slides - Dipartimento Politiche Europee

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Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento Politiche europee
Ufficio per l’attuazione del mercato interno e le politiche di coesione
Servizio concorrenza e aiuti di Stato
DIPARTIMENTO POLITICHE
EUROPEE
SERVIZIO
CONCORRENZA
E AIUTI DI STATO
TRAPANI 14/15 FEBBRAIO 2013 l’ITALIA IN EUROPA L’EUROPA IN ITALIA
dott. ssa Doriana Lucaferri
La politica della concorrenza
• La concorrenza è indicata dal TFUE,
come lo strumento che permette di
raggiungere gli obiettivi dell’Unione in
termini sia di efficienza nel mercato
interno, sia di benessere per i cittadini.
• La concorrenza obbliga le imprese a
offrire continuamente la miglior gamma
possibile di prodotti ai prezzi più
convenienti.
• In un libero mercato, il commercio
dovrebbe essere un gioco competitivo i
cui
beneficiari
ultimi
siano
i
consumatori.
I buoni motivi per una politica
della concorrenza
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Prezzi più bassi per tutti: Il modo più semplice per conquistare quote di mercato è offrire un prezzo
più basso. In un mercato concorrenziale i prezzi sono spinti verso il basso. E non sono solo i
consumatori a trarne vantaggio: quando un maggior numero di persone può permettersi di
comprare un prodotto, le imprese lavorano di più e questo fa bene all'economia nel suo insieme.
Migliore qualità: La concorrenza incita le imprese a migliorare la qualità dei beni e servizi che
offrono, per attirare più clienti e espandere la loro quota di mercato. Qualità può significare varie
cose: prodotti che durano di più o funzionano meglio; un'assistenza tecnica post-vendita più
efficiente; un servizio migliore e più cortese.
Più scelta: : In un mercato concorrenziale le imprese cercano di differenziare i loro prodotti. Ne
risulta una scelta più ampia: i consumatori possono scegliere il prodotto che offre il miglior
rapporto qualità/prezzo per le loro esigenze.
Innovazione: Per poter offrire più scelta e prodotti migliori, le imprese devono innovare - sotto il
profilo della progettazione, del design, delle tecniche di produzione, dei servizi, ecc.
Imprese più competitive sui mercati mondiali: : La concorrenza all'interno dell'UE contribuisce a
rendere le imprese europee più forti anche fuori dell'Europa, e capaci di far fronte ai loro
concorrenti mondiali.
Il consumatore
• Noi siamo il fattore chiave per la
competitività delle imprese: scegliendo
quale prodotto comprare, in definitiva
orientiamo il comportamento delle
imprese.
• Tenendoci informati e protestando contro
le imprese che a nostro giudizio non si
comportano in modo corretto, possiamo
contribuire a garantire che le imprese
continuino ad offrire più scelta, qualità e
innovazione a prezzi più bassi.
Le imprese
La concorrenza obbliga le imprese a
offrire continuamente la miglior gamma
possibile di prodotti ai prezzi più
convenienti
perché,
altrimenti,
i
consumatori compreranno da altri. In un
libero mercato, il commercio dovrebbe
essere un gioco competitivo i cui
beneficiari ultimi siano i consumatori.
A volte le imprese cercano di limitare la
concorrenza.
Per assicurare il buon funzionamento dei
mercati, occorrono autorità come la
Commissione
che
impediscano
o
correggano
i
comportamenti
anticoncorrenziali.
Il controllo della Commissione
Europea
• A volte lo Stato e le amministrazioni locali
sostengono con denaro pubblico un insieme di
imprese o una singola società.
• Queste ne ricavano un indebito vantaggio nei
confronti dei concorrenti di altri paesi dell'UE.
• In altri termini, le sovvenzioni falsano la
concorrenza e distorcono il commercio.
• È compito della Commissione impedire che ciò
accada, permettendo che lo Stato intervenga solo
nell'interesse generale, ossia a vantaggio
dell'insieme della società o dell'economia.
Servizi pubblici
•I servizi pubblici possono essere
forniti da imprese pubbliche o private
senza
ricevere
un
sostegno
finanziario specifico dalle autorità
degli Stati membri.
• Altri servizi possono essere prestati
solo se le autorità offrono una
compensazione
finanziaria
al
fornitore.
• Ai fini della concorrenza interessano
solo i servizi cosiddetti d’interesse
economico generale (SIEG)
Norme europee e Stati membri:
risparmiare risorse pubbliche
Gli Stati membri hanno facoltà di
determinare
modalità
di
organizzazione e di finanziamento
dei loro SIEG.
La UE ha stabilito delle specifiche
norme per fare in modo che i
finanziamenti dei servizi pubblici
non rivestano le caratteristiche di
un aiuto di Stato incompatibile e
quindi contrario alle regole sulla
concorrenza.
Atto d’incarico
La gestione di un SIEG deve essere affidata
con un atto d’incarico esplicito che definisca
gli obblighi delle imprese e dell’autorità
concedente.
Ed in particolare:
-L’oggetto e la durata degli obblighi;
-L’impresa e, se del caso il territorio
interessato;
-La natura dei diritti esclusivi accordati
all’impresa;
-La compensazione;
-Le modalità per evitare le
sovracompensazioni.
Selezione dell’impresa: gare ad
evidenza pubblica
L’impresa
deve
essere
selezionata:
-Attraverso una gara d’appalto
pubblico che consente di
selezionare il candidato in
grado di fornire i servizi al
costo
minore
per
la
collettività;
-Oppure deve essere il
risultato
di
un’analisi
comparativa con un impresa
media gestita in modo
efficiente e adeguatamente
dotata dei mezzi necessari.
Calcolo della compensazione:
evitare gli sprechi
Parametri
previamente
definiti in modo obiettivo e
trasparente per definire fin
dall’inizio
come
sarà
determinato il risarcimento.
(la compensazione non deve
conferire
un
vantaggio
economico che potrebbe
favorire
l’impresa
beneficiaria
rispetto
a
imprese concorrenti)
Evitare la sovracompensazione:
l’ “utile ragionevole”
La compensazione non deve
eccedere quanto necessario
per coprire interamente o in
parte i costi originati
dall’adempimento
degli
obblighi di servizio pubblico
tenendo conto dei relativi
introiti nonché di un margine
di utile ragionevole.