TERAMANI n. 90 - teramani.info

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TERAMANI n. 90 - teramani.info
n. 90
Luglio - Agosto 2013
mensile di informazione in distribuzione gratuita
BUONE
VACANZE
AGOSTO A
CASTELLI 2013
pag. 9
WE ARE
THE CHAMPIONS
pag. 14
TERESITA OLIVARES
PAGLIONE
pag. 18
SOMMARIO
n. 90
3 Big Luciano e il suo Iperuranio
4 Teramo Culturale
6 Luigi Cavacchioli
8 Passerò solitario
9 Agosto a Castelli
10 Il Gran Fuoco di Aligi Sassu
12 Il libro del mese
14 We are the Champions
15 Il luppolo non fa perdere il vizio
15 L’Oggetto del desiderio
16 Istruzione
17Indipendance
18 Teresita Olivares Paglione
22 Austerità e crisi dell’Euro
24 Musica: I Cantautori
25 Musica: Patti Smith
26 In giro
28 Coldiretti informa
28 Note linguistiche
29Pallamano
30Calcio
L’Editoriale
Big Luciano
e il suo
Iperuranio
I mille volti del
Magnifico Rettore D’Amico
S
di
Maurizio
Di Biagio
sarebbe meno arida e povera. Oltre a ciò, come
già sviscerava il Machiavelli, tanto idolatrato dal
mondo anglosassone, ma non da quello italiano,
il Principe per dirsi tale deve necessariamente
essere accompagnato costantemente dal
fattore C (il fattore Culo per quei pochi che non
lo sanno, C con la lettera maiuscola…sempre!).
A Big LuCiano di certo non manca: basta vedere
come sono andate le cose al Braga sotto il suo
pontificato: improvvisi finanziamenti milionari
a iosa, recupero delle
attività, e problema
sparito d’incanto.
Docenti e studenti
uper Luciano D’Amico: ne inventa una più
sono tornati dentro le
del diavolo. L’iper produzione del rettore
mura dopo l’invasione
dell’Università teramana si muove in
sui social network e
misura anticrisi. Se davvero il mondo delle idee
sulle piazze cittadine.
rappresenta l’antidoto a questa crisi che morde
L’aspetto curiale non
nel vivo e anche nel morto (vedi il business in calo
inganni. Così come non
del caro estinto), big Luciano ne è certamente
ci si fidi della sua voce flebile e rispettosa. Big
il lìder maximo. Se poi a questo Iperuranio si
Luciano, che è uomo che unisce e non political
dà pure un volto, traducendo le intenzioni in
divide, non molla mai il suo Iperuranio, lo bracca
tablet agli studenti, in biblioteche aperte fino a
fino alla fine. Tra le ultime idee partorite, c’è
www.teramani.info
mezzanotte o a Coste Sant’Agostino che assume
quella dell’inserimento del linguaggio dei segni
direttamente gli studenti per lavoretti di servizio
all’interno dell’Università: “In questo modo
scriveteci a
interno, tanto per pagarsi le rette, allora possiamo
vogliamo abbattere le barriere culturali anche
affermare che Luciano D’Amico non si ferma
per i non udenti” ha semplicemente riferito
solo ai tanti annunci velleitari di cui purtroppo
alla stampa. Lui non si ferma, anche se c’è chi
è lardellata la nostra politica. Big Luciano sogna
come ad esempio l’ex direttore Izs, Vincenzo
Direttore Responsabile: Biagio Trimarelli
Redattore Capo: Maurizio Di Biagio
un’università diversa. Ma al contempo la realizza.
Caporale, che per far comprendere l’appeal
Semplice. Geniale. Avremmo anche noi esempi
perso per strada dall’università teramana chiede
Hanno collaborato: Mimmo Attanasii, Maurizio Carbone,
Maria Gabriella Del Papa, Maurizio Di Biagio,
Maria Gabriella Di Flaviano, Carmine Goderecci,
Maria Cristina Marroni, Fabrizio Medori,
Silvio Paolini Merlo, Antonio Parnanzone,
Giovanni Piersanti, Sirio Maria Pomante,
Laura Rabottini, Sergio Scacchia, Massimiliano Volpone.
del genere nei mille rivoli delle migliaia di enti
ironicamente: “Ma Coste Sant’Agostino, quanti
inutili dispersi su e giù per lo stivale, la nazione
studenti stranieri ha iscritti?”. n
è possibile scaricare il pdf di questo e degli altri numeri dal sito web
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3
di
4
n.90
Silvio
Paolini Merlo
Teramo culturale
Il Giugno
Teramano
Quello che è stato allora,
quello che appare oggi
U
[email protected]
per i caduti dello sport. Seguono la processione del corpus domini
e una “Giornata degli ospedali”. Ad un non meglio definito “Incontro
con il libro”, una rassegna internazionale di musica polifonica e
un’Agave di Nicolaj col Teatro Stabile Regionale, vengono abbinate
una grande fiera, una gara motociclistica notturna e una mostra
zootecnica. Questo nella prima edizione. Poco avanti si succedono
un articolo sul Circuito del Castello, un concerto della Filarmonica
teramana nella piazza centrale, l’opuscolo della 5a Rassegna di
bestiame bovino marchigiano, e ancora, appaiati, i pieghevoli della
2a Fiera di Teramo e del 2o Premio letterario “Teramo” per un racconto inedito. “La più brava e più bella ragazza d’Abruzzo e Molise”,
nel 1960, con il Primo Festival Internazionale del Folklore. Il “Giugno
dialettale” e appena accanto, il tempo di voltare lo sguardo, la
Bartolomei e Zappolini che danzano al Comunale nel ’69, Germani
all’organo della cattedrale nel ’73.
Anche una lettera di Pasolini per una conferenza, poi annullata
a seguito di vibranti proteste. Da quest’altra parte gli elenchi dei
na mostra documentaria come quella sul Giugno Teramano
comitati d’onore, organizzatore, esecutivo: in pratica la silloge
allestita dal 27 giugno al 31 agosto all’Archivio di Stato di
radiografica delle amministrazioni provinciali.
Teramo, per quanto consista solo in una selezione del com-
Non vi figurano, ma sono ben note, le serie di articoli che dal 1959
plesso materiale che l’Archivio
custodisce, offre un’occasione propizia
appaiono su Tempo e Messaggero
Manifesto della prima Edizione, Opera di Amilcare Rambelli (1957)
con titoloni sul «carattere paesano»
per ripercorrere la storia della regina
del Giugno, sull’improvvisazione quale
di tutte le rassegne del dopoguerra
«difetto congenito», sull’incapacità a
teramano, e insieme per articolare
rinnovare le rodate formule, sui toni
una serie di riflessioni a posteriori.
malinconici delle celebrazioni con-
Le prime notizie risalgono al settem-
clusive, cui fa seguito l’auspicio della
bre del 1956, sulle pagine locali del
nascita di quell’Ente Manifestazioni
Messaggero: «L’assessorato allo Sport
Teramane il cui atto costitutivo, stilato
e Turismo - vi si legge - recentemente
nel 1972, darà esiti alquanto incerti e
istituito in seno alla Giunta comunale
infruttuosi.
di Teramo ed affidato all’avv. Nicola
All’esaurirsi del Giugno concorsero
Marcheggiani, si è posto subito in
infine la nascita della Società Riccitelli
azione per risvegliare, coordinare ed
e l’irrobustirsi della Coppa Interamnia.
incrementare le varie attività sportive
Ma questo, attenzione, non induca
e turistiche cittadine, allo scopo di po-
il lettore a credere che l’iniziativa
tenziare e di dar vita a tutta una serie
non abbia avuto seguito sotto altro
di manifestazioni intese a richiamare
nome. Cos’altro mai è, nei fatti e nella
l’attenzione dei forestieri su Teramo e
sostanza, l’attuale “Estate teramana”?
taluni importanti centri della provincia,
Innumerevoli tra le iniziative scaturite
anche, e soprattutto, per accellerarne il
dal cartellone del Giugno, peraltro,
processo turistico».
sono sopravvissute ben oltre il Giugno
Vi si annuncia, a partire dall’anno
seguente, un calendario nel quale
stesso: il Premio Teramo, ad esempio,
Saliceti - busto al Pincio
o la Rassegna internazionale d’organo,
inserire «manifestazioni di cultura, di
avviata nel 1972 e giunta quest’anno
economia, di folklore, di sport, di turi-
alla sua XXIX edizione dopo essere
smo e di gastronomia». Promotori vi
passata, non senza lunghe battute di
figurano le sezioni circondariali di due
arresto, dall’Ept alla Riccitelli; e nume-
enti oggi soppressi, l’Ente Nazionale
rose altre realtà associative. Nessuna
Assistenza Lavoratori e l’Ente Provinciale per il Turismo, capitanate
tra esse ha minimamente conseguito un che di caratteristico dal
dalla giunta Gambacorta. Passando davanti ai pannelli, numerati dal
Giugno, né il Giugno può dirsi averne tratto una qualche connota-
1957 ai primi anni Ottanta, la panoramica si squaderna in tutta la
zione. La totalità di esse è andata ben oltre, e c’è da rallegrarsene,
sua iperbolica promiscuità: ad una sorta di ministagione lirica, in cui
la pura sommatoria aritmetica, mentre prese una a una nessuna
fanno timido capolino opere di Marcacci e Malaspina, precedono
tra esse, tanto le eccellenti quanto le ordinarie, vuoi entro che
un incontro di calcio di IV serie e l’inaugurazione di una stele votiva
fuori del loro originario contenitore, ha mai, spiace dirlo, raggiunto
mitigata, riprendeva quelle medesime
e dunque rinvigorire, per le solite motiva-
esigenze di omologazione di costumi e stili
zioni di promozione turistica a corto raggio
di vita che erano state proprie dello stato
e di piccolo cabotaggio, i molti volti di una
5
totalitario, prodighe, come fin dal 1925
piccola realtà, caratterizzati quanto basta
l’Opera Nazionale Dopolavoro, nel plasma-
per rendere la provincia teramana lo spec-
n.90
re dall’alto, e verso il basso, i diversi ceti
chio opaco dell’intera provincia del paese.
delle popolazioni urbane con varie forme
E se il conformismo degli anni Cinquanta
di animazione e di intrattenimento di facile
e Sessanta conoscerà, sulle prime, un
presa, assorbendo e reindirizzando tutte
qualche vacillamento con l’onda montante
le associazioni culturali e sportive attorno
sessantottina e la ribellione studentesca,
ad un preciso obiettivo di controllo della
fenomeni come si sa di importazione pre-
coesione sociale. Dove la cultura era un
sto risoltisi in nuove forme di omologazio-
sinonimo di “usanza” e “costume locale”,
ne, transitate da una visione del potere di
e l’arte stava per “svago” innocente e
tipo padronale a una di tipo anarcoide, dal
festaiolo, o, quale suo omologo oppositivo,
rigidismo al caos, l’imperativo categorico,
per castigazione e redenzione mistico-
prima e dopo, è rimasto il preservare lo
allegorica. Tutte prospettive lontane mille
status quo ante, la comune causa della
e più miglia da quell’urgenza di rinnova-
redenzione popolare, il consolidamento
mento e diritti civili propria del liberalismo,
della realtà per com’era stata sino al
che tutta l’Europa e il mondo già allora
giorno prima, per come doveva essere dal
attendevano e stavano reclamando.
giorno dopo, e per come difatto è rimasta
A conti fatti, una sorta di grande festa
da allora ad oggi.
Tutto il resto è cronaca: tanto si semina,
tanto si miete. Cosa siano diventate in
maggioranza la cultura e le arti in questo
non dico un valore più che localistico,
paese ognuno lo vede ogni giorno. Organi
ma anche solo una eco e un senso che
di manipolazione in favore di luoghi co-
potesse metterle in condizioni di crescere
muni elevati a stili di vita e di pensiero,
e consolidarsi nel loro stesso territorio. E
strumenti al servizio di interessi partico-
quando questo per qualche momento è
lari, mossi di norma da obiettivi miopi ed
accaduto, lo è stato nonostante il Giugno,
egocentrici. E cosa siano oggi il teatro e il
nonostante la Teramo di allora, nonostante
cinema italiani, senza più autori, tanto più
tutto. Dunque, cosa ha rappresentato il
ruffianeschi e miseri di contenuti quanto
Giugno? Anzitutto, e in buona sostanza, un
più di largo consenso. E cosa sia la comu-
primo ampio cartellone unico estivo delle
nicazione televisiva, passata in sessant’an-
attività aggregativo-culturali della città.
ni da un’unica rete inglobante tutto a
E da allora, un po’ per tutti, un’obbligata
centinaia di canali monotematici inglobati
pietra di paragone in materia. Finanche
nel tutto. Generalismo elevato alla cento e
per il “Circolo Gramsci”, che con i suoi
x + 1 volte. Frotte di proposte e informa-
Festival di Arte Varia si proporrà di fornirne
zioni tutte deliberatamente uguali, tanto
un chiaro contraltare, salvo ricercarvi nel
più generose quanto più indifferenti le une
contempo fondi e possibiltà di inserimeno
dalle altre. n
con una lettera aperta al sindaco.
Cosa se ne può dire oggi? Quello che
può dirsi di realtà come il paternalismo
democristiano, quel neofeudalesimo dei
paesana, uno zibaldino pirotecnico, un ef-
signorotti, buono e indulgente, che ti dava
ficace contenitore onnivoro, che pur senza
in misura di quanto tu davi a lui. Quello
ottenere elementi di qualche originalità
che può dirsi dei vari Circoli Enal, vedi
connotativa per la città, ha rappresentato,
quello “Colaprico” di Pineto, che indice-
in nuce, un microcosmo dell’intera storia
vano periodiche iniziative ricreative tipo il
italiana recente, capace di mantenere
“Carnevale dei Piccoli”, tutte sulla falsariga
assieme le cose più avulse, temperando il
dei dopolavoro fascisti. Il Giugno era
nuovo con l’atavico, l’innovazione con la
precisamente questo, un modello comune
tradizione, l’elevato col rustico, l’ampolloso
già largamente sperimentato. L’Enal,
col vacuo, avente quale scopo principale
voluto in tutto il paese dalle amministra-
quello di aggregare la popolazione attorno
zioni democristiane, ne era solo uno degli
a pochi ma precisi valori nazionalpopolari
strumenti. Un progetto che, in forma più
ritenuti - molto equivocamente - identitari,
di
6
n.90
Arte
Luigi
Cavacchioli
scultore
nella ricerca di Renata Ronchi
Sirio Maria
Pomante
[email protected]
dall’America, che dall’interno di una grande conchiglia, prostrandosi
in avanti, spremeva i seni facendo sgorgare l’acqua.
Stabilitosi a Firenze, dove resterà per trent’anni, non senza tornare
spesso a Teramo, entra in stretta relazione con Adolfo e Mariano
Coppadè, collaborando nella “Casa artistica d’intaglio Coppadè”,
inserendosi nel solco della tradizione della scultura lignea fiorentina
molto fiorente dalla metà del secolo. Cavacchioli apre allora un suo
laboratorio fiorentino dal quale fa conoscere la sua opera che arriverà oltre l’Italia: nel 1897 espone alla prima edizione della Mostra di
Firenze, partecipa all’Esposizione Universale di Parigi del 1899 e invia
due suoi bronzi, tra i quali i Macchiaioli, alla mostra dell’Arte Alliance
di Philadelphia del 1931. Parallelamente continua a lavorare per la
sua città natale realizzando nel 1895 la base portantina della Madonna del Carmine in legno dorato, e, nell’anno successivo, il pulpito in
noce per la chiesa di Sant’Agostino, assieme al fratello Gaetano.
Le opere del denso periodo fiorentino trasmettono quella vitalità e
allegrezza,
insieme segno
dell’Italia unita
“Era oltremodo buono. Lo ricordiamo con
commozione quando nel silenzio del suo studio
si avvicinava a noi col suo passo lento,
il sigaro spento fra le labbra, plasmando lentamente
fra le dita un po’ di creta come in una lieve carezza”.
che progredisce e della
traccia lasciata
dalle opere del
Rinascimento,
che pure si
insinuavano
Aurini introducono
L
i putti in terracotta donatelliani del Tabernacolo Cavalcanti in Santa
alla scoperta di uno
Croce riecheggiano nelle tante creazioni fanciullesche di Cavacchioli
degli artisti teramani più
che ricorreranno in tutta la sua produzione, o la figura serpentinata
affermati a cavallo tra Otto e
d’invenzione michelangiolesca che viene riproposta nella Lotta tra la
Novecento, che Renata Ronchi
luce e la tenebra, che seppure di piccola dimensione, trasmette tutta
con la sua ricerca, edita da
la sua vorticosa monumentalità.
Ricerche&Redazioni nell’aprile
Lascia Firenze e torna nella sua amata Teramo, dove, dal 1912, per
scorso, aiuta finalmente a
volontà dell’amministrazione della Camera di Commercio, ricopre la
riscoprire nell’interezza del suo
cattedra di Plastica, Intaglio e Disegno d’ornato nella Regia Scuola
percorso formativo e artistico.
Industriale “Ciotti Ventili”. A partire dall’inizio del secolo, Cavacchioli
Nato nel 1856, inizia la sua
opera per arricchire anche il contesto urbano, l’immagine cittadina,
educazione nel campo del “mestiere dell’arte” grazie alla pratica
delle sue creazioni: del 1910 sono le grandi “insegne”, riccamente
presso la bottega paterna di ebanista. E’ certamente in questi
istoriate con scene tratte dalla mitologia classica, per il negozio
momenti che Luigi apprende le basi tecniche della scultura che,
Cioccolito e per il Gran Caffè di corso San Giorgio; degli anni venti
assieme alla scuola pittorica di Gennaro Della Monica, gli permette-
sono i due battenti per le dimore Rolli e Bonolis, rispettivamente in
ranno di trasferirsi a Firenze nel 1876 per frequentare l’Accademia
via Carducci e Cavour.
di Belle Arti. E’ bello notare come circa un anno prima, nella stessa
Come per altri artisti, anche a Cavacchioli vengono commissionati i
Accademia della città del Giglio, Raffaello Pagliaccetti, suo conter-
ritratti per alcuni personaggi suoi contemporanei come l’agronomo
raneo, divenisse docente, fino a sostituire Duprè nel 1883. E proprio
Giacomo Ciotti e il senatore Giuseppe Cerulli Irelli.
come Pagliaccetti, anche Cavacchioli realizza i ritratti celebrativi per
Straordinaria dunque, in Luigi Cavacchioli, è la duttilità del passaggio
le glorie locali, come il busto in marmo di Giannina Milli del 1895,
disinvolto dal “mestiere”, dall’alto artigianato, alla dinamica crea-
per l’Istituto omonimo. Si affianca a questa vena più austera quella
zione artistica che nella produzione del periodo teramano sembra
bonaria, di cui ci parla Aurini, e assieme popolare, testimoniata dalla
esplodere nel potente rilievo della Limpha fecunda. Ma forse questa
Fons vitae, meglio conosciuta come Fontana delle piccine, purtrop-
propensione del nostro messo in luce dalla critica, è solo il residuo di
po andata distrutta all’inizio degli anni cinquanta del Novecento; la
quell’approccio crociano che non intende ancora pienamente l’unità
fontana, commissionata dal comune di Teramo all’artista nel 1882,
tra la sapienza del mestiere e la forza creatrice dell’artista che non fa
rappresentava nel cemento una formosa modella, tornata in città
differenza né di materiale né di committenza. n
nella scultura
di Pagliaccetti:
e parole di Raffaele
di
8
n.90
Mimmo
Attanasii
Satira
Passerò
solitario
“Se ti devo un dollaro
ho un problema
ma se ti devo un milione di dollari
il problema è tuo”
P
aolo Mieli e il presidente della
Regione Abruzzo, Gianni Chiodi,
in raccoglimento nella Fortezza di
Civitella del Tronto a svettare d’in
su la vetta della torre antica, sul confine
tra Marche e Abruzzo, finché non muore
il giorno, a disquisire di stampa e potere,
della crisi italiana e, soprattutto, dell’infor-
mazione de noartri. L’armonia per questo
borgo, uno dei più belli d’Italia, per capire il
tormentato rapporto tra notizia e il potere
costituito (http://www.asca.it/newsregioniAbruzzo__Chiodi_si_confronta_con_Mieli_su_stampa_e_potere-1296597-.html).
L’estate brilla nell’aria e, per i campi, esulta.
E se non si ha altro a cui pensare, per
esempio ai tagli alla sanità che, per quanto
dolce sia stata la lama, continua a non
funzionare, alla disoccupazione, alla precarietà delle famiglie, allora sì che a rimirarla
questa miseria, che brilla negli occhi della
gente, si dovrebbe il cuore intenerire. L’eco
delle greggi belare, il muggire degli armenti
non s’ode nei dietro bottega dei supermercati, dove stazionano con vergogna i nuovi
poveri, che a gara insieme fanno mille giri
alla ricerca di qualche scarto ancora mutuabile. Eppure, stanno lì a festeggiare quel
loro momento. Pensosi e in disparte, gli altri
assistono senza accompagnarsi a quei bisogni; non ci si cala in quell’allegria se non
in un effimero pensiero stretto in un attimo:
“Tanto a me non può succedere”. In questo
giorno che ormai cede alla sera, festeggiare
si costuma al nostro borgo l’Happy Hour. La
gioventù del posto lascia i SUV in doppia fila
e per le vie si spande nella trasgressione
[email protected]
addomesticata a rallegrarsi nello sballo.
supera di quasi cinque volte quello del
Altri animi solitari indugiano in altro tempo
Colosseo. La Sagrada Familia ha recupe-
che per cosmico sillogismo rimangono feriti
rato un valore di reputazione che prevale
dal dileguarsi del sole, nell’aria limpida, tra
sul Duomo di Milano e il museo del Prado
lontani monti e la beata gioventù che viene
messi insieme. “Llanfairpwllgwyngyllgogery-
meno. Chi della propria vaghezza non è
chwyrndrobwllllantysiliogogogoch”, una
certo, non si dorrà se resterà approssimato
cittadina che in gallese suona come: “Chie-
alle personali convinzioni. La detestata
sa di Santa Maria nella valletta del nocciolo
soglia della vecchiezza, che toglierà ogni
bianco, vicino alle rapide e alla chiesa di San
senso al miserando vagare sulla terra, che
Tysilio nei pressi della caverna rossa”. Un
è l’esistenza dell’uomo, non ha impedito di
paese sull’isola di Anglesey, nel Galles, ed
rendere muti gli occhi all’altrui sensibilità.
è ufficialmente il nome di località più lungo
Non ispireranno più nulla ad altri uomini.
del Regno Unito e il terzo più lungo del
Il mondo intero sarà privo di ogni fascino
mondo. All’estero sono in grado di creare
e il futuro sembrerà ancora più noioso e
reddito perfino sfruttando la stramberia di
cupo del presente. Cosa sentenzieranno le
un sostantivo. Il tunnel sotto La Manica, la
nuove generazioni di questo modo di vivere.
galleria sottomarina a due canne più lunga
Sarà per loro una risposta, l’ineluttabilità di
del mondo. Lo “Storebæltsforbindelsen”,
Giacomo Leopardi, che nelle sue liriche con-
il collegamento fisso del “Grande Belt” tra
tinua a pentirsi e sovente si volge indietro
due isole danesi, Zelanda e Fionia. In Abruz-
con rimpianto ché il tempo perduto non tor-
zo, una roboante risposta multietnica co-
na più? Così
smopolita.
Bill Emmott
L’invidiabile,
e Annalisa
ambizioso:
Piras hanno
“Adri-
sperimen-
Seaplanes”.
tato nel film
Un progetto
“Girlfriend In
che aprirà
A Coma” il
finalmente
lato oscuro
a Giuliano-
dell’Italia
va la tanto
di oggi, un
attesa e irri-
inesorabile
nunciabile
declino ori-
porta verso
ginato da un
la Puglia,
cedimento
la Croazia,
morale senza
Albania,
eguali nel mondo in cui di più ci si identifica
Montenegro e Grecia. Un caratteristico
impudentemente. Una senescenza colletti-
collegamento con un idrovolante, rapido e a
va dovuta al disordine morale di una politica
basso impatto ambientale, fra le due coste
corrotta, alle mafie e ai monopoli mediatici
del mare Adriatico (http://ilcentro.gelocal.
che da decenni accentuano con destrezza
it/teramo/cronaca/2013/07/02/news/l-
la mediocrità a discapito della creatività. Il
idrovolante-decolla-con-catarra-e-vasanel-
Bel Paese, oltre a essere un caratteristico
la-1.7358912). “Si prega di rispettare la fila e
latticino, potrebbe esaltare un brand appe-
di non spingere!” Questa e non altro, la po-
tibile più di ogni altra seduzione formativa,
litica dei nostri lungimiranti amministratori
senz’altro ostentata meglio in luoghi lontani
pubblici. Siamo stati noi a metterci la firma
ed esotici. Il patrimonio artistico e culturale
per la loro lunga ferma al potere. Si può
potrebbe diventare il traino del sistema
sempre cambiare. Solo gli stolti hanno opi-
economico di una comunità consapevole.
nioni immutabili. Il timore di perdere quelle
Sono valori che esulano la tangibilità delle
poche cose che rimangono viene sublimato
cose, per affollare la mente in visibilio di chi
da una massima del secolo scorso: “Se ti
osserva e percepisce. Non di chi consuma
devo un dollaro io ho un problema, ma se ti
e basta.
devo un milione di dollari allora il problema
La Tour Eiffel ha un flusso di visitatori che
è tuo” (John Maynard Keynes). n
di
Enzo
De Rosa
Eventi
Agosto a
Castelli
2013
Manifestazione
d’arte ceramica
L
o straordinario Calendario delle
Manifestazioni dell’Agosto 2013 a Castelli spazia tra Eventi di varia natura:
artistici, culturali e d’intrattenimento.
È stato uno sforzo gigantesco in quanto,
come tutti sanno, le risorse degli Enti locali
sono sempre più limitate. Quest’anno siamo
riusciti, nonostante le difficoltà e grazie alla
collaborazione degli Enti e delle Associazioni che ringraziamo per la loro determinante
collaborazione, a comporre un programma
degno della migliore tradizione.
Di seguito gli Eventi più importanti.
Mostre ed esposizioni
•ESPOSIZIONE per il Centenario della
nascita di ALIGI SASSU – Atessa (CH).
•49° MOSTRA MERCATO DELL’ARTIGIANATO CERAMICO CASTELLANO.
•MOSTRA FOTOGRAFICA “il Paesaggio
in bianco e nero” di Nicola De CamillisBaiocchi.
•MOSTRE D’ARTE CERAMICA lungo le
vie del paese.
•MOSTRA D’ARTE - Ceramiche di Serafino Mattucci “I colori dell’arcobaleno”.
Manifestazioni e spettacoli
•“Fuochi d’argilla, Fuochi di Vigna” l’Arte della Ceramica accoglie l’arte del
Vino.
•“Fuochi di Cucina” dalla Cantina di
Sindaco di Castelli
9
n.90
Marcello Schillaci. Art –Teramo.
•La ”Notte Rosa” – 12 Agosto con la
Rab Howatt & players: Rab Howatt, Bowster, Wee Mark, Kenny, Edvardos, Mossie
Finale Regionale di Miss Italia “ Miss
Special Guest:
Ingambissima”
Jamie McBride, Tenore lirico
e il grande spettacolo dell’anno con il
Concerto del gruppo Country-Rock:
“HOTEL CALIFORNIA EAGLES”.
Membri della Band: David Moss, Jim
Bowie, Ken Archiebald, Ed Jones, Mark
Anderson
•EVENTO TRADIZIONALE: lancio del
piatto.
•FESTA POPOLARE a Palombara con
“Vittorio il Fenomeno”.
•SAGRA DELLA BIRRA E DELLA MORTADELLA a Colledoro.
•La cover Band Ufficiale dei Beatles
- I Rab Howatt & the players
Membri della Band:
Castelli vi attende
in tutto il suo splendore. n
di
10
n.90
La mostra dell’estate
Il gran fuoco
di Aligi Sassu
torna a brillare
L’arte ceramica del maestro unisce
Castelli e Atessa nelle celebrazioni
del suo centenario
L’
Laura
Rabottini
[email protected]
60 opere fanno parte del nucleo ben più ampio di 200 capolavori, fra
arte ceramica e scultorea, che Alfredo Paglione, cognato di Aligi Sassu, aveva inteso trasferire presso la Città di Castelli nel 2008. L’originale intenzione di collocare le opere del Maestro proprio nella città
nota in tutto il mondo in virtù delle sue storiche botteghe specializzate nell’arte maiolica non corrisponde semplicemente alla nobile
volontà di trovare un’ideale e felice corrispondenza di forme e storie
fra capolavori del passato e reinterpretazioni in chiave moderna della
stessa tecnica declinata in linguaggi appartenenti al Secolo scorso.
Alfredo Paglione, gallerista milanese di origini abruzzesi, desiderava,
di concerto con la sua compianta consorte Teresita, omaggiare la sua
terra e farne risplendere e risuonare le ricchezze, attraverso il fortunato accostamento con i lavori di uno degli artisti più rappresentativi
del Novecento. L’omaggio si estende ovviamente alla figura di Aligi
Sassu le cui opere respirano così l’aria pura del museo e beneficiano
di una illustre collocazione che, non solo rende giustizia alla portata
storica della collezione, ma moltiplica il valore estetico e culturale di
ogni singolo pezzo nel fortunato confronto con esperienze artistiche
e artigianali appartenenti a epoche e luoghi lontani.
Con l’opera ceramica di Aligi Sassu, l’Abruzzo ospita capolavori in cui
risuonano inevitabilmente le esperienze di una stagione della storia
dell’arte che ha visto crescere e rinnovarsi tale tecnica artistica
presso i forni di Albisola Marina. Nel secolo scorso la cittadina ligure,
notoriamente conosciuta come patria della ceramica, ha ospitato ar-
estate abruzzese si tinge d’arte ad Atessa, dove il calore della
stagione incontra le sperimentazioni artistiche di un grande
Maestro del Novecento. Presso la suggestiva sede del Museo
Aligi Sassu, magistralmente incastonato fra le mura dello
storico Palazzo Ferri, trovano ospitalità 60 opere di ceramica e scultura realizzate da Aligi Sassu fra il 1939 e il 1989. Le splendide opere
provengono dal Museo della ceramica di Castelli che ha concesso la
loro esposizione in via temporanea con il nobile scopo di restituire visibilità e respiro a capolavori che non vedevano più la luce
dall’aprile del 2009, quando la furia del terremoto aveva danneggiato
anche la Chiesa attigua al Chiostro dell’antico convento francescano
destinata ad accogliere le opere del Maestro. Generoso frutto di una
donazione proveniente dalla Collezione Alfredo e Teresita Paglione, le
Alfredo Paglione
tisti del calibro di Lucio Fontana, Pablo Picasso e alcuni dei più grandi
Maestri del Novecento, fra cui Agenore Fabbri, Asger Jorn e Wifredo
Lam, che vi accorrevano per soddisfare la loro sete di sperimentazione e per apprendere e rinnovare l’antica tecnica sotto l’egida del
poeta e ceramista futurista Tullio Mazzotti detto d’Albisola.
Lo stesso Alfredo Paglione vi si era recato con l’amico Aligi Sassu nel
1958 e aveva conosciuto la dedizione e la genialità dell’artista che
poi sarebbe divenuto suo cognato, nonché le sue infinite risorse di
infaticabile sperimentatore.
La mostra “Il Gran Fuoco di Aligi Sassu. 60 ceramiche e sculture dal
1939 al 1989. Una selezione di opere dal Museo Sassu di Castelli”,
curata da Adele Cicchitti, è stata inaugurata il 17 luglio scorso, a
compimento di un progetto fortemente voluto dallo stesso Paglione.
Atessa ha finalmente fornito una splendida cornice ad una accurata
Laura Rabottini
selezione delle opere storiche provenienti
da Castelli per consentirne nuovamente
una adeguata fruizione e celebrare degna-
eclettica di
della tavolozza sassiana, un fuoco che
un protagoni-
disegna, scalda ed esplode fra le linee
sta dell’arte
dei più fortunati risultati artistici raggiunti
11
contemporanea
dal Maestro. Nelle opere, fra le pareti e le
internazionale.
vetrine del Museo, si agitano gli sfavil-
n.90
La mostra si ac-
lanti cavalli di Sassu che si inseguono, si
cende tra forme
corteggiano e ammaliano il visitatore come
e colori che
fossero magiche costellazioni di luci. La
accompagnano
calda energia che muove i colori di queste
l’allestimento in
ceramiche si riflette lungo tutto il percorso
perfetto dialogo
espositivo, culminando nel secondo piano,
cromatico con
dove gli splendidi cavalli in bronzo e in ar-
le opere in
gento delineano una nuova pagina artistica
esposizione
della poliedrica attività di Aligi Sassu e, allo
permanente. Il fuoco di queste ceramiche
stesso tempo ne consacrano la forza della
è lo stesso che alimenta la viva fiamma
sua più nota cifra stilistica. n
mente la conclusione dell’anno Centenario
della nascita del Maestro, nato a Milano il
17 luglio 1912. Vi trovano collocazione piatti squisitamente dipinti che campeggiano
nelle vetrine e si stagliano sullo sfondo delle
210 opere su carta di Aligi Sassu, provenienti anch’esse dalla collezione Paglione e
nucleo originario del Museo Sassu.
Uniti dallo stesso prestigioso autore e
dalla stessa appartenenza a una collezione
maturata e arricchitasi in 50 anni di attività
nel mondo dell’arte, i due diversi linguaggi
si confrontano e completano, offrendoci
un’occasione inedita per riscoprire la natura
Enzo De Rosa, sindaco di Castelli.
Alfredo Paglione, donatore delle opere.
Luigi De Fanis, assessore alle politiche culturali della Regione Abruzzo.
di
12
n.90
Il libro del mese
All’Oriente
di Teramo
La massoneria teramana
tra storia e cronaca
G
iovanni Elso Simone Serpentini, professore, filosofo e scrittore, è autore di molte pubblicazioni di carattere storico;
prolifico e acuto commentatore di cronaca e di politica locale.
Maria Cristina
Marroni
[email protected]
prese subito il nome di Melchiorre Delfico e fu la prima ad essere
fondata in Abruzzo dopo l’unità d’Italia. Esiste ancora oggi. Quando
parlo di “vocazione massonica” di Teramo, parlo di questa continuità
storica, non comune, e della rilevanza che ha ancora oggi la massoneria in questa città.
La Massoneria abruzzese, secondo Lei, in quale grado è
autonoma e in quale grado è eterodiretta?
Le logge sono autonome, ma sono in relazione con la struttura nazionale dell’istituzione massonica, delle due obbedienze principali, quella del Grande Oriente d’Italia e quella della Grande Loggia Regolare
d’Italia. Poi ci sono altre obbedienze. A volte c’è una guerra intestina
tra le varie obbedienze. Il termine “eterodiretto” non è proprio. La
massoneria è comunque una rete di relazioni e di complicità.
Crede che la Massoneria odierna possa definirsi quell’ascensore sociale che appiattisce il merito e umilia le competenze?
Certamente sì. La massoneria costituisce per molti un trampolino
che consente improvvise e travolgenti carriere, non basate sul merito ma sulla comune appartenenza ad una loggia. Essa risulta, pertanto antimeritocratica e antidemocratica. Tende sempre ad essere
classe o ceto dirigente, a
Intervistiamo il Professore sulla sua ultima fatica editoriale,
godere di una sopravvalu-
“ALL’ORIENTE DI TERAMO La massoneria teramana tra storia e crona-
tazione dei meriti e di un
ca” (edizioni Artemia).
trasversalismo di crediti e
Prof. Serpentini, nella prima parte del libro Lei ricostruisce
di appoggi.
la storia della Massoneria teramana, parlando addirittura
Sembrerebbe che la
di “vocazione massonica” della città. Ci potrebbe spiegare
Massoneria teramana
meglio questo concetto?
sia diventata centrale
La massoneria teramana nasce in pratica con la famiglia Delfico. I
nel panorama regiona-
tre fratelli, Gianfilippo, Melchiorre e Giamberardino furono inviati a
le. Lei in un punto del
Napoli per completare gli studi e tutti e tre tornarono a Teramo dopo
libro parla di “strapote-
essersi affiliati alla massoneria e formarono un gruppo di intellettuali
re”. Quali sarebbero le
che contribuirono non poco ad un profondo rinnovamento politico
conseguenze pratiche
sociale ed economico, partecipando alla cosiddetta “rinascenza
di questo “strapotere”?
teramana”. Costituirono anche una loggia massonica. Poi furono
Moltissime posizioni apicali
massoni altri Delfico: Orazio, il figlio di Giamberardino e poi Filippo De
nella pubblica ammini-
Filippis Delfico, di cui si conserva uno splendido diploma massonico
strazione, nella politica e
rilasciato da una loggia di Marsiglia. La loggia massonica teramana
nella finanza, così come
nel mondo degli istituti
di credito e delle banche,
sono occupate da massoni o da persone designate dalla massoneria.
Molti appalti pubblici e molti incarichi professionali sono appannaggi
di massoni o di designati dalla massoneria. Come si fa a non parlare
di strapotere?
Una volta la Massoneria avrebbe preso un cavallo e lo
avrebbe trasformato in Pegaso, oggi invece prende un asino
e lo trasforma in cavallo. Si può dire che anche la Massoneria si sia involgarita?
Certamente sì. Lo riconoscono gli stessi massoni, i quali da qualche
tempo criticano la facilità con la quale le logge sono state aperte a
persone o a ceti culturalmente e intellettualmente non eminenti. I
vertici dell’istituzione si affannano a ripetere che le logge non sono
comitati d’affari, ma molto spesso lo sono.
Nel rapporto segreto della polizia borbonica del 1823 si precisa che approssimandosi le elezioni erano cominciati “gli
intrighi de’ carbonari” per far elegge-
non accetterei mai.
Venerabile dell’Oriente di Teramo?
re “persone di loro fiducia”. A meno
A partire dalla nomina del Direttore
Non ho solo un’idea. So chi è. Ma non
di un anno dalle elezioni regionali e
Generale, quanto ha inciso la Mas-
posso dirlo. Lui negherebbe di esserlo. E
13
comunali la Massoneria cittadina sarà
soneria nelle vicende della ASL di
io non avrei le prove per poterlo smentire.
in gran fermento?
Teramo?
Negare l’affiliazione propria e quelle dei
n.90
Certamente sì. Non c’è stata elezione a
Molto. Anzi, moltissimo. Recentemente l’in-
fratelli è uno dei cosiddetti “antichi doveri”
Teramo, come ovunque, in cui la massone-
teresse della massoneria per il settore della
dei massoni.
ria non si sia attivata, prefiggendosi deter-
sanità, pubblica e privata, si è accresciuto
Perché chi è massone nega di esserlo
minati fini, a volte riuscendovi a volte no. E
notevolmente in tutta Italia. Questo sia
o confessa di esserlo stato solo in
questo per ogni livello di elezioni, perfino
per gli incarichi al vertice delle Asl sia per i
passato, come se si trattasse di una
per le elezioni concernenti il rinnovo delle
primariati ospedalieri.
pratica peccaminosa o criminale?
associazioni di categoria.
Professore, nutre ancora qualche
Perché negare è un suo “antico dovere”.
Hanno mai tentato di affiliarLa alla
speranza di cambiamento per la città
Perché nel passato non negare o venir
Massoneria?
di Teramo?
meno al dovere del segreto ha comportato
Credo di essere stato avvicinato un paio
Poche. Teramo è così da decenni.
anche la massima punizione da parte dei
di volte. Dico “credo” perché soprattutto
Ritiene che la Massoneria teramana
tribunali massonici, che in un certo periodo
le prime insinuazioni sono molto discrete.
abbia contribuito a disgiungere il
storico era la pena capitale. Così oggi un
Dirò di più: più di un paio di volte. E, almeno
destino socio-economico della nostra
massone è disposto perfino a dare querela
una volta, anche dopo l’uscita del mio libro.
Provincia da quello delle altre province
a chi dice che è un massone, anche se lo è.
Almeno interpreto così una certa iniziativa
abruzzesi (burocrazia, procure, tribuna-
Come annota nel suo libro, Giuseppe
nei miei confronti. E’ anche avvenuto che
li, industrie, banche, università, etc.)?
Piredda, sul blog “La buona strada”
qualcuno, avendo io scritto un libro sulla
No. La situazione abruzzese è pressoché
ha definito le associazioni filantro-
massoneria ed essendo non comune che
omogenea. Ma la capitale della massoneria
piche le “retrovie della Massoneria”.
un libro sulla massoneria sia scritto da
abruzzese è ancora L’Aquila, anche se le
Concorda?
un non massone, come nel mio caso, mi
logge pescaresi non sono trascurabili.
Sì, sono qualche cosa del genere. Sono una
abbia scambiato per massone, inviandomi
C’è l’impressione che le inchieste giu-
specie di sala di attesa. Poiché non tutti gli
“fraterni saluti”. Ovviamente è avvenuto
diziarie si muovano con molta cautela
iscritti a queste associazioni vengono poi
con persone che non mi conoscono bene
nei confronti dei “fratelli”.
affiliati, un massone di mia conoscenza li
e che non sanno che io mi ritengo del tutto
Non è solo un’impressione.
ha definiti quelli del “vorrei, ma non posso”.
allergico a una affiliazione massonica, che
Ha idea di chi possa essere il Maestro
Simpatico, no? n
di
14
n.90
Maurizio
Di Biagio
Sport
We Are
The Champions
L’associazione sportiva dei medici teramani
ottiene il suo primo mondiale di calcio a Zagabria
C
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
passato l’hanno avuta sia l’anestesista Remo
Dragoni che l’ex medico sociale del Teramo
calcio Nino Gaetano Bonolis, entrambi purtroppo scomparsi: “Chissà come avrebbero
gioito nell’alzare la coppa? Nella partita d’apertura del torneo mondiale, i medici teramani
partono male: vengono sconfitti dagli ottimi
Nord Africani dell’Asma Algeria, poi rincontrati
in finale e sconfitti ai rigori per 4-3. È stata una
galoppata trionfale. Nella finalissima è stato
decisivo il penalty realizzato deal portiere
Cristian Di Giuseppe che subito dopo ha pure
parato il tiro dagli undici metri dell’algerino.
I tempi regolamentari e i supplementari si
erano conclusi sul risultato di zero a zero, con
i Teramani più volte vicini alla marcatura e
hissà come avrà esultato un ortopedico
alla fine della roulette dei rigori, chissà
l’aplomb di un chirurgo davanti all’ultimo penalty che ha decretato al vittoria
dei Teramani, chissà infine il crepacuore di tutta la squadra? Diventare campioni del mondo
all’ultimo respiro, in una categoria come quella
del calcio, ci porta inevitabilmente indietro nel
tempo a quell’entusiasmante finale berlinese
del Luglio 2006 quando un ragazzone che il
mister biancorosso di qualche tempo prima,
Roberto Pruzzo, scartò perché nel dream
team di Malavolta non faceva al caso suo.
Quel ragazzone, Fabio Grosso, dal sorriso di
sghembo regalò ad un’intera nazione la gioia
collettiva più profonda e storica che si possa
di aver girato il mondo seguendo la squadra,
decisamente protagonisti di un buon match.
avere in questo secolo, un’impresa intrisa di
da Montecarlo a Montreal, da Alicante alle
Il Mondiale insomma è arrivato di rigore: il
significati inconsci profondi: la vittoria di un
Canarie, sempre con lo stesso spirito goliar-
primo a calciare dal dischetto è stato Ranalli
mondiale di calcio. In piccolo il trofeo che la
dico di una scolaresca in vacanza a Pasqua,
che depositava la sfera in fondo al sacco, poi
squadra dei medici di Teramo ha ottenuto a
avendo la possibilità di conoscere tutti posti
hanno segnato Petronio, Bucci e appunto Di
Zagabria lo scorso inizio Luglio ha in bocca il
incantevoli. Tanto che quest’anno per fare la
Giuseppe, festeggiato e travolto dagli abbracci
sapore delle grandi conquiste. Soprattutto per-
squadra che doveva partecipare al mondiale
di tutti i compagni e dell’accompagnatore
ché è chiaramente il primo trofeo mondiale da
di Zagabria si sono sudate le proverbiali sette
Mauro Puccetti e dal resto della comitiva.
quel 28 marzo 1984, data di nascita dell’As-
camicie: “Non era considerata una metà così
All’altoparlante hanno poi scandito i nomi dei
sociazione Sportiva Medici Teramo, quando
allettante”, eppure lì si è fatta la storia dell’as-
campioni del mondo: Baggio, Cicchi, Doria,
alle trasferte si andava tutti con camper e i
sociazione sportiva teramana. Come capita
Bucci, Amabili, Pasqualini, De Nicolò, Petronio,
primi mezzi di fortuna che s’incontravano,
spesso nella vita le cose più noiose possono
Quinque, Esposito, Quaranta, Negro, Di Giulio,
pur di essere presenti su campi spelacchiati
poi assumere una piega del tutto inaspettata.
Di Sante, Misantoni, Ranalli, Di Giuseppe. “Non
di Abano Terme (il primo torneo in assoluto
Per certi versi l’undici di mister Marcello Cirilli
ci sono stati solisti - precisa Franchi - anche
dei teramani), Ostuni o di Lione, supportati da
ha qualche punto di contatto con un’altra
se ci sono fior di giocatori che sono stati
tanto primitivo entusiasmo. “Allora i mondiali –
formazione strampalata che non doveva
ingaggiati da squadre di buon rango, come nel
spiega l’ortopedico Nicola Franchi, presidente
partecipare ad un Europeo, poi a causa della
caso di Ciro Petronio e Marco Bucci”. In tempi
della squadra campione del mondo – erano
guerra in Jugoslavia, prese il suo posto e vinse
di spending review, il presidente ci tiene a sot-
aperti solo ai medici, solo successivamente
addirittura il prestigioso torneo. Era il 1992,
tolineare come tutti si siano cappiati, si siano
furono allargati al resto del mondo sanitario e
proprio quando i Teramani si giocavano le pro-
autofinanziati per arrivare a Zagabria: “E c’è
da quel giorno vedemmo scendere in campo
prie chance mondiali ad Ostuni. Attualmente
chi pure ha aiutato gli altri che altrimenti non
anche infermieri, oss, studenti e quant’altro”.
chi riveste la carica di presidente, come detto
potevano permettersi la trasferta”. Proprio
Franchi ammette con una certa soddisfazione
è Nicola Franchi, ma questa responsabilità nel
roba da campioni del mondo! n
di
Mimmo
Attanasii
Satira
Il luppolo
non fa perdere
il vizio
15
[email protected]
n.90
dai quali attingere a gomiti alti e un’oliva masticata, che ti rotola in bocca come la pallina del lotto di una volta. La pastasciutta tenuta insieme
dal caldo, le tartine, le focacce, le pizzette, la salsiccia spalmata sul pane
unto dalla delicatezza dello strutto, i piatti da riempire fino all’orlo, con
acrobatica diffidenza nei confronti dell’avversario che siede di fronte
con piglio minaccioso.
Birra bionda o quella
scura, non c’è differenza:
il luppolo non fa perdere
il vizio. Un malcostume
che si perpetua anche
dietro lo schermo dei televisori. In questi giorni,
si sta mordendo la coda
un jingle promozionale
di un altro concorso,
lei, la lira, si stava meglio. E nel gioco condotto ininter-
“C
di sovrabbondanze scorte di materia grigia. “Telefona a questo numero
rottamente da Gerry Scotti dalla prima puntata, facendo
e potrai vincere diecimila euro. Alza la cornetta o vai sul nostro sito.
“la ultima” il 29 luglio 2011, si parlava di miliardi, mica di
Ma fai presto, cazzo!”. Come al solito, i malfidenti invece sorvegliano
noccioline! Memorabili le domande rivolte al pubblico televisivo. Conci-
attraverso il monitor di un tablet o il vetro di un plasma, accresciuto con
se e dettagliate quanto un algoritmo della NASA: “Le piramidi d’Egitto
speciali trattamenti della superficie di sostanze idrorepellenti anti-sputo.
si trovano in Egitto o in Tunisia?”. Bisognava rispondere esattamente,
Ma si sa, è l’esuberanza dei giovani che non hanno alternative, se non
previa telefonata a un numero verde, per poi accedere alle “elemosine”
le effimere apparizioni anticipate da trailer policromatici e seguiti poi da
distribuite a pioggia sui dotti e intellettuali partecipanti al concorso
spettacoli non rispondenti alle aspettative. Comunque sia, nulla di inso-
telefonico. Poche migliaia di euro, che comunque non fanno schifo, per
stenibile. Se non la leggerezza dell’essere consapevoli di una schiac-
essere addomesticati da una TV sempre più generalista, insulsa e fuor-
ciante supremazia non culturale da parte di chi si arrabatta inutilmente
viante, soprattutto se seguita da occhi non svezzati e sottomessi alle
a mettere insieme le tessere di un puzzle da sfasciarsi puntualmente a
voglie autolesioniste di nonne e nonni, badanti pomeridiani di riserva,
maggio, quando chiude la stagione televisiva, per ricomporlo sempre e
delle generazioni a venire. Chi si riconosce in queste orme suggestive
maldestramente l’autunno seguente. E ricordatevi che siamo in estate,
del parlato, non potrà fare a meno di condividere le scenette, le situa-
le finestre sono aperte. Per non arrecare disturbo ai vostri vicini, abbas-
tion comedy da veicolare agli amici del happy hour. Quei buffet portatili
sate il volume del vostro televisore. Buona visione! n
specifico per tutti quelli
che sono in possesso
hi vuol essere milionario?” A dire la verità, quando c’era
L’oggetto del desiderio
Carmine
Goderecci
di
L’eleganza di
Hélène Beaumont
F
La famosa villa fu donata alla città di Antibes
nel 1982 e molti dei magnifici oggetti d’arte
che la arredavano furono messi all’asta nel
1992.
Quando nel maggio del 1994 apparvero sul
mercato anche i gioielli di Hélène Beaumont
fu subito evidente all’occhio degli esperti che
una collezione così sontuosa non si vedeva
dai tempi della Duchessa di Windsor.
Completamente composta da pezzi particolari
dei più famosi nomi della gioielleria mondiale,
rancese di nascita, Hélène Thomas ebbe
americano in Francia, ricevette il titolo di Ca-
la collezione di Hélène Beaumont rappresenta
una breve carriera di cantante lirica prima
valiere Della Legion d’Onore per aver aiutato
un vero riassunto della storia del gioiello nelle
di sposare l’americano Louis Dudley Beau-
l’aviazione durante il conflitto e la coppia
sue forme più personali, sfarzose ed eleganti.
mont, ricchissimo proprietario di una catena di
acquistò una famosa villa neo-barocca a Cap
La predilezione della Beaumont si orienta
grandi magazzini negli USA, con il quale visse
d’Antibes dove, fino alla morte del marito nel
sulle pietre più preziose in assoluto come
a lungo in Francia animando la vita mondana
1942, si concentrò non solo la vita mondana
diamanti,smeraldi, rubini e zaffiri ma raccoglie
della costa azzurra negli anni precedenti la
francese, ma anche l’intensa attività filantro-
anche pezzi tipici degli anni quaranta e cin-
prima guerra mondiale.
pica e caritatevole che i Beaumont svolsero
quanta, in un insieme decisamente raffinato,
Il marito divenne presidente dell’Aeroclub
sempre tra l’Europa e gli Stati Uniti.
ricercato ed elegante. n
di
16
n.90
Maria Gabriella
Del Papa
Istruzione
L’Ocse bacchetta
l’Italia su scuola
e università
[email protected]
cultura informatica. Sta facendosi strada un progetto che farà la
sua comparsa a settembre: “Smart future di Samsung”, nato
per favorire la digitalizzazione dell’istruzione, partendo innanzitutto
con la formazione degli insegnanti, poi gli alunni, quindi le loro
famiglie.
Il Progetto prevede la realizzazione di classi digitali in circa 300
scuole italiane nel triennio 2013- 2015, dotandole di tecnologie
digitali e corsi preparatori per i docenti.
La Samsung ha deciso, per rendere indipendente questa iniziativa,
di avvalersi di esperti di
un certo rilievo, provenienti da diversi ambiti
dell’educazione, attraverso la creazione di un Advisory Board che farà da
A settembre un nuovo progetto:
Smart future di Samsung
P
garante nel certificare la
correttezza e precisione
del progetto. Ci saranno
delle valutazioni periodiche per coloro che hanno
aderito all’iniziativa.
er il mondo della scuola non è certo confortante sentire che per
Presso il Cremit (centro di ricerca sull’educazione ai media, all’informa-
l’OCSE l’Italia si è vista assegnare la maglia nera per diversi aspetti.
zione e alla tecnologia) della Cattolica sarà costituito un Osservatorio
Abbiamo gli insegnanti più anziani e tra i meno pagati dei paesi
sulla digitalizzazione nella scuola, diretto dal Professor Rivoltella con il
OCSE ed europei e mancano laureati e risorse che altrove sono
coordinamento scientifico del professor Pierpaolo Limone, che si occuperà
state destinate all’istruzione, anche nei periodi di crisi.
di svolgere un’indagine sia qualitativa che quantitativa per fare il punto
L’Istituto di Parigi ha pubblicato” uno sguardo sull’istruzione 2013 “ che
della situazione e monitorare l’impatto dei nuovi strumenti tecnologici nel
evidenzia le pecche del sistema formativo italiano.
processo di apprendimento, sulla formazione dei docenti e sui percorsi
Basta leggere poche righe per capire l’immensa distanza che intercorre
didattico-educativi rivolti agli studenti “ nativi digitali”. n
tra la politica italiana, in termini di formazione delle nuove leve, e quelle dei
paesi più avanzati.
“L’Italia è l’unico paese dell’area dell’OCSE che dal 1995 non ha aumentato- scrivono gli esperti dell’organizzazione internazionale - la spesa per studente della scuola primaria e secondaria. Al contrario, nello stesso periodo
i Paesi dell’OCSE hanno aumentato in media del 62 per cento la spesa
per studente negli stessi livelli d’istruzione”. Anche il settore universitario
sembra non discostarsi molto. Negli ultimi 15 anni, la spesa per studente
di livello terziario è cresciuta del 39 per cento, mostrando un aumento
superiore alla media Ocse del 15 per cento. Tale aumento è comunque
riferibile ai finanziamenti provenienti da fonti private. Comunque, la spesa
per studenti di livello terziario, continua ad essere inferiore alla media
dell’area Ocse. In altre parole possiamo affermare che i Paesi più avanzati
Studiare da casa, in tutta tranquillità,
grazie ad una WEBCAM
C
iò che un tempo sembrava pura utopia,
ora sta diventando realtà.
Si potrà studiare comodamente da
casa tramite un programma ideato e re-
per poter restare nel mercato hanno investito e continuano ad investire
alizzato dalla North Carolina State University, la
sull’istruzione universitaria.
quale ha già sottoposto diversi ragazzi alla sperimentazione.
Se ci spostiamo nell’ambito tecnologico, anche lì le cose non sono molto
Il programma sarà in grado di rilevare le emozioni degli studenti e il loro
brillanti. Un recente studio Ocse sul piano nazionale per la scuola digitale
stato d’animo come, stress, ansia, tranquillità ecc. tramite un software
sottolinea un ritardo da parte dell’Italia per quanto riguarda le dotazioni
chiamato Cert (Computer Expression Recognition Toolbox), un algoritmo
multimediali e l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comuni-
capace di comprendere le espressioni facciali, nella sua sperimentazione.
cazione: “Un piano ben strutturato” ma “con pesanti vincoli di bilancio”,
Questo progetto é stato studiato davvero nei minimi particolari,
lanciato nel 2007 e ancora non entrato a pieno regime. Questo un dipinto
addirittura sono stati previsti dei messaggi vocali che interverranno
in chiaroscuro dove le ombre prevalgono sulle luci e il gap didattico/tecno-
sul ragazzo che sta studiando, ad esempio: se il soggetto compie degli
logico dell’Italia rispetto agli altri Paesi appare in tutta la sua evidenza.
errori e il sistema monitora un’espressione di frustrazione, insicurezza, il
Proprio mentre veniamo bombardati da notizie non troppo incoraggianti, il
software potrebbe fornire un messaggio motivazionale della serie “non
nostro sistema scolastico fortunatamente, è il caso di dirlo, muove i primi
preoccuparti, solo sbagliando si impara”. Se invece non viene rilevato
passi verso una presenza sempre maggiore di dotazioni multimediali e
nessun segno di sconforto, il messaggio potrà essere di diverso tipo».
Un test eseguito su 65 studenti, per l’85% dei casi ha rilevato le esatte
emozioni dei ragazzi
dalla
Nuove realtà nella danza
Redazione
Indipendance
L
[email protected]
n.90
trice, che risveglia la forza vitale ponendosi
in risonanza con i ritmi del cuore e della
respirazione; è un regolatore dei disordini
fisici, energetici, sociali, psichici. A metà
Settembre, poi, inizieranno le iscrizioni per
i corsi del Pizzica pizzica e tarantella del
Sud, tenuti da Pamela Pingiotti. Tutti i corsi
a danza è il linguaggio nascosto
Perazzi e Fabrizio Ferri con la sua “Dale
avranno inizio ad Ottobre. L’Indipendance
dell’anima, è una poesia in cui ogni
Dos Academy” per creare un nuovo centro
è sito in Via Roma, nei pressi dell’Ater, e
parola è movimento e chi la esegue
dove poter studiare e approfondire tutti
consta di un locale di più di 200 metri qua-
fluttua come un dio immortale. Non
gli stili di danza e non solo. Le tre ragazze
drati, vasto, comodo, ben areato e molto
è solo uno sport, s’affanna a far com-
promettono scintille ripromettendosi di
funzionale.
prendere Valentina Di Sabatino, “ma arte
instillare nei Teramani la curiosità così
Le tre ragazze fanno sapere che non c’è
e disciplina e attraverso questa pratica
da farli avvicinare a questo sport anche
alcun limite di età per quanto riguarda la
una persona riesce ad esprimere qualsiasi
per altri motivi. D’altronde il ritmo, è
frequentazione dei corsi, è aperto a tutti,
stato dell’anima”. In genere chi cresce con
riconosciuto da tutti, possiede un potere
dai più piccoli fino ai meno giovani, un po’
la danza, anche nei momenti di solitudine
terapeutico, assieme ad una potenza crea-
in là con l’età. n
riesce di solito a trovare conforto in quella
che possiamo definire una dimensione
dello spirito. S’incarna la grazia, la rotondità dei movimenti, l’ampiezza regale dei
gesti: quale altra pratica può trasmettere e
donare tali preziose qualità?
E per rafforzare questa forma misticasportiva, a Teramo nasce una nuova realtà,
l’”Indipendance”, che si ripromette di
trasmettere questa arte, in forma di diversi
stili, dalla classica al modern jazz; dal
contemporaneo all’hip hop; passando per
la video dance, le danze folkloristiche, il
flamenco e sevillana, fino al repertorio di
musical e tip tap, danze caraibiche, latino
americane e ancora zumba e zumbatomic,
la nuova disciplina rivolta ai più piccolini...
“e – segnala Di Sabatino - tante tante altre
novità che ora non voglio svelarvi ma che
mi propongo di farlo nel prossimo articolo
in uscita a settembre”.
Ad affiancare la teramana (tre borse di
studio e un corso presso l’Aid di Giacomo Molinari e teatro di Renato Greco), ci
saranno anche Francesca e Carla Voconi,
quest’ultima reduce dai più grandi palcoscenici del mondo, come partner dei
più famosi ballerini del panorama salsero
internazionale. Voconi ha inoltre iniziato
gli studi di danza classica con l’illustre e
indimenticabile Liliana Merlo e ha lavorato
successivamente al fianco di Annino Di
Giacinto: attualmente è diplomata in danza
caraibiche, coreografia e danza moderna
ed è infine conosciuta in città come ballerina e insegnante.
Assieme a loro ci saranno tanti altri insegnanti tra cui spiccano i nomi di Manolo
17
di
18
n.90
Collezionismo nell’Arte
Teresita
Olivares
Paglione
Maurizio
Di Biagio
www.mauriziodibiagio.blogspot.com
Olivares (venuta a mancare 5 anni fa): un’unione che Paglione benedirà
per tutta la vita, una musa ispiratrice per il suo lavoro e per la vita di
tutti i giorni. Raffaele Carrieri, famoso poeta tarantino che a quei tempi
...la Signora delle Tartarughe
C
ome nasce una donazione? A sentire il noto gallerista Alfredo
Paglione “in maniera del tutto inaspettata”: metti un regalo di
matrimonio e metti pure che quel dono si trasformi negli anni
in una gentilissima ossessione che martella lo scandire dei tuoi
giorni o in una metafisica contaminazione, ecco che tutto prende forma
“con sviluppi incredibili che voi nemmeno immaginate” sibila l’ideatore
della famosissima galleria “32” di Milano. Questo che Paglione vuole
narrare non è solo un approccio alla futura esposizione di tartarughe
presso il Museo dell’Università “D’Annunzio” di Chieti, bensì narrare
come si sia potuto ingenerare un circolo magico, virtuoso e reiterato:
“Tutti i nostri gesti sono diretti da un ente superiore che guida i nostri
passi” pare rassegnarsi con felice abbandono. Tutto ebbe inizio il 21
Ottobre del 1967 quando presso la Chiesa di Sant’Andrea a Pescara,
il gallerista convolò a nozze con la violoncellista colombiana Teresita
Alfredo Paglione
Wanda Broggi - Ritratto di Teresita Olivares, 1991
Sandro Boccardi
A Teresita
Brucia l’inverno rami secchi in oro
tra ombre che dilungano. Materna
la meridiana veglia il sonno opaco
delle sepolte tartarughe,
gusci di notti e giorni arcani
cunicoli d’argilla fra radici e muschio
dove s’acquieta il limbo dei ricordi...
Celeste era la salvia fra le dita,
e aria e mare un’unica materia
nel fuoco della vita.
Dal poggio giù per via dello Splendore
c’era profumo di acquaragia e frutta
un giallo d’albicocca e pesca.
Ora la corda tesa alla conchiglia
fra le mani d’Apollo in alto cielo
(oh letargia del mondo)
non vibra più l’attesa melodia.
l’universo artistico conosciuto: di ceramica, di legno, riprese in foto,
19
dal Vaticano o dal Giappone oppure dalla Spagna, e portano tutte la
n.90
loso. Da quel regalo di matrimonio giunsero, e continuano tuttora
a giungere, tartarughe di ogni fatta e materiale, in pratica da tutto
firma di artisti eccezionali come Picasso, Sassu, Guttuso, Fontana,
Fieschi, Cascella, Bodini, e tanti altri ancora.
Paglione un giorno perorò la causa di donare ai Musei Vaticani le
opere importanti del cognato Aligi Sassu: “Regalai una grande crocefissione (3x2), assieme ad una via Crucis e ad un grande affresco (5x6),
che avevo fatto staccare da un muro di un albergo che era in demolizione. Dopo poco tempo si annunciò e venne a trovarci il segretario
di Paolo VI, portando con sé un dono per noi: era una tartaruga con
il ritratto di Paolo VI. Ma una speciale, in oro, che dei signori di Toledo
Alfredo Paglione e Laura Rabottini
avevano regalato al Papa”.
Teresita, in vita, si è fatta conoscere ed amare da molti: “Trasmetteva
frequentava i più grandi pittori, a cominciare da Picasso, fino a De Chirico, Manzù, Campigli, offrì alla coppia una raffinata tartaruga di ceramica
dell’Ottocento toscano: “Se vi piace prendetela e portatela a casa” riferì
seccamente ma con estremo garbo. “Dopodiché la vicenda assunse
sviluppi incredibili che voi nemmeno immaginate” riferisce ancora una
gioia di vita, purezza” riferiva l’artista Renata Minuto. Lo stesso Carrieri
l’aveva soprannominata “tortora nera”, Quasimodo le aveva dedicato
perfino dei versi. Conobbe suo marito a Cùcuta, in Colombia, in un viaggio di studio. Nel 1961 si trasferì a Milano, ospite della sorella Helenita
continua sulle pagine seguenti
volta Paglione, assiso nel suo divano chiaro del buen retiro di Giulianova,
con una luce melanconica ed ampia che di sghembo gli trafigge il viso e,
con quei mustacchi sudamericani, gli illanguidiscono il volto severo. Da
lì nacque tutto, da quel dono. “Quello fu il primo passo della collezione
e della conseguente donazione”. Del resto “le opere degli artisti parlano
se sono esposte” ripete con tono profetico. Da quel giorno, infatti, tutto
risultò essere una sorta di prodigiosa e fatidica concatenazione di eventi
che ha contornato un amore immenso e anch’esso di per sé miraco-
Giuseppe Mollica - La Tartaruga (in memoria di Teresita), 2008
20
Collezionismo nell’Arte
segue da pag. 19
n.90
che poi sposò l’artista Aligi Sassu. Nella città lombarda si appassionò
li malgrado Paglione, assieme a Sassu, ci sia stato più volte. Pietro
sempre più all’arte figurativa seguendo l’attività del marito e trascorse
Cascella un giorno andò a trovare la coppia e domandò semplicemente
diverso tempo a Maiorca in una residenza estiva meta di artisti di spic-
al gallerista: “Ma tua moglie fa collezione di tartarughine?”. Poco tempo
co come Rafael Serra, Rafael Alberti, Baltasar Porcel e altri. Una volta
dopo tornò con una sottobraccio, scolpita in travertino. Anche le nostre
conosciuta la collezione che stava portando avanti la signora Paglione,
artiste teramane Rossella Faraone e Gabi Minedi hanno contribuito ad
giungevano tartarughe da ogni dove, anche dal giapponese Nishida. Lo
ampliare la collezione di Teresita.
stesso cognato del gallerista, Aligi Sassu, volle omaggiarla componendo
l’acquarello “la tartaruga e la luna”.
Spesso dalle sue sortite all’estero, a Madrid o in Germania, Paglione
riportava a casa il solito regalino in tutte le salse e di tutte le forme e colori a Teresita, tanto che alla fine saranno 720 le tartarughe accumulate.
“Ho fatto una scelta insieme alla mia collaboratrice Laura Rabottini di
donare tutti questi esemplari al Museo Universitario di Chieti” conferma
il gallerista abruzzese. “Solo esposte le opere possono parlare di sé”
ripete ancora una volta.
“A casa avevo vetrine e scatoloni pieni di tartarughe, non sapevo più
dove metterle, un esercito silenzioso come solo Teresita sapeva essere:
a Roma c’era una suora di 90 anni del Divino amore che era innamorata
di lei. Ad un certo punto volle dedicarle un oratorio dei piccoli, e a una
sua nipote fece disegnare quattro belle tartarughe. Poi mi disse: ma non
si può avere qualche tartaruga in più?”. Da quel giorno ci fu un nutrito e
intenso scambio di tartarughe.
Peccato che nella collezione ne manchi una di ceramica di Castel-
Aligi Sassu - La tartaruga e la luna, 1980
Renato Guttuso - Tartaruga, 1965
cino a collezionare, qualsiasi cosa, anche bottoni, pietre, brillanti.
21
Potrà essere d’insegnamento ai ragazzi di oggi”.
n.90
tartarughe. Lo faccio perché ho la mia segreta aspirazione che sia
un po’ d’esempio a tutti, in questo modo spero che tutti incomin-
Perché proprio l’Università di Chieti? “Mi piaceva l’idea che vicino
ad un parco che stava sorgendo a Torino di Sangro ci fosse un
museo della tartaruga. Rimanemmo però delusi dal luogo per via
degli spazi troppo angusti per questo tipo di evento. Poi si organizzò
una piccola anteprima di mostra per un convegno e la cosa ebbe molto
successo, così è nata l’esposizione delle tartarughe di Teresita a Chieti”.
Ma Paglione vuole chiudere così: “La tartaruga è fondamento del cosmo, garanzia di stabilità, forza nascosta e non violenta a fronte di ogni
attacco, corazza inviolabile per i mali e gli strali della vita, ponte tra cielo
e terra, ordine immutabile e insieme semplice e mite. Teresita era tutto
Renato Guttuso - Tartaruga sul prato
questo, lei, Signora delle Tartarughe”. n
Un’artista americano creò una grande tela che raffigurava Teresita ed
Alfredo ed una tartaruga sullo sfondo. Poi c’è Fontana: “per due anni
(nel 1958 e nel 1959) l’ho visto lavorare quotidianamente ad Albissola.
Lì, dietro suo invito, trascorsi i mesi estivi in casa dell’artista sardo che
spesso mi portava a cene e pranzi, gomito a gomito con tanti grandi
artisti. C’era anche Picasso assieme a Fontana che tutti i giorni realizzava crocefissi: diventammo così amici che successivamente realizzò la
scenografia (tre pannelli girevoli) al teatro che avevo aperto a Milano”.
Paglione comunque non seppe mai se l’artista avesse realizzato la
Lucio Fontana - Tartaruga, fine anni ‘50
Pietro Cascella - La tartaruga, anni ‘80
tartaruga per Teresita, opera che poi vide a casa di un noto editore del
tempo. Attraverso uno scambio ne venne successivamente in possesso.
La tartaruga viene adorata come sostegno del trono divino, disse una
volta Teresita, “e i miei cugini Maya raffiguravano il dio della luna con
una splendida corazza la cui trama è fatta di scaglie di tartaruga”.
Nella collezione di Teresita ed Alfredo c’è proprio di tutto, una vasta
gamma di esemplari che si sono succeduti al primo dono di Carrieri: la
corazza di Floriano Bodini, in onore della famosa galleria d’arte “32”;
le pietre di Pietro Cascella; i colori autunnali di Giannetto Fieschi; i
colori vividi di Renato Guttuso, quasi etnici; gli origami di Fujio Nishida;
l’omaggio di Gaston Orellana; la tartaruga di Via Appiani di Marco Petrus;
e il guerriero di Capestrano di Lucio Trojano con in testa la corazza animalesca vecchia di 200 milioni di anni. Tra le varie: tartarughe a spilla in
argento, ad orologio, cinese, a soffione, portaoggetti, in cristallo soffiato,
portagioie, in pasta di pane e perfino in pietra lavica coreana.
“Perché faccio queste donazioni all’ Abruzzo?” torna a chiedersi il gallerista. “Innanzitutto per ricordare Teresita e non certo per liberarmi delle
di
22
n.90
Giovanni
Piersanti
Economia
Austerità
e crisi
dell’euro
Cura letale
per una diagnosi errata
L
Docente Università di Teramo
e Università di Roma Tor Vergata
Innanzitutto, il rischio di insolvenza sul debito
liquidità necessaria a pagare le obbligazioni in
sovrano è semplicemente inesistente nei
scadenza. Di conseguenza, se l’Istituto Centra-
paesi che operano con una propria moneta
le decide autonomamente di non intervenire,
e una propria banca centrale con funzione di
la carenza di liquidità permane e si aggrava, i
prestatore di ultima istanza. In queste condi-
tassi di interesse continuano a salire e la crisi
zioni, eventuali problemi di liquidità, innescati
di liquidità si trasforma in crisi di insolvenza
da vendite massicce di titoli obbligazionari da
quando i tassi di interesse toccano livelli
parte degli investitori privati, possono essere
proibitivi. Quando ciò avviene, l’aspettativa
risolti obbligando la propria banca centrale a
di insolvenza sovrana da parte dei mercati,
intervenire sul mercato per acquistare i titoli
ossia il timore che lo stato sovrano non onori
obbligazionari e fornire la dovuta liquidità.
completamente il suo debito, è convalidata.
Naturalmente, ciò può accendere un rischio
Il fattore chiave che guida la percezione del
valutario (rischio di una svalutazione del tasso
rischio sovrano nei paesi della zona euro
di cambio), ma questa è un’altra questione.
non è quindi l’eccessivo indebitamento del
Inoltre, l’eventuale svalutazione, rilanciando
settore fiscale, ma l’assenza di un garante di
la domanda aggregata nella sua componen-
ultima istanza. Per arrestare, nell’immediato,
te estera, fornisce una comoda e potente
il disastro esploso nel mercato dei debiti so-
via di uscita dalla fase recessiva generata
vrani occorre allora permettere che la banca
dall’aumento dei tassi di interesse connesso
centrale offra tale garanzia. Il parziale, recente
all’attività speculativa dei mercati.
allentamento delle tensioni sul mercato dei
Le agenzie di rating, impegnate nell’inutile
titoli di stato ha poco o nulla a che fare con i
cambiamenti nelle posizioni fiscali dei paesi
a crisi nei paesi della zona euro - avviata
periferici dell’Unione, che in verità sono anche
nel 2008 con lo scoppio della bolla
peggiorate a seguito della fase recessiva, ma
immobiliare negli Stati Uniti e aggrava-
con il cambiamento di regime introdotto nella
tasi con l’esplosione del debito Greco
BCE con l’avvento del governatore Draghi.
nel 2009 e dei debiti pubblici e privati di altri
Ciò non implica che i paesi del sud Europa
paesi dell’Unione nel 2010 – non sembra voler
non debbano perseguire politiche volte alla
mostrare, ad oggi, segni di una sua risolu-
correzione degli attuali squilibri di finanza
zione. Al contrario, i costi umani e sociali per
pubblica. La sostenibilità di lungo periodo
milioni di persone continuano a moltiplicarsi.
è chiaramente essenziale. Ma imporre, nel
L’opinione più diffusa, nei mass media e in
breve periodo, a questi paesi arbitrari obiettivi
buona parte dell’accademia, è che tutto ciò
sforzo di fornire il rating di paesi come gli
di deficit è non solo errato e ma oltremodo
sia l’inevitabile conseguenza delle misure di
USA, il Giappone o il Regno Unito ostentano,
dannoso. La posizione fiscale di lungo periodo
austerità adottate per contrastare il rischio di
su questo punto, tutta la loro imbarazzante
di paesi come Italia e Spagna, ad es., - il primo
credito connesso agli attuali, insostenibili li-
confusione e rivelano di non comprendere
con l’avanzo primario più elevato all’interno
velli di debito pubblico. Mossa dalla pressione
letteralmente nulla di quello di cui parlano.
dell’Unione e il secondo con un debito/Pil
esercitata dall’attività speculativa dei mercati
Il rischio sovrano esiste, invece, nei paesi che
inferiore a quello di paesi ritenuti più sicuri
e dall’innalzamento dello spread, la politica
sono parte di un’unione monetaria ed emet-
come Francia e Germania – è relativamente
nei paesi che necessitano di aggiustamenti
tono debito in una moneta non propria, come
solida. Quel che occorre è un livello decente
fiscali deve barcamenarsi tra la Scilla di una
quelli della zona euro. In queste condizioni,
di crescita economica.
eccessiva contrazione fiscale, che riduce la
l’assenza di una banca centrale impegnata a
Sotto tale aspetto, le misure di austerità av-
domanda e l’output nel breve periodo, e la
garantire illimitatamente il debito sovrano e a
viate in molti paesi colpiti dalla speculazione
Cariddi di una perdita di fiducia sulla solvibilità
sostenere il mercato dei titoli di stato espone i
finanziaria, che hanno causato e acuito la fase
del debito sovrano, che ha effetti deleteri sui
paesi membri a crisi di liquidità e di insolvenza
recessiva e danneggiato la loro capacità di
tassi di interesse e sull’economia reale. Una
che tendono ad autorealizzarsi sotto la spinta
continuare a servire il debito, sono esattamen-
situazione con pochi margini dii migliora-
di movimenti collettivi di paura e panico
te l’opposto di quanto richiesto. Frutto di una
mento.
esplosi nei mercati finanziari. Il meccanismo
diagnosi errata dei fattori responsabili della
Tale spiegazione, apparentemente ovvia, è
di realizzazione è semplice. Non potendo
crisi del debito, nascondono un’insidia che
tuttavia fuorviante e potenzialmente dannosa
costringere la BCE a intervenire sul mercato
potrebbe rivelarsi letale per la sopravvivenza
perché: a) non distingue i paesi della zona
dei titoli sovrani nella eventualità di vendite
della stessa unione monetaria: trasformare
euro dai paesi con propria sovranità moneta-
massicce di obbligazioni guidate dalla paura
la crisi di liquidità che ha dato origine a tutto
ria; b) non identifica in modo corretto la fonte
e dal panico presente sui mercati finanziari, i
questo in una crisi di insolvenza, con inevitabi-
del rischio di insolvenza sui debiti sovrani dei
governi nazionali perdono il potere di offrire
li effetti a catena e dirompenti su tutti i paesi
paesi dell’Unione Monetaria Europea.
agli investitori la garanzia di avere sempre la
della zona dell’euro. n
di
24
n.90
Musica
I “cantautori”
2 parte
a
L’
Fabrizio
Medori
[email protected]
meva le caratteristiche dello stile di Endrigo, incentrato su una vena
di struggente malinconia e su una poetica della quotidianità. Maldestramente bollato come “triste”, è stato ingiustamente dimenticato,
nei decenni successivi, dal grande pubblico. Mi sembra quantomeno
delittuoso non ricordare invece successi come “Teresa” e “Canzone
per te”, con la quale vinse il controverso Sanremo del ’68, il primo
dopo la morte di Tenco. Questo brano era proposto in coppia con il
brasiliano Roberto Carlos, e questo accoppiamento mise in grande
evidenza il parallelismo fra la malinconia e la “saudade” brasiliana,
splendidamente interpretate dai due cantanti.
artista che fra questi è stato maggiormente mitizzato è Luigi
Intanto, fra la Via Emilia e il west, il giovane Francesco Guccini,
Tenco, sia per la forza evocativa delle sue canzoni, sia per
grazie soprattutto alla sua crescente fama di autore, riusciva ad
il tragico modo con cui pose fine alla sua esistenza. Tenco
incidere i suoi primi dischi. Questi, sebbene non fortunati come quelli
era musicalmente molto dotato, pianista jazz, sassofonista e
che negli anni settanta gli hanno dato un grandissimo successo in
buon chitarrista,
veste di interprete, mettevano già in luce un personalissimo stile che
ma soprattutto era
alle influenze francesi sommava la lezione di un altro padre storico
quello che aveva
della canzone
meglio sviluppato
d’autore: Bob
un suo stile perso-
Dylan. Questa riu-
nale, malinconico
scitissima miscela,
e “popolare” nelle
ulteriormente
musiche, amaro
arricchita dalla
“perdente” nei
musica popolare
testi. Nel suo caso
italiana, in parti-
l’unione fra la
colare quella della
musica ed i testi
tradizione mediter-
andava ben oltre la
ranea, era invece
somma algebrica
la base delle
dei due elementi,
canzoni di quello
le sue parole rice-
che più di ogni
vono dalla musica
altro ha saputo
una straordinaria
dare alla canzone
d’autore: Fa-
spinta emotiva,
e la musica si
brizio De Andrè. La
piega duttilmen-
scomparsa di De Andrè,
te alle esigenze del testo.
sebbene emotivamente
Fra i suoi brani è impossi-
devastante, non influi-
bile non ricordare alcune
sce sicuramente sulla
pietre miliari della canzone
opinione che ho della
d’autore: “Vedrai vedrai”, “Mi
sua musica, semmai mi
sono innamorato di te”; “Un
esime dallo spendere
giorno dopo l’altro”, “Lontano
ulteriori parole sulla sua
lontano” sono brani che a
opera, che negli ultimi
distanza di oltre quarant’anni
anni è stata ampiamen-
mantengono intatta la loro
te analizzata in tutte le
carica drammatica e la loro
sue fasi. L’enorme mole di notizie che alla sua scomparsa ha invaso i
perfezione estetica.
mass media, ha però posto alla mia attenzione un dato significativo:
Ai “genovesi” normalmente si
non avevo mai considerato quante sue canzoni di successo sono
accomuna un artista che ligu-
nate negli anni ’60. “La ballata dell’eroe”, “La ballata del Michè”, “Il
re non è, e se lo si inserisce
testamento”, “La guerra di Piero”, “La canzone di Marinella”, “La
in questo gruppo è solo per
canzone dell’amore perduto”, “La ballata dell’amore cieco”, “Amore
le evidenti affinità stilistiche:
che vieni, amore che vai” e “Geordie” hanno visto la luce fra il 1961
Sergio Endrigo è nato a Pola, in Istria, ed ha fatto parte, come tutti
ed il 1966, quando Fabrizio incideva per la Karim, e dopo tanti anni,
gli altri, della scuderia “Ricordi”. Il suo successo, negli anni ’60 è
invece di appassire, sono migliorate, invecchiando come preziose
stato vastissimo, ed è iniziato con “Io che amo solo te”, che già espri-
bottiglie di vino. n
di
Write about... the records!
Banga
Patti Smith
CD “Special edition” 2012 - Columbia/Sony Music
Maurizio
Carbone
[email protected]
25
n.90
toccando i porti di Rodi, Alessandria d’Egitto, Cipro, Izmir... traendo spunti
e ispirazione, fino a diventare brani completi con la post-produzione e
registrazione c/o gli studi Electric Lady (New York)e Hobo Sound (New
Jersey). Non è stata quindi, una crocera ma, un diario di viaggio. Il CD
inizia con Amerigo, dedicata al grande viaggiatore italiano che ha dato
il nome al nuovo continente, il brano funge da ouverture, strumenti a
corda (viola, violino e violoncello) si aggiungono ai tradizionali rendendo
la song briosa e vivace, segue April Fool, classica Patti Smith Groupsong, Tom Verlaine doppia la chitarra aumentando il ritmo, il maschietto
Jackson (Patti’s son) siede dietro i tamburi della batteria! N° 3: Fuji-San si
riferisce al terremoto di Tohoku (Japan) dell’11 marzo 2011, anticipatore
dell’immane tragedia di FUKUSHIMA, il testo a 4 mani (Patti e Lenny) è
una sorta di preghiera rivolta al Vulcano Fuji, di proteggere il popolo giapponese: la voce di Mrs. Smith ‘dondola’ letteralmente fra le note. This Is
S
The Girl (n° 4) è Amy Winehouse, soul-singer inglese scomparsa a causa
mo a che fare con Mrs. PATTI
“L’Ultimo Tango a Parigi” di B. Bertolucci? Attrice simbolo generazionale,
SMITH, spendiamo qualche pa-
scomparsa di recente (anche lei!) conosciuta durante il tour di Horses
rola: Icona, Sacerdotessa, Scrit-
del ‘76, canzone lenta, sofferta e drammatica, sembra di vederla la bella
trice e poetessa, Fotografa...
Maria: occhi tristi, capelli selvaggi, maglietta bianca sotto l’abito nero,
ARTISTA! Ricordo vividamente
dal Paradiso all’Inferno e/o viceversa. È la volta del lato sensuale del CD,
la splendida “doppietta disco-
amore e raptus, la base musicale variegata, rappresenta un bel mosaico,
grafica” dell’esordio: Horses
da qui il nome della traccia Mosaic, (n°7) con innesti di mandoloncello
(1975) e Radio Etiophia (1976),
(Dee Daugherty). Siamo a Tarkovsky-The Second Stop Of Jupiter (8), scrit-
pubblicati dalla Arista, archeologia musicale? Niente affatto, recenti sono
ta durante una data-tour in Russia, palese riferimento al grande Regista
le riedizioni (remastered & expanded) di questi titoli, non dovrebbero
Andrei, grande connubio voce-strumenti, presenti nel brano entrambi i fi-
mancare in alcuna discografia che si rispetti. Eravamo in piena era Punk-
gli: Jesse al piano e Jackson alla chitarra, molto bella! La song n° 9 si chia-
New Wave, Patti, alta, magra, dinoccolata, capelli corvini, quasi androgina
ma...Nine, appunto, frutto della collaborazione di Johnny Deep, composta
in giacca nera stretta e cravattino, procurò autentici shock ai frequenta-
a Porto Rico durante le riprese del film “The Run Diary” da lui diretto e,
tori delle venues più famose di NYC come il CBGB’s e Max’s Kansas City.
qui Mr. Deep, suona pure la batteria! L’ennesima dedica riguarda la track
Inizialmente con il trio di musicisti, Ivan Kral, Richard Sohl e Lenny
n° 10, Seneca, una delle mie preferite, stupenda song riferita al proprio
Kaye, successivamente si aggiungeranno Tom ‘Verlaine’ Miller,
‘figlioccio’ Seneca Sebring, bellissimo bimbo immortalato nel booklet,
Jay Dee Daugherty, Tony Shanahan, Oliver Ray, Patty in quelle
intensa ninna-nanna o ‘lullabye’ suona meglio, bellissimo il testo! Siamo
infuocate serate, più chè cantare ‘declamava’ poesie, testi, composizioni
a 11, tenetevi forte! Arriva Constantine’s Dream (il Sogno di Costantino)
infarcite dei poeti “maudit” francesi (A. Rimbaud, C. Baudelaire...) fiori del
pezzo forte dell’album, citazioni esplicite (affresco La Leggenda della
male e non solo, in cabina di regia, John Cale dei Velvet Underground!
Croce, Piero della Francesca; S. Francesco d’Assisi e il Lupo di Gubbio;
L’impatto fu notevolissimo, così come il successo (vivaddio!), Patti, con
Arezzo e la Toscana...) extra-long song (10’:20”) un autentico mantra,
quella incredibile voce-verve che si ritrovava, cominciò a... cantare! Ora
ipnotico, incalzante, registrato proprio nella città aretina con l’aiuto dei
singhiozzante e aggressiva, altre volte energica e stridula, voce incon-
musicisti de “La Casa del Vento” nonchè del recitato (in Italiano) della
fondibile, comunque musicale, i LP’s dalle covers ‘profumate’ (le mie
Preghiera di S. Francesco ad opera di Stefano Roghi! Veramente una gran
copie -originali import- sono ancora così). Siamo nel 2013, tutto questo
cosa, struggimento totale. Non è finita qui, troviamo la versione di After
ha ancora senso? Ebbene si! Patti non ha smesso di stupirci: coltissima,
the Gold Rush del loner canadese Neil Young, prefer-song dei figli di Patti,
curiosa, viaggiatrice instancabile e stakanovista, l’Europa (. l’Italia e la
comunque prescindibile. Infine (siamo a 13) è la volta di Just Kids, Mrs.
Francia) nel cuore, promotrice-organizzatrice di eventi (il recente Festival
Smith riprende le coordinate delle songs più collaudate, questa canzone
al Parco della Musica di Roma), agitatrice culturale... Segnata da tragedie
è presente solo nella ‘special edition version’ (in mio possesso) vale la
personali, la morte del marito Fred ‘Sonic’ Smith (MC5), con 2 figli, Jesse
pena di spendere 1 € in più. Il CD in questa versione, sembra più un libro
e Jackson, ancora da svezzare e crescere, la recente scomparsa dell’ex
che un disco, soprattutto nel formato: 64 pagine, foto (alcune bellissime)
young boy-friend Robert Mapplethorphe, grande fotografo. Banga, è l’ulti-
tutte in b/n, testi, note, dettagli tecnici e altro. Patti conferma la caratura
ma fatica (?)discografica, progetto scaturito nel 2008, quando insieme al
di artista universale, d’accordo, dall’esordio molta acqua è passata sotto
fido chitarrista Lenny Kaye, a bordo della nave Costa-Concordia (sappia-
i ponti ma...non è passata invano.
mo tutti la fine che ha fatto!) ha percorso le rotte del Mar Mediterraneo,
Durata: 63’:19” - Voto: 7 1/2 n
degli abusi alcolici, pensata a Madrid, registrata a NYC, quasi un’elegia
iamo al 2° giro: female,
della morte, sad song con il piano in evidenza. E’ la volta della title-
band, male, di nuovo al
track Banga: chitarre e ululati di cani, tanti, come quelli fotografati nel
femminile, per la serie
curatissimo booklet, cenni al fido domestico di Bulgakov, Gogol...). Track
“Women in Rock” abbia-
n° 6, Maria non è altro che Maria Schneider, do you remember the movie
di
26
In giro
n.90
I percorsi
fluviali
di Teramo
Tesori da valorizzare
Sergio
Scacchia
[email protected]
aironi, corvi e rondini che spiccano voli nei luoghi più nascosti. I fiumi
aiutano anche a trasmettere ai giovani una conoscenza storica del
territorio.
Dal fiume Tordino con un po’ d’intraprendenza e lungimiranza, il
comune di Teramo potrebbe creare un percorso che dal fiume alle
colline, porterebbe in montagna verso le sorgenti del fiume sotto il
monte Gorzano, cima principe del complesso montuoso della Laga.
Dall’altra parte, seguendo il corso del Vezzola si riscoprirebbe una
vetusta arteria importante di comunicazione tra i popoli del nord Italia
e quelli centrali, la Via Regia di cui racconta nei suoi scritti lo storico
teramano Palma.
Un itinerario bellissimo che proseguiva oltre Campli, percorrendo la
sommità delle tondeggianti colline per raggiungere Civitella del Tronto, quindi s’inoltrava di là dai confini del Regno, verso Ascoli Piceno.
Partendo dalla città, dalla storica Fonte della Noce che ricorda il
passaggio della Regina Giovanna, nell’antica borgata Vezzola o dal
vecchio Tiro a
Segno, incontriamo il Ponte degli
I
Impiccati, nome
spaventoso che
mmaginate Una città che prende il suo nome non da un solo
evoca momenti
fiume, ma da due ha nell’acqua la traccia indelebile della sua
bui e tempestosi.
identità. E Teramo, l’antica Interamnia ha sicuramente la sua
Conosciuto dai
memoria storica nel Vezzola e nel Tordino che l’abbracciano così
teramani come
forte da creare una sorta d’isola felice.
“lu ponte degli
Immagini certo molto diverse da quelle amene e gioiose di un tempo,
Impisi” cioè gli
quando i fiumi erano la meta sociale di tutti: dei giovani che pesca-
appesi, queste
vano granchi e anguille e si tuffavano in acque pulite, dei vecchi che
quattro pietre
scambiavano opinioni sotto l’ombra degli alberi, delle lavandaie che
scampate ai di-
sulle pietre strofinavano i panni dei pittori che in questo luogo ameno
sastri dell’uomo
trovavano ispirazione per le loro tele immortali, dei contadini che qui
e della natura,
avevano i loro orti.
risalgono al XII
La portata d’acqua oggi certifica che siamo davanti a due piccoli
° secolo o giù
torrenti con margini rimaneggiati, per quelli che un tempo, neanche
di lì. Da qui, fino
lontanissimo, erano due fiumi navigabili. I crinali barbaramente incisi
agli inizi dell’800,
e l’urbanizzazione selvaggia hanno impedito la tutela dell’ecosistema.
passavano i con-
I percorsi fluviali, nonostante molte interruzioni dovute al Lotto Zero
dannati a morte
e a piccoli disastri ambientali, rappresentano ancora una ricchezza
per impiccagio-
naturalistica tra salici, pioppi, sambuchi, allori, giunchi e cardi e tra
ne e ghigliottina
reclusi nelle
carceri della
Teramo di allora,
ubicate nell’ex convento di Sant’Agostino.
Il pezzo dell’arcata del ponte che ha resistito al tempo, già seminterrato, scomparve oltre trent’anni fa, inghiottito da improvvidi interramenti, durante la realizzazione del Piazzale San Francesco.
Risalendo il lungofiume del Parco del Vezzola percorrendo la pista
ciclopedonale si arriva al medievale Ponte degli Stucchi, posto sul
greto del corso d’acqua. L’opera, oggi in abbandono, era un passaggio
cruciale per chi anticamente voleva raggiungere Ascoli Piceno, grande
direttrice di una Strada Reale che il Palma ipotizzava collegasse
Teramo e Bellante attraverso la collina di Scapriano, a Ponte Vezzola.
Una piccola erta di cento metri conduce al piazzale del Palazzetto
dello Sport con la possibilità, su stradine secondarie, di attraversare
per essere stata una delle tante proprietà
27
di quest’agiata famiglia di Teramo. Deviando
n.90
che formano spettacolari canyon fino ad
arrivare nella Piana Dèlfico, così denominata
in alto si visiterebbe il paese di Castagneto,
arrivando in montagna attraverso Ioanella,
Poggio Valle, il paese abbandonato di Valle
Piola e Acquaratola. n
il piccolo abitato di Scapriano, in collina e
del Gran Sasso, la roccaforte di Civitella.
conoscere l’affascinante chiesina di San
Continuando lungo il fiume si troverebbe il
Martino.
punto di confluenza delle acque del torrente
Dalla piazzetta si scoprirebbe un panorama
che scende da Vena a Corvo.
inenarrabile. Un vero spettacolo mozzafiato:
Lungo il greto del fiume, ci si troverebbe da-
il mare Adriatico, i Monti Gemelli, la catena
vanti a un ambiente selvaggio con affluenti
di
28
Massimiliano
Volpone
Coldiretti informa
n.90
La spesa
per i prodotti
a km. zero
sale a 3 mld
Direttore Coldiretti Teramo
sul banco di vendita.
Sul piano ambientale, acquistando prodotti alimentari a chilometri zero,
si riducono anche le emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti per lunghe distanze e si stima che, grazie alla spesa “salva clima”
degli italiani, nei mercati degli agricoltori si sia ridotta di 98 milioni di chili
l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno.
È stato calcolato infatti che
un chilo di ciliegie dal Cile per
giungere sulle tavole italiane
deve percorrere quasi 12mila
chilometri con un consumo di
6,9 chili di petrolio e l’emissione
di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre un chilo di mirtilli
dall’Argentina deve volare per
piu’ di 11mila chilometri con un
consumo di 6,4 kg di petrolio
che liberano 20,1 chili di anidri-
P
de carbonica e l’anguria brasiliana, che viaggia per oltre 9mila km, brucia
iù di 3 miliardi di euro sono stati spesi per l’acquisto di prodotti
5,3 chili di petrolio e libera 16,5 chili di anidride carbonica per ogni chilo
alimentari “a chilometri zero” nel 2012 con un contributo deter-
di prodotto, attraverso il trasporto con mezzi aerei.
minante al contenimento degli sprechi alimentari e alla riduzione
Acquistare prodotti a chilometri zero è anche un segnale di attenzione al
delle emissioni di gas ad effetto serra provocate dai trasporti del
proprio territorio, alla tutela dell’ambiente e del paesaggio che ci circon-
cibo. Si stima infatti che i prodotti alimentari come la frutta e la verdura a
da, ma anche un sostegno all’economia e all’occupazione locale, si tratta
chilometri zero, acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nel-
di una responsabilità sociale che si diffonde tra i cittadini nel tempo della
le azienda agricole riducano gli sprechi del 30 per cento perché sono più
crisi. L’Italia ha perso negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra
freschi e durano fino a una settimana in più rispetto a quelli dei canali di
coltivata per effetto della cementificazione e dell’abbandono che ha
vendita tradizionali, ma anche perché non si verificano le perdite dovute
tagliato del 15 per cento le campagne colpite da un modello di sviluppo
alle intermediazioni commerciali, conservazioni intermedie in magazzino
sbagliato che ha costretto a chiudere 1,2 milioni di aziende agricole nello
e lunghi trasporti che compromettono gli altri prodotti prima di arrivare
stesso arco di tempo. n
Note linguistiche
Il significato dei
Suffissi e dei Prefissi
I
di
Maria Gabriella
Di Flaviano
significati diversi; ad esempio:
• aia: fioraia - mestiere; risaia - luogo (di coltivazione del riso)
• iere: barbiere - mestiere; candeliere - oggetto
(per sostenere le candele)
Il numero dei prefissi è nettamente inferiore
a quello dei suffissi.
Nella derivazione con prefissi la parola non
cambia categoria grammaticale per cui si ha:
• ordine (nome) - disordine (nome);
suffissi e i prefissi svolgono un ruolo impor-
• Aio: benzinaio, giornalaio,…;
• possibile (aggettivo) - impossibile (aggettivo);
tante nella formazione di nuove parole. Si
• iere: infermiere, carrozziere,…;
• stare (verbo) - sottostare (verbo).
chiamano suffissi i morfemi grammaticali
• ista: giornalista, dentista,…;
Alcuni prefissi rovesciano o rendono negativo
che seguono un morfema lessicale, prefissi
• tore: muratore, restauratore,…;
il significato della parola (montare - smontare),
i morfemi grammaticali che precedono un
• aiolo: barcaiolo, pizzaiolo,…;
altri indicano ripetitività di una azione (legge-
morfema lessicale. Ogni suffisso è portatore
• ante: insegnante, cantante,…;
re - rileggere).
di uno specifico significato, che acquista
Suffissi che indicano provenienza, origine:
Proprio come accade per i suffissi, uno stesso
valore solo quando è inserito in una parola.
• ese: abruzzese, francese,…;
prefisso può assumere significati diversi:
Suffissi diversi possono, però, avere lo stesso
• olo: spagnolo, romagnolo,…;
• insufficiente (in = non)
significato, come si può osservare dai seguenti
• ano: australiano, friulano, …;
• incartare (in = dentro)
esempi:
• ense: parmense, panamense, …;
una buona parte dei prefissi è costituita da
suffissi che formano parole indicanti mestieri
• eno: iracheno, cileno,…;
preposizioni o avverbi latini o greci (extraterre-
o professioni.
Viceversa, uno stesso suffisso può avere anche
stre, ipertensione, diapositiva, anfiteatro…) n
Pallamano
La vecchia
e la nuova
N
29
dalla
Redazione
[email protected]
n.90
scomparsi e ai quali eravamo affettuosamente legati come Tonino
Marini e Claudio (Micio) Vischia. E’ stato rivolto un pensiero anche a
Petar Perasic (Pero) anche lui scomparso e che aveva vissuto con
la nostra città periodi di intensa amicizia e collaborazione.
Un pensiero va doverosamente dedicato a quanti per svariati motivi
non hanno potuto partecipare alla serata. Su tutti Ante Sabic
giocatore e tecnico della Campo del Re, che diede una svolta alla
pallamano teramana creando un grande settore giovanile e quindi
una nidiata di giocatori che fecero la fortuna non solo della Campo
del Re stessa ma anche delle società che si sono poi susseguite
(Wampum
di Tomislav
ell’ambito della 41ª edizione della Worlds Cup Interamnia
Dragun, della
si è voluto celebrare il vecchio campo di pallamano della
Tonini ed
Gammarana, intitolandolo “1ª Coppa Interamnia”. L’evento
altre ancora)
ha avuto un successo inaspettato anche dal Comitato di
Ovviamente
Quartiere che aveva lanciato l’idea. Alla manifestazione hanno
non può
partecipato tutti i giocatori che hanno vestito negli anni le maglie
mancare un
della formazione maschile della Jaghermaister e della Campo del
sincero e
Re che su quel campo oltre che allenarsi e giocare dando lezioni
sentitissimo
a squadre
ringrazia-
ben più
mento ad
Chiara Lampis
Aristide
blasonate,
Romano Ma-
nel periodo
invernale
Melina Cozzi
lavolta senza
hanno spes-
il quale i sogni del Team
so impugna-
Campo del Re non si
to la pala per
sarebbero mai potuti
sgombrarlo
avverare.
dalla neve.
Per quanto riguarda i
Su quel cam-
campionati maschili e
po, grazie
femminili della prossima
alla passione
stagione 2013/2014 è
di un gruppo
certa la partecipazione
di dirigenti, capitanati da Pierluigi Montauti, è nata la Pallamano
di entrambe le società
teramana e ha visto disputarsi addirittura una Edizione della Coppa
teramane alla massi-
Latina, riservata a squadre nazionali.
ma serie. Per quanto
Su questo campo sono nati campioni come Massotti e Chionchio
concerne la Femminile,
che hanno vestito con grande onore la maglia della nazionale ita-
la Nuova H.F. Teramo fa sapere di avere raggiunto l’accordo con
liana, risultando decisivi per il conseguimento di alcuni suoi grandi
Chiara Lampis (ala destra) e con Melina Ximena Cozzi (ala sinistra)
successi. Senza ovviamente trascurare tutti gli altri giocatori che
entrambe con un curriculum di tutto rispetto. n
hanno permesso alla squadra teramana di conseguire importanti
risultati come il Campionato Italiano Juniores nella finale di Firenze
e una edizione della Coppa Interamnia contro il blasonato Partizan
Gevgelja che era squadra tra le più forti d’Europa, battuta contro
ogni previsione e addirittura ogni sogno.
Le vecchie glorie teramane, hanno disputato due incontri contro
formazioni costituite da arbitri della Coppa, mostrando che la loro
abilità e forza non è diminuita nonostante il trascorrere degli anni.
Abbiamo rivisto giocatori che mancavano da Teramo da moltissimi anni e di alcuni dei quali si erano addirittura perse le tracce.
Agli incontri hanno partecipato anche le sorelle Catia e Maria Di
Domenico, Francesca Cipriani che hanno ovviamente militato nelle
squadre femminili di Teramo.
Nella serata sono stati ricordati due giocatori prematuramente
di
30
Calcio
n.90
Si riparte
con Vivarini
I
Antonio
Parnanzone
[email protected]
solo ottimi risultati, anche un bel Teramo da vedere è la filosofia di
Vivarini. Il tecnico teatino approda a Teramo con la ferma intenzione di
far bene perché la Società glie lo ha espressamente chiesto ed anche
per i forti stimoli di un ambiente esigente e competente. Ha apertamente dichiarato che lavorerà insieme al D.S. Di Giuseppe per costruire il Teramo che tutti si aspettano, forte e vincente. Completa il nuovo
staff tecnico il preparatore atletico Antonio Del Fosco e l’allenatore dei
portieri Fabrizio Zambardi. La qualità dei calciatori che ha rimpiazzato
quella delle partenze , dovrebbe assicurare a sufficienza l’obiettivo
che la Società ha posto come traguardo finale.
Lo stesso Presidente non ha fatto misteri su quello che dovrà essere
il prossimo campionato. Un ottavo posto per entrare a far parte della
elite della terza serie nazionale in linea con la grande tradizione
l Teramo comincia la nuova stagione agonistica 2013/2014 con
della città. Al
l’imperativo di conquistare almeno l’ottavo posto, utile per
fermento dello
accedere alla serie C unica. Sarà un campionato di transizione e
staff tecnico
anomalo perché non ci sarà un solo vincitore, bensì otto in quanto
impegnato
classificarsi primo o ottavo non cambia nulla, se non per un incentivo
a costruire
economico promesso dalla Lega.
una squa-
Diversa è la situazione per le retrocessioni. Scenderanno direttamente
dra forte, fa
nel Campionato
seguito quello
Interregionale le
dirigenziale con
ultime sei classi-
i nuovi arrivi di
ficate, mentre le
Gianluca Scac-
altre classifica-
chioli e Pino
tesi al 9°, 10°,
Maselli. Il D.S.
11° e 12° posto
Di Giuseppe
disputeranno
sarà affiancato
i play – out. In
dall’ex D.G. del
Prima Divi-
S. Nicolò, men-
sione, invece,
tre il settore
l’anomalia è la
giovanile è sta-
mancanza di
to affidato alle
retrocessioni.
mani esperte di
Non essendoci
Pino Maselli, in
alcun pericolo
collaborazione
di perdere
con Vincenzo
la categoria,
Feliciani che curerà la parte tecnica. Il ritorno, o meglio il rientro nella
molte società
casa del Teramo, dello storico dirigente è salutato con piacere. La
giocheranno
sua esperienza e le sue capacità sono importanti per migliorare il già
al risparmio e
ottimo settore giovanile. Il nuovo incarico non è da ritenere secondario
giustamente
perché è forte l’interesse verso i giovani. Dagli stessi organi federali
punteranno su
arrivano impulsi orientati verso una maggiore attenzione per i giovani
giovani promettenti per limitare spese e per organizzare la squadra
che nel futuro dovrà costituire il punto di partenza e di arrivo di ogni
per la stagione successiva in modo più razionale.
Società. Creare una forte base con giovani del luogo non ha solo un
Il Teramo ha rinnovato in parte il parco calciatori, operazione fisiologi-
valore economico con evidenti risparmi, ma anche un forte coinvol-
ca di ogni stagione calcistica.
gimento del territorio. Il lavoro di Pino Maselli, pertanto, è di grande
Partenze, arrivi e conferme creano aspettative e apprensioni che
importanza e dovrà produrre buoni frutti per far si che Teramo e il suo
animano il calcio d’agosto. Alle partenze di Foglia, Iazzetta, Valentini,
ambito provinciale vivano un periodo di forte rinascita del calcio. Al
Righini ed altri, si contrappongono gli arrivi di Dimas, Gaeta, Bernardo,
buon lavoro che Pino sicuramente farà per le sue indubbie capacità, si
Sassano, Cenciarelli per citarne alcuni.
affianca la stima di chi ogni giorno gli è vicino di stanza e di affetto.
Un andirivieni di calciatori che dovrebbe comporre il mosaico del nuo-
Un benvenuto sincero e cordiale ai neo dirigenti biancorossi per una
vo Teramo agli ordini di Vivarini. Il tecnico teatino, stimato e conosciu-
nuova stagione del calcio cittadino con vecchi e nuovi, tutti insieme
to, assicurerà la qualità di giuoco che il pubblico in questi ultimi anni
per portare avanti la grande barca biancorossa verso lidi importanti e
è abituato a vedere nel nuovo stadio comunale di Piano d’Accio. Non
forse anche mai toccati. n
È arrivata la tua
nuova vicina di casa.
Risparmia subito il 10%
sulla bolletta del gas metano.
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