L`infinito

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L`infinito
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6-02-2009
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L’infinito
G. Leopardi
In questo idillio, composto nel 1819, Leopardi prende spunto dal
paesaggio di Recanati, contemplato da un colle solitario, per raccontare
un’avventura dell’anima: un viaggio fantastico nell’immensità, in cui il
poeta si perde dolcemente.
Sulla cima di una collinetta vicino a Recanati, il poeta sta
Leopardi definisce idilli sei delle
sue poesie in endecasillabi sciolti,
seduto di fronte a una siepe, che impedisce al suo sguardo di
tutte composte tra il 1819 e il 1821,
vedere l’orizzonte. Ma proprio questo ostacolo alla vista fa
tra cui L’infinito. L’idillio leopardiano non
scattare in lui l’immaginazione, che lo trasporta in spazi
è però la descrizione di un paesaggio
sconfinati e immensi. Il fruscio del vento tra gli alberi lo
naturale, come era invece nella poesia
riporta
alla realtà, ma al tempo stesso gli ricorda il passare
di epoca classica, ma la evocazione di
del tempo e gli suggerisce il pensiero dell’eternità. Ormai
particolari stati d’animo e sensazioni
del poeta.
distaccato dalla dimensione della vita quotidiana, non senza
timore il poeta si abbandona all’abbraccio dell’infinito.
Metro: endecasillabi sciolti
5
10
15
Sempre caro mi fu quest’ermo colle1,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude2.
Ma sedendo e mirando3, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo4; ove per poco
il cor non si spaura5. E come6 il vento
odo stormir7 tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando8: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei9. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio10:
e il naufragar m’è dolce in questo mare11.
Il raggiungimento
dell’infinito, a cui l’anima di
ogni uomo aspira, porta
con sé un’intensa gioia,
ma anche un senso di
indefinito sgomento.
(Giacomo Leopardi, Canti, Le Monnier)
1 ermo colle: colle solitario [è il Monte Tabor, a
Recanati].
2 da tanta parte… esclude: che sottrae allo sguardo
una gran parte dell’estremo orizzonte.
3 mirando: guardando.
4 interminati… mi fingo: oltre quella [siepe] immagino
(mi fingo) nella mia mente (nel pensier) spazi infiniti
(interminati), silenzi inconcepibili per l’uomo, e una
pace profondissima.
5 ove… si spaura: dove il mio cuore quasi si spaventa.
6 come: quando.
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unità
1
7 stormir: produrre un rumore leggero, un fruscio [di
fronde e foglie agitate dal vento].
8 a questa… comparando: la metto a confronto con
questo suono [del vento].
9 mi sovvien… di lei: mi viene in mente l’eternità, il
tempo passato (le morte stagioni), e il tempo presente
con i suoi (di lei) rumori (suon).
10 tra questa… il pensier mio: nell’immensità dello
spazio e del tempo il mio pensiero si immerge.
11 e... questo mare: e perdermi (naufragar) in questo
mare [dell’infinito] è per me dolcissimo.

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