Il Credito Cooperativo in Europa

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Il Credito Cooperativo in Europa
N. 18 - Marzo 2013 - Periodico trimestrale di finanza e cultura - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - Roma Aut. N. 21/2009
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AG
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VELA
La rivista della Banca
di Formello e Trevignano
di Credito Cooperativo
Il Credito Cooperativo in Europa
Una rete di cinquanta milioni di soci
CARTOLINE D’EPOCA
Le nostre comunità
IMPRESE
Tattilo Editrice
NAVIGARE NELLA STORIA
Le nozze di Messalina
BCC
CREDITO COOPERA
COOPERATIVO
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Formello
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Trevignano
T evignano Romano
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I colori del cielo e del lago di Bracciano in uno scatto
di Giorgio Ammenti, uno dei partecipanti al corso
di fotografia organizzato dalla Banca.
BCC
CREDITO COOPERATIVO
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N.
N. 18
18 - Marzo
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2013
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Roma Aut.
Aut. N.
N. 21/2009
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IOL
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VELA
La rivista della Banca
di Formello e Trevignano
di Credito Cooperativo
Il Credito Cooperativo in Europa
Una rete di cinquanta milioni di soci
Sommario
3
Nuova offensiva
giudiziaria nei confronti
delle agenzie di rating
4
Il Credito Cooperativo
in Europa
CARTOLINE D’EPOCA
Le nostre comunità
IMPRESE
Tattilo Editrice
NAVIGARE NELLA STORIA
Le nozze di Messalina
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BCC
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OOPERATIVO
4
Formello
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Romano
Trevignano
La rivista della Banca
di Formello e Trevignano
di Credito Cooperativo
Periodico trimestrale
Anno 6 - N. 18
Marzo 2013
Registrato presso
il Tribunale di Tivoli
il 27-10-2008
al N. 21/2008
Sede
Viale Umberto I, 92
Formello (Roma)
Tel. 06 90 14 30 95
5
L’equilibrio dei conti
6
Cartoline d'epoca
11 I soci della BCC di Spello
e Bettona a Vallelunga
Direttore Responsabile
Gino Polidori
12 Conoscere Roma
Redattore
Armando Finocchi
14 Tattilo Editrice
Hanno collaborato
a questo numero:
Nazzareno Avincola
Giuseppe Barocco
Camilla Bernabei
Franco Boccolini
Enrico Catarci
Domenico De Silvestri
Giuliana Di Carlo
Marina Di Carmine
Fototeca comunale
di Campagnano
Alberto Misantoni
Domenico Scatolini
Maximiliano Vittorini
Fabrizio Zofrea
16 Il motoclub
Gli Scoordinati
16
Ufficio Soci
Tel. 06 90 14 30 55
18 Le nozze di Messalina
Stampa
Miligraf Srl
Via degli Olmetti, 36
Formello (Roma)
Tel. 06 90 75 142
22 Cronache dal Novecento
In copertina:
Formello, via XX Settembre
in una vecchia cartolina
24 Nazzareno Avincola
www.bccformello.com
23 Le migliori tesi di laurea
Il Corso di Campagnano di Roma
in una fotografia d’epoca
Nuova offensiva giudiziaria
nei confronti delle agenzie di rating
Azioni legali anche negli Stati Uniti
A metà del mese scorso abbiamo appreso che l’Amministrazione Obama ha intentato causa nei confronti di Standard&Poor's
per la sopravvalutazione di alcuni titoli immobiliari, che poi
scatenò la crisi dei mutui subprime nel 2008, causa principale
della recessione nel mondo. Il Presidente americano intende
ora chiedere un risarcimento anche a Moody's.
La recente accelerazione delle azioni giudiziarie fa seguito a quelle dello scorso anno che ebbero inizio in Italia e contemporaneamente in Australia, dove, a seguito di una class-action,
l’Agenzia Standard&Poor's è stata condannata a risarcire 24 milioni di euro.
In un editoriale della nostra rivista scrivemmo che la Procura di Trani aveva messo sotto inchiesta
le Agenzie di rating Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch poiché avevano manipolato il mercato attraverso “una serie di artefici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari”. I Giudici tranesi ravvisarono
che la manipolazione del mercato aveva prodotto un’importante alterazione del valore dei titoli di
Stato italiano, a cui aveva fatto seguito il loro deprezzamento e un indebolimento dell’Euro.
L’iniziativa dei giudici italiani fu presa allora con suff
sufficienza
ironia,
fficienza ed anche con malcelata
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tanto che le autorità americane negarono la possibilità
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Dopo poco però lo scenario cambiò, tanto che il giudice
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l’autorizzazione,
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chiese alla Procura di Trani la corposa documentazione
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del fenomeno.
Ora sembra che la questione si avvii verso la conclusione.
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ccusato, al termine di approfondite e celeri indagini, l’A
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rilasciato giudizi favorevoli su migliaia di mutui subprime,
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e venduti da
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di inveinveestimento ad ignari clienti, poco prima che si verificasse
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cui ffece
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seguito una gravissima crisi economica mondiale.
Per arrivare a formulare un’accusa di tale gravità è sta
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Financial Crisis Inquiry Commission - che al termine
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rating sono sicuramente responsabili per i fatti del 2008. A pre
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di diversi Stati americani.
Il Presidente
Gino Polidori
3
VELA LA NOSTRA BANCA
Il Credito Cooperativo
in Europa
Identità locali, integrazione e sostegno alle imprese
Da semplice spazio geografico l'Europa sta diventando sempre di più anche uno spazio culturale.
Dalle macerie della seconda guerra mondiale, generazione dopo generazione sarà possibile una reale
unione dei mercati e una integrazione tra le culture
nazionali, sempre nel rispetto delle differenze e
delle tradizioni locali.
Oltre le burocrazie e i limiti di una unione soltanto
monetaria, alle radici del grande progetto europeo
c'è il valore della cooperazione.
E la cooperazione di credito è molto diffusa in Europa. Vi aderiscono 50 milioni di soci, serve 176
milioni di clienti, impiega 722 mila dipendenti. Con
3.900 banche locali e 6.500 sportelli rappresenta il
20% del mercato.
Il Credito Cooperativo rafforza le identità locali
perché raggiunge anche le famiglie e le comunità
più isolate, cercando quel rapporto personale
sconosciuto agli altri istituti bancari. Con contributi alle comunità e alle associazioni culturali,
inoltre, sostiene le iniziative volte alla valorizzazione delle tradizioni.
4
Il Credito Cooperativo favorisce l'integrazione. Gli
istituti cooperativi di credito europei sono infatti
raggruppati nell'Associazione delle Banche Cooperative Europee, la Eacb-Groupement con sede a Bruxelles, che rappresenta presso le istituzioni dell’Unione europea gli interessi delle cooperative
socie e ne promuove la collaborazione. È anche rispettando norme comuni e incontrandosi nei convegni internazionali che i soci e gli amministratori
delle BCC diventano cittadini europei.
Il Credito Cooperativo affianca le aziende nel confronto sempre più difficile con un mondo globalizzato. In Europa, infatti, ben il 92% delle imprese ha
meno di 10 dipendenti e occupa i due terzi dei
posti di lavoro. In questi anni di crisi, le BCC hanno
aumentato la loro presenza nei territori, hanno ridotto i costi di gestione degli sportelli, hanno continuato a dare credito alle famiglie e alle piccole e
medie imprese, interpretando le loro esigenze e immaginando con loro nuovi scenari sociali.
L'Europa del Credito Cooperativo è innanzitutto
l'Europa delle persone.
L’equilibrio dei conti
Si sono appena svolte le elezioni per il rinnovo del Parlamento e il quadro che ne è uscito è stato giudicato non positivo dagli osservatori esteri, ma credo anche da tutte le
persone di buonsenso del nostro Paese Italia in quanto i
consensi ottenuti dai vari schieramenti non permettono di
definire una maggioranza coesa che abbia la forza e i numeri per portare avanti un programma che rimetta in moto
la nostra economia.
Nella speranza che quanto riportato in queste poche righe abbia un epilogo positivo e in
attesa che quando Voi soci leggerete quest’articolo si sia già costituita una maggioranza
governativa stabile e solida, è opportuno nel frattempo rivolgere lo sguardo all’anno appena trascorso e rendere un’informativa sui principali numeri del conto economico appena chiuso.
Esso presenta un risultato lordo di gestione pari a € 2,609 milioni, in aumento rispetto al
2011 del 4,96%; tale risultato è sostenuto principalmente da buoni profitti conseguiti nell’area finanza per € 639 mila, che ha contribuito fortemente a compensare la flessione
registrata dal margine di interesse di € 926 mila (-12,15%); altro supporto positivo è dato
dalla contribuzione dei servizi e dalla riduzione dei costi operativi nel rispetto delle politiche aziendali.
Tenendo conto del buon risultato conseguito e delle
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proseguire nel cammino di rafforzamento delle poste
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del credito erogato alla clientela e che anche nel 2011 aveva
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€ 1,086 milioni.
L’utile netto di esercizio, dopo il calcolo dell’effetto
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a € 430 mila e permette di guardare con fiducia ai te
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far mancare il sostegno creditizio all’economia locale,
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economica fortemente negativa e di una significativa
dai soci e dalla clientela tutta.
La Banca è ricorsa anche al finanziamento della BCE
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tutti per sostenere imprese e famiglie, non facendo
nel sostenere iniziative nel territorio indirizzate a migliorare
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sociale.
In questi principi si intende perseverare nell’auspicio
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trovi una sua stabile e duratura identità per contribuire
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di fifiducia che si alza quotidianamente nella nostra società.
società
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Il Direttore
Mario Porcu
5
Il Monumento ai Caduti e Piazza Donato Palmieri in una rara cartolina degli anni ‘60/’70
IL FILO DELLA MEMORIA VELA
Cartoline d'epoca
Abbiamo chiesto ai nostri soci di commentare
sei immagini dei nostri paesi risalenti alla metà
del secolo scorso
Fino a qualche anno fa era una consuetudine. In viaggio era un rito irrinunciabile. Oggi invece quasi non si
usa più, sostituita dalle fotografie che ognuno di noi
può facilmente scattare e da brevi saluti inviati con un
sms. È la cartolina.
A inventarla fu un funzionario delle Poste prussiane,
Henrich von Stephan, quando propose di realizzare
un cartoncino più economico da spedire rispetto alla
lettera. Erano gli anni Sessanta dell'Ottocento. Dopo
un'iniziale diffidenza, uno ad uno gli Stati europei accolsero questa novità nelle comunicazioni, per aumentare la corrispondenza e quindi le entrate dovute
all'affrancatura. Su un lato si scriveva l'indirizzo, sull'altro il messaggio; l'immagine non c'era ancora,
mentre il francobollo era prestampato.
In Italia la prima cartolina venne spedita il 1° gennaio
1874. Subito dopo comparvero le versioni illustrate e
commemorative, con disegni e panorami, stampate
anche da privati. In questo modo le cartoline hanno
documentato gli aspetti più caratteristici dei Comuni
italiani, soprattutto da quando indirizzo e messaggio
vennero scritti solo su un lato, come siamo abituati a
fare ancora oggi, dedicando completamente all'immagine l'altro lato. Una curiosità: prima della diffusione
delle pellicole a colori, erano gli stessi stampatori a ritoccare le fotografie in bianco-e-nero, colorando il cielo, i tetti, gli alberi o altri dettagli.
Negli anni Cinquanta e Sessanta erano in genere le tabaccherie a commissionare la stampa delle cartoline,
come la rivendita di Ivana Avincola a Trevignano,
quella di Giovanni Rossetti ad Anguillara o della famiglia Francocci a Monterosi. A Formello le vendeva Emma Filippucci, che gestiva una “Pizzicheria, Alimentari
e diversi”, come si legge nel retro di una di esse.
Sei nostri soci rievocano la vita sociale di metà Novecento proprio attraverso le immagini di una cartolina.
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VELA IL FILO DELLA MEMORIA
D
a Piazza Donato Palmieri la mattina
presto partiva la corriera, carica di giovani
in cerca di lavoro. I ragazzi andavano
v
nnei cantieri di Roma per essere impiegati come manovali, carpentieri o muratori, oppure
m
ssemplicemente come uomini di fatica per scarricare dai camion i blocchetti o il cemento.
Molte
ragazze andavano a lavorare in un taM
bacchificio.
C’era così tanta gente, su quella
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corriera,
che a un certo punto venne aggiunto
c
uun rimorchio, chiuso, con i sedili. In quegli
aanni vennero aperte le Casse rurali a Formelllo e Trevignano. Il cambiamento era finalmente arrivato anche per noi…
m
Giuseppe Barocco, classe 1938
S
ono figlia di un grande pescatore, Angelo. Ricordo che da bambina stavo
ssempre in giro nelle vie del centro storico
cche, attraverso l’Arco dell'orologio, portanno alla Piazza del Comune dominata da
m
meravigliose palme, dove passavano pocche macchine e qualche bicicletta. Ma il
ccentro della nostra vita è sempre stato il
llago con la sua spiaggia ed una meravvigliosa passeggiata. Grazie alla sua
pposizione a mezzogiorno, Trevignano
ggode
d dall’alba al tramonto del calore del solle; forse
f
per questo gli Etruschi prima e molti stranieri oggi
hhanno scelto di vivere qui, dove la gente sa essere discreta ma anche molto presente, se occorre. Ecco, questo è Trevignano… ancora un paese. Per fortuna!
Giuliana Di Carlo, classe 1954
Q
uesta antica cartolina sarà dei primi del Novecento. Ma ancora negli
aanni Sessanta sui sampietrini del Corso
cci si giocava a pallone, mentre gli anziani
erano
e
seduti attorno ai tavolini dei bar per
le
l loro interminabili partite a carte. Le
macchine
m
erano poche. Il Corso era il cent della vita del paese. Ci si incontrava
tro
sempre
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qui. Fuori dall'Arco c'era poco o
n
niente.
C'erano le case ma non i negozi. Sul
Corso
si affacciavano tante botteghe, i fabbri,
C
i calzolai. E alla festa di Sant'Antonio c'era
la
l corsa dei sacchi e il tiro alla fune.
Domenico Scatolini, classe 1963
8
IL FILO DELLA MEMORIA VELA
C
i conoscevamo tutti. Anche quando si
usciva, in qualche modo si rimaneva a
casa. Da bambina, a scuola, la maestra ci
chiese di immaginare Anguillara nel futuro. Io feci un disegno: immaginai delle case
sulla sponda del lago, nelle zone più belle e
panoramiche. Come Trevignano e Bracciano, Anguillara custodisce un patrimonio di
natura e cultura che dobbiamo impegnarci
a valorizzare sempre di più. I tre paesi del
lago devono formare un sistema turistico comune. Proprio ad Anguillara, in località La
Marmotta, è stato fatto un ritrovamento
straordinario: una splendida piroga del
Neolitico sepolta nel limo dei fondali.
Marina Di Carmine, classe 1956
Q
uando ero un ragazzino Cesano era un
paese di agricoltori. Tanti di noi ragazzini, provenienti da famiglie povere, per aiutare le nostre famiglie dopo la scuola andavamo a legare le foglie di tabacco nelle
piantagioni vicine. Chi invece se la passava un po’ meglio erano i figli dei militari
residenti all'interno della caserma. Cesano anche allora era un paese di pendolari: io a 13 anni andavo a Roma con il
treno, la mattina presto, a fare l’apprendista fabbro e carrozziere. Era un vecchio treno a carbone, ancora con i sedili in legno. Il “tempio antico” di questa cartolina è in verità la Chiesa di San Nicola, la più
antica di Cesano: risale all’XI secolo e per anni è rimasta chiusa a causa
del tetto pericolante. Dopo la ristrutturazione commissionata da Don Luigi, nel 2006 è stata riaperta al culto.
Alberto Misantoni, classe 1949
C
inquant’anni fa eravamo in tutto mille persone. La popolazione aumentava, ma molti si trasferivano a vivere a Roma. A quei tempi facevo il venditore di macchine da cucire. Ricordo l’orgoglio dei monterosolini che da Roma tornavano in paese con la prima automobile della
loro vita. Aveva ancora la targa di carta, perché quella metallica gliela
avrebbero data solo dopo un mese, ma ci tenevano a farsi vedere. Le famiglie che allora lasciarono il paese per lavoro, oggi sono quasi tutte ritornate. Nel palazzo che oggi ospita la filiale della Banca, io c’andavo a
scuola, quarta e quinta elementare insieme. L’insegnante era Don Salvatore. Per non farci guardare le gambe alle ragazzine, a noi maschietti
ci faceva salire le scale per primi. Per scendere, all’uscita, il contrario.
Franco Boccolini, classe 1935
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VELA IN BREVE
Concerto della Banda musicale
di Formello
Rinnovando una consolidata tradizione, la Banda musicale di Formello ha tenuto un concerto natalizio
presso il teatro J.P.Velly, davanti ad una platea numerosa ed entusiasta. Diretto dal maestro Fabrizio Nori
il complesso bandistico ha eseguito, il 26 dicembre
2012, numerosi brani musicali tra cui “Pasodoble de
Villa” di Vincenzo Napoli, “Suite antica” di Giovanni
Foddai, “The First Noel”, “I Magnifici Sette” di Elmder
Bernstein, “Voci di primavera” di Johann Strauss Jr. A
chiusura del concerto è stato eseguito, come ormai è
consuetudine, l’Inno di Mameli.
Il corso di fotografia
Prosegue con successo il corso di fotografia riservato ai
soci e ai clienti della Banca: a gennaio si è svolto a Campagnano e a febbraio a Trevignano. Marco Di Bartolomeo e Luciano Usai hanno insegnato a guardare le immagini con l'ottica di un professionista, commentando
le foto scattate dagli stessi corsisti. L'obiettivo è quello di
costituire un archivio fotografico. I temi: il territorio, le
tradizioni, il lavoro, le innovazioni, la solidarietà.
La Festa del Socio
Sabato 8 e domenica 9 dicembre si è svolta l'annuale Festa del Socio, a Trevignano e a Formello, una
preziosa occasione di incontro tra soci, amministratori e dipendenti della Banca. Sono stati distribuiti i
pacchi natalizi, un'esclusiva della nostra Banca, e
sono stati consegnati i premi agli studenti meritevoli
e alle associazioni culturali e sportive.
Il Credito cooperativo
alla Festa di San Martino
Come ogni autunno, la Festa di San Martino ha ravvivato i vicoli medievali e le cantine di Formello, tra
gastronomia, culture contadine, cantastorie e spettacoli di strada, fino alla spettacolarizzazione del
miracolo del Santo e al tradizionale incendio del
fantoccio. Al centro dell'edizione di quest'anno
c'era il pane, da sempre cibo e simbolo di solidarietà: anche nelle comunità più povere, ai pellegrini
e ai viandanti sulla Via Francigena non si negava
mai ospitalità e almeno un tozzo di pane. Anche per
questo il “Panificio del Conte” ha ideato e offerto il
“tozzo di pane di San Martino”, prodotto con metodi rispettosi dell'ambiente. L'organizzazione dell'evento è stata curata dalla Cooperativa sociale “Il
Sorbo”, che ha ideato anche il convegno “Finanza
etica, cooperazione e legalità ai tempi della crisi”,
in cui a nome della Banca è intervenuto il presidente Gino Polidori.
10
Francesco Liberati
Cavaliere del Lavoro
Una suggestiva cerimonia al Quirinale ha fatto da cornice, il 27 novembre, alla consegna delle onorificenze
dell'Ordine al merito del lavoro ai 25 Cavalieri nominati nel mese di giugno. Tra questi figura anche il dott.
Francesco Liberati, presidente della BCC di Roma e
della Federazione regionale, esponente di grande rilievo del Credito cooperativo italiano, più volte partecipe alle iniziative organizzate dalla nostra Banca.
GEMELLAGGIO VELA
I soci della BCC di
Spello a Vallelunga
Da sinistra:
Antonio Antiseri, presidente
vicario della BCC Spello
e Bettona,
Paolo Giuseppe
Grignaschi, direttore generale
Federlus,
Gino Polidori,
Maurizio Del Savio, direttore
generale BCC Spello e Bettona,
Gianluca Masciolini,
consigliere e presidente della
Comm. Soci e Territorio BCC
Spello e Bettona
Prima della visita all'Autodromo
il saluto del Direttore Federlus Paolo Giuseppe Grignaschi
Contraccambiando la nostra visita a Spello, sabato 24
novembre una delegazione dei soci della BCC di Spello e Bettona è stata accolta a Palazzo Chigi di Formello
dal presidente Gino Polidori, il direttore generale Mario
Porcu, i consiglieri e la nostra Commissione Soci.
È intervenuto anche il direttore della Federazione regionale, Paolo Giuseppe Grignaschi, che ha avuto parole di elogio per il gemellaggio tra le due Banche,
utile per scambiare esperienze e progetti. Le Banche
di Credito cooperativo sono animate infatti dagli stessi
valori, hanno la stessa struttura societaria e sono
ugualmente impegnate nel portare avanti un'economia legata ai territori, alle famiglie e alle piccole e medie imprese.
Dopo la cerimonia di benvenuto, i soci umbri hanno
proseguito per Vallelunga: il presidente dell'Autodromo, Ruggero Campi, è infatti anche membro del Collegio sindacale della BCC di Spello, e ha mostrato uno
dei fiori all'occhiello dell'impianto di Campagnano: i
corsi di guida sicura. La mattinata si è conclusa al ristorante “Il Postiglione”, antica locanda di posta sulla
via Cassia.
All'interno dell'Autodromo di Vallelunga
11
Il sole di Roma brilla anche in una mattina d'inverno sulla Cordonata di Michelangelo, ai piedi del Campidoglio
12
CONOSCERE ROMA VELA
I palazzi del potere
tra Tivoli, Caprarola e Oriolo Romano
I visita alla Basilica
In
d
di San Paolo fuori le mura
Dopo le uscite alla Basilica di San Paolo fuori le mura, alla
Pinacoteca Capitolina e alla Chiesa di Santa Maria in Aracoeli,
visiteremo tre palazzi sontuosi, per comprendere meglio i rapporti
tra la nobiltà romana e le residenze di lusso nella provincia.
Le partenze, in pullman, avvengono da Piazza del Mercato, a Formello, alle 8:30, salvo diversa indicazione telefonica. Come di consueto, è necessario prenotarsi per
tempo ad ogni singola gita, fino all'esaurimento dei posti
disponibili, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci).
Ogni socio può farsi accompagnare da un famigliare.
Sabato 16 marzo Villa d'Este a Tivoli
Saranno le fontane che adornano di giochi d'acqua il giardino terrazzato,
saranno le sale affrescate che decorano i due piani di questa dimora, sarà
il sogno di un cardinale che ha concentrato in questo progetto tutte le sue
ambizioni politiche deluse... tutto questo fa di Villa d'Este un affascinante
spettacolo di arte e natura.
Sabato 6 aprile Palazzo Farnese a Caprarola
Più raffinato di una fortezza, più fortificato di una villa, più ambizioso di una
dimora, questo palazzo traduce per immagini, nel susseguirsi di stanze dipinte,
i fasti e le glorie di una delle più potenti famiglie della corte papale, capace
di influenzare con spericolate manovre le sorti della storia europea.
Sabato 25 maggio Palazzo Altieri a Oriolo Romano
Così poco conosciuta ma così sorprendente questa residenza racchiude le
vicende di diversi proprietari e racconta, attraverso i soggetti affrescati, la
vita fuori porta tra Cinque e Settecento, tra rinascimento e neoclassicismo,
tra città e campagna.
13
VELA IMPRESE
Artigiani dell’editoria
Il Gruppo Editoriale
Tattilo Editrice - Edes - Azzurra Press
Dal dopoguerra a oggi i cambiamenti nella moda e nel costume sono stati
tanti, come pure quelli negli interessi del tempo libero. In Italia c'è una
Casa editrice che ha sempre proposto pubblicazioni innovative, accompagnando e talvolta anticipando le nuove tendenze. È la Tattilo Editrice,
oggi proprietaria dei marchi Edes e Azzurra Press.
La storia di Tattilo Editrice inizia negli anni Sessanta,
con la pubblicazione del primo giornale per giovani,
“Big”, e successivamente della prima rivista per l'uomo, “Playmen”. Negli anni successivi dava vita a
“Scienze Duemila”, per divulgare al grande pubblico
le materie scientifiche, “Ambiente ed Ecologia”, per
venire incontro ad una schiera sempre più ampia di
cittadini consapevoli che è necessaria una nuova etica
ambientale, “Amico cellulare”, nel momento della rivoluzione nella telefonia, e “Tutto Agriturismo”, che
intercetta e promuove la nuova tendenza delle strutture ricettive offerte da aziende agricole, resorts e del
B&B. Più di recente la Casa editrice ha saputo interpretare il ritorno alla ruralità e alle tradizioni, sempre
in modo moderno e suggestivo, dagli arredi country
al collezionismo vintage, dall'arte delle decorazioni
all'agricoltura, fino all'ultimissima tendenza del Cake
Design, l'arte di decorare le torte.
“È negli anni Ottanta che nasce l’editoria specializzata”, ci spiega Manuela Balsamo, editore e direttore responsabile. “Un modo nuovo di fare comunicazione:
non più riviste che propongono una moltitudine di argomenti, ma contenuti specifici per soddisfare gli interessi di nicchie sempre più definite”.
Le riviste in edicola
Tra mensili e bimestrali, ci sono attualmente 9 riviste
che è possibile trovare in edicola o a cui è possibile abbonarsi. “Casa Romantica” è un mensile di arredamento che ci fa riscoprire i dettagli di una casa curata e accogliente: la biancheria che sa di bucato, le tende leggere che filtrano delicatamente i raggi del sole, i mobili
IMPRESE VELA
un po' rovinati dal tempo e proprio per questo così affascinanti. Pagina dopo pagina entriamo nelle case più
romantiche del mondo, con tante idee di cui vengono
forniti disegni e descrizioni, per ricreare nella propria
abitazione le medesime emozioni.
Talvolta con tanta inventiva e poca spesa è possibile
rinnovare completamente un ambiente: è questa la filosofia del bimestrale “Idee facili per decorare casa”,
che invita anche al fai-da-te, in modo da creare arredi
e soluzioni originali anche con materiali poveri come
il legno o la stoffa.
Tipico è il caso delle residenze di campagna, così diffuse nel nostro territorio. Agli appassionati di arredi
tradizionali è dedicato infatti il mensile “La Mia Abitazione Country&Country”. Se prima di arredare gli
ambienti è necessario eseguire una ristrutturazione,
sarà utile ispirarsi agli articoli di “Ristruttura Case &
Casali”, un bimestrale che si rivolge a studi di architettura, ingegneri e imprese di costruzione, senza però
tralasciare l'attenzione nei confronti di chi vuole prendere occasionalmente spunti e suggerimenti. Tratta di
materiali per l'edilizia, di rivestimenti e di innovazioni
tecnologiche, ma anche di soluzioni per il riscaldamento, la sicurezza e il risparmio energetico.
Il gusto per lo stile rurale può essere quindi approfondito in tutti questi modi. Ma coloro che vorranno anche cimentarsi nella coltivazione e nell'allevamento,
non potranno perdersi il bimestrale “Ruote agricole”,
È adatto agli imprenditori agricoli, agli agricoltori in
pensione, agli esperti del giardinaggio ma anche a tutti
coloro che amano l'agricoltura. Consiglia sulle attrezzature più efficienti per condurre con profitto un orto
o una piccola azienda. Senza dimenticare le consorelle “Ruote Agricole Vintage” e “ Trattori Market”.
Passione, professione, economia
L'interesse per un arredamento country nasce a volte
dal recupero di una vecchia abitazione: un piccolo
appartamento del centro storico con
i balconi fioriti, una casa colonica
della riforma fondiaria
l
dai muri di tufo o un semplice casalet-
to non più utilizzato per custodire gli attrezzi di lavoro.
“Un cambiamento sociale
mette in gioco le passioni,
crea nuove professioni, si lega alle condizioni economiche del momento”, aggiunge
il direttore. “Inizialmente era
il costo elevato degli appartamenti e degli affitti in città
a spingere le famiglie a cercare nuove residenze nei
borghi e in campagna, ma allo stesso tempo è diventata
una moda, una ricerca di valori, un modo nuovo di vivere e di pensare che l’editoria
deve saper interpretare”.
Tattilo Editrice ha sede nella
Manuela Balsamo,
Zona industriale di Formello
direttore di Tattilo
ed è nostra socia. “Del Credito Cooperativo apprezziamo il dinamismo, la capacità di ascoltare e di entrare
nell’anima di un’azienda”.
Un portale innovativo
Nei programmi per l'immediato futuro, oltre ad un potenziamento della produzione attuale nonché la recente apertura al canale distributivo estero in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio, Lussemburgo
con edizioni in lingua locale, il gruppo Tattilo Editrice
- Edes - Azzurra Press si pone l'obiettivo di una presenza consistente su internet, attraverso il portale
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Permetterà lo shopping on-line, applicazioni per iPad
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TATTILO EDITRICE
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Sito
S web: www.azzurrapress.com
15
VELA ASSOCIAZIONI
Gli Scoordinati
La passione per la motocicletta
come libertà e condivisione
Era il dicembre del 2008. Tre amici si ritrovarono in pizzeria, apparentemente come
tante altre sere. Invece quella volta, dopo anni di passione per la motocicletta, pensarono
di fondare un nuovo motoclub. Dal giorno dopo iniziarono a coinvolgere altri amici e
appassionati delle due ruote a motore. Passarono poche settimane e ben 49 motociclisti
e motocicliste fondarono, il 1° gennaio 2009, il motoclub “Gli Scoordinati”. Oggi i soci
sono più di 150 e il motoclub è affiliato alla Federazione Motociclistica Italiana (FMI).
Il nome e il simbolo, innanzitutto.
Ogni socio fondatore poteva esprimere le sue idee e avanzare delle
proposte, da approvare poi a votazione. Il nome “Scoordinati” venne
suggerito da Elisabetta Conte (ora
consigliera, responsabile all’area
solidale, revisore dei conti e coreografa del del motoclub): raffigurava
bene il gruppo, formato da motociclisti di ogni ceto sociale e mestiere, dal libero professionista in
carriera allo studente universitario,
e da amanti di tutti i generi di motociclismo: la velocità, il turismo,
l'enduro, il custom. Il logo, invece,
ispirato ad un segnale di pericolo,
è opera di Daniele I. e Daniela
Murru. Come dire: attenzione,
stanno arrivando gli Scoordinati...
Sulle strade più belle
La prima attività del motoclub è quella del turismo,
con un fitto calendario di uscite di gruppo per percorrere insieme le strade più belle del Lazio e d'Italia. Per quattro anni il responsabile degli itinerari è
stato Alessandro Carpani coadiuvato da Maximiliano Vittorini, il presidente. Da quest'anno il responsabile alle uscite è Claudio Negri, che insieme a 23
referenti ha creato il calendario per il 2013. Esiste
anche un trofeo annuale, il TTS (Trofeo Turismo Scoordinati), che premia i motociclisti, le motocicliste
e le passeggere che hanno percorso più chilometri
partecipando ai viaggi del motoclub. Talvolta la me16
ta è un motoraduno, per incontrare altri motociclisti:
in questo caso è Giovanni Amico, vice presidente,
a organizzare l'iniziativa. Di recente gli Scoordinati
hanno ottenuto dalla FMI il premio di primo motoclub del Lazio per presenza nelle manifestazioni ufficiali: davvero un riconoscimento meritato per chi
ama andare in moto con qualsiasi tempo, anche nelle giornate di pioggia o con la neve ai bordi della
carreggiata. Il motoclub ha anche un “Ufficio Reclami”, ossia un consigliere al servizio del socio,
pronto ad ascoltare ogni esigenza o reclamo, che
poi riporterà all’attenzione del Consiglio direttivo.
Questa persona è Michela Petracca.
Poi c'è un segretario che ha la responsabilità del bilancio, dei verbali e di tutte le entrate e le uscite del
ASSOCIAZIONI VELA
motoclub: è Francesca P. Il consigliere Giovanni Iodice, invece, tiene aggiornato il sito web: uscite, il
gioco del TTS, il Fanta Scoordinati (gioco sulle gare
di Superbike) e tante altre cose ancora.
Dal turismo alla solidarietà
Incontriamo Maximiliano, ducatista e grande appassionato di Superbike. Ci racconta lo spettacolo di
una delle uscite in moto. “Sulle strade si snoda un
lungo serpentone di motociclette di tutti i tipi. C'è
una testa e una coda, chiamata scopa, per far sì che
nessuno rimanga indietro o si perda. Anche per questo, in certi svincoli, alcuni di noi si fermano e aspettano il passaggio di tutti”.
Il motoclub ha iniziato anche a collaborare con le
altre associazioni del territorio del lago, facendo da
staffetta e portando assistenza in alcune manifestazioni podistiche, grazie alla rapidità della motocicletta.
Ma soprattutto gli Scoordinati sono convinti sostenitori della Fondazione Fabrizio Meoni onlus, dedicata al grande motociclista scomparso tragicamente
durante la Parigi-Dakar, una delle gare più difficili
e pericolose del mondo, ma anche una delle sfide
più avvincenti per l'abilità e il coraggio richiesto ad
ogni pilota e per i meravigliosi territori che attraversa. Meoni amava anche la popolazione africana e
si distinse spesso per contributi alle associazioni locali e per altri gesti di solidarietà. Condividendo
questo impegno, gli Scoordinati hanno inviato 300
magliette ai bambini che la Fondazione recupera
dalla strada e hanno raccolto dei fondi per creare e
mantenere strutture di ospitalità.
nessuno, nemmeno lei, fino a qualche anno fa poteva
immaginare la passione travolgente che ora la lega
alla sua Kawasaki. A Raffaella piace invece l'adrenalina delle gare di velocità nei circuiti, da quando Giovanni le ha fatto passare la paura della moto. Da quel
giorno è stata a Vallelunga, a Imola, a Misano e a
Monza. Le piace guardare i box con i meccanici al
lavoro, la griglia di partenza, i sorpassi mozzafiato ad
ogni curva fino alla bandiera a scacchi.
Altri hanno raccontato un viaggio in moto in Sicilia,
nel cuore dell'estate, che giorno dopo giorno si è rivelato essere la più bella vacanza della loro vita. È
perché, come ricorda Dorina, a tenere insieme il
motoclub non è solo la passione per la moto, ma è
soprattutto l'amicizia.
Il Motoraduno Nazionale Scoordinati
Ogni anno nel mese di settembre il motoclub organizza il proprio evento, che vede arrivare motociclisti da tutta Italia. Erano oltre 1.200, la scorsa edizione, a gremire Piazza del Molo di Anguillara. Il
motoclub ha offerto una colazione, un gadget,
l’aperitivo, il giro turistico intorno al Lago di Bracciano e poi il pranzo (con un piccolo contributo da
parte dei partecipanti) ed infine un parco-festa affollato di espositori del settore moto ed un maxischermo dove veniva proiettata la gara di SBK. E poi ancora premiazione per i gruppi più numerosi, il singolo proveniente da più lontano, il più piccolo conduttore e così via. Infine il Sindaco di Anguillara
Francesco Pizzorno e il presidente del motoclub
hanno dato il saluto di un buon rientro a casa.
Tante storie, una passione
Le emozioni del mototurismo sono raccolte sul sito
del motoclub. Lo stesso Maximiliano ha raccontato
il lungo viaggio per raggiungere il primo raduno internazionale, in Spagna, nell'inverno del 2009, tra
il maltempo inatteso e la gioia di rappresentare il
motoclub venuto da più lontano. Sara, una passeggera, o meglio una “zavorrina” nel gergo motociclistico, ha confidato il timore e poi il divertimento di
vedere scorrere in velocità i paesaggi attorno a sé,
ed elenca un simpatico decalogo per chi siede per
la prima volta sul sellino posteriore di una moto.
Nazzario, quarantacinquenne, dopo dieci anni di
astinenza dalle due ruote si è riavvicinato alla motocicletta, dapprima con una sensazione di insicurezza, tipica di chi è ormai abituato all'automobile,
per poi scoprire che la paura si era trasformata in
prudenza e quindi in serenità di guidare.
Con la motocicletta Irene ha realizzato un sogno:
MOTOCLUB SCOORDINATI
Via Diocleziano 20/A
00061 Anguillara S. (RM)
Tel. 06 99 95 105
Sito web: www.mcscoordinati.com
E-mail: [email protected]
17
VELA NAVIGARE NELLA STORIA
Le nozze
di Messalina
L’inverno era alle porte. Quelle giornate di fine novembre del 48 erano
dense di apprensione e la corte le viveva con grande sgomento. Claudio,
l’Imperatore, indugiava ancora davanti a quel mare di Ostia in tempesta.
Da Roma giungevano notizie che gli tormentavano l’anima. Sua moglie
Messalina, ancorché legata a lui da vincolo matrimoniale, era convolata a
nozze con Gaio Silio, “il più bello della gioventù romana”. Ed era stato un
matrimonio di una sontuosità unica, celebrato nei giardini costruiti da
Lucullo, che occupavano per intero l’attuale Villa Borghese. All'origine di
tutto c'era la superstizione dell'Imperatore.
18
NAVIGARE
IL FILO DELLA
NELLA
MEMORIA
STORIA VELA
Claudio acclamato imperatore
dai pretoriani
Da otto anni Messalina era la moglie di Claudio. Si erano
sposati nel 40 quando lei aveva quindici anni e lui, non
ancora imperatore, cinquanta. Lo divenne, quasi per caso, l’anno dopo, quando fu assassinato Caligola.
La guardia germanica rincorse per tutte le vie di Roma i
presunti assassini. In uno dei palazzi del Palatino un soldato notò le scarpe di un uomo nascosto dietro una tenda. Prima di trafiggerlo la scostò per accertarne l’identità.
Lo riconobbe subito, ancorché tremante e implorante e
con il viso parzialmente coperto dal mantello: era Claudio, lo zio del Principe trucidato, l’unica persona che per
casato poteva aspirare a ricoprire la massima carica dello
Stato. La guardia improvvisamente gridò a squarciagola:
“Viva Tiberio Claudio nuovo Imperatore di Roma!”.
I pretoriani accorsero sul posto con le spade ancora insanguinate. Si consultarono febbrilmente, consci del pericolo di una imminente guerra civile, non avendo Caligola designato per tempo il suo successore. Piacque a
tutti l’idea che avrebbe loro consentito, tra l’altro, di prestare ancora servizio nei palazzi del potere. Lo caricarono sulle spalle e scesero nel cortile al grido sempre più
convinto di “Claudio imperatore”, instaurando così il
nuovo metodo di elezione basato sul “militari suffragio”,
che dava all’esercito un potere senza precedenti. Da lì
Claudio fu trasportato nei Castra Praetoria, sede del comando delle legioni, dove ottenne l’unanime assenso. E
così Messalina, da poco diciassettenne, divenne Imperatrice.
Una nuova vita senza regole
Iniziò così per lei una nuova vita, dove tutto era permesso senza nessun limite morale e con l’acquiescenza dell’inetto marito. Pian piano il palazzo imperiale divenne
una specie di postribolo dove le donne dell’alta società
venivano spinte a tradire il talamo coniugale davanti ai
propri mariti. Lei stessa, racconta Giovenale, “lasciato di
notte il letto imperiale, il viso impiastricciato di belletti,
in testa per coprire il colore nero dei capelli una parrucca
bionda, entrava in un caldo lupanare, dietro una vecchia
tenda, in una stanza vuota riservata a lei sola e qui, con
il nome di Licisca, si offriva nuda”.
I liberti Narcisso e Callisto poi la coinvolsero in un vasto
giro di azioni concussorie, dalle quali i primi due traevano enormi guadagni e Messalina il silenzio sulle sue
malefatte. Vendevano preture, governatorati, cittadinanze romane e posti preminenti nella pubblica amministrazione. Estorcevano e corrompevano alle spalle dell’ignaro Claudio, spesso ubriaco e preda della superstizione.
Aveva sempre più terrore dei presagi.
Se ne ebbe riprova il giorno in cui ne fece le spese Gaio
Appio Giunio Silano, che da tempo ricopriva la carica
di Governatore della Spagna. Era un vecchio amico del-
VELA NAVIGARE NELLA STORIA
l'Imperatore, che, pensando di gratificarlo, lo richiamò
nella Capitale per fargli sposare Domizia Lepida, la madre di Messalina. Appio, uomo integerrimo, iniziò subito
dopo le nozze a condannare tra le mura domestiche la
scandalosa condotta dell’Imperatrice, che portava sicuro
discredito all’intera famiglia. La rimproverava continuamente, minacciando anche di informare dettagliatamente il marito. Fu la sua condanna a morte.
Narcisso si presentò di buon mattino nella stanza di
Claudio simulando una forte agitazione e con fare
concitato gli rivelò di avere avuto un brutto sogno: Appio lo aveva più volte pugnalato, uccidendolo. Passò
poco tempo e i due furono raggiunti da Messalina, che
prostrata in lacrime raccontò che da diverse notti sognava che Appio pugnalava alle spalle l’Imperatore.
“Poco dopo - scrive Svetonio - come essi avevano concertato fu annunciato l’improvviso arrivo di Appio, al
quale era stato raccomandato di presentarsi a quell’ora: Claudio, definitivamente convinto che il sogno
stava per realizzarsi in quel momento, diede ordine di
farlo entrare subito e di metterlo a morte”.
Gli horti luculliani
Stessa sorte toccò a Valerio Asiatico, che si opponeva
strenuamente alla pressione esercitata da Messalina, che
voleva appropriarsi ad ogni costo dei giardini di Lucullo,
passati da tempo in proprietà al nobile e ricco gentiluomo. Giardini con fontane e boschetti, vasche con originali giochi d’acqua e verdi prati che arrivavano fino all’attuale piazza di Spagna, dove sono stati rinvenuti i resti
dell'immensa villa dell’antico proprietario. Valerio Asiatico proveniva dalla Gallia Narbonense, da sempre la
provincia più fedele a Roma. Aveva ricoperto importanti
cariche pubbliche, fu anche senatore e console. I proventi di un così ricco cursus honorum gli consentirono
di acquistare gli horti luculliani, ai quali dedicò ogni sua
energia ed ogni residua disponibilità economica.
Per soddisfare le voglie di Messalina si rimisero in moto
i liberti Narcisso e Pallante, i quali accusarono Valerio
di adulterio per una chiacchierata relazione con Poppea
Sabina, la madre dell’altra Poppea, divenuta in seguito
moglie di Nerone. Fu dato ordine di rintracciare l’imputato, che in quei giorni si trovava a Baia, luogo di piacere
e di vacanze della nobiltà romana. Lo trascinarono in
catene nella residenza di Claudio per un processo “intra
cubiculum”, tra le pareti domestiche, che il diritto processuale del tempo prevedeva per cause di una certa importanza e con connotati di particolare riservatezza.
Fu a lungo interrogato davanti a Claudio e Messalina da
Suillio, potente e ricchissimo avvocato, che con assunti
indimostrati e argomentazioni deboli sotto il profilo penale ne chiese la condanna a morte. Si difese strenuamente, commuovendo persino l’Imperatore, ma la sua
sorte era già stata scritta.
NAVIGARE
IL FILO DELLA
NELLA
MEMORIA
STORIA VELA
Al termine del processo a porte chiuse, Valerio Asiatico si suicidò per non compromettere la successione dei suoi beni alla famiglia. Vigeva allora il “praemiun festinandi”, il premio cioè che spettava agli
eredi di un imputato che anticipava una eventuale
condanna a morte attraverso l’estremo sacrificio della propria vita. In tale contesto quindi, i beni del
congiunto suicida passavano ai legittimi eredi. Ma
questa volta i discendenti non furono messi in condizione di esercitare questo diritto per una seria di
cavilli che l’accusa propose e Claudio accolse. Gli
horti luculliani passarono quindi allo Stato e poi a
Messalina.
Un piano incredibile
Messalina conosceva bene la folle superstizione del
marito e ne approfittò per convolare a nozze con
Gaio Silio, un giovane di grande bellezza. I due
amanti escogitarono un piano incredibile. Messalina
raccontò a Claudio di aver avuto un sogno in cui
egli stava per essere ucciso da parte di forze occulte
e che quindi risultava prudente che il posto di marito fosse preso da un'altra persona, sulla quale si
sarebbe abbattuta la tragica previsione. Morto quindi il provvisorio marito, tutto sarebbe ritornato come
prima.
La persona indicata fu naturalmente Gaio Silio, che
Messalina incontrava da tempo. L’Imperatore, sottovalutando di certo la portata dell’assurdo progetto,
acconsentì, ma poi fu sconvolto dalla notizia della
festa nuziale, ma ancora di più lo fu Narcisso, ormai
il braccio destro dell’Imperatore. Insieme a Pallante
e Callisto, convinse Claudio a lasciare all’istante
Ostia e i lavori dell’ampliamento del porto per correre a Roma e fare giustizia sommaria della moglie
impazzita. Seppur convinto, titubava, tergiversava,
prendeva tempo. Alla fine partì, preceduto e seguito
da due manipoli di pretoriani. Veloci come il vento
giunsero nella Capitale le notizie provenienti da
Ostia, e Roma cadde nel panico.
Messalina tenta di salvarsi
L’avanguardia pretoriana che precedeva il corteo
imperiale, partita di buon mattino da Ostia, era già
giunta alle porte della città. Intanto i giardini luculliani erano diventati improvvisamente deserti. Messalina ad un tratto si ritrovò sola e disperata, con accanto la madre, accorsa per darle conforto nonostante i freddi rapporti che da tempo intercorrevano
tra loro. La disperazione la spinse a tentare un’ultima azione per salvarsi. Attraversò a piedi tutta la città per incontrare il marito. Solo all’imbocco della
strada per Ostia poté salire su un carro addetto alla
raccolta dei rifiuti dei giardini, non avendo trovato
fin lì nessuno che l’accompagnasse.
Tacito racconta che l'Imperatore “se la prendeva ora
con l’infame condotta della moglie e ora tornava al
pensiero del matrimonio e dei figli ancora bambini”.
Alla vista dei primi soldati, Messalina scese dal carro e si parò davanti al corteo imperiale piangendo
disperatamente. Gridò a Claudio di ascoltarla, ma
Narcisso, che aveva assunto per quel giorno il comando dei pretoriani, la investì con ogni specie di
contumelie e intanto consegnò all’Imperatore uno
scritto contenente le prove delle dissolutezze della
moglie.
Entrati nella Capitale, si diressero subito nella casa
di Gaio Silio: egli non volle difendersi, né cercò di
prendere tempo: chiese solo di morire presto. Con
lui furono uccisi tanti altri complici di Messalina:
amanti di una notte, senatori conniventi, attori di
bella presenza entrati nella vita privata dell'Imperatrice.
Un liberto dà l'ordine al posto
dell'Imperatore
Al termine della strage Claudio rientrò nei suoi palazzi e tutti banchettarono allo scampato pericolo.
Claudio aveva temuto infatti un colpo di Stato ad
opera di Gaio Silio. Claudio bevve anche molto,
com’era solito fare. Sbolliti i fumi del vino, comandò ad un tratto alla sua guardia del corpo di mandare a chiamare Messalina per una udienza da tenersi il giorno seguente.
Narcisso e gli altri liberti si spaventarono a morte
consapevoli che davanti alla bellezza della moglie
Claudio l’avrebbe ancora una volta perdonata, ottenendo poi l’inevitabile loro condanna. Uscito allora Narcisso dal salone dei banchetti, ordinò al
tribuno ed ai centurioni di guardia di procedere
all’immediata uccisione della fedifraga essendo tale l’ordine dell'Imperatore. Pregò anche Evodo, suo
amico personale, di assicurarsi dell’esecuzione
della condanna a morte. Arrivati ai giardini di Lucullo, trovarono Messalina tra le braccia della madre che la pregava di avere un sussulto di dignità e
di togliersi quindi la vita. Seguendo il consiglio
provò con un pugnale, tentando di trafiggersi prima la gola e poi il petto, non riuscendovi. Evodo
allora intervenne, trapassandola da parte a parte
con la sua spada nel mentre le rovesciava addosso
una serie di insulti.
Messalina non aveva che ventitre anni. Per cancellarne persino la memoria fu decretata subito dopo
la “damnatio memoriae” e la distruzione di tutte le
statue disseminate nei luoghi più in vista di Roma.
(G. P.)
21
VELA CRONACHE DAL NOVECENTO
Vittorio Fiaschetti, agricoltore di Barbarano Romano, nel Viterbese,
impegnato nell'aratura a traino animale
Era nato nel 1923. Frequentò la scuola fino alla
quinta elementare, quando smise di studiare per
aiutare la famiglia nel lavoro dei campi. Ma
continuò a leggere la Divina Commedia, l'Orlando Furioso, la Gerusalemme liberata, le traduzioni dell'Iliade, dell'Odissea e dell'Eneide,
vicino al camino o a lume di candela, assorbendo lentamente il ritmo dell'ottava rima e imparando a memoria interi canti. “Non andavo in
22
campagna se non avevo un libro nel tascapane”, diceva. Diventò così un abile poeta a braccio. Fu poi tra i soci fondatori della Cassa rurale
ed artigiana di Barbarano Romano.
Etica del lavoro, senso della famiglia, amore per
il sapere, creatività e imprenditorialità: una storia che incarna tutti i valori del Credito cooperativo.
LE MIGLIORI TESI DI LAUREA VELA
Il principio
dell’autodeterminazione
dei popoli nell’arcipelago delle Falkland
DI
CAMILLA BERNABEI,
SCIENZE POLITICHE E DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
NEOLAUREATA IN
Il principio dell’autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo soggetto a dominazione straniera ad ottenere
l’indipendenza, associarsi ad un
altro Stato o comunque a poter
scegliere in modo autonomo il
proprio regime politico.
Questo principio, già accennato
nello statuto della Società delle
Nazioni, l’organismo di diritto internazionale progenitore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha trovato maggiore spazio
nella Carta dell’ONU ed è stato
il presupposto sul quale si fondò
il processo di decolonizzazione
successivo alla Seconda Guerra
Mondiale. Fu infatti rivendicato
dai popoli sottoposti a dominazione straniera come diritto fondamentale ottenendo però, molte volte, scarsi risultati a causa
della predominanza degli interessi delle maggiori potenze. Si
consolidò una posizione ambigua nel diritto internazionale per
cui, accanto all’autodeterminazione dei popoli, l’ONU riteneva
di fatto vigente il principio della
sovranità e del rispetto dell’integrità territoriale degli stati indipendenti, purché retti da un governo democratico rappresentativo di tutta la popolazione. Questo concetto venne inteso in modo piuttosto elastico e può essere
considerato uno dei presupposti
fondamentali per lo scoppio della guerra delle Falkland.
L’arcipelago delle Falkland, territorio di fronte alla Patagonia e in
una posizione strategica tra
Atlantico e Pacifico, divenne ufficialmente proprietà del Regno
Unito nel 1833. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le rivendicazioni argentine si fecero sempre più forti ma la situazione nelle isole rimase abbastanza serena
fino al 2 aprile 1982, quando le
truppe argentine, con a capo la
giunta militare presieduta da
Leopoldo Galtieri, sbarcarono
nei pressi del capoluogo Port
Stanley. L’Inghilterra di Margareth Thatcher, nonostante i molteplici tentativi di risoluzione pacifica della controversia portati
avanti dall’ONU e dall’allora Segretario di Stato USA Alexander
Haig, decise di rispondere con la
forza a questa invasione. Ebbe
luogo, così, la guerra più meri-
dionale della storia, in cui venne
sperimentato il maggior numero
di sistemi d’arma, e la più breve,
durando solo 74 giorni.
In realtà, dietro all’attaccamento
inglese per questo remoto arcipelago di pastori c’erano ingenti interessi economici, dati dalla presenza di giacimenti minerari e
petroliferi. Inoltre, dopo la vittoria dell’Inghilterra, i cittadini delle Falkland hanno riottenuto lo
status di cittadini britannici, ma
questo non ha scoraggiato le rivendicazioni argentine. Nel mese di marzo di quest’anno si svolgerà infatti un referendum nell’arcipelago: gli abitanti potranno
finalmente scegliere se rimanere
cittadini inglesi o diventare cittadini argentini.
23
VELA I SOCI RACCONTANO
Sono nato a Trevignano, ma ho
completato gli studi a Roma presso il Liceo artistico di via di Ripetta. Ho avuto come insegnanti i
più grandi pittori dell’epoca. Tra i
miei compagni nessuno conosceva Trevignano, ma solo Bracciano, per via dell’omonimo lago.
Parliamo degli anni 50/60, quando in paese ci si spostava a piedi
e a cavallo; la corriera era l’unico
mezzo per raggiungere la Capitale e faceva tutto il giro del lago
passando per Bracciano. La Cassa
rurale ed artigiana era stata fondata da pochi anni.
Sono socio della Banca da quando avevo venticinque anni: sono
stato consigliere, presidente del
Collegio sindacale e poi presidente del Consiglio di Amministrazione. Ho sempre sostenuto l'unione
con la Banca di Formello, in modo da creare un istituto più solido.
In tanti anni ho verificato che il
rapporto personale, la conoscenza diretta, sono il segreto del Credito Cooperativo.
Dopo il Liceo mi sono iscritto all'Università, alla Facoltà di Architettura, ma mi trovai nel mezzo
delle contestazioni studentesche
del '68. Forse anche per questo
decisi di lasciare lo studio e mi
misi a lavorare nel ristorante di famiglia, “La Grotta Azzurra”, che
all’epoca era uno dei pochi ristoranti del paese. Trevignano ha
una profonda tradizione culinaria. Sulle nostre tavole non c'erano soltanto i prodotti più diffusi
delle campagne romane, ma anche il brodo di tartaruga o le rane
fritte. C'era un turismo di qualità:
grandi negozianti, funzionari della pubblica amministrazione, attori. Ci conoscevano con il passaparola.
In quegli anni l’economia era basata su un'agricoltura che dava
ortaggi eccezionali. D'inverno
l'acqua del lago ricopriva i terreni
24
Nazzareno
Avincola
delle “pantane” e arrivava fino alla strada provinciale; poi, già a
febbraio, lentamente indietreggiava, lasciando i campi incredibilmente fertili. Ricordo quelle zolle
nere rovesciate dalla vanga che
rendevano il terreno adattissimo
alla coltivazione di pomodori,
meloni, cocomeri, sedani, fragole
e insalata. Sulle colline c'erano
invece vigneti e oliveti. Si formarono gruppi di persone per vendere questi prodotti nei mercati di
Roma. Così anche la nostra Cassa
rurale fondò una Cooperativa
agricola: diede dei contributi per
impiantare dei vigneti, e l’uva
prodotta veniva venduta alla Cantina sociale di Cerveteri.
In seguito, con l’avvento dell'agricoltura in serra, scomparve la coltivazione tradizionale. La produzione degli ortaggi in serra aveva
bisogno di diserbanti particolari,
spesso nocivi all’ecosistema.
Quando il nostro lago è diventato
riserva idrica di Roma, l’uso di
questi diserbanti è stato proibito
causando difficoltà nella gestione
di questi impianti. Altri sistemi
usati per il diserbo non hanno
avuto esito positivo e l’agricoltura
è stata progressivamente abbandonata a favore del turismo.
A questo cambiamento ha contribuito anche la Cassa rurale, che
ha concesso prestiti per ammodernare aziende e aprire attività
commerciali, offrendo a molti cittadini, in particolare ai soci, una
grande occasione di progresso e
di riscatto sociale.
Nel prossimo numero
Banche e banchieri
nella Roma antica
BCC
CREDITO COOPERATIVO
Formello
e
Trevignano Romano
CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Gino Polidori
Vice Presidente
Alvaro Altarocca
Consiglieri
Giuseppe Bernardi
Edda D’Alessio
Gianluca Franchini
Lorenzo Francucci
Piergiorgio Montani
Marco Palma
Matteo Stefanelli
COLLEGIO SINDACALE
Presidente
Cristiano Sforzini
Sindaci Effettivi
Sandro Cioccoloni
Filippo Salvatore Licenziato
DIREZIONE
Direttore Generale
Mario Porcu
Vice Direttore Generale
Angelo Buccioli
BCC
CREDITO COOPERATIVO
Formello
e
Trevignano Romano
Siamo presenti a:
Sede Amministrativa FORMELLO
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Viale Umberto I°, 4 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034
Agenzia n° 1 LE RUGHE
Viale Africa, 8 - Tel. 06.9087359 - Fax 06.90129315
Filiale CAMPAGNANO DI ROMA
Piazza Regina Elena, 23 - Tel. 06.90154376/77 - Fax 06.90154380
Agenzia n° 2 OLMETTI
Via degli Olmetti, 41 3U - Tel. 06.90400394 - Fax 06.90400352
Filiale TREVIGNANO ROMANO
Via IV Novembre, 2 - Tel. 06.999121 - Fax 06.9999514
Filiale ANGUILLARA SABAZIA
Via Anguillarese Km 5,200 - Tel. 06.9994574/385 - Fax 06.9995337
Filiale CESANO
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Filiale MONTEROSI
Via Roma, 50 - Tel. 06.9014301
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