Numero 10 - d.mare.online

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Numero 10 - d.mare.online
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
Periodico gratuito di informazione sulle eccellenze
delle Marche tra mare, territorio e cultura
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09
PAGINA
Secondo Pilartz
vivere d'aria si può
Arriva Inteatro 2016
danza in primo piano
Conerock torna
il grande raduno
Il guru del respirianesimo ha
il suo quartier generale tra
Sassoferrato e Fabriano...
Dal 29 giugno al 7 luglio il
Festival diviso tra Ancona e
Polverigi...
La reunion delle moto modern
classic sulle strade del Monte
dal 3 al 5 giugno...
03
ANNO
A
PAGINA
07
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10
PAGINA
PAGINA
Porto, occasione
da non perdere
Il chiodo di pelle
piaceva a Marlene
Il presidente dell'Autorità portuale Rodolfo Giampieri parla
della Macroregione...
All'inizio fu la giacca degli
aviatori, poi dei motociclisti
ora è un capo cult...
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Ecco
maggio
tra feste
e ginestre
M
aggio quinto mese
dell’anno nel calendario
gregoriano, un mese
pieno di promesse e di aspettative, quasi un sabato del villaggio.
Arrivano sole e caldo, pregustiamo i primi bagni e le vacanze
che verranno. E pensando alla
bella stagione, iniziamo a festeggiare con il Primo maggio, festa
dei lavoratori, con il Concertone,
le scampagnate, e ad Ancona
quattro giorni di fiera, un’overdose di shopping low cost.
Ma questi 31 giorni che vanno
ad incominciare sono quelli
consacrati alla Madonna, e tra i
nostri ricordi scolastici riaffiora il
manzoniano 5 maggio, in morte
di Napoleone. Lungo la riviera
All'interno
inserto speciale
di 4 pagine
del Conero si accende il giallo
della ginestra, cantata dal nostro
Giovane favoloso, che colora le
gite fuori città.
Nella tradizione contadina è un
momento importante, celebre è
l’albero del maggio, piantato in
mezzo all’aia o nella piazza del
paese, carico di nastri colorati,
attorno al quale ballare e cantare le vecchie strofe popolari.
Ed infatti nella nostra regione e
nella vicina Umbria, si rinnova il
Cantamaggio, rassegna di canti
di questua, al recupero dei quali
ha fortemente contribuito La macina, il gruppo folk di Gastone
Pietrucci, nato a Monsano nel
lontano 1968.
• m.r.
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STILI DI VITA
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Il regime alimentare
Tutte le curiosità
Il respiro che
nutre ma non
è un digiuno
Finora sono 1000 i seguaci
su Facebook in Italia
D
opo i vegetariani, i vegani, i fruttariani, i crudisti
ora sta arrivando anche in
Italia un nuovo stile di vita
alimentare, il respirianesimo,
direttamente dall'India.
Si tratta tecnicamente di 'alimentazione pranica' e deriva
dalla parola indiana 'prana'
che significa letteralmente
energia.
Infatti il prahanesimo propone uno stile di vita estremo,
suggerendo di nutrirsi di tutta
quella energia che si riesce a
prendere dall'universo.
Per arrivare all'alimentazione
pranica bisogna affrontare un
percorso di 21 giorni in cui
oltre a bere solo acqua per
depurare il corpo dalle tossine
accumulate col cibo in una
vita intera, bisogna osservare
tre regole: non perdere peso
(anche se una minima perdita,
almeno all'inizio, è fisiologica); non perdere energia e
diminuire il tempo del sonno
perchè man mano che il corpo
si purifica e non viene più appesantito dalle funzioni legate
alla digestione, l'organismo si
sente più riposato e si ha una
minore necessità di dormire.
I benefici sono quelli di un
corpo depurato dalle tossine e
quindi più sano.
Ma non si tratta di digiuno.
In Europa ci sono oltre 3000
persone che hanno abbracciato lo stile di vita pranico, in
Italia quasi 1000 gli iscritti al
gruppo Facebook fondato da
ta.fre.
Pilartz.
•
PERIODICO
DI INFORMAZIONE
DIRETTORE
RESPONSABILE
Marina Roscani
PROGETTO
GRAFICO
Sergio Giantomassi
IMPAGINAZIONE
Icselle Design
Studio S.a.s
EDITORE
Cristina Cognini
ANNO
002
STAMPA
Gruppo Manservigi
Registrazione presso
il Tribunale di Ancona
N. 3638/2015 RCC
del 28 agosto 2015
Per informazioni commerciali
Cristina Cognini
Cell. 392.2049761
[email protected]
Nicolas Pilartz testimonia l'ultima frontiera del salutismo estremo
Il respirianesimo, vivere d’aria
Dall'India l'alimentazione
pranica, stile di vita
che coniuga armonia
ed energia del corpo
di Talita Frezzi
S
i può vivere di sola aria, specie in un momento storico in
cui la lotta all'anoressia e alle
malattie del cibo sono condivise
anche dagli stessi stilisti? Ebbene sì.
Ma solo quando il proprio corpo
riesce a trasformarsi in roccaforte
di un'energia spirituale capace di
trasformare l'armonia del cosmo in
alimentazione.
Perchè a questa che è definita 'alimentazione pranica' si arriva in
modo naturale, non è un digiuno.
Un verso percorso spirituale insomma, cui si deve arrivare per gradi. E
in piena consapevolezza.
Lo sta facendo il francese Nicolas
Pilartz, fondatore del gruppo Facebook italiano “Alimentazione pranica”.
Dal 2012 ha adottato questo stile di
vita e abbracciando i princìpi francescani della povertà e del servizio
della gente e dell'universo.
Pilartz vive in una yurta (una tenda
mongola che ha costruito da solo)
nel piccolo paese di Coccore, tra
Sassoferrato e Fabriano. “Sto scrivendo un libro sulla mia esperienza - ci racconta - sono un ricercatore, ho fatto una vita intensa. Ora
è cambiato tutto, sono in pace con
l'universo e con me stesso. Ho letto
libri, ho fatto ricerche e ho scoperto
che nella storia sono sempre esistiti
personaggi che riuscivano a sostenersi senza cibi solidi e liquidi, in
particolare i santi cristiani. Quindi
Esiste un protocollo
con regole e quattro
livelli, deve diminuire
il sonno ma non deve
calare il peso
Nicolas Pilartz il guru della dieta
pranica e alcune immagini
della sua tenda tibetana nel Fabrianese
ho pensato che se il cibo produce tossine e quindi fa ammalare, la
sua assenza avrebbe dovuto creare
un equilibrio di energia e salute.
Con l’alimentazione pranica ti nutri dell’energia del cosmo e quindi
non ti indebolisci ma ti rafforzi, ti
disintossichi, ti senti meglio e aumenta l’armonia con tutto ciò che ti
sta intorno”. Per avvicinarsi a questa
nuova frontiera del salutismo estremo, esiste un protocollo con regole
ferree. “Si chiama il processo dei 21
giorni - aggiunge Pilartz - in cui il
peso non deve scendere, non bisogna perdere energia, deve diminuire
il tempo del sonno, perché il corpo
si purifica, non è appesantito dalla
digestione e si ha minore necessità
di dormire. In questo percorso vi
sono quattro livelli, io sono al terzo.
E scelgo di mangiare solo una volta
ogni tanto per socialità”.
•
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il PORTO CHE VERRÀ
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Macroregione, intervista al presidente dell’Autorità portuale di Ancona Rodolfo Giampieri
“Ora non perdiamo questa occasione”
Quella Adriatico Ionica
coinvolge otto Paesi
e la città può avere la
funzione di baricentro
di Marina Roscani
“P
erdere questo treno sarebbe
una follia. Sull’altra sponda si stanno attrezzando
per cogliere la grande occasione”.
In estrema sintesi è questo il messaggio che lancia il presidente dell’autorità portuale di Ancona, Rodolfo
Giampieri, parlando della Macroregione Adriatico Ionica. “Le aziende
in Croazia e Bosnia fanno sistema per
proporre progetti “chiavi in mano” e
accedere ai fondi, che sono cospicui.
Noi dobbiamo muoverci in fretta, per
non farci soffiare sotto il naso la funzione di baricentro di questo grande
progetto”.
Ma cos’è la Macroregione in soldoni?
Si tratta di una strategia integrata che
coinvolge regioni e nazioni diverse,
con l’obiettivo di ottenere uno sviluppo sostenibile e integrato di una specifica area geografica, che da alcuni anni
l’Unione europea sta sperimentando.
Quella Adriatico Ionica coinvolge
otto Paesi: l’Italia, la Slovenia, la Croazia, la Grecia, la Bosnia Erzegovina,
la Serbia, il Montenegro e l’Albania.
Sono stati individuati quattro obiettivi, detti “pilastri”: la crescita blu, collegamenti (reti di trasporto ed energia),
qualità ambientale e turismo sostenibile. La conferenza dei presidenti e
delle province autonome ha istituito
un gruppo di lavoro, Eusair Italia, coordinato dalla Regione Marche.
Di recente Rodolfo Giampieri, che
è anche presidente del Forum delle
Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio, in un confronto fra
i rappresentanti dei Paesi della Mrai
alla Fiera internazionale di Mostar, in
Bosnia Erzegovina, ha detto: ''La Macroregione Adriatico Ionica potrebbe
rappresentare uno strumento di semplificazione nel difficile e complesso
processo di integrazione partendo
dall'economia come motore di sviluppo anche culturale al di là di ogni
barriera. Mostar, con il suo famoso
ponte storico, è il simbolo dell'indispensabile collegamento tra le diversità che, dal punto di vista dell'economia, possono non solo convivere ma
crescere insieme.
Le Camere di Commercio, unite in
rete attraverso il Forum, possono essere determinanti in tale processo e facilitare una sempre più forte collaborazione tra le piccole e medie imprese
di tutta l’area''.
Nella 19ma edizione della fiera, il
focus è stato dedicato alla collaborazione con la Turchia. In questo orizzonte, è stato sottolineato il ruolo
strategico che può essere giocato dai
Paesi dell'area adriatico ionica.
”In questi miei frequenti viaggi al di
là dell’Adriatico - sostiene il presidente Giampieri - mi sono reso conto
del grande fermento che c’è attorno
a questa opportunità. I giovani hanno voglia di riscatto, vogliono essere
i fautori del loro destino e far crescere
i loro Paesi, che hanno subito guerra
e miseria”.
Lo stesso non si può dire di noi?
“Siamo in ritardo, il porto Ancona,
che ha salvato la sua autonomia, deve
riconvertirsi, va rilanciato, rafforzato il trasporto su treno, (ci sono due
milioni e mezzo del ministero per
l’intermodalità), diventare un centro
attrattivo per turisti e cittadini. Gli
anconetani hanno senpre avuto un
forte legame con lo scalo dorico. Perso nel tempo per scelte più o meno
giuste. A piccoli passi la città si sta ri-
Il porto di Ancona, che può avere
un ruolo strategico nell’ambito della
Macroregione Adriatico Ionica
Lo scalo deve riconvertirsi per essere
il baricentro di questo grande progetto
di sviluppo e tornare ad essere punto
di riferimento per i cittadini e i turisti
appropiando del legame con il mare.
Il Porto antico riaperto al pubblico è
stato un grosso successo, manifestazioni, spettacoli, e passeggio hanno
ridato vita a luoghi sbarrati. E ora il
fascino della Lanterna rossa, luogo
dimenticato dai più, ma che Mario
Monicelli scelse come set per alcune
scene de “La ragazza con la pistola”.
Vogliamo spostare il porto commericiale dal centro della città, per dargli
un altro respiro e renderlo fruibile alla
gente. Inoltre, lavoriamo al recupero del Mandracchio, via i padiglioni
della Fiera della pesca e largo ad una
vera stazione marittima ed altre attività. Facendo bandi in modo nuovo,
dove chi presenta il progetto deve essere anche investitore e gestore dello
stesso. Credo che sia tempo di riempire gli slogan di significati. Ma ci vogliono idee chiare, velocità, coraggio
e visione”.
RODOLFO
GIAMPIERI
Siamo in ritardo
sull’altra sponda
lavorano sodo, i giovani
hanno voglia di riscatto
e colgono l’opportunità
•
Il giornale è anche disponibile in digitale nel sito:
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Feltrinelli di Ancona e Cattolica di Jesi
Illustrazione di Sergio Giantomassi
04
FATTI & PERSONAGGI
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
La stirpe ha le sue origini
in Germania, nell’Alsazia
una Ferretti sposÒ
l’Arciduca d’Austria
FRANCESCO
FERRETTI
La mia famiglia è stata
la più importante
della città, e le ha
dato una moltitudine
di uomini famosi
di Claudio Desideri
F
rancesco, nobile, uomo d’armi, ingegnere, scrittore, studioso di scienze matematiche
e della tattica militare, architetto.
Un curriculum di tutto rispetto?
Senza vanto direi di si. La mia famiglia, i Ferretti, è stata la più importante di Ancona. Non mi prenda per
presuntuoso, ma il nostro casato ha
dato alla città una moltitudine di uomini famosi, persone di cultura, studiosi letterati, consoli e ambasciatori,
poeti, storici, scienziati, alchimisti,
chimici, vescovi e cardinali e anche
un beato, Gabriele. Le nostre figlie
sono andate in spose alle famiglie aristocratiche più importanti di Ancona
e d’Europa e quelle che scelsero la via
del convento divennero tutte badesse.
Famiglia famosa e potente?
La stirpe dei Ferretti ha le sue origini in Germania e più precisamente
dalla contea di Phirt, nell’Alsazia, o
Phirrettiana da cui Ferretta e Ferretti.
Una nostra antenata sposo l’Arciduca
d’Austria.
•
Nelle immagini alcuni palazzi
della famiglia Ferretti, a destra
lo stemma del casato che ha avuto
una grande importanza nella storia
della città e non solo
Francesco Ferretti uomo d’armi, ingegnere, scrittore
studioso di scienze matematiche, tattica militare, architetto
“Ancona ai miei
tempi offriva sempre
qualcosa di speciale”
Da quel momento gli Asburgo ebbero tra i loro titoli anche quello di conti di Ferretto. Trasferitisi in Italia, nel
1300, costruirono il castello in quel
luogo che voi chiamate, Castelferretti
e iniziarono la loro ascesa politica ed
economica che li fece divenire una
delle famiglie più potenti del Centro
Italia. Le nostre dimore, tutte suntuose, testimoniano la prosperità raggiunta dalla famiglia come il palazzo
cinquecentesco di San Pellegrino, sul
colle Guasco, edificato da Angelo di
Girolamo su disegno del Sangallo.
Anche i più bei palazzi di Ancona e
delle località limitrofe sono appartenuti ai Ferretti. Solo per citarne
alcuni quello di San Domenico e
Nembrini Gonzaga in Piazza del Plebiscito, l’Arcivescovado, palazzo Ricotti a Camerano, Villa Giardino al
Viale, Villa Terni a Falconara, Villa di
Castelfidardo, i Castelli di Castelferretti e di Varano, Rocca Priora e tanti
altri ancora.
Ci parli di lei?
Nacqui nel 1525 da Piergentile Ferretti e da felice Scalamonti. Ebbi
come maestri Paolo Bartoli, Federico Comandini e un Piccolomini.
La nostra famiglia era molto legata
al Ducato di Toscana. Scelsi, come
molti rampolli della nobiltà, la carriera militare. Appena ventenne fui
in Francia con Francesco I, poi in
Germania con Carlo V. Tornato in
Italia mi misi al servizio di Guidobaldo duca di Urbino. Nella vita militare
ebbi modo di ispezionare fortezze e
castelli e viaggiai molto per studiare
le fortificazioni e le nuove tecniche
difensive. Dopo una breve pausa ad
Ancona, durante la quale mi dedicai
allo studio delle carte geografiche, mi
misi al servizio di Venezia nella guerra
contro i Turchi. Nel 1571 tornai nella
mia città per restarci.
Dopo tante guerre aveva neces-
•
•
sità di pace?
La mia fu una vita molto intensa
sotto ogni profilo. Avevo bisogno di
ritirarmi tra i miei studi e dedicarmi
alle materie che più amavo, l’arte della guerra, l’architettura, la geografia e
la matematica.
Così iniziai a scrivere: “Della Osservanza militare”, “Il consiglio eroico”e
il più noto, conservato oggi nelle biblioteche più famose al mondo, “Diporti notturni”, un’opera attinente
all’arte militare e alla geografia con
un capitolo dedicato alla vita cinquecentesca di Ancona. Il Notturno
nono.
Interessante.
Ci racconti qualcosa.
Ancona era bellissima. Un centro
commerciale marittimo fiorente con
svariate attività imprenditoriali. Le
mercanzie che vi transitavano erano
infinite: ”lana, seta finissima, tappeti
Alessandrini, panni di corame d’oro
•
e d’argento, figurati e non figurati,
variati quadri Fiamenghi. Le drogherie zuccheri, mieli, gli ciambellotti,
le bambacine, il cottone, il cremesi,
le molte forti, gran quantità di corami…. e tra le attività: la vaga arte di
imbiancar la ceratura, de la quale ordinariamente se ne serve Roma nonché il resto delle ecclesiastiche provincie, quelle delle tintorie di ogni sorta
di tela e di drappo, di pezze di panni
di lana che tanto famosamente opera:
…l’arte di cilindrare, o manganare le
tele, il lavoro di velluti d’ogni sorte:
l’arte di far canapi o cani per il servigio delle grosse navi.” Poi ci sono:
“le cose necessarie al vito humano
come le bottarghe, il caviale, l’uve di
coranto, il gibbibo candiotto da Sciò,
la malvasia, pistacchi, dattili, le gellatine, le moronelle, tarantallo, morona, tonina, con altri infiniti pesci
conservati, altre innumerevoli robbe
mangiative che vi sono condotte dalle
parti del levante.
Ad Ancona arrivavano le cose e
le persone più diverse?
Come ho descritto sopra transitavano nel porto i prodotti più vari come
pure quelli dell’entroterra cittadino: “
bonissimi vini in quantità grande, ottimo olio, frumento di buon fatione,
delicati frutti, saporite carni, grassi
formaggi, honesta abondanza di polli, piccioni, quaglie assaissime, tordi,
starne, sterlacche, beccafichi, entrando nella modestissima città vi si discerne tra l’altre virtù che la fanno
risplender con immortal gloria, una
magnificenza, splendidezza signorile,
cui senza intermissione vi albergano
personaggi di ogni qualitade, che di
continuo vi arivano, che meravigliati
della notabile spesa che si fa nel trattenerli la essaltano sino al Cielo.”
Una città viva e accogliente che sapeva offrire al viaggiatore sempre qualcosa di speciale….
•
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NUMERO 10 | MAGGIO 2016
05
A SCUOLA DI MARE
PAGINA
GALLIANO
IPPOLITI
Durante l’estate
promuoveremo un
piano di avvicinamento
alla cultura del mare
per le scuole cittadine
Parla Galliano Ippoliti, il vicepresidente della Lega navale sezione di Ancona
“Vogliamo diffondere l’amore per il mare”
l’associazione ha come
scopo ANCHE l’impegno per
la tutela dell’ambiente
e delle acque interne
di Marina Roscani
“U
no degli scopi principali della sezione della
Lega navale dorica –
dice il vicepresidente dell’associazione Galliano Ippoliti - è quello di diffondere negli anconetani, i giovani
in particolare, lo spirito marinaro,
la conoscenza delle problematiche
marine, l’amore per il mare e l’impegno per la tutela dell’ambiente e
delle acque interne.
“È sulla base di questi obiettivi,
che durante il corso della prossima
estate e delle vacanze scolastiche, la
sezione di Ancona, sulla base di un
accordo con il Ministero della istruzione e con la FIV, ha promosso un
piano di avvicinamento alla cultura
del mare e alle discipline scientifiche e sportive che nel mare hanno il loro ambito di applicazione,
coinvolgendo due scuole primarie:
l’istituto comprensivo Grazie Tavernelle, scuola Maggini, otto classi per
un totale di 193 allievi e Domenico
Savio, 2 classi per un totale di 36
allievi.
Due scuole secondarie: l’istituto
comprensivo Novelli Natalucci,
scuole Pascoli 4 classi per un totale
di 103 allievi, scuole Leopardi con
due classi per un totale di 44 allievi,
che vedranno la partecipazione di
375 alunni.
“Preventivamente concordata per
tempi e metodi con i rispettivi dirigenti scolastici – continua Ippoliti- , il programma sarà coordinato
da Arianna Giambuzzi, sulla base
di un percorso programmato con il
consiglio direttivo della sezione”.
L’esecuzione del progetto, vedrà impegnati: lo staff degli istruttori Maia
e Michele, la coordinatrice della attività velica giovanile, il responsabile
delle attività sportive della sezione
che nel corso di 10 settimane, si avvicenderanno nell’attività didattica
di iniziazione alla vela. Le 5 lezioni
per ogni classe di alunni, saranno
imperniate sui concetti fondamentali della navigazione quali il regime
dei venti e la sua nomenclatura. Le
varie andature e manovre in relazio-
Uno degli scopi della sezione della Lega navale dorica è quello di diffondere negli
anconetani, i giovani in particolare, la conoscenza delle problematiche marine
e l’impegno per la tutela dell’ambiente e delle acque interne
ne alla direzione della barca e alla
direzione del vento, il tutto con
l’utilizzo di un simulatore. Il comportamento da tenere e da far tenere
nei confronti dell’ambiente mare,
affinché esso possa accogliere noi e
le future generazioni con la bellezza
e il fascino che da sempre esercita.
Il percorso degli allievi si concluderà
con una uscita in mare che darà loro
la possibilità di vedere applicate alla
pratica tutto ciò che avranno appreso dalla teoria. “Ci piace sottolineare – sottolinea il vicepresidente
- che l’attività di questa sezione nei
confronti delle scuole, è già in atto
da molti anni con varie iniziative
promosse dai nostri delegati scolastici, anche presso istituti superiori e
aventi per tema l’ambiente mare in
tutte le sue sfaccettature.
L’ultimo in ordine di tempo è stata
una conferenza sulla fauna e flora
marina del Conero a cura del nostro
socio biologo Federico Betti presso
4 istituti superiori.
“Ma va detto – conclude il dirigente
- che tutto questo si realizza grazie
ai soci, che sono la forza vitale della sezione. Loro si impegnano nelle
attività statutarie, con lealtà, spirito
altruistico, passione, iniziativa, senso di appartenenza. Come l’apporto della propria cultura marinara e
esperienza, senza compensi di alcuna natura, salvo quello di riuscire
a “contagiare” forze nuove per la
sezione Lega navale italiana di Ancona”.
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MANIFESTI D'AUTORE
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E’ nelle Marche il Cinema a Pennello, un Museo unico con i bozzetti originali dei film cult La storia del cinema dipinta a mano
Qui a sinistra, Giancarlo Giannini
insieme al proprietario del museo
Paolo Marinozzi
Sopra, la dedica dell'attore
alla singolare eesposizione
Verdone, Muti, Giannini
Cardinale, tanti i big
incantati dalle collezioni
di Palazzo Marinozzi
di Alessandra Bruno
“I
Sopra, Carlo Verdone in visita al museo
Sotto, il manifesto di Catherine Spaak
A destra, l'interno della mostra, Audrey
Hepburn in colazione da Tiffany
e Claudia Cardinale davanti
a un suo ritratto
talians do it better?”. Se si
parla di collezionismo, forse,
la risposta è sì. Nel piccolo comune di Montecosaro, in provincia di
Macerata, esiste Il Museo del Cinema
a Pennello, un gioiello unico in Italia,
ma ancor più nel mondo. Nella suggestiva cornice di Palazzo Marinozzi,
Paolo, il titolare, ha creato una realtà
espositiva permanente, esclusivamente dedicata ai bozzetti cinematografici. Le locandine dei film cult dagli
anni ’30 agli anni 80, rigorosamente
dipinte a mano. Chicche per cinefili
introvabili, che hanno attirato l’attenzione di grandi artisti del panorama
nazionale.
Gli ultimi in ordine di tempo: Carlo
Verdone e Giancarlo Giannini, a cui
sono dedicate due sale. I due piani del
Palazzo, circa 500 metri quadri, custodiscono oltre mille bozzetti originali,
dai quali venivano stampati i manifesti di pellicole indimenticabili come
“Ombre rosse”, “Il gigante” , “Poveri
ma belli” “ Psyco”, “Colazione da Tiffany”, “Ben Hur”, “La grande guerra”,
“C'era una volta il West”, “Profondo
rosso”, “Febbre da cavallo” e tanti altri
capolavori, anche internazionali. «La
passione è innata, ci vogliono sensibilità e una propensione alla raccoltaracconta Paolo Marinozzi - ho cominciato a collezionare figurine quando
ero piccolo. Poi sono passato ai manifesti del cinema, viaggiando molto
per reperirli». E prosegue: «Nel ’92 ho
promosso la prima mostra dedicata a
Totò nel 25°anniversario della morte
e ho invitato la figlia Liliana De Cur-
Il proprietario
Ogni quadro racconta
la moda e il costume
dell’epoca, gli americani
si fermano per ore
tis, quando il Museo era ancora un
Centro italiano di Collezionismo. Ho
organizzato eventi rivolti a personaggi
dello spettacolo quali Gina Lollobrigida, le gemelle Kessler e Catherine Spaak. E’ venuto anche Alberto Sironi, il
regista di Montalbano, che per pura
coincidenza aveva un amico a Belfor-
te del Chienti. In quell’occasione ha
deciso di girare quasi totalmente nelle
Marche la miniserie “Il grande Fausto”
con Sergio Castellitto e Ornella Muti,
che ho avuto il piacere di ospitare».
La curiosità è che i big del cinema, che
hanno raccolto l’invito, non hanno
mai percepito compensi: «Deve essere
un piacere quello di visitare il Museospiega Marinozzi - non abbiamo mai
avuto sponsor e non sono mai passato
attraverso i manager. Per sei anni, non
uno, ho aspettato Claudia Cardinale.
Attraverso amici giornalisti, mando
cataloghi del Museo ai personaggi
famosi. Finora mi è sempre tornata
una copia indietro, autografata con
dediche e complimenti. Ricordo con
piacere Ennio Morricone e Ettore
Scola, per esempio. Giuseppe Tornatore, invece, mi ha promesso che verrà a vedere il Museo. Un altro sogno
è quello di avere Thomas Milian, il
mitico Er Monnezza, che attualmente è a Miami». Il Museo del Cinema attira migliaia di visitatori ogni
anno: «Abbiamo tanti ospiti stranieri,
finlandesi,tedeschi, spagnoli - svela
Marinozzi - gli americani, poi, passano ore a guardare incantati i bozzetti.
Ammirano l’arte italiana. Loro sono
sempre stati precursori dei tempi, sono
passati quasi subito alle fotografie, era
il veicolo più diretto. Ma oggi i quadri
dipinti a mano sono preziosi. Non c’è
solo la pittura: restituiscono il costume, la moda, la società dell’epoca. Nel
dopoguerra non esistevano i trailer e
i manifesti erano l’unico modo per
far capire allo spettatore cosa avrebbero visto al cinema. Un’immagine a
colori che con pochi dettagli sapeva
evocare una storia». Poi conclude: «A
guidare la mia attività è solo la passione. Il Museo è sempre aperto a tutti e
gratuito, basta prenotarsi per la visita
guidata».
•
I
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Leonardo Zuccaro
“A
rrivare primi al traguardo
non basta, bisogna anche
saper cucinare il piatto migliore.
Ecco a voi la Sailingchef, la regata
velica a numero chiuso (massimo
20 barche) in cui si premia non solo
il merito sportivo, ma anche quello
culinario. Mentre l’equipaggio
regolerà le vele e il timoniere cercherà di sfruttare al meglio il vento,
sottocoperta sarà in azione il cuoco
o la cuoca di bordo. La formula con
cui Marina Dorica e il suo Comitato
Intercircoli, in collaborazione con
Tipicità in Blu, hanno dato vita a
questa singolare manifestazione,
non è nuova: Cooking cup la chiamano da altre parti e sta avendo un
grande successo. Di diverso (e di
sicuramente apprezzato) in questo
caso c’è che ogni concorrente avrà
a disposizione un cesto completo
di ingredienti, gli stessi pur tutti
gentilmente offerto dalla Coldiretti, sponsor della manifestazione:
ovviamente prodotti a km zero,
marchigiani doc, che consentiranno di preparare quel piatto che
ogni equipaggio dovrà presentare,
non appena rientrati in porto, ad
una giuria di professionisti. Appuntamento, dunque, a Marina Dorica
sabato 21 maggio per vedere a chi
andrà la palma d’oro del miglior
equipaggio di cuochi-velisti.
•
Il 21 maggio arriva la prima “Sailing Chef” a Marina Dorica, la regata per cuochi e marinai doc
La sfida a bordo è
la novità di Ticipità in blu
2016, il porto turistico
accoglierà 20 imbarcazioni
di Alessandra Bruno
E
venti e appuntamenti senza soluzione di continuità:
la stagione velica non finisce mai.
A maggio un’altra avventura è pronta a sbarcare nel cuore
di Ancona, un assaggio della Regata
del Conero, che si avvicina alla XVII
edizione, in chiave gustosa e divertente. Promossa dal comitato intercircoli di Marina Dorica e inserita
all’interno del cartellone di Tipicità
in Blu, la kermesse giunta al terzo
anno e dedicata a tutte le sfumature
del mare con iniziative a 360 gradi,
c’è la Sailing Chef, un’esperienza
molto in voga in Europa, che mescola la passione nautica all’amore
per la cucina.
Dal 19 al 22 maggio il Porto Turistico di Ancona, fulcro dello spirito
marinaro e della tradizione cittadina, diventerà anche il set di una
speciale regata gastronomica, la vera
novità del 2016, prevista il 21 maggio. E’ una delle sei iniziative principali del cartellone, aperta a diportisti e non, con un unico requisito
imprescindibile: la presenza di uno
chef a bordo. Una sfida con il vento
in poppa, in programma a partire
dalle 14, dove la competizione incontra la fantasia ai fornelli.
Ecco gli ingredienti principali. Gli
equipaggi, alla partenza, saranno
dotati di un kit con i prodotti del
mare, per elaborare specialità prelibate ispirate al “Pesce dell’Adriatico”, e con i prodotti di terra,
preparati invece da Coldiretti. Al
momento di andare in stampa per
la Sailing Chef le iscrizioni, rivolte
a chi possiede barche dagli 8 ai 16
metri, erano in work in progress. La
partecipazione è limitata a 20 imbarcazioni. A rendere ancora più sfiziosa la gara sarà una giuria di esperti,
pronta a premiare la creazione più
Tutti Master (chef) per un
giorno sulle ali del vento
Per ogni team un kit
con prodotti di mare
e di terra, la giuria
di esperti eleggerà
il miglior piatto
invitante, composta, tra gli altri,
da Alberto Lupini, il direttore di
“Italia a Tavola”, la più importante rivista di settore nel Belpaese, e
dal presidente italiano di Euro- Toques , l’organizzazione fondata nel
1984, che raduna i migliori chef
del Vecchio Continente, oggi associazione di riferimento in Europa,
per la categoria, con oltre 3000
soci. Maggio, dopo la breve pausa
invernale, spalanca così le porte ad
una varietà di iniziative, organizzate dalla fervente vivacità dei circoli
nautici del capoluogo dorico. L’8
maggio, a scaldare in motori, sarà
il Trofeo Four Sailing “Lei & Lui”,
organizzato dalla Scuola di Vela
Four Sailing Asd. Una veleggiata da
vivere in coppia, dedicata a donne
e uomini, skipper dalla complicità
complementare, dove tutte le imbarcazioni gareggeranno in Classe
Libera a Vele Bianche, suddivise in
base alla lunghezza.
La passeggiata tra le onde si disputerà nelle acque antistanti il porto
turistico di Marina Dorica.
Un altro evento da segnare in calendario si svolgerà invece il 15
maggio.
L'organizzazione, l’A.S.D. As-
sonautica Ancona, che anche
quest’anno, ha in serbo la XVI edizione della “Veleggiata di Primavera”: una manifestazione che si
prefigge, da un lato, di avvicinare
alla vela i diportisti, anche a livello agonistico, e dall’altro, di offrire
un’occasione di allenamento agli
equipaggi di regata, in vista di future manifestazioni sportive.
Lo staff “D.mare” seguirà da vicino
tutte le regate e le iniziative legate
alla stagione velica, uno sguardo
puntuale e appassionato, che risponde all’irresistibile e affascinante richiamo del mare.
•
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
INFO
BP 1
BP 2
TRAGITTO
Legenda
dei
Simboli
Boa
di
Partenza
Boa
di
Percorso
Linea di Regata
II III
PAGINE
Linea di Partenza/Arrivo
Il trofeo a squadre miste per chi ama la vela torna
l’8 maggio con la 2° edizione ideata dalla Scuola 4 Sailing
La traversata
Con “Lei & Lui”
un passo a due
tra le onde del mare
A Marina Dorica donne
al timone e uomini alle
manovre, c’è attesa anche
per la Regata di Primavera
D
ue cuori e una vela.
Così si potrebbe caratterizzare il “Trofeo
Lei & Lui”, organizzato dalla Scuola di
Vela Four Sailing A.s.d, uno dei
circoli nautici più giovani del vivace
polo di Marina Dorica, nato appena
3 anni fa grazie alla passione dei soci
fondatori, istruttori nautici che collaborano con l’Ancona Yacht Club.
Dopo il successo della scorsa edizione, la particolare regata da vivere in
coppia, è pronta a sbarcare per il secondo anno, il prossimo 8 maggio,
nello specchio d’acqua antistante il
porto turistico di Ancona. «L’ambiente nautico è statisticamente
più maschile - racconta Lamberto
Benucci, cofondatore della Scuola
di Vela 4 Sailing - ci piaceva l’idea
di portare a bordo equipaggi misti.
Due persone di sesso diverso e una
barca, questa è l’unica regola. Si tratta di una regata poco tecnica, diversa dalle sfide competitive cui siamo
abituati, definita “a vele bianche”
proprio perché basata sull’utilizzo
dei soli randa e fiocco. L’idea originaria è quella di avvicinare quante
più persone possibili al mondo del
mare». Un’avventura insolita, alla
portata di tutti: «Gareggiano coppie storiche, anche sposate - prosegue Benucci - che da tempo fanno
esperienze di navigazione insieme.
La maggior parte delle volte lei è al
timone e lui si occupa delle manovre, ma accade anche il contrario.
Poi ci sono armatori che non hanno un partner per partecipare, così
entriamo in gioco noi istruttori. E’
un’occasione per aggregarsi e fare
nuove conoscenze». Le iscrizioni in
sede sono già aperte: «Le iscrizioni
scadranno il giorno prima, sabato
7 maggio - spiega Benucci - ma ci
sarà la possibilità di accedere anche la mattina stessa di domenica.
Il percorso è un tipico “bastone più
triangolo” o “triangolo olimpico”
per consentire agli equipaggi di sperimentare tutte le andature. Il campo di regata è un campo fisso che
ruota in funzione della direzione del
vento. L’anno scorso hanno partecipato venti imbarcazioni, dai 5.50
metri in su: speriamo che il numero
cresca, non c’è un limite». E aggiun-
Il cofondatore Benucci
Le donne protagoniste
del mondo nautico
è un altro modo per
scoprire il mare
ge: «La regata comincerà alle 11,
compatibilmente con le condizioni
meteo-marine, aspetteremo il vento
favorevole».
La mission della Scuola di Vela 4
Sailing è a 360 gradi: «La scuola precisa uno dei fondatori- che oggi
conta quasi 200 iscritti, ha lo scopo
di avvicinare le persone al mondo
della vela e alla nautica da diporto, affrontando il vivere per mare
sotto tutti gli aspetti. Per questo in
inverno organizziamo delle vacanzescuola. Da una parte sono il naturale completamento del percorso, una
volta conseguita la patente nautica,
per raggiungere la piena autonomia
in mare e la gestione dell’imbarcazione. Dall’altra regalano un’esperienza che può far innamorare del
mare anche i neofiti». «Rivolti a chi
è digiuno in materia anche diversi
appuntamenti- conclude Benucci
- come le letture di libri in barca o
le degustazioni di vini, realizzate in
collaborazione con le cantine locali.
Una veleggiata con a bordo rigorosamente un team di esperti che si
chiude con un aperitivo al tramonto. E’ un altro modo per scoprire la
propria vocazione marinara».
Un altro appuntamento da non perdere, questa volta il 15 maggio, è la
Regata di Primavera, curato dall’Assonautica di Ancona.
Una ripresa dopo la pausa invernale,
una festa per la buona stagione marina in arrivo. Le barche sono lucide
e carenate, e la voglia di veleggiare
alle stelle.
Il percorso è un po’ “tecnico” (una
successione di triangoli e rette che
per i non addetti può risultare un
po’ strano, ma serve a far esprimere
al meglio gli equipaggi su tutti gli
angoli di provenienza del vento).
Si tiene nello specchio di mare antistante il porto (o il Passetto, a seconda del vento), e dura dalle due
alle quattro ore , assecondando la
velocità delle barche.
a.b.
•
Le foto di Rossano Gemini velista anconetano
Il paese di San Ciriaco a Premuda
“Un luogo bellissimo e mistico”
“C
’ero passato davanti
tante volte, ma non
avevo mai avuto la voglia di
fermarmi. Non so perché,
ma c’era qualcosa che me lo
impediva”. Il dottor Rossano
Gemini, grande velista e socio
di Marina Dorica, racconta
così il suo incontro con il paese di San Ciriaco, nell’isola di
Premuda, in Croazia, proprio
difronte ad Ancona.
Il San Ciriaco di Ancona (ci
sono molti santi venerati con
questo nome), pare fosse
nato a Gerusalemme, ma ad
Ancona fu vescovo, e dopo
il martirio in Palestina, le sue
spoglie tornarono nella città
dorica. Probabilmente tocco’
anche il suolo croato, vista la
chiesa a lui dedicata.
“Faccio la traversata – aggiunge Gemini- con la mia barca
dai primi anni Settanta. E quel
paesino di quattro case, con
la chiesetta dedicata a San
Ciriaco li vedo da sempre. Ma
attirato dal mare favoloso e dalla voglia di girare tra le isole,
sono stato portato ad ignorarla.
Poi l’ultima volta una spinta
interna mi ha detto di fermarmi, e a tentare per due giorni
di visitare la chiesa, sempre
chiusa e inaccessibile. Accanto
al luogo di culto,un piccolo
cimitero. Un luogo mistico,
che mi ha comunicato delle
m.r.
forti emozioni”.
•
IV
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
Al via la 3°edizione di Tipicità in blu, ad Ancona decine di eventi dal 19 al 22 maggio
Segreti e sapori, tutte le sfumature del blu
La kermesse approda nel
capoluogo, 4 giorni tra
mini crociere, momenti
golosi, incontri e leggende
“U
n contenitore
di eventi che
accende i riflettori sulla città
di
Ancona,
come città del mare”. Così l’ideatore di
“Tipicità in Blu”, Alberto Monachesi,
dipinge l’humus su cui si basa la fortunata kermesse, giunta alla terza edizione, presentata alla Bit di Milano lo
scorso febbraio. Ricco, anzi ricchissimo, il cartellone di eventi, che dal 19 al
22 maggio, permetteranno ai visitatori
di scoprire il capoluogo dorico in ogni
sua declinazione marinara. Uno scenario ideale, quello di una città protesa
tra mare e terra, su cui si snoderanno
decine di eventi, racchiusi in altrettanti luoghi. Una quattro giorni che si
prepara al sold out, dopo le presenze
dello scorso anno: oltre 12 mila. Pesca,
nautica e diporto, cultura, turismo e
cibo, i fili conduttori. “E’ un evento
moderno, diffuso, virale, perché nasce
dalla partecipazione di una comunità coesa- sottolinea Monachesi- che
vuole riaffermare la propria unicità e
identità. Nella prima edizione il circuito aveva visto l’adesione di 11 locali,
nel 2016 sono oltre 50”. Sei i macro
eventi, accompagnati dalla possibilità
di comporre un “menù di visita”: A
tavola dai pescatori, Sailing Chef, Accademia Oro di Mare, Menù in blu &
Aperiblu, AdriaticoLab e MiniCrociere
& WeekEnd in Blu. Giovedì 19 e venerdì 20 l’anteprima è con le Giornate
della Pesca, sullo sfondo della Mole
Vanvitelliana. Sabato 21 e domenica 22 si approda al Mandracchio: le
Associazioni dei Pescatori di Ancona
accolgono visitatori e gourmet negli
storici ambienti del Mercato Ittico,
per consumare i pasti “fronte mare” e
gustare le specialità marinare. Domenica 22, alle 17.30, stessa location per
l’evento tra leggende marinare, storia e
aneddoti dell’Accademia Oro di Mare.
Ospite il conduttore radiofonico Rai di
Caterpillar, Marco Ardemagni. Il 20,
21 e 22, Mini crociere in Peschereccio: dal Mandracchio alla Baia di Portonovo, una passeggiata che percorre
il magnifico water front di Ankon, la
città-gomito sul mare, con un brindisi
a bordo. Spazio poi alla Sailing Chef e
all’Adriatico Lab, un focus sui segreti
del Mare Nostrum atteso il 21 e 22
maggio alla Mole Vanvitelliana. Fino al
22 maggio i locali che hanno aderito
accolgono “Menù in blu & Aperiblu”:
a tavola i piatti della tradizione marinara anconetana.
Nel weekend fioccano le proposte,
ancora in evoluzione: visite guidate all’Amerigo Vespucci, la Giornata
dell’Energia in piazza Pertini e la performance teatrale dedicata al mare, in
scena alla terrazza degli Archi. a.b.
•
Monachesi, l’ideatore
Accenderemo
i riflettori su una città
unica dall’identità
marinara
07
LE COSE DA FARE
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
VENERDì 13 MAGGIO
VENERDì 15 LUGLIO
ANCONA
Rassegna S4U by Amat
Polo Universitario Monte Dago
"Il nostro Enzo”
Ricordando Jannacci
nell’ambito di YFF
Your Future festival
Moni Ovadia e Alessandro Nidi
SERVIGLIANO
Parco della Pace
Deep Purple
in concerto
1 LUGLIO/31 AGOSTO
MACERATA
Macerata Opera Festival
50esima edizione
Arena Sferisterio
“Rigoletto”
“Cavalleria rusticana”
“Pagliacci”, “Bohème”
SABATO 23 LUGLIO
ASCOLI PICENO
Romanabeerfestival
Il Cile in concerto
13 MARZO/31 AGOSTO
SABATO 14 MAGGIO
ANCONA
Concerto rock
L'Isola
Umberto Maria Giardini
LUNEDì 23 MAGGIO
CIVITANOVA MARCHE
Teatro Rossini
Antonella Ruggiero
in concerto
Le novità tra Polverigi e Ancona
Inteatro Festival 2016
tra danza, spettacoli
eventi d'avanguardia
Compagnie estere
coreografi e prime
nazionali per divertirsi
e ANCHE riflettere
di Talita Frezzi
T
SABATO 25 GIUGNO
PIOBBICO
Summer break
festival reggae
Mellow Mood
29 GIUGNO/7 LUGLIO
POLVERIGI e ANCONA
Villa Nappi
Teatro delle Muse
Teatro Sperimentale
Inteatro
Festival 2016
Realizzato da
Marche Teatro scarl
erminate le stagioni nei
teatri marchigiani, si accendono i riflettori sulla
trentottesima edizione di Inteatro Festival, che ci accompagnerà dal 29 giugno al 7 luglio con
appuntamenti di danza, teatro
ed eventi, non solo nei consueti spazi di Villa Nappi a Polverigi ma anche ad Ancona con
il Teatro delle Muse e il teatro
Sperimentale. Il Festival si conferma una vetrina per scoprire
artisti curiosi e particolari: “Jaguar” nuova performance della
coreografa di Capo Verde Marlene Monteiro Freitas, in prima
nazionale, una vera rivelazione,
con le sue immagini ibride e
carnevalesche. Poi la giovane
compagnia catalana El Conde
de Torrefiel, in prima nazionale
con “La posibilitad que desaparece frente al paisaje” dieci paesaggi esteticamente perfetti che
mescolano teatro, coreografia,
letteratura e arti plastiche. Altra
prima nazionale è “Balthazar”
un progetto di ricerca condotto
dall'artista filosofo belga David
Weber-Krebs che coinvolge un
gruppo di dieci danzatori sulle
relazioni e le interconnessioni con l'animale. Si continua a
sognare con “A hundred wars
to world peace” di Christophe
Meierhans, sempre in prima nazionale, una cena-spettacolo per
cento spettatori che coinvolge il
pubblico sui concetti di democrazia e di responsabilità individuale. Il Festival inoltre produce
con la compagnia messicana Lagartijas Tiradas al Sol, “Tijuana
(la democrazia in Messico 19652015)” che propone una nuova
forma di teatro/giornalismo militante e che sarà in prima nazionale a Inteatro e con il gruppo
berlinese Rimini Protokoll la
versione italiana, in prima nazionale, di Home Visit Europe, una
riflessione collettiva sull'idea di
Europa. Inteatro 2016 rinnova
l’appuntamento con uno speciale Focus danza con le ultime creazioni di giovani ma già affermati coreografi: Francesca Foscarini
con “Vocazione all’Asimmetria”,
Marco D'Agostin con “L’Isola
di Bouvet”, Piergiorgio Milano
con “Pesadilla”, Caterina Basso
in prima assoluta con “Un minimo distacco”, Salvo Lombardo
con “Causal Bystanders_Second
Souvenirs” e Glen Çaçi con il
maxi karaoke danzante “Tutorial”. Info: www.inteatro.it
www.marcheteatro.it
•
RECANATI
Villa Colloredo Mels
e Teatro Persiani
“La Magia di Villa
InCanto”
Concerti e rivisitazioni d'opera
a cura dell'associazione
Villa Incanto del maestro
Riccardo Serenelli
15 giugno/6 agosto
RECANATI
Piazza Leopardi
“Lunaria”
Incontri sotto la luna
nell'ambito di Musicultura16
SABATO 16 LUGLIO
RECANATI
Lunaria 2016
Piazza Leopardi
“An Evening
with Joan Baez”
Progetto by Musicultura16
con il patrocinio di Comune
e Regione Marche
15 GIUGNO/6 AGOSTO
MACERATA
Arena Sferisterio Macerata
Musicultura16
concorso musicale
SABATO 10 AGOSTO
PORTO RECANATI
Arena Beniamino Gigli
Max Gazze'
in concerto
Via Piave, 29
Corso Carlo Alberto,10
Ancona
08
PAGINA
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
09
on the road again
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
Il programma
Da La Fonte a Big Air per musica e tanti eventi
Tre giorni da vivere interamente
in sella e a tutto gas per il Conero
C
onerock, una tre giorni di
eventi, giri motoristici per
ammirare lo splendido paesaggio
del Conero e per incontrarsi.
Ricco il programma: si inizia
venerdì 3 giugno con l'accoglienza all’Hotel Excelsior La
Fonte di Portonovo e ritrovo nel
pomeriggio in piscina. Alle 20 un
buffet a bordo piscina dell’Hotel
con le eccellenze del territorio:
spaghettata con i moscioli di
Portonovo, la padellata di pepata
di moscioli selvatici, l’angolo
rustico di salumi e caci marchigiani con la crescia al sale e al
rosmarino, angolo vegetariano
e cocomerata. Music live e dj
set. Sabato 4 giugno, alle 9.30
partenza del motogiro con
rientro nel primo pomeriggio (ore
18) alla struttura di Big Air sulla
Cameranense. Parcheggio delle
moto con foto. Poi tattoo art, best
trick, barber shop, mostra d'arte
di Masa, Didionisio & other. Allestite anche una mostra fotografica
(Yours Faces); uno stand Triumph
Ancona e altri customizzatori,
4 postazioni di Streetfood &
Beverage. Inoltre music live & dj
set ad oltranza; alle 21.30 la premiazione del contest by Jameson.
Conerock si chiude domenica 5
giugno con colazione, saluti e le
ta.fre.
ultime foto.
•
La grande reunion italiana delle modern classic
Conerock, lo spirito custom
sulle strade del Monte
Quinto big raduno
di moto con frizione alla
leva e cambio a pedale
sono attesi oltre 1000 bikers
di Talita Frezzi
R
ombano i motori per il quinto
“Conerock”, la reunion italiana
più importante per il mondo
delle modern classic e custom. L'associazione sportiva/ricreativa Conerock
capitanata da Franco Mazzetti 'Frankie' invita a una tre giorni di scorribande, musica, arte e divertimento
sulle due ruote ambientata sullo sfondo del promontorio del Conero.
Al via dal 3 al 5 giugno, la quinta
edizione di “Conerock”, evento motoristico che raccoglie con stile tutte
le principali realtà italiane di forum
Triumph: Bicilindrici Frontemarcia,
Bonnie Coratella, North Circular,
Banda Bonnisti, Cani Sciolti Roma,
Cafe racer Genova. Non mancano
anche custom classic su base Guzzi,
Honda, Bmw, Norton, Suzuki etc.
“Prende il nome dalla spettacolare
cornice del promontorio del Conero,
luogo in cui si svolge l’evento - ci spiega uno degli organizzatori, Christian
Galeazzi 'Masa' - e dallo spirito rock
che anima i tre giorni, dove un’ondata di appassionati può condividere le
proprie passioni.
Belle moto, buona musica e voglia di
stare insieme e condividere la stessa
strada. Il format si è evoluto, con contaminazioni del mondo skate e surf.
Sono attesi a Portonovo oltre 1000
bikers provenienti dall'Italia (in particolare da Genova, Milano, Torino,
Napoli, Pescara, Roma, Firenze e Palermo) e dall'estero.
Tanti gli ospiti di questo quinto raduno, artisti, tatuatori, customizza-
Riuniti i principali
forum Triumph
Bicilindrici Frontemarcia
Bonnie Coratella,Banda
Bonnisti
Alcune immagini della passata edizione
del motoraduno
tori oltre all'attrice Allegra Guzzini
originaria di Recanati ma che vive a
Los Angeles protagonista di un cortometraggio girato dal regista Mattia
Fiumani (anconetano che sta lavorando all'estero) che sarà proiettato
nel corso del raduno”.
A questo grande appuntamento motoristico - promosso da Franco Mazzetti 'Frankie', Christian Galeazzi
'Masa', Carlo Carlini 'Ceva' e Diego
Violà 'Dieg' - sono ammessi tutti i
tipi di moto con frizione alla leva e
cambio a pedale, un fiume di colori,
cilindri e motori che faranno battere
il cuore di Portonovo per tre giornate
dai toni davvero particolari. E non ci
saranno solo motociclisti, ma anche
belle e grintose virago, a dimostrazione che una passione, fosse anche
quella per le due ruote, non ha distinzione. Info: www.conerok.it o alla
pagina Facebook Conerock.
•
10
MODA & MODE
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
La giacca di pelle fu ideata dal pilota tedesco
Manfred von Richthofen, asso dell’aviazione
E’ chiodo-mania Marlene
ne fece un must
Un capo cult, che cambia
ambienti e destinazioni
incarna lo spirito rock
e anche tanto altro
di Marina Roscani
A
ll’inizio fu Marlene Dietrich
a rendere il chiodo in pelle,
usato dagli aviatori, un capo
fashion e femminile. Lo indossò nel
film “Disonorata”, in cui vestiva i
panni di una prostituta viennese reclutata come spia.
Ma le origini di questa giacca, che
non conosce momenti down, si fanno risalire all’aviatore tedesco Manfred von Richthofen, celebre asso
dell’aviazione, con le sue ottanta vittorie. Un capo cult da sempre, che
cambia ambienti e destinazioni, incarna lo spirito controcorrente delle
sottoculture legate al rock’n’roll, ma
sulle passerelle over o corto e borchiato, scatena la fantasia delle griffe. La dittatura del mix and match lo
abbina ai pizzi e agli abiti da sera, un
vero passpartout per chi vuole sentirsi sempre sul pezzo.
Chiamato all’inizio della sua storia
“flying jacket”, scese dall’aereo per
approdare sulla sella della moto.
L’americano Irving Schott con suo
fratello Jack, creò la Schott Bros e
brevettarono un chiodo che chiamarono Perfecto, a forma di siluro.
Confezionato con pellami robusti,
divenne il giubbotto preferito dai
motociclisti. E fu così che nel dopoguerra, venne scelto come uniforme
della polizia americana. Il mitico
Marlon Brando, nel film “Il selvaggio’, datato 1953, pellicola cult sui
biker, vesti proprio il chiodo di pelle
Adottato dai
motociclisti, a portarlo
dalla strada alla
passerella nei favolosi
Sixties fu Saint Laurent
Un successo sempre in ascesa
per il chiodo che viene declinato
oggi in mille forme e materiali
Spesso in grado di accendere
un look senza personalità
La pelle ora cede il passo alla ecopelle
nera. E un giovanissimo James Dean
fece innamorare tutte le donne in
Gioventù bruciata, indossandone
uno corto e attillato.
Bisogna però arrivare ai favolosi Sixties, per vederlo in passerella, e fu
Yves Saint Laurent a promuoverlo
dalla strada alla luce dei riflettori.
Ma intanto negli Usa divenne divisa
per le Pantere nere (organizzazione
rivoluzionaria afro-americana). Nel
1978 la serie TV Grease, ambientata
negli anni Cinquanta, lo mise addosso ai suoi protagonisti rockabilly.
Il chiodo classico è rigorosamente
in pelle nera, accessoriato spesso da
spille e borchie, ma quello che fa la
differenza sono le zip. Elvis Presley
ne fece il suo marchio di fabbrica,
ma scelse il colore e le frange per farlo più rock. Più tardi i Sex pistols e
i Ramones ne fecero il loro baluardo
con Vivienne Westwood. E ancora
l’icona del pop Andy Wharol, lo
userà come seconda pelle, interpretandolo con la sua sconfinata fantasia. Negli anni Ottanta Versace e
la grande Coco lo faranno diventare
un uniforme unisex, abbinato ai jeans e agli anfibi.
Dunque un successo sempre in ascesa per la leather jacket che viene
declinata oggi in mille forme e materiali, adatta a tutte le stagioni e a
tutti gli outfit. Anzi spesso in grado
di accendere un look senza personalità. La pelle ora cede il passo alla
ecopelle, ma il concetto non cambia.
Estate e inverno, in modo assolutamente trasversale, entra nell’armadio
di grandi e piccoli.
Si colora per vestire la donna che la
infila anche sull’abito da sera e s’impreziosisce con cristalli e perline.
Un po’ come la copertina di Linus,
ci accompagna nelle nostre serate
estive, per scaldare abiti e camicie
leggere. La grinta delle sue origini,
tra biker e rocker, gli ha conferito un
glamour che non si è appannato con
gli anni.
•
11
PAROLE NELLO SCAFFALE
NUMERO 10 | MAGGIO 2016
PAGINA
NOVITA' NARRATIVE
Una magica avventura
“Alice, il pianeta
ghiacciato”
Secondo romanzo per
ragazzi di Sergio Cardinali
I
Illustrazione di Sergio Giantomassi
n questa seconda avventura,
Alice – la vivace protagonista
nata dalla penna dello scrittore
jesino Sergio Cardinali – vuole
crescere senza che i suoi genitori
invecchino. Chiede aiuto al cielo
illuminato di stelle e alla sua
fata. Improvvisamente l'incantesimo, il mondo attorno si
ferma e i componenti della sua
famiglia si trasformano in statue.
Alice spaventata e subito pentita
chiede di nuovo aiuto al cielo e
viene in suo aiuto la Fata Bruttina
che condurrà la bambina nella
Fabbrica dei Desideri, il luogo
fantastico dove le fate esaudiscono le richieste dei bambini della
terra. Per sciogliere l'incantesimo
Alice dovrà recarsi al Pianeta
ghiacciato e sconfiggere il Mago
ta.fre.
Iceberg.
•
Evita Greco ne racconta di una sconfitta col gioco
Il rumore delle battaglie
per vincere le paure
“Alice il pianeta ghiacciato”
E' il secondo romanzo per ragazzi
dello scrittore e musicista jesino
Sergio Cardinali, che da seguito alle
avventure di Alice...
“Il rumore delle cose
che iniziano”
Evita Greco | RIZZOLI
336 PAGINE € 18,00
Essere pronti, quando una
cosa bella sembra finire
bisogna “DRIZZARE”
le orecchie e ascoltare
di Talita Frezzi
S
torie di donne e di diritti. Il diritto a oltrepassare le proprie paure
di bambina, il diritto al voto e il
diritto ad avere un posto di prestigio
nel mondo del lavoro senza trascurare o
dover scegliere tra carriera e amore. Storie scritte in punta di penna da autrici e
giornaliste nate nelle Marche o che alle
Marche guardano con l'occhio attento
di chi, tra queste dolci colline e meravigliose coste, può trovare ispirazione e
coraggio. La paura di una bambina di
andare a scuola, risolta con un gioco:
ogni volta che una cosa bella sembra
finire, bisogna aguzzare le orecchie e
prestare attenzione ai rumori. Solo così
si possono riconoscere quelli delle cose
che iniziano. E' lo stratagemma di Teresa nel romanzo “Il rumore delle cose
che iniziano”, scritto dall'anconetana
Evita Greco per Rizzoli. Un romanzo
di forti messaggi e di speranza. E' proprio quando il mondo sembra voltarti
le spalle che devi ascoltarne i rumori,
e farti trovare pronta. Ogni volta che
qualcosa finisce, da qualche parte ce
n’è un’altra che inizia. Coraggiosa anche la storia raccontata dalla scritttrice
e giornalista Maria Rosa Cutrufelli, che
nella sua ultima opera “Il giudice delle
donne” - un romanzo avvincente e delicato, ambientato nell'Italia del 1906
- racconta la battaglia tosta, ed ingiustamente dimenticata, di dieci maestre che
per prime ottennero il diritto di voto,
attraverso la sentenza di un giudice,
presidente della Corte d'Appello di Ancona, Lodovico Mortara, il giudice delle donne. Una vicenda molto attuale,
Sergio Cardinali
Edizioni Creativa
105 PAGINE € 12,00
“Il giudice delle donne”
“Teresa non è una bambina
come le altre: nasconde
un segreto e per questo ha
scelto di chiudersi...”.
Maria Rosa Cutrufelli
FRASSINELLI
eBook 422,5 KB € 9,99
STAMPA 251 PAGINE € 15,30
“Due cuori e una borsetta”
“E' un romanzo sospeso tra
due mondi: quello frenetico
della moda e quello più a
misura d'uomo dell'entroterra marchigiano”.
Christina B.Assouad
RIZZOLI EDITORE
134 PAGINE € 2,49
nell'anno in cui ricorre il settantesimo
del voto alle donne. Le protagoniste di
questo romanzo, la maestra e la bambina sono nate una ad Ancona, l’altra
a Montemarciano. Il diritto alla grande
occasione nella carriera viene raccontato in un volume leggero e divertente dalla penna di Christina B.Assouad
nel suo “Due cuori e una borsetta”. La
collezione autunno-inverno delle borse
Martin-Dubois è stata un successo e
Giulia Corsi ottiene la promozione e il
trasferimento nella sede di San Francisco. Ma deve prima passare ben tre mesi
nel sonnolento borgo marchigiano di
Piane di Petrella, sede della produzione. Difficile resistere per una milanese
dal ritmo serrato. Solo una cosa è ancora più faticosa: tollerare Vincenzo, un
enologo dalla grande carica virile e dal
carattere piuttosto arrogante. Un romanzo ricco di sorprese. Come la borsa
preferita di ogni donna.
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Illustrazione di Sergio Giantomassi
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PAGINA
NUMERO 10 | MAGGIO 2016