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R E P O R T E R
NOVEMBRE 2005
“l’azione
è importante
siamo uomini
troppo distratti”
“Poste Italiane. Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB Torino n° 8 Anno 2005”- € 1,70
FOTOSONDAGGIO
Il Presidente del Consiglio ideale...
La politica a volte somiglia a un gioco
Se toccasse a noi decidere ecco chi
metteremmo alla guida dell’Italia
Fini
Alice
"È una persona che mi è sempre piaciuta molto.
Lo trovo intelligente, responsabile e avveduto"
Antonella
Bertinotti
"Credo che abbia le idee chiare, sa centrare
i discorsi e non si esprime con frasi fatte"
Gruber
Cristina
"Ci vuole un Presidente donna! La Gruber sembra in
gamba come europarlamentare, chissà…"
Giovanni
Schulz
"Credo sia un politico appassionato, carismatico e molto
sensibile alle tematiche legate ai diritti e alla giustizia"
Prodi
Serena
"È competente, sa gestire bene la sua immagine
senza fare lo showman a tutti i costi"
Veltroni
Francesco
"È vispo, preparato e rilascia interviste
anche ai diciassettenni"
Marco
D’Alema
"È uno dei politici più coerenti, ha mantenuto una
linea precisa rispetto a tanti altri"
Zapatero
Paola
"Le sue decisioni rispecchiano i principi della
democrazia"
Ferdinando
Berlusconi
"Pur essendo disilluso sulla politica, preferisco lui
a molti altri perché ha dato stabilità al paese"
Grillo
Clelia
"Riuscirebbe sicuramente a risollevare le sorti dell’Italia
grazie al coraggio con cui porta avanti le sue idee"
G I
O
V
A
N
I
INTERVISTA
R E P O R T E R
NOVEMBRE 2005
“l’azione
è importante
siamo uomini
troppo distratti”
“Poste Italiane.Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art.1 comma 1, DCB Torinon°8 Anno 2005”-€1,70
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Segreteria di redazione
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Redazione di Torino
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Hanno collaborato
Giovanni Battaglio, Gloria Bagnariol,
Ludovico Schiavo, Massimiliano Coccia,
Emanuele Colonnese, Luca Bolognesi, Edoardo
Rosso, Vittoria Scasciamacchia, Alberto
Puliafito, Sara Sacchetti, Noemi Euticchio,
Barbara Fracasso, Alice Caccamese.
Impaginazione
Manuela Pace
Illustrazioni
Alessandro Pozzi
Fotografie e fotoservizi
Circolo di Sophia, Lucilla Ruffinatti,
Fabrizio Caratto
Sito web: www.zai.net
Davide Lattanzio, Eleonora Fortunato,
Francesco Tota
Editore
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Anno IV / n. 8 - novembre 2005
Autorizzazione del Tribunale di Roma
n°486 del 05/08/2002
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Se dovessimo individuare un filo conduttore su questo numero
potremmo a buon diritto trovarlo nella satira, forma espressiva
della quale si sente molto parlare in Italia e di cui purtroppo si
vedono pochi frutti. Ne abbiamo discusso con due figure
importanti, Vauro Senesi - che ci ha dato anche un saggio della
sua bravura, così, su due piedi - e Antonio Albanese, idolo dei
fan del comico, un modo più benevolo di stigmatizzare tipi e
comportamenti sociali. Col primo, vignettista accusato spesso
di avere la matita troppo velenosa, abbiamo parlato dello stato
di salute della libertà di informazione nel nostro paese,
strettamente imparentata con la libertà di espressione; col
secondo ci siamo soffermati sull’arte comica, in cosa differisce
e in cosa somiglia a quella drammatica. Sarà vero, come ha
affermato Vauro, che in Italia l’eccesso di comici o presunti tali
si giustifica con la messa al bando della satira?
Continua la serie delle copertine con le frasi dei cantanti.
Questo mese è il turno di Max Gazzè, che si è lasciato
raggiungere durante una pausa nel tour che lo porta in giro per
lo Stivale. Con noi traccia un bilancio dei primi 10 anni da
solista e dei progetti che ha in mente per l’immediato. Dite un
po’, l’avreste detto che si sarebbe allontanato dal pop?
E’ tempo di scossoni nel mondo politico: la riforma della scuola
è stata definitivamente approvata e novembre si preannuncia
come un mese caldo. Alcuni di voi si sono presi la briga di
indagare: la disaffezione alla politica è veramente così radicata
tra i giovani? Come mai, allora, i cortei e le manifestazioni
pullulano di studenti? Chi sono i ‘buoni maestri’ di cui parla il
politologo Pasquino nell’inchiesta di pag. 6?
10
12
SPIONAGGIO
INFORMATICO:
GLI ‘UNGOOGLEABLES’
Sparire completamente
dalla Rete? Si può...
TUTTA UN’ALTRA SCUOLA
La riforma Moratti è legge,
intanto si prepara un nuovo
autunno caldo
COMUNICATIVI
PER CONTRATTO
Content editor, copywriter,
information designer: le
prospettive di lavoro sono
davvero così rosee?
Abbiamo incontrato uno
dei punti di riferimento del
tifo romanista, Lorenzo
Contucci
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26
“NON SOLTANTO
UN NUMERO”
Un nuovo racconto di
Edoardo Rosso
TUTTI PAZZI PER LA
FILOSOFIA. MA SARÀ VERO?
Come mai le manifestazioni
culturali attirano tanto?
IL PROFETA DEI SOGNI
Max Gazzè fa un bilancio
dei primi dieci anni
50CENT: GET RICH
OR DIE TRYIN’
Presto anche sul grande
schermo l’idolo rap
scoperto da Eminem
HELLO KITTY VICTIMS
Imperversa la gadget mania
INCHIESTA
Anche quest’anno Zai.net va a Pisa per incontrare le scuole superiori del
centro Italia in visita al ‘Salone dello Studente’, organizzato dall’Università di
Pisa dal 9 al 17 novembre.
Contattateci prima per partecipare alle trasmissioni radiofoniche in diretta:
sul canale satellitare Radio Zai.net, ricevibile da tutte le parabole
satellitari posizionate su Hotbird 13° Est (lo stesso di Sky e di Rai
Educational) – sulla frequenza 11200 Mhz;
da tutti i computer collegati alla rete Internet in streaming all’indirizzo
www.radiozainet.it;
sulle radio fm terrestri: a Torino su Radio Flash 97.6; in Toscana Radio su
Flash 97.1 e 91.1; ad Aosta su Radio Monterosa 94.6 e 99.5; a Sanremo su
Radio Flash Liguria 93.6; a Savona su Radio Savona Sound 104.0 – 101.6
e a Roma su Radio Città Futura 97.7.
Politica: “Ecco perché
non ci piaci”
Durante le manifestazioni, strade e piazze
sono gremite di studenti, eppure gli intervistati
si dichiarano poco interessati alla politica e
all’operato dei suoi protagonisti
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38
40
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TEST
MA COS’E’ LA DESTRA,
COS’E’ LA SINISTRA?
UN COMICO
DRAMMATICO:
Antonio Albanese ci
racconta il suo ultimo film,
nelle sale dall’11 novembre
ZAI.NET AL SALONE DELLO STUDENTE
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VIVAIO CREATIVO
QUELLI CHE LA CURVA NORD:
‘IRRIDUCIBILI’
La parola a Fabrizio
Toffolo, leader degli ultras
bianco-celesti
MUSICA
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LAVORO
14 QUELLI CHE LA CURVA SUD
E, ancora, prosegue l’inchiesta-ritratto dalle tifoserie delle
curve italiane; un excursus sul mondo di internet e sulle tribù
degli invisibili e le segnalazioni /stroncature letterarie, musicali
o delle novità techno.
Info: tel. 06.47881106, e-mail: [email protected]
DUE RUOTE ALL’ASTA
Alcune infrazioni possono
costarci la confisca del
motorino
“UNA RISATA VI
SEPPELLIRÀ”
Qual è lo stato di salute
della satira in Italia?
Risponde Vauro Senesi
INCHIESTA - SPORT
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Un’ultima considerazione di servizio. Le copie di Zai.net che
trovate a scuola sono drasticamente diminuite e, a partire da
questo mese, chiederemo al vostro istituto di sottoscrivere
l’abbonamento a un costo simbolico per poter continuare a
distribuirne un numero adeguato. Per chi invece volesse
ricevere a casa la rivista, l’abbonamento postale permette di
non perdere neanche un’uscita!
LE SOLE 24 ORE
6
13
Inchiesta
7
6
POLITICA:
"ecco perché
non ci piaci"
SONO TANTI I RAGAZZI CHE NON SI OCCUPANO DI POLITICA, NON SEGUONO
L'OPERATO DEL GOVERNO MA SI MOBILITANO IN MIGLIAIA NELLE PIAZZE E
NELLE STRADE IN OCCASIONE DELLE VARIE MANIFESTAZIONI. PER NON
PARLARE DELLE PROSSIME ELEZIONI: "ENTRO APRILE MI INFORMERÒ", CI
DICONO. MA PERCHE’ LA POLITICA NON PIACE E A CHI DOBBIAMO
ATTRIBUIRE LE RESPONSABILITÀ DI QUESTO DISINTERESSE? RISPONDE ANCHE IL
POLITOLOGO GIANFRANCO PASQUINO
di Giovanni B. (Savona),
Gloria B. (Roma), Ludovico S. (Roma)
Chi è il presidente della Repubblica?
«Ehm... Ciampi!».
E del Consiglio?
«Berlusconi, ovvio, lo sanno tutti!».
Non osiamo chiedere chi sia il ministro della Giustizia o
della Salute, l’ombra di una scena muta ci spaventa un
po’. Ecco quanto sanno i nostri coetanei di politica, due
o tre nomi. E’ importante che oggi chi può votare sappia
cosa succede in quelle stanzone del Parlamento: chi decide, chi si oppone, chi se ne va e chi arriva. I dubbi sono gli stessi per tutti: a che serve interessarsi a quello
che dice la nostra classe politica se essa è sempre così
confusa, contraddittoria e incoerente? Il punto è che la
convenienza per partecipare al mondo della politica non
è rintracciabile e l’informazione viaggia su binari diversi
da quelli dei giovani, che si sentono, forse giustamente,
scoraggiati in partenza.
La scuola non ci aiuta,
da noi non si studia
nemmeno diritto!
BENEDETTO ZAPPING: VIZI E VIRTÙ DELLA POLITICA
Si tratta quasi di una forma allergica, senza dubbio di un
forte rifiuto. La carriera e l’impegno politici, che ai tempi di Greci e Romani erano la massima aspirazione per
cui ogni uomo di buona famiglia si adoperava, sono diventati per i ragazzi del Duemila nient’altro che un intramezzo terribilmente noioso tra le notizie di cronaca e
quelle ben più interessanti di sport. Una politica in cui
tutto è per il popolo ma senza il popolo, per dirla con
Luigi XIV. Quasi nessuno infatti ha le idee chiare su ideali, programmi e attività dei vari partiti. In alcuni casi l’orientamento diventa addirittura una questione di moda,
Inchiesta
9
8
sembra un tabù. Va bene studiare i grandi del passato,
tuttavia, se non si affrontano mai discorsi di attualità,
come si può pretendere di creare i cittadini di domani?
Dello stesso avviso alcuni studenti: «Non si fa abbastanza. Se si volesse, si potrebbe fare di più», «La scuola non aiuta, da noi non si fa nemmeno diritto!».
Ma c’è anche chi ritiene che non siano tematiche da affrontare nelle ore di lezione: «La scuola deve essere neutrale. Bisogna scegliere il proprio orientamento politico
al di fuori delle aule».
di colore, alla stregua della scelta di un vestito. Abbiamo deciso di scendere in campo e di intervistare un po’
di ragazzi per cercare di capire come la pensano. Ecco il
quadro che è emerso.
La politica è materia da ‘grandi’, ben lontana dai pensieri
dei 18enni, più attenti a sfruttare le occasioni di divertimento che non il diritto di voto. Moltissimi rispondono
che si sentono pronti a votare, ma nello stesso tempo ci
dicono che non hanno seguito l’operato del governo. E
allora, come la mettiamo? È giusto, giustissimo divertirsi. Ma l’interesse per le questioni sociali e per l’attualità
sono così inconciliabili con il resto delle attività che svolgiamo? Perché i ragazzi preferiscono cambiare canale?
«Sinceramente credo di non capirci ancora molto - ci risponde Giorgia - e poi, da quel che ho visto, chi fa politica è sempre pronto a litigare, meglio evitare».
Un po’ meno estremista Ada: «Mi interesso di quegli argomenti che sono più vicini alla mia realtà, anche se non
ho seguito con assiduità le varie vicende politiche».
Non sono però tutti come Ada: nemmeno dietro alle mobilitazioni legate ai temi più vicini alla realtà degli studenti, come la Riforma Moratti, c’è dietro una reale consapevolezza. Essere iscritti ad un partito, poi, è assolutamente fuori dal mondo: vuoi per mancanza di tempo, vuoi
perché i leader spesso non attirano sufficienti simpatie.
Ma alla base della disaffezione alla politica c’è senza
dubbio una sorta di timore, ad esempio l’idea che siano
temi troppo complicati, e la mancanza di una corretta
informazione ed educazione.
E la scuola in questo certo non aiuta: parlare di politica
ALLE 9 TUTTI IN PIAZZA!
Nonostante il disinteresse generalizzato, le scuole e le
strade sono piene di ragazze e ragazzi che manifestano
il loro dissenso. Per reali convinzioni o perché “lo fanno
tutti”? La seconda ipotesi sembra quella più accreditata.
In sostanza, molti partecipano a marce per la pace e proteste contro la Moratti “perché ci vanno i miei amici”.
Solo pochi eletti conoscono il reale motivo per il quale
si stanno mobilitando, ma tutti lo fanno.
Per quanto riguarda l’universo scolastico serve solo un
po’ di coraggio e un po’ di intelligenza per rendersi conto di come vengono interpretate autogestioni e occupazioni: sempre più si tratta di un ottimo modo per evitare di fare lezione, quando dovrebbero essere invece l’occasione per capire o dissentire su quello che sta succedendo intorno a noi.
E non ci sono solo le manifestazioni scolastiche. Il culmine dell’ipocrisia si raggiunge agli eventi musicali a tema,
come il Live Aid. Così, con la scusa di essere solidale con
chi muore di fame, si assiste a un mega-concerto senza
spendere un centesimo. Poi si torna a casa, si accende la
tv, si vede la faccia di uno che parla di pensioni, di lavoratori, di pari opportunità, di cose strane insomma, e non
si perde neanche un minuto per cambiare canale e sintonizzarsi su MTV. Il giorno dopo si va a scuola con la maglietta di Che Guevara, sperando che a nessuno venga in
mente di chiederci chi, in realtà, era costui, perché oltre
all’aggettivo ‘figo’ non ci viene in mente altro...
Che Guevara... chi era
costui? Oltre a 'figo' non ci
viene in mente altro
I GIOVANI DISINTERESSATI? GLI ADULTI DI PIÙ
Gli scioperi, le marce per la pace, i concerti per il Terzo Mondo: si tratta allora di falsi miti e falsi valori? Non
è tutta colpa dei giovani. A dirlo è Gianfranco Pasquino,
famoso politologo e professore di Scienza politica all’Università di Bologna, nell’intervista che ci ha rilasciato.
Com’è il rapporto tra i giovani e la politica?
«E’ un rapporto complesso, fatto di critica, spesso di distacco, talvolta di indifferenza, ma anche di impegno se
i politici, i commentatori, i genitori e gli amici riescono a
far capire che la politica è importante».
Il disinteresse che spesso i giovani hanno verso questo
mondo è dunque da attribuirsi a una mancanza di educazione?
«Ovvio che sì: esistono molti responsabili. Chi ha più potere porta maggiori responsabilità. Quindi, in testa i pessimi politici: ipocriti, opportunisti, carrieristi; poi, purtroppo, la scuola.
Mancano i ‘buoni’ maestri, meglio occuparsi di argomenti meno conflittuali, pensano. I conflitti però ci circondano e ci sopraffanno se non conosciamo storia,
meccanismi, tecniche e modalità di partecipazione incisiva».
I ragazzi insomma non possono capire la politica poiché
nessuno li aiuta ad avere le basi per comprenderla. Un
esempio sono la Destra e la Sinistra: in moltissimi ci
hanno risposto di non vedere grosse differenze tra i due
schieramenti...
«Le differenze fra Destra e Sinistra ci sono eccome! Stanno, anzitutto, nella storia che sarebbe il caso di studiare, a cominciare dal razzismo, dal fascismo, dal nazismo
e, naturalmente, dalle tragedie dei comunismi realizzati.
Stanno nella filosofia politica. Stanno poi nella preferenza, rispettivamente, per la conservazione o per il cambiamento, per la tradizione o per l’innovazione, per la
gerarchia o per la richiesta di eguaglianze; per la convinzione che la natura umana è immutabile oppure che
gli uomini (e le donne) possono cambiare in meglio i loro destini; che si nasce e si vive da soli oppure che bisogna creare reti di relazioni sociali».
Nonostante l’ignoranza, la partecipazione alle manifestazioni - che comunque hanno sempre un sostrato politico
più o meno evidente - è abbondante. Cosa ne pensa?
«Stare insieme può essere rassicurante e gratificante, ma
non basta. I cortei, spesso attività ludica ma non disprezzabile, portano in
piazza cifre irrisorie rispetto ai giovani
nel loro insieme, sempre inferiori rispetto al numero di elettori (giovani) e, per
esempio, rispetto ai giovani che fanno sport. Un corteo
è comunque come una rondine: non basta a fare impegno politico come una rondine non fa primavera.
Quel che sappiamo è che, purtroppo, ci sono generazioni che non troveranno mai quell’‘avvenimento’ che motiva a fondo un vero e duraturo impegno a fare politica.
Tuttavia quell’avvenimento, prima o poi, arriverà. Nel
frattempo, i giovani si chiedano se non sono insoddisfatti anche perché non si interessano abbastanza di politica, della politica parlata e di quella attuata».
Fa’ come loro,
di’ la tua sul sito
www.zai.net
“La colpa del disinteresse di noi
ragazzi nei confronti della
politica è anche dei media. Non
esiste infatti un programma che
faccia realmente informazione
sulla politica: solo pseudo-talk
show, quasi grandi circhi, dove
non si fa che urlare e non si sa di
cosa si parla. I giornalisti e i
media sembrano scollare”
Luca di Pisa, 18 anni
“La politica è una delle poche
materie in cui secondo me è
assolutamente necessario
prendersi sul serio. E' ora di finirla
di fare i pagliacci: i nostri politici
devono prendere maggiore
coscienza del loro ruolo
istituzionale e smetterla di fare
battute a spese pubbliche”
Federico di Bari, 23 anni
“Iscrivetevi a un partito, non
importa quale, ma fatelo. Credo
sia un dovere morale di ogni
cittadino, quello di darsi da fare
per migliorare il paese in cui si
vive. E fare politica significa
questo. Forse è un'utopia, ma
perchè non provarci, ognuno
nel suo piccolo?”
Michele di Torino, 20 anni
Intervista
11
10
“Una risata
vi seppellirà”
QUATTRO CHIACCHIERE CON VAURO SENESI, VIGNETTISTA
CAUSTICO E IRRIVERENTE. PER PARLARE DELLO STATO DI SALUTE
DELLA SATIRA E DELL’INFORMAZIONE
di Massimiliano Coccia, 19 anni
Roma
ntervistare Vauro è una bellezza! L’accento toscano e lo sguardo vispo
rompono l’imbarazzo iniziale che accompagna ogni intervista: con lui si
ride e si riflette mentre la mano, veloce, disegna. La cornice della chiacchierata è il salottino del Manifesto, alle mie spalle un poster con un baffuto sindacalista francese mi avverte che “una risata vi seppellirà”…
I
Come hai iniziato a disegnare e a fare vignette?
«Nel modo più classico. Da bambino ero pestifero, ma la maestra credeva
anche che fossi imbecille – forse, chissà, aveva ragione – e pensò bene che
l’unica cosa che un imbecille potesse fare fosse disegnare. Quindi mi relegò
all’ultimo banco a disegnare. Ero esentato dall’ascoltare i suoi insegnamenti: per cui disegnavo e ho continuato a farlo fino alla tenera età di 50 anni.
Comunque sono grato alla maestra perché non mi ha insegnato nulla e perché ho dovuto imparare tutto da solo».
A tuo avviso che ruolo ha la satira nel nostro paese?
«Il ruolo della satira è molto ridotto perché ne è ridotta la produzione. Dalla
televisione è del tutto scomparsa: basta pensare alle epurazioni della
Guzzanti, di Luttazzi, di Dario Fo, Beppe Grillo. A supplire l’assenza di satira
c’è un’inflazione di comici, o presunti tali, che si limitano a fare battute sul
costume in quantità industriali, si travestono da donna o fanno stupide
esclamazioni che diventano subito motivetto commerciale.
Questo non ha nulla a che vedere con la satira, che è una forma di espressione molto distruttiva, una critica che non conosce confini, né razionalità,
una critica viscerale e non addomesticabile. Ma reprimibile, come accade nel
nostro paese. Sui giornali, tranne poche eccezioni, la satira è omologata: l’effetto di tutto questo è che da anni non esiste una testata satirica. La satira,
inoltre, è un lusso, ma è un lusso dell’intelligenza e un paese che non riesce ad ospitarla ha un grosso deficit di libertà».
Che stato di salute ha la libertà d’informazione nel nostro paese?
«Direi che è vicina al coma. Un coma
con qualche spazio di risveglio episodico e casuale. Ad esempio, uno spiraglio di luce è stata la bellissima inchiesta fatta da Fabrizio Gatti dell’Espresso
sulle condizioni disumane nel Cpt di
Sono grato alla
maestra perché non
mi ha insegnato
nulla e perché ho
dovuto imparare
tutto da solo
Lampedusa (apparsa sul n. 40 del 13 ottobre 2005, Ndr). Sono segnali incoraggianti
A supplire
che ci dicono che l’encefalogramma non è
l’assenza di satira ancora definitivamente piatto.
Anche nel campo dell’informazione la mic’è un’inflazione
scela micidiale tra conformismo e represdi comici, o
sione dà gli stessi risultati che dà nel
presunti tali
campo della satira. Mi riferisco al conformismo di tanti colleghi giornalisti, che si
uniformano a quelle che suppongono
siano le direttive dell’imperante pensiero unico, e alla repressione che purtroppo ha fatto vittime illustri, per volere di Berlusconi, come Biagi e
Santoro, che per di più non erano assolutamente dei sovversivi. A me Biagi
faceva due palle così, come si fa a dire che era sovversivo!
Ma in Italia basta essere indipendente per essere sovversivo, è questa la
cosa allucinante. Ciò che mi preoccupa di più è che nelle giovani generazioni si stanno del tutto perdendo questi valori così alti e il panorama che ci
aspetta è ancora più buio».
Ti sei mai pentito di una vignetta perché ti sei accorto di aver esagerato?
«No. Sono esente da pentimenti. Mi sembra, anzi, di essere sempre stato
moderato».
Cosa è successo dopo l’elezione di Papa Ratzinger? Sei stato deferito all’ordine per quelle due vignette (molto belle) in cui criticavi il neopontefice…
«No, all’ordine fui deferito per una questione di frati… insomma, stesso ramo,
ma non c’entrava Ratzinger. Quell’episodio che hai citato è l’ennesimo esempio dello stupido conformismo di questo paese in cui il Papa, chiunque esso
sia e qualsiasi cosa faccia, è intoccabile. Basta trattarlo come un tizio qualsiasi e si scatena il finimondo. Non è che ho il gusto per lo scandalo sul
Papa, anzi mi stupisco che si possano scandalizzare per così poco».
Bene, vediamo se riesci in due minuti a fare una vignetta per Zai.net…
A me Biagi
faceva due
palle così,
come si fa a
dire che era
sovversivo!
Test
Attualità
13
12
Ma cos’è
la destra,
cos’è la sinistra?
TUTTA UN’ALTRA
di Emanuele Colonnese, 22 anni - Roma
SCUOLA
IL 14 OTTOBRE, DOPO IL PARERE FAVOREVOLE DEL CONSIGLIO DEI
MINISTRI, LA RIFORMA MORATTI HA OLTREPASSATO L’ULTIMO
TRAGUARDO. NONOSTANTE LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA E GLI
ACCORDI A PORTE CHIUSE CON LE REGIONI, CHE ANCORA NON
SI SENTONO PRONTE ALLA SPERIMENTAZIONE. INTANTO GLI
STUDENTI PROMETTONO UN NUOVO AUTUNNO CALDO
Anche questo mese non poteva mancare il consueto test, che si apre
sulle note di una vecchia e divertentissima canzone di Giorgio Gaber.
Insomma: si dice che la disinformazione in ambito politico tra i giovani
sia tanta… volete davvero dar ragione a quelli che lo sostengono?
>>Manifestazione del 12
ottobre scorso a Torino
1. Mi hanno fregato il cellulare!
Colpa della crescente disoccupazione che porta i
meno abbienti a intraprendere vie illecite di sopravvivenza. La colpa è del Berlusca.
B Sono molto distratto, probabilmente neanche me lo
hanno fregato. Ma la colpa è sempre del Berlusca.
C Me lo ha fregato il Berlusca in persona, ho le prove,
l’ho denunciato, ma come al solito la farà franca!
A
di Simona, 19 anni
Torino
rriva mentre chiudiamo questo numero l’eco delle
mobilitazioni di molte scuole superiori e università
in tutta Italia. Lo slogan è quello degli anni Settanta: “La lotta continua”. Continua nonostante la Riforma
Moratti sia ormai legge a tutti gli effetti. L’atto definitivo
che le ha fatto varcare la soglia dal limbo dei lavori interminabili e interminati dagli scorsi governi è venuto
grazie al duetto Moratti-Berlusconi il 14 ottobre scorso,
quando, con un blitz secondo tanti inatteso, il Consiglio
dei ministri ha approvato gli ultimi due decreti applicativi della legge del 28 marzo 2003 riguardanti la scuola secondaria e l’accesso alla professione d’insegnante.
Non sono servite a niente le manifestazioni e i cortei come quello del 12 ottobre, che aveva mobilitato migliaia
di studenti in quaranta piazze italiane. A cose fatte, i malumori continuano però a essere tanti, e non solo da
parte di studenti e docenti di secondaria e università,
ma anche da parte delle Regioni, le quali non si sentono ancora pronte per la sperimentazione delineata nelle
pagine del decreto.
Soprattutto una cosa non è chiara: quando cioè la riforma
entrerà di fatto in vigore? A quando i primi maturandi dal liceo coreutico o i primi docenti da laurea 3+2? C’è chi parla
già del settembre 2006, nel pieno delle autonomie scolastiche, chi più cautamente rimanda all’anno scolastico
A
2007-2008. Ma vediamo i punti salienti su cui si sono concentrate, negli ultimi giorni, la maggior parte delle critiche.
Otto i nuovi licei che preludono agli studi universitari:
Artistico con tre indirizzi (Arti figurative; Architettura, design e ambiente; Audiovisivi, multimedia e scenografi);
Classico; Economico con due indirizzi (Economico-aziendale, Economico-istituzionale); Linguistico; Musicale e
coreutico; Scientifico; Tecnologico con otto indirizzi (Meccanico e meccatronico; Elettrico ed elettronico; Chimico
e dei materiali; Produzioni biologiche; Costruzioni ambiente e territorio; Logistica e trasporti; Tecnologie tessili e abbigliamento).
Passa alla competenza delle Regioni, nell’ambito delle
autonomie locali, l’Istruzione professionale; i corsi di formazione prevedono da 3 a 5 anni (frequentando il 5°,
che è orientativo, si potrà accedere all’università). Una
delle novità dell’ultimo decreto consiste nel fatto che licei tecnologici e istituti professionali potranno convivere nelle stesse strutture e collaborare attraverso sinergie
e strategie comuni.
Il reclutamento dei docenti, dopo l’era Ssis (Scuole di
specializzazione per l’insegnamento nella scuola superiore), muta nuovamente: dopo la laurea 3+2, gli aspiranti docenti dovranno frequentare appositi ‘centri di
ateneo’, entrare nelle graduatorie regionali tramite selezione e da lì essere scelti per chiamata diretta dalle
scuole. Dopo un anno di contratto di formazione-lavoro,
il docente verrà confermato o bocciato.
2. Destra e sinistra sono davvero così diverse?
No, dico è uno scherzo?
Ancora devo imparare a distinguere la destra dalla sinistra e devo farlo pure in fretta altrimenti non
prenderò mai la patente.
C In linea di principio e storicamente sì, poi…
A
B
3. Come si chiama il presidente della Repubblica?
Non me lo ricordo, ma se non sbaglio ha partecipato all’Isola dei famosi l’anno scorso.
B Zio Paperone.
C Carlo Azeglio Ciampi.
A
4. Tutti in piazza!
A A guardare Tiziano Ferro a TRL!
B A cercare di rimorchiare.
C A protestare e manifestare! Non so precisamente a favore o contro che cosa, ma l’importante è partecipare.
5. Chi era e cosa ha fatto Ernesto Che Guevara?
A Un sacco di cose, ma al momento non me ne viene in mente neanche una. Una volta ho letto un libro sulla sua vita, davvero… Aveva la copertina
rossa credo, o forse giallorossa, boh?
B È quel tizio delle magliette e degli adesivi, mi sa
che ha fatto un sacco di soldi con quella roba.
C Direi che fu un importante rivoluzionario, ma non
mi azzardo a parlare oltre di cose che non conosco e così dovrebbe fare anche l’autore del test.
6. Il politologo Pasquino a pag. 9 sostiene che i giovani non si avvicinano alla politica perché mancano
i ‘buoni maestri’. Chi, quindi, potrebbe fare al caso
nostro?
A Si parlava del rinnovo contrattuale di Cassano?
B Il campione di wrestling Batista, tanto in Parlamento le mazzate sono all’ordine del giorno e lui
non avrebbe rivali.
C Chiunque tranne Berlusca.
7. Conclusioni?
Vado a vedermi una partita di calcio in televisione!
Ho capito che devo documentarmi. Domani compro Novella 2000.
C Oh, ancora qui? Ma va a lavorare invece di scrivere scemate!
A
B
LEGGI IL TUO PROFILO A PAG. 36
Inchiesta
Sport- sport
14
Oggi essere tifoso di curva
significa essere amante di un
calcio che non c’è più, quello che
aveva dei valori sani, leali
Quelli
che la
IL NOSTRO VIAGGIO NELLE TIFOSERIE FA
TAPPA NELLA CAPITALE GRAZIE A
LUDOVICO E A GLORIA, ASSIDUI
FREQUENTATORI DELLE CURVE SUD E NORD.
IL PRIMO IN QUESTA INTERVISTA FA PARLARE
LORENZO CONTUCCI, EX TIFOSO DI CURVA
E WEBMASTER DEL SITO ASROMAULTRAS.IT,
PUNTO DI RIFERIMENTO DEI TIFOSI
ROMANISTI E NON CHE ANCORA
RICORDANO IL CALCIO DI UNA VOLTA
giorni non potevano nascere amicizie tra i tifosi delle
due squadre perché i luoghi d’incontro erano diversi.
Oggi la curva romanista si è spostata verso destra, quindi i rapporti sono cambiati. Ma da qui a parlare di amicizia ce ne passa, visti anche gli scontri nei derby degli
ultimi anni».
Ma bisogna precisare che nello stadio non ci sono infiltrati politici. Se in alcune partite vengono esposte svastiche, stelle a cinque punte, Che Guevara e croci celtiche è perché «in alcune città il valore sportivo della
squadra è basso e di conseguenza quello politico prende il sopravvento».
Anche all’interno della stessa ‘Sud’ ci sono opinioni diverse, ma tutti rimangono uniti per il bene della Roma.
CURVA SUD
di Ludovico Schiavo, 18 anni
Liceo Classico “Giulio Cesare” - Roma
n coro recita: “Passa il tempo / cambia la gente / di
battaglie ne ho fatte tante / a noi tutti c’hanno invidiato / a noi tutti c’hanno applaudito”. La Curva Sud
romanista non è come qualsiasi altra curva del mondo. È
qualcosa di diverso. A volte si è resa teatro di scene violente, ma il suo indiscutibile fascino rivive sempre, ogni domenica, nei cori e nei battimani dei suoi ragazzi. Lo spettacolo fornito dalle coreografie e dalle voci della Sud rendono invidiabile, mitica e inimitabile la sua atmosfera. «Il
tifoso romanista - racconta l’avv. Contucci - è spaccone,
sfrontato, orgoglioso della sua città, oltre che della sua
squadra. Ostenta sempre con soddisfazione il suo passato
e la sua tradizione. Un qualcosa ereditato dall’Impero Romano, dalla sua storia».
L’amore tra la Curva Sud e i romanisti nasce nel 1973,
quando i tifosi giallorossi cacciano i laziali dalla ‘Sud’. Da
quel momento la ‘Sud’ diventa il tempio del tifoso romanista e negli anni successivi, grazie al Commando Ultrà
Curva Sud e alle gloriose prestazioni sia in campo che sugli spalti, la Roma e la sua Curva acquisiscono ammiratori
in tutto il mondo, vantando un gran numero di imitazioni.
«Il CUCS dava spettacolo in tutto il mondo e, dopo il suo
U
scioglimento nel ‘99, gli ASR Ultras hanno dominato la
scena inventando nuovi cori ripresi in tutta Europa».
Contucci era parte integrante del CUCS, ha vissuto in prima linea i grandi anni della Curva Sud, solo dopo lo
scioglimento del Commando ne è uscito. Nel suo lavoro,
fa l’avvocato, si trova a difendere molti tifosi che hanno
guai con la giustizia e perciò sa qual è la situazione nella quale oggi vivono gli ultras.
Uniti per il bene della Roma
Il nostro intervistato è un’autentica enciclopedia della
Curva Sud e così ci spiega perché le curve di Roma e Lazio, che secondo molti oggi non si odiano come qualche
anno fa, sono politicamente schierate a destra e non
perdono occasione per manifestarlo: «Se negli anni ’70
la sinistra giovanile viveva nelle strade e nei centri sociali, la destra, ritenuta più pericolosa dallo Stato, aveva meno spazi sociali per esprimersi. I laziali erano di
destra, i romanisti schierati a sinistra; nella vita di tutti
Lo stadio diventerà un teatro
ovattato, per pochi, un centro
polifunzionale da 20.000 posti
Passione o violenza?
Proprio dal sito di Contucci
(www.asromaultras.it) si scopre che
la ‘Sud’ oltre a essere unita è anche
da anni in cima alle classifiche delle tifoserie più violente perché: «Per
un tifoso giallorosso, la Roma è come una moglie e, innamorato come è,
deve difenderla in ogni modo. Questa
grande passionalità dei tifosi capitolini sfocia talvolta in episodi di violenza», che comunque vengono sistematicamente strumentalizzati dai
mass media, i quali raccontano una parte della verità celando ai lettori la parte più scomoda, come nel caso del famoso derby sospeso di due stagioni fa. «Fu un’operazione
mediatica. La polizia ha speculato sugli scontri prepartita
che furono molto duri: avendo paura di poter essere accusata per il grave comportamento tenuto negli scontri prepartita, le forze dell’ordine hanno ribaltato la notizia spostando l’attenzione sui ragazzi entrati in campo».
15
Se lo stadio diventa teatro
In Italia, invece, le nuove norme stanno creando altri
problemi: sempre meno gente va allo stadio, il calcio in
tv ha preso il sopravvento. Perché oggi essere tifoso di
curva significa essere amante di un calcio che non c’è
più, quello che aveva dei valori sani, leali: sport allo stato puro. Ed avere queste convinzioni è molto impegnativo: «L’autonomia di un tifoso è insidiata dalle limitazioni imposte dalla Polizia. Non c’è più la libertà di prima,
quando si poteva introdurre in curva tutto il materiale
(striscioni, fumogeni, tamburi, megafoni, stendardi e coreografie)». Si sta cercando di limare le differenze tra
tifoso di curva e tifoso da tribuna.
«Per non parlare dei frequenti abusi di potere commessi
dagli organi di Stato che scoraggiano ancor di più le ali
moderate della curva a recarsi allo stadio e trasformano
i tifosi in violenti». Ce n’è per tutti: «La Daspo, il provvedimento di diffida dagli stadi, già passata quattro volte alla Corte Costituzionale, è usata con troppa facilità e
leggerezza contro tifosi spesso innocenti».
Ma anche la Curva Sud oggi sta cambiando perché «è purtroppo figlia del calcio
moderno e contesta il giocatore scarso
mentre prima era la tribuna a contestarlo.
Ma è comunque possibile stare con gli
amici, tifare per la propria squadra e cantare in piedi. E’ questo che conta». Sembrerebbe che ci sia dietro un disegno per
portare via la gente dagli stadi e metterli
davanti alla tv così da trasformarli da tifosi in spettatori.
«Lo stadio diventerà un teatro ovattato,
per pochi, un centro polifunzionale da
20.000 posti».
1 trasferta = 3 partite in casa
Con Contucci passiamo poi al capitolo trasferte, che per i tifosi romanisti sono un
appuntamento irrinunciabile, l’occasione
per esprimere la loro romanità, la loro
grandezza, il loro possesso, nel nome
della Città. Tanto che per un romanista «una trasferta vale tre partite in
casa e il tifoso romano ha bisogno
di sentirsi partecipe delle vittorie
della sua squadra. Ma oggi seguire la Roma in Italia è pericoloso: le
trasferte sono ormai tradotte militari». Da componente del CUCS, i
suoi ricordi sono splendide storie
che vengono descritte con il trasporto
di un vero tifoso: «L’emozione più grande fu dopo gli scudetti, Pisa-Roma 2-4 del
‘85/’86, quando Bonetti segnò e la Roma raggiunse la Juventus in cima alla classifica. Il più triste? Roma-Liverpool. Indescrivibile».
INVIA IL TUO RACCONTO DELLE TUE
DOMENICHE ALLO STADIO A
[email protected].
IL PROSSIMO AD ESSERE PUBBLICATO
POTREBBE ESSERE IL TUO!
Inchiesta - sport
17
16
CURVA NORD:
IRRIDUCIBILI
LA PAROLA PASSA ALL’ALTRA ANIMA
DEL TIFO CAPITOLINO.
FABRIZIO TOFFOLO, MEMORIA STORICA
DEGLI 'IRRIDUCIBILI', GRUPPO LEADER
DELLA TIFOSERIA LAZIALE, CI HA
RACCONTATO IL MONDO DELLE CURVE
BIANCO-CELESTI
di Gloria Bagnariol, 17 anni
Liceo Classico "Virgilio" - Roma
i è soffermato sul problema che vede gli stadi sempre più vuoti, il nostro interlocutore, attribuendolo
ad una carenza del calcio giocato e al caro prezzi.
Probabilmente i motivi che vedono la gente allontanarsi
dal mondo del pallone sono da ricercare anche nella
molteplice offerta televisiva. Inoltre non si dovrebbe
puntare il dito esclusivamente contro gli Ultras, ma bi-
S
sognerebbe fare una riflessione sul comportamento della forza pubblica, che a volte si rende responsabile di atti spiacevoli, come per esempio nel derby Lazio-Roma
del 21-3-2004.
Come nasce il gruppo degli 'Irriducibili'?
"Il gruppo nasce nel 1986 dall'idea di alcuni ragazzi che
si riunivano nella parte bassa della curva, ma che non
avevano nessuno striscione che li identificasse".
Ci sono mai stati problemi con il resto della curva?
"Sì, certo, abbiamo avuto dei contrasti soprattutto con
gli Eagles, il gruppo che in quel momento andava per la
maggiore, c'era un modo diverso di fare tifo".
Ossia?
"Gli Eagles fanno un tifo alla 'sudamericana': con cantilene, tamburi, più smielato, mentre noi siamo tra i gruppi che hanno introdotto nelle curve italiane il modello inglese".
Quali sono i rapporti con la società?
"Attualmente sono pessimi a causa della gestione Lotito".
E con la squadra?
"Ognuno di noi ha un rapporto diverso con i giocatori,
legato ad episodi di violenza. È la stampa ad essere faziosa o c'è un fondo di verità?
"Noi non vogliamo certo nasconderci dietro un dito e
fingerci dei santi, siamo stati protagonisti di atti di violenza, ma nessuno si è preoccupato di indagare sui motivi. Spesso si tratta solo di difendersi dalle cariche indiscriminate della polizia".
FEBBRE A 90°
di Nick Hornby:
LETTURA
Quelli che la
c'è chi ci tiene di più chi di meno, l'unica
cosa che chiediamo loro è l'impegno, non
tanto i risultati".
E con la curva della Roma?
"È ovvio che si tratta di tifoserie avversarie, ma le cose stanno migliorando: anni fa,
prima dei derby c'erano scontri a partire
dalle dieci di mattina, ora non è più così".
Le curve assumono sempre più connotazioni politiche, che ne pensi? E' giusto
che la politica e il calcio siano legati?
"Le curve politicizzate sono una diretta
conseguenza del fatto che ci sono sempre
più politici nel mondo del calcio. Sono in
molti a fare passerella nei programmi
sportivi, poi ci sono anche i giocatori vicini ai partiti. Dunque, quando si parla di
calcio e politica non bisogna considerare
solo le curve".
Negli ultimi anni le autorità usano sempre
più il pugno di ferro nei confronti degli
Ultras. Tra gli ultimi provvedimenti quello dei biglietti
nominativi. Tu che ne pensi?
"Penso che non cambi nulla, c'è stata violenza negli
stadi negli anni '70, '80, '90, e c'è ora, e la forte repressione adoperata per placarla non ha cambiato nulla. Per quanto riguarda i biglietti nominativi, peggiorano solamente la situazione allontanando le persone dallo stadio".
Sono molti anni che vado allo stadio e sono cosciente
dei molteplici interventi di beneficienza da parte della
curva. Tuttavia il nome degli 'Irriducibili' è stato spesso
Raccontando la sua storia di
tifoso, Nick Hornby ci descrive
i multiformi aspetti di
un'ossessione: le abitudini, i
riti, i tic, i sogni, le depressioni
di un assiduo frequentatore di
stadi. I molti appassionati del
calcio possono ritrovare in
questo racconto una parte
della loro stessa vita. Perché
la febbre del calcio, a tutte le
latitudini, sembra essere la
stessa e sembra rispecchiare
le venture e le sventure della
vita privata.
Max Gazzè:
dal pop agli Esseni
GIOVANI
CRITICI
50 Cent:
l’idolo rap tra poco
sul grande schermo
Musica
21
20
“Ogni pensiero può cambiare il destino persino un bambino
sa farlo. Basta avere un sogno e poi stringerlo in pugno, vedrai
si avvererà”. Così canta Max Gazzè in un pezzo del suo ultimo lavoro
Raduni, una raccolta di 26 canzoni, di cui 4 inedite, uscita questa estate. In
questa intervista fa con noi un bilancio dei primi dieci anni da solista e ci
anticipa un importante progetto
IL PROFETA
dei sogni
di Tristana, 19 anni
Torino
Durante una pausa del tour, abbiamo raggiunto Max Gazzé al telefono e lo
abbiamo intervistato.
La tua ultima produzione è il cd doppio intitolato Raduni, una raccolta dei tuoi
pezzi dal 1995 al 2005, ce ne parli?
<<Quest’anno sono passati dieci anni da quando ho cominciato la mia carriera
di solista. La raccolta Raduni è nata dalla voglia di fare il punto della situazione attraverso un progetto che comprendesse le mie canzoni, per dare loro
un’altra possibilità di essere ascoltate. Non è una raccolta di successi e di singoli, ma un insieme di brani anche inediti ordinati in un senso dinamico>>.
Che bilancio puoi fare dei primi dieci anni di attività?
<<Il bilancio è senz’altro positivo. Ho avuto grandi gratificazioni. Durante il
percorso, però, ho anche capito quello che non voglio fare in futuro>>.
E cioè?
<<In passato inseguivo gli ascolti, controllavo quante volte passava in
radio un mio pezzo. Era una specie di gioco che facevo con i miei discografici. Adesso questo meccanismo mi ha un po’ stancato. Sono
più di 25 anni che suono il basso, sono un musicista e ho scelto di
fare musica con impegno. In questi dieci anni non ho avuto modo
di approfondire altri contesti musicali perché impegnato a realizzare le mie canzoni. Adesso, invece, mi sto divertendo a suonare
il basso con altri musicisti, partecipando ad altri progetti>>.
Quali sono?
<<Sto lavorando ad un concept album su un argomento specifico. Si tratta di un’opera musicale sulla vita degli Esseni, partendo dallo studio storico dei manoscritti di Qumran (antica
città nei pressi del Mar Morto). Un progetto di musica non
pop>>.
Chi sono gli Esseni?
<<Una popolazione vissuta circa 2.500 anni fa, ai margini della
società. Una sorta di setta che praticava l’uguaglianza e la fratellanza e trasmetteva insegnamenti che hanno portato alle culture odierne e alle religioni monoteistiche>>.
E’ impegnativo il ruolo del cantante nella società contemporanea? Quali messaggi è importante trasmettere?
<<La musica è una forma di comunicazione importantissima e una
fonte di conoscenza dell’essere. Nel momento in cui comunico attraverso un’armonia serena oppure inquietante, le vibrazioni delle note e
delle frequenza musicali interagiscono con gli stati vibrazionali dell’uomo.
Se si raccontano storie vere attraverso le canzoni, la gente che le ascolta
percepirà la verità e l’energia comunicata>>.
LE DATE DEL TOUR - NOVEMBRE
4 5 11 18 19 26 29 -
BARI
ANCONA
BOLOGNA
TORINO
BUSSOLENGO (VR)
PORDENONE
ROMA
ZENZERO CLUB
BARFLY
T.P.O.
HIROSHIMA MON AMOUR
GATE 52
DEPOSITO GIORDANI
LA PALMA CLUB
Nei testi delle tue canzoni fai un uso ricercato delle parole, utilizzando metafore
e accostamenti inconsueti. Ti sarebbe piaciuto fare lo scrittore?
<<No, sono più per la sintesi e per il linguaggio poetico. Mi piace anche la scrittura automatica, cioè mettere per iscritto quello che mi viene in mente, ma scrivere un libro è troppo impegnativo. Non leggo romanzi e non ne sono attratto.
Inoltre, non riuscirei a fare ordine nella mia vita o in quella altrui tanto da poterla descrivere. Non mi ci sono mai messo, ma magari un giorno ci provo>>.
Di che cosa parla il singolo Splendere ogni giorno il sole che ha anticipato
l’uscita della raccolta?
<<Per spiegarlo cito la prima strofa della canzone: “Ogni pensiero può
cambiare il destino persino un bambino sa farlo. Basta avere un sogno
e poi stringerlo in pugno, vedrai si avvererà.” Voglio trasmettere un
messaggio di grande positività, invitando le persone a riflettere sul
Splendere Ogni Giorno Il Sole
proprio atteggiamento nei confronti dell’esterno. Chi si pone con un atOgni pensiero può cambiare il destino,
teggiamento solare, attivo e pieno di amore, automaticamente sarà cirpersino un bambino sa farlo,
condato da persone che hanno lo stesso stato vibrazionale. Noi siamo
basta avere un sogno,
lo specchio di quello che ci sta intorno. Spesso siamo distratti dai mece poi stringerlo in pugno,
canismi della civiltà, il traffico, i rumori, le ansie, invece quando si vivedrai si avvererà.
ve in uno stato positivo si affronta la vita in modo più giusto>>.
Mio caro amico,
Quest’estate hai girato l’Italia in tour, ti sei divertito?
ti ritrovo deluso per qualche casino
<<Mi diverto sempre a suonare. E’ il mio pane quotidiano e anche nei
e fai il muso
momenti in cui sono stanco, ho dormito poco e ho viaggiato molto,
Tu dimmi chi è stato
come ha potuto
cerco di farlo sempre con grande gioia ed entusiasmo. Quando suovedrai si risolverà
no riesco a stare sereno e rilassato>>.
Come prosegue il tour?
Adesso fermati e non ci pensare più
però ricordati che a decidere sei solo tu
<<A fine ottobre parte il mio tour invernale che andrà avanti fino a
Tu farai splendere ogni giorno il sole
dicembre. Farò concerti nei club, cosa che mi rende contento perché
Guarda intorno, sta negli occhi delle persone
è da tempo che non ne faccio>>.
Davanti a un muro
Quali sono i riscontri più appaganti che ricevi dai fan?
c'è chi fischia e fa il giro
<<Sicuramente lo scambio che riesco ad avere con loro durante i conlamenta che il mondo è cattivo
certi. Non faccio una vita molto mondana perché solitamente sto a caNon è nel mio stile
sa con i miei tre figli, ma durante i tour ho modo di incontrare molte
bisogna salire
persone. Per me è molto gratificante comunicare una forma di arte e
chi non prova ha perso già
confrontarmi con chi la riceve e la apprezza>>.
Niente è per caso
Che consigli daresti ai lettori di Zai.net?
ogni nuovo secondo ha il suo peso
se lo stai vivendo
<<Quello di comunicare, dialogare, parlare e confrontarsi in maniera
così vive il fiore
curiosa. Bisogna vivere questa società dell’informazione condividenche sceglie di non appassire
dola con gli altri e non in modo individuale>>.
di non appassire
Chi sono gli Esseni?
Gli Esseni furono una setta di grande interesse, vissuta circa
2.500 anni fa, con una visione del mondo molto particolare.
Si stanziarono nella zona del Mar Morto, vicino a Ein
Gedi, dove fondarono la loro comunità. Erano impegnati
nello studio della Bibbia, vivevano tra le palme da dattero,
tenevano la proprietà in comune e non si sposavano. Si
dichiaravano pacifisti, ma si preparavano, al tempo
stesso, per la guerra di distruzione totale, una rivoluzione
mondiale nella quale essi sarebbero stati l'Elite di Israele.
Adesso fermati e non ci pensare più
però ricordati che a decidere sei solo tu
Tu farai splendere ogni giorno il sole
Guarda intorno, sta negli occhi delle persone
Tu farai splendere ogni giorno il sole
Guarda intorno, sta negli occhi delle persone
(Instrumental)
Tu farai splendere ogni giorno il sole
Guarda intorno, sta negli occhi delle persone
Tu farai splendere ogni giorno il sole
Guarda intorno, sta negli occhi delle persone
(splendere ogni giorno il sole...)
(splendere ogni giorno il sole...)
Musica
23
22
‘DIVENTA RICCO O MUORI
PROVANDOCI’ CANTA DAI PALCHI DI
TUTTO IL MONDO IL RAPPER DEL QUEENS
SCOPERTO DA EMINEM. UN SUCCESSO
SENZA PRECEDENTI, 12 MILIONI DI DISCHI
VENDUTI SOLO AL PRIMO ALBUM. E
ADESSO ANCHE UN FILM
50
Cent:
Get rich or die tryin’
di Luca Bolognesi, 16 anni
Liceo Scientifico Tecnologico "C. Anti"
Villafranca di Verona (Vr)
uando sei un ragazzo di colore nativo di Compton
o di Harlem (due quartieri di Los Angeles) ci sono
fondamentalmente tre cose a cui pensi fin da
quando cominci a camminare sulle tue gambe: sfondare
nello sport, ‘spaccare’ con l’hip hop, diventare un artista
della strada aka (alias, ovvero, letteralmente ‘also
known as’) un criminale.
Curtis Jackson (vero nome di 50 Cent) nasce il 6 giugno
1976 nel quartiere South Jamaica del Queens, una delle
zone più violente di New York City. Curtis non ha mai conosciuto suo padre e rimane orfano all’età di 8 anni; viene affidato ai nonni che provano a farlo studiare, ma il
richiamo della strada è irrinunciabile. Comincia a spacciare dosi di cocaina ed alla verde età di 15 anni viene
arrestato per possesso di crack. A 18 anni entra in un giro di boxe clandestino guadagnandosi una certa notorietà nel ghetto, ma poi viene arrestato altre due volte
per spaccio nel 1994, nel giro di tre settimane.
L’unica via d’uscita sembra l’hip hop, musica nella quale
può parlare della criminalità come espediente di vita e
dell’esistenza vissuta ‘day by day’. Perché nemmeno sopravvivere è scontato nel mondo delle guerre tra bande,
ma gli inizi non sono certo facili.
La svolta avviene il 24 maggio 2000, quando subisce
un’aggressione a mano armata organizzata secondo lui
dal ‘sistema’, che lo ritiene un personaggio scomodo per
la sua popolarità nel circuito underground e per i suoi
testi non certo panegirici nei confronti dei ‘pezzi grossi’
del rap business.
Appena dimesso si autoproduce un album (Guess who’s
Q
back) assieme alla ormai celeberrima G-Unit, la sua crew
composta dai rapper Lloyd Banks, Young Buck, Tony
Yayo, che recentemente si è arricchita annoverando nelle
sue fila la prima donna del gruppo, la supersexy Olivia.
A questo punto molte case discografiche si fanno avanti, ma 50 opta per la Shady Records, l’etichetta di Eminem e Dr.Dre, che gli permettono di comporre la sua musica senza censure. E proprio questa si rivela la triade
che rivoluziona il mondo dell’hip hop; nell’autunno del
2002 cominciano le registrazioni dell’album Get rich or
die tryin’ che viene pubblicato il 6 febbraio 2003 e nella prima settimana vende 875.000 copie. Con il secondo
album, The massacre, uscito l’8 marzo 2005, conferma il
successo ormai senza limiti con 1.000.000 di copie vendute in quattro giornate e una popolarità planetaria.
Gli appassionati del genere lo hanno potuto
ammirare recentemente nel tour europeo
terminato a Parigi il 14 ottobre e passato per
l’Italia con tre date e tre concerti: Roma,
Modena e Milano.
Lo spettacolo milanese, aperto dai rappers
romani Primo e Squarta presenta 50 in tutte
le sue sfaccettature: il gangster, il PIMP (magnaccia), il vendicatore senza paura. Un’atmosfera spettacolare, creata dalle fiamme che
bruciano sul palco e dai fuochi d’artificio, circonda gli spettatori trascinati dalla musica e
dal ritmo della voce di 50 che crea con la platea un’armonia per nulla ostacolata dallo
slang inglese.
Ma cosa affascina i suoi
fans? Coinvolto in attività
illecite, il suo è un atteggiamento da duro che predica la filosofia del ‘no
fear, no mercy’, nessuna
paura, nessuna pietà, e
che spesso tracima nella
spacconeria. Personaggi
così carismatici e controversi non possono essere
apprezzati, ma solo amati
od odiati.
Ovviamente 50 non è l’unica rap superstar al mondo, ma molti altri artisti ‘spaccano’: anche in Europa stanno nascendo piano piano
gruppi che fanno della buona musica. ‘Rap’ significa
‘chiacchierare’ e infatti il ritmo dei componimenti è incalzante, come in una conversazione. Questo tipo di musica è tipica della tradizione afroamericana e nasce dalla volontà delle comunità ‘colored’ degli Stati Uniti di dare voce al loro disagio sociale e protestare contro un
paese che ancora oggi vive le contraddizioni della convivenza pacifica tra le diverse etnie.
Andando avanti, come ogni cosa, anche il rap si è modernizzato e quindi ai giorni nostri troviamo ancora racconti di vita ‘in the ghetto’ ma anche e soprattutto esistenze spericolate di gangstar che si trovano implicati in
mille attività illecite tra fumo, donne e bella vita.
Ancora successi in arrivo per il ‘king’ di NYC? O
dovrà cominciare a pensare ai buchi
nell’acqua già annunciati dai suoi detrattori?
Impossibile cercare di predire il futuro, ma una
cosa è certa: cadere e rialzarsi dopo uno
smacco, per enorme che sia, non è difficile per
un ragazzo nato nel ghetto con poche
prospettive di vita e diventato idolo di milioni di
ragazzi in tutto il mondo solo grazie al suo
carisma e al suo rap.
Il sodalizio con
Sheridan: cosa
bolle in pentola?
Uscirà tra un mese nelle
sale degli States il film Get
rich or die tryin’, una
biografia romanzata dal fine maestro
del cinema Jim Sheridan (sì sì, quello
de Il miopiede sinistro e In nome del
padre) in cui 50 Cent interpreta se
stesso.
In un’intervista pubblicata di recente
sull’Espresso, il regista ha affermato
che “50 Cent è dotato di grande
energia e di una grande personalità, è
un lavoratore unico ed estremamente
ambizioso” e che, inoltre, “ha un piano
molto chiaro per la sua carriera e in
quel piano c’è che vuole essere un
grosso nome anche del cinema”.
LETTURA
Autore P. Paolo Pasolini Editore Garzanti Libri
Prezzo 10,50 euro Dati 368 pagg.
Periferia Est di Roma, anni ’50. Una banda di teppistelli vive di espedienti, piccoli furti, scontri con le
altre bande, amori mercenari, strumentalizzazioni
ideologiche – di cui ovviamente restano ignari. Il protagonista è Tommaso, che divide con i suoi una baracca sull’Aniene dalla quale sogna di andarsene presto. Quando la sua famiglia si trasferisce in una vera casa, però, lui è già stato un
paio d’anni in riformatorio e non tarderà ad andarsene di
nuovo… Pasolini descrive con una lingua vivace, molto vicina al parlato (niente paura, alla fine del libro c’è un glossarietto), la vita delle borgate romane.
Un motivo per leggerlo: E’ un grande affresco dell’Italia in quegli anni, ha un
valore documentario oltre che artistico.
Un motivo per non leggerlo: La seconda parte del libro delinea quasi il percorso tipico da romanzo di formazione, le pagine migliori sono nella prima.
Matteo, 20 anni, Roma
&
STORIE RACCONTATE
A MANO
Il tema è il gioco. Scegli un
inizio. Continua la storia. Non
superare le duemila battute,
incipit compreso. Trova un titolo.
Gioca con Sedani e i suoi 22
scrittori e pubblica il tuo libro
con la Biblioteca di Asti e il
suo Festival Passepartout. Le
regole sono pubblicate su
www.dappertout.it. Non
basta? Sedani propone anche
un gioco nel gioco. Scopri chi
si cela dietro la tragicomica
figura di Kurt Randazzo! In
palio un soggiorno ad Asti e
ovviamente tantissimi libri!
LA PELLE FREDDA
Albert Sánchez Piñol racconta
in questo nuovo romanzo la
storia di un giovane eroe che,
I COMMITMENTS
LETTURA
Autore Doyle Roddy Editore Guanda
Prezzo 11,36 euro Dati 160 pagg.
“Se avete il soul nell’anima, la Band più Proletaria
del Mondo ha bisogno di voi. Rivolgersi a J.Rabbitte, 118, Chestnut Ave., Dublino 21. Non si prendono
cafoni o gente della zona Sud”. Da un piccolo, insignificante annuncio pubblicato su un piccolo, insignificante giornale della periferia di Dublino, può nascere una leggenda? A
Barrytown, quartiere popolare di Dublino, Jimmy Rabbitte,
giovane disoccupato, sempre aggiornato sulle più avanzate
tendenze musicali, vuole crederci. Alla soglia degli anni ’90,
in una Irlanda dove a dominare sono le working-class, i pub, le famiglie con
non meno di quattro figli, alcuni ragazzi creano una band musicale. “The Commitments”: ecco scelto il nome della band, che significa ‘impegno’, impegno
che poi viene ripagato da un inaspettato entusiasmo del pubblico.
Un motivo per leggerlo: Se la musica è la tua vita.
Un motivo per non leggerlo: Forse sembra più una sceneggiatura, piena di dialoghi e
poche descrizioni.
Sara Scacchetti, 18 anni Castelmaggiore (Bologna)
MUSICA
"LEE RYAN" di Lee Ryan
Dopo lo straordinario successo ottenuto con la
boyband inglese dei ‘Blue’, Lee Ryan ha deciso di
staccarsi dall'etichetta di ‘ragazzo dei tabloid’ ed è
tornato sulla scena musicale, proprio durante la pausa che
il gruppo si è presa, con un album solista, il cui primo singolo è Army Of Lovers, caratterizzato dalla sola presenza
di chitarra acustica. Lee è riuscito a dimostrare grandi capacità creative soprattutto nella composizione di sette dei dodici brani dell'album (da Wish The
Whole World Knew a In The Morning) e conferma il suo grande talento vocale, già ben evidenziato in passato, attraverso un’estensione di voce che va da
note molto basse (fortemente presenti nella magica ballata Turn your car
around) a toni molto più alti (come, per esempio, in Close to you). Lo stile
dell'album è prevalentemente pop, ma troviamo melodie differenti e più particolari, come in Miss my everything che richiama un po' il vecchio stile swing.
Un motivo per ascoltarlo: Adatto a chi ama uno stile pop arricchito con melodie più particolari e innovative.
Un motivo per non ascoltarlo: Se si preferisce uno stile musicale più aggressivo.
Barbara e Alice, 15 anni, Torino
per l’indipendenza dell’Irlanda,
ha accettato l’improbabile
missione di “ufficiale atmosferico”
su un’isola minuscola e remota
al largo della Patagonia,
apparentemente disabitata. Il
suo predecessore, un
misterioso tedesco impazzito
dalla solitudine, rifiuta la nave
di ritorno e si chiude nel faro
dell’isola trasformato in
roccaforte. Basta una notte
per capire quale nemico teme
l’enigmatico personaggio...
Feltrinelli, 15 Euro, 216 pp.
LA VERITÀ DEL GHIACCIO
Chissà se il nuovo bestseller
di Dan Brown è destinato a
spopolare come i precedenti?
Quando un satellite della Nasa
individua uno strano oggetto
sepolto nei ghiacci del circolo
polare Artico, l’agenzia spaziale
degli Usa canta vittoria: la
scoperta può infatti decidere
l’esito delle future elezioni
presidenziali. Rachel Sexton,
un’analista dell’intelligence
della Casa Bianca, viene inviata
sul luogo insieme a una
squadra di esperti, tra cui lo
studioso Michael Tolland. Ai
loro occhi si svela un’eclatante
truffa scientifica, ma non c’è
tempo di informarne il
presidente.
Mondadori, 18,60 Euro
Zai.net è per il diritto di critica… vota, consiglia, str
&
BISIO SARÀ IL PIRATA
Diventa un film la storia di Marco
Pantani: ad interpretare il ruolo
del protagonista sarà un
inedito Claudio Bisio. Prodotto
dalla Colorado di Maurizio
Totti, il film si ispirerà al libro
biografico Un uomo in fuga di
Manuela Ronchi e Gianfranco
Josti (edizioni Rizzoli) e sarà
sceneggiato da Andrea
Purgatori e Laura Ippoliti. La
lavorazione del progetto, che
si avvarrà di un budget molto
elevato e sarà finanziato con
il supporto di altri paesi
europei, inizierà la prossima
primavera, ma per il momento
si cerca ancora un regista.
TEXAS
Italia 2005
Regia: Fausto Paravidino
Genere: drammatico
Si vocifera che la messa in
scena di questo film sia molto
‘mucciniana’, la trama non
lascia molti dubbi in proposito:
tre sabati nella vita di un gruppo
di amici (Enrico, Carlo, Davide,
Cinzia, Elisa) in un tranquillo
paese del Piemonte. Una notte
di novembre, una a dicembre
vicina al Natale, la terza a
febbraio. Uno sguardo sulle
loro vite e sui loro problemi
quotidiani. Da vedere senz’altro
se non siete ancora stufi di
attori che interpretano se stessi,
cioé trentenni frustrati che gridano
a squarciagola per sfuggire
alla monotonia delle loro vite.
LA ROSA BIANCA
Germania 2005
Regia: Marc Dothemund
Genere: drammatico
Monaco, 1943. Mentre la guerra
di Hitler devasta l’Europa, un
gruppo di coraggiosi giovani
universitari decide di ribellarsi
al nazismo e alla sua disumana
macchina da guerra. Nasce
così la ‘Rosa Bianca’, un
movimento di resistenza al
Terzo Reich. Sophie Scholl è
l’unica donna che si unisce al
gruppo; una ragazza come
tante, che il tempo matura in
una combattente audace ed
impegnata.
onca
"FESTA" di Alex Britti
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Dopo l’album 3, ecco il tanto aspettato ritorno
del musicista romano. Le sonorità dell’ultimo lavoro di Alex Britti si discostano notevolmente dai
precedenti album. Troviamo in Festa un blues meno mascherato dal pop che tuttavia continua ad essere un blues
molto commerciale. Pezzi assolutamente notevoli dal punto di vista della musica sono, infatti, un po’ più carenti per
quanto riguarda il testo. Non poteva mancare un brano solo strumentale, Immagini, in cui Britti suona la chitarra dimostrandoci il suo grande valore di musicista. Tra le canzoni più significative segnalerei Una e Un po’ con te, i pezzi
più blues dell’album. Evocative e piacevolmente descrittive sono Tornano in
mente con Parigi di un bello devastante e I viali coi colori degli artisti.
Un motivo per ascoltarlo: Per rivalutare un artista che sembra molto più commerciale di quanto sia realmente.
Un motivo per non ascoltarlo: Se credete che i vostri pregiudizi contro Britti
siano inossidabili.
Serena, 18 anni, Brescia
MUSICA
UNA VITA VIOLENTA
pillole
LIBRI
CINEMA
LA FABBRICA DI CIOCCOLATO
Usa 2004 Regia Tim Burton
Cast J. Depp, D. Kelly, H. Bonham Carter, N. Taylor, C. Lee, F. Highmore
Tratto dal libro di Roald Dahl, narra l’avventura di
un gruppo di fortunati bambini che un bel giorno
trovano nelle loro stecche di cioccolato dei biglietti d’oro con i quali avranno il privilegio di visitare la famosissima e leggendaria fabbrica di Willy Wonka, dalla quale
il loro cioccolato proviene. L’unico veramente contento è
Charlie Bucket, un ragazzino che a differenza degli altri, ricchi e viziati, è povero e umile. All'interno della fabbrica,
mondo misterioso e affascinante guidato da uno splendido
ed elegante Willy Wonka (Johnny Depp), ognuno sarà costretto a scontrarsi con
le proprie debolezze e i propri difetti.
Un motivo per vederlo: Il film offre interessanti spunti di riflessione sui ‘piccoli mostri’, figli-fotocopia del mondo adulto che li ha partoriti. Il ritmo della narrazione è però troppo sbrigativo e la resa complessiva del film perde un po’.
Un motivo per non vederlo: E’ un po’ come vedere l’eterna lotta tra Tom e Jerry,
o BeBeep e Willy il Coyote... si sa già come va noiosamente a finire.
Noemi Euticchio, 19 anni, Roma
CINEMA
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pillole
LIBRI
CINEMA
ROMANZO CRIMINALE
Italia 2005 Regia Michele Placido
Cast S. Accorsi, J. Trinca, A. Mouglalis, K.R. Stuart,P. Favino, C. Santamaria
Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, che però
un romanzo esattamente non è. In verità è un altro triste frammento della storia di questo paese. Protagonista stavolta è un gruppo di ragazzi romani, ragazzi di borgata,
poveri, che una sera quasi per gioco iniziano la loro avventura
banditesca rubando una macchina. Ma gli anni passano e le
mire di quei ragazzetti, ormai adulti, si fanno meno innocenti.
La prima grande azione è un rapimento, con il cui riscatto nascerà poi una vera e propria holding del crimine. Coraggiosi,
sfrontati, spietati… intorno a loro solo terra bruciata e soldi, tanti soldi, finché la fama della “Banda della Magliana” arriva fino alle più alte sfere dello Stato.
Un motivo per vederlo: Buona la regia di Michele Placido come anche le interpretazioni degli attori del cast.
Un motivo per non vederlo: A meno che non facciate parte dei servizi (ormai
non più tanto) segreti, non ci sono motivi per non vederlo.
N. E. 19 anni, Roma
f i l m , l i b r i , m u s i c a e a l t r o s u l s i t o w w w. z a i . n e t
CINEMA
Recensioni
Cinema
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26
La Seconda Notte
di Nozze
UN COMICO DRAMMATICO:
Regia, soggetto, sceneggiatura:
Pupi Avati
ntonio
lbanese
A
Attori:
Antonio Albanese
(Giordano Ricci)
Neri Marcore'
(Nino Ricci)
Katia Ricciarelli
(Lilliana Vespero)
Angela Luce
(Suntina Ricci)
Marisa Merlini
(Eugenia Ricci)
Fotografia:
Pasquale Rachini
Distribuito da:
01 Distribution
Prodotto da:
Antonio Avati per Duea Film,
Rai Cinema
UNO SMINATORE DALLA BARBA
ISPIDA, PROVATO DA UN
ELETTROSHOCK. UN
PERSONAGGIO TRASGRESSIVO
PERCHÉ CREDE NELL’AMORE E
NEL SACRIFICIO. È QUESTO IL
RUOLO INTERPRETATO DA
ANTONIO ALBANESE NEL FILM
LA SECONDA NOTTE DI NOZZE,
DI PUPI AVATI, NELLE SALE
DALL’11 NOVEMBRE
di Clorinda, 17 anni
Cuneo
urante gli impegni della tournèe teatrale e a pochi
giorni dall’uscita del suo ultimo film nei cinema,
abbiamo intervistato Antonio Albanese.
Ci racconti Giordano Ricci, il personaggio che interpreti
nel film La seconda notte di nozze?
<<Il film è ambientato in Puglia nel 1947 e il mio personaggio svolge un lavoro umile e pericoloso: viene usato
per sminare le bombe. Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono innamorato immediatamente di Giordano
perché è un personaggio estremamente buono, onesto,
che rinuncia alle cose materiali per amore. Dopo un’ora
ho chiamato Pupi Avati e gli ho detto che volevo interpretarlo assolutamente>>.
È vero che Avati ti ha chiesto di ingrassare per rendere
Giordano più credibile?
<<Sì, sono ingrassato di 15 chili ma non è stato difficile:
ho chiesto al regista 48 ore di tempo>>.
Che dieta hai seguito, superassociata?
<<Ho mangiato di tutto, mancavano solo il tritolo e il petrolio. È stata una sorta di rapporto sessuale intenso,
con antipasti a pranzo e a cena, seconda colazione a
metà mattina e spuntino alle 4 e alle 5 del pomeriggio.
Dopo, però, è stato molto difficile ritornare al mio peso
forma per affrontare la tournèe teatrale>>.
I tuoi personaggi, spesso, fanno denuncia sociale attra-
D
verso la comicità ma anche attraverso la satira. Secondo
te sono entrambi strumenti adatti a trasmettere valori?
<<Penso proprio di sì. Io amo rappresentare la satira di
costume, è la cosa che mi eccita di più. La rappresentazione di corpi e di caratteri mi dà la possibilità di esprimere ciò che voglio>>.
Sabina Guzzanti è stata censurata perché la sua non è stata giudicata satira ma giornalismo. Secondo te qual è il confine tra i due?
<<Non c’è confine. Quando la satira è fatta bene contiene tutto: il sindacato, il potere, la disobbedienza, l’ordine. Per me sono praticamente la stessa cosa, anche se
forse la satira può essere considerata come un’esagerazione, un’alterazione del giornalismo>>.
Tu sei mai stato censurato?
<<Arrivo da una famiglia operaia che mi ha insegnato a
non colpevolizzare mai una sola persona. La colpa non
è mai dei singoli individui ma del sistema o di un particolare momento. La mia satira fa una denuncia generica,
senza puntare il dito su personaggi della società civile.
Poi, comunque, non conosco bene la politica e la seguo
poco, ho le mie idee, ma non la so trattare>>.
Quale personaggio ti diverte maggiormente interpretare
e perché?
<<Amo tutti i miei personaggi perché nascono da una
profonda analisi. Il mio preferito però è sicuramente il primo, Epifanio - che compie dieci anni e che ripropongo nel
mio ultimo spettacolo teatrale, Psicoparty - il quale cerca
di esorcizzare paure e ansie attraverso la comicità>>.
Sei partito dal cabaret e sei passato attraverso il varietà, la
televisione, il teatro per approdare al cinema come attore e
poi anche come regista. Come è avvenuto il passaggio?
<<Sono partito dall’Accademia di Arte Drammatica ma ho
avuto la grande fortuna di entrare subito nel mondo della
comicità, che considero una delle forme d’arte più elevate.
Le mie rappresentazioni comiche, in realtà, sono le più
drammatiche. Il comico si trascina gli scheletri, i paradossi, i dolori, le malattie. Il lavoro del comico e quello
del tragico si assomigliano perché entrambi consistono
nel creare personaggi ed emozioni, sono tecniche diverse, ma lo scopo è lo stesso>>.
Quali sono i tuoi progetti futuri?
<<È un momento molto bello per me e non vedo l’ora che
esca il film al cinema, perché voglio coccolarlo, per poi
proseguire con la tournée teatrale di 6 mesi, che durerà
fino ad aprile>>.
Fra poco inizierà Radio Zai.net, un ciclo di trasmissioni
radiofoniche che coinvolgerà gli studenti di tutta Italia.
Qualche volta sarai dei nostri?
<<Ma certo, anche oggi, quando mi hanno detto che sarei
stato intervistato dai ragazzi mi sono persino emozionato. Non è un bel momento, questo, per l’arte, anche io
ho aderito allo sciopero del 14 ottobre per protestare
contro i tagli della finanziaria alla cultura. Perciò, quando
si può trasmettere ai giovani la passione per il teatro e il
cinema, io ci sono>>.
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L’unico programma che mette in circolo le idee e le scuole d’Italia
RADIO ZAI.NET,
la trasmissione che fa scuola!
Due ruote all’asta
Alcune infrazioni possono costarci
la confisca del motorino
Un nuovo sasso-programma lanciato nello
stagno radiofonico italiano: Radio Zai.net!
Una trasmissione quotidiana di due ore con il coinvolgimento degli
studenti in onda sulle principali radio di Piemonte, Valle d’Aosta,
Liguria, Toscana, Lazio ma ricevibile in tutta Italia ed Europa tramite
satellite e rete internet: discussioni, classifiche del liceo, flash
back, demo dei gruppi musicali, notizie futili e utili e la prima sitcom radiofonica interattiva: “La cricca di Giulia”.
Volete seguire le avventure dei liceali più surreali d’Italia, ascoltare
le compilation tematiche, i notiziari sportivi e le band delle scuole
italiane selezionate dalle star della musica? Basta sintonizzarvi su
Radio Zai.net e non mancare all’appuntamento quotidiano dalle 14,00 alle 16,00.
Si comincia nel modo classico, con tutte le novità musicali dalla scena internazionale, etnica e italiana
scovate dalla redazione, per arrivare agli scanzonati “Banzai.net” e “Stronca.net”, ovvero i nostri
critici professionisti della stroncatura. Il tutto farcito da pillole di notizie “nonsense” e inframmezzato da notiziari
di attualità, tendenza, sport, ambiente, rivisitati dai giovani reporter della ormai mitica redazione di Zai.net.
Per chi ama frugare negli archivi dei riscoperti Seventies, ecco Flash back, una macchina del tempo
curata direttamente dalle redazioni delle scuole che ci riporta a suoni e a eventi che hanno segnato la storia
della musica. Cult!
Ma non di sola musica è fatta “Radio Zai.net”!
Tutti i giorni le redazioni propongono un argomento di attualità ai giovani ospiti presenti nei nostri centri
di produzione di Torino e Roma, negli studi di Pisa e Savona e negli istituti dotati di web
radio, collegati tra loro con i più evoluti sistemi hi-tech a formare una grande dorsale nazionale che
coinvolge e motiva le principali radio locali, antenne territoriali sensibili finalmente protagoniste. Gli
studenti, sfidandosi a colpi di cultura musicale (e non), si confrontano direttamente con i personaggi del
mondo dello spettacolo, dello sport e del giornalismo collegati con la trasmissione.
LeSole
24Ore
Non lasciare tracce nella Rete:
diventare ‘Ungoogleables’
Infine, nello spazio “Demo-cratic”, trovano posto le creazioni delle band emergenti che,
selezionate personalmente dalle star della musica italiana più amate, vengono offerte quotidianamente al
giudizio dei nostri ascoltatori, giudici e arbitri
anche delle ormai immancabili “Hit di
istituto”, ever-green lanciate dal primo e
indimenticabile “Radio Zai.net” nel lontano
Sul canale satellitare Radio Zai.net,
’98, che da quest’anno consentiranno agli
ricevibile da tutte le parabole satellitari
istituti di partecipare al grande concorso
“Vinci la tua Radio”.
posizionate su Hotbird 13° Est (lo stesso
Dove ascoltare il programma
Radio Zai.net porta nelle vostre case la voce
di chi vive quotidianamente i fatti ma che
raramente ha l’opportunità di raccontarli:
quella delle nuove generazioni!
Per informazioni contattare:
Mandragola Scrl, Corso Allamano
131, 10095 Grugliasco (To),
tel. 0117072283
di Sky e di Rai Educational) - sulla
frequenza 11200 Mhz;
da tutti i computer collegati alla rete
Internet in streaming all’indirizzo
www.radiozainet.it;
sulle radio fm terrestri: a Torino su Radio
Flash 97.6; in Toscana su Radio Flash
97.1 e 91.1; ad Aosta su Radio Monterosa
94.6 e 99.5; a Sanremo su Radio Flash
Liguria 93.6; a Savona su Radio Savona
Sound 104.0 - 101.6 e a Roma su Radio
Città Futura 97.7
La redazione de “LeSole24Ore” è sostenuta dall’Assessorato al Commercio
della Regione Piemonte. Il progetto è cofinanziato dal Ministero delle Attività Produttive
Inchiesta - codice stradale
31
30
Due ruote
all’
all ASTA
UN NUOVO CICLONE
SI È ABBATTUTO SUL POPOLO
DEI MOTOCICLISTI: LA PERDITA
DI PROPRIETÀ DEL
VEICOLO ANCHE PER
INFRAZIONI LIEVI. E’
SUFFICIENTE IMPENNARE,
FUMARE GUIDANDO,
TENERE LO ZAINO TRA LE
GAMBE O USARE UN
CASCO NON
OMOLOGATO PER DIRE
ADDIO AL PROPRIO
MOTORINO. MA SONO IN
ARRIVO CORRETTIVI CHE
LASCIANO BEN SPERARE
Le proteste
In Italia i motociclisti sono numerosi: circa 6 milioni di
persone su cinquantini e 4 milioni sugli scooter. Nel momento in cui scriviamo, il primato di confische spetta a
Napoli con 1.200 motorini ritirati, seguita da Milano (130
confische in un mese), Roma (100), Palermo (58), Torino
una lieve infrazione. Può capitare, ad esempio, di accompagnare
un amico per brevi tragitti, usando il casco e quindi in completa
sicurezza. E’ vero, si va contro quanto dispone la legge, ma lo
si fa in modo sicuro e con prudenza. In ogni caso la confisca
è un provvedimento troppo severo. Dopo tanti risparmi per
avere il motorino, noi ragazzi lo utilizziamo per tutti i nostri
spostamenti e non è giusto che ce lo sequestrino per
sempre. Anche perché, oltre alla perdita del mezzo, dovremo
subire anche i rimproveri dei genitori”.
MARCELLO PISANO ( V F )
“Per evitare che mi confischino il motorino, cerco di osservare
sempre le regole, di indossare il casco e di guidare correttamente,
ma in questo periodo lo utilizzo meno per paura che me lo
sequestrino. Secondo me è una legge troppo rigida. Per comprare un
motorino si spendono tanti soldi e non è giusto rischiare di perderlo
solo perché una volta si gira senza casco. Il motorino è una cosa
personale e non ritengo giusto che venga confiscato. Forse il Governo
ha adottato un provvedimento così severo perché gli incidenti con i
motorini sono numerosi e anche perché l’assicurazione ha molte più
grane per pagare se vieni fermato senza casco”.
ANDREA TORCHIA ( V F )
Una legge troppo severa
Perché proprio i motociclisti sono puniti con la confisca
e, invece, un’analoga punizione non spetta a chi procede in auto ad altissima velocità o perde il carico fissato
male sul camion?
Le principali obiezioni alla legge riguardano la sproporzione tra la violazione commessa e la sanzione; inoltre
non viene punito solo il trasgressore, ma anche il proprietario del mezzo, dissuadendo dal prestare il motorino
ad amici e parenti per paura di un eventuale sequestro.
Torino
O
“Secondo me non è giusto che ti confischino il mezzo solo per
portano al deposito giudiziario. Da
questo momento si hanno a disposizione 30 giorni per fare ricorso. Alla
fine di questi 30 giorni il Giudice di
Pace si pronuncerà stabilendo se la
pena è confermata o no. A questo
punto scatta il procedimento di vendita all’asta e noi abbiamo perso per
sempre il nostro amato motorino.
di Lucrezia, 20 anni
cchi sbarrati, bocca spalancata, espressione incredula. È stata più o meno questa la reazione dei
ragazzi che si sono visti portare via lo scooter da
un poliziotto. Pensavano che la frase “tra una mese lo
mettiamo all’asta” fosse stata pronunciata per spaventarli. E invece poi hanno capito che non si trattava di
uno scherzo, ma dell’applicazione di un nuovo provvedimento legislativo.
Il 23 agosto, infatti, è entrata in vigore la legge 168/2005,
che ha fatto tremare il popolo delle due ruote introducendo la confisca di moto e motocicli anche per lievi infrazioni. Per intenderci, la confisca consiste nella perdita
di proprietà sul veicolo che diventa a tutti gli effetti di
proprietà dello Stato. Come i beni dei mafiosi.
Per sentire che cosa ne pensano i potenziali danneggiati
abbiamo intervistato due studenti dell’Istituto Commerciale Erasmo
da Rotterdam di Nichelino (TO)
foto: ANSA
(38) e Trieste (37). La confisca era stata pensata dal Governo per contrastare il fenomeno degli scippi, molto frequenti al Sud, ma la sua applicazione in tutta Italia è stata criticata anche da vigili urbani e polizia stradale. Sono
recenti, inoltre, episodi di rivolta popolare contro il provvedimento. Ad Avola, in Sicilia, un gruppo di ragazzi ha
preso a sassate i carabinieri perché cercavano di sequestrare il loro mezzo: i vigili segnalano che i ragazzi, pur
di salvare lo scooter, non si fermano ai posti di blocco.
Che percorso fa la moto sequestrata?
Dopo aver emesso la contravvenzione e aver motivato il
sequestro, le forze dell’ordine prelevano la moto e la
Alcuni casi di confisca
attualmente allo studio delle
commissioni parlamentari:
Se si viaggia in numero di persone
superiore a quello previsto.
Se si guida senza casco o con un
caso non allacciato o non
omologato.
Se si trasportano animali non in
gabbia o oggetti non solidamente
assicurati.
Se non si è seduti in posizione corretta
e con entrambe le mani sul manubrio.
Se il conducente traina un altro
veicolo o si fa trainare.
Se si solleva la ruota anteriore.
Internet
Inchiesta - codice stradale
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SPIONAGGIO
INFORMATICO:
gli ‘Ungoogleables’
WANTED: RICERCATO. ERA LA SCRITTA
CHE, NEL FAR WEST, CAMPEGGIAVA SOTTO
LA FOTO DEI FUORILEGGE, CON TANTO DI
TAGLIA ALLETTANTE SULLA TESTA. OGGI,
NEL FAR WEST DI INTERNET, SU CIASCUNO
DI NOI C’È UNA MINITAGLIA. DA APPENA
25 DOLLARI
di Vanessa, 18 anni
Ivrea (To)
i interessa scoprire i piccoli segreti e i dati riservati di
amici, parenti o conoscenti? Bene, per appena 25 dollari, corrispondenti a poco più di 20 euro, chiunque
può ingaggiare un "information broker". Nell’era del Grande Fratello, in cui le nostre operazioni e i nostri spostamenti sono controllati e catalogati da registi occulti, tutti
lasciamo in continuazione piccole e grandi tracce digitali.
V
Dal primo ottobre anche i maggiorenni utenti dei
Il parere delle associazioni
Secondo le associazioni dei Consumatori le sanzioni sono “esagerate e inutili” e la confisca di un bene per una
sanzione amministrativa è incostituzionale.
Anche la Federazione motociclistica italiana ha scritto a
senatori e deputati contestando il fatto che la legge “discrimina gli utenti della strada penalizzando enormemente la circolazione dei motocicli”.
L’associazione ADOC ha coinvolto Valentino Rossi, nostro
idolo e mito del motociclismo planetario, e noi ragazzi speriamo che sia dalla nostra parte almeno idealmente, dal
momento che i suoi impegni lo rendono inavvicinabile.
Retromarcia parziale
Il 13 ottobre scorso, però, la Commissione Lavori Pubblici del Senato ha approvato diversi emendamenti che
cancellano o attenuano la parte relativa alle confische.
Ma non sono ancora legge. Ecco cosa prevedono:
il trasporto abusivo di un secondo passeggero, ove
non consentito, comporterà solamente il fermo
amministrativo del veicolo per sessanta giorni;
per la guida di un ciclomotore truccato viene
proposto l'aumento della sanzione da 35 a 500 euro;
in luogo della confisca e distruzione viene previsto il
fermo amministrativo per 30 giorni;
il mancato uso del casco comporterà il sequestro del
veicolo mentre non verranno confermate le
disposizioni sulla confisca in caso di violazione degli
articoli 169, commi 2 e 7, e 170 cds;
resterà la confisca nel caso in cui il ciclomotore o il
motociclo venga utilizzato per commettere un reato.
ciclomotori, senza altre patenti, dovranno avere
in tasca il certificato di idoneità alla guida
Chi è diventato maggiorenne dopo il 1
ottobre, dovrà anche sostenere il test teorico,
che consta di 10 quesiti con 3 alternative di
risposta e consente un massimo di 4 errori,
come già avviene per i minorenni.
Coloro che erano già maggiorenni al 30
settembre 2005 possono ottenere il certificato di
idoneità senza sostenere l'esame. Basterà
presentare una domanda corredata da un
certificato medico, che può essere rilasciato
anche dal proprio medico di base, in cui si
Le spie della rete
Gli information broker setacciano la rete, trovano le
informazioni e le gestiscono, organizzandole con
software specializzati. Spesso sono arruolati da società, aziende, enti e governi che hanno bisogno di
spiare le abitudini delle persone per costruire profili di
consumo, identikit di abitudini e ritratti mirati per eventuali azioni di marketing o campagne elettorali.
Quelli che non cascano nella Rete
Accanto al popolo dei “comuni spiati” come tutti noi, però,
esistono gli invisibili della rete. Si tratta di individui insospettabili che si definiscono fieramente "UnGoogleables",
citando il nome del primo motore di ricerca mondiale. Non
vogliono che il loro nome circoli senza controllo nella piazza mediatica internettiana e studiano sempre nuovi stratagemmi per non lasciare impronte nella rete. La tribù degli
invisibili rivendica il proprio diritto alla privacy e difende
strenuamente la propria identità, ingegnandosi in mille
modi per sfuggire alle maglie di internet.
attesta che non ci sono "condizioni psico-fisiche
di principio ostative all'uso del ciclomotore".
È necessaria inoltre un'attestazione di frequenza
di un corso di formazione presso un'autoscuola.
In alternativa i nuovi maggiorenni potranno
presentarsi all'esame da privatisti (senza
obbligo di corso) e scegliere di effettuare
l'esame in forma scritta oppure orale.
I segreti per restare invisibili
1 Rinunciare agli scambi di e-mail;
2 evitare l’esibizionismo da blog;
3 resistere alla tentazione di rispondere a
questionari e sondaggi;
4 tenersi alla larga dalle grandi organizzazioni
che finiscono sempre per filtrare le
informazioni raccolte;
5 creare schermi adeguati, soprattutto quando
si lavora in aziende e in organismi pubblici;
6 usare pseudonimi e nickname adeguati.
Impossibile sparire
Sparire completamente dalla rete, però, non è così semplice. Bastano
il cellulare, la carta di credito o il conto bancario
e gli information brokers si mettono alla caccia, approfittando degli altri indizi che le autorità, come la polizia o
l’anagrafe, accumulano su ciascun cittadino. Il segreto per
restare invisibili? Vivere lontano dalle tecnologie.
Chi è l’Information broker
È una persona capace di trovare informazioni, organizzarle e gestirle. Organizza i dati secondo una richiesta,
un percorso, un progetto, li confeziona in un abstract,
una scheda, una relazione, una raccolta di link, e li fornisce al committente. Il valore delle informazioni organizzate dipende da quanto l'information broker è in grado di comprendere i processi che richiedono quelle
informazioni.
Come al solito, il valore delle risposte dipende da quello
delle domande. L'information broker, prima di fornire risposte, aiuta il committente a formulare domande precise.
Lavoro
35
34
COMUNICATIVI
per
contratto
di Mr Poirot, 18 anni
HANNO NOMI
COMPOSTI, QUASI
SEMPRE IN INGLESE.
SONO I
PROFESSIONISTI DELLE
PAROLE: SU MANIFESTI O
SU ROTOCALCHI, PER
RACCONTARE FATTI,
TRASMETTERE EMOZIONI O
VENDERCI UN PRODOTTO.
OPERANO NELLE
REDAZIONI MA ANCHE
NELLE AREE MARKETING
DELLE GRANDI AZIENDE.
ANDIAMO A SCOPRIRE
COSA RISERVANO LA
FORMAZIONE E IL
MONDO DEL LAVORO A
CHI VUOLE
INTRAPRENDERE LA LORO
STESSA STRADA
Savona
hissà se all’epoca della loro creazione qualcuno si
sarebbe immaginato un successo di tale portata.
Eppure, il corso di Laurea in Scienze delle
Comunicazione vanta in tutta Italia migliaia di iscritti,
scavalcando molti degli altri indirizzi. Per iscriversi è
addirittura necessario superare un test di ammissione, volto a saggiare la cultura generale e il livello di conoscenza di informatica e inglese in
possesso degli studenti. E a presentarsi sono davvero tanti, a fronte delle
poche centinaia di posti disponibili nei vari atenei.
Ogni anno vengono dunque sfornati nuovi laureati, aspiranti giornalisti,
copywriter, redattori. Ma a cosa si deve questo successo? Si tratterebbe di
un’esigenza che proviene direttamente dal mercato, secondo Franco Grossi,
docente universitario e autore del libro Artigianato & Comunicazione - le
nuove competenze del giovane imprenditore:
L’avvento di Internet e la sua diffusione hanno creato nuove figure professionali di cui ancor oggi a volte si ignora il nome o almeno si fa fatica a comprendere concretamente. Quanto queste neonate professioni hanno inciso ovviamente in positivo - sull’occupazione dei giovani?
<<L’avvento dell’era ICT (Information & Communications Technology) nelle
aziende ha provocato inizialmente la scomparsa di posti di lavoro, ma questo
è certamente avvenuto in quelle attività che comportavano una ripetitività ed
una meccanicità nei compiti svolti. A fronte di questo, però, si è aperto un
nuovo settore occupazionale a rapido incremento, nel quale sono confluiti
C
tutti quegli specialisti che hanno provveduto a formarsi oppure a riconvertirsi tenendo in debita considerazione le nuove tecnologie>>.
Consiglierebbe ad un giovane di indirizzare i suoi studi universitari in questa ‘classe di laurea’?
<<Consiglierei di ricercare, nel vasto panorama dell’offerta formativa, quelle
scuole che mettono a disposizione un’adeguata base culturale e reali strutture fisiche (aule, biblioteche, mense, alloggi, ecc.) e che dispensano gli
insegnamenti espressamente richiesti dal mercato e dal mondo del lavoro.
Sono, inoltre, un difensore del trinomio: tesi – stage – placement, ove i principali vantaggi per gli studenti, oltre alla maturazione di un’esperienza e di
una ‘coscienza’ lavorativa, sono che nello stesso periodo di tempo preparano la tesi di laurea, svolgono il periodo di tirocinio, che varrà comunque
come referenza (stage) e vengono valutati dall’azienda per un’eventuale
assunzione (placement)>>.
MA NON SONO TUTTE ROSE E FIORI
Grande successo degli studi, insomma. Lo scontro con il mondo del lavoro,
però, ci fa tornare con i piedi per terra. <<Internet - ci spiega Mafe De Baggis,
fondatore e direttore creativo di Daimon - ha creato un nuovo mercato del
lavoro su due fronti molto diversi, seppur complementari: quello dello sviluppo tecnologico e quello della comunicazione, imponendo ai professionisti dei
due fronti di lavorare a stretto contatto, con tutte le difficoltà e le opportunità del caso. Queste nuove figure professionali, per poter incidere concretamente sul futuro lavorativo dei giovani, devono trovare una migliore
definizione dei ruoli e delle responsabilità e una base di conoscenze condivise a cui fare riferimento>>. <<Il desiderio di molti giovani di lavorare in
questo ambiente - continua - è frutto senza dubbio della curiosità per un
argomento centrale nella nostra società, da diversi punti di vista (i media di
massa, la comunicazione d’impresa, il marketing), che spesso però è unita a
una fascinazione ingenua per un settore che da fuori appare molto più scintillante e ricco di quanto sia in realtà>>.
Dello stesso avviso Paolo Ettorre, amministratore delegato di Saatchi &
Saatchi Italia: <<Internet ha aperto non solo un mondo di possibilità per chi
comunica, ma probabilmente uno dei segmenti più entusiasmanti nel mercato del lavoro. Ha sicuramente abbassato la soglia di entrata nel mercato del
lavoro: mi è capitato di vedere giovani di 20, 25, 27 anni muoversi con la
competenza e la capacità di consumati professionisti e contemporaneamente
ho visto scorrere in loro una passione veramente coinvolgente. Purtroppo,
però, l’affluenza non è affatto motivata da una reale e così massiccia richiesta da parte del mondo del lavoro>>.
Ma la laurea in scienze della comunicazione per lavorare in questo
ambito è consigliabile? Probabilmente no secondo Ettorre,
poiché <<il mercato del lavoro premia una formazione solida
in discipline tradizionali, unitamente a una forte curiosità
e alla voglia di lavorare sodo>>. Nemmeno De Baggis
oggi come oggi la consiglierebbe, anche se <<questi
sono mercati realmente flessibili e veloci; quando
ho iniziato io a lavorare nel 1991 era in corso una
crisi che sembrava preludere alla fine del
mondo della pubblicità, otto anni dopo eravamo in pieno boom, adesso stiamo faticosamente uscendo da una crisi durissima>>.
Come si
chiamano i
comunicatori?
Content Editor: è esperto
nell'ideazione e realizzazione
di contenuti destinati alla
fruizione on-line.
Copywriter: è responsabile
della verbalizzazione
creativa della comunicazione.
Dall'headline (la frase ad
effetto che "apre" la pagina
pubblicitaria), alla bodycopy
(il testo esplicativo in cui il
prodotto viene descritto), al
pay-off (la frase conclusiva
spesso accoppiata al
marchio).
Technical Writer: a lui è
affidata la scrittura di
manuali, libretti di istruzioni,
help, brochure di prodotti
tecnici e scientifici.
Information designer: si
occupa di veicolare la
comunicazione istituzionale
utilizzando accanto ai media
tradizionali (carta stampata,
radio e televisione) il web.
Risultati Test
36
MA COS’E’ LA DESTRA, COS’E’ LA SINISTRA? (pag.13)
Tutti pazzi per la cultura:
gli appuntamenti di novembre
Punteggio:
per ogni risposta A:
Da 7 a 12 punti:
1 punto - per ogni risposta B: 2 punti - per ogni risposta C: 3 punti
Da 13 a 16 punti:
Da 17 a 21 punti:
Il disinformato
Lo scettico
Il ‘mediamente’ informato
Destracentrosinistra… boh? Ok, non
siete ferratissimi sull’argomento, ma
non preoccupatevi, c’è sempre tempo
per farsi una cultura e non è una colpa
così imperdonabile avere meno di 18
anni (o anche più…) e non capire nulla
o quasi di politica. Tanto per dire, il
sottoscritto è ancora meno informato
di voi… ma si sta documentando per
capire meglio il campionato di serie A!
Mettiamola così, a voi sembra che la
politica altro non sia che una grande e continua carnevalata e i dubbi
sono ancora tanti. Effettivamente
sono proprio i modelli e i buoni
maestri quelli che servirebbero di
più per fare avvicinare i giovani a temi di una certa portata. E comunque, se vogliamo dare la colpa a
qualcuno, c’è sempre il Berlusca no?
Non sei totalmente a digiuno, ma
potresti fare di più. L’attuale presidente del Consiglio non ti soddisfa,
s’è capito, ma per dare il tuo contributo al paese e alla democrazia
dovresti andare oltre i luoghi comuni e cercare di documentarti non solo attraverso i massmedia, ma anche leggendo libri e partecipando
attivamente.
VIVAIO
CREATIVO
Oroscopo:
con l’alibi delle stelle arrivano
i consigli di lettura
Racconto
39
38
“Non soltanto
un numero”
Ora prendevi il treno, in quaranta minuti
eri a casa, tra le tue risaie, i tuoi amici
LO SMARRIMENTO DI CAMBIARE CITTÀ E
CASA PER FREQUENTARE L'UNIVERSITÀ.
UN SALTO NEL BUIO RISCHIARATO
DALLA FIAMMELLA DI SPERANZA CHE SI
MANIFESTA COME UN'INTUIZIONE A
FINE RACCONTO. PERCHE’ IN FONDO
"LA VERTIGINE NON È PAURA DI
CADERE, MA VOGLIA DI VOLARE..."
di Edoardo Rosso, 19 anni
Vercelli
Ore 10.45
L’impiegato della ButanGas dice arrivederci senza guardarti e lascia la palazzina. Ritorni nel tuo mini-monolocale al secondo nonché ultimo piano, per verificare l’avvenuto allacciamento.
I fornelli funzionano, puoi finalmente mangiare cibi caldi.
La caldaia invece non va. Cerchi l’interruttore. Eccolo, lo
accendi. Nessun segnale.
Cerchi la valvola del gas, la trovi sotto il boiler, la orienti verso la A di aperto e riattivi l’interruttore. Nulla.
Ti sei trasferito da pochi giorni a Ferrara, per frequentare l’università. Nel week-end papà e mamma ti hanno
aiutato a fare il trasloco. E quando hai visto la loro auto sparire dietro l’angolo, verso i trecentottanta chilometri dell’autostrada che li avrebbe riportati a casa (le
terre d’acqua vercellesi), hai sentito come se qualcosa
spingesse da sotto la gola. Poi uno strano solletico nel-
lo stomaco. E domande stupid-e-sistenziali nella tua
mente. Che ci faccio qui? E’ la scelta giusta? Se corro e
li raggiungo, faccio in tempo a tornare a casa con loro?
(E tutta la smania di andare via di casa, cambiare aria,
conoscere gente nuova?)
Ore 11.00
Chiami la signora De Michelis, la locatrice: dice che passa a guardare cosa non va nella caldaia, tra circa un
quarto d’ora. Metti giù con il tasto rosso. Posi il cellulare sulla scrivania ma vedi che inizia quasi subito a vibrare.
Guardi il display: il prefisso è di Ferrara... ma non conosci il numero.
Continua a vibrare. Rispondi.
<<Pronto?>> dici.
<<Pronto, buongiorno, sono la dottoressa Rossellini, della Facoltà di Giurisprudenza...>>.
<<Sì...>> dici tra curiosità e timore.
<<La chiamo per quel test della Scuola Ferrarese di Diritto...>>.
<<Sì certo...>> dici.
Dovevi sostenere via internet il test per essere ammesso
alla scuola di diritto - un corso speciale a numero chiuso, interno alla facoltà - ma erano stati intensi giorni di
trasloco e firma di contratti e allacciamento del gas....
<<Beh, il test è oggi>> dice.
GASP!
<<Ah, oggi?>> dici gestendo come puoi l’extrasistole.
<<Sì oggi, a mezzogiorno, via internet...>>.
Guardi l’ora: le 11 e 10.
<<Sì... certo, è che al momento non dispongo di una connessione internet...>> dici, tralasciando il particolare che
la signora De Michelis sta venendo a guardare cosa non
va nella caldaia.
<<Se passa in facoltà le mettiamo a disposizione uno dei
nostri pc. Il test inizia alle 12 e dura mezz’ora>>.
Avvisi la signora De Michelis, rimandi l’appuntamentocaldaia, ti lanci verso corso Ercole d’Este.
Ore 11.20
Ti alzi sui pedali e spingi - pompando più che puoi - lungo una via di cui non sai il nome. Ampia e trafficata. Attraversi Parco Massari. Eviti al millimetro bambino in
passeggino con madre annessa, sfiori anziano curvo e
lentissimo con relativo bastone, superi coppia di giovani universitarie in pedalata chiacchiereccia. Sei in facoltà.
Ore 12.35
Inutile dire che il test è andato come è andato, visto lo
stato di ipossìa nel quale hai lavorato...
Si fa largo in te la sgradevole sensazione di aver sprecato un’opportunità. Sconsolato e triste, molle sui pedali - così faticosi da spingere avanti - attraversi Parco Massari lento, lentissimo. Il cielo è livido. Vorresti piangere
e senti già nel naso il sapore delle lacrime.
Dura vivere soli. Peggio se questa vita l’hai scelta tu. Chi
ti impediva di fare il pendolare a Milano? Ora prendevi il
treno, in quaranta minuti eri a casa, tra le tue risaie, i tuoi
amici, i locali ai quali “dai del tu”. Invece no: <<Io prendo
e vado via, voglio
ampliare i miei orizzonti...>> dicevi.
Ed eccoti qui, solo, nel parco di
una città che non conosci, con la quasi
certezza di non far parte della Scuola Ferrarese e nessuna voglia di tornare nel mini-monolocale a cucinare il pranzo.
E ti torna in mente il professore del liceo,
<<Sarete soltanto numeri, rimpiangerete il
clima familiare del vostro liceo...>>.
Poi è arrivata quell’e-mail:
Oggetto: Buone notizie da Ferrara
Testo: <<Congratulazioni, sei stato
ammesso alla Scuola Ferrarese di
Diritto>>
Uno scherzo? Un errore?
No, tutto vero, compreso l’aperitivo offerto dal vostro professore-tutor, nel cortile della facoltà.
E mentre sorseggi coca-cola al tavolo con gli altri ragazzi
della Scuola Ferrarese, mentre il professore-tutor spiega che
da voi si aspetta un impegno particolare non solo nello studio ma anche nelle attività culturali dell’ateneo, mentre dice che di avvocati ce ne sono tanti, sì, ma gli avvocati buoni sono pochi; mentre una foglia rossa, presagio d’inverno,
cade verso l’erba umida di fine settembre e ti sfiora una
spalla; mentre ti accorgi di quanto sono azzurri gli occhi
della ragazza seduta all’altro capo del tavolo... ti dici che,
forse, in questa facoltà non sarai soltanto un numero.
Cultura
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FILOSOFIA
TUTTI PAZZI PER LA
Ma sarà vero?
di Giovanni Battaglio, 18 anni
Liceo Classico "Chiabrera"- Savona
ono ben nove milioni, secondo le ultime indagini, gli italiani che non
perdono occasione per prendere parte a eventi culturali di ogni sorta.
Libri, film, mostre o concerti, l’importante è che il denominatore comune si chiami cultura. E i chilometri da percorrere sulle strade del Bel Paese
non sembrano affatto spaventare questa specie di italiano dal tono intellettuale e sempre più sedotto dal fascino del sapere. Paradossalmente, qui a
casa nostra, dove la lettura non è certo tra gli hobby prediletti, l’affluenza a
festival e controfestival è davvero impressionante: la cultura si vive e non si
legge, a detta di qualcuno. Dobbiamo forse dargli torto?
Professori e ricercatori illustri, italiani e stranieri, partecipano a questi convegni acclamati ed apprezzati da
un pubblico che non è poi più così di nicchia come un
tempo. A sentire la parola ‘filosofia’ non si strabuzzano più gli occhi. Ma come viene digerita questa nuova
attenzione? Abbiamo pensato di chiederlo direttamente
ai protagonisti di questi eventi culturali.
<<Ne penso tutto il bene possibile - ci dice Sergio Givone, ordinario di Estetica all’Università di Firenze - la gente, nonostante la filosofia e il suo attuale momento di gloria, oggi va da tutt’altra parte. Dove si applaude ma non
si discute, non si interviene e tantomeno si ragiona>>.
S
SI STIMANO IN NOVE
MILIONI I ‘PENDOLARI
DELLA CULTURA’.
ACCORRONO AI
NUMEROSI FESTIVAL E NON
SI SPAVENTANO PER I
CHILOMETRI DA
PERCORRERE IN GIRO PER
L'ITALIA. LA CULTURA
SEMPRE PIÙ SOTTO I
RIFLETTORI: È SOLTANTO
L'ULTIMA MODA?
L'ABBIAMO CHIESTO AI
PROTAGONISTI
Un po’ più scettico invece Giuseppe Cambiano,
professore ordinario di Storia della filosofia antica alla Scuola Normale Superiore di Pisa: <<In generale queste ampie partecipazioni sono positive, ma
bisogna vedere se il convegno è un’occasione o uno stimolo per ulteriori approfondimenti, per più complesse letture, o se ci si arresta all’evento e a letture embrionali>>.
Una cultura sempre prêt-à-porter, perché fa chic e non perché interessa realmente? <<Non è affatto detto che si tratti di cultura prêt-à-porter - ci spiega
Aldo Gargani, ordinario di Estetica all’Università di Pisa - alcune di queste
iniziative, infatti, hanno un carattere culturale rigoroso. Io
credo che l’enorme affluenza di pubblico a questi festival costituisca la reazione della gente che è stanca e
satura di immagini televisive, di banalità, ossessionata dai messaggi pubblicitari e dal degrado del costume socio-culturale>>.
Viene comunque da pensare che sentire le letture della
Divina Commedia di Dante, oppure assistere a dibattiti filosofici senza i dovuti riferimenti storico-culturali, è un’esperienza abbastanza ardua se lo scopo è quello di comprendere e approfondire. Accostarsi alla filosofia non è come decidere di frequentare un corso di latino-americano:
a cosa dobbiamo imputare questo fuoco sacro che accende l’interesse di milioni di italiani?
Per Gargani è <<l’espressione del bisogno di riflettere, di concettualizzare la
propria esistenza, di pensare con la testa propria anziché di consegnarsi al
culto di dottrine dogmatiche e di personalità provvidenziali>>. Per Givone si
tratta invece di una reazione della gente <<alla mancanza delle istituzioni
(chiese e partiti in primis) che tradizionalmente offrivano risposte alle grandi domande etico-politiche>>.
Cambiano, infine, fa una distinzione: <<In alcuni casi può essere la ricerca di
messaggi consolatori o di soluzioni a problemi personali (un surrogato della religione) oppure - ma temo che sia più raro – può essere la ricerca di
strumenti per porsi i problemi (non solo personali) in maniera più adeguata>>.
E all’Università? A giudicare dalle risposte che ci hanno fornito i nostri esperti, la situazione sembra abbastanza eterogenea. <<L’Università - ci dice il professor Givone - è prigioniera di una legge di riforma che mortifica la ricerca
e soffoca qualsiasi iniziativa; i dipartimenti filosofici sono per lo più su posizioni stancamente conservatrici e incapaci di accogliere le nuove istanze>>.
Le facoltà di Filosofia secondo Aldo Gargani sono in buono stato se si considera il numero degli iscritti, ma <<le prospettive di occupazione sono purtroppo assai limitate>>. Un’oasi felice è, infine, la Scuola Normale di Pisa,
<<dove - ci spiega Cambiano - abbiamo studenti poco numerosi e tutti altamente motivati, instancabili nelle letture e nelle indagini>>.
41
Techno
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42
PER FAR PARTE DELLA
REDAZIONE DEI
REPORTER PIU’ GIOVANI
D’ITALIA CONTA SOLO
LA VOGLIA DI
OSSERVARE LA REALTA’
CON OCCHIO CRITICO E
POI DESCRIVERLA.
NO, NON E’ UN SOGNO,
MA L’OPPORTUNITA’ CHE
ORMAI DA 8 ANNI ZAI.NET
DA’ AI SUOI RAGAZZI.
ECCONE QUALCUNO…
Per sentirci
COOL
l che riguarda le
è cool stare sul pezzo per tutto que
E' cool avere l'ultimo gadget uscito,
biare modello di
re obsoleti, anche a rischio di cam
nuove tecnologie, è cool non esse
ità della Apple –
le mani al nuovo annuncio di nov
cellulare ogni mese, di mangiarsi
spendere molto.
maestri nella comunicazione – e di
citiamo loro perché sono dei veri
le novità
accontentare di sapere quali sono
Troppo. E' cool, ma a volte ci si può
ZAI.NET TIME:
>>Xbox 360 – Non cambierà le nostre vite, ma...
Sarà disponibile, naturalmente, a partire dal prossimo periodo natalizio, a 299,99 euro, il modello base del nuovo Xbox. 100 euro in
più per chi volesse quello iperaccessoriato. Le notizie su internet
volano, i blogger di Joystiq.com (lo segnala gamesblog.it) hanno
potuto provare la consolle in anteprima. E' molto sensata l'idea di
far provare il prodotto agli smanettoni che hanno la possibilità di
scriverne sul loro blog: le loro recensioni sono meglio di qualsiasi
altra pubblicità. Non è esattamente l'innovazione esplosiva che ci
si poteva aspettare, ma sicuramente è una consolle che soddisferà
i palati videoludici degli utenti più esigenti. (www.microsoft.com www.joystiq.com - www.gamesblog.it)
ENTRACI ANCHE TU!
Cos’è Zai.net?
LUCA, 16 ANNI,
VILLAFRANCA DI VERONA (VR)
“Ho conosciuto Zai.net grazie al mio
professore di lettere; è da quando ho
cominciato a intendere e volere che
sogno di diventare un giornalista e
credo che il progetto di Zai.net sia un
buon modo per cominciare ad
apprendere le basi del mestiere.
Coltivare una passione è divertente,
ma prendersi una responsabilità
quale è scrivere un articolo la trovo
una cosa molto più coinvolgente”.
GIANCARLO, 18 ANNI,
BITONTO (BA)
“La possibilità di avere un punto di
riferimento per noi giovani è
fondamentale; ma proporre le proprie
idee, passioni e personalità significa
anche entrare in simbiosi con la realtà
che ci circonda. Quindi scrivere per
Zai.net è un ottimo modo per confrontarsi,
per sottoporsi a un'attenta critica da
parte dei lettori e per migliorare di
conseguenza la nostra preparazione”.
Quella che state sfogliando è la rivista mensile che fa un po’ da vetrina
a tutte le attività e le interattività del network, che prende vita
soprattutto nel sito, nella radio, nelle notizie del Televideo Regionale
Rai e nella pagina sui quotidiani nazionali.
Dove si trova Zai.net?
Zai.net non si compra in edicola, ma arriva direttamente a scuola.
Tuttavia, le copie vanno a ruba in fretta: per ricevere il tuo Zai.net
direttamente a casa, puoi abbonarti individualmente andando sul sito
www.zai.net e seguendo le istruzioni alla voce “Abbonamenti”.
Come mai gli articoli sono scritti da studenti
e non da giornalisti?
Qui è il nodo di
rivista riteniamo
per raccontarsi,
geografiche e di
tutta la faccenda. Noi che siamo i coordinatori della
di dare ai ragazzi delle scuole uno strumento in più
identificarsi e confrontarsi, nonostante le distanze
tipologia di scuola.
Come si entra a far parte della redazione?
Basta entrare in contatto con noi giornalisti, che vi teniamo al
corrente sul percorso degli articoli e vi forniamo le dritte per svolgerli
al meglio. Le distanze non contano: dialoghiamo continuamente
attraverso Internet e il telefono. Contano solo l’entusiasmo e la voglia
di scrivere.
>>iPod Video
Impossibile non parlarne, è il nuovo must Apple,
annunciato poco tempo fa da Steve Jobs insieme
a un sacco di altre chicche, tutte rigorosamente
marchiate dall'inconfondibile stile e design della
ditta di Cupertino. Il nuovo iPod è anche video,
ultraportatile (dimensioni: quello da 30Gb 103,5
x 61,8 x 11 mm, per 136 grammi. Quello da 60 Gb
spesso appena 3 mm in più per 157 grammi di
peso); in aggiunta, rispetto ai suoi antenati, supporta i formati Mpeg-4 e H.264. Per vedersi videoclip e serie tv, anche se non si capisce perché
qualcuno dovrebbe cavarsi gli occhi sul monitor
da appena 2”. (www.apple.com)
Chi sceglie gli argomenti su cui scrivere?
SERENA, 18 ANNI,
BRESCIA
“La scrittura è una delle mie passioni
e devo dire che in Zai.net ho trovato
in un certo senso il mio mondo. Un
mondo che dà libero spazio ai giovani.
Ma la cosa che mi piace di più è che
comunque vengo guidata da persone
competenti, da cui posso imparare
molto. Perché se scrivi qualcosa per
Zai.net, queste persone la
correggeranno spiegandoti dove hai
sbagliato e consigliandoti. Se siete
grafomani come me, non lasciatevi
sfuggire questa occasione”.
Beh, gli stimoli sono quelli che ci vengono dall’attualità, ma anche
dagli argomenti di studio, dai vostri hobby, dal vostro universo. A noi
spetta il compito di coordinarvi sollecitandovi a seguire le regole
principali del giornalismo.
Si possono ottenere i crediti formativi?
Sì, e solitamente sono molto ben graditi dagli insegnanti!
Come si finanzia Zai.net?
Finora ha spesso contato sul contributo economico di enti pubblici
e privati che ne condividevano l’approccio innovativo e le finalità
formative. Ma la parte più cospicua dei costi è da sempre sostenuta
dalla nostra cooperativa di giornalisti, Mandragola Editrice.
Info: [email protected] - tel. 06 47881106
>>Microsoft e la tastiera da salotto
Il Windows Media Center non è che stia andando alla grande fra gli utenti di computer.
Forse perché non è chiaro il target cui si rivolge. Nonostante ciò, i controller remoti di
recente progettazione meritano almeno un'occhiata: in particolare, la Remote Keyboard per
Windows XP Media Center Edition è il trionfo
del gadget tecnologico per pigri. Senza fili, integra in un solo oggetto le funzioni di tastiera, mouse e telecomando, a fronte, però, di
un design poco interessante e per nulla ergonomico. (www.microsoft.com)
>>Ubi-wa
Dopo quattro oggetti che saranno presto facilmente reperibili, era giusto parlare anche di
un progetto decisamente futuribile, presentato alla Ceatec, la
fiera delle nuove tecnologie che
si svolge ogni anno in Giappone. Si tratta dell'Ubi-wa, un telefono cellulare che, letteralmente, si indossa al dito indice,
come una specie di anello. Viste le dimensioni, ovviamente
non ha tasti, ma si sta pensando a un prototipo per il quale i
movimenti della mano sostituiranno i comandi principali. Un
esempio di gadget cool di cui
probabilmente non si sentiva il
bisogno. (www.gadgetblog.it)
>>Sony W600 i. Anzi, W900i
A dimostrazione di quel che abbiamo scritto nell'introduzione di
questa rubrica, mentre in Italia sta arrivando il Sony Ericsson
W600i, il nuovo cellulare-walkman, al momento di andare in stampa è stato appena annunciato il W900i, un coming soon per il
mercato estero, che verosimilmente rimbalzerà dalle nostre parti
fra qualche mese. Entrambi sono cellulari che svolgono molte
altre funzioni oltre alla normale telefonia: sono lettori multimediali, foto e videocamere, hanno playlist di un centinaio almeno
di canzoni e autonomia per oltre 30 ore consecutive di musica. Il
fratello maggiore appena nato ha 470Mb di RAM, espandibile grazie ad apposite schede di memoria. (www.sonyericsson.com e
anticipazione da www.mobileblog.it)
A.P.
Gadget mania
E ADESSO
ARRIVA
PUCCA!
costretto a fare di tutto per
evitare i suoi bacetti.
Affari di cuore
Vi sentite più energici
questo mese, perciò le
questioni amorose non
potranno che migliorare. Siate
disponibili anche ai nuovi
incontri.
Amici & famiglia
I rapporti con i genitori
migliorano a vista d’occhio
anche grazie al vostro impegno.
Nuove tensioni nel gruppo.
Consiglio
Non perdetevi il film
documentario di Sabina
Guzzanti, Viva Zapatero!
Affari di cuore
L’ansia che nasce a causa
delle interrogazioni e dei
compiti in classe danneggia
il rapporto col partner. Le
stelle consigliano impegno nello
studio ma anche tante coccole.
Amici & famiglia
Anche gli amici più fedeli
potrebbero restare feriti dal
vostro atteggiamento così
scostante.
Consiglio
Letture che stimolino la vostra
spiritualità, per esempio Lo
Zahir di Paulo Coelho.
SANRIO VICTIMS
Incredibile ma vero! Sembra
che il mondo Sanrio annoveri
fans anche tra personaggi
famosi quali Mariah Carey,
Cameron Diaz, Laetitia
Casta, Stefano Accorsi,
Roberta Capua, Mara
Venier, che pare sia una vera
habitué del punto vendita
romano, e infine, udite udite,
anche Maurizio Costanzo!
Affari di cuore
Nettuno vi rende confusi
e in balìa di continui
cambiamenti. Venere
promette incontri interessanti in
cui non potete rischiare di
perdere la bussola.
Amici & famiglia
Novembre porterà molta voglia
di trasgredire, anche alle regole
di casa.
Consiglio
Tenetevi più informati su quello
che succede nel mondo
leggendo i quotidiani. Eviterete
figuracce in pubblico.
Affari di cuore
Luna e Venere possono
generare malinconia,
forse per un amore del
passato. Ma nella seconda
parte del mese le cose
andranno decisamente meglio e
una semplice amicizia potrà
trasformarsi in qualcosa di più.
Amici & famiglia
Le materie scolastiche più
ostiche necessitano di maggiore
dedizione e approfondimento.
Consiglio
Fatevi prestare Ti prendo e ti
porto via di N. Ammaniti
Affari di cuore
Novembre sarà più
tranquillo di ottobre,
quindi rilassatevi, il
partner non merita scenate
ingiustificate. Tenete a bada
soprattutto la gelosia.
Amici & famiglia
I doveri di studio non vi
esonerano dagli aiuti casalinghi
e la vostra camera non deve
necessariamente somigliare a
una giungla.
Consiglio
Il cavaliere inesistente di I.
Calvino.
21 aprile - 21 maggio
21 maggio - 21 giugno
24 agosto - 23 settembre
Affari di cuore
Luna e Venere rimangono
in quadratura anche per
questo mese e vi fanno
attraversare un periodo di
fermento sentimentale.
Amici & famiglia
La situazione familiare sta
attraversando qualche tensione,
potrebbe risentirne lo studio
oltre all’umore che già non è
dei migliori.
Consiglio
Se siete amanti della musica e
delle storie agrodolci, per voi
c’è Alta fedeltà di Nick Hornby.
23 novembre - 21 dicembre
ognuno di noi può scegliere il personaggio che più gli
somiglia. Si va dal ranocchio altruista Keroppi, alla coniglietta amante dei biscotti My Melody, al pinguino
dispettoso Badtz-Maru, al cagnolino sportivo Pochacco e
ai tanti altri che sono in continua crescita. L’ultima arrivata, nel 2004, è la vanitosa gattina Charmmy Kitty.
Se anche voi siete Hello Kitty-victims, allora non potete
non visitare gli incantevoli punti vendita sparsi per
l’Italia - ancora pochini in verità - a Genova, Milano,
Roma e Trieste. Se, invece, come me abitate a chilometri di distanza da questi mega store, dovrete accontentarvi di ciò che vi offre Internet: basta digitare la parola
‘Hello Kitty’ in un motore di ricerca per essere letteralmente sommersi da siti a lei dedicati.
Pare, quindi, che lanciare un simpatico personaggio e
crearne siti, abbigliamento e merchandising sia una strategia vincente.
Ma sono tanti oltre a Hello Kitty i gadget in uso tra noi
ragazzi: impossibile non citare Diddle, il tenero topino
caratterizzato da orecchie e piedi giganti di origine tedesca ma diffuso in tutto il mondo. Oppure la più recente
moda dei ciondoli per cellulare con il piccolo Winny Pooh
nelle vesti più svariate, fino ad arrivare all’ultimissimo
must: il Puerco Espin tutto verde il cui motto è ‘Mucha
mierda’, che vuol dire ‘Buona Fortuna’!
Dalla radiolina portatile alla Tv da
mettere in camera da letto,
dal DVD player alla cover
del telefono cellulare: un
universo baby-style che
nemmeno gli adulti si vergognano di mettere in bella mostra.
a la testa grande, il corpo piccolino, due occhioni
dolci e ispira tanta simpatia… di chi sto parlando?
Ma di Hello Kitty naturalmente!
La gattina protagonista della mania che da oltre trent’anni (è nata infatti nel lontano 1974) contagia giovani e
meno giovani, dal Giappone all’America passando per
l’Europa, dai vip alla gente comune, è davvero internazionale e accomuna anche le culture più diverse. A prima
vista sembra un po’ infantile, ma è facile innamorarsene. Insieme ai suoi numerosi amici, popola i gadget più
disparati: peluche, borse, portafogli, tazzine da caffè,
telefoni, ciondoli, portacellullari, magliette, trolley, fino
ad arrivare a televisori e motorini. Ognuno di questi
piccoli personaggi ha una storia, un compleanno, degli
hobby, degli amici, una propria vita
insomma.
‘Little gift, big smile’, ‘piccolo regalo
grande sorriso’ è da sempre la filosofia di vita che la piccola Hello Kitty
vuole diffondere: per rendere felice
un amico basta anche un piccolo
Pur rimanendo
pensiero se esprime tutto il nostro
l'indiscussa regina dei
affetto. Il motto, ormai conosciuto
ovunque, è il segreto che guida la
gadget, Hello Kitty
Sanrio, la fortunatissima azienda
ultimamente deve fare i
giapponese creatrice, appunto, di
conti con personaggi
questa mania.
emergenti tra i quali Pucca,
La piccola di casa Sanrio è una tenela simpatica cinesina con la
ra gattina celebre per il suo fedele
testolina grande e i capelli
fiocchetto rosso, ha una sorellina
gemella e tantissimi amici che prolegati in due codini. Figlia di
babilmente attirano tanto per il loro
un ristoratore, la dispettosa
mondo tenero fatto di amicizia e
bimba è innamoratissima di
lealtà, un mondo senza cattiveria
Garu, un discendente ninja,
dove tutti vorremmo abitare e dove
H
S
Affari di cuore
Marte, pianeta
dell’aggressività, è stabile
nel segno, quindi come
consigliarvi di restare calmi e di
discutere anziché litigare?
Amici & famiglia
Non date ascolto ai pettegolezzi
che vengono fatti sul conto
delle persone a cui tenete.
Consiglio
Noleggiate un dvd d’annata da
vedere in compagnia, per
esempio Qualcuno volò sul
nido del cuculo.
45
20 febbraio - 20 marzo
Matera
M
23 luglio - 23 agosto
di Vittoria Scasciamacchia, 19 anni
I
23 ottobre - 22 novembre
ATTUALE PIÙ CHE MAI IL GRANDE O. WILDE
QUANDO DICEVA: "POTETE TOGLIERMI TUTTO
MA NON IL SUPERFLUO". COME RINUNCIARE
AI SIMPATICISSIMI GADGET CHE CI
RENDONO LA VITA COSÌ 'FUMETTOSA'?
T
21 gennaio - 19 febbraio
C
21 marzo - 20 aprile
I
22 giugno - 22 luglio
V
24 settembre - 22 ottobre
HKITTY
ELLO
Affari di cuore
Il Sole continua a vegliare
sul vostro segno e già
dall’inizio del mese
troverete soddisfazioni in
campo amoroso. Potrete dare
inizio a una nuova storia.
Amici & famiglia
Siate meno suscettibili e
dominate gli scatti d’orgoglio,
rischiano di rendervi antipatici e
di allontanarvi dal gruppo.
Consiglio
Le stelle suggeriscono la lettura
di Aspetta primavera, Bandini di
John Fante.
22 dicembre - 20 gennaio
44
Oroscopo
a cura di Cassandra e Tiresia
Affari di cuore
Potranno sbocciare
simpatie con persone
distanti, Urano porterà un
desiderio di rinnovamento che
potrebbe mettere in crisi le
coppie stabili.
Amici & famiglia
Plutone, tutore della creatività,
continua a proteggervi e vi
consentirà di portare a termine
con successo i prossimi impegni
scolastici.
Consiglio
Datevi alla letteratura russa con
Delitto e castigo di Dostoevskij.
Affari di cuore
Dovete ritagliare dallo
studio e dai numerosi
impegni extrascolastici più
tempo per il partner. Gli amori
appena sbocciati godranno
della benevolenza di Venere.
Amici & famiglia
Urano porta voglia di
cambiamento nel look,
approfittatene per fare acquisti
un po’ bizzarri nei mercatini con
gli amici.
Consiglio
Un libro di Pier Paolo Pasolini,
per esempio Ragazzi di Vita.
Affari di cuore
Chi non riesce a chiudere
una storia si faccia
coraggio, invece, e si
decida a voltare pagina una
volta per tutte.
Amici & famiglia
Nell’ultimo periodo alcuni
atteggiamenti un po’
sentenziosi hanno infastidito gli
amici più cari, fate un po’ di
sana autocritica e vedrete che
le cose miglioreranno in fretta.
Consiglio
Datevi alla distopica con Il
mondo nuovo di Aldous Huxley.
Affari di cuore
Chi è stato abbandonato
approfitti della frizzante
aria autunnale per aprirsi
a nuove storie. Chi ha
abbandonato non si faccia
tormentare dai sensi di colpa.
Amici & famiglia
Gli effluvi positivi di Giove sulla
vita scolastica sono terminati
col mese di ottobre. Ora sarà la
vostra intraprendenza a farvi
ottenere i risultati sperati.
Consiglio
T. Mann vi appassionerà con la
storia di Tonio Kroeger.
AB BONARSI?
No n è mai stato
così facile!
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