TERAMANI n. 107
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TERAMANI n. 107
n. 107 Febbraio 2015 mensile di informazione in distribuzione gratuita MARCO, Il Duomo: L’OSTEOPATApannello DALLE MANI D’ORO prestigioso pubblicitario marco cesarini la minerva d’oro achtung web pag. 6 pag. 12 pag. 22 SOMMARIO n. 107 3 L’Editoriale 4 Gli inganni del commercio 6 Marco Cesarini 8 Comitato di Quartiere Cona 10 Someone d’Interamnia 11 Lo Shakidu 12 La Minerva d’Oro ad Alfredo Paglione 13 Dura Lex Sed Lex 14 La scuola, l’uomo e il libro 15 Note linguistiche l’Editoriale Il treno stazionerà all’Ipogeo “È di Mimmo Attanasii plessità delle procedure per la localizzazione di opere e imprese sulla valutazione d’impatto ambientale. Lasciarsi sfuggire questa storica occasione sarebbe assai spiacevole, assolutamente incomprensibile, ma soprattutto preoccupante se solo si dovesse dubitare in possibile avanzare. Sappiamo che futuro della avvedutezza intuitiva di operatori da anni l’amministrazione comu- responsabili degli avanzamenti tecnologici. nale, tanti politici cittadini, vecchi, Di non far prevalere assolutamente la cultura nuovi, di maggioranza ed opposizione sono a della lamentazione, la retorica del declino. In conoscenza del fatto che esiste uno studio, un passato, sempre una testata giornalistica si progetto, secondo il quale è possibile realizza- scagliò contro l’insostenibile muro d’indiffe- 16 Musica 18 Il libro del mese - I Malavoglia re l’avanzamento della ferrovia fin sotto la sta- renza eretto dinanzi alla costituzione di un 20 L’assolo di Paolo Di Sabatino a Sanremo zione-bus di piazzale San Francesco e volendo comitato per l’indispensabile realizzazione anche fin sotto piazza Garibaldi se non fino al di un aeroporto internazionale posto fra le palazzetto dello sport” (il Centro, 26 febbraio campagne teramane, nelle immediatezze 2015). Questa potrebbe essere la naturale delle Piane di Savini. Finanche l’eco lontana continuazione di una stazione passante come giunta inaspettata dal Lyndon Baines Johnson quella di Teramo che, seppure già dimenticata Space Center della NASA a Houston riuscì a assieme al suo stile d’epoca umbertina, è poi intaccare l’immobilismo dei politici. “L’arretra- 22 Achtung Web 24 In giro - L’omo di Fano 26 Coldiretti informa 28 Calcio 29 La casa del caro estintore divenuta d’interesse per il servizio ferroviario mento della stazione non sia una sconfitta 30 Pallamano di prolungamento dei binari fino al centro per la città”. Un monito, una bandiera da 30 I Cavalieri della Giarrettiera urbano. L’ostacolo è sventolare semmai puramente politico. si potesse un giorno Si tratta di assicurarsi vedere realizzate una i fondi necessari per fermata di metropolita- sviluppare il pro- na, una Tube teramana, gramma e acquisire laddove già impera le liberatorie dalle l’alta architettura amministrazioni per dell’Ipogeo. E poi, via gli insediamenti delle di corsa al capolinea di infrastrutture. La com- Scapriano. è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web www.teramani.info scriveteci a [email protected] Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Antonio Parnanzone, Laura Rabottini, Sergio Scacchia, Rossella Scandurra, Massimiliano Volpone. Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Impaginazione: Imago Comunicazione Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio di 4 Accade a Teramo Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com n.107 Lo specchio di Obama ossia gli inganni del commercio Offerte civetta, prendi due paghi uno, le card fidelity. Saldi che stanno per finire ma... non finiscono mai e altro S stra tv quando nelle strisce pubblicitarie ascoltiamo scorte di un tal prodotto che da più di un anno si stanno per esaurire, chiaramente mettendo fretta al consumatore. Forse si ha un concetto un po’ dilatato di scorte, o forse meglio si fa pressing al cittadino con offerte civettuole. Capita pure che una nota marca di divani venda, sempre in tv, il suo prodotto al 60% (dicono) del prezzo reale, in un periodo ben definito, che si ripete però da tempo immemore. Occhio alle promozioni non stop: “La logica della promozione è quella del vantaggio temporaneo, è pensata perché il consumatore faccia un affare in un determinato momento. Dunque se trovo un prodotto sempre in offerta, non significa che sia scontato, ma che quello esposto è il prezzo di listino”, chiarisce Sandro Castaldo, docente di Economia e gestione delle imprese alla Bocconi. Un segnale per fiutare l’opportunità di risparmio è che saldi e offerte abbiano un termine: il caffè di marca venduto alla metà è il classico prodotto civetta. In certe librerie i libri si danno come resto, visto il prezzo di 99 cent. Ma nel tempio delle strategie di marketing le più raffinate nei confronti non tanto di un utente più preparato in materia quanto più di una richiesta in caduta verticale, sono tante le furberie che percorrono i nostri supermercati. A cominciare dalla prezzatura ingannevole a qualche euro e 99 cent: il nostro processo mentale memorizza più agevolmente l’impressione dell’affare. C’è poi il paghi uno e prendi due: un’offerta che ha dimostrato come in questo modo aumentino le vendite fino ad oltre il 150 per cento, a dispetto di quel 50 per cen- e è proprio vero che il mercato è un posto particolare dove to di risparmio effettivo, perché alla fine la soluzione ci fa consumare gli uomini possono ingannarsi e mettersi nel sacco a vicenda, un prodotto in quantità maggiori rispetto alle nostre abitudini. Da se tutti accettano passivamente l’assioma, potrei anche tenere sott’occhio il fenomeno della “Scatola nuova, prodotto vec- smetterla qui. Ma siccome a tanta gente il vedersi presa per i chio”: Stanchi del pollo “Tiki taka”? Perché non assaggiate la nuova fondelli genera sommovimenti viscerali come quelle che di solito si specialità regionale “Tiki palla”? La differenza sta tutta e solo nella generano con qualche virus contratto in zone tropicali, non mi resta confezione. Altra trappola per i clienti della madre di tutti i commer- che proseguire nel mio articolo e parlare questa volta delle offerte ci è la carta fedeltà o carta premio. Facciamo la nostra spesa e ci civetta. È inutile recarsi al supermercato con il depliant dell’oggetto ricompensano con uno sconto sugli acquisti futuri. Cosa potrebbe messo in vendita ad un prezzo stracciato, non lo si troverebbe mai, esserci di più generoso? E invece no. Da studi approfonditi è emerso o al massimo il gentile addetto potrà riferirvi la che il 42 per cento degli utenti, nel momento bugia commerciale del “esaurito, ripassi i prossimi in cui entra in possesso di una tessera, spende giorni”. A proposito: cos’è un prodotto (offerta) più soldi, forse per quella logica errata che ci fa civetta? La politica dei prezzi-richiamo consiste pensare che più compriamo più sconti otterremo nell’applicare dei prezzi particolarmente bassi e perciò spenderemo meno. Secondo, lo scopo per alcuni prodotti: in alcuni casi si tratta di un dei buoni sconto, con i quali siamo premiati, non prezzo che non consente neppure la copertura è di indurci a risparmiare denaro, ma di invogliarci dei costi di acquisto o di produzione. Questi a comprare prodotti che normalmente non acqui- prodotti prendono il nome di prodotti civetta e steremmo. Forzando un po’ il paragone come uno hanno lo scopo di attirare la clientela nel punto spacciatore di droga che ci fornisce la dose gratis vendita in modo da indurla all’acquisto, non solo per ridurci alla dipendenza. È proprio vero che se del prodotto civetta, ma anche e soprattutto degli dici mercato, dici inganno. Loro, i maître à penser altri prodotti venduti ad un prezzo normale se non del consumo facile ci vogliono tutti obesi, gioiosi addirittura ad un prezzo maggiorato. La presenza come bambini nel frequentare un centro com- di un prezzo ridotto applicato su un prodotto può indurre il cliente ad merciale e senza uno specchio. Eh, sì perché spesso torna quell’idea immaginare che i prezzi praticati dall’impresa siano particolarmente vagheggiata da Obama che per combattere appunto l’obesità aveva vantaggiosi anche per gli altri prodotti. È il mercato, si direbbe. Le pensato di far installare degli specchi all’entrata dei templi pagani di “civetterie” sono in genere prodotti di prima necessità quali pane, oggi per cercare di limitare la malattia del XXI secolo. Un accorgi- burro, latte e zucchero e convincono il cliente che si sta facendo un mento, un trucchetto, chiamato nudge marketing, che puntando sul buon affare. I supermercati in genere rimediano, alzando i prezzi su senso di vergogna, avrebbe condotto il consumatore ad una spesa altri prodotti di cui non ricordiamo il costo: inevitabile. E capitano più razionale e salubre. Ma sarebbe stato come mettere cubi di situazioni paradossali che possiamo verificare giornalmente sulla no- ghiaccio all’inferno. di 6 n.107 Personaggi Marco Cesarini alla corte di Berlusconi Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com Con Elton John al Watford L’osteopata nato ad Atri rivela la sua carriera, tra Baggio, il campionato inglese, e ora il Milan È nato ad Atri ma il suo destino è dappertutto, anzi meglio… evrivuer. Il racconto di Marco Cesarini comincia da un incontro Fortunato, tanto per far capire di che pasta è fatto, di che tenore è la sua legge morale dentro di sé. Comincia da un agnellino adottato in casa tra le brume della Padania piatta e monotona come un giro di Bingo tra anziani e coppie avvizzite. “Era lì, fuori di casa, lo ha trovato mia moglie Manuela ed è venuto a vivere a casa nostra” racconproseguito con alterne fortune tra la serie D del Nereto e del Pineto, e la nazionale under 18 di serie D, fino a quando non va a studiare osteopatia a Milano. Lì conosce quello che sarà il campione del mondo 2006, Massimo Oddo, con cui ha condiviso molte esperienze, e che in pratica fece da cavia alle applicazioni dei primi rudimenti scientifici acquisiti da Marco, tanto che lo stesso difensore pescarese sul Corriere della Sera, in un’intervista, parlò di lui e delle sue mani sapienti. Dopo un periodo con il Modena, lo stesso De Biasi gli chiese se gli gustasse andare a Brescia: accettò. Lì, correva la stagione calcistica 2002-3, Marco si trovò dinanzi alle sue mani da osteopata il divin codino, alias Roberto Baggio, Con Gianfranco Zola al Watford ta semplicemente Marco Cesarini, l’osteopata, figlio di quel Vincenzo anche portiere a guardia dei legni del vecchio Comunale negli anni ’60 e ’70 con la maglia numero uno. Nella vita seppur non ancora pienamente vissuta di Marco (ha 41 anni) c’è il destino che finora gli ha infiorettato tra le trame dei suoi ineluttabili ricami gente come Berlusconi, Baggio, Zola, Pozzo, Elton John. Gli uomini in certi momenti sono padroni del loro destino, scriveva Shakespeare, e questo pare che stia capitando a Marco Cesarini, da quando, quel giorno di dicembre scorso, è stato chiamato alla corte dell’A.C. Milan in veste di responsabile fisioterapista e della prevenzione degli infortuni. Ha iniziato a giocare al calcio con la maglia giallorossa delle giovanili del Giulianova Calcio quando proprio il Teramo, città di cui è originario, gli faceva una corte spietata: ha che in quel campionato andò a segno ben 12 volte. Si ritrovò all’ultima partita, proprio contro il Milan (che poi sarebbe diventata la sua tappa Con Filippo Inzaghi al Milan possibilità di trasferirsi al West Ham United di una carriera cristallina e di un know-how Fc come responsabile della prevenzione di primo piano. “La società rossonera voleva infortuni a stretto contatto con il tamburino una figura come me, che curasse la fisiotera- sardo, Gianfranco Zola, che era il trainer. pia con un occhio alla prevenzione”. Marco Due anni meravigliosi con lui fino appunto al non è uno con tanti grilli per la testa e nel primo accenno di crisi finanziaria mondiale suo lavoro non pensa di essere così al centro che nel 2008 travolse l’Islanda e il proprie- del destino altrui: “L’osteopatia è importante tario del team che era appunto di quelle ma noi non siamo determinanti, è solo una parti. Risultato: Marco torna a Brescia con Iachini mister e gente come Zebina, Diamanti, Caracciolo, Eder, Sereni, ma sfortunatamente retrocedono in B. C’è tempo però di prendere La panchina del West Ham un master alla Bicocca in management dello sport e nel 2012 si sposta di nuovo in attuale), che si giocava lo scudetto contro i Inghilterra, al Watford della famiglia Pozzo suoi ragazzi. Alla fine del match fu schiaccia- che fece evitare l’amministrazione controlla- to tra Baggio e Sua Emittenza Berlusconi che ta proprio all’ultimo giorno alla squadra del suggeriva al divin codino: “Vieni al Milan, Vie- presidente Elton John. Epica la sfida contro il ni al Milan”. “Una proposta di lavoro proprio Leicester che Marco ricorda così: “Eravamo Il West Ham Schierato davanti ai miei occhi” racconta Marco. Poi in panchina io e Gianfranco; si era sul 2 a 1; scienza che può aiutare, non è la panacea di andò come andò: Baggio smise di giocare de- rigore per loro al 96esimo, sarebbe stata la tutti i mali: un bravo osteopata sa quando un finitivamente e l’osteopata rimase al Brescia fine per noi, non saremmo andati a Wembley caso non è più di sua competenza”. per altri tre anni fino al giorno in cui ebbe la a giocarci la finale; sbagliano il penalty e “Ah, per finire l’intervista, come si chiama sull’azione successiva, all’ultimo secondo l’agnellino che hai adottato?” gli domando. facciamo gol e si scatena il finimondo”. Il “Fortunato” dice. “Fortunato”. Del resto come video è ancora molto cliccato su You tube. la sua vita. Del campionato inglese, serba bei ricordi: “È davvero una festa: ci sono tanti bambini e famiglie sugli spalti. E negli spogliatoi, prima del match, c’è la musica a tutto volume”. Nel frattempo trova pure il tempo per girare il globo terrestre partecipando a mondiali ed europei con la nazionale del beach soccer, assieme a nonnetti come Schillaci, Massaro, Brio, Vierchowod, Ganz. E come capita Con Roberto Baggio spesso nelle belle favole, si torna a casa da vincitori, proprio al Milan, in riconoscimento Con Eric Cantona 7 n.107 8 n.107 dalla Il Comunicato Riceviamo dal Comitato di Quartiere Cona il seguente Comunicato Stampa che pubblichiamo integralmente. N Redazione [email protected] tiva non è stata originata da una programmazione urbanistica della maggioranza quanto da una iniziativa esclusiva del partner privato. Di fatto il finanziamento pubblico, originato dalle risorse dei tanti contribuenti onesti, viene rimesso alla volontà privatistica dell’impresa. Nella richiamata delibera della Giunta Brucchi (n.37 del 29/1/2015), non è stato detto nulla in merito ad una cospicua parte delle antici- el lontano 2004 la Giunta Sperandio fece approvare dal Consiglio Comunale di Teramo un progetto che interessava alcuni importanti aspetti urbanistici e sociologici del quartiere Cona, allo scopo di una sua riqualificazione. La scelta programmatica dell’allora maggioranza fu accolta con soddisfazione da parte di questo Comitato, anche se venne osservato che il progetto era alquanto sbilanciato dal lato del partner privato. L’intervento venne successivamente approvato dalla Giunta Regionale e finanziato per un importo di 5 milioni di euro. La somma era destinata per tre milioni ad interventi privati (partner “CCI Casa” di Corrado De Juliis) per programmi di edilizia sostenibile e convenzionata; due milioni venivano invece indirizzati a favore di opere pubbliche tra le quali il recupero dell’area della vecchia fornace Scimitarra, con la realizzazione di una piazza, spazi pubblici, aree verdi, percorsi pedonali e ciclabili. Interventi utili per migliorare la qualità della vita del quartiere, da sempre considerato come un “passaggio” lungo la SS 80. pate risorse pubbliche del progetto, sinora spese e per quali opere. Che fine ha fatto il “Progetto Percorso Scuole” i cui fondi pubblici risultano concessi a seguito della delibera n.54/2009? Molti aspetti burocratici ed amministrativi di questa vicenda risultano poco chiari. Lo scrivente Comitato chiede a tal proposito di essere ascoltato. Se il progetto originario è stato approvato dal Consiglio nell’anno 2004, appare evidente che una sua rimodulazione sostanziale debba essere ridiscussa e votata dallo stesso organismo consiliare; questo nell’interesse, nella volontà e nelle esigenze della cittadinanza residente nel quartiere Cona, che deve essere resa assolutamente partecipe delle scelte che incidono sul suo futuro. Dopo un decennio di dimenticanza ed inerzia, durante il quale il finanziato progetto non ha trovato alcuna attenzione da parte delle Amministrazioni Comunali succedutesi dal 2005 ad oggi, del caso, su sollecitazione della Regione Abruzzo, si è tornato a discutere pochi giorni fa in Giunta, presieduta dal Sindaco Brucchi, con l’approvazione di una delibera dai risvolti “non meglio precisati”. Sembrerebbe che, su sollecitazione del partner privato, sia stato proposta una sensibile modifica del quadro normativo e progettuale originario, a discapito dell’interesse pubblico. Di fatto verrebbe annullato il recupero dell’edificio De Benedictis, destinato ai servizi, ed eliminata la possibilità di trasformare l’area dell’ex fornace da luogo a destinazione prevalentemente pubblica, a sito da adibire ad attività commerciale privata. Questa delibera, sbilanciata oltremisura a favore del ruolo del privato, sembrerebbe trovare giustificazione nella scarsa liquidità dello stesso. Sul punto, nell’interesse legittimo dei tanti cittadini delusi, occorre sottolineare ed evidenziare come questa ultima scelta amministra- Teramo li 11/02/2015 a TERAMO e CASTELNUOVO VOMANO & ARGENTO Più cortesia e più valore al tuo oro www.gold2000-comprooro.com TERAMO - Via Pannella, 13 - 0861.211220 - 377.1681206 CASTELNUOVO - L.go Leopardi, 1 - 339.4911592 - 377.1681206 di 10 n.107 Mimmo Attanasii Satira [email protected] Someone d’Interamnia P roprio in questi giorni, Someone ti sazia di regole e impedimenti che fili (Qualcuno, english language) sta dritto a fare il commesso in banca con il discutendo l’opportunità di rendere trolley a rotelle della posta. Ma se vero è più appetibili e fruibili i musei italia- che la faccia dell’intraprendente nostrano ni. Qualcuno (Someone) s’è accorto che cangia spesso nelle fattezze attribuibili all’estero hanno confezionata un’offerta a quelle del deretano, non impraticabile allettante per un target variegato: dai risulterà fregare l’idea altrui e dichiarare giovani a quelli prossimi a fine vita. Un con espressione candida di cui sopra le selfie con mummia esposta oltralpe lo fattezze, che ci si era già pensato e che si può scattare appresso a un’abbon- presto si realizzeranno progetti mirati dante colazione al buffet piuttosto che a qualificare come eccellenze ciò che dopo avere finito la lettura dei quotidiani purtroppo invece sta crollando. Pom- online nella biblioteca digitale. E c’è pure pei docet. Dai musei ai simboli fallici il zi piuttosto che i Pre-Incas auspicavano il cartaceo per i nostalgici della polvere passo sarà breve. Il termine fallo deriva la fertilità con simboli fallici, perché mai da leccare sulla punta del dito che sa dal latino e dal greco e dal sanscrito e privare noi oggi di quelle stesse prerogati- d’incenso. Il viaggiatore alla Ivano Fossati anche dalla lingua protoindoeuropea e ve?! Di verghe ammonitrici, nerbo a stan- ha frequentato librerie con sala caffè sta a indicare il germogliare, il fruttifica- tuffo, pali all’insù, avambracci tesi e arresi a corredo fin dalla caduta del muro di re, il gonfiarsi. Insomma, tutto ciò che dall’altra mano a significare soddisfazione Berlino, in quel di Boemia a Praga, tra un s’innalza, che cazza la randa, sembra a cagione dello sfortunato interlocuto- boccale di birra da U zlatého tygra e un essere un riferimento fallico: dall’obelisco re? Con ciò forse si vorrebbe tentare di bicchierino di Becherovka per sciacquarsi al campanile della chiesa alla torre, fino al dare una pur minima giustificazione alla la bocca. Nel Bel Paese, se t’azzardi a giuramento con alzata di mano e il saluto ridondanza nell’uso stradale dell’eclettico proporre cose del genere l’ufficio igiene romano assunto dal fascismo. E se gli Egi- Pirulo d’Interamnia? Enigma, sortilegio o dilemma... il Pirulo stradale, a onta degli automobilisti indisciplinati soliti nel praticare il parcheggio selvaggio, si erige fiero dall’asfalto a pezze e rattoppi spesso congiunto in solidarietà nel mistero delle cose inanimate da anelli legati a disegnare per i sentimentali un sorriso, una linea retta incurvata per i geometrici. Insomma, se non esistessero gli smartphone, i bambini potrebbero farci l’altalena sopra quelle catene che sbarrano il passaggio alle automobili. Si racconta che nell’antichità fosse usuale scolpire e lasciare qua e là imponenti statue a forma di pene affinché gli uomini non dimenticassero il loro dovere procreativo. Sarà anche per questa costumanza ancestrale che gli amministratori pubblici della nostra città li hanno dispensati a destra e a manca quei sensuali piruli? di Mimmo Attanasii Lo Shakidu Quando i profumi erano i pensieri dei fiori. Ieri. “N di ghiaccio secco dalla consolle. La simbiosi con il debordante baffo di Mr. Shaft aveva lo scopo di rendere elettrica l’atmosfera. La palla a specchi appesa si metteva a girare e la stroboscopica affidava al buio il momento dei lenti. Se i profumi sono i pensieri dei fiori, la penombra è un sentimento della luce. Anche così nascevano i bambini in quegli anni. Una cassa in quattro e un basso più funky bastarono a Paul e Peter Micioni per convincere il DJ dello Shakidu a salire su quel treno che si sa passa una volta sola. “Long Train Running” dei Doobie Brothers riassunta in una cover registrata nel sound di Aurelio Donninelli in Aax Donnell. Malgrado l’elettro pop, il successo con la band dei inappuntabile Time Stretch, nel mixaggio di pure tu a fare il forestiero, a ricordi negli ultrantenni. Seppure consape- dire di essere un altro a chi ti voli che “mai” e “sempre” siano gli avverbi aveva incrociato sulla via per più umoristici della nostra lingua, si continua trenta volte per trenta vasche per trenta a prendere per buona l’immagine appagante sere per trent’anni! Stranieri all’occorrenza, di se stessi e che il cervello restituisce con timidi o complici, i teramani pattugliavano la cinismo. Sul finire degli anni ‘70, la ricerca città più sicura al mondo. Stretti così, quasi del Dee-Jay per allestire febbrili sabato abbracciati da lasciar spazio solo alle bionde sera e nostalgici pomeriggi domenicali non che facevano l’autostop e non più tanto da non potersi stare addosso ancora. Vai per lo stradone ‘ché il Michelangelo è lontano. Su per Viale Bovio fino allo Shakidu... “. Una sfumatura del tempo in un articolo sulla Coppa Interamnia. Era il 2005. Ed è proprio nel settembre di quell’anno che Tracks risaliva la corrente come i salmoni. Nel 1982, la stessa persona che fino qua ha digitalizzato i propri flash mentali, sotto il métro a Parigi drizzava l’orecchio a una canzone che in pochi mesi avrebbe venduto 6 milioni e mezzo di copie nel mondo. Con due dischi d’oro in attivo, uno in Francia e era da sottovalutare. Un forestiero come 7 n.107 adatto alle discoteche trasformò l’anagrafica E oggi? on potevi ma ci hai provato [email protected] uno in Germania, il successo inaspettato dei disc jockey, ecco l’idea. E uno di questi Tracks e Aax Donnell diede vita a sorpren- giradischi umani scese apposta da Ancona. denti collaborazioni con Phil Collins, Kool La sua criniera bionda faceva capolino dalla & The Gang, Laura Branningan, Robin Gibb, vetrina del New York Bar. Una generazio- Chris Rea, Kim Carnes, Sister Sledge, Cliff ne restava in equilibrio con il Campari in Richard. E a Teramo invece, secondo un mano sul marciapiedi di Corso San Giorgio. giovane di una volta, amministratore pubblico Trent’anni dopo, un’idea vincente l’avrebbe di oggi, si continuava a strusciare per il riunita in una Spoon River sulla riverside corso con la Porsche dei ricconi giunti da lidi del parco fluviale. L’invidia di quattro peli lontani a strappare lauree facili all’università chi sta tentando di dare un senso a questi ineluttabilmente prossimi a divenire meno cittadina. Quella puzza di benzina di potenti caratteri iniziava la propria collaborazione di tre avrebbe potuto incenerire l’uomo con e costosi motori ha inquinato i sogni degli con il periodico Teramani. Non può essere l’impermeabile e i pantaloni di pelle. Era lui squattrinati di ieri e i racconti di chi governa. “mai” una coincidenza se il nome di una il nuovo DJ dello Shakidu: Aurelio. Le mani “Quando l’opposizione va al potere fa tutte le discoteca coglie “sempre” nel segno di un sopra la testa a battere il tempo tra i fumi cose contro cui ha lottato” - Jules Verne. di 12 n.107 Persone La Minerva d’oro ad Alfredo Paglione Una medaglia d’oro al valore della cultura L Laura Rabottini [email protected] Teresita, violoncellista colombiana scomparsa nel 2008, raccoglie in quarant’anni di attività un significativo nucleo di opere d’arte che, dalla chiusura della sua galleria nel 2000, diventano protagoniste di uno speciale ritorno in Abruzzo. È difatti alla sua terra che Paglione ha scelto di rivolgere una specifica azione di promozione artistica e culturale orientata alla realizzazione di nuove realtà museali, tutte sbocciate grazie alle numerose donazioni di opere d’arte contemporanea provenienti dalla sua collezione personale. Città quali Giulianova, Vasto, Chieti, Atessa, Castelli e Pescara hanno ricevuto in totale quasi 2000 opere d’arte con le quali hanno creato nuovi musei o arricchito quelli esistenti. Paglione ha anche promosso e organizzato grandi mostre in Abruzzo, come “La famiglia De Chirico” al MuMi di Francavilla, oppure “Picasso e le sue ceramiche” a Teramo. Ha inoltre dato vita a una Fondazione, “Crocevia”, che si occupa di valorizzare le sue donazioni in Abruzzo e che ha come nobile e principale missione quella di a cultura merita un posto d’onore fra quei valori a cui gli uo- promuovere studi e mostre sui grandi Maestri del Novecento, con mini scelgono di dedicare la propria vita. Ogni attività indiriz- particolare riferimento all’arte sacra. zata a valorizzare e a divulgare la sua importanza vitale nel- Una simile affezione per le proprie radici e l’impegno costante speso nel tentativo la storia dell’uomo merita una speciale attenzione, se non altro in virtù della sua lodevole battaglia contro l’ostruzionismo di diffondere i valori che la miope società d’oggi le riserva. Il nostro Bel Paese spesso della cultura e della non sa ascoltare le voci di coloro che si dedicano senza sosta al bellezza all’interno risveglio di una ineguagliata tradizione culturale con l’obiettivo della nostra società di ricongiungere il nostro glorioso passato alla contemporaneità. sono divenute infine Eppure esiste ancora qualcuno che oggi si ostina a promuovere oggetto di una impor- attività di spiccata vocazione culturale, specialmente in Abruzzo, tante premiazione. Il dove da qualche tempo si aggira un personaggio che dell’amore 22 gennaio l’Uni- per la cultura e per l’arte ha fatto letteralmente una sua ragione versità di Chieti ha di vita. Alfredo Paglione è un nuovo mecenate, un uomo le cui conferito ad Alfredo ambizioni conducono lontano, dal territorio chietino all’orizzonte Paglione la prestigiosa onorificenza della Minerva d’Oro, un ambito riconoscimento istituito nel 1986 e riservato a personalità che si sono particolarmente distinte per Alfredo Paglione nello studio della sua Galleria Appiani 32 davanti ad un dipinto di Giuseppe Banchieri il loro contributo essenziale allo sviluppo della Scienza, della Cultura e dell’Economia. In occasione dell’apertura dell’Anno Accademico, il Magnifico Rettore Carmine Di Ilio ha consegnato Alfredo Paglione davanti alla porta della sua Galleria 32 di Milano, opera dello scultore Giuseppe Rivadossi ad Alfredo Paglione la Medaglia d’Oro, simbolo dell’importante premio già in passato attribuito a illustri personaggi fra cui Joseph Ratzinger, Piero Angela, Giorgio Albertazzi, Pietro Cascella milanese, dove apre la Galleria Trentadue nel 1963. La sua storia e Folco Quilici. Un premio alla carriera per un uomo che conti- comincia con una forte vocazione, una passione inestinguibile nua a portare avanti un sogno e lo fa in nome di tutti coloro che per l’arte che lo conduce al successo nel corso degli anni fino ad credono nella bellezza e nell’arte come veicoli imprescindibili per approdare nuovamente in Abruzzo, sua Terra d’origine. Alfredo l’espressione più autentica dello spirito umano: la cultura che è Paglione nasce infatti a Tornareccio, in provincia di Chieti, ma si alla base di ogni speranza di rinascita. Come lui ama spesso dire: trasferisce a Milano nel 1961 dove diventa un punto di riferimento “Attraverso le donazioni alla mia terra desidero che la bellezza nel mondo dell’arte con la sua storica galleria. Qui realizza oltre raggiunga il maggior numero di persone, che riempia i loro occhi e trecentocinquanta mostre, fra cui personali di Picasso, De Chirico, tocchi il loro cuore, e faccia loro percepire la luce che c’è sempre Rauschenberg, Sassu, Grosz, Ortega, Guccione. Con sua moglie oltre il buio”. di Rossella Scandurra Dura Lex Sed Lex Diritto di cronaca L’ [email protected] 13 n.107 diritto inviolabile del soggetto riemerge nella sua totalità, rendendo illecita la manifestazione di pensiero. Secondo la Cassazione si ha la verità della notizia quando il fatto accaduto corrisponde a quello narrato; da ciò discende che la cronaca art. 21 della Costituzione al primo oggettiva, o anche solo putativa purché frutto deve essere intesa come il veicolo dell’infor- comma stabilisce: “Tutti hanno diritto di diligente lavoro di ricerca; 3) continenza mazione. di manifestare liberamente il proprio formale. Proprio per questo motivo si differenzia dalla pensiero con la parola, lo scritto e Quest’ultimo limite deve essere inteso nel critica che è intesa come dura contrappo- ogni altro mezzo di diffusione”. senso che l’esposizione dei fatti e della loro sizione o valutazione soggettiva, capace di Sia il diritto di cronaca che il diritto di critica valutazione non deve eccedere lo scopo mettere in primo piano l’inadeguatezza, l’inaf- costituiscono una fondamentale espressione informativo da conseguire evitando forme di fidabilità, la falsità e gli errori altrui, provocan- del principio dettato dall’art. 21 della Costitu- offesa indiretta. do in tal maniera certamente una reazione. zione e dall’art. 10 della Convenzione Europea In tale maniera viene offerta al diritto di Si deve precisare che il diritto di cronaca non dei diritti dell’uomo. cronaca la possibilità di avere una tutela va riferito solo al giornalista, ma può ben I requisiti, cui si deve far riferimento, affinché cosiddetta preferenziale, evitandogli di essere estendersi anche a chi scrive su una rivista tali diritti possano essere ritenuti leciti, sono penalmente o civilmente sanzionato. universitaria o altro. gli stessi affermati dalla Cassazione nella Difatti, il diritto inviolabile del singolo soggetto Naturalmente, tutto quanto sopra detto, è da storica sentenza del 18 ottobre 1984 n. 5259 viene sopraffatto dall’esigenza informativa ritenere non esaustivo delle tesi dottrinarie e che stabilì una specie di decalogo del giorna- ma sempre se si rispettano precise condizioni giurisprudenziali in quanto l’argomento sul di- lista, inteso come punto di riferimento, e cioè: che la giurisprudenza si è incaricata di stabi- ritto di cronaca abbraccia punti più vasti che 1) utilità sociale dell’informazione; 2) verità lire. Per cui se manca uno di tali requisiti, il non possono essere affrontati in questa sede. di 14 n.107 Maria Gabriella Del Papa Scuola L’uomo e il libro Un’amicizia che nasce e si coltiva da piccoli S [email protected] portante creare sia a scuola che a casa degli spazi di lettura che siano piacevoli, comodi, informali, poiché la nostra responsabilità di adulti non è quella di far leggere, ma di creare le condizioni per amare la lettura. Evitiamo, quindi, di obbligare i ragazzi a leggere il libro che ci sembra più opportuno o che noi abbiamo letto da bambini. La strada per amare la lettura non prevede quella per imposizioni. Diamo alla lettura uno spazio non solo fisico. La televisione sempre accesa in casa non aiuta, e non giova nemmeno un’organizzazione della vita familiare ed extrafamiliare troppo fitta di attività e che non preveda tempi disponibili per la lettura. Per dirla con le parole dello scrittore Bernard Friot, dobbiamo “lasciare ai ragazzi il tempo di leggere, senza frastornarli.” Se il modello di vita che offriamo ai nostri bambini e ragazzi non contempla il diritto alla noia e al tempo vuoto, sarà difficile che la lettura entri a far parte del loro quotidiano. Spesso oggi si tende a iperstimolare i giovani coinvolgendoli in mille attività diverse, anche creative, istruttive, educative, ma che tarpano la eduto, sdraiato, raggomitolato, coricato (…) o addirittura a testa in loro autonoma capacità di essere creativi in modo personale, spontaneo giù, in posizione yoga, Con un libro capovolto… e non su percorsi pre- costruiti e già tracciati da altri. Italo Calvino in una celebre pagina di “ Se una notte un viag- Cosa dire sulla qualità della lettura? giatore”, legittima il diritto di leggere e ascoltare in qualunque Ritengo sia importante proporre ai ragazzi la narrativa moderna più vici- posizione sia gradita al lettore e all’ascoltatore. na al loro mondo, ai loro bisogni, ma i classici, seppur complessi, vanno Questo vale per i bambini piccoli che raramente stanno seduti gattona- letti, amati, capiti, condivisi, mai imposti. no, toccano, vanno avanti e indietro, ma anche per i più grandi. “Se la scintilla non scocca, niente da fare: non si leggono i classici per Non dimentichiamo che si impara a leggere prima con il corpo e poi con dovere o per rispetto, ma solo per amore” (Italo Calvino, Perché leggere la mente. I bambini che gattonano fanno questo, mettono tutto in bocca. i classici.) È così che leggono tutto quello che li circonda, compresi i libri. Leggono Per il bimbo in età scolare, leggere insieme, in famiglia (ma anche a prima di tutto con la bocca, poi con le mani che afferrano ed esplorano, scuola) è un ottimo col naso che annusa e con gli occhi che riconoscono immagini e stabili- sistema per avvicinar- scono analogie. si ai grandi classici La lettura deve essere fuori dalle imposizioni, anche gli spazi devono della letteratura per essere lontani da situazioni di costrizione e obbligo. l’infanzia. I piccoli che ascol- I tempi, i gusti e il tano le storie seduti contesto culturale sono su cuscini colorati, cambiati, ma ancora man mano che la oggi i libri del passato storia procede, o possono ‘parlare’ al l’interesse per ciò cuore dei giovani lettori, che esprime la voce perché affrontano temi narrante si fa più e situazioni ancora intenso, cercheran- attuali, rivelano quella no di restringere le giostra di emozioni che appartiene, al di là del tempo, all’umana esisten- distanze e finiranno za. accoccolati vicino Tuttavia, non tutti i classici hanno la forza e il potere di affascinare i a noi, per sentire, bambini di oggi. oltre alla nostra voce, anche il nostro Quali libri ‘non funzionano più’? calore, il contatto e il respiro. “Non vanno bene quelli scritti da autori più interessati a illustrare teorie Anche per i lettori adulti non cambia molto, devono essere incoraggiati pedagogiche che a inventare storie interessanti, più inclini ad andare ad avere un incontro con il libro che sia il più possibile libero, spontaneo, nostalgicamente alla ricerca del proprio io-bambino piuttosto che, di informale e gioioso. Offriamo alla lettura “calore” e “morbidezza”. quell’io, catturare e far rivivere piccole e grandi manifestazioni, senza A questa età si cerca di segnare il territorio, se si vuole essere artefici indulgere a compiacimenti, sentimentalismi o moralismi”, (R. Valentino del proprio spazio. Merletti, B. Tognolini, Leggimi forte, Salani). “I libri devono essere fuori dalle imposizioni” puntualizza Luigi Paladin, Un altro aspetto non secondario sono le traduzioni: è importante scrittore tra i più attivi promotori del progetto Nati per leggere. È im- proporre i classici in una versione fedele all’originale (senza riduzioni o lettore svilupperà il suo speciale approccio”, delle scuole secondarie una maggior quantità dice Angela Articoni dell’Università di Foggia, di libri di narrativa che, per le loro storie specializzata in Letteratura per l’infanzia. brillanti, i contenuti veicolati e i messaggi Anche per questo, non è possibile (e corretto) profondi che contengono, potrebbero spesso stabilire un momento ideale e uguale per essere sostituiti ai veri e propri libri di testo. tutti, in cui invitare a prendere in mano uno La narrativa per ragazzi possiede un gran- specifico libro. È possibile, invece, orientarsi dissimo potenziale, non ancora totalmente un po’ con l’età indicativa (spesso fornita da- compreso e soprattutto sfruttato. Ci si augura gli editori stessi) che non rappresenta, però, che nei prossimi programmi scolastici venga in nessun caso, una regola imprenscindibile. inserita una maggiore quantità di testi di La scelta del classico più adatto cambia per narrativa, in modo tale che la lettura di questi adattamenti) ma attuale, vicina al linguaggio ogni bambino e spetta alla sensibilità del in classe possa essere una buona fonte di di oggi. genitore e dell’insegnante proporre quello istruzione per i ragazzi, nonché un motivo di Le prime edizioni di celebri romanzi sono che può incantarlo. dibattito e discussione dei temi trattati. ormai datate da un punto di vista linguistico e Molto spesso, all’interno delle scuole, viene Auguriamoci che un buon libro rimanga sem- rischierebbero di risultare incomprensibili per data grandissima importanza da parte degli pre il nostro migliore amico. i più giovani, proponiamone, quindi, di nuove. insegnanti ai libri di testo, lasciando invece in disparte la narrativa, considerata un pas- I classici: una scoperta personale satempo o uno svago. I romanzi per ragazzi Naturalmente, non c’è una ricetta per propor- sono invece una fonte inesauribile di nozioni re i classici: ogni bambino ha tempi, gusti e e un’ottima scuola di vita per gli adolescenti. I un approccio diverso alla lettura. ragazzi, infatti, oberati dalla mole di lavoro de- “Genitori, insegnanti, bibliotecari sono custodi rivante dalla scuola, sono costretti a mettere dell’immaginario e rendono l’esperienza della in disparte i libri di narrativa. lettura diversa per ogni bambino. In base a La proposta, apparsa sul magazine The Guar- come ha vissuto questo incontro, il giovane dian, è quella di integrare nei piani di studio di Note Linguistiche Particolarità delle coniugazioni regolari Verbi in ...ire M olti verbi della 3ª coniugazione inseriscono il suffisso –isc tra la radice e la desinenza della 1ª, 2ª e 3ª persona singolare e 3ª persona plurale del presente indicativo o congiuntivo e nella 2ª singolare dell’imperativo (finire: io finisco, tu finisci, egli finisce, essi finiscono; che si finisca, che tu finisca, che egli finisca, che essi finiscano; finisci). Alcuni verbi possono avere ambedue le forme, come mentire: io mento e mentisco; altri hanno entrambe le forme, ma con significati diversi: ripartire; io riparto= io parto di nuovo e io ripartisco= io divido. I verbi in – cire, - gire e – scire hanno la –c e la -g dure o gutturali davanti alle desinenze comincianti per –a ed –o: fuggo, fugga ecc.; esco, esca ecc… Solo cucire fa cucio, cucia, ecc… Il participio presente dei verbi della 3° coniugazione può uscire in –iente Maria Gabriella Di Flaviano [email protected] (obbediente) o in -ente (scrivente). Alcuni verbi hanno le due forme: dormiente e dormente. In alcuni participi davanti a –iente la -t si trasforma in –z: consentire – consenziente; patire – paziente. Può interessare il fatto che: - in genere, la desinenza in –ente indica prevalentemente il valore verbale del participio presente: Ad esempio: il perdente (colui che perde); - la desinenza in –iente invece è prevalente in participi presenti con valore di aggettivo o di sostantivo. Ad esempio: un uomo paziente (valore di aggettivo); i pazienti non vogliono più uscire (valore di sostantivo). 15 n.107 di 16 Write about.. the records! Maurizio Carbone [email protected] n.107 Remembering... Pino Daniele “Medina” I 2001 - CD Blast Records/RCA/BMG (SONY Music). “Na Tazzulella ‘e Cafè”, “Che Calore”…Chi non ricorda queste fresche, ingenue, semplici songs, piccoli classici del suo originale mood espressivo, fluido, scorrevole, soprattutto nel particolare mix anglo-italo-napoletano della voce, timida, discreta, sussurrata, quasi un falsetto, inconfondibile, tratto distintivo come la grande tecnica chitarristica. Negli album a seguire, Pino Daniele (‘79), Nero a Metà (‘80), Vai Mò (‘81, tutti targati EMI, disco che vince la Targa Tenco), in questi LP’s, il sound si ‘colora’ di influenze nordafricane, ibridando così le radici napoletane del nostro e, ancora rock, blues, jazz & funky, melting-pot a 360°. Il successivo Bella ‘Mbriana (’82), accentua le collaborazioni con prestigiose guest stars come A. Johnson, W. Shorter, G. Barbieri, P. Palladino, J. Marotta, S. Gadd, R. Krieger, L. West, J. Akkerman, evidenziando ancora di più la vocazione cosmopolita del suo stile, e, della sua forma mentis. Queste features, gli danno la possibilità di partecipare a grandi eventi live, vedi Santana e Dylan, concerti sempre sold out, anche per merito suo. Ancora 4 album con la EMI Italiana: Musicante, Bonne Soirèe, Schizzechea With Love, Mascalzone Latino, per passare alla CGD con Un Uomo in l 2015, musicalmente parlando, non è iniziato sotto I migliori Blues , Sotto ‘o Sole, Che Dio ti Benedica, Non Calpestare i Fiori auspici, il 4 gennaio poi, tragicamente, il cuore di Pino nel Deserto, Dimmi Cosa Succede sulla Terra, Come un Gelato Daniele, Musicista tra i più autorevoli della canzone italiana all’Equatore (’91-’99), ancora un cambio di scuderia, approda d’autore, (e non solo), ha cessato di battere. Perdita gravis- alla RCA con Medina. My favourite album, oggetto della recen- sima, l’onda emotiva della notizia mi ha portato nell’archivio sione, un modo di scrivere e omaggiare il grande autore, non discografico a riconsi- il solito epitaffio, album derare la straordinaria attualissimo, cantato e caratura del personaggio, suonato alla grande, una full immersion a ritroso, pletora di Musicisti di parliamo di circa 40 (!) varia estrazione: S. Keità, titoli distribuiti tra studio/ M. Mainieri, P. Erskine, live & anthology. Giuseppe V. Bailey, M. Cooper, ‘Pino’ Daniele (Napo- Meg-99 Posse, Rachel Z, li, 19/03/1955 – Roma R. Zurzolo, M. Sullivan, 04/01/2015), nato nel O. F. Tekbilek, L. Melotti, popolare quartiere di G. Podio, N. Khalidi, K. El Porto, incarna emble- Afrite, A. Halilù, H. Ben maticamente la figura Mabrouk, B. Selim, Fau- del cantautore-chitarri- del e L. Busnhaq, tutti sta, esponente principe citati in quanto il risultato della ‘scuola partenopea’, del Progetto è ragguar- famiglia di umili origini devole. Il CD, registrato e numerosa, compie gli al SDR Studio di Roma studi di Ragioneria (!), (molto bene, ampia gam- impara soprattutto – da ma dinamica) e mixato autodidatta – l’uso della egregiamente a Hollywo- chitarra, l’ambito musi- od (CA) da Tommy Vicari, cale, è ricco di coetanei, è corredato di booklet amici-musicisti del cosid- formato poster con i testi detto Neapolitan Power: (caratteri troppo minu- E. Gragnaniello, R. Zurzolo, scoli però), esauriente e E. Avitabile, T. Esposito, J. particolareggiato. Via Me- Senese (Napoli Centrale), dina apre il compact, canti R. Jermano, T. De Piscopo…nomi che dicono tanto, tutto e, di arabi, percussioni esotiche e tribali, il ritmo si fa incandescente, più. Terra Mia (1977 – EMI), il disco d’esordio, rivela ‘sorprenden- voci che si alternano (Pino e Bushnaq), l’atmosfera è proprio da temente’ i prodromi del micro-macro cosmo di Pino: “Napule E’, Medina (nome dei tipici quartieri di città africane, vedi Tunisi). Evviva o Rre’ vede riverà” s-t-u-p-e-n-d-a! Pino duettare con Meg, Lacrima di Sale, soffice simpatico divertis- e jazzata, leggerina e sment, andamento ingenua, non banale, quasi funky, traccia n° Pino Daniele ha il dono 03, Tempo di Cambia- di rendere gradevoli re, “C’è una Strega le cose non memora- dentro un’anima che bili e poi, ci mette le mi porta dritto a te…” solite note di chitarra. bellissima, slow ballad, Ultima song, Africa A classica Daniele’s Africa E, con il finale song, melodica, since- ‘a cappella’, conclu- ra, i ‘tocchi’ di chitarra sione più che logica fanno il resto. È la volta del CD, invocazione di Sara (“non piange- reiterata all’infinito, il re, tienimi chiuso in tutto è durato 54:23, questa stanza, quante il trip sonoro è stato cose inutili abbiamo affascinante, coinvol- nella testa ma, il tuo gente, commovente. sorriso resta”…), dedi- Dopo questa incisione, cata alla figlia, commo- l’Artista napoletano vente, sofferta, con il accentuerà ancora di cambio di ritmo nel bri- è grosse assaje non farnesce maje”, da dge, diventa ancora più accorata, “Sara, sottoscrivere ciecamente, il vibrafono con il fior fiore di musicisti, Al Di Meola, sarà… Sara…sarà” gioco di parole, di Mainieri e le corde di Pino sono in Chiara Civello, Eric Clapton (lo ospiterà splendida davvero. Senza ‘e Te…so nien- perfetta simbiosi, pazzesco l’effetto ot- nell’ambito del Crossroads Festival te, ancora un testo con il cuore in mano tenuto. Galby, scorre placidamente, sen- 2010 di Tokyo). Lo stile di Pino Daniele (forse lo stesso cuore che già dagli anni za lasciare tracce memorabili, ritorna è inconfondibile, unico, inimitabile, il ’90, ha cominciato a dargli problemi). l’andamento funkizzante, prescindibile, timbro di voce particolare, la grande Avvio da manuale per Mareluna, tutto comunque il cantato in francese di Nabil perizia alle 6 corde mi richiama…posso attaccato, ideale fusione liquido-astrale, Khalidi conferisce un certo quid. Siamo dirlo? J.J. Cale, antesignano del cosid- andamento irresistibile e caracollante, a 11, le vibes di Mainieri introducono il detto ‘laid back’. Scorrendo i titoli (e i magistrale alla chitarra come al solito, le gran ritmo di Gente di Frontiera, stupen- testi) delle tantissime canzoni, quante dita ricamano magicamente le note, non da, ipnotica, arresti e ripartenze, Pino volte abbiamo sorriso, ironici, sarcastici, si può restare emotivamente indifferen- ha le mani fatate, giri mozzafiato di chi- irriverenti (specie in dialetto… Je so’ ti, una meraviglia …”fino a che la luce tarra, urletti tipici (uieh! uieh), la musica pazzo, Quanno chiove, Je stò vicino a arriverà, la luna se ne andrà, il mare più che da Medina…è da Casbah! “Siam te, Napule è, Chi tene ‘o mare, Alleria, resterà”, top song? Yes! Ascoltiamo tutti gente di frontiera, se Maometto ‘A me mi piace ‘o blues, Chillo è nu la Lettera dal Cuore (07), confessione non va alla montagna…la montagna ar- buono Guaglione, Num me scoccià… più le collaborazioni intima e segreta, da Infine, consentitemi un innamorato, “per le dato molto personale, strade del mondo…in- un ricordo tornato sieme a te”…la musica prepotentemente alla piuttosto soft, carezze- ribalta, Pino somigliava vole come sa essere, moltissimo (da ragaz- più di una volta, ottimo zo) ad un mio amico il cantato (in inglese) fraterno, compagno di Mia Cooper. Acqua di studi, suonava e Passata è riferita alle cantava le sue canzoni relazioni precedenti, nelle fredde serate ma quando si è inna- aquilane, scomparso morati, tutto quello a soli 31 anni, sempre che è stato… “che te presente nella mia ne importa a te chi c’è mente grazie anche a stato prima ‘e te, che Pino Daniele, forse las- me ne importa a me, sù, lo incontrerà, can- chi c’è stato prima ‘e terà e suonerà con lui. me, quanne l’ammore Voto: 8 1/2 17 n.107 di 18 Il libro del mese n.107 I Malavoglia I Una storia siciliana Maria Cristina Marroni [email protected] ripartire. Resterà uno sconfitto e un esiliato. Ma tutti sono vinti, tanto più vinti quanto più protesi nel tentativo di salvaguardare la reputazione e l’onore, valori supremi intessuti dell’integrità degli affetti, del focolare domestico, dei legami familiari. I Malavoglia, soverchiati da un destino cui è impossibile sfuggire, lottano contro la società asfittica del paesello, fatta di profittatori e di maldicenze, e lottano contro uno Stato nemico, fatto di leggi incomprensibili che uccidono Luca nel nome di una Patria che non rappresenta alcun valore, ma solo Malavoglia è il romanzo della maturità di Giovanni Verga, una cieca impositrice di tasse. grandioso affresco di un piccolo paese siciliano, dove L’innovazione di Verga si esplica sia nello stile che nella luccicano personaggi dalle storie dolorose e tormentate, struttura: l’autore scompare e restano solo i personaggi che generate dalla lotta per la sopravvivenza e dalle frizioni bruciano le proprie esistenze dai differenti punti di vista, com- degli egoismi. ponendo unitariamente la tavolozza dell’intreccio narrativo. Libro troppo noto e troppo letto nelle scuole, eppure non suf- Stilisticamente il verismo verghiano abbandona la tradizione ficientemente amato quanto meriterebbe, come accade a tutti del realismo romantico, incline ad indulgere in commozioni, in i capolavori che vengono preceduti dalla loro fama, e a causa sfoggio di eloquenza e in registri ironici. di questa non vengono apprezzati e La crudezza delle vicende rappresen- assaporati per quello che sono. tate, della storia che le sovrasta, della La cifra morale e storica del romanzo società della quale sono parte signi- è la sconfitta, quella che coinvolge la ficativa, è strumento dell’assenza di famiglia Toscano, soprannominata “Ma- argomentazioni consolatorie, nonché lavoglia”, che lotta e soccombe sotto il scelta di una adesione nuda e spietata peso ineluttabile del destino, assurgen- all’oggetto della narrazione. do a pietra di paragone delle sorti del Verga lascia solo pochi indizi a segna- paese di Aci Trezza e dell’intera Sicilia. lare la ciclicità della sconfitta, l’inelut- In un villaggio schiacciato dalla storia, i tabilità della sorte, l’impossibilità per Malavoglia sono una famiglia di pesca- chiunque di sottrarsi al peggio: “Solo tori che vive nella “casa del Nespolo” l’osservatore (…) ha il diritto di interes- e avvia uno sfortunato commercio di sarsi ai deboli che restano per via (…) lupini. Il carico purtroppo affonda in un ai vinti che levano le braccia disperate, naufragio, insieme alla barca chiamata e piegano il capo sotto il piede brutale “Provvidenza” e al figlio maggiore Ba- dei sopravvenienti, i vincitori d’oggi, stianazzo che muore, lasciando cinque affrettati anch’essi, avidi anch’essi figli e la moglie Maruzza (che morirà d’arrivare, e che saranno sorpassati successivamente di colera). domani”. A quel punto la sfortuna degenera e I colori cupi di un romanzo straordi- il padre di famiglia, il vecchio padron nario come questo vanno letti come ‘Ntoni, mette in vendita la casa per far le vaste campiture di nero caravagge- fronte alla crisi economica. Poi il nipote sche: buie come la notte che avvolge Luca viene richiamato alle armi e gli uomini, illuminati solo per il tempo muore in battaglia. Il nipote più grande, necessario a far luccicare quell’anelito, il giovane ‘Ntoni, dopo aver svolto il quella brama, quello stato d’animo, servizio militare, si sbanda e non trova quel sentimento elementare e ance- di meglio che darsi al contrabbando, strale, quell’intuizione che li anima finendo per accoltellare una guardia, e che presto deve fuggire, lasciando delitto che lo porterà in prigione. campo aperto alla signoria della tristez- La sorella minore, Lia, diventa prostituta a Catania; mentre la za, della finitudine umana, del pessimismo che non conosce sorella maggiore, Mena, deve rinunciare al matrimonio con aperture né redenzione. compare Alfio, suo vecchio pretendente. Il vecchio ‘Ntoni fini- Eppure, all’assenza assoluta di fede in un riscatto del mondo sce in ospedale, ma Alessi, il quinto nipote, riuscirà a ricom- popolare, fa da contraltare quella ostinata difesa delle radici, prare la “casa del Nespolo”. della casa, della reputazione e dell’onore, che costituiscono ‘Ntoni il giovane, scontata la pena, tornerà a casa, ma solo la vera cifra di ciò che è umano, e al di fuori dei quali non c’è il tempo di comprendere che non è più un posto per lui e di progresso, ma una sorda barbarie. di 20 Personaggi Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com n.107 L’assolo di Paolo Di Sabatino a Sanremo I Alla fine ci sono voluti gli occhiali colorati per farsi notare alle telecamere! “A parte la battuta, c’è stata una regia poco attenta verso i musicisti e anche a livello di presentazioni si sono verificate delle pecche”. Con Grazia Di Michele e Platinette Il teramano Paolo Di Sabatino racconta la sua avventura con Mauro Coruzzi e Grazia Di Michele l pianista jazz teramano Paolo Di Sabatino può considerarsi l’altro teramano, oltre al Ginoble rosetano, presente al Festival di Sanremo. Alla sua seconda esperienza, quest’anno Come può giudicare la sua seconda esperienza al festival ha arrangiato il brano Io sono una finestra eseguito da Mauro dei festival? Coruzzi (Platinette) e Grazia Di Michele. “Forse sono uno dei po- “Molto positiva, molto bella, questa volta però ero anche nelle chi ad aver suonato in tre modi diversi nelle tre serate” scherza vesti di arrangiatore e pianista. La cosa eccezionale in questo Di Sabatino quando ricorda che lui proviene da un mondo di note festival è che sono riuscito a portare il suono con un mio assolo vaganti e l’assolo s’inventa sul momento, senza rigidi spartiti. sul palco dell’Ariston. Poi la regia è stata quella che è stata… ma Sull’Ariston ha incontrato Giovanni Allevi e con lui ha ricordato sono stato l’unico artista a fare una parte differente ogni sera”. le amicizie dei padri che frequentavano lo stesso Liceo musicale. Come è stato accolto da Mauro Coruzzi e Grazia Di Michele? Ma che Sanremo è stato questo del 2015? Ce lo spiega lui par- “Con Mauro ho avuto un rapporto di cordialità, di gentilezza ma tendo dalle telecamere che non lo volevano inquadrare e dalle non di confidenza. Ho assistito alla sua vestizione quando si è presentazioni che non arrivavano. calato nei pani di Platinette: c’erano un paio di persone attorno che lo aiutavano a truccarsi, ad indossare l’abito di scena e la parrucca. È stato molto divertente: uno spettacolo nello spettacolo. Con Grazia ci consociamo da 4 anni, una bravissima cantautrice, abbiamo prodotto due dischi insieme. Il lavoro Il mio blu, che avevo arrangiato, è stato fatto ascoltare a Conti e gli è piaciuto molto”. Con Albertazzi Com’è Sanremo visto dietro le quin- piacciono queste critiche, bisogne- risponde al nome di Caterina Caselli: rebbe essere appunto più rispettosi quando si muove lei, sa come muoversi e del lavoro altrui, poi c’è chi è più o soprattutto fa lavori egregi”. meno fortunato, chi ha il santo in Chi le ha fatto la prima telefonata paradiso, chi non c e l’ha. Perso- dopo il brano? nalmente sono andato a fare i com- “Telefonate non moltissime poiché la plimenti anche a Giovanni Allevi gente in quel momento ti pensa impe- dietro le quinte, i nostri genitori gnatissimo, ma una vera marea di sms. sono pure amici. Suo padre e il mio Qualcuno era un po’ adirato perché nella sono stati compagni di studio al Li- prima serata non mi avevano presentato ceo musicale. Suo padre Nazareno, ma resta eccezionale aver portato un veniva spesso a Teramo a prendere assolo di jazz e un arrangiamento mio alcune partiture di bande da mio sul palco dell’Ariston. C’è gente che nonno”. vive tutta la vita artistica senza avere C’è qualche lavoro in vista con mai avuto una occasione così bella: è Giovanni Allevi? una cosa davvero grande. Con tutto il “Non c’è compatibilità, lui suona rispetto per i direttori d’orchestra, loro a te? il piano da solo. Ci conoscevamo da una Sanremo stanno lì solo per l’immagine, “Nelle interviste rilasciate ho speso vita e sapevamo delle nostre conoscenze l’orchestra va da sola, lo sanno tutti. parole di grande stima per Carlo Conti, familiari. È stato molto carino e affet- Spesso scrivono l’arrangiamento ma non sempre è così. Nel mio caso, il questo è stato un gran bel festival che è andato incontro ai gusti Con Mario Biondi direttore non ha fatto nulla però è di tutti, dal ragazzino che fa il rap stato presentato tutte le sere con al meno giovane, la proposta è l’inchino. Queste, per esempio, stata molto varia. Conti è riuscito sono cose che potrebbero essere a mettere tutti quanti a proprio corrette dalla Rai”. agio, non ha l’ansia addosso, Come considera il successo di è rilassato, sorridente con Sanremo di quest’anno? chicchessia e dietro le quinte, “Qualcuno ha detto che non c’è nonostante il caos organizzativo, stata una forte programmazione si è respirata un’aria cordiale”. televisiva che si è contrapposta al Qual è stato il brano che le è festival, qualcun altro ha asserito piaciuto di più? che la crisi economica ha forzato “Benché siano tutte canzoni gli Italiani a casa, altri ancora han- “rispettabili” nessuna mi ha preso no riferito di un’influenza che ha particolarmente”. ingrassato l’auditel, però secondo Ma se dovesse calarsi nel pop me bisogna dare merito a Conti o dovesse far parte di una giu- di essere stato una macchina ria, chi avrebbe scelto? bellica da televisione, uno che sa fare il suo mestiere con sereni- “Come costruzione di canzone quella di Alex Britti. Non mi è dispiaciu- tuoso con me. Mi ha fatto i complimenti tà e serietà, lui al suo primo Sanremo ta nemmeno quella di Grignani oppure davanti a tutti dichiarando: Paolo è uno ha avuto sempre il sorriso stampato in quella di Nek, una buona canzone. Ecco dei migliori pianisti jazz italiani. Io porto faccia, sembrava che si stesse facendo se dovessi comprarmi un disco, non rispetto per chi fa il mio stesso mestiere un aperitivo in spiaggia”. comprerei nessuno di questi tre perché e non per chi ama infangare il lavoro non rispecchiamo i miei gusti”. altrui”. E del Volo che diciamo? Nel mondo del jazz c’è meno livore “Non sono d’accordo con la modalità e invidia? della critica a tutti i costi nei confronti “No, anche lì ci sono personcine di questo trio: a loro non si può dire carine!”. nulla, sono tre uno più intonato dell’al- Come ha valutato le nuove propo- tro, il brano era ben arrangiato, a livello ste? professionale non gli si può addebitare “Francamente l’artista che ha nessuna critica, per me sono bravissimi. vinto (Giovanni Caccamo, ndr) a me Ma il mondo accademico sta impallinan- non piace. Non mi piace il brano e do Il Volo. Ognuno ha la sua strada. Ma nemmeno come l’ha cantato, però ci vuole rispetto. Sinceramente non mi c’è dietro un gran lavoro fatto da una discografica con gli attributi che 21 n.107 di 22 n.107 Educazione Achtung Web Si moltiplicano i pericoli per gli adolescenti su internet N Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com denuncia di una madre consentì alla Polizia Postale di arrestare il trentatreenne incensurato della provincia teramana per produzione e detenzione di materiale pedopornografico, con l’aggravante dell’età delle vittime e dell’estorsione ai danni di minorenni. Nei suoi computer furono trovate registrazioni di colloqui, assieme ad immagini girate con webcam, 800 foto, e 70 indirizzi mail; altro materiale era custodito in tre computer portatili e in un hard disk che devono essere ancora visionati. Come dicevamo da tempo noi di Teramani siamo impegnati socialmente a sensibilizzare le parti in causa, dei problemi che possono giungere dalla rete tramite una serie di Convegni che hanno visto l’intervento di personalità prestigiose che operano in questo campo, el Fedro di Platone, Socrate diceva che la scrittura era una da Paolo Crepet a Maria Rita Parsi, da Giovanni Bollea a Massimo minaccia per la cultura perché a un libro non si possono fare Bernardini da Mario Orsini a Mario Morcellini, da Emanuela Falcetti a domande. “A Socrate mancava Internet” replicò una volta, Mario Rusconi, Alessandro Zaccuri e tanti altri ancora. Un incontro, e pure divertito come nel suo stile, il filosofo partenopeo uno scambio di informazioni, un mix di esperienze per l’educazio- Luciano De Crescenzo. Eh sì internet, il diavolo e l’acquasanta, l’alfa ne ai mass media in generale. Un vorticoso e saporito incrocio di e l’omega del sapere contemporaneo, la conoscenza cristallina pensieri e punti interrogativi tra vecchie parole e neologismi che assieme alle mistificazioni marchiane di bufale che alla fine dei giungono dal pianeta internet. “E’ possibile un’educazione corretta conti porta qualcosa in cassa a suon di spot. È facile annegare nel ad Internet?” è stata la domanda ricorrente nei vari convegni. mare magnum della rete ed è altrettanto facile commettere reati, Addirittura – spiega la psicopedagogista, psicoterapeuta e scrittri- anche i più infamanti nel web globalocal, come comprarsi un’arma a ce Maria Rita Parsi - il 38% dei bimbi sotto i due anni ha usato un pochi spicci, o peggio farsi una bomba artigianale in casa, miscelare dispositivo mobile. A otto anni usano già abitualmente smartphone liquidi che possono fare una strage in una metropolitana, e…acca- e tablet (72%) e uno su due ha un proprio telefonino. Infine, l’età nirsi verso il prossimo proiettando nei confronti dei più deboli ed media di iscrizione a Facebook, che è di appena 13 anni e mezzo”. “E indifesi le proprie frustrazioni di natura sessuale. In rete, soprattutto dove sono gli adulti in tutto questo?”, si chiede Parsi. “La realtà – ha tra i più giovani, è facile imbattersi in episodi di cyberbullismo o in proseguito – è che si sentono sicuri, perché hanno i loro figli sotto fenomeni che riguardano il sesso, come controllo. O almeno così credono. Li ve- ad esempio postare le foto del proprio dono in casa, che giocano con telefoni o corpo nudo. tablet, sono convinti di poterli control- L’allarme parte da Teramo, da esperti lare, ma in realtà non sanno i rischi ai della Comunicazione in un Convegno quali possono andare incontro”. I rischi “i Giovani, la Scuola, la Famiglia tra sono ad esempio il grooming, ovvero internet e Tv” organizzato dalla nostra l’adescamento in rete. “L’abusatore crea Associazione Culturale “Project San Ga- un legame fiduciario con il minore, si fa briele” fin dal 2005 e che negli anni ha dire confidenze, dare indicazioni, fino ad interessato praticamente tutte le scuole arrivare a un incontro fisico. E Facebook della Provincia di Teramo e migliaia e è il canale prediletto per questo feno- migliaia di studenti per ragguagliarli meno». Un altro pericolo è quello che sui pericoli della rete. Nel Marzo del “il minore, nel mare magnum del web, 2014, proprio pochi giorni prima della possa trovare immagini scioccanti che nona Edizione del nostro Convegno possano avere ripercussioni negative fece scalpore la vicenda di foto osé di sui loro comportamenti, sulle loro abi- ragazzine in abiti discinti che giravano tudini. Per affrontare questa situazione tra gli adolescenti, attraverso Ask for bisogna formare gli insegnanti, affinché me, il canale telematico che permette di preparino ragazzi e genitori per navigare scambiarsi domande e risposte in forma sul web con un’alfabetizzazione ade- completamente anonima utilizzando un guata. Inoltre, è necessario che la tutela nickname come unica forma di identi- dei diritti sia parificata nel mondo virtuale come in quello reale. Non ficazione. A Teramo scattò l’allarme quando alcuni genitori, dopo le si può lasciare la rete come un territorio senza controllo. Di tutto segnalazioni ricevute dai figli, si rivolsero alla polizia postale. Sempre questo – conclude Parsi - dovrebbe occuparsene l’Unione europea a Teramo un uomo ha adescato in chat una cinquantina di ragazzine o addirittura una Convenzione Onu che si prenda cura del modo vir- fra i 13 e i 15 anni in tutt’Italia spacciandosi per un coetaneo. Molte tuale per fare in modo che qualcosa cambi. Perché in questo modo ne ha convinte a mandargli foto e video in atteggiamenti provocan- tutto è a disposizione di tutti, senza distinzioni, senza preparazione. ti, minacciandole, in caso di rifiuto, di infettare i loro computer. La Tutto è a portata di clic. Anche ciò che può far male”. 24 n.107 di In giro L’uomo di Fano ...con rughe che sorridono. “E Sergio Scacchia http://paesaggioteramano.blogspot.it voce a volte ansimante, di colpo diventa profonda come suono d’acqua di sorgente che corre veloce e salta. Mi dicono che in gioventù sia stato un gaudente amante della buona compagnia e del bicchiere. Custodisce memorie di sentieri e montagne, uomini e lupi ai piedi di quello spicchio di Gran Sasso che parte dal ridente paese di Fano Adriano. Sogghignando come una cariatide, si auto definisce il decano dei pastori d’Abruzzo in virtù della vita trascorsa all’ombra di una montagna difficile e inquieta. Nel sentirlo parlare è facile ricordare un proverbio africano: “Un anziano che muore è una biblioteca che brucia”! Chi non ha un passato non ha neanche un futuro. Queste enciclopedie viventi dovrebbero essere tutelati come monumenti nazionali. La casa dell’uomo è isolata fuori Fano Adriano. Lo conobbi quando, durante un trekking, di cui ho raccontato cco sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia tutto nel libro “Il mio Ararat”, mi fermai con l’amico di escursioni, voce e mi apre la porta, io cenerò con lui e lui con a chiedere acqua. me.”(Apocalisse 3,20) In breve ci ritrovammo a bere vino insieme alla vecchia spugna. In cucina c’era la figlia che tagliava erbe con le quali creare La gente di montagna è nata in posti ripidi, per cui spesso un’ottima “misticanza”: cicorielle, lampascioni, cardi selvatici, mostra molto equilibrio. Sono uomini come la torre di Pisa, si spinaci di montagna e lattuga selvaggia. storcono, si flettono ma non cadono. Assaggiai il vino che profumava di chinotto, melograno, rosa, Mauro Corona, in un suo libro, li definiva dei pali di ghisa, gente alloro o liquirizia, non so bene. dalla fierezza ingenua e simili a caterpillar quando lavorano. Il vecchio pareva un esaltato mentre roteava il calice con dentro Tutto questo calza a perfezione se conosceste Eusebio. il sangue della terra. Tannino di finissima fattura e buona acidità, Lui è vecchio ma non diteglielo, si offenderebbe a morte. Ha oc- carattere introverso, esclamò solenne. Non immaginavo un som- chi chiari, sembra che profumi incredibilmente di faggio e la sua melier improvvisato in mezzo a montagne severe. Il padrone di casa accompagnò il non risuona più dei giochi di tanti giornalista in un’intervista, spiegava che, bambini, solo in agosto si ascoltano in antropologia, al mare è associata la fi- le risate dei ragazzi scout che spesso gura femminile, alla montagna quella ma- dimorano da queste parti. Quan- schile. Immagini che si ritrovano anche do il sole scende tra le fronde dei nelle iconografie antiche che all’acqua faggi sui dirupi, il vecchio è come se associavano il ventre materno. Alla mon- acquistasse nuove energie, novello tagna, insomma, si collega l’asprezza “Higlander” che muore e risorge in mascolina degli scalatori, degli alpinisti o un attimo attraversando secoli. maestri di sci. Forza e resistenza che si Gli dissi che era di ferro e quasi addicono a una fisicità maschile. schernendosi, rispose: Al contrario, oggi la montagna appare “Perché, giovinastro di città, non sempre più donna. È tornata a essere ac- vieni a vivere con me?”. carezzata, conservata, preservata, quasi Mi fece piacere il “giovinastro” a un approccio prettamente femminile. quasi sessanta primavere ma così mi Uscendo dalla casa del vecchio, quella bicchiere con una frittella di farina vedeva un futuro centenario. sera, e rendendolo partecipe dei miei scura, salsiccia e lardo. A me parve tutto Il Gran Sasso è ancora un luogo solenne pensieri, Massimo, il mio compagno di irresistibile, tanta era la fame. La voglia escursione, aggiunse: di abbinarci un brasato era un goloso “Il Gran Sasso, a dispetto del nome, è effetto collaterale. come una bella donna glamour, è certo Al secondo bicchiere cominciai a ridere evidente dalla grazia che esprime il suo sguaiato. La sintassi del vecchietto paesaggio, dalla dolcezza seppur aspra divenne molto più che zoppicante. delle cime rivestite dai gomitoli lumino- Ex instancabile conversatore d’osteria, si dei raggi del sole”. il linguaggio non certo da giovincello di Incredibile, non sapevo di avere come Oxford, forbito com’è d’intercalari scur- amico di chilometri un vero poeta! rili, pare sia vissuto per tutto il tempo A proposito di poesia, il sudore sopra la della sua esistenza, in questo pezzo pelle e l’umido di pioggia e uomini mi fa selvaggio d’Italia sconosciuta, dove ripensare a una delle composizioni più si cerca, faticosamente di proteggere belle della grande Alda Merini: boschi, animali e rocce. “Bambino se trovi l’aquilone della tua Non ha aiuti concreti colui il quale deci- fantasia, legalo con l’intelligenza del de, in controtendenza con il mondo, di cuore. Vedrai sorgere giardini incantati vivere tra stenti e recriminazioni. e tua madre diventerà una pianta che ti L’uomo dalle rughe che sorridono coprirà con le sue grandi foglie. Allora raccontò la scuola della montagna, dei fa delle tue mani due bianche colombe boschi, degli animali, i mille stratagem- che portino pace ovunque e l’ordine mi a volte poco legali per rendere la delle cose…” . vita meno amara. La poesia, scrisse l’amico Giancarlo E giù a confidare, quasi come rap- Falconi, è acqua del cuore che assume presentazione teatrale, di funghi colti tutte le sembianze e può essere forma senza permessi per venderli e ricavar del dolore, dei tradimenti, ma anche dell’amore, della vita e, aggiungo io, spiccioli, caccia di frodo, taglio di legna dove vige divieto, schioppettate ad ani- e misterioso che incute rispetto e timore mali randagi che imperversavano sulle in chi non vi è nato. Un continuo sue pecore. alternarsi di luci, ombre, rumori, mu- Rise divertito di quelle che lui definisce siche, suoni e figure che si confon- “marachelle”, poi sbottò: dono tra loro, in un tutt’uno magico. “Sto per morire cosa vuoi che mi faccia- Gli elementi, mescolati fra loro, no ormai?”. creano una sinfonia poetica unica, Il terribile novantenne ha solo la terza un insondabile rapporto tra uomo e elementare ma ne sa una più del diavolo natura. Mondi lontani e diversi che, e dice ancora il suo bel rosario all’ora del vincendo le difficoltà, imparano a vespro. conoscersi e rispettarsi. La monta- Mette in fila ricordi con invidiabile luci- gna è una delle migliori “scuole di dità e certezza, con scene di vita che si vita” che insegna a superare i propri dipanano quasi agli occhi, salendo dalla limiti, le incertezze, le paure, il saper memoria alla rinfusa. soffrire, il saper vivere. Il vecchio borgo di Fano Adriano oggi Enrico Finzi, ricercatore sociale e della camminata. 25 n.107 di 26 n.107 Coldiretti Informa Riforma Pac Ecco le novità È Massimiliano Volpone Direttore Coldiretti Teramo Pa può definire anche una durata del pascolamento diversa dai sessanta giorni. Anche per l’attività agricola minima, fermo restando il rispetto degli impegni di condizionalità, per le superfici naturalmente mantenute è previsto l’obbligo del pascolamento qualora l’agricoltore non sia in grado di dimostrare lo svolgimento di almeno uno sfalcio annuale oppure di un’altra operazione volta al miglioramento del pascolo. Il pascolamento dovrà essere svolto con uno o più turni all’anno della durata complessiva di sessanta giorni. Anche in questo caso è previsto il rispetto di un carico minimo che, se non definito dalle stata raggiunta l’intesa tra le Regioni sul decreto relativo alle Regioni o Pa, dovrà essere pari a 0,2 Uba per ettaro riferito all’anno disposizioni modificative ed integrative del Decreto ministe- di presentazione della domanda. Inoltre, come per il mantenimento, riale 6513 del 18 novembre 2014. Tale intesa consentirà di la Regione o Pa può definire una durata del pascolamento diversa avere a disposizione regole più chiare per l’applicazione del dai sessanta giorni. nuovo regime dei pagamenti diretti. Tra le novità proposte nell’ul- Altra novità riguarda la definizione di agricoltore attivo. Il Decreto tima versione vi è la definizione dell’attività agricola ed in partico- stabilisce che, in caso di partita Iva attivata in campo agricolo suc- lare il mantenimento e l’attività agricola minima da svolgere sulle cessivamente al primo agosto 2014 oppure in assenza di partita Iva, superfici naturalmente mantenute in uno stato idoneo al pascolo e non può essere considerato attivo il soggetto la cui attività agricola alla coltivazione. complessiva rappresenta solo una parte insignificante delle sue at- In merito al mantenimento sia delle superfici a prato e pascolo tività economiche complessive. L’attività agricola è insignificante se permanente (che di seguito chiameremo “prato permanente”) sulle l’importo annuo dei pagamenti diretti è inferiore al 5% dei proventi quali sono svolte attività considerate tradizionali nello Stato mem- totali ottenuti da attività non agricole, oppure se l’importo totale dei bro, sia di quelle superfici sulle quali è svolta unicamente l’attività proventi ottenuti da attività agricole è inferiore ad un terzo dell’im- di pascolamento (compresi porto totale dei proventi i pascoli magri), l’intesa ottenuti nell’anno fiscale più prevede (fermo restando recente. Inoltre, non è con- il rispetto degli impegni di siderato agricoltore attivo il condizionalità) l’obbligo del soggetto la cui attività prin- pascolamento con uno o più cipale o il cui oggetto sociale turni all’anno della durata non è l’esercizio di un’attività complessiva di almeno agricola. L’attività agrico- sessanta giorni. In assen- la è considerata l’attività za di definizione da parte principale o l’oggetto sociale delle Regioni o delle Province di una persona giuridica se Autonome (Pa), sulle super- è registrata come attività fici soggette all’obbligo di principale o oggetto sociale pascolamento dovrà essere nel registro delle imprese. garantito un carico minimo Le regioni hanno approvato pari a 0,2 Uba per ettaro rife- anche la modifica dei criteri rito all’anno di presentazione per l’attribuzione del premio della domanda. del latte. Nel caso in cui il comune Altre novità di rilievo rispetto di ubicazione dell’azienda alla precedente proposta del Decreto ministeriale sia diverso dal comune di ubicazione dell’allevamento e non sia ad esso limitrofo, le superfici riguardano: la diminuzione della tara prevista per le superfici a prato sono considerate ammissibili solo se il pascolamento è dimostrato permanente sulle quali sono svolte pratiche tradizionali; la tara è attraverso la presenza di documenti che attestino la movimenta- stata diminuita dal 70% al 50% consentendo di fatto una superficie zione dei capi verso le località di pascolo. Tali documenti devono ammissibile maggiore; la riduzione del valore dei titoli trasferiti essere registrati presso la Banca Dati Nazionale. È necessario che senza terra; nella proposta iniziale la riduzione era prevista sia per i capi utilizzati per il pascolo siano complessivamente detenuti dal la vendita che per l’affitto. L’attuale proposta prevede la riduzione richiedente e appartengano ad un codice di allevamento intestato solo nei casi di affitto; le modalità di accesso alla riserva che avverrà al richiedente stesso. In deroga a tale obbligo e qualora espressa- mediante assegnazione di nuovi titoli per gli agricoltori che non ne mente previsto dalla Regione o Pa tramite provvedimento possono detengono oppure mediante aumento del valore dei titoli detenuti essere ammessi anche capi appartenenti a codici di allevamento dall’agricoltore. Gli Uffici del Caa Coldiretti sono a disposizione per non intestati al richiedente. Oltre al carico minimo, la Regione o ulteriori chiarimenti. di 28 n.107 Calcio Il Teramo R Antonio Parnanzone [email protected] cietà occasione per rivedere il proprio organico, il campo sarà giudice indiscusso. Il rettangolo verde sancirà il responso finale e il destino di ciascuna squadra. Le ambizioni del gruppo di testa, del quale fa parte anche il Teramo, passano attraverso le prestazioni che ciascuna formazione fornirà in questo periodo di consolidamento della propria posizione nella graduatoria generale. Per restare nel novero delle grandi il cammino non deve subire grossi aramente, nella sua centenaria storia, è capitato di vedere scossoni e la regolarità deve essere la norma, con lievi oscilla- il Teramo lottare per la Serie B. Quella di quest’anno è zioni o anche episodi negativi di poco conto. Niente crolli e solo una delle poche occasioni che potrebbe segnare la lunga qualche parentesi può essere accettata. Il Teramo è squadra forte storia calcistica biancorossa con il salto nella cadetteria. e solida in tutti i reparti. I meriti sono di tutti i protagonisti in cam- Da comprimaria a big del Campionato, ma c’è di più. In molti lo po e anche di quelli che gestiscono il delicato giocattolo. Tuttavia ritengono addirittura più forte degli avversari. Ovviamente sono non si può disconoscere una forte caratterizzazione del tandem opinioni, ma se provenienti da fonti di provata competenza, ci di attacco Lapadula/Donnarumma. È inutile nascondere che i due si può credere. Indipendentemente da ciò che si dice, prima di hanno conferito al gruppo un valore aggiunto riconosciuto da tutto contano i risultati, poi il resto. Se ai risultati si aggiunge lo tutti. Due ragazzi arrivati a Teramo per fare bene, ma nessuno si spettacolo, la platea ne gode e si entusiasma. È un’annata bella aspettava che avrebbero fatto faville e lanciato il Teramo così in da vivere e suggello di una escalation iniziata alcuni anni fa dai alto fino alle soglie di un traguardo che potrebbe diventare stori- bassifondi del calcio dilettantistico. Quel fatidico 2008, croce e co per la città. Un mese o poco più dirà se il Teramo è in grado di delizia nello stesso tempo, è stato il momento di rilancio dello reggere il passo delle grandi e se potrà continuare a competere sport più bello del mondo nella nostra città. Il Diavolo di allora, per la vetta. A volte la differenza la fanno alcuni particolari o piccolo e ignorato quasi da tutti, è diventato grande protagonista piccoli episodi e non è da meno il clima che si crea allo stadio e al “Bonolis” e su altri stadi d’Italia. Non è stata una metamorfosi intorno alla squadra. Oltre a qualche spunto tecnico e a un po’ occasionale, bensì un cammino programmato, anche nei minimi di fortuna sempre necessaria, il calore di tifosi e sportivi deve dettagli, dalla Società e soprattutto dal suo indiscusso leader Lu- essere il “dodicesimo uomo in campo”. È necessario in questo ciano Campitelli e dal cugino Ercole Cimini. Ora è in pole position momento essere in tanti allo stadio, per ampliare il boato quando a giocarsi una storica promozione in un momento cruciale della si gonfia la rete e per far capire ai ragazzi in campo che stanno stagione. Lasciato alle spalle il mercato di gennaio, per molte so- scrivendo un importante pezzo di storia del calcio teramano. Foto Vincenzo Ranalli di Satira La casa del caro estintore “dal libro delle esequie” D Mimmo Attanasii [email protected] n.107 stione della salma attraverso l’uso del fuoco. Per definizione, la riduzione del corpo ai suoi elementi di base di frammenti ossei. Non vi è alcun passaggio interessante o pensiero debole quando si discute di questo dubbio supremo. Nell’ambito delle elucubrazioni sul come curarsi della morte, la nostra transizione è inevitabile. Un viaggio indipendente dalla scelta di vita sulla propria sepoltura. La differenza fra il seppellimento e la cremazione, Flambé o Bio che sia, è la linea del tempo. L’inumazione garantisce una transizione minima a resti di ossa e micro organismi al suolo almeno di venticinque anni d’attesa. Al forno, circa due o tre ore. Per gli ecologisti ecco pronta una nuova tecnologia che offre la “Bio cremazione”. L’alternativa che sostituisce l’uso della fiamma con l’acqua miscelata a una soluzione alcalina di idrossido di potassio in una camera pressurizzata sotto elevate temperature. Naturalmente, ogni cosa nel pieno conforto della fraternité di devoti già troppo impensieriti a una officina meccanica di un carrozziere sta per nascere la da problemi di reclutamento a causa di una scarsa liberté di scelta su dogmi chimera di servizi per cadaveri. Il fuoco come agente di purificazio- da considerarsi non soggetti alla discussione di seguaci scettici sulla egalité ne e illuminazione divina per il transito dei defunti nell’aldilà. Pare di somministrare ostie farcite con olio, sale e pecorino per i terroni e par- anche per impedirne il ritorno tra i vivi, perché non si sa mai che migiano a scaglie ai polentoni. Strani menu, improbabili i cuochi. Blasfemia, cosa ci aspetti alla fine di quel tunnel. Già tre millenni fa i greci iniziarono con contorni e dintorni di emisferi spirituali paralleli intangibili. Guai a scherzare il riservare esclusivamente il piacere della cremazione alle persone più nobili con santi, navigatori e poeti di questo povero Paese. Tutto ciò sta per accade- e famose. A Roma, divenne poi un brand per lucrare sui re a due passi da Teramo. Nel Comune di Silvi. E pare proprio columbarium a pagamento. Per i cristiani resta ancora oggi che sia già pronta una struttura non priva dei comfort minimi l’obbligo di predicare sempre l’inumazione ma se però tra i d’accoglienza in Style by Room. Non mancherà per esempio fedeli dovessero nascere strane voglie incendiarie sceglien- l’opzione di potere creare uno stile diverso per ogni stanza. Il do comunque di farsi ardere, l’autorizzazione a procedere Top Look lo si potrà decidere scegliendo tra i tanti abiti e ac- attraverso la sepoltura ecclesiastica, la “condicio sine qua cessori presenti nel guardaroba della casa del caro estintore. non” sarà l’accertamento che la loro volontà non derivi dalla Attenzione alla bara. Se passa il progetto per la realizzazione negazione dei dogmi. Dal “Libro delle esequie”, si evince un di questa novella “Pfm” (Premiata Forneria dei Morti), non “sì” condizionato alla pratica dell’arrostimento a patto che le ceneri siano conservate nei cimiteri e non dispersi in natura né conservate 29 sarà più necessario svenarsi per l’acquisto di costosissime casse da morto: basterà un semplice scatolone di cartone. Guardare per in casa. Il testo approvato dai vescovi è obbligatorio dal 2 novembre 2012. credere: “Cremation of human body “ (https://www.youtube.com/watch?- Amen! Neanche gli sganascioni minacciati dal Santo Padre hanno scorag- v=BHBaCZ3slis). La visione del filmato suggerito è consigliata esclusivamente giato le critiche nei confronti della madre di tutti i trapassi: l’ignizione. Non la a un pubblico di adulti. Ma non troppo adulto da incorrere in uno sgradevole puntura nelle chiappe, piuttosto l’usanza funeraria consistente nella combu- processo di identificazione. dalla 30 n.107 Redazione Sport [email protected] Pallamano N teramane, ha concluso imbattuta la fase regolare conseguendo otto vittorie su otto gare. Ora si accinge a disputare la fase ad orologio in cui affronterà, in virtù della classifica finale, in casa il Cingoli ed il Civitavecchia e fuori Pontinia e Grosseto. Basterà una sola vittoria per acquisire il diritto di partecipare alla fase preliminare della poule promozione in A1, contro la vincente el campionato di A1 femminile la Nuova H.F Teramo del Girone sardo e del Girone toscoemiliano. Visto il ruolino del Presidente Candeloro, classificandosi al secondo di marcia della compagine di Serafino La Brecciosa si può posto nella regoular season dietro al Conversano, ha ragionevolmente arguire che la squadra teramana è una delle acquisito il diritto a partecipare alla poule scudetto maggiori candidate al salto di Categoria. in cui incontrerà, nell’ordine, Salerno classificatosi al terzo In campo maschile le formazioni teramane continuano il loro posto, Cassano al quarto e lo stesso Conversano. Favorito inseguimento alla capolista Chieti che per la verità dimostra è sicuramente il Conversano che di essere superiore a tutte le altre, nella fase regolare ha dimostrato mettendo una seria ipoteca sulla tutta la sua superiorità messa in promozione in A2. Purtuttavia le mostra anche nella Coppa Italia squadre teramane, la Lions Teramo recentemente vinta contro il Salerno. di Marcello Fonti e la Team Teramo Coppa Italia nella quale il Teramo ha di Franco Chionchio, in lotta in lotta perso la finalina per il terzo posto serrata tra loro per la piazza d’onore, contro il Cassano. Alla luce di quanto stanno disputando un campionato emerso si può dire che il Teramo più che dignitoso dando ampio spazio dovrà lottare non poco per aspirare ad elementi locali che mostrano di a posizioni di vertice. In A2 femminile poter rinverdire la tradizione della l’H.C. Team Teramo composta pallamano teramana riportando la prevalentemente da ragazze serie A a Teramo. di Carmine Goderecci L’oggetto del desiderio [email protected] I Cavalieri della Giarrettiera L’ tratto ispirazione dalla leggenda di Artù e i cavalieri della Tavola rotonda, dei quali voleva far rivivere i valori creando un clima di coesione animata dalla lealtà nei confronti del sovrano. Il Santo protettore dell’ordine cavalleresco era san Giorgio, il cavaliere Ordine della giarrettiera, fondato da come simbolo di quel legame per eccellenza. Le insegne Edoardo III intorno al 1347, aveva il di fratellanza che univa tutti constavano di una giarrettiera proposito di creare un gruppo di ca- i componenti dell’Ordine dei valieri fedeli al sovrano, contraddi- Cavalieri del re d’Inghilterra. Il re aveva con un pendente raffigurante San Giorgio e il drago, cui si aggiunse suc- stinti dalla fede cristiana. La leggenda narra cessivamente un collare a stelle a stelle e che l’ordine del simbolo della giarrettiera fiocchi. Sia il collare che il pendente erano risale a un ballo durante il quale la contessa fatti in metallo nobile e smalto, le gemme di Salisbury perse la sua giarrettiera e il re vi erano escluse per statuto. Ritratti di gen- Edoardo, per minimizzare l’imbarazzante tiluomini di ogni secolo insigniti dell’Ordine accaduto, la raccolse, e fingendo di esserne della Giarrettiera testimoniano l’orgoglio di il proprietario la legò alla sua gamba. In tale appartenenza. Il numero dei membri realtà pare che la giarrettiera, legaccio divenne assai superiore nel corso dei secoli con il quale tutti i pezzi dell’armatura e fu ulteriormente aumentato fino al XIX venivano tenuti insieme, fosse stato scelto secolo.