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FTA Morning View
lunedì 26 settembre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Usa: venerdì Borsa zavorrata dal petrolio, vola Twitter
La Borsa di New York ha chiuso l'ultima seduta della settimana in calo a causa del tonfo del petrolio. Il Dow Jones ha perso lo
0,71%, l'S&P 500 lo 0,57% e il Nasdaq Composite lo 0,63%.Il greggio sul mercato Nymex ha lasciato sul terreno il 3,97% a
44,48 dollari al barile.
Markit Economics ha pubblicato i dati relativi all'Indice PMI manifatturiero preliminare. Nel mese di settembre l'indice si è
attestato a 51,4 punti dai 52,0 punti di agosto. Il dato è inferiore alle attese degli analisti poste a 52,1 punti.
Sul fronte societario Twitter +21,52%. Secondo la CNBC, il sito di microblogging avrebbe ricevuto manifestazioni di interesse da
Google (gruppo Alphabet) e Salesforce.com.
Lions Gate -1,33%. La società di produzione cinematografica ha comunicato che sospenderà da subito lo stacco di cedole
trimestrali in attesa di chiudere l’acquisizione da 4,4 miliardi di dollari, annunciata a fine giugno, del network televisivo Usa Starz.
Yahoo -3,06%. Il colosso internet ha confermato una violazione nella sicurezza degli account dei suoi utenti. Secondo le prime
stime sarebbero state rubate le informazioni associate ad almeno 500 milioni di utenze.
Wal-Mart Stores +0,11%. Barclays ha alzato il target price sul titolo del colosso della distribuzione a 87 dollari da 70 dollari ed
ha migliorato la raccomandazione a "overweight" da "equal weight".
Facebook -1,63%. Secondo il Wall Street Journal, il social network avrebbe sovrastimato il tempo medio di visione delle
pubblicità video.
Endo +15,45%. Il gruppo farmaceutico ha nominato Paul V. Campanelli nuovo Ceo al posto di Rajiv De Silva.
Nonostante il ribasso di venerdì la settimana si chiude con il segno più. Il Dow Jones ha complessivamente guadagnato lo
0,76%, l'S&P 500 l'1,19% e il Nasdaq Composite l'1,17%. Il listino tecnologico ha toccato nella seduta di giovedì il livello più alto
di sempre.
MERCATI ASIATICI
Seduta in netto declino per l’Asia. A Tokyo il Nikkei 225 perde l’1,25%
Parte male la nuova ottava in Asia. In scia alla negativa seduta con cui si era chiusa la settimana precedente a Wall Street (il
peggiore dei tre principali indici Usa era stato il Dow Jones Industrial Average, deprezzatosi dello 0,71%), le piazze asiatiche
perdono significativamente terreno, con la sola eccezione di Sydney (l’S&P ASX 200 chiuderà poi sulla parità), con gli investitori
che spostano l’attenzione dalle Banche centrali e iniziano a focalizzarsi sulle presidenziali Usa. Le elezioni si terranno il
prossimo 8 novembre ma in serata avrà luogo il primo dibattito televisivo tra i due contendenti Hillary Clinton e Donald Trump. Il
petrolio è in recupero dopo il crollo del 4% con cui aveva chiuso l’ottava precedente per l’evidente scarso progresso nei
negoziati tra Arabia Saudita e Iran. In settimana è atteso un incontro dell’Opec ma gli osservatori non credono che produca
nulla di concreto e che si possa prevedere un’intesa sull’output prima di novembre. Complessivamente, dunque, la seduta è in
tono dimesso per la regione, con l’indice Msci Asia-Pacific (Giappone escluso) in declino di circa lo 0,70% accelerando le
perdite rispetto all’apertura.
Sul fronte valutario, il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la valuta Usa nei confronti delle altre 10 maggiori monete del
mondo, è in modesto declino dopo avere perso lo 0,60% settimana scorsa. Lo yen si rafforza di circa lo 0,20% sulla divisa
americana e a Tokyo, complice il declino di grandi esportatori come Olympus e Sony (in flessione del 3-4%), il Nikkei 225
segna la peggiore performance della regione e chiude in calo dell’1,25% (poco meglio ha fatto l’indice più ampio Topix,
deprezzatosi dell’1,02%). A Seoul il Kospi registra un declino dello 0,34% al termine degli scambi. A circa un’ora dalla chiusura,
Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 perdono circa l’1% e poco peggio fa lo Shenzhen Composite. L’Hang Seng
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di Hong Kong è in calo di circa lo 0,80% (performance sostanzialmente uguale per l’Hang Seng China Enterprises Index,
sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in calo: Eurostoxx 50 -0,5%, DAX -0,5%, CAC 40 -0,6%, FTSE 100 -0,5%. Le chiusure dei
principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,59%, Francoforte (DAX) -0,44%, Parigi (CAC 40) -0,47%, Londra
(FTSE 100) -0,03%, Milano (FTSE Mib) -1,11%.
Future sugli indici azionari americani in ribasso dello 0,2% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 0,57%, Nasdaq Composite -0,63%, Dow Jones Industrial -0,71%.
Tokyo in flessione con il Nikkei 225 che chiude a -1,25%. Borse cinesi deboli: al momento l'indice CSI 300 di Shanghai e
Shenzhen segna -1,1% circa, l'Hang Seng di Hong Kong -0,8% circa.
Euro stabile contro dollaro poco sotto il massimo dal 15 settembre toccato giovedì scorso a 1,1257. EUR/USD al momento
viene scambiato a 1,1230 circa.
Avvio di settimana all'insegna della scarsa volatilità per il Bund future. Il contratto dicembre 2016 segna 165,16 punti contro i
165,17 della chiusura della seduta precedente alle 22:00 e i 165,11 alle 17:30.
Petrolio poco mosso dopo le ampie oscillazioni di venerdì. I future novembre segnano ora 46,90 $/barile per il Brent e 44,90
$/barile per WTI.
Oro stabile sotto il massimo dall'8 settembre toccato giovedì scorso a 1347,65 $/oncia. I prezzi attualmente segnano 1338
$/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Lunedì 26 Settembre 2016
07:30 GIA Intervento Kuroda (governatore BoJ);
10:00 GER Indice IFO (fiducia imprese) set;
10:00 ITA Vendite al dettaglio lug;
11:00 ITA Bilancia commerciale (non EU) lug;
16:00 EUR Intervento Draghi (presidente BCE) al Parlamento europeo;
16:00 USA Vendite abitazioni nuove ago.
HEADLINES
Giappone: confermato a 100 punti l’indice anticipatore per il mese di luglio
L’Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato la lettura finale di luglio dell’indice anticipatore confermando il dato preliminare
per un declino a 100,0 punti dai 100,6 punti di giugno (rivisti dai 100,7 comunicati in precedenza), ma meglio rispetto ai 98,6
punti del consensus. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo stato attuale dell'economia, è invece stato rivisto al ribasso da
112,8 a 112,1 punti dai 112,0 di giugno (rivisti da 112,1 punti) e meglio rispetto ai 111,6 attesi dagli economisti.
Moody's declassa la Turchia a “spazzatura”
Moody's Investors Service venerdì ha declassato il credito sovrano della Turchia a junk. L’agenzia di rating aveva messo sotto
revisione Ankara per un possibile downgrade in luglio, sostenendo di dovere valutare a fondo l’impatto del fallito golpe militare
sulla crescita economica del Paese. Nonostante il fallimento del colpo di Stato, l’agenzia di rating considerava che l’evento
riflettesse sfide politiche più ampie. Per questo è quindi arrivato il downgrade di una tacca a Ba1, primo livello spazzatura
(ovvero speculativo), con outlook comunque stabile (valutazione quest’ultima spiegata con la solidità del bilancio pubblico).
Moody’s ha dichiarato di attendersi che il deterioramento del rating del credito della Turchia continui ancora per due, tre anni.
Singapore: produzione manifatturiera sale marginalmente
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A Singapore la produzione manifatturiera è aumentata solo marginalmente nel mese di agosto, secondo i dati dell'Economic
Development Board pubblicati Lunedi. La produzione manifatturiera è cresciuta dello 0,1% in agosto, a seguito di una
diminuzione del 3,5% nel mese di luglio. Gli economisti avevano previsto un aumento dello 0,6%.
Rwe prezza l’Ipo di Innogy. Sarà la più ricca in Europa da quella di Glencore nel 2011
Rwe ha prezzato venerdì l’Ipo di Innogy, divisione della utility tedesca che si occupa di energia “verde”. Le azioni Innogy, che
inizieranno a scambiare a Francoforte il prossimo 7 ottobre, saranno collocate in una forchetta di 32-36 euro per una raccolta
potenziale di 5 miliardi. Rwe, che manterrà una quota del 75-82% nel capitale di Innogy (che accorpa le attività nelle rinnovabili,
ma anche in retail e reti), ha dichiarato che la valutazione sarà superiore a 20 miliardi, in quella che si candida quindi a essere
la maggiore Ipo in Europa dal collocamento di Glencore a Londra nel 2011. Rwe aveva chiuso in declino dello 0,60% la seduta
di venerdì a Francoforte.
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