TERAMANI n. 90 - teramani.info
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n. 90 Luglio - Agosto 2013 mensile di informazione in distribuzione gratuita BUONE VACANZE AGOSTO A CASTELLI 2013 pag. 9 WE ARE THE CHAMPIONS pag. 14 TERESITA OLIVARES PAGLIONE pag. 18 SOMMARIO n. 90 3 Big Luciano e il suo Iperuranio 4 Teramo Culturale 6 Luigi Cavacchioli 8 Passerò solitario 9 Agosto a Castelli 10 Il Gran Fuoco di Aligi Sassu 12 Il libro del mese 14 We are the Champions 15 Il luppolo non fa perdere il vizio 15 L’Oggetto del desiderio 16 Istruzione 17Indipendance 18 Teresita Olivares Paglione 22 Austerità e crisi dell’Euro 24 Musica: I Cantautori 25 Musica: Patti Smith 26 In giro 28 Coldiretti informa 28 Note linguistiche 29Pallamano 30Calcio L’Editoriale Big Luciano e il suo Iperuranio I mille volti del Magnifico Rettore D’Amico S di Maurizio Di Biagio sarebbe meno arida e povera. Oltre a ciò, come già sviscerava il Machiavelli, tanto idolatrato dal mondo anglosassone, ma non da quello italiano, il Principe per dirsi tale deve necessariamente essere accompagnato costantemente dal fattore C (il fattore Culo per quei pochi che non lo sanno, C con la lettera maiuscola…sempre!). A Big LuCiano di certo non manca: basta vedere come sono andate le cose al Braga sotto il suo pontificato: improvvisi finanziamenti milionari a iosa, recupero delle attività, e problema sparito d’incanto. Docenti e studenti uper Luciano D’Amico: ne inventa una più sono tornati dentro le del diavolo. L’iper produzione del rettore mura dopo l’invasione dell’Università teramana si muove in sui social network e misura anticrisi. Se davvero il mondo delle idee sulle piazze cittadine. rappresenta l’antidoto a questa crisi che morde L’aspetto curiale non nel vivo e anche nel morto (vedi il business in calo inganni. Così come non del caro estinto), big Luciano ne è certamente ci si fidi della sua voce flebile e rispettosa. Big il lìder maximo. Se poi a questo Iperuranio si Luciano, che è uomo che unisce e non political dà pure un volto, traducendo le intenzioni in divide, non molla mai il suo Iperuranio, lo bracca tablet agli studenti, in biblioteche aperte fino a fino alla fine. Tra le ultime idee partorite, c’è www.teramani.info mezzanotte o a Coste Sant’Agostino che assume quella dell’inserimento del linguaggio dei segni direttamente gli studenti per lavoretti di servizio all’interno dell’Università: “In questo modo scriveteci a interno, tanto per pagarsi le rette, allora possiamo vogliamo abbattere le barriere culturali anche affermare che Luciano D’Amico non si ferma per i non udenti” ha semplicemente riferito solo ai tanti annunci velleitari di cui purtroppo alla stampa. Lui non si ferma, anche se c’è chi è lardellata la nostra politica. Big Luciano sogna come ad esempio l’ex direttore Izs, Vincenzo Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli Redattore Capo: Maurizio Di Biagio un’università diversa. Ma al contempo la realizza. Caporale, che per far comprendere l’appeal Semplice. Geniale. Avremmo anche noi esempi perso per strada dall’università teramana chiede Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone, Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio, Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci, Maria Cristina Marroni, Fabrizio Medori, Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone, Giovanni Piersanti, Sirio Maria Pomante, Laura Rabottini, Sergio Scacchia, Massimiliano Volpone. del genere nei mille rivoli delle migliaia di enti ironicamente: “Ma Coste Sant’Agostino, quanti inutili dispersi su e giù per lo stivale, la nazione studenti stranieri ha iscritti?”. n è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web [email protected] Gli articoli firmati sono da intendersi come libera espressione di chi scrive e non impegnano in alcun modo né la Redazione né l’Editore. Non è consentita la riproduzione, anche solo parziale, sia degli articoli che delle foto. Progetto grafico ed impaginazione: Antonio Campanella Periodico Edito da “Teramani”, di Marisa Di Marco Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 per l’Associazione Culturale Project S. Gabriele Organo Ufficiale di informazione dell’Associazione Culturale Project S. Gabriele Via Paladini, 41 - 64100 - Teramo - Tel 0861.250930 Registro stampa Tribunale di Teramo n. 1/04 del 8.1.2004 Stampa: Gruppo Stampa Adriatico Per la pubblicità: Tel. 0861 250930 347.4338004 - 333.8298738 Teramani è distribuito in proprio 3 di 4 n.90 Silvio Paolini Merlo Teramo culturale Il Giugno Teramano Quello che è stato allora, quello che appare oggi U [email protected] per i caduti dello sport. Seguono la processione del corpus domini e una “Giornata degli ospedali”. Ad un non meglio definito “Incontro con il libro”, una rassegna internazionale di musica polifonica e un’Agave di Nicolaj col Teatro Stabile Regionale, vengono abbinate una grande fiera, una gara motociclistica notturna e una mostra zootecnica. Questo nella prima edizione. Poco avanti si succedono un articolo sul Circuito del Castello, un concerto della Filarmonica teramana nella piazza centrale, l’opuscolo della 5a Rassegna di bestiame bovino marchigiano, e ancora, appaiati, i pieghevoli della 2a Fiera di Teramo e del 2o Premio letterario “Teramo” per un racconto inedito. “La più brava e più bella ragazza d’Abruzzo e Molise”, nel 1960, con il Primo Festival Internazionale del Folklore. Il “Giugno dialettale” e appena accanto, il tempo di voltare lo sguardo, la Bartolomei e Zappolini che danzano al Comunale nel ’69, Germani all’organo della cattedrale nel ’73. Anche una lettera di Pasolini per una conferenza, poi annullata a seguito di vibranti proteste. Da quest’altra parte gli elenchi dei na mostra documentaria come quella sul Giugno Teramano comitati d’onore, organizzatore, esecutivo: in pratica la silloge allestita dal 27 giugno al 31 agosto all’Archivio di Stato di radiografica delle amministrazioni provinciali. Teramo, per quanto consista solo in una selezione del com- Non vi figurano, ma sono ben note, le serie di articoli che dal 1959 plesso materiale che l’Archivio custodisce, offre un’occasione propizia appaiono su Tempo e Messaggero Manifesto della prima Edizione, Opera di Amilcare Rambelli (1957) con titoloni sul «carattere paesano» per ripercorrere la storia della regina del Giugno, sull’improvvisazione quale di tutte le rassegne del dopoguerra «difetto congenito», sull’incapacità a teramano, e insieme per articolare rinnovare le rodate formule, sui toni una serie di riflessioni a posteriori. malinconici delle celebrazioni con- Le prime notizie risalgono al settem- clusive, cui fa seguito l’auspicio della bre del 1956, sulle pagine locali del nascita di quell’Ente Manifestazioni Messaggero: «L’assessorato allo Sport Teramane il cui atto costitutivo, stilato e Turismo - vi si legge - recentemente nel 1972, darà esiti alquanto incerti e istituito in seno alla Giunta comunale infruttuosi. di Teramo ed affidato all’avv. Nicola All’esaurirsi del Giugno concorsero Marcheggiani, si è posto subito in infine la nascita della Società Riccitelli azione per risvegliare, coordinare ed e l’irrobustirsi della Coppa Interamnia. incrementare le varie attività sportive Ma questo, attenzione, non induca e turistiche cittadine, allo scopo di po- il lettore a credere che l’iniziativa tenziare e di dar vita a tutta una serie non abbia avuto seguito sotto altro di manifestazioni intese a richiamare nome. Cos’altro mai è, nei fatti e nella l’attenzione dei forestieri su Teramo e sostanza, l’attuale “Estate teramana”? taluni importanti centri della provincia, Innumerevoli tra le iniziative scaturite anche, e soprattutto, per accellerarne il dal cartellone del Giugno, peraltro, processo turistico». sono sopravvissute ben oltre il Giugno Vi si annuncia, a partire dall’anno seguente, un calendario nel quale stesso: il Premio Teramo, ad esempio, Saliceti - busto al Pincio o la Rassegna internazionale d’organo, inserire «manifestazioni di cultura, di avviata nel 1972 e giunta quest’anno economia, di folklore, di sport, di turi- alla sua XXIX edizione dopo essere smo e di gastronomia». Promotori vi passata, non senza lunghe battute di figurano le sezioni circondariali di due arresto, dall’Ept alla Riccitelli; e nume- enti oggi soppressi, l’Ente Nazionale rose altre realtà associative. Nessuna Assistenza Lavoratori e l’Ente Provinciale per il Turismo, capitanate tra esse ha minimamente conseguito un che di caratteristico dal dalla giunta Gambacorta. Passando davanti ai pannelli, numerati dal Giugno, né il Giugno può dirsi averne tratto una qualche connota- 1957 ai primi anni Ottanta, la panoramica si squaderna in tutta la zione. La totalità di esse è andata ben oltre, e c’è da rallegrarsene, sua iperbolica promiscuità: ad una sorta di ministagione lirica, in cui la pura sommatoria aritmetica, mentre prese una a una nessuna fanno timido capolino opere di Marcacci e Malaspina, precedono tra esse, tanto le eccellenti quanto le ordinarie, vuoi entro che un incontro di calcio di IV serie e l’inaugurazione di una stele votiva fuori del loro originario contenitore, ha mai, spiace dirlo, raggiunto mitigata, riprendeva quelle medesime e dunque rinvigorire, per le solite motiva- esigenze di omologazione di costumi e stili zioni di promozione turistica a corto raggio di vita che erano state proprie dello stato e di piccolo cabotaggio, i molti volti di una 5 totalitario, prodighe, come fin dal 1925 piccola realtà, caratterizzati quanto basta l’Opera Nazionale Dopolavoro, nel plasma- per rendere la provincia teramana lo spec- n.90 re dall’alto, e verso il basso, i diversi ceti chio opaco dell’intera provincia del paese. delle popolazioni urbane con varie forme E se il conformismo degli anni Cinquanta di animazione e di intrattenimento di facile e Sessanta conoscerà, sulle prime, un presa, assorbendo e reindirizzando tutte qualche vacillamento con l’onda montante le associazioni culturali e sportive attorno sessantottina e la ribellione studentesca, ad un preciso obiettivo di controllo della fenomeni come si sa di importazione pre- coesione sociale. Dove la cultura era un sto risoltisi in nuove forme di omologazio- sinonimo di “usanza” e “costume locale”, ne, transitate da una visione del potere di e l’arte stava per “svago” innocente e tipo padronale a una di tipo anarcoide, dal festaiolo, o, quale suo omologo oppositivo, rigidismo al caos, l’imperativo categorico, per castigazione e redenzione mistico- prima e dopo, è rimasto il preservare lo allegorica. Tutte prospettive lontane mille status quo ante, la comune causa della e più miglia da quell’urgenza di rinnova- redenzione popolare, il consolidamento mento e diritti civili propria del liberalismo, della realtà per com’era stata sino al che tutta l’Europa e il mondo già allora giorno prima, per come doveva essere dal attendevano e stavano reclamando. giorno dopo, e per come difatto è rimasta A conti fatti, una sorta di grande festa da allora ad oggi. Tutto il resto è cronaca: tanto si semina, tanto si miete. Cosa siano diventate in maggioranza la cultura e le arti in questo non dico un valore più che localistico, paese ognuno lo vede ogni giorno. Organi ma anche solo una eco e un senso che di manipolazione in favore di luoghi co- potesse metterle in condizioni di crescere muni elevati a stili di vita e di pensiero, e consolidarsi nel loro stesso territorio. E strumenti al servizio di interessi partico- quando questo per qualche momento è lari, mossi di norma da obiettivi miopi ed accaduto, lo è stato nonostante il Giugno, egocentrici. E cosa siano oggi il teatro e il nonostante la Teramo di allora, nonostante cinema italiani, senza più autori, tanto più tutto. Dunque, cosa ha rappresentato il ruffianeschi e miseri di contenuti quanto Giugno? Anzitutto, e in buona sostanza, un più di largo consenso. E cosa sia la comu- primo ampio cartellone unico estivo delle nicazione televisiva, passata in sessant’an- attività aggregativo-culturali della città. ni da un’unica rete inglobante tutto a E da allora, un po’ per tutti, un’obbligata centinaia di canali monotematici inglobati pietra di paragone in materia. Finanche nel tutto. Generalismo elevato alla cento e per il “Circolo Gramsci”, che con i suoi x + 1 volte. Frotte di proposte e informa- Festival di Arte Varia si proporrà di fornirne zioni tutte deliberatamente uguali, tanto un chiaro contraltare, salvo ricercarvi nel più generose quanto più indifferenti le une contempo fondi e possibiltà di inserimeno dalle altre. n con una lettera aperta al sindaco. Cosa se ne può dire oggi? Quello che può dirsi di realtà come il paternalismo democristiano, quel neofeudalesimo dei paesana, uno zibaldino pirotecnico, un ef- signorotti, buono e indulgente, che ti dava ficace contenitore onnivoro, che pur senza in misura di quanto tu davi a lui. Quello ottenere elementi di qualche originalità che può dirsi dei vari Circoli Enal, vedi connotativa per la città, ha rappresentato, quello “Colaprico” di Pineto, che indice- in nuce, un microcosmo dell’intera storia vano periodiche iniziative ricreative tipo il italiana recente, capace di mantenere “Carnevale dei Piccoli”, tutte sulla falsariga assieme le cose più avulse, temperando il dei dopolavoro fascisti. Il Giugno era nuovo con l’atavico, l’innovazione con la precisamente questo, un modello comune tradizione, l’elevato col rustico, l’ampolloso già largamente sperimentato. L’Enal, col vacuo, avente quale scopo principale voluto in tutto il paese dalle amministra- quello di aggregare la popolazione attorno zioni democristiane, ne era solo uno degli a pochi ma precisi valori nazionalpopolari strumenti. Un progetto che, in forma più ritenuti - molto equivocamente - identitari, di 6 n.90 Arte Luigi Cavacchioli scultore nella ricerca di Renata Ronchi Sirio Maria Pomante [email protected] dall’America, che dall’interno di una grande conchiglia, prostrandosi in avanti, spremeva i seni facendo sgorgare l’acqua. Stabilitosi a Firenze, dove resterà per trent’anni, non senza tornare spesso a Teramo, entra in stretta relazione con Adolfo e Mariano Coppadè, collaborando nella “Casa artistica d’intaglio Coppadè”, inserendosi nel solco della tradizione della scultura lignea fiorentina molto fiorente dalla metà del secolo. Cavacchioli apre allora un suo laboratorio fiorentino dal quale fa conoscere la sua opera che arriverà oltre l’Italia: nel 1897 espone alla prima edizione della Mostra di Firenze, partecipa all’Esposizione Universale di Parigi del 1899 e invia due suoi bronzi, tra i quali i Macchiaioli, alla mostra dell’Arte Alliance di Philadelphia del 1931. Parallelamente continua a lavorare per la sua città natale realizzando nel 1895 la base portantina della Madonna del Carmine in legno dorato, e, nell’anno successivo, il pulpito in noce per la chiesa di Sant’Agostino, assieme al fratello Gaetano. Le opere del denso periodo fiorentino trasmettono quella vitalità e allegrezza, insieme segno dell’Italia unita “Era oltremodo buono. Lo ricordiamo con commozione quando nel silenzio del suo studio si avvicinava a noi col suo passo lento, il sigaro spento fra le labbra, plasmando lentamente fra le dita un po’ di creta come in una lieve carezza”. che progredisce e della traccia lasciata dalle opere del Rinascimento, che pure si insinuavano Aurini introducono L i putti in terracotta donatelliani del Tabernacolo Cavalcanti in Santa alla scoperta di uno Croce riecheggiano nelle tante creazioni fanciullesche di Cavacchioli degli artisti teramani più che ricorreranno in tutta la sua produzione, o la figura serpentinata affermati a cavallo tra Otto e d’invenzione michelangiolesca che viene riproposta nella Lotta tra la Novecento, che Renata Ronchi luce e la tenebra, che seppure di piccola dimensione, trasmette tutta con la sua ricerca, edita da la sua vorticosa monumentalità. Ricerche&Redazioni nell’aprile Lascia Firenze e torna nella sua amata Teramo, dove, dal 1912, per scorso, aiuta finalmente a volontà dell’amministrazione della Camera di Commercio, ricopre la riscoprire nell’interezza del suo cattedra di Plastica, Intaglio e Disegno d’ornato nella Regia Scuola percorso formativo e artistico. Industriale “Ciotti Ventili”. A partire dall’inizio del secolo, Cavacchioli Nato nel 1856, inizia la sua opera per arricchire anche il contesto urbano, l’immagine cittadina, educazione nel campo del “mestiere dell’arte” grazie alla pratica delle sue creazioni: del 1910 sono le grandi “insegne”, riccamente presso la bottega paterna di ebanista. E’ certamente in questi istoriate con scene tratte dalla mitologia classica, per il negozio momenti che Luigi apprende le basi tecniche della scultura che, Cioccolito e per il Gran Caffè di corso San Giorgio; degli anni venti assieme alla scuola pittorica di Gennaro Della Monica, gli permette- sono i due battenti per le dimore Rolli e Bonolis, rispettivamente in ranno di trasferirsi a Firenze nel 1876 per frequentare l’Accademia via Carducci e Cavour. di Belle Arti. E’ bello notare come circa un anno prima, nella stessa Come per altri artisti, anche a Cavacchioli vengono commissionati i Accademia della città del Giglio, Raffaello Pagliaccetti, suo conter- ritratti per alcuni personaggi suoi contemporanei come l’agronomo raneo, divenisse docente, fino a sostituire Duprè nel 1883. E proprio Giacomo Ciotti e il senatore Giuseppe Cerulli Irelli. come Pagliaccetti, anche Cavacchioli realizza i ritratti celebrativi per Straordinaria dunque, in Luigi Cavacchioli, è la duttilità del passaggio le glorie locali, come il busto in marmo di Giannina Milli del 1895, disinvolto dal “mestiere”, dall’alto artigianato, alla dinamica crea- per l’Istituto omonimo. Si affianca a questa vena più austera quella zione artistica che nella produzione del periodo teramano sembra bonaria, di cui ci parla Aurini, e assieme popolare, testimoniata dalla esplodere nel potente rilievo della Limpha fecunda. Ma forse questa Fons vitae, meglio conosciuta come Fontana delle piccine, purtrop- propensione del nostro messo in luce dalla critica, è solo il residuo di po andata distrutta all’inizio degli anni cinquanta del Novecento; la quell’approccio crociano che non intende ancora pienamente l’unità fontana, commissionata dal comune di Teramo all’artista nel 1882, tra la sapienza del mestiere e la forza creatrice dell’artista che non fa rappresentava nel cemento una formosa modella, tornata in città differenza né di materiale né di committenza. n nella scultura di Pagliaccetti: e parole di Raffaele di 8 n.90 Mimmo Attanasii Satira Passerò solitario “Se ti devo un dollaro ho un problema ma se ti devo un milione di dollari il problema è tuo” P aolo Mieli e il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, in raccoglimento nella Fortezza di Civitella del Tronto a svettare d’in su la vetta della torre antica, sul confine tra Marche e Abruzzo, finché non muore il giorno, a disquisire di stampa e potere, della crisi italiana e, soprattutto, dell’infor- mazione de noartri. L’armonia per questo borgo, uno dei più belli d’Italia, per capire il tormentato rapporto tra notizia e il potere costituito (http://www.asca.it/newsregioniAbruzzo__Chiodi_si_confronta_con_Mieli_su_stampa_e_potere-1296597-.html). L’estate brilla nell’aria e, per i campi, esulta. E se non si ha altro a cui pensare, per esempio ai tagli alla sanità che, per quanto dolce sia stata la lama, continua a non funzionare, alla disoccupazione, alla precarietà delle famiglie, allora sì che a rimirarla questa miseria, che brilla negli occhi della gente, si dovrebbe il cuore intenerire. L’eco delle greggi belare, il muggire degli armenti non s’ode nei dietro bottega dei supermercati, dove stazionano con vergogna i nuovi poveri, che a gara insieme fanno mille giri alla ricerca di qualche scarto ancora mutuabile. Eppure, stanno lì a festeggiare quel loro momento. Pensosi e in disparte, gli altri assistono senza accompagnarsi a quei bisogni; non ci si cala in quell’allegria se non in un effimero pensiero stretto in un attimo: “Tanto a me non può succedere”. In questo giorno che ormai cede alla sera, festeggiare si costuma al nostro borgo l’Happy Hour. La gioventù del posto lascia i SUV in doppia fila e per le vie si spande nella trasgressione [email protected] addomesticata a rallegrarsi nello sballo. supera di quasi cinque volte quello del Altri animi solitari indugiano in altro tempo Colosseo. La Sagrada Familia ha recupe- che per cosmico sillogismo rimangono feriti rato un valore di reputazione che prevale dal dileguarsi del sole, nell’aria limpida, tra sul Duomo di Milano e il museo del Prado lontani monti e la beata gioventù che viene messi insieme. “Llanfairpwllgwyngyllgogery- meno. Chi della propria vaghezza non è chwyrndrobwllllantysiliogogogoch”, una certo, non si dorrà se resterà approssimato cittadina che in gallese suona come: “Chie- alle personali convinzioni. La detestata sa di Santa Maria nella valletta del nocciolo soglia della vecchiezza, che toglierà ogni bianco, vicino alle rapide e alla chiesa di San senso al miserando vagare sulla terra, che Tysilio nei pressi della caverna rossa”. Un è l’esistenza dell’uomo, non ha impedito di paese sull’isola di Anglesey, nel Galles, ed rendere muti gli occhi all’altrui sensibilità. è ufficialmente il nome di località più lungo Non ispireranno più nulla ad altri uomini. del Regno Unito e il terzo più lungo del Il mondo intero sarà privo di ogni fascino mondo. All’estero sono in grado di creare e il futuro sembrerà ancora più noioso e reddito perfino sfruttando la stramberia di cupo del presente. Cosa sentenzieranno le un sostantivo. Il tunnel sotto La Manica, la nuove generazioni di questo modo di vivere. galleria sottomarina a due canne più lunga Sarà per loro una risposta, l’ineluttabilità di del mondo. Lo “Storebæltsforbindelsen”, Giacomo Leopardi, che nelle sue liriche con- il collegamento fisso del “Grande Belt” tra tinua a pentirsi e sovente si volge indietro due isole danesi, Zelanda e Fionia. In Abruz- con rimpianto ché il tempo perduto non tor- zo, una roboante risposta multietnica co- na più? Così smopolita. Bill Emmott L’invidiabile, e Annalisa ambizioso: Piras hanno “Adri- sperimen- Seaplanes”. tato nel film Un progetto “Girlfriend In che aprirà A Coma” il finalmente lato oscuro a Giuliano- dell’Italia va la tanto di oggi, un attesa e irri- inesorabile nunciabile declino ori- porta verso ginato da un la Puglia, cedimento la Croazia, morale senza Albania, eguali nel mondo in cui di più ci si identifica Montenegro e Grecia. Un caratteristico impudentemente. Una senescenza colletti- collegamento con un idrovolante, rapido e a va dovuta al disordine morale di una politica basso impatto ambientale, fra le due coste corrotta, alle mafie e ai monopoli mediatici del mare Adriatico (http://ilcentro.gelocal. che da decenni accentuano con destrezza it/teramo/cronaca/2013/07/02/news/l- la mediocrità a discapito della creatività. Il idrovolante-decolla-con-catarra-e-vasanel- Bel Paese, oltre a essere un caratteristico la-1.7358912). “Si prega di rispettare la fila e latticino, potrebbe esaltare un brand appe- di non spingere!” Questa e non altro, la po- tibile più di ogni altra seduzione formativa, litica dei nostri lungimiranti amministratori senz’altro ostentata meglio in luoghi lontani pubblici. Siamo stati noi a metterci la firma ed esotici. Il patrimonio artistico e culturale per la loro lunga ferma al potere. Si può potrebbe diventare il traino del sistema sempre cambiare. Solo gli stolti hanno opi- economico di una comunità consapevole. nioni immutabili. Il timore di perdere quelle Sono valori che esulano la tangibilità delle poche cose che rimangono viene sublimato cose, per affollare la mente in visibilio di chi da una massima del secolo scorso: “Se ti osserva e percepisce. Non di chi consuma devo un dollaro io ho un problema, ma se ti e basta. devo un milione di dollari allora il problema La Tour Eiffel ha un flusso di visitatori che è tuo” (John Maynard Keynes). n di Enzo De Rosa Eventi Agosto a Castelli 2013 Manifestazione d’arte ceramica L o straordinario Calendario delle Manifestazioni dell’Agosto 2013 a Castelli spazia tra Eventi di varia natura: artistici, culturali e d’intrattenimento. È stato uno sforzo gigantesco in quanto, come tutti sanno, le risorse degli Enti locali sono sempre più limitate. Quest’anno siamo riusciti, nonostante le difficoltà e grazie alla collaborazione degli Enti e delle Associazioni che ringraziamo per la loro determinante collaborazione, a comporre un programma degno della migliore tradizione. Di seguito gli Eventi più importanti. Mostre ed esposizioni •ESPOSIZIONE per il Centenario della nascita di ALIGI SASSU – Atessa (CH). •49° MOSTRA MERCATO DELL’ARTIGIANATO CERAMICO CASTELLANO. •MOSTRA FOTOGRAFICA “il Paesaggio in bianco e nero” di Nicola De CamillisBaiocchi. •MOSTRE D’ARTE CERAMICA lungo le vie del paese. •MOSTRA D’ARTE - Ceramiche di Serafino Mattucci “I colori dell’arcobaleno”. Manifestazioni e spettacoli •“Fuochi d’argilla, Fuochi di Vigna” l’Arte della Ceramica accoglie l’arte del Vino. •“Fuochi di Cucina” dalla Cantina di Sindaco di Castelli 9 n.90 Marcello Schillaci. Art –Teramo. •La ”Notte Rosa” – 12 Agosto con la Rab Howatt & players: Rab Howatt, Bowster, Wee Mark, Kenny, Edvardos, Mossie Finale Regionale di Miss Italia “ Miss Special Guest: Ingambissima” Jamie McBride, Tenore lirico e il grande spettacolo dell’anno con il Concerto del gruppo Country-Rock: “HOTEL CALIFORNIA EAGLES”. Membri della Band: David Moss, Jim Bowie, Ken Archiebald, Ed Jones, Mark Anderson •EVENTO TRADIZIONALE: lancio del piatto. •FESTA POPOLARE a Palombara con “Vittorio il Fenomeno”. •SAGRA DELLA BIRRA E DELLA MORTADELLA a Colledoro. •La cover Band Ufficiale dei Beatles - I Rab Howatt & the players Membri della Band: Castelli vi attende in tutto il suo splendore. n di 10 n.90 La mostra dell’estate Il gran fuoco di Aligi Sassu torna a brillare L’arte ceramica del maestro unisce Castelli e Atessa nelle celebrazioni del suo centenario L’ Laura Rabottini [email protected] 60 opere fanno parte del nucleo ben più ampio di 200 capolavori, fra arte ceramica e scultorea, che Alfredo Paglione, cognato di Aligi Sassu, aveva inteso trasferire presso la Città di Castelli nel 2008. L’originale intenzione di collocare le opere del Maestro proprio nella città nota in tutto il mondo in virtù delle sue storiche botteghe specializzate nell’arte maiolica non corrisponde semplicemente alla nobile volontà di trovare un’ideale e felice corrispondenza di forme e storie fra capolavori del passato e reinterpretazioni in chiave moderna della stessa tecnica declinata in linguaggi appartenenti al Secolo scorso. Alfredo Paglione, gallerista milanese di origini abruzzesi, desiderava, di concerto con la sua compianta consorte Teresita, omaggiare la sua terra e farne risplendere e risuonare le ricchezze, attraverso il fortunato accostamento con i lavori di uno degli artisti più rappresentativi del Novecento. L’omaggio si estende ovviamente alla figura di Aligi Sassu le cui opere respirano così l’aria pura del museo e beneficiano di una illustre collocazione che, non solo rende giustizia alla portata storica della collezione, ma moltiplica il valore estetico e culturale di ogni singolo pezzo nel fortunato confronto con esperienze artistiche e artigianali appartenenti a epoche e luoghi lontani. Con l’opera ceramica di Aligi Sassu, l’Abruzzo ospita capolavori in cui risuonano inevitabilmente le esperienze di una stagione della storia dell’arte che ha visto crescere e rinnovarsi tale tecnica artistica presso i forni di Albisola Marina. Nel secolo scorso la cittadina ligure, notoriamente conosciuta come patria della ceramica, ha ospitato ar- estate abruzzese si tinge d’arte ad Atessa, dove il calore della stagione incontra le sperimentazioni artistiche di un grande Maestro del Novecento. Presso la suggestiva sede del Museo Aligi Sassu, magistralmente incastonato fra le mura dello storico Palazzo Ferri, trovano ospitalità 60 opere di ceramica e scultura realizzate da Aligi Sassu fra il 1939 e il 1989. Le splendide opere provengono dal Museo della ceramica di Castelli che ha concesso la loro esposizione in via temporanea con il nobile scopo di restituire visibilità e respiro a capolavori che non vedevano più la luce dall’aprile del 2009, quando la furia del terremoto aveva danneggiato anche la Chiesa attigua al Chiostro dell’antico convento francescano destinata ad accogliere le opere del Maestro. Generoso frutto di una donazione proveniente dalla Collezione Alfredo e Teresita Paglione, le Alfredo Paglione tisti del calibro di Lucio Fontana, Pablo Picasso e alcuni dei più grandi Maestri del Novecento, fra cui Agenore Fabbri, Asger Jorn e Wifredo Lam, che vi accorrevano per soddisfare la loro sete di sperimentazione e per apprendere e rinnovare l’antica tecnica sotto l’egida del poeta e ceramista futurista Tullio Mazzotti detto d’Albisola. Lo stesso Alfredo Paglione vi si era recato con l’amico Aligi Sassu nel 1958 e aveva conosciuto la dedizione e la genialità dell’artista che poi sarebbe divenuto suo cognato, nonché le sue infinite risorse di infaticabile sperimentatore. La mostra “Il Gran Fuoco di Aligi Sassu. 60 ceramiche e sculture dal 1939 al 1989. Una selezione di opere dal Museo Sassu di Castelli”, curata da Adele Cicchitti, è stata inaugurata il 17 luglio scorso, a compimento di un progetto fortemente voluto dallo stesso Paglione. Atessa ha finalmente fornito una splendida cornice ad una accurata Laura Rabottini selezione delle opere storiche provenienti da Castelli per consentirne nuovamente una adeguata fruizione e celebrare degna- eclettica di della tavolozza sassiana, un fuoco che un protagoni- disegna, scalda ed esplode fra le linee sta dell’arte dei più fortunati risultati artistici raggiunti 11 contemporanea dal Maestro. Nelle opere, fra le pareti e le internazionale. vetrine del Museo, si agitano gli sfavil- n.90 La mostra si ac- lanti cavalli di Sassu che si inseguono, si cende tra forme corteggiano e ammaliano il visitatore come e colori che fossero magiche costellazioni di luci. La accompagnano calda energia che muove i colori di queste l’allestimento in ceramiche si riflette lungo tutto il percorso perfetto dialogo espositivo, culminando nel secondo piano, cromatico con dove gli splendidi cavalli in bronzo e in ar- le opere in gento delineano una nuova pagina artistica esposizione della poliedrica attività di Aligi Sassu e, allo permanente. Il fuoco di queste ceramiche stesso tempo ne consacrano la forza della è lo stesso che alimenta la viva fiamma sua più nota cifra stilistica. n mente la conclusione dell’anno Centenario della nascita del Maestro, nato a Milano il 17 luglio 1912. Vi trovano collocazione piatti squisitamente dipinti che campeggiano nelle vetrine e si stagliano sullo sfondo delle 210 opere su carta di Aligi Sassu, provenienti anch’esse dalla collezione Paglione e nucleo originario del Museo Sassu. Uniti dallo stesso prestigioso autore e dalla stessa appartenenza a una collezione maturata e arricchitasi in 50 anni di attività nel mondo dell’arte, i due diversi linguaggi si confrontano e completano, offrendoci un’occasione inedita per riscoprire la natura Enzo De Rosa, sindaco di Castelli. Alfredo Paglione, donatore delle opere. Luigi De Fanis, assessore alle politiche culturali della Regione Abruzzo. di 12 n.90 Il libro del mese All’Oriente di Teramo La massoneria teramana tra storia e cronaca G iovanni Elso Simone Serpentini, professore, filosofo e scrittore, è autore di molte pubblicazioni di carattere storico; prolifico e acuto commentatore di cronaca e di politica locale. Maria Cristina Marroni [email protected] prese subito il nome di Melchiorre Delfico e fu la prima ad essere fondata in Abruzzo dopo l’unità d’Italia. Esiste ancora oggi. Quando parlo di “vocazione massonica” di Teramo, parlo di questa continuità storica, non comune, e della rilevanza che ha ancora oggi la massoneria in questa città. La Massoneria abruzzese, secondo Lei, in quale grado è autonoma e in quale grado è eterodiretta? Le logge sono autonome, ma sono in relazione con la struttura nazionale dell’istituzione massonica, delle due obbedienze principali, quella del Grande Oriente d’Italia e quella della Grande Loggia Regolare d’Italia. Poi ci sono altre obbedienze. A volte c’è una guerra intestina tra le varie obbedienze. Il termine “eterodiretto” non è proprio. La massoneria è comunque una rete di relazioni e di complicità. Crede che la Massoneria odierna possa definirsi quell’ascensore sociale che appiattisce il merito e umilia le competenze? Certamente sì. La massoneria costituisce per molti un trampolino che consente improvvise e travolgenti carriere, non basate sul merito ma sulla comune appartenenza ad una loggia. Essa risulta, pertanto antimeritocratica e antidemocratica. Tende sempre ad essere classe o ceto dirigente, a Intervistiamo il Professore sulla sua ultima fatica editoriale, godere di una sopravvalu- “ALL’ORIENTE DI TERAMO La massoneria teramana tra storia e crona- tazione dei meriti e di un ca” (edizioni Artemia). trasversalismo di crediti e Prof. Serpentini, nella prima parte del libro Lei ricostruisce di appoggi. la storia della Massoneria teramana, parlando addirittura Sembrerebbe che la di “vocazione massonica” della città. Ci potrebbe spiegare Massoneria teramana meglio questo concetto? sia diventata centrale La massoneria teramana nasce in pratica con la famiglia Delfico. I nel panorama regiona- tre fratelli, Gianfilippo, Melchiorre e Giamberardino furono inviati a le. Lei in un punto del Napoli per completare gli studi e tutti e tre tornarono a Teramo dopo libro parla di “strapote- essersi affiliati alla massoneria e formarono un gruppo di intellettuali re”. Quali sarebbero le che contribuirono non poco ad un profondo rinnovamento politico conseguenze pratiche sociale ed economico, partecipando alla cosiddetta “rinascenza di questo “strapotere”? teramana”. Costituirono anche una loggia massonica. Poi furono Moltissime posizioni apicali massoni altri Delfico: Orazio, il figlio di Giamberardino e poi Filippo De nella pubblica ammini- Filippis Delfico, di cui si conserva uno splendido diploma massonico strazione, nella politica e rilasciato da una loggia di Marsiglia. La loggia massonica teramana nella finanza, così come nel mondo degli istituti di credito e delle banche, sono occupate da massoni o da persone designate dalla massoneria. Molti appalti pubblici e molti incarichi professionali sono appannaggi di massoni o di designati dalla massoneria. Come si fa a non parlare di strapotere? Una volta la Massoneria avrebbe preso un cavallo e lo avrebbe trasformato in Pegaso, oggi invece prende un asino e lo trasforma in cavallo. Si può dire che anche la Massoneria si sia involgarita? Certamente sì. Lo riconoscono gli stessi massoni, i quali da qualche tempo criticano la facilità con la quale le logge sono state aperte a persone o a ceti culturalmente e intellettualmente non eminenti. I vertici dell’istituzione si affannano a ripetere che le logge non sono comitati d’affari, ma molto spesso lo sono. Nel rapporto segreto della polizia borbonica del 1823 si precisa che approssimandosi le elezioni erano cominciati “gli intrighi de’ carbonari” per far elegge- non accetterei mai. Venerabile dell’Oriente di Teramo? re “persone di loro fiducia”. A meno A partire dalla nomina del Direttore Non ho solo un’idea. So chi è. Ma non di un anno dalle elezioni regionali e Generale, quanto ha inciso la Mas- posso dirlo. Lui negherebbe di esserlo. E 13 comunali la Massoneria cittadina sarà soneria nelle vicende della ASL di io non avrei le prove per poterlo smentire. in gran fermento? Teramo? Negare l’affiliazione propria e quelle dei n.90 Certamente sì. Non c’è stata elezione a Molto. Anzi, moltissimo. Recentemente l’in- fratelli è uno dei cosiddetti “antichi doveri” Teramo, come ovunque, in cui la massone- teresse della massoneria per il settore della dei massoni. ria non si sia attivata, prefiggendosi deter- sanità, pubblica e privata, si è accresciuto Perché chi è massone nega di esserlo minati fini, a volte riuscendovi a volte no. E notevolmente in tutta Italia. Questo sia o confessa di esserlo stato solo in questo per ogni livello di elezioni, perfino per gli incarichi al vertice delle Asl sia per i passato, come se si trattasse di una per le elezioni concernenti il rinnovo delle primariati ospedalieri. pratica peccaminosa o criminale? associazioni di categoria. Professore, nutre ancora qualche Perché negare è un suo “antico dovere”. Hanno mai tentato di affiliarLa alla speranza di cambiamento per la città Perché nel passato non negare o venir Massoneria? di Teramo? meno al dovere del segreto ha comportato Credo di essere stato avvicinato un paio Poche. Teramo è così da decenni. anche la massima punizione da parte dei di volte. Dico “credo” perché soprattutto Ritiene che la Massoneria teramana tribunali massonici, che in un certo periodo le prime insinuazioni sono molto discrete. abbia contribuito a disgiungere il storico era la pena capitale. Così oggi un Dirò di più: più di un paio di volte. E, almeno destino socio-economico della nostra massone è disposto perfino a dare querela una volta, anche dopo l’uscita del mio libro. Provincia da quello delle altre province a chi dice che è un massone, anche se lo è. Almeno interpreto così una certa iniziativa abruzzesi (burocrazia, procure, tribuna- Come annota nel suo libro, Giuseppe nei miei confronti. E’ anche avvenuto che li, industrie, banche, università, etc.)? Piredda, sul blog “La buona strada” qualcuno, avendo io scritto un libro sulla No. La situazione abruzzese è pressoché ha definito le associazioni filantro- massoneria ed essendo non comune che omogenea. Ma la capitale della massoneria piche le “retrovie della Massoneria”. un libro sulla massoneria sia scritto da abruzzese è ancora L’Aquila, anche se le Concorda? un non massone, come nel mio caso, mi logge pescaresi non sono trascurabili. Sì, sono qualche cosa del genere. Sono una abbia scambiato per massone, inviandomi C’è l’impressione che le inchieste giu- specie di sala di attesa. Poiché non tutti gli “fraterni saluti”. Ovviamente è avvenuto diziarie si muovano con molta cautela iscritti a queste associazioni vengono poi con persone che non mi conoscono bene nei confronti dei “fratelli”. affiliati, un massone di mia conoscenza li e che non sanno che io mi ritengo del tutto Non è solo un’impressione. ha definiti quelli del “vorrei, ma non posso”. allergico a una affiliazione massonica, che Ha idea di chi possa essere il Maestro Simpatico, no? n di 14 n.90 Maurizio Di Biagio Sport We Are The Champions L’associazione sportiva dei medici teramani ottiene il suo primo mondiale di calcio a Zagabria C www.mauriziodibiagio.blogspot.com passato l’hanno avuta sia l’anestesista Remo Dragoni che l’ex medico sociale del Teramo calcio Nino Gaetano Bonolis, entrambi purtroppo scomparsi: “Chissà come avrebbero gioito nell’alzare la coppa? Nella partita d’apertura del torneo mondiale, i medici teramani partono male: vengono sconfitti dagli ottimi Nord Africani dell’Asma Algeria, poi rincontrati in finale e sconfitti ai rigori per 4-3. È stata una galoppata trionfale. Nella finalissima è stato decisivo il penalty realizzato deal portiere Cristian Di Giuseppe che subito dopo ha pure parato il tiro dagli undici metri dell’algerino. I tempi regolamentari e i supplementari si erano conclusi sul risultato di zero a zero, con i Teramani più volte vicini alla marcatura e hissà come avrà esultato un ortopedico alla fine della roulette dei rigori, chissà l’aplomb di un chirurgo davanti all’ultimo penalty che ha decretato al vittoria dei Teramani, chissà infine il crepacuore di tutta la squadra? Diventare campioni del mondo all’ultimo respiro, in una categoria come quella del calcio, ci porta inevitabilmente indietro nel tempo a quell’entusiasmante finale berlinese del Luglio 2006 quando un ragazzone che il mister biancorosso di qualche tempo prima, Roberto Pruzzo, scartò perché nel dream team di Malavolta non faceva al caso suo. Quel ragazzone, Fabio Grosso, dal sorriso di sghembo regalò ad un’intera nazione la gioia collettiva più profonda e storica che si possa di aver girato il mondo seguendo la squadra, decisamente protagonisti di un buon match. avere in questo secolo, un’impresa intrisa di da Montecarlo a Montreal, da Alicante alle Il Mondiale insomma è arrivato di rigore: il significati inconsci profondi: la vittoria di un Canarie, sempre con lo stesso spirito goliar- primo a calciare dal dischetto è stato Ranalli mondiale di calcio. In piccolo il trofeo che la dico di una scolaresca in vacanza a Pasqua, che depositava la sfera in fondo al sacco, poi squadra dei medici di Teramo ha ottenuto a avendo la possibilità di conoscere tutti posti hanno segnato Petronio, Bucci e appunto Di Zagabria lo scorso inizio Luglio ha in bocca il incantevoli. Tanto che quest’anno per fare la Giuseppe, festeggiato e travolto dagli abbracci sapore delle grandi conquiste. Soprattutto per- squadra che doveva partecipare al mondiale di tutti i compagni e dell’accompagnatore ché è chiaramente il primo trofeo mondiale da di Zagabria si sono sudate le proverbiali sette Mauro Puccetti e dal resto della comitiva. quel 28 marzo 1984, data di nascita dell’As- camicie: “Non era considerata una metà così All’altoparlante hanno poi scandito i nomi dei sociazione Sportiva Medici Teramo, quando allettante”, eppure lì si è fatta la storia dell’as- campioni del mondo: Baggio, Cicchi, Doria, alle trasferte si andava tutti con camper e i sociazione sportiva teramana. Come capita Bucci, Amabili, Pasqualini, De Nicolò, Petronio, primi mezzi di fortuna che s’incontravano, spesso nella vita le cose più noiose possono Quinque, Esposito, Quaranta, Negro, Di Giulio, pur di essere presenti su campi spelacchiati poi assumere una piega del tutto inaspettata. Di Sante, Misantoni, Ranalli, Di Giuseppe. “Non di Abano Terme (il primo torneo in assoluto Per certi versi l’undici di mister Marcello Cirilli ci sono stati solisti - precisa Franchi - anche dei teramani), Ostuni o di Lione, supportati da ha qualche punto di contatto con un’altra se ci sono fior di giocatori che sono stati tanto primitivo entusiasmo. “Allora i mondiali – formazione strampalata che non doveva ingaggiati da squadre di buon rango, come nel spiega l’ortopedico Nicola Franchi, presidente partecipare ad un Europeo, poi a causa della caso di Ciro Petronio e Marco Bucci”. In tempi della squadra campione del mondo – erano guerra in Jugoslavia, prese il suo posto e vinse di spending review, il presidente ci tiene a sot- aperti solo ai medici, solo successivamente addirittura il prestigioso torneo. Era il 1992, tolineare come tutti si siano cappiati, si siano furono allargati al resto del mondo sanitario e proprio quando i Teramani si giocavano le pro- autofinanziati per arrivare a Zagabria: “E c’è da quel giorno vedemmo scendere in campo prie chance mondiali ad Ostuni. Attualmente chi pure ha aiutato gli altri che altrimenti non anche infermieri, oss, studenti e quant’altro”. chi riveste la carica di presidente, come detto potevano permettersi la trasferta”. Proprio Franchi ammette con una certa soddisfazione è Nicola Franchi, ma questa responsabilità nel roba da campioni del mondo! n di Mimmo Attanasii Satira Il luppolo non fa perdere il vizio 15 [email protected] n.90 dai quali attingere a gomiti alti e un’oliva masticata, che ti rotola in bocca come la pallina del lotto di una volta. La pastasciutta tenuta insieme dal caldo, le tartine, le focacce, le pizzette, la salsiccia spalmata sul pane unto dalla delicatezza dello strutto, i piatti da riempire fino all’orlo, con acrobatica diffidenza nei confronti dell’avversario che siede di fronte con piglio minaccioso. Birra bionda o quella scura, non c’è differenza: il luppolo non fa perdere il vizio. Un malcostume che si perpetua anche dietro lo schermo dei televisori. In questi giorni, si sta mordendo la coda un jingle promozionale di un altro concorso, lei, la lira, si stava meglio. E nel gioco condotto ininter- “C di sovrabbondanze scorte di materia grigia. “Telefona a questo numero rottamente da Gerry Scotti dalla prima puntata, facendo e potrai vincere diecimila euro. Alza la cornetta o vai sul nostro sito. “la ultima” il 29 luglio 2011, si parlava di miliardi, mica di Ma fai presto, cazzo!”. Come al solito, i malfidenti invece sorvegliano noccioline! Memorabili le domande rivolte al pubblico televisivo. Conci- attraverso il monitor di un tablet o il vetro di un plasma, accresciuto con se e dettagliate quanto un algoritmo della NASA: “Le piramidi d’Egitto speciali trattamenti della superficie di sostanze idrorepellenti anti-sputo. si trovano in Egitto o in Tunisia?”. Bisognava rispondere esattamente, Ma si sa, è l’esuberanza dei giovani che non hanno alternative, se non previa telefonata a un numero verde, per poi accedere alle “elemosine” le effimere apparizioni anticipate da trailer policromatici e seguiti poi da distribuite a pioggia sui dotti e intellettuali partecipanti al concorso spettacoli non rispondenti alle aspettative. Comunque sia, nulla di inso- telefonico. Poche migliaia di euro, che comunque non fanno schifo, per stenibile. Se non la leggerezza dell’essere consapevoli di una schiac- essere addomesticati da una TV sempre più generalista, insulsa e fuor- ciante supremazia non culturale da parte di chi si arrabatta inutilmente viante, soprattutto se seguita da occhi non svezzati e sottomessi alle a mettere insieme le tessere di un puzzle da sfasciarsi puntualmente a voglie autolesioniste di nonne e nonni, badanti pomeridiani di riserva, maggio, quando chiude la stagione televisiva, per ricomporlo sempre e delle generazioni a venire. Chi si riconosce in queste orme suggestive maldestramente l’autunno seguente. E ricordatevi che siamo in estate, del parlato, non potrà fare a meno di condividere le scenette, le situa- le finestre sono aperte. Per non arrecare disturbo ai vostri vicini, abbas- tion comedy da veicolare agli amici del happy hour. Quei buffet portatili sate il volume del vostro televisore. Buona visione! n specifico per tutti quelli che sono in possesso hi vuol essere milionario?” A dire la verità, quando c’era L’oggetto del desiderio Carmine Goderecci di L’eleganza di Hélène Beaumont F La famosa villa fu donata alla città di Antibes nel 1982 e molti dei magnifici oggetti d’arte che la arredavano furono messi all’asta nel 1992. Quando nel maggio del 1994 apparvero sul mercato anche i gioielli di Hélène Beaumont fu subito evidente all’occhio degli esperti che una collezione così sontuosa non si vedeva dai tempi della Duchessa di Windsor. Completamente composta da pezzi particolari dei più famosi nomi della gioielleria mondiale, rancese di nascita, Hélène Thomas ebbe americano in Francia, ricevette il titolo di Ca- la collezione di Hélène Beaumont rappresenta una breve carriera di cantante lirica prima valiere Della Legion d’Onore per aver aiutato un vero riassunto della storia del gioiello nelle di sposare l’americano Louis Dudley Beau- l’aviazione durante il conflitto e la coppia sue forme più personali, sfarzose ed eleganti. mont, ricchissimo proprietario di una catena di acquistò una famosa villa neo-barocca a Cap La predilezione della Beaumont si orienta grandi magazzini negli USA, con il quale visse d’Antibes dove, fino alla morte del marito nel sulle pietre più preziose in assoluto come a lungo in Francia animando la vita mondana 1942, si concentrò non solo la vita mondana diamanti,smeraldi, rubini e zaffiri ma raccoglie della costa azzurra negli anni precedenti la francese, ma anche l’intensa attività filantro- anche pezzi tipici degli anni quaranta e cin- prima guerra mondiale. pica e caritatevole che i Beaumont svolsero quanta, in un insieme decisamente raffinato, Il marito divenne presidente dell’Aeroclub sempre tra l’Europa e gli Stati Uniti. ricercato ed elegante. n di 16 n.90 Maria Gabriella Del Papa Istruzione L’Ocse bacchetta l’Italia su scuola e università [email protected] cultura informatica. Sta facendosi strada un progetto che farà la sua comparsa a settembre: “Smart future di Samsung”, nato per favorire la digitalizzazione dell’istruzione, partendo innanzitutto con la formazione degli insegnanti, poi gli alunni, quindi le loro famiglie. Il Progetto prevede la realizzazione di classi digitali in circa 300 scuole italiane nel triennio 2013- 2015, dotandole di tecnologie digitali e corsi preparatori per i docenti. La Samsung ha deciso, per rendere indipendente questa iniziativa, di avvalersi di esperti di un certo rilievo, provenienti da diversi ambiti dell’educazione, attraverso la creazione di un Advisory Board che farà da A settembre un nuovo progetto: Smart future di Samsung P garante nel certificare la correttezza e precisione del progetto. Ci saranno delle valutazioni periodiche per coloro che hanno aderito all’iniziativa. er il mondo della scuola non è certo confortante sentire che per Presso il Cremit (centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informa- l’OCSE l’Italia si è vista assegnare la maglia nera per diversi aspetti. zione e alla tecnologia) della Cattolica sarà costituito un Osservatorio Abbiamo gli insegnanti più anziani e tra i meno pagati dei paesi sulla digitalizzazione nella scuola, diretto dal Professor Rivoltella con il OCSE ed europei e mancano laureati e risorse che altrove sono coordinamento scientifico del professor Pierpaolo Limone, che si occuperà state destinate all’istruzione, anche nei periodi di crisi. di svolgere un’indagine sia qualitativa che quantitativa per fare il punto L’Istituto di Parigi ha pubblicato” uno sguardo sull’istruzione 2013 “ che della situazione e monitorare l’impatto dei nuovi strumenti tecnologici nel evidenzia le pecche del sistema formativo italiano. processo di apprendimento, sulla formazione dei docenti e sui percorsi Basta leggere poche righe per capire l’immensa distanza che intercorre didattico-educativi rivolti agli studenti “ nativi digitali”. n tra la politica italiana, in termini di formazione delle nuove leve, e quelle dei paesi più avanzati. “L’Italia è l’unico paese dell’area dell’OCSE che dal 1995 non ha aumentato- scrivono gli esperti dell’organizzazione internazionale - la spesa per studente della scuola primaria e secondaria. Al contrario, nello stesso periodo i Paesi dell’OCSE hanno aumentato in media del 62 per cento la spesa per studente negli stessi livelli d’istruzione”. Anche il settore universitario sembra non discostarsi molto. Negli ultimi 15 anni, la spesa per studente di livello terziario è cresciuta del 39 per cento, mostrando un aumento superiore alla media Ocse del 15 per cento. Tale aumento è comunque riferibile ai finanziamenti provenienti da fonti private. Comunque, la spesa per studenti di livello terziario, continua ad essere inferiore alla media dell’area Ocse. In altre parole possiamo affermare che i Paesi più avanzati Studiare da casa, in tutta tranquillità, grazie ad una WEBCAM C iò che un tempo sembrava pura utopia, ora sta diventando realtà. Si potrà studiare comodamente da casa tramite un programma ideato e re- per poter restare nel mercato hanno investito e continuano ad investire alizzato dalla North Carolina State University, la sull’istruzione universitaria. quale ha già sottoposto diversi ragazzi alla sperimentazione. Se ci spostiamo nell’ambito tecnologico, anche lì le cose non sono molto Il programma sarà in grado di rilevare le emozioni degli studenti e il loro brillanti. Un recente studio Ocse sul piano nazionale per la scuola digitale stato d’animo come, stress, ansia, tranquillità ecc. tramite un software sottolinea un ritardo da parte dell’Italia per quanto riguarda le dotazioni chiamato Cert (Computer Expression Recognition Toolbox), un algoritmo multimediali e l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comuni- capace di comprendere le espressioni facciali, nella sua sperimentazione. cazione: “Un piano ben strutturato” ma “con pesanti vincoli di bilancio”, Questo progetto é stato studiato davvero nei minimi particolari, lanciato nel 2007 e ancora non entrato a pieno regime. Questo un dipinto addirittura sono stati previsti dei messaggi vocali che interverranno in chiaroscuro dove le ombre prevalgono sulle luci e il gap didattico/tecno- sul ragazzo che sta studiando, ad esempio: se il soggetto compie degli logico dell’Italia rispetto agli altri Paesi appare in tutta la sua evidenza. errori e il sistema monitora un’espressione di frustrazione, insicurezza, il Proprio mentre veniamo bombardati da notizie non troppo incoraggianti, il software potrebbe fornire un messaggio motivazionale della serie “non nostro sistema scolastico fortunatamente, è il caso di dirlo, muove i primi preoccuparti, solo sbagliando si impara”. Se invece non viene rilevato passi verso una presenza sempre maggiore di dotazioni multimediali e nessun segno di sconforto, il messaggio potrà essere di diverso tipo». Un test eseguito su 65 studenti, per l’85% dei casi ha rilevato le esatte emozioni dei ragazzi dalla Nuove realtà nella danza Redazione Indipendance L [email protected] n.90 trice, che risveglia la forza vitale ponendosi in risonanza con i ritmi del cuore e della respirazione; è un regolatore dei disordini fisici, energetici, sociali, psichici. A metà Settembre, poi, inizieranno le iscrizioni per i corsi del Pizzica pizzica e tarantella del Sud, tenuti da Pamela Pingiotti. Tutti i corsi a danza è il linguaggio nascosto Perazzi e Fabrizio Ferri con la sua “Dale avranno inizio ad Ottobre. L’Indipendance dell’anima, è una poesia in cui ogni Dos Academy” per creare un nuovo centro è sito in Via Roma, nei pressi dell’Ater, e parola è movimento e chi la esegue dove poter studiare e approfondire tutti consta di un locale di più di 200 metri qua- fluttua come un dio immortale. Non gli stili di danza e non solo. Le tre ragazze drati, vasto, comodo, ben areato e molto è solo uno sport, s’affanna a far com- promettono scintille ripromettendosi di funzionale. prendere Valentina Di Sabatino, “ma arte instillare nei Teramani la curiosità così Le tre ragazze fanno sapere che non c’è e disciplina e attraverso questa pratica da farli avvicinare a questo sport anche alcun limite di età per quanto riguarda la una persona riesce ad esprimere qualsiasi per altri motivi. D’altronde il ritmo, è frequentazione dei corsi, è aperto a tutti, stato dell’anima”. In genere chi cresce con riconosciuto da tutti, possiede un potere dai più piccoli fino ai meno giovani, un po’ la danza, anche nei momenti di solitudine terapeutico, assieme ad una potenza crea- in là con l’età. n riesce di solito a trovare conforto in quella che possiamo definire una dimensione dello spirito. S’incarna la grazia, la rotondità dei movimenti, l’ampiezza regale dei gesti: quale altra pratica può trasmettere e donare tali preziose qualità? E per rafforzare questa forma misticasportiva, a Teramo nasce una nuova realtà, l’”Indipendance”, che si ripromette di trasmettere questa arte, in forma di diversi stili, dalla classica al modern jazz; dal contemporaneo all’hip hop; passando per la video dance, le danze folkloristiche, il flamenco e sevillana, fino al repertorio di musical e tip tap, danze caraibiche, latino americane e ancora zumba e zumbatomic, la nuova disciplina rivolta ai più piccolini... “e – segnala Di Sabatino - tante tante altre novità che ora non voglio svelarvi ma che mi propongo di farlo nel prossimo articolo in uscita a settembre”. Ad affiancare la teramana (tre borse di studio e un corso presso l’Aid di Giacomo Molinari e teatro di Renato Greco), ci saranno anche Francesca e Carla Voconi, quest’ultima reduce dai più grandi palcoscenici del mondo, come partner dei più famosi ballerini del panorama salsero internazionale. Voconi ha inoltre iniziato gli studi di danza classica con l’illustre e indimenticabile Liliana Merlo e ha lavorato successivamente al fianco di Annino Di Giacinto: attualmente è diplomata in danza caraibiche, coreografia e danza moderna ed è infine conosciuta in città come ballerina e insegnante. Assieme a loro ci saranno tanti altri insegnanti tra cui spiccano i nomi di Manolo 17 di 18 n.90 Collezionismo nell’Arte Teresita Olivares Paglione Maurizio Di Biagio www.mauriziodibiagio.blogspot.com Olivares (venuta a mancare 5 anni fa): un’unione che Paglione benedirà per tutta la vita, una musa ispiratrice per il suo lavoro e per la vita di tutti i giorni. Raffaele Carrieri, famoso poeta tarantino che a quei tempi ...la Signora delle Tartarughe C ome nasce una donazione? A sentire il noto gallerista Alfredo Paglione “in maniera del tutto inaspettata”: metti un regalo di matrimonio e metti pure che quel dono si trasformi negli anni in una gentilissima ossessione che martella lo scandire dei tuoi giorni o in una metafisica contaminazione, ecco che tutto prende forma “con sviluppi incredibili che voi nemmeno immaginate” sibila l’ideatore della famosissima galleria “32” di Milano. Questo che Paglione vuole narrare non è solo un approccio alla futura esposizione di tartarughe presso il Museo dell’Università “D’Annunzio” di Chieti, bensì narrare come si sia potuto ingenerare un circolo magico, virtuoso e reiterato: “Tutti i nostri gesti sono diretti da un ente superiore che guida i nostri passi” pare rassegnarsi con felice abbandono. Tutto ebbe inizio il 21 Ottobre del 1967 quando presso la Chiesa di Sant’Andrea a Pescara, il gallerista convolò a nozze con la violoncellista colombiana Teresita Alfredo Paglione Wanda Broggi - Ritratto di Teresita Olivares, 1991 Sandro Boccardi A Teresita Brucia l’inverno rami secchi in oro tra ombre che dilungano. Materna la meridiana veglia il sonno opaco delle sepolte tartarughe, gusci di notti e giorni arcani cunicoli d’argilla fra radici e muschio dove s’acquieta il limbo dei ricordi... Celeste era la salvia fra le dita, e aria e mare un’unica materia nel fuoco della vita. Dal poggio giù per via dello Splendore c’era profumo di acquaragia e frutta un giallo d’albicocca e pesca. Ora la corda tesa alla conchiglia fra le mani d’Apollo in alto cielo (oh letargia del mondo) non vibra più l’attesa melodia. l’universo artistico conosciuto: di ceramica, di legno, riprese in foto, 19 dal Vaticano o dal Giappone oppure dalla Spagna, e portano tutte la n.90 loso. Da quel regalo di matrimonio giunsero, e continuano tuttora a giungere, tartarughe di ogni fatta e materiale, in pratica da tutto firma di artisti eccezionali come Picasso, Sassu, Guttuso, Fontana, Fieschi, Cascella, Bodini, e tanti altri ancora. Paglione un giorno perorò la causa di donare ai Musei Vaticani le opere importanti del cognato Aligi Sassu: “Regalai una grande crocefissione (3x2), assieme ad una via Crucis e ad un grande affresco (5x6), che avevo fatto staccare da un muro di un albergo che era in demolizione. Dopo poco tempo si annunciò e venne a trovarci il segretario di Paolo VI, portando con sé un dono per noi: era una tartaruga con il ritratto di Paolo VI. Ma una speciale, in oro, che dei signori di Toledo Alfredo Paglione e Laura Rabottini avevano regalato al Papa”. Teresita, in vita, si è fatta conoscere ed amare da molti: “Trasmetteva frequentava i più grandi pittori, a cominciare da Picasso, fino a De Chirico, Manzù, Campigli, offrì alla coppia una raffinata tartaruga di ceramica dell’Ottocento toscano: “Se vi piace prendetela e portatela a casa” riferì seccamente ma con estremo garbo. “Dopodiché la vicenda assunse sviluppi incredibili che voi nemmeno immaginate” riferisce ancora una gioia di vita, purezza” riferiva l’artista Renata Minuto. Lo stesso Carrieri l’aveva soprannominata “tortora nera”, Quasimodo le aveva dedicato perfino dei versi. Conobbe suo marito a Cùcuta, in Colombia, in un viaggio di studio. Nel 1961 si trasferì a Milano, ospite della sorella Helenita continua sulle pagine seguenti volta Paglione, assiso nel suo divano chiaro del buen retiro di Giulianova, con una luce melanconica ed ampia che di sghembo gli trafigge il viso e, con quei mustacchi sudamericani, gli illanguidiscono il volto severo. Da lì nacque tutto, da quel dono. “Quello fu il primo passo della collezione e della conseguente donazione”. Del resto “le opere degli artisti parlano se sono esposte” ripete con tono profetico. Da quel giorno, infatti, tutto risultò essere una sorta di prodigiosa e fatidica concatenazione di eventi che ha contornato un amore immenso e anch’esso di per sé miraco- Giuseppe Mollica - La Tartaruga (in memoria di Teresita), 2008 20 Collezionismo nell’Arte segue da pag. 19 n.90 che poi sposò l’artista Aligi Sassu. Nella città lombarda si appassionò li malgrado Paglione, assieme a Sassu, ci sia stato più volte. Pietro sempre più all’arte figurativa seguendo l’attività del marito e trascorse Cascella un giorno andò a trovare la coppia e domandò semplicemente diverso tempo a Maiorca in una residenza estiva meta di artisti di spic- al gallerista: “Ma tua moglie fa collezione di tartarughine?”. Poco tempo co come Rafael Serra, Rafael Alberti, Baltasar Porcel e altri. Una volta dopo tornò con una sottobraccio, scolpita in travertino. Anche le nostre conosciuta la collezione che stava portando avanti la signora Paglione, artiste teramane Rossella Faraone e Gabi Minedi hanno contribuito ad giungevano tartarughe da ogni dove, anche dal giapponese Nishida. Lo ampliare la collezione di Teresita. stesso cognato del gallerista, Aligi Sassu, volle omaggiarla componendo l’acquarello “la tartaruga e la luna”. Spesso dalle sue sortite all’estero, a Madrid o in Germania, Paglione riportava a casa il solito regalino in tutte le salse e di tutte le forme e colori a Teresita, tanto che alla fine saranno 720 le tartarughe accumulate. “Ho fatto una scelta insieme alla mia collaboratrice Laura Rabottini di donare tutti questi esemplari al Museo Universitario di Chieti” conferma il gallerista abruzzese. “Solo esposte le opere possono parlare di sé” ripete ancora una volta. “A casa avevo vetrine e scatoloni pieni di tartarughe, non sapevo più dove metterle, un esercito silenzioso come solo Teresita sapeva essere: a Roma c’era una suora di 90 anni del Divino amore che era innamorata di lei. Ad un certo punto volle dedicarle un oratorio dei piccoli, e a una sua nipote fece disegnare quattro belle tartarughe. Poi mi disse: ma non si può avere qualche tartaruga in più?”. Da quel giorno ci fu un nutrito e intenso scambio di tartarughe. Peccato che nella collezione ne manchi una di ceramica di Castel- Aligi Sassu - La tartaruga e la luna, 1980 Renato Guttuso - Tartaruga, 1965 cino a collezionare, qualsiasi cosa, anche bottoni, pietre, brillanti. 21 Potrà essere d’insegnamento ai ragazzi di oggi”. n.90 tartarughe. Lo faccio perché ho la mia segreta aspirazione che sia un po’ d’esempio a tutti, in questo modo spero che tutti incomin- Perché proprio l’Università di Chieti? “Mi piaceva l’idea che vicino ad un parco che stava sorgendo a Torino di Sangro ci fosse un museo della tartaruga. Rimanemmo però delusi dal luogo per via degli spazi troppo angusti per questo tipo di evento. Poi si organizzò una piccola anteprima di mostra per un convegno e la cosa ebbe molto successo, così è nata l’esposizione delle tartarughe di Teresita a Chieti”. Ma Paglione vuole chiudere così: “La tartaruga è fondamento del cosmo, garanzia di stabilità, forza nascosta e non violenta a fronte di ogni attacco, corazza inviolabile per i mali e gli strali della vita, ponte tra cielo e terra, ordine immutabile e insieme semplice e mite. Teresita era tutto Renato Guttuso - Tartaruga sul prato questo, lei, Signora delle Tartarughe”. n Un’artista americano creò una grande tela che raffigurava Teresita ed Alfredo ed una tartaruga sullo sfondo. Poi c’è Fontana: “per due anni (nel 1958 e nel 1959) l’ho visto lavorare quotidianamente ad Albissola. Lì, dietro suo invito, trascorsi i mesi estivi in casa dell’artista sardo che spesso mi portava a cene e pranzi, gomito a gomito con tanti grandi artisti. C’era anche Picasso assieme a Fontana che tutti i giorni realizzava crocefissi: diventammo così amici che successivamente realizzò la scenografia (tre pannelli girevoli) al teatro che avevo aperto a Milano”. Paglione comunque non seppe mai se l’artista avesse realizzato la Lucio Fontana - Tartaruga, fine anni ‘50 Pietro Cascella - La tartaruga, anni ‘80 tartaruga per Teresita, opera che poi vide a casa di un noto editore del tempo. Attraverso uno scambio ne venne successivamente in possesso. La tartaruga viene adorata come sostegno del trono divino, disse una volta Teresita, “e i miei cugini Maya raffiguravano il dio della luna con una splendida corazza la cui trama è fatta di scaglie di tartaruga”. Nella collezione di Teresita ed Alfredo c’è proprio di tutto, una vasta gamma di esemplari che si sono succeduti al primo dono di Carrieri: la corazza di Floriano Bodini, in onore della famosa galleria d’arte “32”; le pietre di Pietro Cascella; i colori autunnali di Giannetto Fieschi; i colori vividi di Renato Guttuso, quasi etnici; gli origami di Fujio Nishida; l’omaggio di Gaston Orellana; la tartaruga di Via Appiani di Marco Petrus; e il guerriero di Capestrano di Lucio Trojano con in testa la corazza animalesca vecchia di 200 milioni di anni. Tra le varie: tartarughe a spilla in argento, ad orologio, cinese, a soffione, portaoggetti, in cristallo soffiato, portagioie, in pasta di pane e perfino in pietra lavica coreana. “Perché faccio queste donazioni all’ Abruzzo?” torna a chiedersi il gallerista. “Innanzitutto per ricordare Teresita e non certo per liberarmi delle di 22 n.90 Giovanni Piersanti Economia Austerità e crisi dell’euro Cura letale per una diagnosi errata L Docente Università di Teramo e Università di Roma Tor Vergata Innanzitutto, il rischio di insolvenza sul debito liquidità necessaria a pagare le obbligazioni in sovrano è semplicemente inesistente nei scadenza. Di conseguenza, se l’Istituto Centra- paesi che operano con una propria moneta le decide autonomamente di non intervenire, e una propria banca centrale con funzione di la carenza di liquidità permane e si aggrava, i prestatore di ultima istanza. In queste condi- tassi di interesse continuano a salire e la crisi zioni, eventuali problemi di liquidità, innescati di liquidità si trasforma in crisi di insolvenza da vendite massicce di titoli obbligazionari da quando i tassi di interesse toccano livelli parte degli investitori privati, possono essere proibitivi. Quando ciò avviene, l’aspettativa risolti obbligando la propria banca centrale a di insolvenza sovrana da parte dei mercati, intervenire sul mercato per acquistare i titoli ossia il timore che lo stato sovrano non onori obbligazionari e fornire la dovuta liquidità. completamente il suo debito, è convalidata. Naturalmente, ciò può accendere un rischio Il fattore chiave che guida la percezione del valutario (rischio di una svalutazione del tasso rischio sovrano nei paesi della zona euro di cambio), ma questa è un’altra questione. non è quindi l’eccessivo indebitamento del Inoltre, l’eventuale svalutazione, rilanciando settore fiscale, ma l’assenza di un garante di la domanda aggregata nella sua componen- ultima istanza. Per arrestare, nell’immediato, te estera, fornisce una comoda e potente il disastro esploso nel mercato dei debiti so- via di uscita dalla fase recessiva generata vrani occorre allora permettere che la banca dall’aumento dei tassi di interesse connesso centrale offra tale garanzia. Il parziale, recente all’attività speculativa dei mercati. allentamento delle tensioni sul mercato dei Le agenzie di rating, impegnate nell’inutile titoli di stato ha poco o nulla a che fare con i cambiamenti nelle posizioni fiscali dei paesi a crisi nei paesi della zona euro - avviata periferici dell’Unione, che in verità sono anche nel 2008 con lo scoppio della bolla peggiorate a seguito della fase recessiva, ma immobiliare negli Stati Uniti e aggrava- con il cambiamento di regime introdotto nella tasi con l’esplosione del debito Greco BCE con l’avvento del governatore Draghi. nel 2009 e dei debiti pubblici e privati di altri Ciò non implica che i paesi del sud Europa paesi dell’Unione nel 2010 – non sembra voler non debbano perseguire politiche volte alla mostrare, ad oggi, segni di una sua risolu- correzione degli attuali squilibri di finanza zione. Al contrario, i costi umani e sociali per pubblica. La sostenibilità di lungo periodo milioni di persone continuano a moltiplicarsi. è chiaramente essenziale. Ma imporre, nel L’opinione più diffusa, nei mass media e in breve periodo, a questi paesi arbitrari obiettivi buona parte dell’accademia, è che tutto ciò sforzo di fornire il rating di paesi come gli di deficit è non solo errato e ma oltremodo sia l’inevitabile conseguenza delle misure di USA, il Giappone o il Regno Unito ostentano, dannoso. La posizione fiscale di lungo periodo austerità adottate per contrastare il rischio di su questo punto, tutta la loro imbarazzante di paesi come Italia e Spagna, ad es., - il primo credito connesso agli attuali, insostenibili li- confusione e rivelano di non comprendere con l’avanzo primario più elevato all’interno velli di debito pubblico. Mossa dalla pressione letteralmente nulla di quello di cui parlano. dell’Unione e il secondo con un debito/Pil esercitata dall’attività speculativa dei mercati Il rischio sovrano esiste, invece, nei paesi che inferiore a quello di paesi ritenuti più sicuri e dall’innalzamento dello spread, la politica sono parte di un’unione monetaria ed emet- come Francia e Germania – è relativamente nei paesi che necessitano di aggiustamenti tono debito in una moneta non propria, come solida. Quel che occorre è un livello decente fiscali deve barcamenarsi tra la Scilla di una quelli della zona euro. In queste condizioni, di crescita economica. eccessiva contrazione fiscale, che riduce la l’assenza di una banca centrale impegnata a Sotto tale aspetto, le misure di austerità av- domanda e l’output nel breve periodo, e la garantire illimitatamente il debito sovrano e a viate in molti paesi colpiti dalla speculazione Cariddi di una perdita di fiducia sulla solvibilità sostenere il mercato dei titoli di stato espone i finanziaria, che hanno causato e acuito la fase del debito sovrano, che ha effetti deleteri sui paesi membri a crisi di liquidità e di insolvenza recessiva e danneggiato la loro capacità di tassi di interesse e sull’economia reale. Una che tendono ad autorealizzarsi sotto la spinta continuare a servire il debito, sono esattamen- situazione con pochi margini dii migliora- di movimenti collettivi di paura e panico te l’opposto di quanto richiesto. Frutto di una mento. esplosi nei mercati finanziari. Il meccanismo diagnosi errata dei fattori responsabili della Tale spiegazione, apparentemente ovvia, è di realizzazione è semplice. Non potendo crisi del debito, nascondono un’insidia che tuttavia fuorviante e potenzialmente dannosa costringere la BCE a intervenire sul mercato potrebbe rivelarsi letale per la sopravvivenza perché: a) non distingue i paesi della zona dei titoli sovrani nella eventualità di vendite della stessa unione monetaria: trasformare euro dai paesi con propria sovranità moneta- massicce di obbligazioni guidate dalla paura la crisi di liquidità che ha dato origine a tutto ria; b) non identifica in modo corretto la fonte e dal panico presente sui mercati finanziari, i questo in una crisi di insolvenza, con inevitabi- del rischio di insolvenza sui debiti sovrani dei governi nazionali perdono il potere di offrire li effetti a catena e dirompenti su tutti i paesi paesi dell’Unione Monetaria Europea. agli investitori la garanzia di avere sempre la della zona dell’euro. n di 24 n.90 Musica I “cantautori” 2 parte a L’ Fabrizio Medori [email protected] meva le caratteristiche dello stile di Endrigo, incentrato su una vena di struggente malinconia e su una poetica della quotidianità. Maldestramente bollato come “triste”, è stato ingiustamente dimenticato, nei decenni successivi, dal grande pubblico. Mi sembra quantomeno delittuoso non ricordare invece successi come “Teresa” e “Canzone per te”, con la quale vinse il controverso Sanremo del ’68, il primo dopo la morte di Tenco. Questo brano era proposto in coppia con il brasiliano Roberto Carlos, e questo accoppiamento mise in grande evidenza il parallelismo fra la malinconia e la “saudade” brasiliana, splendidamente interpretate dai due cantanti. artista che fra questi è stato maggiormente mitizzato è Luigi Intanto, fra la Via Emilia e il west, il giovane Francesco Guccini, Tenco, sia per la forza evocativa delle sue canzoni, sia per grazie soprattutto alla sua crescente fama di autore, riusciva ad il tragico modo con cui pose fine alla sua esistenza. Tenco incidere i suoi primi dischi. Questi, sebbene non fortunati come quelli era musicalmente molto dotato, pianista jazz, sassofonista e che negli anni settanta gli hanno dato un grandissimo successo in buon chitarrista, veste di interprete, mettevano già in luce un personalissimo stile che ma soprattutto era alle influenze francesi sommava la lezione di un altro padre storico quello che aveva della canzone meglio sviluppato d’autore: Bob un suo stile perso- Dylan. Questa riu- nale, malinconico scitissima miscela, e “popolare” nelle ulteriormente musiche, amaro arricchita dalla “perdente” nei musica popolare testi. Nel suo caso italiana, in parti- l’unione fra la colare quella della musica ed i testi tradizione mediter- andava ben oltre la ranea, era invece somma algebrica la base delle dei due elementi, canzoni di quello le sue parole rice- che più di ogni vono dalla musica altro ha saputo una straordinaria dare alla canzone d’autore: Fa- spinta emotiva, e la musica si brizio De Andrè. La piega duttilmen- scomparsa di De Andrè, te alle esigenze del testo. sebbene emotivamente Fra i suoi brani è impossi- devastante, non influi- bile non ricordare alcune sce sicuramente sulla pietre miliari della canzone opinione che ho della d’autore: “Vedrai vedrai”, “Mi sua musica, semmai mi sono innamorato di te”; “Un esime dallo spendere giorno dopo l’altro”, “Lontano ulteriori parole sulla sua lontano” sono brani che a opera, che negli ultimi distanza di oltre quarant’anni anni è stata ampiamen- mantengono intatta la loro te analizzata in tutte le carica drammatica e la loro sue fasi. L’enorme mole di notizie che alla sua scomparsa ha invaso i perfezione estetica. mass media, ha però posto alla mia attenzione un dato significativo: Ai “genovesi” normalmente si non avevo mai considerato quante sue canzoni di successo sono accomuna un artista che ligu- nate negli anni ’60. “La ballata dell’eroe”, “La ballata del Michè”, “Il re non è, e se lo si inserisce testamento”, “La guerra di Piero”, “La canzone di Marinella”, “La in questo gruppo è solo per canzone dell’amore perduto”, “La ballata dell’amore cieco”, “Amore le evidenti affinità stilistiche: che vieni, amore che vai” e “Geordie” hanno visto la luce fra il 1961 Sergio Endrigo è nato a Pola, in Istria, ed ha fatto parte, come tutti ed il 1966, quando Fabrizio incideva per la Karim, e dopo tanti anni, gli altri, della scuderia “Ricordi”. Il suo successo, negli anni ’60 è invece di appassire, sono migliorate, invecchiando come preziose stato vastissimo, ed è iniziato con “Io che amo solo te”, che già espri- bottiglie di vino. n di Write about... the records! Banga Patti Smith CD “Special edition” 2012 - Columbia/Sony Music Maurizio Carbone [email protected] 25 n.90 toccando i porti di Rodi, Alessandria d’Egitto, Cipro, Izmir... traendo spunti e ispirazione, fino a diventare brani completi con la post-produzione e registrazione c/o gli studi Electric Lady (New York)e Hobo Sound (New Jersey). Non è stata quindi, una crocera ma, un diario di viaggio. Il CD inizia con Amerigo, dedicata al grande viaggiatore italiano che ha dato il nome al nuovo continente, il brano funge da ouverture, strumenti a corda (viola, violino e violoncello) si aggiungono ai tradizionali rendendo la song briosa e vivace, segue April Fool, classica Patti Smith Groupsong, Tom Verlaine doppia la chitarra aumentando il ritmo, il maschietto Jackson (Patti’s son) siede dietro i tamburi della batteria! N° 3: Fuji-San si riferisce al terremoto di Tohoku (Japan) dell’11 marzo 2011, anticipatore dell’immane tragedia di FUKUSHIMA, il testo a 4 mani (Patti e Lenny) è una sorta di preghiera rivolta al Vulcano Fuji, di proteggere il popolo giapponese: la voce di Mrs. Smith ‘dondola’ letteralmente fra le note. This Is S The Girl (n° 4) è Amy Winehouse, soul-singer inglese scomparsa a causa mo a che fare con Mrs. PATTI “L’Ultimo Tango a Parigi” di B. Bertolucci? Attrice simbolo generazionale, SMITH, spendiamo qualche pa- scomparsa di recente (anche lei!) conosciuta durante il tour di Horses rola: Icona, Sacerdotessa, Scrit- del ‘76, canzone lenta, sofferta e drammatica, sembra di vederla la bella trice e poetessa, Fotografa... Maria: occhi tristi, capelli selvaggi, maglietta bianca sotto l’abito nero, ARTISTA! Ricordo vividamente dal Paradiso all’Inferno e/o viceversa. È la volta del lato sensuale del CD, la splendida “doppietta disco- amore e raptus, la base musicale variegata, rappresenta un bel mosaico, grafica” dell’esordio: Horses da qui il nome della traccia Mosaic, (n°7) con innesti di mandoloncello (1975) e Radio Etiophia (1976), (Dee Daugherty). Siamo a Tarkovsky-The Second Stop Of Jupiter (8), scrit- pubblicati dalla Arista, archeologia musicale? Niente affatto, recenti sono ta durante una data-tour in Russia, palese riferimento al grande Regista le riedizioni (remastered & expanded) di questi titoli, non dovrebbero Andrei, grande connubio voce-strumenti, presenti nel brano entrambi i fi- mancare in alcuna discografia che si rispetti. Eravamo in piena era Punk- gli: Jesse al piano e Jackson alla chitarra, molto bella! La song n° 9 si chia- New Wave, Patti, alta, magra, dinoccolata, capelli corvini, quasi androgina ma...Nine, appunto, frutto della collaborazione di Johnny Deep, composta in giacca nera stretta e cravattino, procurò autentici shock ai frequenta- a Porto Rico durante le riprese del film “The Run Diary” da lui diretto e, tori delle venues più famose di NYC come il CBGB’s e Max’s Kansas City. qui Mr. Deep, suona pure la batteria! L’ennesima dedica riguarda la track Inizialmente con il trio di musicisti, Ivan Kral, Richard Sohl e Lenny n° 10, Seneca, una delle mie preferite, stupenda song riferita al proprio Kaye, successivamente si aggiungeranno Tom ‘Verlaine’ Miller, ‘figlioccio’ Seneca Sebring, bellissimo bimbo immortalato nel booklet, Jay Dee Daugherty, Tony Shanahan, Oliver Ray, Patty in quelle intensa ninna-nanna o ‘lullabye’ suona meglio, bellissimo il testo! Siamo infuocate serate, più chè cantare ‘declamava’ poesie, testi, composizioni a 11, tenetevi forte! Arriva Constantine’s Dream (il Sogno di Costantino) infarcite dei poeti “maudit” francesi (A. Rimbaud, C. Baudelaire...) fiori del pezzo forte dell’album, citazioni esplicite (affresco La Leggenda della male e non solo, in cabina di regia, John Cale dei Velvet Underground! Croce, Piero della Francesca; S. Francesco d’Assisi e il Lupo di Gubbio; L’impatto fu notevolissimo, così come il successo (vivaddio!), Patti, con Arezzo e la Toscana...) extra-long song (10’:20”) un autentico mantra, quella incredibile voce-verve che si ritrovava, cominciò a... cantare! Ora ipnotico, incalzante, registrato proprio nella città aretina con l’aiuto dei singhiozzante e aggressiva, altre volte energica e stridula, voce incon- musicisti de “La Casa del Vento” nonchè del recitato (in Italiano) della fondibile, comunque musicale, i LP’s dalle covers ‘profumate’ (le mie Preghiera di S. Francesco ad opera di Stefano Roghi! Veramente una gran copie -originali import- sono ancora così). Siamo nel 2013, tutto questo cosa, struggimento totale. Non è finita qui, troviamo la versione di After ha ancora senso? Ebbene si! Patti non ha smesso di stupirci: coltissima, the Gold Rush del loner canadese Neil Young, prefer-song dei figli di Patti, curiosa, viaggiatrice instancabile e stakanovista, l’Europa (. l’Italia e la comunque prescindibile. Infine (siamo a 13) è la volta di Just Kids, Mrs. Francia) nel cuore, promotrice-organizzatrice di eventi (il recente Festival Smith riprende le coordinate delle songs più collaudate, questa canzone al Parco della Musica di Roma), agitatrice culturale... Segnata da tragedie è presente solo nella ‘special edition version’ (in mio possesso) vale la personali, la morte del marito Fred ‘Sonic’ Smith (MC5), con 2 figli, Jesse pena di spendere 1 € in più. Il CD in questa versione, sembra più un libro e Jackson, ancora da svezzare e crescere, la recente scomparsa dell’ex che un disco, soprattutto nel formato: 64 pagine, foto (alcune bellissime) young boy-friend Robert Mapplethorphe, grande fotografo. Banga, è l’ulti- tutte in b/n, testi, note, dettagli tecnici e altro. Patti conferma la caratura ma fatica (?)discografica, progetto scaturito nel 2008, quando insieme al di artista universale, d’accordo, dall’esordio molta acqua è passata sotto fido chitarrista Lenny Kaye, a bordo della nave Costa-Concordia (sappia- i ponti ma...non è passata invano. mo tutti la fine che ha fatto!) ha percorso le rotte del Mar Mediterraneo, Durata: 63’:19” - Voto: 7 1/2 n degli abusi alcolici, pensata a Madrid, registrata a NYC, quasi un’elegia iamo al 2° giro: female, della morte, sad song con il piano in evidenza. E’ la volta della title- band, male, di nuovo al track Banga: chitarre e ululati di cani, tanti, come quelli fotografati nel femminile, per la serie curatissimo booklet, cenni al fido domestico di Bulgakov, Gogol...). Track “Women in Rock” abbia- n° 6, Maria non è altro che Maria Schneider, do you remember the movie di 26 In giro n.90 I percorsi fluviali di Teramo Tesori da valorizzare Sergio Scacchia [email protected] aironi, corvi e rondini che spiccano voli nei luoghi più nascosti. I fiumi aiutano anche a trasmettere ai giovani una conoscenza storica del territorio. Dal fiume Tordino con un po’ d’intraprendenza e lungimiranza, il comune di Teramo potrebbe creare un percorso che dal fiume alle colline, porterebbe in montagna verso le sorgenti del fiume sotto il monte Gorzano, cima principe del complesso montuoso della Laga. Dall’altra parte, seguendo il corso del Vezzola si riscoprirebbe una vetusta arteria importante di comunicazione tra i popoli del nord Italia e quelli centrali, la Via Regia di cui racconta nei suoi scritti lo storico teramano Palma. Un itinerario bellissimo che proseguiva oltre Campli, percorrendo la sommità delle tondeggianti colline per raggiungere Civitella del Tronto, quindi s’inoltrava di là dai confini del Regno, verso Ascoli Piceno. Partendo dalla città, dalla storica Fonte della Noce che ricorda il passaggio della Regina Giovanna, nell’antica borgata Vezzola o dal vecchio Tiro a Segno, incontriamo il Ponte degli I Impiccati, nome spaventoso che mmaginate Una città che prende il suo nome non da un solo evoca momenti fiume, ma da due ha nell’acqua la traccia indelebile della sua bui e tempestosi. identità. E Teramo, l’antica Interamnia ha sicuramente la sua Conosciuto dai memoria storica nel Vezzola e nel Tordino che l’abbracciano così teramani come forte da creare una sorta d’isola felice. “lu ponte degli Immagini certo molto diverse da quelle amene e gioiose di un tempo, Impisi” cioè gli quando i fiumi erano la meta sociale di tutti: dei giovani che pesca- appesi, queste vano granchi e anguille e si tuffavano in acque pulite, dei vecchi che quattro pietre scambiavano opinioni sotto l’ombra degli alberi, delle lavandaie che scampate ai di- sulle pietre strofinavano i panni dei pittori che in questo luogo ameno sastri dell’uomo trovavano ispirazione per le loro tele immortali, dei contadini che qui e della natura, avevano i loro orti. risalgono al XII La portata d’acqua oggi certifica che siamo davanti a due piccoli ° secolo o giù torrenti con margini rimaneggiati, per quelli che un tempo, neanche di lì. Da qui, fino lontanissimo, erano due fiumi navigabili. I crinali barbaramente incisi agli inizi dell’800, e l’urbanizzazione selvaggia hanno impedito la tutela dell’ecosistema. passavano i con- I percorsi fluviali, nonostante molte interruzioni dovute al Lotto Zero dannati a morte e a piccoli disastri ambientali, rappresentano ancora una ricchezza per impiccagio- naturalistica tra salici, pioppi, sambuchi, allori, giunchi e cardi e tra ne e ghigliottina reclusi nelle carceri della Teramo di allora, ubicate nell’ex convento di Sant’Agostino. Il pezzo dell’arcata del ponte che ha resistito al tempo, già seminterrato, scomparve oltre trent’anni fa, inghiottito da improvvidi interramenti, durante la realizzazione del Piazzale San Francesco. Risalendo il lungofiume del Parco del Vezzola percorrendo la pista ciclopedonale si arriva al medievale Ponte degli Stucchi, posto sul greto del corso d’acqua. L’opera, oggi in abbandono, era un passaggio cruciale per chi anticamente voleva raggiungere Ascoli Piceno, grande direttrice di una Strada Reale che il Palma ipotizzava collegasse Teramo e Bellante attraverso la collina di Scapriano, a Ponte Vezzola. Una piccola erta di cento metri conduce al piazzale del Palazzetto dello Sport con la possibilità, su stradine secondarie, di attraversare per essere stata una delle tante proprietà 27 di quest’agiata famiglia di Teramo. Deviando n.90 che formano spettacolari canyon fino ad arrivare nella Piana Dèlfico, così denominata in alto si visiterebbe il paese di Castagneto, arrivando in montagna attraverso Ioanella, Poggio Valle, il paese abbandonato di Valle Piola e Acquaratola. n il piccolo abitato di Scapriano, in collina e del Gran Sasso, la roccaforte di Civitella. conoscere l’affascinante chiesina di San Continuando lungo il fiume si troverebbe il Martino. punto di confluenza delle acque del torrente Dalla piazzetta si scoprirebbe un panorama che scende da Vena a Corvo. inenarrabile. Un vero spettacolo mozzafiato: Lungo il greto del fiume, ci si troverebbe da- il mare Adriatico, i Monti Gemelli, la catena vanti a un ambiente selvaggio con affluenti di 28 Massimiliano Volpone Coldiretti informa n.90 La spesa per i prodotti a km. zero sale a 3 mld Direttore Coldiretti Teramo sul banco di vendita. Sul piano ambientale, acquistando prodotti alimentari a chilometri zero, si riducono anche le emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti per lunghe distanze e si stima che, grazie alla spesa “salva clima” degli italiani, nei mercati degli agricoltori si sia ridotta di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno. È stato calcolato infatti che un chilo di ciliegie dal Cile per giungere sulle tavole italiane deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli dall’Argentina deve volare per piu’ di 11mila chilometri con un consumo di 6,4 kg di petrolio che liberano 20,1 chili di anidri- P de carbonica e l’anguria brasiliana, che viaggia per oltre 9mila km, brucia iù di 3 miliardi di euro sono stati spesi per l’acquisto di prodotti 5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo alimentari “a chilometri zero” nel 2012 con un contributo deter- di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei. minante al contenimento degli sprechi alimentari e alla riduzione Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al delle emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti del proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circon- cibo. Si stima infatti che i prodotti alimentari come la frutta e la verdura a da, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale, si tratta chilometri zero, acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nel- di una responsabilità sociale che si diffonde tra i cittadini nel tempo della le azienda agricole riducano gli sprechi del 30 per cento perché sono più crisi. L’Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra freschi e durano fino a una settimana in più rispetto a quelli dei canali di coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha vendita tradizionali, ma anche perché non si verificano le perdite dovute tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo alle intermediazioni commerciali, conservazioni intermedie in magazzino sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello e lunghi trasporti che compromettono gli altri prodotti prima di arrivare stesso arco di tempo. n Note linguistiche Il significato dei Suffissi e dei Prefissi I di Maria Gabriella Di Flaviano significati diversi; ad esempio: • aia: fioraia - mestiere; risaia - luogo (di coltivazione del riso) • iere: barbiere - mestiere; candeliere - oggetto (per sostenere le candele) Il numero dei prefissi è nettamente inferiore a quello dei suffissi. Nella derivazione con prefissi la parola non cambia categoria grammaticale per cui si ha: • ordine (nome) - disordine (nome); suffissi e i prefissi svolgono un ruolo impor- • Aio: benzinaio, giornalaio,…; • possibile (aggettivo) - impossibile (aggettivo); tante nella formazione di nuove parole. Si • iere: infermiere, carrozziere,…; • stare (verbo) - sottostare (verbo). chiamano suffissi i morfemi grammaticali • ista: giornalista, dentista,…; Alcuni prefissi rovesciano o rendono negativo che seguono un morfema lessicale, prefissi • tore: muratore, restauratore,…; il significato della parola (montare - smontare), i morfemi grammaticali che precedono un • aiolo: barcaiolo, pizzaiolo,…; altri indicano ripetitività di una azione (legge- morfema lessicale. Ogni suffisso è portatore • ante: insegnante, cantante,…; re - rileggere). di uno specifico significato, che acquista Suffissi che indicano provenienza, origine: Proprio come accade per i suffissi, uno stesso valore solo quando è inserito in una parola. • ese: abruzzese, francese,…; prefisso può assumere significati diversi: Suffissi diversi possono, però, avere lo stesso • olo: spagnolo, romagnolo,…; • insufficiente (in = non) significato, come si può osservare dai seguenti • ano: australiano, friulano, …; • incartare (in = dentro) esempi: • ense: parmense, panamense, …; una buona parte dei prefissi è costituita da suffissi che formano parole indicanti mestieri • eno: iracheno, cileno,…; preposizioni o avverbi latini o greci (extraterre- o professioni. Viceversa, uno stesso suffisso può avere anche stre, ipertensione, diapositiva, anfiteatro…) n Pallamano La vecchia e la nuova N 29 dalla Redazione [email protected] n.90 scomparsi e ai quali eravamo affettuosamente legati come Tonino Marini e Claudio (Micio) Vischia. E’ stato rivolto un pensiero anche a Petar Perasic (Pero) anche lui scomparso e che aveva vissuto con la nostra città periodi di intensa amicizia e collaborazione. Un pensiero va doverosamente dedicato a quanti per svariati motivi non hanno potuto partecipare alla serata. Su tutti Ante Sabic giocatore e tecnico della Campo del Re, che diede una svolta alla pallamano teramana creando un grande settore giovanile e quindi una nidiata di giocatori che fecero la fortuna non solo della Campo del Re stessa ma anche delle società che si sono poi susseguite (Wampum di Tomislav ell’ambito della 41ª edizione della Worlds Cup Interamnia Dragun, della si è voluto celebrare il vecchio campo di pallamano della Tonini ed Gammarana, intitolandolo “1ª Coppa Interamnia”. L’evento altre ancora) ha avuto un successo inaspettato anche dal Comitato di Ovviamente Quartiere che aveva lanciato l’idea. Alla manifestazione hanno non può partecipato tutti i giocatori che hanno vestito negli anni le maglie mancare un della formazione maschile della Jaghermaister e della Campo del sincero e Re che su quel campo oltre che allenarsi e giocare dando lezioni sentitissimo a squadre ringrazia- ben più mento ad Chiara Lampis Aristide blasonate, Romano Ma- nel periodo invernale Melina Cozzi lavolta senza hanno spes- il quale i sogni del Team so impugna- Campo del Re non si to la pala per sarebbero mai potuti sgombrarlo avverare. dalla neve. Per quanto riguarda i Su quel cam- campionati maschili e po, grazie femminili della prossima alla passione stagione 2013/2014 è di un gruppo certa la partecipazione di dirigenti, capitanati da Pierluigi Montauti, è nata la Pallamano di entrambe le società teramana e ha visto disputarsi addirittura una Edizione della Coppa teramane alla massi- Latina, riservata a squadre nazionali. ma serie. Per quanto Su questo campo sono nati campioni come Massotti e Chionchio concerne la Femminile, che hanno vestito con grande onore la maglia della nazionale ita- la Nuova H.F. Teramo fa sapere di avere raggiunto l’accordo con liana, risultando decisivi per il conseguimento di alcuni suoi grandi Chiara Lampis (ala destra) e con Melina Ximena Cozzi (ala sinistra) successi. Senza ovviamente trascurare tutti gli altri giocatori che entrambe con un curriculum di tutto rispetto. n hanno permesso alla squadra teramana di conseguire importanti risultati come il Campionato Italiano Juniores nella finale di Firenze e una edizione della Coppa Interamnia contro il blasonato Partizan Gevgelja che era squadra tra le più forti d’Europa, battuta contro ogni previsione e addirittura ogni sogno. Le vecchie glorie teramane, hanno disputato due incontri contro formazioni costituite da arbitri della Coppa, mostrando che la loro abilità e forza non è diminuita nonostante il trascorrere degli anni. Abbiamo rivisto giocatori che mancavano da Teramo da moltissimi anni e di alcuni dei quali si erano addirittura perse le tracce. Agli incontri hanno partecipato anche le sorelle Catia e Maria Di Domenico, Francesca Cipriani che hanno ovviamente militato nelle squadre femminili di Teramo. Nella serata sono stati ricordati due giocatori prematuramente di 30 Calcio n.90 Si riparte con Vivarini I Antonio Parnanzone [email protected] solo ottimi risultati, anche un bel Teramo da vedere è la filosofia di Vivarini. Il tecnico teatino approda a Teramo con la ferma intenzione di far bene perché la Società glie lo ha espressamente chiesto ed anche per i forti stimoli di un ambiente esigente e competente. Ha apertamente dichiarato che lavorerà insieme al D.S. Di Giuseppe per costruire il Teramo che tutti si aspettano, forte e vincente. Completa il nuovo staff tecnico il preparatore atletico Antonio Del Fosco e l’allenatore dei portieri Fabrizio Zambardi. La qualità dei calciatori che ha rimpiazzato quella delle partenze , dovrebbe assicurare a sufficienza l’obiettivo che la Società ha posto come traguardo finale. Lo stesso Presidente non ha fatto misteri su quello che dovrà essere il prossimo campionato. Un ottavo posto per entrare a far parte della elite della terza serie nazionale in linea con la grande tradizione l Teramo comincia la nuova stagione agonistica 2013/2014 con della città. Al l’imperativo di conquistare almeno l’ottavo posto, utile per fermento dello accedere alla serie C unica. Sarà un campionato di transizione e staff tecnico anomalo perché non ci sarà un solo vincitore, bensì otto in quanto impegnato classificarsi primo o ottavo non cambia nulla, se non per un incentivo a costruire economico promesso dalla Lega. una squa- Diversa è la situazione per le retrocessioni. Scenderanno direttamente dra forte, fa nel Campionato seguito quello Interregionale le dirigenziale con ultime sei classi- i nuovi arrivi di ficate, mentre le Gianluca Scac- altre classifica- chioli e Pino tesi al 9°, 10°, Maselli. Il D.S. 11° e 12° posto Di Giuseppe disputeranno sarà affiancato i play – out. In dall’ex D.G. del Prima Divi- S. Nicolò, men- sione, invece, tre il settore l’anomalia è la giovanile è sta- mancanza di to affidato alle retrocessioni. mani esperte di Non essendoci Pino Maselli, in alcun pericolo collaborazione di perdere con Vincenzo la categoria, Feliciani che curerà la parte tecnica. Il ritorno, o meglio il rientro nella molte società casa del Teramo, dello storico dirigente è salutato con piacere. La giocheranno sua esperienza e le sue capacità sono importanti per migliorare il già al risparmio e ottimo settore giovanile. Il nuovo incarico non è da ritenere secondario giustamente perché è forte l’interesse verso i giovani. Dagli stessi organi federali punteranno su arrivano impulsi orientati verso una maggiore attenzione per i giovani giovani promettenti per limitare spese e per organizzare la squadra che nel futuro dovrà costituire il punto di partenza e di arrivo di ogni per la stagione successiva in modo più razionale. Società. Creare una forte base con giovani del luogo non ha solo un Il Teramo ha rinnovato in parte il parco calciatori, operazione fisiologi- valore economico con evidenti risparmi, ma anche un forte coinvol- ca di ogni stagione calcistica. gimento del territorio. Il lavoro di Pino Maselli, pertanto, è di grande Partenze, arrivi e conferme creano aspettative e apprensioni che importanza e dovrà produrre buoni frutti per far si che Teramo e il suo animano il calcio d’agosto. Alle partenze di Foglia, Iazzetta, Valentini, ambito provinciale vivano un periodo di forte rinascita del calcio. Al Righini ed altri, si contrappongono gli arrivi di Dimas, Gaeta, Bernardo, buon lavoro che Pino sicuramente farà per le sue indubbie capacità, si Sassano, Cenciarelli per citarne alcuni. affianca la stima di chi ogni giorno gli è vicino di stanza e di affetto. Un andirivieni di calciatori che dovrebbe comporre il mosaico del nuo- Un benvenuto sincero e cordiale ai neo dirigenti biancorossi per una vo Teramo agli ordini di Vivarini. Il tecnico teatino, stimato e conosciu- nuova stagione del calcio cittadino con vecchi e nuovi, tutti insieme to, assicurerà la qualità di giuoco che il pubblico in questi ultimi anni per portare avanti la grande barca biancorossa verso lidi importanti e è abituato a vedere nel nuovo stadio comunale di Piano d’Accio. Non forse anche mai toccati. n È arrivata la tua nuova vicina di casa. Risparmia subito il 10% sulla bolletta del gas metano. 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