Pieghevole - Ce.SAR - Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale
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Pieghevole - Ce.SAR - Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale
1 5USAPREFERISCI BATTERIE CIBI RICARICABILI LOCALI Cibo locale significa meno mezzi di trasporto, meno inquinamento, disponibilità di varietà autoctone, sostegno alla rete di produttori locali (in quanto la maggior parte del prezzo finale va agli agricoltori e non ai mediatori multinazionali). Il cibo locale ha subìto meno procedimenti di lavorazione industriale, è stato raccolto uno o due giorni prima di esser venduto. Risulta quindi freschissimo, ha tutti i principi nutritivi intatti e durerà di più. E’ bene informarsi sui produttori locali dai quali si sceglie di comprare; vuol dire andare a conoscerli, visitare la loro azienda agricola, vedere come producono, come allevano, come coltivano. Relazioni sane e non quelle tra venditore- compratore, ma soprattutto fiducia, di cui c’è un gran bisogno. Consumando cibi locali si dà sostegno alla biodiversità agraria intesa come utilizzo di antiche e storiche specie e varietà, cresce la consapevolezza sulla provenienza dei cibi (banane in Italia?) e la loro stagionalità di produzione (fragole tutto l’anno?). Ogni volta che si acquista cibo in fattoria, soprattutto nelle aree montane, si contribuisce a conservare il paesaggio rurale creano un perfetto sistema ecologico nel quale trova habitat la fauna selvatica. Nelle aree dove invece l’agricoltura è in abbandono le frane aumentano, le coltivazioni si rarefanno e la vita nei piccoli paesini si spegne per spopolamento. 6 MANGIA POCA CARNE La produzione di carne ha un grande impatto ambientale: gli allevamenti producono l’80% delle emissioni totali dell’agricoltura, il 18% di tutte le emissioni di gas serra mentre quelle dei trasporti sono circa il 13%. Sui trasporti si stanno attuando politiche ambientali valide, poco si sta facendo per ridurre il consumo di carne. Anzi, il consumo di carne è destinato a salire anche del 75% entro il 2050. Non solo: la metà delle terre fertili viene utilizzata per nutrire gli animali d’allevamento, le foreste vengono abbattute per creare nuovi pascoli e nuovi campi per l’alimentazione animale. Vi è anche un immenso consumo di acqua: il 70% di tutta l’acqua utilizzata sulla Terra viene consumato per gli allevamenti e per la coltivazione dei prodotti destinati agli animali. Consideran- do i consumi: per 1 kg di carne di manzo si consumano addirittura 15.000 litri di acqua; produrre 1 kg di manzo equivale a produrre gas serra, pari a 36,4 kilogrammi di CO2, ovvero la CO2 emessa da un’automobilista medio europeo che percorre 250 chilometri, oppure è come tenere accesa una lampadina da 100w per 20 giorni. Possiamo ridurre il consumo di carne: i legumi hanno molte proteine che possono sostituire la carne; i terreni coltivati a prodotti vegetali anziché a pascolo producono un quantitativo alimentare 15-20 volte superiore; il costo di un Kg di carne equivale a quello di un quantitativo di sostanze vegetali 10 volte superiore. Una dieta a base vegetale richiede solo un terzo del terreno necessario per sostenere una dieta a base di carne e latticini. 7 BEVI ACQUA PUBBLICA L’acqua pubblica è molto più controllata rispetto a quella in bottiglia. Nella città di Roma, sull’acqua potabile, in un anno sono effettuate 250.000 analisi, altrettante in Puglia e 350.000 in Provincia di Milano (dati anno 2010). In Italia solo il 30% della popolazione beve acqua di rubinetto: si consuma più acqua minerale rispetto agli altri paesi europei (dati 2014). L’acqua del rubinetto non produce nessun tipo di rifiuto ed è a km zero. Per quella in bottiglia si calcola che per la sola produzione siano necessari 350.000 tonnellate di PET all’anno. Per produrre 1 kg di PET, sono necessari poco meno di 2 kg di petrolio e 17 litri di acqua, mentre, la lavorazione rilascia nell’atmosfera 2,3 kg di CO2, 40 g. di idrocarburi, 25 g. di ossidi di zolfo e 18 g. di monossido di carbonio. Il trasporto in più dell’80% dei casi avviene su gomma. La raccolta differenziata delle bottiglie è 1/3 del totale, mentre i restanti 2/3 finiscono negli inceneritori. Ma l’aspetto più clamoroso è il prezzo. Il costo di un litro di acqua minerale in bottiglia supera fra le 200 e le 1.000 volte quello di un litro di acqua potabile. Sarebbe come se fossimo disposti a pagare 10.000€ un piatto di pasta al ristorante, 3.000€ un panino, 2.000€ un chilo di patate. Molti comuni in Italia hanno installato le “case dell’acqua”, per far crescere la fiducia dei cittadini nei confronti dell’acqua potabile. Esse garantiscono la microfiltrazione dell’acqua abbinata alla sterilizzazione a raggi ultravioletti.Dal punto di vista della sicurezza, del prezzo e per l’ambiente, l’acqua del rubinetto rappresenta la soluzione migliore per ogni consumatore. 8 SPEGNI GLI STANDBY Gli apparecchi costantemente connessi alla rete elettrica, anche se apparentemente spenti, in realtà consumano. Spegnendoli possiamo ridurre di circa il 10% il consumo di energia elettrica. Basta acquistare una multipresa (ciabatta) dotata di interruttore generale e collegarla agli elettrodomestici: è sufficiente accendere o spegnere l’interruttore della ciabatta per ottenere il risparmio desiderato. Costo indicativo: 20€ per una comune ciabatta, 50€ per una multipresa con autospegnimento (stacca automaticamente la corrente dopo un breve intervallo in cui l’apparecchio viene lasciato in standby). Attenzione ai videogame: Playstation 3 e X-box, sia in standby che in funzione assorbono quasi la stessa quantità di energia, consumando 5 volte di più di un frigorifero efficiente. Lasciarle accese, calcolando un costo di 0,15 euro a kWh, può comportare una spesa di 250 euro l’anno. Tra gli elettrodomestici che in standby consumano spesso più di 3 watt (il triplo di quanto richiede la norma europea), troviamo le macchinette per il caffè, le casse acustiche di bassa frequenza (subwoofer), i modem o i router, i decoder della TV, gli stereo, i lettori DVD, i televisori, i computer da tavolo, le casse acustiche dei computer, stampanti laser, alcuni carica batterie di cellulari, alcuni monitor di computer, condizionatori, tostapane, forni a microonde e spazzolini elettrici. Lasciare il computer acceso 24 ore al giorno può costare 130€ l’anno, più altri 20€ se si lasciano accese anche le casse e 43€ se non si spegne il monitor Lcd. OTTO AZIONI PER SPRECARE MENO E VIVERE MEGLIO IO COSA POSSO FARE ? 2 USA CARICATORI SOLARI 3 USA BICI E MEZZI PUBBLICI 4 CAMMINA (FARAI STRADA!) 0508.it 1 USA BATTERIE RICARICABILI Gli apparecchi portatili alimentati a batteria sono tanti e sempre più usati. Le pile usa e getta però non sono una buona soluzione: sono adatte a un uso limitato e sporadico, costano e contengono sostanze inquinanti per l’ambiente. Le pile sono vere bombe ecologiche:la maggior parte contiene una miscela composta di metalli pesanti: nichel (Ni), cadmio (Cd) e zinco (Zn). I metalli pesanti sono sostanze estremamente inquinanti che incidono soprattutto sugli ecosistemi terrestri, proprio a causa della nostra cattiva abitudine di abbandonare pile e batterie ovunque, inquinando il suolo e passando anche nelle falde acquifere. Una sola pila allo zinco (di seconda generazione), abbandonata e deteriorata, può arrivare a inquinare 30000 litri d’acqua. Cosa fare? Primo: utilizzare sempre pile ricaricabili. Possiamo riutilizzarle un migliaio di volte riducendo così di altrettante volte il nostro contributo all’inquinamento. Secondo: smaltire le pile usa e getta come rifiuti tossici e pericolosi, riponendole quindi negli appositi contenitori. Terzo: le pile usa e getta, che risultano esauste per alcuni dispositivi molto energivori (ad es. le fotocamere) le potrai utilizzare per ancora molto tempo in altri dispositivi meno energivori (ad es. gli orologi a muro). La tecnologia consente oggi di ricaricare il proprio dispositivo elettronico attraverso un accessorio del tutto ecologico che può utilizzare energia pulita e rinnovabile. Il caricabatterie solare grazie alla sua esposizione alla luce, riesce a trasformare l’energia proveniente dal sole in energia elettrochimica, immagazzinandola al suo interno. In tal modo questo accessorio si trasforma in una pratica batteria di riserva, utile nelle situazioni d’emergenza dove è necessario ricaricare il proprio smartphone o tablet. Il crescente bisogno energetico del pianeta sta portando ad un eccessivo consumo delle materie prime e al conseguente aumento dell’inquinamento. Utilizzare fonti energetiche rinnovabili che non hanno impatto sull’ambiente diventa perciò di vitale importanza per la salvaguardia nel nostro pianeta. Ognuno di noi, quindi, nella quotidianità deve cercare di fare il possibile per risparmiare energia, anche grazie a piccoli gesti quotidiani. Il caricabatterie solare è un ottimo modo per ricaricare tutti i nostri amati dispositivi portatili in modo pulito ed ecologico. La bicicletta è il mezzo ideale per gli spostamenti brevi, in quanto è leggera, semplice da usare e poco costosa; inoltre è sempre pronta, permette di arrivare ovunque e fermarsi dove si vuole. In ambito urbano (fino a 5 km di distanza) la bicicletta risulta più veloce dell’auto e dei mezzi di trasporto pubblici. L’attività fisica, anche quella moderata dei ciclisti urbani, previene disturbi circolatori e l’infarto e aiuta a controllare il peso. La bicicletta non inquina, non fa rumore, non consuma petrolio e non produce alcun gas nocivo. Un’auto che percorre 500 km brucia quasi 100.000 litri di ossigeno, il fabbisogno annuo di un adulto. Usare i mezzi pubblici ha molti vantaggi. Viaggiare sui mezzi pubblici migliora il traffico, perché riduce la congestione e permette quindi immettere meno sostanze inquinanti nell’aria. Relativamente all’inquinamento atmosferico in media i mezzi di trasporto pubblico consumano 3-4 volte meno energia per passeggero/chilometro rispetto alle auto ovvero, per ogni chilometro percorso automobili e ciclomotori emettono 3,5 volte più gas serra per passeggero rispetto al trasporto pubblico. Per quanto riguarda la sicurezza, un autobus è 79 volte più sicuro di un’auto e lo sono ancora di più treni e metropolitane. Ogni individuo che ricorre al mezzo pubblico al posto della mobilità privata apporta miglioramenti ambientali, sanitari ed economici, oltre a creare posti di lavoro. Ancora meglio dei trasporti pubblici è l’utilizzo della tua stessa energia per spostarti. Puoi raggiungere a piedi luoghi a cinque minuti d’auto da casa. Camminare a piedi il più possibile non solo migliora la vivibilità di una città, riduce le fonti di inquinamento ambientale, permette una vita più slow e meno frenetica. Ma è anche un toccasana per la salute di ogni persona. Studi scientifici molto seri hanno stabilito che camminare almeno 30 minuti al giorno riduce le malattie cardiache, allunga la durata della vita, previene il diabete, permette insieme ad una dieta equilibrata di perdere peso più velocemente. Inoltre fortifica il sistema immunitario e protegge la tiroide. Dal punto di vista mentale stimola la produzione di serotonina (l’ormone del benessere), contribuisce alla buona manutenzione dei neuroni, rallentando eventuali patologie degenerative del sistema nervoso; migliora le funzioni cerebrali, favorendo la capacità di pensiero e ragionamento, stimolando la creatività. Camminare permette di avere un’altra visione della città, delle sue strade, dei negozi, dei giardini e dei parchi. Se ci mettiamo a osservare con attenzione i volti delle persone, le situazioni concrete, lo stato delle strade saremo anche cittadini più attenti e consapevoli. Camminando ci si oppone alla fretta, cogliendo il significato delle cose essenziali della vita. Quanti odori, paesaggi, sguardi si perdono correndo sempre? campagna nazionale per l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili con il contributo di www.fareverde.it in collaborazione con http://giovaniprotagonisti.fareverde.it destina il 5x1000 delle tue tasse a Fare Verde, indica il codice 9620 3500 580