Prot. 75/16 Roma, 26 luglio 2016 Prof. Giuseppe
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Prot. 75/16 Roma, 26 luglio 2016 Prof. Giuseppe
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Il Coordinamento Prot. 75/16 Roma, 26 luglio 2016 Prof. Giuseppe Pitruzzella Presidente Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Piazza Giuseppe Verdi 6/a 00198 Roma Egregio Presidente, con nota del 10 marzo 2010 codesta autorità segnalò alle Presidenze della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica ed anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed al Ministro delle politiche Agricole e Forestali, la presenza di alcune rilevanti distorsioni alla disciplina sulla concorrenza derivanti dall’applicazione dell’articolato della legge 30/1991 recante” disciplina della riproduzione animale”. In particolare, a conclusione della richiamata nota l’Autorità auspicava una revisione dell’attuale normativa” al fine di garantire condizioni di accesso a tali attività non ingiustificatamente discriminatorie, favorendo così il pieno svolgimento del confronto concorrenziale tra allevatori anche a vantaggio degli utenti”. Successivamente con nota del 28 marzo 2013 l’Autorità ebbe a tornare sull’argomento - a seguito della rilevata commistione d’interessi contrari alla corretta applicazione della disciplina sulla concorrenza - con riferimento alle procedure “anticoncorrenziali rilevabili nel mercato della commercializzazione dei prodotti d’allevamento” attuate da strutture allevatoriali di produzione e di commercializzazione di materiale seminale facenti ambedue parte del sistema AIA. Giova a tal proposito ricordare come le sollecitazioni per una modifica in senso liberalistico della normativa nazionale siano rimaste assolutamente inascoltate ancorché nel frattempo si siano manifestati a livello europeo fatti che avrebbero dovuto rappresentare stimolo sufficiente ad avviarne una profonda revisione. Si fa riferimento in particolare alla nuova disciplina europea di cui al recente regolamento UE n 2016/1012 del Parlamento Europeo e della Commissione Esecutiva pubblicato sulla GU europea n.171 del 29/06/2016 inerente una nuova normativa europea sulla riproduzione animale, sulla tenuta dei Libri Genealogici e sulla gestione dei controlli funzionali del bestiame. Con l’articolato in questione l’Unione europea ha modificato le regole in senso liberistico, prevedendo tra l’altro che gli Stati membri possano riconoscere anche più Libri genealogici per razza, e – aspetto per noi di maggiore interesse - più organismi per la realizzazione dei controlli funzionali, oltre ad autorizzare organismi riconosciuti in uno Stato membro ad operare anche al di fuori del Paese che li ha riconosciuti. _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Il Coordinamento A ciò si aggiunge la recente definitiva approvazione da parte della Camera dei Deputati del Collegato Agricolo alla legge di stabilità 2013, con particolare riferimento all’art. 15 comma 4, che dispone il riordino dell’assistenza tecnica agli allevatori e della disciplina della riproduzione animale ossia della legge 30/1991. In totale controtendenza, invece, il complesso articolato normativo che sta alla base del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (P.S.R.N.) ed i criteri di selezione dei progetti definiti dall’ Autorità Ministeriale di Gestione individuano criteri che non apportano alcuna auspicata sostanziale novità al quadro operativo già ampiamente osservato dall’Autorità, e che si frappongono ulteriormente, quantomeno per l’intera vigenza delle misure del PSRN 2014-2020, alla realizzazione dell’auspicato effettivo confronto concorrenziale. Alla luce delle considerazioni svolte, si auspica che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, esaminata la situazione, verificata ed accertata la perdurante presenza di situazioni e di norme gravemente lesive di un corretto rapporto concorrenziale, voglia intervenire su chi di competenza ai fini di una rapida rideterminazione della normativa nazionale in modo da uniformarla , tenendo conto delle legislazioni in essere nei paesi a zootecnia avanzata, alla rinnovata normativa europea. Restando in attesa di un cortese riscontro e disponibili a fornire ogni ulteriore informazione fosse ritenuta necessaria al miglior svolgimento ed esito dell’indagine si coglie l’occasione per inviare cordiali saluti. Secondo Scanavino _______________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________