Lezione n°2: il trattamento farmacologico nell`artrite reumatoide

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Lezione n°2: il trattamento farmacologico nell`artrite reumatoide
Antonella Moretti
Cattedra di Reumatologia
Scuola di Specializzazione in Reumatologia
Università Politecnica delle Marche
[email protected]
I°
TERAPIA SINTOMATICA: per controllare il dolore e l’infiammazione
• FANS
• COXIB
• CORT ISONICI
TERAPIA DI FONDO: per prevenire il danno articolare
• IDROSSICLOROCHINA
• SULFASALAZINA
• SALI D’ORO
• CICLOSPORINA A
• METOTREXATE
• LEFLUNOMIDE
• FARMACI BIOLOGICI
Antonella Moretti Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche - Ancona
I°
CHE COSA SONO I FANS? A CHE COSA SERVONO?
I FANS sono farmaci antinfiammatori non steroidei. Hanno un triplice effetto:
•  antinfiammatorio
•  antidolorifico
•  antipiretico
A livello biochimico, I FANS inibiscono un enzima che interviene nella sintesi di
alcune sostanze che partecipano al processo infiammatorio. Da ciò ne deriva un
sollievo dal dolore e dall’infiammazione, mentre non è dimostrato un effetto a
a lungo termine sulla malattia.
Le molecole più comunemente usate sono: diclofenac, ibuprofene, meloxicam,
nimesulide, ketoprofene, naprossene, piroxicam, nabumetone, indometacina,
acido acetilsalicilico.
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II°
COME E QUANDO ASSUMERE I FANS?
I FANS devono essere assunti durante i pasti o subito dopo con un bicchiere di
acqua.
I FANS vengono assunti solitamente per bocca sotto forma di compresse o
capsule. Sono disponibili anche come: sospensione liquida, supposte, creme o gel
per uso topico. I FANS possono essere associati agli antidolorifici
(paracetamolo, tramadolo).
A QUALI DOSI?
Il medico deve decidere la dose giornaliera e la durata della somministrazione.
E’ consigliabile iniziare con una dose bassa che può essere aumentata tenendo
conto della efficacia e della tollerabilità.
Alcuni preparati vengono somministrati una volta al giorno (soprattutto le
preparazioni a rilascio “lento” o “ritardato”), altri due-tre volte al giorno.
DOPO QUANTO TEMPO I FANS INIZIANO AD AGIRE?
I FANS normalmente iniziano ad agire dopo 30 minuti dall’assunzione.
L’efficacia generale andrebbe valutata entro due settimane.
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III°
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Fra i principali effetti collaterali figurano disturbi gastrici (bruciore allo
stomaco), dispepsia, esantemi, ipertensione arteriosa, dispnea.
I FANS possono danneggiare la parete dello stomaco e causare sanguinamento
soprattutto se assunti ad alte dosi o per lunghi periodi di tempo.
I FANS vanno assunti con cautela e sotto controllo medico soprattutto in
presenza di una storia clinica: dispepsia, ulcera gastrica, asma, problemi renali, o
se si è in trattamento con anticoagulanti.
CI SONO FANS CHE HANNO MENO EFFETTI COLLATERALI?
Recentemente sono stati introdotti nuovi FANS che hanno ridotto il rischio di
ulcera peptica. Questi nuovi farmaci sono definiti “COX-2-specifici” o
“selettivi”.
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IV°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Generalmente non sono richiesti esami del sangue se non in situazioni particolari
(soggetti anziani, ipertensione arteriosa, problemi epatici e renali).
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
I FANS vanno usati con cautela !!!
I FANS possono essere assunti insieme ad altri farmaci, solo su specifica
valutazione medica.
I FANS non devono essere prescritti in caso di:
•  allergia accertata verso l’aspirina
•  se il paziente è in terapia con anticoagulanti come il warfarin
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V°
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Si, ma solo in quantità moderate in quanto gli alcolici associati ai FANS possono
favorire la comparsa di disturbi gastrici.
I FANS CREANO PROBLEMI PER LA FERTILITA’ E LA GRAVIDANZA?
I FANS non sono generalmente raccomandati durante la gravidanza.
Se si ha intenzione di pianificare una gravidanza è necessario discuterne con il
proprio medico o infermiere specialista.
L’assunzione di FANS è sconsigliata all’inizio della gravidanza perché aumenta il
rischio di aborto.
Il paracetamolo non ha questo effetto.
….E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Alcuni FANS non dovrebbero essere assunti durante l’allattamento, pertanto è
opportuno discuterne con il proprio medico.
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I°
CHE COSA SONO I COXIB? A CHE COSA SERVONO?
I COXIB sono farmaci antinfiammatori non steroidei che inibiscono
selettivamente la ciclossigenasi 2 (COX-2 specifici o selettivi).
La ciclossigenasi è un enzima responsabile della formazione delle prostaglandine
(sostanze chimiche normalmente presenti nell’organismo) che possono causare
dolore, infiammazione, febbre.
I COXIB, analogamente ai FABNSA hanno un triplice effetto:
•  antinfiammatorio
•  antidolorifico
•  antipiretico
I COXIB sono farmaci di prima scelta nei pazienti con disturbi gastrointestinali
che necessitano di una terapia antinfiammatoria.
Le molecole più comunemente usate sono: celecoxib, etoricoxib, valdecoxib.
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II°
COME E QUANDO PRENDERE I COXIBS?
I COXIB possono essere assunti indifferentemente con o senza cibo. I COXIB
sono assunti solitamente per bocca sotto forma di compresse o capsule.
Nell’artrite reumatoide il dosaggio raccomandato è di 90 mg al giorno.
…E QUANDO NON PRENDERLI?
I coxib non devono essere assunti in caso di:
•  ulcera peptica in fase attiva o sanguinamento gastrointestinale
•  storia di allergia al principio attivo o ad uno degli eccipienti
•  gravi malattie del fegato
•  gravi malattie del rene
•  asma, polipi nasali
•  reazioni allergiche all’aspirina o ad altri FANS
•  gravidanza o allattamento
•  bambini o adolescenti di età inferiore a 16 anni
•  malattia cronica intestinale
•  malattie cardiache su base ischemica (infarto, angina)
•  malattie cerebrovascolari (pregresso TIA, ictus)
•  ipertensione arteriosa non controllata dalla terapia
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III°
DOPO QUANTO TEMPO I COXIBS INIZIANO AD AGIRE?
I COXIB iniziano ad agire rapidamente, normalmente entro poche ore. Possono
essere assunti per due settimane o per periodi più lunghi.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
I COXIB sono una nuova generazione di antinfiammatori non steroidei che, a
differenza dei FANS tradizionali, sono più tollerati a livello gastrico.
Gli effetti collaterali più comuni sono: astenia, affaticamento, capogiro, sintomi
simil-influenzali, disturbi gastrointestinali, gonfiore alle gambe e ai piedi, mal di
testa, aumento della pressione arteriosa, aumento della transaminasi.
Occasionalmente i COXIB possono causare: distensione addominale, gonfiore del
viso, comparsa di lividi, visione offuscata, formicolio, ansia, depressione etc.
Molto raramente possono manifestarsi reazioni allergiche.
E’ utile prendere nota dei sintomi, di quando iniziano e di quanto durano.
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IV°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Generalmente non sono richiesti esami del sangue se non in situazioni
particolari.
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
I COXIB possono essere assunti in associazione all’ aspirina a basso dosaggio
nei pazienti ipertesi e cardiopatici.
I COXIB possono interferire con alcuni farmaci tipo: anticoagulanti come il
warfarin, rifampicina, metotrexato, ace-inibitori, litio, diuretici, betabloccanti,
ciclosporina, salbutamolo, contraccettivi orali e terapia orale sostitutiva; in
questi casi il medico potrà prescrivere controlli mirati per valutarne l’efficacia.
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
E’ possibile bere alcolici in quantità moderata.
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V°
I COXIB DANNO PROBLEMI PER LA GRAVIDANZA?
I COXIB non devono essere assunti durante la gravidanza.
In caso di gravidanza sospetta o accertata è necessario sospendere il
trattamento e consultare il proprio medico o l’infermiere specialista.
….E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Non si deve allattare al seno durante il trattamento con COXIB.
Il farmaco potrebbe passare nel latte materno e non si conoscono i rischi per
il bambino.
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I°
CHE COSA SONO I CORTISONICI? A CHE COSA SERVONO?
I cortisonici sono potenti antinfiammatori.
Vengono usati:
•  per controllare la sintomatologia fino a che non entra in funzione il farmaco
di fondo
•  come terapia unica quando non è possibile utilizzare un farmaco di fondo.
Il 6-Metilprednisolone è lo steroide più comunemente prescritto nei malati
reumatici.
PERCHE’ SI PRESCRIVONO?
I cortisonici si prescrivono per la loro rapida e potente azione antiinfiammatoria, anche se non sono capaci di indurre una remissione completa e
duratura della malattia.
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II°
COME E QUANDO ASSUMERE I CORTISONICI?
I cortisonici possono essere assunti sotto forme diverse.
Sono somministrabili in: compresse, iniezioni intramuscolari, iniezioni
endovenose, iniezioni intra-articolari.
Le compresse vengono assunte una volta al giorno, al mattino, durante o dopo il
pasto.
Il trattamento con cortisonici non può essere interrotto improvvisamente, la
riduzione deve essere concordata con il proprio medico e deve avvenire in
modo graduale e lento.
DOPO QUANTO TEMPO I CORTISONICI INIZIANO AD AGIRE?
I cortisonici iniziano ad agire rapidamente. Un netto miglioramento della
sintomatologia si può manifestare entro pochi giorni.
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III°
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Gli effetti collaterali sono dose dipendenti (aumentano con l’aumentare della
dose). E’ necessario pertanto stabilire la dose “minima necessaria” a tenere
sotto controllo la malattia.
I più comuni effetti collaterali sono rappresentati da: aumento del peso
corporeo, viso rotondo, osteoporosi, fragilità vasale, dispepsia, mal di stomaco,
cute distesa e sottile.
Possono manifestarsi inoltre: debolezza muscolare, variazioni del tono
dell’umore, cataratta, glaucoma, crisi epilettiche.
E’ possibile l’interferenza con il ciclo mestruale.
I cortisonici possono aumentare la glicemia e la pressione arteriosa. Tuttavia, il
diabete e l’ipertensione non rappresentano una controindicazione se sono ben
controllati dalla terapia.
I cortisonici aumentano il rischio di contrarre infezioni. Se compaiono febbre o
altri sintomi di infezioni è necessario contattare immediatamente l’infermiere
specialista o il medico.
Nei bambini è possibile un arresto della crescita.
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IV°
COME SI POSSONO RIDURRE I RISCHI DELL’OSTEOPOROSI?
Il cortisone somministrato per un periodo superiore a tre mesi può causare
osteoporosi (per una riduzione della densità minerale ossea). In tal caso è
opportuno associarlo con un trattamento che la prevenga:
•  assumere 1 g di calcio al giorno sotto i 60 anni di età; 1,5gr sopra i 60 anni
•  associare ad esso la vitamina D
•  praticare un esercizio fisico per almeno 30 minuti al giorno
•  evitare il fumo e l’eccesso di alcool
•  somministrare testosterone negli uomini in cui il livello di questo ormone è basso
•  utilizzare bisfosfonati o calcitonina.
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
E’ opportuno controllare a intervalli regolari il peso corporeo, la pressione
arteriosa, la glicemia.
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V°
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
I cortisonici possono essere prescritti insieme ad altri farmaci. Alcuni farmaci
interagiscono con essi, pertanto è necessario consultare il proprio medico prima
di iniziare qualsiasi farmaco.
SI POSSONO FARE VACCINAZIONI DURANTE IL TRATTAMENTO?
La vaccinazione con vaccini vivi attenuati (poliomielite, rosolia, febbre gialla etc.)
non dovrebbe essere praticata durante il trattamento con cortisonici.
Il vaccino inattivato della polio deve essere preferito al vaccino “vivo”.
Durante il trattamento con cortisonici devono essere evitati i contatti con
bambini o adulti ai quali è stato somministrato il vaccino “vivo” della polio per
almeno 4-6 settimane dopo la vaccinazione.
La vaccinazione per l’influenza e per pneumovax sono sicure e raccomandate.
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VI°
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Durante il trattamento con cortisonici dovrebbero essere evitati alcolici perché
l’interazione potrebbe causare disturbi gastrici.
I CORTISONICI DANNO PROBLEMI PER LA GRAVIDANZA?
I cortisonici non dovrebbero essere assunti in gravidanza anche se comportano
rischi minori rispetto ad altri farmaci.
Se si ha intenzione di programmare una gravidanza è necessario discuterne con il
proprio medico o infermiere specialista.
In caso di gravidanza non programmata la terapia non deve essere sospesa; la
sospensione va concordata con il proprio medico.
I cortisonici non devono mai essere sospesi bruscamente!!!
….E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Se si desidera allattare al seno è opportuno discuterne con il proprio medico.
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I sali d’oro trovano indicazione nei casi di artrite reumatoide attive e
progressive. Sono più efficaci se vengono somministrati per via parenterale.
In Italia possiamo usare l’auranofin (RIDAURA) alla dose di 6mg\die per o.s. e
l’aurotiosolfato di sodio (FOSFOCRISOLO) iniettabile per via intramuscolare, in
sospensione oleosa a posologia fra lo 0,05 e lo 0,10gr ogni 7\15 giorni.
Della dose somministrata per via parenterale, il 40% viene eliminato con le urine
e le feci, mentre il resto si deposita nei tessuti( midollo osseo, fegato, cute,
strutture osteoarticolari, muscoli, milza, etc.) dove può essere rilevato anche a
distanza di anni.
I sali d’oro sono in grado di indurre una remissione persistente della malattia
entro 6\8 mesi dall’inizio della cura.
NOTA BENE: la frequente insorgenza di leucopenia, piastrinopenia ed eosinofilia,
proteinuria (che evolve talvolta in sindrome nefrosica), dermatite esfoliativa etc.
comporta la necessità di un vigile monitoraggio clinico e laboratoristico.
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I°
CHE COS’E’ L’ IDROSSICLOROCHINA? A CHE COSA SERVE?
L’idrossiclorochina (nome commerciale PLAQUENIL) è un antimalarico, ma è
efficace anche nel trattamento dell’artrite reumatoide e del LES.
L’idrossiclorochina ha un’azione antiflogistica “ad ampio spettro” e risulta
efficace e ben tollerato.
L’idrossiclorochina non deve essere assunta da persone affette da alterazioni
retiniche e del campo visivo.
Qualsiasi sintomo visivo non spiegato quali lampi o raggi di luce, deve essere
considerato, fino aprova contraria, una possibile manifestazione di retinopatia.
L’idrossiclorochina deve essere assunta con cautela in pazienti affetti da:
malattie epatiche deficit della glucosio-6-fosfato-deidrogenasi o in trattamento
con farmaci epato-tossici.
L’idrossiclorochina può provocare reazioni dermatologiche.
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II°
COME E QUANDO ASSUMERE L’ IDROSSICLOROCHINA?
La dose giornaliera di idrossiclorochina oscilla da 200mg a 400mg al giorno da
assumere ai pasti o con un bicchiere di latte. Quando la malattia è ben
controllata è possibile assumere il farmaco solo 2-3 volte la settimana.
DOPO QUANTO TEMPO L’IDROSSICLOROCHINA INIZIA AD AGIRE?
L’ idrossiclorochia non agisce immediatamente. Possono essere necessari non
meno di 3 mesi prima che si possa avvertire un miglioramento della
sintomatologia.
Se non si rileva un miglioramento obiettivo entro sei mesi è opportuno
sospendere il trattamento o associare un altro farmaco di fondo.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Gli effetti collaterali sono rari.
In alcuni soggetti si possono manifestare: arrossamenti cutanei, dispepsia,
diarrea, mal di testa o visione offuscata.
Il danno retinico è raro, specie nei soggetti di razza bianca.
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III°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Prima di iniziare il trattamento con idrossiclorochina può essere utile un
controllo dei test di funzionalità renale ed epatica.
E’ opportuno richiedere anche un controllo oculistico, per escludere problemi
visivi, prima di iniziare il trattamento e, successivamente, una volta l’anno.
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
L’idrossiclorochina può essere assunta insieme con altri farmaci, a meno che
sussistano specifiche controindicazioni.
L’idrossiclorochina non è un antidolorifico e può essere associata a farmaci
antinfiammatori non steroidei (FANS), corticosteroidi e/o antidolorifici.
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IV°
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Non ci sono ragioni particolare per evitare l’alcool mentre si assume
idrossiclorochina.
L’IDROSSICLOROCHINA DA’ PROBLEMI PER LA GRAVIDANZA?
L’idrossiclorochina non dovrebbe essere assunta durante la gravidanza per il
rischio di danni fetali.
Se si ha intenzione di pianificare una gravidanza è necessario discuterne con lo
specialista.
…..E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Se si desidera allattare al seno è opportuno discuterne con lo specialista.
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I°
CHE COS’E’ LA SULFASALAZINA? A CHE COSA SERVE?
La sulfasalazina (nome commerciale SALAZOPYRIN EN) è un antinfiammatorio
intestinale.
Trova indicazione nella colite ulcerosa, nel morbo di Crohn, nell’artrite reumatoide.
La sulfasalazina, nell’artrite reumatoide, riduce la flogosi articolare e, di
conseguenza, diminuisce il dolore, la tumefazione e la rigidità articolare.
COME E QUANDO ASSUMERE LA SULFASALAZINA?
La sulfasalazina è disponibile in compresse da assumere intere con un bicchiere di
acqua.
Lo schema posologico raccomandato nell’artrite reumatoide è il seguente:
Settimana
1
a
2
a
3
a
4 ae successive
cpr mattina
-
1
1
2
cpr sera
1
1
2
2
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II°
DOPO QUANTO TEMPO LA SULFASALAZINA INIZIA AD AGIRE?
La sulfasalazina non agisce immediatamente. Possono essere necessarie non
meno di 12 settimane prima che si possa avvertire un miglioramento della
sintomatologia.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
I più frequenti effetti collaterali sono: nausea, inappetenza, disturbi gastrici
e, occasionalmente, aumento lieve della temperatura.
Questi effetti si possono manifestare durante i primi 3 mesi di terapia.
Nella maggior parte dei casi il trattamento può essere continuato diminuendo o
sospendendo per alcuni giorni la somministrazione.
Se compaiono sintomi di infezioni, febbre, mal di gola è opportuno informare il
proprio medico o l’infermiere.
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III°
IN QUALI CASI LA SULFASALAZINA NON DOVREBBE ESSERE
PRESCRITTA?
La sulfasalazina non dovrebbe essere prescritta in caso di:
•  nefropatia
•  epatopatia
•  allergie gravi
•  asma bronchiale.
Il trattamento deve essere immediatamente interrotto se compare
un’eruzione cutanea.
….E QUANDO E’ CONTROINDICATA?
La sulfasalazina è controindicata nei pazienti che presentano:
•  ipersensibilità ai sulfamidici e\o ai salicilati
•  nell’insufficienza renale grave con iperazotemia
•  nelle epatopatie gravi
•  quando c’è una tendenza accertata alle emorragie.
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IV°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Prima di iniziare il trattamento è necessario controllare l’emocromo e gli enzimi
epatici.
Il monitoraggio di questi parametri dovrà essere effettuato ad intervalli
regolari durante tutto il trattamento.
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
La sulfasalazina può essere assunta con altri farmaci, a meno che il medico non lo
sconsigli.
La sulfasalazina non è un antidolorifico e si possono associare pertanto farmaci
antinfiammatori non steroidei (FANS) e/o antidolorifici.
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Non ci sono ragioni particolare per evitare l’alcool durante il trattamento con
sulfasalazina.
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V°
LA SULFASALAZINA CAUSA PROBLEMI PER LA FERTILITA’ E LA
GRAVIDANZA?
La sulfasalazina può diminuire la fertilità nel maschio (riduce il numero degli
spermatozoi). Tale azione è reversibile sospendendo la terapia.
E’ consigliabile non assumere salazopirina durante la gravidanza.
Se si ha intenzione di programmare una gravidanza è necessario discuterne con il
proprio medico o con l’infermiere.
…..E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Se si desidera allattare al seno è opportuno discuterne con il proprio medico.
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I°
CHE COS’E’ LA CICLOSPORINA A? A CHE COSA SERVE?
La ciclosporina (nome commerciale SANDIMMUN) è un potente
immunosoppressore.
Trova indicazione: nei trapianti, nelle malattie auto immuni (artrite reumatoide,
artrite psoriasica, LES), nella sindrome nefrosica e nella dermatite atopica
grave.
COME E QUANDO ASSUMERE LA CICLOSPORINA A?
Nell’artrite reumatoide la dose iniziale raccomandata è di 3mg\Kg al giorno
suddivisa in due somministrazioni. Questa dose giornaliera può essere
aumentata GRADUALMENTE, se la risposta clinica non è soddisfacente, ma non
deve superare mai i 5mg\Kg.
E’ disponibile IN capsule da 25mg - 50mg - 100 mg e in soluzione orale da
100mg\ml.
N.B. La soulzione deve essere diluita preferibilmente con succo d’arancia o di
mela evitando il succo di pompelmo.
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II°
DOPO QUANTO TEMPO LA CICLOSPORINA A INIZIA AD AGIRE?
La ciclosporina A non agisce immediatamente. Possono essere necessari
non meno di 4 mesi prima che si possa avvertire un miglioramento della
sintomatologia.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALi?
Gli effetti collaterali della ciclosporina A sono dose-dipendenti.
La ciclosporina A può avere effetti sulla pressione arteriosa e sul rene.
In alcuni soggetti può causare nausea, diarrea, astenia, ipertricosi,
ipertrofia gengivale.
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III°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Prima di iniziare la somministrazione o durante il trattamento con ciclosporina A
è necessario controllare ad intervalli regolari la funzionalità epatica, la
funzionalità renale e la pressione arteriosa.
Inoltre, durante il trattamento si deve:
•  evitare una dieta ad alto contenuto di potassio
•  non assumere farmaci contenenti potassio o diuretici risparmiatori di potassio
•  non assumere preparazioni a base di hypericum perforatum
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI IN ASSOCIAZIONE?
La ciclosporina A può essere prescritta insieme ad altri farmaci, incluso il
Methotrexate; in tal caso gli antinfiammatori non steroidei dovranno essere
utilizzati con particolare cautela e solo se prescritti dal proprio medico.
La ciclosporina non è un antidolorifico ed èpertanto possibile continuare ad
assumere questi farmaci, a meno che il medico non lo sconsigli.
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IV°
SI POSSONO FARE VACCINAZIONI DURANTE IL TRATTAMENTO?
La vaccinazione con vaccini vivi attenuati (polio, rosolia, febbre gialla etc.) non
dovrebbe essere praticata durante il trattamento con ciclosporina A.
Il vaccino inattivato della polio deve essere preferito al vaccino “vivo”.
Durante il trattamento con ciclosporina A devono essere evitati i contatti con
bambini o adulti che hanno fatto il vaccino “vivo” della polio per almeno 4-6
settimane dopo la vaccinazione.
La vaccinazione per l’influenza e per pneumovax sono sicure e raccomandate.
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V°
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
L’assunzione di alcolici non è controindicata.
Se la ciclosporina A è associato a methotrexate è preferibile assumere alcolici
solo in minima quantità (methotrexate e alcool possono interagire risultando
epatolesivi).
LA CICLOSPORINA A CAUSA PROBLEMI PER LA GRAVIDANZA?
La ciclosporina A non devrebbe essere assunta durante la gravidanza.
Se si ha intenzione di pianificare una gravidanza è necessario discuterne con il
proprio medico o infermiere.
…..E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Non si deve allattare al seno durante il trattamento con ciclosporina A.
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I°
CHE COS’E’ IL METOTREXATO? A CHE COSA SERVE?
Il metotrexato è un antineoplastico e un antireumatico.
E’ utilizzato come terapia di fondo in un’ampia gamma di affezioni, fra le quali
rientrano l’artrite reumatoide e l’artrite psoriasica.
COME ASSUMERE IL METOTREXATO?
Il metotrexato può essere somministrato in compresse ad intervalli settimanali.
Le compresse dovrebbero essere assunte intere e non schiacciate o masticate,
durante i pasti.
Il metotrexato può essere anche assunto una volta a settimana con un’iniezione
sottocutanea (come l’iniezione di insulina nel diabete), o intramuscolare (in un
gluteo o nella coscia)
QUALI DOSI PRENDERE?
Le compresse di metotrexato sono disponibili in dosi da 2,5 mg e 10 mg. Hanno
forme differenti ma sono di colore molto simile.
Le fiale sono disponibili in dosi da da 5mg, 7,5mg, 10mg, 15 mg, 20mg in siringhe
preriempita monodose.
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II°
DOPO QUANTO TEMPO IL METOTREXATO INIZIA AD AGIRE?
Il metotrexato non ha effetto immediato. Possono essere necessarie da 3 a 12
settimane prima di notare qualche beneficio.
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Il metotrexato può causare leucopenia. In caso di comparsa di sintomi di
infezioni, febbre, mal di gola è opportuno informare il proprio medico o
l’infermiere.
In alcuni pazienti possono manifestarsi nausea, diarrea, alterazioni della mucosa
orale, perdita di capelli e rash cutanei.
Raramente il metotrexato può determinare complicanze polmonari; se compaiono
dispnea o tosse secca è necessario informare immediatamente il medico.
PERCHE’ CON IL METOTREXATO SI PRESCRIVE L’ACIDO FOLICO?
L’acido folico somminisrato 24 ore dopo il metotrexato, attenua gli effetti
indesiderati del farmaco stesso.
E’ molto importante assumerlo sempre alla stessa ora.
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III°
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Prima di iniziare il trattamento è doveroso richiedere una radiografia del torace
e controllare l’emocromo e gli enzimi epatici.
Il monitoraggio degli esami ematici dovrà essere effettuato ad intervalli regolari
(inizialmente una volta la settimana e successivamente una volta al mese) durante
tutto il trattamento.
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI INSIEME AL METOTREXATO?
Il metotrexato può essere associato con altri farmaci, a meno che il medico non
lo sconsigli.
Il metotrexato non ha azione analgesica e può essere associato con antalgici e
antinfiammatori non steroidei (FANS).
Devono essere evitati medicinali che contengano trimethoprim (ad es. Bactrim).
In caso di scarsa efficacia è possibile associare il metotrexato con sulfasalazina
o ciclosporina.
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IV°
SI POSSONO FARE VACCINAZIONI DURANTE IL TRATTAMENTO?
La vaccinazione con vaccini vivi attenuati (polio, rosolia, febbre gialla etc.) non
dovrebbe essere praticata durante il trattamento con metotrexate.
Il vaccino inattivato della polio deve essere preferito al vaccino “vivo”.
Durante il trattamento con metotrexato devono essere evitati i contatti con
bambini o adulti che hanno fatto il vaccino “vivo” della polio per almeno 4-6
settimane dopo la vaccinazione.
La vaccinazione per l’influenza e per pneumovax sono sicure e raccomandate.
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
E’ consigliabile, durante l’assunzione di metotrexato bere alcolici solo in piccole
quantità perché l’interazione tra metotrexato e alcool potrebbe danneggiare il
fegato.
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V°
IL METOTREXATO CAUSA PROBLEMI PER LA FERTILITA’ E LA
GRAVIDANZA?
Il metotrexato può ridurre la fertilità e determinare sofferenzxa fetale e
pertanto si raccomanda di non assumerlo durante la gravidanza
I pazienti in età fertile in trattamento con metotrexato dovrebbero utilizzare
congrue misure contraccettive.
Dopo la sospensione del metotrexato la gravidanza dovrebbe essere evitata
per almeno 3 mesi (alcuni raccomandano 6 mesi!)
Se si ha intenzione di programmare una gravidanza è necessario discuterne con
lo specialista.
….E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Non si deve allattare al seno durante il trattamento con il metotrexate.
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I°
CHE COS’E’ LA LEFLUNOMIDE? A CHE COSA SERVE?
La leflunomide (Arava) è un antireumatico e si usa nel trattamento dell’artrite
reumatoide attiva e nell’artrite psoriasica attiva. E’ un “farmaco di fondo” che
agisce sul sistema immunitario ed ha azione anti-infiammatoria.
COME E QUANDO PRENDERE LA LEFLUNOMIDE?
La leflunomide è disponibile sotto forma di compresse da 10 mg, può essere
assunta con i pasti con una abbondante quantità di acqua.
Il dosaggio iniziale è di una compressa da 100 mg una volta al giorno, per i primi
tre giorni, successivamente la dose è di 10mg o 20mg al giorno in funzione della
espressività clinica della malattia.
DOPO QUANTO TEMPO LA LEFLUNOMIDE INIZIA AD AGIRE?
La leflunomide non agisce immediatamente. Possono essere necessarie 4-6
settimane prima che si possa avvertire un miglioramento della sintomatologia;
in alcuni pazienti sono necessari 6 mesi prima di poter valutare pienamente
l’effetto della leflunomide.
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II°
QUALI SONO I POSSIBILI EFFETTI COLLATERALI?
Gli effetti collaterali più comuni sono rappresentati da leucopenia, nausea,
vomito, diarrea, alterazioni della mucosa orale, perdita di peso, dolori addominali,
mal di testa, vertigini, astenia, cute secca, arrossamento, prurito, perdita dei
capelli.
La leflunomide può causare reazioni allergiche anche severe.
Durante il trattamento si possono verificare un moderato aumento della
pressione arteriosa ed un anumentato rischio di infezioni.
Se compaiono febbre, stanchezza, dolore addominale, ittero è necessario
informare subito il proprio medico o l’infermiere specialista.
SONO NECESSARI CONTROLLI DURANTE IL TRATTAMENTO?
Prima di iniziare il trattamento e durante il trattamento con leflunomide è
necessario controllare ad intervalli regolari la pressione arteriosa, la funzionalità
epatica e l’emocromo.
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III°
E’ POSSIBILE ASSUMERE ALTRI FARMACI INSIEME CON LA
LEFLUNOMIDE?
La leflunomide può essere assunta con altri farmaci, a meno che il medico non lo
sconsigli.
La leflunomide non è un analgesico pertanto ad essa si possono associare
antinfiammatori non steroidei (FANS) o\o corticosteroidi.
Non è consigliabile l’associazione con le altre specialità medicinali utilizzate
per l’artrite reumatoide quali idrossiclorochina, sali d’oro, metotrexato,
azatioprina etc.
SI POSSONO FARE VACCINAZIONI DURANTE IL TRATTAMENTO?
La vaccinazione con vaccini vivi attenuati (es. tubercolosi, polio per via orale,
influenza, pertosse, epatite, difterite, morbillo, parotite) non dovrebbe essere
praticata durante il trattamento con la leflunomide e neppure per un certo
periodo dopo la sospensione. Nel caso in cui la vaccinazione sia necessaria, per
viaggiare fuori dall’Europa, è opportuno consultare il proprio medico.
Antonella Moretti Clinica Reumatologica Università Politecnica delle Marche - Ancona
IV°
E’ POSSIBILE BERE ALCOLICI DURANTE IL TRATTAMENTO?
L’assunzione di alcolici in corso di terapia con la leflunomide potrebbe risultare
dannosa per il fegato e va pertanto evitata
LA LEFLUNOMIDE DA’ PROBLEMI PER LA FERTILITA’ E LA
GRAVIDANZA?
I pazienti in età fertile, devono essere informati del possibile rischio di
malformazioni fetali e non devono assumere la leflunomide senza utilizzare
congrue misure contraccettive.
Se si ha intenzione di pianificare una gravidanza è necessario discuterne con il
proprio medico o infermiere specialista.
E’ necessario un intervallo di almeno due anni tra la sospensione della
leflunomide e l’inizio della gravidanza. Questo periodo può essere ridotto a tre
mesi se si usano medicinali che accelerano l’eliminazione della leflunomide
dall’organismo.
…..E PER L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Non si deve allattare al seno durante il trattamento con la leflunomide.
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