giovanireporter

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OTTOBRE 2005
“Poste Italiane. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Torino n° 7 Anno 2005”- € 1,00
FOTOSONDAGGIO
Anche i campioni
ci fanno sognare.
Qual è il tuo mito?
Marco
Elena
Pietro
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Giovani e
Informazione
Loris
Roma, giovedì 29 settembre 2005,
ore 9.30 - 13.30
Aula Magna del Liceo Classico
“E.Q. Visconti”
“Amo molto andare in bici, per me Pantani sarà
sempre il migliore ”
Matteo
Michael
"Mennea è stato un grande campione e poi è di
Barletta, il mio paese di origine"
Ana Lucia
Piazza del Collegio Romano, 4
Valentino
Programma
Ore 09.30
Ore 09.45
Ore 10.00
“Tenacia e talento: Michael Jordan è il mio idolo
da tanti anni”
Fabio
Martina
“Mi piace perché è forte, simpatico
e dotato di grande intuito”
Igor
Ivan
Ore 10.20
Ore 10.40
Ore 11.00
Ore 11.30
“Il mio campione in assoluto è Cannavaro, lo seguo
da sempre”
Simone
Alexandre
“Sono un fan sfegatato di Igor Cassina, medaglia
d’oro alla sbarra”
Gloria
Ore 11.40
Ore 12.00
Ore 12.20
Ore 12.40
Giuseppe
Ore 13.00
“È praticamente insuperabile nei tuffi. Alexandre
Despatie è il migliore”
Andrea
Francesco
“La pallavolo è uno dei miei sport preferiti, Lucchetta
è tra i giocatori più bravi”
“Signori mette il cuore in quello che fa e ha lasciato
tanto alla mia Lazio”
Enrico
Valerio
“La mia squadra del cuore è la Fiorentina, Fantini
è uno dei giocatori più bravi”
Apertura a cura di Daniela Monteforte, Assessore alle Politiche scolastiche
della Provincia di Roma.
Relazione introduttiva a cura di Lidia Gattini (Editore di Zai.net)
Riccardo Grassi, ricercatore dell'Istituto IARD, illustra i dati della Banca
Dati dell'Istituto sul tema "giovani e nuovi media"
Oliviero La Stella (Giornalista de Il Messaggero)
Lelio Grassucci (Presidente di Mediacoop)
Due giovani reporter della redazione di Zai.net raccontano la loro esperienza:
Martina Chichi e Francesco Testi
Flaminia Fioramonti (ex reporter di Zai.net ed esponente dell’associazione
“Giovani per la Costituzione”)
Marco Lodoli (Scrittore e giornalista)
Piero Marrazzo (Presidente della Regione Lazio)
Walter Veltroni (Sindaco di Roma)
Conclusioni a cura di Vincenzo Vita, Assessore alle Politiche Culturali, della
Comunicazione e Sistemi Informativi della Provincia di Roma
Aperitivo
Una giornata di riflessione e di analisi sul rapporto fra giovani e informazione nella realtà
nazionale ed europea, in occasione dell’ottavo anno di attività di Zai.net, periodico di
informazione nato nel 1997 a Torino come laboratorio di scrittura giornalistica con la
partecipazione degli studenti, ormai radicato sul territorio nazionale grazie alla rivista
distribuita in oltre 250.000 copie al mese in 1.000 istituti di istruzione secondaria in Italia.
Edito da Mandragola Editrice, cooperativa di giornalisti, Zai.net è realizzato anche grazie al
contributo economico di Enti ed aziende pubbliche, imprese private e fondazioni bancarie, che
ne condividono le finalità e l’approccio innovativo.
Nel corso dei lavori sarà presentato il progetto “Fotovisioni. Sguardi incrociati”, ideato e
realizzato da Intesa & C.P. S.r.l. con il sostegno dell’Unione Europea, che prevede un bando
di concorso dedicato ai giovani fotografi di 17 Paesi del bacino del Mediterraneo, numerose
attività di comunicazione ed una serie di mostre in questi Paesi a partire dalla mostra a Roma
nel gennaio 2006.
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OTTOBRE 2005
Ragazzi, si cambia!
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Dopo otto anni Zai.net dà una bella sterzata, rinnovandosi nel
formato (ci avete proposto una rivista più grande, più adulta…)
nella grafica, nella cover, nella distribuzione e inaugurando una
striscia giornaliera radiofonica, Zai.net Time, oltre alla prima
sit-com on air ambientata in un liceo: la nostra risposta al
proliferare di pseudo reality con protagonisti che dei sedicenni
veri non hanno neanche le scarpe, figuriamoci i pensieri o
l’immaginazione.
Direttore responsabile
Renato Truce
Vice direttore
Lidia Gattini
Segreteria di redazione
Sonia Fiore
Coordinamento redazioni scolastiche
Simonetta Mitola, Eleonora Fortunato
Redazione di Torino
corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To)
tel. 011.7072647 - 7072283
fax 011.7707005
e-mail: [email protected]
Redazione di Savona
via Amendola - 17100 Savona
Presso C.F.P. Varaldo
e-mail: [email protected]
Redazione di Roma
via Nazionale, 5 - 00184 Roma
tel. 06.47881106
fax 06.47823175
e-mail: [email protected]
Redazione di Pisa
piazza Guerrazzi, 19/21 - 56100 Pisa
tel. 050.503488
fax 050.2209713
e-mail: [email protected]
Hanno collaborato
Loris Liuzzi, Alberto Puliafito, Emanuele
Colonnese, Giovanni Battaglio, Lorenzo
Capisani, Federica Mantovani, Maya
Santamaria, Massimiliano Coccia, Annalisa
Caputo.
Impaginazione
Manuela Pace, Gianni La Rocca
Illustrazioni
Alessandro Pozzi
Fotografie e fotoservizi
Circolo di Sophia, Lucilla Ruffinatti,
Fabrizio Caratto
Sito web: www.zai.net
Davide Lattanzio, Eleonora Fortunato,
Francesco Tota
Editore
Mandragola Editrice cooperativa di giornalisti
via Nota, 7 - 10122 Torino
Stampa
Stige S.p.A. - via Pescarito, 110
10099 S. Mauro (To)
Concessionarie esclusive pubblicità:
Enti pubblici
Mandragola ADV
corso Allamano, 131 - 10095 Grugliasco (To)
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Clienti
All Media srl
Viale Col di Lana 8 - 20136 Milano
tel. 02.45495501 - fax 02.45487377
e-mail: [email protected]
Zai.net Lab
Anno IV / n. 7 - ottobre 2005
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n°486 del 05/08/2002
Abbonamento annuale: 9 euro
Servizio Abbonamenti MANDRAGOLA Editrice
cooperativa di giornalisti
via Nazionale, 5 - 00184 Roma
tel 06.47881106 - fax 06.47823175
Ma vediamo nel dettaglio. Ci avete scritto tante e-mail. Citiamo
solo un brano: “Sappi che fai parte di una delle cose più belle
che mi siano mai capitate”. Una grande responsabilità, da
brividi (giuro che non siamo la De Filippi), ma che ci spinge
a continuare nell’intuizione iniziale: si può non subire soltanto
il mondo dell’informazione, ma entrarci, capirlo, parteciparvi
attivamente. Un’espressione di libertà e, vogliamo esagerare,
di democrazia.
Proprio per questo abbiamo deciso di dedicarci alla radio, la
nostra compagna inseparabile, colonna sonora dei compiti di
matematica, ma anche dei pomeriggi con gli amici. Ogni
giorno, in alcune zone d’Italia, va in onda Zai.net Time, una
trasmissione di due ore realizzata secondo la “Zai.net
philosopy”, ovvero al centro gli studenti che lavorano da radio
reporter presso i laboratori delle scuole, la musica, l’attualità
e le scene di vita vissuta.
Voltiamo pagina e illustriamo i contenuti, giusto un accenno:
la partenza di un reportage dalle città a puntate sulle tifoserie
e le curve che proseguirà nel corso dell’anno (avete presente
la serie “le periferie?) e, ancora, musica, tecnologia, futuro –
scuola versus lavoro – cinema, libri, ecc.
Passando alla cruda materialità, Zai.net non arriverà più negli
istituti in abbinamento al quotidiano La Stampa. Questo
significa che dal mese di gennaio, forse, troverete meno copie
di Zai.net a disposizione e chiederemo alle scuole o ai lettori
di sottoscrivere un contributo per l’abbonamento (soltanto
i costi di stampa e spedizione).
Ebbene sì, anche i sogni, nel secondo millennio, hanno un prezzo.
E, a proposito di sogni, sulla cover è riprodotta una frase dei
Negrita “Ormai che ho imparato a sognare non smetterò” che
inaugura la serie di copertine dei prossimi mesi: parole
d’autore al centro del nostro mondo. Voi quali vorreste trovare?
DOVE ASCOLTARE ZAI.NET TIME
Sul canale satellitare Radio Zai.net, ricevibile da tutte le parabole satellitari
posizionate su Hotbird 13° Est (lo stesso di Sky e di Rai Educational) –
sulla frequenza 11200 Mhz
Da tutti i computer collegati alla rete Internet in streaming all’indirizzo
www.radiozainet.it
Sulle radio fm terrestri: a Torino Radio Flash 97.6 in Toscana Radio Flash
97.1 e 91.1 ad Aosta Radio Monterosa 94.6 e 99.5 a Sanremo Radio Flash
Liguria 93.6 a Savona su Radio Savona Sound 104.0 – 101.6 e
prossimamente in tutta Italia.
FRESCHI DI STAMPA
LE SOLE 24 ORE
MA LE STELLE
QUANTE SONO
La giovane scrittrice
romana Giulia Carcasi si
presenta insieme al suo libro
TATTOO A RISCHIO
Inchiesta sul mondo dei
tatuaggi: attenzione ai
rischi di allergia e infezione
legati all’uso dei coloranti.
E poi, l’intervista con
l’uomo più tatuato d’Italia,
e forse del mondo
MUSICA
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28
29
TOSCANI DOC:
EHI NEGRITA!
Drigo, chitarrista della
band, ci svela i segreti
dell’ultimo successo
BELLO! ME LO SCARICO,
TANTO È GRATIS
Pirateria via Internet:
facciamo il punto su come
funziona e quanto è diffuso
il fenomeno
FOLK E RESISTENZA:
MODENA CITY RAMBLERS
Cisco, voce solista, ci spiega
un po’ di Appunti Partigiani
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C’È CHI INIZIA
E CHI ABBANDONA
Uno studente su quattro
non arriva al diploma, ma
il mondo del lavoro offre
alternative migliori alla
scuola?
PASSIONE OCCITANA:
LOU DALFIN
Vincitori del premio Tenco
2004, molto amati anche
all’estero
NEI PANNI DI ALANTA
Natalia Estrada dà la voce
alla principessina tutto
pepe protagonista di Gaya
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VIVAIO CREATIVO
SCANDINAVIA
ON THE ROAD
Il più bel reportage dalle
vostre vacanze
LE DUE FACCE
DELL’AMORE
Stefania Rocca racconta il
nuovo film di Cristina
Comencini, La bestia nel
cuore
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TEST
TELEVISIONE, TRIBUNA
O CURVA?
INCHIESTA - SPORT
Guarda che curve!
6
Essere tifosi non vuol dire essere violenti. Non
sempre almeno. Ne abbiamo parlato con Corrado
Zunino, giornalista sportivo de La Repubblica
Genoa, i più vecchi d’Italia
Il viaggio nelle tifoserie
italiane comincia da qui
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LAVORO
GIOVANI CRITICI
32
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8
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Inchiesta - Sport
7
6
Guarda che
CURVE
LE IMMAGINI DI VIOLENZA DAGLI STADI IN QUESTI ANNI
SI SONO SUSSEGUITE CON UN RITMO INCESSANTE E
PURTROPPO FREQUENTE. MA LA PASSIONE PER IL
CALCIO RESTA E NELLE CURVE SI RESPIRA SEMPRE
UN’ATMOSFERA DI PARTECIPAZIONE E DI AMORE PER LA
PROPRIA SQUADRA. NOI DI ZAI.NET CI SIAMO POSTI
TANTI PERCHÈ E ABBIAMO INIZIATO UN VIAGGIO FRA
CHI IL TIFO LO PRATICA DAVVERO. CI GUIDA IN
QUESTA PRIMA TAPPA CORRADO ZUNINO,
GIORNALISTA SPORTIVO DE LA REPUBBLICA
di Loris Liuzzi, 19 anni
Università di Torino
ra, o almeno doveva essere, una normale giornata di sport. Il 6 maggio del
2001 allo stadio Meazza di Milano,
teatro delle gesta di due grandi squadre
come Milan e Inter, accade qualcosa di
inaspettato: si sta giocando Inter Atalanta, la squadra nerazzurra sta
avendo la meglio per 3-0 e alcuni tifosi locali decidono di gettare dall'anello
superiore dello stadio uno scooter
rischiando di travolgere e ferire diverse
persone. È l'ennesimo triste episodio di
violenza negli stadi.
"È un problema di cui si comincia a parlare seriamente con la nascita del movimento Ultras, agli inizi
degli anni '70", ci riferisce Corrado Zunino, giornalista,
E
che si è occupato a lungo della questione, "anche se episodi di violenza
allo stadio risalgono addirittura alla
metà dell'Ottocento, in Inghilterra,
dove qualche arbitro veniva rincorso
e magari picchiato da alcuni tifosi un
po' esagitati".
Negli anni '70 nasce quindi il cosiddetto "tifo organizzato", composto
da vivaci sostenitori che fanno sentire la propria voce non
solo per incitare la squadra per cui tifano, ma, ultimamente, anche riguardo alle questioni politiche.
Quando la politica entra allo stadio, il problema
diventa più serio?
"Non è l'unica causa", risponde Zunino
prontamente, "infatti, negli anni '70, la
violenza non nasce dalla politica, perché i leader dei partiti non avevano
ancora capito che lo stadio fosse un
vero e proprio 'pezzo di società', nel
quale confluiscono fattori di tipo
economico, sociale e politico. Solo
dalla metà degli anni '90 la politica
prende mano negli stadi d'Italia, ma in
modo decisamente superficiale: voglio
dire che allo stadio entra solo lo slogan,
ovvero la parte più superficiale di un'ideologia".
Quali sono le altre cause?
"Lo stadio rappresenta un posto in cui sfogarsi. Gli episo-
Gli episodi più gravi, tra cui
anche le dimostrazioni di
razzismo, nascono dalla volontà
di fare la 'voce grossa'
di più gravi, tra cui anche le dimostrazioni di razzismo,
nascono dalla volontà di fare la 'voce grossa', di commettere un gesto che faccia discutere".
Secondo quanto viene costantemente ripetuto in diverse trasmissioni televisive sul calcio, all'estero la situazione sarebbe sotto controllo. Me lo conferma?
"In effetti in Francia, Spagna e Germania le tifoserie
sono per la maggior parte pacifiche, anche se alcuni
estremisti di destra, soprattutto in Spagna, nelle tifoserie del Real Madrid e del Barcellona, a volte riescono a mettersi in evidenza con qualche triste episodio.
Anche negli stadi tedeschi i naziskin non sono più una
reale minaccia".
E in Inghilterra pare che la questione
hooligans sia quasi risolta…
"Esattamente. Bisogna però dire che
gli hooligans, in realtà, non si sono
estinti. Infatti, continuano a commettere atti vandalici quando gioca la
nazionale inglese. Questa è la prova
evidente che per risolvere i problemi
negli stadi non basta stabilire decreti punitivi…".
Come commenta il decreto Pisanu
che obbliga il campionato italiano
di calcio a dotarsi di biglietto d'ingresso nominativo per individuare
Sarebbe necessario
investire maggiormente
sulla tecnologia e
puntare su
un'intelligente opera di
propagazione del
calcio come cultura
gli ultras violenti?
"Il decreto Pisanu, benché necessario, sconta il difetto
che, nella sua formulazione, non esiste alcun tentativo di
ragionamento e prevenzione del problema. Creerà sicuramente dei problemi ai tifosi violenti, ma non basta.
Renderà il movimento Ultras una sorta di
associazione criminale.
Invece, gli Ultras non sono violenti.
Nessuno conosce l'ideologia che sta alla
base del movimento. Chi conosce, per
esempio, Carlo Balestri? Ebbene, è uno
degli ideatori di questo movimento e nessuno sa chi sia veramente. Non viene mai
ascoltato. Penso che, per risolvere veramente il problema, bisognerebbe incontrare
le tifoserie, organizzare incontri nelle singole città, dialogando, capendo. Sarebbe
assolutamente necessario investire maggiormente sulla tecnologia negli stadi e
puntare su un'intelligente opera di propagazione del calcio come cultura".
Inchiesta - Sport
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8
GENOA
I PIÙ VECCHI
D'ITALIA
NATO ALLA FINE DELL’OTTOCENTO,
IL GENOA È SENZA DUBBIO UNO DEI
PIÙ ANTICHI CLUB D’ITALIA. PER
QUESTO PROPRIO DA QUI
COMINCIA IL RITRATTO DI ZAI.NET
DELLE TIFOSERIE. LE GIOIE, LE
SCONFITTE E LE TALVOLTA
IRRAGIONEVOLI PASSIONI
mo la nostra passione e non riusciranno a togliercela".
E questo amore, quando si tratta del Genoa, è davvero assoluto, se pensiamo che il Genoa conosceva una
delle pagine più nere della propria storia ultracentenaria - la retrocessione in serie C sul campo - e 30mila
persone cantavano "Ma se ghe pensu".
Alberto era con loro. Fa parte di Ponente Rossoblu, un
di Alberto Puliafito
piccolo gruppo di Arenzano, amici con la passione
Veterano di Zai.net
comune per il Genoa, che vivono l'essere genoano in
un certo modo, quello degli ultras.
"Abbiamo festeggiato la retrocessione come fosse uno
scudetto, perché ce la meritavamo e perché una squadra può retrocedere, noi rimaniamo. Il tifo per il Genoa
etrocessa in serie C sul campo, poi ripescata a
è così. Lo dicono in tanti, quelli che sanno di calcio,
disputare il campionato di serie B, quindi proche siamo la tifoseria più bella d'Italia. Forse perché
mossa in serie A e infine retrocessa di nuovo in C
abbiamo organizzato una carovana di macchine da
per questioni che ben poco hanno a che fare con lo
Genova a Oviedo (2000 km) per la
sport e che invece chiamano in
causa illeciti, intercettazioni telefoAbbiamo festeggiato la prima partita in UEFA. La prima
macchina è partita alle otto e
niche, episodi che trasformano il
retrocessione come
quand'era a Ventimiglia è partita
calcio in qualcosa di più di un semfosse uno scudetto,
l'ultima. Forse perché nel '71, sinplice gioco. Tutto ciò capita alla
perché ce la
daco Campart in testa, un traghetto
squadra più antica d'Italia, che nella
con più di mille persone a bordo,
sua denominazione ufficiale risente
meritavamo e perché
s'è diretto a Porto Torres, forse perancora delle origini britanniche:
una squadra può
ché nella trasferta di Piacenza,
Genoa Cricket and Football Club.
retrocedere, noi
2mila persone in moto si sono fatte
Football in realtà venne dopo: prima
145 km di curve in statale solo per
c'era il Cricket, accompagnato a un
rimaniamo
seguire il vecchio balordo".
più generico Atlethic. La storia del
Mentre appella in quel modo il Genoa, Alberto non
Genoa affonda le proprie radici nell'ultimo decennio del
nasconde un po' di commozione. Secondo lui essere
1800, fra il 1893 e il 1897. Ma come si fa a continuare
genoani è nientemeno che un'estrinsecazione del proa tifare ancora, dopo tutti questi sconvolgimenti, dopo
prio DNA. Un DNA che ha portato i tifosi a gesti d'amoche la giustizia, la politica, la corruzione entrano di prere folle: nel 1924 furono i primi ad affittare un battello
potenza nel mondo dello sport?
per seguire la squadra in trasferta a Savona.
Alberto Parodi, 34 anni, ha una sua teoria in merito.
La filosofia dell'ultras si riassume nell'appartenenza,
"È l'amore per la squadra a mandare avanti tutto. I signocome diceva Gaber: fai parte di un gruppo e tutti gli altri
ri del calcio facciano pure le loro schifezze, ma noi abbia-
R
Più di una volta mi è
capitato di innervosirmi
per il trattamento subito
dalle forze dell'ordine…
A volte mi sorge un
dubbio: che serva a
qualcuno la violenza?
fanno parte di te. E poi c'è il lavoro per rendere più colorato il tifo, realizzare coreografie,
coinvolgere le persone.
"Quando la squadra vince senti la vittoria tua.
Quando perde ti senti comunque gli
altri vicini, condividi la tristezza, ti
Il Genoa e il tifo su Internet
dai la carica per passare un momento brutto.
http://www.genoacfc.it
C'è chi può definirlo ‘stupido’, ma
questa sofferenza è indicativa di un
http://www.grifoni.org/
collezionare francobolli può essere
vero e proprio stile di vita. Alberto
altrettanto stupido.
ci racconta un paio di aneddoti che
È una passione - prosegue Alberto - non so spiegare la
lo commuovono ancora adesso.
scintilla che mi fa fare quaranta ore di traghetto per
"Era il 1991, ultima partita di campionato, Genoastare a Palermo, vedere il Genoa perdere e divertirmi".
Juventus, Skuravy-Branco a dieci minuti dalla fine.
Divertirsi in ogni caso e in maniera un po' particolare,
Genoa in UEFA. Juve fuori. Davanti a me un signore
visto che tifare Genoa è sinonimo di sofferenza.
sulla cinquantina guarda accanto e in un singhiozzo
"Sì, gli altri piangono per il dolore, noi per la gioia. Gli
dice: "Paolo, ghe semmu", mi giro e vedo un ragazzo
altri sperano di vincere contro il Real Madrid, noi spedella mia età, gli stessi occhi del padre, le stesse lacririamo di non perdere contro una squadra di terza cateme e in un singhiozzo risponde "Si pa' ghe semmu ghe
goria. Questo è essere genoani".
semmu", scavalcano i tre o quattro gradini che li sepaÈ un discorso che è difficile da capire per chi non fa
rano e si abbracciano piangendo. E quella volta una
parte del mondo delle tifoserie, probabilmente, ma tutta
signora, poteva essere mia nonna, mi guarda col sorri-
Test
Inchiesta - Sport
11
10
so che solo un nonno ti può dare - in quel momento
ero suo nipote, come gli altri 8mila nipoti in quella gradinata - e mi dice: ‘Mio marito è morto. Adesso m'è
rimasto il Genoa’”.
E tutto questo, però, si perde nelle logiche di palazzo,
nella giustizia sportiva - e ordinaria, quando è il caso e nei calendari riscritti a tavolino.
"Fosse per me, il presidente della Lega Calcio dovrebbe essere il presidente dell'ultima delle neo promosse,
dovrebbero distribuire i soldi al contrario per agevolare le squadre più deboli. E poi credo sia giusta la proporzionalità nel rapporto tifosi-diritti televisivi, perché
il bacino d'utenza è importante, come in tutti i campi:
le leggi economiche vanno rispettate, le leggi di palazzo no. Ma i padroni del calcio hanno fatto e continuano a fare schifezze, cosa ci possiamo fare? Ragiono su
quelle cose come persona che ha un'opinione, non
come tifoso.
La violenza negli stadi è un fenomeno che si è evoluto
in guerriglie urbane a sfondo politico, per la maggior
parte. Io sono un tifoso, se qualcuno vuole spaccarsi la
testa si accomodi. Ma distante da me. Quanto alle
norme antiviolenza, sembrano rispondere ad un tentativo di rendere il calcio uno spettacolo televisivo,
invece di arginare il problema. Poi, più di una
volta mi è capitato di innervosirmi per il trattamento subito dalle forze dell'ordine: ti
trattano come una bestia che sta per andare al macello. Tra noi ci saranno anche
dei violenti, invece di isolarli, fanno
diventare violenti anche quelli che non
lo sono. A volte mi sorge un dubbio:
che serva a qualcuno la violenza?".
A.P.
INVIA SUL SITO WWW.ZAI.NET
O ALLA REDAZIONE
IL RACCONTO DELLE TUE
DOMENICHE ALLO STADIO.
IL PROSSIMO AD ESSERE
PUBBLICATO POTREBBE
ESSERE IL TUO!
UN CORO RECENTE CHE SI
STA DIFFONDENDO FRA I
TIFOSI GENOANI VIA SMS.
DA CANTARSI SULLE NOTE DI
"RICOMINCIAMO".
Noi che abbiamo sofferto
lottato di certo
l'abbiam meritata
ce l'hanno levata
ma noi non molliamo
per questo gridiamo per te
ricominciamo.
Di nuovo in giro
in Italia sarà
una battaglia ma noi non molliamo
per questo gridiamo
grifone ti amo
perciò ricominciamo.
Televisione,
tribuna
di Emanuele Colonnese, 22 anni - Roma
o curva ?
Ciabattone, sportivo o furioso? Qual è
il tuo atteggiamento nei confronti del
calcio? La domenica preferisci
sprofondare in poltrona o buttarti nella
mischia? In ogni caso, non perderti
il nostro pseudo psico-test,
il tuo profilo lo trovi a pag. 34
1. Cosa ti aspetti dalla tua squadra del cuore?
Tante emozioni, gioie e dolori o comunque gioco
spettacolare, concreto, divertente e soprattutto
corretto. E possibilmente buoni risultati.
B Più che altro mi aspetto che la dirigenza sganci
soldi e corrompa gli arbitri come ogni anno.
C Più che la vittoria in sé, importante è l’impegno,
il bel gioco e soprattutto sfasciare più capocce
possibili tra le varie tifoserie avversarie.
4. In quale di questi calciatori ti riconosci maggiormente?
A In quel tizio del Cervia, quello coi capelli lunghi e
le gambe… dai quello! Capito chi?
B Più che riconoscermi in lui, magari vorrei somigliare un po’ ad Adriano con la sua classe e potenza… o a Vieri, che non segna più tantissimo ma
è simpatico lo stesso.
C A Mike Tyson, che pur non essendo un calciatore
(e neanche più uno sportivo da un pezzo) ha il
mio stesso gusto per lo staccare le orecchie della
gente a morsi.
A
2. Ah, il calcio che passione!
Beh, questo è poco ma sicuro! Ve la immaginate
la domenica senza partite? Saremmo costretti a
passare tutto il nostro tempo all’Ikea!
B Il calcio è uno sport divertente e appassionante.
Se solo il campionato non se lo giocassero sempre le stesse squadre…
C Avevo provato con l’allevamento di piranha o con
lo origami, ma un bel pestaggio all’antica – di
quelli che al giorno d’oggi solo allo stadio puoi
trovare - è tutta un’altra cosa!
A
3. Il gol più bello.
La Catapulta Infernale dei gemelli Derrick. O il Tiro della Tigre di Mark Lenders, dipende dai casi.
B Beh, chiaramente la classica rovesciata al volo –
non c’è tiro più spettacolare! Anche un gol di tacco non è male però.
C 17 dicembre 2000, Lazio-Roma: fantastico e indimenticabile autogol di Paolo Negro, il più bello dei
sogni si avverava!
A
5. Veline/Letterine/pseudo-ballerine varie e calciatori, un binomio inossidabile.
A Loro – le signorine – dicono che frequentando gli
stessi locali è normale. Mai che ne vedi una che
frequenti baristi o buttafuori però!
B Diciamo che, a parte gli immeritati ingaggi da sogno, è uno dei motivi principali per cui mi secca
di essere una schiappa a pallone.
C Vado a vedere tutte le partite, trasferte comprese,
sperando di beccarmi gli avanzi.
6. Meglio Totti o John Cena?
Valentino Rossi.
Totti, che può sembrare poco sveglio ma ha un
piede d’oro e alla fine è pure un bravo ragazzo.
C John Cena, che ha due bracci grossi come camion.
A
B
7. La cassanata.
È una caratteristica festività siciliana, capita un
paio di volte all’anno e ci si abbuffa dei prodotti
tipici della terra, ovvero cassate e frutti di marzapane.
B È un’azione sciocca, arrogante e soprattutto infantile, possibilmente compiuta dal talento di Bari
Vecchia.
C …Una s******a!
A
LEGGI IL TUO PROFILO A PAG. 34
Freschi di Stampa
foto: Francesco Toiati
13
12
MA LE STELLE
QUANTE
SONO
Intervista con
Giulia Carcasi
LA PASSIONE PER LA SCRITTURA
NON DIVIDE, ANZI SI CONTAMINA
CON QUELLA PER LA MEDICINA.
SCRIVERE, POI, È COME FARE ORDINE
IN UN ARMADIO, CON I RICORDI E
LE EMOZIONI CHE FANNO DA VESTITI.
LA GIOVANISSIMA AUTRICE DEL
LIBRO EDITO DI RECENTE DA FELTRINELLI
CI RACCONTA QUALCOSA DI SÈ E
DEI SUOI SOGNI PER IL FUTURO.
A volte il libro
finisce in mani
che non mi
piacciono, allora
vorrei toglierlo e
dire : “Questa è
roba mia!”
di Massimiliano Coccia, 19 anni
Roma
l tuo libro Ma le stelle quante sono racconta la storia
semplice, bella e intensa di Alice e Carlo, narrata da
entrambi i punti di vista. Come è stato immedesimarsi nelle emozioni e nei pensieri di un corpo maschile?
«Stare nel corpo di un ragazzo quando scrivo mi fa sentire protetta perché so che nessuno mi riconoscerà, infatti la parte di Carlo è stata la prima che ho scritto. Trovavo
più facile mettermi in un corpo distante in tutto e per
tutto dal mio; poi è arrivata Alice ed è cominciata una
forma di scrittura più coraggiosa. Le emozioni mi bastava cercarle dentro. Invece, cercare le emozioni di un
ragazzo è stata una caccia al tesoro. Ho studiato il ‘materiale’ maschile che avevo a portata di mano: ho iniziato
a osservare mio fratello e i miei amici, ma sempre da lontano. Credo che la capacità dello scrittore sia proprio
questa: saper descrivere qualcosa senza starci dentro, il
sapersi nascondere in mezzo agli altri per raccontarli».
Il tuo romanzo descrive una storia che è anche un po’ la
tua e forse un buon antidoto alle tante immagini
stereotipate della nostra generazione. Perché hai deciso
di pubblicare questo libro?
«È impossibile che esista un libro in cui non siano
descritte le emozioni di chi lo scrive e chiaramente io faccio parte di quel libro, anche perché non avrei usato l’ana-
I
gramma Saricca-Carcasi (Saricca, cognome di Alice, ndr).
La pubblicazione a mio avviso è necessaria perché in
questo modo la storia riesce ad arrivare a tante di quelle
persone che alla fine ti senti meno solo e meno
‘eccezione’. Credo che si scriva un po’ per solitudine, la
pubblicazione è come un antidoto».
Tu studi medicina all’università, e la dicotomia tra scrittura e studio è evidente, ma neanche inconciliabile a
quanto pare. Tu come la vivi?
«La scrittura e la medicina fanno a pugni per questioni
di tempo, nel senso che la medicina mi assorbe molto e
a volte mi verrebbe voglia di chiudere il libro. Oppure a
volte, mentre studio, se vedo un foglio bianco ho subito
la tentazione di iniziare a scrivere.
La medicina, però, non è qualcosa di altamente scientifico
e privo di magia, ad esempio Sant’Agostino diceva : “Ci
stupiamo di quello che abbiamo intorno e non ci stupiamo
Cos’è per te scrivere?
«È come fare ordine in un armadio, con i vestiti che non
devi accartocciare nè buttare alla rinfusa, e poi chiudere
l’armadio. È un ordine preciso da dare ai ricordi, alle
emozioni, che sono i vestiti sulla stampella. Io con
questo libro, che funge da segnalibro di una pagina
della mia vita, ho chiuso un armadio che non vorrei
riaprire, altrimenti ne escono i ricordi».
Quali sono i tuoi scrittori e poeti preferiti?
«Mi piace molto Hikmet, la Dickinson, Alda Merini e
Umberto Saba, citato nel libro. Tra gli scrittori Pratolini,
Bassani, Baricco, Isabel Allende, Moravia e la
Mazzantini».
Come sono stati i primi mesi da “colei che ha scritto un
libro”?
«Giusta la definizione, perché si è scrittori anche se non si
pubblica un libro. Sono sempre stata scrittrice, fin da sei
anni, quando raccontavo di rigatoni, pirati e streghe o
scrivevo filastrocche. Adesso sono entrata nel mondo del
‘fare’ la scrittrice e devo dire che i primi mesi sono stati
uguali agli altri, faccio le stesse cose che facevo prima, con
gli stessi amici e negli stessi posti. L’unico cambiamento
consistente lo percepisco quando incontro una persona
con il mio libro in mano e ho quei cinque minuti di cuore
accelerato e polmoni larghi che sono impagabili. Perché
capisci che hai davvero trovato un modo di comunicare.
Altre volte il libro finisce in mani che non mi piacciono,
allora vorrei toglierlo e dire : “Questa è roba mia!”».
Cosa sogni per il futuro?
«Una volta una giornalista mi ha detto che nella vita
bisogna fare tre cose: piantare un albero, scrivere un
libro e fare un figlio. Il libro l’ho scritto e mi aspetto dal
futuro serenità e felicità, che non fa rima con popolarità.
Sogno la serenità delle quattro mura, di un’altalena e di
una bambina con i capelli lisci e non ricci come i miei
che sfidano le leggi fisiche e non si fanno piegare mai».
>>Giulia Carcasi
è nata a Roma nel
1984, dove attualmente vive e studia.
Nel 2005 ha pubblicato “Ma le stelle
quante sono”, il suo primo romanzo.
Puoi visitare il suo blog sul sito
www.feltrinelli.it
del corpo umano”, il corpo umano è forse la cosa più
incantevole che ci sia. Inoltre, se non studiassi medicina, mi
dimenticherei che esiste un mondo fatto di materia, perché
quando scrivo vedo solo anime che camminano, non vedo
corpi. La medicina mi fa comprendere che queste anime
hanno un contenitore non meno importante dell’anima».
Hai malinconia per il mondo della scuola oppure quel
momento della tua vita è animato da altri sentimenti?
«Non ho malinconia per la scuola, ma ho malinconia della
storia. La scuola era un ambiente con il quale facevo a
pugni. I 30 mq di un’aula diventavano 3 mq, i libri mi piaceva sceglierli in base all’odore, alla copertina, allo spessore
della pagina. Invece a scuola la scelta diventa obbligo.
Poi c’era la distanza tra docente e alunno, il disinteresse
verso lo studente, la paura del giudizio e l’attenzione
che si ferma solo al sapere fine a se stesso. La scuola
andrebbe rivoluzionata».
foto: Francesco Toiati
Tatuaggi:
una moda che può nascondere
qualche insidia per la nostra salute.
E poi, l’intervista all’uomo più
tatuato d’Italia.
LeSole
24Ore
Pirati del web:
scaricare gratis musica e film
dalla rete è reato, ma le
alternative legali non mancano.
La redazione de “LeSole24Ore” è sostenuta dall’Assessorato al Commercio
della Regione Piemonte. Il progetto è cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive
Inchiesta - Costume
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MONDO TATUATO
TATTOO
A
R I S C H I O
SIMBOLI MAGICO-RELIGIOSI, SEGNI DI
APPARTENENZA SOCIALE O SEMPLICE
ARTE? I TATUAGGI HANNO UN'ORIGINE
ANTICA, ANZI ANTICHISSIMA, DIVENTATI
DA TEMPO UNA MODA. MA ATTENZIONE
AI RISCHI DI INFEZIONE E ALLERGIA.
di Simmy, 20 anni
Torino
sistono dalla notte dei tempi, ma da noi si sono diffusi soprattutto negli ultimi due decenni. Stiamo
parlando di tatuaggi e piercing, che sempre più di
frequente abbelliscono i corpi di noi ragazzi e non solo.
La nuova tendenza preferisce i ‘tattoo’ a soggetto decorativo, di solito monocromatici, cioè ad un solo colore
(nero o blu), di forma circolare, attorno ad un braccio, al
polso, alla caviglia o al giro vita, non sempre scultoreo.
La moda è esplosa nella seconda metà degli anni '80, mentre prima erano davvero in pochi ad avere la pelle tatuata
o forata da anellini anche in reconditi luoghi del corpo.
Ma perché ci tatuiamo? Sicuramente per abbellire il
nostro corpo, in una società che è dedita al suo culto
edonistico. Ma anche per differenziarci, per connotare il
nostro carattere e la nostra fisicità in modo assolutamente originale. Insomma per comunicare chi siamo,
anche senza parlare.
E
LE ORIGINI DEL TATUAGGIO
Il termine ‘tatuaggio’ ha origine polinesiana, in particolare tahitiana, e deriva dal vocabolo ‘tatau’, traducibile
con ‘marcare con segni’, ‘scrivere sul corpo’.
L'esploratore inglese James Cook ritrascrisse il vocabolo
nella sua lingua, trasformandolo prima in ‘tattow’, poi in
‘tattoo’.
In Polinesia il tatuaggio rappresentava un segno di
distinzione sociale e spirituale, diffuso solamente tra le
classi sociali più elevate, a partire dai 12 anni. Nella loro
società, la funzione del tatuaggio non era soltanto decorativa, ma finalizzata all'esaltazione della vita, all'aspirazione a diventare dèi ma soprattutto all'attrazione sessuale: gli uomini più tatuati erano preferiti dalle donne.
Si tratta, quindi, di un'arte antichissima, come testimonia-
no alcuni utensili di epoca preistorica, probabilmente utilizzati per tale scopo, ma come emerge anche dai racconti di Erodoto (V sec. a.C.) e Plinio il Vecchio (I sec. d.C.),
oppure dal ritrovamento di corpi mummificati in varie parti
del mondo che portano evidenti segni di tatuaggi.
MARCHI DI CRIMINALITÀ O SIMBOLI
DI TRASGRESSIONE
Vietati da Papa Adriano nel 787 d.C., i tatuaggi ricompaiono in Europa solo tra il XV e il XVIII secolo, dopo
l'avvio delle grandi esplorazioni geografiche, come
espressione di libertà ed arte.
Agli inizi del 1900 si diffondono solo tra i ceti bassi della
popolazione, come marinai, soldati, malavitosi e carcerati, tanto da diventare un vero e proprio segno di
appartenenza alla criminalità.
Negli anni ’60, invece, diventano simbolo di ribellione e
trasgressione. Chi sceglieva di tatuarsi, solitamente
apparteneva al ceto medio-alto ed era mosso dalla voglia
di stupire e di porsi in alternativa alla mentalità comune.
L'area geografica ritenuta più ricca di
tatuaggi, sia per quanto riguarda la
quantità che la complessità dei disegni, è
l'Oceania, dove l'uso del tatuaggio è
sopravvissuto fino ai giorni nostri.
In Africa si ritrova una stretta connessione
tra tatuaggio, magia e medicina.
In Asia invece il tatuaggio ha origini
lontane, ma la pratica si è evoluta con
tempi e ritmi diversi nelle diverse zone.
Nel Sud-Est asiatico il suo uso è limitato alle
fasce povere della popolazione, mentre in
Giappone assume un valore ornamentale e di
connotazione sociale.
Anche tutte le popolazioni dell'America
precolombiana conoscevano il tatuaggio:
valgano come esempio gli indiani della costa
Nord del Pacifico ed i Maia.
In Europa il tatuaggio era diffuso già in epoca
preistorica e sembra che la sua funzione fosse
principalmente terapeutica e curativa. Fu
utilizzato anche dai Greci e dai Romani per
indicare l'appartenenza ad una classe bassa o
ad alcune categorie sociali: schiavi, prigionieri,
disertori e stranieri.
Negli anni '70 e '80, con i ‘punk’ ed i ‘biker’, i tatuaggi diventano simbolo
di contrapposizione, ma al tempo stesso, segno di riconoscimento ed appartenenza.
Negli anni '90, invece, non sono più espressione di ribellione e rabbia, ma
si pongono piuttosto come una scelta di stile di vita personale.
Negli anni 2000 sono moda.
ATTENTI ALLE INFEZIONI
Ogni anno vengono realizzati numerosissimi tatuaggi e piercing, ma sono
davvero sicuri? Per evitare possibili infezioni, è necessario scegliere bene il
centro presso il quale farsi tatuare.
Trattandosi di un piccolo intervento chirurgico, è bene che vengano usati
aghi "usa e getta", guanti in lattice e teli protettivi, pigmenti colorati atossici, ed è necessario che siano rispettate tutte le norme di sterilizzazione
della strumentazione. Se queste precauzioni non vengono rispettate, il
rischio che si corre è quello di contrarre un'infezione da epatite virale B e C
o peggio da virus Hiv. Inoltre, con il tatuaggio si possono introdurre nella
pelle batteri e funghi.
COLORANTI: GLI STESSI USATI PER LE STAMPANTI
Un altro rischio è legato agli inchiostri utilizzati, che potrebbero contenere
tracce di metalli pesanti, potenzialmente tossici. I risultati di alcune indagini
hanno evidenziato, infatti, la presenza di elevati livelli di piombo, litio, nichel
e rame, dannosi per la salute.
È BENE SAPERE CHE
1) Il disegno inciso sulla
pelle, con il tempo, tende
a sbiadirsi. I colori perdono
tonalità e, spesso, bisogna
tornare dal tatuatore per
rinnovarlo.
2) I tatuaggio possono
essere professionali o non
professionali. I primi sono
molto ben definiti, realizzati
con macchine adatte che
rilasciano più pigmento
sulla pelle. I secondi sono
eseguiti con pochi granuli
di pigmento e, in caso di
ripensamento, si possono
asportare più facilmente.
3) I "tattoo" policromatici
possono dare reazioni
allergiche in alcune
persone perché l'organismo
fagocita i granuli di
carbonio distruggendo
l'inchiostro e assimilandolo.
4) Per quanto riguarda il
piercing, il pericolo è che
nei fori artificiali creati, si
depositi di tutto,
compromettendo l'igiene.
Il "piercing" nella lingua può
causare ristagno di
zuccheri e batteri durante i
pasti; quello al naso dà
particolarmente fastidio in
caso di malattie da
raffreddamento.
Inchiesta - Costume
19
18
Il problema è che mancano informazioni sugli ingredienti degli inchiostri, i produttori non sono controllati e
sulle etichette non sono elencati i componenti. Inoltre,
non esiste un ente deputato ad esercitare tali verifiche.
La questione sconcertante è che molti di questi prodotti sono approvati per l'impiego cosmetico ma nessuno,
invece, è stato mai autorizzato per l'iniezione nella pelle.
E alcuni di essi sono normalmente impiegati nelle vernici per auto o come inchiostri per le stampanti. Per questo motivo la Food and Drug Administration
(www.fda.gov/) ha emanato un comunicato per avvertire
i consumatori circa le possibili reazioni allergiche.
SI DEFINISCE LA PERSONA PIÙ
CONOSCIUTA DEL MONDO: ABBIAMO
INTERVISTATO ANGELO PIOVANO, L'UOMO
PIÙ TATUATO D'ITALIA (E FORSE DEL
MONDO). HA 69 ANNI E VIVE A TORINO. È
TATUATO PER IL 98% DEL CORPO
COMPRESI I GENITALI, AD ESCLUSIONE
DELLA PIANTA DEI PIEDI E DEL PALMO
DELLE MANI.
Il suo corpo è interamente tatuato, l'ha fatto
E I TATUAGGI ALL'HENNÉE?
Si tratta di tatuaggi semi-permanenti ma, secondi i dermatologi, non sono innocui. Possono causare, infatti,
reazioni allergiche come eczemi, lesioni ed infezioni batteriche. Sotto accusa è la composizione delle tinture che
non sono sempre naturali e possono contenere coloranti e altri additivi chimici come inchiostro e vernici altamente allergizzanti.
Un altro tipo di tatuaggio che, spesso, viene trascurato
è il cosiddetto "trucco permanente". Eseguito sulle
sopracciglia, sulle ciglia e sul contorno labbra di molte
donne, consiste nell'introduzione di granuli molto fini di
pigmento scuro in sedi della pelle molto delicate. Si tratta di pratiche molto simili alla microchirurgia, ma che
vengono effettuate in condizioni igieniche e ambientali
tutte da verificare.
E SE POI CI SI PENTE?
Quando lavoravo in fabbrica non
ero proprietario del mio corpo.
Adesso lo uso a mio piacimento
UN VUOTO LEGISLATIVO
Angelo Piovano, il più tatuato d'Italia
Purtroppo in Italia non esiste una normativa che regolamenti l’esecuzione corretta di questa tecnica così invasiva. A questo proposito abbiamo intervistato Michela
Audenino, dirigente dell’Assessorato alla Sanità della
Regione Piemonte, settore igiene e sanità pubblica.
Audenino ci ha raccontato che “Alcune amministrazioni
si sono mosse per regolamentare il settore nel 2003, in
seguito alla morte di un ragazzo milanese per un’infezione fatale da piercing alla lingua.
In tal senso la Regione Piemonte ha approvato il Decreto
Legislativo n. 46 del 22 maggio 2003 che fornisce le
prime indicazioni tecnico-sanitarie per l'esecuzione dell'attività di tatuaggio e di piercing. Attualmente l'amministrazione sta lavorando ad un nuovo disegno di legge
che prevede sanzioni per chi non rispetta le norme. A
livello nazionale è possibile citare il disegno di legge n.
477 del 2 marzo 2004, che però non è ancora stato
approvato”.
Il piercing è facilmente reversibile perché alcuni fori si
cicatrizzano spontaneamente, mentre per altri è sufficiente un piccolo intervento per chiuderli in maniera
definitiva. Per i tatuaggi, invece, il discorso è più complesso: si possono eliminare con il laser, ma l'intervento può lasciare delle cicatrici.
Secondo il professor Marcello Monti, responsabile
dell'Unità Operativa di Dermatologia dell'Istituto Clinico
Humanitas di Rozzano, "Il fatto sconcertante è che il
50% dei soggetti portatori di un tatuaggio permanente,
dopo non molto tempo, fa di tutto per toglierlo. Noi dermatologi li definiamo i pentiti del tatuaggio".
S.
per nascondere la sua vera identità o per
esaltarla?
"Per nessuna delle due ragioni, perché non
nascondo e non esalto niente. Mi considero
una persona normale anche se dall'aspetto
non sembro ‘normale’. A me la normalità non
dice niente perché non esiste".
Quando ha iniziato a tatuarsi?
"Ho iniziato dopo essere andato in pensione e
dopo la morte di mia madre. Essendo single e
libero da obblighi familiari, ho deciso di
cambiare stile di vita. Ero stufo di essere una
persona perbene".
In quanti anni ha ricoperto tutta la superficie
del suo corpo?
"In dieci anni, ma molto a rilento. Le ultime
parti sono state la testa, il viso e i genitali".
Nella società polinesiana gli uomini con più
tatuaggi erano preferiti dalle donne, lei ha avuto
qualche riscontro in questo senso?
"No e poi le donne non mi sono mai interessate,
perché io sono una persona di tendenza e… ci
siamo capiti. I tatuaggi, però, hanno un
significato magico-religioso e una tradizione
arcaica a seconda dei paesi".
Per lei cosa rappresentano?
"Per me sono una forma di arte che si può fare
anche sul corpo".
Che rapporto ha con il suo corpo?
"È stato importante prenderne coscienza.
Quando lavoravo in fabbrica come operaio
modello, non ne ero proprietario. Ero costretto
per motivi socio-economici a lavorare per un
salario, ma nel mio intimo sentivo che il corpo
non mi apparteneva. Quando, poi, ho lasciato il
lavoro me ne sono riappropriato e adesso lo uso
a mio piacimento".
Lei nota le reazioni della gente?
"Sì, sì, ce n'è per tutti i gusti".
Ogni tatuaggio ha un significato particolare?
"Mi sono fatto tatuare interamente da un unico
artista di Aosta, Enrico Gambini, con il quale ho
studiato i vari disegni. Sulla coscia sinistra, poi,
l'autore ha firmato la sua opera".
Un messaggio per i lettori di Zai.net?
"Andate piano con i tatuaggi perché ci sono
persone che lavorano malissimo e fanno disastri.
Non vi precipitate e aspettate di essere
maggiorenni. Inoltre, non consiglio ai ragazzi di
tatuarsi interamente il corpo perché renderebbe
la loro vita molto difficile".
S.M.
Inchiesta - Tecnologia
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CREATIVE COMMONS:
LIBERI CON RISPETTO
Riconoscimento della paternità
dell'opera, nessuno scopo di
lucro e fedeltà all'originale. Sono
i tre capisaldi delle licenze
Creative Commons
(http://www.creativecommons.it)
, associazione che si è diffusa
rapidamente su Internet,
operativa in Europa e che in
Italia risiede al Politecnico di
Torino. Propone un modello di
licenze e di sfruttamento delle
opere alternativo. Non tutti i diritti
riservati, ma solo alcuni, nella
convinzione che le opere sono
prodotte per essere divulgate,
tenendo però presenti alcune
regole di civiltà e rispetto, frutto
del buonsenso prima ancora
che del legislatore: non si deve
far passare per proprio ciò che
di fatto non lo è, non si deve
lucrare sul lavoro altrui e non si
può travisare o modificare
l'opera originale senza il
consenso dell'autore.
Nel 2002: 13 miliardi di dollari le
perdite relative alla pirateria del
software (fonte: BSA), 7,6 miliardi per
musica e cinema (fonti: IFPI e MPA).
BELLO!
È
GRATIS
Me lo scarico, tanto è
PAROLA D’ORDINE: DOWNLOAD.
LA PIRATERIA VIA INTERNET VANTA DANNI
CONSISTENTI AI MERCATI
DELL'INTRATTENIMENTO, CHE SI TRATTI
DI FILM, MUSICA O SOFTWARE. MA COME
FUNZIONA E QUANTO È DIFFUSO
IL FENOMENO?
di Giovanni Battaglio, 18 anni
Liceo Classico "Chiabrera"- Savona
con l’avvento di Internet che si sono preannunciati
tempi duri, o almeno di lotta, per autori, produttori e organismi a controllo e tutela del copyright. La
diffusione capillare che la rete delle reti ha avuto negli
ultimi anni, la facilità di comunicazione, nonché l’aumento delle velocità di trasmissione, hanno permesso di
privare le opere dell’ingegno dei diritti che la legislazione internazionale riconosce loro.
Da parecchi anni, infatti, nel mare magnum di Internet
è possibile reperire canzoni, film e libri con estrema
semplicità, e soprattutto gratuitamente, attraverso l’utilizzo dei programmi di scambio, altrimenti detti P2P
(Peer to peer).
E non sono loro, i programmi, che devono finire sotto
accusa: essi si limitano a consentire la condivisione e lo
scambio dei file presenti sul proprio computer con il
resto degli utenti collegati alla rete.
Non esiste un database illegale di file da cui gli utenti
scaricano. Ognuno è allo stesso tempo fornitore e fruitore. È proprio questo meccanismo che rende difficile
applicare la legge, difficili le indagini e praticamente
impossibile bloccare il fenomeno: non c’è un nemico da
combattere.
Ottenere gratis ciò che altrimenti si pagherebbe, spesso
anche in modo abbastanza salato, alletta. Il costo di
musica, film e libri è indubbiamente troppo elevato per
le tasche di consumatori esigenti e attenti alle novità, e
così si ricorre al download. Ma non si può dar torto
neanche agli autori e alla loro giusta pretesa di non
vedersi privati dei propri diritti.
LE PROVOCAZIONI DELLA TECNOLOGIA
Ma mentre da un lato si combatte la pirateria e la copia illegale, dall’altro il mercato hi-tech sforna in continuazione prodotti
in grado di copiare qualunque supporto:
dai cd ai dvd passando per il buon vecchio
vinile. Per non parlare dei lettori Mp3, mini hard-disk
in grado di memorizzare e leggere i file musicali. Ce ne
sono per tutti i gusti e per tutte le tasche.
Unico neo? Vengono per lo più riempiti di canzoni scaricate illegalmente dalla rete. Stesso discorso per i lettori DivX, utilizzati per vedere i film presi da Internet
spesso prima ancora che questi siano distribuiti nelle
sale. Una forte contraddizione che svela gli interessi
contrapposti nell’ambito dello stesso mercato e che fa
leva su una concezione formatasi ai tempi d’oro della
‘New Economy’, quando dire Internet equivaleva a dire
gratis. Insomma, sappiamo tutti che scaricare materiale protetto da copyright è illegale, ma nessuno se ne
vergogna: tecnicamente è un furto, in pratica “lo fanno
tutti, che male c’è, con quel che costano i cd!”.
LeSole24Ore
Inchiesta - Tecnologia
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LA VIA LEGALE: SCARICARE A PAGAMENTO
Se ne contano almeno 300, di cui 180 lanciati nel solo
2004: sono i servizi di download di musica digitale.
Parliamo di negozi virtuali dove è possibile acquistare e
scaricare sul proprio computer brani musicali in modo
totalmente legale. L’acquisto di musica su Internet è un
trend in netta crescita (180 milioni i brani scaricati legalmente nei primi 6 mesi del 2005, erano 57 milioni quelli scaricati nello stesso periodo del 2004).
Non ci resta dunque che vedere i portali più famosi e
più utilizzati dagli utenti. Sul gradino più alto del podio
va senz’altro iTunes Music Store (www.apple.com/it/itunes/store) della Apple, da cui sono stati acquistati finora ben 500 milioni di canzoni. Con prezzi un po’ meno
omogenei rispetto al precedente, troviamo Messaggerie Musicali (www.messaggeriemusicali.it). Impossibile infine non citare il più pubblicizzato, RossoAlice
(www.rossoalice.it), da cui si possono acquistare singoli e album, ma anche film, giochi e altro ancora.
SCUOLA
D’ORO
Non esiste un database illegale di
file da cui gli utenti scaricano…
non c'è un nemico da combattere
VEDIAMOCI PIU’ CHIARO
Per capire qualcosa di più sulla pirateria messa in atto
attraverso Internet, abbiamo intervistato Tommaso
Padula, esperto di tecnologie open source (ovvero “codice sorgente leggibile”, cosicché chiunque, avendo le
dovute conoscenze tecniche, possa apportare modifiche
e plasmare il software secondo le proprie esigenze) e
membro del comitato scientifico di Assodigitale,
l’Associazione Italiana Operatori Media Digitali.
Inquadriamo il fenomeno della pirateria via Internet: di
cosa si tratta?
“Non mi piace parlare di ‘pirateria’, che si ricollega all’immaginario dei pirati che assaltavano navi e vascelli, uccidendo e rubando le merci trasportate. In rete non funziona così: nessuno ruba e nessuno uccide. La prima differenza fondamentale tra il mondo degli atomi e quello dei
bit è che i beni si possono ‘trasferire’ senza che qualcuno
se ne privi. Il pirata digitale, violando la legge, non accetta di pagare la tassa che l’autore può giustamente imporre sulla copia dell’opera e non ha niente da spartire con
il suo ‘cugino’ del mondo reale”.
COS'È IL DIRITTO D'AUTORE?
È un diritto assoluto volto a tutelare le opere
che per essere realizzate necessitano di
ingegno e creatività. Ma è solo
recentemente che di questo diritto si fa un
gran parlare: nell'Antica Roma, ad esempio,
all'autore non era riconosciuto alcun
privilegio in termini economici; un guadagno
veniva invece percepito dall'editore e dal
libraio. Relativamente giovane dal punto di
vista giuridico - la prima legge italiana in
materia risale al 1865 - con l'arrivo della
società dell'informazione, il diritto d'autore
ha navigato veramente in brutte acque a
causa della quasi totale dematerializzazione
dell'opera (in formato telematico, senza
supporto e senza limiti tecnici di riproduzione).
Ritornando alla stessa metafora... Internet è un covo di
pirati?
“Niente affatto. Non vi sono dati certi, ma sembra che i
pirati si attestino tra i 10 e i 20 milioni, un numero veramente esiguo se si pensa che gli utenti Internet sono tra i
500 milioni (stime pessimistiche) e il miliardo (stime ottimistiche). Di questi 10-20 milioni di utenti dei network P2P,
l’1% fornisce il 90% dei contenuti scambiati. Il fenomeno
inoltre è in forte diminuzione”.
Musica, film... I pirati sono solo ragazzi che non vogliono
spendere i soldi per comprare cd e dvd?
“Non so delineare un profilo preciso, ma non è sempre
così. In America è per gran parte come dice lei: i pirati sono
studenti universitari che sfruttano le connessioni ad alta
velocità dei campus universitari e lo scambio riguarda principalmente le canzoni degli artisti contemporanei.
In Asia (in particolare Cina e India) invece la situazione è
completamente diversa: la pirateria è focalizzata sullo
scambio del software e coinvolge i milioni di persone che
hanno sufficiente denaro per acquistare un PC, ma non per
il software necessario a farlo funzionare in maniera produttiva. Prodotti diversi, ma anche esigenze assai diverse”.
Com’è il quadro attuale? E dal futuro dei mercati interessati da questo fenomeno, cosa dobbiamo aspettarci?
“Da una parte abbiamo le major musicali che vogliono preservare il loro modello di business e per questo chiedono
normative sempre più stringenti, maggiori sanzioni e poteri
di prevenzione. Dall’altra parte ci sono le esigenze degli utenti, che possono contrarre o far scomparire vecchi mercati.
L’esempio della distribuzione dei film tramite la vendita e il noleggio di videocassette ne è una dimostrazione storica. All’inizio la cosa fu ostacolata dai colossi di
Hollywood, oggi invece senza questi nuovi canali pochissimi film potrebbero coprire gli investimenti effettuati per la
loro realizzazione.
Anche per questo il mondo cinematografico sembra meglio
preparato alla rivoluzione digitale; quello della musica,
invece, è tutto concentrato su un solo servizio e canale: la
vendita dei CD. Un prodotto a basso costo, ma anche a
scarso valore aggiunto per i clienti”.
G.B.
È RIPARTITA ANCHE QUEST’ANNO LA
CORSA ALL’ACQUISTO DEL MATERIALE
SCOLASTICO. TRA LIBRI, ZAINI E QUADERNI,
QUANTO INCIDE LA SPESA SCOLASTICA
SUI BILANCI DELLE NOSTRE FAMIGLIE?
di Clorinda, 19 anni
Torino
LIBRI A RATE
gni anno lo slalom tra astucci, pennarelli, tempePer aiutare le famiglie meno abbienti, in Piemonte la
rini e quadernoni costa alle famiglie italiane più di
Compagnia di San Paolo insieme alle cartolerie associa200 milioni di euro, non contando i libri. Secondo
te a Cartoclub hanno promosso il ‘ticket sociale’. Si tratl’associazione Federconsumatori, quest’anno ogni nucleo
ta di un blocchetto di buoni scuola, simili ai buoni pafamiliare sborserà in media 621 euro per mandare un fisto, per un valore che va dai 150 ai 300 euro, studiato
glio a scuola, circa 36 euro in più rispetto al 2004.
per gli alunni di elementari e medie e concesso in base
Sui dati, però, è guerra di cifre: secondo l’Associazione
al reddito.
Italiana Editori (AIE) i libri sono aumentati solo
Infine, la novità di quest’anno è il pagamento dei libri a
dell’1,17% rispetto all’anno scorso; ma le associazioni
rate. L’iniziativa, promossa dalle Poste Italiane e da aldei consumatori parlano di aumenti intorno al più 3-4%.
cune finanziarie, consente di pagare i libri in 12 comode
Inoltre, secondo gli editori, le scuole che avrebbero sforate, anche con prestiti a tasso zero.
rato i tetti ministeriali di spesa sarebbero intorno al
30%, mentre per le associazioni sono quasi il
50% degli istituti esaminati.
Per fare un po’ di chiarezza abbiamo intervistato la dott.ssa
Ethel Serravalle consulente dell'AIE Associazione Italiana
CHI CI RIMETTE?
Editori.
In questa bagarre, a rimetterci sono le nostre
O
famiglie, che devono fare i conti anche con le
richieste di noi ragazzi, sedotti dalle mode e
bombardati dai messaggi pubblicitari. Gli articoli scolastici griffati quest’anno hanno subito i rincari più pesanti, registrando un aumento del 10% rispetto all’anno scorso anche
negli ipermercati, mentre i prodotti senza
marca sono diminuiti del 21%.
Nonostante gli aumenti, le agende classiche e
i quaderni semplici non esercitano un grande
fascino su di noi, mentre sono decisamente
più graditi se in copertina mostrano sorridenti star della tivù e dello sport. Nella classifica
dei desideri dei più piccoli, quest’anno ci sono i muscolosi divi del Wrestling, le streghette di Winxs ma anche il tenero Winnie the
Pooh. Tra noi ragazzi, invece, va forte il diario
di Tre metri sopra il cielo, sempreverde anche
la Smemoranda e l’agenda di Comix. Inoltre è
molto trendy lo zainetto di Baci e Abbracci e
i gadgets scelti da Valentino Rossi.
Il costo dei libri per l'anno scolastico che sta iniziando è
aumentato?
“Gli aumenti sono molto contenuti e si attestano in media
attorno al 1,17% in più rispetto all’anno scorso. Gli editori
quest’anno hanno fatto registrare aumenti nettamente
inferiori all’andamento dell’inflazione”.
Le scuole possono sforare i tetti ministeriali?
“In base alla normativa vigente, le scuole possono
eventualmente sforare del 10% il limite fissato dal ministero
dell’Istruzione, purché il consiglio d’istituto sia d’accordo”.
Come mai ci sono continue riedizioni che bloccano il
mercato dei libri usati e costringono a comprare i testi
nuovi?
“Gli editori si impegnano a dichiarare ‘nuova edizione’ solo
il testo in cui più del 20% sia stato modificato. Le modifiche
del testo sono normalmente imposte o dai programmi o da
aggiornamenti dei contenuti scientifici, giuridici ed
economici che i testi contengono. Noi dell’AIE per contenere
i costi dei libri adottiamo la regola del mercato: per poter
stare sul mercato in una fase difficile e con molta
concorrenza non si possono certo gonfiare i prezzi”.
Toscani doc
A tu per tu con Drigo,
chitarrista dei Negrita
GIOVANI
CRITICI
Folk e Resistenza
Intervista con Cisco,
voce solista dei Modena
City Ramblers
Musica
27
26
TOSCANI DOC:
EHI NEGRITA!
DOPO LA SERIE DI CONCERTI COLORATI E SCOPPIETTANTI DE L'UOMO SOGNA DI
VOLARE TOUR, I NEGRITA SI GODONO IL MERITATO RIPOSO. MA NON PER QUESTO
RINUNCIANO A SVELARCI I SEGRETI DEL LORO ROCK INTENSO E POETICO
di Maria Rossetti, 17 anni
Milano
oscana. Terra d'arte, di natura e d'incontaminata
libertà. Terra di geni, chi più, chi meno. Soltanto da
questo angolo di paradiso potevano evadere quattro ragazzi un po' sfasati con la fissa del musicare. In
effetti loro, Pau (voce), Cesare (chitarra ritmica), Drigo
(chitarra), Franco (basso), non suonano, musicano semplicemente.
Il loro rock poetico, reso inconfondibile da un mood
aggressivo quanto basta, all'alba del loro sesto album
(Greatest Hits esclusa) è diventato garanzia di successo
e buona musica.
Indiscutibile la loro bravura nel realizzare lavori quali Reset
(1999) - quella di Così è la vita per intenderci - e Radio
Zombie (2001), che li hanno consacrati tra i mostri sacri
della musica rock/alternative italiana. Un risultato confermato anche dall'inaspettato successo di singoli quali
Holliwood, Bambole, In ogni Atomo, Cambio, Mama Maè
(sì, quella di Così è la vita ).
Poesia confusa pacatamente a musica, passione delirante che li porta ad esibirsi con lo stesso entusiasmo
degli albori, quando ancora non si sapeva se i soldi
guadagnati in una serata bastavano per garantirsi un
tetto per la notte.
E col nuovo album, L'uomo sogna di volare, hanno
T
saputo sorprenderci ancora una volta, un rock al sapore latino.
Musicanti che ci sanno fare, vero Drigo? Cosa sono i
Negrita?
"Passione. Per la musica, l'amicizia, i brividi sotto la pelle,
l'armonia, la vita".
La Toscana è da sempre matrice del genio allo stato brado.
Leonardo da Vinci. Dante. Petrarca. Tutti toscani. Tutti follemente artisti. Quale influenza ha avuto il vostro ego
toscano nella carriera?
"La Toscana è un posto unico al mondo. Magico. La
natura sembra esprimersi al massimo del suo splendore.
Non esiste un panorama brutto o depresso o in qualche
modo sofferente. È una condizione che trasmette sicurezza, fiducia e benessere spirituale a chi l'attraversa.
Questa condizione necessariamente si riflette sull'arte ed
ha sempre molto da insegnare a chiunque si metta in
ascolto".
Nei vostri testi il diverso sembra davvero sopravvivere alla
piaga del nostro tempo, il conformismo. Il buono sembra
davvero battere il cattivo e l'uomo pare davvero capace di
volare. È questo quello che volete trasmettere al vostro
pubblico?
"La catena evolutiva di ogni forma di vita parla chiaro: lo
spirito di conservazione ci accomuna tutti sotto lo stesso
desiderio: adattarsi; meglio ancora, migliorarsi. Il desiderio di volare è un'ambizione impossibile eppure com-
La collaborazione con Aldo, Giovanni e Giacomo:
Improvvisamente, proiettato su di loro, ho riconosciuto con gioia il nostro
stesso procedimento creativo: cercare l'utile nel divertimento
prensibilmente urgente e poeticamente stimolante".
Cosa vi è rimasto della collaborazione con Aldo, Giovanni
e Giacomo (nel 1999 hanno partecipato alla colonna
sonora del film dei tre comici Così è la vita, ndr)?
"Abbiamo discusso del film durante una cena. C'eravamo
noi, loro ed alcuni collaboratori. Tutto si è svolto in un
clima divertente e rilassato. Ogni spunto sembrava ispirare una battuta. E le battute fioccavano. Strada facendo,
durante la cena, ho capito che stavo assistendo a ciò che
noi chiamiamo jam session: improvvisazione d'insieme. Le
battute migliori venivano appuntate da un collaboratore.
Improvvisamente, proiettato su di loro, ho riconosciuto con
gioia il nostro stesso procedimento creativo: cercare l'utile
nel divertimento".
Modestia a parte, siete diventati di diritto dei mostri sacri
del rock italiano. Cosa pensate del panorama della musica
del nostro Paese, oggi?
"Di recente, essere spesso in giro per il mondo ci ha suggerito prospettive nuove. Visto da lontano, il nostro Paese
risulta oggi piccolo, culturalmente povero e poco propositivo. Circoscrivere l'interesse all'Italia è un atteggiamento
che non c'interessa più: nasconde il pericolo di provincialismo e chiusura mentale".
Non a caso avete fatto un minitour in Sudamerica.
Come ha risposto il pubblico latino alla vostra musica?
“Brasile, Argentina, Uruguay e Cile sono in realtà Paesi
molto diversi. Ogni concerto è stato una storia a sé”.
Ne avete fatta di strada da Negrita fino ad oggi. Cosa ha
contribuito alla vostra crescita come musicisti?
"Dal primo album ad oggi, la risposta del pubblico è andata spesso in contrasto con quella della critica, generando
un'ambiguità che a volte ha confuso anche noi. Questo ci
ha stimolati ogni volta a cercare altrove e a non ricalcare
formule. Abbiamo pericolosamente sfiorato ogni genere e
c'è voluto molto tempo per riconoscere ed assorbire la
consapevolezza di un lessico personale nella nostra musica. Eppure, guardando alla nostra discografia vedo, se
non altro, la coerenza e l'entusiasmo di un
piccolo gruppo di amici sinceramente
appassionati e continuamente folgorati
dalle possibilità di questa grande
forma d'espressione".
Alzo stereo a palla per non pensare, è diventata la filosofia di vita di molti ragazzi. Come vi vedete nelle vesti di
'profeti'?
"Sono un gran lettore di biografie altrui e assiduo frequentatore delle nostre… Posso dire con sollievo che s'impara molto anche dagli errori. Mi auguro che si guardi con
critico interesse anche a quelli".
Come avete vissuto l'uscita di Zama dal gruppo (il batterista ha lasciato la formazione durante il tour Ehi Negrita! a
causa della malattia del padre, ndr)? Quali conseguenze
ha avuto sulla vostra produzione musicale?
"In seguito alla malattia di suo padre, che ora fortunatamente è di nuovo in forma, Zama ha scelto di prendersi
cura dell'attività familiare. E' stata una decisione a suo
modo eroica, difficile e sofferta. Per tutti. Il fatto che gli
affetti siano rimasti intatti, in un certo senso credo renda
più difficile il distacco per entrambe le parti; d'altro canto,
però, perdiamo il musicista, non l'amico.
Ad ogni modo, uscendo, Zama ha aperto una porta dalla
quale è entrato in principio soltanto un vento freddo, sinistro e scoraggiante; ma poi sono arrivati musicisti eccellenti con le loro storie e le loro fresche energie. La paura
del fallimento ha ceduto il passo ad un entusiasmo inedito che ha dato accesso a nuove possibilità: ecco che un
grave momento di debolezza si è rivelato un ottimo spunto per rinascere con maturità".
Dedico questa intervista al mio amico Marco
Il mini tour in Sudamerica:
Suonare per gente che
probabilmente non capisce le tue
parole ti costringe a ridisegnare le
tue capacità espressive
Musica
Musica
29
28
FOLK E RESISTENZA:
PASSIONE OCCITANA:
MODENA
CITY RAMBLERS
L'ITALIA HA UNA STORIA. E I PARTIGIANI
L'HANNO FATTA. APPUNTI PARTIGIANI,
DISCO CHE I MODENA CITY RAMBLERS
ASSIEME A NUMEROSI ALTRI ARTISTI
HANNO CREATO PER IL 2005, 60°
ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
D'ITALIA, AIUTA A NON DIMENTICARE.
Foto: Marina e Piero Ravicca
LA BAND:
di Lorenzo Capisani, 18 anni
Liceo "C. Beccaria" - Milano
ascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, ma
sorpresi dal calore con cui viene accolta la loro
mistura di punk, celtic folk e canti della Resistenza,
diventano una delle più amate live band. Cisco, voce del
gruppo, ha risposto alle nostre curiosità.
Perché avete deciso di fare questo cd?
"La Resistenza, nel 1945, ha liberato l'Italia e la coscienza
di ciò che è stato deve aiutare oggi a costruire la democrazia nel nostro Paese. Non è un fatto di parte: ci furono
partigiani rossi come partigiani democristiani, liberali... E'
la storia di tutti gli italiani".
Che risposta ha ottenuto il disco?
"Positiva: c'è interesse nei giovani. Hanno voglia di ascoltare e appassionarsi alla storia di questo Paese".
Credete che ora la gente sia più consapevole?
"Noi facciamo musica perché chi ci ascolta si diverta, si
distragga dalle preoccupazioni quotidiane. Se, poi, arriviamo a dar da pensare, è ancora meglio".
Italo Calvino compare due volte: come ispiratore del brano
Il Sentiero e come compositore dello splendido testo di
Oltre il Ponte. Che cosa vi ha affascinato di lui?
"Il Sentiero è una canzone ispirata al suo libro autobiografico, I Sentieri dei Nidi di Ragno, che narra della lotta
partigiana durante la Liberazione, ma ci ha colpito soprattutto quel suo testo che abbiamo musicato in Oltre il
Ponte. Questo pezzo si stacca dal resto del repertorio
costituito da canti partigiani più incentrati sulla lotta: in
quelle parole Italo Calvino esprime tutta la difficoltà di tra-
N
Foto: Marina e Piero Ravicca
mandare ciò che è successo
alle generazione future".
Una qualche difficoltà a far
ricordare, in effetti, sembra
ci sia, dato che l'Italia primeggia in Europa per opere
commemorative, ma esse
sono talvolta dedicate a personaggi ambigui. Non avete
mai fatto confusione?
"La confusione si crea quando, per esempio, vengono
accomunati i morti di Salò
con i partigiani caduti liberando l'Italia. Tutte le morti
sono uguali, ma bisogna
guardare alle idee che
hanno guidato un uomo in
vita. Forse servirebbero
meno monumenti, ma una
coscienza civile più forte
negli italiani".
Progetti futuri: avete affermato che questo non è il
'vostro' disco, a quando
quello propriamente vostro?
"Dopo due anni di intensa
attività, i MCR si prenderanno una pausa. In seguito,
affronteremo il tema del
prossimo album".
Stefano "Cisco"
Bellotti: voce
solista, chitarra,
mandolino
Arcangelo "Kaba"
Cavazzuti: tastiere,
batteria, percussioni,
chitarra, mandolino,
cori
Franco D'Aniello: tin
whistle, flauto,
tromba, cori
Massimo "Ice"
Ghiacci: basso,
chitarra baritono,
cori
Francesco "Fry"
Moneti: chitarra,
violino, mandolino,
cori
Roberto Zeno:
batteria, percussioni,
tastiere, mandolino,
cori
E si avvalgono della
collaborazione di:
Daniele Contardo:
fisarmonica,
organetto, plettri
Luca "Gabibbo"
Giacometti:
bouzouki,
mandolino,
chitarra, banjo
LOU
DALFIN
PENSAVATE CHE LA LINGUA
D’OC FOSSE UN’INVENZIONE
DEI LIBRI DI LETTERATURA?
BEH, I LOU DALFIN SONO
UNA PROVA VIVENTE DEL
FATTO CHE LE COSE NON
STANNO PROPRIO COSÌ...
di Carlotta Monti, 20 anni
Milano
I LOU DALFIN SONO:
Da ricordare le collaborazioni
con artisti importanti come
Massimo Giuntini dei
Modena City Ramblers, che
ha valso al gruppo il Premio
Tenco del 2004 per il miglior
cd in dialetto, L'Oste dal
Diau, che ha riscosso
successo anche nella sua
versione internazionale.
Per i cultori del fumetto, tra
l'altro, una chicca: la
copertina del cd vanta la
firma di Luca Enoch, padre
di "Gea".
hi ama il folk nella sua espressione
Sergio Berardo - voce,
più alta, ma anche chi è rimasto
organetto, flauti, boha
deluso dalle trovate commerciali di
Ricky Serra - batteria,
alcuni grandi esponenti del genere ed
percussioni
infine chi proprio non ha mai preso in
Enrico
Gosmar - chitarre
considerazione la musica popolare - ma
Dino
Tron
- fisarmonica,
infine il "Saint Charter", una rassegna a
magari ne ha schernito l'aspetto da
organetto, cornamuse
livello europeo di musica tradizionale.
balera che talora ne accompagna le più
Gianluca Dho - basso
Il jazz, il pop, il rock e addirittura lo ska e
basse manifestazioni - potrebbe rimaneil punk si incontrano su note antiche, le
Luca Biggio - saxofoni
re piacevolmente stupito dall'ascolto
movimentano, ne esaltano la forza e ne
(meglio se dal vivo) dei Lou Dalfin…
Mario Poletti - buzuki,
guadagnano in espressività, il ritmo è
Il gruppo, che gode di una discreta fama
mandolino
incalzante e dotato della gioia schietta
non soltanto italiana ma anche oltralpidegli abitanti delle vallate: riflette la semplice difficoltà di
na, con notevoli apprezzamenti soprattutto in Francia,
vivere, l'amore per la propria storia, un'atmosfera intima e
parte da un'ottima preparazione sul repertorio tradizioaccogliente, ma fervente di vita, ribollente nel suo sforzo
nale occitano, con l'uso degli strumenti originali delle
esistenziale per non estinguersi o essere costretta nei limiballate (la ghironda, la fisarmonica, l'organetto, la cornati di un'omologazione smemorata.
musa, il clarinetto, la viola, il flauto), per poi sconvolgeLa danza nasce spontanea durante i concerti, quasi non
re e contaminare le melodie con l'introduzione di chitaresistesse musica senza ballo, e accanto ai ballerini più
re elettriche, bassi, percussioni, tastiere, sulla base della
impacciati trovano posto i gruppi organizzati che non
ritmica e della metrica dei trovatori.
abbandonano il delfinato ma lo seguono nelle date del
I Lou Dalfin approdano a questa fusione eterogenea
tour; la musica è così coinvolgente che mentre Sergio
dopo un inizio, nel 1982, più tradizionale, dando una
Berardo canta e pesta sulla ghironda anche gli adepti
vera svolta allo stile che li caratterizza nel 1990, quando
degli Iron Maiden e del metal più pesante sono affascisi riuniscono dopo una parentesi individuale di progetti
nati al punto di non poter fare a meno di saltare, comalternativi iniziati nel 1985. La carriera prosegue tra i
plici di un'euforia collettiva.
numerosi concerti in Italia - importante la loro presenza
Che dire ancora? In attesa del loro prossimo concerto non
ad "Arezzo Wave" nel 1994 - ma anche, da buoni gitani,
resta che provare i passi delle danze, godersi i loro cd e
all'estero; in Catalogna vicino a Barcellona suonano al
visitare il sito del gruppo, www.loudalfin.it, dove, tra i
"Mercat de musica viva", in Francia sono numerose le
link trova spazio il curioso sito di google in occitano.
loro tappe, tra le quali vi è il "Printemps de Bourges" ed
C
novità
LIBRI
CINEMA
&
Libri
30
DUE DI DUE
Autore Andrea De Carlo Editore Einaudi
Prezzo 9 euro Dati 376 pagg.
L'anarchia, il desiderio di fuggire dagli schemi imposti dalla società, l'amicizia e l'amore: sono questi i
temi fondamentali di un libro che saprà catturarvi sin
dalle prime righe, con la tecnica narrativa fresca e accattivante di Andrea De Carlo. Un libro da leggere tutto d’un fiato, che sarà capace di farvi immedesimare nella vita del protagonista e di Guido Laremi, il suo inseparabile e coinvolgente amico. E' la storia indimenticabile di un'amicizia, nata
tra i banchi di scuola e che si protrarrà per ben 20 anni.
UNA SOGNATRICE
Il nuovo libro di Martha
Cooley descrive la storia di
una antiquaria teatrale di New
York che ripercorre l’omicidio
del padre, un regista famoso,
avvenuto durante le purghe
staliniane, nella Russia degli
anni ’20. Durante il viaggio
novità
LIBRI
CINEMA
&
vita a una storia di fiabe in cui
i protagonisti sono però i
celebri fratelli Grimm che se
ne vanno in giro per i villaggi
a prendere in giro la povera
gente. Ma non mancheranno
di cadere anche loro nelle
grinfie di un perfido
sortilegio…
Uscita: ottobre
L’ENFANT
Francia 2005
Regia: Jean-Pierre e Luc
Dardenne
Genere: drammatico
Un motivo per leggerlo: Se vi piacciono i romanzi che seguono la vita del
protagonista attraverso gli anni.
Autore Derek Walcott Editore Adelphi
Prezzo 8,50 euro Dati 167 pagg.
Derek Walcott è un poeta sconosciuto al grande
pubblico nonostante nel 1992 gli sia stato conferito
il Premio Nobel per la letteratura. Le sue poesie nascono in maniera semplice ed hanno come sfondo le atmosfere calme ed impetuose dei Caraibi. Racchiudere Walcott in
uno stile è un’impresa ardua e sbagliata: il naturalismo assume sfumature ermetiche fino a trasformarsi in espressionismo. Ma questa varietà non è semplicemente un modo diverso di essere artista: “Io sono solamente un negro rosso
che ama il mare; ho avuto una buona istruzione coloniale, ho in me dell’olandese, del negro, e dell’inglese, sono nessuno, o sono una nazione”.
Un motivo per leggerlo: Se siete curiosi di conoscere scenari molto diversi da
quelli proposti nei soliti libri.
Un motivo per non leggerlo: Se le letture poetiche non sono mai state il vostro forte.
Massimiliano, 19 anni - Roma
QUELL’ANNO A SCUOLA
Un motivo per leggerlo: E’ un libro adatto agli adolescenti e ai non più adolescenti
che vogliono ricordare quel periodo della loro vita, non sempre tutto rose e fiori.
Un motivo per non leggerlo: Se siete rimasti tiepidi di fronte a Il giovane Holden di Salinger.
Priscilla, 18 anni - Lucca
31
Hong Kong 2005 Regia Hark Tsui
Cast Liwu Dai, So-yeon Kim, Duncan Lai
L’ultima fatica di Hark Tsui è una iper-contaminazione culturale: dagli Spaghetti western di
Leone a I sette samurai di Kurosawa, fino ad approdare a scene che sembrano essere riprese direttamente dal Signore degli anelli. Ambizioso, quindi, ma non per
questo un film a cui fare spazio nella propria videoteca.
Siamo in Cina, all'inizio del XV secolo, quando il nuovo
governo della dinastia Ching decide di vietare la pratica
delle arti marziali per ripristinare l'ordine nel paese. Ma Fu
Qingzhu e due compagni della vecchia guardia non ci stanno e si recano da
un vecchio eremita maestro di spada…
Un motivo per non vederlo: Se avete amato La tigre e il dragone, Hero e La foresta dei pugnali volanti questo film potrebbe deludervi seriamente.
Lorenza, 17 anni - Napoli
nella memoria le sta accanto
un misterioso uomo dei sogni…
Guanda, 18 euro, 450 pagg.
LA REGINA DELLA CASA
Sophie Kinsella, autrice dei
fortunati romanzi della serie I
love shopping e di Sai tenere
un segreto, torna in libreria
con un nuovo romanzo che
potrebbe sembrare la
versione aggiornata di Mary
Poppins Protagonista una
donna in carriera che gli
accidenti della sorte
catapultano in un paese di
campagna a fare da
governante a una improbabile
coppia di nuovi ricchi.
Mondadori, 17,50 euro, 354
pagg.
GABRIELLE
Francia 2004 Regia Patrice Chéreau
Cast Isabelle Huppert, Pascal Greggory, Thierry Hancisse
I FRATELLI GRIMM
Usa 2005
Regia: Terry Gilliam
Genere: fantasy
Il nuovo film di Terry Gilliam
Una storia d’amore turbata
dall’arrivo di un bebè che
costringe la coppia a fare i
conti con una realtà piena di
responsabilità. Bruno e
Sonia, giovani delinquenti di
piccolo taglio, si amano ed
hanno un figlio. Per ovviare
alle difficoltà economiche
Bruno compie una scelta
estrema: vendere il bambino.
Il film, che ha vinto la Palma
d’oro a Cannes, mette in
scena l’antagonismo tra tanti
sentimenti umani, primi tra
tutti il desiderio di libertà e
l’interesse verso il denaro.
Uscita: dicembre
porta in scena un cast di tutto
rispetto: Matt Damon, Heath
Ledger, Monica Bellucci nei
panni di Cappuccetto Rosso,
il Lupo, la Bella
Addormentata, Biancaneve. Il
regista di “Paura e delirio a
Las Vegas” questa volta dà
LA GUERRA DI MARIO
Italia 2005
Regia: Antonio Capuano
Genere: drammatico
Per difenderlo da abusi e
maltrattamenti, Mario, un
bambino di nove anni, viene
affidato dal Tribunale dei
Minori a una coppia di
quarantenni non sposati
appartenenti all'alta borghesia
napoletana che da tempo
stava cercando di adottare un
bambino difficile. Mario viene
catapultato in un mondo
pieno di premure e attenzioni
nel quale, però, non si
riconosce. Perciò la fuga
verso una realtà immaginaria
ispirata ad un videogioco e
regolata da un "codice
cavalleresco"...
Uscita: novembre
Autore Tobias Wolff Editore Einaudi
Prezzo 10,80 euro Dati 242 pagg.
Un liceo americano, negli anni ’60. Pur di vincere un
prestigioso premio letterario e di vederselo consegnato dalle mani di Hemingway, il primo della scuola
è disposto a tutto, persino a plagiare il racconto scritto da un
altro. Ma lo scandalo lo travolge e presto lui non potrà mai
più frequentare la scuola. A raccontare la storia è il protagonista, ma 20 anni dopo, quando ormai è un affermato scrittore che pure non riesce a liberarsi del tormento scaturito da
quell’episodio. Egli si sente continuamente in preda all’angoscia, ma questo sentimento è il pretesto che lo spinge a un viaggio dentro di
sé e che lo porta a domandarsi: è stata l’ambizione o l’ingenuità?
SEVEN SWORDS
Un motivo per vederlo: Se amate le ambientazioni orientali e i virtuosismi
della macchina da presa.
Un motivo per non leggerlo: Se le storie di rapporti a lungo termine non vi
coinvolgono.
Annalisa, 19 anni - Potenza
MAPPA DEL MONDO NUOVO
Film
Zai.net è per il diritto di critica… vota, consiglia, str onca
Basato sulla breve novella Il ritorno di Joseph Conrad, il nuovo film di Patrice Chéreau (Orso d'oro al
Festival di Berlino con Intimacy) è un thriller dei
sentimenti in cui si cerca di scoprire quando, come e perché si cessa di amare. Protagonisti sono Jean e Gabrielle,
sposati da dieci anni e proiettati di colpo in una crisi matrimoniale che scatena un gioco perverso di provocazioni
e ricatti. Perché la fuga di Gabrielle da una vita domestica
tranquilla e in apparenza appagante? Ma soprattutto, perché dopo qualche ora lei ritorna dicendo di essere disposta a rimanere anche
se non ama più suo marito?
Un motivo per vederlo: Se amate ritrovare sul grande schermo l’indagine e
l’approfondimento psicologico che caratterizza spesso i buoni libri.
Un motivo per non vederlo: Se siete alla ricerca di film che parlino con semplicità dei sentimenti umani.
Giuliano, 20 anni - Livorno
BATMAN BEGINS
Usa 2005 Regia Christopher Nolan
Cast Christian Bale, Michael Caine, Morgan Freeman
Si è detto che per farsi piacere un film di questo
genere, bisogna essere un minimo ‘credenti’ nei
supereroi; alla fine, visionare un film simile, è come leggere un fumetto. Bruce Wayne (Christan Bale), rimasto orfano a causa dell'omicidio dei propri genitori
commesso da uno scippatore, decide di lasciare la propria
vita da ultramilionario e di dedicarsi al combattimento dei
criminali diventando ‘uno di loro’. A guidarlo sulla retta via
un maestro di arti marziali, Nel Buthan (Liam Neeson). Tuttavia Bruce, non d’accordo con i metodi punitivi estremi di
Nel, decide di lasciare la sua banda...
Un motivo per vederlo: Le numerose scene di azione ricche di combattimenti
‘marziali’.
Un motivo per non vederlo: Se i fumetti non sono mai stati tra i vostri hobby.
Jacopo, 17 anni - Milano
f i l m , l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u l s i t o w w w. z a i . n e t
Cinema
Cinema
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AL A N TA
Nei panni di
Intervista con Natalia Estrada
AVETE RICONOSCIUTO
DI CHI È LA VOCE DI
ALANTA, LA PRINCIPESSINA
TUTTO PEPE PROTAGONISTA
DI ‘GAYA’?
di Tristana, 19 anni
Torino
l 30 settembre è uscito nei cinema il film di animazione ‘Gaya’, in cui lei doppia la protagonista femminile. E’ stata la sua prima esperienza di doppiaggio?
«No, avevo già doppiato un altro film, si trattava anche
in quel caso di una principessina. Nel personaggio di
Alanta, però, mi sono ritrovata molto di più».
Com’è Alanta?
«Alanta è una principessina tutto pepe, la vita comoda
non fa per lei, è una ragazza moderna, vivrebbe sempre
all’avventura e questo le crea un po’ di problemi con il
papà, che la vorrebbe più femminile.
In una delle prime scene si traveste proprio da maschio,
durante una corsa in macchina. Per questo motivo ho
dovuto darle una voce mascolina e poi trovare il modo
di caratterizzare il personaggio con una voce femminile
simile alla mia, ma con sfumature diverse».
Il suo accento spagnoleggiante, molto gradevole, calzava bene al personaggio?
«A questo proposito un po’ di difficoltà ci sono state.
Roberto Chevalier, il direttore del doppiaggio, che dà
voce per esempio a Tom Cruise ed è molto in gamba,
I
mi ha un po’ massacrata. Nel parlato l’accento spagnolo può andare, ma con Alanta abbiamo dovuto lavorare
di più, soprattutto sulle vocali. Arrivare alla dizione corretta in italiano per me è difficile in quanto ho studiato
la lingua da autodidatta e ho fatto le scuole di doppiaggio in Spagna».
‘Gaya’ è un mondo fantastico che poi si scopre essere
uno scenario televisivo, vero solo sullo schermo, una
sorta di Truman Show. Che reazioni ha il suo personaggio di fronte a questa scoperta?
«Il personaggio è molto sicuro di sé, quindi affronta la
scoperta con la giusta dose di intraprendenza. La storia
che si trova a vivere è molto innovativa poiché il mondo
fantastico non è associato agli incantesimi, ma a una cosa molto più reale, la televisione. I suoi protagonisti sono frutto della fantasia di uno sceneggiatore, non c’entra nulla la magia».
Sembra esserci stato un vero boom dei film d’animazione, che piacciono ai piccini ma anche ai grandi. Lei come interpreta questo fenomeno?
«A volte si trovano storie più interessanti nei film d’animazione che nei film classici. Nei cartoni bisogna stare
veramente attenti: i bambini non hanno peli sulla lingua.
Penso che ai grandi i film d’animazione piacciano perché
hanno grandi contenuti, come nel caso di ‘Gaya’».
Cosa pensa della tv, quanto condiziona le nostre vite?
"In questo periodo parecchio, ma negativamente. Stiamo vivendo un momento televisivo fondato sul voyeurismo e sul pettegolezzo. Una tv del genere non costruisce nulla di buono, soprattutto nelle nuove generazioni”.
Che consiglio dà ai lettori di Zai.net?
«Di non perdersi il film, anche se non avrà il battage
pubblicitario che può avere un film della Walt Disney. Si
divertiranno perché ‘Gaya’ è una nuova dimensione dell’avventura».
>>Gaya
REGIA > Lenard Fritz Krawinkel
SCENEGGIATURA > Jan Berger, Don
MacEnery, Bob Shaw
DISTRIBUZIONE > DNC Entertainment
PRODUZIONE > Ambient
Entertainment, Recorded Picture
Company, Morena Filmes
MUSICHE ORIGINALI > Michael Kamen
DIREZIONE DOPPIAGGIO > Roberto
Chevalier
NAZIONALITA’ > Germania, UK, Spagna
DURATA > 91’
USCITA > 30 settembre 2005
"Ecco Natalia al lavoro in sala doppiaggio"
33
LE DUE FACCE
DELL’AMORE
UNA GIOVANE NON VEDENTE
OMOSESSUALE È L'ULTIMA APPASSIONATA
INTERPRETAZIONE DI STEFANIA ROCCA NEL
FILM DI CRISTINA COMENCINI ‘LA BESTIA
NEL CUORE’. PER RIFLETTERE SUL LATO
OSCURO DEI NOSTRI SENTIMENTI.
di Viridi@na, 20 anni
Roma
i parli del ruolo che interpreta nel film…
"Nel film sono una non vedente omosessuale, Emilia,
una donna incredibile, che perde
la vista a 20 anni e prova un amore
Stefania Rocca e Angela Finocchiaro
ossessionante per Sabina (Giovanna
in una scena del film
Mezzogiorno), l'amica con cui è cresciuta, con la quale studiava fin da
Stefania Rocca è nata a
bambina. Sabina poi si allontana ed
cazione che ci ha insegnato che i
Torino
e ha intrapreso fin da panni sporchi si lavano in famiglia".
Emilia a quel punto si sente abbangiovanissima gli studi di Come si è trovata con gli altri attori
donata. Ma nella sua vita entra Maria,
interpretata da Angela Finocchiaro,
recitazione. A Roma ha del cast?
che ha un carattere duro, diretto, un
frequentato il Centro "Benissimo, abbiamo creato un'alchipo' rabbioso. Tra Emilia e Maria si
Sperimentale di mia e un accordo che ci hanno aiutacrea come un gioco di specchi: si riti durante tutto il film. Il merito di
Cinematografia, poi si è
flettono l’una nell’altra e così riconoquesto va a Cristina (Comencini, la
spostata a New York presso regista, Ndr), che ha saputo scegliere
scono i loro difetti".
l'Actor's Studio per una serie attori che potessero stare bene insieÈ stato difficile interpretare il ruolo
di una non vedente?
di corsi. Tra le sue me. Ci ha diretti e ci ha uniti".
"Perdere lo sguardo al cinema vuol
interpretazioni più note, Che emozioni le ha trasmesso la redire rinunciare a uno dei veicoli
gista e autrice del libro da cui è tratNirvana (1996) di Gabriele
espressivi principali. Per rendermi
to il film?
Salvatores; Viol@ (1998) di "Tantissime emozioni, noi attori abconto di come si vive senza la vista e
Donatella Maiorca, biamo letto il libro, ci siamo scamper poter costruire meglio il personaggio ho fatto per tre mesi la volonpresentato a Venezia; Il biati le nostre impressioni. Quando
taria in un centro per non vedenti".
talento di Mr.Ripley (1999) di lavoravamo sul set Cristina cercava
‘La bestia nel cuore’ è un film che fa
Anthony Minghella; Casomai di non stare troppo sul libro, ma di
riflettere su certe sfaccettature delricreare un'altra storia. Lei cercava,
(2001) di Alessandro D'Alatri.
l'amore. Si può amare fino a far del
insieme a noi, un'autenticità nel moSito ufficiale: mento, non voleva ripetersi. Per noi,
male?
www.stefaniarocca.it d'altra parte, che dovevamo costruire
"Sì, si può amare fino a fare male.
Credo che la bestia sia dentro ognui personaggi, il libro è stato un granno di noi, l'importante è dominarla".
de aiuto".
Il microcosmo familiare può rivelarsi, come testimonia la
Che rapporto ha con la critica?
cronaca recente e passata, un ambiente malsano. Come
"Molto positivo, credo che uno sguardo esterno possa
mai, secondo lei, si nascondono perversioni e violenza
aiutare un attore a capire gli errori. Spesso si è troppo
in quello che dovrebbe essere un nido di affetti?
emotivamente coinvolti nel film per guardare alla propria
"Forse per vergogna, a volte non si ha il coraggio di acinterpretazione in maniera lucida".
cettare che c'è un problema e si continua a far finta di
Conta più la critica o il pubblico?
niente. Bisogna pensare anche che veniamo da un'edu"Assolutamente il pubblico".
C
Risultati Test
34
TELEVISIONE, TRIBUNA O CURVA? (pag. 11)
Reportage dalle vacanze
Diario di bordo dalla Scandinavia
Punteggio:
per ogni risposta A:
Da 7 a 12 punti:
1 punto - per ogni risposta B: 2 punto - per ogni risposta C: 3 punto
Da 13 a 16 punti:
Da 17 a 21 punti:
Ciabattone
Sportivo
Furioso
Ah, la domenica… senza scuola nè
lavoro siete liberi di piantare il vostro
sederone sul divano con la scusa
della passione per il pallone! E poi,
dopo le partite, ancora processi, contro-campi e movioloni vari! Muovetevi, datevi allo sport e ritrovate
gioia di vivere e autostima perduta –
ve lo dice uno che non fa attività fisica da almeno dieci anni!
Scommetto che sei una di quelle
persone che si fa ogni tanto la partitella a calcetto con gli amici e va
a correre quando se lo ricorda, eh?
Beh, male non fa, ma ricordati che
non di solo calcio o sport in generale si vive, ci sono tante altre
cose interessanti da fare o da
vedere. E in ogni caso c’è sempre
la playstation!
Ok, l’aggressività è una componente
della natura umana che non è possibile eliminare del tutto ma che
possiamo, con tanta pazienza,
imparare a controllare. Ma il calcio è
indubbiamente uno sport che ad
essere violento ti ci porta per forza,
quindi perché non cominciare a
seguire anche i campionati di raccolta di margherite da campo?
VIVAIO
CREATIVO
Oroscopo:
con l’alibi delle stelle arrivano
i consigli di lettura
Reportage
37
36
no lungo il percorso
ate che si incontra
Una delle tante casc
stoccafisso
esso a essiccare lo
m
ne
vie
ve
do
o
relliera di legn
Caratteristica rast
SCANDINAVIA
ON THE ROAD
TRA I TANTI REPORTAGE DELLE VACANZE
ARRIVATI IN REDAZIONE, VI PROPONIAMO
QUELLO DI UNA GIOVANE FOTOREPORTER
MILANESE CHE SI È SPINTA CON GLI AMICI
FINO A CAPO NORD
fotografie e testo di Federica Mantovani, 20 anni
Milano
fine luglio parto per la Scandinavia, affascinante
penisola che segna i confini settentrionali dell’Europa. Dopo aver attraversato metà del nostro continente, approdo a Malmo, città non molto interessante,
che evito di visitare. Proseguo dritto fino a Oslo, dove
mi fermo qualche giorno. Purtroppo il tempo non è dei
migliori e la città mi appare un po’ malinconica, anche
se il suo lungomare in legno è molto romantico. I lunghi
viali del centro sono costeggiati da palazzi molto diversi tra loro: ce ne sono di modernissimi e altri interamente in legno. Nelle città nordiche l’anarchia architettonica si sparge ovunque.
Riparto attraversando il Telemark, regione nel Sud della
Norvegia, che racchiude in sè stupendi paesaggi montani. I norvegesi considerano il Telemark una “Norvegia in
miniatura”, perché in questi quattrocento chilometri si
alternano tutti gli scenari della nazione.
Proseguo verso Bergen, cittadina sul Korsfjorden, che
mi colpisce per la sua atmosfera frizzante. Bergen ospita un importante mercato del pesce, proprio nella piaz-
A
zetta centrale, e sulle strade più affollate si esibiscono
molti artisti di strada. Tra tutte le città norvegesi che
ho visitato, questa è quella che preferisco, allegra e
vivace durante la notte, che sembra non diventare mai
buia. Sul porto i locali pullulano di persone che sorseggiano cocktails avvolte in calde coperte per ripararsi dal vento freddo.
Dopo una sosta di un paio di giorni, riparto verso il
Nord, attraversando innumerevoli fiordi, profonde insenature che tagliano imponenti montagne. Lungo la strada è un continuo susseguirsi di laghi, cascate, fiordi e
passi di montagna, su cui si estende la neve perenne; la
natura regna incontaminata su questi luoghi.
Durante il tragitto visito lo Jostedalbreens, il ghiacciaio
più esteso del Nord Europa, e percorro panoramiche
stradine come la “strada dei Troll” con le sue guglie
aguzze e “l’Atlantic Road”, che si snoda su piccole isolette collegate da ponti vertiginosi. La zona costiera è
affascinante, ovunque è facile scoprire un angolo incantato o un paesaggio che ti lascia a bocca aperta.
Qualsiasi stradina si rivela panoramica e ‘obbliga’ gli
appassionati di fotografia a continue soste per immortalare scenari splendidi.
Decido di visitare anche le isole Lofoten, ma la giornata
è grigia e non riesco ad apprezzare al massimo la varietà
paesaggistica di queste meravigliose isole, che alternano aspre montagne a mari cristallini e spiagge bianche.
Ritorno sulla penisola, ma da Narvik a Tromso il paesaggio non è più così interessante. Visito la cittadina
universitaria di Tromso, allegra e vivace, anche se collocata molto a Nord, oltre il circolo polare artico.
Proseguo lungo la strada per Capo Nord fino a ritrovarmi nel Finmark, la regione più settentrionale della
Norvegia. Il paesaggio si fa via via sempre più brullo,
siamo in una specie di deserto freddo in cui crescono
solo sporadici arbusti. La strada è completamente
deserta e si allunga a perdita d’occhio tagliando l’immensa e desolata steppa. A pochi chilometri da Capo
Nord compaiono le renne, che brucano indisturbate sul
ciglio della strada.
Arrivo al Capo verso mezzanotte, ma c’è ancora molta
luce. Qui regna il nulla, l’estrema appendice settentrionale termina con una scogliera a picco sul mare. Verso
l’una si alza una fitta nebbia, che avvolge ogni cosa e
limita il campo visivo a pochi metri.
Dopo moltissimi chilometri e altrettanta fatica, ho raggiunto la meta del mio viaggio, ora non mi resta che
ricominciare il lungo tragitto per poter tornare a casa.
Bergen, antichi
edifici in matto
ne
PER ALLARGARE GLI ORIZZONTI...
“VIAGGIO NEL VIAGGIO”
Appunti per una sociologia del viaggio
Autori: R. Iannone, E. Rossi, M.P. Salani
Editore: Meltemi
Prezzo: 16,00 Euro
Esiste una differenza tra viaggio e
turismo? “Al di là delle mode e dei
modelli di consumo, l’eccezionalità
dell’esperienza viaggio e la competizione,
nella sua pratica, che suscita nell’altro,
sono la molla che fa crescere il desiderio
di nuovi viaggi. Si potrebbe dire che il
viaggio dà assuefazione, fino ad arrivare
a forme patologiche…”. Il desiderio del
viaggio, adesso come 3000 anni fa,
scaturisce da un bisogno profondo che,
nonostante la quotidianità cerchi di
inglobare nei suoi riti ordinari (i viaggi
ormai si possono comprare col 3x2,
sottolineano ironicamente gli autori di
questo libro), si può tentare di recuperare.
Un libro che vi farà trascorrere ore
piacevoli se avete voglia di cimentarvi in
una lettura un po’ impegnata
Nelle città nordiche
l'anarchia architettonica
si sparge ovunque
39
LO SAPEVATE CHE
BASTA UN COLPO DI
MOUSE PER ENTRARE
NELLA REDAZIONE DI
ZAI.NET E FAR PARTE
DEL GRUPPO DI
REPORTER PIU'
GIOVANI D'ITALIA?
LORO L'HANNO FATTO...
FEDERICA MANTOVANI,
19 ANNI, MILANO
“Ho scoperto Zai.net quando
frequentavo il liceo, ma allora non
vi partecipavo direttamente, mi
limitavo a leggere gli articoli di altri.
Con l`università ho riscoperto il sito
di Zai.net e mi sono accorta
dell'eccezionale possibilità che
offre: poter scrivere reportage,
articoli di critica, recensioni e tutto
ciò che si vuole senza nessuna
limitazione, con la certezza che
siano revisionati da persone esperte
e che vengano pubblicati almeno
on-line. Per chiunque voglia entrare
nel mondo del giornalismo è
un'occasione da non lasciarsi
sfuggire".
EDOARDO ROSSO,
19 ANNI, VERCELLI
“Scrivere per Zai.net è gratificante
perché è come parlare
direttamente ai tuoi compagni di
scuola, però su scala nazionale. Ci
si esibisce in corse e sgomitate per
accaparrarsi le prime copie che
arrivano a scuola ancora imballate,
è quasi un oggetto di culto e questo
successo garantisce lo scambio di
idee, punti di vista e opinioni. Ci
spinge a scrivere l'opportunità di
entrare in una redazione vera senza
bisogno di concorsi o
raccomandazioni, scrive chi ha
voglia di impegnarsi, senza
obbligo".
VALENTINA PETRUCCI,
17 ANNI, TORINO
"Zai.net dà spazio a noi ragazzi, o
meglio, a dei semplici ragazzi.
Oramai le riviste, i giornali parlano
solo ed esclusivamente di vip, di
personaggi conosciuti, famosi. E'
bello vedere, leggere anche pareri
di ragazzi comuni, magari anche
affiancati ai personaggi dei loro
sogni. Scrivere un semplicissimo
articolo, a volte, fa sentire
importanti".
GIORNALISTI
CON UN CLICK
Cos’è Zai.net?
Quella che state sfogliando è la rivista mensile che fa un po’ da vetrina
a tutte le attività e le interattività del network, che prende vita
soprattutto nel sito, nella radio, nelle notizie del Televideo Regionale
Rai e nella pagina sui quotidiani nazionali.
Dove si trova Zai.net?
Zai.net non si compra in edicola, ma arriva direttamente a scuola.
Tuttavia, le copie vanno a ruba in fretta: per ricevere il tuo Zai.net
direttamente a casa, puoi abbonarti individualmente andando sul sito
www.zai.net e seguendo le istruzioni alla voce “Abbonamenti”.
Come mai gli articoli sono scritti da studenti
e non da giornalisti?
Qui è il nodo di
rivista riteniamo
per raccontarsi,
geografiche e di
tutta la faccenda. Noi che siamo i coordinatori della
di dare ai ragazzi delle scuole uno strumento in più
identificarsi e confrontarsi, nonostante le distanze
tipologia di scuola.
Come si entra a far parte della redazione?
Basta entrare in contatto con noi giornalisti, che vi teniamo al
corrente sul percorso degli articoli e vi forniamo le dritte per svolgerli
al meglio. Le distanze non contano: dialoghiamo continuamente
attraverso Internet e il telefono. Contano solo l’entusiasmo e la voglia
di scrivere.
Chi sceglie gli argomenti su cui scrivere?
Beh, gli stimoli sono quelli che ci vengono dall’attualità, ma anche
dagli argomenti di studio, dai vostri hobby, dal vostro universo. A noi
spetta il compito di coordinarvi sollecitandovi a seguire le regole
principali del giornalismo.
Si possono ottenere i crediti formativi?
Sì, e solitamente sono molto ben graditi dagli insegnanti!
Come si finanzia Zai.net?
Finora ha spesso contato sul contributo economico di enti pubblici
e privati che ne condividevano l’approccio innovativo e le finalità
formative. Ma la parte più cospicua dei costi è da sempre sostenuta
dalla nostra cooperativa di giornalisti, Mandragola Editrice.
Info: [email protected] - tel. 06 47881106
Lavoro
41
40
C'è chi
inizia... e chi
ABBANDONA
ADDIO VACANZE: SETTEMBRE HA SANCITO PER MOLTISSIMI DI NOI IL
RITORNO SUI BANCHI DI SCUOLA. MA NON PER TUTTI.
PURTROPPO C'È ANCHE CHI I LIBRI LI HA MESSI IN SOFFITTA DA TEMPO,
SPESSO SENZA AVERE IN MANO NEMMENO UN ‘PEZZO DI CARTA’.
nelle scuole elementari e medie, pubblicata dal Ministero dell'Istruzione nel
gennaio 2004.
Ma basta passare alle superiori per scoprire il dramma: uno studente su
quattro non arriva al diploma. Soltanto il 72% dei ragazzi completa il ciclo
di studi superiori. Sono ben 240mila quelli che abbandonano la scuola nel
corso del quinquennio, all'incirca 50mila ogni anno.
Una situazione che sembrerebbe lontana dalla strada tracciata nel maggio
2003 a Lisbona, dove i ministri dell'Istruzione dei Paesi dell'Unione Europea
si sono riuniti per fissare alcuni interventi da portare a termine entro il 2010.
E, tra le aree di intervento, una riguarda proprio il tasso di dispersione scolastica, che non dovrà superare il 10%.
L'esercito degli annoiati
di Giovanni, 18 anni
Savona
l Ministero la chiama dispersione, ma il fenomeno è noto ai più con l'etichetta di abbandono scolastico. E non
bisogna pensare subito a realtà sottosviluppate: se si
parla di scolarizzazione, l'Italia, che pure è tra i Paesi
eletti che partecipano al G8, è uno dei fanalini di coda
d'Europa insieme con Grecia e Portogallo. Se la media
europea dei ‘dispersi’ è infatti del 15,9%, in Italia le
statistiche del 2004 ci parlano di un tasso pari al
23,9%, addirittura in salita negli ultimi anni.
E non pensiamo neppure alle aree più degradate del
Meridione: il fenomeno dell'abbandono è trasversale
e sappiamo bene che maggiore sviluppo e prosperità
non significano per nulla minor tasso di dispersione.
Emblematico è, per esempio, il caso della Lombardia e
del Nord-Est, dove si registrano, soprattutto in alcune
province, tassi di abbandono davvero allarmanti.
Il motivo? La spiegazione più avvalorata è quella legata alla forte occupazione: il lavoro è così abbondante e
ben remunerato da far apparire poco produttivo, se non
addirittura inutile, un percorso di istruzione e formazione.
I
Missione diploma
È un titolo di studio considerato quasi scontato, nei curricula non si mette nemmeno la votazione, a meno che
non sia particolarmente lusinghiera. Eppure i dati parlano chiaro e ci mostrano che scontato non lo è affatto.
Nella scuola elementare la scolarizzazione è prossima al 100%, con un tasso di dispersione dello
0,08%. Altrettanto rosea è la situazione nelle scuole medie, dove si attesta al 99,23%, con un coefficiente di dispersione dello 0,37%. Un fenomeno
dalle dimensioni assai contenute, che "si attesta su
livelli fisiologici costanti nel tempo", come recita
l'indagine campionaria sulla dispersione scolastica
“Ragazzi giovani, anche di 15
anni, vengono a cercare lavoro.
Nessuno però li può assumere”
Lo scarso interesse per le materie trattate sembra essere alla base del 50%
dei casi di interruzione precoce degli studi. A dirlo è un'indagine promossa
dal Ministero del Welfare presentata in occasione del seminario dal titolo "Ricerca - azione sul fenomeno dell'abbandono scolastico e formativo", che si
è tenuto a Foggia lo scorso aprile. Lo studio, svolto su 8 province italiane,
ha fatto emergere da una parte i difetti di un sistema di istruzione che evidentemente non stimola quelle migliaia di ragazzi che decidono di lasciarlo
per sempre, e dall'altra una questione di natura sociale: la voglia di indipendenza.
Il 26% degli intervistati ha dichiarato che preferisce andare a lavorare. Un'ipotesi, quest'ultima, che sembra andare un po' controcorrente, in diretta opposizione alla tendenza che vede i figli mammoni a casa fino ad età davvero imbarazzanti. Non è la voglia di lavorare il problema, ovviamente, ma l'ingresso nel mondo del lavoro senza le necessarie basi.
Professione precario
È proprio la questione lavoro quella a destare maggiori preoccupazioni. "I
ragazzi ancora minorenni che non vogliono più andare a scuola e che si recano qui da noi accompagnati dai genitori non sono una barzelletta”, come
ci racconta con grande passione Paola Dall'O, operatrice del Centro per l'Impiego di Albenga. “E cosa li mettiamo a fare? L'unica via è quella della formazione prevista dalla legge fino a 18 anni, se c'è la possibilità anche attraverso un apprendistato, che però non sempre dura abbastanza da far raggiungere loro la maggiore età. Diversamente non possono lavorare, nessun
datore di lavoro li assumerebbe".
Un problema reale, quello di trovare un'occupazione, che si accosta però ad
un altro problema, altrettanto reale: mantenere l'occupazione ottenuta. Impresa tutt'altro che semplice, come dimostra il rapporto ISFOL 2004. "Il tasso di disoccupazione - si dice nel rapporto - continua a colpire in modo più
rilevante i giovanissimi con meno di 19 anni che hanno conseguito al massimo la licenza media".
"Risulta invece evidente - continua - che il conseguimento dei titoli di studio professionalizzanti o del diploma di scuola secondaria superiore costituisce una delle principali variabili funzionali alla transizione al lavoro". Maggiori sono i titoli e il percorso di formazione, maggiori sono le possibilità non
solo di trovare un'occupazione, ma anche di mantenerla e di crescere.
L’inviata
POTENZA – Anche da
queste parti il fenomeno
dell’abbandono
scolastico incide in
maniera significativa sulla
realtà dei giovani. Sono
molti i ragazzi che però,
dopo aver assaporato il
gusto del lavoro, reputano
la propria scelta sbagliata.
Come nel caso di Antonio,
22 anni, che afferma:
"Frequentavo l'I.t.i.s. e
pensavo che la scuola non
fosse fatta per me! Era
inutile, odiavo i libri, i
professori e qualsiasi
materia: volevo
guadagnarmi il ´pane`. I
miei genitori hanno deciso
di assecondarmi, e sono
andato a lavorare in una
concessionaria di
automobili. Dopo
qualche mese, però, ho
capito che il lavoro non
richiede affatto meno
impegno dello studio e
che senza un titolo di
studio non sarei mai arrivato
da nessuna parte. Così
ho deciso di riprendere la
scuola dal principio,
frequentando l'Istituto
Alberghiero".
Annalisa Caputo, 19 anni
La situazione a Savona
Non si discosta dalla media nazionale la provincia di Savona, con il suo
10% di dispersi, gran parte dei quali
maschi. Anche qui sono le difficoltà di
apprendimento e di integrazione le
cause, ma soprattutto la mancata corrispondenza tra le aspettative personali e le realtà degli istituti.
"Ed è proprio in questa direzione che
il servizio Politiche Attive del Lavoro
e Sociali (P.A.L.S.), si sta muovendo,
“Uno studente
su quattro non
arriva al
diploma. Sono
50mila gli
abbandoni
ogni anno”
Techno
Lavoro
43
42
Giovani, lavoro
e media
facendo da regia e coordinando tutti gli altri soggetti coinvolti nelle iniziative promosse dalla Provincia”, ci spiega l’Assessore Teresa Ferrando. "L'obiettivo è quello di costruire un percorso formativo vicino alle aspettative e
alle attitudini dei ragazzi. Come? Attivando e potenziando le iniziative di
orientamento; fornendo ai ragazzi gli strumenti necessari per fare e verificare la scelta e la riuscita scolastica".
"I moduli di orientamento - continua - sono organizzati in collaborazione con
docenti e genitori. Con questi ultimi, in particolare, sono stati attivati incontri ad ampia partecipazione sui temi del diritto e dovere allo studio, in orario
pomeridiano o serale per venire incontro alle esigenze di tutti. Esiste poi il
progetto O.R.F.E.O., rivolto invece ai
percorsi di formazione professionale".
E in materia di controllo sull'effettivo
rispetto dell'obbligo formativo? "È
compito della provincia effettuare
controlli incrociati in collaborazione
con i comuni, le scuole e i centri di
formazione professionale. A coloro
che non hanno assolto l'obbligo formativo verrà inviato materiale informativo su corsi di apprendimento
professionale triennali. Verranno inoltre convocati presso i Centri per l'Impiego tramite comunicazione scritta
o telefonica".
G.
Per essere sempre
aggiornati sulle ultime
novità dal mondo del
lavoro e conoscere in
tempo reale tutte le
opportunità lavorative, di
tirocinio o di stage, ascoltate
il Trovalavoro. Realizzato
dall'Agenzia Nazionale di
Stampa Mandragola e
finanziato dal Settore
Lavoro delle Province di
Savona e Torino, il servizio
prevede la pubblicazione
e l'aggiornamento
quotidiano degli annunci
sulle pagine 525 (Savona)
e 540 (Torino) del Televideo
Regionale Rai e la
realizzazione di notiziari
radiofonici trasmessi sulle
frequenze delle radio
convenzionate nelle
province di Savona e Torino.
Oltre a diffondere le
principali offerte di lavoro,
in Italia e all'estero, il
Trovalavoro fornisce anche
le risposte degli esperti e
promuove l'attività dei
Centri per l'Impiego che
facilitano l'incontro tra
domanda e offerta di
lavoro.
Novità dal mondo
HYPE
gadget di tipo
, febbrile discussione su oggetti e
Si chiama hype l'eccessiva, smodata
ente avanzato.
i costi qualcosa che sia tecnologicam
tutti
a
re
usa
di
gno
biso
il
ico,
tecnolog
o perché anche su
ti una vera e propria passione. Ecc
Per alcuni è una malattia, per mol
zioso superfluo di
alle mode tecnologiche, a quel deli
zio
spa
olo
picc
un
amo
ichi
ded
Zai.net
meno. L'hype, appunto.
sensazione di non poterne fare a
cui, al solo parlarne, si avverte la
>>N90 – Nokia e la serie N
Scegliamo, nella serie N della Nokia, il modello N90, premiato come "Best European Media Phone" per il 2005.
Fortemente orientato verso le foto è il video, ha una fotocamera da 2 Megapixel con ottica Carl Zeiss, e sistema
di apertura che lo rende simile a una videocamera ultracompatta in modalità di registrazione. Il prezzo indicativo
è di 800 euro. A breve arriverà anche l'N91, questo invece music-oriented; sarà dotato di una memoria interna di
3Gb (fino a 3000 brani musicali). (www.nokia.com/)
>>Sony Ericcson S-600
>>AV700 – Archos
Questo telefonino, disponibile dal quarto trimestre del 2005, è dedicato, negli intenti del produttore, a un pubblico giovane. Riproduce MP3 e
AAC, radio FM RDS; ha le cuffie stereo in dotazione. L'immancabile fotocamera è da 1,3 megapixel; lo schermo da 1,8 pollici a 262.000 colori.
La novità è dovuta al fatto che si può utilizzare
anche in orizzontale per videogiocare; la memoria
integrata è di 64 Mb per l'archivio di foto e video.
(sito ufficiale: www.sonyericcson.com)
Non sarà fashion quanto l'iPod,
ma la serie AV700 dei lettori
multimediali Archos è decisamente interessante. Non riproduce solamente file audio, ma
anche video. Ha uno schermo
da 7” per visualizzare filmati,
possibilità di videoregistrare
direttamente da qualsiasi fonte
(televisore, dvd...) e codifica
immediata in divx, capacità che
arriva, a seconda della fascia
del prodotto, fino a 100 Gb.
Uscita e ingresso analogico e
USB, fino a 12 ore di autonomia. Legge anche le flash card.
Dai 450 euro in su. (www.archos.com)
>>PSP – l'intrattenimento secondo Sony
PSP sta per PlayStation Portable. Ovvero, una
console portatile, dal design estremamente
raffinato. Per videogiocare, ma anche per vedere video e film, per ascoltare musica, tant'è
che la Sony la definisce piattaforma di intrattenimento. È stata presentata nientemeno che
alla Mostra del Cinema di Venezia, visto che si
propone con un importante catalogo di film
nel formato dedicato. Dimensioni: 17 x2,3x7,4
cm, 280 grammi batteria inclusa. Costa 249
euro. (sito ufficiale: www.yourpsp.com/ - ampie
sezioni dedicate: www.gamesblog.it)
>>ROKR – Motorola iPhone?
Motorola ha fatto un accordo con la Apple per il suo nuovo cellulare ROKR, disponibile da fine settembre in Italia. Si tratta di
un cellulare che si interfaccia con iTunes (il popolare software
Apple) e ha una memoria che può contenere fino a 100 brani
Mp3. Nulla di nuovo sotto il sole, sembra, e un sistema operativo piuttosto lento per quello che avrebbe dovuto essere
l'attesissimo iPhone. Chissà, forse la Apple ha temuto per la
concorrenza all'iPod e c'è da aspettarsi qualche novità nel
prossimo futuro? (sito ufficiale: www.motorola.com/ - anticipazioni su www.mobileblog.it)
A.P.
PASSIVO
A) Patrimonio Netto:
I - Capitale
II - Riserva di sovraprezzo delle azioni
III - Riserva di Rivalutazione
IV - Riserva Legale
V - Riserve Statutarie
VI - Riserva azioni proprie in portafoglio
VII - Altre Riserve:
a) Riserva Straordinaria
b) Riserva Indivisibile
VIII - Perdite portati a nuovo
IX - Utile d’esercizio
TOTALE
B) FONDI PER RISCHI E ONERI
1) Per Trattamento di quiescenza e obblighi simili
2) Per imposte
3) Altri
TOTALE
C) TRATTAMENTO FINE RAPPORTO DI
LAVORO SUBORDINATO
571
14.783
14.783
8.853
25.895
2.309
21.209
6.544
4.686
34.748
23.518
11.230
101.490
101.490
29.586
17.832
11.754
1.203
185.322
2.300
183.022
212.946
234.263
594.377
594.377
1.125.088
587.703
587.703
880.479
6.674
6.674
244.609
957.688
227.730
122
957.810
-102
227.628
777.871
1.715
175.872
19.878
120.000
16.832
7.081
1.163
CONTO ECONOMICO AL 31/12/2004
101.490
151.592
327.416
24.089
343.243
101.490
127.503
-15.827
434.173
292.719
141.454
761.589
635.962
125.627
39.044
184.197
-145.153
2.863
41.907
803.496
442
184.639
820.601
2.421
-142.732
-17.105
170.000
170.000
1.125.088
31.12.04
170.000
170.000
880.479
244.609
31.12.03 VARIAZIONI
51.129
51.128
1
1.473
1.002
471
27.228
18.282
8.946
2.509
82.339
9.418
79.830
-6.909
2.509
1.163
1.163
Affari di cuore
Non ci sono grossi
elementi di disturbo,
questo mese l’unico
pianeta contrario è Venere.
Ricordate che la vita, però, non
ruota solo intorno a Cupido.
Amici & famiglia
Disponibilità è la parola
d’ordine. Ogni conflitto può
essere risolto se sarete meno
pignoli con amici e parenti.
Consiglio
Se ancora non lo avete fatto,
andate a leggervi Invisible
Monsters di Chuck Palahniuk.
1.203
447.209
A) VALORE DELLA PRODUZIONE
1) Ricavi delle vendite e prestazioni
1.185.418
2) Variazioni delle rimanenze di prodotti
in corso di lavorazione, semilavorati e finiti
3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione
4) Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni
5) altri ricavi e proventi
a) Contributi in conto esercizio
b) Altri ricavi e proventi
20
TOTALE
1.185.438
B) COSTI DELLA PRODUZIONE
6) Per materie prime, sussidiarie,
di consumo e di merci
7) Per servizi
953.743
8) Per godimento beni di terzi
21.593
9) Per il personale
a) Salari e Stipendi
136.832
b) Oneri Sociali
7.081
c) Trattamento di Fine Rapporto
1.163
d) Trattamento di quiescenza e simili
e) Altri Costi
10) Ammortamenti e Svalutazioni:
a) Ammortamenti delle immobilizzazioni
immateriali
2.783
b) Ammortamenti delle immobilizzazioni
materiali
15.301
c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni
d) Svalutazione delle rimanenze di materie
prime. sussidiarie, di consumo e merci
11) Variazione delle rimanenze di materie prime,
sussidiarie, di consumo e merci
12) Accantonamenti per rischi
13) Altri accantonamenti
14) Oneri diversi di gestione
1.364
TOTALE
1.139.860
DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI
DELLA PRODUZIONE (A-B)
45.578
C) PROVENTI E ONERI FINANZIARI
15) Proventi da Partecipazioni
a) Dividendi da imprese controllate
b) Dividendi da imprese collegate
c) Dividendi da altre imprese
d) Altri proventi da partecipazioni
16) Altri proventi Finanziari:
a) da Crediti iscritti nelle immobilizzazioni verso:
- imprese controllate
- Imprese collegate
- Controllanti
- Altri
b) da altri titoli iscritti nelle immobilizzazioni che
non costituiscono partecipazioni
c) da titoli iscritti nell’attivo circolante che non
costituiscono partecipazioni
d) Proventi diversi dai precedenti da:
- imprese controllate
- Imprese collegate
- Controllanti
- Altri
97
17) Interessi e altri oneri finanziari verso:
- imprese controllate
- Imprese collegate
- Controllanti
- Altri
3.653
17 bis) – Utile / Perdite su Cambi
TOTALE (15+16+17)
-3.556
D) RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA’
FINANZIARIE:
18) Rivalutazioni di:
a) Partecipazioni
b) Immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) Titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
19) Svalutazioni di
a) Partecipazioni
b) Immobilizzazioni finanziarie che non costituiscono partecipazioni
c) Titoli iscritti nell’attivo circolante che non costituiscono partecipazioni
TOTALE DELLE RETTIFICHE (18-19)
E) PROVENTI E ONERI STRAORDINARI:
20) Proventi:
a) Plusvalenze da alienazioni
b) Altri proventi
16.957
21) Oneri :
a) Minusvalenze da alienazioni
b) Imposte relative ad esercizi precedenti
c) Altri oneri
27.933
TOTALE DELLE PARTITE STRAORDINARIE (20-21)
-10.976
RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+/-C+/-D+/-E)
31.046
22) Imposte sul reddito dell’esercizio
28.537
23) UTILE DELL’ESERCIZIO
2.509
21 maggio - 21 giugno
14.783
15.354
980
1.803
10.440
4.861
32
911.038
1.332
228.822
46.772
-1.194
185
-88
4.861
1.208
-4.676
1.120
56
16.901
16.121
-16.065
26.031
16.613
9.418
-11.812
5.089
5.015
-11.924
-6.909
Affari di cuore
La luna rende volubili e
non sempre chi vi è
accanto è disposto a subire
scenate e capricci. Chi esce da
storie bruscamente interrotte,
non continui a lacerarsi.
Amici & famiglia
È un mese importante per
mettere alla prova le vostre
abilità a scuola.
Consiglio
Lasciami andare, madre di
H.Schneider, un pugno nello
stomaco che vi riporterà alla
realtà.
Affari di cuore
Starvene sempre per conto
vostro non favorisce certo
i nuovi incontri e le
occasioni di svago. Non è detto
che le delusioni d’amore
debbano perpetuarsi all’infinito!
Amici & famiglia
In famiglia continuano a crearsi
momenti di tensione a causa delle
uscite serali infrasettimanali. Non
sarà il caso di fare qualche piccola
concessione anche ai genitori?
Consiglio
Datevi alla fanta-politica con La
svastica sotto il sole di P.K. Dick.
Affari di cuore
Non si può dire che
abbiate avuto un anno
facile. Ma le stelle, si sa,
girano e questa volta sono
tutte a vostro favore. Non saltate
feste, né altre uscite con gli amici.
Amici & famiglia
Finalmente potete smettere di
tenere il muso a parenti e
amici. La rinnovata serenità vi
rende perfino più belli.
Consiglio
Andate a vedere l’ultimo film di
Cristina Comencini, La bestia
nel cuore.
Affari di cuore
La situazione piatta di
inizio mese si rivelerà già
verso la seconda decade
più interessante grazie
all’influenza di Saturno.
Amici & famiglia
Marte in questo periodo sottrae
energie preziose, vi sentirete
perciò un po’ stanchi e
disinteressati allo studio.
Consiglio
Ogni sera un racconto da Storie
di ordinaria follia di
C.Bukowsky.
Affari di cuore
Giove, il pianeta della
fortuna, entra nel vostro
segno e vi regala incontri
importanti. Alla fine del mese
anche il Sole fa il suo ingresso
e vi rende pieni di energia.
Amici & famiglia
Giove vi aiuta anche a scuola,
ma voi non dimenticate di dare
una mano ai vostri amici in
difficoltà.
Consiglio
Sognate ad occhi aperti,
riguardandovi Il favoloso
mondo di Amelie.
Affari di cuore
Mamma mia quanto
nervosismo! Avete ragione,
non è un periodo facile,
ma siete forti abbastanza per
gestire al meglio i problemi.
Amici & famiglia
Inutile dire che il vostro
nervosismo non vi rende
propriamente simpatici. Siete
suscettibili e tendete a polemizzare
per ogni sciocchezza.
Consiglio
In momenti come questi non si
deve fare a meno di ridere,
noleggiate Johnny Stecchino.
24 agosto - 23 settembre
571
23 novembre - 21 dicembre
571
38.284
21 aprile - 21 maggio
-35.789
-35.789
192.814
23 luglio - 23 agosto
35.789
35.789
231.098
Affari di cuore
Non è sempre così facile
capire quello che pensa il
partner e le incomprensioni
a volte creano malumori.
Amici & famiglia
Vi sentite inclini all’arte, la
musica, la poesia, ma chi vi sta
accanto però non sempre
comprende le vostre esigenze.
Compratevi qualcosa di rosso:
pull, scarpe, accessori.
Consiglio
Ma le stelle quante sono di
Giulia Carcati vi farà riflettere
sul significato dell’amore.
20 febbraio - 20 marzo
TOTALE ATTIVO
31.12.03 VARIAZIONI
23 ottobre - 22 novembre
A) CREDITI VERSO SOCI PER VERSAMENTI DOVUTI
TOTALE
B) MMOBILIZZAZIONI
I - IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI:
1) Costi Impianto e ampliamento
2) Costi di Ricerca, di Sviluppo e pubblicità
3) Diritti di brevetto industriale e diritti
di utilizzazione delle opere di ingegno
4) Concessioni, licenze, Marchi
5) Avviamento
6) Immobilizzazioni in corso e acconti
7) Altre
TOTALE
II - IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI:
1) Terreni e Fabbricati
2) Impianti e Macchinario
3) Attrezzature Commerciali e Industriali
4) Altri Beni
5) Immobilizzazioni in Corso e Acconti
TOTALE
III - IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE :
1) Partecipazioni in:
a) Imprese Controllate
b) Imprese Collegate
c) Imprese controllanti
d) Altre Imprese
2) CREDITI:
a) Verso Imprese Controllate
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
b) Verso Imprese Collegate
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
c) Verso Controllanti
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
d) Verso Altri
Esigibili entro l’esercizio successivo
3) ALTRI TITOLI
4) Azioni Proprie - Valore Contabile
“
“ - Valore Nominale
TOTALE
TOTALE IMMOBILIZZAZIONI (B)
C) ATTIVO CIRCOLANTE
I - RIMANENZE:
1) Materie prime, Sussidiarie e di Consumo
2) Prodotti in Corso di Lavorazione e
Semilavorati
3) Lavori in corso su ordinazione
4) Prodotti Finiti e Merci
5) Acconti
TOTALE
II - CREDITI
1) VERSO CLIENTI
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
2) VERSO IMPRESE CONTROLLATE
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
3) VERSO IMPRESE COLLEGATE
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
4) VERSO CONTROLLANTI
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
4 bis) CREDITI TRIBUTARI
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
4 ter) IMPOSTE ANTICIPATE
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
5) VERSO ALTRI
Esigibili entro l’esercizio successivo
“ oltre
“
“
TOTALE
III - ATTIVITA’ FINANZIARIE CHE NON
COSTITUISCONO IMMOBILIZZAZIONI
1) Partecipazioni in Imprese Controllate
2) Partecipazioni in imprese Collegate
3) Partecipazioni in imprese Controllanti
4) Altre Partecipazioni
5) Azioni Proprie - Valore contabile
6) Altri Titoli
TOTALE
IV - DISPONIBILITA’ LIQUIDE :
1) Depositi Bancari e Postali
2) Assegni
3) Denaro e Valori in Cassa
TOTALE
TOTALE ATTIVI CIRCOLANTE (C)
D) RATEI E RISCONTI:
a) Disaggi su prestiti
b) Ratei Attivi
TOTALE
31.12.04
Affari di cuore
I primi mesi dell’anno sono
stati un po’ tormentati,
ma Saturno e Venere ben
disposti a metà ottobre vi faranno
sentire pronti per nuove storie.
Amici & famiglia
Saturno è positivo anche in
quest’ambito e favorirà i primi
compiti in classe e i primi
guadagni.
Consiglio
Se avete voglia di una storia
esotica, a colpo sicuro con
Balzac e la piccola sarta cinese
di Dai Sijie.
21 gennaio - 19 febbraio
STATO PATRIMONIALE AL 31/12/2004
ATTIVO
21 marzo - 20 aprile
BILANCIO ESERCIZIO AL 31/12/2004
45
22 giugno - 22 luglio
*******
Elenco testate con contratto raccolta pubblicitaria in esclusiva:
ZAI.NET LAB, RADIO FLASH, RADIO MONTE ROSA
*******
Oroscopo
a cura di Cassandra e Tiresia
24 settembre - 22 ottobre
SEDE: GRUGLIASCO (TO) – C.SO ALLAMANO, 131
ISCRITTA PRESSO LA C.C.I.A.A. DI TORINO AL N° 947896 DEL R.E.A.
CAPITALE SOCIALE: EURO 51.128=
COD. FISC. E P. I.V.A.: 0811888 001 5
D) DEBITI
1) Obbligazioni
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
2) Obbligazioni Convertibili
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
3) Debiti verso Soci per Finanziamenti
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
4) Debiti Verso Banche
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
5) Debiti Verso altri finanziatori
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
6) Acconti
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
7) Debiti verso fornitori
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
8) Debiti rappresentati da titoli di credito
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
9) Debiti verso imprese Controllate
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
10) Debiti verso imprese collegate
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
11) Debiti verso controllanti
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
12) Debiti tributari
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
13) Debiti Verso istituti di previdenza e
di sicurezza Sociale
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
14) Altri debiti
Esigibili entro l’esercizio successivo
“
oltre
“
“
TOTALE
E) RATEI E RISCONTI
a) Aggi su prestiti
b) Ratei Passivi
TOTALE
TOTALE PASSIVO
22 dicembre - 20 gennaio
MANDRAGOLA ADVERTISING S.R.L.
Affari di cuore
È un momento favorevole
per i nuovi amori, che però
vanno vissuti stando con i
piedi per terra. Meglio non fare
troppi progetti su Leone, Toro,
Scorpione e Acquario.
SAmici & famiglia
Bisogna lavorare fin da adesso
per la promozione a pieni voti.
Approfittate del benevolo
sguardo di Giove.
Consiglio
Concedetevi qualche ora di
evasione con L’amico ritrovato
di F.Ulhman.
Affari di cuore
I vostri problemi
sentimentali sono arrivati
al capolinea. Voi che
d’amore soffrite più degli altri,
questa volta potrete tirare un
sospiro di sollievo: c’è più di una
possibilità che le cose migliorino.
Amici & famiglia
Le stelle stimolano la vostra
naturale ambizione. A scuola
otterrete ottimi risultati.
Consiglio
Una lettura umoristica. Provate
con La cerimonia del massaggio
di A.Bennett.
Affari di cuore
Il passaggio di Giove, a
metà mese, potrebbe
portare qualche
complicazione a chi si sente
indeciso e non sa se troncare o
no una storia barcollante.
Amici & famiglia
Se da una lato Giove crea
problemi, dall’altro emana i
suoi effluvi positivi sulla vita
scolastica.
Consiglio
Per qualche sera da brivido,
dilettatevi con i racconti noir di
Maupassant.
ABBONARSI?
No n è mai stato
così facile!
GARANZIE DELL’ABBONAMENTO
PREZZO BLOCCATO
Il prezzo resterà bloccato per tutta la durata
dell’abbonamento, anche se subirà aumenti
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Riceverai il tuo mensile a casa senza alcun sovrapprezzo
NESSUN NUMERO PERSO
Impossibile perderlo anche se le copie nella tua scuola
sono finite o non arrivano
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Potrai pagare l’importo scontato nelle modalità che
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