Guido Nicheli - Il Dogui
Transcript
Guido Nicheli - Il Dogui
Ris...VOLTI del Cinema Italiano Fabio Rossi GUIDO NICHELI Guido Nicheli in arte “Il DOGUI” Nato a Bergamo il 24 luglio 1934 Inventore del suo soprannome “Dogui” derivato dall’anagramma del nome, Guido Nicheli fu grande rappresentante della commedia comica all’italiana degli anni ’80, impersonando lo stereotipo del milanesone spaccone e incline ad atteggiamenti ed espressioni non propriamente raffinate. (Baùscia) “Sa cosa le dico Rambelli che vedo la sua promozione in grave danger caro il mio bel testone di ca**o!” dal film “Yuppies - I giovani di successo” (1986) Guido Nicheli è Il direttore di Giacomo Orfano di padre già nel 1935, durante la seconda guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Carobbio degli Angeli (BG) e poi, a Milano. Nel secondo dopoguerra, dopo essersi diplomato in odontotecnica, iniziò a lavorare con il cugino, titolare di uno studio dentistico. Negli anni sessanta, per arrotondare i guadagni, la sera lavorava come rappresentante di liquori, attività che gli consentì di frequentare diversi locali notturni, tra cui il Derby Club, dove ebbe modo di conoscere e frequentare Enzo Jannacci, Renato Pozzetto, Teo Teocoli e molti altri protagonisti della vita notturna milanese di quel tempo. Il particolare modo di esprimersi e la parlata marcatamente milanese di Nicheli non sfuggirono ai comici del "Derby" che, data la sua disponibilità, spesso lo utilizzarono nei loro sketch per piccole parti da caratterista, nel ruolo del "cumenda". Cominciò quindi per Nicheli la carriera del caratterista, chiamato di tanto in tanto da registi diversi, ad interpretare nei vari film l'archetipo cinematografico del ricco imprenditore lombardo. Nonostante la grande popolarità acquisita, le sue chiamate sul set erano saltuarie e sempre legate all'esistenza di un ruolo adatto, motivo per cui Nicheli preferì mantenere la principale occupazione di odontotecnico. Negli ultimi anni Guido Nicheli ha vissuto tra Zelata di Bereguardo (vicino a Pavia) e la Sardegna ed ha interpretato ruoli in telefilm e promozioni televisive, prima di tornare per l'ultima volta sul grande schermo nel 2006 con “Vita Smeralda” di Jerry Calà, suo amico e compagno di scena. Era talmente affezionato al suo soprannome Dogui (anagramma di Guido) che lo utilizzava anche sul campanello di casa. Negli anni '60 aveva conosciuto ed era diventato amico di Salvador Dalì. Di quest'amicizia Nicheli ricorderà: « Ero di casa a Port Lligat, vicino Cadaqués, dove Dalì viveva. Un giorno, dopo aver cenato, il maestro mi porta a vedere l'opera che stava dipingendo, la "Pesca del Tonno", che ora è esposta al Louvre. Arriviamo nello studio e... sorpresa, è tutto vuoto, non c’è un cazzo. Ad un certo punto Dalì prende una specie di telecomando e taac, schiaccia un bottone. Come per magia, dal pavimento si materializza una rotaia e appare la grande tela con il quadro. Libidine, tutto elettronico: era il 1967. » Una delle sue ultime apparizioni è stata a "Quelli che il Calcio", Guido seguiva il Milan per Simona Ventura e negli ultimi minuti della partita se ne è uscito con una frase grandiosa : "Uè Simona... non facciamo che non ci si rivede più qui (inteso per il programma)" ... "ancora son fresco e la faccia deve girare ... Hai capito ????" Si spegne il 28 ottobre 2007 a Desenzano del Garda per un ictus cerebrale. FILMOGRAFIA • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • • Il padrone e l'operaio (1975) Cattivi pensieri (1976) Saxofone (1979) Una vacanza bestiale (1980) Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi (1982) Il sommergibile più pazzo del mondo (1982) Eccezzziunale... veramente (1982) Viuuulentemente mia (1982) Sapore di mare (1983) Vacanze di Natale (1983) Domani mi sposo (1984) Scemo di guerra (1985) Yuppies, i giovani di successo (1986) Montecarlo Gran Casinò (1987) Occhio alla Perestrojka (1990) Abbronzatissimi (1991) Anni 90 (1992) Anche i commercialisti hanno un'anima (1994) Gratta e vinci (1996) Panarea (1997) Cucciolo (1998) Fantozzi 2000 - La clonazione (1999) Vacanze sulla neve (1999) Vita Smeralda (2006) TELEVISIONE • • • • • • • • Drive In (1983) - serie TV (Italia 1) Professione vacanze (1986) - serie TV (Italia 1) Tutti in palestra (1987) - miniserie (Italia 1) I ragazzi della 3ª C (1987-89) - serie TV (Italia 1) Cerco l'amore (1988) - miniserie (Rai Due) Favola (1996) (TV, Italia 1) S.P.Q.R. (1998) - serie TV (Italia 1) Ma il portiere non c'è mai? (2002) - miniserie (Canale 5) Enrico Lancia diceva di lui: È uno dei più apprezzati e più simpatici caratteristi delle ultime generazioni, francamente stupefacente nel disegno di ricchi industriali milanesi o di fanfaroni opportunisti, spocchiosi direttori d’azienda, tratteggiati dall’attore con un senso di humour davvero irresistibile. Il suo modo di parlare con accento tipicamente lombardo, la sua andatura un po’ dinoccolata, la sua caricaturale aria da snob pseudointellettuale o pseudoaltoborghese, sono la dimostrazione di una intelligenza fuori del comune e di un’altrettanta preparazione artistica. Sempre e comunque un po’ fuori dalle regole. Un interprete ideale, anche se di secondo piano, per i film vacanzieri alla Carlo Vanzina, con il quale peraltro lavora moltissimo, o le commediole innocenti di Parenti, Oldoini ed eredi. [...] » Dal necrologio di Giulia Zonica …Guido Nicheli è riuscito a morire senza invecchiare, perché i cummenda hanno da sempre la stessa indefinita mezza età, sono stempiati da anni e hanno la parlata finto giovanile che toglie coordinate: «Hei animali, levate l’ancora, do you understand?». Parlava così, anche fuori copione perché le battute gliele hanno scritte addosso e le sapeva portare, con quell’accento lombardo diventato dopo di lui un modo di essere, un concentrato di Anni Ottanta che ha resistito al politicamente corretto. … ed è arrivato all’ultima generazione, quindicenni che lo imitano: «Dai ordine al tuo shangay di muoversi che devo dare il benvenuto nella splendida cornice», un vocabolario in bilico tra maleducazione e stupidità. Però restava a galla, in qualche modo inspiegabile risultava simpatico. Nicheli si è tenuto il suo personaggio appiccicato, gli ha dato il successo e gliene era grato, non si sforzava mai di dimostrarsi diverso da quello stereotipo e anche se una volta, grazie a Dino Risi, ha ceduto alla prova d’attore con un ruolo drammatico in Lo scemo di guerra, è subito tornato alla vita da cummenda. Fino all’ultimo attracco in barca: «Lasciate spazio, io è dal ‘52 che pascolo qui». IL GRANDE CONTRASTO Guido Nicheli ha voluto ed ha saputo rappresentare in vita il ruolo del ricco spaccone. Di fatto la sua persona era profondamente umile e semplice, basti vedere dove abitava , in un piccolo borgo nei pressi di Bereguardo. Era proprio lì che amava rifugiarsi nei momenti liberi, circondato da persone semplici come lui ma ricche di umanità.