sperimentazione animale

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sperimentazione animale
Perché non è ancora possibile
fare a meno degli animali nella
sperimentazione biomedica
A cura dell’Ufficio Stampa
dell’IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’
MOBILITAZIONE ANIMALISTA
In tema di sperimentazione animale si assiste alla diffusione di
un’ingannevole Propaganda “Antivivisezionista”, la quale in
sommi capi consiste in:
1 - Slogan forvianti ripetuti incessantemente, come “la
vivisezione è inutile”, “esistono metodi alternativi”. Questi
affermazioni sebbene non rendano conto della complessità
dell’argomento, risultano efficaci proprio perché semplicistici:
vengono percepiti bene dalle persone inesperte.
2 - Informazione manipolata, i fatti vengono opportunamente
distorti in modo che si adattino agli scopi della propaganda
antivivisezionista.
3 - Immagini a forte impatto emotivo: si ricorre alla selezione di
immagini particolarmente cruente, non rappresentative della
sperimentazione animale, che suscitano forti reazioni emotive. Si
tratta per lo più di fotografie antiquate o falsamente attribuite.
Provengono ad esempio da zoo oppure riguardano interventi
chirurgici veterinari. In alcuni casi sono palesemente false.
MANIFESTAZIONI ANIMALISTE
L’irruzione di un gruppo di animalisti nel Dipartimento di Farmacologia
dell’Università statale di Milano ha comportato la distruzione dei
risultati di anni di ricerche su malattie neurodegenerative
LA RISPOSTA DEI RICERCATORI
A seguito dell’irruzione nel Dipartimento di Farmacologia, c’è stata
un’immediata risposta da parte del mondo della ricerca, soprattutto
grazie all’iniziativa di giovani ricercatori e studenti.
La loro mobilitazione ha fatto sì che anche nell’opinione pubblica
si aprisse un dibattito se sia utile e giusto utilizzare gli animali
nella ricerca di nuovi farmaci o di nuove terapie
.
Ma di questo tema cosa ne pensano gli italiani?
- Hanno ben chiaro cosa significhi la parola ‘vivisezione’?
- Sono al corrente di cosa sia la ‘sperimentazione animale’?
Utili indicazioni sono venute da una ricerca
realizzata dall’Istituto di Ricerche IPSOS
presentata lo scorso anno al Senato
MOTIVAZIONI DEGLI ANIMALISTI
1 - UOMINI E ANIMALI HANNO GLI STESSI DIRITTI
C’è chi vi si oppone per motivi etici ritenendo che gli animali, tutti gli
animali, abbiano gli stessi diritti degli umani. Diritti che andrebbero
particolarmente tutelati stante la loro impossibilità di autodifendersi
legalmente. Si tratta tuttavia di una posizione minoritaria, date anche
le abitudini alimentari della popolazione mondiale.
MOTIVAZIONI DEGLI ANIMALISTI
2 - UOMINI E ANIMALI SONO DIVERSI
E PERCIO’ LA SPERIMENTAZIONE NON SERVE
Le più importanti organizzazioni animaliste, per sostenere che non
sia né giusto, né utile, ricorrono ad argomentazioni apparentemente
razionali. La prima è che gli animali non sono uguali all’uomo e di
conseguenza una determinata sostanza chimica può avere effetti
diversi su organismi differenti.
Si tratta di un’argomentazione, peraltro, del tutto condivisa dal
mondo della ricerca, che è ben consapevole che gli animali sono dei
modelli non completamente sovrapponibili all’uomo, ma
rappresentano delle approssimazioni necessarie.
OGGI NELLA SPERIMENTAZIONE
PIU’ DEL 90% DEGLI ANIMALI UTILIZZATI
SONO TOPI O RATTI
E’ noto, ad esempio, che un topo, o un ratto, (che rappresentano
più del 90% degli animali utilizzati in Italia nella sperimentazione)
ha un patrimonio genetico pari al 95% di quello degli umani. La
sperimentazione sugli animali non offre certezze assolute, ma
sicuramente concorre a ridurre di gran lunga i possibili effetti
negativi di un nuovo farmaco sull’uomo, su cui comunque deve
essere sperimentato nella fase finale della ricerca, prima di essere
messo in commercio
Animali utilizzati nella ricerca biomedica nel 2009*
Totale
830.453
100 %
Topi/Ratti
754.100
90 %
Cani
607
0,07 %
Scimmie
502
0,06 %
Suini
2.485
0,3 %
Uccelli
31.821
3,8 %
Pesci
14.958
1,6%
*Fonte: Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana
GLI ANIMALISTI PROPONGONO MEDODI ALTERNATIVI
Effettuati in laboratorio su gruppi di cellule,
oppure con simulazioni al computer:
- in vitro
- in silico
Entrambe le metodologie sono ampiamente utilizzate nei laboratori
di ricerca di tutto il mondo, ma sono considerate complementari e
non alternative rispetto ai percorsi della ricerca.
Il buon senso, prima ancora che delle competenze tecniche, ci dice
che la distanza tra un modello basato su cellule e l’uomo è anni luce
più grande rispetto alla distanza che separa un uomo da un topo. I
topi hanno organi simili all’uomo (cervello, cuore, fegato, ecc.)
regolati da sistemi complessi comuni come quello cardiocircolatorio,
immunitario, nervoso, ormonale e tante altre similitudini come il DNA.
LA RICERCA E’ UN OBBLIGO DI LEGGE
L'Italia è uno dei Paesi più avanzati da questo punto di vista.
La legislazione italiana, tra le più severe del mondo (più severa
della stessa Direttiva europea in corso di approvazione), prevede
che debbano essere adottate tutte le precauzioni affinché sia
evitata sofferenza agli animali che entrano in sperimentazione.
Direttiva Europea 2010/63/CE sulla Sperimentazione Animale
L’ESPERIENZA CI DICE CHE LA SPERIMENTAZIONE E’
NECESSARIA
Nel corso degli ultimi cento anni, su 98 premi Nobel assegnati
per la Medicina e Fisiologia, 75 erano basati su ricerche che
coinvolgevano animali. Basti pensare a quello assegnato nel
2008 per le ricerche sull’HIV e l’HPV o a quello del 2005
sull’Helicobacter.
ALCUNI SUCCESSI DELLA RICERCA
CON L’UTILIZZO DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
PATOLOGIA
Tumori (in particolare
linfomi)
PRODOTTO
Iprite (nella chemioterapia)
Diabete
Insulina
Lebbra
Antibiotici
ANIMALI
diversi
cani
armadilli
Febbre gialla
Vaccino
embrioni di pollo
Poliomielite
Vaccino
diversi
AIDS
Farmaci
scimmie
TBC
Antibiotico (Streptomicina)
Malformazioni
su neonati
Trapianti
Asma
Depressione
Thalidomide
mancata sperimentazione
Organi vari
diversi
successivamente
diversi
cani, maiali
Agonisti β adrenergici
diversi
Imipramina
diversi
LO SVILUPPO TECNOLOGICO AIUTA A LIMITARE IL
NUMERO DI ANIMALI UTILIZZATI
Da ultimo, ma non meno importante, va sottolineato il ruolo che ha e
ha avuto lo sviluppo delle tecnologie, in particolare di quelle
diagnostiche, nella riduzione del numero di animali da utilizzare nella
ricerca.
All’Istituto di Ricerche Farmacologiche ‘Mario Negri’,
ad esempio, 30 anni fa si utilizzavano circa 100.000 topi o ratti
ogni anno, oggi circa 15.000, molti dei quali al termine vengono
offerti in adozione.
L’UTILIZZO DELLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE SERVE
ANCHE AGLI ANIMALI STESSI
Molte farmaci veterinari sono frutto di ricerche effettuate con la
sperimentazione animale
Molte farmaci utilizzati per l’uomo e frutto di ricerche effettuate con
la sperimentazione animale sono utilizzati anche per animali stessi
Quando un cane ha l’epilessia si cura con gli stessi farmaci dell’uomo: fenobarbital
(Gardenale), diazepam (Valium), o fenitoina (Dilantina)
Quando un cane e’ cardiopatico: si cura con gli stessi farmaci dell’uomo: diuretici
(tiazidici), cardiotonici (digossina), antipertensivi (ace inibitori, calcio antagonisti, beta bloccanti)
Quando un gatto deve essere operato: i farmaci usati sono tutti di derivazione umana, dagli
anestetici generali inalatori (isoflurano) o iniettabili (ketamina) e gli anestetici locali.
Quando un vacca ha la mastite : si usano antibiotici di derivazione umana (associazioni di
penicelline e streptomicina, macrolidi, fluorochnoloni etc.)
Quando un cavallo ha una colica: si usano antiinfiammatori di derivazione umana (es
fenilbutazone)