Dichiarazione Ambientale

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Dichiarazione Ambientale
Impianto di Termovalorizzazione San Lazzaro
Dichiarazione Ambientale 2011-2014
AcegasAps
Informazione convalidata
Numero Registro I-000089
Dichiarazione Ambientale 2011- 2014
Secondo i requisiti del Regolamento CE 1221/2009 (EMAS)
IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE SAN LAZZARO
Viale della Navigazione Interna, 34 - PADOVA
Dati aggiornati a dicembre 2010
Approvata da:
Ing. Giuseppe Righetti
Ing. Sebastiano Pinat
Indice
1
Oggetto della registrazione Emas (Reg. CE 1221/2009)
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2
Politica ambientale del termovalorizzatore di Padova
5
3
Introduzione ad AcegasAps
6
4
Politica per la salvaguardia dell’ambiente, la sicurezza e la salute sul lavoro di AcegasAps
10
5
ACEGAS-APS S.p.A.: dati salienti
11
6
Comunicazione con l’esterno
16
7
Informazioni sul sito
18
8
L’impianto di termovalorizzazione
24
9
Aspetti/Impatti ed emergenze ambientali
42
10
Il Sistema di Gestione Ambientale
84
11
Aggiornamento legislativo
84
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Formazione e addestramento del personale
85
13
Convalida della Dichiarazione Ambientale
87
Allegato 1
88
Allegato 2
91
Allegato 3
95
Allegato 4
98
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
1. Oggetto della registrazione EMAS (Reg. CE 1221/2009)
“Smaltimento di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari mediante
termoutilizzazione nel sito di Viale della Navigazione Interna, 34 - Padova”.
I dati relativi al sito sono i seguenti:
Sede Impianto Termovalorizzazione: Settore di appartenenza:
Codice NACE:
N° dipendenti Impianto di Termovalorizzazione: Viale Navigazione Interna n. 34 – 35127 Padova
Distruzione/Smaltimento di rifiuti solidi
38.21 - 38.22 - 35.11
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La Dichiarazione Ambientale è lo strumento che serve a fornire al pubblico e ad altri soggetti interessati
informazioni sugli impatti e sulle prestazioni ambientali dell’organizzazione nonché sul continuo miglioramento
delle prestazioni ambientali.
La presente Dichiarazione Ambientale riguarda nello specifico l’impianto di termovalorizzazione
San Lazzaro di Padova per il quale la prima registrazione EMAS è stata ottenuta il 7 giugno 2002 ed
il rinnovo è avvenuto a giugno 2011. La presente Dichiarazione Ambientale include anche la terza
linea dell’impianto di termovalorizzazione, oggetto di certificazione e registrazione EMAS.
La direzione dell’allora APS SpA ha intrapreso il percorso per ottenere la Registrazione EMAS del
termovalorizzatore nel 2001. Esisteva, infatti, una particolare sensibilità ambientale verso l’impianto sia per la
sua posizione, nella prima zona industriale della città, sia perché era l’unico impianto percepito come critico
delle attività di APS SpA.
Da allora APS è confluita in AcegasAps, ma rimangono immutati l’impegno e la radicata sensibilità verso le
tematiche sociali e ambientali.
AcegasAps ha approvato una Politica ambientale specifica per il termovalorizzatore di Padova che evidenzia
chiaramente quali sono gli obiettivi ambientali che l’azienda si pone per il sito.
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
2. Politica ambientale del termovalorizzatore di Padova
ACEGAS-APS, in coerenza con la politica aziendale indirizzata a garantire la soddisfazione dei clienti, il
rispetto e la tutela dell’ambiente, attraverso il miglioramento continuo dei processi connessi alla prestazione
del servizio, alle prestazioni ambientali e con un’attenzione particolare alla salute e sicurezza sul lavoro,
definisce per il termovalorizzatore San Lazzaro di Padova un documento di dettaglio, che evidenzia gli impegni
dell’azienda nella gestione dei propri impatti e nell’assumere un ruolo attivo di tutela dell’ambiente.
In particolare:
• Mantenere efficiente un Sistema di Gestione Ambientale (dedicando risorse e strumenti adeguati quali
riesami periodici da parte della Direzione, audit interni ed esterni, indicatori di prestazione, controlli
strumentali) che consenta di:
• essere sempre conformi alle normative ambientali in vigore;
• controllare e ridurre il carico inquinante delle emissioni in atmosfera, degli scarichi idrici e dei rifiuti
prodotti;
• aumentare la produzione di energia e diminuire i consumi interni;
• progettare nel rispetto della sicurezza e della salvaguardia ambientale ponendosi come obiettivo il
miglioramento delle condizioni;
• incrementare il senso di responsabilità delle maestranze e dei fornitori verso la qualità, l’ambiente e la
sicurezza;
• favorire le attività di Riutilizzo e Riciclaggio dei rifiuti;
• favorire il Riutilizzo di risorse pregiate quali l’acqua;
• proteggere il suolo e il sottosuolo;
• abbattere il rumore;
• controllare i processi aziendali significativi attraverso il monitoraggio continuo dei parametri ambientali e
di qualità.
• Migliorare le proprie potenzialità attraverso la formazione, motivazione e sensibilizzazione del personale,
valorizzando le risorse umane disponibili;
• Diffondere la politica di sito a tutto il personale, con l’obiettivo di rendere ciascuno consapevole e
responsabile delle conseguenze che lo svolgimento della propria attività lavorativa può produrre
sull’ambiente.
I risultati di questa attività saranno comunicati ai cittadini, ai dipendenti e a tutte le altre parti interessate per
garantire una gestione ecologica trasparente.
Padova, 18 maggio 2009
Il Direttore di Divisione Paolo Dal Maso L’ Amministratore Delegato
Cesare Pillon
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
3. Introduzione ad AcegasAps
Il sito che viene registrato EMAS ha la gestione delle proprie attività nell’ambito di un’attività ben più ampia,
che è quella di AcegasAps.
AcegasAps nasce il 19 dicembre 2003 quando è stata perfezionata l’operazione di scissione totale
mediante trasferimento dell’intero patrimonio di Azienda Padova Servizi S.p.A. ad ACEGAS S.p.A. ed alla
Finanziaria APS S.p.A. secondo quanto stabilito dalle rispettive assemblee degli azionisti.
APS e ACEGAS diventano un’unica Azienda caratterizzata da peculiarità territoriali e socio-culturali ma, allo
stesso tempo, animata da una forte propensione allo sviluppo economico e dalla sensibilità alle tematiche
sociali e ambientali.
ACEGASAPS è una realtà multiservizi che per affermare l’importanza del tema della responsabilità
dell’impresa nei confronti della società e dell’ambiente ha promosso, all’inizio del 2004, un Bilancio di
Sostenibilità delle proprie attività con una sezione specifica dedicata alla “Sostenibilità ambientale”. A partire dal
2008 AcegasAps ha pubblicato il Bilancio Intergrato strutturato in quattro moduli (Profilo di impresa, Bilancio
delle Attività, Bilancio di Cittadinanza, Bilancio Economico) al fine di dare un’informazione ancora più completa
a tutti gli stakeholders ed evidenziare il cosiddetto Capitale Intangibile (capitale umano, capitale relazionale,
capitale strutturale).
La sostenibilità ambientale si esplica attraverso il rispetto per l’equilibrio ambientale, la gestione sostenibile
delle risorse e l’impegno a ridurre l’impatto ambientale delle attività dell’Azienda. La salvaguardia dell’ambiente
diventa la linea politica strategicamente prioritaria per puntare ad uno sviluppo aziendale che implichi, al
contempo, una crescita economica compatibile e una continua attenzione all’ambiente.
L’attenzione continua all’ambiente non è però un generico principio di orientamento.
Per ciascuna delle Divisioni, che fanno capo ad AcegasAps, la responsabilità ambientale trova la sua
realizzazione concreta nelle azioni di monitoraggio e analisi degli aspetti ambientali delle attività e,
principalmente, nel costante lavoro di controllo, manutenzione e rinnovo degli impianti, nell’applicazione di
tecnologie innovative e nell’impiego di materiali di prima qualità, al fine di ridurre il grado di impatto ambientale
e garantire la buona gestione delle risorse.
In questo contesto appare naturale la certificazione ambientale ISO 14001 conseguita per tutti i servizi
principali di AcegasAps sia per la sede di Trieste sia per la sede di Padova, contesto in cui si inserisce la
Registrazione EMAS dell’impianto di termovalorizzazione.
A seguito della fusione è oggi in corso un processo di omogeneizzazione delle procedure di qualità e di
gestione ambientale per tutte le aree aziendali a diverso titolo certificate.
La Politica Ambientale di AcegasAps è un documento che trova la convergenza fra le due organizzazioni
territoriali e che dovrà seguire le necessarie procedure per l’applicazione e la successiva certificazione.
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
3.1 Storia e sviluppi di AcegasAps
1864 Nasce la municipalizzata che eroga i principali servizi pubblici nel Comune di Trieste (Gas illuminante).
1888 Messa in funzione della prima condotta che porta acqua dalle sorgenti di Dueville a Padova.
1891 Il Comune di Padova gestisce direttamente il servizio idrico.
1896 Il Comune costituisce l’Azienda Comunale del gas di Padova.
1898 Avvio della produzione di energia elettrica a Trieste.
1910 Il Comune di Trieste istituisce il “Servizio Comunale Acquedotti”.
1913 Entra in funzione il primo termovalorizzatore di rifiuti a Trieste (allora impero austro ungarico) che
permette la produzione di energia elettrica utilizzata per la rete di tram.
1923 Le attività connesse alla fornitura di energia elettrica di Trieste assumono un carattere predominante e
l’azienda cambia nome in “Azienda Comunale Elettricità e Gas” (ACEG).
1929 Viene inglobata in ACEG l’azienda degli acquedotti.
1958 Inaugurazione del secondo acquedotto di Padova.
1962 Viene realizzato a Padova uno dei primi termovalorizzatori in Italia e in Europa.
1972 Completamento del piano di metanizzazione che permette di trasformare la rete patavina da gas-città a
gas-metano.
1976 Viene costituita l’AMNIUP - Azienda Nettezza e Igiene Urbana di Padova - che sin dal 1977 introduce la
raccolta differenziata e progressivamente estende i servizi di igiene urbana ai comuni dell’hinterland.
1977 Scorporo a Trieste del settore trasporti. La società, con la denominazione di ACEGA, assume
sostanzialmente il suo assetto attuale (acqua, elettricità e metano).
1984 Le aziende acqua e gas di Padova si fondono dando vita all’AMAG. Attivazione a Padova del servizio
chimico-ambientale ed estensione dello smaltimento ai rifiuti tossico-nocivi.
1994 ACEGA entra nel novero delle aziende produttrici di energia elettrica.
1997 ACEGA diventa ACEGAS e cambia la sua forma giuridica in società per azioni a prevalente capitale
pubblico (Comune di Trieste 99%), con la possibilità, a partire dal 2001, di cedere fino al 49% del suo
capitale anche a soggetti privati.
1999 Viene inaugurato il terzo acquedotto di Padova. Dalla fusione di AMNIUP, AMAG e ACAP, le tre distinte
società che operavano rispettivamente nei servizi per l’ambiente, l’energia e la mobilità nasce Azienda
Padova Servizi - APS.
19 dicembre 2003 è il passaggio più importante della storia recente dell’azienda. In questa data viene
ufficializzata la fusione tra ACEGAS e APS; l’operazione, nata con lo scopo di creare un polo
d’attrazione per altre società di servizi del Nord Est, colloca la neonata ACEGASAPS nella cerchia delle
più grandi multiutility d’Italia. ACEGASAPS, in questo, è pioniera di un “nuovo corso” nel panorama
delle ex municipalizzate, uno scenario che si sta rapidamente evolvendo verso le grandi aggregazioni,
verso la sintesi tra globale e locale.
2004 è il primo anno di attività della nuova società nata dalla fusione tra ACEGAS e APS.
2005 Estensione della certificazione ISO 14001 a tutta l’area territoriale di Padova (ente di certificazione RINA).
Completamento della terza linea del termovalorizzatore di Errera a Trieste e della centrale di
cogenerazione per la produzione di energia elettrica di Elettrogorizia.
Conferimento della gestione calore di Trieste ad APS Sinergia.
2006 Nel corso del 2006, presso l’impianto di termovalorizzazione, sono stati effettuati interventi e
modifiche tecniche anche ai fini dell’adeguamento al D.Lgs. n.133/05 tra cui l’installazione del sistema
di monitoraggio in continuo delle emissioni di entrambe le linee in aggiunta a quello già esistente a
camino (SME) e relativo adeguamento del sistema informatico.
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Nel settore del ciclo idrico integrato è da segnalare che l’Autorità d’Ambito Bacchiglione ha confermato
l’affidamento del servizio per la gestione del ciclo idrico integrato nei territori del Comune di Padova e
Abano Terme ed ha deliberato la prosecuzione delle attuali concessioni fino alla loro scadenza, ovvero
nel Comune di Padova fino al 2028 e nel Comune di Abano Terme fino al 2015.
AcegasAps ha sottoscritto l’aumento di capitale a favore di NestEnergia S.p.A. destinata, nei piani
gruppo, a sviluppare il settore delle energie rinnovabili.
L’aumento di capitale ha consentito alla società di acquistare un ramo di azienda avente a oggetto la
produzione di energia elettrica. In particolare si tratta di un impianto di circa 1,2 MW adibito al recupero
di biogas della discarica di Roncajette (Padova)
2007 Nel mese di gennaio le attività di vendita di gas ed elettricità del mercato libero sono confluite,
attraverso un’operazione di conferimento, nella controllata EstEnergy S.p.A. La società è stata oggetto
di un’ampia revisione organizzativa e per guidarla è stato incaricato un nuovo Amministratore Delegato.
Nel mese di marzo è stata costituita la società di diritto serbo SIGas d.o.o., destinata a sviluppare le reti
di distribuzione e la successiva vendita del gas in Serbia e, primariamente della metanizzazione di due
aree della Serbia Centrale, quelle facenti capo ai comuni di Arilje e Pozega.
Nel corso dell’anno è stato effettuato l’allestimento del cantiere e sono stati avviati i lavori relativi alla
terza linea dell’impianto di termovalorizzazione dell’area territoriale di Padova.
Nel mese di ottobre APGA, Azienda Piovese Gestione Acque S.r.l. è stata fusa per incorporazione in
AcegasAps S.p.A.
Nel mese di ottobre il Gruppo AcegasAps ha creato NestAmbiente, società partecipata al 100% da
AcegasAps, per offrire soluzioni efficaci ed efficienti rispetto alle sempre più emergenti problematiche
di carattere ambientale. Le principali attività di NestAmbiente sono la bonifica del cemento amianto
(Eternit), la lotta agli insetti molesti, lo stoccaggio dei rifiuti pericolosi, la gestione integrata di servizi di
Global Service Ambientale (raccolta e trasporto rifiuti, spazzamento meccanico, pulizia aree coperte
e scoperte, pulizia caditoie, manutenzione del verde, pulizia periodica degli uffici, disinfestazione e
dezanzarizzazione).
2008 Per il potenziamento della capacità di termovalorizzazione il Gruppo AcegasAps, attraverso il veicolo
societario Naonis Energia Srl di cui AcegasAps detiene il 56%, ha proseguito nella fase di progettazione
di massima di un nuovo termovalorizzatore da realizzare nella provincia di Pordenone.
Sono proseguiti regolarmente i lavori per la realizzazione della terza linea del termovalorizzatore di
Padova, il cui completamento è previsto per la fine del 2009. Al 31 dicembre 2008 sono stati realizzati
lavori per circa 35,2 milioni di euro su un totale oggetto di contratto di 80,5 milioni di euro.
Sono state consolidate le attività estere. La controllata Bulgara RilaGas ha avviato la costruzione della
rete nella regione Zapad. Il piano prevede che saranno raggiunti 110.000 utenti con un investimento
complessivo di 100 milioni di euro.
Nel dicembre 2008 la capogruppo ha trasferito la propria sede presso “Palazzo Modello”, prestigioso
immobile che si affaccia su Piazza Unità d’Italia.
2009 Perfezionato l’acquisto del restante 49% di Sinergie S.p.A., società già partecipata da ACEGAS-APS
S.p.A. al 51%, detenuto da Cofatech S.p.A..
Costituzione della società AdriaLink, partecipata in ugual misura da Enel Produzione S.p.A., Trafigura
Electricity Italia S.r.l. (ora Tei S.p.A.) e ACEGAS-APS S.p.A. per la realizzazione ed esercizio di due linee
di interconnessione merchant interrate tra Italia e Slovenia.
Messa in funzione, da parte della società SiGas d.o.o., della rete gas che alimenta le utenze della
cittadina di Pobega (Serbia). Pianificati anche i lavori per la realizzazione della rete di distribuzione gas
nel comune di Arilje.
Perfezionato con Costruzioni Dondi S.p.A. l’acquisto del restante 48% di Rilagas AD, società con sede
a Sofia (Bulgaria), già partecipata al 52% da ACEGAS-APS S.p.A. e costituita nel 2006 con la finalità di
compiere la realizzazione delle opere di metanizzazione e le attività di distribuzione e fornitura del gas
naturale nella regione Zapad in Bulgaria.
Firmata una lettera di intenti con la multiutility Linea Group Holding, finalizzata alla definizione del
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
progetto di integrazione industriale e societaria dei due Gruppi.
Presentata, in joint-venture con ENI S.p.A., un’offerta per l’acquisizone dei rami energetici di Iris
Gorizia.
2010 Nel mese di maggio 2010 è stata inaugurata la linea 3 del termovalorizzatore di Padova, la cui
costruzione è iniziata nel 2007. L’investimento complessivo è stato pari a 90,1 milioni di euro. A regime
l’impianto tratta circa 150.000 tonnellate di rifiuti all’anno e produce un margine operativo lordo di
circa 12,0 milioni di euro su base annua. Nel corso del 2010 le perfomance tecnico economiche
dell’impianto sono risultate superiori alle attese e si collocano a livello della best practice del settore.
Nel giugno 2010 AcegasAps S.p.A. ha acquisito dal socio Friulia una partecipazione dello 0,5% della
partecipata ElettroGorizia S.p.a. In tal modo la partecipazione di AcegasAps è passata dal 32,5% al
33%. L’acquisto di un ulteriore 0,5% di ElettroGorizia S.p.a. è avvenuto nell’ambito della rinegoziazione
dei patti parasociali scaduti nel marzo 2010 e rinnovati, senza modifiche, fino al marzo 2014. Eni ed
AcegasAps hanno sottoscritto nel luglio dello scorso anno un contratto per l’acquisizione delle attività
energetiche di IRIS (Isontina Reti Integrate e Servizi S.p.a.), multiutility operante nel territorio della
provincia di Gorizia. Attraverso questa operazione, cui corrisponde un equity value di 73 milioni di
euro, Eni ed Acegas-Aps, rispettivamente per il 70% e il 30%, acquisiranno – a valle del positivo esito
delle condizioni sospensive – l’attività di vendita di gas naturale ed energia elettrica svolta dalla ISOGAS,
le attività di distribuzione e vendita di energia elettrica ai clienti in regime di maggior tutela del Comune
di Gorizia, le attività di illuminazione pubblica, l’attività di distribuzione di gas naturale in alcuni Comuni
della provincia di Gorizia e una base clienti complessiva di circa 60 mila clienti nel gas e più di 20
mila nell’energia elettrica. È stato concordato un assetto organizzativo delle attività tale da assicurare il
rispetto della regolamentazione in materia. Con questa operazione, Eni ed Acegas-Aps consolideranno
la propria presenza in un’importante area del Nord Est. Nel corso del 2010 la controllata RilaGas ha
proseguito la costruzione della rete di distribuzione. I lavori si sono incentrati nelle città di Pernik e
Vratsa. Sono stati avviati, inoltre, i lavori nelle città di Sandanski, Dupnitsa e Radomir. Tale programma
di costruzione ha consentito la posa di circa 34 km di infrastruttura in media e bassa pressione e la
realizzazione circa 900 allacciamenti. Nell’ultima parte del 2010 è stata avviata l’erogazione di gas alle
principali utenze industriali.
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
4. Politica per la salvaguardia dell’ambiente,
la sicurezza e la salute sul lavoro di AcegasAps
L’ambiente e la sicurezza rappresentano per l’Azienda il motore di un processo di miglioramento continuo e
trasversale che valorizza AcegasAps conferendole un vantaggio competitivo in un mercato sempre più attento
ed esigente. AcegasAps considera strategico lo sviluppo del “Sistema di Gestione Ambiente e Sicurezza” come
proposto e approvato dal Consiglio di Amministrazione; i Dirigenti e i Capi Area sono tenuti ad attuare gli
impegni aziendali, privilegiando le attività preventive. Nel rispetto dell’uomo e dell’ambiente e sull’assunzione
di responsabilità verso i dipendenti e la comunità esterna, l’impegno dell’Azienda deve essere rivolto a:
• sviluppare un sistema propositivo anziché difensivo soddisfacendo e superando i requisiti normativi e
adottando tutte le misure di prevenzione e protezione per ridurre i rischi per l’ambiente, per la salute e la
sicurezza dei lavoratori e per il territorio circostante;
• ridurre l’impatto ambientale nelle fasi produttive e nell’erogazione dei servizi;
• privilegiare nuove tecnologie;
• progettare nel rispetto della sicurezza e della salvaguardia ambientale ponendosi come obiettivo il
miglioramento delle condizioni;
• incrementare il senso di responsabilità delle maestranze, dei fornitori verso la qualità, l’ambiente e la
sicurezza;
• garantire la comunicazione e la collaborazione con tutti gli stakeholders.
Tutti i dipendenti, i collaboratori e i terzi sono tenuti allo scrupoloso rispetto dei principi Aziendali su qualità,
ambiente e sicurezza che devono essere considerati parte integrante della mansione di ciascuno.
Trieste, 22 febbraio 2010
L’AMMINISTRATORE DELEGATO
Cesare Pillon
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
5. ACEGAS-APS S.p.A.: dati salienti
Sede Legale:
Sede Amministrativa di Trieste:
Sede Amministrativa di Padova:
Via del Teatro 5 – 34121 TRIESTE
Via del Teatro 5 – 34121 TRIESTE
Corso Stati Uniti, 5/a – 35127 PADOVA
Consiglio di amministrazione
Presidente
Massimo Paniccia
Vice-Presidente e Amministratore Delegato
Cesare Pillon
Consiglieri
Fulvio Beltrame
Renzo Codarin
Giuseppe Contino
Eva Enrico
Franco Ferrarese
Aldo Fontana
Massimo Malaguti
Vincenzo Milanesi
Aldo Minucci
Paolo Polidori
Manlio Romanelli
Collegio Sindacale
Presidente
Luca Savino
Effettivi
Giordano Francesco
Michele Nasti
Supplenti
Franco Degrassi
Ruggero Pirolo
Società di revisione di bilancio
PRICEWATERHOUSECOOPERS Spa
Via Monte Rosa, 91
20100 Milano
Direttore Generale
In data 29 aprile 2011 è terminato il mandato del Direttore Generale Dott.ssa Marina Monassi
Direttore Divisione Ambiente
Paolo Dal Maso
Direttore Divisione Ambiente (area Territoriale di Padova)
Giuseppe Righetti
Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali
Sebastiano Pinat
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
5.1 Struttura organizzativa di AcegasAps
L’organigramma evidenzia come la struttura di AcegasAps sia suddivisa in:
•
servizi di staff al Presidente (Relazioni esterne e comunicazione, Affari legali e societari);
•
Servizi di staff all’Amministratore Delegato (Controllo di Gestione e Investimenti, Internal Audit, Servizio
Qualità e Certificazioni Ambientali, Servizio Prevenzione e Protezione);
•
Servizi di staff al Direttore Generale (Risorse Umane e Organizzazione, Amministrazione e Finanza,
Servizio Acquisti e Logistica, Commerciale, Sistemi Informativi);
•
Divisioni operative territoriali (Divisioni gas-acqua Padova e Trieste, Divisione Energia Trieste, Divisione
Ambiente Padova e Trieste, Divisione Servizi Funerari Trieste).
L’impianto di Termovalorizzazione fa parte della Divisione Ambiente.
Consiglio di
Amministrazione
Gestore
Indipendente
Presidente
Affari Legali
e Societari
Relazioni Esterne
e Comunicazione
Amministratore
Delegato
Controllo di Gestione
Investimenti
Qualità e
Certificazioni
Ambientali
Internal Audit
Servizio Prevenzione
e Protezione
Direttore
Generale
Risorse Umane
e Organizzazione
Amministrazione
e Finanza
Divisione
Acqua & Gas
Divisione
Energia
Acquisti
e Logistica
Sistemi Informativi
Commerciale
Divisione
Ambiente
Divisione
Servizi Funerari
Le strutture riferiscono al Gestore Indipendente per le attività
di distribuzione e misura di Gas e di Energia Elettrica
Il Gestore Indipendente è il soggetto a cui AcegasAps affida l’amministrazione delle attività di distribuzione e
misura dell’energia elettrica e del gas in ottemperanza a quanto previsto dalla Delibera n. 11/07 dell’Autorità
per l’energia elettrica e il gas in materia di Unbundling.
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
5.2 Struttura organizzativa Divisione Ambiente
Area territoriale di Padova
Divisione
Ambiente
Piani Divisionali
Tariffari
Business Analysis
Referenti
Sicurezza
Piani di Sviluppo
Referenti
Sicurezza
Direzione
Territoriale Padova
Direzione
Territoriale Trieste
Nuove Attività
Pordenone
Rapporti con
i Comuni
Affari Generali
Servizi Esterni
Recuperi e
Smaltimenti
Servizi Esterni
e Officina
Grandi Impianti
Impianti
Raccolta
e Spazzamento
Supervisione Tecnica
impianto
Termovalorizzazione
Officina
Manutenzione
Impianto
Termovalorizzatore
Servizi di
Qualità Urbana
Esercizio
Movimento
e Raccolta
Manutenzione
Officina
Manutenzione
Gestione Flussi
Rifiuti
Recuperi
e Smaltimenti
Termovalorizzatore
e altri Impianti
Riciclerie
Riciclerie
Supervisione Tecnica
altri Impianti
Servizi Generali e
Gestione flussi
Rifiuti
I servizi erogati dalla divisione Ambiente nella Direzione territoriale di Padova sono:
•
Rapporti con Comuni. In base alle disposizioni dell’ordine di servizio nr. 17 del 28 marzo 2007 le attività
relative alla “Tariffa igiene ambientale” dipendono funzionalmente dal Direttore della Divisione Ambiente
dell’Area Territoriale di Padova, coadiuvato dalla funzione “Rapporti con i Comuni”.
•
•
Affari generali (include anche la funzione di Aggiornamento Legislativo della Divisione Ambiente);
Servizi Esterni e Officina (Servizi di Raccolta e Spazzamento, Officina e Manutenzione e Ecocentri);
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
•
Impianti, che include:
• impianto di termovalorizzazione (trattamento rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari pericolosi a
rischio infettivo);
• impianto di trasferenza;
• servizi generali e gestione flussi rifiuti.
Le attività di gestione dell’impianto di termovalorizzazione si possono così suddividere:
A. Direzione Impianto: Responsabile Area Territoriale di Padova;
B. Responsabile Tecnico Gestione Impianto Termovalorizzazione: Direttore Divisione Ambiente di AcegasAps ai
sensi della legge Regione Veneto 3/2000;
C. Responsabile Operativo Gestione Impianto Termovalorizzazione;
D.Servizi Generali e Gestione Flussi Rifiuti Impianti;
E. Supervisione Tecnica Termovalorizzatore;
F. Gestione ambientale;
G.Gestione amministrativa.
A. Direzione Impianto
La gestione tecnica consiste nella conduzione dell’impianto e nella sua manutenzione ordinaria e straordinaria,
ovvero nella gestione del processo di termovalorizzazione dei rifiuti, dall’accettazione e combustione degli
stessi fino alla depurazione dei fumi e delle acque e comprende la gestione della sicurezza. La gestione tecnica
riguarda la gestione di tutti quei documenti che sono richiesti dalla legislazione vigente (ad esempio registri di
carico/scarico, formulari di trasporto o documenti equivalenti, MUD, ecc.). La responsabilità della gestione,
del funzionamento e della manutenzione nonché degli adempimenti degli obblighi relativi alla sicurezza del
lavoro dell’impianto di termovalorizzazione è attribuita al Direttore dell’area territoriale di Padova della Divisione
Ambiente.
B. Responsabile Tecnico dell’impianto
Il Responsabile Tecnico è responsabile delle scelte di natura tecnica, progettuale e gestionale, le quali devono
garantire il rispetto delle norme a tutela ambientale e sanitaria, con particolare riferimento alla qualità del
prodotto e della prestazione realizzata e del mantenimento dell’idoneità dei beni strumentali utilizzati. Il
Responsabile Tecnico, in collaborazione con il Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali di AcegasAps e il
Direttore della Divisione Ambiente dell’Area territoriale di Padova, riferisce all’Alta Direzione sulle prestazioni
ambientali dell’impianto e coordina le comunicazioni e i rapporti con gli Enti di Controllo.
C. Responsabile Operativo dell’impianto
Il Responsabile Operativo è responsabile della gestione dell’impianto di termovalorizzazione San Lazzaro e in
particolare:
• della supervisione delle attività di esercizio dell’impianto di termovalorizzazione;
• della supervisione delle attività di manutenzione dell’impianto di termovalorizzazione;
• del controllo dei parametri di emissione dell’impianto;
• della gestione dei rapporti e delle comunicazioni con gli Enti di Controllo per quanto di propria competenza;
• della gestione del personale dei settori Esercizio e Automazione, Manutenzione, Controlli Ambientali e
Laboratorio Chimico;
• dell’approvazione delle istruzioni operative relative all’esercizio e alla manutenzione;
• dell’attività di controllo e coordinamento affinché i requisiti del Sistema di Gestione Ambientale
dell’impianto di termovalorizzazione siano stabiliti, applicati e mantenuti attivi, in conformità alla norma UNI
EN ISO 14001;
• della gestione delle anomalie radiometriche.
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Il Responsabile Operativo è responsabile sia della Squadra di Manutenzione dell’impianto sia delle Squadre di
Conduzione. Alla prima è affidata l’esecuzione della manutenzione programmata e a rottura dell’impianto e il
coordinamento delle ditte esterne impiegate per i lavori suddetti.
Alla Squadra di Conduzione (3 turni/giorno) è affidata la gestione dell’impianto inteso come caricamento dei
rifiuti, controllo del processo da sala quadri, ispezione periodica della funzionalità degli impianti, intervento
tempestivo in caso di allarmi o guasti che richiedano manutenzione immediata.
D. Servizi Generali e Gestione Flussi Rifiuti Impianti
Il Responsabile Servizi Generali Gestione Flussi Rifiuti Impianti pianifica i conferimenti dei rifiuti a seguito
dell’accettazione delle offerte da parte dei clienti, verifica l’aggiornamento delle autorizzazione per il trasporto
e/o lo smaltimento dei rifiuti e gestisce i documenti amministrativi (formulario, registro di carico/scarico).
E. Supervisione Tecnica Termovalorizzatore
Il Supervisore Tecnico dell’impianto di termovalorizzazione opera in staff con il Direttore della Divisione
Ambiente, area territoriale di Padova, controlla gli assetti degli impianti, suggerisce le possibili ottimizzazioni e
verifica i rendimenti dell’impianto in rapporto agli altri termovalorizzatori di AcegasAps.
F. Gestione Ambientale
Le attività di gestione ambientale sono sotto la responsabilità del Direttore Qualità e Certificazioni Ambientali
di AcegasAps che dipende direttamente dall’Amministratore Delegato e riferisce all’Alta Direzione sul grado
di attuazione, di efficacia e di efficienza del sistema di gestione al fine di consentirne il miglioramento, in
conformità alla propria politica ambientale, agli obiettivi e traguardi ambientali fissati.
La Direzione Qualità e Certificazioni Ambientali dell’Area territoriale di Padova sviluppa e mantiene attivo il
Sistema di Gestione Ambientale e verifica, sia dal punto di vista gestionale che da quello operativo, la gestione
dell’impianto. Tale attività consiste nel:
• svolgere un costante controllo e monitoraggio degli aspetti/impatti ambientali tramite gli indicatori
ambientali;
• valutare le prestazioni ambientali dell’impianto di termovalorizzazione in collaborazione con il Supervisore
Tecnico dell’impianto e il Direttore di Divisione Ambiente dell’Area Territoriale di Padova;
• monitorare lo stato di avanzamento dei programmi ambientali di miglioramento;
• eseguire audit periodici a tutte le funzioni coinvolte.
G. Gestione Amministrativa
La gestione amministrativa consiste nel controllo operativo di tutti gli aspetti amministrativi e contabili, nonché
della gestione del personale e degli strumenti informatici. I Servizi Amministrazione, Finanza e Controllo,
Sistemi Informativi e Risorse Umane dipendono direttamente dal Direttore Generale di AcegasAps.
15
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
6. Comunicazione con l’esterno
Nel mese di aprile 2011, per il sesto anno, il Gruppo AcegasAps ha rinnovato il suo impegno di trasparenza nei
confronti dei propri stakeholder, pubblicando un unico documento, il Bilancio integrato, per divulgare i risultati
annuali del proprio operato relativo al 2010, sia fornendo una rendicontazione economico-finanziaria, sia
conducendo un’attenta analisi di sostenibilità ambientale e sociale. La storia della più importante pubblicazione
aziendale coincide con un percorso evolutivo iniziato con la pubblicazione del Bilancio sociale 2001,
proseguito con il primo Bilancio di sostenibilità 2003 ed evolutosi nel Bilancio integrato 2005.
Per quanto riguarda il termovalorizzatore di Padova, annualmente viene messa a disposizione sul sito internet la
“Dichiarazione Ambientale”, oltre che inviata copia ai Clienti e Fornitori del termovalorizzatore. All’interno della
rivista “I Servizi” (periodico trimestrale) è riservato apposito spazio per la comunicazione ambientale di dati,
innovazione tecnologiche, processi sperimentali. Nel 2009 – 2010 il Servizio Comunicazione ha avviato nuove
campagne di sensibilizzazione relative alla raccolta differenziata dei rifiuti e al corretto utilizzo dell’acqua. Inoltre
è stata attivata una sezione del sito internet specifica per la terza linea dell’impianto di termovalorizzazione in
cui sono inseriti i documenti tecnico – amministrativi.
Il Servizio Comunicazione organizza altre iniziative tra cui le visite agli impianti dell’Azienda.
Viene seguito con particolare attenzione il rapporto con le scuole nel periodo compreso tra gennaio e giugno,
seguendo un calendario di visite presso l’impianto di termovalorizzazione che viene fissato dall’Assessorato
all’Istruzione. In particolare, per i bambini delle scuole medie ed elementari è stata svolta una campagna di
sensibilizzazione “La qualità della vita” sul corretto utilizzo di acqua potabile, energia elettrica, gas e gestione
dei rifiuti in relazione all’ambiente circostante.
Le iniziative descritte in precedenza si inseriscono in una ben più ampia attività di comunicazione di AcegasAps
di cui, per brevità, non si dà cenno in questa sede.
L’importanza attribuita dall’intera azienda alla comunicazione con il pubblico si concretizza anche
nell’attivazione e mantenimento di una serie di modalità operative finalizzate a raccogliere segnalazioni ed
eventuali reclami provenienti dall’esterno e a darne risposta nel più breve tempo possibile.
16
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Gli strumenti utilizzati a tale scopo sono descritti all’interno della specifica procedura “Gestione reclami” e
prevedono in particolare la possibilità per il cliente di comunicare attraverso:
• call center;
• telefono;
• fax;
• lettera
• posta elettronica.
Nel 2009 i reclami ricevuti riguardano esclusivamente i servizi della Divisione Ambiente – Servizi Esterni
(raccolta, spazzamento e contenitori). Nei primi mesi del 2010, dopo l’entrata in funzione della terza linea,
sono pervenuti reclami da parte dei cittadini relativamente alla rumorosità dell’impianto. La ditta costruttrice ha
immediatamente provveduto ad individuarne la causa; AcegasAps ha avvallato il progetto di modifica proposto
che ha comportato, nel mese di agosto 2010, l’installazione di un silenziatore all’uscita del ventilatore dei
fumi della Linea 3 e un silenziatore sull’aspirazione dell’aria comburente. Le prove del rumore eseguite
successivamente all’intervento hanno confermato che l’intervento è stato risolutivo.
Nei mesi di settembre e ottobre 2010 si sono verificate richieste di informazione da parte del Consiglio
Comunale e della popolazione relative a:
• informazioni e valori delle emissioni;
• richiesta di uno studio epidemiologico;
• controlli da parte delle Autorità (ARPAV, Regione, Provincia, Comune);
• opere compensative previste.
Al fine di rispondere ai quesiti sopra riportati, è stato indetto un incontro aperto al pubblico nel quale la
Direzione di AcegasAps ha mostrato le modalità di gestione e conduzione dell’impianto con il supporto di
una “Relazione illustrativa” consultabile sul sito internet (www.acegas-aps.it) nella pagina relativa alla Divisione
Ambiente. A seguito dell’incontro e allo scopo di intraprendere un “dialogo aperto” con i cittadini, si sta
provvedendo ad istituire un Osservatorio Ambientale sull’impianto.
Nel mese di maggio 2011 è stata presentata all’Osservatorio comunale una bozza di pagina web in cui saranno
riportate i valori delle emissioni a camino in tempo reale. Ad oggi tale pagina web è in fase di implementazione.
La Dichiarazione Ambientale è pubblicata nel sito internet (www.acegas-aps.it) nella pagina relativa al Gruppo
sotto la voce “Certificazioni Qualità e Ambiente”.
Per avere una copia cartacea della Dichiarazione Ambientale è necessario presentare una richiesta indirizzata
al responsabile della Direzione Qualità e Certificazioni Ambientali, l’ing. Sebastiano Pinat presso:
AcegasAps - Via Del Teatro 5 - 34121 TRIESTE.
17
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
7. Informazioni sul sito
7.1 Storia del termovalorizzatore di Padova
L’impianto di termovalorizzazione si trova nella zona industriale di Padova, in Viale della Navigazione
Interna, a circa 2 Km di distanza dalla sede centrale di AcegasAps, area territoriale di Padova, situata in
Corso Stati Uniti.
L’impianto di termovalorizzazione di Padova fu realizzato nel quartiere San Lazzaro negli anni ’50 e messo
in funzione nel 1962.
Fu il primo impianto italiano a provvedere anche al recupero energetico. La potenzialità nominale del
forno era di 140 t/giorno e la caldaia con relativo termogruppo generava 1,4 MW. Sul finire degli anni
’60 fu costruita la seconda linea di combustione da 150 t/giorno, dotata di un forno nuovo, che operò
fino al 3 aprile 1986 producendo vapore e bruciando mediamente 110-120 t/giorno di rifiuti.
L’impianto, nel corso degli anni, ha subito costanti lavori, sia per l’adeguamento a normative sempre più
restrittive riguardanti la riduzione delle emissioni inquinanti che per il potenziamento, l’ultimo dei quali
ha riguardato il revamping della 1a linea, che ha comportato la sostituzione dell’elettrofiltro con un filtro a
maniche, effettuata nell’agosto del 2005.
Nel 1998 iniziarono i lavori di rifacimento della Linea 2, costruttivamente simile alla Linea 1, ma
caratterizzata da un maggior grado di automazione e provvista di più efficienti e moderni dispositivi per il
trattamento dei fumi. Nella primavera del 1999 rientrò in funzione consentendo di duplicare la quantità
di rifiuti trattata giornalmente. La linea 2 si differenziava dalla prima essenzialmente per il sistema di
trattamento fumi (costituito da abbattimento non catalitico degli NOx (SNCR), elettrofiltro, abbattimento
con bicarbonato e carbone attivo per il mercurio, filtro a maniche in fibra di vetro rinforzato in PTFE).
Nel 1998, data la necessità di ampliamento dell’impianto, l’Ente di Bacino Padova 2 diede l’incarico
all’allora Azienda Municipalizzata del Comune di Padova, AMNIUP, di predisporre il progetto per la
realizzazione della Linea 3 dell’impianto di termovalorizzazione.
Il progetto, come progetto–guida per l’esperimento dell’appalto-concorso, è stato poi approvato con
delibera della giunta regionale n.119 del 18 gennaio 2000.
Il 7 novembre 2003 la Regione ha approvato il progetto definitivo della Linea 3 fornito dalla ditta
vincitrice della gara d’appalto.
Nel dicembre 2006 è stata effettuata la formale consegna dei lavori alla ditta TERMOKIMIK di Milano:
i lavori, iniziati nel marzo del 2007, si sono conclusi con l’entrata in funzione della terza linea avvenuta
il 28 maggio 2010. Contestualmente ai lavori di realizzazione della Linea 3 sono iniziati i lavori di
realizzazione delle modifiche migliorative delle Linee 1 e 2 previsti dal progetto approvato dalla Direzione
Generale.
Nel corso del 2008 è stato presentato inoltre alla Regione Veneto lo Studio di Impatto Ambientale
relativo all’intero impianto: le due linee esistenti ed in esercizio più la terza linea. Nel settembre
2009 è stata sottoscritta una convenzione con il Comune di Padova per la realizzazione di alcuni
interventi mitigativi-compensativi a cui si sta dando corso in accordo con l’Amministrazione Comunale
(sistemazione viabilità viale Navigazione Interna, ponte ciclabile S. Gregorio, piste ciclabili Piovego,
passerella ciclopedonale lungo argine sinistro Piovego). Nel dicembre 2009 la Regione ha emesso il
parere favorevole di compatibilità ambientale (VIA) e ha emesso l’Autorizzazione Integrata Ambientale
provvisoria (AIA) con Decreto di Giunta Regionale n. 4139. Le fasi attraverso cui questo progetto si è
sviluppato sono riportate nell’allegato 2 della presente Dichiarazione Ambientale (ulteriori informazioni
sono presenti nel seguente sito internet http://www.acegas-aps.it/cms.php?sz=650).
Attualmente l’impianto è quindi costituito da tre linee di trattamento per una capacità effettiva di rifiuti
smaltiti pari a circa 600 t/giorno.
Tra il mese di settembre 2009 e il mese di febbraio 2010 sono state anche effettuate le modifiche
migliorative all’impianto di depurazione delle acque a servizio dell’intero impianto.
18
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
7.2 Vincoli ambientali
L’Azienda, sulla base di studi e ricerche sulla compatibilità ambientale del sito in oggetto, ha attestato che:
• il sito è al di fuori delle aree sottoposte a vincolo idrogeologico ai sensi del R.D. 3267/1923, delle aree a
rischio sismico (legge n. 64 del 2/2/74 e D.M. 3/3/75), delle aree esondate per alluvioni e mareggiate,
delle aree soggette a subsidenza, dell’area tributaria della laguna di Venezia, dell’area di pianura a scolo
meccanico ed è a valle della fascia di ricarica degli acquiferi e delle risorgive;
• il sito è al di fuori delle aree di tutela paesaggistica, ai sensi ai sensi della Legge n. 42/2004, degli ambiti
naturalistici di livello regionale (art. 19 del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento (P.T.R.C.), art. 18
del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), delle zone umide naturali (art. 21 P.T.R.C.,
art. 18 P.T.C.P.), delle aree ad alta naturalità già sottoposte o da sottoporre a regime di protezione (art. 18
P.T.P.C.) e delle macchie boscate (art. 18 P.T.C.P.);
• il sito non rientra in zone di protezione di pozzi attivi ad uso acquedottistico ai sensi del D.Lgs 31/01;
• l’area in cui ricade il sito è classificata nell’ambito del Piano Regolatore Generale Comunale (P.R.G.C.) di
Padova come ambito di compromessa integrità e quindi di non grande pregio agronomico;
• l’area non è interessata da nessun itinerario di valenza storica ed archeologica né ambientale ovvero
il sito non è soggetto a vincoli archeologici (Legge n. 431/85); nella zona si trovano inoltre numerosi
insediamenti industriali;
• il sito ricade al di fuori delle aree segnalate nel P.R.G.C. come parchi.
Nel territorio provinciale di Padova sono presenti 13 aree individuate come Siti di Interesse Comunitario (SIC)
e/o Zone di Protezione Speciale (ZPS), facenti parte della Rete Natura 2000. I SIC-ZPS più prossimi all’area
dell’inceneritore sono:
• SIC-ZPS IT3260017 “Colli Euganei-Monte Lozzo-Monte Ricco”, che comprende il territorio del Parco
Regionale dei Colli Euganei e si estende in diversi comuni a Sud-Ovest di Padova tra i quali i comuni di
Teolo, Montegrotto e Torreglia, che risultano i più vicini in linea d’aria dall’impianto AcegasAps. La distanza
in linea d’aria di tale area protetta dall’impianto AcegasAps è di circa 13, 5 Km.
• SIC-ZPS IT3260018 “Grave e zone umide della Brenta”, costituito dall’asta fluviale e dalle sue pertinenze
per il tratto che si sviluppa a monte dal Comune di Tezze sul Brenta, fino al Comune di Vigodarzere, alle
porte di Padova. La distanza in linea d’aria del SIC dall’impianto AcegasAps è di circa 6,2 Km.
La valutazione d’incidenza ambientale effettuata si è fermata alla fase di screening in quanto è stato rilevato che
non ci sono incidenze significative tra l’impianto di termovalorizzazione e i siti Natura 2000 analizzati.
19
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a Padova, nell’area destinata ad uso prevalentemente industriale ad un’altitudine media di 12 m sul
livello del mare.
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I-000089
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L’Azienda, sulla base di studi e ricerche sulla compatibilità ambientale del sito in oggetto, ha attestato che:
• il7.3
sito èInquadramento
al di fuori delle aree sottoposte
a vincolo idrogeologico
ai sensi del R. D. 3267/1923, delle
urbanistico
– territoriale
aree a rischio sismico (legge n. 64 del 2/2/74 e D. M. 3/3/75), delle aree esondate per alluvioni e
mareggiate, delle aree soggette a subsidenza, dell’area tributaria della laguna di Venezia, dell’area di
pianura
a scolo
edtermovalorizzazione
è a valle della fasciaè di
ricarica degli
e delle
risorgive;
Il sito dove
sorgemeccanico,
l’impianto di
localizzato
in Viaacquiferi
Navigazione
Interna
34, a Padova,
mortise
• ilinsito
al di fuoriad
delle
di tutela paesaggistica,
della L. media
1497/39
della
areaè destinata
usoaree
prevalentemente
industriale ai
adsensi
un’altitudine
di 12e m
sul legge
livelloGalasso
del mare.
La sede
del sito
si trova,
il lato sud,dialivello
pocheregionale;
decine di metri
sinistro
canale
Piovego,
(nr
431/85);
degli
ambiticon
naturalistici
delle dall’argine
zone umide
e delledelzone
selvagge;
delinpunto
canaleattivi
San ad
Gregorio
nel Piovego stesso.
• ilnelle
sito vicinanze
non rientra
zone didiimmissione
protezione del
di pozzi
uso acquedottistico
ai sensi del D. Lgs
Quest’ultimo, poi, continua il suo percorso verso Noventa Padovana, per immettersi infine nel Brenta
31/01;
all’altezza
confine
di Noventa
con Strà
(VE). L’area
verso
norddicon
via Navigazione
Interna,
• l’area
in cuidelricade
il sito
è classificata
in ambito
P. R. prospetta
G. C. come
ambito
compromessa
integrità,
e
dalla quale
l’accesso
quindi
non avviene
di grande
pregio all’impianto,
agronomico;mentre verso est confina con altre aree produttive private.
Sotto non
il profilo
viabilistico,
si trova adipoche
centinaia
dallo svincolo
di accesso alla
• l’area
è interessata
dal’impianto
nessun itinerario
valenza
storicadiedmetri
archeologica
né ambientale
Tangenziale
di Padova,
a circaarcheologici
un chilometro
dal Casello
Autostradale
di Padova
Est della
ovvero
il sitosud
non– èestsoggetto
a vincoli
(Legge
n. 431/85).
Nella zona
si trovano
inoltre
A4 “Milano
Venezia” e aindustriali;
circa tre chilometri dal Casello Interporto, lungo l’Autostrada A13 “Padova
numerosi
insediamenti
• ilBologna”.
sito ricade al di fuori delle aree segnalate nel P. R. G. C. come parchi.
Si riporta
figura 1 la localizzazione
dell’impianto
(estratto
Carta
Tecnica Regionale,
quadrante
L’impianto
di nella
termovalorizzazione
non rientra
tra gli impianti
chedella
devono
rispettare
il D. Lgs 334/99
sui
126
Padovarilevante.
nord).
rischi
di SE,
incidente
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Rapporto Ambientale 2004
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> 6.2 Vincoli ambientali AcegasAps - Divisione Ambiente
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
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GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
7.4 Inquadramento geologico
L’origine dei terreni che costituiscono il territorio del Comune di Padova deriva principalmente dalla
deposizione delle alluvioni dei due principali fiumi che ne caratterizzano il territorio: il Bacchiglione e il Brenta.
Le caratteristiche stratigrafiche del sottosuolo sono state investigate nel corso dell’indagine geognostica,
eseguita nel giugno del 1998, per la progettazione della Linea 3 del termovalorizzatore. Nel corso dell’indagine
sono stati eseguiti 4 sondaggi a carotaggio continuo spinti fino alla profondità di –40 m dal p.c. e 9 prove
penetrometriche statiche spinte fino ad una profondità di circa -30 m dal p.c.
Il sottosuolo risulta costituito da una copertura di terreno di riporto sabbioso - ghiaioso al quale segue un
livello di argilla limosa di colore grigio che si spinge fino ad una profondità di circa –4/-5 m dal p.c.. A
maggiore profondità si trovano terreni prevalentemente sabbiosi con presenza di frazioni limose più o meno
abbondanti e caratterizzati da un basso grado di addensamento.
Localmente, sono state individuate delle intercalazioni argilloso-limose e limoso argillose di colore grigio.
Dal punto di vista idrogeologico il sottosuolo è caratterizzato da una falda superficiale e poco profonda
ricaricata prevalentemente da acque meteoriche e indirettamente dagli apporti dei corsi d’acqua presenti
nel territorio. Il suo livello statico, sulla base delle misurazioni effettuate nel giugno 1998, si colloca ad una
profondità compresa tra –2 e –2.5 m dal p.c..
La permeabilità della sabbia è stata investigata mediante delle prove in sito le quali hanno fornito valori di
permeabilità dell’ordine di 10-3 cm/s classificando il materiale come “terreno permeabile”.
21
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
7.5 Inquadramento meteorologico
Climatologia
Il clima del Veneto, pur rientrando nella tipologia mediterranea, presenta proprie peculiarità, dovute
principalmente al fatto di trovarsi in una posizione di transizione e quindi subisce varie influenze: l’azione
mitigatrice del Mediterraneo, l’effetto orografico della catena alpina e la continentalità dell’area centro-europea.
La Pianura Veneta si distingue per un carattere tipicamente continentale caratterizzato da un’estate con deboli
gradienti, ma con circolazioni di brezza con frequenti fenomeni temporaleschi dovuti alla disomogeneità
termica tra le montagne e il mare. Per il resto dell’anno si manifestano forti venti locali, di tipo Bora, associati
a precipitazioni intense, soprattutto in primavera e in autunno, come conseguenza dinamica dell’ostacolo
costituito dalle Alpi alle circolazioni sinottiche. L’orografia della zona, inoltre, determina incanalamenti di
correnti fredde provenienti dal Brennero e da Trieste. La Pianura Padana è quindi caratterizzata da correnti
locali costituite da circolazioni anemologiche di brezza con periodicità diurna che possono causare problemi
di intrappolamento e trasporto di inquinanti. Talvolta la brezza diurna appare da Sud-Est per poi trasformarsi in
brezza proveniente da Sud-Ovest. Anche la circolazione notturna presenta un andamento complesso: esistono
infatti due distinte brezze notturne che si possono alternare anche nel corso della stessa notte, una da Nord Est e l’altra da Nord - Ovest.
A causa della chiusura del Po tra le catene Alpina e Appenninica, la Pianura Padana è caratterizzata da
un’elevata umidità che rende afosa l’estate e dà origine, nei mesi freddi, al fenomeno della nebbia: tale
fenomeno è però in evidente diminuzione in risposta all’aumento delle temperature minime. Le condizioni
di nebbia possono essere critiche per il raggiungimento dei valori limite di concentrazione degli inquinanti in
atmosfera poiché ne impediscono la diffusione verticale.
A Padova si riscontra, in linea con quanto sta accadendo su scala mondiale, una progressiva crescita dei valori
termici. In particolare l’andamento delle temperature massime evidenzia, nell’ultimo quarantennio, un generale
aumento, più frequente nei mesi invernali e nella prima parte dell’autunno. L’andamento delle temperature
minime è in generale aumento in quasi tutti i mesi dell’anno. (Fonte: Studio di Impatto Ambientale – anno 2007)
22
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Temperatura
L’andamento della temperatura mostra i valori massimi nel mese di luglio con valori medi di 27°C, mentre i
valori minimi si presentano nel mese di gennaio con una media di valori medi di 5°C.
Piovosità
Le precipitazioni nel Veneto sono distribuite abbastanza uniformemente durante l’anno, ad eccezione
dell’inverno che risulta la stagione più secca: nelle stagioni intermedie prevalgono le perturbazioni atlantiche,
mentre in estate vi sono temporali assai frequenti e spesso grandigeni.
Dati di temperatura e precipitazioni di Padova (Fonti: ARPAV – Centro meteorologico di Teolo fino al 2005; Meteo Padova dal 2006)
Anno
T massima
assoluta (°C)
T massima
assoluta (°C)
Media delle T
min (°C)
Media delle T
max (°C)
Precipitazioni
(mm)
1999
-6,2
33,4
-
-
911,8
2000
-5,4
33,7
10,5
18,6
705,8
2001
-4,8
35,6
10,2
19
800,8
2002
-4,9
35,9
10,6
19
1109,0
2003
-4,8
39,8
10,5
20,1
697,8
2004
-2,8
36,2
10
18,2
1100,6
2005
-4,8
34,9
9,6
18
1109,0
2006
-5,9
37,5
10,2
19,8
778,1
2007
-2,9
39,2
10,9
20,1
587,0
Inversione termica
L’inversione termica, cioè l’inversione dell’andamento del gradiente di temperatura dell’atmosfera rispetto
all’altezza dal suolo, comincia a formarsi tra i 100 e i 250 m di altezza circa un’ora prima del tramonto e
perdura quasi fino alle 10 del mattino. Il fenomeno dell’erosione dell’inversione può presentarsi ad ore diverse
e non dipende da una variazione della direzione del vento.
Stabilità atmosferica
Le condizioni diverse di stabilità atmosferica influenzano la dispersione degli inquinanti prodotti in città dalle
diverse fonti:
• emissioni da attività industriali a quote elevate (da ciminiere);
• emissioni dai camini delle abitazioni a quote medie;
• emissioni dovute al traffico veicolare a livello del suolo.
In condizioni di stabilità le emissioni tendono a rimanere sempre alla stessa quota, quindi le emissioni delle
ciminiere non raggiungono il suolo, ma allo stesso tempo le emissioni al suolo non vengono disperse.
In condizioni di instabilità, e quindi con forte rimescolamento, gli effluenti emessi in prossimità del suolo
vengono facilmente dispersi, mentre quelli emessi da ciminiere possono venire abbattuti al suolo.
Ne consegue che l’impatto di ogni sorgente non è definibile in modo univoco, ma dipende dalle condizioni di
stabilità atmosferica e dalle frequenze dei venti associati a quelle classi di stabilità.
La stabilità atmosferica di Padova presenta le seguenti caratteristiche:
1) Mesi Estivi: dominano le condizioni di instabilità forte nelle ore centrali della giornata e di stabilità forte nelle
ore notturne più spesso serene.
2) Mesi Invernali: predominano le condizioni di neutralità, di stabilità forte e di nebbia.
Dalla distribuzione statistica del vento in funzione della classe stabile si deduce che:
• in condizioni di stabilità sono più esposte alle ricadute delle emissioni dell’impianto le zone più lontane in
direzione Sud - Ovest, poiché i venti spirano da Nord o da Est;
• in condizioni di instabilità le zone più esposte sono quelle in prossimità del sito sempre a Sud - Ovest,
perché i venti provengono da Nord - Est e da Sud - Est;
• in condizioni neutre i venti provengono da Nord - Est o da Nord - Ovest e quindi la ricaduta avverrà a Sud.
23
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8. L’impianto di termovalorizzazione
8.1 Accettazione rifiuti
L’impianto di termovalorizzazione smaltisce i rifiuti considerati dall’art.1 del D.M. 503 del 19/11/97 e cioè:
1. rifiuti urbani: provenienti da attività domestiche, da aree verdi del Bacino di Padova Due, conferiti
nell’impianto sia dagli automezzi di raccolta di AcegasAps che da terzi (D. Lgs. 152/06);
2. rifiuti speciali non pericolosi: provenienti da attività produttive e commerciali senza distinzione
territoriale, conferiti nell’impianto dagli stessi produttori o da trasportatore autorizzato;
3. rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo: provenienti da attività ospedaliere e che non presentino tra i
costituenti le sostanze pericolose elencate nell’allegato 2 della Direttiva 91/689/CEE e D.P.R. 254/03.
4. farmaci: provenienti da attività ospedaliere.
La compatibilità del rifiuto con la tecnologia di impianto viene verificata da specifico laboratorio di analisi
chimiche in base ai seguenti criteri:
• contenuto di metalli pesanti;
• rischio di tipo biologico (per rifiuti infetti);
• combustibilità del rifiuto.
Nel mese di ottobre 2010 è stato messo in funzione un portale radiometrico attraverso il quale devono
transitare tutti i rifiuti in ingresso all’impianto al fine di verificare o meno la presenza di sorgenti radioattive. Nel
caso in cui si riscontri un’anomalia radiometrica dovuta a radionuclidi di origine medicale, con emivita inferiore
a 75 giorni, o a radionuclidi di origine non medicale contenuti in oggetti quali bussole, vecchi quadranti di
orologi ecc, si procede secondo l’istruzione operativa “Gestione delle anomalie radiometriche presenti nei
rifiuti in ingresso al termovalorizzatore”. Questa procedura prevede l’intervento di un Esperto Qualificato che,
una volta identificata la sorgente radioattiva, provvede all’opportuna bonifica del carico di rifiuti.
24
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
8.2 Schema impianto di termovalorizzazione
Di seguito si riporta lo schema dell’impianto di termovalorizzazione con indicate le fasi del processo di
termodistruzione.
LINEA 3
25
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.3 Descrizione processo di termovalorizzazione Linee 1 e 2
Di seguito si riportano i processi e sub-processi delle Linee 1 e 2 dell’impianto di termovalorizzazione:
Linea 1
Linea 2
Incenerimento rifiuto
Incenerimento rifiuto
•
•
•
•
• Alimentazione impianto (in parte in comune
con linea 1).
• Combustione.
• Post combustione.
• Raffreddamento scorie.
Alimentazione impianto.
Combustione.
Post combustione.
Raffreddamento scorie.
Recupero energetico
Recupero energetico
• Produzione di Vapore e produzione di Energia
Elettrica.
• Autoconsumo e cessione a EstEnergy (società
commerciale del gruppo AcegasAps).
• Produzione di Vapore e produzione di Energia
Elettrica.
• Autoconsumo e cessione a EstEnergy (società
commerciale del gruppo AcegasAps).
Depurazione fumi
Depurazione fumi
• Sistema SNCR (DeNOx SNCR)
• Scrubber a secco: reattore in linea
(bicarbonato di sodio + carbone attivo).
• Filtro a maniche.
• Torre di lavaggio.
• Sistema di ricircolo fumi.
• Camino.
• Sistema SNCR (DeNOx SNCR).
• Elettrofiltro.
• Scrubber a secco: Reattore Venturi.
(bicarbonato di sodio + carbone attivo).
• Filtro a maniche.
• Sistema di ricircolo fumi.
• Camino (in comune con linea 1).
L’impianto si configura con due linee di funzionamento in parallelo come di seguito riportato:
Configurazione
Linea 1
Linea 2
in parallelo
Torre di lavaggio in funzione
Depurazione solo a secco
Dal secondo semestre del 2008, durante l’attività di revamping, è stato eliminato il by-pass che permetteva la
configurazione in serie delle due linee.
26
8.3.1 Incenerimento rifiuto Linee 1 e 2
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Alimentazione Impianto
I rifiuti, una volta pesati e registrati, vengono scaricati nella fossa nuova di raccolta che risulta al di sotto del
piazzale di scarico ed è comune alle tre linee. Da questa fossa principale, i rifiuti vengono trasferiti tramite la
tramoggia di travaso alla fossa vecchia. Da qui i rifiuti vengono prelevati con la benna comandata a distanza da
un gruista e successivamente introdotti nella tramoggia di carico e quindi nella camera di combustione grazie
all’alimentatore.
Combustione
La camera di combustione del forno è equipaggiata con un classico sistema a griglia dotato di meccanismi
fissi e mobili che determinano l’avanzamento del rifiuto lungo la griglia e il costante rivolgimento del materiale.
La griglia mobile, leggermente inclinata, si muove secondo un moto alternativo orizzontale provocando lo
spostamento dei rifiuti verso il basso. La temperatura nella camera di combustione è mantenuta in un intervallo
compreso tra 850 C° e 1.000°C.
Il controllo della camera di combustione, dei sistemi di insufflaggio dell’aria e dei parametri caratteristici (quali
ad esempio temperatura, pressione, percentuale di ossigeno) è centralizzato in una sala quadri costantemente
presidiata.
Postcombustione
All’uscita dalla camera di combustione i gas vengono convogliati nella camera di post -combustione dove
avviene il completamento delle reazioni di ossidazione iniziate precedentemente.
I fumi, secondo la normativa vigente, vengono mantenuti per un tempo superiore ai 2 sec, con una
percentuale di ossigeno superiore al 6% e ad una temperatura superiore agli 850°C, che assicura la
termodistruzione dei microinquinanti organici (es. PCDD e PCDF).
Raffreddamento Scorie
Il materiale combusto (scorie), raggiunto il termine della griglia, viene allontanato con un sistema continuo
di trasporto (nastri) e, attraverso uno specifico condotto detto “pozzo scorie”, viene inviato in una vasca
sottostante contenente acqua dove avviene lo spegnimento delle scorie. Le scorie “spente” vengono evacuate
dalla vasca con un trasportatore a catena e poste in opportuna piazzola di raccolta in calcestruzzo dotata di
cordolo di contenimento e sistema di raccolta di eventuali acque di percolazione. In seguito, le scorie vengono
avviate alle operazioni di recupero e, in minima parte, allo smaltimento.
27
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.3.2 Recupero energetico Linee 1 e 2
Produzione di vapore e produzione di energia elettrica
I fumi provenienti dal post-combustore ad una temperatura tra i 950°C e i
1000°C, entrano nel generatore di vapore, costituito da uno scambiatore di
calore a fascio tubiero a circolazione naturale e disposizione verticale, il cui
fluido di scambio è l’acqua demineralizzata.
L’acqua viene surriscaldata a 400°C con una pressione di 40 Kg/cm2 fornendo
una portata di vapore pari a 15 ton/h (per ogni linea). Nel contempo, la
temperatura dei fumi si abbassa fino a 200 ÷ 250°C.
Il vapore prodotto alimenta una turbina che permette il funzionamento di un
alternatore sincrono trifase per la produzione di energia elettrica con una
potenzialità massima di 3 MW e un funzionamento medio a 2 MW con una
produzione giornaliera di 50 MWh per ogni linea. Tale energia viene in parte
utilizzata per il funzionamento dell’impianto e la rimanente ceduta a Est Energy,
società commerciale del gruppo AcegasAps.
Il vapore di scarico della turbina viene condensato in uno scambiatore a fascio
tubiero che utilizza l’acqua del vicino canale Piovego quale fluido refrigerante;
l’acqua viene prelevata mediante pompe verticali che garantiscono la portata di
1000 m3/h. L’acqua condensata viene riutilizzata rientrando nel degasatore.
Nel 2009 la produzione di energia recuperata dalle turbine delle linee 1 e 2
è stata di 36.588 MWh: i consumi elettrici dello stabilimento sono stati pari a
9.332 MWh, mentre i rimanenti 27.256 MWh sono stati ceduti a terzi.
Demineralizzazione
L’acqua in uso nelle caldaie delle Linee 1 e 2 viene prodotta in un impianto di demineralizzazione che,
alimentato con acqua di acquedotto, fornisce una portata di acqua deionizzata di 8 m3/ora.
L’acqua demineralizzata della Linea 3 viene invece prodotta da due impianti che forniscono ciascuno una
portata di 4 m3/h. La demineralizzazione avviene tramite un processo di osmosi inversa: tramite la membrana
osmotica è possibile infatti rimuovere i sali, gli ioni dei metalli pesanti, i composti organici ed anche eventuali
pesticidi e batteri. Periodicamente la membrana viene rigenerata tramite un ciclo di lavaggio.
28
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
8.3.3 Depurazione fumi Linea 1
La depurazione dei fumi viene attuata in diversi stadi ognuno dei quali è dedicato all’abbattimento di uno o
più inquinanti. I fumi vengono emessi da un camino alto 60 metri e nel caso della linea 2 dopo averli scaldati
ad una temperatura di 120°C con fumi caldi prodotti da un bruciatore alimentato a gas metano (dopo le
modifiche) con funzione anti pennacchio.
DeNOx SNCR – Abbattimento NOx con sistema non catalitico
I gas in uscita dalla post-combustione vengono additivati con urea per l’abbattimento degli ossidi di azoto. Nel
corso del primo trimestre 2006 è stato installato e messo in esercizio il sistema di dosaggio in automatico di
urea per entrambe le linee.
Scrubber a Secco - Reattore In Linea a bicarbonato di sodio e carboni attivi
I gas provenienti dalla caldaia subiscono nei 2 scrubber in parallelo un primo abbattimento degli inquinanti
acidi usando quale mezzo assorbente il bicarbonato di sodio. Il bicarbonato di sodio è iniettato a mezzo
di trasporto pneumatico, mentre il carbone attivo in polvere viene dosato in manuale dagli operatori
secondo quantità prefissate che variano sulla base della configurazione di funzionamento. Questo sistema
di depurazione provvede all’abbattimento degli acido cloridrico e fluoridrico con efficacia su gran parte dei
composti dello zolfo.
Filtro a maniche
Il filtro a maniche è costituito da uno speciale tessuto molto resistente, il “GORETEX”, avente elevate
caratteristiche termo-meccaniche e fisico-chimiche. Le maniche di tessuto provvedono alla captazione dei
composti polverosi che, nel precedente stadio, avevano fissato gli inquinanti. Il filtro è dotato di maniche
allineate su più file. I fumi, nel loro percorso, attraversano le maniche dall’esterno verso l’interno. Le
polveri che si sono depositate vengono rimosse nella fase di funzionamento mediante aria compressa ad
alta pressione, che scuote il tessuto facendo cadere le polveri in apposite tramogge. La superficie filtrante
complessiva è di circa 1.100 m2.
Torre di lavaggio
In uscita dal filtro a maniche i fumi passano alla torre di lavaggio a doppio stadio che provvede all’abbattimento
dei gas acidi residui e dei metalli pesanti.
Sistema di Ricircolo Fumi
Il sistema di ricircolo dei fumi, realizzato per la linea 1 tra luglio 2009 e febbraio 2010 e per la linea 2 durante
la fermata programmata di luglio 2010, ha lo scopo di termostatare la camera di combustione a valori di
temperatura ottimali e di garantire il recupero termico e una migliore qualità dei fumi in uscita.
Per evitare i problemi legati alle polveri i fumi vengono prelevati a valle del filtro a maniche nella linea 1 e a
valle dell’elettrofiltro per la linea 2.
I forni delle linee 1 e 2 sono di tipo adiabatico e, rispetto alle caldaia ad irraggiamento (come quella installata
nella linea 3), i fumi in uscita al camino presentano un calore sensibile più alto del 25-30%. Facendo
riciclare una portata di fumi tale da mantenere il tenore di ossigeno nei fumi in uscita al camino al 7-8%, i
forni adiabatici raggiungono il medesimo rendimento delle caldaie ad irraggiamento. Il risultato è quindi una
sensibile riduzione della portata dei fumi a camino, con margini notevoli sulla ventilazione e sulla depurazione
dei fumi. A lungo termine il ricircolo dei fumi avrà anche effetti positivi sulla durata dei refrattari del forno,
grazie alla riduzione dei picchi di temperatura ed al mantenimento della temperatura stessa al di sotto del
punto di fusione delle polveri.
29
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.3.4 Depurazione fumi Linea 2
Vengono di seguito riportate le fasi del processo di depurazione dei fumi che differenziano le due linee.
ELETTROFILTRO - Depolverizzazione
I gas, provenienti dalla caldaia ad una temperatura di circa 210°C, vengono convogliati in un filtro elettrostatico
da cui fuoriescono ad una temperatura di circa 180°C.
Agli elettrodi dell’elettrofiltro viene applicata una tensione di circa 40-50 KV che realizza la captazione
del particolato. Gli elettrodi dell’elettrofiltro vengono periodicamente scossi per permettere alla polvere
depositatasi di cadere e raccogliersi in una tramoggia. Successivamente le polveri vengono evacuate da
una coclea e scaricate su un nastro trasportatore chiuso che le trasferisce nel silo di raccolta, evitando ogni
emissione diffusa in atmosfera.
Scrubber a Secco - Reattore Venturi a bicarbonato di sodio e carboni attivi
In questo reattore vengono iniettati il bicarbonato di sodio e il carbone attivo per l’assorbimento dei
microinquinanti organici e del mercurio.
Filtro a maniche
Il filtro a maniche è costituito da uno speciale tessuto molto resistente il “GORETEX” (teflon), avente elevate
caratteristiche termo-meccaniche e fisico-chimiche. Le maniche di tessuto provvedono alla captazione dei
composti polverosi che, nel precedente stadio, avevano fissato gli inquinanti. Il filtro è dotato di 6 celle
affiancate ed indipendenti, ognuna delle quali contiene le maniche allineate su più file: i fumi nel loro percorso
attraversano le maniche dall’esterno verso l’interno. Le polveri che si sono depositate vengono rimosse nella
fase di funzionamento mediante aria compressa ad alta pressione, che scuote il tessuto facendo cadere le
polveri in apposite tramogge. La superficie filtrante complessiva è di circa 2.200 m2.
30
8.4 Descrizione processo di termovalorizzazione Linea 3
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Accanto alle due linee preesistenti è stata realizzata una terza linea di trattamento dei rifiuti solidi per
consentire di pervenire alla completa autonomia di smaltimento dei rifiuti del Bacino Padova 2, che per il 2010
si stima ammontino a circa 115.000 tonnellate, con la finalità, anche, di produrre energia da fonti rinnovabili
tramite la termovalorizzazione di RSU, RSUA (Rifiuti Solidi Urbani Assimilati), frazioni degli stessi e rifiuti speciali
non pericolosi. La nuova linea di termovalorizzazione ha una potenzialità di 300 t/giorno, pari a 12.500 kg/h,
per 24 h/giorno, riferita ad un rifiuto in ingresso con un potere calorifico inferiore (P.C.i.) mediamente pari a
circa 3.000 kcal/kg.
La tabella di seguito riporta un confronto fra i principali parametri operativi delle tre linee, dal quale emerge
come la terza linea abbia una potenzialità pari alla somma delle potenzialità delle Linee 1 e 2 e una produzione
di energia pari a più del doppio di quella delle linee preesistenti.
Parametri
Linea 1
Potenzialità (t/g)
Linea 2
Linea 3
150
150
300
2.500
2.500
3.000
24
25.5
62.5
Volume camera di combustione (m )
104
106
250
Produzione di vapore surriscaldato utilizzato in turbina per
produzione energia elettrica (t/h)
18*
15
49
Produzione annuale lorda di energia elettrica al lordo degli
autoconsumi (GWh/anno)
20**
20**
72
P.c.i. (kcal/kg)
Superficie griglia (m2)
3
Autoconsumi elettrici (GWh/anno)
5,5**
5,5**
12
Produzione netta (GWh/anno)
14,5**
14,5**
60
* A seguito di attività di revamping della caldaia della Linea 1, si è ottenuto un aumento della potenzialità della stessa.
** I parametri relativi alle Linee 1 e 2 sono stati modificati a seguito delle attività di revamping effettuate ed in corso di
realizzazione.
I processi di termovalorizzazione relativi alla Linea 3 si sviluppano secondo i seguenti sub-processi:
INCENERIMENTO DEL RIFIUTO
RECUPERO ENERGETICO
DEPURAZIONE FUMI
a
Alimentazione impianto
a
Combustione
a
Post – combustione
a
Raffreddamento scorie
a
Produzione di vapore e produzione di energia elettrica
a
Autoconsumo e cessione Energia Elettrica a EstEnergy (Società
commerciale del gruppo AcegasAps)
a
Sistema SNCR di denitrificazione non catalitica (DeNOx)
a
Primo stadio a secco: reattore in linea con iniezione calce
idrata e carbone attivo; 1° filtro a maniche
a
a
Secondo stadio a secco: reattore Venturi con iniezione di
bicarbonato di sodio e carbone attivo; 2° filtro a maniche
Sistema di preriscaldo dei fumi mediante scambiatore fumivapore
a
Sistema di denitrificazione catalitica (SCR)
a
Sistema di recupero energetico finale con scambiatore fumicondense
CAMINO
31
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.4.1 Incenerimento rifiuto
Alimentazione Impianto
All’ingresso dell’impianto gli automezzi di conferimento vengono pesati, controllati, registrati
e quindi indirizzati ad uno degli 8 punti di scarico della nuova fossa di ricevimento RSU, della
capacità complessiva di circa 14.000 m3, che a partire dal mese di aprile 2010 è comune a tutte
e tre le linee di incenerimento. La fossa è tenuta in depressione utilizzando l’aria aspirata come
aria primaria. Per la movimentazione e l’alimentazione dei rifiuti alle linee di termodistruzione,
la nuova fossa rifiuti è attrezzata con due sistemi carroponte/benna operanti su un unico livello
di vie di corsa di alimentazione della Linea 3 e di travaso dei rifiuti nella fossa esistente, posta
immediatamente a lato, dedicata alle linee 1 e 2. Le Linee 1 e 2 continueranno ad essere
alimentate con il sistema di carroponte attualmente in uso. I rifiuti prelevati dalla fossa vengono
introdotti nella tramoggia di carico e tramite un condotto verticale entrano nel forno. Questo
condotto/pozzo deve essere tenuto sempre pieno di rifiuti in quanto funge da tenuta tra l’esterno
e la camera di combustione che viene tenuta in depressione. Il pozzo è termostatato mediante
una camicia di raffreddamento ad acqua che lo preserva da eventuali surriscaldamenti e da un
clapet di chiusura, normalmente in posizione aperta, che viene tenuto chiuso però durante
l’avviamento del forno e quando il canale di alimentazione è vuoto, nonché durante le fermate
tecniche.
Combustione
La camera di combustione dei forni è equipaggiata con un sistema a griglia dotato di meccanismi
fissi e mobili che determinano l’avanzamento del rifiuto lungo la griglia e il costante rivoltamento
del materiale in combustione. In considerazione dell’alto potere calorifico previsto, la griglia
è stata realizzata con il raffreddamento ad acqua nelle prime due zone; il calore ricavato dal
raffreddamento delle piastre è utilizzato per preriscaldare l’aria primaria di combustione in modo
da limitare le perdite di calore dalla zona della combustione.
Postcombustione
All’uscita dalla camera di combustione i gas vengono convogliati nella zona di postcombustione dove si completano le reazioni di ossidazione che non si sono concluse nella
camera di combustione. I fumi sono mantenuti nel post-combustore per oltre 2 secondi ad
un tenore di ossigeno superiore al 6% ad una temperatura maggiore di 850°C che assicura la
termodistruzione dei microinquinanti organici (es. PCDD e PCDF).
Raffreddamento Scorie
I materiali fini che filtrano attraverso la griglia vengono raccolti in due trasportatori a catena
sottostanti operanti in bagno d’acqua per il loro raffreddamento e per assicurare, attraverso la
guardia idraulica, la tenuta dei condotti di scarico delle tramogge rispetto all’ambiente esterno. I
materiali così raccolti sono convogliati nell’estrattore delle scorie situato al termine della griglia di
incenerimento. Le scorie uscenti dall’estrattore cadono nella vasca di un trasportatore (skipper)
mobile; il sistema blocca il suo caricamento ad avvenuto riempimento ed attiva i motori di
movimento. Il carrello percorre, su rotaie, il breve tragitto fino al bordo della fossa scorie dove
viene rovesciato.
32
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
8.4.2 Recupero Energetico
Produzione di vapore e produzione di energia elettrica
Il recupero energetico è ottenuto raffreddando i fumi provenienti dalla sezione di combustione in un
generatore di vapore a tubi d’acqua in grado di produrre vapore a 390°C e 45 bar che viene successivamente
utilizzato in un ciclo con turbina a vapore a condensazione per la produzione di energia elettrica.
La produzione di energia recuperata dalla Linea 3 è prevista di 74.241 MWh/anno, mentre i consumi elettrici
dello stabilimento sono ipotizzati in 13.241 MWh/anno, con una produzione netta di energia vendibile alla rete
pari a 60.444 MWh/anno.
8.4.3 Depurazione fumi
DeNOx SNCR – Abbattimento NOx con sistema non catalitico
Il sistema di denitrificazione SNCR è simile a quello utilizzato in Linea 1 e in Linea 2: le differenze consistono
nel fatto che per l’abbattimento degli NOx viene dosata ammoniaca invece che urea e il funzionamento del
reattore non è costante, ma viene messo in servizio in casi di emergenza o in fase di avviamento dell’impianto
per permettere al sistema SRC di raggiungere la temperatura ottimale di funzionamento.
Primo stadio a secco – Reattore in linea a calce idrata e carboni attivi
I fumi in uscita dalla caldaia entrano in un reattore in linea dove vengono a contatto con la calce idrata ed il
carbone attivo, che vengono iniettati a secco nella corrente dei fumi.
La calce idrata consente una prima neutralizzazione degli inquinanti acidi. Il carbone attivo consente
l’abbattimento di sostanze inquinanti quali diossine (PCDD), furani (PCDF) e metalli pesanti. Nelle condizioni
operative previste per il primo stadio a secco, la quasi totalità della reazione tra gas acidi e reagente basico
avviene sullo strato di polvere (cake) che si forma sulle maniche del filtro. La funzione del reattore in linea è
essenzialmente quella di assicurare un’efficace miscelazione tra reagenti e fumi, lasciando al filtro a maniche il
ruolo di vero e proprio reattore chimico.
Le sostanze organiche e i metalli pesanti in forma gassosa vengono adsorbiti dal carbone attivo che viene a
sua volta captato dal filtro a maniche, unitamente ai metalli pesanti condensati sotto forma di particelle submicroniche.
Primo filtro a maniche
I gas uscenti dal reattore in linea entrano nel filtro a maniche dove prosegue l’abbattimento. Il principio di
filtrazione si basa sulla formazione di un sottile strato di polvere sulla superficie delle maniche che costituisce
l’effettivo elemento filtrante. Tale strato si forma dopo alcune ore di lavoro del filtro e permane anche dopo la
pulizia periodica delle maniche. Il tessuto filtrante adottato è il teflon che consente di ottimizzare in tal senso
l’efficienza di filtrazione, riducendo al minimo il passaggio di particolato. Il filtro è costituito da due semisezioni
ognuna suddivisa in quattro compartimenti: i fumi provenienti dal reattore entrano nella parte inferiore del
corpo di ogni compartimento, perdono velocità e turbolenza, si distribuiscono su tutta la superficie soprastante
le tramogge e quindi risalgono verso l’alto tra le file di maniche, attraversandole dall’esterno verso l’interno e
depositando le polveri sulla superficie esterna delle maniche stesse. La pulizia delle maniche viene effettuata
alimentando ciclicamente con aria compressa gli ugelli sistemati sull’asse di ogni manica. Il getto di aria
compressa induce altra aria all’interno della manica provocandone una repentina espansione con conseguente
distacco e caduta della polvere in tramoggia. La logica del sistema di pulizia è di tipo “on-line” e quindi prevede
che il lavaggio delle maniche avvenga mentre le stesse sono interessate dal flusso del gas che le attraversa. Le
polveri captate e cadute nelle tramogge sono scaricate nel trasportatore a catena posto sotto le tramogge del
filtro a maniche; dette polveri, contenenti ancora calce non reagita (PCR – Prodotti Calcici Residui), in parte
vengono ricircolate al reattore in linea e in parte vengono scaricate ad un sistema di trasporto, che provvede a
convogliarle, insieme alle ceneri volanti, al sistema stoccaggio dedicato. Il ricircolo delle polveri ha lo scopo di
migliorare l’efficienza di abbattimento del sistema ed eventualmente contenere i consumi di reagente.
33
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Secondo stadio a secco – Reattore Venturi a bicarbonato di sodio e carboni attivi
I fumi in uscita dal primo stadio entrano in un reattore Venturi di assorbimento a secco, dove vengono a
contatto con i reagenti, costituiti da bicarbonato di sodio e carbone attivo. Il bicarbonato di sodio permette
di completare le reazioni di neutralizzazione degli inquinanti acidi residui iniziate nel primo stadio. Il reattore
è dotato di sezione venturi, camera di espansione ed inversione del flusso allo scopo di favorire l’intima
miscelazione tra fumi e reagenti ed il necessario tempo di contatto.
Secondo filtro a maniche
I gas uscenti dal reattore a secco entrano nel filtro a maniche dove proseguono le reazioni sopra descritte. Il
filtro a maniche, fatta eccezione per le maniche che sono realizzate in tessuto GORE-TEX per conferire loro
una maggiore efficienza, è del tutto analogo a quello descritto precedentemente per il primo stadio a secco.
Le polveri captate, costituite per la maggior parte da prodotti sodici residui (PSR), sono scaricate nel
trasportatore a catena posto sotto le tramogge del filtro a maniche e successivamente consegnate ad un
sistema di trasporto, che provvede a convogliarle allo stoccaggio dedicato.
Sistema di pre-riscaldamento dei fumi
A valle del secondo filtro a maniche e a monte del reattore catalitico è previsto uno scambiatore fumi/vapore
che ha la funzione di riscaldare i fumi prima del loro ingresso nel sistema di riduzione catalitica. Lo scambiatore
è costituito da una batteria che viene installata in linea sulla tubazione che collega il filtro a maniche del
secondo stadio con il reattore catalitico. Lo scambiatore è alimentato a vapore surriscaldato. Le condense in
uscita sono inviate al degasatore.
DeNOx SCR – Abbattimento NOx con sistema catalitico
In uscita dal pre-riscaldatore i fumi vengono inviati ad un sistema di denitrificazione di tipo catalitico.
L’abbattimento degli NOx (NO ed NO2), realizzato con un sistema SCR, prevede un processo di trattamento
gas a secco mediante l’iniezione di ammoniaca (NH3) come agente riducente. L’ammoniaca (NH3), in soluzione
acquosa al 24% in peso, è aggiunta ai gas di combustione a monte di un catalizzatore e reagisce con gli NOx
sul letto catalitico producendo azoto (N2) e acqua (H2O).
La quantità di ammoniaca, fornita al sistema SCR, è dosata in maniera tale che la concentrazione di NOx nei
gas a valle del sistema rimanga sempre entro i limiti di emissione richiesti.
L’ulteriore effetto ottenibile, nel passaggio dei fumi sul letto catalitico, è l’abbattimento finale delle eventuali
tracce di PCDD e PCDF ancora presenti nei fumi.
Emissione fumi
I fumi sono portati ad una temperatura di circa 140 °C grazie al recupero energetico in uscita, ottenuto
mediante il preriscaldamento delle condense in alimentazione al degasatore, sono inviati al camino tramite
ventilatore indotto ed emessi in atmosfera ad un’altezza di 80 metri.
34
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
8.5 Sistemi di monitoraggio delle emissione in atmosfera - SME
Il monitoraggio in continuo è eseguito mediante uno SME al Camino E1, comune alle Linee 1 e 2, e uno SME
al camino E2 per la Linea 3 che provvedono a misurare, acquisire, elaborare e registrare i dati relativi alle
emissioni HCl, NH3, HF, CO, NOX, SOX, H2O, CO2, O2, Hg, COT e polveri.
Per un’efficace azione di controllo del processo sulle Linee 1 e 2, AcegasAps ha installato inoltre due sistemi
di analisi (uno per ciascuna linea) delle concentrazioni di gas inquinanti con caratteristiche simili allo SME
a camino; tali sistemi asservono la funzione di dosaggio, regolazione e ottimizzazione dei reagenti per
l’abbattimento delle sostanze inquinanti. In caso di malfunzionamento del sistema principale a camino, gli SME
in linea possono essere utilizzati come sistemi sostitutivi secondo la procedura “Gestione situazioni a rischio di
superamento valori limite di emissione”.
Per la Linea 3 il sistema di monitoraggio è costituito da due sistemi di analisi identici (Quadro A principale
e Quadro B di back up) per garantire la continuità di funzionamento. In uscita caldaia e dopo il primo filtro
a maniche sono installati dei sistemi di analisi fumi analoghi a quelli installati a camino, per il controllo e la
gestione del processo di trattamento fumi con l’iniezione di reagenti.
Gli SME delle tre linee sono conformi alla normativa in vigore.
Negli schemi seguenti viene indicata la posizione degli strumenti del sistema di monitoraggio.
SME Camino
Misuratore Hg
Sistema di
depurazione fumi
Linea 1
DMS
Torre di lavaggio
SME Linea 1
SME Linea 2
Sistema di
depurazione fumi
Linea 2
Camino
SME 1 Camino
SME 2 Camino
Misuratore Hg
DMS
FT. IR
Linea 3
FT. IR
1° Filtro a Maniche
2° Filtro a Maniche
DeNOx SRC
Camino
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AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.6 Trattamento reflui
Le acque provenienti dalla torre di lavaggio e quelle provenienti dalle altre sezioni dell’impianto di
termovalorizzazione sono soggette a due processi depurativi differenti.
I reflui della torre di lavaggio sono soggetti ad un trattamento specifico per l’eliminazione del mercurio e
altri inquinanti nel rispetto del D. Lgs 133/05, prima di essere canalizzati e uniti ai reflui provenienti dalle
altre sezioni dell’impianto (acque di spegnimento scorie, acque dai dilavamenti dei piazzali e reflui della
rigenerazione delle resine) e subire un ulteriore trattamento depurativo.
Al termine dei trattamenti depurativi le acque vengono scaricate nella rete fognaria municipale, mentre i fanghi
filtropressati vengono avviati alle opportune operazioni di recupero e/o smaltimento.
Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto sono convogliate nella rete fognaria come autorizzato dal DGR
Veneto n. 4139 del 29 dicembre 2009 (AIA).
I parametri degli scarichi sono monitorati in continuo per pH, temperatura, portata e conducibilità e,
mensilmente, da laboratorio chimico qualificato e devono rispettare i limiti fissati dal D. Lgs. 152/06, allegato
5, tab. 3, colonna scarico in acque superficiali.
Sulla base dei controlli effettuati alle acque di scarico, si è potuto rilevare che i valori dei parametri monitorati
rispettano i limiti di legge.
Nella tabella sottostante si riportano i dati medi di qualità delle acque in uscita riferiti al periodo 2006-2010,
per i parametri ritenuti significativi. Tutti i parametri dei controlli analitici condotti rispettano i limiti previsti dal
D.Lgs 152/06.
Anno riferimento
Cloruri
(mg/l)
Solfati
(mg/l)
Azoto
ammoniacale
(mg/l)
Nitrati
(mg/l)
Nitriti
(mg/l)
Cr tot
(mg/l)
Fe (mg/l)
Limiti di legge D.Lgs.
152/06 - All. 5 tab.3
1.200
1.000
15
20
0,6
2
2
Anno 2006
349
227
8,43
1,9
0,23
0,06
0,08
Anno 2007
341
178
6,88
2,0
0,19
0,12
0,31
Anno 2008
363
103
7,80
2,1
0,17
0,06
0,43
Anno 2009
446
196
10,73
2,4
0,16
0,06
0,20
Anno 2010
313
269
6,15
0,9
0,11
0,03
0,23
Anno riferimento
Mn (mg/l)
Hg (µg/l)
Ni (mg/l)
Cu
(mg/l)
Pb (mg/l)
Cr VI (mg/l)
Limiti di legge D.Lgs.
152/06 - All. 5 tab.3
2
5
2
0,1
0,2
0,2
Anno 2006
0,004
0,20
0,008
0,015
0,015
0,054
Anno 2007
0,004
0,20
0,006
0,010
0,018
0,038
Anno 2008
0,014
0,60
0,025
0,024
0,029
0,061
Anno 2009
0,019
0,48
0,023
0,030
0,023
0,050
Anno 2010
0,055
0,0003
0,006
0,006
0,005
0,025
Il depuratore ha subito, a partire da settembre 2009 (comunicazione di inizio lavori in data 5 settembre 2009),
profondi interventi di manutenzione che hanno portato ad un globale rifacimento dell’impianto al fine di
aumentarne l’efficienza e l’affidabilità. Questo intervento si è reso necessario per il progressivo peggioramento
delle performance: dal termine dei lavori, avvenuto nel mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze
scaricate sono in genere notevolmente diminuite, con particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati.
36
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
8.7 Monitoraggio e controllo ambientale
In sede di rilascio dell’autorizzazione all’esercizio (AIA provvisoria DGR n. 4139 del 29 dicembre 2009) è stato
approvato il “Programma di Controllo” redatto ai sensi della L. Reg. Veneto 3/2000 (art. 26 comma 7) al fine
di garantire che:
• tutte le sezioni impiantistiche assolvano alle funzioni per le quali sono progettate in tutte le condizioni
operative previste;
• vengano adottati tutti gli accorgimenti per ridurre i rischi per l’ambiente ed i disagi per la popolazione;
• venga assicurato un tempestivo intervento in caso di imprevisti;
• venga garantito l’addestramento costante del personale impiegato nella gestione;
• venga garantito l’accesso ai principali dati di funzionamento nonché ai risultati delle campagne di
monitoraggio.
All’esecuzione del programma si provvede tramite l’impiego di personale qualificato e indipendente.
In particolare, i controlli ambientali previsti sono eseguiti da parte:
• del personale dell’impianto di termovalorizzazione;
• del gruppo di lavoro dell’Azienda per la corretta attuazione di quanto previsto dal “Programma di
Controllo”;
• di strutture esterne qualificate a cui è affidato l’incarico sia della verifica della corretta applicazione del
“Programma di Controllo” sia dell’esecuzione di analisi quali ad esempio le diossine nelle emissioni;
• di laboratori accreditati.
La corretta attuazione del processo di termovalorizzazione è garantita sia da un sistema di controllo automatico
dei più importanti parametri di processo sia dalla supervisione diretta degli operatori secondo quanto definito
dal sistema di procedure ed istruzioni del Sistema di Gestione Ambientale.
L’impianto, inoltre, è dotato di un sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni al camino (SME) che
segnala agli operatori in tempo reale il valore delle concentrazioni di inquinanti in emissione.
Nei primi mesi del 2006 si è provveduto ad installare, sulla Linea 1, un Sistema di Monitoraggio Emissione
ambientale (SME) in continuo e si è provveduto ad integrare lo SME della Linea 2. Tali sistemi sono costituiti,
come previsto dalla legislazione vigente, da:
•
•
•
•
•
•
•
•
sonda riscaldata prelievo gas;
misuratore polveri;
misuratore portata fumi;
misuratore di pressione fumi;
misuratore di temperature fumi;
analizzatore FT.IR per la misura di CO2, CO, NO, HCl, HF, NO2, SO2, NH3 e H2O;
analizzatore FID per la misura di COT;
analizzatore per la misura di O2.
Nel corso del 2006 è stata approvato l’investimento relativo all’acquisto di un campionatore di diossine e
analizzatore di mercurio in continuo e nel corso del 2008 è stato attivato il metodo di campionamento in
continuo delle diossine. è prevista inoltre la predisposizione di un ulteriore sistema di ridondanza relativo sia
all’acquisizione che alla registrazione dei dati con l’installazione di uno specifico software per il monitoraggio
dei parametri rilevati al camino.
37
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Inoltre, nel corso del 2006 è stato installato, nel pozzetto in uscita dal sistema di depurazione della torre di
lavaggio, un sistema di monitoraggio in continuo sui reflui depurati che permette di monitorare l’andamento
di parametri quali pH, SST, portata e temperatura come previsto dal D.Lgs 133/05 allegato 1 lettera E. Inoltre,
vengono effettuate misurazioni mensili per verificare la presenza di metalli, diossine ed idrocarburi policiclici
aromatici (IPA), come previsto dal D.Lgs 133/05 allegato 1 lettera D.
Tale impianto di monitoraggio permette non solo il controllo in continuo degli inquinanti emessi, ma ottimizza
il processo di depurazione fumi intervenendo automaticamente con la regolazione dell’immissione di
bicarbonato su entrambe le linee.
L’efficacia del processo di termovalorizzazione e la corretta attuazione di quanto previsto sia dal “Programma
di Controllo” approvato dalla Provincia di Padova con provvedimento 4931/EC/2004, sia dalle procedure/
istruzioni, sia dalla normativa vigente viene verificato con:
• verifiche periodiche (almeno trimestrali) dell’efficacia e dell’adeguatezza del “Programma di Controllo”;
• verifiche periodiche (trimestrali) dell’effettuazione dei controlli previsti e dei risultati degli stessi;
• audit ambientali e qualità (almeno annuali) secondo le modalità previste dalle norme ISO 14001, ISO
9001 e dal Regolamento EMAS.
Ogni tre mesi viene redatto un rapporto di verifica che contiene le valutazioni sul rispetto delle normative di
legge vigenti e sull’efficienza tecnica e ambientale dell’impianto di termovalorizzazione; inoltre, in tale ambito,
sono formulate proposte di intervento per il miglioramento complessivo della gestione d’impianto.
L’azienda, per dare maggior evidenza dell’andamento dei processi negli impianti, si è dotata dell’Ufficio
Controller Ambientale: l’ufficio sorveglia in continuo i dati ambientali sensibili allertando tempestivamente la
Struttura nel caso di problemi particolarmente rilevanti (vedi par.9.2.1 “Controller Ambientale”).
38
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VERIFICATA I-000089
8.8 Adeguamento e potenziamento Linee 1 e 2
La Direzione Generale di AcegasAps ha programmato per il biennio 2010-2011 il proseguimento degli
interventi di adeguamento delle linee 1 e 2, con i primi riscontri sui miglioramenti di resa energetica e
ambientale delle linee esistenti. Tali interventi, autorizzati dall’AIA (DGR n. 4139 del 29/12/2009), sono
finalizzati:
• all’adeguamento della combustione;
• ad adeguare l’impianto all’aumento del potere calorifico dei rifiuti che si ha per effetto della raccolta
differenziata, allo scopo di garantire la stessa potenzialità di smaltimento;
• al miglioramento del recupero termico con conseguente aumento di produzione di energia elettrica;
• al miglioramento della depurazione fumi, con una radicale modifica dell’impianto di trattamento che
passerà dall’attuale sistema ad umido ad un sistema a secco.
Si sottolinea come dopo questi interventi la potenzialità di combustione degli RSU e la portata dei fumi scaricati
in atmosfera rimarranno nei limiti dell’autorizzazione in essere. Verranno inoltre ridotti i transitori per le fermate
ed i riavvii; il sistema di depurazione garantirà durante queste fasi critiche transitorie il rispetto dei limiti di
emissione.
Gli schemi 1 e 2 riportati a pag. 41 descrivono la configurazione attuale e di progetto per entrambe le linee.
8.8.1 Adeguamento della combustione
La potenzialità attuale nominale di ciascuna delle due linee dell’impianto è di 15,625 Gcal/h ottenute dalla
combustione di 150 t/giorno di rifiuti con un potere calorifico di 2.500 Kcal/Kg. All’aumentare del potere
calorifico la massa dei rifiuti che può essere trattata si riduce rapidamente.
L’intervento previsto consiste nel ricircolo dei fumi, che ha principalmente lo scopo di termostatare la camera
di combustione a valori di temperatura ottimali, ma anche quello di garantire il recupero termico e una miglior
qualità dei fumi in uscita.
I forni dell’impianto sono del tipo adiabatico e, rispetto alle caldaie ad irraggiamento, i fumi in uscita al camino
presentano un calore sensibile più alto del 25-30%. Facendo riciclare una portata di fumi tale da mantenere
il tenore di ossigeno nei fumi in uscita al camino al 7-8% (valore tipico delle caldaie ad irraggiamento) i forni
adiabatici raggiungono il medesimo rendimento delle caldaie ad irraggiamento. Il risultato della modifica è una
sensibile riduzione della portata dei fumi al camino (con margini notevoli sulla ventilazione e sulla depurazione
dei fumi). I fumi verranno prelevati a valle dell’elettrofiltro (Linea 2) e a valle del filtro a maniche (Linea 1) per
evitare i problemi legati alle polveri.
Il ricircolo di fumi avrà effetti positivi anche sulla durata dei refrattari del forno, grazie alla riduzione dei picchi
di temperatura ed al mantenimento della temperatura stessa al di sotto della temperatura di fusione delle
polveri stesse.
8.8.2 Raffreddamento dei fumi e recupero del calore
Il raffreddamento dei fumi in uscita dalla caldaia si rende necessario sia per poter effettuare la depurazione
completamente a secco sia per migliorare il recupero termico e la produzione di energia elettrica.
L’attuale sistema prevede che i fumi vengano raffreddati mediante iniezione di acqua nebulizzata a bassa
temperatura. Il metodo può dar luogo ad inconvenienti, tra cui l’impaccamento delle maniche con conseguenti
riduzioni della potenzialità del forno. Il progetto prevede l’eliminazione di questo trattamento, installando due
ulteriori economizzatori in uscita dalla caldaia, modificando i surriscaldatori ed installando un sistema di pulizia
meccanica dalle polveri.
La nuova configurazione impiantistica garantirà delle condizioni di temperatura dei fumi all’ingresso delle varie
fasi di trattamento coerenti con le reazioni previste.
39
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
8.8.3 Miglioramento della depurazione dei fumi
L’attuale schema di depurazione prevede un sistema DeNOx SNCR (Denitrificazione con Sistema Non
Catalitico di Reazione), un elettrofiltro (solo linea 2), un reattore di contatto a bicarbonato, un filtro a
maniche, una torre di lavaggio dei fumi (solo linea 1) e un ventilatore dei fumi.
La nuova configurazione, definita in base alle migliori tecniche disponibili, consentirà di raggiungere la
massima efficienza nella riduzione delle emissioni in atmosfera, con un risparmio d’acqua e con la garanzia
di un funzionamento ottimale anche in caso di eventuali picchi o nei transitori.
La configurazione finale del processo sarà formata dal sistema DeNOx SNCR, dall’elettrofiltro (utilizzato
solo nella linea 2 per la depolverazione delle particelle solide provenienti dalla camera di combustione),
da due banchi economizzatori e da due stadi di depurazione funzionanti a secco, ciascuno formato da un
reattore di contatto e da un filtro a maniche. Sulla linea 1, a monte del camino, sarà eliminata la torre di
lavaggio dei fumi e verrà installato un filtro a carboni attivi statico; per la linea 2 lo stadio finale sarà invece
costituito da un sistema catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (DeNOx SCR: Denitrificazione con
Sistema Catalitico di Reazione).
I filtri a maniche, oltre alla funzione principale di depolveratori, sono dei veri e propri reattori chimici
che permettono la neutralizzazione dei reagenti acidi durante il passaggio del gas attraverso lo strato di
polvere depositato sulle maniche. Il doppio stadio è un fondamentale elemento di sicurezza rispetto al
rischio di rottura delle maniche; ciascuno di essi può infatti lavorare in condizioni molto meno critiche. Il
primo stadio funziona a calce idrata più carbone attivo (sorbalite), la quale può venire dosata in eccesso
e ricircolata. Questo volano di reagente garantisce l’assorbimento di qualsiasi punta di inquinante. Al
secondo stadio, funzionante a bicarbonato di sodio più carbone attivo, si prevede che arrivi quindi una
percentuale di inquinanti pari al 10-20% del carico iniziale e ciò consente di operare anche qui con un
dosaggio in eccesso. Il carbone attivo consente l’abbattimento degli inquinanti volatili, dei metalli pesanti
in genere ed in particolare del mercurio e dei microinquinanti organo-clorurati: nel primo stadio verrà
inserito nei fumi direttamente miscelato alla calce, mentre nel secondo stadio sarà alimentato in trasporto
pneumatico.
40
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
LINEA 1
configurazione attuale
bicarbonato
urea soluzione
acqua
carbone attivo
Reattore
in linea
SNCR
Filtro
a maniche
Torre
Lavaggio Fumi
2° Filtro
a maniche
Torre a
Carbone Attivo
configurazione in progetto
SNCR
da eliminare
nuovo
bicarbonato
Calce
+
carbone
attivo
urea soluzione
Banchi
Economizzatori
Reattore
in linea
carbone attivo
1° Filtro
a maniche
Reattore
SNCR= Selective Non Catalytic Reduction=sistema non catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto
LINEA 2
configurazione attuale
bicarbonato
urea soluzione
carbone attivo
SNCR
Reattore
in linea
Elettrofiltro
Filtro
a maniche
configurazione in progetto
urea soluzione
SNCR
da eliminare
nuovo
Calce
+
carbone
attivo
Reattore
bicarbonato
carbone attivo
1° Filtro a
maniche
Reattore
2° Filtro a
maniche
scambiatore
SCR
scambiatore
SNCR= Selective Non Catalytic Reduction=sistema non catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto
SCR= Selective Catalytic Reduction=sistema catalitico per l’abbattimento degli ossidi di azoto
41
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9. Aspetti/impatti ed emergenze ambientali
9.1 Individuazione e valutazione degli aspetti/impatti e delle
emergenze ambientali
L’Azienda ha applicato un metodo di individuazione e valutazione degli aspetti/impatti diretti e delle potenziali
emergenze ambientali correlati alle proprie attività e servizi tramite la procedura “Individuazione e valutazione
degli aspetti ambientali significativi”.
Sono presi in considerazione i seguenti aspetti:
1. Consumo e conservazione delle risorse naturali ed energetiche
2. Gestione di prodotti e sostanze pericolosi e/o infiammabili
3. Scarichi Idrici
4. Emissioni in atmosfera
5. Rumore (interno ed esterno)
6. Contaminazione suolo, sottosuolo e falda
7. Strutture e materiali contenenti amianto
8. Vibrazioni
9. Produzione e gestione dei rifiuti
10. Presenza di PCB/PCT
11. Presenza di CFC/HCFC
12. Odori
13. Polveri
14. Emissioni elettromagnetiche e radioattive
15. Scarichi termici
16. Trasporti (traffico, mobilità)
17. Impatto visivo
AcegasAps ha elaborato un sistema di classificazione della significatività di tali aspetti, al fine di determinare i
livelli di priorità di intervento per individuare i possibili obiettivi ambientali.
Nella determinazione del livello di significatività dei diversi aspetti ambientali intervengono i seguenti elementi
di valutazione:
A. conformità legislativa;
B. intensità dell’impatto ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti);
C. sensibilità ambientale (per gli aspetti diretti e indiretti);
D. controllo del processo (solo per gli aspetti diretti);
E. livello di controllo gestionale (solo per gli aspetti ambientali indiretti).
A ciascun parametro viene attribuito un valore all’interno di una “scala di valori” compreso tra 1 e 4, laddove 1
rappresenta la situazione migliore e 4 la situazione peggiore. Di seguito il fattore ambientale è calcolato come
media di tutti i parametri sopra indicati.
Tutti gli elementi, ove possibile, sono definiti su base annua.
Per la classificazione degli aspetti ambientali i fattori di valutazione degli aspetti ambientali vengono considerati
in situazioni di funzionamento:
•
•
Normale(N)
Emergenza (E) ad esempio scoppi, incendi, sversamenti, etc. (ove applicabile)
Il Parametro di Significatività di ogni aspetto ambientale è calcolato per ogni situazione (normale, anomala e di
emergenza, ove applicabile).
Il procedimento di valutazione si conclude con il calcolo del Parametro di significatività (PS) relativo
all’aspetto ambientale considerato che scaturisce dal prodotto tra gli indicatori A – B – C – D per la
classificazione degli aspetti ambientali diretti, dal prodotto tra gli indicatori A – B – C – E per quella degli
42
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
aspetti ambientali indiretti.
Tale parametro di significatività (PS) è classificabile secondo la seguente tabella:
Parametro di Significatività (PS)
Valutazione
Azioni
PS
NON SIGNIFICATIVO
Determina la necessità di formalizzare
una o più procedure/istruzioni/piani di
controllo
16 < PS < 81
SIGNIFICATIVO
Determina la necessità di definire uno o
più obiettivi di miglioramento
81 < PS < 256 (valore max possibile
256)
CRITICO
Determina la necessità di definire
un’azione correttiva/preventiva
immediata
< 16
Si considerano significativi gli aspetti ambientali che hanno un parametro di significatività > 16.
Si evidenzia che comunque gli aspetti ambientali diretti che hanno almeno un fattore con valore 4 (ovvero > 3
per la conformità legislativa) devono essere attentamente valutati per individuare possibili obiettivi ambientali
e/o apposite procedure gestionali anche se il PS non risulta significativo/critico.
Saranno prioritariamente valutati gli aspetti ambientali indiretti con il ”Controllo gestionale” pari a 4, anche se
con PS non significativo/critico, al fine di individuare i possibili obiettivi ambientali.
Si precisa che eventuali aspetti ambientali non conformi alla legge sono considerati CRITICI e richiedono
un intervento immediato.
Gli aspetti ambientali individuati diretti ed indiretti e la valutazione degli impatti ambientali, che permettono di
definire la significatività di ciascun aspetto ambientale, sono riportati sul “Registro Aspetti/Impatti Ambientali”.
A ciascun aspetto ambientale è associato un indicatore ambientale.
In ogni caso gli aspetti valutati come “non significativi” sottoposti a vincoli di legge sono tenuti sotto controllo
tramite procedure/istruzioni operative, controlli strumentali/analitici e azioni di sorveglianza: questo fa in modo
che tutti gli aspetti ambientali relativi all’impianto siano sotto controllo.
Una procedura analoga di valutazione è stata adottata anche per le emergenze ambientali.
Le emergenze possibili che sono state riscontrate nel caso dell’impianto di termovalorizzazione sono state
suddivise in :
• emergenze per cause naturali (terremoti, esondazioni ecc.);
• emergenze di origine tecnica (fuori servizio del filtro a maniche, blocco del ventilatore, incendio ecc.).
La significatività dell’emergenza viene valutata tramite il fattore di Rischio (R) che è il prodotto dei seguenti
fattori:
• Parametro di probabilità o di accadimento (P);
R=PxG
• Parametro di Gravità (G);
Tanto più elevato l’indice di rischio tanto più specifici sono gli accorgimenti tecnici e di controllo nelle sezioni
di impianto e tanto più dettagliate le istruzioni operative per le fasi di lavoro correlate e la formazione del
personale.
I dati e le conclusioni della valutazione permettono alla Direzione, in sede di Riesame di:
- identificare le priorità di intervento;
- orientare la politica ambientale dell’organizzazione;
- approvare gli obiettivi e i traguardi ambientali;
- approvare i programmi ambientali, i Piani di Emergenza e/o le Istruzioni operative di intervento.
43
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.2 Aspetti e Impatti: prestazioni ambientali
I dati generati dal monitoraggio dei processi attivi presso l’impianto di termovalorizzazione vengono
utilizzati dal Sistema di Gestione Ambientale per la formulazione di indicatori di prestazione al fine di fornire
informazioni chiare ed immediate sulla performance ambientale complessiva dell’impianto e di consentire un
feedback sulle azioni intraprese per il miglioramento continuo.
Le modalità di raccolta dei dati provenienti dal sistema di monitoraggio ambientale sono descritte all’interno
della specifica procedura “Controlli ambientali impianto di termovalorizzazione”, mentre le modalità di gestione
dei dati stessi per la formulazione dei relativi indicatori sono definite dall’istruzione operativa “Indicatori del
Sistema di Gestione Qualità - Ambiente”.
9.2.1 Controller Ambientale
La Corporate Governance di AcegasAps ha approvato (CdA dd. 21.06.07) un sistema organizzativo la cui
implementazione consentirà di avere evidenza dell’andamento ambientale degli impianti. Nello specifico
l’Azienda si è dotata dell’Ufficio Controller Ambientale: l’ufficio sorveglia in continuo i dati ambientali sensibili
allertando tempestivamente la Struttura nel caso di problemi particolarmente rilevanti.
Per razionalizzare l’informazione, il Controller, in accordo con i responsabili degli impianti, definisce per ogni
impianto una scheda con gli indicatori chiave delle performance ambientali e la quantificazione delle soglie di
preallarme e delle soglie di criticità. Si tratta di due diversi valori di concentrazione degli inquinanti presenti
nei flussi emissivi entrambi inferiori alle concentrazioni limite previste dalla normativa. Il raggiungimento
della soglia di preallarme comporta l’attivazione per il responsabile dell’impianto di misure in autonomia per
l’abbattimento delle emissioni mentre il raggiungimento della soglia di criticità comporta l’attivazione di definite
procedure operative e l’allerta del Controller Ambientale.
44
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
9.3 Aspetti e impatti ambientali diretti
A seguito dell’analisi svolta secondo la Procedura “Individuazione e valutazione degli aspetti ambientali
significativi” sono stati individuati i seguenti aspetti significativi e quindi con un Parametro di Significatività (PS)
maggiore di 16:
Aspetto
Impatto
Valutazione in classi
Indicatore Ambientale
emissione convogliata
HCI e HF
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
CO
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
COT
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
Polveri
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
SOx
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
NOx
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
NH3
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
Hg
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
Sb, As, Pb, Cr, Cu,Mn,
Ni, Sn, Cd + TI
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
IPA
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
PCDD PCDF
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
emissione convogliata
HCI
Significativo
(Normali e Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
CO
Significativo
(Normali e Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
COT
Significativo
(Normali e Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
Polveri
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
SOx
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
NOx
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
NH4
Significativo (Emergenza)
mg emessi anno/t di rifiuti incenerito
Significativo
(Normali e Emergenza)
mc acque scaricate
scorie
Significativo
(Normali e Emergenza)
t prodotte/t di rifiuti incenerito
ceneri
Significativo
(Normali e Emergenza)
t prodotte/t di rifiuti incenerito
Consumo di risorse
energetiche L3
metano
Significativo (Emergenza)
MWh
Consumo di risorse
energetiche L1+L2
gasolio
Significativo (Emergenza)
MWh
Consumo di risorse
naturali L1+L2+L3
acqua di acquedotto
Significativo
(Normali e Emergenza)
mc
acqua di pozzo
Significativo (Emergenza)
mc
Rumore
al perimetro
Significativo (Emergenza)
dB
Radioattività
rifiuti in ingresso
Significativo
(Normali e Emergenza)
µSv
Inquinamento luminoso
luci piazzale + camino
Significativo (Emergenza)
angolo di emissione
Emergenze
Alluvione
Significativo (Emergenza)
Emissioni in atmosfera
Linea 1 + Linea 2
Emissioni in atmosfera
Linea 3
scarico acque di
Scarichi Idrici L1+L2+L3 raffredamento fiume
Piovego
Produzione di rifiuti
L1+L2+L3
45
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Sulla base dei criteri espressi all’interno della procedura “Individuazione e valutazione degli aspetti e impatti
ambientali significativi”, gli aspetti ambientali sono stati valutati:
• “NON PRESENTI” (amianto, PCB);
• “NON SIGNIFICATIVI” (emissioni e scarichi idrici in condizioni normali di esercizio, impatto visivo, uso
e contaminazione del terreno, consumo di reattivi e biodiversità);
• “SIGNIFICATIVI” (emissioni e scarichi idrici in condizioni emergenza).
Gli aspetti classificati come “non significativi” sono tenuti sotto controllo tramite procedure operative, controlli
strumentali /analitici e azioni di sorveglianza.
Si riporta di seguito l’andamento dei principali indicatori che consentono di comprendere il processo e
valutare, oltre agli aspetti ambientali significativi, quali emissioni in atmosfera, scarichi idrici, produzione
di rifiuti, consumi di risorse naturali ed energetiche e rumore, anche gli aspetti ambientali non significativi
riconducibili agli indicatori chiave del Regolamento EMAS III, quali consumi di reattivi e biodiversità.
Si precisa che non ci sono, alla data del presente documento, in materia ambientale, né procedimenti legali
in corso né altri provvedimenti delle Autorità (diffide, sanzioni, avvisi di garanzia) a carico dell’impianto di
termovalorizzazione.
9.3.1 Emissioni in atmosfera impianto
Sulla base di quanto previsto dalle prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale e da quanto
indicato nel D. Lgs. 133/2005, è stata predisposta la Procedura gestionale “Gestione situazioni a rischio di
superamento limiti di emissione” che definisce i criteri, le soglie di preallarme e le manovre da eseguire nella
conduzione dell’impianto in situazioni a rischio di superamento dei valori limite di emissione. Il Responsabile
Controlli Ambientali e Laboratorio Chimico provvede quotidianamente alla validazione informatica dei valori
semiorari e giornalieri delle emissioni. Tutti i dati sono quindi comunicati per via telematica all’ARPAV.
Nel caso di superamento della media semioraria o giornaliera, il Responsabile Tecnico dell’impianto
predispone la comunicazione da inviare alle Autorità Competenti indicando la tipologia e le cause del
superamento.
Nei grafici “Concentrazione media annua sostanze emesse (Linee 1 e 2)” vengono riportati i dati delle
emissioni dell’impianto, relativi alle Linee 1 e 2 e registrati dal 2006 al 2010, confrontati con i limiti imposti
dalla normativa ambientale applicabile per le principali sostanze inquinanti rilevate (CO, HF, NH3, NOx, SO2,
COT, HCl, Polveri, Hg, PCDD e PCDF). I dati sono espressi come media annuale di tutte le medie giornaliere.
I valori limite di legge (indicati nel grafico con segmenti di linea rossa) si riferiscono alle medie giornaliere che
durante il normale esercizio dell’impianto sono quotidianamente rispettate; i valori delle emissioni risultano al
di sotto dei limiti di legge (D. Lgs 133/2005).
46
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Concentrazione
media
annua
sostanze
emesse
(Linee
Concentrazione
media
annua
sostanze
emesse
(Linee
1 e 2)1 e 2)
2006
2007
2008
2009
2010
200 di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)
Concentrazione media annua
2006
138,5
136,8
0,040
2007
0,035
2008
0,025
0,030
0,025
0,0
0,010
CO
HF
2010
0,013
NH3
NOx
1,6
1,5
0,011
1,2
1,1
9,6
0,02
0,016
0,015
0,1
0,0
0,0
2,1
2,1
4,5
3,8
4,0
1
50
0,016
5,1
15,5
0,020
17,3
50
13,7
50,0
2009
0,021
3
50
0,9
100,0
ng/Nm
3
mg/Nm s 11% O2
150,0
Limite
D.Lgs.133/2005: 0,1
ng/Nm3
131,5
134,0
125,7
200,0
SO2
Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)
Concentrazione0,005
media annua sostanze emesse (Linee 1 e 2)
-
Limite
D.Lgs.133/2005: 0,1
ng/Nm3
10
12,00
0,040
10
10
2007
0,035
ng/Nm
6,00
2009
0,021
3
8,00
2008
0,025
0,030
0,025
0,016
0,020
3,8
0,005
-
-
COT
2006
HCl
2007
Polveri
2008
2009
0,001
0,003
0,001
0,002
0,004
0,5
0,6
1,6
1,7
0,010
1,6
2,7
2,8
2,4
3,0
1,9
1,4
0,7
2,00
2010
0,013
0,011
0,015
2,5
4,00
2,2
3
mg/Nm s 11% O2
10,00
2006
PCDD/PCDF
0,05
PCDD/PCDF Hg
2010
A partire dal 2007 si nota una diminuzione dell’emissione di CO derivante da un miglioramento della
combustione grazie ad una migliore regolazione dell’aria primaria e secondaria nella camera di combustione.
Dal 2009 il valore di CO si attesta intorno ai 2 mg/Nm3, dato che si riconferma anche nel 2010.
Nel 2008 è stato implementato il sistema in automatico di regolazione del dosaggio di urea che ha consentito
di ridurre la concentrazione delle emissioni di ammoniaca nei fumi; l’obiettivo di allineare le emissioni di
ammoniaca ai valori previsti dalle BAT europee (limite pari a 10 mg/Nm3) è stato ampiamente conseguito
ottenendo, nei primi tre trimestri del 2010, una concentrazione media di 5,1 mg/Nm3.
Il valore di COT, in leggero aumento nel 2010, è influenzato da una condizione di marcia non idonea nei
mesi di gennaio e settembre alla quale è seguita una fermata programmata delle linee per svolgere l’attività di
manutenzione.
La diminuzione della concentrazione di polveri è dovuta alla sostituzione integrale delle maniche filtranti della
Linea 2, avvenuta nel mese di ottobre 2010 a seguito di un loro progressivo degrado.
47
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Come si evince dal grafico le concentrazioni di acido cloridrico (HCl) e di ossido di zolfo (SO2) presenti nei
fumi, rispettano i limiti previsti dal Decreto Legislativo n. 133 del 2005 “Attuazione della Direttiva 2000/76/
CE, in materia di incenerimento dei rifiuti” che è entrato in vigore il 28 dicembre 2005 (pari a 10 mg/m3 di
HCl e 50 mg/m3 di SO2 come media oraria). Per quanto riguarda i valori medi di concentrazione dei metalli
indicati nell’allegato 1 paragrafo 3 del Decreto Legislativo n. 133, gli stessi sono monitorati ed i valori rilevati
rientrano nei limiti previsti dalla normativa.
Il documento di Valutazione di Impatto Ambientale prescriveva l’installazione entro giugno 2010, su ciascuna
linea di incenerimento, dell’analizzatore per il monitoraggio in continuo del mercurio. Tale strumento era già
installato, ma non ancora operativo, dal 2009 sulle Linee esistenti. Si è invece provveduto all’installazione sulla
Linea 3.
Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)
Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)
0,040
Limite
D.Lgs.133/2005: 0,1
ng/Nm3
2006
2007
0,035
0,030
2009
0,021
3
ng/Nm
2008
0,025
0,025
0,016
0,020
2010
0,013
0,011
0,015
0,010
0,005
PCDD/PCDF
Nel grafico “Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)” sono rappresentati gli
andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino Linee 1 e 2 nel periodo compreso tra il 2006 e
il 2010, relativamente ai parametri dei Policlorodibenzodifenili (PCDD) e dei Policlorodibenzofurani (PCDF)
rilevati sulla base di campionamenti trimestrali al camino della durata di otto ore e di analisi effettuate da un
Laboratorio di Analisi Chimiche accreditato ISO 17025.
Nel grafico viene indicato il limite imposto dal D.Lgs. 133/05 per i PCDD (Policlorodibenzodifenili) e PCDF
(Policlorodibenzofurani) ossia 0,1 ng/Nm3 (nanogrammi/Normalmetrocubo) ed i valori rilevati dalle analisi
effettuate, che risultano nettamente inferiori.
Dal 2006 il valore di PCDD/PCDF è progressivamente diminuito grazie ad una combustione più costante e a
un miglioramento nel dosaggio nei reagenti, in particolare ad un maggiore utilizzo di carbone attivo.
È importante evidenziare che i valori dei microinquinanti si mantengono comunque sotto il limite di legge con
ampi margini di sicurezza.
Nei grafici “Quantità sostanze emesse per tonnellate di rifiuti trattati (Linee 1 e 2)” si riportano i fattori di
emissione relativi ai parametri COT, HCl, polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato che si considerano
rappresentativi delle emissioni dell’impianto. Tali dati sono stati desunti moltiplicando la media annuale
delle concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kilogrammi, per la relativa portata e per i giorni di
funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle tonnellate di rifiuti trattati.
Le quantità di rifiuti smaltiti in tonnellate sono riportate nell’allegato 1.1.
48
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2)
Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2)
2006
2007
0,025
2008
2009
2010
0,019
Concentrazione media annua di PCDD e PCDF emessi (Linee 1 e 2)
0,012
0,013
2006
2007
2008
0,025
2009
0,021
0,0077
0,025
0,0079
3
0,0085
0,030
0,016
2010
0,000003
0,011
0,000014
0,000023
0,000012
0,015
0,0024
0,013
0,0028
0,003
0,020
0,000004
ng/Nm
0,009
0,007
0,010
0,005
0,015
0,035
0,013
0,015
0,011
0,040
Limite
D.Lgs.133/2005: 0,1
ng/Nm3
0,011
0,020
0,010
0,000
COT kg/t
0,005 HCl kg/t
Polveri kg/t
Hg kg/t
PCDD/PCDF
Quantità sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linee 1 e 2) (NOx)
Quantità sostanze emesse per tonnellata
di rifiuti
trattati
(Linee
1 e 2)
(NOemessi
x)
Concentrazione
media
annua
di PCDD
e PCDF
(Linee 1 e 2)
0,800
0,701
0,651
0,040
Limite
0,641
D.Lgs.133/2005:
0,1
ng/Nm3
2006
0,640
0,587
0,600
2006
0,035
0,021
ng/Nm
3
0,400
2007
0,025
0,030
2008
0,025
0,016
0,020
2009
0,013
0,011
0,200
2010
0,015
0,010
0,000
0,005
-
NOx kg/t
PCDD/PCDF
49
2007
2008
2009
2010
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Nei grafici “Concentrazione media trimestrale sostanze emesse (Linea 3)” vengono riportati i dati delle
emissioni della Linea 3 registrati nei primi mesi di esercizio (maggio-dicembre 2010), confrontati con i limiti
imposti dalla normativa ambientale applicabile per le principali sostanze inquinanti rilevate (CO, SOx, NOx,
COT, Polveri, HCl e NH3). I dati sono espressi come media trimestrale di tutte le medie giornaliere. I valori
limite di legge (indicati nel grafico con segmenti di linea rossa) si riferiscono alle medie giornaliere che durante
il normale esercizio dell’impianto devono essere quotidianamente rispettate; i valori delle emissioni risultano al
di sotto dei limiti di legge.
I valori di CO appaiono sotto controllo dopo le fasi di avvio, dove si sono registrati valori generalmente intorno
al 60% del limite di emissione per poi scendere e stabilizzarsi intorno al 40-45% del valore limite di emissione.
Nelle fasi di avviamento della Linea 3 si sono verificati dei superamenti dei limiti di legge del CO in quanto a
caldaia nuova e quindi con superfici pulite era più problematica e instabile la gestione della combustione.
In seguito alla fase di avvio, nel corso del periodo considerato, il forno ha funzionato al massimo livello della
potenzialità, sia per quanto riguarda le ore di funzionamento sia per la quantità di rifiuti bruciati.
Si è verificato un unico episodio di rallentamento dell’alimentazione dovuto ad uno scoppio avvertito in
camera di combustione, riconducibile alla presenza di una bombola in pressione tra i rifiuti, che però non ha
pregiudicato la continuazione delle operazioni di combustione né i valori di emissione corrispondenti.
La caldaia ha funzionato regolarmente, attestandosi a livelli di produzione di energia elettrica vicini ai valori di
progetto.
Come si può vedere anche dai grafici, i parametri relativi a NH3, NOx e HCl si attestano su valori molto
rassicuranti, inferiori rispetto ai parametri delle Linee 1 e 2, e con un andamento piuttosto costante. Solo
in fase di avvio si sono verificati alcuni malfunzionamenti nei sistemi di trasporto dei reagenti che hanno
comportato dei picchi di HCl.
Concentrazione media trimestrale sostanze emesse (Linea 3)
Concentrazione
trimestrale
PCDD e PCDF emessi (Linea 3)
Concentrazione media trimestrale
sostanze media
emesse
(Lineadi3)
2° trimestre
3° trimestre
4° trimestre
200
Limite D.Lgs.133/2005:
0,1 ng/Nm3
100,0
90,0
0,0040
60,0
50
3° trimestre
59,0
61,3
0,0037
70,0
0,0
CO
0,0011
0,0010
HF
NH3
NOx
0,7
SO2
0,0000
PCDD/PCDF (ng/Nmc)
0,3
6,4
0,3
5,3
0,0012
0,7
0,05
0,10
10,0
0,0030
0,0020
1
0,00
14,9
20,0
ng/Nm3
40,1
30,0
50
4° trimestre
50
50
40,0
21,8
3
mg/Nm s 11% O2
66,1
0,0050
80,0
50,0
2° trimestre
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Concentrazione
media trimestrale
Concentrazione media trimestrale
sostanze emesse
(Lineadi3)PCDD e PCDF emessi (Linea 3)
2° trimestre
3° trimestre
10
4° trimestre
10
10
Limite D.Lgs.133/2005:
0,1 ng/Nm3
10,0
2° trimestre
0,0050
0,0037
3° trimestre
0,0040
4° trimestre
0,05
0,0011
0,0001
0,0005
0,7
0,0008
0,0012
1,7
0,5
0,6
0,8
2,0
0,4
0,0020
1,5
0,0030
1,4
ng/Nm3
4,0
3,7
6,0
3
mg/Nm s 11% O2
8,0
0,0010
0,0
COT
HCl
Polveri
Hg
0,0000
PCDD/PCDF (ng/Nmc)
Nel grafico “Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3)” sono rappresentati gli
andamenti delle concentrazioni medie registrate al camino della Linea 3 con indicato il limite imposto dal
D.Lgs. 133/05 per i PCDD e PCDF ossia 0,1 ng/Nm3. I valori delle concentrazioni si attestano a livelli del
fondo ambientale.
Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emesse (Linea 3)
Concentrazione media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3)
Limite D.Lgs.133/2005:
0,1 ng/Nm3
2° trimestre
0,0050
0,0037
3° trimestre
0,0040
ng/Nm3
4° trimestre
0,0030
0,0011
0,0020
0,0012
0,0010
0,0000
PCDD/PCDF (ng/Nmc)
51
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
I grafici “Quantità sostanze emesse per tonnellate di rifiuti trattati (Linea 3)” riportano i fattori di emissione
relativi ai parametri COT, HCl, Polveri, Hg e NOx per tonnellata di rifiuto trattato. Tali dati sono stati desunti
moltiplicando la media trimestrale delle concentrazioni delle sostanze emesse, espresse in kilogrammi, per la
portata media trimestrale e per i giorni di funzionamento rapportando il prodotto ottenuto alle tonnellate di
rifiuti trattati.
Quantità sostanze emesse per tonnellata diConcentrazione
rifiuti trattati
(Linea 3)
media trimestrale di PCDD e PCDF emessi (Linea 3)
Quantità di sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati (Linea 3)
2° trimestre
3° trimestre
4° trimestre
Limite D.Lgs.133/2005:
0,1 ng/Nm3
0,031
0,040
0,035
2° trimestre
0,0050
0,0037
3° trimestre
0,030
0,0040
4° trimestre
0,0011
0,000001
0,0010
0,000006
0,004
0,005
0,0012
0,006
0,0020
0,005
0,003
0,010
0,006
0,015
0,013
ng/Nm3
0,011
0,0030
0,000004
0,020
0,014
0,025
0,000
COT kg/t
HCl kg/t
Polveri kg/t
0,0000
Hg kg/t
PCDD/PCDF (ng/Nmc)
Concentrazione
media trimestrale
di PCDD
e PCDF emessi (Linea 3)
Quantità
sostanze
emesse
per per
tonnellata
di di
rifiuti
(Linea 3)
3)
(NOx)
Quantità
sostanze
emesse
tonnellata
rifiutitrattati
trattati
(Linea
(NO
x)
2° trimestre
3° trimestre
4° trimestre
Limite D.Lgs.133/2005:
0,1 ng/Nm3
0,800
2° trimestre
0,0050
0,0037
0,400
0,518
0,0040
ng/Nm3
0,600
3° trimestre
0,528
0,493
4° trimestre
0,0030
0,0011
0,0020
0,0012
0,200
0,0010
0,000
0,0000
NOx kg/t
52
PCDD/PCDF (ng/Nmc)
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
9.3.2 Risorse idriche e scarichi
Per quanto riguarda gli usi e gli scarichi delle acque si riporta una rappresentazione semplificata del ciclo delle
acque di processo e meteoriche.
DEMINERALIZZATORI
Ciclo
demineralizzatore
Acqua di
spurgo
MISURAZIONE:
pH, SST,portata e temperatura
Acquedotto
(misuratore di portata)
Torre di lavaggio e spurgo
Serbatoio Industriale
Pozzo
(misuratore di portata)
Spegnimento Scorie
DEPURATORE
Misurazione:
pH,
conducibilità
Lavaggio Piazzali
Acque meteoriche
(tetti, grondaie, piazzali
non interni all’impianto)
Misurazione:
portata,
temperatura
Acque servizi
igienico sanitari
SCARICO IN
FOGNATURA
Acque superficiali
(Piovego)
Processo di raffreddamento
Acque Superficiali
(Piovego)
L’approvvigionamento idrico è di tipo misto:
• acqua di acquedotto (è utilizzata per la demineralizzazione e integra un serbatoio industriale);
• acqua di pozzo (è utilizzata per il riempimento del serbatoio industriale che viene utilizzato per le acque di
processo);
• acque superficiali (utilizzate per il raffreddamento dei condensatori).
Gli scarichi si suddividono in:
1)scarichi domestici in fognatura (a cui affluiscono le acque dei servizi igienici);
2)scarico produttivo in fognatura (a cui affluiscono, dopo essere state depurate, le acque di processo,
meteoriche e di dilavamento);
3)scarico in acque superficiali (a cui affluiscono le acque di raffreddamento).
Gli scarichi in uscita dall’impianto di depurazione vengono emessi nella fognatura comunale della Zona
Industriale.
La portata media dello scarico in fognatura è di 300 m3/giorno (tale parametro aumenta in caso di condizioni
metereologiche avverse).
Nel grafico seguente “Consumo risorse idriche” si riportano i quantitativi relativi ai consumi di risorsa idrica
suddivisi per fonte di approvvigionamento nel periodo compreso tra il 2006 e il 2010. Non sono riportate le
acque prelevate dal canale Piovego per il raffreddamento dei condensatori, poiché esse vengono inviate allo
scarico in acque superficiali immutate per qualità e quantità.
53
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Consumo risorse idriche
229.392
Consumo risorse idriche
50.000
30.932
184.491
168.381
164.139
67.113
70.275
52.813
100.000
56.636
114.216
m
3
102.023
150.000
111.745
133.207
200.000
154.836
162.279
250.000
0
Acquedotto (m3)
anno 2006
Falda (m3)
anno 2007
anno 2008
Totale (m3)
anno 2009
anno 2010
Nel 2010 il consumo di risorse idriche è aumentato a seguito dell’aumento dei rifiuti trattati. Il grafico seguente
mostra però come il consumo specifico per tonnellata di rifiuti trattati sia diminuito grazie ad una maggiore
efficienza dell’impianto.
Consumi acqua per tonnellata di rifiuto trattato
Consumi acqua per tonnellata di rifiuto trattato
4,00
3,50
3,00
m3/ton
2,50
2,16
2,18
2,28
2,10
2,00
1,57
1,50
1,00
0,50
0,00
anno 2006
54
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (cloruri e solfati)
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cloruri,
Solfati)
1.200
Limiti di legge
D.Lgs 152/2006
1.200
1.000
Anno 2006
Anno 2007
800
mg/l
Anno 2008
Anno 2009
446
349
400
330
363
Anno 2010
313
269
227
196
178
103
0
Cloruri (mg/l)
Solfati (mg/l)
Le acque in uscita dal depuratore dell’impianto di termovalorizzazione vengono convogliate nella fognatura
pubblica.
Nei grafici “Concentrazione media annua di sostanze scaricate” si riportano le concentrazioni medie annue
dei parametri che maggiormente caratterizzano la tipologia di scarico dell’acqua dell’impianto di depurazione
nel sistema fognario: cloruri, solfati, azoto ammoniacale, nitriti, nitrati, cromo totale, ferro, manganese, nichel,
mercurio (i valori limite di concentrazione puntuale sono indicati con una linea rossa e corrispondono ai limiti
imposti dal D.Lgs 152/06)
Concentrazione
mediamedia
annuaannua
di sostanze
scaricatescaricate
(azoto ammoniacale,
Concentrazione
di sostanze
(Azoto nitrati, nitriti)
ammoniacale, Nitrati, Nitriti)
20,0
16,00
Limiti di
legge D.Lgs.
152/2006
15,0
14,00
8,00
10,73
Anno 2006
8,43
Anno 2007
Anno 2008
6,15
Anno 2009
6,00
0,11
0,17
0,16
0,23
0,19
2,00
0,9
2,4
4,00
2,0
2,1
Anno 2010
1,9
mg/l
10,00
6,88
7,80
12,00
0,60
0,00
Azoto ammoniacale
(mg/l)
Nitrati (mg/l)
Nitriti (mg/l)
55
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Il depuratore ha subito, a partire da settembre 2009, profondi interventi di manutenzione che hanno portato
ad un globale rifacimento dell’impianto al fine di aumentarne l’efficienza e l’affidabilità. Questo intervento si
è reso necessario per il progressivo peggioramento delle performance: dal termine dei lavori, avvenuto nel
mese di febbraio 2010, le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite, con
particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati. Il maggiore abbattimento di nitriti e nitrati è infatti
garantito dal dosaggio di acido sulfammico in ambiente acido (pH = 3,5 – 4); per ottenere tale valore di pH si
deve dosare acido solforico e per questo motivo la concentrazione di solfati in uscita è aumentata, ma rimane
abbondantemente al di sotto del limite di legge.
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg)
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg)
5
2
2
1,000
2
2
Limiti di Legge
D.Lgs 152/2006
Anno 2006
0,800
0,60
Anno 2007
0,43
Mn (mg/l)
Ni (mg/l)
0,0003
0,008
0,006
0,025
0,023
0,006
0,20
0,20
Anno 2010
0,004
0,004
0,014
0,010
0,055
0,08
0,06
0,12
0,06
0,06
0,03
0,200
Anno 2009
0,20
0,23
0,31
mg/l
0,400
Anno 2008
0,48
0,600
0,000
Cr tot (mg/l)
Fe (mg/l)
Hg (µg/l)
I controlli, eseguiti con cadenza almeno mensile, hanno sempre rispettato quanto previsto dalla normativa di
riferimento. Al fine di un maggior controllo dei parametri in uscita, nel corso del 2006 è stato installato, nel
pozzetto in uscita dal sistema di depurazione della torre di lavaggio, un sistema di monitoraggio in continuo sui
reflui depurati che permette di monitorare l’andamento di parametri quali pH, SST, portata e temperatura.
Dai dati gestionali dell’impianto risulta che i suddetti limiti di attenzione non sono mai stai raggiunti e/o
superati, a dimostrazione della costanza delle prestazione in termini di efficienza dell’impianto di depurazione.
Per Cloruri, Azoto ammoniacale e Nitriti vengono di seguito riportati, su scala logaritmica, i valori
dell’indicatore che esprime la quantità media rilevata allo scarico, risultante dal prodotto tra la media annuale
in uscita allo scarico e i litri totali scaricati in fognatura, rapportata alla quantità totale di rifiuti inceneriti durante
l’anno preso in esame.
56
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Concentrazione media annua di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato
Quantità media annua di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuto trattato
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg)
5
1.000
447
1,000
490
452
524
2
2
2
2
288
Limiti di Legge
239
D.Lgs 152/2006
282
209
188
Anno 2006
80
0,800
0,48
10
Anno 2008
13
Anno 2009
5
Anno 2010
0,0003
0,20
0,20
0,20
0,23
10
0,008
0,006
0,025
0,023
0,006
0,08
0,06
0,12
0,06
0,06
0,03
0,400
0,200
1
0,31
11
0,004
0,004
0,014
0,010
0,055
mg/l
0,43
0,600
10
Anno 2007
0,60
100
Cloruri (g/ton)
Azoto ammoniacale (g/ton)
Nitriti (mg/ton)
0,000
Cr
tot
(mg/l)
Fe
(mg/l)
Mn
(mg/l)
Ni
(mg/l)
Hg (µg/l)
Anno 2006
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
57
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.3.3 Rifiuti conferiti e trattati dall’impianto
All’impianto di termovalorizzazione viene conferita la frazione secca non riciclabile del rifiuto urbano, rifiuti
speciali non pericolosi, rifiuti ospedalieri e farmaci. Nel grafico seguente vengono riportate le quantità di rifiuti
conferiti all’impianto nel 2010 suddivise per tipologia. Nell’ultimo trimestre si nota una diminuzione dei rifiuti
conferiti a seguito di una contrazione nella produzione di rifiuti speciali non pericolosi.
Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all’impianto nel 2010
34.697
34.188
50.000
43.913
43.458
50.829
60.000
51.290
Quantità e tipologia di rifiuti conferiti all'impianto nel 2010
40.000
1° trimestre
2° trimestre
3° trimestre
30.000
4° trimestre
18.801
18.381
20.000
53
46
104
65
402
415
405
10.000
356
t
0
Rifiuti urbani+ speciali (t)
Rifiuti sanitari pericolosi a
rischio infettivo (t)
Farmaci (t)
Totale (t)
L’Azienda gestisce il servizio pubblico di raccolta rifiuti per la città di Padova e per alcuni Comuni limitrofi
(Abano Terme, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò e Saonara). Come riportato più specificatamente nel
paragrafo 6 “Comunicazione con l’esterno” del presente documento, l’Azienda promuove una serie di
iniziative che mirano a informare e sensibilizzare le varie parti interessate: comuni, cittadini, clienti e fornitori
per una migliore e corretta gestione dei rifiuti nell’ottica del recupero e del riciclaggio.
Dal 2002 la raccolta differenziata nei suddetti Comuni è diventata più spinta in quanto viene eseguita, oltre alla
tradizionale raccolta della carta e del multimateriale anche la raccolta della frazione secca e di quella umida del
rifiuto.
Il consolidamento del servizio ha portato ad una sempre più spinta differenziazione nella raccolta, consentendo
anche un maggior recupero delle frazioni (per esempio carta e multimateriale) per le quali da anni è in atto
la raccolta differenziata. È indubbio che la promozione di campagne informative ha sensibilizzato e continua
tutt’oggi a sensibilizzare i cittadini ad un corretto conferimento dei rifiuti.
La percentuale di raccolta differenziata a dicembre 20108 nei singolo comuni è:
Comune di Padova Comune di Abano Terme
Comune di Noventa Padovana
Comune di Ponte San Nicolò
Comune di Saonara
43,4 %
53,0 %
70,4 %
70,3 %
72,4 %
L’unità di misura delle prestazioni dell’impianto è la quantità di rifiuti trattati. Il grafico seguente si riferisce ai
dati rilevati nell’intervallo di tempo compreso tra il 2006 e il 2010.
La quantità dei rifiuti trattati dal termovalorizzatore a dicembre 2009 è stata di quasi 81.000 tonnellate.
58
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
A seguito dell’avvio della terza linea, avvenuto il 28 maggio 2010, con inizio del conferimento dei rifiuti in fossa
il 10 maggio, nel 2010 sono stati trattati circa 146.000 tonnellate di rifiuti con un incremento di circa l’81%
rispetto all’anno precedente.
Quantità di rifiuti trattati dall’impianto
Quantità di rifiuti trattati nell'impianto
146.565
160.000
140.000
120.000
100.000
80.816
80.000
60.000
40.000
20.000
0
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
Nel grafico “Tonnellate di rifiuti trattati al giorno” i dati riportati fino all’anno 2009 si riferiscono alle tonnellate
di rifiuti trattate per giorni di funzionamento dell’impianto, dove per giorni di esercizio si intende la media
dei giorni di funzionamento della Linea 1 e della Linea 2. L’aumento che si registra dal 2006 è dovuto sia al
funzionamento delle due linee in parallelo sia ad un miglioramento dell’efficienza del processo di combustione
(automatizzazione delle camere di combustione con la regolazione delle arie primarie e secondarie al fine
di rendere più efficiente il processo di combustione). Il dato relativo al 2010 è una media dei rifiuti trattati al
giorno dalle Linee 1 e 2 e dalla Linea 3.
Tonnellate di rifiuti trattati al giorno
Tonnellate di rifiuti trattati al giorno
300
285
290
280
270
260
t/gg
t
80.131
75.165
71.624
243
250
247
240
223
230
215
220
210
200
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
59
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Si ricorda che la griglia di combustione, per sua configurazione, è in grado di lavorare all’interno di un
diagramma tipico: al diminuire del P.C.i. dei rifiuti, aumenta la capacità di smaltimento.
60
9.3.4 Rifiuti prodotti dall’impianto
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Nel 2010, dall’attività di termovalorizzazione, l’impianto ha prodotto le seguenti tipologie di rifiuti:
• scorie derivanti dal processo di combustione (CER 190112 – rifiuto non pericoloso) inviate al recupero
presso terzi. Dal mese di gennaio 2011 le scorie vengono classificate con il codice CER 190111* (rifiuto
pericoloso). Tale variazione è avvenuta in conseguenza a una comunicazione della Provincia che, a seguito
di un’informativa dell’ARPAV, indica ai gestori degli impianti che le scorie, a fronte di pH elevati, devono
essere classificate con indice di pericolosità H4 (irritante) e H8 (corrosivo).
• ceneri (polveri, PSR e PCR) derivanti dal processo di depurazione fumi (CER 190113* – rifiuto pericoloso)
inviate allo smaltimento presso terzi;
• fanghi da depurazione (CER 190107* – rifiuto pericoloso) inviati allo smaltimento presso terzi;
• acque di contro lavaggio e rigenerazione filtri della torre di lavaggio in Linea 1 (CER 190106* – rifiuto
pericoloso) inviate allo smaltimento presso terzi.
Le modalità della corretta gestione di tali rifiuti sono espresse all’interno di specifiche procedure e istruzioni
operative del Sistema di Gestione Ambientale.
Fino al 2008 era attivo il processo di deferrizzazione delle scorie; tuttavia a seguito del cantiere della Linea 3 tale
processo è stato temporaneamente
sospeso. Il materiale ferroso da risulta era tutto inviato a recupero.
Concentrazione media annua di sostanze scaricate (Cr tot, Fe, Mn, Ni, Hg)
5
2
2
2
2
Limiti di trattati
Legge
1,000 / rifiuti
Rifiuti prodotti
D.Lgs 152/2006
Rifiuti prodotti/Rifiuti trattati
Anno 2006
0,60
Cr tot (mg/l)
Scorie
anno 2006
Fe (mg/l)
ceneri, polveri, PSR,
PCR
anno 2007
anno 2008
Mn (mg/l)
fanghi
anno 2009
0,0003
0,000
0,006
Ni (mg/l)
0,000
0,001
0,002
0,008
0,006
0,025
0,013
0,023
0,014
0,006
0,20
0,20
Anno 2010
0,004
0,004
0,002
0,014
0,010
0,002
0,055
0,20
0,048 0,23
0,000
0,000
Anno 2008
Anno 2009
0,002
0,050
0,031
0,031
0,200
0,08
0,032
0,06
0,12
0,06
0,06
0,03
0,100
0,029
0,31
mg/l
0,400
t/t
0,150
0,43
0,600
0,200
Anno 2007
0,48
0,199
0,240
0,226
0,250
0,228
0,800
0,242
0,300
Hg (µg/l)
ferro
anno 2010
Come si può evincere dal grafico “Rifiuti prodotti/rifiuti trattati”, nel 2010 si assiste ad una diminuzione della
produzione delle scorie per tonnellata di rifiuto trattato: questo accade perché gran parte dei rifiuti speciali che
vengono bruciati sono stati preventivamente trattati prima dell’arrivo all’impianto e quindi il loro contributo alla
quantità di scorie prodotta è minimo.
Per quanto riguarda le ceneri pesanti, il dato del 2009 conferma quello del 2008 (0,031 t/t nel 2008 e 0,029
t/t nel 2009); tali valori sono connessi alle quantità dosate di bicarbonato allo scopo di diminuire le emissioni
di HCl; a seguito dell’avvio della terza linea e conseguente maggior incenerimento di rifiuti il dato nel 2010 è
aumentato (0,048 t/t). In particolare la Linea 3 ha una diversa modalità di depurazione dei fumi che utilizza,
nel secondo reattore di reazione per l’abbattimento dei gas acidi, la calce idrata. Quest’ultima, più economica
del bicarbonato, ma meno reattiva e caratterizzata da un peso molecolare più alto, incide sui rifiuti prodotti
aumentandone la quantità.
Per completezza di informazione il grafico relativo alle tonnellate di rifiuti prodotti su rifiuti trattati riporta anche
i fanghi da depurazione, sebbene siano un impatto non significativo. Dal 2010, un altro rifiuto che viene
prodotto dall’impianto di termovalorizzazione è costituito dalle acque di controlavaggio e di rigenerazione
dei filtri della torre di lavaggio in Linea 1 che, secondo quanto prescritto dall’AIA al punto 25, devono essere
gestite e smaltite come rifiuti speciali. Nel 2010 sono stati effettuati i seguenti smaltimenti:
Maggio
kg 23.820
Giugno
kg 23.280
Ottobre
kg 24.440
Dicembre
kg 23.360
61
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.3.5 Risorse energetiche
Il bilancio energetico offre una sintesi dell’andamento della produzione e del consumo di risorse energetiche
dell’impianto di termovalorizzazione negli ultimi anni. In particolare il bilancio energetico consente di
confrontare il contributo (in MWh) delle diverse risorse impiegate e di valutare quindi la produzione netta
di energia elettrica per la cessione a Est Energy società del Gruppo AcegasAps. I consumi di metano (m3) e
gasolio (l) vengono convertiti in tep (tonnellate di petrolio equivalenti) tramite i fattori di conversione desunti
dalla Circolare Ministeriale n. 219/F del 02/03/1992. I valori in tep vengono quindi convertiti in MWh
utilizzando l’equazione 1 tep = 4,5 MWhelettrici.
Bilancio energetico (Linee 1 e 2) (MWh)
Bilancio energetico (Linee 1 e 2) (MWh)
29.229
30.113
32.914
36.588
32.334
Produzione lorda di Energia
Elettrica (MWh)
-9.227
Energia elettrica consumata
(MWh)
Gasolio (MWh)
-8.765
-8.942
-9.332
-9.254
anno 2006
anno 2007
-616
-882
-793
-628
anno 2008
-591
anno 2009
-1.552
0
0
0
0
Metano (MWh)
anno 2010
17.834
20.466
23.179
Produzione netta di energia
(sottratti i consumi di gasolio,
metano, EE) (MWh)
26.628
22.489
-15.000 -10.000 -5.000
0
5.000
10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000
La lieve diminuzione nella produzione di energia elettrica che si riscontra nel 2010 è dovuta al fatto che il 21
gennaio 2010 si è verificata un’avaria nel gruppo di turbo generazione della Linea 1: questo ha comportato la
fermata del gruppo per circa un mese e mezzo seguito da una diminuzione del carico elettrico per consentire
ulteriori interventi manutentivi. La minor produzione di energia si ripercuote sulla cessione di energia: nel
corso del 2010 sono stati ceduti 0,282 MWh/t di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato a fronte di
una cessione del 2009 pari a 0, 337 MWh/t di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato. Ci si attende
comunque un’inversione di rotta per il 2011, anche grazie a un miglioramento dell’efficienza del processo
di combustione (automatizzazione delle camere di combustione con la regolazione delle aree primarie e
secondarie al fine di rendere più efficiente il processo di combustione) e ad un’ottimizzazione dei parametri di
conduzione.
L’azzeramento del consumo di metano dal 2007 ad oggi è dovuto all’eliminazione del post-riscaldatore che
veniva usato per il riscaldamento dei fumi alla base della ciminiera. La temperatura di uscita dei fumi comunque
garantita grazie a delle migliorie tecniche apportate all’impianto nel 2006.
Si precisa che i dati di produzione di energia e dello smaltimento dei rifiuti sono desumibili in allegato 1.
Di seguito si riportano i grafici relativi alla produzione e cessione specifica di energia elettrica e al consumo
specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato dalle Linee 1 e 2.
62
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Produzione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2

0,800
0,700
MWh/t
0,600
0,500
0,408
0,401
0,411
0,453
0,391
0,400
0,300
0,200
0,100
0,000
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2

0,800
0,700
MWh/t
0,600
0,500
0,400
0,299
0,279
0,337
0,285
0,282
0,300
0,200
0,100
0,000
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
Consumo specifico di risorse energetiche per tonnellata di rifiuto trattato Linee 1-2

0,800
0,700
MWh/t
0,600
0,500
0,400
0,300
0,159
0,128
0,200
0,121
0,123
0,119
0,100
0,000
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
anno 2010
63
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Di seguito si riportano i grafici relativi al bilancio energetico e alla produzione e cessione specifica di energia
elettrica per tonnellata di rifiuto trattato dalla Linea 3 nel 2010. In questi primi mesi di funzionamento della
Linea 3 non sono stati rilevati mensilmente i consumi di metano e di energia elettrica e per tale motivo non è
stato riportato il grafico trimestrale relativo al consumo specifico di risorse energetiche.
Bilancio energetico (Linea 3) (MWh)
Bilancio energetico (Linea 3) (MWh)
anno 2010
Produzione lorda di Energia
Elettrica (MWh)
43.655
Energia elettrica consumata
(MWh)
-7.690
Gasolio (MWh)
0
Metano (MWh)
-193
Produzione netta di energia
(sottratti i consumi di gasolio,
metano, EE) (MWh)
35.772
-15.000
-5.000
5.000
15.000
25.000
35.000
45.000
Produzione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato (Linea 3)

0,786
0,769
0,800
0,700
MWh/t
0,600
0,500
0,400
0,300
0,176
0,200
0,100
0,000
2° trimestre
64
3° trimestre
4° trimestre
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Cessione specifica di energia elettrica per tonnellata di rifiuto trattato (Linea 3)

0,800
0,643
0,656
0,700
MWh/t
0,600
0,500
0,400
0,300
0,142
0,200
0,100
0,000
2° trimestre
3° trimestre
4° trimestre
65
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.3.6 Consumi di reattivi
Di seguito si riportano i dati relativi al consumo di reagenti dal 2006 al 2010. Dal 2010, per quanto riguarda i
la depurazione dei fumi, sono compresi anche i consumi della Linea 3.
Depurazione fumi
Anno 2006
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
1.397,7
1.378,7
1.242,2
1.288,0
1.699,2
Bicarbonato (t)
Carbone attivo (t)
77,5
93,6
109,2
155,0
201,3
Urea (t) linee 1-2
284,5
365,1
442,2
430,0
228,3
Calce (t) linea 3
-
-
-
-
1278,0
Ammoniaca 24% (t) linea 3
-
-
-
-
235,1
Anno 2006
Anno 2007
Anno 2008
Anno 2009
Anno 2010
Acido solforico (t)
48,6
42,3
24,3
43,8
49,3
Idrossido di sodio (t)
88,5
88,2
107,8
97,3
57,8
Acido cloridrico (t)
37,5
43,9
69,9
49,0
3,9
Cloruro Ferrico (t)
19,0
18,7
21,8
11,3
26,5
-
-
-
-
43,5
Depurazione acque
Acido sulfammico (t)
Dal 2009, quando erano in funzione solo le Linee 1 e 2, si nota una diminuzione di urea dovuta a un miglior
dosaggio del reagente nel sistema DeNOx, mentre l’idrossido di sodio e l’acido cloridrico sono diminuiti
perché dal mese di giugno 2009 viene usato un impianto di produzione di acqua demineralizzata che utilizza
un processo di osmosi inversa (non è quindi più necessaria la rigenerazione della resina a scambio ionico). Il
trend di diminuzione si conferma anche nel 2010. L’aumento del consumo di carbone attivo si è reso invece
necessario per un maggiore abbattimento delle diossine e dei metalli pesanti.
L’utilizzo di acido sulfammico per la depurazione delle acque è iniziato nel 2010 a seguito dei lavori di
IRea_01
(3)
manutenzioni apportati all’impianto di depurazione
terminati
nel febbraio 2010.
Consumo di reagenti per tonnellata di rifiuto trattato
Consumo di reagenti per t di rifiuto trattato
0,0028
Urea - L1+L2
Carbone attivo
0,0053
0,0055
0,0049
0,0040
2010
2009
0,0014
0,0019
0,0014
0,0012
0,0011
2008
2007
2006
0,0116
0,0159
0,0155
Bicarbonato
0,0000
0,0183
0,0195
0,0050
0,0100
Page 1
66
0,0150
0,0200
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
9.3.7 Biodiversità
I Siti di Interesse Comunitario (SIC) e le Zone a Protezione Speciale (ZPS) costituiscono la Rete natura 2000
concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle
specie animali e vegetali di interesse comunitario.
L’area oggetto di intervento è localizzata a circa 13,5 Km in linea d’aria dal sito SIC e ZPS IT3260017 “Colli
Euganei – Monte Lozzo – Monte Ricco” e a circa 6,2 Km dal SIC-ZPS IT3260018 “Grave e zone umide del
Brenta”.
Il canale Piovego viene segnalato come “corridoio ecologico” nel P.T.C.P. della Provincia di Padova (2006),
che lo include tra i “corridoi ecologici principali” e risulta confluire nel fiume Brenta nel Comune di Noventa
Padovana, ove il corso del Brenta stesso non risulta rientrare nelle aree tutelate provinciali, ma viene
individuato come “Ambito naturalistico di interesse regionale” e risulta anch’esso segnalato come “corridoio
ecologico principale”.
La città di Padova risulta circondata da una rete idrica che è stata regimentata in modo da permettere uno
scolo ottimale delle acque e che salvaguardasse il centro storico da eventuali esondazioni.
Gli ecosistemi riconoscibili per l’area in esame sono quindi:
• corsi d’acqua, fiumi e canali: costituiti dal canale Piovego, dal San Gregorio e dal canale Roncaiette e dalla
vegetazione ripariale e formazioni golenali presenti lungo i corsi;
• le aree urbanizzate: che comprendono gli insediamenti produttivi e gli stabilimenti dirigenziali-commeciali
della zona industriale, oltre alle aree residenziali caratterizzate da un abitato denso;
• i sistemi agrari: che comprendono gli appezzamenti agricoli produttivi e il tessuto residenziale sparso ad
essi connessi.
L’impianto San Lazzaro, costituito da tre linee di termovalorizzazione dei rifiuti, occupa una superficie
complessiva di 30.528 m2, che comprende aree coperte (12.540 m2) e scoperte (17.988 m2).
67
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.3.8 Rumore
Nel mese di febbraio 2010, durante la fermata per manutenzione delle linee 1 e 2, sono state eseguite le
prove del rumore di fondo. Ogni misura è stata eseguita con un tempo di campionamento di 15 minuti presso
i seguenti ricettori:
Posizioni comuni:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
sul confine dell’impianto, davanti all’elettrodotto;
sul confine dell’impianto, davanti alla fossa rifiuti;
all’interno dell’impianto, in prossimità dell’ingresso posteriore della ditta MIZAR;
sul confine dell’impianto, davanti all’ingresso posteriore;
sul confine dell’impianto, vicino all’accesso da via Navigazione;
oltre il canale Piovego, sull’argine dopo il ponte della ferrovia;
oltre il canale Piovego, sull’argine prima del ponte della ferrovia.
Posizioni supplementari:
8.
9.
10. via Pier Maria Rosso di S. Secondo, limitrofo al ricettore più vicino all’area dell’impianto;
Lungargine Rovetta, limitrofo alla Casa di Accoglienza, oltre il Canale S. Gregorio;
Interno piazzale pesa vecchia, a 12 metri della posizione 5, di fronte al fabbricato uffici.
area impianto
68
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Nelle tabelle seguenti si riportano i risultati ottenuti nei periodi diurni (06:00 – 22:00) e notturni (22:00
– 06:00). La prima colonna (LAeq) rappresenta il livello equivalente di rumore, la seconda colonna (L95)
rappresenta il livello di rumore scorporato dalle sorgenti esterne indesiderate adottando il sistema del 95°
percentile.
Tabella 1: Misurazioni presso le posizioni comuni
Posizione comune
1
Diurno del
01/02/2010
Impianto non operativo
Notturno del
01- 02/02/2010
Impianto non operativo
2
3
L95
LAeq
4
L95
LAeq
5
LAeq
L95
LAeq
L95
49,2
47,4
47,8 45,7 52,1 48,3 53,7 47,3
LAeq
6
L95
LAeq
7
L95
LAeq
L95
75,7 66,4 52,0 49,7 51,1 49,4
50,5 48,8 47,5 44,3 52,3 49,9 49,7 42,0 69,3 49,3 48,4 44,8 45,1 43,0
Tabella 2: Misurazioni presso le posizioni supplementari
Posizione supplementare
Diurno del 01/02/2010
Impianto non operativo
Notturno del 01- 02/02/2010
Impianto non operativo
5bis
LAeq
8
L95
LAeq
9
L95
LAeq
L95
66,8 57,6 50,3 48,4 51,9 50,0
-
-
43,6 40,8 47,0 44,7
I valori ottenuti vanno confrontati con i limiti di immissione previsti dal DPCM del 14 novembre 1997.
L’impianto di termovalorizzazione di Padova, situato in zona San Lazzaro, è localizzato in aree di Classe V “Aree
prevalentemente industriali” (rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con
scarsità di abitazioni) nell’ambito della zonizzazione acustica del Comune di Padova; per le posizioni 1, 2, 3, 4,
5, 5bis e 9, i limiti di immissione dovranno quindi rispettare quelli previsti per tale Classe. Le posizioni 6, 7 e 8,
invece, trovandosi in corrispondenza di un centro abitato, dovranno rispettare i limiti previsti per la Classe III
(aree di tipo misto). Nella tabella seguente sono riportati i limiti di immissione per la Classe V e la Classe III:
Tabella 3: Valori limite di immissione LAeq [dB(A)]
Diurno (6:00 - 22:00)
Notturno (22:00 - 6:00)
Classe V
70
60
Classe III
60
50
Tutti i valori misurati rispettano i limiti normativi.
A seguito dell’avvio della terza linea di incenerimento, nel mese di agosto 2010 sono stati effettuati rilievi
fonometrici in modalità continua. Le centraline per l’analisi fonometrica sono state poste a circa 4 metri di
altezza in prossimità di tre gruppi di ricettori sensibili individuati nel centro abitato ubicato a Sud – Ovest
dell’impianto di termovalorizzazione. Tali ricettori sono:
• R1 – fabbricato residenziale in via G. Rocca, distante circa 250 m dall’impianto di termovalorizzazione;
• R2 – fabbricato residenziale in via San Secondo, distante circa 400 m dall’impianto di termovalorizzazione;
• R3 – fabbricato residenziale in via Cavacchioli, distante circa 450 m dall’impianto di termovalorizzazione.
69
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
area impianto
L’area in esame risulta appartenere alla Classe III (aree di tipo misto): l’inquinamento acustico dovuto alle
sorgenti di rumore, esclusa la strada, dovrà quindi rispettare i limiti di immissione previsti per la Classe III.
I livelli di pressione sonora equivalente ponderati A e i livelli percentili L90, rilevati come media energetica
durante il periodo diurno e notturno, a impianto spento o funzionante, sono risultati essere i seguenti:
Tabella 4: Valori di immissione presso il ricettore R1
Data
Periodo
LAeq [dB(A)]
L90 [dB(A)]
Note impianto
5 ago 2010
Diurno
55,5
50,2
Spento
5 ago 2010
Notturno
51,2
46,2
Spento
6 ago 2010
Diurno
59,7
49,8
In funzione
6 ago 2010
Notturno
49,5
47,1
In funzione
7 ago 2010
Diurno
51,7
48,9
Spento
Tabella 5: Valori di immissione presso il ricettore R2
Data
Periodo
LAeq [dB(A)]
L90 [dB(A)]
Note impianto
5 ago 2010
Diurno
44,4
40,1
Spento
5 ago 2010
Notturno
39,5
34,4
Spento
6 ago 2010
Diurno
49,1
41,2
In funzione
6 ago 2010
Notturno
40,0
37,6
In funzione
7 ago 2010
Diurno
40,3
37,6
Spento
Tabella 6: Valori di immissione presso il ricettore R3
Data
Periodo
LAeq [dB(A)]
L90 [dB(A)]
Note impianto
5 ago 2010
Diurno
54,1
51,2
Spento
5 ago 2010
Notturno
49,3
45,5
Spento
6 ago 2010
Diurno
57,3
53,3
In funzione
6 ago 2010
Notturno
50,5
48,2
In funzione
7 ago 2010
Diurno
53,1
51,6
Spento
Dall’analisi dei rilievi si evidenzia una sostanziale congruità e rispetto delle emissioni ai valori previsti dal vigente
piano di classificazione acustica adottato dal Comune di Padova, in particolar modo nei confronti dei ricettori
sensibili sottoposti a indagine fonometrica. Si precisa che i livelli misurati tengono in considerazione tutte le
sorgenti sonore presenti nell’area geografica su cui insistono le emissioni sonore legate al funzionamento
della Linea 3 dell’impianto di termovalorizzazione. Si evidenzia, infatti, a impianto in funzione in data 6 agosto
2010, l’esistenza di uno sforamento collegabile all’impianto non rilevante dal punto di vista acustico (in quanto
inferiore all’incertezza globale di misura pari a 0,7 dB – rif. Classe 1 di precisione strumentale come richiesto
dal D.M. del 16 marzo 2008) nel medio periodo notturno legato esclusivamente a transiti ferroviari: si tratta
nella maggior parte dei casi di treni merci il cui passaggio è in stretta prossimità dei ricettori sensibili sottoposti
ad indagine strumentale.
70
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
9.4 Aspetti e impatti ambientali indiretti
L’Azienda ha individuato gli aspetti ambientali indiretti cioè quegli aspetti/impatti correlati alle attività, prodotti
e servizi su cui l’organizzazione non ha un diretto controllo. Premesso che l’azienda tiene sotto controllo i
fornitori di servizi “critici” per l’ambiente definendo modalità operative ad hoc, in caso di aspetti ambientali
indiretti il criterio per definire la significatività si basa sul controllo che l’azienda ha su di essi.
La tabella seguente riporta la capacità di controllo da parte dell’azienda.
A
B
Impatto parzialmente sotto controllo.
Non tutto il processo decisionale è sotto il controllo dell’azienda, tuttavia
l’azienda può intervenire sulle modalità operative o nei processi.
Impatto non sotto controllo.
L’azienda può esercitare la sua funzione di controllo esclusivamente sugli aspetti classificati come A. Le azioni
intraprese possono essere:
1. predisposizione di documentazione (presenza/assenza dei documenti contrattuali, procedure interne);
2. possibilità di esercitare una sorveglianza;
3. attività di comunicazione (ad esempio predisposizione di campagne di sensibilizzazione, ecc.).
Gli aspetti ambientali indiretti dell’impianto di termovalorizzazione, valutati come significativi, sono:
1. trasporto e conferimento rifiuti all’impianto di termovalorizzazione;
2. impatti ambientali connessi all’attività di termovalorizzazione (monitoraggio al suolo);
3. impatti ambientali connessi con l’attività di raccolta e invio allo smaltimento.
Non sono stati individuati aspetti ambientali indiretti che abbiano un impatto non sottocontrollo da parte
dell’azienda.
9.4.1 Trasporto e conferimento rifiuti all’impianto
di termovalorizzazione
La movimentazione dei mezzi in entrata e in uscita all’impianto ha i seguenti impatti indiretti:
• emissioni in atmosfera degli automezzi;
• consumo di gasolio;
• produzione di rifiuti derivante dall’attività di manutenzione;
• aumento del traffico nella viabilità ordinaria.
Il servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti in ingresso all’impianto è gestito in gran parte dalla Divisione Ambiente di AcegasAps. Per garantire un continuo miglioramento ambientale di tali impatti, l’Azienda ha deciso di
attuare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alla norma UNI EN ISO 14001 non solo per l’impianto
di termovalorizzazione, ma anche per tutte le attività svolte presso la Sede Centrale sita in Corso Stati Uniti di
Padova, ivi inclusi i servizi di trasporto e raccolta rifiuti e il servizio di manutenzione automezzi. In particolare
sono state attivate le seguenti azioni per il miglioramento ambientale:
• controllare le emissioni in atmosfera attestando il controllo con il Bollino Blu da applicarsi sugli automezzi
dediti alla raccolta e trasporto dei rifuti;
• pianificare ed eseguire una corretta manutenzione per mantenere in piena efficienza gli automezzi;
• rinnovare il parco automezzi.
Con l’avvio della terza Linea, l’ingresso all’impianto è stato spostato in viale della Navigazione Interna, una
strada industriale a doppia corsia; l’accesso dal Lungargine San Lazzaro è concesso solo al Genio Civile per la
71
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
manutenzione dell’argine.
I percorsi di avvicinamento all’impianto sono principalmente dalle direzioni est ed ovest. In particolare la
viabilità di accesso da est principalmente impegnata è Corso Argentina, Viale dell’Industria e Viale della
Navigazione Interna mentre la viabilità di accesso da ovest, ossia i mezzi che provengono dalla raccolta rifiuti
del comune di Padova, utilizzano via Longhin, viale dell’Elettrotecnica, via San Crispino.
I mezzi in entrata all’impianto hanno lo spazio per accodarsi nel piazzale di accesso senza creare
incolonnamenti lungo viale della Navigazione Interna e, previa pesatura, possono accedere al piazzale di
scarico in fossa.
I mezzi in uscita sono ulteriormente pesati (il sistema di doppia pesa consente una più scorrevole viabilità dei
mezzi all’interno dell’impianto) ed escono dall’impianto tramite un percorso di immissione diretta su viale della
Navigazione Interna.
L’ingresso delle auto dei visitatori e dei dipendenti avviene da un altro accesso sempre su viale della
Navigazione Interna.
La viabilità di tutti i mezzi è regolata da adeguata segnaletica orizzontale e verticale.
9.4.2 Impatti ambientali connessi all’attività
di termovalorizzazione (monitoraggio al suolo)
L’Azienda AcegasAps ha installato e messo in esercizio nel 2001 due centraline collocate in posizioni prefissate
dalla Provincia: centralina “Internato Ignoto” e centralina “Giotto”, gestite da ARPAV, che raccoglie i dati via
modem. Per la rilevazione dei dati dell’aria viene utilizzato anche un mezzo mobile appositamente attrezzato.
Nel 2008 è stato rinnovato l’accordo a scadenza biennale, stipulato nel 2001, con l’Agenzia Regionale per la
Protezione e la Prevenzione Ambientale del Veneto (ARPAV), il Comune e la Provincia di Padova con il quale
AcegasAps si è impegnata a monitorare gli inquinanti tradizionali (SO2, NOx, CO, O3) in modo continuativo e a
monitorare il PM10/PM2.5 con metodo automatico (assorbimento beta) avvalendosi delle due stazioni fisse e
di quella mobile sopra citate di proprietà di AcegasAps.
L’accordo stabilisce che è compito di ARPAV eseguire sui campioni di PM10/PM2.5 le analisi dei metalli
pesanti (As, Ni, Cd, Hg, Pb), degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), secondo quanto previsto dal D. Lgs.
152/2007, e della componente ionica.
La stazione mobile viene impegnata per 100 giorni complessivi all’anno, da distribuire nel periodo invernale
e nel periodo estivo, posizionandola, secondo un piano di localizzazione definito da ARPAV, nel Comune di
Padova e nei comuni limitrofi interessati dalle ricadute del termovalorizzatore.
I dati in continuo, compresi quelli dei misuratori automatici di PM10/PM2.5, acquisiti da AcegasaAps, sono
giornalmente validati da ARPAV con le stesse modalità seguite per la propria rete di monitoraggio, garantendo
quindi la piena confrontabilità dei dati prodotti. L’Azienda garantisce inoltre la disponibilità dei dati a tutti i
soggetti interessati.
Le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria sono costituite da cabine prefabbricate per il contenimento
della strumentazione la quale prevede:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
72
sistema di campionamento per i gas: sonda di prelievo degli inquinanti gassosi;
sistemi di campionamento per le polveri e VOC di tipo sequenziale gestito da un microprocessore;
strumentazione di misura in continuo per parametri chimici;
strumentazione di misura in continuo per parametri meteo – climatici;
dispositivi per la calibrazione automatica degli strumenti;
unità di gestione locale dei dati;
sistema di alimentazione elettrica;
impianto di climatizzazione;
impianto antincendio.
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
La validazione dei dati e la pubblicazione sul sito Internet sono a carico di ARPAV che provvederà a predisporre
un documento di valutazione modellistica relativa ai dati rilevati dalle centraline.
Il modello di diffusione ha fornito la stima su base oraria delle ricadute al suolo e del deposito di inquinanti
emessi dall’inceneritore di AcegasAps per i diversi recettori.
I parametri statistici rappresentativi delle medie di breve periodo (percentile 99,8° delle concentrazioni orarie
nell’anno; massima concentrazione giornaliera) hanno valori più significativi in un raggio di circa 5000 m
dall’impianto, con massimi territoriali localizzati su due direzioni prevalenti, allineate sull’asse NEE-SO, con
valori di picco in direzione SO a distanza dell’ordine dei 1500 m dall’impianto.
I valori di concentrazione e deposizione rappresentativi delle medie di lungo periodo (concentrazione media
annuale; deposizione annuale) hanno un andamento marcatamente orientato in direzione SO, coerente con la
rosa dei venti locale.
Mentre i picchi di concentrazione annuale si verificano a circa 1500 m di distanza, le curve di isodeposizione
annuale assumono valori massimi in prossimità della sorgente di emissione (tra 0 e 300 m), a causa della
prevalenza dei fenomeni di deposizione umida, e pennacchio allungato in direzione SO rappresentativo
dell’andamento dei fenomeni di deposizione secca.
A seguito delle richieste delle istituzioni e dei cittadini AcegasAps ha provveduto a commissionare uno studio
epidemiologico per valutare se sono presenti effetti delle ricadute del termovalorizzatore sulla popolazione.
Nel corso del 2011 si sono svolti degli incontri tra AcegasAps, il Comune di Padova, il Comune di Noventa
Padovana, l’ARPAV, l’Azienda ULSS n. 16 e l’Università di Padova al fine di redigere una bozza di protocollo
d’Intesa per pianificare le attività necessarie all’indagine epidemiologica.
9.4.3 Impatti ambientali connessi con l’attività di raccolta e invio
allo smaltimento
Le attività di AcegasAps Spa nel Settore Ambiente coprono l’intero ciclo della gestione dei rifiuti ovvero:
• gestione dei servizi operativi ambientali (raccolta rifiuti, spazzamento e lavaggio delle strade);
• trattamento dei rifiuti.
I principali impatti ambientali del ciclo della gestione dei rifiuti consistono nell’uso del carburante e nelle
conseguenti emissioni dei mezzi connesse alla pulizia delle strade ed alla raccolta dei rifiuti, nelle emissioni
aeriformi, liquide e solide generate dagli impianti di trattamento rifiuti e negli impatti connessi alla gestione
delle discariche.
emissioni da veicoli
risorse
SPAZZAMENTO
E RACCOLTA
rifiuti
emissioni
rifiuti
TRATTAMENTO
energia
73
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
In relazione a tali aspetti AcegasAps, in accordo con i principi e gli obiettivi del D.Lgs 152/06 “Norme in
materia ambientale”, è impegnata nel ridurre la produzione di rifiuti, nell’incrementare il riutilizzo, il riciclaggio
ed il recupero e nell’assicurarne lo smaltimento finale più adeguato dal punto di vista ambientale.
Lo schema di flusso del ciclo di gestione dei rifiuti di AcegasAps è il seguente.
Raccolta di rifiuti
urbani:
umido, verde
impianto di
trasferimento
FORSU
Raccolta differenziata
multimateriale
Impianto di
selezione
Impianto di
stoccaggio
Raccolta carta e
cartoni
Conferimento a
Consorzi di filiera
della carta
Raccolta di
RAEE
Impianto di
stoccaggio
Cemento
amianto
Impianto di
stoccaggio
pericolosi
Biostabilizzato
Compost
Plastica
Vetro
Alluminio
Ferro
Energia Elettrica
Impianti di
recupero
Cellulosa
Impianti di
recupero
Discarica
Oli vegetali
Impianto di
stoccaggio
Impianti di
recupero
RSU riciclabili
e/o Assimilati
Impianto di selezione
e/o recupero
Materia Prima
Secondaria
Tipologia di servizio
Impianti di trattamento e recupero AcegasAps
Recupero risorse
Impianti di terzi
Risorse
74
Conferimento a
Consorzi di filiera
Impianto di
termovalorizzazione
Raccolta di rifiuti
urbani secchi
non riciclabili
Raccolta rifiuti
legnosi
Conferimento a
Impianti di
compostaggio
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
9.5 Sicurezza ed emergenze ambientali
9.5.1 Sicurezza
L’Azienda applica ed esegue un monitoraggio costante nell’applicazione dei requisiti delle norme sulla salute,
sulla sicurezza dei lavoratori e sulla prevenzione incendi (valutazione dei rischi, valutazione del rischio chimico
e certificato di prevenzione incendi).
L’impianto di termovalorizzazione S. Lazzaro è registrato come impianto soggetto a Certificato Prevenzione
Incendi con pratica n. 7928 rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Padova in data
11/08/2010 con validità fino al 10/08/2013.
L’impianto è soggetto a CPI per attività di Forno Inceneritore corrispondente al n.91 dell’elenco di cui al D.M.
16 febbraio 1982 e comprendente anche le attività indicate nel decreto medesimo ai nn. 15-63-64-95.
Si riportano di seguito i riferimenti numerici delle attività presenti, indicandone a fianco i valori massimi
effettivi delle rispettive grandezze significative, per le quali sono previsti valori di soglia:
• Att. n. 91: forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 1) con potenzialità massima di
12.500.000 Kcal/h;
• Att. n. 91: forno inceneritore di rifiuti solidi urbani ed ospedalieri (linea 2) con potenzialità massima di
12.500.000 Kcal/h;
• Att. n. 63: impianto di trasformazione dell’energia termica con produzione di energia elettrica con dinamo
della potenzialità massima di 3.280 KW;
• Att. n. 91: generatore di calore a gas metano per surriscaldamento fumi con potenzialità termica massima di
3.500 KW;
• Att. n. 64: gruppo elettrogeno con motore endotermico con potenzialità totale massima di 800 KW;
• Att. n. 15: serbatoio carburante (gasolio) a servizio del gruppo elettrogeno con capacità massima di m3 2;
serbatoio combustibile (gasolio) a servizio del bruciatore di avviamento forno inceneritore della capacità di
m3 15;
• Att. n. 91: caldaia con funzionamento a gasolio per il riscaldamento della palazzina uffici posta di fronte
all’impianto inceneritore, con potenzialità termica di KW 152,9.
• Att. n. 95: vani di ascensori e montacarichi in servizio privato, aventi corsa sopra il piano terreno maggiore
di 20 metri, installati in edifici civili aventi altezza in gronda maggiore di 24 metri e quelli installati in edifici
industriali di cui all’art.9 del D.P.R. 29 maggio 1963, n° 1497.
Per quanto riguarda l’applicazione del D.Lgs. 334/99 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al
controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose”, nell’impianto
di termovalorizzazione sono presenti sostanze pericolose inferiori a quelle indicate nell’allegato I di tale
decreto. Pertanto è applicabile solo l’art. 5 comma 2 della suddetta normativa che prevede l’integrazione del
documento di valutazione dei rischi (Testo Unico 81/2008).
AcegasAps ha provveduto all’informazione, alla formazione, all’addestramento ed all’equipaggiamento di
coloro che lavorano all’impianto come previsto anche dal decreto del Ministro dell’ambiente del 16 marzo
1998.
75
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.5.2 Emergenze
Le emergenze ambientali sono classificate in base alla loro origine in:
1.
Emergenze per cause naturali;
2.
Emergenze di origine tecnica o di processo.
Appartengono alla prima categoria le emergenze che derivano da situazioni eccezionali di carattere naturale
e che, data la loro caratteristica di imprevedibilità, rendono spesso i loro effetti di difficile valutazione (ad
esempio l’esondazione del canale Piovego).
Nel mese di novembre 2010 si è verificato, a fronte delle abbondanti precipitazioni, un considerevole
aumento del livello del Piovego; il personale di AcegasAps monitorava la situazione attraverso i livelli
elettronici montati nelle stazioni di derivazione del Piovego e la Direzione di AcegasAps ha deciso di
sospendere l’incenerimento dei rifiuti nelle tre linee di termovalorizzazione, mantenendo in temperatura le
camere di combustione con i bruciatori ausiliari.
Successivamente, l’acqua del Piovego ha iniziato a entrare in impianto attraverso le trincee realizzate sotto
il piano stradale, e quindi ad un livello più basso rispetto agli argini del Piovego, e utilizzate per il passaggio
delle tubazioni necessarie all’attingimento delle acque per il raffreddamento di parti dell’impianto. L’afflusso
di acqua, superiore alla capacità di smaltimento delle reti fognarie, ha iniziato ad invadere i piazzali e le zone
più basse dello stabilimento, sommergendo i locali sottostanti i forni delle Linee 1 e 2 dove sono presenti
apparecchiature elettriche. La conseguenza è stata la sospensione del riscaldamento delle camere di
combustione con i bruciatori ausiliari, garantendo però la completa funzionalità dei sistemi di depurazione dei
fumi.
Per quanto concerne la Linea 3, poiché nel piazzale antistante i forni vi è il passaggio di un cavidotto di media
tensione, l’acqua presente nei piazzali ha fatto scattare le protezioni elettriche provocando l’immediata fermata
della Linea. Il controllo delle fasi di fermata è stato garantito dalla corrente erogata dal gruppo elettrogeno di
emergenza. Il personale dell’impianto di AcegasAps ha provveduto ad arginare l’afflusso di acqua depositando
sacchi di materiale sabbioso in prossimità della trincea di attraversamento tubi e a calare le paratie di
intercettazione nei punti di prelievo del Piovego.
L’emergenza è stata gestita dal Responsabile Tecnico e dal Responsabile Operativo sulla base da quanto
definito nella procedura aziendale “Preparazione alle emergenze e risposta”.
Gli aspetti ambientali valutati a seguito della suddetta emergenza sono stati: emissioni in atmosfera, scarichi
idrici e contaminazione suolo e sottosuolo. L’attività preventiva di sospensione dell’incenerimento dei rifiuti, il
corretto stoccaggio dei rifiuti prodotti dall’impianto e la presenza attiva e costante del personale dell’impianto
hanno garantito la salvaguardia dell’ambiente senza causare alcun tipo di impatto ambientale.
Le emergenze di origine tecnica o di processo sono invece derivanti da avarie o malfunzionamenti
dell’impianto: è pertanto possibile prevederne le cause e i relativi impatti sull’ambiente. Sulla base di queste
distinzioni sono state definite modalità gestionali e operative, sia per evitare l’insorgenza di tali situazioni, sia
per rispondere alle stesse in modo efficace e tempestivo e ridurre al minimo gli effetti negativi sull’ambiente.
Ad esempio sono state predisposte procedure per la gestione in caso di rotture o malfunzionamenti di
parti di impianto che possono provocare fuoriuscite non controllate di aeriformi e che richiedono interventi
tempestivi tra cui, se questi non fossero efficaci, la fermata dell’impianto.
Un’emergenza ambientale si è verificata nella giornata del 30 luglio 2008 all’interno dell’impianto San Lazzaro,
durante le attività di demolizione del quencher affidate in appalto a ditta terza a seguito di un’errata manovra si
verifica una dispersione di polvere di sostanze irritanti.
Il personale di turno, provvisto degli appositi DPI (mascherina protettiva del tipo FFP3 e tuta da lavoro
antipolvere), ha provveduto a bagnare l’area interessata al fine di contenere l’emergenza.
Lo SPISAL di Padova intervenuto a verifica dell’evento ha eseguito l’indagine sull’argomento e richiesto
degli approfondimenti sulle polveri disperse che sono stati forniti da AcegasAps ottemperando quindi alle
disposizioni impartite.
76
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
In sede di riesame della direzione sono state valutate le potenziali emergenze e programmate le modalità di
simulazione delle emergenze individuate come critiche. Le procedure di risposta alle emergenze vengono
provate periodicamente.
Nel corso del 2008 è stata effettuata presso l’impianto di termovalorizzazione una simulazione di emergenza
relativamente all’incendio fossa rifiuti con attività di formazione preliminare al personale durante la quale si è
provveduto all’illustrazione della sequenza operativa, all’utilizzo dell’autorespiratore e dei presidi antincendio
(schiumogeno, sprinkler).
Il flusso logico seguito per la gestione delle emergenze ambientali nell’impianto di termovalorizzazione è
illustrato nello specifico diagramma di flusso.
77
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
9.6 Obiettivi, traguardi e programmi ambientali di miglioramento
AcegasAps – Divisione Ambiente ha definito specifici obiettivi di miglioramento ambientale, il cui raggiungimento viene garantito dalla
predisposizione di dettagliati programmi ambientali in cui si definiscono le azioni, le responsabilità, i tempi e le risorse umane e finanziarie
necessarie per il conseguimento degli stessi.
Nel corso del 2006 sono stati ottenuti rilevanti miglioramenti nel processo di combustione dei rifiuti grazie ad una serie di modifiche e interventi
apportati all’impianto di termovalorizzazione.
Si evidenzia che le modifiche realizzate all’impianto perseguono l’obiettivo di migliorare la fluidodinamica di entrambe le linee: ciò è reso
possibile con l’ottimizzazione del sistema di immissione dei fumi in ciminiera in modo da evitare turbolenze e perdite di carico in linea, al fine di
migliorare l’efficienza nel processo di combustione e, di conseguenza, una maggiore produzione di energia elettrica.
Si riporta di seguito una sintesi di tali interventi:
• modifica geometrica della struttura della camera di combustione e della fluidodinamica;
• installazione su entrambe le linee di un sistema automatico di regolazione delle arie primarie e secondarie della camera di combustione che
consente di migliorare il flusso dei fumi in modo da garantire una maggiore efficienza nella combustione dei rifiuti;
• modifica della geometria delle pale del ventilatore della linea 1, che consente un migliore convogliamento dei fumi in ciminiera.
Si riporta inoltre l’aggiornamento dello stato di avanzamento degli obiettivi di miglioramento.
Gli obiettivi conseguiti, relativi al triennio precedente, non vengono richiamati. Per quanto riguarda il triennio 2011 – 2014, l’Azienda si impegna
a mantenere elevati standard qualitativi dell’impianto a seguito delle attività di revamping che si concluderanno nel 2011. Saranno realizzati
gli interventi previsti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale come ad esempio la separazione dei punti di emissione delle Linee 1 e 2 e la
conversione dei bruciatori a gasolio in bruciatori a metano. Saranno inoltre adeguate le emissioni della linea 1 ai livelli delle altre due linee così
come prescritto dall’AIA; la tecnologia da impiagare è ancora in fase di studio. Un intervento rilevante in fase di studio è la realizzazione di un
impianto di termovalorizzazione dei fanghi che sarà prima sperimentato nell’impianto di termovalorizzazione di Trieste nel biennio 2012 – 2014
e poi eventualmente proposto anche al termovalorizzatore di Padova.
9.6.1 Aggiornamento stato avanzamento obiettivi di miglioramento
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Rifiuti
1.1 Realizzazione del
Progetto Esecutivo della
1. Completamento della
capacità di smaltimento dei
Linea 3 e inizio lavori.
rifiuti urbani del Bacino Padova Approvazione della regione
2 e di altri bacini limitrofi
ottenuta a dicembre 03.
tramite la realizzazione della
Consegna impianto prevista
linea 3 di termovalorizzazione.
per agosto 2009.
Soluzione Prevista
Entro
quando
Gennaio 2006
Responsabile
Costo
Dir. Amb. Pd
Resp. Tec. Imp.+
Engineering
Euro
79.601.543
Stato
REVISIONE A GIUGNO 2011: Il contratto per la progettazione esecutiva, la costruzione e la manutenzione-gestione per un anno della Linea 3
dell’impianto di termovalorizzazione è stato sottoscritto da AcegasAps e la Ditta Termokimik il 10 aprile 2006.
Il 28 aprile 2010 AcegasAps, con lettera raccomandata prot. n. 34684, ha comunicato agli Enti, come prescritto dalle norme e dalla
autorizzazione di cui a DGR 4139/2009, l’avvio del periodo denominato dalle norme come “esercizio provvisorio”; il 10 maggio è avvenuto il
primo conferimento di rifiuti nella fossa nuova e il 28 maggio 2010 è stata avviata la Linea 3 con il primo caricamento dei rifiuti in camera di
combustione. Il contratto di AcegasAps con Termokimik prevede un periodo di un anno denominato di “gestione monitorata” (fino al 29 aprile
2011) nel quale Termokimik dovrà assicurare la gestione e manutenzione della Linea 3 con i criteri previsti dal contratto. Dal 29 aprile 2011 la
gestione è in capo ad AcegasAps.
78
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Aspetto
ambientale
Emissioni in
atmosfera
Obiettivo
2. Diminuzione
delle emissioni
in atmosfera
dagli impianti di
riscaldamento
dei quartieri
limitrofi.
Soluzione Prevista
Entro
Quando
2.1 Verifica della fattibilità per rendere
operativo il teleriscaldamento.
dopo l’avvio
della linea 3
2.2. Attivazione del teleriscaldamento
per almeno 1/3 della potenzialità
massima di spillamento di vapore dalla
turbina cogenerativa della terza linea.
Entro 3 anni
Dir. Amb.
dall’avvio
della linea 3 Pd Resp.
Tec. Imp.+
Engineering
Entro
10 anni
dall’avvio
della linea 3
2.3. Teleriscaldamento esteso ad
almeno 2/3 della potenzialità massima
di vapore Ambientale.
Resp.
Costo
Stato
Da definirsi
dopo
l’avvio della
linea 3
Eseguito un primo
studio di verifica.
Consegnato e messo
agli atti.
Collegato allo stato
di avanzamento 1
Revisione a GIUGNO 2011: Il progetto per il teleriscaldamento verrà valutato a seguito del collaudo definitivo dell’impianto.
Aspetto
ambientale
Risorse naturali
e energetiche
Obiettivo
Soluzione Prevista
Entro
Quando
Resp.
3. Maggiore
cessione in
rete di energia
elettrica per
valori pari a
54.000 MWh/
anno
3.1 Redazione ed esecuzione di un
progetto elettrico per l’installazione
di una nuova cabina AT (132 KV),
con il trasferimento di linee elettriche
esistenti e la predisposizione di nuove
elettrificazione nell’area adiacente
che consentiranno di cedere in
rete 54.000MWh/anno dei quali
27.000MWh/anno prodotti nelle ore
piene e 27.000MWh/anno ceduti nelle
ore vuote.
24 mesi
dall’inizio
dei lavori di
costruzione
della
linea 3 di
trattamento
Servizio
Euro
engineering 200.000
Costo
Stato
Revisione a GIUGNO 2011: Le opere sono state realizzate e sono regolarmente funzionanti. La linea 3 è stata avviata alla fine del mese di
maggio 2010, mentre la produzione di energia elettrica alla fine del mese di giugno 2010. Nel periodo giugno-dicembre sono stati prodotti, al
netto degli autoconsumi, circa 36.000 MWh. Se rapportiamo tale dato su base annua abbiamo un valore stimato di circa 65.000 MWh/anno,
ben superiore ai 54.000 MWh/anno stimati da progetto.
Aspetto
ambientale
Consumo di
risorse idriche
Obiettivo
Soluzione Prevista
4. Contributo
alla tutela della
risorsa idrica
4.1 Progetto per l’utilizzo degli usi
industriali di acque superficiali, anziché
di acque potabili fornite da acquedotto
(raggiunge circa 90.000 m3/anno
di acqua potabile destinati ad utilizzi
industriali).
Entro
Quando
Installazione
impianto
entro
dicembre
2007
Resp.
Costo
Stato
Dir. Amb.
Pd Resp.
Tec. Imp
Euro
150.000
obiettivo convertito
revamping
depuratore
79
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Revisione a GIUGNO 2011: Il conseguimento dell’obiettivo inizialmente era previsto per giugno 2006 con una stima di costi pari a
Euro 50.000,00. Successivamente, in fase di predisposizione del progetto definitivo, si è provveduto ad una ripianificazione temporale ed
economica dell’obiettivo. Nel mese di marzo 2007 è stato predisposto il progetto definitivo in base al quale il Servizio Appalti/Acquisti ha
avviato la procedura negoziata nell’ottobre del 2006 per un importo di € 132.265,13. Le offerte sono pervenute e la ditta aggiudicataria è stata
Gida Impianti sas. Nel momento di consegna dell’ordine è stato riconsiderato l’aspetto ambientale relativo ai consumi di acqua in relazione
alla costruzione della Linea 3 ed al nuovo layout delle linee esistenti. Inoltre, dal momento che è stato implementato un nuovo sistema di
raffreddamento scorie che comporta un minor consumo di acqua, l’importo deliberato di € 150.000 è stato destinato alla realizzazione del nuovo
impianto di depurazione per tutte e tre le linee, i cui lavori sono terminati nel mese di febbraio 2010. Nel mese di luglio 2010 è stato emesso,
dal Direttore Lavori, il Certificato Ultimazione Lavori. Tale documentazione è stata inviata alla Regione Veneto con lettera prot. Nr. 27731 del
13/04/2011. Ad oggi l’impianto è regolarmente in funzione: le concentrazione di sostanze scaricate sono in genere notevolmente diminuite,
con particolare attenzione all’ammoniaca, ai nitriti e ai nitrati.
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Emissioni in
atmosfera
5. Diminuzione
delle emissioni
degli NOx del 3%
rispetto al 2006
e ottimizzazione
di gestione della
caldaia mediante
il recupero
dell’energia termica
dei fumi riciclati.
Soluzione Prevista
5.1 Installazione, per entrambe le
linee, di un circuito di riciclo dei
fumi comprensivo del ventilatore di
ricircolo, delle valvole, della tubazione
di trasporto dei fumi esternamente
coibentata e del sistema di iniezione
fumi nel forno.
Entro Quando
Resp.
Costo
Dicembre 2009
Dir. Amb.
Pd
Resp. Tec.
Imp.
Euro
360.000
5.2 Monitoraggio delle emissioni
Dicembre 2009
5.3 Mantenimento dell’obiettivo
Dicembre 2010
Stato
Revisione a GIUGNO 2011: L’intervento sulla Linea 1 è stato eseguito durante la fermata programmata del mese di luglio 2009, con ultimo
completamento avvenuto nel mese di febbraio 2010. I lavori per l’installazione del circuito di ricircolo fumi in Linea 2 sono stati invece eseguiti
e portati a termine durante la fermata programmata del mese di luglio 2010. Non è possibile confrontare i valori attuali con quelli del 2006 che
peraltro evidenzierebbero un lieve incremento. Il dato deve essere letto ed analizzato unitamente al valore dell’ammoniaca in quanto la miglior
regolazione del dosaggio di urea ha permesso un abbattimento dell’ammoniaca mantenendo pressoché inalterato il valore degli ossidi di azoto.
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Soluzione Prevista
Risorse
naturali ed
energetiche
6. Aumento
dell’efficienza
energetica e
dell’energia elettrica
lorda prodotta.
Indicatore: MWh
di energia elettrica
lorda prodotta
rapportata alle
tonnellate di rifiuto
trattato. Incremento
del 4% dell’energia
elettrica prodotta.
6.1 Modifica della caldaia della
linea 2, installazione di un nuovo
surriscaldatore con tubi in orizzontale;
installazione economizzatori;
Dicembre 2009
Installazione del sistema di
pulizia meccanica dei serpentini
dell’economizzatore.
80
Entro Quando
6.2 Monitoraggio dell’efficienza
energetica
Dicembre 2010
6.3 Mantenimento dell’efficienza
energetica.
Dicembre 2011
Resp.
Dir. Amb.
Pd
Resp. Tec.
Imp.
Costo
Euro
800.000
Stato
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Revisione a GIUGNO 2011: L’installazione degli economizzatori e del sistema di pulizia meccanica in Linea 2 è prevista per il mese di ottobre
2011. Lo slittamento del termine dei lavori è dovuto a tempi tecnici più lunghi del previsto per l’affidamento dell’appalto mediante gara pubblica e
ad una maggiore complessità nella realizzazione del progetto.
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Risorse
naturali ed
energetiche
7. Aumento
dell’efficienza
energetica e
dell’energia elettrica
lorda prodotta.
Indicatore: MWh
di energia elettrica
lorda prodotta
rapportata alle
tonnellate di rifiuto
trattato. Incremento
del 4% dell’energia
elettrica prodotta.
Soluzione Prevista
Entro Quando
Resp.
7.1 Installazione sulla linea 1
dell’economizzatore supplementare
a valle dell’economizzatore esistente,
Dicembre 2009
costituito da 2 banchi a tubi verticali,in
modo da abbassare la temperatura dei
fumi al valore di 180 – 200°C.
7.2 Monitoraggio dell’efficienza
energetica
Dicembre 2010
7.3 Mantenimento dell’efficienza
energetica
Dicembre 2011
Dir. Amb.
Pd
Resp. Tec.
Imp.
Costo
Stato
Euro
350.000
Revisione a GIUGNO 2011: L’installazione dell’economizzatore supplementare per aumentare il recupero termico in Linea 1 è stata effettuata
durante la fermata programmata del mese di luglio 2009. A seguito dell’avaria del gruppo di turbo generazione della Linea 1, verificatori nel
mese di gennaio 2010, c’è stata la fermata del gruppo stesso per un mese e mezzo con conseguente diminuzione dell’energia elettrica prodotta.
Pertanto l’inizio del monitoraggio dell’efficienza energetica viene slittato a gennaio 2011. Dai dati relativi alla produzione di energia nei primi 4
mesi del 2010, la potenza generata dalla linea 1 è stata di 5.145 MWh corrispondente ad una potenza specifica di 393 KWh/t di rifiuto; nello
stesso periodo dell’anno 2011 la potenza generata è stata di 5.793 MWh corrispondente ad una potenza specifica di 416 KWh/t.
Aspetto
ambientale
Risorse
naturali ed
energetiche
Emissioni in
atmosfera
Obiettivo
8. Minor consumo
di risorse idriche
(fino a 5 m3/h)
con conseguente
riduzione di refluo
da trattare e
riduzione emissioni
in atmosfera.
Soluzione Prevista
Entro
Quando
8.1 Linea 1 – implementazione e
trasformazione sistema trattamento fumi
da sistema a umido a sistema a secco con
eliminazione della torre di raffreddamento
e della torre di lavaggio finale comune
Dicembre
alle linee 1 e 2 (1° stadio: reattore calcecarbone attivo + filtro a maniche, 2° stadio 2011
reattore bicarbonato-carbone attivo, stadio
finale torre a carbone attivo)
Silos di stoccaggio reagenti e polveri
esauste
8.2 Monitoraggio del consumo di risorse
idriche
Dicembre
2012
8.3 Mantenimento del consumo di risorse
idriche
Dicembre
2014
Resp.
Dir. Amb. Pd
Resp. Tec. Imp.
Costo
Stato
Euro
1.520.000
81
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Revisione a GIUGNO 2011: Il termine per le modifiche migliorative del sistema di trattamento fumi della Linea 1 è programmato per ottobre
2011. Lo slittamento dei termini dei lavori è dovuto ai ritardi nei lavori di revamping della Linea 2, a loro volta dovuti allo slittamento dei termini
dei lavori della Linea 3, causati dal ritardo dell’allacciamento della rete Enel. Le modifiche migliorative della Linea 1 riguardano nel dettaglio le
attività riportate nella seguente tabella:
Attività
Termine
I FASE
Spostamento di metà del filtro a maniche recuperato dalla linea 2, posizionandolo di fianco all’attuale
filtro a maniche (ex elettrofiltro modificato), installato in serie, e completandolo di quanto necessita
al suo corretto funzionamento (in particolare plenum dei fumi sporchi e di quelli puliti). Avviamento
provvisorio con utilizzo di bicarbonato.
Entro ottobre 2011
Esclusione della torre di lavaggio per sua modifica in reattore a carboni attivi.
Installazione del reattore in linea funzionante a bicarbonato.
Entro ottobre 2011
Installazione del reattore in linea funzionante a calce, con relativa linea di trasporto pneumatico della
calce idrata e condotto di collegamento al filtro a maniche attuale.
Entro ottobre 2011
Modifica del funzionamento del primo filtro a maniche da bicarbonato a calce.
Realizzazione del nuovo stoccaggio per la calce.
Adattamento degli handling relativi a reattivi, polveri, PCR e PSR.
Entro ottobre 2011
II FASE
Collegamento della condotta fumi al nuovo camino.
Entro ottobre 2011
Sostituzione dell’attuale filtro a maniche, ottenuto con modifica dell’elettrofiltro preesistente, con la
seconda metà del filtro a maniche recuperato dalla linea 2, completandolo di quanto necessita al suo
corretto funzionamento.
Entro ottobre 2011
Trasformazione dell’attuale torre a umido in filtro a carboni attivi.
Demolizione dell’attuale camino non più necessario.
Aspetto
ambientale
Risorse
naturali ed
energetiche
Emissioni in
atmosfera
Obiettivo
Soluzione Prevista
9. Riduzione
emissioni in
atmosfera (valore
atteso per gli NOx
di 70 mg/Nm3
rispetto agli attuali
140 mg/Nm3)
9.1 Linea 2 - implementazione sistema
trattamento fumi con aggiunta di un ulteriore
stadio a secco e del sistema DeNOx catalitico
(1° stadio: reattore calce-carbone attivo + filtro
a maniche, 2° stadio reattore bicarbonatocarbone attivo, stadio finale DeNOx catalitico)
Silos di stoccaggio reagenti e polveri esauste
9.2 Monitoraggio del consumo di risorse
idriche
9.3 Mantenimento del consumo di risorse
idriche
Entro
Quando
Dicembre
2011
Resp.
Costo
Stato
Dir. Amb. Pd
Resp. Tec.
Euro
Imp.
2.800.000
Dicembre
2012
Dicembre
2014
Revisione a GIUGNO 2011: Le modifiche migliorative del sistema di trattamento fumi della Linea 2 prevedono fasi successive con termine dei
lavori a ottobre 2011. Lo slittamento dei termini dei lavori è dovuto sia ai ritardi nei lavori della Linea 3, causati dal ritardo dell’allacciamento della
rete Enel, sia a complicazioni tecniche nell’effettuare il remotaggio dei comandi dalla sala controllo delle Linee 1 e 2 alla nuova sala controllo
della Linea 3. Le modifiche migliorative della Linea 2 riguardano nel dettaglio le attività riportate nella seguente tabella:
82
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Attività
Termine
Inserimento 1° filtro a maniche in sostituzione dell’esistente.
Ottobre 2010
Collegamento 2° filtro a maniche (in fase transitoria entrambi i filtri funzioneranno a bicarbonato).
Inserimento del DeNOx catalitico composto da:
- unità di termostatazione dei fumi costituita da uno scambiatore di calore fumi – vapore a tubi alettati;
- reattore catalitico su 2 strati più uno di riserva, con catalizzatori al vanadio titanio, di tipo alveolare con flusso dei
Entro ottobre 2011
fumi dall’alto verso il basso;
- recuperatore di calore, costituito da uno scambiatore in teflon fumi – condense turbina da pozzo caldo.
Inserimento del nuovo ventilatore di tiraggio a camino con relativo raccordo fra ventilatore e nuovo camino a canne
multiple, facente parte della costruzione della terza linea di termovalorizzazione.
Installazione di un reattore in linea per calce e carboni attivi.
Entro ottobre 2011
Installazione del sistema di stoccaggio della calce, dosaggio dei reagenti e trasporto delle polveri.
Aspetto
ambientale
Risorse
naturali ed
energetiche
Obiettivo
Soluzione Prevista
10. Aumento dell’efficienza energetica e
dell’energia elettrica lorda prodotta.
Indicatore: MWh di energia elettrica lorda
prodotta rapportata alle tonnellate di rifiuto
trattato. Incremento del 4% dell’energia
elettrica prodotta.
10.1 Installazione sulla linea 1
di un nuovo rotore turbina di
migliori caratteristiche e con
maggior rendimento energetico.
Entro
Quando
Dicembre
2009
Resp.
Costo
Stato
Dir.
Amb. Pd
Euro
Resp.
470.000
Tec. Imp.
Revisione a GIUGNO 2011: Il nuovo rotore è stato installato durante la fermata programmata del mese di luglio 2009. Il dato del 2010 non
può essere confrontato con il dato dell’anno precedente in quanto a seguito dell’avaria nel gruppo di turbo generazione della Linea 1 non si è
prodotta energia elettrica per un mese e mezzo. Tale evento ha impattato in modo significativo sulla produzione di energia elettrica dell’anno
2010.
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Soluzione Prevista
Attività di
prevenzione
delle emergenze
ambientali
(alluvione)
11. Evitare infiltrazioni
di acqua dalle opere di
presa.
11.1 Spostamento delle linee di derivazione
dal Piovego (linea 1 e linea 2) sopra il livello
dell’attuale argine.
Entro
Quando
Settembre
2011
Resp.
Costo
Dir. Amb.
Pd
Euro
Resp.
100.000
Tec. Imp.
Revisione a GIUGNO 2011: è stata effettuata una sigillatura della trincea di passaggio dei tubi.
83
Stato
In
corso
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
10. Il Sistema di Gestione Ambientale
Il Sistema di Gestione Ambientale implementato dall’Azienda per l’impianto di termovalorizzazione è in accordo
ai requisiti espressi dalla norma UNI EN ISO 14001 “Sistemi di gestione ambientale - Requisiti e guida per
l’uso” (edizione dicembre 2004) e dal Regolamento (CE) n. 1221/2009 – EMAS.
Il Sistema di Gestione Ambientale implementato è supportato dai seguenti documenti:
•
Analisi Ambientale Iniziale
•
Manuale del Sistema di Gestione Ambientale
•
Procedure
•
Istruzioni Operative
•
Registrazioni
•
Dichiarazione Ambientale
Analisi ambientale
iniziale
Miglioramento
continuo
Dichiarazione
Ambientale
Riesame
della direzione
Politica
ambientale
Pianificazione
Controlli e
azioni correttive
Attuazione e
funzionamento
Il Manuale è strutturato in diverse sezioni che inquadrano le tematiche ambientali dell’attività di
termovalorizzazione. Tutte le funzioni sono state coinvolte in prima persona per la stesura dell’Analisi
Ambientale Iniziale, per l’attuazione nel proprio settore delle procedure ambientali e delle istruzioni operative e
per il loro costante aggiornamento.
Il Sistema di Gestione ambientale si rivolge anche ai fornitori di AcegasAps, giudicati critici dal punto di vista
ambientale in relazione all’attività svolta, con adeguate procedure di qualifica e controllo.
11. Aggiornamento legislativo
L’identificazione, l’accesso, l’aggiornamento e la distribuzione delle prescrizioni legali in materia di ambiente,
correlate alle proprie attività e servizi, sono eseguiti dal Servizio Aggiornamento Legislativo di AcegasAps
(incluso nel servizio Affari Generali della Divisione Ambiente dell’Area territoriale di Padova), con le modalità
espresse dall’istruzione operativa “Prescrizioni legali e altre”.
Il Servizio Aggiornamento Legislativo, dopo aver individuato le disposizioni legislative inerenti alle attività
produttive svolte, provvede ad aggiornare il software “SI.RA.NO” (Sistema Informatico Raccolta Normative),
che permette la consultazione delle leggi da tutte le postazioni aziendali.
I Responsabili dei Servizi, in collaborazione con il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale, verificano
la conformità dell’attività/servizi nei confronti delle nuove disposizioni normative mediante:
• controlli di processo (comitati di Direzione, programmi di monitoraggio e controllo secondo la legge
3/2000, analisi chimiche di processo, rispetto prescrizioni autorizzative);
• audit interni.
84
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
12. Formazione e addestramento del personale
La Divisione Ambiente dell’Azienda provvede a qualificare il personale dell’impianto di termovalorizzazione
in base alle esigenze richieste dalla mansione da svolgere, come riportato nella procedura “Formazione e
Addestramento del personale”.
Vista la natura dei compiti e delle responsabilità, nonché la complessità dell’impianto di termovalorizzazione
e del potenziale impatto sull’ambiente che presenta, tutte le funzioni sono ritenute critiche dal punto di vista
ambientale. Per tale motivo si esegue una continua formazione e sensibilizzazione per tutto il personale
operante all’interno dell’impianto di termovalorizzazione relativamente a:
• apparecchiature e impianti;
• controlli ambientali;
• salute e sicurezza.
Nel corso del 2010 sono state effettuate 2.958,5 ore di formazione per il personale del termovalorizzazione.
I corsi realizzati riguardano principalmente l’aspetto sicurezza e la formazione per affiancamento fatta dal
personale della ditta costruttrice al personale di AcegasAps.
85
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Nel corso del 2010 per l’impianto San Lazzaro sono stati programmati ed effettuati i seguenti corsi di formazione:
Argomento
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Amministrativo/gestionale/
legale
Sicurezza/Prevenzione
Durata (h)
8
32
Persone
2
1
Ore
16
32
Corso teorico pratico sugli appalti pubblici di lavori
16
1
16
12
8
48
1
1
1
12
16
2
8
16
1
1
13
96
16
2
26
16
1
16
7
2
6
24
10
51
8
1
8
Tematiche ambientali
Sicurezza/Prevenzione
Tecnica/specialistica
Informatica
Qualità
Qualità
Tecnica/specialistica
Qualità
Conducente carrelli elevatori
Addestramento Addetti Antincendio di Comprensorio e Palazzina Uffici
Corso Stati Uniti
Formazione e Addestramento sull’uso della Pala Meccanica
Aggiornamento Coordinatori della sicurezza nei cantieri
Aggiornamento normativa ADR
Obblighi a carattere generale: DPI - Rumore e Vie Respiratorie
Radioattività nei rifiuti solidi urbani: problematiche radioprotezionistiche e
gestionali
Mirror Evaluation Development - Uno specchio per sviluppare le prestazioni
in azienda
Primo soccorso - Aggiornamento addetti
Separazione e recupero dei metalli e valorizzazion delle scorie di
combustione dei rifiuti urbani
Rapporto sulle tecniche di trattamento dei rifiuti urbani in Italia
Responsabilità e ruolo del preposto secondo il D. Lgs 81/08
Riunione Operativa - 3° Linea Forno Inceneritore
Formazione base per la programmazione di PLC Siemens
Modalità di gestione del fuori limite
Portale radiometrico
Responsabile tecnico in materia di gestione rifiuti - Modulo Base
Modalità di caricamento dei rifiuti in camera di combustione
8
12
6
10
1
1
40
1
1
11
31
2
5
4
2
7
8
33
93
20
5
4
62
7
Manageriale
Outdoor per Valutatori del Sistema di Analisi e Sviluppo delle Prestazioni
8
1
8
Manageriale
Outdoor per Valutatori del Sistema di Analisi e Sviluppo delle Prestazioni
8
1
8
Informatica
Formazione programma JPE
Utilizzo e taratura rilevatori portatili personali di EX/H2S/CO/CH4 e Utilizzo
Autoprotettori
Illustrazione Piano di Emergenza Linee 1 e 2
Corso di tedesco - professionale per attività commerciali
Riunione Informativa SISTRI
Istruzione FTM per turbina a vapore/generatore
Formazione di ingresso personale Impianto di S. Lazzaro
Ricognizione in impianto e rischi specifici
Visita all’impianto di S. Lazzaro (ricognizione accompagnata da personale
Termokimik)
Istruzione e sensibilizzazione sulla corretta compilazione dei formulari Personale gestione flussi rifiuti forno
Istruzione e sensibilizzazione sulla modalità di gestione delle autorizzazione
e ADR - Personale flussi rifiuti forno
Sensibilizzazione del personale sulle modalità di gestione delle Non
Conformità
Gestione registri di manutenzione impianto rispetto alle prescrizioni AIA e
D.Lgs 152/06 Allegato V appendice 1.2.3
Gestione dello stoccaggio rifiuti in rispetto alle prescrizioni AIA
Patente di Conduttore di generatori a vapore
InFusion Configuration & Maintenance Training
1
2
2
5,5
28
79,5
2,5
29
3
8
13
75,5
28
1
6
31
32
34
32,5
29
7
124
346
228
14
43
43
0,5
4
2
0,5
4
2
0,5
1
0,5
0,5
1
0,5
0,5
100
40
1
14
2
0,5
1400
80
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Tecnica/specialistica
Manageriale
Sicurezza/Prevenzione
Tematiche ambientali
Sicurezza/Prevenzione
Sicurezza/Prevenzione
Linguistico
Tecnica/specialistica
Tecnica/specialistica
Tecnica/specialistica
Tecnica/specialistica
Tecnica/specialistica
Qualità
Qualità
Qualità
Qualità
Qualità
Tecnica/specialistica
Informatica
Titolo
Aggiornamento normative relative ai lavori sugli impianti elettrici
Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza
Totale ore di formazione
86
2958,5
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
13. Convalida della Dichiarazione Ambientale
Il presente Aggiornamento della Dichiarazione Ambientale 2011-2014 di Acegas-Aps è conforme ai principi e
ai requisiti del regolamento CE n. 1221/2009 – EMAS III ed è stato verificato e convalidato da RINA SERVICE
S.p.A., Via Corsica, 12 – 16128 Genova (numero di accreditamento IT-V-0002).
Il Verificatore ha:
• effettuato un sopralluogo presso l’Ente al fine di prendere visione delle attività svolte e delle strutture ed
impianti presenti;
• verificato le informazioni presenti nel documento di Analisi Ambientale Iniziale;
• esaminato i documenti e verificato le informazioni citate nella presente Dichiarazione Ambientale;
• discusso con la Direzione la Politica aziendale per la Qualità e l’Ambiente, il piano degli obiettivi di
miglioramento ambientali ed i relativi programmi per il loro raggiungimento;
• verificato la conformità del Sistema di Gestione Ambientale implementato ai requisiti del Reg. (CE)
n.1221/2009;
• verificato la conformità della presente Dichiarazione Ambientale ai requisiti del Reg. (CE) n. 1221/2009.
Ha inoltre verificato che la presente “Dichiarazione Ambientale 2011-2014” tratta ed esaurisce tutti gli aspetti
ambientali significativi legati all’attività dell’organizzazione, fornendo informazioni chiare ed attendibili.
ACEGAS-APS dichiara che i dati contenuti nella presente Dichiarazione Ambientale sono reali e corrispondono
a verità e si impegna a diffondere e a rendere pubblico il presente documento.
ACEGAS-APS s’impegna a trasmettere all’Organismo competente ed alle Parti interessate le informazioni
annuali aggiornate e la completa revisione della Dichiarazione Ambientale entro tre anni dalla data della
convalida della Dichiarazione stessa fornendole alle parti interessate e mettendole a disposizione del pubblico
secondo quanto previsto dal Regolamento CE 1221/2009.
87
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Allegato 1: Dati di Esercizio
RIFIUTI TRATTATI
Totale
2006 – 2007 – 2008 – 2009 – 2010
anno 2006
71.624
anno 2007
75.165
anno 2008
80.131
anno 2009
80.816
anno 2010
146.565
N.B.: il dato relativo ai rifiuti trattati nel 2010 dalle Linee 1 e 2 dell’impianto è calcolato sulla base del carico giornaliero e dei giorni di
funzionamento delle linee. La quantità dei rifiuti trattata dalla Linea 3, da maggio a dicembre 2010, deriva invece dal sistema di pesatura della
benna che carica la Linea 3.
GIORNI DI ESERCIZIO
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
Linea 1
332
329
321
320
324
Linea 2
334
344
339
334
329
Linea 3
-
-
-
-
202
215
223
243
247
285
Ton rifiuti trattati /gg di esercizio
anno 2010
Produzione lorda di Energia Elettrica (MWh)
29.229
30.113
32.914
36.588
anno 2010
(L1+L2)
32.334
Cessione Energia Elettrica ENEL (MWh)
19.972
21.428
23.972
27.256
23.332
36.410
Autoconsumo Energia Elettrica interno
impianto (MWh)
9.227
8.765
8.942
9.332
9.002
7.245
Metano (m3)
420.576
0
0
0
0
52.241
Gasolio (lt)
149.109
213.454
192.000
152.000
143.000
0
-1.552
0
0
0
0
-193
BILANCIO ENERGETICO
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
giu/dic 2010
(L3)
43.655
Consumo risorse energetiche
Metano (MWh)
Gasolio (MWh)
-616
-882
-793
-628
-591
0
-9.227
-8.765
-8.942
-9.332
-9.254
-7.690
-11.395
-9.647
-9.735
-9.960
-9.844
-7.883
Produzione netta di energia (sottratti i consumi
di gasolio, metano, EE) (MWh)
17.834
20.466
23.179
26.628
22.489
35.772
Produzione specifica di energia elettrica
(MWh/t rifiuto trattato)
0,408
0,401
0,411
0,453
0,391
0,684
Consumo specifico di risorse energetiche
(MWh/t rifiuto trattato)
0,159
0,128
0,121
0,123
0,119
0,123
Cessione specifica di energia elettrica (MWh/t
rifiuto trattato)
0,279
0, 285
0,299
0,337
0,282
0,570
Energia elettrica consumata (MWh)
Consumi totali di risorse (MWh)
Produzione netta di energia
N.B.: i consumi di metano della Linea 3 sono da riferirsi al periodo che va dall’avvio dell’impianto (28 maggio 2010) al 12 ottobre 2010.
88
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
RIFIUTI PRODOTTI
Scorie
ceneri, polveri, PSR
anno 2006
anno 2007
anno 2008
anno 2009
16.188
17.171
19.232
19.537
29.144
2.242
2.394
2.451
2.370
7.091
anno 2010 (totale impianto)
fanghi
168
182
156
199
156
ferro (t)
910
1.032
468
0
0
19.508
20.779
22.307
22.106
36.391
Scorie
0,226
0,228
0,240
0,242
0,199
ceneri, polveri, PSR
0,031
0,032
0,031
0,029
0,048
fanghi
0,002
0,002
0,002
0,002
0,001
ferro (t)
0,013
0,014
0,006
0
0
Totale
Rifiuti prodotti / Rifiuti trattati
89
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Allegato 1.1:
Dati di Esercizio
2006 – 2007 - 2008 - 2009 - 2010
Dati che consentono il calcolo delle quantità di sostanze emesse per tonnellata di rifiuti trattati
Anno rif
tonnellate
di rifiuto
trattato
COT
(mg/
Nmcs
11% O2)
HCl (mg/
Nmcs
11% O2)
NOx (mg/
Nmcs 11%
O2)
Polveri
(mg/Nmcs
11% O2)
Hg mg/
Nmc
Portata
Fumi
(Nmc/h )
giorni di
funzionamento
Anno 2006
71.624
2,2
3,8
137
1,7
0,004
45.935,56
333
Anno 2007
75.165
2,5
3,0
132
1,6
0,002
46.157,00
337
Anno 2008
80.131
0,7
2,4
134
1,6
0,001
48.376,00
330
Anno 2009
80.816
1,4
2,8
126
0,6
0,001
48.107,25
327
Anno 2010
(L1+L2)
82.702
1,9
2,7
138,5
0,5
0,0003
48.817,00
326
Giu/Dic 2010
(L3)
63.863
0,6
1,8
62,1
1,3
0,0005
107.676,00
202
Anno rif
COT kg/t
HCl kg/t
NOx kg/t
Polveri kg/t
Hg kg/t
Anno 2006
0,011
Anno 2007
0,013
0,019
0,701
0,0085
0,000023
0,015
0,651
0,0079
0,000012
Anno 2008
0,003
0,011
0,641
0,0077
0,000004
Anno 2009
0,007
0,013
0,587
0,0028
0,000003
Anno 2010
(L1+L2)
0,009
0,012
0,640
0,0024
0,000014
Giu/Dic 2010
(L3)
0,005
0,015
0,508
0,011
0,000004
Dati che consentono il calcolo delle quantità di sostanze scaricate per tonnellata di rifiuti trattati
Anno rif
tonnellate di
rifiuto trattato
Cloruri (mg/l)
Azoto
ammoniacale
(mg/l)
Nitriti (mg/l)
1200
15,00
0,60
Limiti di legge D.Lgs. 152/06
Scarico fognatura
(litri)
Anno 2006
71.624
349
8,43
0,23
91.646.000
Anno 2007
75.165
341
6,60
0,19
111.675.000
Anno 2008
80.131
363
7,80
0,17
99.817.000
Anno 2009
80.816
446
10,70
0,16
95.055.000
Anno 2010
146.565
313
6,15
0,11
111.884.000
Anno rif
Cloruri (g/ton)
Azoto ammoniacale (g/ton)
Nitriti (mg/ton)
Anno 2006
447
11
288
Anno 2007
507
10
282
Anno 2008
452
10
209
Anno 2009
524
13
188
Anno 2010
239
5
80
90
Allegato 2: Cronologia e genesi del progetto linea 3
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Il progetto di ampliamento dell’impianto, consistente nella realizzazione della linea 3, è in corso di attuazione.
Le fasi attraverso cui questo progetto si è sviluppato sono le seguenti:
1. progetto preliminare: con delibera 19/03/1998 n. 28 l’Ente di Bacino Padova 2 ha dato incarico all’allora
Azienda Municipalizzata del Comune di Padova, AMNIUP, di predisporre il progetto preliminare; con
delibera 16/07/1998 n. 31 l’Ente di Bacino ha approvato il progetto preliminare di AMNIUP;
2. progetto definitivo AMNIUP: AMNIUP ha quindi predisposto il progetto definitivo che è stato approvato
dall’Ente di Bacino con delibera 17/12/1998 n. 32;
3. subentro APS ad AMNIUP: nel dicembre 1999 AMNIUP è confluita in Azienda Padova Servizi SpA,
azienda multiservizi del Comune di Padova (Ambiente, Gas, Acqua, Trasporti Pubblici);
4. approvazione progetto-guida: con lettera 29/12/1998 n. 13266 l’Ente di Bacino e AMNIUP hanno
presentato domanda di approvazione del progetto, corredato anche di “relazione di compatibilità
ambientale”; la Regione Veneto con DGR 18/01/2000 n. 119, previo parere della Commissione Tecnico
Scientifica dell’Assessorato Ambiente del 25/05/1999, della CTRA del 10/06/1999 e del 16/12/1999,
ha approvato la variante parziale al piano regionale costituita dalla terza linea di Padova e ha approvato il
progetto, come progetto-guida per l’esperimento dell’appalto-concorso;
5. appalto-concorso: il Ministero dei Lavori Pubblici con nota 19/07/2000 n. 7406 ha autorizzato APS
a esperire l’appalto-concorso; APS, predisposti gli atti necessari (capitolato speciale e progetto guida),
ha pubblicato il bando europeo in data 30/01/2001; esperite le prequalifiche, è stato fissato il termine
di presentazione delle offerte per il 22/12/2001; la Commissione Giudicatrice è stata nominata il
07/03/2002 per sorteggio secondo le procedure di cui all’art. 21 della Legge 109/1994 Merloni) e
all’art. 92 del DPR 554/1999; la Commissione ha completato il giudizio tecnico in data 16/10/2002; le
offerte economiche sono state aperte in data 17/10/2002 e in tale data è stata effettuata l’aggiudicazione
provvisoria;
6. approvazione del progetto definitivo: predisposti gli atti integrativi necessari (relazione di
accompagnamento e piano tariffario provvisorio), è stata presentata con nota 26/03/2003 domanda di
approvazione del progetto definitivo vincitore alla Regione; la Regione con DGR 07/11/2003 n. 3361,
previo parere CTRA 16/10/2003, ha approvato il progetto, specificando testualmente che “l’approvazione
del menzionato progetto equivale e dichiarazione di pubblica utilità, di urgenza e indifferibilità delle relative
opere, ai sensi del quinto comma dell’art. 27 del DLGSL 22/1997 e sostituisce ad ogni effetto, visti, pareri
e concessioni di organi regionali, provinciali e comunali”; nell’ultimo comma della premessa dell’allegato
parere CTRA, a proposito della Valutazione di Impatto Ambientale, la Commissione conclude testualmente
“si ritiene l’impianto sia già stato formalmente approvato dalla Regione Veneto con la DGR 119 del
18/01/2000 e che quindi non sia assoggettato a quanto previsto dalle poc’anzi citate leggi regionali”
(NdR: norme VIA di cui a Legge Regionale 26/03/1999 n. 10);
7. aggiudicazione definitiva: APS ha provveduto quindi alla aggiudicazione definitiva con deliberazione di
CdA 17/12/2003 n. 82;
8. subentro di ACEGAS-APS ad APS: dal 20/12/2003 è subentrata a tutti gli effetti ad APS la società
ACEGAS-APS S.p.A. sede legale via Maestri del Lavoro 8, 34123 TRIESTE, codice fiscale e partita IVA
00930530324;
9. nomina Commissione di Collaudo: la Regione Veneto, ai sensi dell’art. 48 della L.R. 07/11/2003 n. 27,
ha provveduto, con lettera 29/10/2004 n. 709.789/46.04, a nominare la Commissione per il collaudo
tecnico-amministrativo (ing. Salvatore Vento dirigente del Comune di Venezia, arch. Antonio Canini
dirigente della Regione Veneto, geom. Francesco Gasparini, ex dirigente regionale in quiescenza);
10.piano regionale: come conseguenza di quanto specificato al punto 4, il progetto è inserito nel
piano regionale di gestione dei rifiuti adottato nel 2000 dalla Giunta e successivamente approvato
con Deliberazione di Consiglio Regionale 22/11/2004 n. 59; il progetto dell’impianto di Padova è
esplicitamente contemplato nello strumento di pianificazione approvato dall’Ente territoriale competente;
11.contenzioso TAR: la stipula del contratto di appalto non ha potuto avere luogo a causa di un contenzioso
intentato avanti il TAR Veneto dalle imprese che si erano classificate al 2° e 3° posto nella gara di cui
91
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
trattasi, contenzioso che ha visto ACEGAS-APS SpA (già Azienda Padova Servizi SpA) soccombente
all’esito del primo grado di giudizio definito con sentenza del TAR Veneto 8 Aprile 2004 n. 1145, sentenza
successivamente riformata in grado d’appello, in modo favorevole ad ACEGAS-APS medesima, con
decisione del Consiglio di Stato 22 Febbraio 2005 n. 4222; di questa fase “sospensiva” è stata data
periodicamente notizia scritta a tutti gli Enti (Regione, Provincia, Comune ed Ente di Bacino);
12.contratto di appalto: a causa del rilevante periodo di tempo intercorso tra la data dell’aggiudicazione
definitiva e la predetta decisione del Consiglio di Stato, (oltre 2 anni dalla scadenza della validità
economica dell’offerta), si è reso necessario procedere all’attualizzazione dei prezzi contenuti nell’offerta
e all’adeguamento di alcune parti progettuali (allacciamento elettrico con le modalità tecniche rese note
da ENEL con lettera 23/02/2005 e alcune modifiche allo scopo di ottimizzare la gestione secondo le
esigenze manifestate dai tecnici di esercizio); esperita questa fase, in data 10/04/2006 è stato firmato il
contratto di appalto per la “progettazione esecutiva, costruzione e gestione per un anno della terza linea
dell’inceneritore di Padova” ed è stata data alla ditta disposizione di presentare il progetto esecutivo;
13.progetto esecutivo e addendum: nel corso del 2006 la ditta ha presentato gli elaborati del progetto
esecutivo che sono stati oggetto di verifica da parte di ACEGAS-APS; in data 19/12/2006 è stato
sottoscritto un addendum contrattuale riportante una lista di prescrizioni e precisazioni sul progetto
esecutivo presentato dalla ditta stessa;
14.tecnici e funzionari: sono state quindi effettuate le seguenti nomine dal sottoscritto Responsabile del
procedimento:
• Direttore dei Lavori: ing. Massimo GIACOMINI di ACEGAS-APS
• Responsabile dei Lavori: p. Furio BENCI
• Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione: ing. Ugo DI CAMILLO
15.consegna dei lavori: in data 21/12/2006 è stata effettuata la formale consegna dei lavori alla ditta
TERMOKIMIK di Milano (procuratore per l’impresa: ing. Francesco BRADANINI; capo cantiere per
l’impresa: geom. Pasquale MARINELLI) con decorrenza dei termini per la costruzione (ultimazione
prevista ottobre 2009); i lavori sono in corso, come constatato nel corso del sopralluogo eseguito martedì
08/01/2008 con il luogotenente Giulio Stoppa e con il perito Giovanni Tresoldi;
16.notifiche e comunicazioni: l’apertura del cantiere è stata notificata dal Responsabile dei Lavori al
Dipartimento Prevenzione SPISAL della ULSS 16 e alla Direzione Provinciale del Lavoro di Padova con nota
27/03/2007; l’inizio dei lavori è stato comunicato con lettera 02/04/2007 prot. 15378 al Settore Edilizia
Privata del Comune di Padova; in pari data è stata effettuata all’ufficio tecnico del Comune di Padova,
sportello unico per le imprese, la denuncia delle opere in conglomerato cementizio armato ai sensi della
Legge 05/11/1971 n. 1086;
17. aspetto paesaggistico: è stata inoltrata al Comune domanda di autorizzazione paesaggistica 08/05/2007
n. 21003; la Commissione Edilizia Integrata ha fornito le proprie prescrizioni nella seduta del 10/07/2007
(lettera 20/07/2007 prot. 199705);
18.comunicazione modifica migliorativa non sostanziale: con lettera 23/07/2007 n. 33448 è stata
effettuata una comunicazione alla Regione relativa ad una modifica migliorativa non sostanziale, prevista da
una variante che comporta una ulteriore riduzione delle emissioni rispetto a quanto previsto dal progetto
approvato, senza alcuna variazione di potenzialità dell’impianto;
19.Genio Civile: a seguito delle specifiche domande presentate al Genio Civile (richiesta di concessione per
l’occupazione dell’area arginale, richiesta di derivazione idraulica, richiesta di scarico, e relativa richiesta di
autorizzazione a eseguire i lavori) è stato sottoscritto apposito disciplinare 21/09/2007 rep. n. 302 con
cui il Genio Civile autorizza gli interventi richiesti con alcune specifiche prescrizioni;
20.AIA: l’impianto (linee 1 e 2) era in esercizio con la autorizzazione provinciale 19/11/2004 n. 4931/
EC valida fino al 20/11/2009; è stata emessa dalla Regione un’AIA “ricognitiva provvisoria” valida fino
a dicembre 2009; la futura autorizzazione all’esercizio della costruenda linea 3 è subordinata al giudizio
di compatibilità ambientale, pertanto è stata richiesta alla Regione con lettera 02/10/2007 n. 76289 la
sospensione della pratica AIA in attesa dell’ottenimento del giudizio di compatibilità ambientale; con lettera
30/10/2007 prot. 608683 la Regione ha confermato che la pratica relativa all’Autorizzazione Integrata
92
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Ambientale resta pertanto sospesa;
21.scoping per compatibilità ambientale: l’Azienda ha esplicitato a tutti gli Enti preposti (Regione,
Provincia, Comune, Ente di Bacino) la volontà di attivare la procedura di valutazione ambientale (giusta
lettera 28/05/2007 n. 24085); ha avuto luogo in data 21/06/2007 un incontro pubblico convocato
dall’Assessore Comunale all’Ambiente presso la sede del consiglio di quartiere; il Settore Ambiente del
Comune ha attivato un apposito sportello informativo sul progetto, sportello a cui l’Azienda ha fornito tutte
le documentazioni necessarie; è stata attivata la procedura di “scoping” ex art. 8 LR 10/1999 presentando
con nota 23/07/2007 n. 33453 apposita documentazione, che, previo esame da parte della Commissione
VIA, è stata recepita con alcune prescrizioni, giusta comunicazione della Regione 31/10/2007 n.
612786;
22.comunicazione modifica migliorativa non sostanziale: con lettera 20/12/2007 n. 102028 è stata
effettuata una seconda comunicazione alla Regione relativa ad altre modifiche non sostanziali, previste da
varianti che non comportano variazioni di emissioni nè variazioni di potenzialità dell’impianto;
23.Studio di Impatto Ambientale: l’Azienda ha presentato depositato in Regione con nota 26/06/08 n.
50650 lo Studio di Impatto Ambientale redatto come da “scoping” approvato dalla Commissione Regionale
VIA (v. precedente punto 22); con lettera 27/06/2008 n. 336683 la Regione ha comunicato l’avvio del
procedimento e che i tempi per il rilascio del parere di compatibilità ambientale erano di di 150 gg; lo
Studio presentato riguarda l’intero impianto: due linee esistenti in esercizio + linea 3 in costruzione, con
ultimazione prevista entro 2009;
24.aspetto paesaggistico prescrizioni definitive: (v. prec. punto 18) a seguito presentazione del nuovo
progetto architettonico è stato rilasciato il parere positivo della Commissione Edilizia Integrata che fornisce
anche alcune prescrizioni integrative su pista ciclabile e cortina verde (parere 04/11/2008);
25.integrazione quadro lavori: con deliberazione del 12/05/2009 il CdA dell’Azienda ha approvato il
quadro economico degli interventi, comprensivo dei lavori sulla linea 3, della manutenzione straordinaria
sulle due linee esistenti e degli interventi previsti dal quadro di mitigazione ambientale:
delibera del 12/07/2007
Linea 3 (*)
€ 82.817.823
delibera del 20/12/2007
Linee 1 e 2 (*)
€ 8.000.000
delibera del 28/08/2008
Mitigazioni VIA
€ 5.330.000
Varianti 5 e 6, adeguamento canone gestione, altri lavori e
forniture, al netto minori spese già preventivate
€ 3.737.114
Integrazione approvata
delibera 12/05/2009
TOTALE
€ 99.867.114
(*) di cui 79,6 milioni di euro per lavori su contratto di appalto linea 3
26.interventi di mitigazione e compensazione: è stato previsto in particolare il miglioramento architettonico
dell’impianto e alcuni lavori per conto del Comune di Padova: pista e ponte ciclabile S. Gregorio,
passerella ciclabile S. Lazzaro, sistemazione viabilità comunale via Navigazione Interna, come da accordo di
programma firmato in data 30/09/2008;
27. parere di compatibilità ambientale e AIA: su richiesta di AcegasAps la Regione ha unificato i
procedimenti di Valutazione di Impatto Ambientale e di Autorizzazione Integrata Ambientale; l’Azienda
ha fornito tutti i chiarimenti e le integrazioni richieste dalle commissioni tecniche nel periodo novembredicembre 2010; le commissioni hanno fornito i propri pareri e le proprie prescrizioni; la Giunta Regionale
ha rilasciato con DGR 29/12/2009 n. 4139 il parere favorevole di compatibilità ambientale, l’AIA per la
realizzazione di tutti gli interventi previsti sulle tre linee di incenerimento e le prescrizioni per l’ottenimento
dell’AIA definitiva al compimento e collaudo di tutti i lavori;
28. allacciamento ENEL AT: l’allacciamento si è reso disponibile dal 15 febbraio 2010;
29. integrazione impegno di spesa: per superare una vertenza con l’impresa, causata dallo slittamento della
93
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
disponibilità dell’allacciamento ENEL in AT è stato sottoscritto dall’AD un addendum in attuazione di un
accordo, il cui costo è di 990.254 E aggiuntivi;
30. ultimazione lavori funzionali ad avviamento linea 3: il 27 aprile 2010 si è constatata e verbalizzata
l’ultimazione dei lavori funzionali all’avviamento della linea 3;
31. avvio esercizio provvisorio: con lettera 28 aprile 2010 prot. 34684 è stato comunicato agli Enti l’avvio
dell’esercizio provvisorio previsto dalle norme in pendenza del collaudo funzionale; dal 29 aprile decorre
anche il periodo contrattuale di “gestione monitorata” sotto responsabilità Termokimik della durata di un
anno;
32. avvio conferimento rifiuti in fossa: il 10 maggio 2010 è iniziato il conferimento dei rifiuti previa
comunicazione agli Enti prot. 37127;
33. avvio incenerimento: il 28 maggio 2010 è iniziata l’attività di incenerimento dei rifiuti nella nuova linea 3,
previa comunicazione agli Enti prot. 42812;
34. primo parallelo elettrico: il 18 giugno 2010 è stato attuato il primo parallelo elettrico con la rete ENEL AT;
35. silenziatori aggiuntivi: tra il 2 e il 5 agosto 2010 sono stati installati con esiti positivi due silenziatori
non previsti (uno sul ventilatore aria comburente e uno sul ventilatore fumi) allo scopo di ridurre i livelli
di rumore che nell’esercizio sono risultati superiori rispetto a quanto previsto nelle modellizzazioni
progettuali;
36. collaudo funzionale linea 3: con lettera AcegasAps 14/3/2011 prot. 19497 è stato presentato
alla Regione il collaudo funzionale della Linea 3 sottoscritto dal prof. Ghezzi e dall’ing. Fior a
seguito della campagna di verifiche funzionali e sulle emissioni eseguita nel periodo 21 settembre – 29
ottobre 2010;
37. ultimazione periodo di gestione monitorata: con lettera AcegasAps 5/5/2011 prot. 33168 è stata
comunicata agli Enti la fine del periodo di un anno di “gestione monitorata” a cura del main contractor
Termokimik e il conseguente passaggio di consegne per la gestione ad AcegasAps;
38. Osservatorio Ambientale: con delibera del consiglio circoscrizionale comunale 1/10/2010 n. 41 è
stato costituito l’Osservatorio Ambientale, composto da componenti nominati dal comune di Padova, dal
comune di Noventa, dal consiglio circoscrizionale 3, dalle associazioni ambientali, con funzioni di acquisire
da AcegasAps informazioni sul funzionamento dell’impianto e di renderle pubbliche e costantemente
accessibili; l’Osservatorio si è insediato il 7/2/2011 e si riunisce periodicamente;
39. esercizio linea 3: l’esercizio prosegue regolarmente, con parametri produttivi (capacità incenerimento
e produzione energia elettrica) superiori alle performance attese; i parametri di emissione fumi sono al di
sotto dei limiti;
40. altri lavori: i lavori residui sulla linea 3 e quelli di adeguamento delle linee 1 e 2, previsti dai progetti
approvati con la DGR 4139/2009 sono regolarmente in corso, senza sospensioni e riserve e verranno
completati entro il 2011;
41. ulteriori informazioni: sono disponibili sulle pagine pubbliche:
progetto linea 3 Padova: http://www.acegas-aps.it/cms.php?sz=650
certificazioni ambientali e report annuali: http://www.gruppo.acegas-aps.it/cms.php?sz=257
94
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Allegato 3: Termini e definizioni
AIA
Autorizzazione Integrata Ambientale
Ambiente
Quel contesto in cui l’organizzazione opera con le sue attività, prodotti e servizi, comprendente l’aria, l’acqua, il
terreno, le risorse naturali, la flora, la fauna, gli esseri umani, e le loro inter-relazioni.
Analisi ambientale
Un’esauriente analisi iniziale degli aspetti, degli impatti e delle prestazioni ambientali connessi alle attività, ai
prodotti o ai servizi di un’organizzazione
Aspetto ambientale
Un elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che ha, o può avere, un impatto
sull’ambiente
Audit del sistema di gestione ambientale
Verifica puntuale, sistematica e documentata che permette di conoscere e valutare oggettivamente se il
sistema di gestione ambientale di un’organizzazione è conforme ai criteri definiti dalla norma UNI EN ISO
14001 e dal regolamento EMAS.
Azioni correttive
Azione intrapresa per eliminare le cause di esistenti non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate al fine
di prevenirne il ripetersi
Azione preventiva
Azione intrapresa per eliminare le cause di potenziali non conformità, difetti o altre situazioni indesiderate, al
fine di prevenirne il verificarsi.
Fattore di emissione
Il fattore di emissione rappresenta l’emissione riferita all’unità di attività della sorgente, espressa ad esempio
come quantità di inquinante emesso per unità di prodotto processato, o come quantità di inquinante emesso
per unità di combustibile consumato, ecc.
FID (flame ionizator detector)
Sensore a fiamma ionizzata per la misurazione del COT (carbonio organico totale)
FORSU
Frazione Organica di Rifiuto Solido Urbano.
FT.IR (spettrofotometro infrarosso a trasformata di Fourier)
Analizzatore multiparametrico per il monitoraggio delle emissioni in aria.
Impatto ambientale
Qualunque modifica dell’ambiente, negativa o positiva, derivante in tutto o in parte dalla attività, dai prodotti o
dai servizi di un’organizzazione.
Impianto di termovalorizzazione
Impianto per smaltimento dei rifiuti il cui processo di combustione è accompagnato da recupero energetico.
Indicatore di Performance Ambientale (IPA)
Espressione che fornisce informazioni sulla performance ambientale di un’organizzazione, sugli sforzi per
influenzare questa performance e sulle condizioni dell’ambiente.
mg/Nmcs 11% O2
parametri espressi in milligrammi per normal metro cubo secco normalizzati all’11% di O2.
Manuale del Sistema di Gestione Ambientale
Documento che enuncia la Politica Ambientale e descrive il Sistema di Gestione Ambientale di
un’organizzazione.
Miglioramento Continuo
Processo di accrescimento del sistema di gestione ambientale per ottenere miglioramenti della prestazione
ambientale complessiva in accordo con la politica ambientale dell’organizzazione (Nota: Il processo non
necessariamente deve essere applicato simultaneamente a tutte le aree di attività).
Non conformità
Non soddisfacimento di un requisito specificato nella norma UNI EN ISO 14001, nei documenti del Sistema
di Gestione Ambientale (Manuale del SGA, Procedure, Istruzioni operative), nelle prescrizioni legali ambientali
95
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
applicabili, nei contratti con i clienti e con i fornitori/appaltatori.
Obiettivo ambientale
Un fine ambientale complessivo, per quanto possibile quantificato, conseguente alla politica ambientale, che
l’organizzazione decide di perseguire.
Organizzazione
Un gruppo, una società, un’azienda, un’impresa, un’autorità o un’istituzione, ovvero loro parti o combinazioni,
in forma associata o meno, pubblica o privata, situata all’interno o all’esterno della Comunità, che abbia una
propria struttura funzionale e amministrativa.
Parametri:
CO: monossido di carbonio.
NH3: ammoniaca.
SOx: Ossidi di zolfo.
NOx: Ossidi di azoto.
HCl: Acido cloridrico.
HF: Acido fluoridrico.
COT: carbonio organico totale.
PCDD: policlorodibenzodiossine.
PCDF: policlorodibenzofurani.
Hg: Mercurio.
Cr: Cromo.
Fe: Ferro.
Mn: Manganese.
Ni: Nichel.
Cd: Cadmio
Tl: Tallio.
Sb: Antimonio.
As: Arsenico.
Pb: Cobalto.
Cu: Rame.
V: Vanadio.
Parte interessata
Individuo o gruppo coinvolto o influenzato dalla prestazione ambientale di una organizzazione.
P.C.I. Potere Calorifico Inferiore
Frazione di energia che un combustibile libera durante il processo di combustione ed impiegata per
l’evaporazione dell’acqua presente nel combustibile.
PCR
Prodotti Calcici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti.
Politica ambientale
Le intenzioni e l’orientamento generali di un’organizzazione rispetto alla propria prestazione ambientale, così
come espressa formalmente dall’Alta Direzione, ivi compresi il rispetto di tutti i pertinenti obblighi normativi in
materia di ambiente e l’impegno a un miglioramento continuo delle prestazioni ambientali. Tale politica fornisce
un quadro di riferimento per gli interventi e per stabilire gli obiettivi e i traguardi ambientali.
Prestazione ambientale
I risultati misurabili della gestione dei propri aspetti ambientali da parte di un’organizzazione.
Prevenzione dell’inquinamento
Impegno sull’uso di processi (procedimenti), prassi, materiali o prodotti per controllare e ridurre
l’inquinamento, compreso il riciclaggio, il trattamento, i cambiamenti di processo, i sistemi di controllo,
l’utilizzazione efficiente delle risorse e la sostituzione di materiali.
Programma ambientale
Una descrizione delle misure, delle responsabilità e dei mezzi adottati o previsti per raggiungere obiettivi e
traguardi ambientali e delle scadenze per il conseguimento di tali obiettivi e traguardi.
PSR
Prodotti Sodici Residui derivanti dalla combustione dei rifiuti.
RAEE
Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche.
Revamping
96
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Intervento di riqualificazione ed innovazione di un impianto.
Riesame da parte della Direzione (Adattata per il Sistema di Gestione Ambientale)
Valutazione formale effettuata dall’alta direzione circa lo stato e l’ adeguatezza del Sistema di Gestione
Ambientale in relazione alla Politica Ambientale e ai relativi obiettivi
Sistema di gestione ambientale (EMS = environmental management system)
La parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di
pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in atto,
realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale e per gestire gli aspetti ambientali.
SME
Sistema informatico di monitoraggio delle emissioni
Traguardo ambientale
Un requisito di prestazione dettagliato, conseguente agli obiettivi ambientali, applicabile ad un’organizzazione o
ad una sua parte, che occorre fissare e realizzare al fine di raggiungere tali obiettivi.
Trattamento di una Non Conformità
Azione da intraprendere nei riguardi di un’entità non conforme al fine di risolvere la “non conformità”
UNI CEI EN ISO 17025
Norma relativa a “Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura”.
97
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
Allegato 4: Elenco delle principali leggi applicabili alla data di
convalida e provvedimenti autorizzativi di riferimento connessi
con la trattazione degli aspetti ambientali
AUTORIZZAZIONE
INTEGRATA
AMBIENTALE
Provvedimento DGR n. 4139
del 29/12/2009
Autorizzazione all’esercizio dell’impianto di
smaltimento mediante termodistruzione di
rifiuti urbani, speciali non pericolosi, sanitari.
SCARICHI IDRICI E
ACQUE
Decreto Legislativo del
Governo 03/04/2006, n.152
Norme in materia ambientale
SCARICHI IDRICI E
ACQUE
Decreto Legislativo del
Governo 03/12/2010, n.205
Disposizioni di attuazione della Direttiva
2008/98/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 19/11/2008 relativa ai rifiuti e che
abroga alcune direttive
SCARICHI IDRICI E
ACQUE
Decreto Legislativo
n. 4 del 16/01/2008
Ulteriori disposizioni correttive ed integrative
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
recante norme in materia ambientale
SCARICHI IDRICI E
ACQUE
Decreto 06/11/2003 n.367
Regolamentazione concernente la fissazione di
standards di qualità nell’ambiente acquatico per
le sostanze pericolose
ACQUA
D.Lgs.31/01
Attuazione della direttiva 98/83/ CE relativa
alla qualità delle acque destinate al consumo
umano
EMISSIONI IN
ATMOSFERA
Decreto del Ministero
dell’Ambiente 10/03/1999
Proroga dei termini per la dismissione di gas
halons
EMISSIONI IN
ATMOSFERA
Decreto Ministeriale
25/08/2000
Aggiornamento dei metodi di campionamento,
analisi e valutazione degli inquinanti, ai sensi
del D.P.R. 24/05/1988, n.203
EMISSIONI IN
ATMOSFERA
D. Leg.vo 11.5.2005, n. 133,
Attuazione della direttiva 2000/76/CE, in
materia di incenerimento dei rifiuti
RUMORE
Legge Quadro 26/10/1995,
n.447
Legge Quadro sull’inquinamento acustico
RUMORE
D.M. (Ambiente) 11/12/1996
Applicazione del criterio differenziale per gli
impianti a ciclo produttivo continuo
RUMORE
Decreto del Presidente
del Consiglio dei Ministri
14/11/1997
Determinazione dei valori limite delle sorgenti
sonore
RUMORE
Decreto Ministeriale
16/03/1998
Tecniche di rilevamento e di misurazione
dell’inquinamento acustico
RIFIUTI
Decreto Ministeriale
26/05/2011
Proroga del termine di cui all’Art.12, comma 2,
del Decreto 17/12/2009, recante l’istituzione
del sistema di controllo della tracciabilità dei
rifiuti.
RIFIUTI
Decreto Ministeriale
17/12/2009
Istituzione del sistema di controllo della
tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’Art.139 del
Decreto legislativo n.152 del 2006 e dell’Art.14
bis del Decreto legge n.78 del 2009 convertito,
con modificazioni, dalla Legge n.102 del 2009
RIFIUTI
Decreto Legislativo del
Governo 03/12/2010, n.205
Disposizioni di attuazione della Direttiva
2008/98/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 19/11/2008 relativa ai rifiuti e che
abroga alcune direttive
RIFIUTI
Norme per la semplificazione degli
adempimenti in materia ambientale, sanitaria e
Legge Ordinaria del Parlamento
di sicurezza pubblica, nonché per l’attuazione
25/01/1994, n.70
del sistema di ecogestione e di audit
ambientale
98
GESTIONE AMBIENTALE
VERIFICATA I-000089
Decreto Legislativo del
Governo 03/04/2006, n.152
Norme in materia ambientale
Decreto del Ministero
dell’Ambiente 23/04/1999
Modificazione al Decreto Ministeriale
8/10/1996 recante: ”Modalità di prestazione
delle garanzie finanziarie a favore dello Stato
da parte delle imprese esercenti attività di
trasporto dei rifiuti”
RIFIUTI
Deliberazione della Giunta
Regionale n° 2528 del
14/07/1999
Nuova disciplina in materia di garanzie
finanziarie relative alle attività di smaltimento e
di recupero disciplinate dal decreto legislativo
5/2/97, n. 22, e successive modifiche ed
integrazioni. Revoca della d.g.r. n. 4718 del
15/12/98.
RIFIUTI
Legge Regione Veneto
n°3/2000
Legge Regionale n° 3 del 21/01/2000 Nuove
norme in materia di gestione dei rifiuti.
RIFIUTI
Deliberazione della Giunta
Regionale n° 1579 del
22/06/2001
Nuovi indirizzi in merito alla sicurezza ed ai
piani di controlli previsti dalla L.R.21/1/00 n°3.
RIFIUTI
DPR 15/07/2003 n. 254
Regolamento recante disciplina della gestione
dei rifiuti sanitari
RIFIUTI
Decreto Legislativo
n. 4 del 16/01/2008
Ulteriori disposizioni correttive ed integrative
del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152,
recante norme in materia ambientale
INQUINAMENTO
ELETTROMAGNETICO
Legge 22/02/2001, n.36
Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni
a campi elettromagnetici, elettrici e magnetici
SOSTANZE PERICOLOSE
Decreto Legislativo del
Governo 03/02/1997, n.52
Attuazione della Direttiva CEE concernente
classificazione, imballaggio ed etichettatura
delle sostanze pericolose
SOSTANZE PERICOLOSE
Decreto Legislativo del
Governo 16/07/1998 n.285
Attuazione di Direttive Comunitarie in materia
di classificazione, imballaggio ed etichettatura
dei preparati pericolosi, a norma dell’art.38
della legge n.128 del 24/04/1998
RIFIUTI
RIFIUTI
Attuazione delle direttive 1999/45/CE e
2001/60/CE relative alla classificazione,
all’imballaggio e all’etichettatura dei preparati
pericolosi - S.O.G.U. n° 61/L del 14/04/2003
SOSTANZE PERICOLOSE
Decreto Legislativo n.65 del
14/03/2003
TRASPORTO ADR
Circolare 06/03/2000
prot.513/4915/10
TRASPORTO ADR
Decreto Ministeriale del
02/08/2005
SICUREZZA
Legge 123 del 3/08/07
Misure in tema di tutela della salute e della
sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il
riassetto e la riforma della normativa in materi
SICUREZZA
D.Lgs. 81 del 09/04/2008
Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto
2007, nr. 123 in materia di tutela della salute e
della sicurezza dei luoghi di lavoro
SICUREZZA
D.Lgs 334/99
Attuazione della direttiva 98/62/CE relativa
al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti
connessi con determinate sostanze pericolose
D.L. 04/02/2000, n.40, attuazione della
direttiva 96/35/CEE, consulenti per la
sicurezza dei trasporti di merci pericolose
Recepimento della direttiva 2004/111/CE e
della direttiva 94/55/CE relativa al trasporto di
merci pericolose su strada
99
AcegasAps > Rapporto Ambientale 2010
IPPC
Decreto Legislativo
18/02/2005, n. 59 (IPPC)
Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE
relativa alla prevenzione e riduzione integrate
dell’inquinamento.
IPPC
DMA 23/11/2001
Dati, formato e modalità della comunicazione
di cui all’articolo 10, comma 1, del D.Lgs.
4/8/99, n.372 (IPPC)
IPPC
Decreto Legislativo
24/12/2003 n.355
Proroga dei termini previsti dal Decreto
Legislativo 04/08/ 99 n.372 in tema di IPPC
IPPC
D.lgs 18 febbraio 2005 nr. 59 – Autorizzazione
DGRV nr. 668 del 20/03/2007 ambientale per la prevenzione e riduzione
integrate dell’inquinamento
SITO
Legge 8 agosto 1985, n. 431
(Galasso)
Conversione in legge con modificazioni
del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312
concernente disposizioni urgenti per la tutela
delle zone di particolare interesse ambientale
SITO
D M. del 3/3/75
Rischi sismico
SITO
Legge 2.2.74 n. 64
“Provvedimenti per le costruzioni con
particolari per le zone sismiche”
SITO
Legge 29 giugno 1939, n.
1497
Protezione delle bellezze naturali
SITO
Regio decreto-legge 30
dicembre 1923, n. 3267
Riordinamento e riforma della legislazione in
materia di boschi e di terreni montani
PREVENZIONE INCENDI
D.M. del 16/02/1982
Modificazioni del Decreto ministeriale
27 settembre 1965 concernente la
determinazione delle attività soggette alle visite
di prevenzione incendi.
PREVENZIONE INCENDI
D.P.R. del 29/07/1982
Approvazione del regolamento concernente
l’espletamento dei servizi di prevenzione e di
vigilanza antincendi
PREVENZIONE INCENDI
Legge 7 dicembre 1984 n.818
Nullaosta provvisorio per le attività soggette ai
controlli di prevenzione incend, modifica degli
articoli 2 e 3 della legge 4 marzo 1982 n.66 e
norme integrative dell’ordinamento del Corpo
Nazionale dei Vigili del Fuoco
PREVENZIONE INCENDI
Legge 5 marzo 1990 n.46
Norme per la sicurezza degli impianti
PREVENZIONE INCENDI
D.P.R. del 06/12/1991 n. 447
Regolamento di attuazione della legge 5 marzo
1990 n.46 in materia di sicurezza degli impianti
PREVENZIONE INCENDI
D.P.R. del 12/01/1998 n. 37
Regolamento recante disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenzione incendi
PREVENZIONE INCENDI
D.M. del 10/03/1998
Criteri generali di sicurezza antincendio e per la
gestione dell’emergenza nei luoghi di lavoro
100
AcegasAps