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FTA Morning View
martedì 4 ottobre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Wall Street chiude in ribasso
La Borsa di New York ha chiuso la prima seduta della settimana in ribasso. Il Dow Jones ha perso lo 0,3%, l'S&P 500 lo
0,333% e il Nasdaq Composite lo 0,21%.
Il Pmi manifatturiero (lettura finale) a settembre si è attestato a 51,5 punti, lo 0,1% in più rispetto alla stima preliminare.
L'indice Ism manifatturiero a settembre è cresciuto a 51,5 punti da 49,4 punti di agosto. Il dato è superiore alle attese
(consensus 50,3 punti).
Nel mese di agosto la spesa in costruzioni è calata a sorpresa dello 0,7% su mese contro il +0,1% indicato dal consensus. Il
dato di luglio è stato rivisto al ribasso a -0,3% da +0,00%.
Sul fronte societario male le utility (l'indice settoriale ha lasciato sul terreno l'1,35%).
Tra i singoli titoli Tesla Motors +4,74%. Il produttore di auto elettriche ha comunicato di avere consegnato il record di 24.500
vetture nel terzo trimestre (15.800 Model S e 8.700 Model X), in crescita del 70% rispetto alle 18.345 del precedente periodo.
Alla chiusura del trimestre circa 5.500 vetture erano in viaggio verso gli acquirenti e saranno perciò conteggiate nel periodo
successivo. Nel trimestre Tesla ha prodotto 25.185 veicoli, in crescita del 37% rispetto al precedente periodo. La società ha
confermato gli obiettivi di oltre 50.000 vetture prodotte nel secondo semestre dell’esercizio.
Janus Capital +12,06%. La società di gestione del risparmio si fonderà con la rivale britannica Henderson Group.
VirnetX +33,33%. La società tecnologica ha vinto una causa da 302 milioni di dollari contro la Apple. Il colosso di Cupertino è
stato riconosciuto colpevole di violazione di cinque brevetti relativi alla gestione delle reti private virtuali.
Ford Motor +0,29%. Il gruppo automobilistico ha annunciato di aver venduto nel mese di settembre negli Stati Uniti 221.599
veicoli, il 7,7% in meno rispetto ad un anno prima.
Cabela’s +14,98%. Bass Pro Shops acquisterà il distributore di articoli per la pesca e la caccia per 5,5 miliardi di dollari.
MERCATI ASIATICI
Mercati asiatici in positivo. Lo yen debole aiuta Tokyo (Nikkei 225 +0,83%)
Dopo una seduta in tono dimesso lunedì per Wall Street (il peggiore dei tre principali indici Usa è stato l’S&P 500, deprezzatosi
dello 0,33%), alla riapertura degli scambi i mercati asiatici sono invece in progresso al traino di Tokyo. A sostenere la piazza
nipponica sono soprattutto le valute. Il dollaro Usa segna infatti la sesta seduta consecutiva di apprezzamento nei confronti
dello yen e il Bloomberg Dollar Spot Index, che monitora la divisa Usa nei confronti delle altre principali monete, si muove sui
massimi delle ultime due settimane. Dal punto di vista macroeconomico, l’indice della fiducia dei consumatori in Giappone
rimane sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo addirittura dal marzo 2006, ma in settembre la lettura è per
un progresso a 43,0 punti, contro i 41,8 punti attesi dagli economisti, al livello più elevato raggiunto quest’anno. Il risultato è
stato un progresso dello 0,83% per il Nikkei 225 che ha accelerato i suoi guadagni proprio in chiusura (leggermente peggio fa
l’indice più ampio Topix, apprezzatosi comunque dello 0,71%). Inizia l’ottava per Seoul, visto che la piazza sudcoreana era
rimasta chiusa lunedì per il Gaecheonjeol (celebrazione della fondazione della Corea che si rifà alla costituzione del primo Stato
coreano, il Gojoseon nel 2335 avanti Cristo), e il Kospi segna un progresso dello 0,52% al termine degli scambi.
Shanghai e Shenzhen, invece, rimangono ancora chiuse (e lo saranno per l’intera settimana) per la celebrazione del Guóqìng
jie, la festa nazionale che ricorda la fondazione della Repubblica popolare cinese il 1° ottobre 1949. Scambia però Hong Kong
e l’Hang Seng è in modesto progresso. La performance è leggermente migliore per l’Hang Seng China Enterprises Index,
sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China, che guadagna circa lo 0,30% spinto dal rally di
Evergrande: il costruttore cinese ha toccato un progresso di oltre il 12% sull’annuncio di una riorganizzazione della sua struttura.
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Sul fronte delle materie prime, il petrolio si deprezza di circa mezzo punto percentuale dopo i guadagni registrati in overnight
sulle dichiarazioni dell’Iran che ha chiesto agli altri Paesi produttori di unirsi agli sforzi dell’Opec per sostenere il mercato. Sesta
seduta consecutiva di flessione, invece, per l’oro che sconta le aspettative per un rialzo dei tassi d’interesse da parte della
Federal Reserve. Gran parte dei metalli industriali sono in declino a Londra, in scia al deprezzamento dello 0,70% del piombo,
dopo che Deutsche Bank ha previsto che la domanda spinta dal settore immobiliare cinese perderà di forza il prossimo anno. I
titoli del settore non sentono però il colpo a Sydney e l’S&P ASX 200 riesce a chiudere in positivo (seppure con un guadagno
limitato allo 0,10%).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei incerti: Eurostoxx 50 +0,3%, DAX -0,1% (sulla chiusura di venerdì), CAC 40 +0,2%, FTSE
100 -0,1%. Le chiusure dei principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 -0,12%, Francoforte (DAX) chiusa per
festività, Parigi (CAC 40) +0,12%, Londra (FTSE 100) +1,22%, Milano (FTSE Mib) -0,77%.
Future sugli indici azionari americani in rialzo dello 0,1% circa. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 0,33%, Nasdaq Composite -0,21%, Dow Jones Industrial -0,30%.
Tokyo positiva con il Nikkei 225 che chiude a +0,83%. Borse cinesi in lieve rialzo: al momento l'indice Hang Seng di Hong Kong
segna +0,1% circa. Shanghai e Shenzhen resteranno chiuse per festività per tutta la settimana.
Euro debole contro dollaro, tocca minimi da venerdì. EUR/USD al momento viene scambiato a 1,1190 circa.
Bund future in ulteriore leggero ribasso. Il contratto dicembre 2016 segna 165,42 punti contro i 165,43 della chiusura della
seduta precedente alle 22:00 e i 165,45 alle 17:30.
Petrolio poco sotto i massimi di ieri sera. Il future dicembre sul Brent segna ora 50,70 $/barile (da 51,14, massimo da agosto), il
future novembre sul WTI 48,50 $/barile (da 49,01, massimo da luglio).
Oro in ribasso, tocca i minimi da metà settembre a 1310,50 $/oncia. I prezzi attualmente segnano 1313 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Martedì 4 Ottobre 2016
CINA Mercati chiusi per festività (Shanghai);
07:00 GIA Indice fiducia consumatori set;
09:00 SPA Variazione n° disoccupati set;
10:30 GB Indice Markit PMI costruzioni set;
11:00 EUR Indice prezzi alla produzione ago.
HEADLINES
Giappone: indice fiducia dei consumatori in settembre ai massimi del 2016
L'Ufficio di Gabinetto nipponico ha comunicato che nel mese di settembre l’indice della fiducia dei consumatori in Giappone è
cresciuto a 43,0 punti dai 42,0 punti di agosto (41,3 punti in luglio). Il dato è ampiamente superiore ai 41,8 punti attesi dagli
economisti ed è il livello più elevato quest’anno, ma rimane sotto la soglia di 50 punti che separa fiducia da pessimismo
addirittura dal marzo 2006.
Giappone: base monetaria cresce del 22,7% in settembre
Secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è cresciuta in settembre del 22,7% a 407.508
miliardi di yen, in ulteriore rallentamento rispetto al progresso del 24,2% registrato in agosto (dopo il 24,7% di luglio e il 25,4%
di giugno) e sotto al 23,4% atteso dagli analisti.
Australia: Rba lascia invariati i tassi d’interesse ai minimi dell’1,50%
La Reserve Bank of Australia (Rba), come previsto dagli economisti, ha lasciato invariati i tassi d’interesse ai minimi storici
dell’1,50% (livello raggiunto a inizio agosto con una riduzione di 25 punti base). “Tenendo conto delle informazioni disponibili e
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avendo allentato la politica monetaria nei meeting di maggio e agosto, il board ha valutato che il mantenimento è coerente con
una crescita sostenibile dell'economia e con il raggiungimento dell'obiettivo d’inflazione”, ha dichiarato la Rba.
Italia: immatricolazioni auto +17,43% a settembre
Le immatricolazioni di auto nuove in Italia a settembre sono cresciute del 17,43% a 153.617 veicoli.
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