Lettera ai giovani scuole superiori

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Lettera ai giovani scuole superiori
Città di Vittoria > Assessorato all’Istruzione
Cara studentessa, caro studente,
“O me o vita, domande come queste mi perseguitano. Infiniti cortei di infedeli.
Città gremite di stolti. Che v’è di nuovo in tutto questo, o me o vita. Risposta:
Che tu sei qui, che la vita esiste, che il potente spettacolo continua e che tu puoi
contribuire con un verso. Quale sarà il tuo verso ?”.
Mi ero ripromesso di scrivere una “normale” lettera di saluto. Non ci sono riuscito,
e ho riscritto e cancellato più volte le prime righe.
Mi sono sorpreso, poi ho capito: sono anch’io un “orfano” di John Keating, interpretato, nell’Attimo Fuggente, da Robin Williams, che ha lasciato questo mondo
l’11 agosto scorso. Del professore di lettere che, citando Whitman, chiese ai suoi
studenti di aggiungere un verso al poema della vita, così da coglierne ogni attimo e renderla spettacolare;
che, appena arrivato a scuola, disse loro di strappare i libri per non permettere ad armate di accademici
di misurare la poesia, che non avrebbero imparato sfogliando quelle pagine; che salì in piedi sulla cattedra
per raccomandare loro di guardare sempre le cose da angolazioni diverse e di cercare nuove strade senza
fermarsi a qualche rassicurante certezza; che spinse i suoi studenti a rifondare la setta dei Poeti Estinti
andando la notte con loro a leggere poesie e poesie dentro una grotta.
Robin Williams - John Keating è stato un modello per milioni di studenti, compresi molti docenti di oggi
che, chissà, hanno magari deciso di fare quel mestiere affascinati dal suo film. La lezione che ha lasciato ad
intere generazioni rimane appassionante, sia perchè è bellissimo che un professore dica a uno studente che
se il teatro è la sua strada, la deve seguire fino in fondo, a costo di contrapporsi al padre e al conformismo
del mondo, sia, soprattutto, perchè il massimo che possa capitare ad uno studente è incontrare un prof, come
John, che insegna la sua materia perché la ama e che quindi riesce per contagio a farla amare. Così dovrebbe
essere sempre in tutte le scuole del mondo.
Ecco perchè ho voluto ricordare John Keating. Perchè il migliore augurio che io possa fare per quest’anno
scolastico è che in ogni scuola, in ogni classe si possa insegnare e imparare, prima di tutto, che questo nostro
mondo ha bisogno di un grande scossone. Come è stato scritto, la grande lezione dei Poeti Estinti è che siamo
destinati a morire, e quindi non dobbiamo sprecare la vita. La dobbiamo onorare con le nostre scelte, con la
fedeltà a ciò che siamo, non rinunciando mai a diventare quel che sentiamo, nel nostro profondo, di essere.
Siamo destinati a qualcosa, e quindi dobbiamo farla bene. “Cogliete l’attimo”, ha ripetuto in piedi su quella
cattedra il professor Keating; “non vi accontentate di una vita banale e tranquilla, ma osate cambiare, cercate
nuove strade”. Questo è quanto occorre fare, per il rispetto che dobbiamo a noi stessi e, direbbe John, per
l’amore che dobbiamo al mondo.
“Chiamami ancora amore. Un altro mondo è possibile” è quindi l’espressione che ho scelto per i Percorsi
di Legalità del 2015. “Chiamami ancora amore” è il titolo di una melodia di Roberto Vecchioni. “Un altro mondo
è possibile” la certezza di noi tutti, nonostante la triste eredità lasciataci dai signori del dolore: il deserto
del pensiero e una eterna notte segnata dal silenzio e dal tuono.
Come, però, è impossibile per i temporali spegnere le stelle, è impossibile cancellare la memoria delle ragazze
e dei ragazzi che hanno combattuto contro la rassegnazione e la paura, per la libertà e la giustizia. Saranno
i testimonials che ci accompagneranno durante quest’anno: 10 ragazzi di tutti i continenti del mondo, cui si
aggiungono 10 ragazze vittime innocenti della violenza delle mafie. Nomi non conosciuti ma, proprio per questo,
da ricordare.
Dedicheremo la prossima edizione dei Percorsi di Legalità a tutte le vittime di una violenza rimasta senza
un nome o un perché, tra le quali il nostro Ivano Inglese, i cui familiari ed amici attendono dal 20 settembre
2012 giustizia. Dall’estrema periferia di un’Italia dai troppi silenzi, rinnoviamo il nostro appello: chi sa, chi può
dare una mano alla ricerca della verità, parli ! Parli per i suoi cari e per ribadire che Vittoria non è mai stata,
non è, non potrà mai essere, una Città omertosa. Le ricorderemo in occasione della prima seduta del nuovo
Consiglio Comunale dei Ragazzi, la cui elezione è fissata per l’11 novembre, e il 12 dicembre, in occasione della
premiazione, al Teatro “Vittoria Colonna”, delle migliori opere dei Percorsi del 2014, che seguirà quella del 10
dicembre, durante la quale consegneremo gli attestati di merito alle studentesse e agli studenti che si siano
particolarmente distinti nel precedente anno scolastico.
In attesa di incontrarci personalmente anche sui social network un abbraccio affettuoso!
L’assessore all’Istruzione
Piero Gurrieri
PERCORSI DI LEGALITÀ 2015
23 maggio > 2 giugno
A tutte le vittime di violenza
rimaste senza giustizia, a Ivano
I TESTIMONIALS
(I.C. “San Biagio”)
Annelies Marie Frank (Francoforte, 12 giugno 1929 - BergenBelsen, marzo 1945) è stata una ragazza ebrea divenuta simbolo
della Shoah per il suo diario e per la sua tragica morte nel campo
di concentramento di Bergen-Belsen. Visse parte della sua vita ad
Amsterdam, nella quale si era rifugiata dopo l’ascesa al potere
dei nazisti.
ANNA FRANK
(S.M.S. “Vittoria Colonna”)
Hector Pieterson (Sudafrica, 1963 – 16 giugno 1976) è stato
un ragazzo vittima degli scontri di Soweto del 1976, divenuto
un’icona della lotta anti-apartheid. In suo onore è stato istituito nel
2002 lo H.P. Musem and Memorial, situato a Soweto. La giornata
nazionale della gioventù in Sudafrica è fissata ogni 16 giugno.
HECTOR PIETERSON
(II C.D. “Giuseppe Caruano”)
Ilaria Alpi (Roma, 24 maggio 1961 – Mogadiscio, 20 marzo
1994) è stata una giornalista del TG3, uccisa in Somalia assieme
all’operatore Miran Hrovatin. I due avevano scoperto un traffico
internazionale di veleni e rifiuti tossici e radioattivi prodotti nei
paesi industrializzati e destinati ai paesi dell’Africa, in cambio di
tangenti e armi scambiate coi gruppi politici locali.
ILARIA ALPI
(I. C. “Filippo Traina”)
Iqbal Masih (Muridke, 1983 - Lahore, 16 aprile 1995), è stato un
bambino operaio del Pakistan, diventato simbolo della lotta contro
il lavoro infantile. Il 16 aprile 1995 fu assassinato, mentre si stava
recando in bicicletta in chiesa. “Un complotto della mafia dei
tappeti”, si disse subito dopo.
IQBAL MASIH
(I C.D. “Giovanni XXIII”)
Kesz Valdes (Cavite City, Filippine, 26 dicembre 1998) è un ragazzo che, fin dall’età di 7 anni si è impegnato per aiutare i bambini
di strada. Pur adottato da un assistente sociale, ha proseguito il
suo impegno rinunciando ai regali e condividendo anche le scarpe
con i compagni.
KESZ VALDES
(I.C. “Leonardo Sciascia”)
Nkosi Johnson (Sudafrica, 4 febbraio 1989 - 1 giugno 2001) è
stato un ragazzo nato sieropositivo, simbolo della lotta all’Aids.
Nel 2000, durante la conferenza mondiale sull’Aids, salì sul palco
e disse: “L’Aids non si prende toccando, baciando, abbracciando o
tenendo per mano chi è ammalato. Prendetevi cura di noi: siamo
esseri umani”.
NKOSI JOHNSON
OM PRAKASH GURJAR (I. C. “Francesco Pappalardo”)
Om Prakash Gurjar (India, 3 luglio 1992) è un ragazzo indiano che
fin da piccolo ha combattuto il lavoro minorile e si è impegnato per
far liberare gli schiavi bambini nel suo paese. Ha inoltre lottato per
i diritti dei bambini all’istruzione.
PEPPINO IMPASTATO (I. C. “Portella della Ginestra”)
Giuseppe “Peppino” Impastato (Cinisi, 5 gennaio 1948 – Cinisi, 9
maggio 1978), è stato un giornalista, attivista e poeta noto per le
sue denunce contro la mafia dalla quale fu assassinato il 9 maggio
1978, lo stesso giorno in cui le B.R. “restituivano” il corpo senza
vita del presidente della DC Aldo Moro in via M. Caetani a Roma.
(Ist. “Sacro Cuore”)
Rosario Angelo Livatino (Canicattì, 3 ottobre 1952 - Agrigento, 21
settembre 1990) è stato un magistrato assassinato dalla Stidda.
Giovanni Paolo II lo definì “martire della giustizia e indirettamente
della fede”. La sua figura è ricordata nel film “Il giudice ragazzino”
(1994). È in corso la causa di beatificazione.
ROSARIO LIVATINO
(IV C.D. “Gianni Rodari”)
Thandiwe Chama (Zambia, 1991) è una ragazza che ha difeso
il diritto dei bambini del suo paese all’istruzione e per questo,
a 16 anni, ha ricevuto il premio internazionale bambini per
la pace.
THANDIWE CHAMA
CHIAMAMI ANCORA AMORE
...Per il poeta che non può cantare
per l’operaio che non ha più il suo lavoro
per chi ha vent’anni e se ne sta a morire
in un deserto come in un porcile
e per tutti i ragazzi e le ragazze
che difendono un libro, un libro vero
così belli a gridare nelle piazze
perché stanno uccidendo il pensiero…
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
Che questa maledetta notte
dovrà pur finire
perché la riempiremo noi da qui
di musica e di parole
Chiamami ancora amore
Chiamami sempre amore
In questo disperato sogno
tra il silenzio e il tuono
difendi questa umanità
anche restasse un solo uomo…
Perché le idee sono come farfalle
che non puoi togliergli le ali
perché le idee sono come le stelle
che non le spengono i temporali
perché le idee sono voci di madre
che credevano di avere perso
e sono come il sorriso di Dio
in questo sputo di universo…
Roberto Vecchioni
LE VITTIME INNOCENTI
(II C.D. “Giuseppe Caruano”)
Uccisa a 14 anni (2004) a Forcella, uno dei quartieri più malfamati di Napoli, durante
uno scontro a fuoco tra fazioni della camorra.
ANNALISA DURANTE
ANNALISA ISAIA
(I.C. “Leonardo Sciascia”)
Uccisa a 20 anni (1998) a Catania dallo zio con due colpi di pistola alla nuca, in
quanto “colpevole” di andare in discoteca con ragazzi, figli di mafiosi della cosca
avversaria.
(IV C.D. “Gianni Rodari”)
Uccisa dalla mafia a 17 anni (1896) a Palermo. I suoi assassini sospettavano che la
madre li avesse denunciati per fabbricazione di banconote false.
EMANUELA SANSONE
(I.C. “San Biagio”)
Uccisa a 22 anni dalla camorra (2004), nel pieno della cosiddetta faida di Scampia. Il
corpo venne poi dato alle fiamme all’interno della sua auto.
GELSOMINA VERDE
(I C.D. “Giovanni XXIII”)
Uccisa a 17 anni (1985) dalla mafia a Villafranca Tirrena. La sua storia è stata fonte
d’ispirazione anche per il film TV La vita rubata.
GRAZIELLA CAMPAGNA
(S.M.S. “Vittoria Colonna”)
Uccisa a 35 anni (2009) dal compagno, facente parte della ‘Ndrangheta, a Milano. Il
corpo venne portato in un terreno nella frazione di San Fruttuoso (Monza) dove venne
bruciato in un barile d’acciaio. La figlia Denise vive tuttora in regime di protezione.
LEA GAROFALO
(I. C. “Filippo Traina”)
Indotta al suicidio a 31 anni (2011) dalla ‘Ndrangheta, a Genova. Figlia del cognato
del boss Bellocco, capo dell’omonima cosca di Rosarno, si era presentata spontaneamente ai magistrati per fare alcune dichiarazioni.
MARIA CONCETTA CACCIOLA
(I. C. “Francesco Pappalardo”)
Indotta al suicidio a 18 anni (1992) dalla mafia. Testimone di giustizia, si legò al
giudice Paolo Borsellino. Una settimana dopo la strage di via d’Amelio, Rita Atria si
uccise a Roma, dove viveva in segreto, lanciandosi dal settimo piano di un palazzo.
RITA ATRIA
(I. C. “Portella della Ginestra”)
Uccisa a 39 anni (1997) dalla camorra a Napoli, mentre tornava nella sua casa nel
quartiere Arenella, dopo essere andata a prendere a scuola il figlio Francesco, di 5
anni. A guardarla dal balcone c’era Alessandra, la figlia di 10 anni.
SILVIA RUOTOLO
(Ist. “Sacro Cuore”)
Indotta al suicidio a 38 anni (2011) dalla ‘Ndrangheta, a Polistena. Moglie di boss,
aveva deciso di collaborare con la giustizia.
TITA BOCCAFUSCA
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