programma firmato in data 30/09/2008; 27. parere di compatibilità ambientale e AIA: su richiesta di AcegasAps la Regione ha unificato i procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale e di Autorizzazione Integrata Ambientale; l’Azienda ha fornito tutti i chiarimenti e le integrazioni richieste dalle commissioni tecniche nel periodo novembredicembre 2010; le commissioni hanno fornito i propri pareri e le proprie prescrizioni; la Giunta Regionale ha rilasciato con DGR 29/12/2009 n. 4139 il parere favorevole di compatibilità ambientale, l’AIA per la realizzazione di tutti gli interventi previsti sulle tre linee di incenerimento e le prescrizioni per l’ottenimento dell’AIA definitiva al compimento e collaudo di tutti i lavori; 28. allacciamento ENEL AT: l’allacciamento si è reso disponibile dal 15 febbraio 2010; 29. integrazione impegno di spesa: per superare una vertenza con l’impresa, causata dallo slittamento della 93 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 disponibilità dell’allacciamento ENEL in AT è stato sottoscritto dall’AD un addendum in attuazione di un accordo, il cui costo è di 990.254 E aggiuntivi; 30. ultimazione lavori funzionali ad avviamento linea 3: il 27 aprile 2010 si è constatata e verbalizzata l’ultimazione dei lavori funzionali all’avviamento della linea 3; 31. avvio esercizio provvisorio: con lettera 28 aprile 2010 prot. 34684 è stato comunicato agli Enti l’avvio dell’esercizio provvisorio previsto dalle norme in pendenza del collaudo funzionale; dal 29 aprile decorre anche il periodo contrattuale di “gestione monitorata” sotto responsabilità Termokimik della durata di un anno; 32. avvio conferimento rifiuti in fossa: il 10 maggio 2010 è iniziato il conferimento dei rifiuti previa comunicazione agli Enti prot. 37127; 33. avvio incenerimento: il 28 maggio 2010 è iniziata l’attività di incenerimento dei rifiuti nella nuova linea 3, previa comunicazione agli Enti prot. 42812; 34. primo parallelo elettrico: il 18 giugno 2010 è stato attuato il primo parallelo elettrico con la rete ENEL AT; 35. silenziatori aggiuntivi: tra il 2 e il 5 agosto 2010 sono stati installati con esiti positivi due silenziatori non previsti (uno sul ventilatore aria comburente e uno sul ventilatore fumi) allo scopo di ridurre i livelli di rumore che nell’esercizio sono risultati superiori rispetto a quanto previsto nelle modellizzazioni progettuali; 36. collaudo funzionale linea 3: con lettera AcegasAps 14/3/2011 prot. 19497 è stato presentato alla Regione il collaudo funzionale della Linea 3 sottoscritto dal prof. Ghezzi e dall’ing. Fior a seguito della campagna di verifiche funzionali e sulle emissioni eseguita nel periodo 21 settembre – 29 ottobre 2010; 37. ultimazione periodo di gestione monitorata: con lettera AcegasAps 5/5/2011 prot. 33168 è stata comunicata agli Enti la fine del periodo di un anno di “gestione monitorata” a cura del main contractor Termokimik e il conseguente passaggio di consegne per la gestione ad AcegasAps; 38. Osservatorio Ambientale: con delibera del consiglio circoscrizionale comunale 1/10/2010 n. 41 è stato costituito l’Osservatorio Ambientale, composto da componenti nominati dal comune di Padova, dal comune di Noventa, dal consiglio circoscrizionale 3, dalle associazioni ambientali, con funzioni di acquisire da AcegasAps informazioni sul funzionamento dell’impianto e di renderle pubbliche e costantemente accessibili; l’Osservatorio si è insediato il 7/2/2011 e si riunisce periodicamente; 39. esercizio linea 3: l’esercizio prosegue regolarmente, con parametri produttivi (capacità incenerimento e produzione energia elettrica) superiori alle performance attese; i parametri di emissione fumi sono al di sotto dei limiti; 40. altri lavori: i lavori residui sulla linea 3 e quelli di adeguamento delle linee 1 e 2, previsti dai progetti approvati con la DGR 4139/2009 sono regolarmente in corso, senza sospensioni e riserve e verranno completati entro il 2011; 41. ulteriori informazioni: sono disponibili sulle pagine pubbliche: progetto linea 3 Padova: http://www.acegas-aps.it/cms.php?sz=650 certificazioni ambientali e report annuali: http://www.gruppo.acegas-aps.it/cms.php?sz=257 94 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Allegato 3: Termini e definizioni AIA Autorizzazione Integrata Ambientale Ambiente Quel contesto in cui l’organizzazione opera con le sue attività, prodotti e servizi, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani, e le loro inter-relazioni. Analisi ambientale Un’esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle attività, ai prodotti o ai servizi di un’organizzazione Aspetto ambientale Un elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha, o può avere, un impatto sull’ambiente Audit del sistema di gestione ambientale Verifica puntuale, sistematica e documentata che permette di conoscere e valutare oggettivamente se il sistema di gestione ambientale di un’organizzazione è conforme ai criteri definiti dalla norma UNI EN ISO 14001 e dal regolamento EMAS. Azioni correttive Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate al fine di prevenirne il ripetersi Azione preventiva Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate, al fine di prevenirne il verificarsi. Fattore di emissione Il fattore di emissione rappresenta l’emissione riferita all’unità di attività della sorgente, espressa ad esempio come quantità di inquinante emesso per unità di prodotto processato, o come quantità di inquinante emesso per unità di combustibile consumato, ecc. FID (flame ionizator detector) Sensore a fiamma ionizzata per la misurazione del COT (carbonio organico totale) FORSU Frazione Organica di Rifiuto Solido Urbano. FT.IR (spettrofotometro infrarosso a trasformata di Fourier) Analizzatore multiparametrico per il monitoraggio delle emissioni in aria. Impatto ambientale Qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalla attività, dai prodotti o dai servizi di un’organizzazione. Impianto di termovalorizzazione Impianto per smaltimento dei rifiuti il cui processo di combustione è accompagnato da recupero energetico. Indicatore di Performance Ambientale (IPA) Espressione che fornisce informazioni sulla performance ambientale di un’organizzazione, sugli sforzi per influenzare questa performance e sulle condizioni dell’ambiente. mg/Nmcs 11% O2 parametri espressi in milligrammi per normal metro cubo secco normalizzati all’11% di O2. Manuale del Sistema di Gestione Ambientale Documento che enuncia la Politica Ambientale e descrive il Sistema di Gestione Ambientale di un’organizzazione. Miglioramento Continuo Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell’organizzazione (Nota: Il processo non necessariamente deve essere applicato simultaneamente a tutte le aree di attività). Non conformità Non soddisfacimento di un requisito specificato nella norma UNI EN ISO 14001, nei documenti del Sistema di Gestione Ambientale (Manuale del SGA, Procedure, Istruzioni operative), nelle prescrizioni legali ambientali 95 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 applicabili, nei contratti con i clienti e con i fornitori/appaltatori. Obiettivo ambientale Un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione decide di perseguire. Organizzazione Un gruppo, una società, un’azienda, un’impresa, un’autorità o un’istituzione, ovvero loro parti o combinazioni, in forma associata o meno, pubblica o privata, situata all’interno o all’esterno della Comunità, che abbia una propria struttura funzionale e amministrativa. Parametri: CO: monossido di carbonio. NH3: ammoniaca. SOx: Ossidi di zolfo. NOx: Ossidi di azoto. HCl: Acido cloridrico. HF: Acido fluoridrico. COT: carbonio organico totale. PCDD: policlorodibenzodiossine. PCDF: policlorodibenzofurani. Hg: Mercurio. Cr: Cromo. Fe: Ferro. Mn: Manganese. Ni: Nichel. Cd: Cadmio Tl: Tallio. Sb: Antimonio. As: Arsenico. Pb: Cobalto. Cu: Rame. V: Vanadio. Parte interessata Individuo o gruppo coinvolto o influenzato dalla prestazione ambientale di una organizzazione. P.C.I. Potere Calorifico Inferiore Frazione di energia che un combustibile libera durante il processo di combustione ed impiegata per l’evaporazione dell’acqua presente nel combustibile. PCR Prodotti Calcici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti. Politica ambientale Le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale, così come espressa formalmente dall’Alta Direzione, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tale politica fornisce un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali. Prestazione ambientale I risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione. Prevenzione dell’inquinamento Impegno sull’uso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti per controllare e ridurre l’inquinamento, compreso il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo, l’utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali. Programma ambientale Una descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi. PSR Prodotti Sodici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti. RAEE Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Revamping 96 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Intervento di riqualificazione ed innovazione di un impianto. Riesame da parte della Direzione (Adattata per il Sistema di Gestione Ambientale) Valutazione formale effettuata dall’alta direzione circa lo stato e l’ adeguatezza del Sistema di Gestione Ambientale in relazione alla Politica Ambientale e ai relativi obiettivi Sistema di gestione ambientale (EMS = environmental management system) La parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali. SME Sistema informatico di monitoraggio delle emissioni Traguardo ambientale Un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un’organizzazione o ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi. Trattamento di una Non Conformità Azione da intraprendere nei riguardi di un’entità non conforme al fine di risolvere la “non conformità” UNI CEI EN ISO 17025 Norma relativa a “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”. 97 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 Allegato 4: Elenco delle principali leggi applicabili alla data di convalida e provvedimenti autorizzativi di riferimento connessi con la trattazione degli aspetti ambientali AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE Provvedimento DGR n. 4139 del 29/12/2009 Autorizzazione all’esercizio dell’impianto di smaltimento mediante termodistruzione di rifiuti urbani, speciali non pericolosi, sanitari. SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto Legislativo del Governo 03/04/2006, n.152 Norme in materia ambientale SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto Legislativo del Governo 03/12/2010, n.205 Disposizioni di attuazione della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19/11/2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto Legislativo n. 4 del 16/01/2008 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale SCARICHI IDRICI E ACQUE Decreto 06/11/2003 n.367 Regolamentazione concernente la fissazione di standards di qualità nell’ambiente acquatico per le sostanze pericolose ACQUA D.Lgs.31/01 Attuazione della direttiva 98/83/ CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano EMISSIONI IN ATMOSFERA Decreto del Ministero dell’Ambiente 10/03/1999 Proroga dei termini per la dismissione di gas halons EMISSIONI IN ATMOSFERA Decreto Ministeriale 25/08/2000 Aggiornamento dei metodi di campionamento, analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi del D.P.R. 24/05/1988, n.203 EMISSIONI IN ATMOSFERA D. Leg.vo 11.5.2005, n. 133, Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in materia di incenerimento dei rifiuti RUMORE Legge Quadro 26/10/1995, n.447 Legge Quadro sull’inquinamento acustico RUMORE D.M. (Ambiente) 11/12/1996 Applicazione del criterio differenziale per gli impianti a ciclo produttivo continuo RUMORE Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14/11/1997 Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore RUMORE Decreto Ministeriale 16/03/1998 Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico RIFIUTI Decreto Ministeriale 26/05/2011 Proroga del termine di cui all’Art.12, comma 2, del Decreto 17/12/2009, recante l’istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti. RIFIUTI Decreto Ministeriale 17/12/2009 Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’Art.139 del Decreto legislativo n.152 del 2006 e dell’Art.14 bis del Decreto legge n.78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla Legge n.102 del 2009 RIFIUTI Decreto Legislativo del Governo 03/12/2010, n.205 Disposizioni di attuazione della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19/11/2008 relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive RIFIUTI Norme per la semplificazione degli adempimenti in materia ambientale, sanitaria e Legge Ordinaria del Parlamento di sicurezza pubblica, nonché per l’attuazione 25/01/1994, n.70 del sistema di ecogestione e di audit ambientale 98 GESTIONE AMBIENTALE VERIFICATA I-000089 Decreto Legislativo del Governo 03/04/2006, n.152 Norme in materia ambientale Decreto del Ministero dell’Ambiente 23/04/1999 Modificazione al Decreto Ministeriale 8/10/1996 recante: ”Modalità di prestazione delle garanzie finanziarie a favore dello Stato da parte delle imprese esercenti attività di trasporto dei rifiuti” RIFIUTI Deliberazione della Giunta Regionale n° 2528 del 14/07/1999 Nuova disciplina in materia di garanzie finanziarie relative alle attività di smaltimento e di recupero disciplinate dal decreto legislativo 5/2/97, n. 22, e successive modifiche ed integrazioni. Revoca della d.g.r. n. 4718 del 15/12/98. RIFIUTI Legge Regione Veneto n°3/2000 Legge Regionale n° 3 del 21/01/2000 Nuove norme in materia di gestione dei rifiuti. RIFIUTI Deliberazione della Giunta Regionale n° 1579 del 22/06/2001 Nuovi indirizzi in merito alla sicurezza ed ai piani di controlli previsti dalla L.R.21/1/00 n°3. RIFIUTI DPR 15/07/2003 n. 254 Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari RIFIUTI Decreto Legislativo n. 4 del 16/01/2008 Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO Legge 22/02/2001, n.36 Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettromagnetici, elettrici e magnetici SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo del Governo 03/02/1997, n.52 Attuazione della Direttiva CEE concernente classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo del Governo 16/07/1998 n.285 Attuazione di Direttive Comunitarie in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi, a norma dell’art.38 della legge n.128 del 24/04/1998 RIFIUTI RIFIUTI Attuazione delle direttive 1999/45/CE e 2001/60/CE relative alla classificazione, all’imballaggio e all’etichettatura dei preparati pericolosi - S.O.G.U. n° 61/L del 14/04/2003 SOSTANZE PERICOLOSE Decreto Legislativo n.65 del 14/03/2003 TRASPORTO ADR Circolare 06/03/2000 prot.513/4915/10 TRASPORTO ADR Decreto Ministeriale del 02/08/2005 SICUREZZA Legge 123 del 3/08/07 Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materi SICUREZZA D.Lgs. 81 del 09/04/2008 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, nr. 123 in materia di tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro SICUREZZA D.Lgs 334/99 Attuazione della direttiva 98/62/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose D.L. 04/02/2000, n.40, attuazione della direttiva 96/35/CEE, consulenti per la sicurezza dei trasporti di merci pericolose Recepimento della direttiva 2004/111/CE e della direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di merci pericolose su strada 99 AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010 IPPC Decreto Legislativo 18/02/2005, n. 59 (IPPC) Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. IPPC DMA 23/11/2001 Dati, formato e modalità della comunicazione di cui all’articolo 10, comma 1, del D.Lgs. 4/8/99, n.372 (IPPC) IPPC Decreto Legislativo 24/12/2003 n.355 Proroga dei termini previsti dal Decreto Legislativo 04/08/ 99 n.372 in tema di IPPC IPPC D.lgs 18 febbraio 2005 nr. 59 – Autorizzazione DGRV nr. 668 del 20/03/2007 ambientale per la prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento SITO Legge 8 agosto 1985, n. 431 (Galasso) Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale SITO D M. del 3/3/75 Rischi sismico SITO Legge 2.2.74 n. 64 “Provvedimenti per le costruzioni con particolari per le zone sismiche” SITO Legge 29 giugno 1939, n. 1497 Protezione delle bellezze naturali SITO Regio decreto-legge 30 dicembre 1923, n. 3267 Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani PREVENZIONE INCENDI D.M. del 16/02/1982 Modificazioni del Decreto ministeriale 27 settembre 1965 concernente la determinazione delle attività soggette alle visite di prevenzione incendi. PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 29/07/1982 Approvazione del regolamento concernente l’espletamento dei servizi di prevenzione e di vigilanza antincendi PREVENZIONE INCENDI Legge 7 dicembre 1984 n.818 Nullaosta provvisorio per le attività soggette ai controlli di prevenzione incend, modifica degli articoli 2 e 3 della legge 4 marzo 1982 n.66 e norme integrative dell’ordinamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco PREVENZIONE INCENDI Legge 5 marzo 1990 n.46 Norme per la sicurezza degli impianti PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 06/12/1991 n. 447 Regolamento di attuazione della legge 5 marzo 1990 n.46 in materia di sicurezza degli impianti PREVENZIONE INCENDI D.P.R. del 12/01/1998 n. 37 Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi PREVENZIONE INCENDI D.M. del 10/03/1998 Criteri generali di sicurezza antincendio e per la gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro 100 AcegasAps