Perché ogni lucchetto è diverso da un altro

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Perché ogni lucchetto è diverso da un altro
Perché ogni lucchetto è diverso da un altro: Messies, un
meraviglioso Caos
“C’è forse una legge che proibisce il disordine?”
Oggi il pubblico è rimasto deliziato da Messies, ein schönes Chaos di Ulrich Grossenbacher,
prodotto da Fair&Ugly filmproduktion GmbH. Anzi, ha fatto così tanto successo che il
festival ha deciso di proiettarlo una terza volta, non prevista da programma, giovedì 11 alle
ore 11.oo.
Immaginate degli oggetti, tanti oggetti, tutti uguali, ammucchiati in un angolo. Immaginate di
avvicinarvi, e di osservarli bene, uno ad uno, nel dettaglio, e di scoprire che sono diversi.
Alcuni sono vecchi, altri nuovi, sono di tutti i colori, forme, materiali e fatture, eppure un
secondo prima sembravano tutti uguali; tutti quegli oggetti diventano improvvisamente
bellissimi, tutti quanti, perché si distinguono gli uni dagli altri, ognuno è particolare, ognuno è
unico. Immaginate ora invece di guardare un oggetto soltanto, da lontano. Immaginate di
avvicinarvi per osservarlo meglio e scoprire che non è cambiato per niente ma è sempre e solo
un oggetto qualunque; non ha nulla di particolare, viene da pensare, rispetto a tutti gli altri
oggetti che hanno la sua stessa funzione. Non è forse deludente?
L’accumulo di montagne di oggetti “inutili” è il denominatore comune delle quattro persone
protagoniste di questo documentario; Elmira, Arthur, Karl e Thomas. Con umorismo e
semplicità il regista riesce a far amare anche allo spettatore più ordinato il disordine di Karl,
per il quale ogni oggetto potrebbe essere utile; fonte di creatività, possibilmente riciclabile o
riparabile, o anche solo apprezzabile per la sua bellezza in quanto tale. Proprio lui, parlando di
lucchetti, alla proposta di buttarli fa notare quanto ogni lucchetto sia diverso dall’altro, ed è
per questo che devono stare tutti insieme (come se fossero figli adottivi): per essere apprezzati
meglio nelle loro particolarità. Karl, che riempie stanze e stanze di cose, non riesce a
separarsene come se ogni oggetto fosse degno di un amore inesprimibile, Arthur fa lo stesso
con i suoi trattori, Thomas crea nuovi aggeggi con ogni sorta di ferraglia ed Elmira registra
ogni trasmissione culturale su cassette che riempiono ogni centimetro della casa creando
montagne da scalare e corridoi improbabili.
Con il regista, anche lo spettatore scova tesori in mezzo a quei mucchi di disordine, facendo
riaffiorare alla memoria avventure infantili.
Il documentario risalta lo stupore, il piacere e il bisogno profondo che queste persone hanno
di essere e sentirsi quello che sono, perché alla fine di questo si tratta; essere se stessi. Cos’è
normale e cosa non lo è? Il clima di fiducia che Grossenbacher ha saputo creare con i suoi
soggetti ha donato al pubblico quattro meravigliosi scorci di vita, arricchiti dal tipico
umorismo nordico e da una semplicità e una leggerezza senz’altro apprezzabili.
Assolutamente consigliato, è in replica oggi alle 18.30.
Dedima
Bild:
http://www.ticinolibero.ch/wp-content/uploads/2011/08/Messies-ein-sch%C3%B6nesChaos.jpg