ho conquistato woody allen e julia roberts con il buon cibo e lo studio

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ho conquistato woody allen e julia roberts con il buon cibo e lo studio
curiosità
Lo chef Fabio Campoli allestisce le scene a tavola di molti dei film girati a Roma
«ho conquistato woody allen e julia
roberts con il buon cibo e lo studio»
«Tra i divi americani ho lavorato anche con Tom Cruise
e ora insegno ai ragazzi a “vendere” le delizie italiane»
Intervista di Matteo Cislaghi
Roma - Febbraio
H
a apparecchiato con
cibi ricercati e sfoggio di porcellane le
scene golose di To
Rome with Love del maestro
Woody Allen, così come le calde tavolate romane di Mangia
prega ama con Julia Roberts.
Ma Fabio Campoli, presidente
del “Circolo dei buongustai”,
non è solo uno chef dai sapori
hollywoodiani. Volto televisivo della Rai e di Retequattro,
da anni promuove la cultura
del cibo intrecciandola con la
scoperta del nostro diversificatissimo territorio. Grazie a
un master ai nastri di partenza,
ora trasmetterà ai ragazzi il suo
modello di enogastronomia per
provare a tradurlo in opportunità di lavoro.
Prima in Rai, ora a Mediaset con Ricette all’italiana di
Davide Mengacci: qual è il filo
conduttore delle tue apparizioni in radio e in Tv?
«Propongo piatti ispirati ai
profumi e ai prodotti del territorio. Le ricette non sono cose che
si mangiano e basta. Il gusto va
a braccetto con la nostra storia.
Per questo servono ricerca e studio. In Tv cerchiamo di essere
giustamente “pop” e gli ascolti
ci danno ragione: con la rubrica
dentro Ricette all’italiana tocchiamo il 10% di share».
Che cosa pensi del successo
dei talent come MasterChef?
«È un fenomeno interessante, ma la cucina non è solo
spettacolo: l’ascoltatore
rischia di non distinguere show e contenuto».
Chi è oggi il
buongustaio?
«È uno capace
di scoprire buone
cose nei territo-
oltre i fornelli
Fabio Campoli
(42 anni), è chef
e presidente
del “Circolo dei
buongustai”. Nel
riquadro, illustra una
sana colazione
agli ascoltatori
durante un’ospitata
su Radiouno.
continua a pag. 42
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curiosità
«Un consiglio? Prima di qualsiasi piatto, coltivate la passione dell’accoglienza»
segue da pag. 41
ri nascosti. Il gusto rimane il
suo punto di riferimento, ma lo
coltiva con etica e rispetto per
l’uomo, per il cibo e per l’ambiente».
Ti definisci un collezionista.
Che cosa intendi?
«Collezionando ingredienti
colleziono pezzi del nostro Paese. E per fortuna l’Italia sotto
il profilo enogastronomico non
è affatto unita».
So che di questi tempi hai il
“pallino” del cioccolato.
«Sì, con il Circolo facciamo
“un’analisi dolciaria” del territorio. Tutti conoscono capolavori
come i gianduiotti o il cioccolato di Modica, ma restano molte
altre peculiarità da scoprire».
Da marzo sarai docente
all’UniNettuno di Roma. Con
la crisi c’è spazio per nuove
professioni legate al cibo?
«L’idea della direttrice del
master, Tatiana Kirova, è proprio questa: formare professionisti del gusto che affianchino
gli operatori turistici e culturali.
La pratica della promozione del
Paese non può fermarsi all’arte
e al paesaggio ma deve coinvolgere le tipicità della cucina».
mangia prega ama
La tavolata di Mangia prega ama con Julia Roberts (46, al
ciak,
si
mangia!
centro) e Woody Allen (78) impegnato a dirigere un divertente pranzo in To Rome with Love. Due delle scene di famosi film allestite da Fabio Campoli.
to rome with love
«Woody controlla
anche le tazzine!»
Porti avanti anche un progetto con la famiglia Tognazzi.
Com’è nato?
«Ho conosciuto Gianmarco,
uno dei figli del grande Ugo, e
siamo diventati amici. Oltre che
lo straordinario attore che tutti
ammiriamo, suo padre è stato
un cultore del gusto, tanto che
nella cucina di casa Tognazzi si
respira ancora quella curiosità.
Con Gianmarco abbiamo deciso di far rivivere le ricette conservate nei cassetti di papà».
Tu lavori anche per il cinema allestendo tavole che fanno venire l’acquolina in bocca
agli spettatori. Chi è il regista
più sensibile a questi aspetti?
«Sicuramente Woody Allen.
È straordinario, attentissimo ai
dettagli: durante le riprese di To
Rome with Love arrivava sempre per primo sul set e spostava,
magari solo di qualche centimetro, le tazzine disposte sulla
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tavola. Ricordo anche il gran lavoro per preparare il buffet sulla
Lamborghini di Mission Impossible 3 con Tom Cruise. Nella
scena, poi, l’auto imbandita
esplode. Con mio rammarico».
Chef ed effetti speciali vanno d’accordo?
«Al cinema ci sta tutto. Per la
prossima fiction di Ridley Scott
sul Vaticano abbiamo costruito
un finto dito che nel film viene
staccato a morsi da un cane.
Nella prima versione, il dito era
realizzato con ingredienti dolci e
l’animale non voleva azzannarlo. Allora lo abbiamo preparato
con carne di maiale. Un wurstel,
in pratica. Se l’è mangiato».
Salutiamoci tornando alla
buona cucina. Qual è il tuo
consiglio per i nostri lettori?
«La mia prima ricetta è l’accoglienza. Bisogna coltivare la
passione dell’accoglienza. Poi
non sopporto di avere a disposizione tutti i prodotti per tutto
l’anno: che senso hanno le fragole d’inverno? Gli ingredienti
vanno aspettati. Desiderati».
Quale ingrediente aspetti in
questi giorni?
«Gli asparagi. Per la prossima primavera, ai lettori consiglio una semplice pasta con
S
olio e asparagi».