Secondo Trimestre 2013 – Numero 44

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Secondo Trimestre 2013 – Numero 44
CITTÀ
SPERANZA
LA
DELLA
www.cittadellasperanza.org
SOSTIENI
LA RICERCA
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È IN PALIO LA VITTORIA DELLA VITA
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Periodico della Fondazione Città della Speranza - Spedizione in a.p. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 DCI Padova
RICERCA
INIZIATIVE
GEMELLAGGI
PROGETTO
DOTT.SSA MARTA PILLON
La ricerca al servizio del benessere
psicologico del paziente
oncologico e delle loro famiglie.
È QUASI NATALE!
Stiamo lavorando! Nei prossimi
mesi troverete nel nostro sito le
nuove proposte.
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COMUNI
Barbarano Vicentino
Maserà Di Padova
Mason Vicentino
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per quest’opera
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25 maggio 2013. I dati sono stati presentati durante l’Assemblea Generale dei soci
LA CITTÀ DELLA SPERANZA
CRESCE ANCORA:
PRESENTATI I DATI DI BILANCIO 2012
Fondazione Città della Speranza
chiude il bilancio 2012 con una
serie di dati positivi, pur in un periodo economico difficile. I dati
sono stati presentati lo scorso 25
maggio durante l’Assemblea Generale dei soci della Fondazione
presso la sala Gaetano Meneghello dell’ Istituto di Ricerca Pediatrica Città della Speranza in Corso
Stati Uniti, 4 a Padova.
“la trasparenza che ci ha
sempre contraddistinto
rassicura i cittadini
che continuano a credere
in noi e a sostenere
la nostra attività“
Stefania Fochesato
presidente
Il risultato di gestione risulta in
decisiva crescita rispetto all’esercizio precedente, salito da
1.306.717 a 1.861.796 euro per
effetto principalmente di nuovi lasciti testamentari (per un valore di
491.715).
Per quanto riguarda i proventi
raccolti da Città della Speranza è
interessante rilevare come la voce
più consistente siano i contributi
da privati (1.417.628,59 euro) cioè
le donazioni che arrivano spontaneamente da cittadini o aziende
presenti nel territorio di riferimento. Consistente anche la voce del
5 per mille (740.266) e dei contributi da manifestazioni (729.354)
e da iniziative private (511.144),
mentre i contributi da Enti Pubblici si fermano a 10.535 euro. Per
quanto riguarda i costi sostenuti
nel 2012 da Fondazione Città della Speranza, la gran parte, 77,2%,
pari a 1.619.545 euro, sono imputabili al finanziamento della
sua attività istituzionale: la ricerca
scientifica. Per la quota restate: il
12% sono oneri legati alle attività
necessarie per la raccolta fondi, il
6% per le spese di supporto generale (spese amministrative) e il
5% per oneri finanziari e patrimoniali. Questo dimostra la costante
attenzione della Fondazione a ridurre al massimo i costi per preservare la destinazione dei fondi
raccolti dalle donazioni private
alla sua missione.
“Siamo soddisfatti del risultato
raggiunto anche quest’anno –
commenta il presidente Stefania
Fochesato – la trasparenza che ci
ha sempre contraddistinto rassicura i cittadini che continuano a
credere in noi e a sostenere la nostra attività, fondamentale per la
ricerca pediatrica che ha sempre
più bisogno dell’aiuto dei privati”.
IL 5 X MILLE NON COSTA NULLA!
Per contribuire basta firmare
la dichiarazione dei redditi
(CUD, 730 o Modello Unico) in
corrispondenza della dicitura:
Sostegno delle organizzazioni
non lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di promozione
sociale delle assicurazioni e
fondazioni.
RISULTATI 5XMILLE 2011
Clamoroso balzo in avanti di Fondazione Città della
Speranza che sale al 26° posto in Italia per la categoria
onlus e al 38° posto in assoluto.
L’agenzia delle Entrate ha pubblicato
il 9 maggio u.s. gli elenchi degli enti
ammessi alla ripartizione del cinque
per mille con gli importi spettanti
a ciascun ente: sono i risultati delle
scelte espresse dai contribuenti nel
2011, con le dichiarazioni dei redditi
relative al 2010.
Clamoroso il risultato ottenuto da
Fondazione Città della Speranza
che spicca al 26° posto in Italia per
la sezione volontariato e onlus e 38°
posto in assoluto, guadagnando due
posizioni rispetto all’anno precedente e ottenendo il 20 per cento in più
degli importi.
Le firme sono aumentate, passando da 27.817 a 33.535 e l’importo
complessivo è passato da 740.266
a 878.732.
La presidente della Fondazione Città
della Speranza commenta con entusiasmo e commozione i risultati: “Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno
deciso di sostenere la Fondazione,
persone che hanno deciso di lottare
al nostro fianco contro tutte le malattie pediatriche. La Ricerca scientifica è
la nostra missione e abbiamo bisogno
del contributo di tutti per continuare a
raccogliere risultati in termini di sconfitta delle patologie dei bambini. Questo
è anche un segno concreto di riconoscenza che i cittadini ci hanno dimostrato per il lavoro che Fondazione ha
portato avanti in questi anni, anche con
il progetto di realizzazione dell’Istituto
di Ricerca Pediatrica Città della Speranza, il più grande polo europeo dedicato alla Ricerca scientifica pediatrica”.
CITTÀ
SPERANZA
LA
2
DELLA
RICERCA
La ricerca al servizio del benessere psicologico
del paziente oncologico e delle loro famiglie
PROGETTO
DOTT.SSA
MARTA PILLON
Nel corso degli ultimi 20 anni i progressi della medicina hanno portato ad un aumento considerevole della percentuale di bambini ed adolescenti che
superano la malattia oncologica. Moltissime sono
quindi le persone che oggi convivono con l’esperienza traumatica di aver sofferto di una patologia
oncologica durante una fase precoce del proprio
sviluppo. Diventa allora davvero importante determinare quali siano le condizioni del loro sviluppo
psichico per pianificare una specifica assistenza psicologica. La disciplina che si occupa dello studio
degli aspetti psicologici e sociali legati all’esperienza di avere o avere avuto una malattia oncoematologica in età infantile e adolescenziale è la
psico-oncologia pediatrica. Grazie al sostegno della Fondazione “Città della Speranza” e ora anche
dell’Istituto di Ricerca Pediatrica “Città della Speranza” e ad una stretta collaborazione con il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo dell’Università
di Padova negli ultimi anni sono stati avviati diversi
progetti nell’ambito della psico-oncologia pediatrica.
Attualmente i progetti attivi, che verranno di seguito descritti, sono tre; la responsabile scientifica è la
Dott.ssa Marta Pillon e le psicologhe-psicoterapeute responsabili sono la Dott.ssa Marta Tremolada
(studio 1 e 3) e la Dott.ssa Fabia Capello (studio 2).
Il primo è uno studio longitudinale dei fattori familiari predittivi dell’adattamento e della qualità
di vita dei bambini affetti da leucemia e dei loro
genitori a breve e a lungo termine, adottando un
approccio temporale durante il corso della malattia, attraverso colloqui in profondità, questionari,
test grafici e test psicologici.
Circa 200 giovani pazienti e le loro famiglie sono
stati seguiti in 5 momenti cruciali nel corso delle
terapie (nella seconda settimana dalla diagnosi,
poi a 1 mese, a 6 mesi, a 12 mesi e a 24 mesi dalla
diagnosi, cioè allo stop terapia).
Tra i risultati ottenuti possiamo evidenziarne alcuni:
- la Qualità di Vita del bambino in ospedale è predetta dalla fiducia che i genitori hanno nel Reparto, dalle abilità di coping del bambino stesso
e dalla sua adattabilità, che a loro volta sono più
solidi all’aumentare dell’età del bambino e sostenuti dalle capacità di accudimento dei genitori (Tremolada et al., 2011)
- La valutazione longitudinale del comportamento
adattivo nei pazienti pediatrici affetti da leucemia durante l’ultimo anno di terapia evidenzia
che le limitazioni maggiori sono presenti nei domini della socializzazione e delle abilità motorie
(Tremolada et al., 2011)
- In accordo con la teoria ecoculturale, che sottolinea l’importanza di analizzare le routine quotidiane al fine di comprendere meglio le dinamiche familiari, è stata messa a punto e validata
una nuova tecnica di intervista Ecocultural Family Interview Cancer (Tremolada et al., 2005;
Tremolada al., 2011).
- Il benessere psico-sociale delle madri è messo
a dura prova nei primi 6 mesi di terapia, soprattutto nelle loro capacità di adattamento emotivo
alla malattia e nelle capacità di tipo cognitivo,
fattori predittivi del loro benessere anche a lungo termine insieme alle loro abilità iniziali di riorganizzazione familiare (Tremolada et al., 2012).
In seguito le madri ritrovano una certa stabilità
nella loro salute, anche se perdurano alcuni sintomi d’ansia e di tipo post-traumatico (Tremolada et al., 2012).
Ora il progetto si sta concentrando sulla valutazione dello sviluppo psico-sociale e cognitivo, sull’adattamento a livello scolastico e quotidiano dei
pazienti e delle famiglie in tre momenti: a un anno
dalla diagnosi, al momento dello stop terapia e a 5
anni dallo stop terapia, in occasione delle visite di
controllo dei pazienti in DH.
La disciplina che si occupa
dello studio degli aspetti
psicologici e sociali legati
all’esperienza di avere o avere
avuto una malattia
onco-ematologica in età infantile
e adolescenziale
è la psico-oncologia pediatrica.
Il secondo progetto, recentemente rinnovato,
prevede sia assistenza psicologica sia la prosecuzione dello studio longitudinale per monitorare
possibili difficoltà del bambino a livello cognitivo e motorio, causate dalla diagnosi di patologia
emato-oncologica avvenuta nei primi tre anni di
vita e dalla conseguente terapia somministrata. Lo
studio si prefigge di valutare lo sviluppo cognitivo
e motorio del bambino in tre tempi specifici: a pochi mesi dalla diagnosi (tra i 3 e i 5 mesi dall’inizio
delle terapie)-T1, dopo un anno dalla prima valutazione -T2, e durante il primo anno di frequenza
della scuola primaria-T3.
Lo scopo è quello di individuare:
- l’andamento dello sviluppo psicologico di questi
bambini confrontandolo con quello di bambini
che non hanno vissuto questo tipo di esperienza;
- le eventuali variabili legate alla malattia, alle terapie, all’ospedalizzazione, alle caratteristiche
psicologiche della famiglia e del bambino che
possano essere legate alle performance cognitive dei bambini seguiti presso la nostra clinica.
Identificare precocemente eventuali problemi psicologici del bambino piccolo e le variabili coinvolte
ci permetterà di pianificare possibili interventi clinici finalizzati alla loro risoluzione, anche in vista del
futuro inserimento scolastico del bambino. Finora
questo studio ha coinvolto 85 bambini, a cui è stata
proposta la prima sessione di gioco strutturato per
rilevare le abilità cognitive e motorie (tempo 1). Di
questi 85 bambini, ad oggi 50 sono stati valutati anche al T2 e 30 anche al T3. I risultati ottenuti
fino adesso mostrano che mediamente i bambini
in terapia al T1 hanno uno sviluppo cognitivo nella
norma, anche se le loro prestazioni sono inferiori
rispetto a quelle rilevate nei bambini del gruppo di
controllo. Maggiori difficoltà sia rispetto alla norma
che rispetto ai dati rilevati nei controlli riguardano,
al T1, le performance motorie. Questo dato è sicuramente giustificato dalla fase delicata della terapia a cui i bambini sono sottoposti nei primi mesi
dalla diagnosi, che molto spesso compromette in
modo rilevante il benessere psicofisico. Analizzando i risultati delle prestazioni dei bambini condotte
ad un anno dal primo incontro (T2), è emerso che i
bambini curati presso la nostra clinica presentano,
rispetto al T1, un netto miglioramento nelle performance sia cognitive che motorie; questo risultato
viene confermato anche nel T3.
I risultati preliminari di questo studio sono stati recentemente pubblicati su Journal of Pediatric Psychology (Bornstein et al., 2012).
Il terzo progetto, iniziato nell’ottobre 2007, riguarda le conseguenze psico-sociali a lungo
termine e l’analisi dei bisogni nei pazienti fuori
terapia. Il progetto coinvolge i pazienti considerati
fuori terapia da almeno 5 anni, di età compresa tra
i 15 e i 25 anni, a cui viene proposto un colloquio
semi-strutturato da parte della psicologa sull’organizzazione delle loro routine quotidiane e viene
richiesta l’autocompilazione di alcuni questionari.
L’adesione al progetto è stata finora di 230 pazienti guariti su 325 contattati (71%). Nello specifico
i colloqui semi-strutturati e i questionari ritornati
sono stati 221 su 230 pazienti che hanno aderito
al progetto (96%). Alcuni risultati ottenuti sono i
seguenti:
- I giovani adulti (18-25 anni) che sono fuori terapia per tumore solido da meno anni provano
più fatica e dichiarano un benessere generale e
psico-fisico peggiore rispetto alle norme e ai ragazzi guariti più giovani (15-17 anni), che a loro
volta si percepiscono meglio dei loro coetanei
nel loro benessere emotivo e nella percezione di
dolore.
- I giovani guariti non si percepiscono più limitati degli altri per quanto riguarda le proprie capacità cognitive e sono soddisfatti del proprio
funzionamento sociale e del supporto ricevuto,
anche se dichiarano un minor sostegno da parte
degli amici. Inoltre, fanno meno uso di sostanze
pericolose per la salute nei momenti di difficoltà rispetto ai loro coetanei e hanno una buona
percezione della loro Qualità di Vita, anche se le
ragazze sottolineano alcune limitazioni nel loro
benessere emotivo e nel funzionamento sociale.
- Il buon rapporto dichiarato dai ragazzi con la Clinica e con lo staff dei professionisti della salute
durante e dopo la malattia, che emerge sia dai
colloqui che dal questionario sulla patient satisfaction (Schiavo et al., 2010), è un fattore di
protezione sui sentimenti legati ai controlli e la
loro crescita personale post esperienza di malattia aumenta con l’età, anche per una maggiore
capacità di elaborare e narrare la propria storia e
i propri vissuti (Tremolada et al., 2011).
Un grazie particolare va alla Prof.ssa Bonichini, professore associato presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università di Padova, alla Dott.ssa Scrimin, assegnista
di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università
di Padova, alla psicologa specializzanda Dott.ssa
Aloisio, alle giovani tirocinanti di psicologia coinvolte nei progetti, ai Colleghi della Clinica di Oncoematologia Pediatrica di Padova, ai collaboratori
internazionali dei progetti, in particolare Weisner e
Zeltzer dell’UCLA e Bornstein dell’NIH e alla tanto amata Prof.ssa Axia che ha reso possibile tutto
questo con la sua intelligenza e determinazione e,
ancora, alla Città della Speranza e all’Istituto di Ricerca Pediatrica che sostengono e credono in tutto
questo.
CITTÀ
SPERANZA
LA
DELLA
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INIZIATIVE
È QUASI NATALE!
Vi ricordate?
2013… Stiamo lavorando! Nei prossimi mesi
troverete nel nostro sito le nuove proposte.
CON RUN FOR CHILDREN PADOVA
NEL GUINNESS WORLD RECORDS
TROFEO MASSIMO ZILIO E ROBERTO TREVISAN
18° TORNEO GIOVANILE DI CALCIO
“CITTÀ DELLA SPERANZA”
Dal 1° maggio all’ 11 giugno si è svolto il 18° Torneo di calcio Città della Speranza,
memorial Massimo Zilio e Roberto Trevisan. Si sono sfidate in campo le seguenti
categorie: piccoli amici, pulcini, giovanissimi, allievi e vecchie glorie.
Nella tarda mattinata di domenica 2 giugno, la bellissima sorpresa dell’arrivo di
Daniele Gastaldello, Capitano della Sampdoria e giocatore della Nazionale.
Daniele, ormai da qualche anno nostro grande sostenitore in più occasioni, ha autografato le fasce da capitano: è stato infatti lui il primo a promuovere l’iniziativa
giocando tutta la stagione 2012 – 2013 con la fascia della Fondazione.
Presenti anche le società sportive che hanno aderito all’iniziativa “Capitano, mio
Capitano”. Enormi quindi l’emozione e l’entusiasmo di giocatori piccoli e grandi, e non solo. Gran merito del successo dell’iniziativa va a: Maria, Rina, Odilla
e Sonia, cuoche di eccellenza; Agostino e Pierino, per gli appetitosi panini con
la pasta di salado; Virginio e Andrea per aver prodotto una grande quantità di
patate fritte; Gregorio, Paolo, Corrado, Francesco, Vittorio, Ottorino, Eugenio e
Paola gestori dello stand; Sergio e Maria Rosa in cassa; Vinicio speaker e a tutti
coloro che hanno contribuito. Domenica 9 giugno alle ore 18:30, alla presenza di
un incaricato del Sindaco di Malo, sono stati estratti i numeri vincenti dei 27.000
biglietti della lotteria venduti. Appuntamento al prossimo anno, grazie a tutti!
IL SENSO DELLA VITA…..
Sabato 1° giugno in Prato della Valle, a Padova, 2405 persone hanno corso la
staffetta di solidarietà Run For Children: dalle 8 alle 20 cento metri a testa per 12
ore consecutive. Il record di Gaza, 2400 partecipanti, è stato battuto e Padova
è entrata ancora una volta nel Guinness World Records. I contributi raccolti dalle
iscrizioni ammontano a 30.120 euro che verranno devoluti all’Istituto di Ricerca
Pediatrica Città della Speranza.
Quasi 100 i volontari della Città della Speranza che hanno contribuito al successo della manifestazione, ecco il racconto di una di loro.
Manca un’ora allo scadere del tempo. Tutti contano le persone che in fila attendono di correre, e la mente inizia a fare calcoli. Ci si rende conto che l’obiettivo
che sembrava essere svanito non è poi così lontano. Anzi, lo si può quasi toccare
con la punta delle dita. I minuti passano e comincio a rivivere, come in un film,
le ultime settimane, il grande impegno, i moltissimi volti incontrati, l’eccitazione,
ma anche lo scoraggiamento e le difficoltà. Manca poco più di un minuto e il
record viene eguagliato. Ancora pochi secondi e la gioia esplode. È tutto vero.
Ce l’abbiamo fatta. È in giornate come queste che capisci che proverbi come “la
speranza è l’ultima a morire” o “niente è impossibile” non sono solo retorica ma
che, se esistono, qualcuno li avrà pur inventati. Qualcuno che magari ha vissuto
qualcosa di simile.
Queste righe sono troppe per dire cosa è stato Run for Children. Basterebbero poche parole. Basterebbe dire unione, squadra, sorrisi, entusiasmo, lacrime, gioia. Meglio ancora, basterebbe il ricordo che ognuno porta dentro di sé.
Ognuno ha il suo record. Sono i 100 metri di ognuno di noi, tutti corsi in un’unica
direzione, verso un unico obiettivo.
Poi penso che queste righe in realtà sono poche. Sono poche per rendersi conto
fino in fondo di cosa è in grado di fare una staffetta. Sono poche per comprendere l’obiettivo nobile che insegue. Sono poche per immaginare la gioia dei
bambini con il testimone in mano e la maglia che fa loro da vestito. Sono poche
per descrivere il sapore di un successo conquistato all’ultimo minuto. Sono poche per raccontare l’unione che un’esperienza come questa può creare. Sono
poche per capire come, quando pensi a questi momenti, tutto il resto sembra
niente. Sono poche per capire quanto il gesto di ognuno di noi è stato grande.
Mi fermo un attimo e capisco che questa avventura si può riassumere con “speranza”. Allora tutto torna. “Speranza” è quella che ci ha tenuti aggrappati al record fino all’ultimo minuto. “Speranza” è quella che ogni giorno anima genitori
e bambini che da troppo tempo sono in attesa di una cura. “Speranza” è quella
di chi è alla ricerca proprio di quella cura. “Speranza” è la Città della Speranza,
una Fondazione che, non a caso, porta questo nome.
Oggi ho imparato che crederci fino all’ultimo non è poi così sbagliato. Quella di
oggi è una giornata che conserverò gelosamente nel cuore, come ottimo elisir
per un’eventuale tristezza.
Sabato 23 marzo, presso il Salone San Michele a Brendola, si è svolta la consueta “Cena conviviale” per raccogliere fondi a favore della Fondazione “Città della
Speranza” Onlus. Il signor Gianni Bedin ha intrattenuto in modo eccellente le 95
persone presenti; tra queste anche il Sindaco di Brendola, signor Renato Ceron,
e l’assessore Barbara Tamiozzo. In tale occasione gli amici dell’ Associazione “Il
senso della vita” hanno comunicato ai presenti che dal 23/03/2006 al 23/03/2013
l’Associazione ha raccolto e consegnato alla Fondazione Città della Speranza Onlus
l’importo di € 100.000,00. Risultato strepitoso, frutto di un eccezionale lavoro di
squadra, per una Fondazione che è sempre un passo avanti in materia di organizzazione, innovazione, programmazione e ricerca. Non meno importante il coinvolgimento di tante persone che hanno appreso il messaggio e capito che “investire
nella ricerca” è il modo migliore per svuotare gli Ospedali!
MERCATINI DI MONTEGROTTO TERME E DINTORNI
BANCO DELLA SPERANZA
Questa iniziativa è nata per caso un anno fa ed è proseguita in termini di
tempo, di capacità e di disponibilità, grazie alle persone che ci hanno creduto
ed anche a quanti (persone e aziende) hanno donato oggetti e cose apparentemente obsolete o inutili che hanno invece prodotto tanta soddisfazione in
coloro che si sono voluti mettere in gioco, credendo nella bellezza delle cose
semplici e spontanee. Grazie a Marta che con la sua grinta è riuscita a coinvolgere tanti volontari e sostenitori dei progetti della nostra Fondazione.
CONCERTO “WIND BAND”
Domenica 21 aprile, presso il Palasport di Creazzo, si è tenuto il concerto della
“WIND BAND “ del conservatorio A. Pedrollo di Vicenza, con la partecipazione
della Banda G. Verdi di Creazzo. La raccolta fondi è stata devoluta alla Fondazione Città della Speranza per sostenere la ricerca sulle neoplasie infantili.
CITTÀ
SPERANZA
LA
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DELLA
GEMELLAGGI
$0.6/&%*
$0.6/&%*
Il 21 aprile si è concluso l’iter di gemellaggio tra
la Fondazione Città della Speranza e il Comune di
Barbarano Vicentino. Presenti il Sindaco Roberto
Boaria, tutta l’ Amministrazione e per la Fondazione il Consigliere Marco Sudiro. L’evento si è svolto
in occasione dell XII° Festa dell’ Olio extravergine
e dell’ Olivo.
Festa per il gemellaggio con la
Fondazione Città della Speranza
BARBARANO VICENTINO
$0.6/&%*
MASERÀ DI PADOVA
Lo scorso dicembre il Consiglio Comunale di Maserà di Padova ha deliberato l’adesione al gemellaggio con la Fondazione “Città della Speranza”
Onlus. Il gemellaggio è stato fortemente voluto
dall’Assessore Denis Trentin. Domenica 5 maggio 2013, in occasione della Festa del Bambino,
presso la Casa delle Associazioni, si è completato
l’iter di gemellaggio con la sottoscrizione della
Charta dei Comuni alla presenza del Consigliere
della Fondazione Luigi Ivanoe Lachina.
MASON VICENTINO
Solidarietà e divertimento hanno caratterizzato la serata di venerdì 7 maggio, dedicata dal Comune di Mason a Città della
Speranza. Occasione in cui, con una cerimonia ufficiale svoltasi
presso il palatenda di Piazza Mercato delle Ciliegie, il Comune
ha siglato il gemellaggio con la onlus, di cui è amico fin dal
2009, promettendo così un impegno etico verso il terzo settore.
Ad introdurre la cerimonia l’assessore ai servizi sociali, Sonia Fogliato. “Il Comune si impegnerà a sensibilizzare tutta la comunità”, ha sottolineato, esortando tutti a “lavorare uniti per dare
speranza a una vita”. Le stesse intenzioni sono state espresse
dal sindaco Massimo Pavan, che si è detto vicino ai genitori che
hanno sofferto o tuttora lottano per la malattia del proprio figlio.
Andrea Camporese, Presidente Onorario della Fondazione, ha
poi spiegato come la onlus riesca ad avere solamente un “3%
di costi di gestione”. Questo garantisce che il “97% dei soldi
raccolti, circa 4 milioni di euro l’anno, sia interamente destinato
ai bambini e alla ricerca”.
Luigi Costa, Consigliere e referente di zona, che ha contribuito
alla nascita e crescita di Città della Speranza, ha ricordato come
tutto sia iniziato nel 1992 vendendo uova di Pasqua, e come si
sia evoluto a partire dal 1994, con la nascita ufficiale della Onlus.
La serata ha visto la partecipazione di numerose persone, tra
cui molti giovani, che si sono divertiti a suon di musica grazie
a “I provvisori”, una ventina di ragazzi del territorio che hanno
suonato cover pop e rock. Il ricavato della vendita di bevande e
panini sarà devoluto alla Fondazione.
BILANCIO AL 31.12.2012 FONDAZIONE CITTÀ DELLA SPERANZA ONLUS
STATO PATRIMONIALE ATTIVO
2012
2011
€ 18.042,29
€ 3.393,17
Immobilizzazioni materiali
€ 19.796.352,94
€ 20.500.648,07
Immobilizzazioni finanziarie
€ 12.233.791,31
€ 229.383,97
€ 25.121,72
€ 26.631,52
Immobilizzazioni immateriali
Rimanenze
Crediti
€ 229.334,25
€ 34.648,30
Disponibilità liquide
€ 890.797,45
€ 828.574,30
Ratei e risconti attivi
€ 39.287,72
€ 135.348,53
€ 33.232.727,68
€ 21.758.627,86
2012
2011
Fondo di Dotazione dell’ente
€ 2.745.847,63
€ 2.743.834,63
Patrimonio vincolato
€ 1.878.200,00
€ 1.878.200,00
€ 12.758.277,75
€ 11.451.560,20
€ 35.331,07
€ 75.369,86
€ 13.953.275,04
€ 4.257.720,08
€ 0,00
€ 45.225,54
€ 31.370.931,49
€ 20.451.910,31
€ 1.861.796,19
€ 1.306.717,55
€ 33.232.727,68
€ 21.758.627,86
2012
2011
€ 10.535,04
€ 5.041,30
Cinque per mille
€ 740.266,04
€ 0,00
Contributi da lasciti testamentari
€ 491.715,17
€ 0,00
€ 1.417.628,59
€ 1.713.894,37
Contributi da manifestazioni
€ 729.354,36
€ 469.665,81
Contributi da iniziative private
€ 511.144,50
€ 706.187,96
Contributi da erogazioni in natura
€ 27.899,17
€ 158.749,44
Proventi finanziari e patrimoniali
€ 30.353,91
€ 144.291,93
€ 3.958.896,78
€ 3.197.830,81
2012
2011
€ 1.619.545,36
€ 1.409.969,89
€ 247.506,52
€ 267.194,07
€ 94.399,41
€ 83.032,77
€ 135.649,30
€ 130.916,53
TOTALE ONERI
€ 2.097.100,59
€ 1.891.113,26
AVANZO ESERCIZIO
€ 1.861.796,19
€ 1.306.717,55
TOTALE ATTIVO
STATO PATRIMONIALE PASSIVO
Risultato gestione esercizi precedenti
Fondo trattamento di fine rapporto
Debiti
Ratei passivi
TOTALE PASSIVO
RISULTATO DI GESTIONE
TOTALE A PAREGGIO
RENDICONTO GESTIONALE - PROVENTI
Proventi da enti pubblici
Contributi da privati/altri sostenitori
TOTALE PROVENTI
RENDICONTO GESTIONALE - ONERI
Oneri da attività istituzionale
Oneri di raccolta fondi
Oneri finanziari e patrimoniali
Oneri di supporto generale
Ricordiamo che tutte
le iniziative private, a favore
della Fondazione, dovranno essere
avallate dai responsabili di zona,
previa comunicazione alla segreteria
([email protected]),
che provvederà ad assegnare
un numero di protocollo.
I NOSTRI CONTI
C/C POSTALE N. 13200365
Intestato a: Fondazione
“Città della Speranza” Onlus
BANCA POPOLARE DI MAROSTICA
AG. SAN TOMIO DI MALO
IBAN: IT 97 I 05572 60480
CC0980174961
ANTONVENETA
Sede di PADOVA
IBAN: IT 32 A 01030 12190
000002450167
ANTONVENETA
Sede di ABANO TERME
IBAN: IT 34 D 01030 62321
000000757530
CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO
Sede di PADOVA
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