TERAMANI n. 107

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TERAMANI n. 107
n. 107
Febbraio 2015
mensile di informazione in distribuzione gratuita
MARCO,
Il Duomo:
L’OSTEOPATApannello
DALLE MANI
D’ORO
prestigioso
pubblicitario
marco
cesarini
la minerva
d’oro
achtung
web
pag. 6
pag. 12
pag. 22
SOMMARIO
n. 107
3
L’Editoriale
4
Gli inganni del commercio
6
Marco Cesarini
8
Comitato di Quartiere Cona
10
Someone d’Interamnia
11
Lo Shakidu
12
La Minerva d’Oro ad Alfredo Paglione
13
Dura Lex Sed Lex
14
La scuola, l’uomo e il libro
15
Note linguistiche
l’Editoriale
Il treno
stazionerà
all’Ipogeo
“È
di
Mimmo
Attanasii
plessità delle procedure per la localizzazione
di opere e imprese sulla valutazione d’impatto
ambientale. Lasciarsi sfuggire questa storica
occasione sarebbe assai spiacevole, assolutamente incomprensibile, ma soprattutto
preoccupante se solo si dovesse dubitare in
possibile avanzare. Sappiamo che
futuro della avvedutezza intuitiva di operatori
da anni l’amministrazione comu-
responsabili degli avanzamenti tecnologici.
nale, tanti politici cittadini, vecchi,
Di non far prevalere assolutamente la cultura
nuovi, di maggioranza ed opposizione sono a
della lamentazione, la retorica del declino. In
conoscenza del fatto che esiste uno studio, un
passato, sempre una testata giornalistica si
progetto, secondo il quale è possibile realizza-
scagliò contro l’insostenibile muro d’indiffe-
16
Musica
18
Il libro del mese - I Malavoglia
re l’avanzamento della ferrovia fin sotto la sta-
renza eretto dinanzi alla costituzione di un
20
L’assolo di Paolo Di Sabatino a Sanremo
zione-bus di piazzale San Francesco e volendo
comitato per l’indispensabile realizzazione
anche fin sotto piazza Garibaldi se non fino al
di un aeroporto internazionale posto fra le
palazzetto dello sport” (il Centro, 26 febbraio
campagne teramane, nelle immediatezze
2015). Questa potrebbe essere la naturale
delle Piane di Savini. Finanche l’eco lontana
continuazione di una stazione passante come
giunta inaspettata dal Lyndon Baines Johnson
quella di Teramo che, seppure già dimenticata
Space Center della NASA a Houston riuscì a
assieme al suo stile d’epoca umbertina, è poi
intaccare l’immobilismo dei politici. “L’arretra-
22
Achtung Web
24
In giro - L’omo di Fano
26
Coldiretti informa
28
Calcio
29
La casa del caro estintore
divenuta d’interesse per il servizio ferroviario
mento della stazione non sia una sconfitta
30
Pallamano
di prolungamento dei binari fino al centro
per la città”. Un monito, una bandiera da
30
I Cavalieri della Giarrettiera
urbano. L’ostacolo è
sventolare semmai
puramente politico.
si potesse un giorno
Si tratta di assicurarsi
vedere realizzate una
i fondi necessari per
fermata di metropolita-
sviluppare il pro-
na, una Tube teramana,
gramma e acquisire
laddove già impera
le liberatorie dalle
l’alta architettura
amministrazioni per
dell’Ipogeo. E poi, via
gli insediamenti delle
di corsa al capolinea di
infrastrutture. La com-
Scapriano.
è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web
www.teramani.info
scriveteci a
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Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli
Redattore Capo: Maurizio Di Biagio
Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone,
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Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Antonio
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di
4
Accade a Teramo
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Di Biagio
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n.107
Lo specchio
di Obama
ossia gli inganni
del commercio
Offerte civetta, prendi due paghi uno, le
card fidelity. Saldi che stanno per finire
ma... non finiscono mai e altro
S
stra tv quando nelle strisce pubblicitarie ascoltiamo scorte di un tal
prodotto che da più di un anno si stanno per esaurire, chiaramente
mettendo fretta al consumatore. Forse si ha un concetto un po’ dilatato di scorte, o forse meglio si fa pressing al cittadino con offerte
civettuole. Capita pure che una nota marca di divani venda, sempre
in tv, il suo prodotto al 60% (dicono) del prezzo reale, in un periodo
ben definito, che si ripete però da tempo immemore. Occhio alle
promozioni non stop: “La logica della promozione è quella del vantaggio temporaneo, è pensata perché il consumatore faccia un affare
in un determinato momento. Dunque se trovo un prodotto sempre
in offerta, non significa che sia scontato, ma che quello esposto è
il prezzo di listino”, chiarisce Sandro Castaldo, docente di Economia e gestione delle imprese alla Bocconi. Un segnale per fiutare
l’opportunità di risparmio è che saldi e offerte abbiano un termine:
il caffè di marca venduto alla metà è il classico prodotto civetta. In
certe librerie i libri si danno come resto, visto il prezzo di 99 cent. Ma
nel tempio delle strategie di marketing le più raffinate nei confronti
non tanto di un utente più preparato in materia quanto più di una
richiesta in caduta verticale, sono tante le furberie che percorrono
i nostri supermercati. A cominciare dalla prezzatura ingannevole a
qualche euro e 99 cent: il nostro processo mentale memorizza più
agevolmente l’impressione dell’affare. C’è poi il paghi uno e prendi
due: un’offerta che ha dimostrato come in questo modo aumentino
le vendite fino ad oltre il 150 per cento, a dispetto di quel 50 per cen-
e è proprio vero che il mercato è un posto particolare dove
to di risparmio effettivo, perché alla fine la soluzione ci fa consumare
gli uomini possono ingannarsi e mettersi nel sacco a vicenda,
un prodotto in quantità maggiori rispetto alle nostre abitudini. Da
se tutti accettano passivamente l’assioma, potrei anche
tenere sott’occhio il fenomeno della “Scatola nuova, prodotto vec-
smetterla qui. Ma siccome a tanta gente il vedersi presa per i
chio”: Stanchi del pollo “Tiki taka”? Perché non assaggiate la nuova
fondelli genera sommovimenti viscerali come quelle che di solito si
specialità regionale “Tiki palla”? La differenza sta tutta e solo nella
generano con qualche virus contratto in zone tropicali, non mi resta
confezione. Altra trappola per i clienti della madre di tutti i commer-
che proseguire nel mio articolo e parlare questa volta delle offerte
ci è la carta fedeltà o carta premio. Facciamo la nostra spesa e ci
civetta. È inutile recarsi al supermercato con il depliant dell’oggetto
ricompensano con uno sconto sugli acquisti futuri. Cosa potrebbe
messo in vendita ad un prezzo stracciato, non lo si troverebbe mai,
esserci di più generoso? E invece no. Da studi approfonditi è emerso
o al massimo il gentile addetto potrà riferirvi la
che il 42 per cento degli utenti, nel momento
bugia commerciale del “esaurito, ripassi i prossimi
in cui entra in possesso di una tessera, spende
giorni”. A proposito: cos’è un prodotto (offerta)
più soldi, forse per quella logica errata che ci fa
civetta? La politica dei prezzi-richiamo consiste
pensare che più compriamo più sconti otterremo
nell’applicare dei prezzi particolarmente bassi
e perciò spenderemo meno. Secondo, lo scopo
per alcuni prodotti: in alcuni casi si tratta di un
dei buoni sconto, con i quali siamo premiati, non
prezzo che non consente neppure la copertura
è di indurci a risparmiare denaro, ma di invogliarci
dei costi di acquisto o di produzione. Questi
a comprare prodotti che normalmente non acqui-
prodotti prendono il nome di prodotti civetta e
steremmo. Forzando un po’ il paragone come uno
hanno lo scopo di attirare la clientela nel punto
spacciatore di droga che ci fornisce la dose gratis
vendita in modo da indurla all’acquisto, non solo
per ridurci alla dipendenza. È proprio vero che se
del prodotto civetta, ma anche e soprattutto degli
dici mercato, dici inganno. Loro, i maître à penser
altri prodotti venduti ad un prezzo normale se non
del consumo facile ci vogliono tutti obesi, gioiosi
addirittura ad un prezzo maggiorato. La presenza
come bambini nel frequentare un centro com-
di un prezzo ridotto applicato su un prodotto può indurre il cliente ad
merciale e senza uno specchio. Eh, sì perché spesso torna quell’idea
immaginare che i prezzi praticati dall’impresa siano particolarmente
vagheggiata da Obama che per combattere appunto l’obesità aveva
vantaggiosi anche per gli altri prodotti. È il mercato, si direbbe. Le
pensato di far installare degli specchi all’entrata dei templi pagani di
“civetterie” sono in genere prodotti di prima necessità quali pane,
oggi per cercare di limitare la malattia del XXI secolo. Un accorgi-
burro, latte e zucchero e convincono il cliente che si sta facendo un
mento, un trucchetto, chiamato nudge marketing, che puntando sul
buon affare. I supermercati in genere rimediano, alzando i prezzi su
senso di vergogna, avrebbe condotto il consumatore ad una spesa
altri prodotti di cui non ricordiamo il costo: inevitabile. E capitano
più razionale e salubre. Ma sarebbe stato come mettere cubi di
situazioni paradossali che possiamo verificare giornalmente sulla no-
ghiaccio all’inferno.
di
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n.107
Personaggi
Marco Cesarini
alla corte di
Berlusconi
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
Con Elton John
al Watford
L’osteopata nato ad Atri rivela la sua
carriera, tra Baggio, il campionato inglese,
e ora il Milan
È
nato ad Atri ma il suo destino è dappertutto, anzi meglio…
evrivuer. Il racconto di Marco Cesarini comincia da un incontro
Fortunato, tanto per far capire di che pasta è fatto, di che tenore
è la sua legge morale dentro di sé. Comincia da un agnellino
adottato in casa tra le brume della Padania piatta e monotona come
un giro di Bingo tra anziani e coppie avvizzite. “Era lì, fuori di casa, lo ha
trovato mia moglie Manuela ed è venuto a vivere a casa nostra” racconproseguito con alterne fortune tra la serie D del Nereto e del Pineto, e
la nazionale under 18 di serie D, fino a quando non va a studiare osteopatia a Milano. Lì conosce quello che sarà il campione del mondo 2006,
Massimo Oddo, con cui ha condiviso molte esperienze, e che in pratica
fece da cavia alle applicazioni dei primi rudimenti scientifici acquisiti da
Marco, tanto che lo stesso difensore pescarese sul Corriere della Sera,
in un’intervista, parlò di lui e delle sue mani sapienti. Dopo un periodo
con il Modena, lo stesso De Biasi gli chiese se gli gustasse andare a
Brescia: accettò. Lì, correva la stagione calcistica 2002-3, Marco si trovò
dinanzi alle sue mani da osteopata il divin codino, alias Roberto Baggio,
Con Gianfranco Zola
al Watford
ta semplicemente Marco Cesarini, l’osteopata, figlio di quel Vincenzo
anche portiere a guardia dei legni del vecchio Comunale negli anni ’60 e
’70 con la maglia numero uno. Nella vita seppur non ancora pienamente
vissuta di Marco (ha 41 anni) c’è il destino che finora gli ha infiorettato
tra le trame dei suoi ineluttabili ricami gente come Berlusconi, Baggio,
Zola, Pozzo, Elton John. Gli uomini in certi momenti sono padroni del
loro destino, scriveva Shakespeare, e questo pare che stia capitando
a Marco Cesarini, da quando, quel giorno di dicembre scorso, è stato
chiamato alla corte dell’A.C. Milan in veste di responsabile fisioterapista
e della prevenzione degli infortuni. Ha iniziato a giocare al calcio con la
maglia giallorossa delle giovanili del Giulianova Calcio quando proprio
il Teramo, città di cui è originario, gli faceva una corte spietata: ha
che in quel campionato andò a segno ben 12 volte. Si ritrovò all’ultima
partita, proprio contro il Milan (che poi sarebbe diventata la sua tappa
Con Filippo Inzaghi
al Milan
possibilità di trasferirsi al West Ham United
di una carriera cristallina e di un know-how
Fc come responsabile della prevenzione
di primo piano. “La società rossonera voleva
infortuni a stretto contatto con il tamburino
una figura come me, che curasse la fisiotera-
sardo, Gianfranco Zola, che era il trainer.
pia con un occhio alla prevenzione”. Marco
Due anni meravigliosi con lui fino appunto al
non è uno con tanti grilli per la testa e nel
primo accenno di crisi finanziaria mondiale
suo lavoro non pensa di essere così al centro
che nel 2008 travolse l’Islanda e il proprie-
del destino altrui: “L’osteopatia è importante
tario del team che era appunto di quelle
ma noi non siamo determinanti, è solo una
parti. Risultato: Marco torna a Brescia con
Iachini mister e gente come Zebina, Diamanti,
Caracciolo, Eder, Sereni, ma sfortunatamente
retrocedono in B. C’è tempo però di prendere
La panchina del West Ham
un master alla Bicocca in management
dello sport e nel 2012 si sposta di nuovo in
attuale), che si giocava lo scudetto contro i
Inghilterra, al Watford della famiglia Pozzo
suoi ragazzi. Alla fine del match fu schiaccia-
che fece evitare l’amministrazione controlla-
to tra Baggio e Sua Emittenza Berlusconi che
ta proprio all’ultimo giorno alla squadra del
suggeriva al divin codino: “Vieni al Milan, Vie-
presidente Elton John. Epica la sfida contro il
ni al Milan”. “Una proposta di lavoro proprio
Leicester che Marco ricorda così: “Eravamo
Il West Ham Schierato
davanti ai miei occhi” racconta Marco. Poi
in panchina io e Gianfranco; si era sul 2 a 1;
scienza che può aiutare, non è la panacea di
andò come andò: Baggio smise di giocare de-
rigore per loro al 96esimo, sarebbe stata la
tutti i mali: un bravo osteopata sa quando un
finitivamente e l’osteopata rimase al Brescia
fine per noi, non saremmo andati a Wembley
caso non è più di sua competenza”.
per altri tre anni fino al giorno in cui ebbe la
a giocarci la finale; sbagliano il penalty e
“Ah, per finire l’intervista, come si chiama
sull’azione successiva, all’ultimo secondo
l’agnellino che hai adottato?” gli domando.
facciamo gol e si scatena il finimondo”. Il
“Fortunato” dice. “Fortunato”. Del resto come
video è ancora molto cliccato su You tube.
la sua vita.
Del campionato inglese, serba bei ricordi: “È
davvero una festa: ci sono tanti bambini e
famiglie sugli spalti. E negli spogliatoi, prima
del match, c’è la musica a tutto volume”. Nel
frattempo trova pure il tempo per girare il
globo terrestre partecipando a mondiali ed
europei con la nazionale del beach soccer,
assieme a nonnetti come Schillaci, Massaro, Brio, Vierchowod, Ganz. E come capita
Con Roberto Baggio
spesso nelle belle favole, si torna a casa da
vincitori, proprio al Milan, in riconoscimento
Con Eric Cantona
7
n.107
8
n.107
dalla
Il Comunicato
Riceviamo dal Comitato di Quartiere Cona il
seguente Comunicato Stampa che pubblichiamo
integralmente.
N
Redazione
[email protected]
tiva non è stata originata da una programmazione urbanistica della
maggioranza quanto da una iniziativa esclusiva del partner privato.
Di fatto il finanziamento pubblico, originato dalle risorse dei tanti
contribuenti onesti, viene rimesso alla volontà privatistica dell’impresa.
Nella richiamata delibera della Giunta Brucchi (n.37 del 29/1/2015),
non è stato detto nulla in merito ad una cospicua parte delle antici-
el lontano 2004 la Giunta Sperandio fece approvare dal Consiglio Comunale di Teramo un progetto che interessava alcuni
importanti aspetti urbanistici e sociologici del quartiere Cona,
allo scopo di una sua riqualificazione.
La scelta programmatica dell’allora maggioranza fu accolta con soddisfazione da parte di questo Comitato, anche se venne osservato che il
progetto era alquanto sbilanciato dal lato del partner privato.
L’intervento venne successivamente approvato dalla Giunta Regionale
e finanziato per un importo di 5 milioni di euro. La somma era destinata per tre milioni ad interventi privati (partner “CCI Casa” di Corrado
De Juliis) per programmi di edilizia sostenibile e convenzionata; due
milioni venivano invece indirizzati a favore di opere pubbliche tra le
quali il recupero dell’area della vecchia fornace Scimitarra, con la realizzazione di una piazza, spazi pubblici, aree verdi, percorsi pedonali e
ciclabili. Interventi utili per migliorare la qualità della vita del quartiere,
da sempre considerato come un “passaggio” lungo la SS 80.
pate risorse pubbliche del progetto, sinora spese e per quali opere.
Che fine ha fatto il “Progetto Percorso Scuole” i cui fondi pubblici
risultano concessi a seguito della delibera n.54/2009?
Molti aspetti burocratici ed amministrativi di questa vicenda risultano poco chiari.
Lo scrivente Comitato chiede a tal proposito di essere ascoltato.
Se il progetto originario è stato approvato dal Consiglio nell’anno
2004, appare evidente che una sua rimodulazione sostanziale debba
essere ridiscussa e votata dallo stesso organismo consiliare; questo
nell’interesse, nella volontà e nelle esigenze della cittadinanza
residente nel quartiere Cona, che deve essere resa assolutamente
partecipe delle scelte che incidono sul suo futuro.
Dopo un decennio di dimenticanza ed inerzia, durante il quale il
finanziato progetto non ha trovato alcuna attenzione da parte delle
Amministrazioni Comunali succedutesi dal 2005 ad oggi, del caso, su
sollecitazione della Regione Abruzzo, si è tornato a discutere pochi
giorni fa in Giunta, presieduta dal Sindaco Brucchi, con l’approvazione di una delibera dai risvolti “non meglio precisati”. Sembrerebbe
che, su sollecitazione del partner privato, sia stato proposta una
sensibile modifica del quadro normativo e progettuale originario, a
discapito dell’interesse pubblico. Di fatto verrebbe annullato il recupero dell’edificio De Benedictis, destinato ai servizi, ed eliminata la
possibilità di trasformare l’area dell’ex fornace da luogo a destinazione prevalentemente pubblica, a sito da adibire ad attività commerciale privata. Questa delibera, sbilanciata oltremisura a favore del
ruolo del privato, sembrerebbe trovare giustificazione nella scarsa
liquidità dello stesso.
Sul punto, nell’interesse legittimo dei tanti cittadini delusi, occorre
sottolineare ed evidenziare come questa ultima scelta amministra-
Teramo li 11/02/2015
a TERAMO e CASTELNUOVO VOMANO
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di
10
n.107
Mimmo
Attanasii
Satira
[email protected]
Someone
d’Interamnia
P
roprio in questi giorni, Someone
ti sazia di regole e impedimenti che fili
(Qualcuno, english language) sta
dritto a fare il commesso in banca con il
discutendo l’opportunità di rendere
trolley a rotelle della posta. Ma se vero è
più appetibili e fruibili i musei italia-
che la faccia dell’intraprendente nostrano
ni. Qualcuno (Someone) s’è accorto che
cangia spesso nelle fattezze attribuibili
all’estero hanno confezionata un’offerta
a quelle del deretano, non impraticabile
allettante per un target variegato: dai
risulterà fregare l’idea altrui e dichiarare
giovani a quelli prossimi a fine vita. Un
con espressione candida di cui sopra le
selfie con mummia esposta oltralpe lo
fattezze, che ci si era già pensato e che
si può scattare appresso a un’abbon-
presto si realizzeranno progetti mirati
dante colazione al buffet piuttosto che
a qualificare come eccellenze ciò che
dopo avere finito la lettura dei quotidiani
purtroppo invece sta crollando. Pom-
online nella biblioteca digitale. E c’è pure
pei docet. Dai musei ai simboli fallici il
zi piuttosto che i Pre-Incas auspicavano
il cartaceo per i nostalgici della polvere
passo sarà breve. Il termine fallo deriva
la fertilità con simboli fallici, perché mai
da leccare sulla punta del dito che sa
dal latino e dal greco e dal sanscrito e
privare noi oggi di quelle stesse prerogati-
d’incenso. Il viaggiatore alla Ivano Fossati
anche dalla lingua protoindoeuropea e
ve?! Di verghe ammonitrici, nerbo a stan-
ha frequentato librerie con sala caffè
sta a indicare il germogliare, il fruttifica-
tuffo, pali all’insù, avambracci tesi e arresi
a corredo fin dalla caduta del muro di
re, il gonfiarsi. Insomma, tutto ciò che
dall’altra mano a significare soddisfazione
Berlino, in quel di Boemia a Praga, tra un
s’innalza, che cazza la randa, sembra
a cagione dello sfortunato interlocuto-
boccale di birra da U zlatého tygra e un
essere un riferimento fallico: dall’obelisco
re? Con ciò forse si vorrebbe tentare di
bicchierino di Becherovka per sciacquarsi
al campanile della chiesa alla torre, fino al
dare una pur minima giustificazione alla
la bocca. Nel Bel Paese, se t’azzardi a
giuramento con alzata di mano e il saluto
ridondanza nell’uso stradale dell’eclettico
proporre cose del genere l’ufficio igiene
romano assunto dal fascismo. E se gli Egi-
Pirulo d’Interamnia? Enigma, sortilegio
o dilemma... il Pirulo stradale, a onta
degli automobilisti indisciplinati soliti nel
praticare il parcheggio selvaggio, si erige
fiero dall’asfalto a pezze e rattoppi spesso
congiunto in solidarietà nel mistero delle
cose inanimate da anelli legati a disegnare per i sentimentali un sorriso, una linea
retta incurvata per i geometrici. Insomma, se non esistessero gli smartphone, i
bambini potrebbero farci l’altalena sopra
quelle catene che sbarrano il passaggio
alle automobili. Si racconta che nell’antichità fosse usuale scolpire e lasciare qua
e là imponenti statue a forma di pene
affinché gli uomini non dimenticassero il
loro dovere procreativo. Sarà anche per
questa costumanza ancestrale che gli
amministratori pubblici della nostra città li
hanno dispensati a destra e a manca quei
sensuali piruli?
di
Mimmo
Attanasii
Lo Shakidu
Quando i profumi
erano i pensieri
dei fiori. Ieri.
“N
di ghiaccio secco dalla consolle. La simbiosi
con il debordante baffo di Mr. Shaft aveva
lo scopo di rendere elettrica l’atmosfera. La
palla a specchi appesa si metteva a girare e
la stroboscopica affidava al buio il momento
dei lenti. Se i profumi sono i pensieri dei
fiori, la penombra è un sentimento della
luce. Anche così nascevano i bambini in
quegli anni. Una cassa in quattro e un basso
più funky bastarono a Paul e Peter Micioni
per convincere il DJ dello Shakidu a salire
su quel treno che si sa passa una volta sola.
“Long Train Running” dei Doobie Brothers
riassunta in una cover registrata nel sound
di Aurelio Donninelli in Aax Donnell. Malgrado l’elettro pop, il successo con la band dei
inappuntabile Time Stretch, nel mixaggio di
pure tu a fare il forestiero, a
ricordi negli ultrantenni. Seppure consape-
dire di essere un altro a chi ti
voli che “mai” e “sempre” siano gli avverbi
aveva incrociato sulla via per
più umoristici della nostra lingua, si continua
trenta volte per trenta vasche per trenta
a prendere per buona l’immagine appagante
sere per trent’anni! Stranieri all’occorrenza,
di se stessi e che il cervello restituisce con
timidi o complici, i teramani pattugliavano la
cinismo. Sul finire degli anni ‘70, la ricerca
città più sicura al mondo. Stretti così, quasi
del Dee-Jay per allestire febbrili sabato
abbracciati da lasciar spazio solo alle bionde
sera e nostalgici pomeriggi domenicali non
che facevano l’autostop e non più tanto da
non potersi stare addosso ancora. Vai per
lo stradone ‘ché il Michelangelo è lontano.
Su per Viale Bovio fino allo Shakidu... “.
Una sfumatura del tempo in un articolo
sulla Coppa Interamnia. Era il 2005. Ed è
proprio nel settembre di quell’anno che
Tracks risaliva la corrente come i salmoni.
Nel 1982, la stessa persona che fino qua
ha digitalizzato i propri flash mentali, sotto
il métro a Parigi drizzava l’orecchio a una
canzone che in pochi mesi avrebbe venduto
6 milioni e mezzo di copie nel mondo. Con
due dischi d’oro in attivo, uno in Francia e
era da sottovalutare. Un forestiero come
7
n.107
adatto alle discoteche trasformò l’anagrafica
E oggi?
on potevi ma ci hai provato
[email protected]
uno in Germania, il successo inaspettato dei
disc jockey, ecco l’idea. E uno di questi
Tracks e Aax Donnell diede vita a sorpren-
giradischi umani scese apposta da Ancona.
denti collaborazioni con Phil Collins, Kool
La sua criniera bionda faceva capolino dalla
& The Gang, Laura Branningan, Robin Gibb,
vetrina del New York Bar. Una generazio-
Chris Rea, Kim Carnes, Sister Sledge, Cliff
ne restava in equilibrio con il Campari in
Richard. E a Teramo invece, secondo un
mano sul marciapiedi di Corso San Giorgio.
giovane di una volta, amministratore pubblico
Trent’anni dopo, un’idea vincente l’avrebbe
di oggi, si continuava a strusciare per il
riunita in una Spoon River sulla riverside
corso con la Porsche dei ricconi giunti da lidi
del parco fluviale. L’invidia di quattro peli
lontani a strappare lauree facili all’università
chi sta tentando di dare un senso a questi
ineluttabilmente prossimi a divenire meno
cittadina. Quella puzza di benzina di potenti
caratteri iniziava la propria collaborazione
di tre avrebbe potuto incenerire l’uomo con
e costosi motori ha inquinato i sogni degli
con il periodico Teramani. Non può essere
l’impermeabile e i pantaloni di pelle. Era lui
squattrinati di ieri e i racconti di chi governa.
“mai” una coincidenza se il nome di una
il nuovo DJ dello Shakidu: Aurelio. Le mani
“Quando l’opposizione va al potere fa tutte le
discoteca coglie “sempre” nel segno di un
sopra la testa a battere il tempo tra i fumi
cose contro cui ha lottato” - Jules Verne.
di
12
n.107
Persone
La Minerva d’oro
ad Alfredo
Paglione
Una medaglia d’oro al valore della cultura
L
Laura
Rabottini
[email protected]
Teresita, violoncellista colombiana scomparsa nel 2008, raccoglie
in quarant’anni di attività un significativo nucleo di opere d’arte
che, dalla chiusura della sua galleria nel 2000, diventano protagoniste di uno speciale ritorno in Abruzzo. È difatti alla sua terra che
Paglione ha scelto di rivolgere una specifica azione di promozione
artistica e culturale orientata alla realizzazione di nuove realtà
museali, tutte sbocciate grazie alle numerose donazioni di opere
d’arte contemporanea provenienti dalla sua collezione personale.
Città quali Giulianova, Vasto, Chieti, Atessa, Castelli e Pescara
hanno ricevuto in totale quasi 2000 opere d’arte con le quali
hanno creato nuovi musei o arricchito quelli esistenti. Paglione ha
anche promosso e organizzato grandi mostre in Abruzzo, come
“La famiglia De Chirico” al MuMi di Francavilla, oppure “Picasso e
le sue ceramiche” a Teramo. Ha inoltre dato vita a una Fondazione, “Crocevia”, che si occupa di valorizzare le sue donazioni
in Abruzzo e che ha come nobile e principale missione quella di
a cultura merita un posto d’onore fra quei valori a cui gli uo-
promuovere studi e mostre sui grandi Maestri del Novecento, con
mini scelgono di dedicare la propria vita. Ogni attività indiriz-
particolare riferimento all’arte sacra.
zata a valorizzare e a divulgare la sua importanza vitale nel-
Una simile affezione per le proprie radici e l’impegno costante
speso nel tentativo
la storia dell’uomo merita una speciale attenzione, se non
altro in virtù della sua lodevole battaglia contro l’ostruzionismo
di diffondere i valori
che la miope società d’oggi le riserva. Il nostro Bel Paese spesso
della cultura e della
non sa ascoltare le voci di coloro che si dedicano senza sosta al
bellezza all’interno
risveglio di una ineguagliata tradizione culturale con l’obiettivo
della nostra società
di ricongiungere il nostro glorioso passato alla contemporaneità.
sono divenute infine
Eppure esiste ancora qualcuno che oggi si ostina a promuovere
oggetto di una impor-
attività di spiccata vocazione culturale, specialmente in Abruzzo,
tante premiazione. Il
dove da qualche tempo si aggira un personaggio che dell’amore
22 gennaio l’Uni-
per la cultura e per l’arte ha fatto letteralmente una sua ragione
versità di Chieti ha
di vita. Alfredo Paglione è un nuovo mecenate, un uomo le cui
conferito ad Alfredo
ambizioni conducono lontano, dal territorio chietino all’orizzonte
Paglione la prestigiosa
onorificenza della
Minerva d’Oro, un
ambito riconoscimento istituito nel 1986 e
riservato a personalità
che si sono particolarmente distinte per
Alfredo Paglione nello studio della sua Galleria Appiani 32
davanti ad un dipinto di Giuseppe Banchieri
il loro contributo
essenziale allo sviluppo della Scienza,
della Cultura e dell’Economia. In occasione dell’apertura dell’Anno
Accademico, il Magnifico Rettore Carmine Di Ilio ha consegnato
Alfredo Paglione davanti alla porta della sua Galleria 32 di Milano,
opera dello scultore Giuseppe Rivadossi
ad Alfredo Paglione la Medaglia d’Oro, simbolo dell’importante premio già in passato attribuito a illustri personaggi fra cui
Joseph Ratzinger, Piero Angela, Giorgio Albertazzi, Pietro Cascella
milanese, dove apre la Galleria Trentadue nel 1963. La sua storia
e Folco Quilici. Un premio alla carriera per un uomo che conti-
comincia con una forte vocazione, una passione inestinguibile
nua a portare avanti un sogno e lo fa in nome di tutti coloro che
per l’arte che lo conduce al successo nel corso degli anni fino ad
credono nella bellezza e nell’arte come veicoli imprescindibili per
approdare nuovamente in Abruzzo, sua Terra d’origine. Alfredo
l’espressione più autentica dello spirito umano: la cultura che è
Paglione nasce infatti a Tornareccio, in provincia di Chieti, ma si
alla base di ogni speranza di rinascita. Come lui ama spesso dire:
trasferisce a Milano nel 1961 dove diventa un punto di riferimento
“Attraverso le donazioni alla mia terra desidero che la bellezza
nel mondo dell’arte con la sua storica galleria. Qui realizza oltre
raggiunga il maggior numero di persone, che riempia i loro occhi e
trecentocinquanta mostre, fra cui personali di Picasso, De Chirico,
tocchi il loro cuore, e faccia loro percepire la luce che c’è sempre
Rauschenberg, Sassu, Grosz, Ortega, Guccione. Con sua moglie
oltre il buio”.
di
Rossella
Scandurra
Dura Lex Sed Lex
Diritto di cronaca
L’
[email protected]
13
n.107
diritto inviolabile del soggetto riemerge nella
sua totalità, rendendo illecita la manifestazione di pensiero.
Secondo la Cassazione si ha la verità della
notizia quando il fatto accaduto corrisponde a
quello narrato; da ciò discende che la cronaca
art. 21 della Costituzione al primo
oggettiva, o anche solo putativa purché frutto
deve essere intesa come il veicolo dell’infor-
comma stabilisce: “Tutti hanno diritto
di diligente lavoro di ricerca; 3) continenza
mazione.
di manifestare liberamente il proprio
formale.
Proprio per questo motivo si differenzia dalla
pensiero con la parola, lo scritto e
Quest’ultimo limite deve essere inteso nel
critica che è intesa come dura contrappo-
ogni altro mezzo di diffusione”.
senso che l’esposizione dei fatti e della loro
sizione o valutazione soggettiva, capace di
Sia il diritto di cronaca che il diritto di critica
valutazione non deve eccedere lo scopo
mettere in primo piano l’inadeguatezza, l’inaf-
costituiscono una fondamentale espressione
informativo da conseguire evitando forme di
fidabilità, la falsità e gli errori altrui, provocan-
del principio dettato dall’art. 21 della Costitu-
offesa indiretta.
do in tal maniera certamente una reazione.
zione e dall’art. 10 della Convenzione Europea
In tale maniera viene offerta al diritto di
Si deve precisare che il diritto di cronaca non
dei diritti dell’uomo.
cronaca la possibilità di avere una tutela
va riferito solo al giornalista, ma può ben
I requisiti, cui si deve far riferimento, affinché
cosiddetta preferenziale, evitandogli di essere
estendersi anche a chi scrive su una rivista
tali diritti possano essere ritenuti leciti, sono
penalmente o civilmente sanzionato.
universitaria o altro.
gli stessi affermati dalla Cassazione nella
Difatti, il diritto inviolabile del singolo soggetto
Naturalmente, tutto quanto sopra detto, è da
storica sentenza del 18 ottobre 1984 n. 5259
viene sopraffatto dall’esigenza informativa
ritenere non esaustivo delle tesi dottrinarie e
che stabilì una specie di decalogo del giorna-
ma sempre se si rispettano precise condizioni
giurisprudenziali in quanto l’argomento sul di-
lista, inteso come punto di riferimento, e cioè:
che la giurisprudenza si è incaricata di stabi-
ritto di cronaca abbraccia punti più vasti che
1) utilità sociale dell’informazione; 2) verità
lire. Per cui se manca uno di tali requisiti, il
non possono essere affrontati in questa sede.
di
14
n.107
Maria Gabriella
Del Papa
Scuola
L’uomo
e il libro
Un’amicizia che nasce e si coltiva
da piccoli
S
[email protected]
portante creare sia a scuola che a casa degli spazi di lettura che siano
piacevoli, comodi, informali, poiché la nostra responsabilità di adulti non
è quella di far leggere, ma di creare le condizioni per amare la lettura.
Evitiamo, quindi, di obbligare i ragazzi a leggere il libro che ci sembra più
opportuno o che noi abbiamo letto da bambini. La strada per amare la
lettura non prevede quella per imposizioni.
Diamo alla lettura uno spazio non solo fisico. La televisione sempre
accesa in casa non aiuta, e non giova nemmeno un’organizzazione della
vita familiare ed extrafamiliare troppo fitta di attività e che non preveda
tempi disponibili per la lettura.
Per dirla con le parole dello scrittore Bernard Friot, dobbiamo “lasciare
ai ragazzi il tempo di leggere, senza frastornarli.”
Se il modello di vita che offriamo ai nostri bambini e ragazzi non contempla il diritto alla noia e al tempo vuoto, sarà difficile che la lettura
entri a far parte del loro quotidiano.
Spesso oggi si tende a iperstimolare i giovani coinvolgendoli in mille
attività diverse, anche creative, istruttive, educative, ma che tarpano la
eduto, sdraiato, raggomitolato, coricato (…) o addirittura a testa in
loro autonoma capacità di essere creativi in modo personale, spontaneo
giù, in posizione yoga, Con un libro capovolto…
e non su percorsi pre- costruiti e già tracciati da altri.
Italo Calvino in una celebre pagina di “ Se una notte un viag-
Cosa dire sulla qualità della lettura?
giatore”, legittima il diritto di leggere e ascoltare in qualunque
Ritengo sia importante proporre ai ragazzi la narrativa moderna più vici-
posizione sia gradita al lettore e all’ascoltatore.
na al loro mondo, ai loro bisogni, ma i classici, seppur complessi, vanno
Questo vale per i bambini piccoli che raramente stanno seduti gattona-
letti, amati, capiti, condivisi, mai imposti.
no, toccano, vanno avanti e indietro, ma anche per i più grandi.
“Se la scintilla non scocca, niente da fare: non si leggono i classici per
Non dimentichiamo che si impara a leggere prima con il corpo e poi con
dovere o per rispetto, ma solo per amore” (Italo Calvino, Perché leggere
la mente. I bambini che gattonano fanno questo, mettono tutto in bocca.
i classici.)
È così che leggono tutto quello che li circonda, compresi i libri. Leggono
Per il bimbo in età scolare, leggere insieme, in famiglia (ma anche a
prima di tutto con la bocca, poi con le mani che afferrano ed esplorano,
scuola) è un ottimo
col naso che annusa e con gli occhi che riconoscono immagini e stabili-
sistema per avvicinar-
scono analogie.
si ai grandi classici
La lettura deve essere fuori dalle imposizioni, anche gli spazi devono
della letteratura per
essere lontani da situazioni di costrizione e obbligo.
l’infanzia.
I piccoli che ascol-
I tempi, i gusti e il
tano le storie seduti
contesto culturale sono
su cuscini colorati,
cambiati, ma ancora
man mano che la
oggi i libri del passato
storia procede, o
possono ‘parlare’ al
l’interesse per ciò
cuore dei giovani lettori,
che esprime la voce
perché affrontano temi
narrante si fa più
e situazioni ancora
intenso, cercheran-
attuali, rivelano quella
no di restringere le
giostra di emozioni che appartiene, al di là del tempo, all’umana esisten-
distanze e finiranno
za.
accoccolati vicino
Tuttavia, non tutti i classici hanno la forza e il potere di affascinare i
a noi, per sentire,
bambini di oggi.
oltre alla nostra
voce, anche il nostro
Quali libri ‘non funzionano più’?
calore, il contatto e il respiro.
“Non vanno bene quelli scritti da autori più interessati a illustrare teorie
Anche per i lettori adulti non cambia molto, devono essere incoraggiati
pedagogiche che a inventare storie interessanti, più inclini ad andare
ad avere un incontro con il libro che sia il più possibile libero, spontaneo,
nostalgicamente alla ricerca del proprio io-bambino piuttosto che, di
informale e gioioso. Offriamo alla lettura “calore” e “morbidezza”.
quell’io, catturare e far rivivere piccole e grandi manifestazioni, senza
A questa età si cerca di segnare il territorio, se si vuole essere artefici
indulgere a compiacimenti, sentimentalismi o moralismi”, (R. Valentino
del proprio spazio.
Merletti, B. Tognolini, Leggimi forte, Salani).
“I libri devono essere fuori dalle imposizioni” puntualizza Luigi Paladin,
Un altro aspetto non secondario sono le traduzioni: è importante
scrittore tra i più attivi promotori del progetto Nati per leggere. È im-
proporre i classici in una versione fedele all’originale (senza riduzioni o
lettore svilupperà il suo speciale approccio”,
delle scuole secondarie una maggior quantità
dice Angela Articoni dell’Università di Foggia,
di libri di narrativa che, per le loro storie
specializzata in Letteratura per l’infanzia.
brillanti, i contenuti veicolati e i messaggi
Anche per questo, non è possibile (e corretto)
profondi che contengono, potrebbero spesso
stabilire un momento ideale e uguale per
essere sostituiti ai veri e propri libri di testo.
tutti, in cui invitare a prendere in mano uno
La narrativa per ragazzi possiede un gran-
specifico libro. È possibile, invece, orientarsi
dissimo potenziale, non ancora totalmente
un po’ con l’età indicativa (spesso fornita da-
compreso e soprattutto sfruttato. Ci si augura
gli editori stessi) che non rappresenta, però,
che nei prossimi programmi scolastici venga
in nessun caso, una regola imprenscindibile.
inserita una maggiore quantità di testi di
La scelta del classico più adatto cambia per
narrativa, in modo tale che la lettura di questi
adattamenti) ma attuale, vicina al linguaggio
ogni bambino e spetta alla sensibilità del
in classe possa essere una buona fonte di
di oggi.
genitore e dell’insegnante proporre quello
istruzione per i ragazzi, nonché un motivo di
Le prime edizioni di celebri romanzi sono
che può incantarlo.
dibattito e discussione dei temi trattati.
ormai datate da un punto di vista linguistico e
Molto spesso, all’interno delle scuole, viene
Auguriamoci che un buon libro rimanga sem-
rischierebbero di risultare incomprensibili per
data grandissima importanza da parte degli
pre il nostro migliore amico.
i più giovani, proponiamone, quindi, di nuove.
insegnanti ai libri di testo, lasciando invece
in disparte la narrativa, considerata un pas-
I classici: una scoperta personale
satempo o uno svago. I romanzi per ragazzi
Naturalmente, non c’è una ricetta per propor-
sono invece una fonte inesauribile di nozioni
re i classici: ogni bambino ha tempi, gusti e
e un’ottima scuola di vita per gli adolescenti. I
un approccio diverso alla lettura.
ragazzi, infatti, oberati dalla mole di lavoro de-
“Genitori, insegnanti, bibliotecari sono custodi
rivante dalla scuola, sono costretti a mettere
dell’immaginario e rendono l’esperienza della
in disparte i libri di narrativa.
lettura diversa per ogni bambino. In base a
La proposta, apparsa sul magazine The Guar-
come ha vissuto questo incontro, il giovane
dian, è quella di integrare nei piani di studio
di
Note Linguistiche
Particolarità delle
coniugazioni regolari
Verbi in ...ire
M
olti verbi della 3ª coniugazione inseriscono il suffisso –isc tra
la radice e la desinenza della 1ª, 2ª e 3ª persona singolare e 3ª
persona plurale del presente indicativo o congiuntivo e nella
2ª singolare dell’imperativo (finire: io finisco, tu finisci, egli
finisce, essi finiscono; che si finisca, che tu finisca, che egli finisca, che
essi finiscano; finisci).
Alcuni verbi possono avere ambedue le forme, come mentire: io mento
e mentisco; altri hanno entrambe le forme, ma con significati diversi:
ripartire; io riparto= io parto di nuovo e io ripartisco= io divido.
I verbi in – cire, - gire e – scire hanno la –c e la -g dure o gutturali davanti alle desinenze comincianti per –a ed –o: fuggo, fugga ecc.; esco,
esca ecc… Solo cucire fa cucio, cucia, ecc…
Il participio presente dei verbi della 3° coniugazione può uscire in –iente
Maria Gabriella
Di Flaviano
[email protected]
(obbediente) o in -ente (scrivente). Alcuni verbi hanno le due forme:
dormiente e dormente. In alcuni participi davanti a –iente la -t si trasforma in –z: consentire – consenziente; patire – paziente.
Può interessare il fatto che:
- in genere, la desinenza in –ente indica prevalentemente il valore
verbale del participio presente:
Ad esempio: il perdente (colui che perde);
- la desinenza in –iente invece è prevalente in participi presenti con
valore di aggettivo o di sostantivo.
Ad esempio: un uomo paziente (valore di aggettivo); i pazienti non
vogliono più uscire (valore di sostantivo).
15
n.107
di
16
Write about.. the records!
Maurizio
Carbone
[email protected]
n.107
Remembering...
Pino Daniele
“Medina”
I
2001 - CD Blast Records/RCA/BMG
(SONY Music).
“Na Tazzulella ‘e Cafè”, “Che Calore”…Chi non ricorda queste
fresche, ingenue, semplici songs, piccoli classici del suo originale mood espressivo, fluido, scorrevole, soprattutto nel particolare mix anglo-italo-napoletano della voce, timida, discreta,
sussurrata, quasi un falsetto, inconfondibile, tratto distintivo
come la grande tecnica chitarristica. Negli album a seguire, Pino
Daniele (‘79), Nero a Metà (‘80), Vai Mò (‘81, tutti targati EMI,
disco che vince la Targa Tenco), in questi LP’s, il sound si ‘colora’
di influenze nordafricane, ibridando così le radici napoletane del
nostro e, ancora rock, blues, jazz & funky, melting-pot a 360°. Il
successivo Bella ‘Mbriana (’82), accentua le collaborazioni con
prestigiose guest stars come A. Johnson, W. Shorter, G. Barbieri,
P. Palladino, J. Marotta, S. Gadd, R. Krieger, L. West, J. Akkerman,
evidenziando ancora di più la vocazione cosmopolita del suo stile, e, della sua forma mentis. Queste features, gli danno la possibilità di partecipare a grandi eventi live, vedi Santana e Dylan,
concerti sempre sold out, anche per merito suo. Ancora 4 album
con la EMI Italiana: Musicante, Bonne Soirèe, Schizzechea With
Love, Mascalzone Latino, per passare alla CGD con Un Uomo in
l 2015, musicalmente parlando, non è iniziato sotto I migliori
Blues , Sotto ‘o Sole, Che Dio ti Benedica, Non Calpestare i Fiori
auspici, il 4 gennaio poi, tragicamente, il cuore di Pino
nel Deserto, Dimmi Cosa Succede sulla Terra, Come un Gelato
Daniele, Musicista tra i più autorevoli della canzone italiana
all’Equatore (’91-’99), ancora un cambio di scuderia, approda
d’autore, (e non solo), ha cessato di battere. Perdita gravis-
alla RCA con Medina. My favourite album, oggetto della recen-
sima, l’onda emotiva della notizia mi ha portato nell’archivio
sione, un modo di scrivere e omaggiare il grande autore, non
discografico a riconsi-
il solito epitaffio, album
derare la straordinaria
attualissimo, cantato e
caratura del personaggio,
suonato alla grande, una
full immersion a ritroso,
pletora di Musicisti di
parliamo di circa 40 (!)
varia estrazione: S. Keità,
titoli distribuiti tra studio/
M. Mainieri, P. Erskine,
live & anthology. Giuseppe
V. Bailey, M. Cooper,
‘Pino’ Daniele (Napo-
Meg-99 Posse, Rachel Z,
li, 19/03/1955 – Roma
R. Zurzolo, M. Sullivan,
04/01/2015), nato nel
O. F. Tekbilek, L. Melotti,
popolare quartiere di
G. Podio, N. Khalidi, K. El
Porto, incarna emble-
Afrite, A. Halilù, H. Ben
maticamente la figura
Mabrouk, B. Selim, Fau-
del cantautore-chitarri-
del e L. Busnhaq, tutti
sta, esponente principe
citati in quanto il risultato
della ‘scuola partenopea’,
del Progetto è ragguar-
famiglia di umili origini
devole. Il CD, registrato
e numerosa, compie gli
al SDR Studio di Roma
studi di Ragioneria (!),
(molto bene, ampia gam-
impara soprattutto – da
ma dinamica) e mixato
autodidatta – l’uso della
egregiamente a Hollywo-
chitarra, l’ambito musi-
od (CA) da Tommy Vicari,
cale, è ricco di coetanei,
è corredato di booklet
amici-musicisti del cosid-
formato poster con i testi
detto Neapolitan Power:
(caratteri troppo minu-
E. Gragnaniello, R. Zurzolo,
scoli però), esauriente e
E. Avitabile, T. Esposito, J.
particolareggiato. Via Me-
Senese (Napoli Centrale),
dina apre il compact, canti
R. Jermano, T. De Piscopo…nomi che dicono tanto, tutto e, di
arabi, percussioni esotiche e tribali, il ritmo si fa incandescente,
più. Terra Mia (1977 – EMI), il disco d’esordio, rivela ‘sorprenden-
voci che si alternano (Pino e Bushnaq), l’atmosfera è proprio da
temente’ i prodromi del micro-macro cosmo di Pino: “Napule E’,
Medina (nome dei tipici quartieri di città africane, vedi Tunisi).
Evviva o Rre’ vede
riverà” s-t-u-p-e-n-d-a!
Pino duettare con Meg,
Lacrima di Sale, soffice
simpatico divertis-
e jazzata, leggerina e
sment, andamento
ingenua, non banale,
quasi funky, traccia n°
Pino Daniele ha il dono
03, Tempo di Cambia-
di rendere gradevoli
re, “C’è una Strega
le cose non memora-
dentro un’anima che
bili e poi, ci mette le
mi porta dritto a te…”
solite note di chitarra.
bellissima, slow ballad,
Ultima song, Africa A
classica Daniele’s
Africa E, con il finale
song, melodica, since-
‘a cappella’, conclu-
ra, i ‘tocchi’ di chitarra
sione più che logica
fanno il resto. È la volta
del CD, invocazione
di Sara (“non piange-
reiterata all’infinito, il
re, tienimi chiuso in
tutto è durato 54:23,
questa stanza, quante
il trip sonoro è stato
cose inutili abbiamo
affascinante, coinvol-
nella testa ma, il tuo
gente, commovente.
sorriso resta”…), dedi-
Dopo questa incisione,
cata alla figlia, commo-
l’Artista napoletano
vente, sofferta, con il
accentuerà ancora di
cambio di ritmo nel bri-
è grosse assaje non farnesce maje”, da
dge, diventa ancora più accorata, “Sara,
sottoscrivere ciecamente, il vibrafono
con il fior fiore di musicisti, Al Di Meola,
sarà… Sara…sarà” gioco di parole,
di Mainieri e le corde di Pino sono in
Chiara Civello, Eric Clapton (lo ospiterà
splendida davvero. Senza ‘e Te…so nien-
perfetta simbiosi, pazzesco l’effetto ot-
nell’ambito del Crossroads Festival
te, ancora un testo con il cuore in mano
tenuto. Galby, scorre placidamente, sen-
2010 di Tokyo). Lo stile di Pino Daniele
(forse lo stesso cuore che già dagli anni
za lasciare tracce memorabili, ritorna
è inconfondibile, unico, inimitabile, il
’90, ha cominciato a dargli problemi).
l’andamento funkizzante, prescindibile,
timbro di voce particolare, la grande
Avvio da manuale per Mareluna, tutto
comunque il cantato in francese di Nabil
perizia alle 6 corde mi richiama…posso
attaccato, ideale fusione liquido-astrale,
Khalidi conferisce un certo quid. Siamo
dirlo? J.J. Cale, antesignano del cosid-
andamento irresistibile e caracollante,
a 11, le vibes di Mainieri introducono il
detto ‘laid back’. Scorrendo i titoli (e i
magistrale alla chitarra come al solito, le
gran ritmo di Gente di Frontiera, stupen-
testi) delle tantissime canzoni, quante
dita ricamano magicamente le note, non
da, ipnotica, arresti e ripartenze, Pino
volte abbiamo sorriso, ironici, sarcastici,
si può restare emotivamente indifferen-
ha le mani fatate, giri mozzafiato di chi-
irriverenti (specie in dialetto… Je so’
ti, una meraviglia …”fino a che la luce
tarra, urletti tipici (uieh! uieh), la musica
pazzo, Quanno chiove, Je stò vicino a
arriverà, la luna se ne andrà, il mare
più che da Medina…è da Casbah! “Siam
te, Napule è, Chi tene ‘o mare, Alleria,
resterà”, top song? Yes! Ascoltiamo
tutti gente di frontiera, se Maometto
‘A me mi piace ‘o blues, Chillo è nu
la Lettera dal Cuore (07), confessione
non va alla montagna…la montagna ar-
buono Guaglione, Num me scoccià…
più le collaborazioni
intima e segreta, da
Infine, consentitemi un
innamorato, “per le
dato molto personale,
strade del mondo…in-
un ricordo tornato
sieme a te”…la musica
prepotentemente alla
piuttosto soft, carezze-
ribalta, Pino somigliava
vole come sa essere,
moltissimo (da ragaz-
più di una volta, ottimo
zo) ad un mio amico
il cantato (in inglese)
fraterno, compagno
di Mia Cooper. Acqua
di studi, suonava e
Passata è riferita alle
cantava le sue canzoni
relazioni precedenti,
nelle fredde serate
ma quando si è inna-
aquilane, scomparso
morati, tutto quello
a soli 31 anni, sempre
che è stato… “che te
presente nella mia
ne importa a te chi c’è
mente grazie anche a
stato prima ‘e te, che
Pino Daniele, forse las-
me ne importa a me,
sù, lo incontrerà, can-
chi c’è stato prima ‘e
terà e suonerà con lui.
me, quanne l’ammore
Voto: 8 1/2
17
n.107
di
18
Il libro del mese
n.107
I Malavoglia
I
Una storia siciliana
Maria Cristina
Marroni
[email protected]
ripartire. Resterà uno sconfitto e un esiliato.
Ma tutti sono vinti, tanto più vinti quanto più protesi nel tentativo di salvaguardare la reputazione e l’onore, valori supremi
intessuti dell’integrità degli affetti, del focolare domestico, dei
legami familiari.
I Malavoglia, soverchiati da un destino cui è impossibile
sfuggire, lottano contro la società asfittica del paesello, fatta
di profittatori e di maldicenze, e lottano contro uno Stato
nemico, fatto di leggi incomprensibili che uccidono Luca nel
nome di una Patria che non rappresenta alcun valore, ma solo
Malavoglia è il romanzo della maturità di Giovanni Verga,
una cieca impositrice di tasse.
grandioso affresco di un piccolo paese siciliano, dove
L’innovazione di Verga si esplica sia nello stile che nella
luccicano personaggi dalle storie dolorose e tormentate,
struttura: l’autore scompare e restano solo i personaggi che
generate dalla lotta per la sopravvivenza e dalle frizioni
bruciano le proprie esistenze dai differenti punti di vista, com-
degli egoismi.
ponendo unitariamente la tavolozza dell’intreccio narrativo.
Libro troppo noto e troppo letto nelle scuole, eppure non suf-
Stilisticamente il verismo verghiano abbandona la tradizione
ficientemente amato quanto meriterebbe, come accade a tutti
del realismo romantico, incline ad indulgere in commozioni, in
i capolavori che vengono preceduti dalla loro fama, e a causa
sfoggio di eloquenza e in registri ironici.
di questa non vengono apprezzati e
La crudezza delle vicende rappresen-
assaporati per quello che sono.
tate, della storia che le sovrasta, della
La cifra morale e storica del romanzo
società della quale sono parte signi-
è la sconfitta, quella che coinvolge la
ficativa, è strumento dell’assenza di
famiglia Toscano, soprannominata “Ma-
argomentazioni consolatorie, nonché
lavoglia”, che lotta e soccombe sotto il
scelta di una adesione nuda e spietata
peso ineluttabile del destino, assurgen-
all’oggetto della narrazione.
do a pietra di paragone delle sorti del
Verga lascia solo pochi indizi a segna-
paese di Aci Trezza e dell’intera Sicilia.
lare la ciclicità della sconfitta, l’inelut-
In un villaggio schiacciato dalla storia, i
tabilità della sorte, l’impossibilità per
Malavoglia sono una famiglia di pesca-
chiunque di sottrarsi al peggio: “Solo
tori che vive nella “casa del Nespolo”
l’osservatore (…) ha il diritto di interes-
e avvia uno sfortunato commercio di
sarsi ai deboli che restano per via (…)
lupini. Il carico purtroppo affonda in un
ai vinti che levano le braccia disperate,
naufragio, insieme alla barca chiamata
e piegano il capo sotto il piede brutale
“Provvidenza” e al figlio maggiore Ba-
dei sopravvenienti, i vincitori d’oggi,
stianazzo che muore, lasciando cinque
affrettati anch’essi, avidi anch’essi
figli e la moglie Maruzza (che morirà
d’arrivare, e che saranno sorpassati
successivamente di colera).
domani”.
A quel punto la sfortuna degenera e
I colori cupi di un romanzo straordi-
il padre di famiglia, il vecchio padron
nario come questo vanno letti come
‘Ntoni, mette in vendita la casa per far
le vaste campiture di nero caravagge-
fronte alla crisi economica. Poi il nipote
sche: buie come la notte che avvolge
Luca viene richiamato alle armi e
gli uomini, illuminati solo per il tempo
muore in battaglia. Il nipote più grande,
necessario a far luccicare quell’anelito,
il giovane ‘Ntoni, dopo aver svolto il
quella brama, quello stato d’animo,
servizio militare, si sbanda e non trova
quel sentimento elementare e ance-
di meglio che darsi al contrabbando,
strale, quell’intuizione che li anima
finendo per accoltellare una guardia,
e che presto deve fuggire, lasciando
delitto che lo porterà in prigione.
campo aperto alla signoria della tristez-
La sorella minore, Lia, diventa prostituta a Catania; mentre la
za, della finitudine umana, del pessimismo che non conosce
sorella maggiore, Mena, deve rinunciare al matrimonio con
aperture né redenzione.
compare Alfio, suo vecchio pretendente. Il vecchio ‘Ntoni fini-
Eppure, all’assenza assoluta di fede in un riscatto del mondo
sce in ospedale, ma Alessi, il quinto nipote, riuscirà a ricom-
popolare, fa da contraltare quella ostinata difesa delle radici,
prare la “casa del Nespolo”.
della casa, della reputazione e dell’onore, che costituiscono
‘Ntoni il giovane, scontata la pena, tornerà a casa, ma solo
la vera cifra di ciò che è umano, e al di fuori dei quali non c’è
il tempo di comprendere che non è più un posto per lui e di
progresso, ma una sorda barbarie.
di
20
Personaggi
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
n.107
L’assolo di
Paolo Di Sabatino
a Sanremo
I
Alla fine ci sono voluti gli occhiali colorati per farsi notare
alle telecamere!
“A parte la battuta, c’è stata una regia poco attenta verso i musicisti e anche a livello di presentazioni si sono verificate delle
pecche”.
Con Grazia Di Michele e Platinette
Il teramano Paolo Di Sabatino racconta
la sua avventura con Mauro Coruzzi
e Grazia Di Michele
l pianista jazz teramano Paolo Di Sabatino può considerarsi l’altro teramano, oltre al Ginoble rosetano, presente al
Festival di Sanremo. Alla sua seconda esperienza, quest’anno
Come può giudicare la sua seconda esperienza al festival
ha arrangiato il brano Io sono una finestra eseguito da Mauro
dei festival?
Coruzzi (Platinette) e Grazia Di Michele. “Forse sono uno dei po-
“Molto positiva, molto bella, questa volta però ero anche nelle
chi ad aver suonato in tre modi diversi nelle tre serate” scherza
vesti di arrangiatore e pianista. La cosa eccezionale in questo
Di Sabatino quando ricorda che lui proviene da un mondo di note
festival è che sono riuscito a portare il suono con un mio assolo
vaganti e l’assolo s’inventa sul momento, senza rigidi spartiti.
sul palco dell’Ariston. Poi la regia è stata quella che è stata… ma
Sull’Ariston ha incontrato Giovanni Allevi e con lui ha ricordato
sono stato l’unico artista a fare una parte differente ogni sera”.
le amicizie dei padri che frequentavano lo stesso Liceo musicale.
Come è stato accolto da Mauro Coruzzi e Grazia Di Michele?
Ma che Sanremo è stato questo del 2015? Ce lo spiega lui par-
“Con Mauro ho avuto un rapporto di cordialità, di gentilezza ma
tendo dalle telecamere che non lo volevano inquadrare e dalle
non di confidenza. Ho assistito alla sua vestizione quando si è
presentazioni che non arrivavano.
calato nei pani di Platinette: c’erano un paio di persone attorno
che lo aiutavano a truccarsi, ad indossare l’abito di scena e
la parrucca. È stato molto divertente: uno spettacolo nello
spettacolo. Con Grazia ci consociamo da 4 anni, una bravissima
cantautrice, abbiamo prodotto due dischi insieme. Il lavoro Il mio
blu, che avevo arrangiato, è stato fatto ascoltare a Conti e gli è
piaciuto molto”.
Con Albertazzi
Com’è Sanremo visto dietro le quin-
piacciono queste critiche, bisogne-
risponde al nome di Caterina Caselli:
rebbe essere appunto più rispettosi
quando si muove lei, sa come muoversi e
del lavoro altrui, poi c’è chi è più o
soprattutto fa lavori egregi”.
meno fortunato, chi ha il santo in
Chi le ha fatto la prima telefonata
paradiso, chi non c e l’ha. Perso-
dopo il brano?
nalmente sono andato a fare i com-
“Telefonate non moltissime poiché la
plimenti anche a Giovanni Allevi
gente in quel momento ti pensa impe-
dietro le quinte, i nostri genitori
gnatissimo, ma una vera marea di sms.
sono pure amici. Suo padre e il mio
Qualcuno era un po’ adirato perché nella
sono stati compagni di studio al Li-
prima serata non mi avevano presentato
ceo musicale. Suo padre Nazareno,
ma resta eccezionale aver portato un
veniva spesso a Teramo a prendere
assolo di jazz e un arrangiamento mio
alcune partiture di bande da mio
sul palco dell’Ariston. C’è gente che
nonno”.
vive tutta la vita artistica senza avere
C’è qualche lavoro in vista con
mai avuto una occasione così bella: è
Giovanni Allevi?
una cosa davvero grande. Con tutto il
“Non c’è compatibilità, lui suona
rispetto per i direttori d’orchestra, loro a
te?
il piano da solo. Ci conoscevamo da una
Sanremo stanno lì solo per l’immagine,
“Nelle interviste rilasciate ho speso
vita e sapevamo delle nostre conoscenze
l’orchestra va da sola, lo sanno tutti.
parole di grande stima per Carlo Conti,
familiari. È stato molto carino e affet-
Spesso scrivono l’arrangiamento ma non
sempre è così. Nel mio caso, il
questo è stato un gran bel festival che è andato incontro ai gusti
Con Mario Biondi
direttore non ha fatto nulla però è
di tutti, dal ragazzino che fa il rap
stato presentato tutte le sere con
al meno giovane, la proposta è
l’inchino. Queste, per esempio,
stata molto varia. Conti è riuscito
sono cose che potrebbero essere
a mettere tutti quanti a proprio
corrette dalla Rai”.
agio, non ha l’ansia addosso,
Come considera il successo di
è rilassato, sorridente con
Sanremo di quest’anno?
chicchessia e dietro le quinte,
“Qualcuno ha detto che non c’è
nonostante il caos organizzativo,
stata una forte programmazione
si è respirata un’aria cordiale”.
televisiva che si è contrapposta al
Qual è stato il brano che le è
festival, qualcun altro ha asserito
piaciuto di più?
che la crisi economica ha forzato
“Benché siano tutte canzoni
gli Italiani a casa, altri ancora han-
“rispettabili” nessuna mi ha preso
no riferito di un’influenza che ha
particolarmente”.
ingrassato l’auditel, però secondo
Ma se dovesse calarsi nel pop
me bisogna dare merito a Conti
o dovesse far parte di una giu-
di essere stato una macchina
ria, chi avrebbe scelto?
bellica da televisione, uno che sa
fare il suo mestiere con sereni-
“Come costruzione di canzone
quella di Alex Britti. Non mi è dispiaciu-
tuoso con me. Mi ha fatto i complimenti
tà e serietà, lui al suo primo Sanremo
ta nemmeno quella di Grignani oppure
davanti a tutti dichiarando: Paolo è uno
ha avuto sempre il sorriso stampato in
quella di Nek, una buona canzone. Ecco
dei migliori pianisti jazz italiani. Io porto
faccia, sembrava che si stesse facendo
se dovessi comprarmi un disco, non
rispetto per chi fa il mio stesso mestiere
un aperitivo in spiaggia”.
comprerei nessuno di questi tre perché
e non per chi ama infangare il lavoro
non rispecchiamo i miei gusti”.
altrui”.
E del Volo che diciamo?
Nel mondo del jazz c’è meno livore
“Non sono d’accordo con la modalità
e invidia?
della critica a tutti i costi nei confronti
“No, anche lì ci sono personcine
di questo trio: a loro non si può dire
carine!”.
nulla, sono tre uno più intonato dell’al-
Come ha valutato le nuove propo-
tro, il brano era ben arrangiato, a livello
ste?
professionale non gli si può addebitare
“Francamente l’artista che ha
nessuna critica, per me sono bravissimi.
vinto (Giovanni Caccamo, ndr) a me
Ma il mondo accademico sta impallinan-
non piace. Non mi piace il brano e
do Il Volo. Ognuno ha la sua strada. Ma
nemmeno come l’ha cantato, però
ci vuole rispetto. Sinceramente non mi
c’è dietro un gran lavoro fatto da
una discografica con gli attributi che
21
n.107
di
22
n.107
Educazione
Achtung Web
Si moltiplicano i pericoli
per gli adolescenti su internet
N
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
denuncia di una madre consentì alla Polizia Postale di arrestare il
trentatreenne incensurato della provincia teramana per produzione e detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante
dell’età delle vittime e dell’estorsione ai danni di minorenni. Nei suoi
computer furono trovate registrazioni di colloqui, assieme ad immagini girate con webcam, 800 foto, e 70 indirizzi mail; altro materiale
era custodito in tre computer portatili e in un hard disk che devono
essere ancora visionati.
Come dicevamo da tempo noi di Teramani siamo impegnati socialmente a sensibilizzare le parti in causa, dei problemi che possono
giungere dalla rete tramite una serie di Convegni che hanno visto
l’intervento di personalità prestigiose che operano in questo campo,
el Fedro di Platone, Socrate diceva che la scrittura era una
da Paolo Crepet a Maria Rita Parsi, da Giovanni Bollea a Massimo
minaccia per la cultura perché a un libro non si possono fare
Bernardini da Mario Orsini a Mario Morcellini, da Emanuela Falcetti a
domande. “A Socrate mancava Internet” replicò una volta,
Mario Rusconi, Alessandro Zaccuri e tanti altri ancora. Un incontro,
e pure divertito come nel suo stile, il filosofo partenopeo
uno scambio di informazioni, un mix di esperienze per l’educazio-
Luciano De Crescenzo. Eh sì internet, il diavolo e l’acquasanta, l’alfa
ne ai mass media in generale. Un vorticoso e saporito incrocio di
e l’omega del sapere contemporaneo, la conoscenza cristallina
pensieri e punti interrogativi tra vecchie parole e neologismi che
assieme alle mistificazioni marchiane di bufale che alla fine dei
giungono dal pianeta internet. “E’ possibile un’educazione corretta
conti porta qualcosa in cassa a suon di spot. È facile annegare nel
ad Internet?” è stata la domanda ricorrente nei vari convegni.
mare magnum della rete ed è altrettanto facile commettere reati,
Addirittura – spiega la psicopedagogista, psicoterapeuta e scrittri-
anche i più infamanti nel web globalocal, come comprarsi un’arma a
ce Maria Rita Parsi - il 38% dei bimbi sotto i due anni ha usato un
pochi spicci, o peggio farsi una bomba artigianale in casa, miscelare
dispositivo mobile. A otto anni usano già abitualmente smartphone
liquidi che possono fare una strage in una metropolitana, e…acca-
e tablet (72%) e uno su due ha un proprio telefonino. Infine, l’età
nirsi verso il prossimo proiettando nei confronti dei più deboli ed
media di iscrizione a Facebook, che è di appena 13 anni e mezzo”. “E
indifesi le proprie frustrazioni di natura sessuale. In rete, soprattutto
dove sono gli adulti in tutto questo?”, si chiede Parsi. “La realtà – ha
tra i più giovani, è facile imbattersi in episodi di cyberbullismo o in
proseguito – è che si sentono sicuri, perché hanno i loro figli sotto
fenomeni che riguardano il sesso, come
controllo. O almeno così credono. Li ve-
ad esempio postare le foto del proprio
dono in casa, che giocano con telefoni o
corpo nudo.
tablet, sono convinti di poterli control-
L’allarme parte da Teramo, da esperti
lare, ma in realtà non sanno i rischi ai
della Comunicazione in un Convegno
quali possono andare incontro”. I rischi
“i Giovani, la Scuola, la Famiglia tra
sono ad esempio il grooming, ovvero
internet e Tv” organizzato dalla nostra
l’adescamento in rete. “L’abusatore crea
Associazione Culturale “Project San Ga-
un legame fiduciario con il minore, si fa
briele” fin dal 2005 e che negli anni ha
dire confidenze, dare indicazioni, fino ad
interessato praticamente tutte le scuole
arrivare a un incontro fisico. E Facebook
della Provincia di Teramo e migliaia e
è il canale prediletto per questo feno-
migliaia di studenti per ragguagliarli
meno». Un altro pericolo è quello che
sui pericoli della rete. Nel Marzo del
“il minore, nel mare magnum del web,
2014, proprio pochi giorni prima della
possa trovare immagini scioccanti che
nona Edizione del nostro Convegno
possano avere ripercussioni negative
fece scalpore la vicenda di foto osé di
sui loro comportamenti, sulle loro abi-
ragazzine in abiti discinti che giravano
tudini. Per affrontare questa situazione
tra gli adolescenti, attraverso Ask for
bisogna formare gli insegnanti, affinché
me, il canale telematico che permette di
preparino ragazzi e genitori per navigare
scambiarsi domande e risposte in forma
sul web con un’alfabetizzazione ade-
completamente anonima utilizzando un
guata. Inoltre, è necessario che la tutela
nickname come unica forma di identi-
dei diritti sia parificata nel mondo virtuale come in quello reale. Non
ficazione. A Teramo scattò l’allarme quando alcuni genitori, dopo le
si può lasciare la rete come un territorio senza controllo. Di tutto
segnalazioni ricevute dai figli, si rivolsero alla polizia postale. Sempre
questo – conclude Parsi - dovrebbe occuparsene l’Unione europea
a Teramo un uomo ha adescato in chat una cinquantina di ragazzine
o addirittura una Convenzione Onu che si prenda cura del modo vir-
fra i 13 e i 15 anni in tutt’Italia spacciandosi per un coetaneo. Molte
tuale per fare in modo che qualcosa cambi. Perché in questo modo
ne ha convinte a mandargli foto e video in atteggiamenti provocan-
tutto è a disposizione di tutti, senza distinzioni, senza preparazione.
ti, minacciandole, in caso di rifiuto, di infettare i loro computer. La
Tutto è a portata di clic. Anche ciò che può far male”.
24
n.107
di
In giro
L’uomo
di Fano
...con rughe che sorridono.
“E
Sergio
Scacchia
http://paesaggioteramano.blogspot.it
voce a volte ansimante, di colpo diventa profonda come suono
d’acqua di sorgente che corre veloce e salta.
Mi dicono che in gioventù sia stato un gaudente amante della
buona compagnia e del bicchiere. Custodisce memorie di sentieri e montagne, uomini e lupi ai piedi di quello spicchio di Gran
Sasso che parte dal ridente paese di Fano Adriano.
Sogghignando come una cariatide, si auto definisce il decano dei
pastori d’Abruzzo in virtù della vita trascorsa all’ombra di una
montagna difficile e inquieta.
Nel sentirlo parlare è facile ricordare un proverbio africano:
“Un anziano che muore è una biblioteca che brucia”!
Chi non ha un passato non ha neanche un futuro. Queste enciclopedie viventi dovrebbero essere tutelati come monumenti
nazionali.
La casa dell’uomo è isolata fuori Fano Adriano.
Lo conobbi quando, durante un trekking, di cui ho raccontato
cco sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia
tutto nel libro “Il mio Ararat”, mi fermai con l’amico di escursioni,
voce e mi apre la porta, io cenerò con lui e lui con
a chiedere acqua.
me.”(Apocalisse 3,20)
In breve ci ritrovammo a bere vino insieme alla vecchia spugna.
In cucina c’era la figlia che tagliava erbe con le quali creare
La gente di montagna è nata in posti ripidi, per cui spesso
un’ottima “misticanza”: cicorielle, lampascioni, cardi selvatici,
mostra molto equilibrio. Sono uomini come la torre di Pisa, si
spinaci di montagna e lattuga selvaggia.
storcono, si flettono ma non cadono.
Assaggiai il vino che profumava di chinotto, melograno, rosa,
Mauro Corona, in un suo libro, li definiva dei pali di ghisa, gente
alloro o liquirizia, non so bene.
dalla fierezza ingenua e simili a caterpillar quando lavorano.
Il vecchio pareva un esaltato mentre roteava il calice con dentro
Tutto questo calza a perfezione se conosceste Eusebio.
il sangue della terra. Tannino di finissima fattura e buona acidità,
Lui è vecchio ma non diteglielo, si offenderebbe a morte. Ha oc-
carattere introverso, esclamò solenne. Non immaginavo un som-
chi chiari, sembra che profumi incredibilmente di faggio e la sua
melier improvvisato in mezzo a montagne severe.
Il padrone di casa accompagnò il
non risuona più dei giochi di tanti
giornalista in un’intervista, spiegava che,
bambini, solo in agosto si ascoltano
in antropologia, al mare è associata la fi-
le risate dei ragazzi scout che spesso
gura femminile, alla montagna quella ma-
dimorano da queste parti. Quan-
schile. Immagini che si ritrovano anche
do il sole scende tra le fronde dei
nelle iconografie antiche che all’acqua
faggi sui dirupi, il vecchio è come se
associavano il ventre materno. Alla mon-
acquistasse nuove energie, novello
tagna, insomma, si collega l’asprezza
“Higlander” che muore e risorge in
mascolina degli scalatori, degli alpinisti o
un attimo attraversando secoli.
maestri di sci. Forza e resistenza che si
Gli dissi che era di ferro e quasi
addicono a una fisicità maschile.
schernendosi, rispose:
Al contrario, oggi la montagna appare
“Perché, giovinastro di città, non
sempre più donna. È tornata a essere ac-
vieni a vivere con me?”.
carezzata, conservata, preservata, quasi
Mi fece piacere il “giovinastro” a
un approccio prettamente femminile.
quasi sessanta primavere ma così mi
Uscendo dalla casa del vecchio, quella
bicchiere con una frittella di farina
vedeva un futuro centenario.
sera, e rendendolo partecipe dei miei
scura, salsiccia e lardo. A me parve tutto
Il Gran Sasso è ancora un luogo solenne
pensieri, Massimo, il mio compagno di
irresistibile, tanta era la fame. La voglia
escursione, aggiunse:
di abbinarci un brasato era un goloso
“Il Gran Sasso, a dispetto del nome, è
effetto collaterale.
come una bella donna glamour, è certo
Al secondo bicchiere cominciai a ridere
evidente dalla grazia che esprime il suo
sguaiato. La sintassi del vecchietto
paesaggio, dalla dolcezza seppur aspra
divenne molto più che zoppicante.
delle cime rivestite dai gomitoli lumino-
Ex instancabile conversatore d’osteria,
si dei raggi del sole”.
il linguaggio non certo da giovincello di
Incredibile, non sapevo di avere come
Oxford, forbito com’è d’intercalari scur-
amico di chilometri un vero poeta!
rili, pare sia vissuto per tutto il tempo
A proposito di poesia, il sudore sopra la
della sua esistenza, in questo pezzo
pelle e l’umido di pioggia e uomini mi fa
selvaggio d’Italia sconosciuta, dove
ripensare a una delle composizioni più
si cerca, faticosamente di proteggere
belle della grande Alda Merini:
boschi, animali e rocce.
“Bambino se trovi l’aquilone della tua
Non ha aiuti concreti colui il quale deci-
fantasia, legalo con l’intelligenza del
de, in controtendenza con il mondo, di
cuore. Vedrai sorgere giardini incantati
vivere tra stenti e recriminazioni.
e tua madre diventerà una pianta che ti
L’uomo dalle rughe che sorridono
coprirà con le sue grandi foglie. Allora
raccontò la scuola della montagna, dei
fa delle tue mani due bianche colombe
boschi, degli animali, i mille stratagem-
che portino pace ovunque e l’ordine
mi a volte poco legali per rendere la
delle cose…” .
vita meno amara.
La poesia, scrisse l’amico Giancarlo
E giù a confidare, quasi come rap-
Falconi, è acqua del cuore che assume
presentazione teatrale, di funghi colti
tutte le sembianze e può essere forma
senza permessi per venderli e ricavar
del dolore, dei tradimenti, ma anche
dell’amore, della vita e, aggiungo io,
spiccioli, caccia di frodo, taglio di legna
dove vige divieto, schioppettate ad ani-
e misterioso che incute rispetto e timore
mali randagi che imperversavano sulle
in chi non vi è nato. Un continuo
sue pecore.
alternarsi di luci, ombre, rumori, mu-
Rise divertito di quelle che lui definisce
siche, suoni e figure che si confon-
“marachelle”, poi sbottò:
dono tra loro, in un tutt’uno magico.
“Sto per morire cosa vuoi che mi faccia-
Gli elementi, mescolati fra loro,
no ormai?”.
creano una sinfonia poetica unica,
Il terribile novantenne ha solo la terza
un insondabile rapporto tra uomo e
elementare ma ne sa una più del diavolo
natura. Mondi lontani e diversi che,
e dice ancora il suo bel rosario all’ora del
vincendo le difficoltà, imparano a
vespro.
conoscersi e rispettarsi. La monta-
Mette in fila ricordi con invidiabile luci-
gna è una delle migliori “scuole di
dità e certezza, con scene di vita che si
vita” che insegna a superare i propri
dipanano quasi agli occhi, salendo dalla
limiti, le incertezze, le paure, il saper
memoria alla rinfusa.
soffrire, il saper vivere.
Il vecchio borgo di Fano Adriano oggi
Enrico Finzi, ricercatore sociale e
della camminata.
25
n.107
di
26
n.107
Coldiretti Informa
Riforma Pac
Ecco le novità
È
Massimiliano
Volpone
Direttore Coldiretti Teramo
Pa può definire anche una durata del pascolamento diversa dai
sessanta giorni.
Anche per l’attività agricola minima, fermo restando il rispetto degli
impegni di condizionalità, per le superfici naturalmente mantenute
è previsto l’obbligo del pascolamento qualora l’agricoltore non sia
in grado di dimostrare lo svolgimento di almeno uno sfalcio annuale
oppure di un’altra operazione volta al miglioramento del pascolo.
Il pascolamento dovrà essere svolto con uno o più turni all’anno
della durata complessiva di sessanta giorni. Anche in questo caso
è previsto il rispetto di un carico minimo che, se non definito dalle
stata raggiunta l’intesa tra le Regioni sul decreto relativo alle
Regioni o Pa, dovrà essere pari a 0,2 Uba per ettaro riferito all’anno
disposizioni modificative ed integrative del Decreto ministe-
di presentazione della domanda. Inoltre, come per il mantenimento,
riale 6513 del 18 novembre 2014. Tale intesa consentirà di
la Regione o Pa può definire una durata del pascolamento diversa
avere a disposizione regole più chiare per l’applicazione del
dai sessanta giorni.
nuovo regime dei pagamenti diretti. Tra le novità proposte nell’ul-
Altra novità riguarda la definizione di agricoltore attivo. Il Decreto
tima versione vi è la definizione dell’attività agricola ed in partico-
stabilisce che, in caso di partita Iva attivata in campo agricolo suc-
lare il mantenimento e l’attività agricola minima da svolgere sulle
cessivamente al primo agosto 2014 oppure in assenza di partita Iva,
superfici naturalmente mantenute in uno stato idoneo al pascolo e
non può essere considerato attivo il soggetto la cui attività agricola
alla coltivazione.
complessiva rappresenta solo una parte insignificante delle sue at-
In merito al mantenimento sia delle superfici a prato e pascolo
tività economiche complessive. L’attività agricola è insignificante se
permanente (che di seguito chiameremo “prato permanente”) sulle
l’importo annuo dei pagamenti diretti è inferiore al 5% dei proventi
quali sono svolte attività considerate tradizionali nello Stato mem-
totali ottenuti da attività non agricole, oppure se l’importo totale dei
bro, sia di quelle superfici sulle quali è svolta unicamente l’attività
proventi ottenuti da attività agricole è inferiore ad un terzo dell’im-
di pascolamento (compresi
porto totale dei proventi
i pascoli magri), l’intesa
ottenuti nell’anno fiscale più
prevede (fermo restando
recente. Inoltre, non è con-
il rispetto degli impegni di
siderato agricoltore attivo il
condizionalità) l’obbligo del
soggetto la cui attività prin-
pascolamento con uno o più
cipale o il cui oggetto sociale
turni all’anno della durata
non è l’esercizio di un’attività
complessiva di almeno
agricola. L’attività agrico-
sessanta giorni. In assen-
la è considerata l’attività
za di definizione da parte
principale o l’oggetto sociale
delle Regioni o delle Province
di una persona giuridica se
Autonome (Pa), sulle super-
è registrata come attività
fici soggette all’obbligo di
principale o oggetto sociale
pascolamento dovrà essere
nel registro delle imprese.
garantito un carico minimo
Le regioni hanno approvato
pari a 0,2 Uba per ettaro rife-
anche la modifica dei criteri
rito all’anno di presentazione
per l’attribuzione del premio
della domanda.
del latte.
Nel caso in cui il comune
Altre novità di rilievo rispetto
di ubicazione dell’azienda
alla precedente proposta
del Decreto ministeriale
sia diverso dal comune di
ubicazione dell’allevamento e non sia ad esso limitrofo, le superfici
riguardano: la diminuzione della tara prevista per le superfici a prato
sono considerate ammissibili solo se il pascolamento è dimostrato
permanente sulle quali sono svolte pratiche tradizionali; la tara è
attraverso la presenza di documenti che attestino la movimenta-
stata diminuita dal 70% al 50% consentendo di fatto una superficie
zione dei capi verso le località di pascolo. Tali documenti devono
ammissibile maggiore; la riduzione del valore dei titoli trasferiti
essere registrati presso la Banca Dati Nazionale. È necessario che
senza terra; nella proposta iniziale la riduzione era prevista sia per
i capi utilizzati per il pascolo siano complessivamente detenuti dal
la vendita che per l’affitto. L’attuale proposta prevede la riduzione
richiedente e appartengano ad un codice di allevamento intestato
solo nei casi di affitto; le modalità di accesso alla riserva che avverrà
al richiedente stesso. In deroga a tale obbligo e qualora espressa-
mediante assegnazione di nuovi titoli per gli agricoltori che non ne
mente previsto dalla Regione o Pa tramite provvedimento possono
detengono oppure mediante aumento del valore dei titoli detenuti
essere ammessi anche capi appartenenti a codici di allevamento
dall’agricoltore. Gli Uffici del Caa Coldiretti sono a disposizione per
non intestati al richiedente. Oltre al carico minimo, la Regione o
ulteriori chiarimenti.
di
28
n.107
Calcio
Il Teramo
R
Antonio
Parnanzone
[email protected]
cietà occasione per rivedere il proprio organico, il campo sarà giudice indiscusso. Il rettangolo verde sancirà il responso finale e il
destino di ciascuna squadra. Le ambizioni del gruppo di testa, del
quale fa parte anche il Teramo, passano attraverso le prestazioni
che ciascuna formazione fornirà in questo periodo di consolidamento della propria posizione nella graduatoria generale. Per
restare nel novero delle grandi il cammino non deve subire grossi
aramente, nella sua centenaria storia, è capitato di vedere
scossoni e la regolarità deve essere la norma, con lievi oscilla-
il Teramo lottare per la Serie B. Quella di quest’anno è
zioni o anche episodi negativi di poco conto. Niente crolli e solo
una delle poche occasioni che potrebbe segnare la lunga
qualche parentesi può essere accettata. Il Teramo è squadra forte
storia calcistica biancorossa con il salto nella cadetteria.
e solida in tutti i reparti. I meriti sono di tutti i protagonisti in cam-
Da comprimaria a big del Campionato, ma c’è di più. In molti lo
po e anche di quelli che gestiscono il delicato giocattolo. Tuttavia
ritengono addirittura più forte degli avversari. Ovviamente sono
non si può disconoscere una forte caratterizzazione del tandem
opinioni, ma se provenienti da fonti di provata competenza, ci
di attacco Lapadula/Donnarumma. È inutile nascondere che i due
si può credere. Indipendentemente da ciò che si dice, prima di
hanno conferito al gruppo un valore aggiunto riconosciuto da
tutto contano i risultati, poi il resto. Se ai risultati si aggiunge lo
tutti. Due ragazzi arrivati a Teramo per fare bene, ma nessuno si
spettacolo, la platea ne gode e si entusiasma. È un’annata bella
aspettava che avrebbero fatto faville e lanciato il Teramo così in
da vivere e suggello di una escalation iniziata alcuni anni fa dai
alto fino alle soglie di un traguardo che potrebbe diventare stori-
bassifondi del calcio dilettantistico. Quel fatidico 2008, croce e
co per la città. Un mese o poco più dirà se il Teramo è in grado di
delizia nello stesso tempo, è stato il momento di rilancio dello
reggere il passo delle grandi e se potrà continuare a competere
sport più bello del mondo nella nostra città. Il Diavolo di allora,
per la vetta. A volte la differenza la fanno alcuni particolari o
piccolo e ignorato quasi da tutti, è diventato grande protagonista
piccoli episodi e non è da meno il clima che si crea allo stadio e
al “Bonolis” e su altri stadi d’Italia. Non è stata una metamorfosi
intorno alla squadra. Oltre a qualche spunto tecnico e a un po’
occasionale, bensì un cammino programmato, anche nei minimi
di fortuna sempre necessaria, il calore di tifosi e sportivi deve
dettagli, dalla Società e soprattutto dal suo indiscusso leader Lu-
essere il “dodicesimo uomo in campo”. È necessario in questo
ciano Campitelli e dal cugino Ercole Cimini. Ora è in pole position
momento essere in tanti allo stadio, per ampliare il boato quando
a giocarsi una storica promozione in un momento cruciale della
si gonfia la rete e per far capire ai ragazzi in campo che stanno
stagione. Lasciato alle spalle il mercato di gennaio, per molte so-
scrivendo un importante pezzo di storia del calcio teramano.
Foto Vincenzo Ranalli
di
Satira
La casa del
caro estintore
“dal libro delle esequie”
D
Mimmo
Attanasii
[email protected]
n.107
stione della salma attraverso l’uso del fuoco. Per definizione, la riduzione del
corpo ai suoi elementi di base di frammenti ossei. Non vi è alcun passaggio
interessante o pensiero debole quando si discute di questo dubbio supremo.
Nell’ambito delle elucubrazioni sul come curarsi della morte, la nostra transizione è inevitabile. Un viaggio indipendente dalla scelta di vita sulla propria
sepoltura. La differenza fra il seppellimento e la cremazione, Flambé o Bio
che sia, è la linea del tempo. L’inumazione garantisce una transizione minima
a resti di ossa e micro organismi al suolo almeno di venticinque anni d’attesa.
Al forno, circa due o tre ore. Per gli ecologisti ecco pronta una nuova tecnologia che offre la “Bio cremazione”. L’alternativa che sostituisce l’uso della
fiamma con l’acqua miscelata a una soluzione alcalina di idrossido di potassio in una camera pressurizzata sotto elevate temperature. Naturalmente,
ogni cosa nel pieno conforto della fraternité di devoti già troppo impensieriti
a una officina meccanica di un carrozziere sta per nascere la
da problemi di reclutamento a causa di una scarsa liberté di scelta su dogmi
chimera di servizi per cadaveri. Il fuoco come agente di purificazio-
da considerarsi non soggetti alla discussione di seguaci scettici sulla egalité
ne e illuminazione divina per il transito dei defunti nell’aldilà. Pare
di somministrare ostie farcite con olio, sale e pecorino per i terroni e par-
anche per impedirne il ritorno tra i vivi, perché non si sa mai che
migiano a scaglie ai polentoni. Strani menu, improbabili i cuochi. Blasfemia,
cosa ci aspetti alla fine di quel tunnel. Già tre millenni fa i greci iniziarono con
contorni e dintorni di emisferi spirituali paralleli intangibili. Guai a scherzare
il riservare esclusivamente il piacere della cremazione alle persone più nobili
con santi, navigatori e poeti di questo povero Paese. Tutto ciò sta per accade-
e famose. A Roma, divenne poi un brand per lucrare sui
re a due passi da Teramo. Nel Comune di Silvi. E pare proprio
columbarium a pagamento. Per i cristiani resta ancora oggi
che sia già pronta una struttura non priva dei comfort minimi
l’obbligo di predicare sempre l’inumazione ma se però tra i
d’accoglienza in Style by Room. Non mancherà per esempio
fedeli dovessero nascere strane voglie incendiarie sceglien-
l’opzione di potere creare uno stile diverso per ogni stanza. Il
do comunque di farsi ardere, l’autorizzazione a procedere
Top Look lo si potrà decidere scegliendo tra i tanti abiti e ac-
attraverso la sepoltura ecclesiastica, la “condicio sine qua
cessori presenti nel guardaroba della casa del caro estintore.
non” sarà l’accertamento che la loro volontà non derivi dalla
Attenzione alla bara. Se passa il progetto per la realizzazione
negazione dei dogmi. Dal “Libro delle esequie”, si evince un
di questa novella “Pfm” (Premiata Forneria dei Morti), non
“sì” condizionato alla pratica dell’arrostimento a patto che
le ceneri siano conservate nei cimiteri e non dispersi in natura né conservate
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sarà più necessario svenarsi per l’acquisto di costosissime
casse da morto: basterà un semplice scatolone di cartone. Guardare per
in casa. Il testo approvato dai vescovi è obbligatorio dal 2 novembre 2012.
credere: “Cremation of human body “ (https://www.youtube.com/watch?-
Amen! Neanche gli sganascioni minacciati dal Santo Padre hanno scorag-
v=BHBaCZ3slis). La visione del filmato suggerito è consigliata esclusivamente
giato le critiche nei confronti della madre di tutti i trapassi: l’ignizione. Non la
a un pubblico di adulti. Ma non troppo adulto da incorrere in uno sgradevole
puntura nelle chiappe, piuttosto l’usanza funeraria consistente nella combu-
processo di identificazione.
dalla
30
n.107
Redazione
Sport
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Pallamano
N
teramane, ha concluso imbattuta la fase regolare conseguendo
otto vittorie su otto gare. Ora si accinge a disputare la fase ad
orologio in cui affronterà, in virtù della classifica finale, in casa
il Cingoli ed il Civitavecchia e fuori Pontinia e Grosseto. Basterà
una sola vittoria per acquisire il diritto di partecipare alla fase
preliminare della poule promozione in A1, contro la vincente
el campionato di A1 femminile la Nuova H.F Teramo
del Girone sardo e del Girone toscoemiliano. Visto il ruolino
del Presidente Candeloro, classificandosi al secondo
di marcia della compagine di Serafino La Brecciosa si può
posto nella regoular season dietro al Conversano, ha
ragionevolmente arguire che la squadra teramana è una delle
acquisito il diritto a partecipare alla poule scudetto
maggiori candidate al salto di Categoria.
in cui incontrerà, nell’ordine, Salerno classificatosi al terzo
In campo maschile le formazioni teramane continuano il loro
posto, Cassano al quarto e lo stesso Conversano. Favorito
inseguimento alla capolista Chieti che per la verità dimostra
è sicuramente il Conversano che
di essere superiore a tutte le altre,
nella fase regolare ha dimostrato
mettendo una seria ipoteca sulla
tutta la sua superiorità messa in
promozione in A2. Purtuttavia le
mostra anche nella Coppa Italia
squadre teramane, la Lions Teramo
recentemente vinta contro il Salerno.
di Marcello Fonti e la Team Teramo
Coppa Italia nella quale il Teramo ha
di Franco Chionchio, in lotta in lotta
perso la finalina per il terzo posto
serrata tra loro per la piazza d’onore,
contro il Cassano. Alla luce di quanto
stanno disputando un campionato
emerso si può dire che il Teramo
più che dignitoso dando ampio spazio
dovrà lottare non poco per aspirare
ad elementi locali che mostrano di
a posizioni di vertice. In A2 femminile
poter rinverdire la tradizione della
l’H.C. Team Teramo composta
pallamano teramana riportando la
prevalentemente da ragazze
serie A a Teramo.
di
Carmine
Goderecci
L’oggetto del desiderio
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I Cavalieri
della Giarrettiera
L’
tratto ispirazione dalla leggenda
di Artù e i cavalieri della Tavola
rotonda, dei quali voleva far rivivere i valori creando un clima di
coesione animata dalla lealtà nei
confronti del sovrano. Il Santo
protettore dell’ordine cavalleresco era san Giorgio, il cavaliere
Ordine della giarrettiera, fondato da
come simbolo di quel legame
per eccellenza. Le insegne
Edoardo III intorno al 1347, aveva il
di fratellanza che univa tutti
constavano di una giarrettiera
proposito di creare un gruppo di ca-
i componenti dell’Ordine dei
valieri fedeli al sovrano, contraddi-
Cavalieri del re d’Inghilterra. Il re aveva
con un pendente raffigurante
San Giorgio e il drago, cui si aggiunse suc-
stinti dalla fede cristiana. La leggenda narra
cessivamente un collare a stelle a stelle e
che l’ordine del simbolo della giarrettiera
fiocchi. Sia il collare che il pendente erano
risale a un ballo durante il quale la contessa
fatti in metallo nobile e smalto, le gemme
di Salisbury perse la sua giarrettiera e il re
vi erano escluse per statuto. Ritratti di gen-
Edoardo, per minimizzare l’imbarazzante
tiluomini di ogni secolo insigniti dell’Ordine
accaduto, la raccolse, e fingendo di esserne
della Giarrettiera testimoniano l’orgoglio di
il proprietario la legò alla sua gamba. In
tale appartenenza. Il numero dei membri
realtà pare che la giarrettiera, legaccio
divenne assai superiore nel corso dei secoli
con il quale tutti i pezzi dell’armatura
e fu ulteriormente aumentato fino al XIX
venivano tenuti insieme, fosse stato scelto
secolo.