STEFANIA FOCHESATO: I BAMBINI PRIMA DI TUTTO

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STEFANIA FOCHESATO: I BAMBINI PRIMA DI TUTTO
CITTÀ
SPERANZA
LA
1994>2014
DELLA
www.cittadellasperanza.org
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LA RICERCA
c/c postale
13200365
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92081880285
È IN PALIO LA VITTORIA DELLA VITA
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Periodico della Fondazione Città della Speranza - Spedizione in a.p. - Art. 2 comma 20/c - Legge 662/96 DCI Padova
ARTICOLO
RICERCA
NOTIZIE
GEMELLAGGI
I VENT’ANNI DELLA CITTÀ
DELLA SPERANZA: UN BATTITO
DI CIGLIA PER COSTRUIRE IL
FUTURO.
TUTTI GUARITI. I NUOVI
TRAGUARDI DELL’ONCOLOGIA
PEDIATRICA
A Padova si è svolto il convegno
dedicato al futuro della ricerca
sulle malattie infantili.
UOVA DI PASQUA
Anche quest’anno tornano le
Uova di Pasqua!
COMUNI
Saletto
Torrebelvicino
Jesolo
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STEFANIA FOCHESATO:
I BAMBINI PRIMA DI TUTTO
SOGNA CON NOI
“Un sogno lungo 20 anni”: un libro per raccontare
la storia della Città della Speranza
di Stefania Fochesato, presidente Fondazione Città della Speranza, Testimonianza raccolta da Antonio Di Lorenzo
La più grande soddisfazione che ho avuto in questi anni,
e sono tanti, che ho vissuto e lavorato a “Città della
Speranza”, me l’ha regalata un bambino malato quando mi
sorrise e mi spiegò: “Sei la zia che avevo sempre sognato
di avere”. In quella frase c’è tutto: la gioia di un rapporto
personale che s’è costruito, un sentimento di calore e
affetto – evidentemente l’abbiamo trasmesso - che gli
consente di dimenticare il presente complicato e aprire un
nuovo orizzonte di speranza. Per me, la sensazione di aver
contribuito in piccola parte alla serenità di un bambino
vale più di tutto: da piccola pensavo che sarei diventata
maestra, che avrei insegnato e avuto tre bambini. Molto s’è
avverato, molte cose sono mutate. I figli, invece, non sono
arrivati; o meglio ne sono giunti tanti, in modo totalmente
diverso ma altrettanto profondamente coinvolgente. Si
vede che il destino era questo. Il destino. È un termine
che spesso ci riporta al concetto di ineluttabilità. Questo
libro, invece, è la dimostrazione che il futuro in gran parte
è nelle nostre mani. Le storie che sono raccontate in
queste pagine, le testimonianze di tanti che ci sono stati
vicini rappresentano il fondamento vero, l’anima della
nostra “Città”. In questi vent’anni ci sono state le molte
realizzazioni e molti traguardi sono stati tagliati: la Torre
della Ricerca, prima di tutto. Chi non ricorda le ansie e le
preoccupazioni per un progetto che cresceva sotto i nostri
occhi? Doveva essere di 15 milioni, poi di 20: siamo arrivati
a 32. Certo, si punta sempre più in alto perché si vorrebbe
dare sempre di più, si cerca di correre sempre più in fretta
per trovare soluzioni a favore di chi tempo e risorse ne ha
davvero poco. Questo è il senso del mio e del nostro lavoro.
Quando entro in un reparto e guardo negli occhi i genitori
che hanno un bambino dal futuro incerto, mi sento ancora
piccola, quasi impotente. Ma la forza di andare avanti, di
spendermi, la trovo nelle tantissime persone che in silenzio
costruiscono nell’ombra con noi. Lavorano per la “Città”
perché un sogno, quello di un mondo in cui i bambini
vivano senza dolore, diventi speranza prima e realtà poi.
Sono loro, i volontari, i veri protagonisti: quant’è lontano
il mondo riflesso dalla televisione, che vive di egoismo,
immerso nella logica dell’avere. Noi siamo per l’Essere,
invece. Totalmente. E quando un genitore mi guarda e mi
ringrazia commosso dicendo “La seconda nascita di mio
figlio la devo a voi”; quando vedo dei ragazzi guariti che
diventano a loro volta volontari dell’associazione, mi rendo
conto che il lavoro umile di un’infinità di persone irradia una
forza immateriale e una motivazione spesso decisive per i
bambini. Spesso non ci si rende conto di quante persone,
vicine a noi, abbiano toccato con mano il dolore dei tumori
infantili. È capitato anche a me, con mio nipote Matteo,
mancato a tre anni per un tumore cerebrale nel 1999.
L’avevo già vissuta, questa sofferenza. A scuola, quando
insegnavo musicoterapia e avevo un allievo malato. Io che
ho lasciato presto la famiglia, che ho studiato e mi sono
diplomata in musica, lavoro che poi ho lasciato, quando
è mancato Matteo mi sono detta: “Continuo a scappare
da qualcosa, ma il mio destino è questo: dare una mano
ai bambini”. Di nuovo il destino. Ma è una prospettiva
da riconoscere, non il Fato che ingabbia. Così ho deciso
di avvicinarmi a “Città della Speranza”. Ho conosciuto
Gaetano Meneghello e Franco Masello. Ricordo ancora la
prima iniziativa, organizzata con mio fratello Piero. E tutto
quello che poi è seguito, un’infinità di esperienze: i pacchetti
natalizi, Al Bano che ci ha sostenuto convinto, davvero
una persona incredibile; l’ingresso nel Consiglio invitata
da Masello, il lavoro con i sindaci per stringere i tantissimi
gemellaggi con i Comuni in tutta Italia, Federica Pellegrini
testimonial dell’inizio lavori alla Torre e l’elenco potrebbe
continuare a lungo… Quando mi chiedono: dove trovi la
forza per fare tutto? Come fai a darti coraggio? Rispondo
così: trovo le energie nel nome di chi non ce l’ha fatta.
Certo, ci diamo da fare, incrociamo difficoltà, dobbiamo
superare ostacoli che moltiplicano le assurdità. Ma tutto
questo cosa vuoi che sia di fronte a un bambino che deve
affrontare la chemioterapia? Chi ha più coraggio, noi o lui?
E pensare che ho visto chi, in queste condizioni, era capace
di giocare con il palo che sosteneva la sacchetta dei liquidi
in trasfusione: era una giostra per lui. Allora davvero
dobbiamo imparare dai bambini. Quando li vedi in reparto,
il resto non conta. Pensiamo all’infanzia rubata, al tempo
sottratto al gioco e alla loro serenità. Vedrete che tutto il
resto sembra niente, i nostri grandi problemi diventano
poca cosa. Tutti noi non vorremmo vedere più la sofferenza.
È naturale. È normale. Ma quando incontro dei genitori che
vogliono dimenticare la paura che hanno affrontato e vinto,
e tengono per mano il loro bambino guarito, mi ringraziano
(anzi “ci” ringraziano) perché ricordano l’accoglienza,
l’attenzione che abbiamo dimostrato; apprezzano i medici
che hanno parlato e hanno trattato il figlio come fosse il
loro bambino, bene, in quegli sguardi, in quelle parole c’è
il senso di tutto il nostro lavoro. Che proseguirà, convinto e
deciso, perché la “Città della Speranza” cresce con noi, è
dentro alla nostra vita.
Prenota on-line la tua copia del
libro “Un sogno lungo 20 anni”
sul nostro sito ufficiale www.
cittadellasperanza.org.
Un viaggio in compagnia di
coloro che hanno vissuto in
prima persona le vicende
che hanno caratterizzato la
Fondazione sin dalla sua nascita,
nel 1994.
Il ricavato verrà interamente
devoluto al finanziamento delle
attività di ricerca scientifica della
Città della Speranza.
20 VOLTE
GRAZIE!
Vogliamo ringraziare di cuore per
il sostegno che ci è arrivato in
questi 20 anni.
Ognuno di voi rappresenta un
tassello fondamentale di un
puzzle che ci ha permesso di
raggiungere traguardi importanti
e dare nuove speranze di
guarigione a tanti bambini.
Un grazie sentito ai soci
fondatori, ai membri del
comitato esecutivo e
del comitato scientifico
internazionale, ai comuni
gemellati, ai donatori, ai
volontari, a chi ha partecipato
con entusiasmo ai nostri eventi e
a tutti coloro che continueranno
a sostenerci nei nostri progetti.
CITTÀ
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DELLA
ARTICOLO
I VENT’ANNI DELLA CITTÀ DELLA
SPERANZA: UN BATTITO DI CIGLIA
PER COSTRUIRE IL FUTURO.
La testimonianza della giornalista Anna Sandri che ha seguito i progetti della Fondazione dalla sua nascita.
di Anna Sandri
Ho camminato lungo le strade della Città della
Speranza quando non solo le sue case, ma
nemmeno i mattoni per costruirle esistevano
ancora: era cominciato tutto con un incontro,
il primo, nel quale ufficialmente si informava la
stampa, e dunque la comunità, a proposito di
un progetto. Un incontro che avrebbe potuto
essere come tanti, e destinato invece a restare
inciso nella memoria e nel cuore. Così che
adesso, vent’anni dopo, la Città della Speranza
è per me ancora esattamente ciò che mi parve
quella mattina: un sodalizio di uomini che alle
parole davano un peso, e un senso. E che di un
progetto avevano fatto un obiettivo della vita.
Ho visto crescere la Città della Speranza, l’ho vista
propagarsi come un’onda mentre lungo le strade
della mia regione fiorivano i cartelli “comune
gemellato con”. L’ho vista penetrare sotto pelle
alla gente, nelle migliaia e migliaia di piccole
e grandi iniziative che fiorivano per divulgare
l’iniziativa, per sostenerla concretamente.
Ho avuto, anche, il privilegio di far parte del
gruppo che all’alba del Duemila ha messo in
cantiere il giornalino attraverso il quale quel
mondo di volontari e amici - di residenti della
Città - aveva deciso di diffondere il messaggio
dell’impegno per anni svolto silenziosamente,
e cresciuto soprattutto grazie al passaparola.
Attraverso il giornalino, raccontavamo di quel
che si faceva per raccogliere fondi: dalle scuole
materne ai circoli di pensionati, ho scoperto e
messo in pagina un’umanità che ogni giorno,
senza vantarsi e senza
chiedere nulla in cambio,
fa di questo mondo un
posto migliore. Intorno,
nel frattempo, tante cose
accadevano. I bambini
costretti a ricorrere a
cure
oncoematologiche,
e
le
loro
famiglie,
avevano trovato dignità
di accoglienza oltre che
eccellenza di cure; giovani
o meno giovani ricercatori
venivano
chiamati
a
Padova; si cominciava a
parlare di una Torre da far
crescere per far crescere
la ricerca. Una notte, un
treno speciale è partito da
Padova diretto a Roma:
nelle carrozze, i viaggiatori più disparati.
Medici di fama e ragazzi con i tatuaggi, nonne
e bambini, volontari e imprenditori. Il giorno
dopo, all’alba si era a Roma ed era una stupenda
giornata di sole: dal balcone a San Pietro papa
Benedetto XVI mandava la sua benedizione e il
suo saluto speciale alla Città della Speranza. A
ricordarlo, ancora adesso mette i brividi. Non
c’è stata piazza del Veneto, credo, che almeno
una volta in questi vent’anni non abbia ospitato
qualcosa - dalla sfida per le crostate più buone
al megapalco del Festival show - in favore
della Città della Speranza. Si sono corse gare
podistiche e si è nuotato in Prato della Valle, si
sono offerti ciclamini e si è promossa una intera
linea di corredo scolastico, si sono messi al
lavoro i più grandi chef d’Italia e si sono dipinte
tazze di porcellana al solo scopo di raccogliere
fondi per sostenere la Città e la sua Torre; e mai
un appuntamento che sia stato disertato, mai
un centesimo che sia andato sprecato, mai un
obiettivo che sia stato tradito. Vent’anni sono
tanti per un uomo; ma nel tempo sociale, sono
un battito di ciglia. Quel battito è bastato, a
Padova, per costruire qualcosa - una Città,
una Torre, un comune sentire - che dovrebbe
essere portato a esempio di fronte all’Europa,
e studiato nelle scuole. La Città della Speranza
ha tirato fuori tutto il bello possibile da ogni
persona che ha sfiorato: lungo le sue strade non
riecheggiano proclami, si fa invece di dire; non
ci sono piedistalli, la responsabilità è diffusa e
condivisa, ciascuno fa la propria parte sapendo
che solo l’impegno di tutti porta a destinazione.
Chi ha camminato per una sola volta lungo le
sue strade, le percorrerà per sempre.
CITTÀ
SPERANZA
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RICERCA
TUTTI GUARITI.
I NUOVI TRAGUARDI
DELL’ONCOLOGIA PEDIATRICA
A Padova si è svolto il convegno dedicato al futuro della ricerca sulle malattie infantili
Si è intitolato “TUTTI GUARITI
–
I
NUOVI
TRAGUARDI
DELL’ONCOLOGIA
PEDIATRICA”
il convegno organizzato dalla
Fondazione Città della Speranza
che si è tenuto in Aula Magna di
Palazzo Bo dell’Università di Padova,
lunedì 17 novembre, per celebrare
il ventennale della nascita della
Fondazione.“La diminuzione della
mortalità per tumori pediatrici è uno
dei maggiori successi della Medicina
negli ultimi 30 anni. Negli anni
Sessanta il cancro non dava speranze.
Dal 1973 al 1996 la mortalità per
tumore infantile è lentamente
diminuita del 50%.
Dagli anni Novanta il tasso di
guarigione aumenta ogni anno del
2% e oggi oltre l’80% dei tumori
pediatrici guarisce”. Sono questi
alcuni dei dati che il Professor
Giuseppe Basso, direttore della
Clinica di Oncoematologia Pediatrica
di Padova, ha presentato durante
il convegno organizzato dalla
Fondazione Città della Speranza
in occasione del ventesimo anno
di vita. Oggi la Clinica padovana è
collegata ai più importanti reparti
italiani ed europei ed è Centro di
coordinamento regionale della rete
per l’Oncoematologia Pediatrica.
Ospita pazienti provenienti da
tutto il Veneto ed eroga oltre 1500
prestazioni di ricovero l’anno.
Attualmente, almeno il 20% dei
piccoli pazienti proviene da fuori
regione. Grazie al finanziamento
della Città della Speranza oggi la
Clinica è Centro di riferimento in
Italia per la diagnosi delle leucemie
acute e per la caratterizzazione
molecolare di linfomi e sarcomi
e Centro di coordinamento di
protocolli nazionali ed europei di
diagnosi e cura di linfomi, sarcomi,
tumori cerebrali ed epatici, tumori
rari. Al convegno del Bo si è parlato
del futuro della ricerca e delle nuove
prospettive per la diagnosi e la
cura, ed è stato il professor Andrea
Biondi, Professore di Pediatria
all’Università di Milano Bicocca e
Presidente dell’Associazione Italiana
Ematologia Oncologia Pediatrica, a
presentare il lavoro di rete fra centri
di cura in Italia e il ruolo dei nuovi
protocolli clinici, alla luce anche delle
normative europee. Immancabile
la presenza al convegno dei
fondatori della Città della Speranza:
i professori pediatri oncoematologi
Luigi Zanesco, Modesto Carli e
l’imprenditore Franco
Masello,
l’attuale presidente della Città della
Speranza Stefania Fochesato e il
presidente dell’Istituto di Ricerca
Pediatrica Andrea
Camporese.
Ha portato la sua esperienza
anche Maria Cristina Salgarello,
Coordinatore Infermieristico Clinica
di
Oncoematologia
Pediatrica.
Numerose anche le autorità della
città di Padova che hanno partecipato
al convegno, tra cui Giuseppe
Zaccaria, Rettore Università degli
Studi di Padova, Massimo Bitonci
Sindaco
di
Padova,
Antonio
Finotti,
Presidente
Fondazione
Cassa di Risparmio di Padova e
Rovigo, Sara Costa, Presidente
Fondazione Neuroblastoma, Claudio
Dario, Direttore Generale Azienda
Ospedaliera di Padova, Giorgio
Perilongo, direttore del Dipartimento
di Salute della Donna e del
Bambino dell’Università di Padova e
Clodovaldo Ruffato, Presidente del
Consiglio della Regione Veneto.
DEVOLVI ANCHE TU IL
5xMille
PER LA RICERCA
Finanziare la ricerca per la cura
di tutte le malattie pediatriche
è facile e non costa nulla. Basta
firmare la casella del 5 x Mille
nella dichiarazione dei redditi
inserendo il codice fiscale della
Città della Speranza: 92081880285.
In questo modo tutti possiamo
aiutare i medici e ricercatori
impegnati ogni giorno nella lotta
contro le patologie infantili. La
vostra scelta è al sicuro: tutto ciò
che viene donato è investito in
progetti di cura e assistenza per
i bambini ammalati dei Reparti
di Oncoematologia di Padova e
Vicenza e in progetti di ricerca
scientifica svolti all’interno del
nuovo Istituto di Ricerca Pediatrica.
È IN PALIO
VITTORIA
DELLA
VITA
LA
CITTÀ
SPERANZA
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DELLA
NOTIZIE
Ricordiamo che tutte
le iniziative private, a favore
della Fondazione, dovranno essere
avallate dai responsabili di zona,
previa comunicazione alla segreteria
([email protected]),
che provvederà ad assegnare
un numero di protocollo.
I RISULTATI DI NATALE
Vi ricordate la raccolta fondi di Natale? E’ giunto il momento di mostrarvi i
risultati raggiunti e di cui siamo molto orgogliosi. Sono stati distribuiti più di
28.000 biglietti augurali, 9000 panettoni, 3600 pandori, 2000 cantastorie, 1800
calendari e 960 palline di Natale.Oltre a questi sono stati confezionati circa 1400
cesti natalizi, 3300 valigette e 418 borse natalizie. Numeri che ci riempiono il
cuore di gioia e che vogliamo condividere con voi, perché è proprio grazie al
vostro contributo che è stato possibile raggiungere questi risultati.
I NOSTRI CONTI
L’ORTO DELLA SCUOLA DI MAROSTICA
AIUTA LA CITTÀ DELLA SPERANZA
UOVA
DI PASQUA
La scuola primaria “Pascoli” di Marostica
ha scelto di sostenere la nostra
Fondazione con un’iniziativa davvero
molto originale. Ogni anno i bambini,
con l’aiuto di nonni e genitori, realizzano
e coltivano l’orto della scuola, un’attività
che termina l’11 novembre con la festa di
San Martino e i cui prodotti vengono poi
venduti per raccogliere fondi destinati al
finanziamento delle attività della scuola
stessa. Quest’anno la scuola “Pascoli” ha scelto di destinare parte del ricavato
al finanziamento delle attività di ricerca della Città della Speranza, con l’intento
di aiutare i bambini che si trovano in difficoltà a causa della malattia perché
“Aiutare gli altri ci aiuta a crescere e rende felici anche noi”.
Un ringraziamento speciale a tutti i bambini e al personale di questa scuola.
Anche quest’anno tornano le Uova di
Pasqua! Come da tradizione consolidata,
nei week end che precedono la Santa
Pasqua, i nostri volontari e consiglieri
distribuiranno le Uova di Pasqua nelle
piazze, nei centri commerciali e sui sagrati
delle Chiese. Cogliamo l’occasione per
ringraziare le Amministrazioni Comunali,
le Parrocchie, le Direzioni dei Centri
Commerciali, i donatori ma soprattutto
i volontari per questa, che è una delle
più proficue raccolte fondi in favore
della Fondazione.Vi suggeriamo di
visitare il sito della Fondazione www.
cittadellasperanza.org,
troverete
il
calendario con luoghi e date dove
potete incontrarci.
IL LICEO QUADRI ADOTTA
UN RICERCATORE
C/C POSTALE N. 13200365
Intestato a: Fondazione
“Città della Speranza” Onlus
BANCA POPOLARE DI MAROSTICA
AG. SAN TOMIO DI MALO
IBAN: IT 97 I 05572 60480
CC0980174961
BANCA MONTE DEI PASCHI DI
SIENA, PADOVA
IBAN: IT 32 A 01030 12190
000002450167
BANCA MONTE DEI PASCHI DI
SIENA, ABANO TERME
IBAN: IT 34 D 01030 62321
00000757530
Giovedì 5 dicembre 2014, nell’ambito del progetto “Le scuole adottano un
ricercatore”, si è tenuto un incontro presso il Liceo Quadri di Vicenza tra gli studenti
delle classi quinte e il professor Giampaolo Tonini, noto a livello internazionale per
le sue ricerche nell’ambito della cura del Neuroblastoma. Un’occasione in più per
sensibilizzare e avvicinare i giovani alla ricerca scientifica.
CASSA DI RISPARMIO DEL VENETO
Sede di PADOVA
IBAN: IT 59 J 06225 12150
07400338433L
CREDITO TREVIGIANO
AG. CASTELFRANCO VENETO
IBAN: IT 11 Y 08917 61564
019003320333
UNICREDIT BANCA
AG. BELLUNO
IBAN: IT 28 P 02008 11910
000019180540
UN AUTOBUS PER LA SPERANZA
Sede:
7JBMFEFM-BWPSP
.POUFEJ.BMP7JDFO[B
5FMFGPOP'BY
www.cittadellasperanza.org
[email protected]
L’11 dicembre, al Teatro comunale di Vicenza, AIM Energy ha organizzato un concerto
benefico il cui ricavato è stato interamente devoluto alla nostra Fondazione. In
questa occasione sono state ricordate altre due iniziative promosse dal gruppo
AIM: la “Bolletta web” che permette di devolvere 2 euro alla Città della Speranza
e l’autobus con il logo della Fondazione che girerà per le strade di Vicenza al fine
di promuovere il “5 x Mille”. Ricordiamo che contribuire non costa nulla, basta
porre la propria firma alla voce: “Sostegno delle organizzazioni non lucrative
di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale delle assicurazioni e
fondazioni” e inserire il codice fiscale del beneficiario: 92081880285.
Dipartimento di Pediatria
$MJOJDBEJ0ODPFNBUPMPHJB1FEJBUSJDB
7JB(JVTUJOJBOJ1BEPWB
5FMFGPOP
Proprietario - esercente - editore:
'POEB[JPOFi$JUUËEFMMB4QFSBO[Bw0OMVT
Dott.ssa Stefania Fochesato
GEMELLAGGI
SALETTO
TORREBELVICINO
JESOLO
L’evento
“Natale…
passiamolo
assieme” che si è tenuto il 21
dicembre 2014, ha sancito l’ingresso
ufficiale di Saletto tra i comuni
gemellati con la Città della Speranza.
Un pomeriggio di festa, con le
esibizioni canore di alcune scuole,
che si è concluso con la firma della
“Charta” da parte del sindaco
Michele Sigolotto e del Consigliere
della Fondazione Ivano Lachina.
Nel mese di gennaio 2015 il consiglio
comunale di Torrebelvicino ha
approvato l’adesione alla “Charta”
della Città della Speranza, entrando
così ufficialmente tra i comuni
gemellati con la nostra Fondazione.
Il 15 dicembre 2014 a Jesolo, alla
presenza del sindaco Valerio Zoggia e
del consigliere di Città della Speranza
Mara Peroni, si è tenuta la cerimonia
ufficiale della sottoscrizione della
Charta. La cittadina di Jesolo entra
così a far parte dei comuni gemellati
con la nostra Fondazione, evento
suggellato dalla consegna di una
targa alla nostra Presidente da parte
del sindaco.
Ringraziamo il sindaco e tutti i
membri del consiglio per aver scelto
di aiutarci a raggiungere traguardi
importanti.
Direttore Responsabile:
.BSJOP4NJEFSMF
Testi:
'SBODFTDB5SFWJTJ
Collaboratori vari
Fotografia:
Collaboratori vari - Archivio
Progetto grafico e impaginazione:
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Stampa:
AZ Color srl
Registrazione del Tribunale di Vicenza
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