Il giovane Holden

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Il giovane Holden
“Il Giovane Holden”
J. D. Salinger
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AUTORE: Jerome David Salinger
TITOLO: “Il giovane Holden”
CASA EDITRICE: Einaudi
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 1951
DATI ANAGRAFICI: Nato l’1 gennaio 1919, morto il 27
gennaio 2010
NAZIONALITA’ E CENNI BIOGRAFICI: Nacque a New
York da una famiglia ebraica. Frequentò le scuole
pubbliche nell’Upper West Side di Manhattan. Poi si
iscrisse al Volley Forge Military Academy and College di
Wayne, in Pennsylvania dove iniziò a scrivere racconti
la notte, sotto le coperte, con l’aiuto di una pila elettrica.
Partecipò ad alcune delle più dure battaglie della seconda
guerra mondiale.
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ELENCO DELLE OPERE PRINCIPALI E LE LORO
CARATTERISTICHE: Il suo romanzo più celebre è il
Giovane Holden. Da molti era considerato come
un’autobiografia dello scrittore. Scrisse una collezione di
racconti dal titolo “Nove Storie”, e tra il 1961 e il 1963
scrisse “Fanny and Zooey” e “Alzate l’architrave”.
L’autore spesso sostenne che non pubblicare gli dava
tranquillità, che amava la scrittura e che scriveva solo per
se stesso.
TRAMA
Alla notizia della sua espulsione dell’Istituto
Pencey, il sedicenne Holden decide di fuggire dalla
scuola. Siccome non se la sente di affrontare la
reazione dei genitori, vaga per due giorni in
ambienti diversi a New York, dove incontra diverse
persone con cui cerca di mettersi in sintonia: Sunny,
Sally, Carl Luce, Antolini. Ma alla fine l’unica che lo
capisce è la sorellina Phoebe alla quale confida la
propria decisione di fuggire da casa e di andare in
un posto dove nessuno lo conosce per ricominciare
tutto daccapo, con un lavoro e una vita semplice.
L’atteggiamento determinato della sorella, che si
mostra decisa a seguirlo, gli apre gli occhi e gli fa
cambiare idea.
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PERSONAGGI
 HOLDEN CAULFIELD: Protagonista degli eventi.
Fisicamente è molto alto e magro come un chiodo, con
la particolarità di avere i capelli grigi, nonostante la
sua giovane età. E’ molto sensibile emotivo e fragile.
Odia la violenza e si considera un vigliacco. Ama
studiare soltanto la letteratura inglese.
 PHOEBE CAULFIELD: E’ la sorella di Holden. E’ una
bambina di sedici anni, particolarmente magra e
molto loquace. E’ molto legata ad Holden anche se
qualche volta la delude. Entrambi si confidano e
scambiano pareri personali.
 ALLIE CAULFIELD: Fratello minore di Holden. E’ morto
di leucemia all’età di tredici anni. Holden ne parla
molto. Per lui era un punto di riferimento.
 D. B.: E’ il fratello maggiore di Holden. Ha una
trentina d’anni. Ha combattuto quattro anni nella
seconda guerra mondiale. Vive attraverso i ricordi e i
pensieri del protagonista.
 SALLY HAYES: Vecchia compagna di scuola di Holden. E’
bella, ma ha un atteggiamento snob. Vuole bene ad
Holden e quando torna a New York si mostra
disponibile.
 PROFESSOR ANTOLINI: E’ un’insegnante di inglese a
New York. E’ amico di Holden. Si mostra disponibile nei
suoi confronti. E’ una persona colta e saggia.
 JANE GALLAGHER: E’ un’amica d’infanzia di Holden,
molto carina e dolce a cui Holden tiene
particolarmente.
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PAROLE UTILIZZATE DALL’AUTORE
Forgiamo (pag4), rivangare (pag 16), sarcastico
(pag 26), spassosissimo (pag 83), jittenburg (pag 85),
I lunt: Che meraviglia (pag 147), bisbigliare (pag 210).
LUOGHI E TEMPI DEGLI EVENTI
Questo romanzo è ambientato a New York negli anni Cinquanta e
l’arco di tempo trascorso è di cinque giorni. I luoghi più significativi
sono l’Istituto Pencey in Pennsylvania, l’albergo a New York, la
stazione, Central Park, il museo, il locale di Ernie e la casa di
Holden. “Eravamo andati a New York al mattino per un incontro con la McBurney
School”. (pagina 5)
NARRATORE
Il narratore è interno e viene usata la prima persona.
STILE
Il linguaggio usato è moderno, informale e molto giovanile. C’è una
prevalenza di periodi brevi. La lettura è abbastanza scorrevole e
facilmente comprensibile. A proposito del linguaggio sono presenti due
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espressioni che spesso sono state citate: “eccetera eccetera” e “e
compagnia bella”.
VALUTAZIONE “ANALITICA” E COMMENTO PERSONALE
Il messaggio che secondo me l’autore vuole trasmettere è
quello di mettere in evidenza le difficoltà e i problemi
dell’adolescenza. Secondo me l’adolescenza è un passaggio
molto importante della vita di un ragazzo. E’ un periodo che
bisogna vivere con serenità e innanzitutto mai farsi
condizionare dai coetanei o permettere agli altri di farsi
sminuire. I dolori certamente ci sono perché crescere è
dura, ma è l’avventura più fantastica del mondo. Bisogna solo
saper trovare gli strumenti per andare avanti. Ma è anche un
periodo di gioie: la prima è il gusto e la voglia di crescere, la
seconda è poter realizzare tante cose. Il segreto è quello di
avere sempre tanti interessi.
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La frasi che mi hanno colpito particolarmente sono: “la gente non si accorge
mai di nulla di quello che avviene” e “certe volte mi comporto come se fossi
molto più vecchio di quello che sono”. Ci sono piccoli particolari che la gente fa
fatica a cogliere di me, e penso che alla fin fine sia cosi per tutti. E a volte mi
sento davvero vecchio per via dei miei pensieri . Ad esempio, la maggior parte
dei miei coetanei amano vestirsi firmati dalla testa ai piedi, vogliono il
cellulare di ultima generazione Samsung o Apple per paura che altri loro
amici li vedano con un oggetto stupido e li prendano in giro. A me
sinceramente di queste cose non importa nulla: penso che non ci sia differenza
tra un pantalone firmato e non firmato, tra un cellulare di mille euro e dieci
euro ecc.. Conosco la canzone di un cantante che si chiama “Pietre” cantata
da Antoine: “se sei brutto ti tirano le pietre, se sei bello ti tirano le pietre”.
Ed è proprio cosi. La gente avrà sempre da ridire su tutto quello che fai e per
come sei. Concludo con una frase di Charlie Chaplin: “Preoccupati più della
tua coscienza che della tua reputazione. Perché la coscienza è quello che tu
sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri
pensano di te è un problema loro”.
Valutazione “olistica”
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