Il Credito Cooperativo in Europa
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Il Credito Cooperativo in Europa
N. 18 - Marzo 2013 - Periodico trimestrale di finanza e cultura - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in A.P. - 70% - Roma Aut. N. 21/2009 O AG IOL VE VELA La rivista della Banca di Formello e Trevignano di Credito Cooperativo Il Credito Cooperativo in Europa Una rete di cinquanta milioni di soci CARTOLINE D’EPOCA Le nostre comunità IMPRESE Tattilo Editrice NAVIGARE NELLA STORIA Le nozze di Messalina BCC CREDITO COOPERA COOPERATIVO RATIVO Formello e Trevignano T evignano Romano Tr I colori del cielo e del lago di Bracciano in uno scatto di Giorgio Ammenti, uno dei partecipanti al corso di fotografia organizzato dalla Banca. BCC CREDITO COOPERATIVO Formello e Trevignano Romano N. N. 18 18 - Marzo Marzo 2 2013 013 - Periodico Periodico trimestrale trimestrale di di finanza finanza e c cultura ultura - Poste Poste IItaliane taliane S.p.A. S.p.A. - SSpedizione pedizione in in A.P. A.P. - 70% 70% - Roma Roma Aut. Aut. N. N. 21/2009 21/2009 O AG IOL VE VELA La rivista della Banca di Formello e Trevignano di Credito Cooperativo Il Credito Cooperativo in Europa Una rete di cinquanta milioni di soci Sommario 3 Nuova offensiva giudiziaria nei confronti delle agenzie di rating 4 Il Credito Cooperativo in Europa CARTOLINE D’EPOCA Le nostre comunità IMPRESE Tattilo Editrice NAVIGARE NELLA STORIA Le nozze di Messalina B BCC CC CCREDITO REDITO CCOOPERATIVO OOPERATIVO 4 Formello Formello e T revignano Romano Romano Trevignano La rivista della Banca di Formello e Trevignano di Credito Cooperativo Periodico trimestrale Anno 6 - N. 18 Marzo 2013 Registrato presso il Tribunale di Tivoli il 27-10-2008 al N. 21/2008 Sede Viale Umberto I, 92 Formello (Roma) Tel. 06 90 14 30 95 5 L’equilibrio dei conti 6 Cartoline d'epoca 11 I soci della BCC di Spello e Bettona a Vallelunga Direttore Responsabile Gino Polidori 12 Conoscere Roma Redattore Armando Finocchi 14 Tattilo Editrice Hanno collaborato a questo numero: Nazzareno Avincola Giuseppe Barocco Camilla Bernabei Franco Boccolini Enrico Catarci Domenico De Silvestri Giuliana Di Carlo Marina Di Carmine Fototeca comunale di Campagnano Alberto Misantoni Domenico Scatolini Maximiliano Vittorini Fabrizio Zofrea 16 Il motoclub Gli Scoordinati 16 Ufficio Soci Tel. 06 90 14 30 55 18 Le nozze di Messalina Stampa Miligraf Srl Via degli Olmetti, 36 Formello (Roma) Tel. 06 90 75 142 22 Cronache dal Novecento In copertina: Formello, via XX Settembre in una vecchia cartolina 24 Nazzareno Avincola www.bccformello.com 23 Le migliori tesi di laurea Il Corso di Campagnano di Roma in una fotografia d’epoca Nuova offensiva giudiziaria nei confronti delle agenzie di rating Azioni legali anche negli Stati Uniti A metà del mese scorso abbiamo appreso che l’Amministrazione Obama ha intentato causa nei confronti di Standard&Poor's per la sopravvalutazione di alcuni titoli immobiliari, che poi scatenò la crisi dei mutui subprime nel 2008, causa principale della recessione nel mondo. Il Presidente americano intende ora chiedere un risarcimento anche a Moody's. La recente accelerazione delle azioni giudiziarie fa seguito a quelle dello scorso anno che ebbero inizio in Italia e contemporaneamente in Australia, dove, a seguito di una class-action, l’Agenzia Standard&Poor's è stata condannata a risarcire 24 milioni di euro. In un editoriale della nostra rivista scrivemmo che la Procura di Trani aveva messo sotto inchiesta le Agenzie di rating Standard & Poor’s, Moody’s e Fitch poiché avevano manipolato il mercato attraverso “una serie di artefici concretamente idonei a provocare una destabilizzazione dell’immagine, prestigio e affidamento creditizio dell’Italia sui mercati finanziari”. I Giudici tranesi ravvisarono che la manipolazione del mercato aveva prodotto un’importante alterazione del valore dei titoli di Stato italiano, a cui aveva fatto seguito il loro deprezzamento e un indebolimento dell’Euro. L’iniziativa dei giudici italiani fu presa allora con suff sufficienza ironia, fficienza ed anche con malcelata t iro r nia, tanto che le autorità americane negarono la possibilità ilità t di svolg svolgere l ere r indagini inda d gini negli neg e li Stati Sta t ti Uniti. Dopo poco però lo scenario cambiò, tanto che il giudice udice distrettuale, distre r ttuale, e che neg negò e ò l’auto l’autorizzazione, t riz izzazione, e chiese alla Procura di Trani la corposa documentazione ione dell’inchiesta t per approfondire appro r fo f ndire r l’entità l’entittà del fenomeno. Ora sembra che la questione si avvii verso la conclusione. haa aacusione. Il Presidente Pre r sidente degli deg egli Stati Sta t ti Uniti h ccusato, al termine di approfondite e celeri indagini, l’A l’Agenzia Standard&Poor's dii aver ’ genzia di ra rrating ting Sta t nda d rd r &Poor'ss d rilasciato giudizi favorevoli su migliaia di mutui subprime, bprime, e venduti da d alcune banche banch he di di inveinveestimento ad ignari clienti, poco prima che si verificasse mercato immoasse il collasso del merc r ato dei titoli tiitoli im m m obiliari. Da quel momento ebbe inizio una destabilizzazione americana z azione della fi zz ffinanza nanza american na a cui cui ffece ece seguito una gravissima crisi economica mondiale. Per arrivare a formulare un’accusa di tale gravità è sta stata un’apposita Commissione t ta t istituita t un’apposi ita C ommisssio one - laa Financial Crisis Inquiry Commission - che al termine ne dei lavori ha dichiarato dichiaarato che che le le agenzie agenzie di di rating sono sicuramente responsabili per i fatti del 2008. A pre presentare documentar senta t re la ccorposa o rp o sa d o c u m e n ta zione d’accusa al Tribunale provvederà il Dipartimento ento alla Giustizia Giustiz i iaa unitamente unitamente ai ai Procuratori P r o c u r a to r i di diversi Stati americani. Il Presidente Gino Polidori 3 VELA LA NOSTRA BANCA Il Credito Cooperativo in Europa Identità locali, integrazione e sostegno alle imprese Da semplice spazio geografico l'Europa sta diventando sempre di più anche uno spazio culturale. Dalle macerie della seconda guerra mondiale, generazione dopo generazione sarà possibile una reale unione dei mercati e una integrazione tra le culture nazionali, sempre nel rispetto delle differenze e delle tradizioni locali. Oltre le burocrazie e i limiti di una unione soltanto monetaria, alle radici del grande progetto europeo c'è il valore della cooperazione. E la cooperazione di credito è molto diffusa in Europa. Vi aderiscono 50 milioni di soci, serve 176 milioni di clienti, impiega 722 mila dipendenti. Con 3.900 banche locali e 6.500 sportelli rappresenta il 20% del mercato. Il Credito Cooperativo rafforza le identità locali perché raggiunge anche le famiglie e le comunità più isolate, cercando quel rapporto personale sconosciuto agli altri istituti bancari. Con contributi alle comunità e alle associazioni culturali, inoltre, sostiene le iniziative volte alla valorizzazione delle tradizioni. 4 Il Credito Cooperativo favorisce l'integrazione. Gli istituti cooperativi di credito europei sono infatti raggruppati nell'Associazione delle Banche Cooperative Europee, la Eacb-Groupement con sede a Bruxelles, che rappresenta presso le istituzioni dell’Unione europea gli interessi delle cooperative socie e ne promuove la collaborazione. È anche rispettando norme comuni e incontrandosi nei convegni internazionali che i soci e gli amministratori delle BCC diventano cittadini europei. Il Credito Cooperativo affianca le aziende nel confronto sempre più difficile con un mondo globalizzato. In Europa, infatti, ben il 92% delle imprese ha meno di 10 dipendenti e occupa i due terzi dei posti di lavoro. In questi anni di crisi, le BCC hanno aumentato la loro presenza nei territori, hanno ridotto i costi di gestione degli sportelli, hanno continuato a dare credito alle famiglie e alle piccole e medie imprese, interpretando le loro esigenze e immaginando con loro nuovi scenari sociali. L'Europa del Credito Cooperativo è innanzitutto l'Europa delle persone. L’equilibrio dei conti Si sono appena svolte le elezioni per il rinnovo del Parlamento e il quadro che ne è uscito è stato giudicato non positivo dagli osservatori esteri, ma credo anche da tutte le persone di buonsenso del nostro Paese Italia in quanto i consensi ottenuti dai vari schieramenti non permettono di definire una maggioranza coesa che abbia la forza e i numeri per portare avanti un programma che rimetta in moto la nostra economia. Nella speranza che quanto riportato in queste poche righe abbia un epilogo positivo e in attesa che quando Voi soci leggerete quest’articolo si sia già costituita una maggioranza governativa stabile e solida, è opportuno nel frattempo rivolgere lo sguardo all’anno appena trascorso e rendere un’informativa sui principali numeri del conto economico appena chiuso. Esso presenta un risultato lordo di gestione pari a € 2,609 milioni, in aumento rispetto al 2011 del 4,96%; tale risultato è sostenuto principalmente da buoni profitti conseguiti nell’area finanza per € 639 mila, che ha contribuito fortemente a compensare la flessione registrata dal margine di interesse di € 926 mila (-12,15%); altro supporto positivo è dato dalla contribuzione dei servizi e dalla riduzione dei costi operativi nel rispetto delle politiche aziendali. Tenendo conto del buon risultato conseguito e delle d lle re de rrecenti centi ra rraccomandazioni ccomanda d zioni del d l Gode vernatore della Banca d’Italia tese a preservare l’equilibrio ’equilibrio aziendale azienda d le dagli d gli effetti da eff ffetti del d l forte de f rt fo rte deterioramento del credito e dalle conseguenze negative neg egative v sulla gestione, e la Banca ha opeo eop rato rettifiche di valore e accantonamenti per € 2,056 2 056 milioni; 2, i in tale t le ottica si è inte ta inteso t so proseguire nel cammino di rafforzamento delle poste t che costituiscono costituis i cono i fondi f ndi a presidio fo pre r sid dio del credito erogato alla clientela e che anche nel 2011 aveva ave v va v registrato registr re trato t numeri pari pari a € 1,086 milioni. L’utile netto di esercizio, dopo il calcolo dell’effetto attesta prossimo tto fi tt ffiscale, iscale, e si att ttesta t a un n ri rrisultato isulta t to t pr rossiimo a € 430 mila e permette di guardare con fiducia ai te ttempi mpi che ve vverranno rranno nella con rr convinzione nvinzione che le buone politiche di gestione hanno permesso elevare presidi dii n non sso di eleva v re r i necessari pre r sid di e d on ocale, e pur in pre r senza di una congiuntura congiuntura far mancare il sostegno creditizio all’economia locale, presenza ativa v contrazione contr trazione del d l risparmio de ris isparm rmio affidatoci affidatocii economica fortemente negativa e di una significativa dai soci e dalla clientela tutta. La Banca è ricorsa anche al finanziamento della BCE euro haa iimpiegati C per 9 milioni di eu uro e llii h mpiegati ndo d mancare r inoltre inoltr tre il il proprio proprio supporto supporto tutti per sostenere imprese e famiglie, non facendo nel sostenere iniziative nel territorio indirizzate a migliorare mig i liora r re r il vivere vivvere sociale. sociale. In questi principi si intende perseverare nell’auspicio quadro nazionale picio che iill quad dro ggovernativo overnativo n azion nale trovi una sua stabile e duratura identità per contribuire soddisfare domanda ribuire r tutti a so oddisfare llaa d omanda di di fifiducia che si alza quotidianamente nella nostra società. società t . Il Direttore Mario Porcu 5 Il Monumento ai Caduti e Piazza Donato Palmieri in una rara cartolina degli anni ‘60/’70 IL FILO DELLA MEMORIA VELA Cartoline d'epoca Abbiamo chiesto ai nostri soci di commentare sei immagini dei nostri paesi risalenti alla metà del secolo scorso Fino a qualche anno fa era una consuetudine. In viaggio era un rito irrinunciabile. Oggi invece quasi non si usa più, sostituita dalle fotografie che ognuno di noi può facilmente scattare e da brevi saluti inviati con un sms. È la cartolina. A inventarla fu un funzionario delle Poste prussiane, Henrich von Stephan, quando propose di realizzare un cartoncino più economico da spedire rispetto alla lettera. Erano gli anni Sessanta dell'Ottocento. Dopo un'iniziale diffidenza, uno ad uno gli Stati europei accolsero questa novità nelle comunicazioni, per aumentare la corrispondenza e quindi le entrate dovute all'affrancatura. Su un lato si scriveva l'indirizzo, sull'altro il messaggio; l'immagine non c'era ancora, mentre il francobollo era prestampato. In Italia la prima cartolina venne spedita il 1° gennaio 1874. Subito dopo comparvero le versioni illustrate e commemorative, con disegni e panorami, stampate anche da privati. In questo modo le cartoline hanno documentato gli aspetti più caratteristici dei Comuni italiani, soprattutto da quando indirizzo e messaggio vennero scritti solo su un lato, come siamo abituati a fare ancora oggi, dedicando completamente all'immagine l'altro lato. Una curiosità: prima della diffusione delle pellicole a colori, erano gli stessi stampatori a ritoccare le fotografie in bianco-e-nero, colorando il cielo, i tetti, gli alberi o altri dettagli. Negli anni Cinquanta e Sessanta erano in genere le tabaccherie a commissionare la stampa delle cartoline, come la rivendita di Ivana Avincola a Trevignano, quella di Giovanni Rossetti ad Anguillara o della famiglia Francocci a Monterosi. A Formello le vendeva Emma Filippucci, che gestiva una “Pizzicheria, Alimentari e diversi”, come si legge nel retro di una di esse. Sei nostri soci rievocano la vita sociale di metà Novecento proprio attraverso le immagini di una cartolina. 7 VELA IL FILO DELLA MEMORIA D a Piazza Donato Palmieri la mattina presto partiva la corriera, carica di giovani in cerca di lavoro. I ragazzi andavano v nnei cantieri di Roma per essere impiegati come manovali, carpentieri o muratori, oppure m ssemplicemente come uomini di fatica per scarricare dai camion i blocchetti o il cemento. Molte ragazze andavano a lavorare in un taM bacchificio. C’era così tanta gente, su quella b corriera, che a un certo punto venne aggiunto c uun rimorchio, chiuso, con i sedili. In quegli aanni vennero aperte le Casse rurali a Formelllo e Trevignano. Il cambiamento era finalmente arrivato anche per noi… m Giuseppe Barocco, classe 1938 S ono figlia di un grande pescatore, Angelo. Ricordo che da bambina stavo ssempre in giro nelle vie del centro storico cche, attraverso l’Arco dell'orologio, portanno alla Piazza del Comune dominata da m meravigliose palme, dove passavano pocche macchine e qualche bicicletta. Ma il ccentro della nostra vita è sempre stato il llago con la sua spiaggia ed una meravvigliosa passeggiata. Grazie alla sua pposizione a mezzogiorno, Trevignano ggode d dall’alba al tramonto del calore del solle; forse f per questo gli Etruschi prima e molti stranieri oggi hhanno scelto di vivere qui, dove la gente sa essere discreta ma anche molto presente, se occorre. Ecco, questo è Trevignano… ancora un paese. Per fortuna! Giuliana Di Carlo, classe 1954 Q uesta antica cartolina sarà dei primi del Novecento. Ma ancora negli aanni Sessanta sui sampietrini del Corso cci si giocava a pallone, mentre gli anziani erano e seduti attorno ai tavolini dei bar per le l loro interminabili partite a carte. Le macchine m erano poche. Il Corso era il cent della vita del paese. Ci si incontrava tro sempre s qui. Fuori dall'Arco c'era poco o n niente. C'erano le case ma non i negozi. Sul Corso si affacciavano tante botteghe, i fabbri, C i calzolai. E alla festa di Sant'Antonio c'era la l corsa dei sacchi e il tiro alla fune. Domenico Scatolini, classe 1963 8 IL FILO DELLA MEMORIA VELA C i conoscevamo tutti. Anche quando si usciva, in qualche modo si rimaneva a casa. Da bambina, a scuola, la maestra ci chiese di immaginare Anguillara nel futuro. Io feci un disegno: immaginai delle case sulla sponda del lago, nelle zone più belle e panoramiche. Come Trevignano e Bracciano, Anguillara custodisce un patrimonio di natura e cultura che dobbiamo impegnarci a valorizzare sempre di più. I tre paesi del lago devono formare un sistema turistico comune. Proprio ad Anguillara, in località La Marmotta, è stato fatto un ritrovamento straordinario: una splendida piroga del Neolitico sepolta nel limo dei fondali. Marina Di Carmine, classe 1956 Q uando ero un ragazzino Cesano era un paese di agricoltori. Tanti di noi ragazzini, provenienti da famiglie povere, per aiutare le nostre famiglie dopo la scuola andavamo a legare le foglie di tabacco nelle piantagioni vicine. Chi invece se la passava un po’ meglio erano i figli dei militari residenti all'interno della caserma. Cesano anche allora era un paese di pendolari: io a 13 anni andavo a Roma con il treno, la mattina presto, a fare l’apprendista fabbro e carrozziere. Era un vecchio treno a carbone, ancora con i sedili in legno. Il “tempio antico” di questa cartolina è in verità la Chiesa di San Nicola, la più antica di Cesano: risale all’XI secolo e per anni è rimasta chiusa a causa del tetto pericolante. Dopo la ristrutturazione commissionata da Don Luigi, nel 2006 è stata riaperta al culto. Alberto Misantoni, classe 1949 C inquant’anni fa eravamo in tutto mille persone. La popolazione aumentava, ma molti si trasferivano a vivere a Roma. A quei tempi facevo il venditore di macchine da cucire. Ricordo l’orgoglio dei monterosolini che da Roma tornavano in paese con la prima automobile della loro vita. Aveva ancora la targa di carta, perché quella metallica gliela avrebbero data solo dopo un mese, ma ci tenevano a farsi vedere. Le famiglie che allora lasciarono il paese per lavoro, oggi sono quasi tutte ritornate. Nel palazzo che oggi ospita la filiale della Banca, io c’andavo a scuola, quarta e quinta elementare insieme. L’insegnante era Don Salvatore. Per non farci guardare le gambe alle ragazzine, a noi maschietti ci faceva salire le scale per primi. Per scendere, all’uscita, il contrario. Franco Boccolini, classe 1935 9 VELA IN BREVE Concerto della Banda musicale di Formello Rinnovando una consolidata tradizione, la Banda musicale di Formello ha tenuto un concerto natalizio presso il teatro J.P.Velly, davanti ad una platea numerosa ed entusiasta. Diretto dal maestro Fabrizio Nori il complesso bandistico ha eseguito, il 26 dicembre 2012, numerosi brani musicali tra cui “Pasodoble de Villa” di Vincenzo Napoli, “Suite antica” di Giovanni Foddai, “The First Noel”, “I Magnifici Sette” di Elmder Bernstein, “Voci di primavera” di Johann Strauss Jr. A chiusura del concerto è stato eseguito, come ormai è consuetudine, l’Inno di Mameli. Il corso di fotografia Prosegue con successo il corso di fotografia riservato ai soci e ai clienti della Banca: a gennaio si è svolto a Campagnano e a febbraio a Trevignano. Marco Di Bartolomeo e Luciano Usai hanno insegnato a guardare le immagini con l'ottica di un professionista, commentando le foto scattate dagli stessi corsisti. L'obiettivo è quello di costituire un archivio fotografico. I temi: il territorio, le tradizioni, il lavoro, le innovazioni, la solidarietà. La Festa del Socio Sabato 8 e domenica 9 dicembre si è svolta l'annuale Festa del Socio, a Trevignano e a Formello, una preziosa occasione di incontro tra soci, amministratori e dipendenti della Banca. Sono stati distribuiti i pacchi natalizi, un'esclusiva della nostra Banca, e sono stati consegnati i premi agli studenti meritevoli e alle associazioni culturali e sportive. Il Credito cooperativo alla Festa di San Martino Come ogni autunno, la Festa di San Martino ha ravvivato i vicoli medievali e le cantine di Formello, tra gastronomia, culture contadine, cantastorie e spettacoli di strada, fino alla spettacolarizzazione del miracolo del Santo e al tradizionale incendio del fantoccio. Al centro dell'edizione di quest'anno c'era il pane, da sempre cibo e simbolo di solidarietà: anche nelle comunità più povere, ai pellegrini e ai viandanti sulla Via Francigena non si negava mai ospitalità e almeno un tozzo di pane. Anche per questo il “Panificio del Conte” ha ideato e offerto il “tozzo di pane di San Martino”, prodotto con metodi rispettosi dell'ambiente. L'organizzazione dell'evento è stata curata dalla Cooperativa sociale “Il Sorbo”, che ha ideato anche il convegno “Finanza etica, cooperazione e legalità ai tempi della crisi”, in cui a nome della Banca è intervenuto il presidente Gino Polidori. 10 Francesco Liberati Cavaliere del Lavoro Una suggestiva cerimonia al Quirinale ha fatto da cornice, il 27 novembre, alla consegna delle onorificenze dell'Ordine al merito del lavoro ai 25 Cavalieri nominati nel mese di giugno. Tra questi figura anche il dott. Francesco Liberati, presidente della BCC di Roma e della Federazione regionale, esponente di grande rilievo del Credito cooperativo italiano, più volte partecipe alle iniziative organizzate dalla nostra Banca. GEMELLAGGIO VELA I soci della BCC di Spello a Vallelunga Da sinistra: Antonio Antiseri, presidente vicario della BCC Spello e Bettona, Paolo Giuseppe Grignaschi, direttore generale Federlus, Gino Polidori, Maurizio Del Savio, direttore generale BCC Spello e Bettona, Gianluca Masciolini, consigliere e presidente della Comm. Soci e Territorio BCC Spello e Bettona Prima della visita all'Autodromo il saluto del Direttore Federlus Paolo Giuseppe Grignaschi Contraccambiando la nostra visita a Spello, sabato 24 novembre una delegazione dei soci della BCC di Spello e Bettona è stata accolta a Palazzo Chigi di Formello dal presidente Gino Polidori, il direttore generale Mario Porcu, i consiglieri e la nostra Commissione Soci. È intervenuto anche il direttore della Federazione regionale, Paolo Giuseppe Grignaschi, che ha avuto parole di elogio per il gemellaggio tra le due Banche, utile per scambiare esperienze e progetti. Le Banche di Credito cooperativo sono animate infatti dagli stessi valori, hanno la stessa struttura societaria e sono ugualmente impegnate nel portare avanti un'economia legata ai territori, alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Dopo la cerimonia di benvenuto, i soci umbri hanno proseguito per Vallelunga: il presidente dell'Autodromo, Ruggero Campi, è infatti anche membro del Collegio sindacale della BCC di Spello, e ha mostrato uno dei fiori all'occhiello dell'impianto di Campagnano: i corsi di guida sicura. La mattinata si è conclusa al ristorante “Il Postiglione”, antica locanda di posta sulla via Cassia. All'interno dell'Autodromo di Vallelunga 11 Il sole di Roma brilla anche in una mattina d'inverno sulla Cordonata di Michelangelo, ai piedi del Campidoglio 12 CONOSCERE ROMA VELA I palazzi del potere tra Tivoli, Caprarola e Oriolo Romano I visita alla Basilica In d di San Paolo fuori le mura Dopo le uscite alla Basilica di San Paolo fuori le mura, alla Pinacoteca Capitolina e alla Chiesa di Santa Maria in Aracoeli, visiteremo tre palazzi sontuosi, per comprendere meglio i rapporti tra la nobiltà romana e le residenze di lusso nella provincia. Le partenze, in pullman, avvengono da Piazza del Mercato, a Formello, alle 8:30, salvo diversa indicazione telefonica. Come di consueto, è necessario prenotarsi per tempo ad ogni singola gita, fino all'esaurimento dei posti disponibili, al numero 06 90 14 30 55 (Ufficio Soci). Ogni socio può farsi accompagnare da un famigliare. Sabato 16 marzo Villa d'Este a Tivoli Saranno le fontane che adornano di giochi d'acqua il giardino terrazzato, saranno le sale affrescate che decorano i due piani di questa dimora, sarà il sogno di un cardinale che ha concentrato in questo progetto tutte le sue ambizioni politiche deluse... tutto questo fa di Villa d'Este un affascinante spettacolo di arte e natura. Sabato 6 aprile Palazzo Farnese a Caprarola Più raffinato di una fortezza, più fortificato di una villa, più ambizioso di una dimora, questo palazzo traduce per immagini, nel susseguirsi di stanze dipinte, i fasti e le glorie di una delle più potenti famiglie della corte papale, capace di influenzare con spericolate manovre le sorti della storia europea. Sabato 25 maggio Palazzo Altieri a Oriolo Romano Così poco conosciuta ma così sorprendente questa residenza racchiude le vicende di diversi proprietari e racconta, attraverso i soggetti affrescati, la vita fuori porta tra Cinque e Settecento, tra rinascimento e neoclassicismo, tra città e campagna. 13 VELA IMPRESE Artigiani dell’editoria Il Gruppo Editoriale Tattilo Editrice - Edes - Azzurra Press Dal dopoguerra a oggi i cambiamenti nella moda e nel costume sono stati tanti, come pure quelli negli interessi del tempo libero. In Italia c'è una Casa editrice che ha sempre proposto pubblicazioni innovative, accompagnando e talvolta anticipando le nuove tendenze. È la Tattilo Editrice, oggi proprietaria dei marchi Edes e Azzurra Press. La storia di Tattilo Editrice inizia negli anni Sessanta, con la pubblicazione del primo giornale per giovani, “Big”, e successivamente della prima rivista per l'uomo, “Playmen”. Negli anni successivi dava vita a “Scienze Duemila”, per divulgare al grande pubblico le materie scientifiche, “Ambiente ed Ecologia”, per venire incontro ad una schiera sempre più ampia di cittadini consapevoli che è necessaria una nuova etica ambientale, “Amico cellulare”, nel momento della rivoluzione nella telefonia, e “Tutto Agriturismo”, che intercetta e promuove la nuova tendenza delle strutture ricettive offerte da aziende agricole, resorts e del B&B. Più di recente la Casa editrice ha saputo interpretare il ritorno alla ruralità e alle tradizioni, sempre in modo moderno e suggestivo, dagli arredi country al collezionismo vintage, dall'arte delle decorazioni all'agricoltura, fino all'ultimissima tendenza del Cake Design, l'arte di decorare le torte. “È negli anni Ottanta che nasce l’editoria specializzata”, ci spiega Manuela Balsamo, editore e direttore responsabile. “Un modo nuovo di fare comunicazione: non più riviste che propongono una moltitudine di argomenti, ma contenuti specifici per soddisfare gli interessi di nicchie sempre più definite”. Le riviste in edicola Tra mensili e bimestrali, ci sono attualmente 9 riviste che è possibile trovare in edicola o a cui è possibile abbonarsi. “Casa Romantica” è un mensile di arredamento che ci fa riscoprire i dettagli di una casa curata e accogliente: la biancheria che sa di bucato, le tende leggere che filtrano delicatamente i raggi del sole, i mobili IMPRESE VELA un po' rovinati dal tempo e proprio per questo così affascinanti. Pagina dopo pagina entriamo nelle case più romantiche del mondo, con tante idee di cui vengono forniti disegni e descrizioni, per ricreare nella propria abitazione le medesime emozioni. Talvolta con tanta inventiva e poca spesa è possibile rinnovare completamente un ambiente: è questa la filosofia del bimestrale “Idee facili per decorare casa”, che invita anche al fai-da-te, in modo da creare arredi e soluzioni originali anche con materiali poveri come il legno o la stoffa. Tipico è il caso delle residenze di campagna, così diffuse nel nostro territorio. Agli appassionati di arredi tradizionali è dedicato infatti il mensile “La Mia Abitazione Country&Country”. Se prima di arredare gli ambienti è necessario eseguire una ristrutturazione, sarà utile ispirarsi agli articoli di “Ristruttura Case & Casali”, un bimestrale che si rivolge a studi di architettura, ingegneri e imprese di costruzione, senza però tralasciare l'attenzione nei confronti di chi vuole prendere occasionalmente spunti e suggerimenti. Tratta di materiali per l'edilizia, di rivestimenti e di innovazioni tecnologiche, ma anche di soluzioni per il riscaldamento, la sicurezza e il risparmio energetico. Il gusto per lo stile rurale può essere quindi approfondito in tutti questi modi. Ma coloro che vorranno anche cimentarsi nella coltivazione e nell'allevamento, non potranno perdersi il bimestrale “Ruote agricole”, È adatto agli imprenditori agricoli, agli agricoltori in pensione, agli esperti del giardinaggio ma anche a tutti coloro che amano l'agricoltura. Consiglia sulle attrezzature più efficienti per condurre con profitto un orto o una piccola azienda. Senza dimenticare le consorelle “Ruote Agricole Vintage” e “ Trattori Market”. Passione, professione, economia L'interesse per un arredamento country nasce a volte dal recupero di una vecchia abitazione: un piccolo appartamento del centro storico con i balconi fioriti, una casa colonica della riforma fondiaria l dai muri di tufo o un semplice casalet- to non più utilizzato per custodire gli attrezzi di lavoro. “Un cambiamento sociale mette in gioco le passioni, crea nuove professioni, si lega alle condizioni economiche del momento”, aggiunge il direttore. “Inizialmente era il costo elevato degli appartamenti e degli affitti in città a spingere le famiglie a cercare nuove residenze nei borghi e in campagna, ma allo stesso tempo è diventata una moda, una ricerca di valori, un modo nuovo di vivere e di pensare che l’editoria deve saper interpretare”. Tattilo Editrice ha sede nella Manuela Balsamo, Zona industriale di Formello direttore di Tattilo ed è nostra socia. “Del Credito Cooperativo apprezziamo il dinamismo, la capacità di ascoltare e di entrare nell’anima di un’azienda”. Un portale innovativo Nei programmi per l'immediato futuro, oltre ad un potenziamento della produzione attuale nonché la recente apertura al canale distributivo estero in Germania, Austria, Svizzera, Francia, Belgio, Lussemburgo con edizioni in lingua locale, il gruppo Tattilo Editrice - Edes - Azzurra Press si pone l'obiettivo di una presenza consistente su internet, attraverso il portale www.azzurrapress.com. Permetterà lo shopping on-line, applicazioni per iPad e iPhone e dedicherà dei mini-siti ad aziende, professionisti e associazioni che vogliono divulgare le proprie iniziative commerciali con un'ampia visibilità sul web. L'accesso all'area riservata sarà arricchito dalla concessione di una fidelity Azzurra Card con la quale si potranno ottenere ulteriori sconti ed agevolazioni per i numerosi contenuti e le offerte commerciali presenti sul portale. TATTILO EDITRICE T Via V degli Olmetti 18 00060 Formello (RM) 0 Tel. T 06 90 40 701 Sito S web: www.azzurrapress.com 15 VELA ASSOCIAZIONI Gli Scoordinati La passione per la motocicletta come libertà e condivisione Era il dicembre del 2008. Tre amici si ritrovarono in pizzeria, apparentemente come tante altre sere. Invece quella volta, dopo anni di passione per la motocicletta, pensarono di fondare un nuovo motoclub. Dal giorno dopo iniziarono a coinvolgere altri amici e appassionati delle due ruote a motore. Passarono poche settimane e ben 49 motociclisti e motocicliste fondarono, il 1° gennaio 2009, il motoclub “Gli Scoordinati”. Oggi i soci sono più di 150 e il motoclub è affiliato alla Federazione Motociclistica Italiana (FMI). Il nome e il simbolo, innanzitutto. Ogni socio fondatore poteva esprimere le sue idee e avanzare delle proposte, da approvare poi a votazione. Il nome “Scoordinati” venne suggerito da Elisabetta Conte (ora consigliera, responsabile all’area solidale, revisore dei conti e coreografa del del motoclub): raffigurava bene il gruppo, formato da motociclisti di ogni ceto sociale e mestiere, dal libero professionista in carriera allo studente universitario, e da amanti di tutti i generi di motociclismo: la velocità, il turismo, l'enduro, il custom. Il logo, invece, ispirato ad un segnale di pericolo, è opera di Daniele I. e Daniela Murru. Come dire: attenzione, stanno arrivando gli Scoordinati... Sulle strade più belle La prima attività del motoclub è quella del turismo, con un fitto calendario di uscite di gruppo per percorrere insieme le strade più belle del Lazio e d'Italia. Per quattro anni il responsabile degli itinerari è stato Alessandro Carpani coadiuvato da Maximiliano Vittorini, il presidente. Da quest'anno il responsabile alle uscite è Claudio Negri, che insieme a 23 referenti ha creato il calendario per il 2013. Esiste anche un trofeo annuale, il TTS (Trofeo Turismo Scoordinati), che premia i motociclisti, le motocicliste e le passeggere che hanno percorso più chilometri partecipando ai viaggi del motoclub. Talvolta la me16 ta è un motoraduno, per incontrare altri motociclisti: in questo caso è Giovanni Amico, vice presidente, a organizzare l'iniziativa. Di recente gli Scoordinati hanno ottenuto dalla FMI il premio di primo motoclub del Lazio per presenza nelle manifestazioni ufficiali: davvero un riconoscimento meritato per chi ama andare in moto con qualsiasi tempo, anche nelle giornate di pioggia o con la neve ai bordi della carreggiata. Il motoclub ha anche un “Ufficio Reclami”, ossia un consigliere al servizio del socio, pronto ad ascoltare ogni esigenza o reclamo, che poi riporterà all’attenzione del Consiglio direttivo. Questa persona è Michela Petracca. Poi c'è un segretario che ha la responsabilità del bilancio, dei verbali e di tutte le entrate e le uscite del ASSOCIAZIONI VELA motoclub: è Francesca P. Il consigliere Giovanni Iodice, invece, tiene aggiornato il sito web: uscite, il gioco del TTS, il Fanta Scoordinati (gioco sulle gare di Superbike) e tante altre cose ancora. Dal turismo alla solidarietà Incontriamo Maximiliano, ducatista e grande appassionato di Superbike. Ci racconta lo spettacolo di una delle uscite in moto. “Sulle strade si snoda un lungo serpentone di motociclette di tutti i tipi. C'è una testa e una coda, chiamata scopa, per far sì che nessuno rimanga indietro o si perda. Anche per questo, in certi svincoli, alcuni di noi si fermano e aspettano il passaggio di tutti”. Il motoclub ha iniziato anche a collaborare con le altre associazioni del territorio del lago, facendo da staffetta e portando assistenza in alcune manifestazioni podistiche, grazie alla rapidità della motocicletta. Ma soprattutto gli Scoordinati sono convinti sostenitori della Fondazione Fabrizio Meoni onlus, dedicata al grande motociclista scomparso tragicamente durante la Parigi-Dakar, una delle gare più difficili e pericolose del mondo, ma anche una delle sfide più avvincenti per l'abilità e il coraggio richiesto ad ogni pilota e per i meravigliosi territori che attraversa. Meoni amava anche la popolazione africana e si distinse spesso per contributi alle associazioni locali e per altri gesti di solidarietà. Condividendo questo impegno, gli Scoordinati hanno inviato 300 magliette ai bambini che la Fondazione recupera dalla strada e hanno raccolto dei fondi per creare e mantenere strutture di ospitalità. nessuno, nemmeno lei, fino a qualche anno fa poteva immaginare la passione travolgente che ora la lega alla sua Kawasaki. A Raffaella piace invece l'adrenalina delle gare di velocità nei circuiti, da quando Giovanni le ha fatto passare la paura della moto. Da quel giorno è stata a Vallelunga, a Imola, a Misano e a Monza. Le piace guardare i box con i meccanici al lavoro, la griglia di partenza, i sorpassi mozzafiato ad ogni curva fino alla bandiera a scacchi. Altri hanno raccontato un viaggio in moto in Sicilia, nel cuore dell'estate, che giorno dopo giorno si è rivelato essere la più bella vacanza della loro vita. È perché, come ricorda Dorina, a tenere insieme il motoclub non è solo la passione per la moto, ma è soprattutto l'amicizia. Il Motoraduno Nazionale Scoordinati Ogni anno nel mese di settembre il motoclub organizza il proprio evento, che vede arrivare motociclisti da tutta Italia. Erano oltre 1.200, la scorsa edizione, a gremire Piazza del Molo di Anguillara. Il motoclub ha offerto una colazione, un gadget, l’aperitivo, il giro turistico intorno al Lago di Bracciano e poi il pranzo (con un piccolo contributo da parte dei partecipanti) ed infine un parco-festa affollato di espositori del settore moto ed un maxischermo dove veniva proiettata la gara di SBK. E poi ancora premiazione per i gruppi più numerosi, il singolo proveniente da più lontano, il più piccolo conduttore e così via. Infine il Sindaco di Anguillara Francesco Pizzorno e il presidente del motoclub hanno dato il saluto di un buon rientro a casa. Tante storie, una passione Le emozioni del mototurismo sono raccolte sul sito del motoclub. Lo stesso Maximiliano ha raccontato il lungo viaggio per raggiungere il primo raduno internazionale, in Spagna, nell'inverno del 2009, tra il maltempo inatteso e la gioia di rappresentare il motoclub venuto da più lontano. Sara, una passeggera, o meglio una “zavorrina” nel gergo motociclistico, ha confidato il timore e poi il divertimento di vedere scorrere in velocità i paesaggi attorno a sé, ed elenca un simpatico decalogo per chi siede per la prima volta sul sellino posteriore di una moto. Nazzario, quarantacinquenne, dopo dieci anni di astinenza dalle due ruote si è riavvicinato alla motocicletta, dapprima con una sensazione di insicurezza, tipica di chi è ormai abituato all'automobile, per poi scoprire che la paura si era trasformata in prudenza e quindi in serenità di guidare. Con la motocicletta Irene ha realizzato un sogno: MOTOCLUB SCOORDINATI Via Diocleziano 20/A 00061 Anguillara S. (RM) Tel. 06 99 95 105 Sito web: www.mcscoordinati.com E-mail: [email protected] 17 VELA NAVIGARE NELLA STORIA Le nozze di Messalina L’inverno era alle porte. Quelle giornate di fine novembre del 48 erano dense di apprensione e la corte le viveva con grande sgomento. Claudio, l’Imperatore, indugiava ancora davanti a quel mare di Ostia in tempesta. Da Roma giungevano notizie che gli tormentavano l’anima. Sua moglie Messalina, ancorché legata a lui da vincolo matrimoniale, era convolata a nozze con Gaio Silio, “il più bello della gioventù romana”. Ed era stato un matrimonio di una sontuosità unica, celebrato nei giardini costruiti da Lucullo, che occupavano per intero l’attuale Villa Borghese. All'origine di tutto c'era la superstizione dell'Imperatore. 18 NAVIGARE IL FILO DELLA NELLA MEMORIA STORIA VELA Claudio acclamato imperatore dai pretoriani Da otto anni Messalina era la moglie di Claudio. Si erano sposati nel 40 quando lei aveva quindici anni e lui, non ancora imperatore, cinquanta. Lo divenne, quasi per caso, l’anno dopo, quando fu assassinato Caligola. La guardia germanica rincorse per tutte le vie di Roma i presunti assassini. In uno dei palazzi del Palatino un soldato notò le scarpe di un uomo nascosto dietro una tenda. Prima di trafiggerlo la scostò per accertarne l’identità. Lo riconobbe subito, ancorché tremante e implorante e con il viso parzialmente coperto dal mantello: era Claudio, lo zio del Principe trucidato, l’unica persona che per casato poteva aspirare a ricoprire la massima carica dello Stato. La guardia improvvisamente gridò a squarciagola: “Viva Tiberio Claudio nuovo Imperatore di Roma!”. I pretoriani accorsero sul posto con le spade ancora insanguinate. Si consultarono febbrilmente, consci del pericolo di una imminente guerra civile, non avendo Caligola designato per tempo il suo successore. Piacque a tutti l’idea che avrebbe loro consentito, tra l’altro, di prestare ancora servizio nei palazzi del potere. Lo caricarono sulle spalle e scesero nel cortile al grido sempre più convinto di “Claudio imperatore”, instaurando così il nuovo metodo di elezione basato sul “militari suffragio”, che dava all’esercito un potere senza precedenti. Da lì Claudio fu trasportato nei Castra Praetoria, sede del comando delle legioni, dove ottenne l’unanime assenso. E così Messalina, da poco diciassettenne, divenne Imperatrice. Una nuova vita senza regole Iniziò così per lei una nuova vita, dove tutto era permesso senza nessun limite morale e con l’acquiescenza dell’inetto marito. Pian piano il palazzo imperiale divenne una specie di postribolo dove le donne dell’alta società venivano spinte a tradire il talamo coniugale davanti ai propri mariti. Lei stessa, racconta Giovenale, “lasciato di notte il letto imperiale, il viso impiastricciato di belletti, in testa per coprire il colore nero dei capelli una parrucca bionda, entrava in un caldo lupanare, dietro una vecchia tenda, in una stanza vuota riservata a lei sola e qui, con il nome di Licisca, si offriva nuda”. I liberti Narcisso e Callisto poi la coinvolsero in un vasto giro di azioni concussorie, dalle quali i primi due traevano enormi guadagni e Messalina il silenzio sulle sue malefatte. Vendevano preture, governatorati, cittadinanze romane e posti preminenti nella pubblica amministrazione. Estorcevano e corrompevano alle spalle dell’ignaro Claudio, spesso ubriaco e preda della superstizione. Aveva sempre più terrore dei presagi. Se ne ebbe riprova il giorno in cui ne fece le spese Gaio Appio Giunio Silano, che da tempo ricopriva la carica di Governatore della Spagna. Era un vecchio amico del- VELA NAVIGARE NELLA STORIA l'Imperatore, che, pensando di gratificarlo, lo richiamò nella Capitale per fargli sposare Domizia Lepida, la madre di Messalina. Appio, uomo integerrimo, iniziò subito dopo le nozze a condannare tra le mura domestiche la scandalosa condotta dell’Imperatrice, che portava sicuro discredito all’intera famiglia. La rimproverava continuamente, minacciando anche di informare dettagliatamente il marito. Fu la sua condanna a morte. Narcisso si presentò di buon mattino nella stanza di Claudio simulando una forte agitazione e con fare concitato gli rivelò di avere avuto un brutto sogno: Appio lo aveva più volte pugnalato, uccidendolo. Passò poco tempo e i due furono raggiunti da Messalina, che prostrata in lacrime raccontò che da diverse notti sognava che Appio pugnalava alle spalle l’Imperatore. “Poco dopo - scrive Svetonio - come essi avevano concertato fu annunciato l’improvviso arrivo di Appio, al quale era stato raccomandato di presentarsi a quell’ora: Claudio, definitivamente convinto che il sogno stava per realizzarsi in quel momento, diede ordine di farlo entrare subito e di metterlo a morte”. Gli horti luculliani Stessa sorte toccò a Valerio Asiatico, che si opponeva strenuamente alla pressione esercitata da Messalina, che voleva appropriarsi ad ogni costo dei giardini di Lucullo, passati da tempo in proprietà al nobile e ricco gentiluomo. Giardini con fontane e boschetti, vasche con originali giochi d’acqua e verdi prati che arrivavano fino all’attuale piazza di Spagna, dove sono stati rinvenuti i resti dell'immensa villa dell’antico proprietario. Valerio Asiatico proveniva dalla Gallia Narbonense, da sempre la provincia più fedele a Roma. Aveva ricoperto importanti cariche pubbliche, fu anche senatore e console. I proventi di un così ricco cursus honorum gli consentirono di acquistare gli horti luculliani, ai quali dedicò ogni sua energia ed ogni residua disponibilità economica. Per soddisfare le voglie di Messalina si rimisero in moto i liberti Narcisso e Pallante, i quali accusarono Valerio di adulterio per una chiacchierata relazione con Poppea Sabina, la madre dell’altra Poppea, divenuta in seguito moglie di Nerone. Fu dato ordine di rintracciare l’imputato, che in quei giorni si trovava a Baia, luogo di piacere e di vacanze della nobiltà romana. Lo trascinarono in catene nella residenza di Claudio per un processo “intra cubiculum”, tra le pareti domestiche, che il diritto processuale del tempo prevedeva per cause di una certa importanza e con connotati di particolare riservatezza. Fu a lungo interrogato davanti a Claudio e Messalina da Suillio, potente e ricchissimo avvocato, che con assunti indimostrati e argomentazioni deboli sotto il profilo penale ne chiese la condanna a morte. Si difese strenuamente, commuovendo persino l’Imperatore, ma la sua sorte era già stata scritta. NAVIGARE IL FILO DELLA NELLA MEMORIA STORIA VELA Al termine del processo a porte chiuse, Valerio Asiatico si suicidò per non compromettere la successione dei suoi beni alla famiglia. Vigeva allora il “praemiun festinandi”, il premio cioè che spettava agli eredi di un imputato che anticipava una eventuale condanna a morte attraverso l’estremo sacrificio della propria vita. In tale contesto quindi, i beni del congiunto suicida passavano ai legittimi eredi. Ma questa volta i discendenti non furono messi in condizione di esercitare questo diritto per una seria di cavilli che l’accusa propose e Claudio accolse. Gli horti luculliani passarono quindi allo Stato e poi a Messalina. Un piano incredibile Messalina conosceva bene la folle superstizione del marito e ne approfittò per convolare a nozze con Gaio Silio, un giovane di grande bellezza. I due amanti escogitarono un piano incredibile. Messalina raccontò a Claudio di aver avuto un sogno in cui egli stava per essere ucciso da parte di forze occulte e che quindi risultava prudente che il posto di marito fosse preso da un'altra persona, sulla quale si sarebbe abbattuta la tragica previsione. Morto quindi il provvisorio marito, tutto sarebbe ritornato come prima. La persona indicata fu naturalmente Gaio Silio, che Messalina incontrava da tempo. L’Imperatore, sottovalutando di certo la portata dell’assurdo progetto, acconsentì, ma poi fu sconvolto dalla notizia della festa nuziale, ma ancora di più lo fu Narcisso, ormai il braccio destro dell’Imperatore. Insieme a Pallante e Callisto, convinse Claudio a lasciare all’istante Ostia e i lavori dell’ampliamento del porto per correre a Roma e fare giustizia sommaria della moglie impazzita. Seppur convinto, titubava, tergiversava, prendeva tempo. Alla fine partì, preceduto e seguito da due manipoli di pretoriani. Veloci come il vento giunsero nella Capitale le notizie provenienti da Ostia, e Roma cadde nel panico. Messalina tenta di salvarsi L’avanguardia pretoriana che precedeva il corteo imperiale, partita di buon mattino da Ostia, era già giunta alle porte della città. Intanto i giardini luculliani erano diventati improvvisamente deserti. Messalina ad un tratto si ritrovò sola e disperata, con accanto la madre, accorsa per darle conforto nonostante i freddi rapporti che da tempo intercorrevano tra loro. La disperazione la spinse a tentare un’ultima azione per salvarsi. Attraversò a piedi tutta la città per incontrare il marito. Solo all’imbocco della strada per Ostia poté salire su un carro addetto alla raccolta dei rifiuti dei giardini, non avendo trovato fin lì nessuno che l’accompagnasse. Tacito racconta che l'Imperatore “se la prendeva ora con l’infame condotta della moglie e ora tornava al pensiero del matrimonio e dei figli ancora bambini”. Alla vista dei primi soldati, Messalina scese dal carro e si parò davanti al corteo imperiale piangendo disperatamente. Gridò a Claudio di ascoltarla, ma Narcisso, che aveva assunto per quel giorno il comando dei pretoriani, la investì con ogni specie di contumelie e intanto consegnò all’Imperatore uno scritto contenente le prove delle dissolutezze della moglie. Entrati nella Capitale, si diressero subito nella casa di Gaio Silio: egli non volle difendersi, né cercò di prendere tempo: chiese solo di morire presto. Con lui furono uccisi tanti altri complici di Messalina: amanti di una notte, senatori conniventi, attori di bella presenza entrati nella vita privata dell'Imperatrice. Un liberto dà l'ordine al posto dell'Imperatore Al termine della strage Claudio rientrò nei suoi palazzi e tutti banchettarono allo scampato pericolo. Claudio aveva temuto infatti un colpo di Stato ad opera di Gaio Silio. Claudio bevve anche molto, com’era solito fare. Sbolliti i fumi del vino, comandò ad un tratto alla sua guardia del corpo di mandare a chiamare Messalina per una udienza da tenersi il giorno seguente. Narcisso e gli altri liberti si spaventarono a morte consapevoli che davanti alla bellezza della moglie Claudio l’avrebbe ancora una volta perdonata, ottenendo poi l’inevitabile loro condanna. Uscito allora Narcisso dal salone dei banchetti, ordinò al tribuno ed ai centurioni di guardia di procedere all’immediata uccisione della fedifraga essendo tale l’ordine dell'Imperatore. Pregò anche Evodo, suo amico personale, di assicurarsi dell’esecuzione della condanna a morte. Arrivati ai giardini di Lucullo, trovarono Messalina tra le braccia della madre che la pregava di avere un sussulto di dignità e di togliersi quindi la vita. Seguendo il consiglio provò con un pugnale, tentando di trafiggersi prima la gola e poi il petto, non riuscendovi. Evodo allora intervenne, trapassandola da parte a parte con la sua spada nel mentre le rovesciava addosso una serie di insulti. Messalina non aveva che ventitre anni. Per cancellarne persino la memoria fu decretata subito dopo la “damnatio memoriae” e la distruzione di tutte le statue disseminate nei luoghi più in vista di Roma. (G. P.) 21 VELA CRONACHE DAL NOVECENTO Vittorio Fiaschetti, agricoltore di Barbarano Romano, nel Viterbese, impegnato nell'aratura a traino animale Era nato nel 1923. Frequentò la scuola fino alla quinta elementare, quando smise di studiare per aiutare la famiglia nel lavoro dei campi. Ma continuò a leggere la Divina Commedia, l'Orlando Furioso, la Gerusalemme liberata, le traduzioni dell'Iliade, dell'Odissea e dell'Eneide, vicino al camino o a lume di candela, assorbendo lentamente il ritmo dell'ottava rima e imparando a memoria interi canti. “Non andavo in 22 campagna se non avevo un libro nel tascapane”, diceva. Diventò così un abile poeta a braccio. Fu poi tra i soci fondatori della Cassa rurale ed artigiana di Barbarano Romano. Etica del lavoro, senso della famiglia, amore per il sapere, creatività e imprenditorialità: una storia che incarna tutti i valori del Credito cooperativo. LE MIGLIORI TESI DI LAUREA VELA Il principio dell’autodeterminazione dei popoli nell’arcipelago delle Falkland DI CAMILLA BERNABEI, SCIENZE POLITICHE E DELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI NEOLAUREATA IN Il principio dell’autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo soggetto a dominazione straniera ad ottenere l’indipendenza, associarsi ad un altro Stato o comunque a poter scegliere in modo autonomo il proprio regime politico. Questo principio, già accennato nello statuto della Società delle Nazioni, l’organismo di diritto internazionale progenitore dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, ha trovato maggiore spazio nella Carta dell’ONU ed è stato il presupposto sul quale si fondò il processo di decolonizzazione successivo alla Seconda Guerra Mondiale. Fu infatti rivendicato dai popoli sottoposti a dominazione straniera come diritto fondamentale ottenendo però, molte volte, scarsi risultati a causa della predominanza degli interessi delle maggiori potenze. Si consolidò una posizione ambigua nel diritto internazionale per cui, accanto all’autodeterminazione dei popoli, l’ONU riteneva di fatto vigente il principio della sovranità e del rispetto dell’integrità territoriale degli stati indipendenti, purché retti da un governo democratico rappresentativo di tutta la popolazione. Questo concetto venne inteso in modo piuttosto elastico e può essere considerato uno dei presupposti fondamentali per lo scoppio della guerra delle Falkland. L’arcipelago delle Falkland, territorio di fronte alla Patagonia e in una posizione strategica tra Atlantico e Pacifico, divenne ufficialmente proprietà del Regno Unito nel 1833. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, le rivendicazioni argentine si fecero sempre più forti ma la situazione nelle isole rimase abbastanza serena fino al 2 aprile 1982, quando le truppe argentine, con a capo la giunta militare presieduta da Leopoldo Galtieri, sbarcarono nei pressi del capoluogo Port Stanley. L’Inghilterra di Margareth Thatcher, nonostante i molteplici tentativi di risoluzione pacifica della controversia portati avanti dall’ONU e dall’allora Segretario di Stato USA Alexander Haig, decise di rispondere con la forza a questa invasione. Ebbe luogo, così, la guerra più meri- dionale della storia, in cui venne sperimentato il maggior numero di sistemi d’arma, e la più breve, durando solo 74 giorni. In realtà, dietro all’attaccamento inglese per questo remoto arcipelago di pastori c’erano ingenti interessi economici, dati dalla presenza di giacimenti minerari e petroliferi. Inoltre, dopo la vittoria dell’Inghilterra, i cittadini delle Falkland hanno riottenuto lo status di cittadini britannici, ma questo non ha scoraggiato le rivendicazioni argentine. Nel mese di marzo di quest’anno si svolgerà infatti un referendum nell’arcipelago: gli abitanti potranno finalmente scegliere se rimanere cittadini inglesi o diventare cittadini argentini. 23 VELA I SOCI RACCONTANO Sono nato a Trevignano, ma ho completato gli studi a Roma presso il Liceo artistico di via di Ripetta. Ho avuto come insegnanti i più grandi pittori dell’epoca. Tra i miei compagni nessuno conosceva Trevignano, ma solo Bracciano, per via dell’omonimo lago. Parliamo degli anni 50/60, quando in paese ci si spostava a piedi e a cavallo; la corriera era l’unico mezzo per raggiungere la Capitale e faceva tutto il giro del lago passando per Bracciano. La Cassa rurale ed artigiana era stata fondata da pochi anni. Sono socio della Banca da quando avevo venticinque anni: sono stato consigliere, presidente del Collegio sindacale e poi presidente del Consiglio di Amministrazione. Ho sempre sostenuto l'unione con la Banca di Formello, in modo da creare un istituto più solido. In tanti anni ho verificato che il rapporto personale, la conoscenza diretta, sono il segreto del Credito Cooperativo. Dopo il Liceo mi sono iscritto all'Università, alla Facoltà di Architettura, ma mi trovai nel mezzo delle contestazioni studentesche del '68. Forse anche per questo decisi di lasciare lo studio e mi misi a lavorare nel ristorante di famiglia, “La Grotta Azzurra”, che all’epoca era uno dei pochi ristoranti del paese. Trevignano ha una profonda tradizione culinaria. Sulle nostre tavole non c'erano soltanto i prodotti più diffusi delle campagne romane, ma anche il brodo di tartaruga o le rane fritte. C'era un turismo di qualità: grandi negozianti, funzionari della pubblica amministrazione, attori. Ci conoscevano con il passaparola. In quegli anni l’economia era basata su un'agricoltura che dava ortaggi eccezionali. D'inverno l'acqua del lago ricopriva i terreni 24 Nazzareno Avincola delle “pantane” e arrivava fino alla strada provinciale; poi, già a febbraio, lentamente indietreggiava, lasciando i campi incredibilmente fertili. Ricordo quelle zolle nere rovesciate dalla vanga che rendevano il terreno adattissimo alla coltivazione di pomodori, meloni, cocomeri, sedani, fragole e insalata. Sulle colline c'erano invece vigneti e oliveti. Si formarono gruppi di persone per vendere questi prodotti nei mercati di Roma. Così anche la nostra Cassa rurale fondò una Cooperativa agricola: diede dei contributi per impiantare dei vigneti, e l’uva prodotta veniva venduta alla Cantina sociale di Cerveteri. In seguito, con l’avvento dell'agricoltura in serra, scomparve la coltivazione tradizionale. La produzione degli ortaggi in serra aveva bisogno di diserbanti particolari, spesso nocivi all’ecosistema. Quando il nostro lago è diventato riserva idrica di Roma, l’uso di questi diserbanti è stato proibito causando difficoltà nella gestione di questi impianti. Altri sistemi usati per il diserbo non hanno avuto esito positivo e l’agricoltura è stata progressivamente abbandonata a favore del turismo. A questo cambiamento ha contribuito anche la Cassa rurale, che ha concesso prestiti per ammodernare aziende e aprire attività commerciali, offrendo a molti cittadini, in particolare ai soci, una grande occasione di progresso e di riscatto sociale. Nel prossimo numero Banche e banchieri nella Roma antica BCC CREDITO COOPERATIVO Formello e Trevignano Romano CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Gino Polidori Vice Presidente Alvaro Altarocca Consiglieri Giuseppe Bernardi Edda D’Alessio Gianluca Franchini Lorenzo Francucci Piergiorgio Montani Marco Palma Matteo Stefanelli COLLEGIO SINDACALE Presidente Cristiano Sforzini Sindaci Effettivi Sandro Cioccoloni Filippo Salvatore Licenziato DIREZIONE Direttore Generale Mario Porcu Vice Direttore Generale Angelo Buccioli BCC CREDITO COOPERATIVO Formello e Trevignano Romano Siamo presenti a: Sede Amministrativa FORMELLO Viale Umberto I°, 92 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034 Sede Centrale FORMELLO Viale Umberto I°, 4 - Tel. 06.9014301 - Fax 06.9089034 Agenzia n° 1 LE RUGHE Viale Africa, 8 - Tel. 06.9087359 - Fax 06.90129315 Filiale CAMPAGNANO DI ROMA Piazza Regina Elena, 23 - Tel. 06.90154376/77 - Fax 06.90154380 Agenzia n° 2 OLMETTI Via degli Olmetti, 41 3U - Tel. 06.90400394 - Fax 06.90400352 Filiale TREVIGNANO ROMANO Via IV Novembre, 2 - Tel. 06.999121 - Fax 06.9999514 Filiale ANGUILLARA SABAZIA Via Anguillarese Km 5,200 - Tel. 06.9994574/385 - Fax 06.9995337 Filiale CESANO Via della Stazione, 359 - Tel. 06.30439538/88 - Fax 06.3038935 Filiale MONTEROSI Via Roma, 50 - Tel. 06.9014301 Monterosi Trevignano Romano Campagnano di Roma Anguillara Sabazia Cesano Le Rughe FORMELLO FO Olmetti