notizie di varia “vaticanità”

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notizie di varia “vaticanità”
notizie di varia “vaticanità”
ANNO 4 | N. 3
foglio informale per i dipendenti del Governatorato
11 Giugno 2010
Dal costato squarciato del Signore, dal suo
cuore aperto scaturisce la sorgente viva che
scorre attraverso i secoli e fa la Chiesa. Il cuore
aperto è fonte di un nuovo fiume di vita.
Benedetto XVI, 11 Giugno 2010
Particolare del Crocifisso del santuario di Boca.
2 - 5 Notizie dalle Direzioni e Uffici
6
Chi va e chi viene
Langolo di cultura
7
Il cuore che pensa
È poesia
8
Per fare buonsangue
notizie liete e...tristi
Festa del S. Cuore di Gesù
AUGURI
DAL SEGRETARIO GENERALE
C
ari amici, in occasione della festa del Sacro
Cuore di Gesù mi è gradito rivolgere a tutti voi
un caro saluto e augurio. Abbiamo ormai fatto
conoscenza reciprocamente e ci siamo incontrati in varie
occasioni solenni o meno solenni, ma sempre per celebrare e ringraziare il Signore per tutto quello che ogni giorno
da Lui riceviamo per la nostra vita cristiana e per il nostro
lavoro a servizio del Santo Padre e della grande famiglia
del Governatorato.
Uno degli incontri più recenti, che non possiamo dimenticare e che ha rappresentato una festa per tutti noi, è
stato quello del 25 maggio scorso, in cui abbiamo avuto
la gioia di congratularci con il nostro caro Presidente in
occasione del suo cinquantesimo anniversario sacerdotale.
Mi sono ben presenti poi i diversi incontri in cui, nel
corso di quest’anno, ho avuto la possibilità di celebrare
l’Eucaristia per voi in occasione del Natale, per gli addetti
ai Servizi di Sanità e Igiene, per la Gendarmeria e per i
Vigili del fuoco, per i dipendenti dei Musei Vaticani, per
la festa di S. Giovanni di Dio, patrono dei nostri farmacisti
e per la festa delle famiglie celebrata nella parrocchia di
San Gregorio VII.
Come tutti sappiamo, l’Anno sacerdotale che il nostro
Santo Padre Benedetto XVI ha indetto nel giorno della festa del Corpus Domini lo scorso anno si conclude in questi giorni con la festa del Sacro Cuore di Gesù. Con la
preghiera da Lui composta per questa occasione, lo stesso Santo Padre così ci ha invitati a rivolgerci al Signore:
“Fa’, o Signore Gesù, che, per intercessione del santo Curato d’Ars, le famiglie cristiane divengano «piccole chiese», in cui tutte le vocazioni e tutti i carismi, donati dal tuo
Spirito Santo, possano essere accolti e valorizzati.
Concedici, Signore Gesù, di poter ripetere con lo stesso ardore del Santo Curato le parole con cui egli soleva
rivolgersi a Te: «Ti amo, o mio Dio, e il mio solo desiderio
è di amarti fino all’ultimo respiro della mia vita”.
2 | all’ombra del cupolone
11 Giugno 2010
Nella solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, la Chiesa offre alla nostra contemplazione il mistero del cuore, mite
ed umile, di un Dio fatto uomo, che riversa il suo amore incommensurabile e infinito su ciascuno di noi e non si arrende
dinanzi all’ingratitudine e nemmeno davanti al rifiuto; anzi
con infinita misericordia prende su di sé i nostri peccati per
liberarci dalla schiavitù di essi e sconfiggere il potere del
male e della morte.
Simbolo di tale amore è il suo cuore squarciato dalla lancia del soldato, da cui uscì sangue ed acqua, fonte dei Sacramenti del Battesimo e dell’Eucaristia.
Il Suo Cuore divino ci invita ad uscire da noi stessi per
abbandonarci e fidarci di Lui e, seguendo il suo esempio, a
fare di noi stessi un dono di amore senza riserve.
Desidero anche approfittare di questa occasione per
esprimere a ciascuno il mio più vivo ringraziamento per
questi mesi di fraterna collaborazione, a cominciare da Sua
Eminenza il Cardinal Giovanni Lajolo, nostro Presidente e
da Sua Eccellenza Mons. Giorgio Corbellini.
A tutti voi intendo manifestare la mia stima cordiale e
riconoscente per il vostro lavoro, la vostra partecipazione e
condivisione del compito non facile che cerchiamo di portar
avanti con tutte le nostre energie, aiutati dalla grazia del Signore e sicuri della sua bontà e del suo amore misericordioso
che ci infonde coraggio.
S.E. Mons. Carlo Maria Viganò
NOTIZIE DALLE DIREZIONI E UFFICI
Visita del Cardinale Presidente all’altare di San Filippo Neri
di Francesco Tomassetti
I
I giorno 26 maggio 2010, memoria liturgica di
S. FILIPPO NERI, il nostro Presidente si è recato
nel primo pomeriggio a rendere omaggio al Santo Compatrono della città di Roma, nella bellissima Chiesa
di Santa Maria in Vallicella, conosciuta dal popolo romano
con il titolo di Chiesa Nuova.
Il Cardinale, ricevuto dal P. Edoardo Cerrato, Procuratore Generale degli Oratoriani, ha raggiunto la Cappella
dove sono custodite le spoglie del Santo, intrattenendosi in
preghiera. Invitato dal Sacerdote ad impartire la benedizione ai fedele ivi presenti, il Cardinale raccontava un episodio
avvenuto 50 anni or sono, nello stesso giorno della festa. Da
poco ordinato sacerdote, egli amava celebrare le sue prime
Messe nei luoghi più sacri di Roma e della Cristianità.
Per il 26 maggio 1960 egli volle quindi recarsi a celebrare
all’altare di S. Filippo Neri. Venne molto amabilmente accolto dai Padri dell’Oratorio, che per l’occasione gli fornirono una pianeta bellissima e preziosissima, quale egli non
aveva mai visto.
Giunto ormai alla Comunione, prima della Benedizione finale, fu avvertito che Sua Santità Giovanni XXIII
stava arrivando per rendere omaggio a S. Filippo Neri.
Grande imbarazzo del giovane sacerdote. Girarsi e benedire il Santo Padre inginocchiato in preghiera davanti all’urna
del Santo? Ma è l’inferiore che viene benedetto dal Superiore, dice la lettera agli Ebrei (7, 7), e non viceversa! Ora,
mentre sta lì immobile ed incerto su come muoversi, un cerimoniere pontificio gli dice alquanto bruscamente: “Ma si
metta un po’ da un lato!” Cosa che naturalmente fece subito.
Allontanatosi poi Giovanni XXIII, e rientrato in sagrestia,
là il chierichetto, che gli aveva servito messa, esclamava:
“Reverè, er Papa poteva pure avverticce che veniva qua!”
Il Cardinale ha inoltre ricordato che per quella Messa
aveva posto una particolare intenzione, affidandola all’intercessione di S.
Filippo. Ed ottenne la grazia!
Impartita
la benedizione ai
presenti, il Cardinale ha continuato a far visita
alla chiesa con la
guida del Padre
Superiore.
Giunto sul presbiterio, davanti
all’altare maggiore, il P. Cerrato ha illustrato al Cardinale
l’immagine della
Madonna ivi collocata.
Si tratta d’un
affresco esistenFoto dell’altare
te in un’edinella Cappella di San Filippo Neri.
cola nei pressi
dell’oratorio, dove si manifestò un grande prodigio. Mentre alcuni bambini giocavano per la strada, detta immagine
fu presa da loro a sassate, e dal volto della Madonna uscì
del sangue. La Venerata immagine, portata trionfalmente in
processione, e collocata poi sull’Altare Maggiore, venne
esposta alla venerazione dei fedeli.
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Il Cardinale Lajolo sacerdote da cinquant’anni
di Eugenio Hasler
P
rofonda riconoscenza a Dio, alla Chiesa e a quan- bile fecondità della Chiesa». Fecondità di cui partecipa «chi vive da
ti gli sono stati vicino. E’ il sentimento espresso da vicino la vita del tempio di Dio, che è la Chiesa», nella quale speriS.E. il Card. Giovanni Lajolo sia sul santìno-ricor- mentiamo l’amore di Cristo. Al termine della liturgia eucaristica si
do che nell’introduzione alla celebrazione eucaristica, presieduta è svolto il ricevimento presso il Cortile della Pigna ai Musei Vaticaall’Altare della Cattedra, nella
ni, allietato dalla Banda musicaBasilica di S. Pietro, lo scorso
le del Corpo della Gendarmeria,
25 maggio, in occasione del
che ha eseguito numerosi brani
cinquantesimo
anniversario
molto graditi dagli invitati, che
dell’Ordinazione Sacerdotale,
hanno salutato singolarmente il
avvenuta nel santuario mariano
Card. Lajolo. S.E. Mons. Viganò,
di Re, il 29 aprile 1960, per le
rivolgendo ai presenti un indirizmani dell’allora vescovo ausizo di saluto anche a nome di S.E.
liare di Novara Ugo Poletti.
Mons. Corbellini, ha illustrato
Un pensiero di particolare
l’infaticabile zelo dimostrato dal
gratitudine ha rivolto, inoltre,
Cardinale nel servizio per la Sanai Sommi Pontefici Paolo VI,
ta Sede e per lo Stato, esprimenGiovanni Paolo II e Benedetto
dogli particolare gratitudine per
XVI per la fiducia accordatal’accoglienza e l’aiuto offertogli
gli nel corso dei quarant’anni
in questo primo anno quale imtrascorsi al loro servizio in dimediato collaboratore ed evidenversi ministeri, riconfermando
ziando le caratteristiche di «granaffetto filiale e fedeltà a Benede saggezza, esemplare impegno
detto XVI, che lo ha nominato
e giovanile entusiasmo» con cui
Presidente del Governatorato e
Egli porta avanti l’arduo compiche, per la felice ricorrenza del
to di Presidente della Pontificia
50.mo, gli ha inviato una speCommissione per lo Stato della
ciale benedizione autografa.
Città del Vaticano e di Presidente
All’inizio della messa,
del Governatorato. Mons. Vigail Segretario Generale, S.E.
nò ha tra l’altro ricordato l’attiMons. Carlo Maria Viganò, nel
vità di diplomatico in Segreteria
Il Cardinale Presidente durante il ricevimento.
suo indirizzo di omaggio, interpretando
di Stato, svolta dal Card. Lajolo, «con
il sentire dei partecipanti al rito, ha ringraziato il Presidente per l’in- una particolare competenza nelle tematiche della libertà religiosa
tensa e generosa attività svolta in tanti anni di ministero pastorale e e del diritto concordatario», nel seguire i rapporti della Santa Sede
che continua a svolgere con esemplare dedizione.
con la Germania, il Portogallo e l’Italia; poi l’incarico di SegretaPresente il Segretario di Stato, Card. Tarcisio Bertone, hanno rio dell’A.P.S.A. e di Nunzio Apostolico in Germania, dove - fra i
concelebrato numerosi cardinali (fra cui il Card. Angelo Sodano numerosi accordi raggiunti grazie al suo impegno - riuscì nel traed il Card. Giovanni Battista Re all’altare), arcivescovi e vescovi sferimento a Berlino della Nunziatura Apostolica ed infine il ruolo
(oltre a Mons. Viganò, Mons. Corbellini, Mons. Dominique Mam- delicato di Segretario per i Rapporti con gli Stati.
berti e Mons. Renato Boccardo) ed un gran numero di sacerdoti.
Il Segretario Generale, concludendo ha richiamato i ben noti
Hanno partecipato alla solenne celebrazione anche membri del «molteplici meriti e talenti del nostro Cardinale, fra i quali quelli
Corpo Diplomatico, Direttori, Funzionari e Capi Ufficio del Go- di eccellente scrittore e conferenziere» ed ha inteso «menzionare
vernatorato con le famiglie e circa 500 fra amici, conoscenti, dipen- specialmente la sua particolare sollecitudine pastorale, il suo amore
denti e pensionati – oltre che dello stesso Governatorato – dei vari alla Parola di Dio e alla vita dei Santi che, con la profondità spirituaDicasteri della Santa Sede presso i quali il Card. Lajolo ha espletato le della sua riflessione, in una forma semplice, attraente e persuail suo mandato.
siva, il Card. Lajolo espone ogni mattina a quanti partecipano alla
All’omelia, riflettendo sui brani della Parola di Dio (Efesini 3, celebrazione della Santa Messa, nella Chiesa del Governatorato».
8-21 e Giovanni 15, 1-8) scelti perché in stretto riferimento al miDoti non comuni di comunicatività, preparazione teologica e
nistero sacerdotale, il porporato si è soffermato sul celibato «scelta profondità spirituale, unite all’umiltà nei rapporti umani, che i pardi vita che intende far proprio l’esempio che Gesù ha dato». Scelta tecipanti alla celebrazione in S. Pietro prima, e poi nell’incontro
di amore totale e totalizzante, che vive e si nutre della Parola che il individuale durante il buffet, hanno potuto verificare ed apprezzare.
sacerdote è chiamato a comunicare e che è «il segreto dell’incredi-
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Concerto d’organo di Marco Bidin
di Eugenio Hasler
N
el pomeriggio del 7 maggio scorso, si è tenuto il Concerto d’Organo del M° Marco Bidin,
giovane artista di Savorgnano in provincia di
Pordenone, già noto agli habitués dei concerti in Governatorato, essendo alla sua seconda esecuzione.
Al Concerto era presente il Cardinale Presidente con
un discreto numero di invitati, ma le rappresentanze di
Curia e del Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede non hanno potuto parteciparvi per le concomitanti
esequie del Cardinale Luigi Poggi, scomparso il 4 maggio
scorso. Nel saluto iniziale il Cardinale Lajolo ne ha brevemente evocato la figura e la collaborazione in Segreteria di
Stato.
Marco Bidin, che si divide tra impegni in Italia ed in Germania - tra l’altro è organista della Gnadenkirche di Heumaden
vicino Stoccarda - ha eseguito vari brani dedicati alla Vergine Maria, in occasione del mese mariano, e la famosissima
Toccata e Fuga in Re minore di Johann Sebastian Bach.
Al termine del programma, il M° Bidin ha voluto regalare un bis ai presenti con il Salve Regina di Paul Hofheimer, organista austriaco.
Nel ringraziare l’artista, il Cardinale Lajolo ha voluto
offrirgli alcune pubblicazioni del Governatorato ed una medaglia commemorativa.
Ha inoltre ringraziato la sua assistente, Sayaka Toyama, e salutato tutti i partecipanti affidandoli a Maria, Madre
della famiglia, alla quale è intitolata la nostra chiesa.
Foto ricordo per il Maestro Bidin e la sua assistente Sayaka.
Festa di San Luigi Orione
di Francesco Mariotti
L
unedì 17 maggio, al secondo piano della
palazzina delle Poste, S.E. Mons. Giovanni
D’Ercole, Vescovo Ausiliare dell’Aquila, ha
presieduto l’ormai tradizionale incontro di preghiera in
onore di San Luigi Orione. Erano presenti, fra gli altri,
Padre Fernando Vergez Alzaga, direttore delle Telecomunicazioni, gli Orionini Don Sandro Belano, della Congregazione della Dottrina della Fede, Don Férmin Fernandez,
Consigliere Generale dell’Opera Don Orione, Don Attilio
Riva, Capo Ufficio delle Poste Vaticane, il suo vice, Don
Stefano Bortolato e fratel Francisco Dos Reis.
Dopo le calorose parole di benvenuto di Don Attilio,
che ha ricordato il ruolo della Chiesa a sostegno della popolazione abruzzese, duramente colpita dal terremoto dello scorso anno, la cerimonia è proseguita con due intense
letture incentrate sul tema della carità, di cui San Luigi
Orione fu infaticabile operatore.
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, scrive San Paolo nella prima
lettera ai Corinzi, sarei come un bronzo che risuona o un
cembalo che tintinna. Il bronzo e il cembalo: due oggetti
inanimati, due cose.
Materia, insomma. È questo il termine di paragone
che l’apostolo sceglie per descrivere l’essere umano che
non abbia in sé il dono più grande, quello della carità. Senza, ci dice San Paolo, l’uomo smette di essere uomo.
E certo San Luigi Orione, di cui è stata letta una
silloge tratta dai suoi scritti, mostra di aver fatto profondamente sue queste parole quando invoca: “Signore, scrivete
sulla mia fronte e sul mio cuore il Tau sacro della carità.
Apritemi gli occhi e il cuore sulle miserie dei miei fratelli:
che la mia vita fiammeggi, come in altissimo rogo, davanti
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a voi, o Gesù!” Nell’omelia, S.E. Mons. D’Ercole non ha
mancato di rilevare come San Paolo sia stato per San Luigi
Orione fonte di continua ispirazione.
A conclusione del breve incontro, ha poi benedetto i
dipendenti delle Poste Vaticane e tutte le personalità intervenute alla cerimonia con la reliquia del Santo.
Importanti accordi per le telecomunicazioni
di Eugenio Hasler
S
ono stati siglati recentemente due importanti accordi per conformare alle esigenze della
moderna tecnologia il sistema delle Telecomunicazioni dello Stato della Città del Vaticano
Lo scorso 11 maggio, nella Sala della Consulta, il Cardinale Presidente, l’Ecc.mo Segretario Generale ed il dott.
Franco Bernabè, Amministratore Delegato di Telecom Italia, hanno firmato l’accordo riguardante la “Realizzazio-
11 maggio: firma del contratto con Telecom Italia.
ne del primo nucleo dell’infrastruttura di comunicazione
integrata dello Stato della Città del Vaticano”, progetto
lungamente studiato da un’apposita commissione costituita da rappresentanti della Segreteria di Stato, del Governatorato, dell’A.P.S.A., della Radio Vaticana, del C.T.V. e
della Sala Stampa della Santa Sede.
Il contratto di durata triennale, rinnovabile ogni
anno per i successivi cinque anni, consentirà il collegamento in fibra ottica per la trasmissione di servizi di fonía,
dati e video di ultima generazione su tutto il territorio dello Stato e tra la Santa Sede e le dieci sedi extraterritoriali
del Vaticano situate a Roma e nelle zone limitrofe.
L’accordo prevede, inoltre, la realizzazione di
un centro operativo a disposizione della Direzione delle Telecomunicazioni del Governatorato per la gestione
dell’infrastruttura in oggetto e la fornitura, da parte di Telecom Italia, dei servizi di progettazione, installazione e
configurazione, nonché il collaudo di tutte le piattaforme
tecnologiche ed i servizi di formazione tecnica, assistenza
e manutenzione.
Nel ringraziare il dott. Bernabè ed i suoi collaboratori per il lavoro svolto in vista dell’intesa, il Card. Lajolo
ha marcato la differenza nel rapporto con Telecom Italia,
per il passato quasi “obbligato”.
Al momento attuale, invece, con la concorrenza
aperta ed a seguito di una gara molto complessa ed articolata, la scelta del Governatorato, «maturata durante un lungo lavoro di studio, di discussioni tecniche, di valutazioni
tecnologiche ed economiche», ha premiato «il lavoro, la
capacità progettuale, organizzativa e tecnica delle risorse
umane» messe in campo dall’Azienda «per soddisfare le
esigenze peculiari e particolarissime di uno Stato piccolo
e del tutto singolare nella sua struttura come il Vaticano».
Il dott. Bernabè ringraziando, a sua volta, il Card.
Lajolo ha tenuto a sottolineare come questo progetto porterà lo Stato della Città del Vaticano ad avere strumentazioni estremamente avanzate nel campo delle Telecomunicazioni, strumentazioni non ancora utilizzate nemmeno
dallo Stato italiano.
L’incontro si è concluso con un brindisi augurale e
con la successiva visita del gruppo di ospiti alla Cappella
Paolina sotto la guida qualificata del Prof. Antonio Paolucci.
Venerdì 14 maggio è stato siglato un altro importante accordo: quello per la gestione dei servizi di telefonia
mobile. Il contratto triennale stipulato con Vodafone Italia
– che si è aggiudicata la gara indetta dal Governatorato
– prevede la fornitura di circa 2000 utenze mobili. All’in-
14 maggio: firma del contratto con Vodafone Italia.
contro per la firma dell’intesa erano presenti, oltre al Card.
Lajolo ed al dott. Pietro Guindani, Presidente di Vodafone
Italia, S.E. Mons. Viganò, P. Vergez ed alcuni rappresentanti della Direzione delle Telecomunicazioni del Vaticano
e dell’Azienda contraente, che hanno seguito le varie fasi
della gara fino alla stesura del contratto.
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CHI VA E CHI VIENE
Alcune specie di animali, osservate nei Giardini vaticani.
di S.E. Mons. G. Corbellini
D
opo aver letto l’articolo, comparso sul numero
di febbraio di All’ombra del Cupolone e dedicato alla flora aviaria “registrata” nei Giardini
Vaticani, il Dott. Beniamino Beccia, Ispettore ecologico della
Regione Lazio e Volontario dello SMOM presso il Braccio di
Carlo Magno, ha voluto complimentarsi con lo Stato della Città
del Vaticano, da lui definito “lo Stato più ecologico del mondo”,
che possiede “un patrimonio floreale unico” e che può essere
considerato “come esempio virtuoso anche nei confronti degli
Stati nordici europei”.
In ragione dei compiti da lui svolti presso la Regione (polizia ambientale, protezione della flora e formulazione di proposte in ordine alla migliore conservazione dell’ambiente naturale
della Regione), egli ha sottolineato come la Città del Vaticano
abbia - oltre ad una miriadi di insetti - anche un patrimonio di
specie di animali tipiche del Lazio, che nella Regione stanno
scomparendo.
Egli, in particolare, ha ricordato la presenza - nel terreno
o nelle fontane - di anfibi, di rettili e di mammiferi rari, quali:
- il tritone crestato (trituros carnifex), superiormente bruno-nerastro e giallo/arancio con macchie nere nella parte inferiore;
- la raganella (hyla intermedia), rana con caratteristici dischi adesivi delle dita;
- la biscia dal collare (natrix natrix elvetica), colubrite lungo fino a 180 cm., caratterizzato da un collarino con macchie
bianco giallastre,
seguite da bande
scure sulla nuca;
- l’orbettino
(anguis fragilis)
che, pur sembrando un piccolo
serpente, è una
lucertola, priva di
zampe, lunga fino
a 40/50 cm., con
corpo cilindrico
senza discontinuità con la coda, che
è tronca all’apice;
da adulto assume
una colorazione
Fontana delle rane, Giardini Vaticani.
rossastra o bronzea.
- l’arvicola terrestre (arvicola terrestris), topolino che costruisce piccole tane in prossimità delle grandi fontane e degli
stagni. A differenza dei suoi “cugini” terregnoli, ha un muso
schiacciato e nuota con agilità; specie notturna, si può osservare
mentre sgranocchia in continuazione una qualche radice.
Mentre ringraziamo il Dott. Beccia per la cortese segnalazione, gli facciamo molti auguri per il suo servizio a difesa
della natura e per la sua preziosa attività di volontariato.
LANGOLO DI CULTURA
Guardati da lui, o Romano!
Nei numeri passati del Cupolone abbiamo lasciato cadere, quasi piccole dosi di vaccino, sentenze circa le malelingue. Oggi
presentiamo un passo di Orazio, che termina con l’ammonimento solenne: “Hunc tu, Romane, caveto”.
Nota bene: Orazio ammonisce di guardarsi non solo da chi riunisce tutte le prerogative negative che indica, ma da chi ne
presenta anche una sola di esse. Ecco il testo:
Absentem qui rodit amicum,
qui non defendit alio culpante, solutos
qui captat risus hominum famamque dicacis,
fingere qui non visa potest, commissa tacere
qui nequit, hic niger est,
hunc tu, Romane, caveto.
Orazio, Sermonum liber prior (4, 81-85)
Chi sparla dell’amico assente,
chi non lo difende quando l’accusano,
chi cerca la risa smodate della gente
per esser detto spiritoso,
chi sa inventare cose inesistenti
e chi non sa mantenere un segreto:
quest’è un’anima nera:
da lui tu, romano, tienti in guardia.
A questo monito del poeta pagano come non aggiungere quello, crudamente realistico, di Nostro Signore:
“Togli prima la trave dal tuo occhio e allora vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello” (Lc 7,42)?
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IL CUORE CHE PENSA
G
esù, sulla croce, ha sperimentato fino in fondo la conseguenza fondamentale del peccato
che è la perdita di Dio. È diventato il senza
Dio, l’ateo - di un ateismo di pena, non di colpa - e questo
per espiare tutto l’ateismo colpevole che c’è nel mondo e in
El Greco. Dio mio, perché mi hai abbandonato?
ognuno di noi, sotto forma di ribellione a Dio, di noncuranza
di Dio.
Davvero, il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su
di lui. Gesù ha sperimentato in sé, misteriosamente, - dicono
alcuni dottori della Chiesa e mistici - la pena dei dannati, che
consiste nella privazione di Dio, nello scoprire improvvisamente che Dio è tutto, che senza di lui è impossibile sia vivere
che morire, e che tu l’hai perso per sempre.
Una santa che ha rivissuto questa pena dice che in quelle condizioni, non si può neppure ricorrere a Dio, «perché si
conosce di essere in luogo di giustizia, non di pietà». «Tutte
le pene - dice la stessa santa — sono niente al confronto di
questa. Basta dire che quelle anime sono prive di Dio.
L’inferno non è che la perdita del Sommo Bene» (S. Veronica Giuliani, Diario del 16.7.1697).
Tutto questo era necessario «perché fosse distrutto il
corpo del peccato» (Rm 6, 6) e perché, in cambio della maledizione, venisse su di noi la benedizione (cf. Gai 3, 13).
Fin dai tempi più antichi, i Padri hanno applicato a
Cristo sulla croce la figura biblica delle acque «amare» di
Mara che si trasformano in acque dolci, al contatto con il
legno gettatovi da Mosè (cf. Es 15, 23 s.). Cristo, sul legno
della croce, ha bevuto lui stesso le acque amare del peccato
e le ha trasformate nelle acque dolci della grazia. Ha trasformato l’immenso «no» a Dio degli uomini in un «sì», in un
«Amen», ancora più immenso, tanto che ora «attraverso lui
sale a Dio il nostro Amen per la sua gloria» (cf. 2 Cor 1, 20).
Ma che cosa tutto questo ha comportato per l’anima
umana del Salvatore, nessuno mai potrà né saperlo, né descriverlo. Nessuno conosce la passione del Figlio se non il
Padre...
Sostiamo ora un poco sotto la croce, per abbracciare,
con uno sguardo d’insieme, tutta la passione dell’anima di
Cristo e vedere ciò che, attraverso di essa, si è compiuto di
nuovo nel mondo.
Gesù nella sua passione ha realizzato il grande «mistero della pietà» (1 Tm 3, 16): con la sua eusebeia, o pietà,
ha ribaltato l’asebeia, l’empietà, creando la situazione nuova
degli uomini davanti a Dio, che chiamiamo salvezza.
(Raniero Cantalamessa. La vita nella signoria di Cristo – Ed. Ancora)
(Il brano per Il cuore che pensa dell’ultimo numero O.C. era tratto
dalla Vita di Cristo di Fulton J. Sheen.Ci scusiamo per l’omissione).
LA PAROLA DEL PAPA
Trovare la mia vocazione e viverla in ogni posto è importante e fondamentale, sia io un grande scienziato, o
un contadino. Tutto è importante agli occhi di Dio: è bello se è vissuto sino in fondo con quell’amore che realmente
redime il mondo.
Solo con l’apertura del cuore a lui, Gesù, Dio e uomo, solo con la conoscenza dell’insieme di quanto ha detto
e di quanto ha fatto, con il nostro amore, con il nostro andare verso di lui, possiamo man mano conoscerlo sempre di
più e così anche fare l’esperienza di essere amati.
“Signore, che io conosca me, che io conosca te”, scrive S. Agostino.
Queste parole del Papa ne sono un bel commento. Ma per avere un’esperienza diretta del Signore, ed aprirci così
anche alla vera conoscenza di noi stessi, nulla di più efficace dell’incontro personale con lui.
Questo avviene in modo particolare nella Celebrazione Eucaristica. Un’occasione favorevole ci è offerta
ogni mattina, alle 7,30 nella Chiesa di Maria Madre della Famiglia. Sei cordialmente invitato!
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PER FARE BUON SANGUE
Alla famosa Dieta di Roncaglia, l’imperatore Federico Barbarossa domandò ai due giureconsulti Bulgaro e Martino se essi
ritenevano che egli fosse a pieno titolo signore del mondo.
- No, rispose Bulgaro, più onesto;
- Si, rispose Martino, più condiscendente.
L’imperatore sorrise a quest’ultimo e, per dimostragli il proprio compiacimento, gli regalò un cavallo di grande valore.
Allora un signore, che aveva udito le risposte e saputo del dono, fece la satira dell’episodio così: “Bulgarus dixit aequum,
sed Martinus habuit equum”, ossia: “Bulgaro ha detto il giusto, ma Martino ha avuto il cavallo”!
Un paziente dice al suo medico:
- Dottore, ho un problema: parlo nel sonno. Può suggerirmi un rimedio?
- Teme forse di disturbare sua moglie durante la notte?
- No. Io sono scapolo.
- E allora, perché si preoccupa tanto?
- Quelli che non voglio disturbare sono i miei colleghi, durante l’orario di lavoro!
NB: l’episodio è avvenuto .... in un altro Stato!
NOTIZIE LIETE E ...TRISTI
“Matrimoni”
Hanno formato una nuova famiglia:
Emmanuele Grilli e Cristina Cossu
Edoardo Bonarelli e Valentina Carleo
Riccardo Di Gioia e Simona De Luca
- Maya (30/04/2010), di Emiliano Cimarra;
- Andrea (03/05/2010), di Valentina Laudonio;
- Flavio (07/05/2010), di Lorenzo Pierotti;
- Nicolas (10/05/2010), di Manuel Cerulli;
- Christopher (27/05/2010), di Andrea Mayer.
(18/04/2010)
(03/05/2010)
(28/05/2010)
“Ci sono anchio!”
Nella luce della Gerusalemme celeste
Diverse famiglie di dipendenti del Governatorato
sono state allietate in questo periodo dalla nascita di figli:
Con fede in “Cristo Gesù, che ha fatto risplendere la vita
e l’immortalità per mezzo del Vangelo”, ricordiamo il nostro collega:
- Tommaso (05/04/2010),
di Antonio Caputi;
- Giampaolo Cartoni (07/05/2010), dipendente dei Musei Vaticani;
e inoltre i familiari di alcuni colleghi:
- Marco (15/04/2010),
di Maurizio Cimino;
- Zoe (21/04/2010),
di Claudio Marafelli
- Luca (21/04/2010),
di Paolo Pardini;
- Sofia (22/04/2010),
di Romina Cometti;
- Carla Analia 29/04/2010),
di Gianantonio Pacifico;
- Elena Martella (13/04/2010), madre di Dario Tebaldi;
- Rita Corona (22/04/2010), madre di Giovanni Anzuini;
- Giovanna Tambellini (23/04/2010), madre di Daniele Battistoni;
- Claudio (20/05/2010), fratello di Fabio Mastrolorenzi;
- Cinzia Domis (26/05/2010), moglie di Fabio Pietrini;
- Guido (28/05/2010), padre di Andrea Di Girolamo;
- Mario (28/05/2010), padre di Marcello De Maina;
- Mario (04/06/2010), padre di Massimo Errani.
REDAZIONE
presso S.E. Mons. Vice Segretario Generale
IMPAGINAZIONE
notizie di varia vaticanità
ANNO 4 | n. 3
Roberto Cortesini (UFN, Governatorato)
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Tipografia Vaticana
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