Assaggio - Sillabe, casa editrice

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Assaggio - Sillabe, casa editrice
Museo Archeologico Nazionale - Museo Egizio di Firenze
Come si legge il mio libro:
Qui al centro puoi leggere il mio racconto
La stele funeraria
Nelle tombe, dall’Antico Regno
fino alle epoche più tarde, era
fondamentale la presenza della
stele funeraria, di solito in
pietra e incastrata in una
parete. La stele poteva assumere forme e immagini
diverse secondo l’epoca, ma
la sua funzione era sempre
la stessa: assicurare le offerte funerarie e le preghiere
doverose per il defunto, nel
caso fosse venuto a mancare
parte del corredo, soprattutto il cibo e le bevande per la
sopravvivenza dell’anima, o
nel caso non ci fossero stati
parenti vivi a prendersi cura
della sua tomba. Ciò avveniva magicamente tramite il
testo inciso o dipinto su di essa,
ovvero la cosiddetta “formula
dell’offerta”, talvolta accompagnata da preghiere di vario tipoa
diverse divinità. Sulla stele era
raffigurato il defunto, spesso
insieme alla sposa e ai figli, circondato dalle immagini di cibi
e bevande che magicamente si
sarebbero materializzate grazie
alla “formula dell’offerta”. Í
Per essere sicuri che il defunto non avesse a patire alcun disagio, ovviamente se
si trattava di un defunto facoltoso, nella sua tomba venivano poste anche figurine che si sarebbero rianimate con formule magiche per
mettersi al suo servizio preparandogli il pane, o la birra o per
allietarlo in altri modi nella sua
permanenza nell’oltretomba.
Fatto ciò la sepoltura veniva
chiusa.
Stele funeraria di Entumuttayesbaket
(Epoca Tarda, 664-332 a.C.)
A destra della raffigurazione si vede
la defunta Entumuttayesbaket, con le
braccia alzate, di fronte alle divinità (da
destra a sinistra) Ra, Osiride, Iside, Nefti.
Donna che prepara la birra
(Antico Regno, V dinastia, 2465-2323 a.C.)
La figura è rappresentata nell’atto di spremere
attraverso dei filtri i pani d’orzo, dopo l’avvenuta fermentazione in un liquore di datteri, per
ottenerne la birra.
Pagina a lato: Stele funeraria del soprintendente Samontuoser
(Medio Regno, XI dinastia, 2065-1994 a.C.)
Davanti a Semontuoser, raffigurato seduto, si trova una grande
quantità di offerte: si riconoscono recipienti, un pane, parti di bue
macellato, un uccello, ortaggi.
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Nella colonna laterale puoi
approfondire le tue conoscenze
Le Mummie
nell’antico Egitto
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Le didascalie ti spiegano
il significato delle immagini
ISBN 978-88-8347-579-5
Questo geroglifico ti avverte
della fine dell'approfondimento
Direzione editoriale: Maddalena Paola Winspeare
Redazione: Barbara Galla
Progetto grafico: Francesca D’Alfonso
Referenze fotografiche: Archivio Sillabe; Gabinetto Fotografico
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
© 2014 sillabe srl
© 2014 Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana
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Testi di Nicola Bianchini e Maria Cristina Guidotti
Illustrazioni di Francesca D’Alfonso
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Testa di mummia di un uomo (Epoca Tolemaica, III sec. a.C.)
La testa apparteneva a un giovane uomo che ha subito una
imbalsamazione molto accurata, come si nota dai tratti del volto
ben conservati.
Pagina a lato: Mummia (Epoca Tarda, XXV-XXVI dinastia )
La parziale rimozione della bendatura ha consentito di mettere in
mostra la mummia. Lo stato di conservazione è mediocre, segno
che, nonostante l’accurata bendatura, il processo di essiccamento
del cadavere fu piuttosto sbrigativo.
ritenevamo sacri: gatti, coccodrilli, ibis,
babbuini, tori…
E allora, vi chiederete, chi non aveva
sufficiente denaro si trovava impedita la
via per l’immortalità? Niente affatto.
Esistevano anche altri procedimenti,
più economici e sbrigativi e alla porta-
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ta di tutti, sebbene, questo è vero, i risultati non fossero altrettanto
durevoli. Il metodo meno dispendioso e più popolare limitava la preparazione del corpo a un semplice trattamento sotto sale per favorire la disidratazione, cioè l’eliminazione dell’umidità; poi, una volta
essiccato, il defunto veniva grossolanamente avvolto in teli di lino
e restituito ai parenti per la sepoltura in fosse scavate direttamente
nella sabbia.
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piri impastati e modellati con gesso; se il
defunto era molto ricco, la maschera poteva essere decorata con dorature e pitture preziose. Talvolta, molto più semplicemente, il volto era dipinto direttamente sulle bende. I tratti somatici della maschera non erano però quelli del defunto, come in un ritratto, ma erano stilizzati e generici.
A questo punto tutto era compiuto e la
mummia era pronta per il riposo eterno
nella propria tomba. Il corredo funebre che
veniva deposto insieme al sarcofago conSarcofago della nutrice Tjesraperet
(Terzo Periodo Intermedio, XXV dinastia,
regno di Taharqa, 690-664 a.C.)
Questo sarcofago era deposto all’interno di un altro, che potete
vedere a pagina 28. La prassi di utilizzare più sarcofagi era
comune nella sepoltura di persone importanti. Tjesraperet, in
particolare, era stata nutrice della figlia del faraone Taharqa.
Pagina a lato: Maschera funeraria in cartonnage
(Epoca Tolemaica, 305-30 a.C.)
La maschera, che veniva applicata direttamente sul volto della
mummia, presenta il volto dorato mediante foglia d’oro zecchino.
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La stele funeraria
Nelle tombe, dall’Antico Regno
fino alle epoche più tarde, era
fondamentale la presenza della
stele funeraria, di solito in
pietra e incastrata in una
parete. La stele poteva assumere forme e immagini
diverse secondo l’epoca, ma
la sua funzione era sempre
la stessa: assicurare le offerte funerarie e le preghiere
doverose per il defunto, nel
caso fosse venuto a mancare
parte del corredo, soprattutto il cibo e le bevande per la
sopravvivenza dell’anima, o
nel caso non ci fossero stati
parenti vivi a prendersi cura
della sua tomba. Ciò avveniva magicamente tramite il
testo inciso o dipinto su di essa,
ovvero la cosiddetta “formula
dell’offerta”, talvolta accompagnata da preghiere di vario tipo
a diverse divinità. Sulla stele
era raffigurato il defunto, spesso
insieme alla sposa e ai figli, circondato dalle immagini di cibi
e bevande che magicamente si
sarebbero materializzate grazie
alla “formula dell’offerta”. Í
Per essere sicuri che il defunto non avesse a patire alcun disagio, ovviamente se
si trattava di un defunto facoltoso, nella sua tomba venivano poste anche figurine che si sarebbero rianimate con formule magiche per
mettersi al suo servizio preparandogli il pane, o la birra o per
allietarlo in altri modi nella sua
permanenza nell’oltretomba.
Fatto ciò la sepoltura veniva
chiusa.
Stele funeraria di Entumuttayesbaket
(Epoca Tarda, 664-332 a.C.)
A destra della raffigurazione si vede la
defunta Entumuttayesbaket, con le braccia alzate, di fronte alle divinità (da destra
a sinistra) Ra, Osiride, Iside, Neftis.
Donna che prepara la birra
(Antico Regno, V dinastia, 2465-2323 a.C.)
La figura è rappresentata nell’atto di spremere
attraverso dei filtri i pani d’orzo, dopo l’avvenuta fermentazione in un liquore di datteri, per
ottenerne la birra.
Pagina a lato: Stele funeraria del soprintendente Samontuoser
(Medio Regno, XI dinastia, 2065-1994 a.C.)
Davanti a Samontuoser, raffigurato seduto, si trova una grande
quantità di offerte: si riconoscono recipienti, un pane, parti di bue
macellato, un uccello, ortaggi.
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Questa tipologia era applicata
anche alle tombe regali, dove
però la cappella era sostituita da
un vero e proprio tempio per il
culto funerario del faraone.
Un’ultima cosa. Per gli egiziani il mondo dei morti si trovava a Occidente, nella direzione
del tramonto del sole. Per questo motivo tutte le necropoli
dell’antico Egitto si trovavano
sulla sponda sinistra del Nilo,
condotti
di aerazione
Veduta, da sinistra a destra, delle piramidi dei faraoni Mikerino, Chefren e Cheope. In primo piano le piccole piramidi
cosiddette “delle regine”
(Antico Regno, IV dinastia, 2551-2472 a.C.)
camera del re
camera
della regina
camera inferiore
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grande
galleria
Ad ogni modo, nel 1923 accadde un fatto straordinario: l’egittologo inglese Howard Carter, affiancato dal finanziatore
della spedizione Lord Carnarvon, scoprì
la tomba intatta e stracolma di tesori del
giovane faraone Tutankhamon.
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Maschera d’oro del faraone Tutankhamon
(Nuovo Regno, XVIII dinastia, 1333-1323
a.C.).
Pagina a lato: Sezione della piramide di Cheope
quella occidentale, mentre le
città dei vivi erano su quella destra, verso il sole che sorge. g
Indice
Introduzione…………………………………………………… p. Le Mummie nell’antico Egitto………………………………... p.
L’anima……………………………………….………….……. p. Il Libro dei Morti………...….……………….….…….….….… p. La psicostasia…………………………………….….….……. p. I vasi canopi…………………………….….….….……………p. Il sarcofago..………………………………………….……….. p. Gli ushabti….….…………….………………………………… p. La stele funeraria..….…………………………………………. p. La tomba....…………………………………………………….p. 4
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Statuetta a forma di ippopotamo in fayence
(Medio Regno, 2065-1781 a.C.)
Gli egiziani veneravano molti animali. Secondo lo storico greco Erodoto l’ippopotamo
era sacro nella regione di Papremis, non ancora identificata ma verosimilmente nel delta del Nilo.
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