Il napoletano del Marchese, quarta lezione

Transcript

Il napoletano del Marchese, quarta lezione
Il napoletano del Marchese, quarta lezione
Venerdì 18 Novembre 2011 15:32
Dopo una breve pausa,rieccoci qui con la 4 lezione di Lingua Napoletana. Se pur impegnato
con lo spettacolo di Natale,(i germani Pulcrano andranno in scena il 15-16-17-18 dicembre
n.d.r.),è sempre piacevole scrivere questa pagine che appartengono al patrimonio partenopeo.
Ricordo ancora,che questi testi sono tratti dal libro FACILE FACILE di Colomba Rosaria
Andolfi. E’ proprio da questa lingua,dalla sua espressività,che emerge il carattere del popolo
partenopeo con tutta la passionalità,il suo umorismo,la sua pazienza,la sua teatralità. Una
teatralità che viene fuori già fra le pareti domestiche,dove anche la casalinga
sembra,talvolta,rivolgersi a una folta platea per renderla partecipe di una sua pena:
Vedite che sciòrta ca tèngo! Vedete che fortuna ho!
Vedite che me steva astipàto! Vedete che mi stava conservato!
Vedite che guajo m’è succièso! VVedete che guaio mi è capitato!
FONOLOGIA
1/3
Il napoletano del Marchese, quarta lezione
Venerdì 18 Novembre 2011 15:32
L’alfabeto napoletano non è dissimile da quello italiano se non per la “j” che si legge “i” e che
viene usata,con valore di vocale,all’interno di una parola,solitamente al centro di un trittongo
(es.:
ajer
e
(ie
ri),
dduje
(due) e,con valore di consonante,a inizio di parola (es.:
janco
(bianco),
juorno
(giorno),
jurnata
(giornata).
Alle vocali italiane “a” “e” “i” “o” “u” va aggiunta,perciò,anche la “j”.
Per abituarvi a una corretta dizione,troverete indicata in molti esempi che seguono o che
seguiranno nella prossima lezione,la pronunzia di alcune parole; le vocali atone,scritte con un
carattere più piccolo,devono intendersi quasi mute.
VOCALI TONICHE
Le vocali toniche andranno sempre scandite,non soltanto quando sono a fine parole,es.: cafè (
caffè),
cummò
(cassettone),ma anche quando sono nel corpo di una parola,es.:
funtàna
(fontana),
sèggia
(sedia),
barcòne
(balcone), o quando trattasi di monosillabi.
Le vocali “e”-“o”,se toniche,possono avere un suono chiuso (è-ò) oppure aperto (‘e-‘o).Di
2/3
Il napoletano del Marchese, quarta lezione
Venerdì 18 Novembre 2011 15:32
solito,nella scrittura,l’accento viene omesso quando la vocale tonica è all’interno di una parola.
Poiché il suono chiuso o aperto è fondamentalmente per la dizione,userò sempre l’accento
acuto o grave su dette vocali,anche quando non si tratta di parole tronche. Sarà, comunque,
importante ricordare che la vocale “e” ha un suono aperto negli avverbi che finiscono in “mènte
” es.:
allèramente
(allegramente),
malamènte
(male), e che la vocale “
o
” ha un suono stretto nel dittongo “
uo
” es.:
mariuòlo
(ladro),
spuòrco
(sporco).
Fermiamoci qua,dando solo delle piccole nozione da poter studiare e da poter imparare a
memoria .Piccole regole per scrivere il Napoletano… piccole regole per conservare le nostre
tradizioni grammaticali .La LINGUA NAPOLETANA è TEATRO già parlato e recitato… quindi…
SCRIVIAMOLO BENE…!!!!
Appassiunatamente……chest’è…!!!!
3/3